Reggio emilia - Dal C-manchi Party in ricordo di Claudia Freddi 4500 euro per il progetto GRADE-No-Limits. Dopo il successo della serata che si è svolta a Reggiolo, i fondi sono stati consegnati nei giorni scorsi al CORE.

REGGIO EMILIA -

“Le lasagne fanno bene al cuore”. È con questa frase che il 23 febbraio si è tenuta l’ottava edizione della cena “C-manchi Party - La lasagnata”, al Parco dei Salici di Reggiolo, organizzata come sempre dal gruppo delle amiche di Claudia Freddi, scomparsa prematuramente nel 2011, a favore di Fondazione GRADE Onlus.

La cena è stata un vero trionfo grazie alle ottime lasagne accompagnate da altri piatti tipici veramente prelibati e l’intrattenimento esilarante del comico Duilio Pizzocchi. Le organizzatrici sono salite sul palco e con tanta emozione hanno ricordato la loro amica Claudia a cui dedicano da sempre il C-manchi Party.

Questa edizione ha portato alla raccolta di 4.500 euro donati al GRADE per contribuire al progetto Grade-No-limits: la consegna è avvenuta nei giorni scorsi al CORE, alla presenza del Direttore della Fondazione, Roberto Abati.

Il progetto ha l’obiettivo di a raccogliere 1 milione di euro per finanziare 6 dottorati di ricerca a favore di giovani medici dell’AUSL IRCCS – Cancer Center di Reggio Emilia, e sostenere l’acquisto di nuovi strumenti tecnologici come il Digital Spatial Profiling per il Laboratorio di Ricerca Traslazionale.

www.grade.it 

La stazione di Colorno, tutelata dalle belle arti, ha origine nel lontano 2 giugno 1884, quando iniziò a costituire il capolinea provvisorio settentrionale. Ad oggi la stazione è frequentata da molti pendolari che si recano a Parma e a Casalmaggiore, per studio o per lavoro. Una fermata del treno importante per un paese dal carattere decisamente turistico e formativo, specialmente per coloro che vogliono diventare dei cuochi internazionali, inseguendo i proprio sogni grazie all’importante ALMA (scuola internazionale di cucina).

Ciò che in pochi si aspettano però, è di vedere tale stazione nel più totale degrado e abbandono. La stazione del paese della reggia di Colorno, della “piccola Versailles” famosa in tutto il mondo.

La mancata presenza di un sistema di videosorveglianza, e della chiusura della stazione durante le ore notturne di non passaggio dei treni, causa ogni giorno il peggioramento dell’area, che purtroppo ad oggi risulta anche poco o per nulla illuminata. Oltre al problema dell’impossibilità di far accedere i disabili ai binari a causa dell’unico accesso a mezzo di una ripidissima scala, l’area si mostra vandalizzata. La facciata è stata più volte reimbiancata e subito dopo nuovamente ricoperta da ben poco artistici graffiti. La sala d’aspetto risulta sempre colma di rifiuti, e i muri sono deturpati da scritte oscene e da segni di scarpe prodotti da calci sui muri. Le finestre e le porte presentano le maniglie rotte. All’esterno i bagni sono murati e inutilizzabili e la cancellata che costeggia la stazione, e dovrebbe evitare di cadere di sotto, è in gran parte mancante.

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Percorrendo l’area ex carico/scarico merci, possiamo notare diversi cartelli di “Pericolo” abbandonati tra le erbacce, e un capanno degli attrezzi accessibile a tutti, pieno di rifiuti e bottiglie di alcolici, oltre a dei cartoni a terra o a una piccola coperta. Più avanti è presente l’ex capannone delle merci che è in condizioni pietose. Ricoperto da rifiuti, graffiti e con i gradini sfondati. La folta vegetazione adiacente riserva diverse sorprese. Zaini rotti e giubbotti abbandonati qua e là. L’area alla sera è completamente buia ed è un luogo decisamente pericoloso, dove chiunque può nascondersi ad occhi indiscreti per commettere degli illeciti.

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Non è più accettabile una situazione del genere. Sarebbe davvero ora che Rfi proprietaria dell’area installi un sistema di videosorveglianza, e che si decida a chiudere la stazione nelle ore notturne. Non è una cosa molto difficile da fare, e nemmeno tanto onerosa. E’ questione di volontà. Lo stiamo chiedendo da diverso tempo, e invito anche la Regione Emilia - Romagna, e il comune di Colorno a prendere posizione, perché non è possibile che ci siano zone franche di questo tipo.

Testo e foto del coordinamento del gruppo AMO - COLORNO

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Oltre 4.800 cittadini hanno scelto di sostenere la ricerca sanitaria reggiana: i fondi finanzieranno studi di ambito oncologico. La campagna 5xmille del 2019 è dedicata a far conoscere i sei progetti avviati grazie alle destinazioni dell’anno 2016 e alle donazioni liberali.

Reggio Emlia -

L’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia cresce sensibilmente nelle scelte dei cittadini per la destinazione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi: secondo i dati sull’anno 2017 (appena pubblicati dall’Agenzia delle Entrate), ben 4.892 cittadini hanno scelto l’Istituto oncologico di Reggio Emilia, in crescita di 1.051 unità rispetto all’anno precedente (+27.4%).

Si tratta di un risultato eccellente, considerato che l’Istituto è divenuto IRCCS nel 2011 e può accedere al 5 per mille soltanto dal 2012. Il sostegno dei cittadini porta un finanziamento totale di oltre 272mila euro, in crescita di 47mila euro rispetto all’anno precedente (+21,17%).

“Desidero ringraziare a nome della Direzione dell’AUSL-IRCCS, dei ricercatori e di tutto l’Istituto i tanti cittadini che ci hanno scelto – dice Massimo Costantini, Direttore Scientifico – Dall’anno scorso utilizziamo i fondi provenienti dalla raccolta del 5 per mille e dalle donazioni dei cittadini per finanziare un bando competitivo interno che ha l’obiettivo di incentivare nuove idee di ricerca e sostenere i progetti più meritevoli”.

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Sono 32 i progetti che hanno concorso nel 2018, tutti presentati da professionisti attivi all’Ausl – IRCCS. Valutazione e selezione sono state svolte da revisori esperti esterni con punteggi attribuiti sulla base di parametri quali validità scientifica, fattibilità, qualità del team di ricerca e budget richiesto. I sei progetti con il punteggio più alto hanno ricevuto il finanziamento.

Gli studi riguardano la cura dei linfomi, la riduzione del dolore nelle donne operate per tumore della mammella, la riabilitazione e il supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari, la diagnosi e la cura dei tumori del polmone e della tiroide, la progettazione di migliori percorsi oncologici.

A questi e ai ricercatori che li hanno proposti è dedicata la campagna per la raccolta del 5 per mille del 2019 al via in questi giorni. “Si tratta di progetti ambiziosi, che vanno dal laboratorio alla clinica all’organizzazione sanitaria – spiega Costantini – Il sostegno dei cittadini ci fa molto piacere, ci dà la possibilità di sviluppare nuove aree di ricerca e ci carica della responsabilità di continuare a crescere nella qualità e nella quantità di ricerca prodotta”.

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Probabilmente a causa di un diverbio, dopo essersi dati appuntamento, si é passati alle minacce e cinque ragazzi hanno intimidito, estraendo una pistola, un gruppi di studenti universitari in Erasmus a Parma, per poi fuggire. 

É successo all’alba di questa mattina, verso le 5, fra via Toscana e via Trieste.

Tanta la paura per gli studenti stranieri, in Erasmus nella nostra città, inconsapevoli che l’arma fosse una pistola a salve, privata del tappo rosso e delle munizioni. 

La baby gang ad estrarre l’arma era formata da cinque giovani tra i 15 e i 26 anni, tutti denunciati dalla Polizia per minacce aggravate dall’uso di un’arma, per fortuna rivelatasi a salve. 

Quest’anno l'organizzazione di volontariato Fidas, Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue, festeggia il 60° anniversario dalla fondazione con un viaggio on the road lungo tutta Italia. A Parma il camper è sbarcato per la sua terza tappa, parcheggiando davanti alle scuole di via Toscana. Sono stati proprio gli studenti, infatti, i protagonisti di questa giornata di festa. 

Oltre 200 alunni delle classi degli istituti Bertolucci, Albertelli-Newton e delle 5° dell’ITIS Leonardo Da Vinci si sono riuniti il 27 marzo nell’Aula Magna dell’ITIS per la premiazione dei migliori elaborati nati dalla partecipazione al Bando “A Scuola di Dono” di Fidas Nazionale. Le classi vincitrici hanno ricevuto dalla presidentessa di Fidas Parma, Ines Seletti, un buono di 500 euro per l’acquisto di materiale didattico e i loro elaborati restano in gara per il premio nazionale di Fidas che verrà consegnato a Matera ad aprile. 

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Hanno accolto gli studenti, oltre alla presidentessa di Fidas Parma, Ines Seletti, la preside dell’ITIS, Elisabetta Botti, il preside del liceo musicale Bertolucci di Parma, Aluisi Tosolini, il presidentente di Fidas Regionale, Michele Di Foggia, una delegazione della Croce Rossa di Parma e l’assessore alla cultura del Comune di Parma, Michele Guerra. 

“Donare il sangue è un gesto anonimo – spiega Ines Seletti -  e non c’è privilegio più grande per noi di Fidas di promuovere questo dono e il suo significato”. “Donare, infatti, è il tema del concorso di Fidas nazionale che ha motivato gli studenti partecipanti di tutte e tre le fasce di età della scuola, primaria e secondaria” ha specificato Michele di Foggia prima di indicare i vincitori di Parma. “Tutti i cittadini devono lavorare per una “Buona Vita”, come recita lo slogan di Fidas, - commenta il preside Tosolini – Doniamo, senza pretese di ricevere nulla in cambio, per combattere gli egoismi e le arroganze di questa società perchè solo così possiamo costruire insieme una buona comunità”.  “Anche questo è un tema culturale. – continua l’assessore Michele Guerra – Chi è capace di donare, riceve molto di più di quello che ha dato. Donare significa gratuità, reciprocità, relazione e libertà”, elementi fondamentali anche del buon vivere. 

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A essere premiati per il cortometraggio e lo storytelling su questi temi sono stati gli studenti delle classi 3°F dell’Albertelli-Newton e del Movimento Studenti Azione Cattolica di Parma. Premio speciale invece per la 2°F Albertelli-Newton che ha presentato un corto particolarmente apprezzato dalla giuria. 

A portare la loro testimonianza di nuovi donatori sono stati due 19enni, Francesco Battistini e Gabriele Cavagni, che data la loro giovane età hanno potuto donare solo da poco ma il gesto ha già cambiato il loro vivere. “Ci si sente molto meglio dopo – spiegano i due donatori, in particolare ai loro coetanei – Ci si sente come se si trovasse finalmente il giusto posto nella società. Andate a donare, con gli amici o da soli, vi assicuriamo che sarà una bella esperienza che non dimenticherete”.

E proprio grazie al gesto anonimo della donazione di sangue, una giovane alunna è potuta salire sul palco del salone davanti ai suoi amici. La studentessa ha infatti spiegato ai suoi coetanei come fino ai 7 anni, a causa di una malattia, sia stata sottoposta a molte trasfusioni. “Adesso sono ancora troppo piccola per donare – ha raccontanto la ragazzina – ma posso aiutare, come oggi, donando la motivazione a chi può farlo”. 

A concludere la mattinata di festa è stata l’esibizione di Richmond Oduro, un giovanissimo batterista studente della Albertelli Newton. Richmond all’età di 9 anni ha ricevuto in dono da uno sconosciuto, che era venuto a conoscenza della sua storia, una batteria appartenuta al  figlio venuto a mancare del benefattore. E grazie alla raccolta fondi del Gruppo Fidas Albertelli-Newton e della Fondazione Munus, ha avuto la possibilità di frequentare un’accademia musicale e inseguire il suo sogno. Richmond, come la studentessa che ha portato la sua testimonianza, sono esempi concreti di come un piccolo gesto possa cambiare una vita e salvarla. 

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Fidas promuove la condivisione e l’importanza della donazione di sangue, un piccolo gesto che può salvare vite e dare concreto aiuto a chi ogni giorno è costretto a terapie trasfusionali. La donazione del sangue è un gesto volontario, anonimo e gratuito, ma anche responsabile. Richiede innanzitutto di prendersi cura di se stessi e del proprio stato di salute per poter essere di aiuto agli altri. E questo è il messaggio che i giovani partecipanti di questa mattina si sono portati a casa, oltre al meritato premio.

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I Carabinieri della Compagnia di Salsomaggiore Terme hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due albanesi, M. H. e M. R., ritenuti gravemente indiziati di tentato omicidio, in concorso, nonché di porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco. 

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica di Parma che ha coordinato le indagini.

I fatti risalgono al 9 febbraio scorso, quando, poco dopo le 17:00, il 112 dei Carabinieri é stato allertato per una rissa, con esplosione di colpi di arma da fuoco, in prossimità del Parco Mazzini di Salsomaggiore.

Durante il sopralluogo, i militari avevano rinvenuto, in prossimità dell’incrocio fra viale Indipendenza e via Puccini, tracce ematiche, un cacciavite, una scarpa, numerosi frantumi di vetro e quattro bossoli

Poco dopo era stata trovata anche una Polo con entrambi i finestrini del lato destro in frantumi, il parabrezza danneggiato ed un foro di ingresso sulla carrozzeria, verosimilmente determinato da un colpo d’arma da fuoco. Il proprietario, un albanese da anni residente in Salsomaggiore Terme, dopo un’iniziale reticenza, aveva confessato ai Carabinieri di essere stato la vittima del tentato omicidio.  

I successivi approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri e coordinati dalla Procura di Parma, hanno fatto risalire ai due presunti autori ed all’emissione, dapprima, di un provvedimento di fermo emesso dal Pubblico Ministero, stante il pericolo di fuga reso concreto dalla immediata irreperibilità dei due soggetti e, successivamente, dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P..

L’ordinanza, dopo un periodo di ulteriore irreperibilità dei destinatari, è stata notificata dai Carabinieri, ai quali i due indagati, in tempi diversi, si sono consegnati.

Le indagini sono ora finalizzate alla verifica del contesto nel quale è maturato il grave fatto, che potrebbe far pensare ad un regolamento di conti.

E' sempre molto alto il livello di attenzione delle forze dell'ordine di Parma per contrastare il fenomeno di spaccio e smercio di droga.

Di Lamberto Colla Parma 28 marzo 2019 - E' lo stesso Capo della Procura Alfonso D'Avino a rimarcare come a Parma il livello del fenomeno dello spaccio sia di notevole "Allarme", per la quantità e per diffusione sul territorio cittadino che va oltre le tradizionali e note "zone dello spaccio". Un altro fattore di preoccupazione nasce dalla qualità delle sostanze immesse sul mercato che, pare da intercettazioni, gli spacciatori, pur di fare "cassa" consigliavano di consegnare una "dose meno pura", più tagliata, ogni due.

Ma se è alto il livello d'allarme è altrettanto elevato l'impegno al contrasto e al presidio del territorio.

IMG_2576.jpgProprio questa mattina, come era stato annunciato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito questa mattina un provvedimento coercitivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo: nove gli indagati coinvolti a cui è stato contestato il reato di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti in continuazione.

Ad uno di essi, il Pubblico Ministero ha altresì contestato il reato di evasione continuata. Complessivamente, cinque sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, due le ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e le restanti due sono ordinanze non custodiali (una relativa al divieto di dimora nella provincia di Parma e l'altra relativa all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).

I Carabinieri hanno eseguito la misura con il supporto delle unità cinofile antidroga, in Parma e provincia, a Milano, a Vicenza e a Riccione.
Allo stato, le persone raggiunte dall'attività esecutiva sono quelle elencate in foglio separato.

L'indagine ha preso le mosse nel gennaio 2018, allorquando i militari di Parma hanno ricevuto la segnalazione di un plico contenente 206 grammi di cocaina sequestrato presso l'aeroporto di Lima in Perù. Lo stupefacente era stato nascosto all'interno di un pacco contenente coperte di lana pregiata e bottoni diretto a PREDA CATALIN Gabriel residente a Salsomaggiore Terme (PR).

Il mittente peruviano (non coinvolto nel provvedimento) indicava anche il recapito telefonico mobile del destinatario.
Gli accertamenti preliminari avviati dai carabinieri di Parma consentivano di verificare che, effettivamente, nel comune di Salsomaggiore Terme risultava censito tale PREDA CATALIN Gabriel, rumeno, disoccupato, gravato – peraltro – da plurimi precedenti giudiziari, alcuni recenti e anche per reati di spaccio. L'utenza telefonica era invece intestata a tale ODORE Luca, originario di Napoli, ma domiciliato a Parma, anch'egli con plurimi precedenti tra i quali lo spaccio di stupefacenti.
I successivi approfondimenti investigativi, sviluppati anche mediante attività tecnica, facevano emergere un rilevante quadro indiziario a carico di PREDA CATALIN e di ODORE che, in concorso con AHUMADA AYALA Juan Carlos, detto "Carlos", colombiano, con numerosi pregiudizi di polizia per reati concernenti gli stupefacenti, residente a Parma, avevano tentato di approvvigionarsi di cocaina direttamente dalle aree di produzione, nella fattispecie il Perù.
Il prosieguo delle attività ha fatto luce quindi su un articolato reticolo dedito allo spaccio di varie tipologie di sostanze stupefacenti nelle piazze di Parma.
In particolare AHUMADA AYALA, in concorso con un connazionale residente a Milano, curava l'approvvigionamento della cocaina diventando il fornitore di riferimento di un gruppo di italiani dediti allo spaccio nel capoluogo (dipendenti di un'impresa di spedizione che però è estranea all'indagine), costituito da ODORE Luca sopra menzionato, AMATO Nicola, incensurato, e RESCIGNO Gennaro.

Tali venditori hanno palesato un forte senso degli affari, tant'è che nel corso di una conversazione telefonica AMATO spiega ad ODORE che bisogna tagliare la cocaina in modo da raddoppiare lo stupefacente, fornendone agli assuntori solo metà di buona qualità.
Approccio pragmatico alle contingenti difficoltà finanziarie evidenziato anche allorquando, per saldare un debito maturato nei confronti del colombiano per una partita di droga, ODORE gli aveva consegnato una bicicletta del valore di 6 mila euro, sottratta da un carico che, come corriere della ditta di spedizioni, avrebbe dovuto consegnare ad una azienda.

L'attività di monitoraggio di ODORE ha consentito di individuare altri due indagati responsabili del medesimo reato – vendita di sostanze stupefacenti – attivi prevalentemente nel settore dell'eroina e dell'hashish, tra cui, in particolare:
- MESSAOUDI Abdelbasset, tunisino, già arrestato dai Carabinieri il 26 febbraio 2018 del Nucleo Investigativo poiché, nel corso di un controllo presso la Stazione ferroviaria di Parma, era stato trovato in possesso di 55 grammi di eroina ed 8 grammi di hashish. Il giorno successivo era stato sottoposto dal Tribunale alla misura degli arresti domiciliari, sostituita, il 19 giugno seguente, con quella del divieto di dimora nel comune di Parma.

Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari per ritenere che il tunisino, in dispregio alle prescrizioni di legge, aveva continuato a svolgere imperterrito l'attività di spaccio durante il periodo di sottoposizione ad entrambe le misure cautelari.
Per tali ragioni, oltre allo specifico delitto di violazione della normativa sugli stupefacenti, a carico dell'indagato viene contestato anche il reato di evasione continuata, in relazione alle attività illecite svolte, al di fuori dell'abitazione, nel periodo in cui era ristretto agli arresti domiciliari.
L'altro indagato, Ghezzi Vincenzo, sarebbe stato in contatto costante con AHUMADA AYALA Juan Carlos, suo fornitore abituale di cocaina, utilizzata poi per lo spaccio al minuto.

Nel corso delle indagini sono emersi indizi per ritenere che, in un periodo ricompreso tra luglio 2017 ed agosto 2018, vi siano state complessivamente oltre un migliaio di cessioni, in prevalenza di eroina, ma anche in numero significativo di cocaina e di hashish.

Con questa operazione, l'ufficio di Procura evidenzia ancora una volta l'impegno profuso nell'attività di coordinamento dei vari organi di Polizia nel contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che, specialmente nel capoluogo, sta assumendo livelli sempre più preoccupanti.
Ciò ha determinato, di converso, un moltiplicarsi delle iniziative investigative finalizzate ad arginare tale attività illecita, per rispondere alla domanda di sicurezza che proviene dalla cittadinanza.

 

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Continua, a Parma, la programmazione dei laboratori di CucinaLab, iniziativa che si inserisce all’interno del progetto “Crescere in Armonia. Educare al Benessere” dei Servizi Educativi del Comune.

Ieri all’interno della Scuola Micheli gli alunni insieme ai genitori, al personale di cucina e ai tecnici  hanno realizzato alcuni piatti tipici della “Cucina del Mondo”: involtini primavera, cous cous alla marocchina, zighinì e un dolce la torta Marrakesch.

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Ospite dell’evento è stato il giocatore del Parma Calcio Massimo Gobbi che, dopo aver indossato grembiule e cuffia, si è cimentato nella preparazione dei piatti insieme agli alunni, ai genitori e all'assessore all'Educazione Ines Seletti. Al termine della preparazione le pietanze sono state consumate insieme. 

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Gazzettedellemilia.it e Hopinion insieme per offrire un nuovo servizio alla società "emiliana" e non solo. Insieme per fotografare la realtà e intercettare le nuove tendenze.

di Lamberto Colla Parma 28 marzo 2019 - I sondaggi sono il termometro della società e il giornale, o qualsiasi altro media, è la fotografia, a volte edulcorata e a volte amara, della stessa.

Sondaggi e media sono naturalmente mezzi che si esaltano a vicenda e insieme posso intercettare i gusti e le nuove tendenze sociali.

A differenza di quanto si possa credere, né i giornali, né le Tv e tanto meno i social, sono in grado di condizionare il futuro ma certamente sono i migliori mezzi per evidenziare e mettere in luce la realtà non appena accade e, con il contributo dei sondaggisti, addirittura di anticipare le più imminenti tendenze.

Gazzettadellemilia.it e Hopinion, società di Milano specializzata in sondaggi, consapevoli di questo hanno inteso trovare un punto di collaborazione per l'utilizzo della piattaforma WIN.WIN sul terreno "emiliano", in merito ai temi caldi di interesse della comunità.

Il nostro comune obiettivo è quello di dare ad ogni individuo la possibilità di esprimere giudizi in modo veloce ed efficace.

Grazie a Hopinion, la piattaforma di sondaggistica geolocalizzata, le HOPI (richiesta di opinioni) possono essere riferite ad una determinata area geografica, come uno o più Comuni, Province, Regioni o addirittura di estinzione nazionale.

In ottica locale, infatti, queste informazioni diventano un patrimonio enorme a favore delle pubbliche Amministrazioni che potranno contare sull'opinione diffusa di coloro che vivono il territorio e le sue problematiche quotidiane.

A garanzia della serietà del sistema di rilevazione delle opinioni la piattaforma, mesa a disposizione da Hopinion.it, non consente al medesimo soggetto di votare più volte lo stesso quesito. Potrà invece sbizzarrirsi a esprimere il proprio parere sui nostri piuttosto che su altri sondaggi proposti da noi a da altri co-partner.

Presto, anzi molto presto, Vi metteremo alla prova con il primo sondaggio.

Buona lettura e anche Buon divertimento!

 

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Carabinieri Parma: importavano cocaina dal Peru'. Arrestati per traffico di stupefacenti.

I Carabinieri di Parma hanno tratto in arresto, nelle prime ore di questa mattina, sei individui, italiani e stranieri (Colombia, Tunisia e Romania i Paesi di origine), ritenuti responsabili di traffico di stupefacenti: cocaina, eroina, hashish e marijuana.

I militari hanno eseguito il provvedimento in Parma, Milano, Riccione e Vicenza. La cocaina veniva spedita in Italia celata in plichi postali.

I particolari dell'operazione saranno resi noti in mattinata nel corso di una conferenza stampa, presso la Procura della Repubblica di Parma.

Per il 4° anno consecutivo, in occasione del compleanno di Luciano Ligabue, il gruppo Facebook "13-03 i fan di Ligabue per il GRADE" ha deciso di attivare una raccolta di fondi da devolvere al Gruppo Amici dell’Ematologia. Numerosi supporter della rockstar correggese hanno aderito a questa proposta solidale, donando alla Fondazione reggiana 1000 euro, che sono stati consegnati nella sede GRADE, al piano terra del CORE.

I fondi raccolti andranno a sostenere il nuovo progetto GRADE-No-Limits, che ha l’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro per finanziare 6 dottorati di ricerca a favore di giovani medici dell’Ausl Irccs – Cancer Center di Reggio Emilia, e anche a sostenere l’acquisto del nuovissimo Digital Spatial Profiling (già avvenuto attraverso un finanziamento attivato dal GRADE), uno strumento altamente tecnologico (il primo in assoluto in Italia e fra i primi 5 in Europa) per ottenere informazioni molto più precise e rilevanti sui tumori in molti ambiti di ricerca quali linfomi, tumori al seno, immunoterapia, fibrosi polmonare e altri. Strumento che nei prossimi mesi arriverà a completare la dotazione del Laboratorio di Ricerca Traslazionale del Santa Maria Nuova.

I fan di Ligabue continuano quindi a mostrare la loro solidarietà nei confronti di una Onlus cara al cantautore e per il quarto anno consecutivo si sono adoperati a favore della comunità e in particolare delle numerose persone che fanno riferimento all'oncoematologia reggiana.

The European Workplace Drug Testing Society premia il ricercatore dell’Università di Parma, Luca Anzillotti. Tossicologo, è dottorando di ricerca in Medicina Molecolare alDipartimento di Medicina e Chirurgia.

Parma -

The European Workplace Drug Testing Society premia un ricercatore dell’Università di Parma, il dott. Luca Anzillotti, per lo studio “New Psychoactive Substances in oral fluid: a rapid application of the SPME technique” che prevede l’analisi di nuove droghe d’abuso nel fluido del cavo orale tramite l’utilizzo di fibre e l’analisi in spettrometria di massa.

The European Workplace Drug Testing Society (EWDTS) è un forum indipendente che si occupa di tutti gli aspetti relativi al Controllo sull’uso di stupefacenti sul luogo di lavoro e promuove le innovazioni provenienti da giovani ricercatori nel campo del controllo sull’uso di alcolici e droghe sul luogo di lavoro.

Il premio è assegnato in nome di Anya Pierce, già membro del EWDTS, che ha sempre incoraggiato i giovani ricercatori nel perseguimento delle loro carriere, specialmente in tossicologia forense. La sfida consiste nel sottoporre nuove idee, rilevanti per l’industria, che siano presentate in un formato facilmente accessibile.  

Luca Anzillotti, tossicologo, dottorando di ricerca in Medicina Molecolare, fa parte del gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Rossana Cecchi, direttore e docente presso il servizio di Medicina Legale dell’Ateneo di Parma.

 

 

Fonte: Università degli Studi di Parma

In occasione dell’incontro di calcio Italia–Liechtenstein, i finanzieri del Gruppo di Parma hanno intensificato l’attività di controllo economico del territorio. Come normalmente avviene per le partite presso lo stadio Tardini di Parma, la Guardia di Finanza ha eseguito controlli di polizia economico-finanziaria, finalizzati - in particolare - al contrasto del fenomeno del “bagarinaggio”, considerato peraltro che l’evento aveva registrato, con largo anticipo, il sold-out.

I militari operanti hanno subito individuato tre soggetti, che in modo circospetto stazionavano nei pressi delle biglietterie dello stadio. Uno agiva da “palo”, un altro da procacciatore di clienti mentre il terzo consegnava i biglietti e riscuoteva il denaro.

La pattuglia é intervenuta prontamente, cogliendo uno dei tre individui nel tentativo di vendere alcuni biglietti, poi sottoposti a sequestro, ad un prezzo cinque volte superiore rispetto a quello normalmente praticato. Si tratta di tre pluripregiudicati, di origine campana, gravati da numerosissimi precedenti, compresi episodi di bagarinaggio commessi anche in territorio estero.

La condotta contestata integra una violazione per la quale è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 10.000 euro. 

Questa mattina numerosi amici, ex colleghi, famigliari, autorità civili, militari e religiose hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione alla memoria del professor Ugo Butturini. Alla presenza del vicesindaco Marco Bosi è stata scoperta la targa in memoria dell’emerito Professore, Direttore della Clinica Medica Generale, una figura di spicco per la nostra città insignita di Medaglia d’oro al merito di Sanità pubblica

“A ventuno anni dalla scomparsa oggi ricordiamo un luminare della medicina. La presenza oggi qui di tanti amici e colleghi è simbolo di quanto il suo impegno sia in campo lavorativo che relazionale sia stato importante e ci conferma che abbiamo fatto la scelta giusta come Commissione Toponomastica” ha aperto la cerimonia il vicesindaco Marco Bosi.

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La nipote e l’amico prof. Riccardo Volpi, Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma nonché allievo del prof. Buttarini, hanno ricordato le grandi doti umane e professionali del professore. La cerimonia è stata conclusa con le parole della figlia che ha ringraziato la città per questo riconoscimento.

Il parroco Don Mario Ghirardi ha benedetto la targa posta nell’area di circolazione, in quartiere San Leonardo.

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Parma, 27 marzo 2019

Malessere con nausea e vomito: presunta intossicazione alimentare in una scuola di Castelvetro in provincia di Piacenza. Una trentina di bambini al Pronto Soccorso. 

Piacenza -

L'allerta è scattata poco prima delle 15 di ieri. La telefonata giunta dalla scuola materna di Castelvetro piacentino riferiva di episodi di vomito che hanno visto coinvolti un paio di bambini. La Centrale operativa Emilia Ovest ha quindi inviato un'ambulanza di Monticelli e l'auto infermieristica di Cadeo.

In un secondo momento, si è accertato che gli episodi di vomito avevano interessato altri piccoli ed erano probabilmente riconducibili a un'intossicazione alimentare. Il coordinamento del servizio di Emergenza territoriale di Piacenza ha quindi lavorato in stretto contatto con i colleghi di Parma e Cremona per allertare un numero di mezzi sufficienti a trasportare tutti i bambini interessati. 

Quattro sono stati trasportati al Pronto Soccorso pediatrico di Piacenza e 4 a quello di Cremona. L’istituto di Castelvetro, che è sia scuola materna sia nido, è frequentato complessivamente da 70 bambini. Nelle ore successive, al Pronto soccorso pediatrico di Cremona si sono presentati un’altra trentina di piccoli, trattenuti in osservazione o smistati su altri ospedali. 

L'intervento di soccorso ha quindi visto complessivamente l'impiego di 4 ambulanze (una della Pubblica Assistenza Monticelli, 2 della Pubblica Assistenza di Cortemaggiore e una di Cremona), una automedica di Cremona e l'autoinfermieristica di Cadeo. Come da prassi, il personale del Pronto soccorso pediatrico di Piacenza ha allertato anche il Centro Antiveleno di Milano.

Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza ha immediatamente inviato sul posto un medico per l'avvio di un'indagine epidemiologica e un tecnico per i campionamenti sugli alimenti sospetti. Si propende per l'ipotesi di una tossinfezione non a causa infettiva: la certezza sulla causa si potrà avere ovviamente solo a seguito dei test avviati.

 

Lega Nord in Regione: "chiarire la vicenda"

"La certezza sulla causa e sulle responsabilità si potranno avere solo a seguito dei test avviati" scrive un consigliere leghista

Attivarsi affinché simili episodi nelle scuole non si verifichino più. Lo chiede un consigliere della Lega Nord dopo il caso di presunta intossicazione alimentare avvenuto a Castelvetro piacentino nella scuola materna comunale "Il Nido del Po" e l'asilo nido "Il giardino di Alice".

Ora tutti starebbero bene - l'asilo nido è rimasto chiuso, mentre la scuola materna aperta senza servizio mensa - e sono in corso indagini  epidemiologiche e campionamento sugli alimenti sospetti. Sarebbe anche stata contattata l'azienda che si occupa di fornire gli alimenti alla mensa scolastica. "La certezza sulla causa e sulle responsabilità si potranno avere solo a seguito dei test avviati" scrive il leghista che chiede alla Regione di chiarire al più presto la vicenda.

 

Nella giornata del 23 marzo si è svolto un incontro dal titolo "Contro ogni violenza". Incontro fortemente voluto dai gruppi a carattere civico, Forza civica e Amo Colorno. Gli argomenti trattati sono stati: Il bullismo, il cyber-bullismo e la violenza sulle donne. Per quest'ultimo delicatissimo argomento si è voluto trattare nello specifico il caso dell'omicidio di Filomena Cataldi, avvenuto a San Polo di Torrile (PR) lo scorso mese di agosto, per mano di un vicino di casa di origini cinesi affetto da manie di persecuzione.

All'incontro, organizzato a Reggio Emilia nell'Albergo delle Notarie, hanno partecipato:

- Elisa Guareschi, criminologa e assessore del comune di Bussetto, che ha saputo snocciolare con maestria il delicato tema dei rapporti tra minori, che in certi casi sfocia in atteggiamenti di prevaricazione e abuso. Elisa ha esaminato in maniera concreta il rischio legato all'uso improprio del web e dei social network; senza esimersi dal dare utili e ottimi consigli ai genitori presenti in sala.

- Alberto Prantera, iscritto di forza civica ha coraggiosamente esposto la sua commovente testimonianza inerente ad episodi di bullismo ricevuti da bambino, ricordando che l'educazione deve partire partendo dalle famiglie, ritenute il primo luogo di crescita e di scuola di vita.

- Nicola Scillitani, coordinatore del gruppo civico Amo Colorno è intervenuto sul delicatissimo tema della violenza sulle donne affermando che ad oggi c'è ancora molto lavoro da fare per tutelarle. Il suo intervento è partito dall'iniziativa di carattere nazionale con l'hashtag #giustiziaperfilo. Iniziativa volta a chiedere allo stato l'istituzione di un fondo governativo atto a pagare le spese legali alle famiglie delle vittime, che oggi purtroppo, in caso di mancanza del patrocino gratuito, sono costrette a sostenere da sole. Altre richieste di carattere nazionale che sono state fatte pubblicamente: l'ergastolo in detenzione carceraria (quindi no alle REMS (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ex OO.PG) e nessuno sconto di pena o rito abbreviato per gli assassini.

Al termine della relazione di Amo Colorno, c'è stata una brevissima, commovente e struggente testimonianza della sorella di Filomena, Rosangela, che ha portato tutti i presenti alle lacrime.

Ha infine moderato l'evento il dirigente regionale di Fratelli d'Italia, Alessandro Aragona, che ha saputo orchestrare nella maniera più proficua l'evento.

In sala erano presenti anche l'Avv. Massimo De Matteis (Coordinatore provinciale di FDI) e Caterina Galli (fondatrice di Forza Civica Parma).

(N.C. Felino)

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È stato smontato un sistema corruttivo che aveva il fine del rilascio dei Permessi di Soggiorno di Lungo Periodo

La Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Modena, P.M. titolare delle indagini dott.ssa Graziano, ha proceduto, nelle prime ore di questa mattina, all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare con cui il G.I.P. del locale Tribunale ha disposto la misura in carcere per L.F., romano del 1978, oltre agli arresti domiciliari per sua moglie, P.S. padovana del '72, ed altri 3 correi (la piacentina P.S. del '70, il tunisino A.T del '74 ed il marocchino S.M. del '60). I predetti sono accusati di vari reati fra cui corruzione, falsità ideologica, truffa, contraffazione di documenti necessari al fine di determinare il rilascio di carta di soggiorno per lungo periodo ed indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

L'attività d'indagine svolta dalla Squadra Mobile modenese, nella quale risultano indagate ad oggi altre 25 persone, ha fatto luce su un sistema che faceva capo ad un "Centro di Formazione Linguistico" accreditato presso l'Università per Stranieri di Perugia, per il rilascio, a seguito d'esame, dell'attestato di conoscenza della lingua italiana da parte dei cittadini stranieri che ne facevano richiesta, ai fini del rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo. Esame che, attraverso telecamere installate all'uopo dagli uomini della Squadra Mobile, è stato dimostrato essere assolutamente fittizio, visto che gli stranieri venivano forniti delle risposte già compilate da cui copiare o, comunque, venivano aiutati dalla commissione compiacente.

Nel corso delle sessioni di esami, grazie alle attività tecniche, è stato riscontrato in più occasioni l'accesso in aula di soggetti non iscritti, con il preciso compito di ricopiare gli appunti o di compilare le schede d'esame per conto dei candidati non in grado nemmeno di scrivere i propri dati anagrafici in lingua italiana.

Le sessioni di esame "farlocche" tenutesi nei mesi di luglio e settembre 2018, avevano d'altra parte prodotto il risultato del 100% di promossi, mentre l'ultima prova, quella tenutasi nel mese di novembre, quando l'Ateneo perugino, in accordo con gli organi inquirenti, ha sostituito il giorno stesso i fascicoli di esame, ha prodotto la bocciatura di tutti i candidati.

È stato altresì riscontrato che, nel corso delle sessioni, gli stranieri producevano delle risposte corrette a domande che avrebbero dovute ascoltare tramite riproduzione di files audio che mai sono stati a loro sottoposti.

Nel corso dell'indagine, è stato riscontrato che, alcuni cittadini stranieri hanno sostenuto le prove d'esame all'interno del phone center modenese o in altri luoghi non idonei per poi essere falsamente inseriti in elenchi di prove di esame sostenute presso i centri autorizzati dall'Università, in palese contrasto con le normative previste.

Si ritiene che il giro di affari del centro di formazioni linguistico, che risulta avere sedi d'esame sparse in diverse città del nord Italia, fra Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, ha coinvolto più di 6000 stranieri i quali, a fronte del pagamento di svariate centinaia di euro, rigorosamente in denaro contante (da 450 a 700 euro), richiedevano ed ottenevano, pur non ricorrendone i requisiti, l'ambito certificato "CELI" (certificato di lingua italiana) da cui è derivato il nome dell'Operazione di Polizia.

Stefano, lettore di Gazzetta dell’Emilia, ci segnala la situazione attuale dei bagni pubblici di Parma invitandoci ad una riflessione sullo stato delle cose e sul disservizio attuale, mandandoci a corredo alcune foto. 

Parma -

Situazione tragica dei bagni pubblici a Parma: a denunciarla é Stefano, che ha mandato alla nostra redazione alcune foto scattate, domenica 24 marzo, con il rammarico da cittadino, di vedere un notevole disservizio e assitere a turisti furibondi. Sicuramente non un bel biglietto da visita per i tanti che si recano e si recheranno in città, in vista di Parma Capitale della Cultura 2020.

“Ieri ho assistito ai commenti di una numerosa comitiva di turisti e la frase meno offensiva per la città è irripetibile e non sono i primi che sento...mi è spiaciuto molto che si facciano queste figure pessime.” - ci scrive a corredo delle foto.

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A Parma c'è un bagno pubblico in Ghiaia, spesso chiuso senza apparente motivo, con un solo gabinetto funzionante su tre e un lavandino su due, e questo da mesi o anni addirittura. Stessa cosa più o meno al Parco Ducale, dove da settimane l'unico bagno degli uomini, a parte quello per persone portatrici di handicap, è rotto come dice il cartello sulla porta. Per curiosità ho provato a tirare lo sciacquone e funziona benissimo, mi viene quindi da pensare che a volte questi inservienti, credo di cooperative sociali, chiudano alcuni wc per lavorare meno."

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                                                          Water in realtà funzionante 

"Anche oggi ho assistito a decine di persone che facevano la fila e protestavano su questa situazione ai limiti dell'assurdo per una città come Parma.”

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E conclude: “So che già altri hanno protestato ma nulla è cambiato da molti mesi. Non è un bel biglietto da visita credo. Ho fatto qualche foto dei due bagni, che vi allego.”

Come dargli torto...

 

Per segnalarci situazioni di degrado vi invitiamo a mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a contattarci con un messaggio privato tramite la pagina Facebook @gazzettaemilia

 

 

Nuovi spazi al Policlinico di Modena: si spostano altri ambulatori e uffici. La Pneumologia completa il suo trasferimento nel Corpo centrale. Di seguito tutti i traferimenti dei prossimi giorni.

Modena -

Proseguono i trasferimenti negli spazi appena inaugurati al Policlinico di Modena. Mercoledì 27 marzo 2019 gli ambulatori di Pneumologia e la Spirometria si traferiscono dalla storica Palazzina al corpo centrale (ingresso 1, primo piano). Giovedì 28 marzo 2019, sarà la volta delle attività di Riabilitazione di Chirurgia della Mano e dell'Affido della Pneumologia spostarsi al 1° piano, ingresso 1. Giovedì 4 aprile 2019, infine, la broncoscopia si sposterà dalla Palazzina della Pneumologia alla Piastra Endoscopica del IV piano, ingresso 1.

Il piano di trasferimenti è stato studiato per ridurre al minimo i disagi dei cittadini che, visto l'abbandono della sede storica al Poliambulatorio di molte strutture, potrebbero essere un po' disorientati. Nei vecchi ambulatori verrà posizionata la segnaletica che orienterà i cittadini che dovessero sbagliare destinazione. I reparti stanno avvisando gli interessati della variazione di sede. Infine, nel caso il trasloco rendesse necessario spostare l'appuntamento, gli uffici amministrativi stanno avvisando gli interessati per concordare un nuovo appuntamento. Nei primi giorni sarà necessaria un po' di pazienza, un ultimo piccolo sforzo per poter usufruire dei nuovi spazi, funzionali, luminosi, confortevoli.

Con questi spostamenti si concretizza la prima tranche di trasferimenti nelle nuove aree ambulatoriali del Policlinico di Modena. L'Azienda manterrà informata la cittadinanza sulle successive tappe di questa ampia riorganizzazione.

Grave atto vandalico. A Bologna é stato danneggiato il monumento a ricordo delle vittime della banda della Uno Bianca, nel giardino a loro dedicato. "Si tratta di un grave sfregio a tutta la città di Bologna, un'offesa alle vittime e ai loro famigliari e a quanti credono nella democrazia e nella civile convivenza. Bologna non dimentica la barbarie e la violenza degli efferati omicidi della banda criminale della Uno Bianca. A Rosanna Zecchi, a tutti i famigliari delle vittime va tutta la nostra più sincera vicinanza, certi che i responsabile di questa viltà verranno individuati dalle autorità competenti e puniti". Così Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna condanna l'atto di vandalismo ai danni della lapide che a Bologna ricorda le vittime della Uno Bianca. Sono in corso le indagini dei Carabinieri.

Nella serata di sabato 23 marzo scorso, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un italiano di anni 40, responsabile del reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 21.00, personale dell'Istituto di Vigilanza Coopservice ha segnalato alla Centrale Operativa l'entrata in funzione del sistema d'allarme del Nido d'Infanzia comunale "Parco XXII aprile".

Gli agenti, che si trovano in via Gramsci, sono intervenuti sul posto immediatamente ed una volta entrati nel cortile della scuola hanno notato un uomo uscire dall'ingresso principale scappando all'interno del parco XXII aprile. Postisi all'inseguimento, gli operatori hanno bloccato il 40enne ancora in possesso di una borsa zaino, all'interno della quale vi erano un impianto audio con casse, un termometro ambientale, un cd musicale, tre chiavette USB, una scheda di memoria per macchina fotografica, un pezzo di parmigiano e un portafoglio contenente una carta di bancomat prepagata. In una tasca dei pantaloni sono state recuperate monete per un importo di circa 40 euro.

L'intera refurtiva, come si è potuto accertare da un successivo sopralluogo, era stata asportata dalla scuola. Le monetine erano state prelevate da un distributore automatico presente nell'istituto, che era stato scassinato con l'utilizzo di un paio di forbici a punte arrotondate, rinvenute nella disponibilità del ladro.

I vari locali della scuola erano completamente a soqquadro, compresa la cucina da dove era stato prelevato il formaggio. Il malvivente era entrato nell'edificio da una porta secondaria, utilizzando come leva per aprirla, un bastone di legno con la punta in acciaio, rinvenuto nelle immediate vicinanze.

Il 40enne, pluripregiudicato per svariati reati (ricettazione, furto aggravato, violenza e resistenza a P.U. e lesioni personali) dopo gli accertamenti di rito è stato trattenuto presso le locali celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Martedì, 26 Marzo 2019 07:21

Due minorenni denunciati per aggressione

Aggressione per futili motivi: denunciati dalla Polizia di Stato due minorenni.

Personale del Commissariato di Carpi, a seguito di una attività d'indagine posta in essere nell'immediatezza dei fatti, ha proceduto a deferire all'Autorità Giudiziaria, due minorenni, responsabili di un'aggressione ad un altro minorenne nella giornata di sabato 16 marzo scorso in piazza Martiri.

In particolare, la Volante era intervenuta alle ore 21.15 su segnalazione pervenuta al numero di emergenza 112NUE relativa ad una aggressione nei confronti di un minore.

Sul posto, gli operatori hanno ascoltato la vittima la quale ha riferito che mentre si trovava in compagnia dei suoi amici era stata avvicinata da un ragazzo che dopo avergli rivolto un insulto senza motivo, lo aveva aggredito, colpendolo alla testa.
Mentre cercava di difendersi, era poi caduto a terra e nel frattempo era giunto un amico dell'aggressore che lo aveva colpito ancora per guadagnarsi la fuga.

La vittima ha successivamente sporto denuncia per l'aggressione subita.

Il pilota sbaglia a inserire i dati, l'aereo atterra per errore in Scozia invece che in Germania. Quando l'equipaggio si è accorto dell'errore non ha più potuto modificare i parametri. Sconcertati i passeggeri.

Non si è trattato di un dirottamento, né di un problema all'aereo, ma di un errore del pilota che ha inserito dati di volo sbagliati nel sistema di navigazione e quando se ne è accorto non ha più potuto modificarli.

L'incredibile svista è avvenuta su un volo gestito dalla tedesca Wdl per contro della British Airways, che ora sta cercando di capire come sia potuto accadere il pasticcio.

L'annuncio del pilota di un volo della Britsh Airways subito dopo l'atterraggio ha lasciato oggi sconcertati i passeggeri, che non si aspettavano affatto di arrivare in Scozia.

L'aereo, racconta la Bbc, doveva infatti atterrare a Duesseldorf in Germania, ma al pilota era stato consegnato un piano di volo sbagliato. British Airways aveva inizialmente annunciato via Twitter che il volo era stato "deviato" su Edimburgo per ragioni sconosciute.

Una volta constatato l'errore, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", l'aereo è poi partito per la sua vera destinazione. Dalla città scozzese, l'aereo è volato a Düsseldorf con circa due ore e mezza di ritardo.

Il volo BA 3271 è atterrato lì intorno alle 13.00, ha dichiarato un portavoce dell'aeroporto di Düsseldorf. La sicurezza dei passeggeri non è mai stata messa in pericolo. Secondo quanto riportato dalla BBC, il pilota ha chiesto a tutti i passeggeri di Edimburgo di indicare se volevano andare a Dusseldorf. Tutti hanno alzato le mani.

Il piccolo, di origini ghanesi, è stato trasportato in condizioni disperate dall'ospedale di Scandiano al Sant'Orsola di Bologna, ma per lui non c'è stato nulla da fare. Ogni anno in Italia vengono circoncisi per motivi religiosi tra i 4mila e i 5mila bambini, il 35% in maniera clandestina

SCANDIANO (RE) di Manuela Fiorini 25 marzo 2019  – Non ce l'ha fatta il bimbo di cinque mesi di origine ghanese che venerdì pomeriggio era stato trasportato in condizioni disperate con l'elisoccorso dall'ospedale di Scandiano al Sant'Orsola di Bologna dopo una circoncisione praticata in casa dai suoi stessi genitori. Il suo cuoricino ha cessato di battere nella notte tra venerdì e sabato ed è rimasto a disposizione della Procura per l'esame autoptico, mentre i genitori sono indagati per omicidio colposo.

"Tutta la comunità si stringe intorno al bambino che ha perso la vita per un atto gravissimo, ci stringiamo in preghiera", ha detto Alessio Mammi, sindaco di Scandiano, ma "è naturalmente gravissimo che questo accada nel 2019, è preoccupante che ci siano ancora individui che praticano queste attività rituali, di carattere molto antico, che portano a rischiare la vita di bambini così piccoli".

Ogni anno, in Italia, sono tra 4 mila e i 5 mila i bambini stranieri, che ogni anno subiscono la circoncisione per motivi religiosi o culturali. E nel 35% dei casi la pratica viene eseguita in maniera clandestina. I numeri salgono a 9-10mila bambini circoncisi all'anno se si considerano i casi di piccoli residenti in Italia, ma "operati" nei paesi di origine, non da medici, ma da privati ai quali basta un'offerta da parte della famiglia per effettuare l'intervento, naturalmente con rischi altissimi.

E proprio i costi troppo alti sarebbero una delle cause che favorirebbe le pratiche "casalinghe" con esiti a volte fatali, come nel caso del bambino di Scandiano. La circoncisione, se non richiesta per motivi medici, infatti, non è sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale. Nel privato, i costi si aggirano sui 2500 euro, con picchi fino a 4000. In alcune regioni, come il Veneto e il Lazio, è possibile invece accedervi con un contributo tra i 250 e i 400 euro, ancora troppi per famiglie spesso in difficoltà economica, che quindi ricorrono alle pratiche clandestine e pericolose.

L'altro grande ostacolo è l'età dei bambini. Nella maggior parte delle strutture sanitarie pubbliche e private viene effettuata a partire dai 4 anni, per evitare rischi legati all'anestesia, mentre la quasi totalità dei genitori stranieri la richiede, secondo la tradizione, a pochi mesi di vita del neonato. E questo è un altro aspetto che favorisce la clandestinità della pratica.

La vittima è Raffaele D'Antonio. Socio del Club Aeronautico di Sassuolo, stava rientrando dopo un giro insieme a un amico, che non vedendolo ha lanciato l'allarme. Lascia la moglie e due figli di 1 e 4 anno. Si indaga sulle cause.

CASALGRANDE (RE) - Un 35 enne di Casalgrande, Raffaele D'Antonio, ha perso la vita ieri pomeriggio mentre stava rientrando al Club Aeronautico di Sassuolo, di cui era socio da anni, a bordo di un paramotore, un deltaplano dotato di un motore a elica.
D'Antonio, grande appassionato di volo, ieri aveva deciso di fare un giro turistico sul suo mezzo, insieme a un amico. La giornata era splendida, soleggiata, con ottima visibilità e assenza di vento. Proprio le condizioni ottimale fanno pensare che, a un certo punto, D'Antonio abbia avuto un malore, o che ci sia stata un'avaria del mezzo. Fatto sta che il pilota non ha comunicato nulla e non ha lanciato nessun segnale di aiuto all'amico che lo precedeva. Cosa che rende ancora più oscure le cause dell'incidente.

È stato proprio il suo compagno di volo che, non vedendolo alle sue spalle, mentre stavano rientrando alla base a Sassuolo, è tornato indietro e ha notato la vela in un campo, a Casalgrande, nei pressi di via De Nicola. Immediatamente ha lanciato l'allarme. Sul posto sono intervenuti il 118 ma per Raffaele D'Antonio non c'era più nulla da fare. I Carabinieri di Casalgrande, anch'essi intervenuti, indagano sulle cause dell'incidente. Il 35 enne lascia la moglie e due figli piccoli, di 1 e 4 anni.

"Hallo, Brothers", Sono state le ultime parole pronunciate dalla prima vittima dell'attentato a Christchurch, in Nuova Zelanda.

"Hallo, Brother" è stato anche il nome dedicato alle celebrazioni per ricordare le vittime di quel vile attentato avvenuto ai nostri antipodi.

A seguire la gallery fotografica di Francesca Bocchia.

 

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118 persone controllate e 51 veicoli: questo il bilancio dell’attività straordinaria di Polizia, svolta nel corso della settimana nelle zone calde di Parma. In campo diverse pattuglie, 6 della Squadra volante della Questura, 7 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia e due della Polizia Municipale.

I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un’attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.

I controlli si sono concentrati nel quartiere Oltretorrente, nel quartiere Pablo, e più in generale nella zona sud della città, con particolare attenzione alle vie di ingresso e di uscita delle città, ove sono stati adibiti diversi posti di controllo.

Inotre, anche su segnalazione dei cittadini, all’interno del Parco Ducale, dove sono stati controllati diversi cittadini stranieri sospetti spacciatori di sostanze stupefacenti.

I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.

Inaugura domani, sabato 23 marzo alle ore 11, la nuova sede di “CREAZIONI”, in via Santa Maria 3 a Correggio, il laboratorio dell’Associazione Sostegno e Zucchero Onlus, che da oltre vent’anni con la propria attività volontaria sostiene le persone affette da sofferenze psichiche e i loro famigliari.  

Saranno presenti il vice sindaco di Correggio Gianmarco Marzocchini, il Direttore del Distretto Ausl Davide Fornaciari, il Maresciallo della Stazione locale Carabinieri Antonio Fanelli e il parroco dell’Unità pastorale 19 della “Beata Vergine delle Grazie” don Sergio Pellati

Il progetto, promosso in collaborazione con il Comune, i Servizi sociali e il Servizio psichiatrico dell’Ausl, è attivo sul territorio correggese da circa un anno, grazie al lavoro di un gruppo di volontarie: Giuliana, Orianna, Paola, Rosanna e Rosaria guidate da Antonella, tutor e responsabile del laboratorio

Un impegno di oltre 1000 ore di presenza costante in affiancamento a uomini e donne fragili o disagiati di ogni nazionalità che assistono nello svolgimento di piccole attività manuali, cucito e bricolage, aiutandoli ad acquisire maggiore autonomia e una migliore qualità di vita attraverso lo sviluppo di nuove abilità.

“Nel corso dell’anno la richiesta di partecipazione è via via aumentata e questo ha comportato un impegno sempre maggiore per i volontari – ha spiegato la tutor Antonella Vezzali – per questo siamo alla ricerca di uomini e donne volontarie disponibili a darci una mano in questa preziosa attività a favore di persone che hanno davvero bisogno”.

Il laboratorio è aperto tutti i mercoledì mattina dalle 9.30 alle 12 e il martedì e venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18. 

Per informazioni: Antonella Vezzali 340.4933120

 

Quattro cittadini nigeriani e uno del Gambia pretendevano il pagamento in denaro per un’attività svolta e hanno chiuso l’operatrice in una stanza. Per sbloccare la situazione sono intervenuti i Carabinieri. I cinque sono stati denunciati a piede libero.

SOLIERA (MO) –

Volevano essere pagati per un’attività che avevano svolto, per questo hanno rinchiuso in una stanza dell’abitazione dove erano ospiti un’educatrice della Cooperativa Leone Rosso, loro referente.

Nei guai sono finiti quattro cittadini nigeriani e uno del Gambia, tutti richiedenti asilo e ospiti a Soliera di un CAS, nell’ambito del sistema di accoglienza diffusa. I fatti risalgono allo scorso 18 marzo quando, per sbloccare la situazione è stato necessario l’intervento dei Carabinieri. Dopo circa un’ora e mezzo, l’educatrice, referente dei giovani stranieri per conto della Cooperativa che gestisce l’accoglienza, è stata finalmente liberata senza conseguenze fisiche.

I responsabili del gesto sono quindi stati identificati dai militari e denunciati a piede libero per violenza privata in concorso. Non sussisterebbero, infatti, i presupposti per il reato di sequestro di persona. 

Un 85 enne si è rivolto ai Carabinieri dopo aver notato che i suoi risparmi stavano sempre più calando. I militari sono risaliti al nipote 23 enne dell’anziano, che si era impossessato del blocchetto degli assegni e se li era auto intestati.

CARPI (MO) –

Forse il solito “ventino” che i nonni sono soliti allungare ai nipoti per il loro compleanno non gli bastava più. Così, un 23 enne carpigiano ha pensato bene di impossessarsi del libretto degli assegni del nonno 85 enne e in circa sei mesi se li è auto intestati, impossessandosi illecitamente di ben 10 mila euro del congiunto. 

L’anziano, tuttavia, nel frattempo si era accorto di quei continui ammanchi e si è rivolto ai Carabinieri. In seguito alla denuncia, i militari hanno così potuto constatare che tutti i soldi erano stati prelevati tramite assegni intestati al nipote, in sei diverse tranche, dal settembre dell’anno scorso e il febbraio di quest’anno. È stato così facile risalire al responsabile e ricostruire la dinamica dei fatti.

Il nipote “infedele” dovrà ora rispondere di furto aggravato e falsità materiale. E il nonno, di sicuro, gli avrà sospeso la “paghetta” a tempo indeterminato.

 

 

 

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