Reggio Emilia, 30 settembre 2024 – Assistere alla nascita e all’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, passeggiare attraverso le “cattedrali di formaggio” dei magazzini di stagionatura, acquistare la Dop direttamente dalle mani dell’artigiano che l’ha creata: tutte esperienze uniche che gli appassionati potranno vivere in prima persona. Dopo il grande successo delle due edizioni 2023, che hanno registrato 24.500 partecipanti con un aumento del 19,5% sul 2022, i caseifici del Parmigiano Reggiano riaprono le porte al pubblico: sabato 5 e domenica 6 ottobre torna Caseifici Aperti, l’appuntamento promosso dal Consorzio che darà a tutti – dai foodies ai curiosi, grandi e piccini - la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione della Dop. L’iniziativa coinvolge 42 caseifici in tutte le province della zona di origine, ovvero Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.
Non si tratta solo di visite guidate ai caseifici, alle stalle e ai magazzini di stagionatura, di spacci aperti, spettacoli, apertura di forme, laboratori, eventi per bambini, degustazioni e pranzi con prodotti del territorio, ma di un viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale della Dop, rimasto invariato da oltre nove secoli: infatti si produce oggi con gli stessi ingredienti di mille anni fa - latte crudo, sale e caglio, con una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi o conservanti. Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio www.parmigianoreggiano.it. Completamente rinnovato nella grafica e nella funzionalità, il sito consente di impostare i filtri per consultare l’elenco dei caseifici aderenti divisi in base alla provincia e alle attività proposte: dalle degustazioni guidate alla ristorazione, dalle attività per bambini alle visite alla stalla, dall’apertura della forma ai tour in lingua. Inoltre, per chi ama la vita all’aria aperta, tramite la pagina landing.parmigianoreggiano.com/it/in-camper-nei-caseifici è possibile individuare le aree circostanti il caseificio in cui sostare con il camper dalla notte precedente, così da poter essere già pronti al mattino per immergersi nel mondo del Parmigiano Reggiano: la produzione avviene infatti ogni giorno intorno alle 7:30-8:00.
Lo scopo di Caseifici Aperti e dell’accoglienza turistica nei caseifici è quello di contribuire a generare una relazione con i turisti che transitano nel territorio e che possa continuare anche dopo la visita, offrendo la possibilità di acquistare e ricevere il Parmigiano Reggiano direttamente a casa attraverso gli e-commerce proprietari di ciascun caseificio e il portale shop.parmigianoreggiano.com. Il turismo enogastronomico si riconferma dunque un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il metodo più efficace per spiegare i valori e le distintività del Parmigiano Reggiano. Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022), di cui la metà provenienti dall’estero, hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio. Inoltre, la due giorni è anche un’imperdibile occasione per tutti, dagli appassionati d’arte alle famiglie, per scoprire i capolavori storici, l’enogastronomia e i luoghi d’intrattenimento della zona di origine: dai prodotti d’eccellenza della Food Valley di Parma al trekking nell’Appennino di Reggio Emilia; dai capolavori su quattro ruote della Motor Valley di Modena ai romantici portici di Bologna, fino agli splendori rinascimentali dei palazzi dei Gonzaga a Mantova.
«Siamo orgogliosi di lanciare questa nuova edizione autunnale di Caseifici Aperti», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Quella degli appassionati che desiderano scoprire i luoghi di produzione della Dop è una domanda in costante aumento. Basti pensare che nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Le Indicazioni geografiche non sono solo un fattore economico per chi le produce, ma sono anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine: se consideriamo che per loro natura non possono essere delocalizzate, che un turista straniero su due visita il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia e che il turismo rappresenta circa il 15% del Pil italiano, risulta lampante l’importanza dei consorzi per lo sviluppo del turismo esperienziale. Buon Caseifici Aperti a tutti!».