Svolta nelle indagini della Polizia di Stato, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Marino, riguardo alla rapina avvenuta la notte tra venerdì e sabato scorso a Carpi, ai danni di due fidanzati italiani brutalmente aggrediti per strada e poi derubati di soldi e cellulare.

A evitare il peggio era stata la prontezza e preparazione tecnica e atletica della ragazza, ex campionessa italiana di arti marziali, che riuscì a tenere testa agli aggressori e difendere il fidanzato già a terra e incosciente.

Nel tardo pomeriggio di ieri è stato eseguito, dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Carpi, il fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Modena nei confronti di due cittadini marocchini e di uno della Tunisia, ritenuti, a seguito delle indagini della Polizia, concorrenti nel reato di rapina e lesione aggravate unitamente all'altro cittadino marocchino arrestato in flagranza subito dopo i fatti.

 

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Abbiamo avuto il piacere di essere accolti, per una breve intervista, da Azzurra Ammirati, che dall’11 settembre 2018 é il Capitano della compagnia dei Carabinieri di Parma.

Intervista e foto a cura di Francesca Bocchia, articolo a cura di Sara Bondani

Parma -

Poco più che trentenne, di origini campane, il Capitano della compagnia dei Carabinieri di Parma, Azzurra Ammiratiri, ricopre un incarico che nella nostra città non era mai stato assegnato, prima d’ora, ad una donna.

“Ho accolto subito con gioia l’idea di venire a Parma. Mi era già capitato di visitarla e apprezzarla da turista, avendo frequentato la vicina Accademia di Modena. Ne conoscevo quindi le eccellenze gastronomiche e architettoniche e sono stata felice di trasferirmi.”

Così inizia il racconto durante l’intervista.

Sono passati quasi sette mesi dal suo insediamento, vuole dirci la sua impressione sulla città e raccontarci com’é stata accolta?

“Ho notato un forte spirito di aggregazione sia in ambito sociale che di volontariato in termini di iniziative, non solo legate a Parma 2020. É una città molto attiva, con cittadini molto presenti e attenti a ciò che succede. Posso dire di aver avuto una splendida accoglienza sia da parte della cittadinanza che delle Istituzioni.”

Una domanda che le avranno fatto tutti, ma ci perdonerà, non si può non fare. Cosa vuole dire essere una giovane donna e ricoprire un ruolo così prestigioso come quello di Capitano della compagnia dei Carabinieri al comando di una squadra di uomini?

“Avere una donna che vesta la divisa dei Carabinieri come comandante di Compagnia é sicuramente una cosa nuova per Parma ma, grazie alla squadra di Carabinieri che ho trovato, é stato facile inserirmi. Si collabora, ognuno con le proprie peculiarità per dare il proprio meglio al servizio dei cittadini, senza distinzioni di genere.”

Com’è iniziata la sua avventura nell’Arma?

“E’ successo per caso, durante l’ultimo anno di Liceo. Stavo partecipando nella mia città, - Napoli - alle giornate di Orientamento per scegliere il percorso di studi da intraprendere dopo il diploma e sono rimasta colpita da una donna in divisa. Ho conosciuto così la realtà dell’Accademia Militare di Modena. Da subito, ho avuto pieno sostegno da parte della mia famiglia. Il percorso per entrare in Accademia é molto impegnativo. Vi era una selezione serrata: 8mila persone per 50 posti. Il concorso pubblico per potervi accedere é durato quasi un anno, fra esami, prove fisiche e test psicoattitudinali, svolti mentre ancora mi preparavo per sostenere l’esame di maturità. Ero ricca di entusiasmo e così ho iniziato il mio percorso nell’Arma, frequentando i due anni a Modena e poi i successivi tre a Roma, laureandomi in Giurisprudenza."

Ci racconti alcune tappe della sua carriera.

“Il primo incarico é stato quello di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile a Montecatini, in Toscana, a soli 24 anni. Una bellissima prima esperienza, con colleghi a cui sono ancora molto legata. Data la giovane età, ho iniziato con molta umiltà, cercando di guadagnarmi il rispetto sul campo. E - ci tiene a fare un inciso ndr - il rispetto per il grado é qualcosa che si ha sempre, essendo noi un’istituzione militare, invece il rispetto per la persona bisogna guadagnarselo, giorno dopo giorno. Da lì mi é stato conferito il compito più alto che un Carabiniere possa avere, ovvero essere nominata Alfiere della Bandiera di Guerra dell’Arma presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, dove io stessa ero stata allieva. Due anni bellissimi, trascorsi fra cerimonie sia per il Papa che per il presidente della Repubblica. Successivamente ho avuto la mia prima Compagnia ad Ortisei, provincia di Bolzano, dove mi sono trovata da subito molto bene.”

Qual’é il trucco per riuscire a farsi sempre ben volere?

“Il trucco é comandare i miei uomini con il sorriso. Cerco sempre di essere attenta a cogliere le emozioni altrui e offro sempre loro, se serve, una parola d’aiuto.”

Il suo essere donna l’agevola nell’essere più sensibile?

“Spesso la divisa, nonostante dia sicurezza, può essere avvertita come una barriera dalle persone in difficoltà. Essere empatici e capire i traumi che stanno vivendo, serve per essere loro d’aiuto e dar conforto e sostegno. Siamo una realtà capillare sul territorio e soprattutto nei piccoli centri, grazie alla figura del Maresciallo, riusciamo ad essere un punto di riferimento per la cittadinanza. Su Parma vi sono 12 stazioni che coprono tutto il territorio parmense ed é molto importante che le persone trovino conforto nell’Arma. Non ne faccio una questione di genere. Non si tratta di essere uomini o donne. Devo dire che riscontro lo stesso atteggiamento sensibile anche nei miei Carabinieri uomini. Quando trattano con persone in difficoltà, sono sempre molto attenti nel rapportarsi con le vittime.”

Per concludere, un suo sogno nel cassetto?

“Che non si parli più di ruoli facendone un distinguo di genere. Non esistono ruoli solo per le donne o ruoli solo per gli uomini. Ad oggi, vi é una donna arruolata ogni 800 uomini e siamo presenti nell’Arma appena dal 2000, ma é un sistema che funziona per meritocrazia e l’addestramento é identico. Seppur con parametri diversi nei risultati fisici, ci si addestra tutti insieme e non ci sono differenze di incarichi. L’unica cosa importante sono il rispetto e la fiducia reciproca, come in ogni lavoro.
Io sono la prima della famiglia ad avere intrapreso la carriera militare e credo che il messaggio che debba arrivare alle nuove generazioni, - e di cui mi faccio portavoce nelle scuole -, sia che ogni giovane - che sia esso ragazza o ragazzo - possa diventare tutto ciò che sogna.”

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I Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno tratto in arresto un cittadino italiano Nurra Luca Mattia, classe 97 domiciliato in Parma, in relazione ad un traffico illecito di sostanza stupefacente.

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In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso le mosse da un controllo degli assuntori di sostanza stupefacente gravitanti principalmente in centro nei pressi del Teatro Regio. Tramite le intercettazioni telefoniche, autorizzate dall'A.G., si è risaliti al telefono in uso al Nurra, nonostante non fosse a lui intestato, consentendo così di conoscere il suo esatto domicilio e di documentare i movimenti del predetto.
Il soggetto -già noto per i suoi numerosi precedenti in materia di spaccio- è stato fermato durante un controllo presso il Parco Ducale e trovato in possesso della somma di euro 190,00 in banconote di piccolo taglio. I Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno pertanto dato esecuzione al decreto di perquisizione domiciliare richiesto dai militari operati e disposto dalla Procura della Repubblica il Parma.
Nonostante il tentativo del cittadino sassarese di depistare i militari per sottrarsi alla perquisizione fornendo un indirizzo non corretto, i Carabinieri riuscivano ad individuare l'appartamento, all'interno del quale venivano rinvenuti, oltre alla somma di euro 3.000 in banconote di piccolo taglio (di cui l'indagato non era in grado di giustificare la provenienza non avendo un'occupazione fissa), alcuni barattoli di vetro contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana per un quantitativo pari a 90 grammi, anfetamina per un quantitativo pari a 4,5 grammi ed oppio per un quantitativo pari a 2 grammi, nonché materiale per il confezionamento e la suddivisione delle stesse in dosi.

Si è proceduto pertanto all'arresto del predetto ai sensi dell'art. 73 del DPR.309/90; il soggetto, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altra causa, dovrà scontare 1 anno 4 mesi di pena.
Si tratta dell'ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di sequestro occasionale, ma che ha impegnato la Polizia giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica possibile l'attività di spaccio effettuata nel territorio di Parma.

I Carabinieri del Norm di Parma hanno dato invece esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 22.04.2019 di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino albanese Hasa Alket, classe 98, domiciliato a Parma, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per rapina e furto aggravati.
Il soggetto gravita nel territorio parmense dal 2014, ma solamente a partire dall'ottobre 2018, unitamente ad altri complici connazionali si rendeva responsabile di numerosi furti e rapine aggravati nei confronti di esercizi commerciali. In particolare nonostante si trovasse in regime di favore, in quanto aveva avuto il permesso di allontanarsi da casa per espletare l'attività lavorativa, in orari e giorni prestabiliti, poneva in essere delle condotte in violazione agli obblighi a lui impartiti, non riuscendo a giustificare la sua assenza da casa durante i controlli.
"L'accertata trasgressione costituisce una manifestazione dell'assoluta indifferenza dell'imputato, il quale anche interpellato successivamente non ha inteso fornire nessuna giustificazione" sottolinea il Giudice, condividendo in pieno l'impostazione della Procura di Parma.

I Carabinieri del della Stazione Sorbolo - Mezzani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 23.04.2019 di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino della Costa D'avorio Guire Blas Dieng Louis Joseph, classe 97 (attualmente in regime di collocamento in comunità presso la Struttura Rems di Sorbolo – Mezzani) per i reati di rapina e furto aggravati.
Il soggetto gravita nel territorio parmense dal 2011; a partire dal 2013, allorquando era minorenne, si rendeva responsabile di atti di estorsione, bullismo e furto con strappo.
Successivamente, divenuto maggiorenne, veniva condannato per numerosi furti, rapine aggravati e reati contro pubblici ufficiali. Nonostante avesse già scontato un periodo in carcere presso la casa circondariale di Modena, il suo comportamento non ha dato sintomi di ravvedimento.
Egli dovrà scontare la pena, già in corso di espiazione di 1 anno e 2 mesi di reclusione in carcere oltre a pagare una multa pari a euro 400,00, come disposto della Procura di Parma.

di LGC Parma 26 aprile 2019 - Non senbra nemmeno possibile e invece è accaduto. Nelle scorse ore, un cittadino della Nuova Guinea, ha fermato una pattuglia dei carabinieri, che stava perlustrando il centro storico di Parma, e ha consegnato loro un biglietto e due rose rosse.

Sul biglietto vi era la frase:"non possiedo molto, ma con i soldi che ho volevo comprare dei fiori per il vostro collega morto durante il servizio".

Un gesto che difficilmente troverà spazio nelle cronache, troppo oberate di "nera" e a riportare gesti di consueta "maleducazione e disprezzo", anche nella giornata dedicata alla "liberazione", quindi di tutti e non a una sola parte politica.

E' quello che è accaduto a Piacenza dove la sindaca Patrizia Barbieri, è dovuta intervenire solidale a difesa delle forze dell'ordine perchè aggredite, questa volta solo verbalmente, da un "gruppo di agitatori" peraltro difesi da esponenti di Rifondazione Comunista.

Il comunicato stampa di Patrizia Barbieri: "Solidarietà alle forze dell'ordine per le assurde accuse di Rifondazione Comunista"

"Esprimo la piena e totale solidarietà alle forze dell'ordine - polizia e carabinieri - per l'insensato attacco verbale giunto dagli esponenti di Rifondazione Comunista che non hanno trovato meglio da fare per celebrare il 25 aprile che schierarsi a difesa di un gruppo di agitatori i quali, con premeditazione, sono scesi in piazza oggi ben lontani dallo spirito di democrazia, libertà e pace di cui pretendono di essere custodi, ma accusando e contestando preventivamente me, la Giunta e la coalizione che rappresento e – per nostro tramite – una fetta maggioritaria del popolo piacentino".

"Spiace ancora una volta constatare come i valori a cui anche nel mio intervento di oggi in piazza ho fatto riferimento siano ben lontani da essere patrimonio comune, non solo di gruppi di contestatori organizzati, non più giustificabili nemmeno dalla giovane età, ma neppure di esponenti di un partito, Rifondazione Comunista, che ha governato e che si vuole candidare a governare istituzioni nazionali e locali. Le azioni e l'attacco verbale alle Forze dell'Ordine, impegnate come ogni giorno a tutelare, con encomiabile spirito di servizio e sprezzo del pericolo, la sicurezza della città e dei cittadini, qualificano in modo negativo chi questi attacchi sferra e, in questa giornata, rappresentano in modo plastico quelle derive che ho richiamato nel mio intervento in piazza e che sono l'elemento più divisorio per il tentativo di un percorso di crescita comune e condivisa di una società".

A quanto pare qualcuno continua a cercare i "nemici" e se non li trova li inventa!

 

APPENDICE: a seguire il discorso del Sindaco di Piacenza in occasione del 25 aprile 2019

Sindaco Patrizia Barbieri – celebrazione 25 aprile

Care piacentine e cari piacentini,

il 25 aprile di 74 anni fa, un popolo si riversava in piazza per celebrare la Liberazione. Erano donne e uomini, giovani e meno giovani uniti dall'amore per la vita, dal profondo bisogno di pace e democrazia, accomunati - al di là di ogni differenza di classe sociale, cultura o storia personale - da una comune speranza di libertà.

Oggi è per me motivo di particolare orgoglio poter ricordare e celebrare in quella stessa piazza, insieme a questo popolo, insieme a voi, quella storica giornata e, soprattutto ricordare il cammino, segnato da ferite anche mortali e dal sacrificio estremo di donne e uomini, che ha condotto a vivere quella giornata di 74 anni fa, ma soprattutto a riaffermare i valori di pace, democrazia e libertà. E' lo stesso sacrificio che ha unito altre generazioni di italiani; i tanti eroi del Risorgimento, che sotto la bandiera forte del concetto di Nazione Unita imbracciarono le armi per difendere la nostra Patria. O le schiere dei militari italiani che per garantire a questo Tricolore di poter sventolare libero sui pennoni, persero la vita nelle trincee sui nostri confini nazionali o in lande straniere sperdute e lontane.

Generazioni unite nei valori che dovrebbero essere l'essenza di una società civile e di una civile convivenza, ma che troppo spesso vengono messi a dura prova dalla prevaricazione, dalla sopraffazione, dalla violenza non solo fisica degli uni verso gli altri. Per questo motivo, il nostro impegno, oggi, come in ogni giorno del nostro cammino di vita, è quello di rinnovare dentro di noi quei valori, che possono rimanere eterni solo nel momento in cui riusciamo a comprenderne appieno la forza dirompente e a trasmetterla agli altri e alle giovani generazioni.

Per questo è giusto e doveroso serbare la memoria di quegli esempi di alto e nobile sacrificio; una memoria che è tanto più condivisa quanto più quegli esempi sono conosciuti e approfonditi, senza concessioni alle derive dell'opportunismo ideologico o al totalitarismo di pensiero. Dobbiamo tenere la nostra storia libera dai carichi dell'ideologia, per poterne comprendere appieno l'esemplare valore e l'insegnamento che dalla stessa ci viene tramandato. Solo tutelando l'integrità storica e i suoi esempi potremo riconoscere in essi i valori su cui si costruisce l'identità di un popolo.
E l'identità di un popolo è, per sua stessa definizione, condivisa.

La memoria dei giorni della lotta di Liberazione rivive ogni anno in questa solenne celebrazione, ma ancora di più nelle testimonianze e nei simboli che si tramandano giorno dopo giorno, anno dopo anno, fino a oggi.

Quello che dobbiamo chiederci, oggi, è se anche noi sappiamo condividere e tramandare agli altri quegli ideali di libertà assoluta che animavano esempi quali Renato Gatti e Carlo Alberici, giovani piacentini che trovarono la morte solo alcuni giorni prima di quei giorni di festa. Giovani animati, insieme a tanti altri coetanei, dalla passione per la libertà e il cui sacrificio il Comune di Piacenza, con voto unanime, ha voluto mantenere vivo nel luogo in cui persero la vita, in Piazzale Velleja, attraverso quella lapide di marmo che non è solo riconoscimento al loro sacrificio ma è monito perché lo stesso sacrificio non sia stato vano.

Come da monito e insegnamento risuona l'esempio di 18 avvocati partigiani piacentini delle più varie estrazioni culturali e sociali, a testimonianza di un'unione di azione e di intenzione nata all'insegna di valori più alti, quali quelli della libertà e della pace: dal liberale Gaetano Grandi al Comandante Selva (Wladimiro Bersani), dall'ex sindaco Felice Trabacchi all'ex Prefetto Vittorio Minoja, a tutti gli altri "eroi in toga", come vennero ricordati il giorno dell'inaugurazione della targa presso il Tribunale di Piacenza due anni fa. Diciotto piacentini, diciotto nomi di piacentini scolpiti nel marmo che, da avvocato, da sindaco, da piacentina, rappresentano il sacrificio, la risolutezza e il coraggio di chi ci ha permesso di essere qui, oggi, donne e uomini, italiani e piacentini liberi.

O, ancora, l'esempio di Don Giuseppe Borea, cappellano dei partigiani, ma capace di abbracciare indistintamente il prossimo in nome degli ideali di pace e giustizia.

Nel periodo storico nel quale ci troviamo a vivere, contraddistinto dagli strascichi di una profonda crisi economica, dalle difficoltà occupazionali e dall'incertezza sull'avvenire dei nostri giovani, a Piacenza, come nel resto d'Italia, i valori della Liberazione, la tenacia, l'orgoglio e la determinazione, la volontà di chi ha combattuto in nome di quei valori, devono essere il più grande incentivo, la forza e la spinta più concreta per costruire le basi del nostro futuro e di quello dei nostri figli.

Oggi come allora abbiamo bisogno del coraggio. Oggi come allora dobbiamo guardare avanti con fiducia, per non dimenticare il passato, per difendere l'Italia e la Repubblica italiana che della Resistenza è figlia, i suoi simboli, la Bandiera, la Costituzione e la nostra Libertà. Nelle poche e chiare parole del primo articolo della Carta Costituzionale si sono unite culture diverse, marxista, liberale, cattolica. Ciò è stato possibile in nome di ideali più elevati, che sono quelli della Libertà e della Pace, che sono quelli dell'amore per la nostra Patria e per la Democrazia.

Occorre resistere alle spinte contingenti dei fatti e conservare i valori fondanti della nostra convivenza civile. E' un impegno che dobbiamo a noi, ma soprattutto ai nostri giovani perché celebrino ogni giorno il valore della libertà.

Buon 25 aprile, Piacenza! Buona festa degli italiani.

 

25 aprile 2019 - Piazza Garibaldi - dalle ore 20.30  Concerto per la Liberazione con:
Dimartino
Mahmood
Radiodervish + Massimo Zamboni

In collaborazione con Barezzi Festival. Si ringraziano la Croce Rossa Italiana, l'Assistenza Pubblica di Parma, SEIRS e Fiere di Parma S.p.A.

(Foto e Gallery di Francesca Bocchia)

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Alcuni iscritti del gruppo AMO - COLORNO, hanno voluto effettuare un sopralluogo nei pressi dell'argine Galasso, dove è situata la torre delle acque, antico manufatto idraulico situato lungo la strada provinciale per Golese.

La torre delle acque venne edificata nel periodo tra il 1718 e il 1719. Dallo stile rinascimentale, la struttura si occupava di convogliare a mezzo di un mulino, l'acqua verso il parco della reggia di Colorno, al fine di alimentarne le fontane. Ad oggi questa bellissima struttura storica versa nel più totale abbandono, attorniata da una fittissima e trascurata vegetazione.

L'area è pericolante e quindi puntellata. Si nota al primo sguardo la presenza di finestre rotte e di diversi buchi sui muri. E' presente anche una pensilina decisamente instabile e diverse sono le possibilità d'accesso per chiunque voglia visitarla, incurante dei rischi e della pericolosità che offre una così marcita e traballante costruzione. Durante la perlustrazione ovviamente solo esterna, abbiamo potuto riscontrare "la mano dell'uomo" in diversi graffiti dipinti sui muri e di diversi rifiuti abbandonati. E' poi presente anche un capannone abbandonato con un tetto in eternit, che andrebbe smantellato.

Un manufatto di così pregevole fattura e di tale importanza storica, non può rimanere in queste condizioni. Nel tempo diverse sono state le raccolte firme e l'impegno di svariate associazioni in merito. La struttura è privata, e tempo addietro si era anche parlato di "esproprio ai fini d'intervento" da parte del comune, ma la cosa fu esclusa per mancanza di fondi e di bilanci stretti. Occorre ricordare che l'area è spesso assoggettata ad esondazioni e che quindi potrebbe anche esserci la possibilità di perderla per sempre.

Se ancora non si riesce a recuperare l'area, intanto, quantomeno sarebbe opportuno mettere in sicurezza l'area inibendo l'accesso a chiunque. Questo è dovere dei proprietari, ma anche dell'amministrazione comunale che ha il dovere di garantire l'incolumità dei suoi cittadini.

Speriamo che quanto prima venga presa qualche decisione, e che si inizino a smuovere le acque, che ad oggi sono state per troppo tempo immobili.

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Il coordinamento di

AMO - COLORNO

(25 aprile 2019)

Venerdì, 26 Aprile 2019 06:17

Il 25 Aprile a Felino

Il 25 Aprile a Felino e frazioni con le fotografie di Valentina Carpin.

Di Nicola Comparato Felino 25 aprile 2019 - A Felino e frazioni, come nel resto d'Italia, salvo qualche eccezione, le istituzioni e i cittadini ricordano la Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista avvenuta 74 anni fa. Un giorno importante e simbolo di libertà grazie alla lotta partigiana e al sacrificio di tante donne e uomini. 

Giovedì 25 aprile 2019 dalle ore 8,30
COMMEMORAZIONI
Celebrazioni istituzionali dell'Anniversario della Liberazione:
– ore 8,30 – Cippo Caduti di Cefalonia, Poggio S.Ilario Baganza
– ore 9,15 – Cippo Marco Pontirol Battisti, San Michele Tiorre
– ore 10,00 – Cippo Eugenio Banzola, Felino
Presso Monumento ai caduti in Piazza Miodini
– Intervento della Consigliera Regionale ed ex Sindaco di Felino Barbara Lori

Il ricordo della giornata felinese attraverso gli scatti fotografici di Valentina Carpin sono consultabili anche sulla sua pagina Facebook https://www.facebook.com/FrozenPhotoEvents/ 

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Giovedì, 25 Aprile 2019 15:22

Fidenza, arrestato per possesso di hashish

I carabinieri della compagnia di Fidenza hanno fermato ieri intorno alle 16 circa in Fontanellato durante un normale controllo stradale un soggetto italiano classe 70 residente a Busseto.

Il soggetto censurato mentre era alla guida della propria autovettura trasportava un panetto di hashish del peso complessivo di 100 g.

Arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito per direttissima.

Stanotte alle 3 circa in via Garibaldi si sviluppava un incendio nell' intercapedine tra la vetrina e la saracinesca di un negozio attualmente in fitto dedicato ad articoli per animazione di feste per bambini.

L'intervento immediato dei carabinieri di Parma ha consentito di domare le fiamme, limitandone i danni, poi estinte definitivamente dai Vigili del Fuoco.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che abbiano preso fuoco dei pezzi di legno depositati all'ingresso.
Accertamenti in corso tesi a comprendere esatta dinamica dei fatti.

Giovedì, 25 Aprile 2019 14:59

Il 25 aprile a Parma. Foto

La celebrazione del 74° anniversario della "Liberazione" ha costituito un momento di riflessione e di festa. (Foto di Francesca Bocchia)

Parma, 25 aprile 2019 - Si commemora oggi il 25 Aprile, i valori di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia del nostro Paese, di chi ha creduto in un'Italia affrancata dal totalitarismo e per questo ha sacrificato la propria vita. La fine della guerra, l'avvio di una nuova stagione per l'Italia sono stati motivo di riflessione in una giornata che ha preso avvio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Croce, per proseguire, poi, con il corteo che si è formato a barriera D'Azeglio con la partecipazione del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi e gli interventi musicali degli allievi delle scuole della città con la deposizione delle corone al monumento al Partigiano ed al monumento ai Caduti.

In Piazza Garibaldi hanno portato il loro saluto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti; Gianpaolo Cantoni in rappresentanza della Provincia di Parma; il presidente della Consulta studentesca Giulio Bricoli, Ben Aziza Fadhila, vice presidente della Consulta dei Popoli. L'orazione ufficiale è stata tenuta da Moni Ovadia, attore, regista e scrittore, da sempre voce protagonista del dibattito pubblico con particolare riferimento ai temi sociali e politici, su proposta delle Associazioni Partigiane che fanno parte del Comitato del 25 aprile, assieme a Comune e Provincia, e alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti della Giunta Comunale. Il momento è stato contraddistinto dall'esecuzione di alcuni brani musicali a cura di Coro Ars Canto Giuseppe Verdi, diretto dal maestro Eugenio Maria Degiacomi.

Essere capaci, nella quotidianità, di fare delle scelte coraggiose, così come i protagonisti della Liberazione fecero 74 anni fa, per dire no all'indifferenza e per impegnarsi, ognuno nel proprio quotidiano, a portare avanti i valori che animarono i protagonisti della Resistenza: è questo il messaggio trasversale lanciato dai relatori che si sono susseguiti sul palco delle autorità in piazza Garibaldi nel momento della celebrazione solenne dei 74 anni della fine della guerra, della Liberazione e della Resistenza.

Il sindaco Federico Pizzarotti ha citato Primo Levi e Antonio Gramsci. "Nel 74° anniversario della Liberazione – ha rimarcato il primo cittadino – è forte l'urgenza di celebrare l'Italia Partigiana e dare una risposta di piazza, forte e convinta, al grigiore dell'epoca attuale". Ha fatto riferimento ai valori "in nome dei quali oggi siamo qui", primo fra tutti quello dell'uguaglianza, oggi minacciata. Il suo è stato un appello contro l'indifferenza, quella stessa indifferenza che permise al fascismo di imporsi e crescere nel tempo. "L'indifferenza – ha sottolineato – è il vero male della nostra epoca". Ed ha fatto alcuni riferimenti alla realtà contemporanea: "Assistiamo, senza reagire, a gesti di odio contro le minoranze etniche". Per questo è, oggi fondamentale, rimettere al centro la dignità dell'uomo e la sua difesa, contro l'intolleranza, contro il "proliferare di sentimenti antidemocratici, contro la negazione dei diritti della cosiddetta "famiglia non tradizionale, che costituiscono un campanello d'allarme". Solo con una reazione consapevole all'indifferenza è possibile contrastare tutto questo. Per essere all'altezza di questa sfida è necessario raccogliere "un'eredità pesante fatti di sacrifici, vita e battaglie", quelle dei protagonisti della Resistenza. Nel salutare gli ultimi Partigiani presenti sul palco, ha ricordato il Partigiano Annibale. "Essere antifascisti – ha concluso il primo cittadino – vuol dire odiare l'indifferenza. Odiare l'indifferenza significa essere buoni cittadini".

Gianpaolo Cantoni, in rappresentanza della Provincia di Parma, ha rimarcato il valori legati alla Resistenza ed il loro riverbero sulla "storia di ognuno di noi". "Dalla Resistenza - ha fatto presente - è nato un Paese nuovo, grazie a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà". I valori di libertà, democrazia e uguaglianza, ha sottolineato, "sono incarnati dalla nostra Costituzione". Ed è proprio il testo costituzionale che "fa la differenza". Cantoni ha citato una frase di Vittorio Foa indirizzata all'onorevole Pisanò: "Se avesse vinto lei io sarei ancora in prigione. Avendo vinto io, lei è senatore della Repubblica e parla qui con me".

Giulio Bricoli, presidente della Consulta Studentesca, ha ricordato il valore del 25 Aprile, "una Festa che è anche momento di profonda riflessione e ripresa dei valori che costituiscono un faro per le giovani generazioni, in nome di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà ed un futuro migliore". La Resistenza, quindi, come esempio da seguire da parte delle giovani generazioni "partecipando alla vita politica e democratica del Paese in nome di quegli ideali che hanno animato i Partigiani promuovendo ogni giorno libertà e partecipazione responsabile alla vita della propria comunità. Non deve mai venire meno – ha concluso - l'impegno per costruire un futuro migliore, per lottare contro l'indifferenza e la sfiducia, per continuare ad essere liberi". Nel suo intervento, Bricoli, ha fatto anche riferimento a Giacomo Ulivi.

Ben Aziza Fadhila, vice presidente della Consulta dei Popoli, ha portato il saluto delle comunità straniere di Parma. "Ricordiamo la Resistenza - ha precisato – ed i suoi valori di libertà, uguaglianza in una realtà aperta, come Parma, nel rispetto reciproco di tutti"

Moni Ovadia, nell'orazione ufficiale, ha rimarcato la centralità della Costituzione quale punto fondante di una nazione, l'Italia, che nasce dalla Resistenza e dall'antifascismo. Nell'apertura del suo intervento si è detto onorato ed emozionato di essere a Parma, una città fiera delle proprie radici anti fasciste e democratiche. Ha citato la famosa frase "Balbo, hai passato l'Atlantico ma non la Parma". "Rinasco ogni 25 Aprile – ha sottolineato Ovadia – perché se la Resistenza antifascista non avesse vinto in Italia ed in Europa anche io sarei passato per i camini dei lager". "Noi siamo una magnifica comunità nazionale – ha ricordato – e quello che ci unisce non è la lingua, la cultura, la conoscenza, la bellezza: quello che ci unisce è la Costituzione con il suo straordinario valore non solo per l'Italia ma anche per il mondo, in quanto esempio di civiltà e di diritto per tutti". La Costituzione, quindi, come guida, come testo fondato sulla dignità delle persone, contro le discriminazioni, per il lavoro e che riconosce il ruolo importante delle donne ed il loro contributo alla vita politica e democratica del Paese. "La Resistenza antifascista – ha sottolineato – è stata attuata da uomini e donne che sono esempi di abnegazione, di coraggio e di generosità; da giovani che hanno pagato con la vita donando il loro futuro a noi affinché, noi stessi avessimo un futuro". "Con la Costituzione al nostro fianco – ha concluso – saremo sempre al sicuro, per questo non bisogna lasciarla corrompere da quattro furbastri. No, come recitava un motto della Guerra Civile Spagnola, "No Pasràn. Ora e sempre Resistenza".

Alle 12 i rintocchi solenni della campana della torre civica sono risuonati in tutta la città.

La festa continua, oggi, giovedì 25 aprile, con diverse iniziative che culmineranno con il concerto in piazza Garibaldi alle 20.30. Ecco il programma della giornata, comprensivo dell'apertura dei musei civici.
Ritrovo in piazza Garibaldi - ore 14.30
Resistere, pedalare, resistere
"Vite ritrovate. Uomini, donne e luoghi della Resistenza a Parma". Percorso in bicicletta nei luoghi storici della Resistenza. L'iniziativa è rivolta a tutti, ai partecipanti verranno richiesti € 2 per la copertura assicurativa. A cura di FIAB-PARMA Bicinsieme in collaborazione con ISREC Parma. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; 0521/287190

Piazza della Steccata - ore 15.00 – In caso di maltempo lo spettacolo verrà ospitato all'interno del Castello dei Burattini - La Prova - Spettacolo della compagnia "I burattini dei Ferrari".

Portici della Pilotta - ore 16.00
Corpo Bandistico Giuseppe Verdi e Coro Renata Tebaldi in concerto

Lenz Teatro - via Pasubio, 3
Ore: 17.00: {Black} Bruno Longhi - Testo Francesco Pititto, regia Adriano Engelbrecht, musica Andrea Azzali. In collaborazione con ISREC Parma. Rivolto a tutte le fasce d'età, prenotazione consigliata. Info e biglietteria: 0521270141 – 3356096220, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ore 18.00: Campo Lenz
Dialogo con gli spettatori. Ingresso libero.

Piazza Garibaldi - dalle ore 20.30
Concerto per la Liberazione
Dimartino
Mahmood
Radiodervish + Massimo Zamboni
In collaborazione con Barezzi Festival. Si ringraziano la Croce Rossa Italiana, l'Assistenza Pubblica di Parma, SEIRS e Fiere di Parma S.p.A.

Musei e spazi espositivi del Comune di Parma, orari di apertura di giovedì 25 aprile

Palazzo del Governatore
Il sorpasso. Quando l'Italia si mise a correre, 1946 – 1961.
Apertura dalle 10.00 alle 19.00.
Info e biglietteria: IAT-R Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (Piazza Garibaldi, 1)
Tel. 0521218889: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 www.turismo.comune.parma.it

Galleria San Ludovico
Abecedario d'Artista
Inaugurazione della mostra ore 18.00. Ingresso libero

Pinacoteca Stuard e Castello dei Burattini: dalle 10.30 alle 18.30
Museo dell'Opera, Casa natale Arturo Toscanini e Casa del Suono: dalle 10.00 alle 18.00

Mostre e installazioni nell'ambito di 360° – Festival della creatività contemporanea

Dalle ore 10.30 alle ore 17.30
APE Parma Museo, Via Farini, 32/a
Storie dagli abissi. Mari di Sicilia tra reale e virtuale - a cura di Francesco Spaggiari

Dalle 11.00 alle 20.00
Ponte Nord, Via Ponte Europa
Michele Giangrande - Gears (Ingranaggi), Duilio Forte - Arkizoic Project IV, Peter De Cupere - Olfactory Portraits, MAUA - Museo di Arte Urbana Aumentata

Ex Oratorio di San Quirino, Borgo Romagnosi, 1
E pur si muove - 8 artisti cinetici dalla Germania
Oratorio di San Tiburzio, Borgo Palmia 6/a
Enrico Robusti - Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti
Antica Farmacia San Filippo Neri, Vicolo San Tiburzio 5
Giuseppe Ciracì - Le carte di Windsor
Tutte le esposizioni sono ad ingresso libero ad eccezione di "Storie dagli abissi".

E inoltre...
Complesso della Pilotta: dalle 13.00 alle 19.00 apertura gratuita di Museo Archeologico, Teatro Farnese e Galleria Nazionale.

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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Pablo – Oltretorrente: contrasto allo spaccio perquisita un'abitazione abitata da 7 nigeriani: 2 denunce a piede di libero e 5 allontanamenti

Parma: Continua l'attività di contrasto allo "spaccio di strada" da parte della Polizia di Stato.

Nel corso delle ultime settimane era giunta una segnalazione da parte di residenti del quartiere "Pablo" che riferivano di un sospetto "via vai" in un palazzo.
Personale della Squadra Mobile, dopo aver svolto attenti servizi, ha operato una perquisizione domiciliare, durante la quale sono stati trovati 9,5gr. Di Marijuana, già confezionata e pronta per la cessione.

La sostanza era nascosta in due stanze in uso a due dei Nigeriani presenti nell'abitazione, e considerata la sicura attribuibilità della droga ai due, questi ultimi sono stati denunciati a piede libero per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

I due, rispettivamente A. O. classe 89' e U. R. classe 97', come detto entrambi nigeriani, sono conosciuti in quanto assidui frequentatori dei viali Vittoria e dei Mille. Il primo è un soggetto che recentemente era già stato arrestato per il reato di spaccio, e in una seconda occasione sanzionato con un foglio di via obbligatorio, (misura di prevenzione a firma Questorile) con divieto di ritorno a Parma per tre anni e obbligato a fare rientro a Bari, luogo di sua residenza. Poiché inottemperante a quest'ultimo provvedimento, è stato denunciato anche per quest'ultima motivazione.

Durante l'operazione sono stati identificati anche altri 5 cittadini Nigeriani, che come i primi due sono risultati tutti regolari sul territorio nazionale.

Tuttavia, tutti e 7 si sono dimostrati sprovvisti di qualsiasi titolo per trovarsi in quell'abitazione e per questo motivo sono stati allontanati dall'immobile.
Proseguono gli accertamenti sulle preziose segnalazioni fornite dalla cittadinanza.

(in copertina una immagine di repertorio)

Mercoledì, 24 Aprile 2019 06:03

Incubi notturni, verso la scoperta dell'origine

Scoperta (forse) l'origine degli incubi notturni! A chi non è mai capitato di fare brutti sogni? Da sempre si è cercato di scoprire quale sia l'origine degli incubi che rovinano i nostri riposi e che molte volte ci costringono a svegliarci di soprassalto. Una ricerca ha tentato di fornire una spiegazione ai meccanismi del nel nostro cervello quando facciamo un incubo.

Lo studio, condotto da numerosi esperti e pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience, è riuscito ad individuare la firma neurale dei nostri incubi. Fino ad oggi, infatti, gli scienziati non erano in grado di comprendere quali emozioni fossero sottese alla sperimentazione del nostro sonno o di un nostro incubo.

La ricerca in questione ha previsto l'utilizzo di un elettroencefalogramma per analizzare il cervello dei volontari durante le due notti di sperimentazione previste dalla ricerca. Dopo 5 minuti di fase Rem del sonno, ovvero la fase di sonno legata all'azione di sognare, i volontari sono stati svegliati per raccontare le emozioni vissute durante il sonno.

Da qui i ricercatori hanno stabilito un particolare collegamento tra il sentimento di rabbia vissuto all'interno del sogno (incubo) e l'attività cerebrale registrata dall'elettroencefalogramma. In particolare, quando i partecipanti registravano una maggiore attività cerebrale di onde alfa nell'area destra del cervello, sperimentavano, allo stesso tempo, una maggior sensazione di rabbia e quindi di fastidio. E' questa stessa sensazione di rabbia che genera, poi, la manifestazione di un sonno non tranquillo e quindi anche di un incubo.

La firma neurale che predice questo comportamento è chiamata asimmetria alfa frontale (Faa) e dimostra, quindi, che l'attività cerebrale può rappresentare un indicatore della regolazione delle nostre emozioni. In poche parole, se le onde alfa che si attivano negli istanti precedenti al nostro addormentamento risultano maggiori nell'area destra del nostro cervello, esiste una buona probabilità che ci toccherà fare i conti con un incubo notturno.

Nulla ci dice, però, la ricerca, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", se sarà possibile eliminare definitivamente la possibilità di fare incubi, per poter vivere meglio il nostro riposo nella società dello stress.

 

(22 aprile 2019)

Il sindaco uscente e candidato alle imminenti Amministrative esprime rammarico per il brutto episodio accaduto nella notte tra Pasqua e Pasquetta, ma è fortemente fiducioso verso la comunità e il lavoro delle Forze dell'Ordine.

Nella notte tra Pasqua e Pasquetta un gruppo di teppisti ha mandato in frantumi un vetro esterno della palestra di via Verdi a Torrile e, dopo essersi introdotto all'interno della struttura, ha distrutto la vetrina di un distributore automatico di bevande e snack e rovesciato sacchi colmi di spazzatura sul pavimento, prima di fuggire. Sull'episodio indaga la Compagnia dei Carabinieri di Colorno.

Queste le parole con cui Alessandro Fadda, sindaco uscente del Comune di Torrile e candidato alle imminenti Elezioni Amministrative 2019 per la lista "Torrile Obiettivo Comune", ha condannato il gesto sulla propria pagina Facebook: "Ogni volta che accadono atti simili non posso non pensare alle risorse che, come comunità, siamo letteralmente costretti a buttare via e questo per colpa dell'ignoranza di pochi che va a discapito della collettività. Ma so anche che Torrile e i torrilesi non sono questo e che, come me, condannano fermamente simili azioni da vigliacchi".

 

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Martedì, 23 Aprile 2019 15:41

Accoltellata donna di 36 anni

Rimangono gravi, le condizioni della donna di 36 anni accoltellata stamattina dal fratello. La donna, R.F., italiana, è stata portata d’urgenza al PS dell’Ospedale Civile di Baggiovara dove è stata stabilizzata e successivamente operata d’urgenza. La paziente – che presentava numerose ferite da arma taglio al petto, alla schiena e al collo – è ora ricoverata in terapia Intensiva in prognosi riservata. 

L'episodio é avvenuto questa mattina, intorno alle 9.30, nella frazione di Villanova di Modena, in via Bolognese. I Carabinieri hanno fermato il fratello con l'accusa di tentato omicidio.

I Finanzieri di Parma e tutte le Fiamme Gialle piangono la scomparsa del Tenente Colonnello Luigi Petese, prematuramente deceduto a causa di una grave malattia.

L’ufficiale, 42 anni, era nato nel 1977 a Mesagne, nella provincia di Brindisi. Arruolatosi nel Corpo nel 1996, dopo il corso di formazione presso l’Accademia di Bergamo aveva comandato, come primo incarico negli anni compresi tra il 2003 ed il 2005, l’allora Tenenza di Sassuolo; aveva poi ricoperto prestigiosi incarichi presso il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Milano ed il Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma.

Dall’estate 2015 comandava il Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma: nella città ducale si era distinto per avere condotto con successo - alla guida dei suoi uomini - importantissime operazioni di polizia giudiziaria.

Aveva inoltre partecipato alla redazione di diverse ed importanti pubblicazioni in materia fiscale.

I colleghi, così tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo, lo ricordano - in particolare - per le incredibili doti umane, la generosità e l’atteggiamento costantemente positivo, oltre che per le rare e ragguardevoli qualità professionali.

Era inoltre un appassionato sportivo, tanto da avere affrontato - con ottimi risultati - innumerevoli maratone così come la temibile “100 chilometri del Passatore”.

Lascia la moglie, signora Sara, e i due figli, Tommaso e Diego, rispettivamente di 5 e 2 anni.

Social inondati da finte promesse per “fortunati” utenti con falsi buoni Decathlon. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate, non cliccate e non fornite dati personali, sono solo frodi. L’allerta anche su “Commissariato di PS On Line” della Polizia Postale.

23 aprile 2019

Ritorna ciclico, o meglio non si ferma mai uno dei must delle truffe online: i falsi buoni “Decathlon” di prezzo variabile che circolano su tutti i social network. Lo ripetiamo noi dello “Sportello dei Diritti” da anni ormai, e nonostante ciò, sembra che ci siano migliaia di utenti della rete che continuano a cascarci. Lo ribadisce anche la Polizia Postale che con l’ennesimo post con tanto di screenshot del tipico messaggio-truffa sulla pagina FacebookCommissariato di PS On Line – Italia” ci ricorda di prestare la massima attenzione: “truffa Facciamo attenzione alle molte pagine sui social che contengono post sponsorizzati non riconducibili a Decathlon.

L'unica finalità è quella di mettere le mani sui dati personali di inconsapevoli utenti. Nel dubbio è sempre meglio accertarsi attraverso i siti ufficiali dei brand”.

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Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il modo migliore per difendersi, è quello di diffidare sempre da questo tipo di false promesse che per quanto allettanti sono sempre fasulle perché nessuno regala niente per niente. È sufficiente, quindi, non dare retta, non cliccarci mai sopra e non fornire mai dati personali.

Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

 

Martedì, 23 Aprile 2019 14:33

Crollato un tratto stradale nel Bolognese

I Carabinieri della Stazione di Marzabotto e Vado, sull'Appennino Bolognese, stanno monitorando un tratto stradale della Provinciale “325 – Val di Setta” che ieri pomeriggio è stato interessato da un crollo della parete rocciosa sul Torrente Setta, all’altezza del km 13 di Gardeletta, una frazione del Comune di Monzuno.

Nessuna persona è rimasta ferita perché il tratto stradale era stato chiuso al traffico dalle autorità competenti un paio di settimane fa, a causa di un improvviso smottamento del terreno. I Carabinieri della Stazione di Marzabotto e Vado stanno continuando a monitorare l’area per questioni di sicurezza perché ulteriori crolli rocciosi potrebbero ostruire il normale flusso del Torrente.

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Durante un normale servizio di controllo del territorio, sabato scorso, è giunta una chiamata al 113 da parte di una giovane ragazza vittima di atti persecutori da parte di uomo che si trovava sotto casa sua.

Una pantera della squadra volante è intervenuta in pochi attimi ed l’ha individuato: un tunisino 38enne, completamente privo di documenti. Il soggetto è risultato essere clandestino, già espulso dal territorio nazionale nel 2008, anche a seguito di una condanna per resistenza a pubblico ufficiale e false attestazioni.

Le attività d’indagine hanno permesso di ricostruire la vicenda e circoscrivere tutte le molestie ricevute dalla giovane donna. L’ossessione dell’uomo per la giovane era in una fase avanzata, che sarebbe potuta degenerare anche in atti violenti. Il suo comportamento aveva determinato nella ragazza un grave stato d’ansia e di paura, tanto da non permetterle più di seguire le proprie abitudini, in altre parole di poter essere libera di vivere la propria vita.

Alla luce dei fatti che si sono evidenziati, il tunisino è stato tratto in arresto in flagranza per il reato di atti persecutori e collocato presso la locale casa circondariale a disposizione del Pubblico Ministero.

La saggezza è osservare ciò che ci circonda e dare una spiegazione differente a ciò che il mondo propone.

Di Guido Zaccarelli 19 aprile 2019 - La formazione in azienda ha la prerogativa di infondere energia positiva e costruttiva fornendo alle persone gli strumenti per condividere l'identità aziendale e stimolare la capacità di osservare la realtà da prospettive differenti rispetto al passato. La formazione multiprospettica è in grado di assolvere la funzione cardine delle aziende, necessaria alle imprese per competere con i mercati globali: le persone devono imparare a leggere la realtà in modo rapido e multiprospettico evitando di mantenere ancorato il loro pensiero al passato. Il pensiero dinamico è la chiave di volta per superare rapidamente gli sbarramenti che l'impresa incontra nel raggiungere gli obiettivi aziendali evitando di uscire rapidamente dal mercato.

È noto che le persone innanzi ad una domanda rispondono utilizzando le euristiche, scorciatoie cognitive, attingendo dalle loro esperienze, dalla opinione comune e immergendo il pensiero nella credenza diffusa che anche il nuovo possa essere considerato alla stregua del passato. In una economia che avanza in modo veloce e chiede alle organizzazioni di adattarsi rapidamente ai nuovi contesti sociali e produttivi, avere al proprio interno persone che non sono in grado di leggere la realtà in modo veloce, e con cambi di prospettiva differenti, riduce drasticamente la possibilità all'impresa di essere super competitiva nei mercati di riferimento e anche aprire a nuove opportunità. La realtà delle aziende è ancora legata alla presenza di collaboratori che spesso non offrono spunti di riflessione alternativi al flusso di pensiero corrente espresso dalla maggior parte dei colleghi.

Rimangono ancorati ai loro saperi e più che trainare, osservano e rimangono in scia, adottando un comportamento passivo. La mancata flessibilità a cambiare la prospettiva di osservazione, a cogliere in un discorso le parole più importanti legate al contesto per rilanciare l'ambito conversazionale è molto diffuso e si nota frequentemente nei corsi di formazione a tutti i livelli.

Un esempio: il docente propone il tema della giornata formulando una domanda accompagnata da una slide che contiene al proprio interno una frase formata da alcune parole e da una immagine ad effetto. Le persone vengono immediatamente attratte dalla immagine concentrando la loro attenzione su ciò che in quel momento attira la loro curiosità, perdendo completamente di vista la domanda e la frase proiettata. Poche osservano la frase, (circa 20%), e le altre fissano l'immagine che diventa il luogo dove riflettere e iniziare il dibattito accorgendosi solo successivamente che la domanda e il testo riportavano a risposte differenti. La mancata attenzione alle parole e al linguaggio utilizzato, genera errori e comporta l'avvio di procedure che pesano sui bilanci dell'impresa e nella gestione dei flussi organizzativi interni ed esterni. Lo scopo è fare attenzione alle parole dense e alle sfumature che vengono evocate in accordo con il contesto, verificando il grado di pertinenza qualora fosse distante dall'asse relazionale. Occorre prendere possesso di una nuova metodica didattica per ambire all'Active Learning, all'apprendimento attivo, che vede protagonista la formazione multiprospettica perché capace di sostenere la creatività della parola, del linguaggio e della immaginazione, preparando le persone alla curiosità, che contagia nelle fasi iniziali l'incubazione e l'illuminazione per dirigersi verso la valutazione e concludersi con la possibilità che l'idea venga realizzata.

David Kolb, educatore statunitense, ha teorizzato un processo detto apprendimento esperienziale, che mescola le nozioni acquisite in passato, con l'osservazione della realtà e con le nuove conoscenze ottenute. «L'apprendimento esperienziale è un processo in cui la conoscenza avviene attraverso l'osservazione e la trasformazione dell'esperienza e non attraverso la passiva acquisizione di nozioni, concetti e relazioni».

Queste nuove conoscenze portano le imprese a una nuova consapevolezza, che possiamo chiamare saggezza. Descartes sosteneva che «la saggezza è la scienza della felicità». Applicare la saggezza nelle organizzazioni significa iniziare a definire le basi per la creazione di luoghi di lavoro felicitanti capaci di mettere le persone nelle condizioni di valutare cosa è buon per loro e cosa lo è per il sistema; significa innanzitutto basare le relazioni sull'ascolto reciproco e quindi sull'umiltà che l'ascolto richiede. L'azienda saggia è quella che, tramite la sua esperienza, ha cambiato completamente la rotta di navigazione grazie alla capacità dei suoi collaboratori di cambiare rapidamente il proprio pensiero in ragione degli accadimenti anticipando le fasi evolutive per un'azione multiprospettica in grado di contagiare tutta l'organizzazione per farla convergere verso la saggezza. Rousseau diceva che «chi è saggio è umile»

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/

 

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GUIDO ZACCARELLI

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Grazie all'attività investigativa svolta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Parma unitamente ai carabinieri della stazione di Sissa Trecasali si riusciva a dare esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino marocchino classe 78 in Italia senza fissa dimora, censurato.

Il soggetto unitamente ad altri due era ricercato dal 2018 in quanto condannato dal tribunale di Avezzano per aver spacciato in più occasioni dosi di hashish e cocaina per un totale di circa 400 cessioni dal valore economico complessivo pari a circa 10.000 €.

Si trattava del terzo complice in quanto i primi due rispettivamente marocchino classe 62 e rumeno classe 97 si trovano già agli arresti domiciliari grazie all'attività svolta dalla compagnia di Avezzano lo scorso gennaio 2018.

I tre si erano arroccati all'interno di un casolare abbandonato nella provincia abruzzese, Ove approfittando della bassa vegetazione, nascondevano gli involucri contenenti sostanze stupefacenti.

L'attività di spaccio ben documentata dai colleghi della compagnia di Avezzano nel periodo intercorrente tra l'ottobre 2017 e il maggio 2018, ha consentito di raccogliere inconfutabili prove nei confronti dei tre soggetti resisi responsabili dello spaccio di sostanze stupefacenti portando così all'arresto dei tre correi.

Dal primo di aprile la Cisl Emilia Centrale ha aperto uno sportello di ascolto sulle molestie e violenze sui luoghi di lavoro a Reggio Emilia. Un nuovo servizio seguito da sindacaliste, formate grazie a un progetto promosso dalla Cisl Emilia Romagna.

“In questo sportello offriamo ascolto e tutela alle lavoratrici e ai lavoratori che ritengano di avere subito molestie o violenze nel proprio luogo di lavoro – spiega William Ballotta, segretario generale Cisl Emilia Centrale – possono venire da noi tutti coloro che ne sentono il bisogno, siano iscritti o non iscritti alla Cisl, indipendentemente dalla categoria professionale o dal tipo di lavoro. Allo sportello offriamo competenze adeguate per raccogliere il disagio del lavoratore definendo, in termini corretti, il giusto significato di quanto subito, distinguendo tra i casi di stress, mobbing, violenza”.

Sono diverse le segnalazioni raccolte dal sindacato della Cisl negli ultimi mesi nel territorio reggiano. Da annoverare alla voce violenza psicologica quello di una lavoratrice che al rientro dalla seconda maternità ha subito, oltre ad attacchi verbali, un cambio turno che le ha stravolto la vita lavorativa, con aggressività da parte dei superiori e dei colleghi.
Tra i casi di discriminazione, anche tra donne, quello di una lavoratrice di cui nel luogo di lavoro si è conosciuta la sua omosessualità e, ora, è discriminata dalle stesse colleghe e dallo stesso superiore per ottenerne le dimissioni. Un caso, questo, anche di stress da lavoro correlato: è uno dei fattori scatenanti la violenza.

E se mobbing o, peggio, molestie di tipo sessuale, in passato, potevano essere “la parte del gioco”, oggi non è più così: anni fa dovette cambiare luogo di lavoro un direttore d’azienda che prometteva avanzamenti di carriera in cambio di favori sessuali. 
Al sindacato hanno registrato anche molestie verbali, con minacce, come tra colleghi di lavoro, anche di sesso femminile, sfociate in alcuni casi in tribunale. 

“Lo sportello che abbiamo attivato è gestito dal coordinamento femminile Cisl Emilia Centrale – spiega Rosamaria Papaleo, segretaria Cisl Emilia Centrale – ed opera in collaborazione con gli uffici pubblici competenti per le denunce in materia: l’Ispettorato territoriale del lavoro e le consigliere di parità della Provincia di Reggio Emilia. Purtroppo la riduzione delle competenze delle Province ha portato a una drastica riduzione delle risorse a disposizione e a un impoverimento del ruolo delle consigliere di parità, con incognite sul futuro”.

Il consigliere di parità esegue la sua attività con un gettone di 68 euro lordi mensili. Negli anni le consigliere di parità hanno svolto un lavoro molto prezioso in collaborazione con sindacati, associazioni, e altre istituzioni. “Alla Provincia di Reggio Emilia – conclude la Papaleo - chiediamo di rafforzare funzioni e risorse di questa figura che si è dimostrata capace di contrastare le molestie e le violenze lavorative. Solo negli ultimi tre anni, secondo i dati Istat, su base nazionale, sono state 167mila le donne che sul luogo di lavoro o in fase di colloquio assuntivo, hanno subito forme di violenza, con una prevalenza a livello di comparti, nei settori delle attività professionali, scientifiche e tecniche ed in quello del lavoro domestico”.

Su base locale una recente indagine di Associazione Donne Giustizia, parla del 40% di lavoratrici vittime di molestie.

Lo sportello Cisl di ascolto sulle molestie nei luoghi di lavoro si trova in via Turri, e riceve il venerdì mattina dalla 9 alle 13 (0522357411). 


Ufficio Stampa
Cisl Emilia Centrale

I carabinieri della compagnia di Parma, nel pomeriggio di ieri, hanno svolto un servizio nelle zone sud della città partendo da Parco ducale e palazzetto Eucherio Sanvitale
In particolare:
⁃ sono state denunciate alla locale procura due cittadini di nazionalità nigeriana e gambiana classe 95/97 entrambi censurati in quanto venivano sorpresi mentre cedevano sostanza stupefacente del tipo hashish a un cittadino italiano classe 97(segnalato alla locale prefettura)
⁃ Inoltre venivano segnalati in qualità di assuntori di sostanza stupefacente un cittadino italiano classe 97, un cittadino pakistano classe 80, un cittadino etiope classe 98, un cittadino russo classe 98 in quanto sorpresi in possesso di modiche quantità di marijuana
⁃ Venivano denunciate Per il reato di furto aggravato in concorso due ragazze moldave minori di anni 18 in quanto tentavano di asportare dal negozio Oviesse di via Mazzini vari oggetti di bigiotteria per un totale di circa 130 € la refurtiva veniva recuperata e restituita all'avente diritto
Durante il servizio inoltre venivano recuperati è sottoposto a sequestro all'interno del parco ducale oltre20 g di cocaina, 50 g di marijuana e 60 g Di hashish Corrispondenti all'incirca a 20/50/60 dosi delle rispettive sostanze

Inoltre venivano controllate oltre 40 persone ed effettuate otto perquisizioni personali

Venerdì, 19 Aprile 2019 06:13

Privacy, altri guai in vista per Facebook

Privacy, altri guai in vista per Facebook: scaricati 1,5 milioni di indirizzi email senza permesso negli ultimi tre anni

Facebook finisce ancora una volta nel mirino per violazione della privacy. Secondo la stessa compagnia, ha scaricato negli ultimi tre anni circa 1,5 milioni di indirizzi email al momento dell'iscrizione di nuovi utenti senza però chiedere il consenso per l'utilizzo.

A riportare la notizia è Business Insider che ha riscontrato l'inizio di questo accumulo di indirizzi e-mail da maggio del 2016. L'azienda di Menlo Park ha ammesso di aver caricato involontariamente su Facebook questo elenco e che ora sta operando per la rimozione.

"Il mese scorso abbiamo smesso di offrire la verifica della password tramite email come opzione per le persone che verificassero il loro account al momento della registrazione per Facebook. Quando abbiamo esaminato i passaggi che le persone stavano eseguendo per verificare i loro account, abbiamo scoperto che in alcuni casi i contatti email della gente sono stati caricati involontariamente su Facebook quando hanno creato il loro account", ha spiegato un portavoce della società.

Il caso è emerso dalla denuncia di un esperto di cybersicurezza. Dopo aver notato che Facebook richiedeva ad alcuni utenti l'inserimento della password della posta elettronica al momento della registrazione per verificane l'identità, si è insospettito, poiché fornire indirizzo email e la password per un accesso è una procedura sorpassata dagli esperti del settore. Facebook avvisava gli utenti che al momento dell'iscrizione al social, inserendo la propria email, avrebbe importato i contatti per costruire la rete di connessioni sociali. All'inizio nessuno ha dato il giusto peso a dove finissero questi contatti raccolti ma, con l'attuale ammissione, Facebook ha confermato che negli anni ha raccolto e caricato oltre 1,5 milioni di indirizzi email. La società con sede in California ha confermato le informazioni, rilevando che questo passaggio di verifica è stato rimosso il mese scorso. La compagnia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello"Sportello dei Diritti, ha fatto una serie di gaffe sulle informazioni private dei suoi membri negli ultimi anni. Ad esempio, i messaggi di milioni di utenti che volevano che fossero visibili solo dai loro "amici" di Facebook erano stati condivisi pubblicamente, rendendoli visibili al mondo.

(18 aprile 2019)

Legalità, Bullismo, Cyberbullismo e informazioni per il contrasto all'uso di sostanze stupefacenti: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni dell' I.C. Fontanellato

Dopo Fidenza e Borgotaro, proseguono gli incontri in Provincia, questa volta a Fontanellato, nell'ambito degli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci, e il Medico Principale della Polizia di Stato Valerio Bruti, hanno incontrato circa 150 giovani studenti delle quinte elementari e delle medie dell' I.C. Fontanellato.

Durante l'incontro sono stati affrontati diversi argomenti su fenomeni criminali gravi, che avvengono anche mediante l'uso della rete.
Tra gli argomenti trattati vi sono il bullismo, il cyberbullismo, l'adescamento, ma non solo, si è parlato anche di come utilizzare in maniera corretta il web e gli strumenti tecnologici connessi alla rete, anche e soprattutto dal punto di vista della propria privacy.

I ragazzi, sono stati informati, anche attraverso esempi, sulla gravità delle conseguenze che possono subire le vittime e le ripercussioni nella sfera giuridica dell'autore di condotte criminose(il bullo) e dei suoi familiari.

Sono state illustrate delle semplici, ma efficaci, regole di comportamento sia per la convivenza nella vita reale sia per ridurre i rischi collegati alla vita digitale.
L'incontro ha permesso di riflettere sul ruolo svolto dalle Istituzioni, dalla Scuola e da ogni persona nelle azioni di contrasto al bullo o al cyberbullo.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche su un altro tema, anch'esso oggetto dell'incontro, che è il rischio proveniente dall'adescamento.

Grazie alla presenza del Medico Principale, il dott. Bruti, sono state date fornite diverse nozioni tecniche sulle conseguenze derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti. Invitando tutti i giovani presenti a non avvicinarsi nemmeno per scherzo alle predette sostanze. Sul tema gli studenti hanno fatto diverse domande e sono stati particolarmente interessati.

Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa, che ha avuto molto successo, già nel mese di Aprile, presso altri istituti scolastici di Parma e soprattutto in Provincia ove insistono diversi istituti scolastici che hanno richiesto il nostro intervento.

I Carabinieri della Stazione di Fornovo Taro, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 29enne del luogo, ritenuto responsabile di coltivazione di sostanze stupefacenti.

I militari da qualche tempo tenevano sotto osservazione l'indagato ritenendo fosse coinvolto nello spaccio di sostanze stupefacenti.

L'intuizione si è rivelata fondata quando i Carabinieri hanno deciso di perquisirne l'abitazione: una delle stanze dell'unità immobiliare era stata adibita a serra e vi sono state rinvenute 8 piantine di marijuana, 30 rami in fase di essiccazione ed un bilancino di precisione.

L'uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà ai sensi dell'art. 73 del D.P.R. 309/90.

Il Grandemilia vicino alla Pediatria del Policlinico di Modena: per tutto il 2019 saranno raccolti fondi nelle diverse iniziative pubbliche svolte al Centro Commerciale.

Modena -

Grandemilia for Children: Insieme per i bambini del Policlinico di Modena. Questo lo slogan che a partire da sabato 20 aprile sarà esposto nella Galleria del Centro Commerciale Grandemilia (via Emilia Ovest 1480 a Modena) per indicare la raccolta fondi che la Galleria ha deciso di iniziare a favore della Pediatria del Policlinico, diretta dal prof. Lorenzo Iughetti. Il sabato di Pasqua verranno regalate 5.000 uova di cioccolato ai bambini che si recheranno a Grandemilia. Da quel giorno alcune urne con il logo della campagna saranno presenti nella Galleria e consentiranno di donare al Policlinico sino al 31 dicembre. La cifra raccolta sarà poi consegnata all'Azienda Ospedaliero – Universitaria a favore della Pediatria.

L'iniziativa ha avuto una sua gradita anticipazione ieri mattina, mercoledì 17 aprile quando Elia, la mascotte di Grandemilia ha portato uova di cioccolato in Pediatria e Oncoematologia Pediatrica. Elia è stato accolto da una rappresentanza di medici e infermieri del reparto, guidati dal prof. Lorenzo Iughetti e dal coordinatore infermieristico Francesco Allegretti. Con loro le maestre dello Spazio Scuola Caterina Mandelli e Marisa Sverberi, e di Spazio Incontro Ivana Carri e Francesca Prampolini. Elia è ospite fisso durante le festività natalizie al Policlinico, sempre pronto a portare un sorriso ai bambini ricoverati. Oggi il suo impegno marca l'inizio di un percorso ancora più forte di collaborazione.

Grandemilia for children è una raccolta fondi che andrà avanti per tutto il 2019. In occasione degli eventi che Grandemilia dedica ai più piccoli, in galleria saranno presenti urne per raccogliere donazioni che saranno interamente devolute all'U.O. Pediatria e Pediatria ad indirizzo Oncoematologico del Policlinico di Modena.

Nel 2018 questi reparti hanno garantito assistenza di emergenza a circa 20mila bambini del territorio e oltre 400 ricoveri e 4mila prestazioni ambulatoriali in ambito oncologico, consolidando inoltre molte attività specialistiche (endocrinologia, diabetologia, nefrologia), con un'attenzione particolare anche alle malattie rare per le quali è stato istituito un ambulatorio in grado di garantire un adeguato approccio multidiscplinare a bambini con bisogni speciali.

Con la raccolta fondi a sostegno delle attività dell'U.O. Pediatria, Grandemilia si pone l'obiettivo di rimarcare il proprio supporto agli Enti del territorio modenese.

Villa Levi a Reggio Emilia, una delle più affascinanti dimore storiche seicentesche della regione, a rischio crollo e abbandono: la denuncia di Gabriele Arlotti.

Reggio Emilia -

Sette milioni, presunti, di valore abbandonati a se stessi. Ma, soprattutto, uno dei beni immobiliari, storici e affettivi dei reggiani. Infiltrata d’acqua e muffe, vittima dei ladri, abbandonata al suo destino è una delle più affascinanti dimore storiche seicentesche della regione
E’ Villa Levi che nel Settecento sarebbe passata proprio alla storica famiglia ebrea di cui porta ancora il nome. Una villa che comprende i due fabbricati annessi (Guado e Augusta), terreni per 20 ettari, l’oratorio Besenzi del 1840, ma che soprattutto ha un meraviglioso corpo centrale neoclassico e le dipendenze attorno.

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Ieri, 17 aprile, sono andati via per sempre i pochi tecnici di laboratorio rimasti, con rientro all’Università di Bologna.

Villa Levi ha ospitato per quasi mezzo secolo il Corso di Laurea in Scienze della Produzione Animale (il triennio applicativo finale).
Nel 1968, in piena contestazione studentesca, i presidi delle facoltà di Veterinaria e di Agraria dell'Università di Bologna, fondarono per la prima volta in Italia il corso di Laurea di Scienze della Produzione Animale, collocando il biennio propedeutico a Bologna e quello applicativo a Reggio Emilia, con sede a Villa Levi-Coviolo. Nel 1970 la Villa venne acquista, con firme dei professori Zucchi e Zambonelli, dall’ultimo proprietario del tempo, l’avvocato Pelosi. 

All'inizio, tutte le attività reggiane di Scienze della Produzione Animale si svolsero per diversi anni in una sede provvisoria, successivamente all’acquisto, operato dall'Università di Bologna con anche un contributo della Cassa di Risparmio di Reggio, si trasferirono qui definitivamente nel maggio del 1978 con il restauro fatto dall’Università di Bologna con contributi per la gestione degli enti locali reggiani Camera di Commercio, Provincia, Comune di Reggio Emilia.
Da allora fino all'aprile del 2011 in cui venne chiusa definitivamente, (per trasferire tutte le attività presso la sede di Bologna) ha laureato oltre 1500 professionisti. 

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Negli ultimi anni però è stata completamente trascurata per motivi economici dall'Università di Bologna, “fino a renderla a quasi un rottame”- commenta un ex docente, come dimostrano le diverse foto. Acqua infiltrata nei tetti, grondaie in rame rubate e sostituite con quelle in plastica, alberi monumentali caduti nel meraviglioso parco accanto.
“lo spreco di danaro pubblico equivale a un furto aggravato, perché trattasi di quattrini degli italiani. La morte di Villa Levi non é un danno economico solo per Coviolo, ma per tutta l'Università italiana”.

Perché Villa Levi venne abbandonata? “Ai primi anni Duemila a Reggio Emilia c’erano 3 facoltà di agraria oltre a questa di Produzione Animale di Bologna, con Modena e Parma. Nel mentre a Reggio Emilia era iniziata già a fine anni Novanta la battaglia per essere sede di Università e non solo distaccamento. Creata la nuova Università di Unimore risultava superfluo mantenere a Reggio un distaccamento di Bologna”. 
Nel 2011 a Villa Levi cessarono funzioni didattiche, col rientro di ricercatori, insegnanti e studenti a Bologna, che, qui a Coviolo, erano svolti negli istituti di allevamenti zootecnici, di zooeconomia, microbiologia e industrie agrarie, istituto di produzione foraggere e di edilizia zootecnica. Qui sono nate, oltre a numerose analisi economiche, alcune tra le più grandi scoperte scientifiche del tempo, ad esempio, su Parmigiano Reggiano e suinicoltura.
Inutilmente, per 7 milioni di euro, l’Università di Bologna ha cercato di vendere questo luogo che è protetto da vincolo della Soprintendenza.


Gabriele Arlotti

Una proposta di legge per il reclutamento degli atleti paralimpici con disabilità fisiche nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato.

È l'oggetto della conferenza stampa tenuta oggi a Montecitorio che ha visto la partecipazione, per il nuoto paralimpico, della campionessa parmigiana Giulia Ghiretti.

A firma di Giusy Versace – ex atleta e membro della commissione Affari Sociali di Montecitorio con delega alle Pari Opportunità e Disabilità - la legge mira ad equiparare il trattamento economico degli atleti paralimpici in forza ai gruppi sportivi militari a quello degli atleti normodotati e ad offrire le stesse opportunità lavorative al termine della carriera agonistica, consentendo loro di scegliere se congedarsi o prendere servizio, opzione che dalle attuali normative non è prevista.

"Il lavoro iniziato dal presidente Pancalli sembra finalmente trovare concretezza - ha commentato Giulia Ghiretti - Speriamo che questa proposta venga accolta per ridurre le differenze che ad oggi esistono anche se sono sconosciute ai più. Si tratta di una legge che potrebbe una volta per tutte migliorare la nostra carriera di atleti".

La conferenza si è svolta presso la sala stampa della Camera dei Deputati alla presenza del presidente dei deputati di Forza Italia Mariastella Gelmini, del portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato Giorgio Mulè, del giornalista sportivo e firma di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport Claudio Arrigoni, del presidente del Coni Giovanni Malagò e del presidente del CIP Luca Pancalli.

I cuscini sono confezionati da donne per altre donne e rappresentano un ausilio nel percorso di cura oltre che un segno di vicinanza.

A distanza di tre anni dal primo, è stato donato nei giorni scorsi il 500mo cuscino di stoffa a una paziente del reparto di Chirurgia senologica del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia da parte dei volontari di Senonaltro, l’associazione nata per sostenere le donne operate di tumore mammario.

I cuscini, che hanno la forma ergonomica di un cuore, sono pensati per alleviare il fastidio della posizione orizzontale e favorire il riposo nelle donne che hanno subito lo svuotamento del cavo ascellare nel corso di un intervento di rimozione del tumore.

Cuori sottobraccio è un’iniziativa che Senonaltro porta avanti dalla primavera del 2016 avendo mutuato analoghe esperienze italiane ed europee.

I cuori, rivestiti di allegra stoffa colorata, sono confezionati da donne nella piena condivisione della mission dell’associazione e sono consegnati alle pazienti dalle stesse volontarie in un momento di incontro che stimola un sentimento di solidarietà e vicinanza.

Alla consegna del cuscino, avvenuta al CORE, erano presenti il direttore della struttura Guglielmo Ferrari e i volontari e le volontarie di Senonaltro.

Il progetto è stato recentemente esteso alle pazienti operate all’Ospedale Magati di Scandiano e interesserà a breve anche l’Ospedale di Guastalla.

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Giovedì, 18 Aprile 2019 12:24

Annullata la festa della Rems di Mezzani

Il gruppo Amo Colorno desidera informare la collettività che l'evento per la festa di compleanno della struttura REMS di Casale di Mezzani è stata annullata al pubblico.

A seguito di conversazione telefonica intercorsa con la direzione della struttura, siamo stati informati che dopo la nostra richiesta, è stato deciso di ridimensionare l'evento, offrendolo al solo personale della struttura, e quindi non agli ospiti della stessa o alla cittadinanza.

Tale nostra richiesta era partita doverosamente data la presenza di assassini detenuti (Guelin Fang assassino di Filomena Cataldi, e Solomon Niantakyi brutale carnefice della mamma e della sorellina). Abbiamo ritenuto ingiusto e inappropriato permettere a tali soggetti di festeggiare e di godersi un concerto a stretto contatto con i cittadini.

Continuiamo altresì a ritenere che chi ruba una vita, debba scontare la sua pena (ergastolo) in carcere, indipendentemente dalla capacità d'intendere e volere.

Ringraziamo la Rems di Casale di Mezzani che ritenendo giuste le richieste di Amo Colorno e di tutta quella parte della politica che si è schierata con il gruppo civico, ha deciso di non dare prosieguo ad un evento che sarebbe stato una vera e propria pugnalata per tutte quelle famiglie che ad oggi piangono ancora le loro vittime.

Queste famiglie continueranno a soffrire per sempre, e una vita spezzata non si potrà mai più recuperare.

Il coordinamento del gruppo
AMO - COLORNO

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