I Carabinieri di Parma Oltretorrente hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma dell'08.03.2019 di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del cittadino nigeriano I. A., classe 82, residente a Parma, poiché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, avrebbe abusato sessualmente di una minore connazionale.

In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, sono scaturite dalla querela dello scorso dicembre della madre della minore cl. 2010, che, in tre distinte occasioni, avrebbe subito violenze dall'arrestato. La min ore è riuscita a descrivere in modo inequivocabile, seppur utilizzando un linguaggio sibillino, le azioni perpetrate nei suoi confronti dal connazionale all'interno del bagno del negozio di cui è proprietario. La bambina sarebbe anche stata minacciata di non riferire alla madre quanto accaduto per evitare una ramanzina.

Il consulente tecnico nominato dal PM della Procura ha espresso un giudizio positivo in merito alle capacità cognitive superiori della minore e del suo narrato, che "non nppnre organizzato in script narrative e risulta informatvo in amerito a episodi spazialmente e temporaneamente definiti".

In particolare, condividendo in pieno l'impostazione della Procura di Parma, il Giudice ha ritenuto che, "le condotte poste in essere dall' indngato nei confronti delan minore integrano il delitto di cui all'art. 609 bis c.p., posto che l'indagato in essere atti repentini, compiuti improvvisamente all'insaputa della minore, in modo da poterne prevenire la manifestazione di dissenso e comunque ha continuato a compiere atti sessuali nnclte a fronte del dissenso manifestato dalla bambina"
Inoltre l'arrestato non ha mostrato alcuna remora nel compiere più volte atti sessuali nei confronti di una bambina di soli anni 8, approfittando del rapporto di fiducia instauratosi con la minore, giu ngendo più volte a portarla in bagno per compiere gli abusi sessuali.

Martedì, 12 Marzo 2019 06:13

Polizie, parchi sotto osservazione a Carpi

Controllo Integrato del Territorio a Carpi: verifiche di Polizia di Stato e Polizia Locale nei parchi cittadini
Nell'ambito dei servizi di Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S. di Carpi, unitamente a uomini del Comando della Polizia Locale dell'Unione delle Terre d'Argine, ha effettuato verifiche nei parchi cittadini, punto di ritrovo tra l'altro - i sabati pomeriggio - di numerosi cittadini dell'est Europa per la consegna di pacchi a improvvisati "vettori" che trasportano prodotti destinati ai loro familiari rimasti nel paese d'origine.

Nel corso dell'attività, sono stati controllati 12 autoveicoli ed identificate 27 persone tra cittadini di nazionalità ucraina, moldava, rumena e polacca, tutti regolari sul territorio nazionale.

Nei confronti di due persone sono state irrogate sanzioni amministrative pari a 5.164,00 euro ciascuno per commercio abusivo su area pubblica. Al momento dell'arrivo delle Forze dell'ordine, infatti, i due soggetti stavano vendendo profumi e prodotti alimentari senza la relativa autorizzazione. La merce per un valore di 1.400,00 euro è stata sottoposta a sequestro.

 

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A Parma, emerge un nuovo male, il male di vivere. Da mercoledì 13 marzo, nella sede provinciale Ugl di Parma, in via Abbeveratoia 65/A, saranno attivi due Sportelli di ascolto, per la consulenza psicologica e la disabilità.

“Da noi,- dichiara il segretario provinciale Ugl - Unione Generale del Lavoro – Matteo Impagnatiello - nessuno deve restare indietro. Le persone non sono numeri che riempiono le statistiche, bensì essere umani e cittadini con una propria storia di aspirazioni, trionfi, sconfitte, idee e progetti”.

Nel territorio del ducato stanno emergendo tante solitudini, che determinano isolamento.

Tutti i mercoledì entrerà in funzione lo Sportello di consulenza psicologica, affidato a Giusi Cugini, esperta del settore. La psicologa clinica metterà a disposizione le sue competenze per sostenere e far fronte ai diversi disagi esistenziali, con colloqui psicologici individuali: problematiche scolastiche, lavorative, familiari e della salute.

Mentre, per offrire più servizi sindacali, tutti i giovedì aprirà lo Sportello per la Disabilità.

“La disabilità, nonostante il tanto parlare, resta un mondo in cui la persona è troppo spesso disinformata e sola”, denuncia Laura Schianchi, responsabile regionale Ugl Politiche sulla Disabilità. Schianchi, con Matteo Menozzi, responsabile provinciale, saranno a disposizione per ascoltare ed assistere le persone diversamente abili ed i loro familiari.

Con questa iniziativa, il sindacato Ugl vuole vivere la quotidianità della sua gente. 


Fonte: Ugl Utl Parma

A causa del forte vento, sono stati chiusi il parco Ducale, il parco della Cittadella e l'area adibita agli spettacoli viaggianti di largo Simonini, che ospita le giostre. Si tratta di misure volte alla tutela dei fruitori e della loro incolumità.

Nella giornata di domani, martedì 12 marzo, se le condizioni meteo saranno migliorate è prevista la riapertura, in caso contrario sarà confermata la chiusura.

 

Fonte: Comune di Parma

Una ragazza di 19 anni si è spenta questa mattina presso l’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La giovane paziente era ricoverata da sabato scorso nel Reparto di Rianimazione per sepsi da meningococco. A causa delle gravissime condizioni, nonostante le cure e tutti gli interventi messi in atto dai sanitari, ha perso la vita per le conseguenze di questa patologia.

Per prevenire la diffusione della malattia il Servizio di Igiene Pubblica e la Direzione Sanitaria AUSL sono intervenuti tempestivamente e già da ieri hanno predisposto le misure di profilassi ai contatti stretti del caso e ai contatti stretti ospedalieri.

La Direzione aziendale esprime le più sentite condoglianze  ai familiari e agli  amici della ragazza così prematuramente scomparsa.

 

CHE COSA È LA SEPSI DA MENINGOCOCCO

La malattia invasiva causata da Neisseria meningitidis (meningococco) si manifesta come infiammazione delle meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, o come sepsi (infezione del sangue). I tipi di meningococco che danno più frequentemente malattia nell’uomo sono B e C, più frequenti in Italia, A, W135, Y.

Il meningococco può essere presente nel naso e nella gola di molte persone in buona salute, i “portatori sani” (il 10% della popolazione, il 25% dei giovani); tali soggetti possono trasmettere il germe ad altri.

La trasmissione della malattia avviene con l’emissione di goccioline di saliva che si emettono parlando, starnutendo, tossendo e pertanto sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto contatto stretto (a distanza inferiore a 1 metro) e prolungato con l’ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni.

Il meningococco non vive più di pochi minuti al di fuori dell’organismo, per questo la malattia non si diffonde così facilmente come il comune raffreddore o l’influenza e non è necessario effettuare disinfezioni straordinarie nei luoghi di vita e di lavoro. Solo una piccolissima percentuale delle persone che ospitano il meningococco sviluppa la meningite o la sepsi.

 

 

Domenica 10 marzo, in occasione dell'Open Day, si è svolta l'inaugurazione e benedizione del nuovo mezzo di soccorso di Assistenza Pubblica Croce Azzurra di Traversetolo.

I fondi sono stata raccolti grazie all’idea di Cristian Schianchi, uno dei giovani volontari di dotare l’Associazione, nell’anno del cinquantenario della fondazione, di un’ambulanza idonea per portare il soccorso anche “oltre la strada”.

Per un’Associazione come la “Croce Azzurra”, chiamata ad intervenire anche in zone di montagna, è importante poter disporre di mezzi adatti ad operare con le condizioni meteo più avverse. Anche per questo il suo utilizzo sarà prezioso per il servizio di Protezione Civile. Vanno ricordate anche le varie e qualificate manifestazioni motoristiche e cicloturistiche che ogni anno animano il nostro appennino, grazie all’impegno di Associazioni e Circoli, che richiedono la presenza di diverse équipe di soccorritori Volontari per l’assistenza sanitaria e un mezzo come questo è indispensabile per superare tanti ostacoli.

All’appello hanno risposto con sensibilità diverse aziende e associazioni del territorio, dimostrando di comprendere l’importante ruolo della “Croce Azzurra” che ha ringraziato tutti sentitamente.

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Oggi, Sabato 9 marzo, in contemporanea con la Settimana dei Musei 2019, allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma il biglietto di ingresso agli spazi espositivi è gratuito per tutti i visitatori.

Saranno visitabili gli spazi della chiesa abbaziale, che ospitano la mostra 1968. Un Anno, e della Sala delle Colonne, dove è allestita l’esposizione Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rappresentazione.

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CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione

Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) è un centro di ricerca dell’Università di Parma fondato dal professor Arturo Carlo Quintavalle nel 1968. Fin dai suoi primi anni l’attività è volta alla costituzione di una raccolta di arte, fotografie, disegni di architettura, design, moda e grafica, e all’organizzazione di numerose esposizioni e alla pubblicazione dei cataloghi.

Dal 2007 ha sede presso l’Abbazia di Valserena, nota come “la Certosa di Parma” in riferimento al romanzo di Stendhal, che è un monastero cistercense la cui fondazione fu autorizzata da papa Bonifacio VIII nel 1298 e affidata a monaci provenienti dall’Abbazia di Chiaravalle della Colomba (Piacenza), a pochi chilometri da Parma. È strutturato in cinque sezioni - Arte, Fotografia, Media, Progetto, Spettacolo – nelle quali sono conservati circa 12 milioni di pezzi.

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LA MOSTRA 1968. UN ANNO

È un grande racconto che si concentra, attraverso un taglio rigorosamente sincronico, su un anno chiave della storia del Novecento, restituito attraverso un’indagine all’interno dell’archivio dello CSAC, il cui primo nucleo nasce proprio nel 1968 e che oggi, a cinquant’anni di distanza, vanta una raccolta di oltre 12 milioni di materiali originali nell’ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo.
Attraverso idee, utopie, opere, progetti e oggetti datati o correlati all’anno 1968, individuati all’interno dei diversi fondi conservati allo CSAC, questa mostra vuole far emergere le trasformazioni nel sistema della comunicazione, i mutamenti socio-antropologici (i nuovi miti e i nuovi riti), e una nuova riflessione sul corpo e sull’ambiente, che esplosero in quell’anno. Ambiti e linguaggi differenti sono così affiancati per affrontare le contaminazioni e la coesistenza di diversificate culture.
Con la mostra 1968. Un Anno – a cinquant’anni esatti dall’esposizione dedicata a Concetto Pozzati, organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma, che darà inizio al primo nucleo di opere della futura Sezione Arte dello CSAC –non si vuole suggerire uno sguardo univoco, ma una serie di contraddizioni, confronti e nuove prospettive. Si intende proporre una riflessione sul tempo e sul concetto di sincronia che un grande archivio costituito da tracce di processi di ideazione, progettazione e realizzazione, è in grado di mettere in discussione.
L’ossatura della mostra all’interno del suggestivo spazio della Chiesa abbaziale di Valserena è costituita da una lunga timeline,composta da oggetti, immagini e cronache, affiancata da una sequenza di approfondimenti dedicati alla trasformazione del sistema delle immagini e delle differenti scale del progetto degli spazi e del territorio.

 

LEONARDO RICCI

Leonardo Ricci, architetto, pittore, scenografo, urbanista, docente, è stato un esponente della ‘scuola fiorentina’ guidata da Giovanni Michelucci. Il suo fare progettuale è legato ad una concezione ‘esistenziale’ dell’architettura, conferendo allo spazio – dinamico, continuo, asimmetrico – il primato assoluto. Lo spazio viene difatti modellato dagli ‘atti di vita’ di chi lo abita e solo in ultimo si concretizza in forma: da qui il rifiuto dell’architetto di forme prestabilite e dettate da un particolare ‘stile’.
Lo CSAC conserva l’archivio di Leonardo Ricci, costituito da 923 materiali progettuali – 173 schizzi, 609 lucidi, 27 radex, 4 radex con interventi, 98 copie, 12 copie con interventi – e la mostra vuole essere un’occasione per indagare i differenti linguaggi di rappresentazione utilizzati dall’architetto e le invarianti progettuali, attraversando le principali fasi della sua ricerca in un arco temporale compreso tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Settanta del Novecento, passando dalle influenze organicistiche di matrice wrightiana negli anni Cinquanta a quelle di natura espressionista degli anni Sessanta. Attraverso una selezione di 9 progetti realizzati e non realizzati si intende mettere in evidenza le principali caratteristiche legate al metodo progettuale, all’attenzione per alcuni temi di ricerca quali ad esempio l’aggregazione volumetrica, lo spazio centrifugo e fluido, la continuità spaziale, le traslazioni e connessioni.
Il percorso espositivo si sviluppa nella Sala delle Colonne della abbazia di Valserena in cui si potranno scoprire 5 progetti disposti all’interno dei classificatori e segnalati a parete da tavole individuate come rappresentative del metodo progettuale oppure della specificità del singolo progetto: il Centro Ecumenico Agape, Prali Pinerolo (1946-47), il Villaggio Monte degli Ulivi, Riesi (1962-68), il Concorso per la Fortezza da Basso, Firenze (1967), Il Progetto per Palazzo per uffici, Milano (1960-70) e il Progetto per Casa Di Sopra (1972).

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La giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà di Poste Italiane nel Parmense che si caratterizza, in Emilia-Romagna e in Italia, come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia fra operatori e addetti.

Per quanto riguarda i 102 uffici postali presenti nel territorio provinciale, l’86% delle funzioni direttive sono ricoperte da donne ed è femminile anche l’81% del personale amministrativo e di sportello. Più della metà degli uffici (59) non solo sono gestiti da donne ma hanno esclusivamente personale femminile. Inoltre dei 23 uffici postali del capoluogo ben 21 hanno a capo una direttrice e in 9 di questi anche tutto il personale è composto da donne. 

L’Emilia-Romagna si conferma come una delle regioni con la più alta percentuale di donne applicate in Poste Italiane: sono 5.324, pari al 65% dell’intero personale. In tutta Italia sono circa il 55% della popolazione aziendale, e rendono Poste Italiane una delle aziende più “in rosa” del nostro Paese, con un’importante presenza femminile anche ai vertici.

Dati che confermano l’impegno di Poste che, in oltre 150 anni di storia, ha contribuito in modo determinante allo sviluppo del lavoro femminile in Italia: la prima donna è stata assunta nel 1863. Dattilografe e telegrafiste, le impiegate si dimostrano subito ottime lavoratrici: serie, veloci, instancabili ed organizzate. Nel 1881 le donne impiegate sono più di 500, ma il numero è destinato a crescere. Nel 1901 sono più di 3.000 e dieci anni dopo superano quota 8.000. 

L’elevata presenza femminile in Azienda è resa possibile grazie anche ad attente politiche aziendali sulle pari opportunità. Poste Italiane, tra le tante misure in atto, tutela la maternità garantendo alle lavoratrici un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello previsto dalla legge, mettendo inoltre in atto iniziative che hanno l’obiettivo di trasformare l’esperienza di genitorialità in un momento di crescita anche professionale.

Fonte: Poste Italiane

La libertà delle donne libera tutti: questo il messaggio, che ieri, 8 marzo 2019, uomini e donne hanno supportato scendendo in piazza. Il numeroso corteo del Comitato No Pillon si è riunito in torno alle 18 in piazzale Santa Croce a Parma per portare, con il sorriso sulle labbra, un messaggio chiaro.

Siamo in piazza perché..

... vogliamo manifestare la nostra determinazione a non restare in silenzio e a non accettare nessun disegno politico che sacrifichi la nostra possibilità di realizzarci, di autodeterminarci e di esprimerci liberamente in tutta la nostra bellezza, nella nostra differenza e nella nostra complessità.

... vogliamo denunciare che in Italia più del 70% dei medici si dichiara obiettore di coscienza, rendendo l'accesso all'aborto legale sempre più difficoltoso, mentre aumenta con preoccupazione il numero degli aborti clandestini.

... pretendiamo che in un rapporto di coppia la violenza non possa e non debba entrare. Al contrario di quanto ci hanno insegnato, noi donne non dobbiamo sopportare nulla né salvare nessuno. Dobbiamo però imparare e convincerci che dove c'è controllo, possesso e violenza non potrà esserci amore, mai.

... siamo contrarie a ogni forma di omofobia, transfobia e discriminazione verso chi non si riconosce nelle identità binarie del maschile e del femminile

... non vogliamo più essere acrobate, funambole o equilibriste, sempre all'eterna ricerca di una possibile - o impossibile - conciliazione tra i tempi di vita, di lavoro e di cura. Cura che, con la destrutturazione dello stato sociale e il permanere di ruoli tradizionali all'interno delle famiglie, continua a ricadere sempre più pesantemente sulle spalle delle donne.

Foto a cura di Francesca Bocchia

 

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Buona vita alle Donne generose. In occasione della festa dell’8 marzo, Fidas donatori di sangue di Parma e la sua presidentessa Ines Seletti hanno invitato le loro concittadine a fare un dono, un gesto d’amore verso la comunità e festeggiare così in modo alternativo e altruista la Festa delle Donne

Presso il Centro trasfusionale dell’Ospedale Maggiore è stata quindi una mattina tutta al femminile che ha visto la partecipazione di alcune note rappresentanti delle istituzioni locali e dello sport. Hanno portato, tra le altre, una loro testimonianza e vicinanza alle donatrici l'assessora alle Pari Opportunità del Comune di Parma  Nicoletta Paci, la Comandante della stazione dei Carabinieri di Parma Azzurra Ammirati, la Primo Dirigente della Polizia di Stato di Parma Maria Grazia Ligabue, la presidentessa del Centro Antiviolenza di Parma Samuela Frigeri, una rappresentanza della squadra femminile del Parma Calcio 1913. Presente anche il Direttore Generale dell'Ospedale, Massimo Fabi, il personale del reparto trasfusionale e la direttrice amministrativa dell’Ospedale Maggiore, Paola Bodrandi.

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Ad accompagnare le ospiti e le donatrici è arrivata anche la nuova mascotte di Fidas Parma, Globby.  

“Quello che è importante oggi è festaggiare la donna – spiega la presidentessa Fidas Parma, Ines Seletti – e quello che le donne possono fare. Cosa possono fare? Donare il sangue aiutando il prossimo. Un messaggio che vogliamo portare soprattutto tra le giovani che oggi sono qui numerose. Abbiamo anche avuto il piacere di scoprire che una rappresentante della squadra femminile del Parma ha deciso di inziare proprio oggi a essere una donatrice e questo è un messaggio bellissimo”. 

E’ Debora Fragni la giovane calciatrice del Parma Calcio 1913 che oggi, per la prima volta, ha donato il sangue: “Io e le mie compagne siamo state invitate a questa bella iniziativa. Ho deciso di diventare donatrice anch’io perchè penso che sia un gesto importante, altruista, che significa salvare delle vite”.

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Il  Direttore Generale dell'Ospedale, Massimo Fabi, ha ringraziato le donne presenti: “Far coincidere la festa della donna con la festa della donazione tutta al femminile ci è sembrata un’ottima iniziativa. Ringraziamo tutti i nostri donatori ed è bello oggi riflettere sul valore del dono legato al valore dei diritti conquistati e del nostro vivere civile”. 

“E’ un momento importante perchè la donazione è un gesto importante – commenta l’assessora Nicoletta Paci - e le donne in questo sono più capaci. Il dono di sangue è il dono dei doni perchè si dona la vita. Ma un grazie anche a tutte quelle donne che nella loro vita, spesso inconsapevolmente, hanno speso il loro tempo per gli altri e per la loro famiglia, mettendo da parte anche la loro soddisfazione personale”.

La comandante dei Carabinieri, Azzurra Ammirati, ha inviato invece un appello che va oltre al ‘genere’: “Come donna e come comandante dei Carabinieri credo che donare il sangue sia un gesto fondamentale. Dobbiamo pensare sempre che dando qualcosa riceviamo qualcosa. Non importa se uomo o donna, l’importante è che si continui a donare perchè possiamo essere d’aiuto agli altri”.

La dirigente della Polizia di Stato, Maria Grazia Ligabue, ha invece ricordato come “il centro trasfusionale è il luogo in cui il sangue permette di dare vita ad altre persone. Allo stesso modo voglio portare un messaggio alle donne che hanno subito violenza. Esiste una vita che va oltre alla sofferenza che hanno subito e possono chiederci aiuto in Questura perchè abbiamo un personale preparato a tutelarle. Importante che sappiano che, come l’Ospedale con una donazione può salvare una vita, così una donna maltrattata deve sapere che c’è un ufficio che la accoglierà per aiutarle a vivere una nuova vita”. 

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Intervento record all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, eseguito lavaggio polmonare totale su una paziente di 50 anni con il coinvolgimento di tre strutture e 25 professionisti.

Reggio Emilia -

Un importante e complesso intervento terapeutico su una donna di 50 anni è stato eseguito nei giorni scorsi al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia da un’equipe che ha visto coinvolti 25 professionisti, tra medici rianimatori, pneumologi interventisti e fisioterapisti di cui 10 sempre presenti in sala in contemporanea.

La paziente, che è affetta da una patologia rara, conosciuta come Proteinosi alveolare, è stata sottoposta a una procedura nota come lavaggio polmonare totale. La malattia di cui soffre la signora, di natura autoimmunitaria, causa la formazione di proteine negli alveoli polmonari che portano a lungo termine a grave insufficienza respiratoria. La donna, di giovane età per la patologia, era seguita da tempo e si è deciso di intervenire a causa dell’aggravamento dei sintomi respiratori.

La procedura è stata eseguita in Rianimazione: la paziente è stata intubata e le sono stati bloccati alternativamente i due bronchi principali per potere procedere al loro lavaggio tramite l’immissione di soluzione fisiologica a temperatura compresa tra i 36 e i 39 gradi. In tutto sono stati utilizzati circa 21 litri di acqua. L’operazione è durata nel complesso 7 ore e sono stati coinvolti 3 pneumologi, 2 anestesisti, 8 infermieri delle due strutture di Pneumologia e Rianimazione e 12 fisioterapisti. Questi ultimi si sono alternati nell’impegnativo lavoro di “battitura” sul torace della paziente che si rende necessario per fare staccare il materiale di natura proteinosa dalla parete dei bronchi. La tecnica utilizzata per questa rara malattia viene eseguita in pochi centri al mondo e ha dimostrato ottimi risultati nel tempo con netto miglioramento della qualità della vita. La paziente, che soffriva di progressiva insufficienza respiratoria, ora sta meglio ed è convalescente a casa.

“Siamo contenti della buona riuscita di questa procedura molto complessa che richiede un team multidisciplinare affiatato e che pochissimi centri in Italia eseguono – spiega il dottor Nicola Facciolongo, direttore della struttura complessa di Pneumologia del Santa Maria Nuova. Vorrei ringraziare il dottor Pierpaolo Salsi, responsabile della Rianimazione che ha coordinato l’intervento, il dottor Giorgio Francesco Danelli, direttore dell’Anestesia e Rianimazione, il dottor Claudio Tedeschi, direttore della Medicina Fisica e Riabilitativa. Un grazie anche al dottor Roberto Piro e alla dottoressa Sofia Taddei della Pneumologia e a tutti i colleghi e gli operatori che hanno partecipato con grande professionalità”.

 

Fonte: Azienda Usl Reggio Emilia

Un 33enne albanese arrestato in flagranza di reato dalla Polizia di Stato per tentato furto in abitazione. Fuggito invece il complice.

Modena -

Nel corso di un pianificato servizio di vigilanza finalizzato al contrasto del fenomeno dei reati predatori, in particolare dei furti all’interno delle abitazioni, gli agenti di Modena hanno notato in via Riccardi due soggetti in bicicletta dall’atteggiamento particolarmente sospetto, che procedevano molto lentamente a ridosso delle palazzine osservando all’interno delle varie aree cortilive.

I due, sotto l’occhio vigile degli operatori di Polizia, nascoste le bici dietro un cassonetto, sono entrati all’interno di un palazzo e dopo un breve lasso di tempo sono usciti dal cortile a passo svelto e con circospezione recuperando le biciclette. Proprio nel momento in cui gli agenti decidevano di intervenire, è giunta alla linea di emergenza 112 NUE una segnalazione di furto in abitazione in via Riccardi.

I due malviventi, ormai braccati dalla Polizia, si sono dati alla fuga verso via Vignolese, ma solo uno è riuscito a far perdere le proprie tracce. L’altro è stato repentinamente bloccato e, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di due cacciaviti a punta piatta di grosse dimensioni, una ricetrasmittente con auricolare, due mini torce e un paio di guanti da lavoro.

Dagli accertamenti presso l’abitazione si è potuto costatare che i due malviventi erano entrati in casa forzando la finestra del bagno posta nel retro della palazzina e che i segni di effrazione erano assolutamente compatibili con gli arnesi da scasso rinvenuti addosso all’albanese.

I due malviventi, probabilmente disturbati dall’arrivo dei proprietari, non avevano avuto il tempo di portare a termine il furto ed erano usciti dall’appartamento a mani vuote.

L’albanese, in Italia senza fissa dimora, con numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, in particolare per furto e ricettazione, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Se ne è andata ieri a 38 anni, dopo una lunga battaglia contro la malattia. Molto conosciuta in città, aveva curato pettinature e make up di personaggi dello spettacolo e della cultura. Cantava in diversi cori, spaziando dall’operetta al musical. I funerali domani alle 15 alla chiesa di Freto.

MODENA –

La notizia della scomparsa di Maria Costa, 38 anni, ha lasciato attoniti tutti quanti la conoscevano. Bella, solare, piena di vita, Maria era molto conosciuta a Modena, dove gestiva il suo saloneSinging Hair” in via Pascal, laterale di via Luosi, un “salotto” caldo e accogliente, dove tutti si fermavano volentieri, anche solo per un saluto, due chiacchiere e un caffè. Da Maria si andava magari “per una sistematina”, ma si usciva con un look sempre originale e diverso, perché lei sapeva trasformare e valorizzare ogni persona, accompagnando tagli e pieghe con la sua inconfondibile e meravigliosa voce.

Sì, perché l’altra passione di Maria, oltre al suo lavoro, era il canto. Faceva parte di diverse corali, dalla Bassa all’Appennino, spaziando dall’Operetta al Musical, dal jazz alla Musica Leggera, accompagnata al pianoforte dal marito, Lucio Diegoli, insegnante di musica, compositore e pianista, con il quale formava un duo affiatato sia dal punto di vista personale che professionale. 

Arrivata giovanissima a Modena da Palermo, Maria Costa ha frequentato prima l’Accademia di parrucchieri Famas, poi si è specializzata in tagli a effetto e acconciature per spettacoli con masterclass e corsi di formazione di alto livello, dal team di parrucchieri Coppola a Tony & Guy, ottenendo diversi riconoscimenti. 

Curiosa e vulcanica, Maria aveva fatto del “trucco e parrucco” una vera e propria arte, curando il look di personaggi della musica, dello spettacolo e della cultura, collaborando con compagnie teatrali e produzioni televisive. 

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La scoperta della malattia non aveva cancellato il suo sorriso. Maria ha affrontato le cure con ottimismo e positività. #sempreconilsorriso era diventato il suo motto sui social.

La notizia della sua scomparsa, ieri pomeriggio, si è diffusa rapidamente. Centinaia i messaggi di cordoglio, i pensieri, le fotografie, i ricordi che hanno invaso la sua bacheca di Facebook, insieme all’incredulità e al dolore per la sua prematura scomparsa.

Maria lascia il marito, Lucio Diegoli, i genitori, le sorelle, il fratello, i nipoti e i tanti amici. I funerali si terranno domani alle 15 presso la Chiesa di Freto, con partenza dalle Camere Ardenti del Policlinico. 

Venerdì, 08 Marzo 2019 11:54

Val Baganza: Come sta la Ponticella?

Di Redazione Felino 8 marzo 2019 -  "La passerella pedonale detta Ponticella, che collega le due sponde del torrente Baganza unendo Poggio di Sant'Ilario Baganza e San Vitale Baganza, in provincia di Parma, è gravemente danneggiata! La Ponticella è una struttura condivisa dai comuni di Felino e Sala Baganza. Molti la utilizzano. Pedoni, ciclisti, anziani e bambini. È molto utile e comoda per le persone che si recano a San Vitale Baganza o al Poggio, perché attraversandola si evita di fare tutto il giro con la macchina per prendere l'autobus, per fare compere o per una semplice passeggiata."

Questo scriveva la Gazzetta dell'Emilia il 16 agosto del 2018 su segnalazione di alcuni cittadini, preoccupati delle gravi condizioni e dello stato di abbandono della passerella pedonale. Oggi la struttura è ancor peggio di ieri. Ancora nessuna risposta per i cittadini del Poggio di Sant'Ilario Baganza e di San Vitale Baganza.

Alleghiamo il link del nostro articolo sulla Ponticella, dove potrete sfogliare la galleria fotografica e giudicare la situazione dalle immagini riportate. Val Baganza: Come sta la Ponticella? Cominceranno i lavori? https://www.gazzettadellemilia.it/motori/item/20592-la-ponticella-è-pericolosa-appello-ai-sindaci-di-sala-baganza-e-felino.html# 

Per le vostre segnalazioni scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (N.C.)

 

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I Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 26.02.2019 di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Hussaini Suliman, originario dell'Afghanistan, richiesta dal PM della Procura della Repubblica di Parma in considerazione delle reiterate violazioni alle prescrizioni a lui imposte relative al divieto di dimora nella provincia di Parma.

Nonostante i numerosi precedenti per furto e rapina a suo carico dal 2017 ad oggi, il cittadino afgano aveva richiesto presso il commissariato di Melfi la protezione internazionale si sensi del regolamento Eurodac.
Già arrestato lo scorso 6 agosto 2018 per furto dal Reparto operativo dei Carabinieri di Parma, successivamente arrestato il 5 febbraio scorso, sempre dal medesimo reparto, per traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope in fragranza di reato.
Nella circostanza, il 05.02.2019 in viale Toschi, nei pressi della pensilina ubicata sul marciapiede opposto rispetto all'omonimo liceo cedeva una bustina in cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo lordo grammi sei ricevendo quale corrispettivo pari a 6,78 grammi ottenendo come corrispettivo la somma di euro 20. La cessione avvenuta in prossimità della scuola superiore consentiva di poter applicare l'aggravante specifico di cui all'articolo 80 comma 1 lettera G.
Il cittadino è stato rintracciato dei carabinieri di Parma Oltretorrente all'interno del Parco Ducale, ove è stata data esecuzione all'ordinanza.

Analoga misura è stata adottata anche nei confronti di Rarhib Tarik, originario del Marocco, su richiesta dal PM della Procura della Repubblica di Parma poiché, pur essendo sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari Parma, se ne allontanava senza essere autorizzato.
Attualmente detenuto presso la casa circondariale San Vittore di Milano, ove è stata data materialmente esecuzione all'ordinanza, la misura è scaturita dalla valutazione del GIP, pienamente condivisa dalla Procura di Parma, oltre che per la gravità del reato e la non possibile applicazione della misura degli arresti domiciliari, anche dalla manifesta indisponibilità dei familiari dell'indagato a riaccoglierlo presso la propria abitazione, come dichiarato dallo stesso, nonché dall'assenza di altri luoghi ove disporre gli arresti domiciliari.

La Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bologna è stata incaricata dalla locale Procura della Repubblica di effettuare i rilievi tecnici sul carro di carnevale dal quale è caduto il piccolo Gianlorenzo Manchisi.

Il bimbo, di soli due anni e mezzo, è caduto dal carro di Carnevale martedì durante una sfilata in centro a Bologna ed è morto ieri pomeriggio, all'ospedale Maggiore di Bologna dove era ricoverato in gravissime condizioni. 

Il mezzo, che è stato posto sotto sequestro subito dopo l’incidente da parte dei Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza, sarà sottoposto alle misurazioni ed ai rilievi fotografici necessari a valutare la rispondenza o meno del manufatto alle norme previste per questo tipo di manifestazioni. Proseguono, inoltre, gli accertamenti finalizzati ad accertare l’esatta dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità degli organizzatori.

Roger è la nuova app, che accomuna in un solo strumento tutti i servizi di trasporto delle aziende dell'Emilia Romagna. Integrando i collegamenti nazionali con il trasporto locale (treno e bus) e i parcheggi, permette di pianificare un viaggio e acquistare da ovunque ci si trovi i biglietti, anche per Trenitalia.

E’ questa infatti la nuova frontiera della mobilità sempre più integrata con l’obiettivo di mettere l’utente al centro, semplificandone l’accesso ai servizi e rendendo facile ed immediato trovare risposta agli sfaccettati possibili bisogni comunque connessi all’esigenza di spostarsi per lavoro, per turismo o per motivi personali.

Oltre un anno fa i quattro presidenti di TperSetaStart e Tep siglarono un protocollo che ha dato vita al percorso di sviluppo ed implementazione dell’app Roger, presentata il 14 dicembre scorso in Regione con l’Assessore Raffaele Donini. Questa applicazione per smartphone rappresenta oggi la piattaforma su cui l’intera architettura dei sistemi MAAS, dei servizi integrati per la mobilità all’utenza comincia a prendere forma. Roger è adesso pienamente operativa. Si è conclusa infatti con successo una fase di sperimentazione, comunque aperta all’utenza. Una fase che ha visto una buona risposta in termini di usabilità e che, pur in assenza di forme di promozione o di informazione specifica, ha comunque fatto registrare 3mila utilizzatori e l’acquisto di 4500 titoli di viaggio.

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ROGER: UN ASSISTENTE VITUALE

Roger è però molto di più di un applicativo per la sola vendita dei titoli di viaggio.

Come già era stato per Muver, la prima applicazione sviluppata dalle quattro aziende in questo senso (che ha vinto anche un prestigioso riconoscimento internazionale), Roger consente infatti di comprare biglietti e abbonamenti (presto anche abbonamenti annuali personali) e di trasformare il cellulare in un sostituto tecnologico del biglietto stesso (o della tessera Mi Muovo).

Con Roger si valida il biglietto direttamente usando il telefono a bordo vettura.

Roger funziona con tutti gli smartphone Android, sia NFC che non, e anche con il mondo Apple.

Questa app integrata comincia però ad essere utile all’utenza già da prima rispetto al momento dell’acquisto dei titoli di viaggio.

Roger è infatti essenzialmente un assistente virtuale per la mobilità

Con il sistema di navigazione dell’app è possibile scegliere come spostarsi, integrando le varie forme di trasporto pubblico: in autobus fino alla stazione, poi in treno e all’arrivo ancora in autobus. E’ Roger a proporre tutte le possibili combinazioni e, una volta che l’utente avrà individuato la soluzione di viaggio prescelta, Roger procede anche all’acquisto dei relativi titoli di viaggio.

Mai più dunque rischi di aver sbagliato biglietto o tariffa o di aver contato male le zone.

Roger pensa però anche a chi viaggia in auto e consente il pagamento della sosta.

Queste le principali funzioni ma questa unica app integrata è già oggi molto di più e si propone come supporto aperto per molteplici altre opzioni all’utente.

Già nel corso del 2019 si prevede, infatti, che Roger integrerà il servizio di car sharing bolognese di Corrente consentendo non solo di prenotare e sbloccare la vettura, ma anche di capire con quale autobus si può arrivare alla macchina libera più vicina o dove e meglio scendere dal bus per prendere poi il car sharing fino alla propria destinazione se quella non è così ben servita del trasporto pubblico tradizionale. E ancora, dove parcheggiare la propria auto privata (pagando anche la sosta) per prendere poi Corrente e poter entrare in centro utilizzando le preferenziali e attraversando le ZTL.

 

UN PROGETTO APERTO

E’ questo un progetto che vede coinvolte tutte le 4 aziende del trasporto della regione Emilia Romagna, che è stato realizzato in autofinanziamento e che oggi si apre al territorio. 

Dall’incoming turistico alle molteplici offerte di mobilità, anche privata, sono davvero numerosi gli ambiti in cui Roger può ampliarsi. Alcuni ragionamenti in questa direzione sono già in corso sia con altri soggetti pubblici che con altri operatori privati.

Si tratta insomma di servizi innovativi che sono importanti non solo perché fondamentali per la mobilità dei cittadini utenti, ma perché rappresentano una “frontiera di sviluppo dei servizi” che può vedere le imprese o attori di queste scelte o dipendenti da scelte altrui. 

Oggi i presidenti delle quattro aziende del TPL sottoscrivono una appendice all’accordo del 22 febbraio 2018 decidendo così di aprire Roger anche all’esterno per farne la piattaforma unica pubblico-privata dell’intera Regione a disposizione di chiunque si sposti nel territorio. Turisti compresi.

                                                       

 

Mercoledì, 06 Marzo 2019 14:23

Barilla Center diventa La Galleria

Il Barilla Center di Parma cambia nome e diventa La Galleria. Un luogo di incontro importante per i parmigiani dove beauty, cinema, tecnologia, intrattenimento, servizi e ristorazione a due passi dal centro storico della città.

Il nome La Galleria richiama a un luogo unico e aperto dove i nuovi colori, i nuovi materiali, il nuovo verde, ed i nuovi ambienti dedicati alla socialità ridefiniscono un nuovo linguaggio, quello della contemporaneità. Il nuovo logo è minimal ma prezioso. L’ispirazione nasce infatti dalla facciata del Duomo di Parma in stile romanico che viene ripresa anche in uno degli edifici più amati e conosciuti di Parma, vicino a La Galleria: L’Auditorium Paganini progettato dall’Architetto Renzo Piano. Il logo de La Galleria è quindi un omaggio alla storia di Parma ma anche alla sua modernità come per l’Auditorium Paganini, dove l’architetto ha preso la decisione di abbattere le pareti trasversali e sostituirle con ampie vetrate, anche l’immagine de La Galleria rievoca un nuovo modo di vivere gli spazi aperti, vivi, dedicati quindi alla socialità. L’immagine a sfondo nero con dettagli in oro richiama a quello che il centro di Parma è nella percezione di tutti quelli che la città la vivono e la amano: un luogo simbolo di una modernità che ha sempre saputo trasformarsi. Come la città, La Galleria è una porta di accesso contemporaneo capace di coinvolgere le migliori energie di ogni settore.

 

 

I Carabinieri del N.O.R. di Parma hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 26.02.2019 di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di due fratelli di origine dominicana, Garda Guerrero David William e Garda Guerrero John William David, in relazione ad un traffico illecito di cocaina, ceduta ad una pluralità di soggetti in un arco temporale che va dal 2009 sino al gennaio 2019.

In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso le mosse da un controllo su strada effettuato in data 12.11.2018 e volto all'identificazione dell'indagato Garda Guerrero David William, il quale, percorrendo in bicicletta via Grola, alla vista dei Carabinieri si era dato alla fuga, durante la quale si era disfatto di un involucro poi risultato contenere sostanza stupefacente del tipo cocaina di grammi 5,90.

Nella circostanza, per guadagnare la fuga, l'indagato aveva scagliato la sua bicicletta contro l'auto di servizio e veniva trovato in possesso anche di pochi grammi di marijuana.
Le indagini sono poi proseguite con l'analisi dei tabulati telefonici dell'utenza trovata in possesso dell'uomo.

I numerosi intestatari delle utenze con le quali lo stesso era entrato in contatto sono stati escussi a sommarie informazioni.
Si tratta di venti soggetti, per lo più giovani (dai 18 ai 50 anni, tutti residenti a Parma), i quali tutti hanno riferito i dettagli, i tempi e i modi con cui avevano, nel corso degli anni acquistato la droga, indicando periodi, quantità e somme pagate per le illecite vendite, ed altresì riconoscendo anche i loro pusher tra le fotografie che sono state loro mostrate.
Ciò ha consentito di ritenere sussistenti, a carico dei due odierni indagati, sia i gravi indizi di colpevolezza sia l'attualità delle esigenze cautelari (posto che l'attività illecita era ancora pienamente in atto), necessari per l'adozione della misura cautelare.

In particolare, condividendo in pieno l'impostazione della Procura di Parma, il Giudice ha ritenuto che nella fattispecie, pur a fronte di singole cessioni per piccoli quantitativi di droga, non fosse applicabile il disposto di cui al quinto comma dell'art. 73 DPR 309/90 (fatto di lieve entità), in quanto, per la continuità dell'attività, la durata nel tempo (le ultime cessioni sarebbero state effettuate a gennaio 2019), ed il numero delle cessioni fatte a ciascuno degli acquirenti (anche 150- 200 cessioni allo stesso acquirente) il fatto fosse connotato da intrinseca gravità, tanto da indurre il GIP a parlare di "svolgimento di attività di detenzione e cessione di stupefacenti di quantitativi complessivamente rilevanti, in modo sostanzialmente professionale, con notevoli guadagni ed elevata disponibilità di droga da parte degli indagati (evidentemente dotati di sicura fonte di approvvigionamento)".

La mole di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina documentata dai Carabinieri del N.O.R. di Parma dal 2016 al gennaio 2019 è pari ad oltre 1800 dosi, per un valore economico stimato in circa 74.000,00 euro.

I due fratelli erano già noti alle forze dell'ordine per i numerosi precedenti di polizia a loro carico; in particolare Garda Guerrero David William dal 2004 al 2018 era stato coinvolto in episodi di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e furto; mentre Garda Guerrero John William David dal 2004 al 2013 era stato coinvolto in episodi di ricettazione, guida sotto l'effetto di sostanza stupefacente, lesioni ed era stato altresi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

Si tratta dell'ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di sequestro occasionale, ma che ha impegnato la Polizia giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica possibile l'attività di spaccio effettuata nel territorio di Parma.

Mercoledì, 06 Marzo 2019 10:28

Parma - Arrestato noto allenatore di volley

Gli agenti della squadra Mobile di Parma hanno fermato Marco Botti, molto noto in città come allenatore e team manager di diverse squadre di volley femminile, anche di alto livello, e titolare di un'agenzia di comunicazione.

Lo rende noto oggi la Gazzetta di Parma. Botti è stato fermato con 50 grammi di cocaina e in casa ne è stato trovato un altro etto già diviso in dosi e nascosto nella custodia di una telecamera.

L'accusa è detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

Venerdì 8 marzo sciopero generale nazionale di 24 ore indetto da SGB-USB. Possibili disagi per gli utenti dei servizi Seta delle province di Modena e Reggio Emilia.

 

SETA S.p.A. informa che per venerdì 8 marzo è stato indetto uno sciopero generale nazionale di 24 ore di tutti i settori pubblici e privati da parte delle Organizzazioni Sindacali SGB-Sindacato Generale di Base e USB Lavoro Privato. L'adesione allo sciopero da parte del personale SETA potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio con modalità differenti a seconda del bacino provinciale di riferimento.

BACINO PROVINCIALE DI MODENA

Servizi urbani di Modena, Carpi, Sassuolo: servizio garantito dalle ore 06,30 alle ore 08,30 e dalle ore 12,00 alle ore 16,00; possibili astensioni nelle restanti fasce orarie.

Servizio extraurbano: servizio garantito dalle ore 06,00 alle ore 08,30 e dalle ore 12,30 alle ore 16,00; possibili astensioni nelle restanti fasce orarie.

BACINO PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA                                                                                                      

Servizio urbano ed extraurbano: possibili astensioni dalle ore 09,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 fino al termine del servizio.

Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro. Le corse garantite anche in caso di sciopero sono indicate nelle tabelle orarie presenti alle fermate e pubblicate nella sezione "Linee" del sito internet www.setaweb.it. Informazioni in tempo reale sugli orari di passaggio dei bus sono disponibili direttamente sul proprio smartphone/tablet scaricando l’applicazione gratuita “Seta”, disponibile negli store online delle piattaforme Apple, Android e Nokia/Windows. Il servizio è accessibile anche attraverso la sezione “Quanto manca?” del sito internet di Seta. Per ogni ulteriore informazione gli utenti possono contattare SETA al numero telefonico 840 000 216 oppure via WhatsApp al numero 334 2194058.

Realizzato totalmente con pezzi di recupero, il “Transformer” di Roberto Torelli di Coloreto (Parma) si è aggiudicato il secondo posto al Carnevale dei Fantaveicoli di Imola nella categoria “Maxi Fantaveicoli”.

Sono infatti le dimensioni del grande mostro e la tecnologia messa a punto dall’inventore parmigiano ad aver convinto la giuria della manifestazione giunta quest’anno alla 22° edizione. Il mega robot, costituito da parti mobili e snodabili partendo da una vecchia Alfa Romeo, ha sfilato dinanzi a migliaia di persone che l’hanno accolto in piazza Matteotti con un forte applauso.

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Il Carnevale imolese è noto per essere ad “emissioni zero” poiché vengono ammessi a partecipare solo veicoli che si spostano senza l'utilizzo di motori inquinanti. I mezzi in concorso uniscono inoltre fantasia, creatività, ingegnosità, colore, stravaganza e ironia. Caratteristiche che non mancano appunto nel “Transformer” di Torelli che si ispira agli Autorobot protagonisti di cartoni animati, film e giocattoli. Per la gioia dei tantissimi bambini che hanno partecipato all’evento. 

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Le sorelle Gardoni incantano il Quadrilatero della Moda milanese con le loro opere d’arte da indossare per la collezione GardoniRemix: nel cuore pulsante della creatività internazionale, di fianco alle griffe del lusso mondiale.

Parma -

Le tre sorelle Miriam, Arianna e Teresa Gardoni hanno aperto dal 15 febbraio a Milano un corner con le loro creazioni. L’esposizione è all’interno di una temporary gallery che raccoglie le griffe più esclusive del lusso internazionale in una delle vie simbolo del fashion milanese, via Montenapoleoneal civico 14.

La collezione GardoniRemix ha preso parte, con i suoi esclusivi foulard di pura seta italiana, sabato 2 marzo al grande evento ‘Milano da bere’ che ha visto protagoniste le migliori firme di tendenza della stagione. La nuova linea nasce dall’intuizione geniale delle sorelle parmigiane che nel 2016 decidono di rilanciare e comunicare il messaggio artistico del nonno, Vincenzo Gardoni. Dal nonno vogliono riproporre la carica di ‘visionaria’ umanità contenuta nelle sue opere, dal tratto deciso e dai toni del dubbio, in continua ricerca di un’etica dignità. 

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“Costruire un sistema di opere cariche di valore umano e sentimento” diventa il manifesto delle tre architette-stiliste che, a cent’anni dalla nascita del nonno, ne recuperano il linguaggio per tradurlo in arte da indossare, nello stile dinamico della contemporaneità. I foulard in seta diventano come tele, opere da mostrare e sfoggiare paseggiando in strada. Le creazioni delle sorelle Gardoni sono affiancate anche dalla nuovissima linea Windie, dedicata alle più giovani e fatta di strisce di seta e colori, per tramutare un accessorio in un dialogo moderno. Alla collezione fanno parte anche abiti, oggetti di home design, sempre ispirati alle opere di nonno Vincenzo.

Tutte le creazioni, oltre che in via Montenapoleone a Milano, sono visibili e prenotabili sul sito https://www.gardoniart.com (che presto aprirà una sezione e-commerce) e presso lo show room parmigiano di borgo del Gallo n. 2, allestito proprio nello studio dove il nonno Vincenzo Gardoni dipingeva.

“Vorremmo dedicare un foulard anche alla nostra città, in particolare per Parma2020- dichiara Arianna Gardoni - il remixare l’arte del nonno e farla camminare per strade è il nostro modo di interpretare la cultura, che deve appartenere a tutti”. E infatti questa eredità artistica è proprio l’esempio di una cultura parmigiana che batte il tempo. 

Il temporary corner all’interno del bistrò a Milanoo, in via Montenapoleone n. 14, rimarrà aperto fino al 15 maggio.

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Dalle 18.30 di ieri i Vigili del Fuoco sono al lavoro per estinguere un vasto incendio che si è sviluppato all’interno della discarica di via Caruso a Modena, alla periferia Nord di Modena. Una colonna di fumo nera si è elevata nel cielo spostandosi poi verso la città, ma secondo i tecnici di Arpae non ci sarebbero pericoli per la salute.

MODENA -

Un vasto incendio si è sviluppato ieri, attorno alle 18.30, all’interno di un capannone all’interno della discarica gestita da Hera in via Caruso a Modena, nella periferia nord della città. Una colonna di fumo nero e acre, visibile da diversi punti di Modena e provincia, si è immediatamente elevata verso il cielo, preoccupando la popolazione per la natura e la tossicità. Immediato il tam tam sui social, corredato da fotografie e commenti.

I tecnici di Arpae, intervenuti ieri sul posto insieme ai Vigili del Fuoco, per effettuare i primi monitoraggi ambientali, che continuano tutt’ora, hanno rassicurato i cittadini. Nonostante il rogo si sia sviluppato in un capannone metallico, all’interno del quale erano conservate tonnellate di rifiuti in attesa di smistamento, si tratterebbe di prodotti di scarto non pericolosi, assimilabili a quelli urbani, tra plastica, legno e carta. La non pericolosità dei rifiuti andati in fumo è stata confermata anche questa mattina dall’Assessore all’Ambiente Alessandra Filippi. 

Questa mattina, una quindicina di Vigili del Fuoco erano ancora al lavoro per confinare il rogo all’interno del capannone. Affinché l’incendio venga definitivamente considerato estinto, tuttavia, potrebbero volerci ore se non giorni. 

Sono aperte tutte le ipotesi sulle cause del vasto incendio, tra le quali non è escluso il dolo. I Carabinieri del Nucleo Forestale sono intervenuti sul posto già da ieri sera, avviando i primi accertamenti. Tuttavia, finché le fiamme non saranno completamente domate, non sarà possibile svolgere perizie tecniche a supporto delle indagini. Intanto, continua il monitoraggio anche delle condizioni ambientali e della qualità dell’aria da parte dei tecnici di Arpae. Nonostante le rassicurazioni, sui social il commento più condiviso è che respirare quel fumo nero e maleodorante, di sicuro bene non fa.

Una formula vincente, quella che abbina la cura e la passione per le piante a quella per gli animali, senza dimenticare i prodotti tipici del territorio, tra laboratori didattici e creativi, corsi, degustazioni e attività con gli animali.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA -

È una manifestazione a cui vado sempre volentieri. Perché è colorata, rilassante, curiosa, e mi regala la possibilità di camminare immersa tra i colori e i profumi di piante e fiori, dai più curiosi a quelli più comuni, ma ugualmente belli. Oltre a conoscere animali da compagnia, dai più “usuali” a quelli che probabilmente, per mancanza di tempo o di “affinità elettive” non adotterei mai. E, a vedere l’entusiasmo del pubblico di Verdi Passioni, la cui settima edizione si è conclusa ieri a Modena Fiere, in contemporanea alla quarta edizione di Animali dal Mondo, sono giunta alla conclusione che “c’è bisogno di natura”. Di ammirarla, di toccarla con mano, di immergersi con tutti e cinque i sensi.

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Uno dei due padiglioni era dedicato ai fiori, alle piante e ai giardini, con allestimenti che consentivano di passare, in pochi metri, da un giardino zen a uno tropicale. E poi i fiori, tanti, tutti insieme e variopinti, per un colpo d’occhio che ricordava la tavolozza di un pittore: dalle coloratissime calle alle bouganville, dalle piante “grasse” più strane e particolari, alle meravigliose orchidee blu. E poi le piante di agrumi, che fanno venire voglia di estate, profumatissime.

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Altro punto di forza, la possibilità di vivere esperienze concrete, grazie ai laboratori didattici, che hanno coinvolto il pubblico con attività e dimostrazioni. Chi è provvisto di pollice verde, ha potuto cimentarsi nell’arte giapponese dell’ikebana, cioè della composizione di fiori, oppure imparare a curare i bonsai, a travasare le fragole, curare le rose, realizzare decorazioni floreali e persino a creare manufatti intrecciando la paglia. 

E, siccome a camminare tra gli stand mette appetito, un’area della manifestazione era dedicata ai prodotti del territorio, grazie alla presenza delle aziende agricole locali, che hanno proposto prodotti provenienti dalla “filiera corta”, tra marmellate, miele, salumi, formaggi, succhi biologici.

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Il secondo padiglione, invece, era dedicato ad Animali del Mondo e a chi ha il “pollice peloso”. Tantissimi gli animali in mostra, dai pesci ai serpenti, dalle tartarughe alle galline “da compagnia”, e poi uccelli, pappagalli, furetti, coniglietti, criceti, cani e gatti, fino ai maestosi rapaci, tra cui il gufo reale e la poiana. Il tutto in un’ottica di conoscenza e rispetto, grazie alle attività e ai laboratori che hanno coinvolto grandi e piccoli in attività con i furetti, hanno permesso di osservare le api, i serpenti, osservare gli insetti al microscopio e di fare attività con i simpatici labrador. 

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Forte la presenza di associazioni di tutela degli animali, come ABA (Associazione Benessere Animale), che hanno fornito informazioni sulla gestione degli animali domestici, da quelli più comuni a quelli più rari, Lo staff veterinario della Clinica Veterinaria Modena Sud è rimasta a disposizione del pubblico durante i due giorni della fiera per dare consigli sull’alimentazione e sulla salute degli amici a quattro zampe. Tanti anche gli stand con prodotti e servizi dedicati agli amici pelosi. 

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Un'importante operazione eseguita dalla DIA (direziona Investigativa Antimafia) di Agrigento denominata "Kerkent" ha visto finire in carcere il nuovo capo della mafia agrigentina e altre 31 persone sono state sottoposte a misure cautelari.

Il BLITZ della Dia di Agrigento è stato eseguito in diverse province (Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma) ed ha visto cadere nella rete un capo degli ultras juventini già noto alle forze dell'ordine e a capo dei "Bravi Ragazzi". 

Tutte le persone coinvolte sono ritenute responsabili, tra l'altro, di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato, danneggiamento mediante incendio.

 

Video: https://youtu.be/UH6vWdHEors 

 

Controlli Straordinari Della Polizia Di Stato. Identificate 87 persone, controllati 38 veicoli e sequestrati 328,7 grammi di sostanza stupefacente.

Nell'ambito dei servizi Straordinari di Controllo del Territorio della Polizia di Stato, nel corso della settimana sono stati svolti controlli specifici nelle strade del centro di Parma finalizzati a prevenire e contrastare i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti nei centri urbani e nei luoghi di aggregazione giovanile.

I servizi sono stati effettuati sotto il coordinamento del Dirigente dell'UPGSP della Questura di Parma con l'impiego, oltre che delle Volanti della Polizia di Stato in servizio sul territorio, anche delle unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e dalla Polizia Municipale di Parma.

I controlli, grazie anche al prezioso apporto informativo ricevuto dai residenti, si sono concentrati nelle fasce orarie e nelle zone maggiormente interessate da fenomeni delittuosi, quali Viale Vittoria, Via dei Mille, le aree verdi dei Parchi nonché, nelle strade del centro cittadino, quali via Cavour, Piazza Garibaldi e via Mazzini

Nel corso dei servizi straordinari sono state identificate 87 persone, controllati 38 veicoli e, grazie all'infallibile fiuto dei Poliziotti a quattro zampe del Reparto cinofili della Polizia di Stato di Bologna, sono stati sequestrati 328,7 grammi di cannabinoidi.

Tale attività, frutto di un dialogo costante con la cittadinanza, si inserisce in una più ampia strategia tesa a contrastare con maggiore incisività i reati di strada per dare un'efficacia risposta alla richiesta di tutela da parte della collettività.

Dall'AVRI, Associazione Vittime Riunite d'Italia, riceviamo la conferma dell'avvenuto trasferimento di Guelin Fang, il cinese che ha brutalmente assassinato Filomena Cataldi lo scorso 22 agosto a San Polo di Torrile, nella struttura sanitaria (NON carceraria) del REMS di Mezzani. Una struttura da dove, peraltro, non è difficle allontanarsi...

A sguire il comunicato di AVRI.

"Arriva l'ufficialità a mezzo sentenza, di un'ulteriore devastante notizia per i familiari di Filomena Cataldi. Il cinese che l'ha brutalmente assassinata è già detenuto da tempo presso la Rems di Mezzani; struttura famosa per le continue fughe dei suoi residenti. Il soggetto dalla "evidenziata pericolosità" così come affermato anche dai giudici, è stato accontentato nella sue richiesta di essere detenuto proprio a Casale di Mezzani, per poter rimanere vicino alla famiglia e continuare quindi a vedere moglie e figli. Non è stato tenuto in considerazione però, il volere della famiglia Cataldi,che fino a prova contraria, dovrebbe la parte lesa, che non avrebbe voluto vedere "detenuto a metà" l'assassino, già giudicato incapace d'intendere e di volere, e quindi assolto. Da tempo ci si era battuti per tenere lontano dalla REMS di Casale di Mezzani un soggetto così pericoloso. Abbiamo cercato di tutelare in ogni modo oltre al volere della famiglia,insieme al gruppo Amo Colorno, anche la sicurezza del territorio.

Ricordiamo che da tale struttura era evaso anche Solomon Niantakyi che uccise brutalmente a coltellate la madre (26 coltellate) e la sorellina (18 coltellate). Il ghanese fu recuperato alla stazione di Colorno mentre attendeva il treno, anche se di portata inferiore, a livello di pericolosità, ultimamente si è registrata un'altra fuga, subito bloccata dagli addetti. E' facile immaginare cosa potrebbe succedere se un soggetto di tale pericolosità sociale riesca ad evadere e ad andarsene in giro per le nostre strade.

La scelta fatta la riteniamo inconcepibile. Insieme ai ragazzi di Colorno, chiediamo con convinzione la chiusura della struttura di Casale di Mezzani e la sua riconversione atta ad una gestione esclusivamente sanitaria e non detentiva. Lo faremo in nome di Filomena. Lo faremo in nome delle volontà della famiglia Cataldi.

A livello nazionale, abbiamo ritenuto opportuno sensibilizzare il Parlamento, tramite alcuni parlamentari per chiedere di ridiscutere tutto il sistema REMS per noi non garante di sicurezza.

Domenico Muollo

Referente per l'Emilia

Associazione Vittime Riunite d'Italia"

 

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(Filomena Cataldi)

 

 

Domenica, 03 Marzo 2019 07:43

L'Italia che Resiste, Reggio Emilia

Anche Reggio Emilia, come molte altre città italiane, sabato 2 marzo è scesa in piazza per manifestare dissenso contro le politiche di odio e intolleranza del Governo. E lo ha fatto a partire dalla società civile, con l'iniziativa "L'Italia che resiste", che raggruppa, senza alcuna bandiera di partito, cittadini, appartenenti al mondo dell'associazionismo e del sociale, della scuola e della formazione uniti dalla volontà di difendere i diritti fondamentali dell'uomo. Diritti che crediamo indivisibili: o sono di tutti, o non sono di nessuno.

L'iniziativa nasce come reazione ai numerosi eventi che, solo nell'ultima settimana, hanno messo in dubbio questi diritti, scrivendo quella che da tante fonti è stata definita «una pagina nera per l'Italia»; in primis la chiusura del CARA (Centro di accoglienza per i richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto e il conseguente esilio, se non addirittura la deportazione, delle oltre 500 persone che lo abitavano. Senza sapere dove sarebbero andate, tranciando i legami con un luogo che avevano abitato anche per anni e che, se ancora non potevano chiamare casa, certamente conoscevano e li accoglieva. Tutto questo a ridosso della Giornata della Memoria, giornata che commemora le vittime dell'Olocausto, a 74 anni dalla liberazione del campo di concentramenti di Auschwitz. La misura è colma.

In meno di 10 mesi, il Governo è riuscito a sfruttare centinaia di migranti e richiedenti asilo per la propria campagna elettorale, obbligandoli a rimanere rinchiusi in navi appartenenti a ONG e, addirittura, su di una nave della Guardia Costiera italiana. Tutto questo reiterando slogan detestabili e di stampo filofascista, uno su tutti: «me ne frego».

Per manifestare contro tutto questo abbiamo fatto nostra la risposta di un grande docente ed educatore cattolico quale Don Lorenzo Milani, in netta contrapposizione a questo motto: I care. We care. Per questo sabato 2 marzo, alcune centinaia di persone si sono ritrovate a manifestare unite in una Piazza Prampolini bagnata dalla pioggia, per dimostrare che "ci importa dell'altro".

L'Italia che Resiste, Reggio Emilia

Come in tutta Italia, anche a Parma è andata in scena l'autoconvocazione spontanea di cittadini e associazioni "per tornare a manifestare - recita il volantino - in modo pacifico ma fermo la nostra intenzione di resistere alle scelte inumane"

(Foto di Francesca Bocchia)

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