Influenza: “SÌ VAX anche per te”. Questo lo slogan del flash mob che gli operatori dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia hanno organizzato oggi pomeriggio per ribadire l’importanza della vaccinazione.

Reggio Emilia -

Oggi, in coincidenza con l’avvio della Campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla Regione Emilia-Romagna, gli operatori dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia hanno organizzato un flash mob con finalità di sensibilizzazione di chi lavora negli ambiti sanitari.

L’iniziativa s’è svolta in tutti e sei gli stabilimenti del Presidio Ospedaliero Provinciale Santa Maria Nuova, alla Casa della Salute di Novellara e al San Lazzaro presso il padiglione Ziccardi sotto la grande quercia. Hanno partecipato medici, infermieri, tecnici e amministrativi oltre alla Direzione dell’Azienda.

Il messaggio che si è inteso trasmettere con lo slogan: “SÌ VAX anche per te” riguarda l’importanza della vaccinazione sia per la parte di popolazione più soggetta ad andare incontro a complicanze in caso d’influenza stagionale, che per il personale sanitario. La prevenzione dell’influenza rappresenta infatti un importante intervento di sanità pubblica per il rilevante impatto dell’epidemia stagionale sulla popolazione, con elevata contagiosità e mortalità, in particolare per gli anziani e le persone con patologie croniche.

E’ stata l’occasione per riaffermare l’importanza della vaccinazione e per confermare, attraverso questo semplice gesto, il rispetto nei confronti di coloro che si affidano agli ospedali per la tutela della loro salute. Al termine del flash mob gli operatori si sono sottoposti alla vaccinazione antinfluenzale.

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Fonte: Ausl RE

 

Sciocolà, la grande festa dedicata al cioccolato artigianale ha visto la partecipazione di circa 50 maestri cioccolatieri all'opera per i quattro giorni della manifestazione, all'ombra della Ghirlandina. Tante le iniziative che hanno preso piede nel centro di Modena. Laboratori per i bambini, visite guidate, showcoocking e premiazioni. 

Ieri pomeriggio, il carillon vivente ha visitato le strade del centro: un pianoforte munito di ruote e motore guidato da un settecentesco pianista, accompagnato dalle evoluzioni di un'eterea ballerina in tutù. Poi è stata la volta dell'ultimo showcoocking che ha visto la realizzazione "live" della pralina di Modena, concludendo in bellezza la grande festa, che ha attirato migliaia di persone.

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Sono ore di paura per quattro persone ancora in ostaggio presso le Poste di Pieve Modolena, frazione di Reggio Emilia. Verso le nove di questa mattina, Francesco Amato, uno dei condannati del processo Aemilia, dopo aver fatto uscire i clienti, si è barricato all'interno dell'ufficio postale tenendo in ostaggio cinque dipendenti. Le Forze dell'Ordine che hanno bloccato le via Emilia e svuotato tutti i negozi adiacenti.

Amato, condannato a 19 anni e irreperibile dal giorno della sentenza, è in possesso di un coltello e ha minacciato di usarlo.

Verso le 11 uno degli ostaggi, una dipendente delle Poste, è stata lasciata libera. Appena fuori ha avuto un mancamento ed è stata soccorsa dal 118.

Sono attualmente in corso le trattative, grazie alla direttrice che sta facendo da intermediaria fra Amato e i Carabinieri. Fra le richieste, quella di poter parlare con Salvini.

Lunedì, 05 Novembre 2018 08:18

"Occhio il pacco è dietro l'angolo"

"Occhio il pacco è dietro l'angolo". A lanciare l'allarme la Polizia Postale per migliaia di tentativi di truffa online per la falsa consegna di pacchi: anche DHL nel mirino degli hacker e truffatori telematici. Lo "Sportello dei Diritti": non cliccate nè rispondete mai a questi messaggi

Non si ferma l'offensiva di hacker e truffatori telematici nei confronti della platea di milioni di utenti che hanno dispositivi connessi. Che sia uno smartphone, un pc o un tablet, nessun apparato che utilizzi la rete - come andiamo ripetendo da tempo noi dello "Sportello dei Diritti" - è immune dai tentativi di frode da parte di malintenzionati che utilizzano una miriade di stratagemmi per cercare di accedere abusivamente ai nostri dispositivi, spillarci denaro o appropriarsi fraudolentemente dei nostri dati, anche bancari. A ricordarcelo anche la Polizia Postale tramite un post sulla pagina Facebook "Commissariato di PS On Line – Italia" che ha pubblicato gli screenshot di uno dei tipici messaggi che possono pervenire sui nostri account e che per impostazione grafica, utilizzo di loghi e contenuto possono farci cadere nella trappola. Come quello che simula una comunicazione del corriere DHL.

"Occhio il pacco è dietro l'angolo", ricorda la Polizia Postale: nulla di più appropriato per far capire che dietro a un "pacco" c'è certamente una frode. Ciò, peraltro, diventa ancora più forviante quando lo riceviamo in concomitanza dell'attesa per un ordine effettuato. Se abbiamo dei dubbi sulla genuinità del messaggio contattiamo telefonicamente il corriere e accertiamoci della reale situazione. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", il modo migliore per difendersi è quello di non rispondere mai a questi messaggi e quindi di non cliccare sui link indicati. Il problema però è sempre lo stesso: molti utenti della rete continuano a cascarci perché troppo spesso non si riflette e si agisce d'istinto dando seguito alla convinzione che sia proprio il pacco che stiamo tanto aspettando.

Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione e accertarsi sempre della provenienza del messaggio anche perché gli spedizionieri non utilizzano mai questo tipo di procedure. Nel caso siate comunque incappati in frodi analoghe potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

(04 novembre 2018)

Il Comando di Polizia Municipale di Parma comunica che,  dal 05/11/2018 al 09/11/2018, proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 05 San Leonardo- San Lazzaro

Martedì 06- -Pablo -San Lazzaro

Mercoledì 07 - Oltretorrente-San Leonardo

Giovedì 08- - Centro-Oltretorrente

Venerdì 09 - Pablo- Centro

Parma questa mattina ha celebrato la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. (Foto di Francesca Bocchia)

In piazza Duomo la cerimonia ufficiale organizzata da Prefettura, da Comune di Parma, da Provincia di Parma e dal Comitato per le Celebrazioni del Centenario dell'Anniversario della Vittoria ha visto lo schieramento delle rappresentanze delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, delle bandiere e dei labari delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.

Tanti i cittadini che hanno assistito alla cerimonia e che hanno ascoltato il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli interventi celebrativi del sindaco Federico Pizzarotti e del rappresentante del Comando Militare Regionale "Emilia Romagna".

La cerimonia si è conclusa con gli onori finali e con il corteo per deporre corone ai monumenti ai Caduti, al Partigiano e alla Vittoria.

Il discorso del Sindaco Federico Pizzarotti

Cari concittadini, autorità militari, civili e religiose,
vi ringrazio della numerosa presenza in un giorno così importante per
Parma, l'Italia e la nostra Repubblica.

Un saluto e un ringraziamento particolari a tutte le divise presenti: oggi
celebriamo quel che rappresentate per l'Italia: una forte e costante
presenza, fatta di impegno e sacrificio, che attraversa la vita e la storia del
Paese.

L'età liberale e la monarchia, gli anni bui tra le due guerre e la Repubblica,
il regime e il risveglio democratico italiano: la Giornata dell'Unità
Nazionale e delle Forze Armate è forse l'unica grande festa che ripercorre
tutte le tappe recenti della nostra Patria.

Era un lontano 1919 l'anno in cui le celebrazioni ebbero luogo per la
prima volta, dopo che il 4 novembre 1918 terminò per l'Italia la Grande
Guerra, di cui oggi ricorre lo storico centenario.

La fine di una lunga epoca chiamata "l'età degli Imperi", e l'inizio di un
mondo diverso.

Molti di noi guardandosi alle spalle e ripercorrendo gli anni della storia
direbbero: da allora tutto è davvero cambiato.

Per certi aspetti è esattamente così: l'Italia di un secolo fa, come l'Europa
sfiancata dalla Grande Guerra, aveva bisogno di ritrovare la propria
identità, stretta nella morsa di una crisi sociale prima ancora che politica.
La storia, poi, non si ripete sempre uguale, i fantasmi che affrontiamo
oggi non possono essere e non saranno i fantasmi che i padri dei nostri
nonni hanno affrontato ieri.

Ma quel che si chiedeva allora seppur in misura maggiore, e quel che si
chiede oggi, ci richiama a un'attenta considerazione delle due epoche.
Oggi gli italiani vogliono sentirsi protetti, nell'accezione più ampia del
termine.

È una necessità che spesso proviene dai luoghi più distanti e profondi
delle nostre città: le periferie. Il Paese stesso, con le sue terre e le città,
reclama un senso di protezione che, diciamolo, fino a 15 anni fa non
avvertivamo così forte.

Ed è qui che mi rivolgo alle divise e alle istituzioni presenti, delle quali
faccio parte.

In un mondo cambiato e in costante evoluzione, il bisogno di sentirsi
protetti è un sentimento che raggiunge le stanze di tutte le istituzioni del
Paese, parla con energia a ognuno di noi, e cerca risposte a domande che
investono la vita quotidiana degli italiani:
protezione e salvaguardia del proprio posto di lavoro, protezione nel
vedersi garantita una casa in cui crescere e vivere, protezione nel vivere
una vita serena e di qualità.
Protezione, infine e soprattutto, nel vivere in sicurezza e armonia la
propria città.

Gli italiani chiedono a gran voce di essere rassicurati in un mondo che ha
più domande che risposte, più incertezze che certezze.
Le istituzioni hanno il dovere di garantire loro questo bisogno esploso
ormai non più tardi di 10 anni fa.

Le Forze Armate svolgono un ruolo essenziale. L'hanno sempre svolto con
costanza e dedizione.

Oggi, in occasione delle Celebrazioni dell'Unità Nazionale e delle Forze
Armate, ci tengo a ricordarlo con sentimento di responsabilità.

Qui in questa piazza gremita, silenziosa e attenta noi rappresentiamo la
Nazione, e della Nazione rappresentiamo la sua Unità. È il giorno in cui
siamo fieri e consapevoli di parlare la lingua dell'unità e dello spirito
civico. Non vi è protezione né sicurezza se non vi è Unità. Non vi è Unità,
infine, se ognuno di noi non avverte nel proprio cuore lo spirito di
Comunità che caratterizza la Nazione.

È chiaro quel che voglio dire: non basta sentirsi una Patria per esserlo, né
è sufficiente sentirsi una Nazione per vivere come fratelli sotto il
Tricolore.

Non serve richiamare il senso di protezione, se nel momento del bisogno
ognuno di noi si volta dall'altra parte. Sono le azioni che fanno degli
uomini ciò che sono: il mondo non va immaginato, ma trasformato. Una
Comunità di donne e di uomini non va immaginata, ma realizzata
compiutamente.

Per fare ciò ognuno di noi deve fare la propria parte. E come le Forze
Armate, ogni giorno, si impegnano per difendere dal pericolo le nostre
vite, tutelando il diritto alla libertà e al mantenimento della pace, anche
noi cittadini, nel nostro piccolo, nel modo che riteniamo più giusto,
dobbiamo contribuire a nutrire la società di sentimenti civici e comunitari.
Per sentirci una Nazione. Per sentirci figlie e figli di un'unica bandiera. Per
onorare il 4 novembre, un giorno che questa Italia tende
drammaticamente a dimenticare.

Per questo mi rivolgo a ognuno di voi a partire dalle Forze Armate, che
ringrazio.

Le ringrazio per il contributo di dignità e lo spirito di sacrificio che
dedicano quotidianamente alla patria, su suolo italiano e nel resto del
mondo, dove le persone in cerca di protezione reclamano il loro aiuto.
Le ringrazio e le esorto a continuare su questo cammino perché, come già
detto, nel mondo di oggi e nell'Italia di oggi sta avendo origine un nuovo e
fortissimo bisogno di sentirsi difesi e sostenuti.

In voi l'Italia e gli italiani nutrono grandi speranze.
Mi rivolgo anche ai miei concittadini: ognuno nel proprio piccolo deve
dare il meglio per la città e la Nazione. Nel lavoro e nel senso civico, nello
spirito di solidarietà e di inclusione, sentendo dentro sé che serve vivere
da cittadini e non da individui.

Da cittadini che calpestano la stessa terra, mangiano lo stesso pane e
lottano per gli stessi obiettivi.
È nel momento della necessità che si ha bisogno di tutta l'unità della
Nazione. Oggi è uno di quei momenti.

Forze Armate, concittadini e istituzioni presenti: oggi 4 novembre, in
occasione di questa grande celebrazione, davanti all'Unità della Nazione e
dell'Italia, possiamo ancora rappresentare l'esempio più bello e
significativo di ciò che può essere il nostro Paese: una sola bandiera, una
sola patria, una sola voce.

Sotto lo spirito della partecipazione e della responsabilità, servendo
l'Italia come la casa e il cuore di tutti noi, il mio augurio è che possa
finalmente sparire quel senso di preoccupazione che assilla l'Italia e
l'Europa.

Quando il timore di non sentirsi protetti comincerà a indietreggiare, vuol
dire che le istituzioni insieme alle Forze Armate e ai cittadini avranno
fatto il proprio dovere.

Perciò mettiamoci all'opera cominciando da qui: da questa piazza, dal 4
novembre e dall'Unità Nazionale.

Lavoriamo per il Paese e per tutti noi facendo sempre del nostro meglio.

Viva le Forze Armate

Viva l'Unità Nazionale e Viva l'Italia.

(Galleria immagini di Francesca Bocchia)

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Prosegue l'attività di controllo svolta dalle forze di Polizia, in collaborazione con altri Enti, finalizzata a verificare la correttezza nella conduzione di attività economiche ed altro.

In tale ottica, sempre su disposizione del Questore, durante lo scorso fine settimana, sono stati effettuati controlli, ai quali hanno partecipato, oltre al personale della Questura, anche personale dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, del S.I.A.N. dell'AUSL, dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro.

I controlli hanno riguardato alcuni pubblici esercizi cittadini.

L'attività ha portato all'accertamento ed alla contestazione di violazioni amministrative da parte della P.M. (pubblicità dei prezzi, cartellonistica per il divieto di fumo, strumentazione per la misurazione del tasso alcolemico, diffusione di musica senza autorizzazione o non in conformità alle prescrizioni, ecc); da parte dell'AUSL, con sanzioni amministrative pecuniarie per oltre 2000 euro; da parte dell'Ispettorato del Lavoro con riscontro di lavoratori in "nero", e conseguente chiusura dell'attività e sanzione amministrativa; da parte della Guardia di Finanza con sanzioni in materia di registratori di cassa.

La Divisione di Polizia Amministrativa della Questura ha anche sanzionato un esercente che ha somministrato bevande alcooliche ad un minore degli anni18 (ma maggiore di anni 16).
Nel corso di detto servizio sono state identificate e controllate 60 persone, controllati 5 pubblici esercizi, accertate 14 violazioni con sanzioni per complessivi € 8.100 circa.

Controlli della Polizia di Stato agli esercizi pubblici inerenti la circolazione stradale

La Polizia di Stato, nell'ambito delle attività mirate al controllo degli esercizi pubblici, inerenti la circolazione stradale, nel mese di Ottobre ha svolto servizi specifici a tutela di consumatori, volti alla verifica degli autosaloni e rivenditori di auto usate.
I servizi coordinati da questa Sezione di Polizia Stradale hanno coinvolto le Unità Operative Distaccate presenti nella provincia di Parma, che attraverso personale specializzato nei controlli amministrativi, ha svolto verifiche presso alcune attività individuate del territorio della Provincia.

In particolare il personale del Distaccamento di Fornovo, procedendo al controllo di un'attività di commercio di autoveicoli usati nell'agro del Comune di Lesignano dé Bagni, rilevava che tale esercizio risultava privo di autorizzazione al commercio rilasciata dalle autorità competenti.
L'attività economica in esame era iniziata nel marzo del 2016 dandone comunicazione, tramite SIA, al settore attività produttive del Comune di competenza, che entro i termini di Legge rigettava l'istanza per mancanza di requisiti tecnici, mai sanati.

Come accertato dagli operatori di Polizia Stradale, durante il controllo amministrativo, nonostante il diniego del Comune, l'attività economica risultava essere in esercizio.
L'attività abusiva veniva segnalata al Sindaco di Lesignano dé Bagni, che immediatamente emetteva Ordinanza di cessazione dell'attività commerciale abusiva, segnalata.

Ubriaco e con una grossa catena all'interno di un bar: 31enne denunciato dalla Polizia di Stato

Ieri sera, personale della Squadra Volante ha deferito all'Autorità Giudiziaria un uomo di 31 anni per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, nel dettaglio una grossa catena con lucchetto che per le circostanze di tempo e di luogo poteva essere utilizzata per l'offesa alla persona.
Gli agenti sono intervenuti in via Salvo d'Acquisto a seguito di chiamata al numero di emergenza 112NUE da parte di un avventore che segnalava la presenza all'interno di un bar di un uomo in evidente stato di ebrezza che teneva in mano una grossa catena.
Non appena la Volante è arrivata nelle adiacenze del locale, il giovane, già noto alle Forze dell'Ordine, si è diretto verso un camper parcheggiato poco distante, ove è stato fermato dagli operatori, che gli hanno sequestrato la catena.
Il 31enne con numerosi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio era già stato denunciato altre volte per porto ingiustificato di armi e/o strumenti di effrazione.
L'uomo è stato altresì sanzionato amministrativamente per lo stato di ubriachezza manifesta.

 

Forza un'auto in sosta utilizzando una scarpa e ruba all'interno: denunciato dalla Polizia di Stato

Nella mattina di ieri, personale della Squadra Volante ha deferito all'Autorità Giudiziaria un uomo italiano di 24 anni per furto aggravato.
Intorno le ore 9, mediante il numero d'emergenza 112NUE, un passante ha segnalato la presenza di un giovane che si aggirava con fare sospetto fra le auto in sosta nel parcheggio adiacente via Spaccini.

Il 24enne alla vista della Volante ha tentato di allontanarsi frettolosamente da una Fiat Punto lasciando lo sportello spalancato. Raggiunto dagli operatori di Polizia, reggeva ancora in mano la refurtiva. Messo davanti all'evidenza, il giovane ha ammesso di aver compiuto il furto. All'interno del suo zaino è stata rinvenuta una scarpa da calcetto utilizzata per colpire il nottolino della serratura al fine di forzarlo.
Da accertamenti nelle banche dati di Polizia, sono emersi molti precedenti a carico dell'italiano per furto aggravato, minacce, maltrattamenti, estorsione, porto d'armi o strumenti atti ad offendere ed un paio di segnalazioni come consumatore abituale di sostanza stupefacente. Il giovane risulta altresì essere sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma.

 

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Cinque birre, due bottiglie di vino e poi cerca di guidare aereo di linea. È successo a un pilota della Japan Airlines, diretto a Tokyo che è stato arresto all'aeroporto di Londra Heathrow.

L'ennesimo caso tra quelli già segnalati da Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" che fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l'ubriachezza a bordo dei velivoli di linea. Sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è successo addirittura ad un pilota della Japan Airlines, diretto a Tokyo che è stato arresto all'aeroporto di Londra Heathrow.

Il pilota aveva bevuto 2 bottiglie di vino e 5 lattine di birra nell'arco di 6 ore, la sera prima del volo, superando di 10 volte il livello di alcool consentito dagli standard inglesi.

Ad accorgersene è stato un autista che lo portava all'aeroporto: aveva fiutato un'eccessiva presenza di alcool nell'alito del pilota e per questo aveva deciso di avvertire le autorità aeroportuali. Dopo un test alcolemico il 42 enne dipendente della compagnia aerea è stato messo in stato di fermo. Il volo Jal 44 che doveva partire alle 19 alla volta di Tokyo ha subito un ritardo di 1 ora e 10 minuti, potendo impiegare solo due piloti, anziché i tre a bordo che il regolamento prevede di norma per le tratte superiori alle 12 ore. Il ministero dei Trasporti giapponese ha emesso una direttiva esortando i vettori a prendere misure adeguate sulla condotta dei propri dipendenti, e riferire al governo entro le fine del mese. A seguito dell'incidente la Jal ha deciso di aumentare a 24 ore prima del volo il divieto di consumare alcool, dalle precedenti 12 ore.

La scorsa settimana, la All Nippon Airways (Ana) si era dovuta scusare per il ritardo causato a 5 voli in partenza dall'isola di Okinawa, dopo che un pilota aveva marcato visita all'ultimo momento, per via di una pesante ubriacatura andata avanti fino alle 10 di sera, non riuscendo a presentarsi in condizioni adeguate, davanti alla cloche, per il volo delle 8:10 del mattino.

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(1 novembre 2018)

In occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, oggi 2 novembre il Questore di Modena Maurizio Agricola ha deposto una corona di alloro presso la lapide dedicata ai Caduti della Polizia di Stato ubicata nell'ingresso centrale degli uffici di via Palatucci.

Il Questore ha voluto così ricordare le donne e gli uomini della Polizia di Stato che nell'adempimento del proprio dovere hanno sacrificato la propria vita per garantire i valori della democrazia e la sicurezza dei cittadini.

Il cappellano della Polizia di Stato Don Gabriele Semprebon, dopo aver benedetto la corona, ha dedicato una preghiera alle Vittime del Dovere.
Alla commemorazione erano presenti i Funzionari della Questura di Modena e delle Specialità della Polizia di Stato, una rappresentanza di poliziotti e del personale dell'Amministrazione Civile dell'Interno, le delegazioni delle Sezioni A.N.P.S. di Modena e Sassuolo e i familiari delle Vittime del Dovere.

 

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Venerdì, 02 Novembre 2018 14:39

Furti e arrestati a Modena

Rubano portafogli e cellulari in Stazione: due cittadini marocchini tratti in arresto dalla Polizia di Stato

Nella mattina di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto due cittadini marocchini di 22 e 23 anni per furto aggravato in concorso.
Intorno le ore 7:00, mediante il numero d'emergenza 112NUE, la sala operativa della Questura è stata contattata da un cittadino italiano che era stato appena derubato del portafoglio all'interno della Stazione Ferroviaria da due ragazzi che si erano poi allontanati sfruttando il sottopassaggio che collega i binari.
Gli agenti giunti sul posto, mentre erano intenti a raccogliere informazioni, hanno notato i due soggetti descritti aggirarsi per la Stazione, tallonati da un giovane al quale avevano appena rubato il cellulare. Vistisi scoperti, i due marocchini, hanno tentato di creare scompiglio spintonandosi a vicenda e gettando per aria un pacchetto di patatine. Il 23enne ha anche provato a disfarsi del telefono appena trafugato, lasciandolo scivolare a terra insieme ad un ombrello.
Sottoposti a perquisizione, il più giovane è stato trovato in possesso di due cellulari, marca Alcatel ed Apple, e di un portafoglio contenente documenti e carte di pagamento di proprietà di un cittadino italiano e la somma contante di 55,00 euro; il 23enne aveva con sé due telefonini marca Nokia ed una banconota da 5 euro.
Entrambi i soggetti sono risultati essere irregolari sul territorio nazionale e con precedenti a loro carico: il 22enne per danneggiamento ed invasione di terreni o edifici e l'altro per furto in abitazione, ricettazione, porto di oggetti atti ad offendere, resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Su disposizione del Magistrato di Turno, i due giovani sono stati trattenuti all'interno delle celle di sicurezza della Questura in attesa del processo con rito direttissimo fissato in data odierna. Entrambi sono stati altresì deferiti all'A.G. per ricettazione e per inosservanza alle norme sugli stranieri. Il 22enne è stato inoltre denunciato per possesso ingiustificato delle carte abilitate al pagamento non essendone il titolare.
Dalla visione delle telecamere cittadine, gli agenti hanno monitorato tutti gli spostamenti dei due cittadini marocchini riuscendo ad individuare il luogo ove era stato abbandonato il portafoglio rubato, recuperandolo e restituendolo al legittimo proprietario.

La Polizia di Stato arresta un cittadino nigeriano su esecuzione di un Ordine per la carcerazione

Mercoledì pomeriggio, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 29 anni su esecuzione di un Ordine per la carcerazione emesso dal Tribunale di Modena.
A seguito di richiesta di intervento effettuata da militari dell'Esercito Italiano impiegati nel servizio di vigilanza nell'ambito dell'operazione "Strade Sicure", gli agenti della Volante si sono portati in viale Martiri della Libertà per effettuare un controllo su due stranieri che stazionavano su una panchina con fare sospetto.
Il 29enne, che non aveva fornito le proprie generalità agli operatori di Polizia, è stato trovato in possesso di 9,6 grammi di Marijuana mentre l'amico, un cittadino nigeriano di 24 anni, occultava addosso 5 grammi di Marijuana.
Accompagnati negli Uffici della Questura per procedere nei loro confronti per detenzione di sostanza stupefacente, da accertamenti effettuati presso le banche dati di Polizia mediante i rilievi fotodattiloscopici, il 29enne è risultato avere a proprio carico precedenti in materia di stupefacenti e un Ordine per la carcerazione da eseguire.
L'uomo è stato condotto presso la locale Casa Circondariale dove dovrà scontare la pensa detentiva di 9 mesi e 28 giorni.

Si nasconde alla vista della Volante della Polizia di Stato: 25enne denunciato per porto di oggetti atti ad offendere

Ieri sera, personale della Squadra Volante ha deferito all'Autorità Giudiziaria un cittadino tunisino di 25 anni per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare nei pressi di viale Gramsci, gli agenti hanno notato un soggetto nascondersi fra le auto in sosta nel tentativo di eludere il controllo e nel contempo, pensando di non esser visto, lasciava cadere a terra una cannuccia di carta argentata, solitamente utilizzata per inalare sostanze stupefacenti.
Sottoposto a perquisizione personale è stato trovato in possesso di una lama cutter, della lunghezza di 8 cm e della larghezza di 2 cm. Da controlli nelle banche dati di Polizia sono emersi a suo carico precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, la persona, stupefacenti e in materia di immigrazione. Inoltre è risultato essere inottemperante all'Ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale e della contestuale Espulsione emessa dal Prefetto di Modena, motivo per il quale è stato altresì deferito all'A.G..
Gli operatori della Volante hanno subito notato la somiglianza dell'uomo con il soggetto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di una Pizzeria di viale Gramsci dove lo scorso 28 ottobre è stato effettuato un furto. L'autore del reato infatti dopo aver forzato e divelto una finestra, è riuscito ad asportare 150,00 € e due palmari elettronici utilizzati per prendere le ordinazioni. Pertanto il 25enne è al momento indagato per furto aggravato.

Venerdì, 02 Novembre 2018 14:07

Scivolo pericoloso a Sala Baganza

Di Redazione - Continuano le segnalazioni dei nostri lettori. Questa volta da Sala Baganza, un paese della provincia di Parma. Secondo quanto riportato da un cittadino del luogo, il nuovo Parco Giochi per bambini, situato in Via Campi a Sala Baganza, inaugurato da poco, non presenta le caratteristiche di sicurezza adeguate.

Il cittadino ci ha inviato una foto, che ritrae lo scivolo privo di tappetino, che a parer suo, e molto probabilmente di altri genitori, può causare un pericolo per i bambini che potrebbero farsi male arrivando a fine corsa dello scivolo.

Effettivamente, guardando la foto, sassi e detriti vari potrebbero ferire i bimbi che vanno li a giocare.

Siamo certi che l'amministrazione comunale di Sala Baganza prenderà provvedimenti per risolvere la situazione nel minor tempo possibile.

Nel frattempo, cari lettori, continuate ad inviare le vostre segnalazioni alla redazione della Gazzetta dell'Emilia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 (Segue galleria immagini)

 

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I FONDI PER I PROGETTI DI PARMA?  Laura Cavandoli (LEGA): "Invece del Governo, Giunta Pizzarotti ringrazia anonima circolare"

Parma 31 ottobre 2018 - "Il Governo ha sbloccato oltre 11 milioni di euro che permetteranno al Comune di Parma di avviare tanti progetti anche in vista del 2020, ma l'assessore Ferretti è stato così gentile da citare solo una "anonima circolare ministeriale'. Sarebbe stato più onesto, invece, ringraziare il Governo del Cambiamento e in particolare la Lega che ha voluto liberare dal patto di stabilità gli investimenti dei Comuni", lo dice Laura Cavandoli, parlamentare parmigiana della Lega.

"Si tratta di 11 milioni e 400 mila euro – prosegue la Cavandoli - tenuti bloccati dal precedente Governo PD e che adesso possono essere utilizzati dal Comune di Parma per una lunga lista di progetti che riguarderanno l'acquisizione e manutenzione di alloggi Erp, l'appalto per l'illuminazione pubblica, le piste ciclabili, la riqualificazione del Complesso di San Paolo, il Wopa, il Palazzetto Eucherio San Vitale, l'impermeabilizzazione del sottopasso di via Mazzini, la Cittadella, l'Ospedale Vecchio, il Parco Ex Eridania, il rifacimento del parcheggio dell'Auditorium Paganini."

"Insomma – aggiunge l'esponente del Carroccio – dopo 6 anni di letargo, il sindaco avrà finalmente qualche progetto da spendere nella campagna elettorale che si appresta a fare per le regionali insieme al PD. Ironia della sorte, lo farà con soldi che il Comune può utilizzare grazie al Governo dei tanto odiati Lega e 5Stelle".

"Vi aspettavate un grazie? – ironizza la Cavandoli – Pur di non ammettere che il Governo sta aiutando Parma e gli altri Comuni penalizzati dai suoi amici del PD, hanno deciso di ringraziare una anonima 'circolare ministeriale'. Si sarà scritta da sola? Fa ridere, ma è così."

"Vedrete che più questo Governo farà bene - conclude Cavandoli – più la Giunta di Parma lo attaccherà come ha fatto sul Decreto Sicurezza. Fino ad ora hanno scelto l'opposizione politica alla collaborazione amministrativa. Una scelta che riteniamo sbagliata: nell'interesse di Parma speriamo cambino rotta. Ma noi andremo avanti a rispondere alle esigenze di cittadini e amministrazioni".

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Laura Cavandoli
Deputato Lega XVIII legislatura
Consigliere comunale Lega Nord a Parma

Nel pomeriggio di ieri, nell'ambito del piano di Controllo Integrato del Territorio, gli agenti del Commissariato di P.S. di Carpi, unitamente ad operatori della Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e a personale della Polizia Locale, hanno svolto un servizio straordinario volto a prevenire e contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e dei reati predatori in genere. Particolare attenzione è stata rivolta al contrasto della vendita di sostanze alcoliche ai minorenni.

Durante l'attività sono state identificate complessivamente 80 persone e controllati 10 esercizi commerciali, tra cui 9 minimarket ed una sala bingo, dove sono state rilevate delle irregolarità dal punto di vista igienico sanitario motivo per il quale la Polizia Municipale ha avviato le procedure per l'irrogazione delle relative sanzioni.

Mafie. Oggi a Reggio Emilia la sentenza e le condanne del processo "Aemilia". La Regione: "Grazie agli inquirenti e a tutta la comunità regionale che si è schierata con le istituzioni dalla parte della legalità". La Regione ha sostenuto il procedimento stanziando oltre 1,1 milioni per lo svolgimento delle udienze e si è costituita parte civile. Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Manghi, presente alla lettura del dispositivo.

Bologna -

“Se in passato ci sono state sottovalutazioni o superficialità di analisi rispetto alla penetrazione delle mafie nel nostro territorio, adesso in Emilia-Romagna nessuno si volta più dall’altra parte, negandone il pericolo. Chi lo dovesse fare si renderebbe complice di una realtà che non è più negabile. Questo lo si deve anche al grande impegno che la Regione ha profuso in questi anni fino al sostegno concreto allo svolgimento dei processi sul nostro territorio, alla nostra costituzione come parte civile e con la testimonianza, altrettanto importante, di una comunità regionale che si è schierata senza se e senza ma con gli inquirenti, la Magistratura e gli agenti delle forze dell’ordine impegnati nella battaglia per la legalità, a cui va il grazie di tutti noi. Un fronte unito che va dalle istituzioni ai cittadini che oggi, con la sentenza di primo grado, qui in Emilia-Romagna ha dimostrato tutta la sua grande forza, per un impegno che prosegue in nome dei valori, dei diritti e del civismo che contraddistinguono la nostra comunità”.

È questo il commento dell’assessore alle Politiche per la legalità, Massimo Mezzetti, alla sentenza di primo grado del processo “Aemilia”, celebrato a Reggio Emilia contro la 'ndrangheta da quasi tre anni. La Corte, riunita dal 16 ottobre nei locali della Questura reggiana, ha deliberato per i 148 imputati, la condanna per 125, 19 assoluzioni e quattro prescrizioni. Presente in aula alla lettura del dispositivo, in rappresentanza della Regione, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Giammaria Manghi.

“Un plauso particolare- aggiunge Mezzetti- va al Presidente del Tribunale e ai Pm , per la mole di lavoro svolto e per i tempi relativamente rapidi con cui si è arrivati a questa sentenza di primo grado”.

Il processo si è svolto nel capoluogo emiliano anche grazie allo stanziamento di 450mila euro da parte della Giunta regionale, che si sono sommati ad altri 748 mila euro precedentemente stanziati per sostenere la prima fase del dibattimento a Bologna.
La Regione, che si è costituita parte civile in coerenza con l’impegno messo in campo per combattere la criminalità organizzata, durante il dibattimento del processo, ha articolato la propria deposizione su tre filoni: l’impegno, appunto, contro la criminalità organizzata, il danno subito, civile e patrimoniale, e le attività di prevenzione all’infiltrazione delle mafie nell’ambito della ricostruzione successiva al sisma del 2012.

“L’impegno della Regione- ha aggiunto Mezzetti- risale agli anni 90, quando si avviò un’attività di ricerca e analisi nei territori, con numerose pubblicazioni, a partire dal progetto ‘Città sicure’, che puntavano al monitoraggio e alla denuncia della presenza della criminalità organizzata nei territori. L’impegno è proseguito sul fronte della diffusione della cultura della legalità e dell’antimafia con i tantissimi progetti svolti nelle scuole basati sulla partecipazione dei più giovani e nel recupero dei beni immobili confiscati ai boss per riconsegnarli alle comunità locali, progetti sui quali la Regione ha investito negli ultimi anni 3 milioni di euro. E poi ricordiamo l’attività di prevenzione e controllo sulla ricostruzione post sisma in stretta collaborazione con le Prefetture, con l’avvio del meccanismo delle white list, fino al Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabile che abbiamo approvato due anni fa. E proprio in linea con tutto questo, abbiamo voluto che il processo Aemilia si svolgesse qui, nella nostra terra, stanziando 1 milione e 150 mila euro direttamente dal bilancio regionale perché si potessero tenere le udienze prima a Bologna e poi a Reggio Emilia”.

 

L’IMPEGNO DELLA REGIONE CONTRO LE MAFIE

In collaborazione con l’Università di Bologna, la Regione ha finanziato, unica in Italia, una dettagliata mappatura on-line dei beni immobili confiscati alle mafie. Un impegno riconosciuto anche a livello internazionale, per esempio dallo United Nations Office on Drugs and Crime, che include l’esperienza della Regione Emilia-Romagna come una delle buone pratiche promosse dalle Nazioni unite. Inoltre, l’impegno si è concretizzato nel finanziamento di numerosi progetti prima attraverso la legge regionale n. 3 del 2011, dedicata al contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e al sostegno e promozione della lotta alle mafie e della cultura della legalità, progetti per il recupero di beni confiscati, percorsi formativi nelle scuole, interventi a favore delle vittime e poi del Testo Unico sulla legalità del 2016: dal 2011 al 2018 210 quelli finanziati con un contributo di oltre 4.3 milioni di euro per interventi capillari prevalentemente rivolti a giovani e studenti.

In relazione ai fenomeni di infiltrazione mafiosa che in vari settori delle attività economico-istituzionali si sono manifestati nel corso del tempo in Emilia-Romagna, la Regione ha dunque predisposto norme di contrasto culminate nel Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili, la legge regionale numero 18 del 28 ottobre 2016.

Importante anche il “Protocollo d'Intesa sulla gestione dei beni sequestrati e confiscati” alla criminalità organizzata ed economica, siglato nel 2017, su proposta del presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Caruso, dalla Regione Emilia-Romagna e dai diversi attori sociali e istituzionali del territorio emiliano romagnolo. Fra gli obiettivi, quello di rimettere in circolo il più rapidamente i beni sequestrati alla criminalità e, soprattutto, modalità più ampie di gestione di quelle aziende che vengono sequestrate e poi confiscate, in modo tale da salvaguardare il lavoro e i lavoratori. Si tratta di strumento di soft law (produzione di norme prive di efficacia vincolante diretta) che mira a consentire una rapida, seppur temporanea, assegnazione dei beni immobili e dall’altro, sul versante aziendale, a realizzare progetti industriali in grado di assicurare la continuità dell’attività delle imprese e la tutela dei livelli occupazionali.

 

BENI CONFISCATI ALLA MAFIA IN EMILIA ROMAGNA

A oggi il totale dei beni immobili confiscati in Emilia-Romagna risultano 119: di questi 77 sono ancora in gestione dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alle criminalità organizzata e solo 26 sono già destinati: su 16 di questi sono in corso progetti di riutilizzo per fini sociali su cui la Regione interviene direttamente. Dal 2011 ad oggi sono stati sottoscritti dalla Regione Emilia-Romagna 25 Accordi di Programma su 15 beni immobili confiscati cofinanziati con un contributo regionale di oltre 1.5 milioni di euro.

E ancora: un Protocollo sottoscritto nella primavera di quest’anno tra la Regione e le Prefetture emiliano-romagnole punta rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali e mafiose in Emilia- Romagna. L’accordo migliora lo scambio di informazioni e dati, aumenta i controlli rispetto ad appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture, estendendoli all'attività urbanistica e all’edilizia privata, dove si punterò anche al rispetto della sicurezza nei cantieri e alla tutela del lavoro.

Capitolo importante è quello della prevenzione delle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post sisma. L’amministrazione regionale tra le altre misure ha applicato il protocollo sulla legalità sottoscritto con il Governo e le Prefetture, già in vigore all’epoca del terremoto; istituito l’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori lavori (White list) individuando le attività maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa; realizzato l’anagrafe degli esecutori regionale; esteso le categorie di lavori a maggiore esposizione; sottoposto tutti i lavori pubblici alle Linee guida per il monitoraggio finanziario delle grandi opere (Ccasgo); fornito alle Prefetture e al Gruppo interforze ricostruzione Emilia-Romagna (Girer) sia l’elenco dettagliato di tutte le aree che sono state acquisite per la realizzazione delle strutture temporanee sia l’elenco delle imprese affidatarie per poter esercitare controlli in corso d’opera. / Gia.Bos.

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Gli allievi del Conservatorio Peri Merulo di Reggio Emilia all'Ospedale dei bambini Pietro Barilla di Parma. Una performance musicale speciale dedicata ai loro coetanei ricoverati.


Il suono degli strumenti, le scale musicali e le favole di Gianni Rodari hanno accompagnato i pazienti in un divertente viaggio nella musica.
L'ironia della tromba, il cinguettio dei flauti, la voce dell'oboe o la profondità del contrabbasso e poi la dolcezza del violino e le scale giocose di arpa e viola: così gli allievi del Conservatorio Peri Merulo di Reggio Emilia, diretti da Eleonora Incerti e accompagnati dalla voce narrante di Laura Pazzaglia, hanno voluto presentare gli strumenti al pubblico che martedì mattina ha affollato il cavedio dell'Ospedale dei bambini "Pietro Barilla".

Una performance musicale dedicata ai loro coetanei seduti a pochi passi da loro, appena dietro la vetrata, coinvolgendoli in un ascolto, prima curioso e poi divertito. Il racconto, un po' fantastico e un po' fiabesco, inseguiva un Giovannino Perdigiorno intento ad esplorare nuovi mondi e così i ragazzi venivano accompagnati a salire e scendere scale musicali, a riconoscere timbri e giochi sonori. E partecipavano, sorridendo.

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"Che bello vederli ridere, fa solo bene prima di tutto a loro ma anche a noi" ha commentato Maria Rosaria Pieri Nerli, coordinatrice infermieristica del Day hospital pediatrico che volentieri trasforma quella che solitamente è una sala d'attesa in una sala da concerti.

Portare la musica nei reparti pediatrici è una prerogativa della Scuola in ospedale attraverso l'insegnate di educazione musicale Marzia Fusi che crede nella forza positiva delle note soprattutto per chi sta affrontando una lunga malattia. "I concerti sono momenti che creano complicità tra pazienti, insegnanti, personale sanitario e volontari perché tutti diventano spettatori allo stesso modo ed inoltre è un'occasione per fare cultura in Ospedale tant'è che l'insegnante di arpa dell'istituto Peri Merulo si è reso disponibile per lezioni propedeutiche dedicate ai giovani ricoverati".
E l'esperienza ha lasciato un segno anche nei giovani musicisti se una ragazza di undici anni ha commentato con la mamma "Ti prometto che non mi lamenterò più per i troppi compiti, ho capito che i problemi seri sono altri".

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Giovane, sportiva e parmigiana, Elisa Adorni è stata tra le cinque italiane selezionate per il "Donna Moderna Negev Adventure". Il progetto, in collaborazione con l'Ufficio Nazionale israeliano del Turismo, ha coinvolto le lettrici di Donna Moderna, primo magazine femminile in Italia del Gruppo Mondadori, portandole a correre nel deserto del Negev, in Israele.

Quattro tappe, in cui seguite dal coach Federico Bertone, stanno prendendo parte ad una ultratrail di 80 km. Un viaggio all'insegna dello sport in cui poter alternare momenti di relax e di scoperta del territorio in luoghi ricchi di storia come Tel Aviv e Gerusalemme.

Avevamo avuto il piacere di incontrare Elisa prima della partenza (guarda il video) e queste sono alcune foto inviateci ieri, della prima tappa.

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Trasportava sull'auto 11 kg di cocaina: cittadino rumeno arrestato dalla Polizia di Stato. 

Nel pomeriggio del 26 ottobre scorso, presso il casello autostradale d'uscita di Modena Sud, una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale ha fermato un'autovettura BMW serie 3 sulla quale viaggiava un ventinovenne di nazionalità rumena.

Nonostante da immediati accertamenti risultasse incensurato, il giovane ha dato immediatamente chiari segni di nervosismo e parlando in inglese asseriva di non comprendere la lingua italiana, per evitare in questo modo di dare spiegazioni sulla sua destinazione e sul motivo del viaggio.
Insospettiti dal comportamento del fermato, gli agenti hanno richiesto l'ausilio di un secondo equipaggio e lo hanno accompagnato presso la Sottosezione di Modena Nord per approfondire il controllo sulla persona e sul veicolo.

La perquisizione del veicolo ha dato esito positivo: dopo un'attenta ricerca, infatti, sono stati individuati due vani chiusi con un lamierino metallico, appositamente ricavati nel retro dello schienale dei sedili posteriori. Al loro interno stati rinvenuti diciassette panetti termosaldati e avvolti in pellicola che, successivamente sottoposti a narcotest, sono risultati contenere complessivamente 11,156 Kg. di cocaina e 21 gr. di eroina.

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Alla luce di quanto emerso, il ventinovenne rumeno è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotto presso la locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Oltre allo stupefacente, sono stati posti sotto sequestro anche l'autovettura utilizzata per il trasporto dello stupefacente, un navigatore satellitare rinvenuto all'interno del veicolo, due telefoni cellulari e circa 1.100,00 € in contanti.

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L'ANGOLO DI INTESARubrica settimane sul sociale a cura di Associazione Intesa San Martino Parma. 

Subito le telecamere in asili e strutture protette

Accade troppo spesso il maltrattamento dei bambini negli asili nido, proprio dalle loro maestre, quelle che dovrebbero garantire loro, cure ed affetto. Non possiamo accettare situazioni di questo genere, dobbiamo cambiare prospettiva perché è evidente che il culto del rispetto verso chi più ha bisogno che, a parole, caratterizza le nostre società evolute, deve fare i conti spesso con le dichiarazioni d’intenti e la concretezza delle risposte da dare. Poi la violenza inaudita su persone anziane, si presenta in diverse forme ed in molteplici contesti: trattamenti inadeguati, abuso fisico e psicologico, negligenza e violenza nelle strutture assistenziali, sintomo della crescita di un Darwinismo pericoloso che sembra riflettere, in forma antisociale, gli effetti della crisi economica che stiamo attraversando. La nostra società, fa ancora una grande fatica a mettere i soggetti più vulnerabili al centro dell'attenzione. Una maestra o un operatore di casa protetta, vengono selezionati soltanto sulla base della loro formazione, mai più in corso d'opera. In questo modo abbiamo immesso personale non appassionato al compito che deve eseguire, incapace di innovarsi, interessato solo e soltanto dall'idea che si tratta pur sempre di un posto fisso e che nessuno e in nessun caso potrà mai mandarlo via. 

Dove è finito il merito? Perché chi è bravo deve guadagnare tanto quanto uno meno bravo? 

Così più siamo in crisi, più ce la prendiamo con i più deboli e lo sanno purtroppo anche le donne. Al fine di prevenire e contrastare maltrattamenti nei confronti dei minori negli asili nido o scuole d'infanzia, degli anziani e disabili nelle case di cura a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno, occorre subito installare, nei locali delle strutture, sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso con immagini cifrate e con un meccanismo a due chiavi: una in possesso della struttura stessa e l'altra di un ente terzo certificato. La raccolta dei dati è utilizzabile a fini probatori in sede di accertamento delle condotte di abuso, fermi restando "il patto educativo e l'alleanza terapeutica", oltre a sistemi di formazione iniziale e permanente del personale e a una sistematica raccolta di dati di tipo quantitativo e qualitativo che, dando la fotografia del fenomeno, consentano di porre in essere interventi di prevenzione. 

Rino Basili         

Segretario Intesa San Martino

 

Verso il Sereno dà voce ai pazienti che non possono parlare. Un tablet per comunicare con chi non riesce. Un'intuizione di infermieri e oss dell'Oncologia medica dell'Ospedale Maggiore di Parma che trova pronta risposta nell'associazione.

Parma -


Quando un tablet cambia la vita. Ci sono momenti in cui un paziente non riesce a comunicare con chi lo sta curando aumentando il suo disagio e la difficoltà degli operatori. E può succedere a causa di una malattia o per difficoltà linguistiche. Ed ecco l'intuizione dell'equipe di infermieri e oss dell'Oncologia medica dell'Ospedale Maggiore: perché non usare un tablet?

La loro idea ha trovato pronta risposta nell'associazione Verso il Sereno che si è fatta carico di compare il supporto sul quale hanno istallato una App dedicata che consente, con un semplice tocco dello schermo, di comunicare agli operatori sanitari il livello di dolore e quando compare, di avere spiegazioni sulle terapie somministrate o semplicemente di attivare il campanello. E quello che sembra un gioco svolge una funzione fondamentale nella relazione con il paziente, come sottolinea la coordinatrice infermieristica Donatella Sartori: "L'aspetto psicologico è un aiuto prezioso nel percorso di cura e questo semplice strumento ci consente di rispondere a ogni esigenza di un paziente altrimenti costretto al silenzio. E, inoltre, ci consente di avere un'altra opportunità di dialogo con persone straniere, che si aggiunge al servizio di mediazione culturale offerto dall'ospedale e all'intermediazione dei familiari".

Alla consegna del tablet con Donatella Sartori erano presenti infermieri e oss, il dott. Vittorio Franciosi responsabile Programma Interaziendale di Oncologia e il direttore della Oncologia Medica Francesco Leonardi che hanno voluto ringraziare l'associazione Verso il Sereno (presente con Vanna Talignani, Olindo Tarracchini e Sergio Marvisi) per la vicinanza che dimostra costantemente verso i pazienti dell'oncologia di Parma.

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Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Maltempo: caduti sul bacino del Taro, nel parmense, 200 millimetri di pioggia in 6 ore. Raffiche di vento a 90 Kmh a Bologna, 110 Kmh in Appennino. Piante cadute e tetti scoperchiati nel piacentino, ferrarese e modenese. E al largo della costa ferrarese onde di 4 metri.

Bologna –

 

LA SITUAZIONE E GLI INTERVENTI IN EMILIA-ROMAGNA

Secondo i dati Arpae, tra domenica e lunedì le medie areali di pioggia caduta nel piacentino e nel parmense sono state di 150 millimetri, di 90 nel reggiano e modenese. In particolare, ieri, sul bacino del fiume Taro (Pr) si sono scaricate piogge fino a 200 millimetri in 6 ore.

I danni più rilevanti sono stati provocati dalle forti raffiche di vento, la cui intensità ha raggiunto i 110 kmh in Appennino e zone pedecollinari, fra 70 e 80 sulla costa; a Bologna alcune raffiche, nel pomeriggio, sono arrivate a toccare i 90 chilometri orari. Molte le piante cadute e gli scoperchiamenti di tetti: i fenomeni più gravi si sono verificati a Bobbio e Morfasso, nel piacentino, a Bondeno, nel ferrarese, e a Guiglia, nel modenese con interruzione di alcune strade provinciali e comunali.

Situazioni critiche si sono verificate sull’Appennino per smottamenti e frane. E prima neve sopra i 1300 metri.

Le mareggiate hanno provocato forti danni sull’intera costa, con erosioni diffuse e alcune ingressioni nei lidi ravennati e al Lido di Spina. Danneggiati molti stabilimenti balneari.

Ancora, Arpae comunica che l’altezza dell’onda misurata al largo della costa ferrarese è arrivata a 4 metri, mentre a Cesenatico ha raggiunto i 2,60 metri.

I Vigili del Fuoco hanno effettuato centinaia di interventi: sono stati impegnati tutti e 9 i Comandi provinciali, 40 squadre complessive, soprattutto per la rimozione di alberature, la sistemazione di tetti e cornicioni.

L’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha emanato una allerta gialla, valida dalle 12.00 di oggi e fino alle 24 di domani, mercoledì 31 ottobre, per criticità idraulica nella pianura emiliana centrale per il passaggio della piena nei tratti vallivi di Secchia e Panaro, e per criticità idrogeologica nei bacini emiliani centrali e occidentali per la possibilità di residui dissesti, legati alle piogge già avvenute.

L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.

 

EMILIA-ROMAGNA IN AIUTO AL VENETO

È partita alle 8 di questa mattina la colonna mobile regionale di Protezione civile, formata da 10 squadre e 36 volontari, per Feltre, nel bellunese. Dopo l’ondata eccezionale di maltempo che si è abbattuta ieri nell’intero territorio nazionale, l’Emilia-Romagna ha risposto così alla richiesta di sostegno alla Regione Veneto da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile.

Attrezzature per il rischio idraulico (torri faro, motopompe, pompe da fango, badili, eccetera) e un mezzo pesante, che trasporta un escavatore (bobcat) è la dotazione della colonna mobile regionale, che resterà in Veneto fino alla fine dell’emergenza e opererà per il ripristino di situazioni di agibilità nei centri urbani allagati.

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha messo a disposizione anche 180 gabbioni per il rialzo arginale, le barriere antiallagamento, per contrastare la piena del fiume Piave.

Sul versante regionale, grande impegno ieri per contrastare i fenomeni temporaleschi e il forte vento che ha interessato l’Emilia-Romagna investita da fenomeni meteorologici inusuali e persino inediti.

Il volontariato di protezione civile ha mobilitato oltre 200 persone, di cui 81 nel parmense, 50 nel ferrarese, altrettanti nel reggiano e altri nei territori più colpiti.

“Grazie a tutti i volontari e a coloro che si sono prodigati per portare soccorso ai cittadini nella difficile giornata di ieri e che oggi sono ancora al lavoro- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. E grazie anche ai volontari che, con la colonna mobile regionale, porteranno il loro aiuto al Veneto così duramente colpito. Come sempre, il grande cuore dell’Emilia-Romagna, non si tira indietro di fronte alle difficoltà e riesce a intervenire con competenza e professionalità nelle situazioni di emergenza. Questa è la migliore risposta di una comunità resiliente come quella emiliano-romagnola”.  

 

 

Rapinano due malcapitati in via Santi, dietro l’edificio dell’anagrafe comunale di Modena: tre giovani inseguiti ed arrestati dagli agenti della Polizia di Stato.

Modena -

Ieri sera, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto tre persone, due cittadini marocchini di 19 e 18 anni ed un cittadino tunisino di 22 anni, poiché colte in flagranza del reato di rapina aggravata e per resistenza a Pubblico Ufficiale

Ad allarmare le Forze dell’Ordine, durante il servizio di controllo del territorio, delle grida di aiuto in via Santi, dalla parte retrostante dell’edificio che ospita l’anagrafe comunale. Girato l’angolo, gli operatori di Polizia hanno notato la presenza di tre ragazzi che stavano malmenando due uomini di origini pakistane, colpendoli alla testa e al volto, utilizzando anche una grossa catena. Alla vista dell’autovettura di servizio, i tre si sono dati ad una rocambolesca fuga nelle vie limitrofe in direzione di via Cesari.

Il 19enne ed il 22enne hanno scavalcato un cancello ed alcune recinzioni di confine, ma sono stati raggiunti e fermati entrambi, dopo una violenta resistenza. Hanno infatti colpito un agente con un pugno, cagionandogli un trauma distrattivo al terzo dito della mano sinistra con ecchimosi locale, refertato con 6 giorni di prognosi. Anche il marocchino di 18 anni, dopo essersi disfatto della catena, inseguito dall’altro uomo dell’equipaggio, è stato raggiunto ed ha tentato di sfuggire alla cattura sferrando calci e pugni, prontamente respinti.

Uno dei due pakistani aggrediti ha riportato lesioni personali giudicate guaribili in 6 giorni mentre l’altro, a causa dei traumi riportati, lesioni al volto e trauma cranico, è rimasto in osservazione presso il nosocomio di Baggiovara.

In fase di denuncia i due malcapitati hanno riferito di essere stati avvicinati dai malfattori prima con la scusa di una sigaretta e poi con la richiesta di avere in prestito un telefono per effettuare una chiamata. Dopo il rifiuto dei giovani, il 18enne ha strappato di mano il cellulare ad una delle vittime ed alla richiesta di riaverlo indietro, il 19enne ha prelevato una catena dal cestino della bici della vittima ed ha iniziato a colpirli, seguito dai suoi amici. Durante il pestaggio anche l’altro pakistano è stata derubato del telefonino.

I tre soggetti sono stati accompagnati presso gli Uffici della Questura per la stesura degli atti di rito. Dagli accertamenti presso le banche dati nazionali, tutti i soggetti sono risultati essere clandestini nel territorio dello Stato ed hanno alle spalle numerosi precedenti: il marocchino di 19 anni per reati contro il patrimonio e per immigrazione clandestina, il tunisino per reati in materia di stupefacenti ed il 18enne per falsa attestazione a P.U. sulla propria identità, lesioni personali, porto di oggetti atti ad offendere, rapina, furto aggravato e per ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale. Quest’ultimo è risultato essere destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna emessa nel marzo scorso.

Tutti e tre i soggetti sono stati altresì deferiti all’A.G. per lesioni personali e per inottemperanza alle norme sugli stranieri. Su disposizione del P.M. di turno, sono stati condotti all’interno delle celle della locale Casa Circondariale, in attesa di convalida da parte del GIP.

Uno dei due telefoni, marca Vodafone di colore bianco, è stato rinvenuto a seguito di perquisizione personale effettuata a carico del marocchino di 18 anni e restituito al legittimo proprietario.

Presso il porto della Spezia Dogana e Guardia di Finanza sequestrano oltre 12 tonnellate di tabacco trinciato già pronto per l'uso.

Nel corso delle attività di controllo dei flussi merceologici nel porto della Spezia, che vedono impegnati i funzionari dell'Ufficio Antifrode della Dogana ed i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di La Spezia, è stata posta attenzione ad una spedizione con destinazione finale Israele, avente ad oggetto n. 340 aspirapolveri industriali.

I funzionari doganali hanno sottoposto il container utilizzato per il trasporto ad un primo controllo ai raggi X, mediante l'impiego dell'apparecchiatura "scanner" in uso all'Agenzia delle Dogane. La scansione lasciava presagire la presenza di merci occultate nella parte posteriore del container (vgs. foto allegate).

All'apertura del medesimo e verifica ispettiva del carico, si rinvenivano solo 50 colli di aspirapolveri industriali, disposti quale carico di copertura, mentre nella parte più profonda erano state collocate 61 casse da kg. 200 cadauna, non indicate né sulla documentazione commerciale né sulla bolletta di esportazione presentata e si configurava, quindi, come una spedizione completamente illegale.
Le casse contenevano foglie di tabacco essiccate e sminuzzate, per un totale di oltre 12 tonnellate; si tratta di un prodotto impiegabile direttamente nei prodotti da fumo e, pertanto, qualificabile come "tabacco trinciato" ai sensi dell'art. 39 del Testo Unico delle Accise.

La merce veniva quindi immediatamente sottoposta a fermo ed una campionatura di tabacco veniva inviata per l'analisi presso il Laboratorio Chimico delle Dogane di Roma, il quale, in breve tempo, confermava che si trattava di tabacco "flue cured del tipo Virginia", ossia proprio la particolare tipologia utilizzata per la fabbricazione di sigarette ed altri prodotti da fumo.
Ulteriori sviluppi investigativi venivano portati avanti sotto la direzione della Procura della Repubblica di La Spezia e consentivano di appurare la provenienza del tabacco dalla Polonia. Veniva eseguita, inoltre, una perquisizione presso la ditta di Marina di Carrara (MS) che aveva curato il caricamento del container, appurandone le dirette responsabilità e rinvenendo documentazione utile per la più precisa ricostruzione dell'evento.

L'operazione di servizio ha consentito di procedere al sequestro del tabacco di contrabbando per un peso complessivo di kg. 12.200 e del valore al dettaglio di quasi 3,5 milioni di euro, su cui grava un carico fiscale di € 3.131.092.

E.A., di anni 41 residente in Carrara (MS), è stato denunciato per "Induzione in falso in atto pubblico" (artt. 48 e 479 c.p.) e "Contrabbando di tabacchi lavorati" (artt. 291-bis e 291-ter TULD).

Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un cittadino peruviano, di 21 anni, residente in provincia di Bergamo, responsabile del reato di truffa.
Una donna nel mese di luglio aveva postato su un noto social network l'interesse per l'acquisto di tre biglietti per il concerto degli U2, che si sarebbe tenuto presso il forum d'Assago a metà ottobre.

Contattata da un soggetto sedicente che le avrebbe venduto tre biglietti per un corrispettivo di 100,00 euro cadauno, è stata invitata ad acquistare un buono del valore di 300,00 euro su un sito di e-commerce.

Una volta effettuato il versamento, pur ricevendo una mail con il codice seriale comprovante l'acquisto, non è più riuscita a mettersi in contatto con il venditore.
Dopo accurate indagini, gli uomini del Commissariato sono riusciti a risalire all'identità del truffatore e a deferirlo all'Autorità Giudiziaria.

A Parma il 10 e 11 novembre 2018 piazza del Duomo sarà ricoperta di quadrati a maglia e all'uncinetto.

I quadrati di lana realizzati dalle partecipanti verranno cuciti insieme con un filo rosso a formare piccole coperte che, affiancate le une alle altre, diventeranno un'immensa opera condivisa che coprirà Piazza del Duomo per sostenere la lotta ai tumori mammario ed ovarico.

Ogni coperta sarà messa in vendita ad un prezzo simbolico e il ricavato sarà devoluto all'acquisto di macchinari per la prevenzione e sorveglianza del rischio familiare o ereditario.

Verrà allestito lo Spazio Viva Vittoria in via Nino Bixio 9 a Parma: sarà questo il centro di raccolta dei quadrati, il punto informativo di riferimento e il ritrovo delle volontarie coinvolte nel progetto.

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COME PARTECIPARE 

Realizza a ferri o uncinetto un quadrato in maglia cm 50x50 del colore che vuoi, utilizzando lana o cotone o il filato che preferisci. Firma con il tuo nome, simbolo o sigla in qualsiasi forma o modo.
Unisciti ai gruppi di lavoro o crea il tuo gruppo.
Consegna i quadrati al centro di raccolta - Spazio Viva Vittoria, via Nino Bixio 9 - 43125 Parma - entro il 31/10/18 e lascia i tuoi dati.
Tutti i quadrati verranno uniti per realizzare coperte che insieme diventeranno un'immensa opera condivisa che verrà esposta in Piazza del Duomo il 10 e 11 novembre 2018.
Ogni coperta sarà messa in vendita a un prezzo simbolico e il ricavato sarà devoluto all'acquisto di macchinari per la prevenzione e la sorveglianza del rischio familiare o ereditario.

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L'ASSOCIAZIONE DOPPIA ELICA

L'associazione "La Doppia Elica" nasce nel 2017 con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla natura e la diffusione delle mutazioni genetiche connesse con l'aumentato rischio di carcinoma mammario ed ovarico e sulla necessità di intervenire precocemente nella ricerca e nel trattamento delle persone portatrici.

Intende inoltre supportare le persone con rischio eredo-familiare e i loro familiari nell'iter diagnostico e terapeutico.

Per info 

https://www.vivavittoria.it 

https://www.facebook.com/vivavittoriaparma/ 

Fotografie a cura di Francesca Bocchia

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L’esemplare, una femmina di 8 anni, è stata trovata a ottanta metri da casa, in località Sassofosco. Il branco si è avvicinato alla casa dove il cane era tenuto in cortile. 

PRIGNANO (MO) –

Torna la paura dei lupi in Appennino. A farne le spese, nella notte di mercoledì scorso, una dolcissima femmina di pastore maremmano di otto anni di nome Amour che è stata attaccata e sbranata da un branco. 

L’episodio è avvenuto in località Sassofosco, dove il maremmano, considerata una razza “anti lupo” per la forza e la stazza imponente, era tenuta nel giardino della casa dei proprietari per fare la guardia. Il branco, evidentemente, non ha avuto remore nell’avvicinarsi alle abitazioni. A questo punto, il cane sarebbe riuscito a liberarsi dalla catena per difendersi dall’attacco, ma i lupi erano in superiorità numerica e non ha avuto speranze.

Non vedendola in giardino i proprietari si sono messi sulle sue tracce. Giovedì mattina, la cagnolina più piccola ha cominciato ad abbaiare forsennatamente nella zona adiacente il torrente Rossena. Ed è qui che è stato ritrovato il corpo straziato della dolce Amour.

 

La giovane si trovava in auto con il fidanzato e una coppia di amici quando la vettura ha iniziato a sbandare per poi urtare il guard rail e cappottarsi. È stata sbalzata dall’auto e per lei non c’è stato niente da fare. Grave l’amica. Quasi illesi i due ragazzi.

MODENA –

Doveva sposarsi a breve Elisa Boschi, la 31 enne modenese che ha perso la vita ieri in un terribile incidente sull’Autostrada A4, all’altezza del casello di Arluno.

La giovane stava viaggiando insieme al fidanzato e a una coppia di amici, tutti modenesi, sulla Torino-Venezia quando, attorno alle 16.30, per cause in corso di accertamento, l’auto ha cominciato a sbandare per poi urtare il guardrail e cappottare al centro della carreggiata. Elisa è stata sbalzata dall’auto, mentre l’amica 29 enne che viaggiava con lei sul sedile posteriore è rimasta incastrata tra le lamiere.

Immediati i soccorsi del 118, che è intervenuto anche con l’elisoccorso. I sanitari hanno praticato sulla giovane un massaggio cardiaco, ma le sue condizioni erano troppo gravi e la 31 enne è deceduta durante il trasporto all’ospedale di Magenta. L’amica è stata invece trasferita d’urgenza al Niguarda di Milano.Per lei la prognosi è riservata per le fratture e le contusioni gravi riportate.

Se la caveranno invece in pochi giorni i due ragazzi di 33 e 34 anni che viaggiavano sui sedili anteriori. Per loro solo alcune escoriazioni giudicate non gravi dai sanitari. Uno di loro è il fidanzato di Elisa. I due dovevano sposarsi a breve, ma l’incidente ha spezzato la vita della ragazza e il suo progetto di vita. Per accertare la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità è stata disposta un’inchiesta che dovrà stabilire, tra le altre cose, se le ragazze avevano le cinture di sicurezza allacciate, obbligatorie per legge anche per chi viaggia sui sedili posteriori.

La società Dela utilizza impronte digitali dei morti per scopi commerciali. Una strategia commerciale che appare un po' troppo borderline.

L'azienda olandese Dela, specialista in assicurazioni e servizi funebri, prende le impronte digitali del defunto senza il permesso dei loro parenti. Lo ha scoperto la radio olandese, Radio 1.

Dela, che è presente anche in Belgio, usa queste impronte digitali per scopi commerciali. Dela prende queste impronte digitali senza che un parente del defunto sia presente, pochi giorni prima del funerale. Poche settimane più tardi, i parenti ricevono una e-mail Dela chiedendo loro se vogliono creare un anello o un ciondolo con catena con l'impronta digitale del defunto.

Per un prezzo che oscilla tra 124 e 1.320 euro. L'azienda non specifica nel suo messaggio commerciale come e per quanto tempo vengono conservate le impronte digitali. Dela è attiva anche in Belgio. Non è noto se la pratica sia applicata solo nei Paesi Bassi. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" si augura che questa prassi macabra non si diffonda nel resto d'Europa.

( 27 ottobre 2018 )

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La Polizia Stradale di Modena non si limita ad effettuare controlli su strada, ma estende la propria attività in tutti i settori connessi alla circolazione dei veicoli e ai titoli abilitativi per la conduzione degli stessi.

In tal senso a Modena funziona da tempo una stretta collaborazione tra Polizia Stradale e Motorizzazione Civile dei Trasporti per verificare che durante le procedure per gli esami, volti all'ottenimento delle varie tipologie di patente di guida, tutto avvenga nella più completa regolarità; accade infatti che talvolta alcune persone, in particolare di nazionalità straniera, forse anche per le difficoltà connesse allo studio della parte teorica per l'esame di guida, tentino con qualche "scorciatoia" ingegnosa, ma illegale, di aggirare l'esame teorico per il conseguimento del titolo.

Si registrano episodi di sostituzione di persona, in cui un soggetto, con adeguata preparazione si presenta al posto dell'esaminando con documenti di identità alterati o contraffatti ed altri più ingegnosi, con microauricolari e microcamere occultati per trasmettere ad un complice esterno i quesiti del test ed ottenere le relative risposte.

Nella seduta di esami dello scorso 24 ottobre, un cittadino straniero si è presentato esibendo un permesso di soggiorno verosimilmente falso a nome di un altro soggetto di nazionalità ghanese, che quel giorno avrebbe effettivamente dovuto sostenere l'esame teorico e l'ottenimento del cd. "foglio rosa" per potersi poi esercitare alla guida pratica.

Accompagnato in Questura per accertamenti sulla sua vera identità, è emerso che lo straniero, un cittadino ivoriano di anni 29, titolare di patente di guida rilasciata in Italia, era stato già denunciato in altre province italiane per aver sostenuto o tentato di sostenere esami teorici di guida al posto di altre persone.
I due stranieri sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per i reati di sostituzione di persona e falso documentale del permesso di soggiorno.

Nella stessa seduta di esami, personale della Polizia Stradale e della Motorizzazione ha sorpreso due esaminandi di nazionalità pakistana che nascondevano nell'orecchio un auricolare ricevente; un più approfondito controllo ha permesso di accertare che, occultata tra i capi di abbigliamento, vi era anche una microcamera collegata ad un apparecchio telefonico cellulare ed un trasmettitore tipo "bluetooth" per l'invio dei dati all'esterno.

I due, entrambi 42enni, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di falso finalizzato all'induzione in errore di Pubblico Ufficiale ed il materiale tecnico utilizzato per la ricetrasmissione dei dati sottoposto a sequestro.

Si vuole sottolineare come tali comportamenti rivestano una enorme gravità in quanto consentono l'ottenimento della patente di guida da parte di persone che ignorano completamente le regole della circolazione stradale, della precedenza e della segnaletica e che potrebbero pertanto divenire un concreto e grave pericolo per la sicurezza della circolazione stradale e delle persone in genere.

Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena il 23 ottobre 2018 nei confronti di un cittadino italiano di anni 55.
L'uomo deve espiare la pena di anni 1 per il reato di furto aggravato commesso nel 2011 ai danni di una azienda modenese dalla quale aveva sottratto materiali plastici, titani, leghe speciali per il settore aereo spaziale, acciai trattati, strumenti di misurazione, apparecchiature elettroniche e denaro.
Nella giornata di ieri, gli agenti lo hanno rintracciato presso un'abitazione a Carpi e lo hanno tradotto in carcere.

Modena. Controllo Integrato del Territorio: task force della Polizia di Stato impiegata in città
Nella giornata di ieri, nell'ambito del piano di Controllo Integrato del Territorio, gli agenti della Squadra Volante, unitamente a personale della Squadra Mobile, della Divisione Polizia Anticrimine, della Sezione di Polizia Stradale di Modena e di quattro equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, hanno effettuato un servizio straordinario volto a prevenire e contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, dell'immigrazione clandestina e dei reati predatori in genere.

Durante l'attività che ha interessato la zona dell'Errenord, viale Gramsci, via Attiraglio, Parco XXII Aprile e Parco Pertini, sono state identificate complessivamente 162 persone, di cui 64 di nazionalità straniera, controllati 56 veicoli ed effettuate verifiche estese agli avventori all'interno di 6 esercizi commerciali, tra cui 2 sale slot, 2 negozi di alimentari, un'agenzia pratiche auto ed una concessionaria.

Un cittadino nigeriano di 26 anni è stato tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Nel transitare nei pressi del Parco XXII Aprile, gli agenti hanno notato il giovane a bordo di una bicicletta ricevere del denaro da un italiano. Ritenendo che vi fosse in atto una cessione di stupefacenti, gli operatori li hanno immediatamente raggiunti per sottoporli a controllo. Il nigeriano stringeva ancora in una mano un pezzo di hashish avvolto nella stagnola, del peso di 2.20 grammi, che avrebbe dovuto cedere in cambio di una banconota di 20 euro, già riposta nella tasca dei propri pantaloni.

Da approfondite verifiche nelle banche dati nazionali, a carico del giovane sono emersi numerosi precedenti penali e di Polizia in materia di stupefacenti nonché un ordine di espulsione dal territorio nazionale, motivo per il quale è stato altresì denunciato.

Il 26enne è stato trattenuto all'interno delle celle di sicurezza della Questura in attesa del processo con rito direttissimo.

La Polizia di Stato arresta un cittadino tunisino destinatario di un'ordinanza di misura cautelare
Ieri sera, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 27 anni sul quale pendeva un'ordinanza di misura cautelare della detenzione emessa dal Tribunale di Modena.
Personale della vigilanza del Centro Commerciale "I Portali", mediante il sistema di videosorveglianza, ha notato l'uomo prelevare della merce dagli scaffali per recarsi all'interno dei camerini. Dopo diversi minuti, il giovane è uscito dalle cabine prova, apparentemente senza la merce, per poi lasciare l'esercizio commerciale senza far scattare l'allarme delle barriere antitaccheggio.
Il 27enne è stato trovato in possesso di alcuni capi di abbigliamento, 4 paia di scarpe, 2 felpe da donna e 2 pantaloni sportivi per il valore complessivo di 555,60 euro, che presentavano i dispositivi antitaccheggio danneggiati.
Gli agenti di Polizia hanno accompagnato il tunisino negli Uffici della Questura per procedere con la stesura degli atti di rito. Da accertamenti nelle banche dati nazionali sono emersi diversi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio nonché un ordine di applicazione della misura cautelare di custodia in carcere, motivo per cui è stato condotto presso la locale Casa Circondariale.
Il tunisino è stato altresì deferito all'A.G. per tentato furto aggravato e per inosservanza alle norme sugli stranieri poiché inottemperante all'Ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale.
La merce, parzialmente rivendibile, è stata riconsegnata al responsabile del negozio.

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