La struttura inaugurerà tra una decina di giorni in via Cattaneo. Si potrà sia noleggiare le bambole sia "intrattenersi" con loro in una stanza messa a disposizione nel locale. Ma le tariffe non sono proprio "popolari"

di Manuela Fiorini Modena 28 novembre 2018 -  "Ciao, bambola...". Potrebbero esordire così i clienti della "casa di appuntamenti", (anche se c'è chi preferisce definirlo un sexy shop "un po' particolare"), che aprirà i battenti tra una decina di giorni al civico 72 di via Cattaneo, a Modena. Non siamo sicuri, però, che la "bambola" in questione risponderà all'approccio, anzi, di sicuro rimarrà muta. Perché non si tratta di una persona in carne e ossa, ma di una sex doll iperrealistica, realizzata in Tpe, un materiale termoplastico elastomero che al tatto assomiglia alla pelle umana.

Si tratta della seconda struttura del genere in Italia, dopo quella di Torino, che ha avuto solo il tempo di annunciare al mercato (del sesso) la novità, prima di essere chiusa nello scorso mese di settembre per problematiche igienico sanitarie, legate, a quanto pare, alla sterilizzazione delle bambole "dopo l'uso".

Tuttavia, in questo senso, l'imprenditore modenese di origini svizzere che darà il via a questa esperienza anche nella nostra provincia, assicura di aver preso tutte le precauzioni e avere ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per garantire la pulizia e l'igienizzazione delle sex dolls.

E proprio queste "operazioni" indispensabili influiscono sul prezzo delle "prestazioni" delle "ragazze. Le tariffe, infatti, non sono proprio popolari e vanno da 100 euro per un'ora a 80 per mezz'ora. Le escort in silicone, molto simili a persone vere, e da un costo che può arrivare anche a 2000 euro per ogni bambola, si potranno noleggiare, portandole anche a casa per il tempo necessario, oppure si potrà trascorrere momenti piacevoli con loro in una stanza all'interno della struttura, arredato con un letto e con tutto l'occorrente.

 

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Un bimbo di 11 mesi che aveva accidentalmente inalato un pezzetto di plastica dura è stato salvato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia grazie all’intervento di una squadra interdisciplinare guidata dal dottor Angelo Ghidini, direttore della struttura di Otorinolaringoiatria e composta dagli anestesisti pediatrici Elisa Iannella e Vincenzo Preveggenti e dall’equipe infermieristica coordinata da Andrea Erba.

Reggio Emilia -

E’ accaduto venerdì 16 novembre. Circa 15 giorni prima il piccolo paziente era stato ricoverato in Pediatria dopo un accesso al Pronto Soccorso per un episodio di improvvisa dispnea notturna (difficoltà a respirare). L’insorgenza del disturbo in orario notturno e i sintomi avevano fatto pensare a una comune laringite edematosa ipoglottica su base virale. Non c’era alcun evidente segnale che potesse fare pensare all’ingestione di un corpo estraneo. Il bimbo durante il ricovero era stato trattato con antibiotici e cortisonici che avevano avuto effetto positivo, validando in tal modo il sospetto clinico iniziale. L’area di infiammazione edematosa, localizzata appena al di sotto delle corde vocali, grazie ai farmaci somministrati era andata progressivamente in risoluzione. Pertanto, dopo avere eseguito ambulatorialmente, senza cioè addormentare il piccolo, alcuni esami fibrolaringoscopici di controllo per monitorare l’obiettività clinica, il bambino era stato dimesso. Le indagini strumentali infatti avevano dato esito compatibile con una laringite molto frequente in questo periodo di primi freddi nei pazienti di quell’età.

Qualche giorno dopo però il bimbo è stato ricoverato di nuovo per una seconda crisi di dispnea notturna. A questo punto i medici hanno deciso di programmare una laringo tracheoscopia in sedazione in sala operatoria; tale procedura di tipo endoscopico risulta essere particolarmente complessa e delicata sia perchè effettuata in anestesia generale, a laringe libera (senza cioè intubare il paziente), sia per l’età del piccolo paziente. Durante l’indagine i professionisti hanno rilevato la presenza di un corpo estraneo consistente in un pezzetto di plastica dura di circa 2 centimetri e con bordi appuntiti localizzato e incastrato, nonché nascosto nel contesto dell’edema situato al di sotto del piano glottico (piano dove si trovano le corde vocali). Si è pertanto proceduto alla rimozione immediata dello stesso. L’ostruzione delle via aeree era di circa l’80% e quindi, se non fosse stato tolto, il corpo estraneo avrebbe potuto soffocare il bimbo.

“Si è trattato di una procedura complessa – spiega il dottor Ghidini – che è possibile eseguire soltanto grazie alla collaborazione di un team composto da chirurghi endoscopisti esperti in gestione delle vie aeree, anestesisti e infermieri specializzati. La gestione dei pazienti di pochi mesi è completamente diversa da quella degli adulti e richiede un addestramento e una competenza clinica che è possibile acquisire solo grazie a una preparazione specifica in tal senso. All’ospedale Santa Maria Nuova si è costituito di recente un Laringo-tracheal team che si occupa di patologie delle prime vie aeree in età neonatale-pediatrica sia di tipo malformativo sia di tipo post traumatico (ad esempio post-intubazione prolungata o da corpo estraneo). Il caso in questione si presenta come emblematico in quanto la storia clinica, la sintomatologia e la apparente risoluzione del quadro clinico erano del tutto fuorvianti e potevano quindi essere sottovalutate con i possibili rischi che è facile immaginare. Grazie tuttavia alla sintonia organizzativa del team multidisciplinare tutto si è risolto per il meglio.”

 

Fonte: USL RE

 

Quest’anno a Natale gli anolini saranno solidali! La staffetta di solidarietà di Parma Facciamo Squadra: centomila anolini per sostenere quei bimbi che hanno bisogno di aiuto. Dal 7 al 9 dicembre 2018. In vendita sabato 8 e domenica 9 dicembre sotto i Portici del Grano o nei giorni successivi nelle Conad cittadine.

Parma -

Quest’anno a Natale possiamo portare in tavola degli anolini speciali, più buoni perché con, uova e farina, mescolano la solidarietà e la forza della comunità. È la ricetta di Parma Facciamo Squadra per aiutare chi ha bisogno: i bambini, quelli più fragili

 

UNA STAFFETTA LUNGA 48 ORE

Ora la Campagna rompe gli schemi con una staffetta lunga quarantott’ore, dove tantissimi amici si alterneranno ai taglieri nella grande cucina della Protezione Civile: l’obiettivo è produrre tutti insieme centomila anolini da venerdì 7 dicembre alle 13, alla stessa ora di domenica 9 dicembre. 

A mettere le mani in pasta, a sorpresa, anche tanti volti noti della nostra città. L’intera Giunta comunale, anzitutto, con il sindaco che preparerà l’anolino numero uno: un gesto simbolico per sottolineare che questa impresa, questo progetto, è della città tutta. E poi il Parma Calcio 1913 che, nella cucina del ristorante Romani, si è messo in gioco in uno spot da oggi su TV Parma e sui social, che ci invita a fare qualcosa di buono acquistando gli anolini sabato 8 e domenica 9 dicembre, dalle 10 alle 20, sotto i Portici del Grano, vicino al più grande albero di Natale della città. Chi non riuscirà a passare dalla piazza, li troverà nei giorni successivi nelle Conad cittadine

 

3 TIPI DI ANOLINI PER TUTTI I GUSTI

Si potrà scegliere fra anolini di carne, formaggio ma anche vegetariani (30 euro per i primi, 25 per gli altri due), venduti surgelati in sacchetti da un chilo, nelle borse termiche blu e gialle, belle e riutilizzabili. La bontà è assicurata dal sigillo di Antonio Battei e della Confraternita dell’anolino. 

 

SI CERCANO VOLONTARI

Chi volesse vivere qualche ora in cucina sentendosi parte di questa grande impresa, può segnalare la propria disponibilità a Forum Solidarietà (0521.228330); al momento si cercano ancora volontari per coprire alcuni posti scoperti nei turni che sono di quattro ore ciascuno, notti comprese. È garantito che nelle cucine di via del Taglio si respirerà un’aria speciale. La lista dei volontari è già lunga: ci sono le associazioni, le squadre che hanno aderito alla campagna, il Consorzio di Solidarietà Sociale, la cooperativa il Giardino di Noceto che si occuperà della filiera degli anolini vegetariani, i volontari e le comunità della Festa Multiculturale e i ragazzi che hanno partecipato ai campi di volontariato nelle scorse estati. Da un grande lavoro corale, l’immagine di una comunità intera pronta a mobilitarsi. E tutto è possibile quando ognuno mette il suo pezzo.  

Nella squadra, imprescindibili gli aiuti di Conad Centro Nord che ha offerto tulle le materie prime, le attrezzature e ciò che servirà a rifocillare i volontari; le donne del MOICA, casalinghe doc che porteranno in cucina la loro esperienza; il Comitato provinciale di Parma degli organismi di volontariato per la Protezione civile che metterà a disposizione competenza gastronomica, i locali, l’entusiasmo e un’energia trascinante.  

 

UN AIUTO CONCRETO AI BAMBINI DI PARMA

Ad anolini pronti, toccherà ai cittadini fare squadra scodellandoli nella propria cucina; chi acquisterà gli anolini solidai, infatti, aiuterà le associazioni di volontariato che a Parma si occupano dei diritti dei bambini a realizzare tre anni di progetti. Sono Auser, CAV, Emporio, Famiglia Più, Giocamico, Liberamente, Per ricominciare, Polisportiva Gioco, Portos. Associazioni che da tempo pensano ai piccoli in difficoltà, sostenendoli attraverso i beni di prima necessità, il materiale scolastico, l’aiuto nei compiti, lo sport e le opportunità culturali. Chi a cuore il benessere dei bambini sa che non basta il cibo per diventare grandi. 

Come sempre, ogni euro raccolto sarà moltiplicato per quattro grazie alla generosità di tre importantissimi compagni di strada, sono Barilla, Chiesi Farmaceutici e Fondazione Cariparma che a ogni donazione aggiungono lo stesso importo. Forum Solidarietà, Centro di Servizi per il volontariato, coordina l’intera campagna che si chiuderà il prossimo 13 gennaio. 

Per sapere tutto su Parma Facciamo Squadra c’è il sito www.parmafacciamosquadra.it dove è possibile donare on line in modo sicuro.  

 

Controlli della Polizia Pedemontana e Ispettorato del lavoro: elevate 11 sanzioni. Il presidente e sindaco Bianchi: «Garantire la legalità»

Nuovo blitz della Polizia Locale dell'Unione nei mercati della Pedemontana per contrastare l'abusivismo, il lavoro nero e la vendita di prodotti contraffatti.
Dopo i ripetuti controlli effettuati a Traversetolo, nella mattinata di venerdì 23 novembre gli agenti del nucleo e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro hanno passato al setaccio le bancarelle di Collecchio, scoprendo un ambulante in nero che ha portato all'immediata sospensione dell'attività commerciale per la quale prestava la sua manodopera irregolare.
Oltre a lui, sono stati pizzicati due dipendenti con contratti che violavano normative in materia di lavoro, e sono state elevate 9 sanzioni amministrative per altre irregolarità, dalla dimensione del banco troppo grande alla non esposizione dei prezzi, passando per la mancanza di licenza al seguito.

«Fortunatamente la stragrande maggioranza degli operatori che frequentano i nostri mercati è rispettosa delle leggi, ma non bisogna abbassare la guardia – commenta il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi –. Tutelare il lavoro garantendo agli ambulanti di accedere al mercato a parità di condizioni, senza che vi siano episodi di concorrenza sleale, è fondamentale. Per ringrazio i nostri agenti e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro per l'attività svolta».

«Si tratta di attività che spesso i cittadini non percepiscono, diverse dai canonici controlli stradali – aggiunge l'assessore alla Sicurezza dell'Unione e sindaco di Felino Elisa Leoni –. Ma sono attività importanti e dovute a chi rispetta le regole lavorando onestamente»

Il comandante della Polizia Locale Pedemontana, Franco Drigani, sottolinea come i controlli commerciali siano «una delle priorità, così come altre attività di carattere specialistico che stanno sempre più connotando l'azione dei nostri agenti».

Il cordoglio del presidente Bonaccini per la scomparsa di Bernardo Bertolucci: "Un emiliano geniale, ha saputo interpretare la sua terra cogliendone l'essenza e ha portato la sua arte nel mondo. Non potremo mai ringraziarlo e onorarlo abbastanza".

26 novembre 2018

Il grande maestro del cinema si è spento oggi all'età di 77 anni. Nato a Parma nel 1941, "ha consacrato l’Emilia-Romagna nel mondo come terra votata alla settima arte”, come dichiarato da Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura.

La continua ricerca di nuovi orizzonti non ha mai però spezzato il legame con le origini: un rapporto tormentato e creativo, che ha trovato espressione in alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema, persino in titoli impensabili." Inoltre continua - "Aveva iniziato a seguire con interesse l’istituzione di un Fondo per l’Audiovisivo regionale, confidando in una nuova generazione di cineasti che potessero riconsacrare di diritto l’Emilia-Romagna come terra di cinema. Continueremo a lavorare con impegno per fare in modo che sia così". - ha spiegato Massimo Mezzetti.

Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha diretto film di successo come Il conformistaUltimo tango a ParigiIl tè nel desertoNovecento e L'ultimo imperatore (ben nove Oscar), far cui miglior regista e migliore sceneggiatura non originale. È l'unico italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anch'egli assegnatario del riconoscimento, era italiano ma naturalizzato statunitense.

Nel 2007 gli fu conferito il Leone d'oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d'oro onoraria al 64º festival di Cannes.

“E’ un lutto gravissimo quello che ci colpisce con la scomparsa di Bernardo Bertolucci. Un lutto per la cultura mondialeper il mondo dell’arte cinematografica, per l’Italia, per quell’Emilia-Romagna che ha saputo dipingere così magistralmente cogliendone l’essenza”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto ricordare il maestro scomparso.

di LGC Parma 26 novembre 2018 - L'Istituto Comprensivo di Traversetolo ha vissuto una mattinata decisamente movimentata, erano da poco passate le 8 del mattino e gli alunni era appena entrati all'interno della scuola quando la madre di un alunna ha iniziato ad urlare, rifugiandosi poco dopo all'interno nell'androne all'entrata dell'edificio scolastico.

Asseriva di essere in pericolo e che il coniuge, col quale aveva avuto un alterco poco prima, volesse farle del male. Bidelli e docenti non sapendo come poter intervenire, hanno preferito chiamare i carabinieri. I militari giunti poco dopo hanno riportato la calma restituendo serenità all'ambiente scolastico. Il fatto risale a venerdì scorso.

Non è la prima volta che azioni compiute riconducibili a genitori interrompono la normale quotidianità scolastica, qualche anno fa il dirigente scolastico dovette allontanare delle donne che dopo aver accompagnato i figli a scuola si erano messe a parlare a voce alta nel cortile della scuola disturbando le lezioni, un'altra volta una docente fu costretta a presentare una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale contro una donna che la insultava, in un'altra occasione la verbalizzazione "insolita" di un'altra signora fu oggetto di una segnalazione alle autorità scolastiche.

Non mancano anche gli episodi più brutti come quello due genitori condannati a 1 anno e 8 mesi dal Tribunale per le presunte violenze inflitte al figlio che si era lamentato a scuola.

L'intervento tempestivo della Polizia di Stato ha permesso questa notte di recuperare una ingente refurtiva di materiale fotografico per un valore stimato di oltre 100.000 euro, sottratta ad un esercizio commerciale di via Emilia Est a Modena.

Modena -

Intorno alle 4.30 di questa mattina alla linea di emergenza 112 NUE è giunta la segnalazione di un furto in atto presso l'attività commerciale "Officina Fotografica": la saracinesca del negozio è stata divelta e nelle immediate vicinanze erano parcheggiati un furgone e un suv.

Le Volanti in servizio sul territorio sono subito intervenute sul posto provenendo da diverse direzioni nel tentativo di sorprendere i ladri e limitarne le vie di fuga. Una pattuglia imboccando via Emilia Est da via Cucchiari ha visto sopraggiungere ad alta velocità il suv che la puntava con il chiaro intento di speronarla; per evitare la collisione con i fuggitivi, la Volante ha sterzato repentinamente ed è scattato immediatamente l'inseguimento.

I ladri, per tentare di seminare la Polizia, hanno percorso ad altissima velocità un tratto di tangenziale per poi immettersi in via Vignolese ed imboccare contromano via Muratori e piazzale Risorgimento; una volta rientrati in tangenziale in direzione Bologna, grazie alla superiorità in termini di prestazioni e velocità del loro veicolo, sono riusciti a far perdere le proprie tracce.
Nel contempo una seconda Volante stava seguendo il furgone, che nonostante l'intimazione dell'alt, si è dato alla fuga a folle velocità lungo via Crespellani e via Bove. Proprio in via Bove, il conducente si è lanciato dal veicolo in movimento, che privo di una guida si è scontrato su alcune auto in sosta e finendo contro un muro di un palazzo. L'inseguimento è continuato a piedi. Il ladro scavalcando alcune recinzioni condominiali è riesciuto ad avere la meglio e a far perdere le proprie tracce.

All'interno del furgone è stata recuperata la merce rubata, 174 pezzi tra fotocamere professionali, videocamere, obiettivi fotografici, dispositivi flash, schede di memoria e accessori tecnici.

Tutta la refurtiva è stata riconsegnata al legittimo proprietario, dopo che la Polizia Scientifica ha effettuato i rilievi atti a recuperare tracce ed elementi utili per individuare gli autori della spaccata. Anche il furgone è stato messo a disposizione della Polizia Scientifica per consentire l'esaltazione di eventuali impronte papillari latenti.

Sono in corso serrate indagini per risalire all'identità dei ladri che, viste le modalità con le quali hanno agito e la particolare spregiudicatezza, con altissima probabilità appartengono ad un gruppo criminale specializzato in furti ai danni di esercizi commerciali.

Il dating online? Non funziona. Sul web aumentano le occasioni di flirtare, ma le coppie che si formano non durano nel tempo e per molti è anzi solo un'occasione per tradire.

L'abbondanza degli incontri ha reso "disfunzionale" il corteggiamento. A metterlo in evidenza è Anima Select che preconizza la fine del dating online e l'inizio di un nuovo tipo di "matchmaking". Il primo esperimento di successo è stato quello di eHarmony, ad implementarlo uno psicologo che però ha avuto il limite di fermarsi al livello della logica.

«Ora è il momento del "matchmaking", che però non è solo "mettere insieme". Il primo esperimento di successo è stato quello di eHarmony creato dallo psicologo Neil Clark Warren, che però ha avuto il limite di fermarsi al livello della logica. Noi andiamo oltre, vogliamo privilegiare un approccio "analogico" -e quindi la comunicazione non-verbale- per scoprire quello che le persone veramente vogliono e che nella maggior parte dei casi non emerge a livello razionale»spiega Giuseppe Gambardella, ideatore e ceo di Anima Select ( www.AnimaSelect.it) , l'organizzazione che ha rivoluzionato il mondo degli incontri grazie alle tecniche scientifiche dell'«abbinamento emotivo».

Con i siti e le app si hanno sempre più incontri -ma sempre più dispersivi- con un numero forse anche rilevante di sconosciuti connessi in rete, ma anche dispersi e quindi in realtà poco presenti. Secondo quanto rileva una ricerca della Global Web Index -inoltre- i siti di dating sono usati non solo per cercare l'amore, ma anche per tradire. Secondo la società inglese di consumer profiling, il 42% degli iscritti alle app come Tinder è sposato (30%) o comunque in una relazione (12%).

In pratica il concetto di dating online racchiude realtà molto diverse e in conflitto tra loro ed appena l'11% di chi utilizza i siti di incontri e le app è veramente interessato a trovare un partner duraturo. Un considerevole 23% degli utenti considera invece l'uso degli strumenti di dating sul web solo una "fonte di trasgressione".

«Senza considerare che -tra chat, email e messaggi WhatsApp che non sono altro che una "negazione seduttiva"- l'abbondanza degli incontri facilitata dai portali e dalle app ha reso "disfunzionale" il corteggiamento» osserva Roberto Sberna, direttore generale di Anima Select.

Nella migliore delle ipotesi, quando le intenzioni sono buone, qualche coppia si forma ma le possibilità di successo sono esigue. Lo dimostrano i fatti: il 98% delle coppie così formate alla fine scoppiano.

Hanno provato a cavalcare quest'onda portali come Badoo e Lovepedia, che si sono particolarmente rivolti agli under-30, oppure come Lovoo e Meetic, forse rivolti ad un pubblico un po' più grande. Ma alla base non vi è mai stato un vero servizio di matchmaking.

Nel 2000 a Pasadena, negli Stati Uniti, il metodo di eHarmony voluto dallo psicologo Neil Clark Warren è stato innovativo. E così anche l'approccio a livello europeo di Parship che nel 2001 lanciava un portale dedicato degli incontri seri, orientati a costruire una relazione duratura e basati sull'affinità di coppia.

«Questi sono i primi tentativi di matchmaking online, senz'altro meritevoli» commenta il fondatore di Anima Select. Ma il limite è stato quello di fermarsi a livello della logica.

Ora Gambardella vuole andare oltre ed il suo asso nella manica è il «metodo delle discipline analogiche». Come nel 2000 per eHarmony, anche qui, dietro, vi è uno psicologo famoso: Stefano Benemeglio, padre delle discipline analogiche, noto per i molti esperimenti di successo portati avanti nelle sedi più prestigiose includendo anche l'Ordine dei Medici di Madrid e per la sua ampia ricerca portata avanti fin dagli Anni Settanta quando fu counselor e coach di numerose stelle di Hollywood.

Proprio dopo aver partecipato ai corsi tenuti dallo psicologo romano, l'imprenditore italo-inglese ha lanciato questa nuova iniziativa che -attraverso parametri analogici- consente ad Anima Select di offrire la possibilità di raggiungere un pieno benessere emotivo e trovare quella che veramente è la propria anima gemella.

Le probabilità di riuscita sono elevatissime poiché a priori il «match» avviene solo con persone che hanno una tipologia analogica compatibile. Seguendo queste tecniche scientifiche, le coppie così formate hanno sempre un "incastro reale"basato sulla determinazione di 8 tipologie emotive.

Dopo il flop delle app come Tinder -che a livello mondiale si stima avere oggi 50 milioni di iscritti, costretti ad acquistare servizi extra per vedere risultati che poi sono scarsi e non si capisce chi veramente può pensare di poter capire da un paio di foto e due righe di presentazione se una persona è veramente compatibile- nasce dunque un nuovo approccio che niente ha a che vedere con quello che esisteva negli Anni Ottanta, ma che tiene conto degli aspetti più profondi e innovativi della psicologia umana, prestando una particolare attenzione al benessere emotivodella persona.

La persona giusta è una sola ed è improbabile trovarla su un'app, ma in amore non bisogna mai accontentarsi. Nella vita reale, basandosi sulla propria tipologia analogica, trovare il partner speciale che si è sempre sognato non è poi così difficile. Per cominciare basta sottoporsi ad un semplice test, disponibile gratuitamente sul portale di Anima Select ( www.AnimaSelect.it ).

Domenica, 25 Novembre 2018 11:30

Commissari - sulle tracce del male

Da sabato 24 novembre e per 8 serate andrà in onda la seconda serie di "Commissari – sulle tracce del male" un programma condotto da Pino Rinaldi e realizzato con la collaborazione della Polizia di Stato.

La serie racconta l'attività d'indagine svolta dagli "investigatori" della Polizia di Stato su alcuni casi di cronaca giudiziaria avvenuti in diverse città d'Italia che hanno segnato profondamente il loro lato umano.

Protagonista di ogni puntata è il "Commissario" che ha trattato il caso, colui che alla fine si è trovato faccia a faccia con il responsabile del reato. Sarà lui, intervistato da Pino Rinaldi, il volto e la voce narrante del racconto dell'attività investigativa svolta.

Il racconto del "Commissario" sarà arricchito dal materiale documentaristico di repertorio e dal ricordo dell'esperienza vissuta insieme alla sua squadra che lavorando al suo fianco ha contribuito alla risoluzione del caso di cronaca giudiziaria.

Prima Puntata - La Donna senza mani
È il 5 novembre del 2009, siamo a Varese, il "Commissario" Sebastiano Bartolotta è a cena.
Riceve la telefonata da un suo collaboratore che gli comunica che c'è stato un omicidio, una donna è stata uccisa nella propria abitazione con ventidue coltellate e le sono state mozzate le mani.
Il "commissario" si precipita immediatamente sul luogo del delitto. Perché tanta ferocia? Chi puo' aver compiuto quel gesto così efferato?
In questa puntata Pino Rinaldi e il Dirigente della Polizia di Stato Sebastiano Bartolotta ripercorrono le fasi delle indagini per arrivare alla verità.

"COMMISSARI - Sulle tracce del male" è un programma di Giuseppe Rinaldi scritto con Marcello Conte, Produttore esecutivo Giovanna Canosa, Delegato Rai Valeria Durante, Regia di Andrea D'Asaro. Una produzione Magnolia per Rai.

Nell'ambito della campagna permanente della Polizia di Stato "Questo non è amore", domani 25 novembre, in occasione della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", verrà allestito, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in Largo San Giorgio a Modena, un punto d'ascolto, ove personale della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell'Ufficio Sanitario, coadiuvato dalla locale AUSL e dal Centro Antiviolenza, favorirà un approccio proattivo con l'utenza.

L'obiettivo della campagna di sensibilizzazione è quello di agevolare l'emersione del fenomeno della violenza di genere, garantire supporto ad eventuali vittime e fornire una corretta informazione in materia.

 

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In Aula Magna, in concomitanza con l’apertura dell’anno accademico, affollata cerimonia in onore del fondatore del Gruppo Abele e di Libera. Lunghi applausi dalla platea.
 

Parma –

L’intervento sociale come etica della responsabilità: ha puntato su questo Don Luigi Ciotti nella lectio doctoralis tenutasi ieri pomeriggio all’Università di Parma nel corso della cerimonia con cui l’Ateneo gli ha conferito la Laurea magistrale ad honorem in Psicologia dell’intervento clinico e sociale.

Una cerimonia intensa e partecipata che ha costituito anche l’apertura ufficiale dell’anno accademico 2018-19. Aula Magna gremita: presenti numerose autorità, esponenti del mondo della cultura e dell’associazionismo, docenti, studenti e cittadini. Tutti insieme per prendere parte al tributo dell’Università di Parma al fondatore del Gruppo Abele e di Libera:alla vita e all’esempio del sacerdote che dell’impegno civile e sociale, dell’attenzione ai più deboli e della lotta alla criminalità ha fatto da sempre la propria bandiera.

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«Siamo qui per rendere onore alla costante e infaticabile opera di Don Ciotti nel proporre interventi innovativi nei modelli educativi, al suo continuo richiamo all’affermazione dei valori della legalità, della democrazia e della solidarietà, alla sua lotta coraggiosa e incessante per contrastare il fenomeno mafioso e le sue ignobili logiche criminali», ha detto il Rettore Paolo Andrei subito dopo l’intervento d’apertura del Coro universitario “Ildebrando Pizzetti”. «Questa Laurea ad honorem – ha aggiunto - celebra un uomo la cui vita è stata da sempre orientata all’attenzione e all’aiuto ai più deboli e agli emarginati, a cominciare dal sostegno verso gli adolescenti in contesti difficili e nelle carceri minorili, e poi verso i tossicodipendenti, le giovani vittime della tratta per la prostituzione, e verso tutte le forme di disagio sociale in cui troppo spesso cadono soggetti fragili, che non trovano supporto né nelle proprie famiglie, né in altri contesti sociali».

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Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, è spettata la lettura della motivazione della Laurea ad honorem, conferita «per l’impegno sociale nell’accogliere le varie forme di disagio e nel proporre interventi innovativi, l’alto senso etico, il richiamo alla responsabilità delle azioni individuali e collettive, l’adesione a una visione delle comunità educanti fondata su legalità e giustizia sociale».

È stata invece Luisa Molinari, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, a pronunciare la laudatio«È dall’inizio degli anni Settanta, da quando, appena ordinato sacerdote, gli fu assegnata la strada come parrocchia, che Don Luigi Ciotti fa sentire la sua voce esponendosi in prima persona al fianco di chi si trova in situazioni di povertà, di minoranza, di fragilità, di disagio. Oggi l’Università di Parma ne celebra l’impegno civile e sociale con la laurea honoris causa in Psicologia dell’intervento clinico e sociale, e lo fa nella sua aula più bella e più rappresentativa, consapevole però che i luoghi chiusi e i muri sono invisi a don Luigi», ha spiegato la prof.ssa Molinari, che si è poi soffermata su alcune delle “parole chiave” della vita e dell’agire di Don Ciotti: dalla partecipazione («Don Luigi ha costruito attorno alla partecipazione il perno del suo impegno e delle sue scelte coraggiose e controcorrente») alla formazione, dalla responsabilità alla necessità di prendere posizione«Di fronte ai bivi della vita, a quelli grandi e a quelli piccoli, che incontriamo ogni giorno, dobbiamo prendere posizione. Decidere da che parte stare. Questa è responsabilità, per don Luigi. Senza sconti per nessuno».

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Tutti temi ribaditi dallo stesso Don Ciotti nella sua lectio doctoralis, intitolata appunto Le persone, la strada, l’ambiente, la vita: l’intervento sociale come etica della responsabilità.

«Non merito tutto questo - ha esordito Don Ciotti - perché oggi più che mai mi sento molto piccolo. Sento però la forza del noi: sento dentro di me la necessità di unire le forze degli onesti per diventare una forza etica, sociale, culturale, politica al servizio del bene comune». Nella sua lectio, sottolineata più volte da lunghi applausi, Don Ciotti ha parlato tra l’altro di accoglienza, democrazia, etica della responsabilità, impegno, povertà, speranza, ambiente e conversione ecologica. Il punto fermo del suo agire continua però a essere la strada: «Ho avuto due maestri, la strada e le persone che la strada mi ha fatto incontrare. Guai se venisse meno nella mia vita la strada, i poveri, gli ultimi, quei volti, quell’intreccio di storie», ha continuato, ribadendo ancora il valore del noi: «Questa laurea non è assegnata a Luigi Ciotti ma ai tanti che mi hanno accompagnato, insegnato, spesso sostenuto. In 55 anni  di impegno ho cercato di andare incontro ai bisogni delle persone, di non essere indifferente, di lasciarmi toccare dalle vite degli altri, a partire dagli ultimi e dagli indifesi». E in chiusura un monito: «La povertà è un crimine di civiltà, la speranza invece non è un reato».

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Il Rettore Paolo Andrei ha voluto sottolineare la concomitanza del conferimento della Laurea ad honorem a Don Ciotti con l’apertura ufficiale dell’anno accademico. Una scelta precisa, non una coincidenza casuale: «Sono profondamente convinto, infatti, che i valori di cui Don Ciotti è testimone grazie al suo impegno e alla sua perseveranza, possano essere di grande stimolo per la nostra Comunità Accademica. Come spesso amo ripetere, infatti, potremo raggiungere traguardi straordinari nei processi educativi e formativi, nell’attività di ricerca scientifica e nel rapporto con la società in cui la nostra Università è innestata solo se sapremo orientare eticamente i nostri comportamenti, volendo tenacemente promuovere e difendere la dignità di ogni persona umana», ha spiegato, aggiungendo poi: «Abbiamo una forte responsabilità a cui non possiamo né vogliamo sottrarci: accompagnare la formazione delle generazioni future non solo di professionisti, ma soprattutto di cittadini, di uomini e donne che sapranno impegnarsi per il bene della nostra Società. La figura di Don Ciotti possa essere per tutti noi esempio e monito per il nostro agire quotidiano anche all’interno dell’Accademia». Proprio in quest’ottica, il Rettore ha rimarcato tra l’altro «la nascita del Presidio universitario di “Libera” a Parma, dedicato a Ilaria Alpi e al quale hanno già aderito diversi Studenti del nostro Ateneo», avvenuta questa mattina al Campus durante l’incontro di Don Ciotti con gli studenti.

 

Servizio fotografico a cura di Francesca Bocchia 

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Andrea Corò, volto noto a Parma per aver fondato dieci anni fa PORTOS, Associazione Culturale di Promozione Sociale, è venuto a mancare oggi, giovedì 22 novembre, dopo avere lottato a lungo contro una grave malattia

Da anni al fianco della compagna Sara Vasé, era impegnato con iniziative solidali sia in città che fuori Parma, come nel caso del terremoto in Emilia del 2012. Tanti i progetti realizzati in questi anni, fra cui l’appuntamento ormai ricorrente con i doni nel periodo di Natale, ai piccoli pazienti del Maggiore ricoverati nel Reparto di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta da Edoardo Caleffi.

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Gazzetta dell’Emilia si stringe attorno a Sara, famiglia e amici.

Sotto accusa i macchinari cuore-polmone utilizzati durante gli interventi di cardiochirurgia presso il Salus Hospital, che sarebbero state il vettore del micobatterio chimera. Il Ministero della Salute apre un’inchiesta. Al vaglio un centinaio di cartelli cliniche. Sei morti sospette anche in Veneto.

REGGIO EMILIA -

È il micobatterio chimera il responsabile del decesso di due pazienti, avvenuta questa estate, dopo essere state ricoverati presso il Salus Hospital di Reggio Emilia per un intervento di cardiochirurgia. 

Sotto accusa le macchine cuore-polmone che consentono la circolazione extracorporea nel corso di alcuni particolari interventi cardiochirurgici. Il batterio, infatti, potrebbe essersi annidato nell’acqua per raffreddare l’apparecchiatura e da qui essersi liberato un aerosol con il microrganismo, che ha contagiato i pazienti. 

I casi sono stati segnalati al Ministero della Salute e la Regione Emilia Romagna ha aperto un’inchiesta. L’attenzione si è concentrata, come si legge in una nota della Regione, su una ventina di macchine cuore polmone, di cui cinque già dismesse, delle trenta presenti in Emilia Romagna. Saranno poi passate al vaglio le cartelle cliniche di altre due pazienti, poi deceduti, ricoverati presso la stessa clinica e segnalati come “casi sospetti”. I controlli, poi, sono stati avviati anche su un centinaio di cartelle sanitarie relative a persone sottoposte a interventi di cardiochirurgia, soprattutto a carico delle valvole cardiache, nel periodo 2010-2017

“Siamo di fronte a un evento raro, causato probabilmente da un lotto di macchinari prodotti dalla stessa azienda”, ha dichiarato l’Assessore per la Salute dell’Emilia Romagna Sergio Venturi, che ha aggiunto, “La Regione sta preparando un'informativa che invierà a tutti i pazienti operati nelle cardiochirurgie che hanno richiesto l'utilizzo della macchina cuore-polmone. "Vogliamo informarli sulle infezioni e che qualora avvertissero quei sintomi per periodi prolungati si devono rivolgere al medico di base".

 

MA CHE COS’È IL MICOBATTERIO CHIMERA?

Si tratta di un batterio identificato per la prima volta nel 2004, comunemente diffuso in natura, in particolare nell’acqua potabile e generalmente non è pericoloso per la salute. “Casi invasisi da micobatterio chimera”, fa sapere il Ministero della Salute, “sono stati riscontrati in Europa, e non solo, e sono stati associati all’utilizzo di dispositivi di raffreddamento-riscaldamento (Heater-Cooler Devices Hcd) necessari a regolare la temperatura del sangue in circolazione extracorporea durante interventi cardiochirurgici, per lo più per la contaminazione dei pazienti tramite aerosol proveniente dall’acqua delle taniche dei dispositivi”. “La prima identificazione di un caso di infezione associato a questo tipo di dispositivo”, aggiunge il Ministero, “risale al 2014, anche se attraverso indagini retrospettive è stato possibile riconoscere casi verificatisi a partire dal 2001”

Attualmente, per i casi di infezione da micobatterio chimera, non esiste una terapia e la mortalità si attesta attorno al 50%. Il periodo di incubazione dopo l’esposizione è piuttosto lungo e dura in media 17 mesi, con un range da 3 a 72. I sintomi sono aspecifici e includono affaticamento, febbre e perdita di peso. A questo proposito, la Regione Emilia Romagna sta preparando un’informativa che invierà a tutti i pazienti ricoverati nelle strutture di cardiochirurgia, operati con l’utilizzo della macchina cuore-polmone, invitandoli a rivolgersi al proprio medico curante nel caso di verificassero successivamente al ricovero sintomi febbrili. 

 

LA REPLICA DELLA CLINICA SALUS HOSPITAL DI REGGIO EMILIA

Intanto, anche la clinica Salus Hospital di Reggio Emilia, in una nota ha voluto precisare che “i pazienti cardiochirurgici coinvolti nell’indagine erano affetti da polipatologie e al momento non risultano comunicazioni di casi accertati”. Ha poi aggiunto che “All’epoca dei fatti l’esistenza e la probabilità di esposizione al batterio tramite l’utilizzo di questi macchinari non poteva essere conosciuta, perché i medici italiano hanno appreso tale problematica successivamente”.

Sui macchinari, prodotti dall’azienda Stockert di Friburgo, la clinica ha poi specificato che la manutenzione “è stata eseguita dall’azienda distributrice italiana con cadenza annuale, seguendo le indicazione per il trattamento dell’acqua con l’azione battericida” e che i macchinari “sono stati immediatamente dismessi e sostituiti con modelli aggiornati”.

sulla sterilizzazione ha aggiunto "I rigorosi processi di sterilizzazione degli ambienti, del personale preposto per tutto il periodo di impiego dei macchinari e dei macchinari stessi in uso nelle sale operatorie di Salus Hospital sono sempre stati eseguiti con estrema accuratezza di tutti i protocolli previsti. E tutti i certificati di analisi sono sempre risultati negativi al Mycobacterium chimaera".

L’ospedale ha poi ribadito che: “Il presunto legame fra alcuni dei decessi e le infezioni tramite il macchinario di riscaldamento extracorporeo è attualmente ancora in fase di valutazione da parte degli organi preposti”.

Intanto, si indaga anche su altri sei casi sospetti in Veneto.

Controlli congiunti della Polizia Municipale e del SIAN: chiuso un pubblico esercizio in via Emilia Est per gravi carenze igienico sanitarie.

Parma -

Continuano i controlli congiunti del Reparto di Polizia Annonaria Amministrativa della Polizia Municipale e del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna, con verifiche a tutela dei consumatori. Nello specifico, è stato ispezionato un pubblico esercizio in via Emilia Est, apparentemente ordinato ed in perfette condizioni igienico sanitarie ma, con “dispense” e cucina in pessime condizioni. Al controllo degli ispettori utensili e contenitori, destinati ad uso alimentare, si presentavano sudici rovinati ed in parte rotti. Ceppi di lavorazione stoccati a terra vicino al bidone dei rifiuti. Sul piano di lavorazione detersivo sfuso vicino a gamberi sfusi. Nell’area di lavorazione SUSHI era presente del pesce conservato in frigo privo di alcuna indicazione e non bonificato (la scheda di abbattimento compilata al 17/11 con impiego 20/11). Il pesce è stato alienato immediatamente.

Tale situazione ha portato il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna a disporre la chiusura immediata dell’attività fino al ripristino delle condizioni igienico sanitarie, con comunicazione al settore competente del Comune di Parma per il prosieguo di competenza. Inoltre l’attività è stata sanzionata per la carenza d’igiene ed il non rispetto della procedura di lavorazione del SUSHI (abbattimento), per la mancata esposizione degli orari di apertura e chiusura e la mancata esposizione esterna del menù.

"Si conferma l'ottimo lavoro degli agenti del Reparto Polizia Annonaria della Polizia Municipale e del SIAN" commenta l'Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma Cristiano Casa "Continuano i controlli a tappeto sul nostro territorio a tutela della salute dei consumatori e della concorrenza. Continueremo con rigore, sia perchè quello che viene riscontrato in questi esercizi è inaccettabile, sia perchè nella città di Parma, dove il cibo è una colonna portante di identità ed attrattività,non è possibile vi siano esercizi commerciali che prestano scarsa attenzione alle materie prime ed alla tutela della salute dei clienti. A Parma attività di questo tipo hanno e continueranno ad avere la vita difficile".  

Da dieci anni porta in teatro temi di rilevanza sociale. Con Parma facciamo Squadra sostiene i diritti dei bambini.

Parma -

Anche Zona Franca aderisce a Parma Facciamo Squadra, la Campagna che tutela i diritti dei bambini in difficoltà, grazie ai progetti delle associazioni di Parma e provincia. 

Come raccontano le parole della presidente Franca Tragni: “l’associazione Zona Franca è nata nel 2008 per sviluppare in chiave teatrale tematiche di rilevanza sociale, favorendo la diffusione dei concetti di dignità sociale e inclusione. Zona Franca crede molto nel fare squadra e noi stessi siamo una squadra, ma aderire a questa campagna ci ha permesso di fare squadra con la comunità, amplificando con l’unione la forza della solidarietà. Essere parte di Parma Facciamo Squadra è un onore perché ci consente di contribuire in modo efficace a garantire pari opportunità ai bambini di oggi e agli uomini di domani, facendo un piccolo passo avanti per la costruzione di un futuro migliore”.

Tutti possono aiutare i bambini più fragili ad avere le stesse opportunità degli altri; per contribuire con una donazione basta andare sul sito www.parmafacciamosquadra.it dove si può donare on line e conoscere meglio la campagna.

Ogni euro raccolto viene moltiplicato per quattro perché Barilla, Chiesi Farmaceutici e Fondazione Cariparma ne aggiungono uno per ciascuno

 

Una mamma e la sua neonata hanno avuto salva la vita grazie a una diagnosi tempestiva compiuta all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Tutto ha avuto inizio la sera del 10 luglio scorso quando una giovane donna L.G. di 33 anni, giunta alla 26esima settimana di gravidanza, veniva trasportata all’Arcispedale e condotta in Ostetricia e Ginecologia in preda a una grave crisi ipertensiva sin da subito affrontata dai medici del reparto in maniera opportuna, secondo i criteri dettati dai protocolli di emergenza.

Alle 6 del mattino successivo, vista la situazione molto seria, veniva convocato d’urgenza il dottor Aurelio Negro, medico ospedaliero esperto nella gestione della pressione alta e titolare di un incarico di alta specialità per le sindromi ipertensive presso il Dipartimento Internistico. Giunto in ospedale il professionista rivalutava la paziente insieme ai colleghi ginecologi: il quadro clinico (valori della pressione arteriosa molto elevata: 220 su 140) poteva far pensare a una comune Eclampsia, sindrome che sovente insorge dopo la 20esima settimana di gravidanza e di cui nella nostra provincia si riscontrano 200 casi all’anno. Ma dopo un colloquio più approfondito con la giovane signora, il medico si accorgeva che qualcosa non andava; quella possibile diagnosi non era del tutto convincente.

La donna, grazie anche alla preziosa collaborazione della madre presente in sala, riferiva infatti che da tempo soffriva di dolori muscolari crampiformi, stato d’ansia e irritabilità costante, stanchezza con debolezza muscolare, tachicardia con sudorazione e talora cefalea. Si decideva, di fronte a questi dati di sottoporla dapprima a una ecografia addominale e poi a una risonanza magnetica in urgenza. In 48 ore grazie alla collaborazione di diversi specialisti, si raggiungeva una diagnosi che le ha salvato la vita. Si trattava in effetti di un feocromocitoma, una neoplasia che ha origine nei surreni. In sostanza un raro tumore surrenalico che produce adrenalina e che, se non riconosciuto e curato in tempo, può portare a conseguenze gravi fino anche alla morte.

Per dare un’idea della frequenza con cui si verifica questa patologia nelle donne gravide – spiega il dottor Negro – l’ultima diagnosi effettuata in tal senso la realizzammo circa 25 anni fa. In letteratura saranno riportati 15-20 casi di donne incinte affette dalla malattia. Quello che abbiamo fatto non è nulla di speciale. Il difficile è sempre mettere insieme i pezzi del puzzle in modo giusto. Grazie alla individuazione della malattia siamo riusciti a prescrivere in maniera tempestiva la corretta terapia farmacologica che ha consentito di tenere sotto controllo la situazione fino alla data del parto con taglio cesareo programmato”.

Il 16 agosto scorso, alla 33esima settimana, è nata la bimba, l’11 ottobre la signora è stata sottoposta a surrenectomia (intervento chirurgico che consiste nell’asportazione del surrene affetto) e quel che più conta è che una famiglia è stata sottratta al peggio. Ai ringraziamenti da parte dei famigliari a tutti i professionisti coinvolti si aggiunge il grande apprezzamento da parte della Direzione dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia.

Fonte: Ufficio Stampa AUSL RE

 

Parma protagonista a Bisela per la Terza edizione della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che promuove all’estero l’agroalimentare e la cucina italiana di qualità come segno distintivo del “Made in Italy”.

In questa occasione, l'Ambasciata Italiana in Svizzera ha ospitato presso l’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, un’iniziativa dedicata al nostro territorio. Le eccellenze enogastronomiche, turistiche e culturali di Parma sono state presentate dal Sindaco Federico Pizzarotti, dall’Assessore al Turismo Cristiano Casa insieme alla cucina e alle degustazioni di Parma Quality Restaurants curate dagli chef Filippo Cavalli e Andrea Nizzi. I celebri piatti della cucina parmigiana, grazie a loro, e accompagnati dai vini del nostro territorio hanno stupito gli ospiti.

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L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore italiano in Svizzera Marco Del Panta, della vice Presidente del Cantone di Basilea Città Eva Herzog e di Fabrizio Macrì, Segretario Generale  della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

“Basilea ci ha accolto con molto entusiasmo” Ha commentato Federico Pizzarotti “Era attesa la possibilità di conoscere il nostro territorio, una capitale della cultura, dell’industria alimentare e non solo, una destinazione turistica di rilievo. Le nostre filiere, i nostri imprenditori e la nostra passione hanno dato l’idea agli amici svizzeri della bellezza di Parma”.

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“E' stata una grande occasione di promozione della nostra città e del nostro territorio” dice soddisfatto l’Assessore Cristiano Casa “Ci sono stati contatti interessanti per  l’evoluzione di un mercato di rilievo e per lo sviluppo delle nostre politiche di valorizzazione delle eccellenze locali”.

L’Ambasciatore italiano in Svizzera Marco Del Panta, dopo aver ricordato che l’evento si inserisce nell’ambito della III settimana della cucina italiana nel mondo, ha offerto un intervento dove ha sottolineato l’impegno del Governo e del Ministero degli affari esteri a favore della promozione integrata del territorio italiano. “In questo senso” ha detto Marco Del Panta  “la città di Parma può considerarsi un esempio paradigmatico: una “piccola” città che è anche una “grande” capitale in grado di offrire ai visitatori e di esportare all’estero le migliori eccellenze italiane nei campi enogastronomico, artistico, culturale, musicale.” 

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Mercoledì, 21 Novembre 2018 14:29

A Sorbara l’ultimo saluto alla piccola Noemi

Si sono tenuti questa mattina nella frazione di Bomporto i funerali della bimba di 11 anni deceduta domenica a causa di un arresto cardiaco. I compagni di classe seguiti da uno psicologo per elaborare il lutto

SORBARA DI BOMPORTO (MO) –

Si sono tenuti questa mattina nella chiesa di Sorbara i funerali della piccola Noemi Nesi, la bambina di 11 anni morta domenica pomeriggio in seguito a un arresto cardiaco mentre si trovava in casa con i genitori. 

Tanta commozione per la scomparsa della piccola che, sebbene si fosse trasferita con la famiglia nella frazione di Bomporto da Pistoia appena un anno e mezzo fa, aveva conquistato il cuore dei compagni di classe e delle insegnanti della scuola elementare di Sorbara, dove frequentava l’ultima classe. 

Fin da piccolissima, Noemi si è dimostrata una guerriera. Nel 2007, a pochi mesi dalla nascita, i medici le hanno diagnosticato una cardiomiopatia dilatativa e un grave scompenso cardiaco. Fin da subito era stato chiaro che Noemi aveva bisogno di un cuore nuovo. Tuttavia, all’aggravarsi delle sue condizioni, in mancanza di un donatore, a sei mesi di vita, le era stato impiantato un cuore artificiale, alla quale era rimasto attaccata per nove mesi, a fronte di una durata media nella storia clinica di soli tre mesi. Un vero miracolo, a dimostrazione anche della tempra e della voglia di vivere della bambina. Finalmente, nel novembre del 2008, i cardiochirurghi dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna sono riusciti a eseguire il trapianto grazie a un piccolo donatore.

Quel cuore nuovo ha accompagnato Noemi per 11 anni, fino al pomeriggio di domenica, quando la bimba è stata trovata incosciente dai genitori nella sua cameretta. Inutili i soccorsi tempestivi dei sanitari, intervenuti in via della Quercia con due ambulanze e l’elisoccorso. Per più di un’ora il personale medico ha eseguito il massaggio cardiaco nella speranza di fare ripartire il cuoricino di Noemi, ma per la bimba non c’era più nulla da fare. 

Sconcerto e smarrimento tra i compagni di scuola di Noemi, che hanno avuto la notizia della sua scomparsa a piccoli passi e che nell’elaborazione del lutto sono stati affiancati da uno psicologo.

Gazzetta dell’Emilia è entrata nel comando provinciale di Parma, sito in Via Chiavari, per conoscere e raccontare da vicino i Vigili del Fuoco, un Corpo Nazionale al servizio dei cittadini, sempre in prima linea durante le situazioni di emergenza.

Articolo di Sara Bondani 

Parma -

Sono da poco passate le nove e il telefono squilla. In caso di emergenza, il primo soccorso parte dalla Sala Operativa. E’ questo, infatti, l’ufficio che riceve le chiamate dei cittadini o delle altre Forze dell’Ordine e proprio da lì inizia la nostra visita al Comando provinciale di Parma, accompagnati da Fabrizio Finuoli, Sostituto Direttore Antincendi Capo Esperto e Responsabile Informazione e Comunicazione

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A rispondere al 115 è uno dei due addetti di turno preposti. Un momento fondamentale, per adempiere al meglio alla richiesta di soccorso. Il primo contatto telefonico e la tempestiva raccolta di informazioni precise servono, infatti, a valutare a dovere il numero di unità e i mezzi di soccorso da mettere in campo. Mentre siamo lì, assistiamo in diretta ad una richiesta di intervento per fuga di gas. In 60 secondi i Vigili del Fuoco sono pronti a partire. Il mezzo è appena stato controllato, come avviene alla fine di ogni turno di 12 ore, e gli uomini scattano subito all’avviso della campanella. In un attimo sono tutti sul mezzo di soccorso che esce a sirene spiegate.

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Una vera corsa contro il tempo. L’obiettivo ministeriale è infatti quello di coprire l’intero territorio di competenza di ciascuna sede in soli 20 minuti, cosa non facile data la vastità di ogni pertinenza.

Nella provincia di Parma, oltre al Comando di Via Chiavari, sono presenti quattro Distaccamenti quali Fidenza, Langhirano, il Distaccamento Aeroportuale e quello dei Volontari di Borgotaro. Quando capita che i mezzi impiegati non siano sufficienti per raggiungere le zone più periferiche del territorio in breve tempo, viene chiesto l’aiuto del Nucleo Elicotteri Vigili del Fuoco di Bologna. 

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In caso di emergenza pochi minuti fanno davvero la differenza. Servono prontezza, efficienza ed una buona dose di coraggio e prestanza fisica, ma non solo, servono nervi saldi e lucidità nell’agire nonostante l’alto tasso di stress. 

Per questo motivo, - ci spiega Fabrizio Finuoli - l’attenzione del Ministero dell’Interno è sempre più rivolta al sostegno degli operatori in ambito psicologico, che si rende necessario per affrontare le situazioni a forte impatto emotivo, evitando possibili disturbi post-traumatici. Il Corpo, infatti, è sempre in prima linea a fronteggiare le emergenze, sia a livello locale che nazionale. Nel recente tragico caso del crollo del Ponte Morandi a Genova, avvenuto nel mese di agosto, anche personale del Comando dei Vigili del Fuoco di Parma si è unito a prestare soccorso fra le macerie. Sicuramente uno dei momenti più significativi di questo ultimo anno di attività. 

L’essere sempre in prima linea a fronteggiare calamità naturali e grandi eventi disastrosi fa assumere alla figura dei Vigili del Fuoco una veste eroica rendendoli molto amati dalla gente. Ne sono prova tangibile i numerosi gesti di affetto da parte dei cittadini. Capita spesso - ci dicono - che giungano al Comando donazioni spontanee di persone grate e affezionate al Corpo. Gesti che ripagano della grande umanità dimostrata nel servizio a favore degli altri, giorno e notte, a soccorso di persone, ma anche a salvaguardia di beni e a tutela dell’ambiente.

Le richieste di intervento giunte al Comando di Parma nel 2017 sono state più di 4mila e hanno riguardato per lo più, incendi, incidenti stradali e infortuni sul lavoro.

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Le attività svolte includono poi, oltre al soccorso tecnico urgente, la prevenzione incendi, la formazione dei lavoratori e i servizi di vigilanza nelle manifestazioni pubbliche. Numerose anche le collaborazioni con Enti pubblici e privati per diffondere la cultura sulla sicurezza, tramite esercitazioni e visite di istruzione per le strutture scolastiche. Grazie ad attività come “Pompieropoli” lo scorso anno sono stati coinvolti circa 1000 studenti delle scuole di Parma. Ed è proprio l’ampio ventaglio di attività che, negli ultimi vent’anni, ha agevolato l’ingresso di quote rosa all’interno di un lavoro considerato da sempre prerogativa maschilePresso il Comando di Parma attualmente sono in servizio tre donne, fra cui il Vice Comandante Annalicia Vitullo, fuori sede durante la nostra visita.

“E’ una concezione un pò vetusta quella che associa al nostro lavoro l’immagine del Vigile del Fuoco solamente uomo” - ci spiega Ilenia Casiddu, 34enne originaria di Cagliari e da Settembre 2016 operativa in via Chiavari.

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“Fermo restando che la prestanza fisica abbia un ruolo fondamentale in taluni servizi e anche per entrare in questo Corpo sia necessario superare dure prove pratiche - uguali per ambo i sessi -, ci sono molti casi in cui non serve dare prova di forza, proprio per l’ampia casistica di interventi effettuati regolarmente.” - racconta. Quando le chiediamo poi di possibili pregiudizi dovuti al suo essere una bella e giovane donna, in un ambito lavorativo a forte prevalenza maschile, non fa che confermare il clima sereno che si respira in Caserma. “Per fortuna non sono trattata diversamente da un uomo e con i colleghi ho instaurato un bellissimo rapporto. Siamo tutti uguali e vige un atteggiamento molto collaborativo”. 

Inutile quindi farne un discorso di genere, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è una grande famiglia unita dalla volontà di prestare servizio a favore degli altri, come recita la frase storica del Comando di via Chiavari “Omne pro alieno bono - tutto per l'altrui bene”.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Sette apparecchiature di ultima generazione per la dialisi. La generosa donazione in memoria del marito Ugo Sandei. La moglie Bruna Sartori: "Questa apparecchiature hanno consentito a mio marito di vivere 13 anni e abbiamo deciso di ringraziare il reparto che ci ha amorevolmente seguito".

Parma -

"Queste apparecchiature hanno consentito a mio marito di vivere per 13 anni nonostante la malattia e così, insieme ai miei figli Pietro e Stefano, abbiamo deciso di ringraziare il reparto dove abbiamo trovato tanta professionalità e tanta umanità in ogni momento della nostra lunga frequentazione". Sono le parole commosse di Bruna Sartori quando annuncia al Prof. Enrico Fiaccadori, direttore della Nefrologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, la sua intenzione di donare ben sette apparecchiature per dialisi che andranno a sostituire quelle più obsolete e rinforzeranno la dotazione del reparto che potrà così offrire ai pazienti ricoverati nelle strutture del Maggiore le tecnologie più avanzate per la cura dell'insufficienza renale.

Una donazione importante quella della signora Sartori che come unico ringraziamento ha chiesto di dedicarla al marito Ugo Sandei, recentemente scomparso. "L'ho fatto con il cuore - afferma la signora - sperando che migliori sempre di più le condizioni di vita dei pazienti che dipendono da queste macchine".
E il suo obiettivo sarà raggiunto, come spiega il professor Fiaccadori: "Le nuove apparecchiature sono molto versatili e consentono un trattamento personalizzato a seconda delle condizioni in cui si trova il paziente. Inoltre sono semplici da usare, con un indubbio vantaggio in termini di sicurezza sia per i pazienti sottoposti al trattamento che per il personale sanitario. Sono facili da trasportare al letto del paziente in qualsiasi reparto esso si trovi ricoverato, ad esempio Rianimazione, evitando il notevole disagio di un suo spostamento".

Il trattamento dialitico dell'insufficienza renale cronica è notevolmente impegnativo, in quanto richiede almeno quattro ore di tempo, e deve essere effettuato almeno tre volte alla settimana. E nel caso dei dializzati cronici – sono circa un centinaio i pazienti seguiti direttamente dal Centro di Nefrologia del Maggiore - per 52 settimane all'anno. In alcuni casi di insufficienza renale acuta in terapia intensiva il trattamento può essere giornaliero e può richiedere fino a 12 ore. Ecco perché ogni piccolo grande gesto può alleviare una grande sofferenza.

Ai sentiti ringraziamenti del prof. Fiaccadori e del personale del reparto con la coordinatrici infermieristiche Mara Cauli e Rosa Salamina si sono uniti quelli del responsabile della struttura interaziendale Ingegneria clinica Matteo Berghenti; della direttrice della 1a Anestesia e rianimazione Sandra Rossi e del direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi.

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Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Stress, colpito il 94% dei parmensi. Lavoro (72%), difficoltà economiche (60%) e relazione col partner (32%) tra le principali cause. Mentre sul posto di lavoro incidono soprattutto difficoltà di carriera (57%), insoddisfazione economica (53%) e carichi (40%). I desiderata in azienda? Flessibilità oraria (58%) e abbonamento a centri fitness (53%)

Torino, 19 novembre 2018 – Il 94% dei parmensi dichiara di essere troppo stressato, sottoposto a un carico di pressioni, incombenze e preoccupazioni che riduce la qualità della vita e arriva molte volte a incidere negativamente sulla salute, il lavoro e le relazioni sociali.

È quanto emerge dall'ultima ricerca dell'Osservatorio di Reale Mutua sul welfare1.

Le principali fonti di stress per gli abitanti di Parma sono il lavoro (72%) e i problemi di salute (62%). Seguono, in terza posizione, le difficoltà economiche (60%), ma anche la relazione con il partner (32%) e la gestione e l'educazione dei figli (32%).

Tra i disturbi correlati allo stress che più condizionano la vita dei parmensi, l'eccessiva stanchezza, spesso generata da insonnia (68%), gli sbalzi d'umore (49%), la tachicardia o l'emicrania (32%) e la tensione muscolare (23%).

Come gestire, allora, tutto questo stress? In generale, per il 55% dei parmensi, il rimedio principe è un'attività fisica regolare, ideale per scaricare la tensione e ritrovare il proprio equilibrio. Tra le discipline considerate più efficaci, il 61% si affiderebbe ad attività rilassanti come yoga, pilates e meditazione, il 57% sceglierebbe il nuoto e il 51% la corsa.

Ma oltre allo sport, secondo gli abitanti di Parma è possibile combattere gli effetti negativi dello stress anche frequentando centri termali (49%), ma anche attraverso sedute di fisioterapia e massaggi (47%) e l'alimentazione, ad esempio bevendo infusi e tisane rilassanti (45%). Per solo il 6%, infine, la soluzione è ricorrere ai farmaci.

Capitolo lavoro. Se l'attività lavorativa è fonte di stress secondo oltre due parmensi su tre, la prima causa scatenante è dalla mancata realizzazione professionale (57%), che aumenta il senso di inadeguatezza e di insuccesso, seguita dall'insoddisfazione economica (53%), dovuta a una remunerazione insufficiente e comunque non in linea con le proprie aspettative, e dal clima competitivo all'interno dell'azienda (42%), che porta a vivere in modo non sereno l'ambiente di lavoro. Tra le altre fonti stress, la carenza di tempo per sé (42%), i carichi e ritmi di lavoro spesso pressanti (40%) e il pendolarismo (34%).

L'azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e mettere in campo misure di welfare per affrontare e gestire lo stress lavoro correlato. In cima ai desiderata dei parmensi, la flessibilità oraria e lo smartworking (58%), che permettono una migliore conciliazione dei tempi e degli impegni lavorativi con quelli della vita privata. Il 53% vorrebbe usufruire di un abbonamento a un centro fitness e un ulteriore 30% vorrebbe poi che venisse messa a disposizione dei dipendenti un'apposita sala relax.

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1 Indagine CAWI condotta dall'istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età, sesso ed area geografica.

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano più di 3.180 dipendenti per tutelare oltre 3,8 milioni di Assicurati. Reale Mutua offre una gamma molto ampia di prodotti, sia nei rami Danni sia nei rami Vita. I suoi Soci/Assicurati sono quasi 1,4 milioni, facenti capo a 349 agenzie su tutto il territorio italiano. La Società evidenzia un'elevata solidità, testimoniata da un indice di solvibilità che si attesta al 334% (Solvency II).

Nella giornata di domenica, verso le ore 15.20, su richiesta di un legale, personale della Polizia di Stato interveniva in Via Collegio dei Nobili, per la presenza di un cittadino straniero che tentava di approcciare le donne di passaggio con modi sgarbati e molesti.

Gli operatori, grazie alle descrizioni avute dal richiedente, individuavano e bloccavano lo straniero segnalato che, privo di qualsiasi documento, riferiva essere cittadino del Bangladesh declinando le proprie generalità.

L'uomo, palesemente ubriaco, sottoposto a sommario controllo, veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza di cm 17,5 , immediatamente sequestrato.
Condotto in questi Uffici, lo straniero veniva fotosegnalato e si accertava essere tale M.R, classe 1985, incensurato ed in regola sul territorio nazionale., residente in Parma, anziché F.R.M., classe 1985, come falsamente affermato all'atto del controllo.

Per quanto sopra esposto lo straniero veniva indagato in stato di libertà per false attestazioni sull'identità personale e per porto di oggetti atti ad offendere.

Tanti i visitatori che nel weekend hanno affollato i padiglioni di Modena Fiere, tra laboratori creativi, il padiglione dedicato agli anni 70, 80 e 90, lo spazio enogastronomico e quello per i più piccoli.

 Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA –

Piace il nuovo “volto” di Curiosa in Fiera d’Autunno, che nel fine settimana ha radunato nei padiglioni di Modena Fiere tanti visitatori, soprattutto famiglie con bambini, a giudicare dagli oltre 2000 braccialetti ritirati per partecipare alle attività, gli oltre 800 diplomi rilasciati da Pompieropoli e migliaia di spiedini alla frutta distribuiti dallo stand Conad “Mangiando s’impara.

E le ragioni del successo possono essere sintetizzate in una parola: varietà. Sì, perché Curiosa quest’anno è stata caratterizzata da una diversificazione che è stata in grado di attirare una tipologia trasversale di pubblico. Accanto alle tradizionali idee per lo shopping natalizio, tra idee regalo, abiti, accessori, ma anche decorazioni, presepi di alto valore artistico, curiosità, dalla onnipresente “spazzola magica” che districa i nodi, alle lampade al sale, anche in versione artistica, i visitatori hanno potuto “toccare con mano” e sperimentare nei laboratori creativi come realizzare piccoli oggetti. 

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Nell’area dedicata all’enogastronomia, poi, i sapori della penisola si sono incontrati in grande stile: dallo speck tirolese ai cannoli siciliani, dai taralli pugliesi al pecorino sardo, dalla spianata toscana alla nduja calabrese, passando per i salumi di Norcia alla salsiccia di cinghiale umbra, dalla toma piemontese ai cioccolatini cuneesi. A fare gli “onori”, e i profumi di casa, naturalmente, le specialità modenesi, come cotechino e zampone, tortellini, tigelle e borlenghi, parmigiano reggiano e Aceto Balsamico tradizionale di Modena.

Tanta curiosità ha poi riscosso il padiglione “70 80 90 – Roba dell’altro secolo”, un tuffo nel passato prossimo che ha visto protagonista la musica, con le voci e i volti del Picchio Rosso, le canzoni del Radio Stella Live “Speciale Fiera” e i protagonisti Alberto Camerini, P Lion e Paolo Mengoli. E, nell’epoca di ITunes e Spotify, i vinili continuano ad affascinare, come dimostra la curiosità di fronte alle copertine dei grandi successi “vintage”, da Michael Jackson a Madonna, da Vasco Rossi ai Pink Floyd, senza contare le richieste per i vinili presso lo stand “Affare fatto”. In pista, o, meglio, in passerella, anche le Miss, con una madrina d’eccezione, la cantante Jo Squillo.

Vera chicca in mostra, le auto originali di due celeberrimi telefilm degli anni Ottanta, la Dodge Charger del ‘69, meglio nota come la General Lee guidata dai fratelli Duke in Hazzard, e la Pontiac Firebird Trans Am del 1982, la KITT che in Supercar dialogava con il protagonista Michael Knight. 

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A metà tra un salone di design e una mostra, Artigiana Design ha incuriosito per tante idee curiose e originali, come i simboli della “modenesità”, tra cui i tortellini, stampati su cuscini, elementi d’arredo e bigiotteria.

Molto più che uno stand quello dedicato agli Angeli di Anna Corsini, la pittrice modenese di fama internazionale che ha fatto innamorare con i suoi angeli-bambini, teneri e romantici. Non solo quadri, ma anche calendari, quaderni per gli appunti, portafortuna e stampe in tiratura limitata per un regalo natalizio davvero unico. 

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Infine, boom di visitatori anche per l’area dedicata all’handmade modenese, con le associazioni Creartisti, “A spasso tra le rose”, “Per filo e per segno”, “Dal filo in poi” e “Nuovo gruppo artistico” che hanno proposto pezzi unici e originali. 

 

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Lunedì, 19 Novembre 2018 15:38

Bimba di 11 anni muore per arresto cardiaco

La piccola è stata trovata dai genitori riversa nella sua cameretta. Inutile l’intervento dei sanitari, intervenuti con due ambulanze e l’elisoccorso. La bimba a 12 mesi era stata sottoposta a un trapianto cardiaco. 

SORBARA DI BOMPORTO (MO) –

Una terribile tragedia ha colpito ieri la comunità di Sorbara, frazione del Comune di Bomporto (Modena). Ieri doveva essere un giorno di festa, con le bancarelle della Festa d’Autunno e un preludio di atmosfere natalizie. Ma attorno alle 17.45 una bambina di appena 11 anni, Noemi, si è sentita male mentre era a casa con i genitori.

Mamma e papà, non vedendola arrivare per la merenda, hanno bussato alla porta della sua cameretta, facendo la terribile scoperta. La piccola era riversa a terra, priva di sensi. Immediato l’intervento dei sanitari, che sono intervenuti con due ambulanze e l’elisoccorso. Sul posto anche la Polizia Municipale per facilitare l’intervento dei sanitari, dato il giorno di festa. 

È stato tentato il tutto per tutto, ma nonostante i disperati tentativi di rianimarla, Noemi è morta per arresto cardiocircolatorio. La ragazzina soffriva di una patologia cardiaca fin dalla nascita e ad appena un anno di vita era stata sottoposta a un trapianto di cuore. Nonostante le difficoltà a cui la vita l’aveva messa davanti, frequentava con piacere e profitto la scuola a Sorbara, dove era benvoluta da compagni e insegnanti.

Come da prassi in questi casi, il corpicino è stato trasportato al Policlinico di Modena, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Probabilmente verrà disposta l’autopsia per capire le cause che hanno portato al decesso della ragazzina.

Intanto, la comunità sorbarese si stringe sgomenta attorno alla famiglia. Commosso il messaggio lasciato sulla sua pagina Facebook dal vicesindaco di Bomporto Tania Meschiari:

“Questi sono momenti molto tristi per la comunità sorbarese. La tragedia che ci ha colpito ieri è delle peggiori. Il dolore straziante di una famiglia, il dolore di tutte le persone che conoscevano Noemi, la difficoltà degli adulti nel dover spiegare ai suoi compagni di scuola che purtroppo si può morire a quell'età.  Noemi era una bimba speciale e tutti i suoi compagni, da quando arrivò nella scuola di Sorbara, l'hanno accolta con tutte le attenzioni che meritava e coperta di amorevole cura come si può fare con un amico che ha necessità di attenzioni. Lei percepiva questo amore e non mancava di ricambiarlo. Il lavoro sull'inclusione da parte delle insegnanti le ha permesso di vivere a pieno i suoi compagni e viceversa. In questi momenti una comunità si stringe intorno ai famigliari ed al loro dolore. Le più sentite condoglianze ai genitori nella consapevolezza che Noemi resterà nei nostri cuori e nei dolci ricordi che ci ha regalo quotidianamente nel volerci dimostrare che nonostante le sue difficoltà, la forza e l'orgoglio le permettevano di superare grandi ostacoli lasciando sempre qualcuno a bocca aperta regalandoci grandi lezioni di vita. 
Ciao Noemi 

 

Parma guadagna una posizione e si colloca al quinto posto assoluto nella speciale classifica sulla qualità della vita stilata da Italia Oggi e L'Università La Sapienza di Roma.

di LGC Parma 19 novembre 2018 - E' in edicola oggi lo speciale di Italia Oggi che fotografa la qualità della vita nelle province d'Italia. Una ricerca, giunta alla ventesima edizione, realizzata dall'Università La Sapienza di Roma e prende in esame molteplici parametri e indicatori. Nello specifico sono 9 parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Gli indicatori presi in considerazione sono stati 84. 

Dall'analisi d'insieme e confrontando con i risultati del 2017 si evidenzia come il divario tra Nord e Sud si sia ancora più allargato mentre nel complesso sono aumentate le province  italiane in cui la qualità della vita è classificata come buona o accettabile: 59 nel 2018 rispetto alle 56 del 2017. Le città meridionali che entrano nella prima metà della classifica del 2018 sono soltanto Teramo e Matera.

Se da un lato si conferma che la qualità della vita è migliore nei piccoli centri, sia che siano al nord o al sud, dall'altro sorprende lo scivolone di alcune città, prima fra tutte Roma che crolla dallla 67esima alla 85esima posizione (-18) e Firenze che 37esimo al 54esimo. Milano invece guadagna due posizioni risalendo al 55esimo posto. 

Fanalino di coda è Vibo Valentia mentre il podio è saldamente occupato da Bolzano, Trento e Belluno

Treviso risulta essere la provincia più sicura d'Italia. Trento, Bolzano e Bologna le migliori in termini di affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza le province con la migliore offerta finanziaria e scolastica. E ancora, Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario.

 

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Domenica, 18 Novembre 2018 07:44

Autovelox attivi dal 19 al 23 novembre

Il Comando di Polizia Municipale di Parma comunica che, dal 19/11/2018 al 23/11/2018,  proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 19 Oltretorrente-San Leonardo

Martedì 20 - -Pablo -San Lazzaro

Mercoledì 21 - Centro-Oltretorrente

Giovedì 22 - - San Leonardo- San Lazzaro

Venerdì 23 - Pablo- Centro

Personale del Commissariato di P.S. di Mirandola ha denunciato in stato di libertà un cittadino rumeno di 39 anni, in Italia senza fissa dimora ma di fatto domiciliato nel veronese, resosi responsabile del reato di ricettazione.

Nel corso del servizio di controllo del territorio, gli agenti hanno notato e sottoposto a verifiche una autovettura Fiat di colore nero, a bordo della quale, in qualità di conducente, si trovava il 39enne.
Gli operatori hanno notato lo stato di agitazione manifestato dall'uomo che aveva posizionato un giubbino sul sedile posteriore, quasi a voler coprire qualcosa.

Da un accertamento più accurato, gli operatori della Volante hanno rinvenuto all'interno dell'autovettura diversi prodotti: numerose confezioni di lametta da barba e di pasta adesiva per dentiere, bottiglie di alcoolici e superalcoolici, per un valore complessivo di 1.145,80 €.

La merce, di cui il cittadino rumeno non è riuscito a dimostrare la provenienza, era nascosta in parte dentro a borse adagiate sul sedile posteriore coperte dal giubbino, in parte dietro al sedile. All'interno del portaoggetti posto sotto al volante sono stati invece rinvenuti e sequestrati un magnete di forma circolare e un distaccatore di antitaccheggio.

Mediante una verifica effettuata anche attraverso i codici a barre identificativi della merce stessa, gli agenti sono riusciti a risalire alla provenienza degli articoli, risultati essere provento di alcuni furti perpetrati in diversi punti vendita di una catena di supermercati della zona.

Arresti domiciliari per una Operatrice Socio Sanitaria: la Polizia di Stato incastra l'autrice di numerosi furti ai danni di anziani ricoverati in ospedale.

Personale del Posto di Polizia presso l'Ospedale di Baggiovara e della Squadra Mobile ha condotto una articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena nella persona del dott. Marco Imperato, che ha permesso di raccogliere prove sufficienti affinché il G.I.P. del Tribunale di Modena, dott. Andrea Salvatore Romito, disponesse la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una donna boliviana di 38 anni, di professione Operatrice Socio Sanitaria, indagata per una serie di furti e tentati furti commessi durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

Le indagini hanno preso spunto da una serie di denunce sporte da anziani pazienti ricoverati presso una Casa di cura modenese, dove la boliviana prestava servizio da alcune settimane, i quali durante la loro degenza avevano subito il furto di alcuni monili in oro.

I sospetti si sono aggravati nel momento in cui si sono verificati altri furti, questa volta ai danni di anziani degenti ricoverati presso l'Ospedale di Baggiovara, coincidenti con l'assunzione della boliviana e riconducibili con molta probabilità alla OSS; in particolare, un 80enne aveva denunciato di essere stato derubato della propria catenina durante le fasi preparatorie alla toletta, mentre una signora novantenne durante il sonno aveva percepito che qualcuno usando del sapone, le stava sfilando l'anello, individuando nella OSS la possibile autrice.

Accertamenti presso i "Compro Oro" di Modena, hanno permesso agli agenti di appurare che l'indagata aveva effettuato nel corso dell'ultimo anno quattro vendite di monili d'oro (anelli, fedi nuziali, orecchini e catenine).
Di quasi tutti i gioielli era rimasta solo traccia nei registri in quanto già "lavorati", ma la tempestività delle indagini ha permesso di recuperare alcuni monili, tra cui una fede nuziale riportante il nome "Clara" e la data del matrimonio, che sarebbero andati in lavorazione il giorno successivo al sequestro e che erano stati venduti dalla boliviana proprio nella giornata in cui erano stati commessi due furti all'interno dell'Ospedale di Baggiovara.

Grazie ad approfonditi accertamenti e verifiche incrociate si è potuti risalire all'identità di alcuni proprietari; tra questi anche l'uomo che all'anagrafe risultava essere spostato con "Clara" nel giorno indicato dalla fede nuziale, il quale durante un ricovero avvenuto poco tempo prima presso l'Ospedale di Baggiovara aveva effettivamente subito il furto dell'anello, senza averne sporto denuncia.

Tutte le vittime sono persone di età compresa i 78 e i 90 anni ricoverate presso le due strutture ospedaliere, nei confronti delle quali la 38enne boliviana ha agito con abilità, astuzia e spregiudicatezza, approfittando della loro particolare vulnerabilità.

Le indagini si sono potute svolgere grazie anche alla fattiva collaborazione della Direzione Sanitaria dell'Ospedale di Baggiovara.

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Raid notturno all’Ariosto di Reggio Emilia: distrutte cinque finestre lanciando sassi dal parco Cervi, l’ex campo Tocci. Sporta denuncia ai Carabinieri.

Reggio Emilia -

Mattina di disagi, ieri, al liceo classico, dopo che alcuni vandali, nella notte di martedì, hanno distrutto cinque finestre lanciando sassi dal parco Cervi, l’ex campo Tocci.

Il danneggiamento ha costretto la dirigente scolastica Rossella Crisafi a trovare una nuova sistemazione a cinque classi per garantire comunque il regolare svolgimento delle lezioni. Ben cinque le finestre, di aule del primo e del secondo piano, distrutte dai vandali con sassi e pietre anche di grandi dimensioni.

La Provincia di Reggio ha subito predisposto la sostituzione dei vetri, così da garantire per oggi il rientro delle classi nelle rispettive aule.

I danni ammontano ad almeno un migliaio di euro e la stessa dirigente Crisafi si è già recata nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. La speranza è che le numerose telecamere presenti nella zona possano consentire di risalire agli autori della stupida bravata. 

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“Al di là del danno economico arrecato alla comunità e del disagio provocato ai ragazzi, ridotto comunque al minimo grazie all’intervento della dirigente scolastica e all’interessamento della consigliera provinciale Ilenia Malavasi, è comunque grave questo troppo frequente ripetersi di atti di vandalismo nei confronti di beni pubblici che si registrano un po’ in tutta la provincia: lo è ancora di più quando si prende di mira una scuola, che è il luogo deputato alla crescita e allo sviluppo delle competenze dei nostri giovani – commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – Danneggiare una scuola o un parco frequentato da bambini significa violare una intera comunità: da parte delle istituzioni, ma anche delle famiglie, deve pertanto essere assicurato il massimo impegno perché il rispetto delle regole e dei valori di comunità rimangano sempre al centro del nostro vivere insieme”.

 

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

 

Centinaia di giovani alla marcia “Non c'è futuro senza memoria”, in occasione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, tenutasi questa mattina a Parma in Oltretorrente. 

Parma -

Centinaia di giovani di diverse scuole della città hanno preso parte, questa mattina, in Oltretorrentealla marcia: “Non c'è futuro senza memoria”, per ricordare l'ottantesimo anniversario della promulgazione delle “Leggi Razziali”, con la firma del Regio Decreto per la difesa della razza nella scuola italiana. 

La marcia ha preso avvio da piazzale Picelli per percorre, poi, alcune vie del quartiere Oltretorrente. Il corteo ha fatto tappa alle Pietre d’Inciampo con la deposizione dei fiori e dei “biglietti della memoria” a Barriera Bixio con il ricordo delle sorelle Levi, deportate dalla loro abitazione di via Bixio, e in Strada del Quartiere con iricordo della famiglia Fano, per poi rientrare in Piazzale Picelli.

Al momento hanno preso parte il sindaco, Federico Pizzarotti; l'Assessora Nicoletta Paci, con delega ai Diritti ed alla Partecipazione dei cittadini, Don Luigi Valentini, vicario generale della Diocesi di Parma; il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein e Bruno Scaltriti della Comunità di Sant'Egidio.

“Questa manifestazione – ha detto il sindaco, Federico Pizzarotti – è l'occasione per parlare di futuro e di speranza, per guardare avanti, contando sulla partecipazione dei giovani. Il razzismo e l'antisemitismo sono nati anche a causa dell'indifferenza e del silenzio delle persone. Oggi è più che mai necessario che le nuove generazioni si impegnino sul campo e riflettano su come dovrebbe essere il mondo che ci circonda. Non dobbiamo relegare questo momento solo alla commemorazione ed al ricordo, ma è necessario pensare a quello che ciascuno di noi può fare per migliorare la propria comunità, anche a fronte di fenomeni crescenti legati all'intolleranza. Per questo non bisogna mai ignorare la realtà e pensare alle proprie responsabilità personali, perché per imprimere un cambiamento serio è necessario l'impegno di ognuno di noi. Vi invito, pertanto, il prossimo 25 Aprile ad essere presenti al corteo ed in piazza Garibaldi per rimarcare i valori di questa giornata. Vi aspetto”.

L'Assessora ai Diritti e alla Partecipazione di cittadini, Nicoletta Paci, ha ringraziato gli organizzatori ed i tanti giovani presenti. “Mi fa piacere essere qui oggi – ha sottolineato Nicoletta Paci – proprio come Assessora ai Diritti dei Cittadini in quanto viviamo un momento difficile che è possibile superare con l'impegno di ogni giorno, anche con piccoli gesti quotidiani responsabili e mai casuali. Il 10 dicembre ricorrono i 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: sarà anche quella un'occasione per portare una testimonianza forte per riconoscere il valore dei Diritti Universali, sempre e comunque”.

Don Luigi Valenti ha fatto riferimento a Papa Francesco ribadendo l'importanza del tema dell'uguaglianza e dell'integrazione “visto che tutti gli uomini sono cittadini della Terra”.

Il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldsteinha ricordato la genesi delle leggi razziali in Italia ed ha rimarcato le differenze verso la Germania di Hitler. “Fu una legge – ha detto – disumana e diabolica”.

Bruno Scaltriti della Comunità di Sant'Egidio ha rimarcato l'importanza del ricordo ed ha parlato delle conseguenze delle Leggi razziali su famiglie e bambini.

Ricordare per non dimenticare, quindi, perché, come scriveva Primo Levi, “E' avvenuto, quindi può accadere di nuovo” e per dire no ad ogni forma di discriminazione. La marcia è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, con il contributo del Comune di Parma. 

Anche Parma vide deportare vari concittadini di origine ebraica tra i quali, purtroppo, non mancarono ragazzi e bambini. La comunità ebraica cittadina, nell’autunno del 1938, contava 134 membri: 62 donne e 72 uomini. Tra di loro, 6 erano bambini in età scolare e 12 i ragazzi iscritti alle scuole superiori e all’università. Per sfuggire al pericolo di essere arrestati, alcuni ebrei decisero di espatriare, ma 74 furono deportati dal Parmense e 23 furono vittime dello sterminio: tra loro 6 bambini. 

 

LE SCUOLE CHE HANNO ADERITO

Hanno aderito il Liceo Marconi, Rete di Scuole per la Pace, Liceo Romagnosi , Liceo Ulivi, Liceo Albertina Sanvitale, Liceo Bertolucci, Istituto Tecnico Melloni, Liceo Maria Luigia, Istituto Comprensivo G. Verdi di Corcagnano, Scuola secondaria di primo grado Parmigiano, Scuola secondaria di primo grado Ferrari, Scuola secondaria di primo grado Salvo D'Acquisto, Scuola secondaria di primo grado Fra Salimbene, Scuola secondaria di primo grado Don Cavalli, Scuola Primaria Cocconi, Scuola Primaria Martiri di Cefalonia.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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