Domenica, 03 Marzo 2019 07:43

L'Italia che Resiste, Reggio Emilia In evidenza

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Anche Reggio Emilia, come molte altre città italiane, sabato 2 marzo è scesa in piazza per manifestare dissenso contro le politiche di odio e intolleranza del Governo. E lo ha fatto a partire dalla società civile, con l'iniziativa "L'Italia che resiste", che raggruppa, senza alcuna bandiera di partito, cittadini, appartenenti al mondo dell'associazionismo e del sociale, della scuola e della formazione uniti dalla volontà di difendere i diritti fondamentali dell'uomo. Diritti che crediamo indivisibili: o sono di tutti, o non sono di nessuno.

L'iniziativa nasce come reazione ai numerosi eventi che, solo nell'ultima settimana, hanno messo in dubbio questi diritti, scrivendo quella che da tante fonti è stata definita «una pagina nera per l'Italia»; in primis la chiusura del CARA (Centro di accoglienza per i richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto e il conseguente esilio, se non addirittura la deportazione, delle oltre 500 persone che lo abitavano. Senza sapere dove sarebbero andate, tranciando i legami con un luogo che avevano abitato anche per anni e che, se ancora non potevano chiamare casa, certamente conoscevano e li accoglieva. Tutto questo a ridosso della Giornata della Memoria, giornata che commemora le vittime dell'Olocausto, a 74 anni dalla liberazione del campo di concentramenti di Auschwitz. La misura è colma.

In meno di 10 mesi, il Governo è riuscito a sfruttare centinaia di migranti e richiedenti asilo per la propria campagna elettorale, obbligandoli a rimanere rinchiusi in navi appartenenti a ONG e, addirittura, su di una nave della Guardia Costiera italiana. Tutto questo reiterando slogan detestabili e di stampo filofascista, uno su tutti: «me ne frego».

Per manifestare contro tutto questo abbiamo fatto nostra la risposta di un grande docente ed educatore cattolico quale Don Lorenzo Milani, in netta contrapposizione a questo motto: I care. We care. Per questo sabato 2 marzo, alcune centinaia di persone si sono ritrovate a manifestare unite in una Piazza Prampolini bagnata dalla pioggia, per dimostrare che "ci importa dell'altro".

L'Italia che Resiste, Reggio Emilia

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