La giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà di Poste Italiane nel Parmense che si caratterizza, in Emilia-Romagna e in Italia, come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia fra operatori e addetti.
Per quanto riguarda i 102 uffici postali presenti nel territorio provinciale, l’86% delle funzioni direttive sono ricoperte da donne ed è femminile anche l’81% del personale amministrativo e di sportello. Più della metà degli uffici (59) non solo sono gestiti da donne ma hanno esclusivamente personale femminile. Inoltre dei 23 uffici postali del capoluogo ben 21 hanno a capo una direttrice e in 9 di questi anche tutto il personale è composto da donne.
L’Emilia-Romagna si conferma come una delle regioni con la più alta percentuale di donne applicate in Poste Italiane: sono 5.324, pari al 65% dell’intero personale. In tutta Italia sono circa il 55% della popolazione aziendale, e rendono Poste Italiane una delle aziende più “in rosa” del nostro Paese, con un’importante presenza femminile anche ai vertici.
Dati che confermano l’impegno di Poste che, in oltre 150 anni di storia, ha contribuito in modo determinante allo sviluppo del lavoro femminile in Italia: la prima donna è stata assunta nel 1863. Dattilografe e telegrafiste, le impiegate si dimostrano subito ottime lavoratrici: serie, veloci, instancabili ed organizzate. Nel 1881 le donne impiegate sono più di 500, ma il numero è destinato a crescere. Nel 1901 sono più di 3.000 e dieci anni dopo superano quota 8.000.
L’elevata presenza femminile in Azienda è resa possibile grazie anche ad attente politiche aziendali sulle pari opportunità. Poste Italiane, tra le tante misure in atto, tutela la maternità garantendo alle lavoratrici un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello previsto dalla legge, mettendo inoltre in atto iniziative che hanno l’obiettivo di trasformare l’esperienza di genitorialità in un momento di crescita anche professionale.
Fonte: Poste Italiane