Gazzetta dell'Emilia si è recata a Genova per documentare l'inizio dei lavori di demolizione del Ponte Morandi. L'inaugurazione del nuovo ponte è prevista entro i primi mesi del 2020. 

9 febbraio 2019

Lunghe e delicate le operazioni per smontare e calare a terra la prima trave tampone, lunga 36 metri e pesante 800 tonnellate, che segna l'inizio della demolizione del Ponte Morandi. A quasi sei mesi dal tragico crollo del 14 agosto scorso, che causò la morte di 43 persone e oltre 600 sfollati, sono infatti iniziate ieri le prime fasi dello smantellamento di una parte del moncone Ovest del ponte sul Polcevera, propedeutiche alla ricostruzione. 

Le operazioni estremamente complesse, sono state rallentate e rese ancora più difficili dal forte vento che ieri ha interessato Genova, posticipando a questa mattina la discesa della trave. Fra le aziende a cui è stato affidato l'appalto per la demolizione e lo smantellamento anche l'emiliana Fagioli S.p.A.

Questa fase, che segue tutte le opere propedeutiche iniziate il 15 dicembre, farà si che l'impalcato, sorretto dai cavi di acciaio degli strand jack, - i potenti pistoni idraulici solitamente usati per costruire i viadotti, sia posato dolcemente a terra senza scossoni.

Presenti all'avvio della demolizione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera Marco Bucci.

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Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che il ponte sarà ricostruito entro fine anno e l'inaugurazione è prevista entro i primi 3/4 mesi del 2020.

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Le impegnative operazioni in atto in queste ore segnano un nuovo inizio dal forte valore simbolico non solo per la città, ma per tutto il Paese, - "Abbattiamo un sistema di gestione dei beni pubblici che ha messo gli interessi di pochi davanti alla sicurezza e al benessere di tutti. Vedere oggi che, a distanza di pochi mesi, si demolisce un ponte che è stato mal gestito da chi ne ha approfittato in vantaggi economici, e sapere che tra pochi mesi si ricostruirà e che il prossimo anno potrà essere finalmente collaudato e riaperto, penso che sia uno slancio positivo per tutta l'Italia" - ha sottolineato il Ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, presente ieri a Genova.

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"Ci dicevano che non avremmo fatto in tempo – ha aggiunto il Ministro - che ci avremmo messo anni e come tutte le altre tragedie che hanno colpito l'Italia dopo anni avremmo visto ancora gli sfollati per strada. Adesso ho incontrato due sfollati: uno ha comprato la casa e un'altra ha scelto la zona in cui vivere vicino alla figlia e lo stanno facendo grazie all'impegno di un governo che gli ha dato i soldi necessari per trovare la casa nuova. Ho trovato due persone abbastanza serene nelle difficoltà. Ed è una grandissima soddisfazione umana".

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"Sono molto contento - ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera Marco Bucci - che siano arrivati i vertici del governo. La presenza del primo ministro Giuseppe Conte e del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli testimonia la vicinanza di tutto il Paese a cui dimostriamo che le cose si possono fare bene, nel minor tempo possibile e con i costi giusti. Oggi è una giornata simbolica - ha concluso Bucci - senza mai dimenticare le 43 vittime del crollo ma anche senza dimenticare che stiamo lavorando dal 15 dicembre e tutto sta procedendo secondo i piani".

Le operazioni di taglio sono durate tutta la notte, ritardate di qualche ora a causa del vento e questa mattina, verso le 8.30, è iniziata la lenta discesa della trave tampone da una altezza di 45 metri che impiegherà circa 5 metri l'ora.

 

Sulla Pagina Facebook @gazzettaemilia i video realizzati ieri 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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La piena di Enza e Secchia che ha attraversato nei giorni scorsi il comprensorio Reggiano causa danni ingenti. I primi stimati alle strutture e agli argini consortili ammontano ad oltre 650 mila euro solo a Castellarano e Cerezzola.

REGGIO EMILIA –

La piena che ha attraversato nei giorni scorsi il comprensorio Reggiano e che ha ingrossato notevolmente le portate del torrente Enza e del fiume Secchia è transitata senza generare tracimazioni gravi dei corsi d'acqua naturali come nel Bolognese, ma ha ugualmente causato alcune criticità non certo sottovalutabili.

A seguito di una prima stima dei danni effettuata nei giorni scorsi durante un monitoraggio capillare dello staff tecnico del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale i danni causati alle strutture consortili e arginali ammonta a oltre 500.000 euro. L'area maggiormente colpita si concentra soprattutto sul nodo idraulico di "Castellarano – San Michele", in prossimità della nuova centrale idroelettrica, dove l'argine che separa il letto del Secchia dall'invaso irriguo è stato eroso in modo significativo dalla forza dell'acqua. I detriti, portati a valle dai flussi, si sono infatti accumulati in grande quantità proprio sulle paratoie di fondo della Traversa stessa e contestualmente anche sulle chiaviche di presa della risorsa idrica.

Ulteriori danni, anche se di entità leggermente inferiore, si sono registrati sulla traversa di Cerezzola sull'Enza. In questi giorni le maestranze dell'Emilia Centrale hanno presidiato ininterrottamente i punti d'intersezione tra i Fiumi Enza e Secchia e più in generale tutta la rete di bonifica interessata (punti di presa, scarichi e chiaviche) per controllare in tempo reale la tenuta delle opere idrauliche interessate al transito della piena e dal successivo scioglimento delle nevi restanti. Nelle ultime ore l'attività è proseguita con un'operazione tecnica rilevante volta a liberare le numerose condotte della rete di canalizzazione da ramaglie e fanghi trasportati dall'ondata di piena che stavano rischiando di compromettere funzionalità e quindi anche la sicurezza delle aree servite dal Consorzio. 

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Nelle foto: il passaggio della piena a Cerezzola e gli effetti dell'acqua a Castellarano – San Michele 

Svolta nelle indagini sul caso della donna ritrovata carbonizzata nella sua auto nella zona dell'inceneritore di Modena.

Modena, 7 febbraio 2019

La donna, il cui corpo carbonizzato è stato trovato ieri in un’auto parcheggiata in via Cavazza a Modena, sarebbe stata uccisa dal marito, attualmente in stato di fermo e unico indagato per omicidio premeditato. 

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’uomo abbia colpito ripetutamente la vittima, utilizzando un coltello per trafiggerle la schiena. Una volta uccisa avrebbe poi bruciato il corpo, per inscenare un suicidio.

I due era separati da alcuni mesi e forse il movente potrebbe essere la mancata accettazione della fine del matrimonio.

Dalla borsa della donna erano spariti sia il cellulare che il portachiavi e il ritrovamento di quest’ultimo oggetto è stato fondamentale per gli inquirenti nella svolta delle indagini.

L’uomo, che attualmente ha negato ogni coinvolgimento, verrà nuovamente interrogato dal Magistrato. Intanto si attendono i risultati dell’autopsia.

Il servizio di trasporto gratuito si estende al reparto di Ematologia e Centro trapianti dell'Ospedale Maggiore. Accordo tra Intercral Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Provincia e Comune di Parma a favore dei pazienti.

Parma -

La positiva esperienza del trasporto gratuito in ambito oncologico, già attivo dal 2014, ha fatto scuola e questa mattina presso la direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, Intercral, Provincia e Comune di Parma hanno presentato il servizio di trasporto gratuito, già attivo dal 2014 in ambito oncologico, anche ai pazienti in carico al reparto di Ematologia e Centro Trapianti Midollo Osseo (Ctmo) che necessitino di visite o terapie in regime ambulatoriale o di Day hospital

La finalità principale del servizio è quella di rendere più agevole l’accesso alle cure dei cittadini di Parma e della provincia garantendo un trasporto assistito ai pazienti che abbiano difficoltà ad utilizzare mezzi propri o pubblici e non possano contare su un supporto famigliare per l’accompagnamento alle visite.

Sarà il personale del reparto ad attivare la richiesta per i pazienti ritenuti bisognosi di tale servizio, concordando tempi e modalità del trasporto con Intercral Parma che metterà a disposizione un mezzo per persone con disabilità e un pulmino da 9 posti attrezzato con tutti i comfort nel quale, oltre ai pazienti, saranno presenti due volontari (un autista e un accompagnatore) adeguatamente formati. Il servizio sarà attivo sei giorni su sette, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.45 alle ore 16 e il sabato mattina dalle 8.45 alle 12.00.

Nel 2018 il servizio di trasporto gratuito di Intercral Parma è stato utilizzato da oltre 150 pazienti dell’Oncologia medica facendo segnare 450 servizi svolti e 20.000 chilometri percorsi dai mezzi di Intercral Parma. Il progetto ha inoltre coinvolto 38 volontari e ha toccato 11 comuni della provincia di Parma.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Il Comune di Parma dispone la sospensione dei permessi a costruire nelle aree di tutela dell'aeroporto 287 giorni dopo la prima richiesta degli ambientalisti. Chi ha davvero mancato di responsabilità?

"I lavori vanno fermati a meno di chiudere l'aeroporto, e comunque in autotutela dell'ente". Lo scrivevamo - sottolinea Legambiente - nel dossier "Le relazioni pericolose tra Aeroporto e Mall" il 18 aprile 2018. Il Comune di Parma si è deciso 287 giorni dopo a sospendere in autotutela, con determina dirigenziale del 30/01/2019, ogni permesso a costruire o segnalazione di inizio attività (SCIA) nelle aree di tutela dell'aeroporto, fino ad approvazione del nuovo piano di rischio aeroportuale.

Un anno fa, di fronte al silenzio ostile dell'Amministrazione Comunale, andammo avanti con assemblee pubbliche, esame di documenti, consultazioni di esperti tecnici, avvisando il 24 maggio: "Ogni giorno che passa potrebbe esporre il Comune, e quindi la collettività, a una crescente richiesta di risarcimento danni, posto che il cantiere del mall Parma Urban District è già stato avviato e i lavori sono in corso... è bene che il Comune, nell'interesse di tutti, prenda provvedimenti di autotutela con la massima celerità".

Fino ad essere costretti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, il 22 giugno scorso, firmato da Legambiente, WWF e ADA.

La Procura della Repubblica, trovando fondatezza nei nostri rilievi, dispose un'indagine che arrivò a sequestrare il cantiere il 19 ottobre. Successivamente il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di dissequestro del cantiere definendo "macroscopicamente illegittimi" i permessi concessi.

Nel frattempo il Sindaco ci aveva apostrofato in Consiglio Comunale come "quelli che non sono nemmeno responsabili della penna che hanno mano" mentre l'assessore all'urbanistica aveva più volte ribadito la regolarità della sua condotta e degli atti concessi alla ditta costruttrice.

Ora registriamo questa inversione a U che consideriamo comunque tardiva visto che c'è voluto l'intervento della magistratura per fermare dei lavori che, quanto meno in via cautelativa, non andavano autorizzati, come attesta lo stesso atto di sospensione emanato dal Comune.

Lasciamo giudicare alla città chi è che davvero ha mancato di responsabilità lasciando crescere le "relazioni pericolose" tra Mall e Aeroporto.

Nell'attesa che le autorità competenti approfondiscano indagini e controlli, Legambiente, ADA e WWF continueranno a svolgere il proprio ruolo al servizio della collettività. Seguiremo la situazione con attenzione, informando e supportando i cittadini sulla base dei fatti concreti e degli atti amministrativi, come sempre senza pregiudizi politici e senza fare sconti a nessuno, quando in gioco ci sono gli interessi dell'ambiente, della sicurezza dei cittadini e della legalità.

(Legambiente 4 febbraio 2019)

Giovedì, 07 Febbraio 2019 11:02

Lo stress da lavoro fa ingrassare

Lo stress da lavoro fa ingrassare, lo sostiene uno studio. Il corpo, in particolare quello delle donne, tende ad accumulare grasso se sotto pressione legato all'attività lavorativa

Pressione, agitazione, ansia da prestazione sono solo alcune delle sensazioni spiacevoli che possono manifestarsi nella vita quotidiana di un lavoratore. A volte si pensa che questi disagi nascano da cause di tipo fisico, ma in molti casi il responsabile è semplicemente lo stress.

Scadenze, ritardi, pressioni dai capi, screzi con i colleghi possono infatti portare a quello che viene definito stress da lavoro correlato o, semplicemente, stress da lavoro.

Quando la pressione sul posto di lavoro si fa sentire, il corpo, in particolare quello delle donne, tende ad accumulare grasso. Dunque, se abbiamo un lavoro particolarmente stressante, aspettiamoci di vedere qualche chiletto in più sulla bilancia. Secondo i ricercatori della University of Gothenburg, in Svezia, infatti, esiste un forte legame tra un impiego che mette sotto pressione, anche dal punto di vista psicologico, dove spesso non abbiamo abbastanza tempo per portare a termine tutti i compiti, e l'aumento di peso corporeo.

Il team ha preso come campione un gruppo di individui di 30 e 40 anni per un periodo di tempo pari a 20 anni, riprendendo dunque lo studio quando i partecipanti avevano rispettivamente 50 e 60 anni.

Le persone con un lavoro più stressante avevano aumentato di peso in modo considerevole, di circa il 10%, durante il corso della ricerca. Un risultato rilevato in particolare tra le donne, dove la percentuale ha raggiunto anche il 20%.«Siamo stati in grado di osservare l'impatto di una professione stressante nel peso corporeo delle donne, mentre negli uomini non abbiamo notato nessuna associazione tra la tensione sul posto di lavoro e l'aumento di peso», ha dichiarato Sofia Klingberg, leader dello studio. «Non abbiamo esplorato le cause di ciò, ma siamo convinti si tratti di una combinazione di problemi al lavoro e un maggiore livello di responsabilità anche a casa, da parte dell'universo femminile. Questa combinazione rende difficile alle donne trovare il tempo di fare attività fisica e vivere una vita salutare».

I ricercatori non hanno trovato nessuna associazione con altri fattori come l'educazione accademica, la qualità dell'alimentazione e altri elementi dello stile di vita. La ricerca, è stata pubblicata nella rivista scientifica International Archives of Occupational and Environmental Health.

Lo stress da lavoro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", viene sperimentato da quelle persone che sentono le richieste del mondo lavorativo superiori a quello che sono le loro capacità di fronteggiarle con conseguenze nell'ambito psicofisico e sociale.

In Europa questa condizione sembra interessare almeno un lavoratore su quattro e una delle conseguenze più negative per le aziende è l'assenteismo che provoca ritardi nello svolgimento quotidiano delle mansioni e ovviamente perdite economiche ingenti. Ma il vero e grande problema sono le persone con stress da lavoro correlato che stanno male sia a livello fisico che a livello psichico. Molto spesso preferiscono ricorrere a negazione o psicofarmaci pur di non ammettere che il problema va affrontato e risolto.Uno studio dell'Università Bocconi di Milano ha dimostrato che per le donne c'è anche un problema ulteriore: lo stress è provocato dalla difficoltà di conciliare l'impegno professionale con la vita familiare nel 50% dei casi. Ricordiamo che anche fare la mamma è un lavoro a tempo pieno...

(5 febbraio 2019)

Il Questore Di Parma Sospende per 15 Giorni Il Best Kebap House Di Fidenza (Pr)

Nella giornata odierna, a seguito di una violenta lite da parte di un gruppo di avventori, in stato di ubriachezza, avvenuta nella giornata del 3 febbraio scorso, davanti al Best Kebap House di Fidenza (PR) sita in quella via Cavour - che solo per il tempestivo intervento del personale dell'Arma dei Carabinieri territorialmente competente non è sfociata in fatti più gravi -, il Questore di Parma ha emesso il provvedimento amministrativo ex art.100 T.U.L.P.S. con cui è stata sospesa per la durata di quindici giorni l'autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande al titolare del pubblico esercizio.

pr_questura_fidenza_chiusura_kebab.pngIl provvedimento, che ha come finalità la tutela dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica, ha avuto scaturigine anche dalla presenza accertata, a seguito degli interventi operati da personale dell'Arma di soggetti pregiudicati, alcuni dei quali con gravi precedenti polizia in materia di armi, contro la persona ed il patrimonio nonché destinatari della misura di prevenzione dell'avviso orale.

Nel corso della violenta lite, uno dei partecipanti che si era dapprima allontanato dal locale è ritornato subito dopo munito di una spranga di ferro con il chiaro intento di compiere atti di più grave violenza.
Il locale è stato, nel tempo, teatro di un altro episodio di turbativa della sicurezza pubblica ed in particolare, nel mese di ottobre 2017, allorquando a seguito di una rissa aggravata i militari dell'Arma avevano tratto in arresto tre avventori del Kebap tutti pregiudicati per reati vari; in quell'occasione, a seguito anche della accertata situazione di degrado e delle intemperanze poste in essere dai frequentatori del locale in stato di ubriachezza molesta per la somministrazione di bevande alcoliche nelle ore notturne, il Sindaco aveva emesso una ordinanza di limitazione oraria relativa sia alla chiusura del locale che alla somministrazione di bevande alcoliche per la durata di un mese.

Di qui la necessità della misura cautelare adottata dal Questore di Parma la cui finalità non è sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per avere consentito la presenza nel proprio locale di persone potenzialmente pericolose per l'ordine pubblico, ma soprattutto quella di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, ragion per cui si ha riguardo esclusivamente all'obiettiva esigenza di tutelare l'ordine e la sicurezza dei cittadini, anche a prescindere da ogni personale responsabilità dell'esercente.

Il provvedimento del Questore è stato eseguito dal personale della Stazione Carabinieri di Fidenza mediante l'apposizione del relativo cartello.

Ricercatrice dell’Ateneo di Parma premiata al convegno “Young researchers in lung cancer” sul tumore al polmone. Graziana Digiacomo, del Laboratorio di Oncologia Sperimentale coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno.

Parma -

Nei giorni scorsi si è svolta a Brescia la II edizione del convegno YOUNG RESEARCHERS IN LUNG CANCER – La ricerca italiana sul tumore del polmone presentata dai giovani, nel corso del quale la dott.ssa Graziana Digiacomo, che svolge attività di ricerca nel Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma, coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno istituito dalla Fondazione Buzzi Unicem.

La dott.ssa Digiacomo è titolare di un assegno di ricerca pluriennale interamente finanziato dall’Associazione Noi per Loro di Parma nell’ambito del progetto di ricerca “Andrea Spadola”.

Il convegno è stato organizzato con un format non usuale, che ha voluto dare a giovani ricercatori di Istituzioni italiane l’opportunità di condividere i risultati delle ricerche condotte favorendo sinergie fra i gruppi che si occupano di oncologia toracica. Gli oltre 100 partecipanti hanno avuto infatti un aggiornamento sullo stato dell’arte del tumore al polmone e del mesotelioma pleurico maligno e l'occasione di condividere i risultati delle proprie ricerche nell’ambito di tali tematiche. 

Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore che insorge prevalentemente nella pleura. Pur essendo considerato un tumore raro, la sua incidenza è in costante aumento e nell’80% dei casi è riconosciuta la correlazione con l’esposizione professionale o ambientale all’amianto.  É dimostrato che anche l’esposizione a dosi molto basse di amianto possa essere sufficiente per determinare a distanza di 30- 40 anni la comparsa del tumore. Si tratta di una neoplasia molto aggressiva, la cui diagnosi viene fatta in fase già avanzata della malattia; i trattamenti disponibili attualmente in prima linea sono estremamente deludenti, con una percentuale di progressione o recidiva molto elevate, e ad oggi non esiste nessun trattamento efficace in seconda linea.

La ricerca oggetto del riconoscimento ha dimostrato che inibitori selettivi di CDK4/6, proteine coinvolte nel controllo del ciclo cellulare, possano rappresentare una promettente nuova classe di farmaci antitumorali per il trattamento del mesotelioma soprattutto quando utilizzati in associazione con inibitori della via di segnalazione PI3K/AKT/mTOR. I risultati ottenuti potrebbero costituire la base per un nuovo trattamento del mesotelioma pleurico maligno in tumori caratterizzati dalla presenza di specifiche alterazioni molecolari predittive di risposta a questi inibitori.

In questo contesto è importante sottolineare la costante collaborazione dei ricercatori del Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Ateneo con un gruppo di ricerca dell’Unità di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma coordinato dal prof. Marcello Tiseo.

Questa ricerca è stata interamente finanziata da enti e Associazioni private: Fondazione Cariparma, Chiesi Farmaceutici S.p.A., Associazione Augusto per la Vita, AVOPRORIT, Transfer Oil S.p.A., Ing. Nocivelli di EPTA Refrigeration, famiglia Furlotti.

 

Fonte: Università degli Studi di Parma

Cadavere carbonizzato di una donna trovato in via Cavazza a Modena. A fare la macabra scoperta un carabiniere in servizio che ha notato del fumo uscire da una vettura parcheggiata vicino all’inceneritore. Le prime indagini fanno propendere per un omicidio.

MODENA – 

Il corpo carbonizzato di una donna è stato trovato questa mattina in via Cavazza, nella zona dell’inceneritore. La macabra scoperta è stata fatta da un carabiniere fuori servizio, che ha notato del fumo provenire da una Nissan Juke, parcheggiata in una zona isolata, accanto al tracciato ferroviario che serve le imprese del villaggio artigianale.

L’auto era parzialmente bruciata e sul sedile posteriore è stato trovato il cadavere ormai carbonizzato di una donna. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Squadra Mobile, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e personale del 118. Dalle prime verifiche è emerso che la vittima, di cui non sono state ancora rese note le generalità, sarebbe una cittadina marocchina di 30 anni, regolare e residente a Modena.

Accanto al corpo i militari hanno rinvenuto anche una bottiglietta, il cui contenuto è al vaglio degli investigatori per capire se contenesse liquido infiammabile. Dalle prime ipotesi investigative, sembra tuttavia alta l’ipotesi che si sia trattato di un omicidio. Saranno ulteriori indagini a stabilire se la donna è stata uccisa prima di essere stata data alle fiamme all’interno della vettura.

Rubrica sul sociale a cura di Intesa San Martino Parma  

Spesso si parla dei Giovani come una generazione invisibile, incapace di accedere ai più elementari diritti. Viviamo infatti in una struttura sociale che complica l'accesso delle ‘nuove’ generazioni al mercato del lavoro, a prospettive di carriera nelle aziende e nelle istituzioni. Non tutti i giovani italiani girano le spalle al lavoro, anzi, quelli che in questi anni sono stati pronti ad accettare lavori spesso all'insegna della precarietà e della totale insicurezza ora – giustamente - rivendicano, con tutta la loro rabbia, proposte che siano all'interno di garanzie, seppur minime, di condizioni proposte vere e chiare. Il lavoro è il requisito più importante per uscire dalla crisi, è una posizione concreta fatta di salario e sopratutto di dignità, per rilanciare i consumi, rendere credibile la crescita e sereni quei cittadini lavoratori in cerca di occupazione. Per questo non può esseretrascuratoomercificato, ma deve tornare a essere lo strumento fondamentale per la conquista di una autentica cittadinanza. 

Per ottenere effetti economici positivi occorre promuovere una politica finalizzata alla detassazione del lavoro giovanile e soprattutto femminile. In questo contesto un ruolo essenziale può essere assolto anche dal sistema della bilateralità, attraverso il quale è possibile intervenire: sul finanziamento di corsi di formazione e di aggiornamento dei dipendenti; sulla riqualificazione delle donne e dei giovani che vorrebbero rientrare in attività dopo periodi di non lavoro; sul sostegno alle imprese che investono in flessibilità, sostenibilità, conciliazione, salute e sicurezza. Non dimentichiamo poi la ricollocazione degli over 50 espulsi dal ciclo produttivo. Il lavoro dev’essere un valore reale, così come lo è stato per le generazioni precedenti, non una concessione ma un diritto per tutti. Un riferimento diretto alla famiglia e alla società intera, dove vi siano forti legami tra etica della vita ed etica sociale.

Rino Basili
Segretario Intesa San Martino

Oltretorrente – contrasto allo spaccio: nigeriano irregolare arrestato nella sua abitazione con 9 gr. Di cocaina e 23 gr. Marijuana gia' pronti per la cessione

Continua l'attività di contrasto allo "spaccio di strada" da parte della Polizia di Stato. Un altro spacciatore nigeriano è stato tratto in arresto a seguito del rinvenimento nella propria abitazione di sostanza stupefacente già confezionata e pronta per la cessione, denaro contante provento della sua attività illecita e materiale per il confezionamento stesso.

Nel corso delle ultime settimane era giunta una segnalazione da parte di residenti del quartiere "Oltretorrente" che riferivano degli "strani" movimenti da parte di un cittadino nigeriano nei pressi di via dei Mille.
I servizi di osservazione effettuati dal personale della Squadra Mobile hanno consentito di individuare ed identificare l'uomo in ASUELIMEN Ehis Anthony classe '85 irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia per spaccio e resistenza a PU, nonché di accertare che questi aveva come proprio luogo di riferimento un'abitazione nel seminterrato di un immobile di via Spalato.

Sulla scorta di questi riscontri, nella mattinata di giovedì 31 gennaio u.s., gli uomini della Sezione Antidroga, unitamente all'unità cinofila antidroga della Questura di Bologna, hanno proceduto alla perquisizione presso la predetta abitazione dove, al momento dell'accesso, era presente solo la dichiarata compagna dell'uomo; grazie al "fiuto" dell'infallibile "Jago" sono stati rintracciati, in un secchio in plastica di colore arancione poggiato in terra nell'ingresso, tre involucri in cellophane di colore nero contenenti marijuana per un peso complessivo di gr. 23 ed un bilancino, mentre nel cassetto di un mobile della camera da letto dell'uomo, un sacchetto in plastica contenente 22 involucri in cellophane termosaldati contenenti sostanza cocaina per un peso complessivo di grammi gr. 9 e 185 €.

Giunto in casa dopo pochi minuti, l'ASUELIMEN, alla vista degli agenti dell'antidroga ha prima cercato di darsi alla fuga e poi, vistosi chiuse tutte le vie di fuga, ha cercato di aggredirli, gettandosi contro e sputandoli.

Solo grazie alla professionalità degli agenti operanti, è stato possibile vincere la sua azione violenta senza alcuna conseguenza per nessuno e condurlo in ufficio.

ASUELIMEN veniva tratto in arresto per il possesso di sostanza stupefacente finalizzato allo spaccio e per resistenza a P.U. e su disposizione del PM di Turno dr. Fabrizio Pensa, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza di Borgo della Posta in attesa del giudizio direttissimo che si è celebrato nella mattinata successiva e la cui trattazione nel merito è stata rinviata alla giornata di oggi.
Nel corso della perquisizione veniva rintracciato, altresì, il passaporto nigeriano dell'uomo con le sue reali generalità per cui in attesa degli esiti del procedimento penale a suo carico sono già in corso le attività di accertamento da parte dell'Ufficio immigrazione per la sua immediata espulsione dal territorio nazionale.

Campagna permanente per la prevenzione delle violenze di genere -  In data 04 febbraio 2019, la Questura, nell'ambito del progetto "QUESTO NON E' AMORE", ha organizzato un altro gazebo in località Langhirano, per offrire, anche in provincia, un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne (c.d. violenza di genere).

Essendo, questo, infatti, un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l'isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela. Per questo fine precipuo, quindi, vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali, CAV ed associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi e che il poliziotto rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete.

Del resto, che la prevenzione rappresenti uno strumento primario nella difesa contro questo tipo di fenomeno emerge anche dal confronto dei dati statistici relativi ai reati commessi nell'anno 2017 e nell'anno 2018.

Quanto ai reati di violenza sessuale, nell'anno 2017 si sono registrati nr. 30 reati a Parma città e nr. 48 in provincia; nell'anno 2018, invece, sono stati commessi nr.13 reati a Parma città e nr.18 reati in provincia.
Anche il reato di percosse, evidenzia una diminuzione: nell'anno 2017, nr.38 casi a Parma città e nr. 64 in provincia; nell'anno 2018, nr.32 a Parma città e nr.51 in provincia.

Il reato di stalking, a Parma città, registra nr.85 casi nell'anno 2017 e nr. 52 nell'anno 2018.

Così come si nota una drastica riduzione per il reato di maltrattamenti in famiglia: sempre a Parma città, nr. 71 nell'anno 2017; nr.50 nell'anno 2018.

 

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Il sindaco Pizzarotti e il vicesindaco Bosi hanno ricevuto don Umberto Cocconi, presidente dell’Associazione San Cristoforo e Abramo Costantino, in custodia cautelare presso l’Associazione, che si è distinto per aver sventato un accoltellamento.

Parma -

Il sindaco, Federico Pizzarotti, e il vicesindaco, Marco Bosi, hanno ricevuto, ieri mattina, in municipio, don Umberto Cocconi, Presidente dell'Associazione San Cristoforo, e il signor Abramo Contino, in custodia cautelare presso l'Associazione stessa, che si è distinto per aver sventato, in dicembre, un accoltellamento in stazione. L'incontro è stata l'occasione per confrontarsi sul tema del carcere e dei detenuti e sull'attività svolta dall'associazione.

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"Ho incontrato con piacere Abramo e Don Umberto - ha dichiarato il vicesindaco Marco Bosi - Il tema del carcere e dei detenuti è un tema che mi sta a cuore perché credo che riguardi tutti noi. Viviamo in una società nella quale si fa molto presto a puntare il dito, anche quando si tratta di persone senza una sentenza definitiva. Ma anche quando si tratta di persone realmente colpevoli, io credo che continuare a trattarle come persone e non come rifiuti sia fondamentale per il recupero e il reinserimento di questi cittadini. Metterle ai margini crea un problema a loro, che una volta usciti avranno poche alternative rispetto a tornare a delinquere e per noi che dovremo conviverci volenti o nolenti. Il gesto di Abramo, di intervenire per sedare una rissa, crea un cortocircuito che spezza i pregiudizi: non esistono buoni e cattivi, non c'è una linea netta a dividerci, ma ognuno di noi può essere portatore di bene e male, perciò anche chi ha commesso reati (o ne è semplicemente accusato) può dare qualcosa di positivo alla nostra società".

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Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 21 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli agenti hanno proceduto al controllo dello straniero, già noto alle Forze dell'Ordine per i suoi trascorsi, il quale con atteggiamento sospetto stazionava in piazza Martiri.

Sulla sua persona, il 21enne occultava 15 dosi di marijuana e 3 di cocaina, per un peso complessivo di 17,5 grammi, oltre alla somma di 734 euro in contanti, probabile provento di spaccio.

Il giovane, clandestino e pregiudicato per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, è stato accompagnato presso gli Uffici di Polizia e ivi trattenuto in attesa del processo con rito direttissimo.

Il 21enne, qualche giorno fa, era stato deferito all'Autorità Giudiziaria, proprio dagli agenti del Commissariato di P.S. di Carpi, per un furto commesso nel dicembre scorso presso il circolo anziani "Gorizia" di Carpi. Nella circostanza, dopo essere entrato nei locali, forzando la porta d'ingresso, aveva sottratto la somma di 350 € dal registratore di cassa.

Cyberbullismo: 9 adolescenti su 10 navigano in rete senza alcun controllo da parte dei genitori. 4 su 10 anche dopo le 23. Consegnata al Ministro Fontana l'indagine della no profit "social warning-movimento etico digitale".

 

Ieri, era il Safer Internet Day, giornata per la sicurezza in rete indetta dalla Commissione Europea, e della giornata nazionale contro il cyberbullismo e lunedì sono stati resi noti e consegnati al Ministro Fontana, che ha la delega in materia, i risultati di un'indagine che ha coinvolto, nel corso del 2018, 10mila ragazzi tra i 12 e 16 anni delle scuole medie e superiori di tutta Italia.

Commenta Davide Dal Maso, 23 enne fondatore del Movimento e social media coach: "Per i ragazzi non esiste on-line o off-line. Vivono tutto assieme, contemporaneamente, On-Life. Sta agli adulti non lasciarli soli e accompagnarli nell'esplorazione della rete che per la Generazione Z è e resta comunque una risorsa. Tra le poche regole imposte dai genitori ai ragazzi quella di "non usare più di 1 giga al giorno".

Cellulare in classe sì o no, gaming e dipendenza da Fortnite, fake news, hikikomori, sexting via WhatsApp: sono solo alcuni dei temi che i formatori-volontari del Social Warning-Movimento Etico Digitale  affrontano nei loro interventi nelle scuole medie e superiori di tutta Italia (oltre 10mila i ragazzi tra i 12 e i 16 anni incontrati nel solo 2018) durante i quali ai ragazzi è stato somministrato un questionario i cui risultati vengono resi noti oggi e sono stati consegnati in anteprima al Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana che ha la delega al contrasto al cyberbullismo.

"I nostri interventi - sottolinea il fondatore della no profit Davide Dal Maso, che delle proprie competenze digital ha fatto una delle professioni più all'avanguardia del momento, il social media coach - hanno sempre il focus sulle potenzialità della rete, più che sui rischi, e puntano ad accrescere la consapevolezza dei ragazzi per i quali non esiste on-line o off-line. Vivono tutto assieme, contemporaneamente, On-Life. Anche per questo noi diciamo sempre loro: Prendi il meglio dal passato, Vivi il presente, Pensa al futuro".

"Quante volte - continua Dal Maso che dall'esperienza negativa di essere bullizzato da ragazzo attraverso il web ha riunito nel Social Warning, letteralmente attenzione ai social, una rete di formatori-volontari, professionisti dei settori più disparati che ogni giorno lavorano con la rete e quindi la conoscono bene - capita anche a noi adulti di scrollare Facebook mentre siamo sul divano a guardare un film o, peggio ancora, mentre siamo a cena fuori con gli amici? Ecco, in quel momento siamo contemporaneamente on-line e off-line. E questa distinzione negli adolescenti non viene proprio percepita: per loro è normale essere contemporaneamente nelle due dimensioni. Sta agli adulti condividere con loro che il reale viene prima del virtuale".

Oltre 10mila i ragazzi che il Movimento Etico Digitale ha "ingaggiato" nel 2018, suo primo anno di vita, mentre i genitori che hanno partecipato agli interventi formativi sulle potenzialità e i rischi del web sono stati circa 3mila.

Nonostante i risultati dell'Osservatorio raccontino di ragazzini spesso e volentieri abbandonati alla galassia digitale con scarso controllo da parte degli adulti, Davide Dal Maso - che a 23 anni insegna social media e promozione on-line in un Istituto professionale ed è il docente più giovane d'Italia - vede il bicchiere mezzo pieno: "Nella mia generazione ho tanta fiducia: l'esposizione continua al web ci ha reso più creativi, capaci di fare team con persone culturalmente diverse e ci ha regalato una visione più globale. Se riusciremo a coniugare con la tecnologia il bagaglio culturale che i nostri nonni ci hanno consegnato, sono certo che sapremo costruirci un grande futuro".

(in allegato il file pdf dell'Osservatorio)

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I RISULTATI DELL'OSSERVATORIO SULL'EDUCAZIONE DIGITALE PROMOSSO DAL SOCIAL WARNING-MOVIMENTO ETICO DIGITALE

Alla vigilia del Safer Internet Day, giornata per la sicurezza in rete indetta dalla Commissione Europea, e della giornata nazionale contro il cyberbullismo, il Movimento rende noti i risultati dell'indagine promossa, attraverso un questionario somministrato dagli oltre 100 formatori durante gli interventi realizzati nel 2018 in scuole medie e superiori di tutta Italia, a circa 10mila ragazzi di età compresa tra i 12 e 16 anni.

LA TECNOLOGIA COME BABY SITTER

Il 92% dei ragazzi intervistati (9 su 10) quando è connesso alla rete è da solo (81%) o in compagnia di amici (11%). Solo l'8% naviga in rete seguito dai genitori.
Davide Dal Maso: L'indagine che abbiamo condotto ci racconta di un numero troppo basso di genitori disposti ad affiancare i figli durante la navigazione (solo l'8% dei ragazzi approccia la rete seguito da mamma o papà) e questo si spiega con il fatto che, ignorando nella maggior parte dei casi i social utilizzati dai loro figli, se ne chiamano fuori. Oppure per comodità li lasciano ore ed ore davanti a Youtube o Twitch. Che i ragazzi vogliano essere liberi di navigare in solitaria è normale, un po' meno lo è che al 92% di loro sia consentito farlo. Voi lascereste da soli per strada in una città sconosciuta ragazzini dai 12 ai 16 anni?

NON USARE PIÙ DI UN GIGA AL GIORNO

Il 52,4% dei ragazzi intervistati dichiara di non aver, da parte della famiglia, controlli, limiti o regole rispetto all'utilizzo dei social media e alla navigazione sul web in generale.
Davide Dal Maso: Più di metà dei genitori lascia che i propri figli approccino la rete da soli senza dare loro alcun libretto di istruzioni e senza che i genitori stessi conoscano questi strumenti. Tra le poche regole che i ragazzi ci hanno riferito mi colpisce particolarmente quella del "non usare più di 1 giga al giorno", come se la reale preoccupazione della famiglia fosse più economica che legata ai veri rischi del web.

INSEGNANTI POCO SOCIAL

Il 65% dei ragazzi intervistati ha imparato ad utilizzare la rete senza essere affiancato da un adulto (in totale solitudine il 31%, con fratelli il 17% e con amici - comunque minorenni - il 17%). Solo il 25% dei ragazzi è stato supportato da un genitore ed il 9% da un insegnante o educatore.
Davide Dal Maso: Di chi è la responsabilità di educare i giovani a vivere con consapevolezza una parte integrante della loro vita, come quella on-line? Anche la categoria degli insegnanti dovrebbe essere coinvolta ed essere più attiva: spesso non solo non vivono i social media dall'interno ma, essendo restii al cambiamento, non ne conoscono le dinamiche. Noi educatori, dal genitore all'insegnante, dobbiamo essere particolarmente attenti e consapevoli del fatto che il digitale è parte della vita dei nostri figli così come la finanza personale fa parte di quella di molti adulti.

LE FAKE NEWS GIRANO SOPRATTUTTO SU FB

Nonostante sia bassa la percentuale dei ragazzi che vengono affiancati da un adulto durante la navigazione, il 57,1% dichiara di fidarsi "poco" delle informazioni in cui si imbatte in rete; l'11,2% dei ragazzi non si fida "per niente".
Davide Dal Maso: Come emerso anche durante la prima edizione italiana del Fake News Festival nel 2018, la diffusione di notizie false, che avviene soprattutto da parte degli adulti, è un aspetto culturale ascrivibile alla prassi che li vede utilizzare quasi esclusivamente Facebook, su cui le fake news girano molto più che sugli altri social, come fonte di informazione. I ragazzi invece non sono più su FB, e quello che è emerso è che le fake arrivano alla Generazione Z o attraverso la messaggistica diretta come WhatsApp o tramite le informazioni che arrivano dai loro stessi genitori. Anche per questo è sempre più forte la necessità di mettere in campo una campagna di educazione civica digitale non solo rivolta ai ragazzi ma anche agli adulti che vanno accompagnati, su questo versante, tanto quanto i loro figli.

NAVIGANTI NOTTURNI

Il 41,1% dei ragazzi intervistati (4 su 10) è connesso alla rete anche dopo le 23.
Davide Dal Maso: Il dato che ci racconta che 4 adolescenti tra i 12 e i 16 anni siano connessi per chattare o navigare anche dopo le 23 si commenta da sè. Dove sono i genitori? Quale filtro adotta la famiglia per evitare che un utilizzo prolungato dei dispositivi digitali si trasformi in dipendenza o ancora peggio in hikikomori? Tantissimi ragazzi che abbiamo approcciato sono connessi per oltre 4 ore al giorno e fino a notte fonda giocano a Fortnite o guardano stories su Instagram. Ma la mattina dopo a scuola non ci vanno?

CONNESSI MA ABBASTANZA PRUDENTI

Solo il 43% dei ragazzi intervistati interagisce, attraverso i propri profili social, con persone che conosce anche nel "mondo reale"; il 22% "anche con sconosciuti", il 19% "anche con sconosciuti ma con followers in comune". Solo 16 ragazzi su 100 non hanno alcun account social.
Davide Dal Maso: Fortunatamente, nei ragazzi che abbiamo sentito, c'è una buona propensione a tenere il proprio profilo chiuso, a non esporsi tanto con chi non conoscono e comunicare piuttosto in modo assiduo con i loro coetanei. Questo si può notare anche dal fatto che i giovani pubblicano sempre più stories, ovvero contenuti della durata di 24 ore con cui raccontare ogni lato della loro quotidianità.
Inoltre va sottolineato che oltre il 40% di loro si interfaccia con sconosciuti diventando facile bersaglio di possibili malintenzionati, con l'aggravante che non sempre sanno a chi rivolgersi se accade qualcosa di strano attraverso la rete.

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3_Davide_Dal_Maso_riceve_il_Premio_Italia_Giovane_1.jpgCHI È DAVIDE DAL MASO

Docente e coach di Social Media Marketing, Davide Dal Maso, di Arzignano in provincia di Vicenza, classe 1995, allena all'uso dei social (non solo LinkedIn ma anche WhatsApp) gli imprenditori sempre più consapevoli che l'utilizzo strategico e professionale della rete possa fare la differenza nel settore business. E affianca le aziende formandone il personale per generare vendite con i social media.
Figlio di due operai delle concerie vicentine, a 19 anni vince una selezione europea sul social media marketing e lavora a Cardiff, nel Regno Unito, in un'organizzazione governativa. A 20 torna in Italia, apre la partita IVA e, spinto da una forte motivazione personale che nasce dall'essere stato bullizzato alle superiori proprio attraverso la rete, fonda la no profit Social Warning-Movimento Etico Digitale (https://socialwarning.it/), gruppo spontaneo di formatori volontari nato dalla volontà di sensibilizzare ragazzi e genitori sulle potenzialità e sui rischi del web.
A soli 23 anni, ha già tenuto lezioni alle Università di Padova, Verona, Milano e Firenze su temi inerenti alle sue competenze di formatore ed esperto di digital marketing.
Nel novembre scorso, presso la Luiss Business School di Roma, gli è stato conferito il "Premio Italia Giovane" (presidente del Comitato d'Onore l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini) per "la sua storia, esperienza personale e professionale nel settore Social Warning-Contrasto al cyberbullismo che sono esempi positivi che danno lustro al Paese e forte stimolo per le nuove generazioni".

Attualmente è anche "il Prof", come lo chiamano i suoi alunni, più giovane d'Italia: dal settembre del 2017 infatti insegna in un Istituto professionale in provincia di Vicenza "social media e promozione online" spiegando ai ragazzi come utilizzare al meglio i social network per attrarre clientela nelle attività commerciali in cui lavoreranno.

In accordo con la dirigenza della scuola ha ottenuto che dal prossimo anno scolastico la sua materia di insegnamento diventi "educazione civica digitale", anticipando nelle cose il cuore di diverse proposte di legge ferme in Parlamento e pensate proprio per introdurre questa materia nelle scuole medie e superiori: "Tratteremo regole e comportamenti per essere cittadini consapevoli e partecipi sia nel web che nella quotidianità - spiega fiero Davide - e conoscere i rischi della rete così da poter proteggere noi stessi e preservare gli altri. Inoltre tratteremo le potenzialità e le peculiarità del web per rendere i ragazzi veri cittadini attivi nella vita reale".

 

 

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Dall'inizio di quest'anno è in vigore la riforma dei Reparti territoriali della Guardia di Finanza, concepita per garantire una più diffusa presenza delle Fiamme Gialle sul territorio nello svolgimento della mission di polizia economico-finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali e dell'Unione europea.

«Innalzamento della qualità della presenza dei Reparti sull'intero territorio, ma anche e soprattutto crescita dei livelli di responsabilità, con tutte le unità operative affidate a militari di qualificata competenza». È l'obiettivo dichiarato del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata Giorgio Toschi, nel rendere nota la riorganizzazione delle Fiamme Gialle. Una riforma che punta ad assicurare controlli sempre più mirati ed efficaci sul territorio.

La revisione fa seguito a quella che, a partire dal 2018, ha interessato i Reparti Speciali del Corpo rendendoli più snelli e operativi anche al fine di fornire maggiore collaborazione alle authority di riferimento.

Tante le novità introdotte con la nuova riforma, tra cui la soppressione delle Brigate, trasformate a livello di Tenenza e comandate ora da Luogotenenti in possesso di elevata esperienza di servizio o da giovani Tenenti che hanno frequentato i corsi presso l'Accademia, e l'istituzione di nuovi Gruppi territoriali, uno almeno per ogni provincia.

Sono stati, poi, rivisitati i Reparti specializzati Anti Terrorismo - Pronto Impiego che assicurano il contrasto ai traffici illeciti e il concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, e istituite nuove Stazioni del SAGF per l'attività di controllo dei territori alpestri nonché di soccorso in alta montagna e nei luoghi impervi o colpiti da calamità naturali.

Anche a Parma la riforma ha fatto sentire i suoi effetti; la soppressa Compagnia di Parma è stata elevata a rango di "Gruppo". La nuova struttura organizzativa permetterà al Reparto di esercitare una funzione più efficace di indirizzo e coordinamento dell'attività svolta nell'ambito del territorio di competenza, con particolare riferimento all'azione delle dipendenti Tenenze di Fidenza e di Fornovo di Taro.

Tutti questi Reparti continueranno ad operare in stretta collaborazione con il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma, anch'esso recentemente rivisitato.

Un 38 enne marocchino è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, dopo che la donna era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari. I Carabinieri hanno scoperto che non era la prima volta che la donna, mamma di un bimbo di pochi mesi, subiva le percosse e le vessazioni del marito.

SAN FELICE (MO) –

Voleva imparare l’italiano e usare internet, ma al marito, un 38 enne marocchino, questa voglia di “libertà” e integrazione della moglie, sua connazionale, non andava proprio giù, al punto da esercitare su di lei violenze si psicologiche che fisiche

Ed è stato proprio quando la donna è stata costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dopo aver subito le percosse del marito che le avevano procurato ferite a un braccio che i Carabinieri di San Felice hanno cominciato a indagare sul passato della famiglia, portando alla luce una situazione di maltrattamenti prolungati nel tempo.

La donna, mamma di un bimbo di pochi mesi, stanca di subire, questa volta ha denunciato il marito violento e ha raccontato alcuni episodi di cui è stata vittima. Il più grave risale allo scorso mese di ottobre, quando il consorte l’aveva sorpresa a usare Facebook e, in preda all’ira, l’aveva ripetutamente colpita al volto, incurante del fatto che la donna fosse incinta, fino a farla svenire, per poi abbandonarla priva di sensi sul pavimento. 

Ora la donna e il bimbo sono ospiti presso l’abitazione di un connazionale residente nella zona, mentre il marito violento è stato portato in caserma e denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia

 

L’uomo, di origini campane, aveva conosciuto su internet una coetanea modenese con la quale aveva intrapreso una relazione. La donna aveva poi messo fine alla loro storia. Lui allora ha cominciato con appostamenti, telefonate e messaggi asfissianti, fino a chiederle 6000 euro e pretendere che avesse rapporti sessuali con altri per non pubblicare foto hard.

MODENA –

Si erano conosciuti su internet e, come spesso avviene in questi casi, dopo uno scambio di mail e chat, i due, un cinquantenne di origine campana e una coetanea modenese, hanno deciso di incontrarsi di persona. Da qui è iniziata una relazione, durata circa un anno, ma poi la modenese, nello scorso mese di luglio, decide di troncare. L’uomo, tuttavia, non accetta la fine di quella storia e comincia a tempestare la sua ex con messaggi e telefonate, arrivando anche a 180 contatti al giorno.

Non contento, il 50 enne organizza anche degli appostamenti sotto casa della modenese, coinvolgendo persino degli amici. Al contempo, i messaggi si fanno sempre più numerosi, pressanti e minacciosi, fino ad arrivare alla vera e propria estorsione. Il campano, infatti, è arrivato a ricattare la sua ormai ex minacciando di pubblicare su internet e divulgare alcune foto hard scattate durante il periodo della loro relazione. Per evitare questo, la donna avrebbe dovuto “sborsare” 6000 euro, oppure, in alternativa, avere rapporti sessuali con dieci uomini che lui le avrebbe indicato.

La modenese, tuttavia, non si è fatta intimorire e si è rivolta alle Forze dell’Ordine denunciando tutto quanto. Lo scorso 23 gennaio sono partite le indagini, condotte dalla Terza Sezione della Squadra Mobile di Modena. Attraverso le intercettazioni telefoniche è stato quindi possibile appurare sia la quantità che la natura dei contatti. Di fronte alle palesi minacce, il Pm titolare dell’inchiesta le ha valutate come un chiaro tentativo di estorsione.

La Squadra mobile è quindi intervenuta organizzando un finto appuntamento in un bar di via Emilia Est. Al posto della ex, lo stalker ha quindi trovato gli agenti che lo hanno tratto in arresto. Per lui le ipotesi di reato sono stalking e tentata estorsione. 

 

Castel Maggiore - Ondata di maltempo e fiumi in piena. I carabinieri del comando provinciale di bologna in azione. Il Comandante della stazione di Borgo Panigale venne già ferito in occasione dell'esplosione dello scorso 6 agosto.

Poco dopo le ore 13:00, in via Bondanello a Castel Maggiore, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Bologna Borgo Panigale, Maggiore Elio Norino e altri cinque Carabinieri sono intervenuti per sgomberare la strada e le abitazioni che si trovano nei pressi del Fiume Reno. Il livello dell'acqua sembrava abbassarsi, ma a un tratto è tracimato presso Trebbo, inondando la strada. I Carabinieri e le persone che stavano evacuando sono stati colpiti dalla piena.

Si è deciso allora di utilizzare un trattore per portare tutti in salvo, ma un'altra ondata ha spinto il trattore dentro un fosso. E' stato perciò necessario richiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco, i quali hanno usato l'elicottero per evacuare tutti. In seguito, i sei Carabinieri sono stati ricoverati presso gli Ospedali di Bentivoglio e Maggiore di Bologna per gli effetti dell'ipotermia.

Per le richieste di soccorso, gli operatori delle Centrali Operative dell'Arma sono a disposizione al numero di pronto intervento: 112, chiamata gratuita.

 

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All: Foto Castel Maggiore – Stazione Carabinieri Castel Maggiore.

Foto 1 e 2 San Martino in Argine – Stazione Carabinieri San Martino in Argine;
Foto Altedo – NORM Carabinieri Molinella;
Foto Sant'Antonio di Medicina – NORM Carabinieri Molinella;
Foto Casalecchio di Reno – Stazione Carabinieri Casalecchio di Reno;
Foto Calderara di Reno – Stazione Carabinieri Calderara di Reno;
Foto Castel Maggiore – Stazione Carabinieri Castel Maggiore.

Sabato, 02 Febbraio 2019 11:26

Quando lo Stalker è Donna!

Quando lo Stalker è Donna! Escono insieme una volta, lei lo bombarda con 159.000 SMS. Una donna è stata accusata di aver inviato 159.000 messaggi di testo a un uomo che ha conosciuto su un sito di incontri riservato ai milionari. L'uomo d'affari ha risposto ad alcuni messaggi prima di bloccare il suo numero. Ha presentato una denuncia contro Jacqueline Ades, 33 anni. La donna verrà processata nel tribunale della contea di Maricopa a Phoenix, in Arizona.

Secondo la denuncia, Jacqueline e la sua vittima avevano un appuntamento. Si separarono prima della fine della notte. Lei ha mandato messaggi ogni giorno per dieci mesi, a volte fino a un numero di 500. E' passata dalle dichiarazioni d'amore alle minacce.

"Preparerò il sushi con i reni e le bacchette per mangiarlo con le ossa delle mani", gli ha scritto. L'uomo ha spiegato alla polizia che era stato chiaro con Jacqueline che non voleva più vederla. Ha chiamato la polizia quando l'ha vista sostare con l'auto davanti a casa sua nel luglio 2017. Poi lo scorso aprile, grazie al sistema di sorveglianza della casa dell'uomo che era in viaggio all'estero, Jacqueline è stata arrestata dalla polizia dopo essere stata sorpresa delirante con un coltello nascosto nella sua auto nei pressi dell'abitazione dell'uomo.

Dopo il suo arresto è stata rilasciata, ma è stata rimandata in carcere l'8 maggio dopo aver omesso di comparire in tribunale, per andare nel luogo di lavoro della vittima, dichiarando di essere sua moglie. Numerosissime telefonate, in orari impensabili,comportamenti di controllo e sorveglianza,autoinviti in casa senza preavviso e nei momenti meno opportuni.

È così, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che si comporta una stalker: non accetta i limiti e pretende che l'altro sia costantemente a sua disposizione. Se ciò non accade diventa aggressiva, come nel caso appena raccontato.

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(1 febbraio 2019)

Venerdì, 01 Febbraio 2019 16:13

Modena, "Operazione Flipper"

"Operazione Flipper" è il nome della nuova attività investigativa posta in essere dalla Polizia di Stato, dietro allo stretto coordinamento della Procura della Repubblica di Modena, nella persona del PM titolare delle indagini dott.ssa Graziano.

Sono tre i soggetti finiti in carcere a seguito dell'attività investigativa che ha permesso di acquisire elementi probatori nei confronti degli autori di 8 rapine, commesse nei confronti spesso di vittime casuali. Elementi probatori ritenuti idonei dal GIP del Tribunale di Modena per emettere le misure cautelari e dal Pubblico Ministero Graziano per l'emissione di un fermo.

Gli investigatori della Polizia di Stato sono riusciti a fermare da poco più di 48 ore i tre marocchini, protagonisti in negativo della vicenda.

I tre stranieri, sono stanziali in Italia da vari anni e sono noti alle forze dell'ordine per i loro precedenti, anche specifici. Due di loro sono clandestini mentre il terzo ha un permesso di soggiorno per motivi familiari.
In sede di conferenza stampa verrà spiegato che l'attività di indagine ha avuto sviluppi positivi grazie ad un'impronta digitale su una delle macchine provento di rapina e, si è conclusa positivamente grazie al tempestivo intervento della Procura della Repubblica di Modena, che ha immediatamente favorito l'attività investigativa chiedendo ed ottenendolo subito le intercettazioni dal Gip Dottor Romito.
Prima di finire nella casa circondariale modenese, però, i tre, a volte insieme, a volte singolarmente, si erano resi già autori di 8 rapine, anche a mano armata (con l'utilizzo di un coltello), ai danni di prostitute locali o di gente comune che hanno avuto la sfortuna di incontrarli per caso nel loro cammino.

Questo l'elenco delle rapine che verranno spiegate nel dettaglio nella conferenza stampa che si terrà nella sala conferenze della Questura alle ore 11:
1-) rapina in data 28.11.2018, alle ore 01.25, in via Emilia Ovest a Modena, commessa ai danni di una albanese del 1999;
2-) tentata rapina in data 30.11.2018, alle ore 3.30, in via Giardini località Baggiovara (MO), commessa ai danni di due marocchini con lesioni gravi (40 giorni di prognosi);
3-) rapina in data 01.12.2018, alle ore 2.30 in via Emilia Est, commessa ai danni di una cittadina albanese del 1989;
4-) rapina in data 02.12.2018, alle ore 00.40, in via Jacopo da Porto località Baggiovara (MO), commessa ai danni di un modenese del 1998;
5-) rapina in data 02.12.2018, alle ore 2,40 in Via Emilia Est, commessa ai danni di una cittadina albanese nata nel 1996;
6-) rapina in data 27.12.2018, alle ore 00.45 in strada Formigina, commessa ai danni di un italiano del 1975.
7-) rapina in data 16.01.2019 alle ore 8 in via Santa Caterina ai danni di un italiano del 1991;
8-) rapina avvenuta ad Anzola dell'Emilia (BO) località "Ponte Samoggia", in data 27.01.2019, ai danni di un italiano del 1977.

 

 

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https://youtu.be/ZMDfdsq786E 

I Militari appartenenti al Comando dei Carabinieri di Sorbolo hanno dato esecuzione oggi alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio, emessa dal Gip di Parma, nei confronti di due insegnanti della Scuola Primaria di Mezzani (Istituto Comprensivo Statale di Sorbolo), di cui una è insegnante di sostegno.

Le condotte contestate, integranti ad avviso della Procura il reato di maltrattamenti - ricostruzione giuridica fatta propria del GIP - sarebbero consistite in percosse di vario tipo e insulti che le due maestre avrebbero posto in essere, in concorso tra loro, nei confronti di due alunni di nove anni, di cui uno disabile ai sensi della L. 104/92, entrambi frequentanti la stessa classe, al quarto anno di scuola elementare.

Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione di un educatore scolastico che, avendo assistito ad un episodio (lo strattonamento con forza di un bambino, accompagnato da una tirata di capelli e da alcune parole offensive, condotta tenuta da una delle maestre) lo ha seggnalato ai Carabinieri.

Nel corso delle indagini sono stati sentiti i genitori, gli insegnanti e la Dirigenza dell'Istituto e sono emersi altri presunti maltrattamenti verso un altro bambino della medesima scuola.

Le acquisizioni investigative, a giudizio della Procura, per i gravi indizi di colpevolezza hanno legittimato una richiesta cautelare, a tutela dell'integrità fisica e psicologica dei bambini, ma nel contempo anche a tutela dell'Istituzione scolastica nel suo complesso.

La durata della misura interdittiva è stata stabilita dal Gip in 5 mesi, ovvero fino alla fine dell'anno scolastico.

Autore di diverse e gravi aggressioni in zona stazione, identificato e denunciato dagli uomini della Polizia di Stato

Il personale della Polizia di Stato in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Parma ha portato a termine un'attività di indagine che ha consentito l'identificazione di una persona di sesso maschile resasi responsabile di due separate violente aggressioni ai danni di 3 giovani connazionali.

L'attività in questione ha avuto inizio con un intervento operato alla fine del mese di agosto dagli agenti in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Parma congiuntamente a personale dell'U.P.G.S.P. della Questura, per la segnalazione di una rissa fra giovani verosimilmente consumatasi nel piazzale degli autobus urbani in via Villa Sant'Angelo a Parma.

Nel corso dell'intervento era stato accertato che l'evento segnato non era una rissa ma una vera e propria aggressione con armi improprie, che un soggetto aveva perpetrato ai danni di due giovani che avevano riportato lesioni. Mentre per il primo dei due non si era reso necessario l'intervento di personale sanitario, il secondo aveva riportato una lesione tendinea ad un avambraccio che aveva necessariamente comportato il suo accompagnamento al locale Pronto Soccorso ove era stato in seguito ricoverato per essere sottoposto ad intervento chirurgico.

Nell'immediatezza dell'intervento gli agenti, aiutati nella ricostruzione dei fatti sia dalle vittime dell'aggressione che da alcuni testimoni, avevano rivenuto le armi improprie utilizzate per provocare le lesioni, tra le quali alcune pietre e cocci di bottiglia, che erano state immediatamente sequestrate.

Il giorno successivo, gli agenti della Polizia Ferroviaria, apprendevano che un altro giovane era stato aggredito nel medesimo piazzale di via Villa sant'Angelo in circostanze analoghe. A dire del malcapitato l'aggressore era lo stesso soggetto responsabile dei fatti del giorno precedente in quanto la vittima era presente anche a questi. L'aggredito era stato colpito con un pugno che gli aveva provocato, verosimilmente con un anello che l'energumeno portava al dito della mano utilizzata per sferrare il fendente, lesioni ad un'arcata sopraciliare giudicate guaribili in giorni 8.

Tutti i giovani aggrediti avevano in seguito formalizzato le rispettive denunce presso gli uffici della Polizia Ferroviaria e della Questura di Parma.
La visione delle immagini del circuito di video sorveglianza della stazione riuscivano a documentare solo in parte le aggressioni descritte, ma risultavano preziose al fine di riscontrare le circostanze descritte dagli aggrediti e ad acquisire alcuni fotogrammi dell'aggressore.

Tale soggetto, benché non abituale frequentatore degli ambienti interni ed attigui alla stazione, risultava conosciuto agli uomini della PolFer in quanto, nell'anno 2013 il giovane si era reso responsabile di un'aggressione verbale nei confronti di un capo treno che lo aveva sorpreso insieme ad altri privo di recapito di viaggio.
Gli ulteriori riscontri emersi dalle indagini permettevano di acquisire ulteriori immagini del soggetto sospettato che con atti formali veniva riconosciuto da tutte le vittime e da alcuni testimoni presenti alle aggressioni descritte.

Per tale motivo il giovane in questione, ventitreenne, originario del Senegal e residente in provincia veniva convocato presso gli uffici della Polizia ferroviaria ove si presentava curiosamente indossando gli stessi abiti che indossava alla data dell'aggressione attribuitagli. Tale persona veniva quindi deferita in stato di libertà per il delitto continuato di Minacce e lesioni aggravate dalla natura delle lesioni cagionate, dall'uso di armi improprie usate per provocarle e dal fatto di aver agito per futili motivi.

A tal proposito sono ulteriormente in corso indagini finalizzate a verificare se tali aggressioni siano da ricondurre a diverse ipotesi di reato.

 

La Crociera dell'Ospedale Vecchio si trasforma in galleria culturale. Un'importante opera di valorizzazione e riqualificazione di un luogo dal prezioso valore simbolico per l'Oltretorrente e per tutta la città, in vista di Parma 2020.

Parma -

Dopo la demolizione delle Aule Rosse dell’Università di Parma di circa due settimane fa, sono iniziati da un paio di giorni i lavori di valorizzazione e riqualificazione della Grande Crociera dell’Ospedale Vecchio

L’ingente intervento rientra nell'ambito del progetto integrato denominato: “Il futuro della memoria – Costruzione di percorsi nel tempo e nella contemporaneità: arte, ricerca e tecnologia digitale”, promosso dal Comune in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, in vista di Parma 2020 Capitale della Cultura (VIDEO)per trasformare la crociera dell'Ospedale Vecchio in galleria culturale, quale fulcro dell’intero complesso.

Il progetto beneficia di un contributo di 1 milione e 300 mila euro nell'ambito di un bando regionale per progetti di qualificazione di beni ambientali e culturali nell'ambito del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (POR-FESR) relativo al periodo 2014-2020.

L’edificio è un monumento dall’importante valore simbolico, ma ad oggi poco noto. I lavori in corso, volti alla valorizzandone degli aspetti architettonici e monumentali, oltre che al consolidamento di alcune parti strutturali, permetteranno alla Crociera dell’Ospedale Vecchio di assumere a tutti gli effetti la rilevanza meritata nel tessuto urbano dell'Oltretorrente e divenire fulcro  del percorso di arte, storia e cultura dell’intera città in previsione di.

 

Galleria fotografica in esclusiva per Gazzetta dell'Emilia & dintorni a cura di Francesca Bocchia 

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Rientra l'allerta smog a Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Sassuolo e Formigine: da domani, 1 febbraio non saranno più attive le misure emergenziali previste dal PAIR e torneranno a circolare nei centri urbani anche i veicoli diesel euro 4. 

Nelle 4 province occidentali di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, si sono infatti verificate le condizioni per il rientro dell'allerta smog che era scattata il 29 gennaio (2 giorni consecutivi di rientro nella soglia di legge dei 50ug/mnei 4 giorni precedenti quello di controllo): il PM10 è rientrato sotto il limiti di legge il 29 e 30 gennaio in tutto il territorio regionale. Nessuna allerta anche nelle altre province del territorio regionale.

 

Giovedì, 31 Gennaio 2019 15:42

La Ghirlandina illuminata di Rosa

La Ghirlandina rosa, Torre simbolo di Modena, illuminata a 102 giorni dalla partenza della 102ª edizione della corsa che farà tappa in città. Su Istagram contest per fotografarla.

Modena -

Ghirlandina tutta rosa per una serata. La Torre civica simbolo di Modena, infatti, è stata illuminata in rosa. Martedì, a 102 giorni dall'avvio della 102 ª edizione del Giro d'Italia. L'iniziativa, che ha dato il via al conto alla rovescia per la prestigiosa gara ciclistica che quest'anno parte da Bologna sabato 11 maggio, riguarda i principali monumenti e luoghi simbolo delle 36 città di tappa.

A Modena l'arrivo del Giro è in programma con la decima tappa, martedì 21 maggio, e la corsa il giorno dopo ripartirà da Carpi.

Con l'illuminazione in rosa della Ghirlandina, a cura di Hera Luce, il Comune ha proposto anche un contest fotografico per chi scatta le immagini più suggestive della Torre civica, simbolo della città, che sorge proprio a fianco dell'abside del Duomo romanico e, insieme anche a Piazza Grande, rientra nel sito dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Per partecipare al contest bisogna fotografare la Ghirlandina in rosa e pubblicare le immagini su Instagram taggandole #ghirlandinaxilgiro.

Nel frattempo, è on line la pagina internet www.comune.modena.it/giroditalia dove è possibile trovare tutte le informazioni sugli appuntamenti in programma in vista dell'arrivo della carovana rosa.

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Fonte: Comune di Modena

La pistola era in realtà era una scacciacani caricata a salve, ma riproduzione perfetta di una Colt 45. Fermato dalla Polizia muncipale dopo la segnalazione di una passante.

Modena -

È accaduto martedì, poco dopo le 12, dopo che una donna, visibilmente agitata, si è recata presso la sede della Polizia municipale del centro storico dicendo di aver visto una persona armata di pistola aggirarsi nella zona di via Emilia Ovest e viale Storchi e fornendo una descrizione dell’individuo. La donna ha raccontato di aver visto l’uomo seduto su una panchina dove aveva anche appoggiato ben in vista una pistola che ha poi messo in tasca prima di allontanarsi.

Subito gli agenti della Municipale si sono messi alla ricerca della persona descritta e l’hanno individuata poco dopo all'altezza di largo Biagi constatando già a distanza che appariva evidente la fondatezza della segnalazione, visto che dalla tasca dei pantaloni sbucava il calcio di una pistola.

Con tutte le cautele del caso, compreso l'utilizzo dei giubbotti antiproiettili, gli operatori della Municipale hanno fermato l’uomo, un 41enne modenese che non ha opposto resistenza: era senza documenti e in possesso di una scacciacani riproduzione fedele di una Colt semiautomatica calibro 45, completa di caricatore e di sette colpi a salve oltre che priva del tappo rosso che contraddistingue le armi caricate a salve.

Quando si è appurato che l’arma era uno scacciacani, anche se perfettamente uguale a una vera Colt, l’uomo è stato rilasciato e denunciato a piede libero per procurato allarme. L'uomo, incensurato, non ha fornito spiegazioni sul suo atteggiamento. L'arma è stata posta sotto sequestro.

Controllo costante del territorio e conseguente attività d'espulsione. Durante il controllo del territorio da parte della Squadra Volante del 24.01, a seguito della quale è stata fermata un'autovettura con a bordo due soggetti trovati in possesso con oggetti atti allo scasso (notizia già divulgata - trattasi del controllo in via cagliari), un Ucraino del 1981 è stato Espulso con trattenimento al CPR di Potenza.

Un noto spacciatore della zona di S.Leonardo, dopo diverse denunce per spaccio di sostanze stupefacenti, classe 1996, nigeriano, è stato espulso il 25.01 con Trattenimento al CPR di Bari.

Il 29.01 un nigeriano del 1968, pregiudicato per reati contro la persona (Stupro in danno di minori, nello specifico la figliastra) da tempo "ricercato" dagli agenti dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Parma, è stato trovato grazie ad una segnalazione dei cc che lo trovavano presso la Comunità S. Francesco di Colorno.

Convocato in procura in data 29.01.19 per essere sentito circa una denunzia da lui presentata, veniva fermato da personale dell'Ufficio Immigrazione, che provvedeva ad effettuare un'espulsione con trattenimento presso i locali della questura in attesa dell'Udienza di convalida, che si celebrava in data 29.01.19, e, successivamente veniva accompagnato alla frontiera aerea di Milano Malpensa, e quindi fisicamente allontanato dal territorio italiano.

Il 29.01, si è provveduto ad espellere un cittadino senegalese, classe 1969, con Misura Alternativa al trattenimento al CPR, ovvero con la consegna del passaporto e l' obbligo di firma presso l'ufficio immigrazione. Il soggetto è pregiudicato per stupefacenti e reati contro la persona.

Sempre durante la giornata di ieri, 29.01 dopo che i cc del nucleo radio mobile hanno fermato un tunisino classe 87, pluripregiudicato, con 4 condanne per reati contro il patrimonio, già gravato da Espulsione, il soggetto è stato espulso con Accompagnamento al CPR di Trapani, accompagnamento effettuato dai cc in data odierna.

Alla luce di quanto sopra emerge chiaramente lo sforzo straordinario della Questura nel mettere in campo tutti gli strumenti per garantire la massima sicurezza per i cittadini di Parma ed allontanare tutti quei soggetti in grado di compiere attività delittuose, per altro particolarmente odiose, sul nostro territorio.

Falsifica un documento per ottenere il permesso di soggiorno: 34enne cinese denunciata dalla Polizia di Stato.

Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà una cittadina cinese di 34 anni, residente a Carpi, per aver falsificato il documento attestante il superamento del test di conoscenza della lingua italiana al fine ottenere il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo.

La donna aveva presentato un attestato – livello A2 – conseguito nel maggio 2016 presso una Università umbra. Gli accertamenti effettuati da personale dell'Ufficio immigrazione del Commissariato distaccato hanno permesso di rilevare attraverso il codice matricola indicato sul documento, che il test di lingua italiana non era mai stato superato dalla 34enne.

Sciopero nazionale distribuzione carburanti, 5-6 febbraio 2019: di seguito gli impianti della rete autostradale in Emilia-Romagna che garantiscono il servizio. 

Bologna -

In occasione dello sciopero nazionale degli impianti di distribuzione carburanti della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi, indetto dalle ore 22 del 5 febbraio alle ore 22 del 6 febbraio 2019, di seguito le aree in Emilia-Romagna che devono garantire il servizio per tutta la durata dello sciopero (decreto del Presidente della Giunta regionale n. 53/2011):

AUTOSTRADA

DIREZIONE

AREA DI SERVIZIO

CHILOMETRO

REGIONE

A1

da Milano a Napoli

ARDA OVEST

73

Emilia-Romagna

A1

da Milano a Napoli

CANTAGALLO OVEST

199

Emilia-Romagna

A1

da Napoli a Milano

CANTAGALLO EST

199

Emilia-Romagna

A1

da Napoli a Milano

ARDA EST

73

Emilia-Romagna

A13

da Bologna a Padova

CASTEL BENTIVOGLIO EST

11

Emilia-Romagna

A13

da Padova a Bologna

CASTEL BENTIVOGLIO OVEST

11

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

LA PIOPPA OVEST

2

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

SANTERNO OVEST

59

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

MONTEFELTRO OVEST

133

Emilia-Romagna

A14

da Taranto a Bologna

BEVANO EST

89

Emilia-Romagna

A14

da Taranto a Bologna

SILLARO EST

37

Emilia-Romagna

A15

da Parma a La Spezia

MEDESANO OVEST

15

Emilia-Romagna

A15

da La Spezia a Parma

TUGO EST

54

Emilia-Romagna

A22

da Modena a Brennero

CAMPOGALLIANO EST

309

Emilia-Romagna

Fonte: Regione ER

 

 

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