Mercoledì, 05 Novembre 2014 12:13

Sant'Ilario d'Enza - Il nuovo Nido si presenta

Inaugurazione degli spazi rinnovati del Nido d'Infanzia "Girotondo" di via Cefalonia. Alla serata interverranno Ilenia Malavasi, vice-presidente della Provincia di Reggio, il sindaco Marcello Moretti e l'assessore alla scuola Rossella Campari. Alle ore 21.00 spettacolo "Mano Felice disegna come scrive" dell'artista e illustratore Alessandro Sanna -

Reggio Emilia, 5 novembre 2014 -

Venerdì 7 novembre, dalle ore 18.30, inaugurazione degli spazi rinnovati del Nido d'Infanzia "Girotondo" di via Cefalonia.
I lavori eseguiti hanno rivisitato l'edificio in maniera importante, sia nella zona del personale sia nelle aree rivolte alle sezioni. Ciò ha consentito un aumento del numero dei bambini per un totale di 78, già a partire dallo scorso settembre.

Il percorso di riprogettazione è avvenuto in modo partecipato. Sono stati sviluppati parallelamente due percorsi: uno con il personale insegnante che ha permesso di ripensare alla vivibilità degli spazi sull'analisi della fruizione giornaliera dei bambini, e un percorso con le famiglie che ha raccolto contributi preziosi rispetto a ridisegnare gli spazi comuni e le zone legate alle comunicazioni scuola/famiglia e alle documentazioni.

All'incontro interverranno Ilenia Malavasi, vice-presidente della Provincia di Reggio, il sindaco Marcello Moretti e l'assessore alla scuola Rossella Campari.
Successivamente, alle ore 19.00, saranno di scena coloro che hanno seguito giorno dopo giorno questo importante progetto per illustrare i contenuti dell'intervento: Maria Angela Leni, coordinatrice psico-pedagogica e responsabile dei servizi scolastici del Comune, Caterina Villani, architetto progettista, e i genitori Alain Rossi e Chiara Landini in rappresentanza delle famiglie.

Alle ore 21.00, dopo un aperitivo offerto dalla scuola, ecco lo spettacolo "Mano Felice disegna come scrive" di Alessandro Sanna, uno dei migliori illustratori della scena nazionale con volumi che sono diventati dei veri cult come "Moby Dick" e "Fiume lento. Un viaggio lungo il Po". In questa performance in cui disegnerà "in diretta" Sanna esplora le possibilità espressive dell'illustrazione in rapporto con la musica e con il mondo dell'infanzia.

(fonte: ufficio stampa Comune di Sant'Ilario d'Enza)

Inaugurata a Bologna la rassegna itinerante voluta dall'Assemblea legislativa regionale in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra, alla presenza degli studenti di Mirandola. Obiettivo della mostra la campagna di raccolta di materiali di enti, associazioni e privati ad ogni tappa -

Parma, 5 novembre 2014 -

E' stata inaugurata ieri nell'atrio d'ingresso dell'Assemblea legislativa regionale a Bologna, la mostra che racconta il ruolo dell'Emilia-Romagna nella Prima guerra mondiale, una regione che è stata 'cuore pulsante' nelle retrovie italiane durante il conflitto #grandeguERra. "L'Emilia-Romagna tra fronte e retrovia" è il titolo della rassegna itinerante voluta dall'Assemblea legislativa regionale in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra (1914-2014).

Frutto di un lavoro di ricerca originale, la mostra è articolata in 25 pannelli che offrono la panoramica di ciò che le varie comunità emiliano-romagnole furono chiamate a dover fare, attraverso un linguaggio chiaro e l'uso di immagini, in parte, inedite. A realizzarla è l'Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri di Bologna, in collaborazione con la rete degli Istituti storici dell'Emilia-Romagna e il Museo civico del Risorgimento di Bologna, e con la partecipazione di Clionet, associazione di ricerca storica. All'iniziativa, curata da quattro ricercatori (Mirco Carrattieri, Carlo De Maria, Luca Gorgolini e Fabio Montella), è stato concesso il logo ufficiale delle iniziative legate alle Commemorazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, realizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

La mostra sarà visitabile fino al 20 novembre 2014 nella sede dell'Assemblea legislativa, per poi spostarsi nel 2015 al Museo del Risorgimento di Bologna e nelle principali città della regione. E con la mostra parte anche una campagna di raccolta di immagini fotografiche e documenti autobiografici conservati presso le famiglie emiliano-romagnole: i materiali, una volta digitalizzati e inventariati, andranno a costituire un fondo archivistico di assoluto valore presso il Museo del Risorgimento di Bologna e consultabile anche on line.

E' inoltre disponibile il catalogo in versione cartacea di #grandeguERra, liberamente scaricabile sul sito dell'Assemblea www.assemblea.emr.it.

L'inaugurazione è stata caratterizzata dall'incontro con i ragazzi di cinque classi: una del Liceo scientifico Augusto Righi di Bologna, due del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Casalecchio di Reno (Bo) e due del Liceo G.Pico-Istituto G.Luosi di Mirandola (Mo); ragazzi in rappresentanza degli studenti, ai quali la mostra è principalmente rivolta. In seguito al lavoro nei laboratori di archeologia e giornalismo del Pico-Luosi e della Fondazione Scuola di musica G.Andreoli di Mirandola, nella Sala Polivalente Guido Fanti dell'Assemblea legislativa sono stati letti testi preparati dagli studenti e suonati brani, fra cui La leggenda del Piave e 'O surdato 'nnammurato. In precedenza, gli interventi della presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, dell'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, e del professor Alberto Preti (Istituto Parri).

L'obiettivo principale della mostra è quello di stimolare una riflessione sull'importanza assunta nella storia del Novecento da quell'evento sconvolgente, con particolare riferimento al contesto regionale. L'Emilia-Romagna venne infatti interamente e pesantemente coinvolta nella prima guerra "tecnologica e industriale" della storia, per moltissimi aspetti, a partire dall'altissimo numero di mobilitati (quasi 500 mila), caduti (oltre 50 mila) e decorati (1.837), ricordati in lapidi e monumenti presenti su tutto il territorio regionale.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

La Gilda degli insegnanti dopo aver appreso della delibera comunale per sollecitare il "passaggio del corso per geometri" dall'Istituto "Paciolo D'Annunzio" all'Istituto "Berenini", rileva che non sembrano siano state adottate le formali procedute -

Parma, 4 novembre 2014 -

La Federazione Gilda Unams (Gilda degli insegnanti) dopo aver appreso della delibera comunale finalizzata a sollecitare il "passaggio del corso per geometri" dall'Istituto "Paciolo D'Annunzio" all'Istituto "Berenini", pur rappresentando di non avere alcuna preclusione per qualsiasi soluzione verrà posta in essere per il miglioramento ed il consolidamento dell'offerta formativa locale, ha rilevato che fino ad oggi non sembrano siano state adottate le formali procedute.

Con una lettera inviata al Comune di Fidenza, alla Provincia di Parma e per conoscenza al dirigente dell'Ambito Territoriale Scolastico ed ai dirigenti delle scuole interessate, la Gilda ha fatto presente che la legge regionale che regola queste procedure, impone una fase di concertazione con le parti sociali, che se non dovesse avvenire renderebbe inefficaci le procedure adottate. Salvatore Pizzo, referente provinciale della Gilda Unams, fa notare che la norma in questione così dispone:
"(...) le Province e i Comuni, avvalendosi delle analisi dei fabbisogni professionali e formativi svolte a livello nazionale e locale, in via prioritaria di quelle realizzate dagli enti bilaterali, individuano la domanda di formazione espressa dal territorio attraverso la concertazione con le parti sociali e la consultazione con l'associazionismo, con le famiglie e con gli altri soggetti interessati".- quindi conclude il dirigente sindacale – "in primis vanno coinvolte anche le parti sociali firmatarie del contratto di categoria".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)

A Rubiera la commemorazione dell'anniversario della prima guerra mondiale, nella quale 78 rubieresi persero la vita -

Reggio Emilia, 3 novembre 2014 -

Si è svolta ieri mattina, domenica 2 novembre, a Rubiera la commemorazione dell'anniversario della prima guerra mondiale, nella quale 78 rubieresi persero la vita. Dopo la S. messa ed il corteo per le vie del paese con la resa degli onori ai caduti, al teatro Herberia è stato poi presentato il documentario "La Grande Guerra 1914-1918", prodotto da Olimpia cinematografica, di cui è autore Bruno Sacchi, originario di Rubiera.

Pubblicitario nello storico programma Rai Carosello, Sacchi ha realizzato nella sua carriera documentari scientifici, industriali e storici lavorando a Bologna e a Milano. Oggi, a 75 anni, è in pensione e ha un domicilio ad Albinea (è padre della cantante lirica Ilaria Sacchi, mezzosoprano).
Nel suo curriculum professionale una ventina di documentari sulla Grande Guerra. Una produzione iniziata con "Diario di guerra dal Corno di Cavento", che racconta le vicende di un giovane tenente austriaco vittima del conflitto, e proseguita poi per vari anni. Bruno Sacchi ha raccolto una ingente mole di materiali documentari sulla Grande Guerra. Ha avuto la fortuna di conoscere prima della sua scomparsa Paolo Granata che, assieme a Luca Comerio, è stato uno dei due operatori cinematografici inviati sul fronte di guerra. Sacchi ha frequentato anche Luciano Viazzi, scrittore e ricercatore di vicende della prima guerra mondiale. A Rubiera, dove vive il fratello Rino, è stato accolto con calore dai partecipanti alla commemorazione.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Rubiera)

Musei Civici di Palazzo Farnese resteranno chiusi al pubblico sabato 1° novembre, aprendo invece con ingresso gratuito domenica 2 -

Piacenza, 31 ottobre 2014 -

In occasione del fine settimana festivo, i Musei Civici di Palazzo Farnese resteranno chiusi al pubblico sabato 1° novembre, aprendo invece con ingresso gratuito domenica 2 – prima domenica del mese, in linea con le indicazioni del Ministero della Cultura – dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Nell'occasione, sono previste visite guidate alle 9.30, 11, 15 e 16.30. Anche il Museo di Storia Naturale con sede all'Urban Center osserverà la chiusura del 1° novembre, riaprendo il 2 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Analoga situazione per la Galleria Alberoni, chiusa sabato 1 e aperta, domenica 2 novembre, dalle 15.30 alle 18, con visita guidata alle ore 16. Resterà invece aperta in entrambe le date, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi.
Per quanto riguarda gli sportelli Quinfo di piazzetta Pescheria, che riuniscono Urp e Iat del Comune di Piacenza, è prevista la chiusura per sabato 1° novembre e l'apertura, con il consueto orario domenicale dalle 9.30 alle 13, per la giornata di domenica.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

I docenti parmensi che da anni ricoprono posti vacanti pur senza essere stabilizzati a tempo indeterminato, grazie alla Gilda degli Insegnanti di Parma hanno ottenuto un importante riconoscimento dei loro diritti -

Parma, 31 ottobre 2014 -

I docenti parmensi che da anni ricoprono posti vacanti pur senza essere stabilizzati a tempo indeterminato, grazie alla Gilda degli Insegnanti di Parma (Federazione Gilda Unams), rappresentati dal legale Francesco Salvatore Mastrogiulio, hanno ottenuto un importante riconoscimento dei loro diritti: il Giudice della sezione lavoro del Tribunale di Parma (condannando il Ministero dell'Istruzione) ha riconosciuto l'anzianità maturata, emolumenti che per gli altri dipendenti assunti a tempo indeterminato sono un fatto normale.

La sentenza del Tribunale di Parma è legata anche alla decisione della Corte di Giustizia Europea, davanti alla quale la Gilda ha aperto da tempo un analogo procedimento. Salvatore Pizzo, referente provinciale della Gilda Unams di Parma, a tal fine commenta "E' una sconcezza che un servizio pubblico fondamentale come la scuola si debba reggere sfruttando il precariato degli insegnanti, facendoli invecchiare senza assumerli, costringendoli a rivolgersi al giudice – continua il dirigente sindacale - tutti i posti vacanti devono essere coperti mettendo fine a questa imbarazzante tipicità tutta italiana".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

Sabato, 01 Novembre 2014 09:30

Tutto Bertoli

Capello lungo raccolto a coda di cavallo, chitarra in spalla, giubbotto in pelle e ciondolo a forma di chitarra: Alberto Bertoli si presenta così. Viene spontaneo pensare ad una canzone di suo padre, Pierangelo Bertoli, ossia "A muso duro". Poi ci si siede, si inizia a parlare, e cresce la convinzione che la canzone adatta a lui sia "A muso duro"; ma non in senso letterale.

Parma, 1 novembre 2014 - Intervista al musicista Alberto Bertoli - di Federico Bonati -

Alberto, tu la musica l'hai sempre avuta in casa, dalla nascita. Figlio del compianto Pierangelo Bertoli, ti avvicini all'atto pratico dell'esecuzione musicale a dieci anni. In quel momento cosa hai provato?
Una sorta di sfida. Mi sono avvicinato alla musica perché c'era una bambina in classe con me che sapeva suonare la chitarra. E io, figlio di cantautore, non la sapevo suonare. Inaccettabile. Andai da mio padre e gli chiesi di insegnarmi. Da lì fu un'escalation. La musica per me è una "malattia", e oltre a quella nei live, la eseguo anche nella vita quotidiana, ai pranzi con gli amici, suscitando la disperazione della mia compagna (ride, ndr). Credo che solo chi è musicista possa comprendere a fondo la cosa.

Nel 2010 arriva poi il tuo primo EP: "Il tempo degli eroi". Fu un punto di arrivo o è stato un punto di partenza nella tua carriera e nella tua vita?
Fu senza dubbio un punto di partenza. All'inizio sembra un punto di arrivo, ma una volta che realizzi il tutto, ti senti defraudato della meta. Ecco perché fu un punto di partenza. Ma, senza dubbio, come ogni cosa fu un punto del percorso della mia vita.

Hai realizzato anche "Safà", brano scritto per l'associazione "Africa nel cuore", la quale si occupa di raccogliere fondi per la città di Rumuruti e per i villaggi attorno ad essa in Kenya. Quanto è importante la solidarietà per te Alberto?
È fondamentale. Nella vita ognuno di noi deve fare ciò che lo fa stare bene, e a me fa stare bene fare della solidarietà. Mi fa stare talmente bene che rompo le scatole agli amici pur di convincerli a fare della solidarietà (ride, ndr). L'Associazione "Africa nel cuore" l'ho conosciuta tramite il Direttore del reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Sassuolo. Da lì poi è nato un altro progetto, ossia "Natale in ospedale" in cui io e i miei già citati amici andiamo a suonare per i pazienti il pomeriggio del 25 Dicembre. I soldi che raccogliamo li devolviamo poi all'associazione. Alla fine fare del bene è un impegno sociale: se ognuno di noi facesse qualcosa in più nel proprio piccolo, sicuramente il mondo intero ne risentirebbe in meglio.

Molto spesso sembra che la musica sia vettore di solidarietà, a volte quasi più delle istituzioni stesse. Lo dimostra, ad esempio, l'evento "Italia Loves Emilia", evento a favore del sisma dell'Emilia 2012. Tu hai partecipato cantando assieme ai big della musica italiana la canzone di tuo padre: "A muso duro". Che emozione è stata?
Faccio una premessa: c'è una bella differenza tra lo show e il motivo per cui è stato realizzato. Lo spettacolo fu una festa, gli artisti furono splendidi sia sul palco che dietro le quinte e nessuno percepiì un centesimo. Fu un momento in cui ognuno lasciò da parte tutto ciò che riguardava la propria sfera personale per raggiungere un obiettivo: raccogliere fondi per ricostruire una scuola. Un momento splendido.
Il sisma, purtroppo, non ha nulla a che vedere con quel clima di gioia e festa: fu qualcosa di terrificante.

Tu stesso hai scritto una canzone dedicata al sisma 2012, dal titolo "Come un uomo". Ce ne puoi parlare?
Nasce tutto da una trave. Fabio Castellini, falegname e liutaio di Rovereto sul Secchia, costruì una chitarra da una trave caduta durante il terremoto. Mi disse di usarla in tour e poi di metterla all'asta per raccogliere fondi da donare in beneficenza ai progetti di ricostruzione post-sisma. Lì ebbi l'idea: come l'araba fenice rinasce dalle ceneri, da una trave caduta durante un sisma, il momento della distruzione, ora ho in mano una chitarra, il momento della rinascita. Questo pensiero mi portò a scrivere "Come un uomo".

Tornando per un momento a "Italia Loves Emilia", accanto a te sul palco c'era Luciano Ligabue. Un artista che ha scritto un brano dedicato a tuo padre "Le cose cambiano", che lo stesso Pierangelo definì bellissimo. Che rapporto hai nei confronti di Luciano? E di quella canzone, che col tempo è divenuta poi un pezzo immancabile dei tuoi live?
C'è un rapporto molto bello, Luciano è una persona molto intelligente, profonda e che sa ascoltare. Io tra l'altro sono un suo fan, e la prima volta che gli parlai ricordo che fui travolto dall'emotività. È vero, la canzone era per mio padre, ma lui non potè mai cantarla. Così Luciano disse a me di cantarla. Io me lo aspettavo, e infatti quando me lo disse, gliela cantai e suonai davanti. Fu un momento davvero bello.

Nei tuoi concerti spesso riporti in scena le canzoni di tuo padre. Che sensazioni provi? C'è una canzone di tuo padre che avresti voluto scrivere tu?
Sicuramente "A muso duro". Una canzone di una potenza incredibile, è quella che avrei voluto scrivere io. Ma non credo che quella fosse la canzone più rappresentativa di mio padre; in quel caso, la canzone adatta sarebbe "Così". Quando sul palco canto le sue canzoni, è inevitabile che senta le emozioni più forti dentro di me, come una sorta di fil rouge che ci tiene ancora uniti. Sai qual è il complimento più bello che abbia mai ricevuto? Me lo fece Eugenio Finardi che mi disse: "Tu sei l'unico che merita di essere figlio di tuo padre". (sorride, ndr).

Alberto, nel panorama musicale italiano, chi è il nome più rappresentativo attualmente?
Credo che i nomi presenti al "Premio Bertoli" siano nomi assolutamente validi.

Che cosa prevede l'anno venturo, a livello musicale, per Alberto Bertoli?
Non lo so (ride, ndr). Io sono molto istintivo, cerco di fare le cose cogliendo le giuste opportunità. Quindi staremo a vedere.

Tutto questo è Alberto Bertoli. Finita l'intervista ci salutiamo e col suo sorriso da emiliano verace mi da una pacca sulla spalla. Lo vedo poi avvicinarsi alla sua chitarra e istintivamente ripenso a quel ritornello: "Canterò le mie canzoni per la strada/ed affronterò la vita a muso duro...".

 

Anche quest'anno tornano gli appuntamenti con la programmazione cinematografica presentata gratuitamente ai pensionati, con le pellicole di maggior successo della stagione precedente -

Piacenza, 1 novembre 2014 -

Ogni anno, tra fine novembre e marzo, il Comune di Piacenza propone ai cittadini anziani una rassegna cinematografica con ingresso gratuito. Vengono proiettate, in genere ogni mercoledì pomeriggio per dodici settimane, le pellicole di maggior successo della stagione precedente, selezionate in base all'interesse che le tematiche affrontate possono suscitare in un pubblico maturo, ma consapevole e interessato.

La rassegna si tiene presso la Multisala Politeama di Piacenza che dispone di una sala con 700 posti a sedere nel centro di Piacenza. La facilità di accesso per chiunque, la gratuità delle proiezioni e, non ultima, la validità della scelta delle opere permettono ormai da anni un grande successo dell'iniziativa con sala costantemente esaurita.

La rassegna ha una notevole ricaduta di ordine sociale, riuscendo a raggiungere persone che avevano ormai perso l'abitudine al grande schermo e spesso colpite dall'isolamento. Oltre a essere un interessante momento ricreativo e culturale, questa iniziativa si configura quindi come una vera e propria attività di contrasto e prevenzione del senso di disagio e solitudine, particolarmente diffusi tra le persone anziane.

Si conferma in questo modo, la volontà di consolidare un indirizzo già ampiamente tracciato negli anni scorsi e che vede nel cittadino anziano un protagonista dell'offerta di intrattenimento e formazione promossa dal Comune di Piacenza.

Nell'ambito di una offerta multiforme di occasioni che desiderano rimettere l'anziano nella condizione centrale di piena cittadinanza e di possibilità di fruizione di intrattenimenti ai quali si è forse disabituato, mi pare giusto ricordare, dal punto di vista delle opportunità culturali e ricreative, insieme al consueto appuntamento annuale con una programmazione cinematografica presentata gratuitamente ai pensionati con una attenta ricerca di pellicole recenti o meno recenti, ma sempre significative, anche le numerose offerte turistiche estive ed invernali a prezzi accessibili, i frequentati corsi di attività motoria, iniziative mai svincolate dall'obiettivo di fondo che è sempre quello di mantenere il più possibile le persone anziane ad di fuori del circuito dell'assistenza, la cosiddetta prevenzione primaria.

Questa finalità deve essere sempre chiara a chi notasse un aspetto leggero, ludico di queste iniziative, temendo che vadano a scapito delle situazioni ben più gravi, certamente esistenti e ben presenti all'Amministrazione.

E' infatti convinzione del Comune di Piacenza che l'offerta di iniziative promozionali come questa, abbia la capacità di aprire a molte persone un mondo di conoscenze ed interessi da cui spesso si sono autoescluse.

In allegato scaricabile la locandina con la programmazione

(Fonte: Comune di Piacenza)

Individuata a Busseto la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza tra i 10 e 17 anni, è l'attuale "Casa della Cultura"

L'epopea verdiana si arricchisce di un tassello inedito, o meglio dimenticato, a Busseto è stata individuata la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza dai 10 ai 17 anni, dal 1823 al 1831.

casa della cultura busseto 3

 

Un particolare importante della storia del Maestro riportato alla luce dagli studi Corrado Mingardi, direttore della Biblioteca della Fondazione Cariparma che ha sede a Busseto e noto studioso di vicende verdiane e della Bassa Parmense. La dimora indicata è in Via Piroli, l'esatta ubicazione nasce da una lettura incrociata di vari testi, alcuni rari, di studiosi che hanno scandagliato la vita di Verdi.
Libri che sono custoditi nella biblioteca di Busseto.

Corrado Mingardi

La prima ad indicare esplicitamente l'abitazione di Via Piroli fu Mary Jane Philips Matz, maggiore studiosa dell'infanzia e della giovinezza di Verdi, in una biografia del Maestro edita in inglese nel 1973 e poi ristampata in Francia nel 1996, che a sua volta riprende quando aveva rivelato un altro biografo Ercole (Hercules) Cavalli, un bussetano che nel 1867, dopo aver raccolto le confidenze della madre di Verdi pubblicò in Spagna un volume sulla vita del Maestro. La casa in Via Piroli, era quella del ciabattino Pietro Michiara detto "Pugnatta", presso il quale il padre lo fece abitare dall'autunno del 1823 fino al maggio del 1831 pagando una retta di 30 centesimi al giorno.

In un altro testo pubblicato nel 1931 dal critico musicale Carlo Gatti non mancano aneddoti inediti coniati dai bussetani, relativi alla presenza di Giuseppe Verdi in quella casa. Ci dice Corrado Mingardi: "Verdi in quella casa si esercitava nei suoi studi musicali, i militari della vicina caserma di gendarmeria, che allora si trovava lì nei pressi, si lamentavano del continuo fastidio della musica".

Franco Abbiati, in un volume del 1959, ricorda che Verdi lasciò quella casa nel maggio del 1831, dopo un duplice omicidio che avvenne nelle vicinanze a scopo di rapina, per tenerlo più al sicuro fu ospitato in casa del suo mecenate Antonio Barezzi.

Prima che venisse alla luce questo particolare dimenticato della vita di Verdi, quasi come se fosse un segno premonitore, la casa era stata acquistata dalla filantropa 

Anna Sichel

bussetana Anna Sichel, che l'ha destinata a spazio gratuito per attività culturali, denominandola la "Casa della Cultura", rivolte principalmente a ricordare il Maestro. Ultimamente vi è svolto un importante incontro, coordinato proprio da Mingardi, per ricordare la figura di Guseppina Strepponi, il soprano che fu moglie di Verdi.
(Salvatore Pizzo)

Al Centro Culturale Mavarta di via Piave parte la nuova iniziativa MAVarte rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni con due laboratori creativi per stare insieme al pomeriggio -

Reggio Emilia, 28 ottobre 2014 -

Al Centro Culturale Mavarta di via Piave parte la nuova iniziativa MAVarte rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni (dalla prima alla quinta della scuola primaria). "Creta e Ceramica" e "Disegnare": due laboratori creativi per stare insieme al pomeriggio dopo avere fatto i compiti insieme ad un affiatato team di educatori e maestri. Giovedì 30 ottobre alle ore 17.00, presso l'Atelier del Mavarta, si terrà la presentazione dell'attività proposta dal Comune di Sant'Ilario d'Enza e dalla Coop. Solidarietà 90.

La finalità delle attività è quella di offrire degli strumenti e competenze tecniche affinché ogni bambino possa stimolare il proprio pensiero "progettuale e creativo" e arrivi a sviluppare uno specifico stile individuale. Ciò che distingue questi laboratori è soprattutto il metodo: il laboratorio è il luogo di creatività e conoscenza, dove l'apprendimento passa attraverso il fare, la scoperta e la sperimentazione, dove non è importante ciò che si produce, ma il modo con cui si arriva al prodotto.

"Creta e Ceramica" prevede attività a carattere prevalentemente pratico e sperimentale come l'approccio ai materiali (creta rossa, griglia, bianca, ceramica), conoscenza delle tecniche e strumenti per realizzare le impronte e le tracce fino ad arrivare alla realizzazione di oggetti.
"Disegnare" è pensato per chi desidera avvicinarsi al mondo del disegno e del colore, imparare l'utilizzo dei
differenti tipi di graffite, dei pastelli, della tempera, degli acquerelli.

I corsi si svolgono dalle ore 18 alle 19 a partire dal 10 novembre. Prima, dalle 16.30 alle 18.00, sarà attivo un momento con il sostegno nella realizzazione dei compiti.
La quota di iscrizione per la frequenza dei corsi è di 48 € (12 incontri, comprensiva dei materiali). Ogni corso prevede un incontro a settimana e una suddivisione tra bambini di 1ª e 2 ª e quelli di 3 ª, 4 ª e 5 ª.
Info: Ufficio Scuola Comune 0522 902863 – Coop. Solidarietà 90 0522 293718.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Sant'Ilario d'Enza)

I ragazzi delle scuole correggesi hanno incontrato il giudice Mario Conte e il giornalista Flavio Tranquillo, autori del libro "I dieci passi – Piccolo breviario sulla legalità" -

Reggio Emilia, 27 ottobre 2014 -

La giornata ha rappresentato anche l'occasione per il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, di anticipare il progetto "Costituzione e legalità" che oggi verrà sottoposto dall'amministrazione comunale ai vari dirigenti scolastici degli istituti superiori di Correggio. Grazie infatti alla collaborazione con l'associazione Caracò e Rosa Frammartino, curatrice del festival "Noi contro le mafie", il progetto, interamente sostenuto dall'amministrazione comunale, proporrà a insegnanti e ragazzi un percorso di incontri e approfondimenti sul tema della legalità, intesa nel senso più ampio del termine.

"La legalità è un argomento che può essere declinato in mille modi", conferma il sindaco presentando l'iniziativa, "perché chiama in causa la responsabilità individuale e quella collettiva nella miriade di azioni quotidiane e di scelte che ognuno di noi si trova a compiere. Il nostro impegno come amministratori, che ci siamo assunti fin dal momento del nostro insediamento, è proprio quello di sollecitare la partecipazione e la discussione riguardo alla buona cittadinanza, partendo dalle scuole e affrontando argomenti, come per esempio il bullismo, che hanno a che fare con la prevaricazione di chi si sente più forte a discapito del senso civico. Il discorso sulla legalità parte dalla conoscenza dei meccanismi di omertà e di silenzio sui quali prosperano le mafie, ma arriva direttamente al senso civico di ognuno di noi. Insomma, il passaggio dalla richiesta del pizzo al sopruso verso chi è considerato più debole o diverso è molto più breve di quanto comunemente si creda. Per questo ci piacerebbe anche costruire, insieme a insegnanti, famiglie ed educatori, una 'biblioteca della legalità' in ogni scuola, fatta di testi, libri, film che educhino e siano di stimolo alla presa di coscienza da parte dei ragazzi".

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È stato proprio il tema del bullismo ad essere affrontato nell'incontro che Conte e Tranquillo, introdotti dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, hanno avuto con i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado (scuole medie) e che, grazie anche a interventi e testimonianze dirette degli stessi ragazzi, ha dato vita e sostanza ad un vero dialogo tra le parti, così come auspicato dai due ospiti.
Con gli studenti delle scuole superiori, il discorso si è invece spostato sull'importanza della "cittadinanza attiva" che contrasta la "cittadinanza passiva", ovvero la rassegnazione che offre fiato e gambe a dinamiche di illegalità. In particolare è stato affrontato il tema del pizzo, partendo da un dato allarmante: secondo gli ultimi numeri resi noti dall'Osservatorio Nazionale sulle mafie, anche nel territorio di Reggio Emilia circa l'8% delle attività commerciali è soggetta a estorsione, generando così parte di quei circa 150 miliardi di euro che ogni anno la criminalità organizzata sottrae allo Stato e all'intera cittadinanza.

"Eppure", ha sottolineato il giudice Mario Conte illustrando ai ragazzi la vicenda dell'associazione "Addio pizzo", "per uscire da un circuito di illegalità, a volte è sufficiente prendere coscienza di quanto ci sta intorno, essere vigili su dinamiche che ci appaiono poco chiare, non tacere, interrogarsi, far sentire la propria voce, non essere passivi".
"La criminalità organizzata va costantemente alla ricerca del consenso", ha spiegato Flavio Tranquillo. "Tanto che ogni giorno si sente qualcuno dire che le mafie, in fondo, danno lavoro dove lavoro non c'è. Non c'è bugia più colossale di questa. Basta rendersi conto di quanto un territorio appaia defraudato e impoverito, da ogni punto di vista, quando è controllato dalle organizzazioni mafiose".

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Gran serata al Teatro Asioli di Correggio, venerdì 31 ottobre, con la consegna del riconoscimento e il concerto benefico -

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 -

Sarà una delle coppie considerate dai critici musicali una delle più prestigiose dell'attuale mondo operisticoDaniela Dessì e Fabio Armiliato – a ricevere a Correggio, il prossimo 31 ottobre, il Premio Pavarotti d'Oro 2014. L'iniziativa è stata ufficialmente presentata in conferenza stampa dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, dal presidente della Pro Loco correggese, Aimone Spaggiari, e da Franco "Panocia" Casarini, grande amico del tenore modenese e vero e proprio "motore" dell'evento, e Maddalena Nicolini, in rappresentanza del gruppo promotore.

Dopo il grande successo degli scorsi anni, è così giunto all'ottava edizione il Premio patrocinato dal Comune di Correggio e organizzato da Pro Loco Correggio, per rendere omaggio al Maestro Luciano Pavarotti, con la consegna del riconoscimento e il concerto benefico, al Teatro Asioli, alle ore 20,30.
Il riconoscimento e l'istituzione del Premio, che avvengono su specifica autorizzazione della famiglia Pavarotti, discendono proprio dal legame tra Luciano Pavarotti e la città di Correggio, dovuto alla profonda amicizia con Casarini: un affetto reciproco che, nel dicembre del 2002 portò il tenore modenese ad esibirsi all'Asioli in occasione della riapertura del Teatro.

"Due sono gli aspetti che qualificano questo evento", illustra Aimone Spaggiari. "Omaggiare la memoria di un grande personaggio di caratura mondiale, e ricavare fondi da devolvere in beneficienza. In questi anni, grazie al Pavarotti d'Oro abbiamo infatti potuto distribuire circa 50mila euro ad associazioni – da SiAMO con te, alla Casa della Carità agli Amici del Cuore, alla Fondazione Dopo di Noi e ad altri – presenti e attive sul nostro territorio".
"La coppia Dessì-Armiliato", spiega Franco Casarini, "da vent'anni calca i più importanti palcoscenici del mondo. Ma quest'anno siamo sicurissimi di esprimere un livello di qualità alta anche con i giovani artisti che si esibiranno nel corso della serata all'Asioli".

"Una tra le caratteristiche più importanti dei cast che in questi anni Panocia e il maestro Paolo Andreoli sono sempre riusciti a mettere in piedi", conferma Maddalena Nicolini, "è quella di riuscire a dare spazio e visibilità a promesse e cantanti all'inizio della loro carriera, che hanno così l'occasione di confrontarsi su un palcoscenico prestigioso con alcuni tra i più grandi interpreti dell'opera e della lirica".
"Ritrovo un appuntamento che avevo visto nascere in qualità di assessore alla cultura e che ora è cresciuto e si affermato ben oltre la nostra dimensione territoriale", conclude il sindaco Ilenia Malavasi. "Il grazie va a Panocia, naturalmente, alla Pro Loco, sempre pronta a supportare e a impegnarsi nell'organizzazione di questi appuntamenti, ma soprattutto ai numerosi sponsor che dimostrano un senso di impresa sociale, caratteristica di un territorio che vuole bene alla propria città".

Daniela Dessì e Fabio Armiliato riceveranno il Premio nel corso di una serata che vedrà salire sul palco dell'Asioli la grande tradizione della romanza italiana grazie alle esibizioni della mezzosoprano Antonella Carpenito, del basso Antonio Carmelo Di Matteo e del baritono Giuseppe Altomare.
Di grande spessore anche il cast dei musicisti, a partire dal maestro Paolo Andreoli al pianoforte e da Gennaro Cardaropoli al violino. A presentare la serata Francesca Manzini.
Come sempre, numerosi sono i partner e gli sponsor dell'evento: Warrant Group, Angelo Marani, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Cantine Riunite, Il Resto del Carlino, Modateca Deanna, Albergo dei Medaglioni-Ristorante Il Correggio, Lini910 e Carlo Riccò.

Prevendita: alla biglietteria del Teatro Asioli, domenica 26 ottobre dalle ore 9 alle 13 e venerdì 31 ottobre dalle ore 17.
Da lunedì 27 ottobre possibile prenotare i biglietti telefonicamente allo 0522.637813 o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingressi: 30 euro per la platea, 20 euro per i palchi di primo e secondo ordine, 10 euro i palchi di terzo ordine e il loggione.
Info: Teatro Asioli, tel. 0522.637813 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.pavarottidoro.it

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Domenica, 26 Ottobre 2014 10:45

La Gioia è sinonimo di vita

Intervista a Barbara Pozzo, autrice del libro "La vita che sei" - di Federico Bonati -

Parma, 26 ottobre 2014 -

Sfogliando le pagine di "La vita che sei" (BUR, 2014) è molto forte il messaggio di leggerezza e positività che traspare dalle parole di Barbara Pozzo. In un mondo sempre più frenetico e carico di impegni per ognuno, c'è un invito al lettore a riflettere su sé stesso, riscoprendosi e ritrovandosi.

Barbara Pozzo: fisioterapista, blogger e autrice. Come e dove nasce "La vita che sei"? Questo libro nasce dall'intenzione di "restituire" tutto quello che ho imparato in trent'anni di lavoro come terapista e di pratica personale. Con i miei pazienti ho potuto toccare con mano come funzioni la strada della guarigione e del benessere profondo, e "La vita che sei" nasce anche per la voglia di condividere e mettere a disposizione questo punto di vista.

Il libro è diviso in ventiquattro capitoli, ventiquattro meditazioni sulla gioia. Cos'è, quindi, la Gioia per Barbara? La gioia per me è sinonimo di Vita. È il flusso vitale che ci sostiene e ci permette di essere qui, è il nostro terreno di base su cui appoggiarci per procedere nel cammino, è un contenitore che può racchiudere qualsiasi tipo di emozione e sentimento, ma che si mantiene tale perché senza di esso non saremmo su questa Terra, è la consapevolezza di essere vivi.

All'interno del tuo libro è interessante notare il tipo di correlazione che intercorre tra corpo e anima. Quanto è importante l'equilibrio tra essi per il benessere di un essere umano? E che cosa può accadere se invece questo equilibrio viene a mancare? L'equilibrio tra anima e corpo è fondamentale, anche perché potremmo dire che anima e corpo sono una cosa sola e si influenzano l'un l'altra al punto che se questo equilibrio viene a mancare si manifesteranno dei segnali di disagio che possono anche tradursi in sintomi fino a sfociare in una patologia vera e propria.

Mentre scrivevi il libro, ti è mai capitato di pensare: "Sto scrivendo questo libro per qualcuno in particolare"? Non ho mai avuto in mente qualcuno in particolare, ma sentivo una sorta di interlocutore immaginario che rappresentava un po' ognuno di noi, con le difficoltà, i sogni, le emozioni, i pensieri e i sentimenti che abbiamo tutti.

Oltre alla Gioia, di cui abbiamo parlato prima, in questo libro sono molto presenti Gratitudine e Amore. Che importanza hanno, questi sentimenti, sia a livello personale, inteso come ogni singolo essere umano, che a livello universale? Sono disposizioni d'animo fondamentali per chiunque voglia andare nella direzione della crescita personale e globale. Se la nostra disposizione d'animo, dunque il nostro sguardo interiore si volge al bene, a ciò che abbiamo, all'apertura, sarà lì che metteremo la nostra energia, perché diamo energia dove mettiamo attenzione e questo produce un'abbondanza dell'oggetto della nostra attenzione. Se rivolgiamo lo sguardo a ciò che ci manca, alla scarsità, a ciò che non va bene, alle lamentele, alle critiche, daremo energia a questo e questo otterremo sempre di più. Questo vale su scala sia personale che globale.

Molto interessante è anche il simbolo di copertina: il simbolo dell'infinito, del moto perpetuo delle cose. Che cosa intendi esprimere e trasmettere con quel simbolo? La circolarità del flusso della vita, dell'Amore che genera Amore, la vastità dell'Amore che ci sostiene, l'infinito dare dell'Universo che ci ama e ci spinge a evolvere sempre e comunque.

Nel 2011 hai fondato il blog Somebliss (www.somebliss.com), molto attivo anche sui social network. Come nasce questa idea e che bilancio ti senti di fare dopo tre anni di Somebliss? Somebliss nasce dall'intenzione di mettere a disposizione di chiunque fosse interessato tutto ciò che ho potuto verificare che funzioni per il benessere profondo di anima e corpo, creando uno spazio libero dove si può trovare Amore, conforto, sostegno e ascolto. In tre anni di vita Somebliss è cresciuto esponenzialmente, diventando un luogo d' incontro tra anime desiderose di trovare una dimensione di cuore, tantissime persone si sono incontrate in questo spazio condividendo le proprie emozioni e sensazioni, potendo sentirsi meno sole e libere di raccontarsi, confrontarsi e sostenersi a vicenda. Ricevo centinaia di messaggi anche da ragazze e ragazzi giovanissimi e questo, se da una parte è segno di un disagio già diffuso precocemente, dall'altra è anche segno che c'è voglia di conoscersi, di crescere, di migliorarsi. Leggo storie molto dolorose, ma anche intense e ricche di espressioni di anime meravigliose, anche se magari in difficoltà.

Nel 2013 ti sei sposata col cantante Luciano Ligabue. Sembra buffo, ma leggendo "La vita che sei" e ascoltando "Mondovisione" (l'ultimo album di Ligabue uscito nel 2013, ndr), sembra di notare vari punti in comune, in particolar modo sul tema dell'Amore. Barbara, che idea hai in merito? C'è un po' di "La vita che sei" in "Mondovisione" e viceversa? Io e Luciano siamo profondamente legati e con una preziosa affinità d'anima, abbiamo uno scambio molto ricco e intenso su queste tematiche e una comune visione della vita, quindi credo che sia inevitabile che ci siamo "influenzati" a vicenda. A entrambi sta molto a cuore poter mandare un messaggio di bene e di luce.

In conclusione, Barbara intende esprimere un augurio ai lettori, affinchè ognuno di noi possa trovare la gioia di ascoltare la propria anima, consapevoli che lì c'è tutta la saggezza di cui abbiamo bisogno per procedere nella vita, per realizzare sè stessi. Appunto, la vita che siamo.

 

Il racconto della "Grande guerra", attraverso la posta militare: sabato 25 ottobre inaugura a Correggio una ricchissima mostra curata da Gianni Giannoccolo.

Reggio Emilia, 25 ottobre 2014 -

Inaugura a Correggio, sabato 25 ottobre, alle ore 16, al museo civico "Il Correggio" la mostra "La Grande Guerra 1914 - 1918. Percorsi storici attraverso la posta militare", a cura di Gianni Giannoccolo.
L'esposizione, realizzata grazie alla collaborazione del "Circolo filatelico numismatico Mario Farina" di Correggio, ripercorre nelle sue varie sezioni e grazie al ricchissimo apparato iconografico e documentario raccolto dal curatore, le vicende del primo conflitto mondiale, esaminato da numerosi e non sempre convenzionali angoli visuali.

"Uno dei nuclei fondamentali", illustra il curatore Gianni Giannoccolo, "è certamente rappresentato dalle cartoline che tracciano una storia completa della posta militare durante il conflitto. Accanto, altre sezioni illustrano, attraverso documenti originali, aspetti poco noti relativi alla guerra psicologica, alla propaganda militare, alla solidarietà ricevuta dagli alleati, alle operazioni belliche e alla società del tempo".

"Apriamo con questa mostra", afferma il sindaco Ilenia Malavasi, "le celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale: una tragedia che coinvolse milioni di uomini e donne, segnò la fine degli imperi e aprì le porte ai totalitarismi degli anni '20 e '30. Ricordare quelle vicende attraverso le parole e le immagini di coloro che per primi la patirono, è un dovere della memoria ed è un omaggio ai tanti uomini e donne che ebbero la vita spezzata da ben quattro lunghi anni di guerra, patimenti e miseria. Ai giovani in questo modo intendiamo far arrivare un messaggio di consapevolezza: la storia, soprattutto quella meno conosciuta, come monito per il presente, perché la guerra sia bandita dall'orizzonte del futuro".

La mostra, che rimarrà aperta fino al prossimo 7 dicembre, costituisce un importante momento di presa di contatto con il conflitto di cui ricorre il primo centenario e si propone anche verso il mondo della scuola come occasione di conoscenza e di stimolo all'approfondimento di temi meno consueti e meno trattati nella manualistica.
Ingresso gratuito.
Orari: sabato 15,30 - 18,30; domenica 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30.

Nato nel 1922, Gianni Giannoccolo è stato sindaco di Veglie (LE), per due mandati, dal 1956. Partigiano e combattente in Jugoslavia (dove venne ferito), è considerato fra i più noti collezionisti e studiosi del primo Novecento e, più in generale, di tutto il periodo che terminò con la seconda guerra mondiale. A conclusione della sua esperienza amministrativa si trasferì a Correggio, paese della moglie, dove è stato segretario del PCI di zona e assessore provinciale, oltre che impegnato al Coreco di Reggio Emilia.

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Di Chiara Marando – Sabato 25 Ottobre 2014

Si può sopravvivere ad un colpo di pistola al cuore?

Uno di quegli attimi che sembrano non finire mai, che sconvolgono irrimediabilmente la vita, disgregandola e lasciandola arida e vuota.  Un buio da cui sembra di non poter risalire per respirare, per rivedere la luce.

Due giovani belli ed innamorati più che mai, nel pieno della loro esistenza, del loro percorso di costruzione e comunione, due giovani come tanti che guardano al loro futuro con gli occhi pieni di passione. Cristian e Costanza, il quadro della gioia e di quell’amore che ha voglia di capire fino a dove potrà spingersi. Un’anima sola per poco tempo, troppo poco, spezzata violentemente quando Costanza muore senza una ragione. Senza un perché. Un difetto dicono a Cristian, un difetto latente che improvvisamente è scoppiato portandogliela via.

E così lui si trova solo, senza più la sua compagna di vita, divorato dalla disperazione e privo di qualsiasi speranza. Annullato in quell’amore che tanto prima gli alimentava l’esistenza. Ma Cristian ha saputo lottare, “rinascere” e riscoprire sé stesso nel modo più intenso possibile, anche grazie a quel legame che lo fondeva con la sua Costanza.

copertina

“Un colpo di pistola al cuore” ( Battei Editore), è questo il titolo del libro che Cristian Chierici, giovane imprenditore parmigiano, ha voluto scrivere in memoria della sua adorata Costanza. Un ultimo dono per regalarle una sorta di immortalità. Un tributo al loro amore, quello con la “A” maiuscola, quello che ti segna indelebilmente il cuore.

Pagine di diario che raccontano la storia di due innamorati, del loro primo incontro, dei pensieri e delle emozioni, della voglia di scoprire insieme e di come una persona possa trovare il suo completamento in un’altra senza violentare la propria individualità. Racconta di valori profondi, di piccoli momenti quotidiani capaci di rendere un rapporto ancora più intimo e di quanto tutto questo possa essere spazzato via in un momento. Poi rimane solo la rabbia cieca, la voglia di urlare perché nessuno sa darti una spiegazione, perché una spiegazione non esiste. Cristian ha toccato il fondo, si è guardato dentro ed è riuscito lentamente a risalire fino a quando, un giorno, è tornato a sorridere e a sentire ancora la piacevolezza del sole accarezzargli il viso.

Perché da un “Colpo di pistola al cuore” non si può sfuggire, ma sopravvivere si ed anche rinascere senza dimenticare.

 

Presto nelle librerie il primo romanzo del pittore parmigiano Guido Fontechiari. Ambientato sulle sponde del Taro fra realtà e immaginazione la narrazione delinea un luogo più che mai reale -

Parma, 22 ottobre 2014 -

Sarà presto disponibile presso la Feltrinelli di via Farini e alla Mondadori dell' Euro Torri di Parma il romanzo di Guido Fontechiari "Il Tesoro del Taro". L'autore, noto pittore parmigiano, dopo la pubblicazione qualche anno fa del libro di poesie "Appennino. Eri patria." correlato da alcuni suoi quadri, debutta con il suo primo romanzo. Protagonista il parmense, fonte di ispirazione fra pittura e scrittura, l' attenzione si sposta sulle sponde del fiume Taro. Il romanzo è ambientato fra San Secondo e Fontanellato, dove personaggi inventati, ispirati a persone reali creano un mondo unico.

Un sagrestano, una perpetua, un oste, un molinaro, un cantante lirico un po' tocco, la maestra, un geometra, un tesoro, le cui storie si incrociano, tra passato e presente, fino a disegnare un mondo favoloso e perduto. Favoloso nel suo semplice equilibrio; perduto perché siamo stati ingenui. La musica accompagna il lettore tra le nebbie della Bassa. Le acute osservazioni sul mercato e sulle brutture dell'arte lo scuotono; certe vicende piccanti e un po' scurrili lo divertono. Ma, tra nomi camuffati e storie "di leggenda" ci si accorge di camminare in un luogo reale, segnato sulle carte, tra gente vera che realmente ha vissuto a Guado. La mappa che accompagna il romanzo ne è una prova.

Dal 23 ottobre al 18 dicembre 2014 presso il Cinema Iris 2000 di Piacenza, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana propone una rassegna che si articolerà in nove appuntamenti, sempre di giovedì, alle ore 21 -

Piacenza, 21 ottobre 2014 -

La manifestazione si svolgerà seguendo tre percorsi: "Cinema e spiritualità", "Cinema di montagna e di avventura" e un "Omaggio a François Truffaut" dedicato al grande regista francese a 30 anni dalla sua prematura scomparsa. A parte i film di Truffaut, presentati in lingua originale con sottotitoli italiani, tutte le altre opere sono anteprime per la sala in quanto mai distribuite in Italia. Ad arricchire la rassegna anche un evento speciale dedicato alla magica arte di Marc Chagall.
Tutti i titoli sono stati scelti con l'obiettivo di attrarre un pubblico molto vasto, con particolare attenzione a quello più giovane, mantenendo però un livello di qualità molto elevato.

Per quanto riguarda il percorso dedicato alla montagna, saranno proposti W di Walter, che indaga il lato più intimo e inedito del grande alpinista Walter Bonatti, dipinto come un uomo semplice e dalla grande umanità nella testimonianza della moglie Rossana Podestà, ideato e realizzato con la regista lecchese Paola Nessi, la quale sarà presente in sala per un incontro con il pubblico, insieme a Pietro Agosti (CAI – Piacenza); Il cielo in me. Vita irrimediabile di una poetessa, splendido documentario dedicato ad Antonia Pozzi, incentrato sul suo rapporto con la montagna, in particolare con gli amatissimi luoghi della Valsassina, per lei da sempre grande fonte d'ispirazione; High Tension, diretto da Zachary Barr, film che offre uno sguardo esclusivo sulla vicenda che ha visto protagonisti nel 2013 Ueli Steck e Simone Moro, attaccati da una folla di sherpa inferociti al Campo 2 del Monte Everest e infine High and Hallowed: Everest 1963 che celebra gli sforzi audaci e visionari della spedizione americana del 1963, dove il grande impegno e una lotta estenuante portarono all'avventurosa prima scalata della cresta ovest dell'Everest.

Il percorso che intende ricordare uno dei padri della Nouvelle Vague, François Truffaut, prevede la proiezione di due fra i suoi capolavori proposti in copia restaurata e in versione originale con sottotitoli in italiano: L'uomo che amava le donne, commedia di grande sensibilità e umorismo che racconta l'innamoramento perpetuo di un ingegnere che ha una sola passione, le donne e La mia droga si chiama Julie, un giallo sulla conoscenza della realtà attraverso l'amore.

Per "Cinema e Spiritualità" in programma Yoga – L'arte di vivere, una nuova variazione sul tema dello Yoga, questa volta con un film dal tono allegro e leggero che riesce a far comprendere appieno il senso autentico di questa disciplina, accompagnato dal bellissimo cortometraggio Vultures of Tibet che mostra come, con il rapido sviluppo della Cina Occidentale, le sirene del turismo più commerciale rischino di profanare la cerimonia della "sepoltura celeste", rituale sacro in cui i corpi dei deceduti tibetani vengono dati in pasto agli avvoltoi; Happiness, l'incredibile documentario di Thomas Balmès che racconta la sorpresa di un bambino di otto anni di fronte ai prodigi della tecnologia, metafora di un nuovo modo di guardare alla vita e il film-documentario di Ron Fricke, Samsara, una sinfonia di immagini e suoni di incredibile potenza fisica e spirituale, un'esperienza di stupefazione, una meditazione guidata, un distaccamento da sé e dalla vita di sempre per ritrovare il senso del sacro e il desiderio di infinito.

Evento speciale della rassegna, in occasione della mostra "Marc Chagall. Una retrospettiva 1908 - 1985" che si terrà a Milano a Palazzo Reale dal 17 settembre 2014 all'1 febbraio 2015, la proiezione di CHAGALL - MALEVICH, l'ultimo film del regista russo Alexander Mitta, che ha come obiettivo quello di mettere in scena il visionario e malinconico mondo di Chagall e il suo mito all'interno della storia dell'arte.

MODALITÀ D'INGRESSO:
Proiezioni: ore 21, IRIS 2000 MULTISALA, C.so Vittorio Emanuele 49 (PC)
Ingresso: € 6.
Over 65 e studenti: € 5.
Info: 0523.334175

SCHEDE DEI FILM E CALENDARIO

Giovedì 23 ottobre h 21.00
W DI WALTER (ANTEPRIMA)
R.: Paola Nessi. Int.: Rossana Podestà, Walter Bonatti. Italia, 2013, 65'.
Walter Bonatti e Rossana Podestà si sono conosciuti quando entrambi erano al termine delle loro carriere. Famosa attrice internazionale lei, amatissimo esploratore di terre lontane e, soprattutto, l'uomo che ha fatto la storia dell'alpinismo mondiale, lui. Due vite diverse, estremamente diverse che, come dice Rossana, sono lentamente scivolate l'una nell'altra creando un legame indissolubile. Questo film è l'ultimo gesto d'amore che Rossana, scomparsa lo scorso dicembre, ha offerto al suo Walter, raccontando con intensa dolcezza e semplicità la vita di un grande uomo.
La regista Paola Nessi e Pietro Agosti della sezione CAI Piacenza incontreranno il pubblico.

Giovedì 30 ottobre h 21.00
YOGA – L'ARTE DI VIVERE (ANTEPRIMA)
R.: Solveig Klaßen. Germania, 2012, col., 52'., v.o. sott. It.
Pieno di colore, e grazie al calore umano dei suoi protagonisti, il film ci porta nel cuore dello yoga, alle sue origini, lontano dalle forzature commerciali moderne. Dai posti più isolati dell'Himalaya alle città brulicanti di vita di Rishikesh e Chennai, scopriamo il modo in cui lo yoga viene vissuto e insegnato in India.
A seguire:
VULTURES OF TIBET (ANTEPRIMA)
R.: Russell O.Bush. USA, 2013, 21', v.o. sott. it.
Con il rapido sviluppo della Cina occidentale, la sepoltura celeste, rituale sacro in cui i corpi dei deceduti tibetani vengono dati in pasto agli avvoltoi, è diventato un'attrazione turistica, con i funzionari locali che rilasciano permessi per assistervi contro la volontà delle famiglie dei defunti..

Giovedì 6 novembre h 21.00
L'UOMO CHE AMAVA LE DONNE
R.: F. Truffaut. Sc.: F. Truffaut, Michel Fermaud, Suzanne Schiffman. Int.: Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Nathalie Baye. Francia, 1977, col., 118', v. o. sott. it. Copia restaurata
Bertrand, ingegnere quarantenne, ha una sola, divorante passione: le donne. A incontrarle dedica la sua vita, finché non decide di scrivere un libro in cui raccontarsi. Riuscirà a darlo alle stampe appena prima di morire in un ultimo, disperato tentativo di raggiungere il suo eterno oggetto del desiderio.

Giovedì 13 novembre h 21.00
CHAGALL – MALEVICH (ANTEPRIMA)
R. e sc.: Alexander Mitta. Int.: Leonid Bichevin, Kristina Shneidermann, Anatoliy Beliy, Semen Shikalov Russia, 2014, 120', v.o. sott.it.
Il pittore Marc Chagall nel 1917 viene nominato commissario dell'arte per il governatorato di Vitebsk. Durante la sua breve permanenza, egli fonda l'Accademia e il museo di arte moderna, ispirandosi ai suoi sogni di un luminoso futuro, senza però incontrare l'approvazione del governo ed entrando in discussione per le sue scelte artistiche con il pittore Kazimir Malevich.

Giovedì 20 novembre h 21.00
IL CIELO IN ME. VITA IRRIMEDIABILE DI UNA POETESSA. ANTONIA POZZI (1912-1938) (ANTEPRIMA)
R.: Sabrina Bonaiti, Marco Ongania. Italia, 2014, 67'.
Antonia Pozzi nasce a Milano il 13 febbraio del 1912 da una famiglia di origini aristocratiche. L'amore per la montagna è però precoce e assoluto, come evidenza questo documentario che propone diversi spunti di riflessione sul rapporto tra l'opera di Antonia Pozzi e gli amatissimi luoghi della Valsassina che hanno ispirato tanta parte della sua produzione poetica. Il richiamo a Pasturo come "luogo dell'anima" di Antonia e alle "mamme montagne" è costante e costituisce un fil rouge fondamentale nella trama narrativa e visiva del film, che utilizza poesie, lettere, pagine di diario, anche filmati d'archivio in 8 millimetri e numerose fotografie per raccontare la breve ma appassionata esistenza della poetessa.

Giovedì 27 novembre h 21.00
HAPPINESS (ANTEPRIMA)
R. e sc.: Thomas Balmès. Fot.: T. Balmès, Nina Bernfeld. Mont.: Alex Cardon, Ronan Sinquin. Francia, 2014, 80', v.o. sott. it.
Peyangki è un monaco di otto anni, solitario e sognatore, che vive con sua madre a Laya, un villaggio del Bhutan abbarbicato sulle alture himalayane. Un giorno, i confini del suo mondo si allargano: il villaggio viene allacciato alla rete elettrica, e Peyangki intraprende un viaggio di tre giorni con suo zio verso la capitale dove compera una televisione e scopre le luci della città. Le televisione porterà la felicità?

Giovedì 4 dicembre h 21.00
HIGH TENSION (ANTEPRIMA)
R.: Zachary Barr. Int.: Ueli Steck, Simone Moro. USA, 2013, 36', v.o. sott. it.
Nel 2013 il Monte Everest è stato sotto le luci della ribalta in tutto il mondo per la delicata vicenda che ha visto protagonisti Ueli Steck e Simone Moro, una delle più forti cordate al mondo, attaccati da una folla di sherpa inferociti al Campo 2. Il film offre uno sguardo esclusivo su quello che è successo quel giorno, e perché.
A seguire
HIGH AND HALLOWED: EVEREST 1963 (ANTEPRIMA)
R.: David Morton, Jake Norton, USA, 2013, 48', v.o. sott. it.
Narrato da Jon Krakauer, scrittore di successo e veterano dell'Everest, il film celebra gli sforzi audaci e visionari della spedizione americana del 1963, dove il grande impegno e una lotta estenuante portarono all'avventurosa prima scalata della cresta ovest, compiuta da Tom Hornbein e Willi Unsoeld. Cinquant'anni dopo, un team di alpinisti d'élite torna alla base della montagna per ripercorrere l'itinerario del 1963 e scoprire se il rischio, l'avventura e l'ignoto che aveva attirato i primi americani, sia ancora presente sul Tetto del Mondo.

Giovedì 11 dicembre h 21.00
LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE
R. e Sc.: F. Truffaut, dal romanzo di William Irish Vertigine senza fine. Int.: Jean-Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Michel Bouquet, Nelly Borgeaud, Marcel Berbert. Francia, 1969, col., 120', v. o. sott. it. Copia restaurata
Louis è un ricco avventuriero proprietario di una fabbrica di sigarette nell'isola di Réunion. Decide di sposarsi, e lo fa con un'avventuriera conosciuta per corrispondenza. La donna è bella, anche troppo, e infatti scappa con i soldi. Louis la insegue, la ritrova, la perdona e, per proteggerla, arriva a uccidere un uomo.

Giovedì 18 dicembre h 21.00
SAMSARA (ANTEPRIMA)
R. e fot.: Ron Frike. Mont.: R. Fricke, Mark Magidson. Musica: Michael Stearns, Lisa Gerrard, Marcello De Francisci. Usa, 2011, col., 102'.
Una sinfonia di immagini e suoni di incredibile potenza spettacolare unita a una profondità di sguardo che coglie la densità della natura e dell'uomo. Il mistero della vita sulla terra in tutta la sua energia fisica e spirituale.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Continua la formazione promossa da Provincia di Reggio Emilia e Coordinamento. Iscritti 56 operatori, domenica 26 dopo la teoria esercitazione pratica alla Pietra di Bismantova -

Reggio Emilia, 20 ottobre 2014 -

Continua l'attività formativa della Protezione civile reggiana promossa da Provincia e Coordinamento delle associazioni di volontariato, da tempo impegnati ad assicurare ai volontari una preparazione costante e il più possibile 'professionale'. Lunedì scorso, a Casina, è iniziato un corso di specializzazione per volontari di Protezione civile da impiegare nella ricerca di persone disperse in ambiente di superficie non ostile (per ostile si intende quella in montagna o in grotta, dove possono operare solo gruppi altamente specializzati). Il corso, organizzato nell'ambito della "Scuola permanente di formazione di Protezione civile provinciale" della Provincia di Reggio Emilia e dal Coordinamento delle organizzazioni di volontariato prociv, avrà una durata di 19 ore e terminerà con una prova pratica sulle procedure operative che si terrà nell'area della Pietra di Bismantova domenica 26 ottobre.

L'obiettivo è quello di formare operatori volontari in grado di supportare le Prefetture, titolari della materia su incarico del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse in base alla Legge 400 del 1988, affiancando nelle ricerche forze dell'ordine, vigili del fuoco, Soccorso alpino, Corpo forestale dello Stato e 118, anche sulla base dello specifico Protocollo operativo approvato lo scorso anno dal prefetto di Reggio Emilia insieme ad enti e strutture operative.

"In questo tipo di emergenza, che non deve essere confusa con gli interventi tipici della Protezione civile, legati a rischi diversi, le Prefetture hanno comunque la facoltà di avvalersi, nelle operazioni di ricerca, di tutte le componenti istituzionali e di volontariato – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti - Le docenze del corso di aggiornamento sono quindi state assegnate ad esperti del settore appartenenti, oltre che alla nostra Unità operativa, anche a vigili del fuoco, Soccorso alpino, Forestale, volontari esperti e volontari esaminatori di Unità cinofile della Protezione civile".

Alla ricerca persone scomparse partecipano, con ruolo attivo, anche le associazioni specializzate in materia (Psicologi per i popoli, Associazione Alzheimer Uniti, Telefono azzurro, Associazione Penelope): un ruolo importante è inoltre rivestito dalle famiglie, che risultano indispensabili nella fase di raccolta informazioni.
Gli argomenti che saranno trattati dai vari specialisti riguarderanno normativa di settore, scenario provinciale e competenze territoriali, protezione individuale e sicurezza, conoscenza dell'attività delle Unità cinofile, attivazione e organizzazione.

L'esercitazione di domenica 26 alla Pietra consentirà di verificare sul campo le nozioni apprese nelle lezioni teoriche e di sperimentare una vera e propria ricerca coi professionisti delle strutture operative.
Al corso, che ha come tutor il comandante della Polizia municipale Val Tassobbio Corrado Bernardi, volontario esperto e alpino, sono iscritti ben 56 associati di Protezione civile appartenenti ad Associazione nazionale Alpini, Gruppo comunale Carpineti, AiutAppennin, Antennamica, Città del Tricolore, Croce verde di Castelnovo Monti, di Villa Minozzo e Castelnovo Sotto, I Custodi della montagna, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente e Val D'Enza Radiocomunicazioni.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Diciotto nuovi "supertecnici" dei prodotti tipici usciti dal corso di alta formazione per Tecnico esperto in creazione e realizzazione di menu delle tipicità enogastronomiche del territorio della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni in collaborazione con l'Istituto di Istruzione Superiore "L. Spallanzani" di Castelfranco Emilia -

Modena, 20 ottobre 2014

Ci sono anche l'ex titolare di un'impresa di arredamento e un grafico pubblicitario che ha deciso di cambiar vita tra i diciotto nuovi "supertecnici" dei prodotti tipici usciti dal corso di alta formazione per Tecnico esperto in creazione e realizzazione di menu delle tipicità enogastronomiche del territorio. L'attività formativa è stata gestita dalla Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni in collaborazione con l'Istituto di Istruzione Superiore "L. Spallanzani" di Castelfranco Emilia.

La partecipazione al corso era gratuita in quanto cofinanziata dal contributo di solidarietà del Fondo sociale europeo per le aree colpite dal sisma del maggio 2012. Sono state erogate 800 ore di formazione, di cui 450 in aula, 320 di stage e trenta di project work. L'altro giorno a Serramazzoni è avvenuta la consegna dei diplomi con una cerimonia nel corso della quale gli allievi hanno illustrato i progetti che hanno elaborato per promuovere i prodotti tipici. È stato presentato anche il ricettario 2014 realizzato dagli allievi in collaborazione con alcuni docenti; contiene le ricette di tredici antipasti, quindici primi piatti, dodici secondi, nove dolci e quattro tipi di pane. Alla consegna dei diplomi sono intervenuti l'amministratore dello Ial Emilia-Romagna Giovanni Corsini, il direttore della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni Giuseppe Schipano, Fabio Bernizzoni, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Mira Guglielmi, dell'assessorato alla Formazione professionale della Provincia di Modena, Gabriele Valdruccio dell'Istituto Spallanzani, alcuni docenti del corso e Giovanna Cammelli, che ha coordinato l'attività formativa per la Scuola Alberghiera di Serramazzoni.

(Fonte: Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni)

Le Fondazioni di origine bancaria associate all'Acri insieme per un unico obiettivo: diritto al cibo e sicurezza alimentare per 60.000 persone in Burkina Faso. Un percorso condiviso e realizzato in collaborazione con 6 organizzazioni italiane, 20 partner locali, 27 associazioni di migranti burkinabè, numerosi enti locali e organizzazioni internazionali -

Parma, 20 ottobre 2014 -

Aggregare risorse economiche e competenze, valorizzare saperi e saper fare, mettere in rete soggetti attivi nella cooperazione tra Italia e Burkina Faso, ovvero costruire un percorso comune e condiviso per il futuro di uno dei Paesi più poveri al mondo (al 183° posto su 187 secondo i dati 2013 del Rapporto Nazioni Unite sull'Indice di Sviluppo Umano), ma anche chiave nel processo di stabilizzazione dell'area saheliana. È quanto si sono prefisse 25 Fondazioni di origine bancaria associate all'Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), tra cui Fondazione Cariparma: insieme hanno dato vita all'iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso, realizzata con 6 organizzazioni italiane, oltre 27 associazioni di migranti, numerosi enti locali e organizzazioni internazionali.

L'iniziativa è nata nell'ambito della Commissione per la Cooperazione Internazionale dell'Acri e prende forza dal successo dell'esperienza quinquennale di Fondazioni4Africa, partnership economica e di progettazione partecipata per lo sviluppo rurale in Senegal e in Uganda, intrapresa nel 2007 da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Oggi l'iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso ne replica il modello d'intervento, mettendo in campo ancora più risorse e attori, che passano da 4 a 25.

Con una dotazione complessiva di 4,57 milioni di euro in tre anni, Fondazioni for Africa Burkina Faso, avviata nel gennaio 2014, è stata progettata dalle 25 Fondazioni di origine bancaria ed è in corso di realizzazione in 7 regioni rurali del Paese, in stretta collaborazione con organizzazioni attive sul territorio italiano e in Burkina Faso, ACRA-CCS, CISV, LVIA, MANI TESE, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e CeSPI, e il coinvolgimento di numerosi partner locali.

Obiettivo è rimuovere le cause che impediscono l'accesso della popolazione a una nutrizione adeguata e promuovere iniziative capaci di dare vita a uno sviluppo sostenibile. Le leve: il sostegno all'agricoltura familiare, la microfinanza, la formazione, l'educazione alimentare, il ruolo delle donne. Gli interventi messi in campo sono il miglioramento della produttività e della qualità dei prodotti alla base dell'alimentazione locale, il rafforzamento di 350 organizzazioni contadine, l'impulso allo start up di attività agricole e di iniziative imprenditoriali attraverso l'introduzione di strumenti di microfinanza adeguati, la strutturazione di un sistema di commercializzazione per i prodotti agricoli e i loro derivati sul mercato locale, la diffusione di un'educazione alimentare adeguata e del valore della biodiversità, la promozione dell'autonomia delle donne.

Fondazioni for Africa Burkina Faso lavora, anche, con oltre 27 associazioni di migranti burkinabè in Italia e con la Fabi (Federazione associazioni del Burkina Faso in Italia). Tra gli assi portanti dell'iniziativa, infatti, c'è il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dei migranti come risorsa fondamentale per lo sviluppo delle loro terre d'origine. In Italia sono oltre 17.000 i migranti dal Burkina Faso distribuiti su tutto il territorio, realizzano numerosi interventi di aiuto, sostegno e sviluppo del loro Paese e attività volte a promuovere l'integrazione dei migranti in Italia. Con loro Fondazioni for Africa Burkina Faso lavora con un duplice obiettivo: da una parte rafforzare la loro capacità d'azione attraverso un percorso di formazione, dall'altra avviare tavoli di riflessione comuni su obiettivi, priorità, metodologie di intervento nel loro paese di origine.

Fondazioni for Africa Burkina Faso, è inoltre, impegnata nella creazione di collaborazioni e sinergie virtuose con gli Enti locali italiani, sostenendo iniziative di cooperazione in Burkina Faso di Regioni, Province e Comuni, attraverso il matching fund: un innovativo meccanismo di finanziamento che raddoppia l'importo complessivo dell'ente. Fondazioni for Africa Burkina Faso collabora anche con la Direzione Generale della Cooperazione allo sviluppo (DGCS) del Ministero Affari Esteri (MAE), l'Unità Tecnica Locale in Burkina Faso, l'Ambasciata del Burkina Faso in Italia e la Direzione dello sviluppo e della cooperazione Svizzera.

«Un futuro sostenibile si può costruire solo lavorando insieme: aggregando risorse e competenze, collaborando pubblico e privato, tessendo reti di solidarietà, questa volta anche oltre i confini dell'Italia - afferma il Presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti -. Di questo le Fondazioni di origine bancaria sono da sempre convinte e con questa consapevolezza e l'esperienza che ci deriva dalla realizzazione di altri progetti analoghi stiamo affrontando l'importante sfida di aiutare il Burkina Faso sul fronte del diritto al cibo e della sicurezza alimentare. Sono convinto – ha proseguito – che anche nel caso di questa iniziativa di cooperazione internazionale gettare pur solo qualche seme di buone pratiche e di diffusione dell'innovazione potrà dare abbondanti e buoni frutti.»

«Dopo gli interventi in Senegal e Nord Uganda, che hanno ottenuto importanti risultati nell'ambito della cooperazione internazionale – spiega il Presidente Paolo Andrei – Fondazione Cariparma rinnova il proprio impegno in favore dei Paesi in via di sviluppo aderendo al progetto Fondazioni For Africa. Una nuova iniziativa di progettazione partecipata – prosegue Andrei – nell'ambito della quale l'esperienza pregressa di Fondazione Cariparma potrà favorire le molteplici azioni di sviluppo previste, sia in loco, sia nel nostro Paese grazie alla valorizzazione delle associazioni di migranti.»

Il traguardo da raggiungere è importante. Garantire insieme il diritto al cibo a 60.000 persone delle aree rurali del Burkina Faso e costruire, al contempo, una nuova cultura della cooperazione internazionale.

Info www.fondazioniforafrica.org| Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Cariparma)

Venerdì, 17 Ottobre 2014 15:49

Parma - Dialogo carcere e territorio

Coop. SIRIO e l'Associazione KINOKI hanno coinvolto 25 persone detenute in seminari laboratori riguardanti il linguaggio cinematografico e televisivo da cui è nata la scrittura del soggetto di "Fuga d'affetto" -

Parma, 17 ottobre 2014 -

Una proposta culturale che la Coop. SIRIO e l'Associazione KINOKI hanno rivolto alle persone detenute nelle sezioni Alta Sicurezza 1 e 3 degli Istituti Penitenziari di Parma, in collaborazione con la Direzione e l'area giuridico – pedagogica, coinvolgendo complessivamente 25 persone detenute.
Dalla penna dei partecipanti detenuti ai seminari e ai laboratori riguardanti il linguaggio cinematografico e televisivo è nata la scrittura del soggetto di "Fuga d'affetto", che vede protagonista l'attrice parmigiana Franca Tragni e un gruppo di studenti del Liceo Artistico Paolo Toschi, curatori anche delle riprese e della regia.

Responsabile del progetto: Giuseppe La Pietra - Coop. Sirio di Parma
Coordinatori: Michele Gennari e Mario Ponzi - Liceo Artistico Paolo Toschi e Associazione Culturale Kinoki di Parma
Musiche: Kabaré Voltaire e 99 Posse. Durata 30 min.
Il progetto vede fra i suoi obiettivi fondamentali quello di continuare a rendere socialmente e culturalmente vivo il dialogo fra il carcere e il territorio di Parma. Per l'occasione sarà con noi Agnese Moro.

Lunedì 20 ottobre, ore 21:00, presso il Cinema Edison, L.go otto marzo.
Quest'attività di produzione culturale è stata realizzata con il patrocinio della Provincia di Parma e grazie al contributo della Fondazione Mario Tommasini.
In questi giorni ci siamo interrogati più volte se non fosse stato il caso di rimandare la proiezione a causa di quanto è accaduto, soprattutto nel quartiere Montanara. Siamo stati e siamo ancora impegnati con le centinaia di volontari a dare il nostro contributo. Solo nella giornata di ieri abbiamo preso la decisione di proseguire con la proiezione e con gli altri appuntamenti, nel profondo rispetto verso quanti sono stati duramente colpiti dall'alluvione e con la consapevolezza che siamo anche a testimoniare la volontà di reagire, di andare avanti. Chiediamo di accedere in strada Montanara utilizzando la tangenziale. Arrivando dalla tangenziale non risultano esserci problemi di viabilità e il cinema è piuttosto vicino.

(Fonte: ufficio stampa Sirio Cooperativa sociale)

 

Mercoledì, 15 Ottobre 2014 16:04

Modena - Estetica, a scuola di un mestiere

Anche quest'anno un numero d'iscritti maggiore dei posti disponibili, a conferma della potenzialità e dei corsi organizzati da CNI-ECIPAR, che consentono l'ottenimento della qualifica professionale. Domani, giovedì 16 ottobre le selezioni alla CNA Provinciale -

Modena, 15 ottobre 2014 -

Anche quest'anno tutto esaurito al corso biennale di qualifica per estetista, organizzato da CNI-ECIPAR nell'ambito del progetto i "Mestieri della Bellezza" e in grado di assegnare la qualifica necessaria per svolgere professionalmente quest'attività.
Domani, giovedì 16 ottobre, con inizio alle ore 9, nelle sale della sede provinciale di CNA si svolgeranno le selezioni per i sedici posti disponibili, che si svilupperanno sulla base delle effettive motivazioni alla frequenza di un corso molto impegnativo. Corso nel quale l'ente di formazione di CNA è a livelli di eccellenza, come testimonia la presenza di un numero d'iscritti maggiori alla disponibilità dei posti.

"All'interno del nostro corso di qualifica – afferma Giovanni Gorni, Responsabile dell'Area Benessere di CNI-ECIPAR – cerchiamo di accompagnare le ragazze in un percorso formativo e lavorativo biennale, in modo da mostrare tutti gli aspetti che caratterizzano il lavoro dell'estetista: dal massaggio al trucco, passando per la cura delle unghie, e tanto altro. Affronteranno materie pratiche, ma anche teoriche: solo per citarne alcune, sicurezza sul lavoro, dermatologia, anatomia e cosmetologia. Tutto questo per permettere alle ragazze (ma i corsi sono aperti anche ai maschi) di avere una preparazione globale a 360°. In più, le allieve avranno la possibilità di inserirsi in una realtà lavorativa grazie al periodo di stage, elemento da non sottovalutare e che per tante ragazze può significare, come già accaduto in passato, l'inizio di un rapporto lavorativo, una volta terminato il corso".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Sabato, 11 Ottobre 2014 11:31

Busseto, fa "pace" con Giuseppina Srepponi

Busseto e la compagna di Giuseppe Verdi faranno "la pace" dopo oltre un secolo e mezzo. Domani un piccolo evento storico.

Busseto, 11 ottobre 2014 - Dopo oltre un secolo Busseto abbraccerà Giuseppina Strepponi: il grande amore di Giuseppe Verdi, ritornerà idealmente nella perla della Bassa, mettendo fine ad un dissapore durato oltre un secolo e mezzo.

La Strepponi sarà ricordata con tutti "gli onori" domenica 12 ottobre, dalle ore 11, nella Casa della Cultura in Via Piroli a Busseto, un luogo rinascimentale che la filantropa Anna Sichel ha messo gratuitamente a disposizione dell'arte e della cultura.
La relazione tra Giuseppina Strepponi e Giuseppe Verdi ai tempi veniva ritenuta "immorale", quindi poco condivisa dalla collettività locale. Dissapori ai quali si metterà fine nell'imminenza del secondo centenario della sua nascita.

Il titolo dell'appuntamento è semplicemente "Omaggio a Giuseppina Strepponi". Si tratta di un evento importante, in quanto in tutti questi anni non era mai accaduto che nella cittadina verdiana si fosse reso omaggio a colei che non fu solo compagna, moglie e consigliere di Verdi, ma anche tra i più apprezzati soprani dell'epoca. Busseto e Lodi, città in cui Giuseppina Strepponi nacque nel 1815, domenica le renderanno insieme omaggio, ponendo in essere un abbraccio ideale tra le due città.
A suggellare la "riappacificazione" sarà un'introduzione di Corrado Mingardi, appassionato cultore dell'epopea verdiana, che compirà un excursus storico rivelando ed illustrando aspetti inediti del legame Verdi-Strepponi ed il rapporto che la coppia ebbe con il contesto locale. Interverranno "gradite ospiti" Maria Moretti, autrice del libro Giuseppina Verdi Strepponi ed Emilia Allegri nipote di Elena Cazzulani, autrice del libro Giuseppina Strepponi.

Per l'occasione Anna Sichel ha commissionato un pregiato lavoro rappresentativo del Maestro che verrà donato all'Associazione "Amici della Lirica Giuseppina Strepponi" di Lodi a suggello dell'abbraccio ideale Lodi-Busseto legate dal binomio "Verdi-Strepponi".
Il tutto allietato da un breve intervento musicale.

Dal 14 al 19 Ottobre, Piacenza viaggia e ti fa viaggiare. Musica, dibattiti, sfilate di moda, cibo, immagini e racconti per scoprire gli intrecci con il resto del mondo -

Piacenza, 11 ottobre 2014 -

Dopo l'anteprima di Luglio, il Festival Radici si presenta con un programma ricco, tra atmosfere sognanti, musiche popolari e le culture del Sud del mondo. Spazio a musica, spettacoli, racconti di viaggio e degustazioni di cucina etnica: dalla performance del cantautore Lorenzo Monguzzi, reduce dalla turnè nei teatri italiani al fianco di Marco Paolini e pronto a presentare il suo ultimo lavoro "Portavèrta", all'attualissimo spettacolo teatrale POP ECONOMIX incentrato sulle origini e sui retroscena della crisi economica, passando attraverso le testimonianze dei 15 piacentini del progetto "In Viaggio con Erodoto/Kamlalaf" che con foto e racconti ci accompagneranno nei loro viaggi in Guatemala, Senegal ed Uganda, introdotti dal giornalista di Radio Popolare, Raffaele Masto. E ancora cene e cibo dal mondo a cura dell'assortito gruppo di cuochi del collettivo "Il Mulo", la sfilata di moda con le produzioni della stilista burkinabè e la sua collezione "Ara Couture", e le proposte di viaggi solidali e scambio culturale in Armenia, nate dall'esperto ed amante di culture mediorientali Federico Alpi.

RADICI, FESTIVAL SUD DEL MONDO, nasce dall'iniziativa di un nutrito gruppo di giovani che in questi anni ha viaggiato e vissuto all'estero, con l'obiettivo di portare a Piacenza la cultura, l'arte ed il pensiero di Paesi e popoli del Sud del mondo, troppo spesso raccontati solo in occasioni di catastrofi naturali ed emergenze umanitarie.

Di seguito il programma giorno per giorno:

MARTEDI' 14/10. Ore 21. Auditorium "Il Samaritano" (via Giordani 12, PC): 
POP ECONOMIX.
Uno spettacolo teatrale che racconta in modo ironico e divertente la crisi globale che ci ha investito, le prospettive, le (anche nostre) responsabilità 
www.popeconomix.org  ingresso libero

. MERCOLEDI' 15/10. Ore 20. Cucina della Coop. La Magnana (strada Magnana 20, PC)
 CENA MULTICULTURALE a cura di collettivo "Il Mulo"
. Materie prime biologiche e a km 0 si trasformano in specialità di Iran, Senegal ed Asia centrale. Cucinati da cuochi internazionali. (prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure cell. 3494563456) www.progettoilmulo.blogspot.it/p/il-progetto.html 



VENERDI' 17/10. Ore 21. Auditorium Sant'Ilario (via Garibaldi 17, PC)
IL BELLO DELLE DONNE. Sfilata di moda africana con le creazioni di Ara couture, accompagnata dalla voce della cantante mozambicana DYVA, e ristorata dalla pasticceria mediterranea della nostra amica K. e delle donne senegalesi dell'associazione Associazione Diaspora Yoff Di Piacenza
ingresso libero

.

SABATO 18/10. Ore 15.30. Sala dei Teatini (via Scalabrini 9, PC) 
IN VIAGGIO CON ERODOTO/KAMLALF
i racconti, le testimonianze, le foto dei giovani che hanno partecipato all'omonimo progetto ed hanno conosciuto da vicino le realtà sociali di GUATEMALA, SENEGAL ed UGANDA.
 Introduce RAFFAELE MASTO, inviato di RadioPopolare per il continente africano, e autore del blog BUONGIORNO AFRICA
 www.buongiornoafrica.it. 

Ore 21.

LORENZO MONGUZZI in concerto. 
Accompagnato dal violoncello di Daniela Savoldi, il cantautore lombardo presenta il suo album solista Portavèrta. 
www.lorenzomonguzzi.it 
ingresso libero.

DOMENICA 19/10. Ore 15. Auditorium Sant'Ilario (via Garibaldi 17, PC) 
UN MONDO DI TRADIZIONI.
 Laboratorio di cosmesi naturale con prodotti dal mondo;
angolo dedicato allo scambio di sapere:
artigianato dal mondo, con le opere raccolte dal viaggiatore Carlo Noci

VIAGGI di CONOSCENZA in ARMENIA.
 Federico Alpi viaggiatore e studioso di lingua e cultura armena, ci porta in viaggio verso quelle terre sconosciute: 
con racconti, foto, e con una proposta concreta per un viaggio di conoscenza e scambio culturale da svolgersi nell'estate 2015.

Nel corso del Festival sarà lanciato e promosso un concorso di video e reportage di viaggio rivolto a tutto il territorio nazionale, che vedrà coinvolti nella giuria anche studenti delle scuole superiori di Piacenza. In primavera 2015 le migliori proiezioni e la consegna dei premi.
E ancora: una mappatura di tutte le associazioni della provincia di Piacenza che operano all'estero, per far emergere i rapporti tra la nostra città ed il Mondo.

"La vera cultura è mettere radici e sradicarsi. Mettere radici nel più profondo della terra natia. Nella sua eredità spirituale. Ma è anche sradicarsi e cioè aprirsi alla pioggia e al sole, ai fecondi rapporti delle civiltà straniere... ". (Leopold Sedar Senghor, poeta e primo presidente della repubblica del Senegal)

Il festival è sostenuto da Regione Emilia Romagna, con la collaborazione di Comune di Piacenza e Svep.

(Fonte: Comune di Piacenza)

Tutti gli appuntamenti della stagione teatrale 2014/2015 del Teatro della Rocca Franco Tagliavini di Novellara. C'è già grande attesa e richiesta per quello che si preannuncia come lo spettacolo di punta della stagione novellarese, "Magazzino 18" di Simone Cristicchi in programma per domenica 16 novembre ore 21.00 -

Novellara, 8 ottobre 2014 –

La stagione teatrale 2014/2015 del Teatro della Rocca Franco Tagliavini di Novellara? Un tetris in cui teatro ragazzi, spettacoli, festival, coproduzione e territorio si agganciano perfettamente.
L'assessore alla cultura Marco Battini l'ha definita così la nuova stagione teatrale che è stata presentata con una grande festa e coinvolgimento delle realtà culturali di Novellara domenica 5 ottobre in centro storico.

Teatro ragazzi 

Il Teatro Ragazzi nella Bassa Reggiana nasce sul finire degli anni settanta a Guastalla, una fra le prime esperienze di teatro per la scuola e per i giovani sorte in Regione. Questa prima esperienza si è poi sviluppata aggregando i Comuni della Bassa Reggiana grazie alla gestione artistica dell'associazione Mirart che garantisce, anno dopo anno, proposte artistiche di qualità e di ricerca. Corpo docenti, famiglie e bambini confermano ogni anno di apprezzare l'offerta sia rivolta alle scuole, sia alle famiglie, facendo sempre il tutto esaurito ogni spettacolo. Sarà proprio la rassegna "Di domenica in domenica" ad inaugurare la stagione teatrale, domenica 19 ottobre con lo spettacolo d'animazione su nero "Giocagiocattolo" del Teatro del Bratto, dove i protagonisti sono solo i giocattoli e la magia che trasmettono.
Di domenica in domenica ha inoltre in rassegna, a cura della compagnia Eccentrici Dadarò "Peter Pan" il 14 dicembre e "Un anatroccolo in cucina" liberamente ispirato dalla fiaba di Hans Christian Andersen. Gli spettacoli , tutti per ragazzi fino ai 12 anni iniziano alle ore 16.00.

Spettacoli 

C'è già grande attesa e richiesta per quello che si preannuncia come lo spettacolo di punta della stagione novellarese, "Magazzino 18" di Simone Cristicchi in programma per domenica 16 novembre ore 21.00 per la regia di Antonio Calenda sulle vicende istriane sul finire della Seconda guerra mondiale. "Magazzino 18" è un edificio realmente esistente nel porto vecchio di Trieste, dove furono portati e custoditi mobili e masserizie dei trecentocinquantamila esuli istriani, mai recuperati dai proprietari per oltre sessant'anni. Un luogo o, meglio, un cimitero della memoria.

Sabato 25 ottobre alle ore 21.00 va in scena "Magnitudo Emilia" per la regia di Lucia Pantano, uno spettacolo che nasce dall'esperienza di otto mesi di laboratorio teatrale a seguito del tragico terremoto che colpì l'Emilia nel 2012, per fare memoria, per rendere omaggio, per riflettere insieme sull'esperienza del terremoto in un modo diverso. E' un documentario teatrale che unisce teatro d'installazione, prosa e danza, lo spettacolo "Andy" sulla vita di Andy Warhol del centro teatrale europeo Etòile del 28 novembre, mentre il 12 dicembre con replica il 13 saranno sul palco Valeria Barreca, Eva Martucci e Carolina Migli Bateson di NoveTeatro con la commedia nera e brillante liberamente tratta da "Boston marriage" di David Mamet per la regia di Gabriele Tesauri.
Altrarte con gli attori imperfetti della Compagnia AltrarteTeatro presentano "Fragile sublime" l'11 e 12 aprile, il 27 e 28 maggio saranno sul palco con Rita Croce e le sue coreografie per "Vento che danza nei luoghi e nel tempo".
Chiude la rassegna degli spettacoli teatrali la compagnia Oblivion di cui la novellarese Francesca Folloni ne fa parte sin dagli inizi. Il 24 aprile alle ore 21.00 gli Oblivion aprono al pubblico l'archivio portatile "Oblivion.zip", e presentano il meglio del loro repertorio, con la novità di interagire con il pubblico, che farà da terzo incomodo.

Territorio 

Anche quest'anno numerose realtà locali sono state inserite nel cartellone della stagione con il chiaro intento di voler salvaguardarle e valorizzarle nelle loro professionalità, esperienza e radicamento con il territorio. Si parte con "Don Milani – il musical". L'Oratorio "Cristo Re" di Novellara sta lavorando da mesi a questo spettacolo musicale che vuole essere un'occasione di crescita per tutti gli interpreti e per il pubblico. Il forte e piacevole messaggio del musical "Don Milani" sosterrà anche la scuola di Novellara poiché il netto ricavo andrà alla borsa di studio 'MARTA BELTRAMI'.(info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e www.musicaldonmilani.it).

Il Circolo Culturale Omnibus offre ai suoi associati e non solo un "Concerto di Natale" con musiche di Puccini, Verdi, Rossini, Adam e Brahms il 21 dicembre. In occasione del Giorno della Memoria il 27 gennaio saliranno sul palcoscenico gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Novellara insieme a Etòile e alla scuola di danza locale per uno progetto sperimentale dal titolo "Lab Memoria". Confermata anche quest'anno in cartellone l'ottava rassegna della scuola di teatro di NoveTeatro con Intransos 2015 (22 aprile e 9-16-17-23 maggio).

Festival 

Per il terzo anno consecutivo Novellara ospiterà centinaia di giovani studenti da tutt'Italia ed Europa con il Festival Internazionale Teatro Lab dal 17 al 28 marzo, con anteprima il 28 febbraio con lo spettacolo "Happines Project". Non è trascurata la musica grazie al Festival del Ritmo del 18 e 19 aprile e al Mini festival jazz rock" della scuola di musica locale in programma dal 29 maggio al 2 giugno.

Co-produzione 

L'amministrazione comunale si metterà alla prova con una co-produzione insieme a Etòile dello spettacolo di prosa sul tema dell'omofobia del 10 gennaio "Le cose cambiano".

Per maggiori informazioni: http://www.comunedinovellara.gov.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=647&idCat=8067&ID=8067

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

Sabato 11 ottobre iniziative gratuite in occasione della decima "Giornata del Contemporaneo". Visita guidata alla mostra "Michelangelo e il Novecento" e alla mostra "Jamie Reid. Ragged Kingdom". Conferenza dal titolo "1905. Un anno che cambiò la visione del mondo" -

Modena, 8 ottobre 2014 -

La Giornata del Contemporaneo è il grande evento che, dal 2005, AMACI dedica all'arte contemporanea. I musei associati ad Amaci - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani - accanto a tutte le istituzioni del nostro Paese che decidono di aderire all'iniziativa, aprono gratuitamente le loro porte per un'iniziativa ricca di eventi, mostre, conferenze e laboratori. Un programma multiforme che regala l'imperdibile occasione di vivere da vicino la vivacità e la ricchezza dell'arte di oggi.

Due visite guidate alle mostre in corso e una conversazione pubblica su un anno "che cambiò la visione del mondo", il 1905. La Galleria civica di Modena propone diverse iniziative gratuite e aperte a tutti sabato 11 ottobre, in occasione della decima "Giornata del Contemporaneo".
A Modena si incomincia alle 15.30 con una visita guidata condotta da Giovanna Maria Dell'Acqua alla mostra "Michelangelo e il Novecento" allestita alla Palazzina dei Giardini Ducali. A seguire, alle 17, altra visita guidata, questa volta a cura dello staff della Galleria, alla mostra "Jamie Reid. Ragged Kingdom" allestita a Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103. Per partecipare a entrambe le iniziative è sufficiente presentarsi alle sedi espositive qualche minuto prima dell'inizio.

La conversazione dal titolo "1905. Un anno che cambiò la visione del mondo", inizia invece alle 18 nella Sala conferenze della Biblioteca Delfini, ingresso dal chiostro di Palazzo Santa Margherita di fianco al bar. Protagonisti Marco Pierini, direttore della Galleria civica di Modena e il fisico Francesco Tampieri, docente all'Università di Bologna e ricercatore del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). Eventi, mostre, pubblicazioni, in effetti, hanno preso vita nel corso di un anno "magico" che ha raccolto eredità del passato e allo stesso tempo ha lanciato un ponte verso il futuro. 

(Fonte: Comune di Modena)

A Novellara domani sera l'autrice Carmela Tagliavini presenterà il libro "Mamma per forza. Mamma per amore" -

Reggio Emilia, 7 ottobre 2014 -

I Bibliodays, le giornate straordinarie di apertura delle biblioteche della Provincia di Reggio Emilia a Novellara avranno inizio mercoledì 8 ottobre alle ore 20.30 quando l'autrice Carmela Tagliavini presenterà a genitori, e più in generale a tutti coloro che interagiscono con i bambini il libro "Mamma per forza. Mamma per amore". Il testo fornisce consigli pratici e adatti ad una generazione di bambini che spesso viene trattata in maniera non adeguata a causa del loro carattere e modo di vivere le emozioni. Un libro rivolto a genitori, educatori e tutti coloro che interagiscono con i bambini, che spazia dalle emozioni ai consigli alimentari.

Giovedì 9 ottobre alle ore 17.30 il gruppo di lettura "La Spezieria" apre le porte della sala del Fico con "Storie di NOI", liberamente tratto dai racconti di Marisa Bertozzi.

Per conoscere tutte le iniziative Bibliodays di Novellara www.comunedinovellara.gov.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=8949

(Fonte: Ufficio comunicazione Comune di Novellara)

I corsi sono strettamente collegati con le imprese e garantiscono un'alta occupabilità. Le storie di Jacopo, assunto subito dopo la fine del corso, e di Cecilia, che ha lasciato il lavoro per tornare sui banchi -

Modena, 7 ottobre 2014 -

Ultimi giorni per iscriversi ai corsi Its Maker, l'istituto tecnico superiore che forma i cosiddetti "supertecnici" della meccanica e dei motori. Il termine per le iscrizioni scade venerdì 10 ottobre (info e bando su www.itsmaker.it). I corsi sono strettamente collegati con le imprese e garantiscono un'alta occupabilità, come confermano le storie emblematiche di due allievi: Jacopo Ferrari e Cecilia Bardelli.

Jacopo Ferrari ha 22 anni, abita a Formigine e nel 2012 si è diplomato perito meccanico all'Itis Corni. Nel novembre dello stesso anno si è iscritto al corso Its Maker per tecnico superiore in meccanica dei materiali. Prima ancora di terminare il corso (luglio 2014) ha ricevuto una proposta di lavoro dall'azienda che lo aveva ospitato per uno stage di tre mesi (440 ore). «Si tratta di uno studio tecnico di consulenza che mi ha assunto appena terminato il corso – spiega Jacopo – Opero nel settore del packaging alimentare; il mio lavoro consiste nella progettazione dei componenti meccanici destinati alle macchine automatiche per l'impacchettamento alimentare. Il corso Its si è rivelato fondamentale per farmi conoscere dalle aziende e aprirmi le porte del mondo del lavoro».

Cecilia Bardelli, invece, il lavoro lo aveva, ma l'ha lasciato per iscriversi al corso Its. 35 anni, residente a Modena, anche lei perito meccanico all'Itis Corni, Cecilia è stata disegnatrice e commerciale tecnico in un paio di aziende prima di andare a lavorare, nel 2008, nell'officina del padre, un artigiano specializzato in rettifica per conto terzi. «Effettuiamo le lavorazioni intermedie tra produzione e prodotto finito, ma mi sono resa conto che non riuscivo ad aggiornare le mie competenze in disegno e tecnologia. Per questo – spiega Cecilia – ho deciso di rimettermi in gioco e nel 2013 mi sono iscritta al corso Its. È una bellissima esperienza personale e professionale; quest'estate sono stata due mesi e mezzo in stage a Berlino. Non so se tornerò nell'officina di mio padre, ma sicuramente al termine del corso – luglio 2015 - avrò acquisito nuove competenze e conoscenze che faciliteranno il mio rientro nel mondo del lavoro».

(Fonte: ufficio stampa Cisl Mo)

Sabato 11 ottobre a Collecchio due opere del regista ed autore di video-poesia Giovanni Martinelli - profondo conoscitore delle opere di entrambi i poeti e noto autore di video-poesia - al teatro Crystal. Ingresso libero -

Parma, 6 ottobre 2014 -

Il cinema di poesia: una doppia proiezione, in programma per sabato 11 ottobre a partire dalle 21 al teatro Crystal di Collecchio, è dedicata alle figure di Franco Loi e Mario Luzi nell'interpretazione del regista Giovanni Martinelli, profondo conoscitore delle opere di entrambi i poeti e noto autore di video-poesia.

Frutto del rapporto di amicizia tra il regista e il protagonista, 'Il viaggio del poeta' racconta il percorso di ricerca di Loi attraverso il suo lungo girovagare con treni e bus per i luoghi dove è nato e cresciuto, tra Genova, Milano e Colorno, utilizzandone i dialetti.
Il film è liberamente tratto da 'L'Angel', l'opera principale nella vasta produzione di Loi, poema autobiografico iniziato nel 1972 e pubblicato integralmente nel 1994 da Mondadori.

Il testo racconta il percorso reale e immaginario verso il candore e l'innocenza della poesia, ovvero la storia di un uomo che crede di essere un angelo, commette l'errore di dirlo a qualcuno e per questo viene considerato folle ed internato in un ospedale psichiatrico, dove viene incoraggiato a ripercorrere la sua vita per trovarne un senso e un equilibrio.
Si tratta dell'ultima produzione dell'Associazione 'La Musa', realizzata anche grazie al sostegno del Comune di Collecchio e della Provincia di Parma, che hanno inteso valorizzare il ruolo di alcuni luoghi del parmense nei quali si svolge il film: Colorno, paese natale della madre del poeta, ed Ozzano Taro, dove si è scelto di collocare la 'casa' dell'Angel al Museo Ettore Guatelli.

Una produzione tutta parmigiana dove lo stesso Franco Loi recita la parte di se stesso, affiancato dal giovane e talentuoso Francesco Marchi, nella parte dell'Angel, da Marcello Vazzoler e da Paolo Bocelli del Teatro Due di Parma, mentre le riprese con la steadicam e il montaggio sono di Luca Martinelli, le musiche di Luisa Pecchi e il suono è curato da Nicola Gambara.

A seguire sarà proiettato, 'In viaggio con Simone', riferito al celebre pittore senese del '300 Simone Martini e dedicato a Mario Luzi, di cui ricorre il centenario della nascita.
Si tratta di un'opera presentata per la prima volta al Teatro Farnese di Parma in occasione della consegna della cittadinanza onoraria al poeta, liberamente tratta dalla poetica di Luzi 'Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini': il docu-film rappresenta il viaggio di ritorno dell'artista, richiamato alla responsabilità della propria società.

La serata è organizzata dall'associazione 'La Musa' di Parma e patrocinata dal Comune di Collecchio.
Nell'occasione, interverranno l'Assessore alla Cultura del Comune di Collecchio Elisa Amadasi, l'onorevole Giuseppe Romanini ed il regista Giovanni Martinelli: ingresso libero.

(Fonte: Ufficio Comunicazione del Comune di Collecchio)

Riparte anche per quest'anno il progetto "Filatelia e Scuola" per avvicinare gli studenti al mondo dei francobolli. L'anno scorso hanno partecipato circa 130 alunni modenesi -

Modena, 6 ottobre 2014 -

Ritorna anche per quest'anno scolastico il progetto "Filatelia e Scuola", in collaborazione con i circoli filatelici del territorio e curato dal settore filatelico della Filiale di Modena di Poste Italiane, finalizzato a promuovere e diffondere la cultura della filatelia tra gli studenti delle elementari e delle medie.
Il progetto, che nello scorso anno scolastico ha coinvolto circa 130 ragazzi di istituti scolastici modenesi, costituisce un importante stimolo culturale per facilitare l'apprendimento delle conoscenze storiche, geografiche, scientifiche e artistiche del nostro Paese attraverso il francobollo inteso come veicolo di messaggi culturali e sociali, oggetto permanente di informazioni e portatore di memoria collettiva.

"Filatelia e Scuola" prevede, per ognuna delle classi coinvolte, sei/otto ore di lezione, tenute da uno specialista filatelico, che vanno dalla storia del servizio postale, alla nascita del primo francobollo e ai primi rudimenti del collezionismo filatelico. Agli alunni vengono illustrate le varie tipologie di francobolli (ordinari, tematici, celebrativi e commemorativi), si insegna loro come leggerli, recuperarli integralmente da una busta e catalogarli. Alla conclusione del seminario gli studenti imparano a formare una raccolta tematica.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

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