Mercoledì, 29 Ottobre 2014 09:30

Busseto: scoperta verdiana - la casa dimenticata di Verdi adoloscente In evidenza

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Individuata a Busseto la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza tra i 10 e 17 anni, è l'attuale "Casa della Cultura"

L'epopea verdiana si arricchisce di un tassello inedito, o meglio dimenticato, a Busseto è stata individuata la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza dai 10 ai 17 anni, dal 1823 al 1831.

casa della cultura busseto 3

 

Un particolare importante della storia del Maestro riportato alla luce dagli studi Corrado Mingardi, direttore della Biblioteca della Fondazione Cariparma che ha sede a Busseto e noto studioso di vicende verdiane e della Bassa Parmense. La dimora indicata è in Via Piroli, l'esatta ubicazione nasce da una lettura incrociata di vari testi, alcuni rari, di studiosi che hanno scandagliato la vita di Verdi.
Libri che sono custoditi nella biblioteca di Busseto.

Corrado Mingardi

La prima ad indicare esplicitamente l'abitazione di Via Piroli fu Mary Jane Philips Matz, maggiore studiosa dell'infanzia e della giovinezza di Verdi, in una biografia del Maestro edita in inglese nel 1973 e poi ristampata in Francia nel 1996, che a sua volta riprende quando aveva rivelato un altro biografo Ercole (Hercules) Cavalli, un bussetano che nel 1867, dopo aver raccolto le confidenze della madre di Verdi pubblicò in Spagna un volume sulla vita del Maestro. La casa in Via Piroli, era quella del ciabattino Pietro Michiara detto "Pugnatta", presso il quale il padre lo fece abitare dall'autunno del 1823 fino al maggio del 1831 pagando una retta di 30 centesimi al giorno.

In un altro testo pubblicato nel 1931 dal critico musicale Carlo Gatti non mancano aneddoti inediti coniati dai bussetani, relativi alla presenza di Giuseppe Verdi in quella casa. Ci dice Corrado Mingardi: "Verdi in quella casa si esercitava nei suoi studi musicali, i militari della vicina caserma di gendarmeria, che allora si trovava lì nei pressi, si lamentavano del continuo fastidio della musica".

Franco Abbiati, in un volume del 1959, ricorda che Verdi lasciò quella casa nel maggio del 1831, dopo un duplice omicidio che avvenne nelle vicinanze a scopo di rapina, per tenerlo più al sicuro fu ospitato in casa del suo mecenate Antonio Barezzi.

Prima che venisse alla luce questo particolare dimenticato della vita di Verdi, quasi come se fosse un segno premonitore, la casa era stata acquistata dalla filantropa 

Anna Sichel

bussetana Anna Sichel, che l'ha destinata a spazio gratuito per attività culturali, denominandola la "Casa della Cultura", rivolte principalmente a ricordare il Maestro. Ultimamente vi è svolto un importante incontro, coordinato proprio da Mingardi, per ricordare la figura di Guseppina Strepponi, il soprano che fu moglie di Verdi.
(Salvatore Pizzo)

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