Dal 17 al 20 gennaio 2015 Fiera Milano ospiterà Homi, il Salone dedicato al lifestyle e riservato agli operatori di settore.

Anche quest’anno la storica vetreria Bormioli Rocco, da sempre punto di riferimento della qualità e del design made in Italy, sarà presente all’evento per proporre ai visitatori un’attenta selezione dei prodotti divenuti ormai un vero e proprio simbolo di stile, ma soprattutto per presentare loro le accattivanti novità del 2015. (PAD 2 Stand D22 - E 21)

L’intramontabile vaso “Quattro Stagioni” si mostra oggi in una veste nuova, ovvero dotato di un manico che ne ridisegna la funzione per trasformarlo in contenitore da cocktail e venire incontro al trend “drink in a jar” che sta spopolando in tutte le città metropolitane. La famiglia Quattro Stagioni si completa anche con le nuove bottigliette graduate da 40 e 20 cl, ideali per conservare e trasportare freschi succhi di frutta o passate o yogurt.

Quello firmato Bormioli Rocco è un 2015 fatto di idee innovative che si trasformano in altrettanti colorati e divertenti prodotti decorati. Ne sono un esempio la bottiglia ed i bicchieri Water, nati per festeggiare la giornata mondiale dell’acqua, oppure i vasi, le bottiglie ed i bicchieri Retrò, ispirati a disegni ed oggetti cult di inizio Novecento e degli anni Cinquanta. Ed ancora, i bicchieri Arches e Naos, presentati nei delicati e attualissimi colori Candy, oppure quelli della linea Officina 1825, con il loro inconfondibile stile vintage.

Insomma, un distillato di bellezza e qualità che consentirà agli operatori del settore di comprendere la cura e l’attenzione con cui Bormioli Rocco studia e realizza i propri prodotti così che ogni oggetto esca dal quotidiano per diventare un’icona.

 

(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)

Si tratta di un'auto speciale, donata dalla banca grazie ai contributi raccolti con Carta Etica, la carta di credito che, senza costi aggiuntivi per il titolare, stanzia il 2 per mille di ogni spesa effettuata e alimenta un fondo destinato ad attività e progetti di solidarietà e supporto a favore di persone in difficoltà -

Modena, 15 gennaio 2015 –

Per la Croce Blu di Castelfranco Emilia ecco un nuovo mezzo destinato al trasporto degli organi. Si tratta di uno dei progetti che hanno preso vita in Emilia Romagna grazie ai contributi raccolti con UniCredit Carta E – la carta di credito che, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare, raccoglie il 2 per mille di ogni spesa effettuata, alimentando un fondo destinato a attività e progetti di solidarietà e supporto a favore di persone in difficoltà. L'iniziativa ha portato in regione sostanziosi contributi destinati all'acquisto di beni funzionali all'attività sociale svolta da organizzazioni Non-Profit attive sul territorio e aderenti a Il Mio Dono, la rete di solidarietà di UniCredit.

Tra i progetti selezionati - adesso trasformato in una risorsa concreta per la comunità grazie alla donazione di 20mila euro impiegati per l'acquisto del mezzo -, c'è appunto quello presentato dalla Croce Blu. E' un'auto speciale, attrezzata per il trasporto degli organi e che potrà essere utilizzata per attività di accompagnamento di anziani e disabili.

"La Croce Blu di Castelfranco Emilia - Nonantola - San Cesario sul Panaro – dice il Presidente Giorgio Castelli - ringrazia sentitamente UniCredit per il generoso contributo erogato a favore dell'associazione. Questa nuova auto ci permetterà di soddisfare in parte la richiesta dei quasi 25.500 servizi totali che l'associazione ha svolto nell'anno 2014 a favore della popolazione. A nome di tutti i soci, del Consiglio direttivo e mio personale desidero ringraziare sinceramente per questo gesto".

"Da otto anni i clienti di UniCredit, utilizzando Carta Etica hanno contribuito a supportare progetti di utilità sociale per oltre 10milioni di euro – spiega Giuseppe Zanardi, Responsabile Area Commerciale Modena UniCredit –. Con l'aiuto di UniCredit Foundation, attraverso le iniziative legate a Carta E, individuiamo alcune tra le tematiche sociali più urgenti a cui destinare i fondi raccolti. Per confermare l'attenzione del nostro Gruppo alle esigenze delle fasce della popolazione più deboli e per dare in concreto una risposta al territorio".

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Per tutelare i diritti degli studenti di ogni ordine e grado e le loro famiglie, aperta la pagina Facebook Adiconsum Scuola -

Modena, 14 gennaio 2015 -

Segnalate alla pagina Facebook Adiconsum Scuola eventuali disservizi nelle iscrizioni on line alle classi prime per l'anno scolastico 2015-2016. Le iscrizioni cominciano domani – giovedì 15 gennaio – e terminano il 15 febbraio. «Purtroppo anche il mondo della scuola presenta a volte criticità e disservizi – afferma la responsabile provinciale di Adiconsum Adele Chiara Cangini - Per tutelare i diritti degli studenti di ogni ordine e grado e le loro famiglie, abbiamo aperto la pagina Facebook Adiconsum Scuola, un luogo di incontro, dialogo e confronto per affrontare e risolvere le problematiche di questa importante istituzione. Alla vigilia dell'inizio delle iscrizioni on line, invitiamo, pertanto, i consumatori a segnalare eventuali disservizi o criticità sulla pagina Facebook~Adiconsum Scuola».

La circolare n. 51 del 18 dicembre 2014 del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) ha stabilito che il periodo per le iscrizioni alle prime classi della scuola primaria, media e superiore per l'anno scolastico 2015-2016 è compreso tra il 15 gennaio e il 15 febbraio 2015. È già da un paio d'anni che, come disposto dalla legge sulla razionalizzazione della spesa pubblica, le iscrizioni alle prime classi avvengono online (fanno eccezione le iscrizioni alla scuola d'infanzia). Per poter effettuare l'iscrizione on line i genitori devono individuare la scuola d'interesse (anche attraverso il servizio "Scuola in Chiaro" del Ministero), registrarsi al www.iscrizioni.istruzione.it o attraverso il sito del Ministero, compilare la domanda in tutte le sue parti.

(Fonte: ufficio stampa Cisl MO)

Lunedì, 12 Gennaio 2015 10:32

Parma - Chiusi oggi nidi e materne

La Vicesindaco Paci spiega le ragioni della chiusura di nidi e scuole dell'infanzia di oggi, in occasione del ponte per la festività del Patrono -

Parma, 12 gennaio 2015 -

In merito alle segnalazioni effettuate da alcuni genitori alla stampa locale, riguardanti la chiusura di oggi, lunedì 12 gennaio dei servizi educativi, la Vicesindaco Nicoletta Paci precisa che la scelta è stata effettuata valutando la scarsa presenza di alunni nelle giornate di ponte e, in particolare, per evitare il rischio che, dopo la chiusura nel week end, nelle strutture possano verificarsi dei problemi negli impianti di riscaldamento, che non potrebbero essere tempestivamente risolti, per effetto della più generale chiusura degli uffici comunali, che coinvolge anche quelli manutentivi.

In considerazione in particolare dell'età dei bambini (da 0 a 6 anni) per i quali malfunzionamenti o blocchi nei sistemi di riscaldamento potrebbero causare conseguenze non trascurabili, l'Amministrazione Comunale ha deciso di non rischiare l'eventualità, che avrebbe oltretutto creato un disagio anche ai genitori, costringendoli ad un ritiro immediato dei bambini dalle strutture per la giornata.

Si sottolinea poi che la comunicazione della chiusura è stata esposta in tutte le strutture di Nido d'Infanzia, Spazio bambini e Scuole dell'Infanzia Comunali, ParmaInfanzia e ParmaZeroSei, nelle bacheche dedicate alle comunicazioni con le famiglie nella giornata del il 19 dicembre, quindi con largo anticipo.

Inoltre le educatrici delle singole strutture hanno comunicato direttamente ai genitori che il servizio sarebbe stato sospeso il 12 gennaio, per il ponte con la festività del Patrono.

(Fonte: Comune di Parma)

Domenica, 11 Gennaio 2015 14:35

Le cose cambiano: a teatro contro l'omofobia


Storie vere toccanti, irriverenti, capaci di far riflettere, portate in scena a Novellara

di Federico Bonati - Novellara (RE) 11 dicembre 2015 –
L'omofobia è una malattia silenziosa e violenta che negli ultimi anni si è insinuata in maniera sempre più dilagante nella società italiana. Spesso sorgono ai (dis)onori della cronaca storie di bullismo di matrice omofoba, compiute da ragazzi in età adolescenziale, le quali sono seguite da scie di menefreghismo e stemperamento sociale. Ma quello che si pone davanti è un problema serio: l'omofobia è una questione da affrontare impetuosamente e da risolvere, attraverso vari passi, primo fra tutti parlarne.

È quanto successo al Teatro "Tagliavini" di Novellara con lo spettacolo "Le cose cambiano", realizzato dal gruppo Etoile CTE, in collaborazione con l'amministrazione comunale, per la regia di Daniele Franci.

Nato da un'idea dello scrittore americano Dan Savage e del marito Terry Miller, fondatori della campagna web "It gets better", lo spettacolo raccoglie alcune storie italiane di ragazzi e ragazze omosessuali che, nel loro percorso di crescita come individui, si sono scontrati con una società accusante e giudicante, ma incapace di comprendere. Tuttavia, lo scopo che si pone lo show è quello di far capire a questi giovani che non sono soli e che le cose arriveranno a cambiare in positivo. Un cambiamento, quello preso in considerazione dagli attori in scena, che sta proprio nella normalità e nell'accettazione di essa. Proprio l'accettazione ed il suo rispetto sono un tema centrale che dovrebbe essere scontato, ma che così non è, in una società civile: giudicare una persona dal proprio orientamento sessuale è quanto di più deleterio e sconfortante possa essere fatto. Etero o gay non vi è alcuna differenza: si sta sempre parlando di persone.

Durante lo spettacolo ci sono momenti seri e momenti un po' più leggeri, momenti di riflessione e anche momenti toccanti ai quali non si può restare indifferenti. Perché è l'indifferenza la vera forza dell'omofobia. Il potere di questa aberrante azione non è tanto nell'epiteto frocio o ricchione, utilizzato come calunnia o come impenitente sfottò, ma nel silenzio complice di chi sa, di chi vede, ma che tace. Il silenzio è anche ciò che getta nello sconforto i ragazzi e le ragazze LGBT che subiscono vessazioni, ma che non trovano il coraggio o la spinta per confidarsi con qualcuno. Ignorano, a causa di questo silenzio, di non essere soli, arrivando poi a compiere gesti estremi.

"Imparare ad accettare le scelte altrui – dice l'assessore alla cultura Marco Battini – è il modo in cui le cose cambiano davvero", al quale fa eco l'assessore alla scuola del comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni auspicando di poter far approdare nelle scuole progetti teatrali di questo tipo. Parole di elogio per lo spettacolo anche dal presidente di Arcigay Flavio Romani che sottolinea: "Le cose cambiano e bisogna resistere finchè esse non saranno cambiate del tutto. E se si sta per crollare, allora bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto. Il cambiamento parte anche da lì".
La triste realtà delle vessazioni omofobe e la consapevolezza della propria omosessualità sono stati narrati con soffice rispetto e consapevolezza di essere portatori di un messaggio di assoluta positività: le cose cambiano.

Iscrizioni alle scuole d'infanzia statali e comunali di Rubiera: una sola domanda per sette scuole -

Reggio Emilia, 8 gennaio 2015 -

Semplificazione ed efficienza sono gli obiettivi perseguiti con una riforma, attesa da tempo, che migliorerà le modalità di presentazione delle domande di iscrizione dei propri figli da parte delle famiglie e renderà più veloce la successiva assegnazione delle sedi. La Giunta comunale di Rubiera, con l'appoggio unanime del consiglio comunale, ha infatti approvato la nuova "Graduatoria unica delle scuole d'Infanzia".

Dal 15 di gennaio i genitori potranno, con un unico modulo, fare domanda di iscrizione a tutte le sette scuole d'infanzia comunali e statali di Rubiera, indicando le loro preferenze. Verrà stilata una graduatoria unica coordinata, basata sugli stessi criteri.
Sottolinea, a proposito, il sindaco Emanuele Cavallaro: "L'obiettivo è sapere entro il 1 maggio dove andrà a scuola il proprio bimbo ed evitare mesi di attesa, di incroci tra "classifiche", di ritiri e di preoccupazione per le famiglie. Ringrazio, per il lavoro svolto, l'assessore alla scuola Rita Boni. Ringrazio particolarmente l'Istituto Comprensivo di Rubiera e la sua dirigente, che ha dimostrato la comune volontà di perseguire insieme la qualità dei servizi al cittadino".
La distribuzione del modulo d'iscrizione partirà sabato 10 gennaio 2015, mentre la raccolta delle domande partirà da giovedì 15 gennaio e sarà curata esclusivamente dall'Ufficio Scuola del Comune.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Rubiera)

"Il piccolo principe" di A. Saint Exupery pubblicato da Ragazzi in Fermento è stato illustrato dai bambini della IV D a tempo pieno della scuola primaria Jacopo Sanvitale di Parma -

Parma, 7 gennaio 2015 -

"E' uscito in questi giorni un nuovo ebook, edito da Fermento. Si tratta de IL PICCOLO PRINCIPE di A. Saint Exupery. Non è una novità, ne stanno uscendo parecchi: è il libro più tradotto e stampato nel mondo. Ma questo non ha le note illustrazioni fatte dallo stesso autore, no! E' stato illustrato dai bambini della IV D a tempo pieno della scuola primaria Jacopo Sanvitale di Parma." Così recita l'introduzione di Luisa Pecchi.

Uno dei libri più celebri del XX secolo è proposto in ebook dalla editrice Fermento in una nuova edizione che ha visto nella realizzazione l'impegno e la fantasia dei bambini. Sofonias, Diego, Leonardo B., Giulio, Valentino (Vale), Francesco, Elena, Sara, Anna, Sofia, Christ, Gabriel, Giovanni, Lucia, Maddalena, Sabrina, Camilla, Agata, Sveva, Damiano, Matteo, Insaf, Leonardo T. Joel, della sezione D a tempo pieno, della scuola primaria Jacopo Sanvitale di Parma hanno rappresento ogni scena in ventiquattro modi differenti: ventiquattro piccoli principi; ventiquattro volpi nella tana; ventiquattro scienziati che contano le stelle; ventiquattro tramonti.

Frutto della creatività dei bambini: il principe bambino in copertina, che sbriciola una stella per raccoglierne la polvere dorata; il principe giardiniere, che appende la corona al cactus mentre innaffia; la volpe acciambellata nella tana, con la bella coda dalla punta bianca; e l'elefante, inghiottito dal boa...e stelle, pianeti (il delizioso Saturno inanellato), una profusione di comete e, ispirati dall'ambientazione della storia (una specie di deserto) molti cactus.

CoverPiccolo Principe intera

 


3,4 milioni di euro il costo complessivo dei quali il 60% dalla Regione.

Modena, 02 gennaio 2015 ----
Avevano dovuto abbandonare le loro case a seguito del terremoto. 20 famiglie di Camposanto, socie di UNICAPI, possono finalmente tornare nella loro casa. Il 13 dicembre infatti Unicapi gli ha riconsegnato gli alloggi a tempo di record e con notevoli migliorie.
"Siamo riusciti in 7 mesi a ricostruire 20 appartamenti distrutti dal terremoto, sottolinea Antonio Finelli presidente cooperativa Unicapi di Modena, e siamo orgogliosi di questo. Dobbiamo ringraziare i nostri tecnici e le imprese".
3, 4 milioni di euro il costo complessivo dei quali il 60% provenienti dalla Regione.

(Segui il Video allegato)

Martedì, 30 Dicembre 2014 15:30

Scuola Europea sconfitta in Tribunale

La gestione della Scuola Europea di Parma sconfitta in Tribunale

Comunicato Stampa Gilda Insegnanti - Parma, 30 dicembre 2014 --

La Gilda degli Insegnanti di Parma (Federazione Gilda Unams) esprime il proprio compiacimento per la recente decisione del Tribunale Amministrativo Regionale che, su istanza di una professoressa, ha ordinato alla cosiddetta Scuola Europea di Parma di riscrivere la graduatoria relativa alle assunzioni degli insegnanti di lingua spagnola, la cui compilazione sarebbe stata illegittima. Dalla sentenza si apprende anche che il tribunale ha ordinato che l'amministrazione scolastica si faccia carico delle spese processuali (circa 3mila 300euro). Il coordinatore provinciale della Gilda Unams, Salvatore Pizzo, ricorda che: "Le vicende gestionali di questa scuola, che sistematicamente viene pubblicizzata, per evidenti ragioni di marketing, come se fosse veramente più europea delle altre che esistono nel Parmense, destano sempre maggiori perplessità. Basta pensare – continua il dirigente sindacale - che in controtendenza a qualsiasi principio di diritto, alle rappresentanze territoriali rappresentative del comparto scuola essa nega le informative preventive, successive e persino la contrattazione in merito ai cospicui compensi accessori che vengono erogati al personale senza alcun tipo di confronto. Fatti per i quali noi della Gilda abbiamo interessato anche la Corte dei Conti ed in merito ai quali restano silenti i numerosi politici locali, che propalano detta istituzione come "eccellenza del territorio" dimenticandosi che fino a prova contraria anche le altre scuole Parmensi lo sono".
Poi parlano di Europa, questo è terzo mondo.
(Comunicato Stampa Gilda Insegnanti Parma)

Attraverso reperti che riportano alla luce gli aspetti della vita comunitaria nella pianura padana di oltre tremila anni fa, la mostra è il risultato dello scavo nella necropoli di Casinalbo (MO) -

Modena, 23 dicembre 2014 - di Federico Bonati -

Risale alla fine del XIX° secolo la scoperta del sepolcreto di Casinalbo, datato nel periodo dell'età del bronzo, ma è solo dal 1994 che gli scavi hanno consentito di ampliare il raggio d'azione sull'estensione della necropoli, stimata in 12.000 mq, e di recuperare quasi settecento tombe ad incinerazione scavate. Nel settore interessato dagli scavi, sono stati individuati sentieri che isolavano nuclei di sepolture e aree dove si svolgevano rituali precedenti e successivi al rogo funebre. Il più interessante di tutti è senza dubbio l'ossilegio, uno dei momenti principali del rito: le ossa che non venivano consumate dalla pira funebre, venivano raccolte, trattate e riposte con cura nel cinerario.
 Le ricerche archeologiche e antropologiche hanno, inoltre, consentito di recuperare informazioni sull'assetto demografico, l'organizzazione della società, le condizioni di vita dei suoi abitanti.

Nella mostra "Le urne dei forti" la necropoli viene completamente messa in scena, vale a dire presentata al pubblico in tutta la sua interezza, attraverso una ricostruzione che conduce il visitatore a percorrere un sentiero dell'area sepolcrale e ad assistere alle cerimonie con cui la comunità affidava il defunto al mondo ultraterreno. Vi è difatti, all'interno della mostra, un'ala completamente dedicata al distacco e al trapasso, di impatto sensazionale, nella quale affiorano due scheletri perfettamente conservati nella loro sepoltura. Le ricostruzioni, i filmati appositamente realizzati e le voci che nell'oscurità richiamano i versi del capolavoro di Omero, l'Iliade, creano una dimensione fortemente evocativa e alquanto suggestiva. Intorno a questa sezione è poi allestito un percorso espositivo ricco di immagini, testi, strumenti multimediali e reperti provenienti da Casinalbo, ma anche da altre realtà dell'età del bronzo del nord Italia, in particolar modo da Nogara (VR) e da Alba (CN). Passeggiando per le sezioni, si nota come non vi sia solo il richiamo al rito funerario, ma anche la ricostruzione della vita quotidiana, attraverso monili e utensili atti allo svolgimento delle attività giornaliere.

La mostra, situata al Palazzo dei Musei, all'interno del Museo Civico Archeologico Etnologico, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Modena. A curarla è stato il professor Andrea Cardarelli, docente di Preistoria e Protostoria all'Università Sapienza di Roma e Cristiana Zanasi, curatrice del Museo Civico Archeologico Etnologico. Interessante è anche la versione scientifica della ricerca, diretta da Cardarelli, con la collaborazione di Gianluca Pellacani e il contributo di vari autori del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma e delle Università di Modena e Reggio Emilia.

L'esposizione, ad ingresso completamente gratuito ed inserita in un contesto museale di grande fascino, sarà presente fino al 7 giugno 2015. Sicuramente consigliabile per chi, durante queste feste natalizie, vorrà fare due passi nella storia, lungo la Via Emilia.

Grande successo di pubblico e di critica per la 19a edizione del festival che ha portato aul palco dieci spettacoli internazionali, di cui quattro presentati in prima assoluta e due in prima nazionale -

Parma, 16 dicembre 2014 -

Si è appena conclusa la 19a edizione del festival curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni. Dal 5 al 14 dicembre sono andate in scena dieci creazioni contemporanee internazionali ispirate alle suggestioni del filosofo Gilles Deleuze. Grande attenzione di pubblico e critica nazionale.

Dieci spettacoli internazionali, di cui quattro presentati in prima assoluta e due in prima nazionale, hanno composto il programma della diciannovesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri, organizzato dal 5 al 14 dicembre 2014 negli spazi post-industriali di Lenz Teatro di Parma (con due sconfinamenti performativi nella Chiesa di Santa Maria del Quartiere).

Lo storico Performing Arts Festival diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto ha proposto creazioni ispirate a I due piani, tema concettuale che, dopo Ovulo nel 2012 e Glorioso l'anno scorso ha concluso il progetto triennale alimentato dalle suggestioni del filosofo francese Gilles Deleuze.

L'edizione 2014 di Natura Dèi Teatri si è aperta con la prima presentazione assoluta di Verdi Re Lear - L'Opera che non c'è_Premessa dal Re Lear di Giuseppe Verdi: un corposo progetto che ha visto Lenz Rifrazioni far interagire il compositore elettronico inglese Robin Rimbaud aka Scanner con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma: una inedita collaborazione carica di risultati e di promesse.

Lenz Rifrazioni ha proposto inoltre, in prima nazionale, lo spettacolo Adelchi: seconda tappa, dopo il macroallestimento de I promessi sposi nel 2013, del progetto biennale dedicato all'opera di Alessandro Manzoni. In scena i tre attori sensibili, formati nel laboratorio permanente realizzato in collaborazione con l'Ausl di Parma – Dipartimento Assistenziale integrato di Salute Mentale, hanno rivivificato con la loro potenza emozionale la tragedia manzoniana.

Debutto assoluto anche per Hyperion | Diotima, il nuovo frutto della relazione artistica tra Lenz Rifrazioni e il musicista elettronico polacco Paul Wirkus. Si è trattato di una creazione ispirata all'Hyperion di Friedrich Hölderlin, poeta, filosofo e drammaturgo romantico al quale Lenz Rifrazioni ha dedicato, ai suoi esordi, un lunghissimo percorso di ricerca.

Di grande prestigio internazionale la presenza di Singspiele della coreografa Maguy Marin, la più importante esponente della nouvelle danse francese, spettacolo che ha stimolato nel folto pubblico dibattito e riflessione.

L'artista visivo e performativo inglese Tim Spooner ha presentato The Telescope: «una serie di eventi magnetici e reazioni chimiche, messi in scena sotto lo sguardo di una camera al microscopio e presentati dal vivo come fosse un documentario su una terra sconosciuta».

Natura Dèi Teatri ha anche accolto il ritorno del performer belga Pieter Ampe con il solo So you can feel e di Via Negativa, inquieta formazione slovena quest'anno presente con la performance On the right track. Entrambi i lavori sono stati presentati in prima nazionale.

Il Festival ha abitato per due sere la Chiesa di Santa Maria del Quartiere. In questa sede prestigiosa sono stati proposti i sermoni di Meister Eckhart messi in scena da Alessandro Berti e il concerto Corpo Sacro, costruito ad hoc da Andrea Azzali.

Natura Dèi Teatri è stata infine arricchita da due densi atti di pensiero a cura di Enrico Pitozzi. Lo studioso ha guidato il seminario Magnitudini: una radiografia della materia sonora e un dialogo sul complesso percorso di Lenz Rifrazioni attorno a Re Lear.

Il triennio dedicato al filosofo Gilles Deleuze si conclude con grande soddisfazione di organizzatori, pubblico e critica, per lasciare spazio, nei tre anni a venire, agli stratificati stimoli percettivi e cognitivi evocati dall'opera dell'artista visivo statunitense Richard Serra.

Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Rifrazioni che si è potuto realizzare grazie al sostegno di MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Banca Monte Parma, Camera di Commercio di Parma, Buongiorno SpA, Chiesi Farmaceutici ed in collaborazione con Conservatorio di Musica A. Boito di Parma.

(Fonte: Ufficio stampa Festival Natura Dèi Teatri)

Azione giudiziaria al fine di recepire anche nella nostra provincia la sentenza europea per stabilizzare i precari della scuola -

Parma, 15 dicembre 2014 -

Dopo aver ottenuto la recente pronuncia della Corte Europea di Giustizia che ha sancito l'irregolarità del comportamento dell'Amministrazione Scolastica, quando essa reitera più di tre volte il contratto a tempo determinato agli insegnanti, la Gilda degli Insegnanti (Federazione Gilda Unams) sta facendo in modo che i singoli docenti parmensi interessati da anni di sfruttamento, possano rivendicare davanti al Giudice del lavoro del Tribunale di Parma il recepimento della sentenza europea e quindi di essere stabilizzati "in ruolo". Ogni insegnante dovrà avviare una causa individuale di lavoro, per spiegare modalità e procedure il referente provinciale della Gilda Unams Salvatore Pizzo ha convocato una riunione dei docenti precari di tutto il territorio. L'appuntamento è per venerdì 19 dicembre ore 16.30, si terrà nello studio legale Mastrogiulio in Vicolo San Tiburzio nei pressi del tribunale. Saranno presenti alcuni avvocati che daranno le delucidazioni opportune. Salvatore Pizzo, ricorda anche che: "Nella vertenza portata davanti alla magistratura europea la Gilda era uno dei due sindacati costituiti nella causa, altri millantano meriti impropri".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)

Lunedì, 15 Dicembre 2014 15:52

Buon compleanno Lupo Alberto

A Correggio inaugurata la mostra per festeggiare i quarant'anni del celebre fumetto di Silver -

Reggio Emilia, 15 dicembre 2014 – di Federico Bonati -

Era il febbraio 1974 quando dei simpatici personaggi fecero la loro comparsa sul "Corriere dei ragazzi". Erano Lupo Alberto, la gallina Marta e Mosè, bobtail da guardia, frutto della matita di Silver, al secolo Guido Silvestri.
La serie di strisce a fumetti fu, in un primo momento, intitolata "La Fattoria dei McKenzie", poiché nelle intenzioni del fumettista modenese, le vicende avrebbero dovuto ruotare intorno al microcoscmo della fattoria. Fu Alfredo Castelli, caporedattore del "Corriere dei ragazzi" che decise di chiamare la serie "Lupo Alberto", senza nemmeno avvisare l'autore. Ma fu un colpo di genio, perché da quel momento il lupo blu divenne un autentico simbolo ed uno tra i fumetti più noti d'Italia.

Per celebrare questo significativo compleanno, il Comune di Correggio ha deciso di ospitare la mostra "Lupo Alberto 40 anni", installata nel Palazzo Comunale, della quale parla il sindaco Ilenia Malavasi: "Con questa mostra arricchiamo il già intenso programma di eventi e manifestazioni che animeranno Correggio nel periodo natalizio. L'omaggio a Silver e al suo Lupo Alberto rappresenta un'ulteriore occasione di promozione di talenti correggesi". L'artista è infatti vissuto, per un lungo periodo, nella città di Antonio Allegri detto il Correggio, di Bonifazio Asioli, di Dorando Pietri, di Pier Vittorio Tondelli e di Luciano Ligabue.

Tavole lupo alberto rid

L'allestimento della mostra propone al pubblico numerose tavole originali, tra cui la prima tavola del fumetto, i disegni per le varie campagne di comunicazione sostenute dal Lupo, sagome cartonate dei personaggi di Silver e un plastico di ben quattro metri della Fattoria Mc Kenzie.
La mostra sarà aperta e fruibile sino a domenica 11 gennaio 2015, con i seguenti orari di apertura: durante i giorni infrasettimanali gli orari coincideranno con quelli del municipio, mentre il sabato e la domenica sarà possibile visitare la mostra dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00, eccezion fatta per il giorno di Natale e Capodanno.
Un'occasione interessante per vedere alcuni dei più begli estratti della serie, che nel corso dei suoi quarant'anni ha superato i trecento numeri. Un grande traguardo per un grande fumetto.

 

La scuola d'infanzia Bisbini nata nell'ottobre 1914 su iniziativa dell'allora parroco di Albareto, è gestita dalla cooperativa sociale Domus Assistenza -

Modena, 15 dicembre 2014 -

Compie cent'anni la scuola d'infanzia Alfonso Bisbini di Albareto (frazione di Modena). Nata come scuola materna parrocchiale, dal settembre 2012 è gestita dalla cooperativa sociale Domus Assistenza, che gestisce altri asili parrocchiali (S. Antonio Cittadella e Giovanardi di Cittanova). La scuola d'infanzia Bisbini nasce nell'ottobre 1914 su iniziativa dell'allora parroco di Albareto, don Annibale Fiorenzi "con lo scopo di accogliere i bambini poveri di ambo i sessi dell'età dai tre ai sei anni e di provvedere alla loro educazione fisica, morale e religiosa". Nel 1918 la scuola viene intitolata al suo benefattore Alfonso Bisbini. Nel 2001 ottiene la parità scolastica e il riconoscimento del Provveditorato agli Studi, rispondendo ai requisiti richiesti dal Ministero dell'Istruzione. La scuola aderisce alla Fism (Federazione italiana scuole materne cattoliche); grazie alla convenzione tra Fism e Comune di Modena rientra nella rete delle scuole dell'infanzia del territorio. La scuola ha attualmente 47 bambini.

«Con la presa in carico della gestione della scuola, - spiega il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco - la nostra cooperativa si rende garante della continuità del progetto educativo anche grazie alla convenzione Fism. Inoltre garantisce la qualità del servizio attraverso la continuità verticale e orizzontale, in rete con le scuole e gli enti del territorio e con i servizi gestiti direttamente dalla nostra cooperativa. Resta fondamentale la collaborazione con la parrocchia nella realizzazione di una di una scuola che è patrimonio della collettività».

Il Piano dell'offerta formativa prevede un'organizzazione su tre sezioni omogenee per età, una proposta didattica annuale progettata per favorire lo sviluppo armonico dei bambini attraverso una progettazione trasversale alle tre sezioni, pur con diversi obiettivi, proposte specifiche in relazione all'età dei bambini e laboratori a supporto del progetto annuale. Sono incentivate la partecipazione attiva delle famiglie e la condivisione con loro del progetto pedagogico, la verifica costante, la formazione permanente del personale e la rete con il territorio. «Oltre a essere fruitori del servizio, - continua De Vinco - i bambini sono al centro del progetto educativo per essere sempre più protagonisti del loro percorso di crescita. Nei prossimi mesi ottimizzeremo gli spazi e riorganizzeremo anche i pannelli delle documentazioni al fine – conclude il presidente di Domus Assistenza - di facilitare le comunicazioni con le famiglie».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Lunedì, 15 Dicembre 2014 08:32

Rwanda: l'orrore raccontato con umanità

Il genocidio del 1994, un'autentica shoa nel cuore dell'Africa, raccontata con impareggiabile maestria dagli attori Marco Cortesi e Mara Moschini

di Federico Bonati

Modena – Cominciò tutto il 6 aprile 1994, e mentre il mondo piangeva la scomparsa di Kurt Cobain, in Rwanda aveva inizio il più grande degli orrori. Il genocidio dei Tutsi ad opera degli Hutu provocò quasi un milione di vittime in centoquattro giorni, con una media aberrante di diecimila vittime quotidiane. Una storia fatta di abomini, di violenze capaci di spersonalizzare gli individui, di crimini senza precedenti, che fanno del Rwanda il luogo nel quale è stato compiuto il genocidio più veloce e sistematico della storia dell'umanità.

Una storia dimenticata, forse, con troppa fretta, che appare lontana, ma è incredibilmente vicina, come racconta Marco Cortesi: "Qui siamo davanti alla quint'essenza del genocidio, una vera e propria shoa africana. In merito Kofi Annan disse che si trattava del più grande fallimento delle Nazioni Unite. E ancora oggi, nei libri di storia, questa pagina terribile non occupa che un piccolo spazio".
Hutu e Tutsi, una linea sottile che separa due etnie, che in realtà altro non sono se non esseri umani. È proprio questa umanità il tema centrale dello spettacolo, dove si narra la storia di dignità e fratellanza di un uomo e di una donna capaci di un gesto d'inimmaginabile e straordinario coraggio, una sorta di "Shindler's List" versione africana, in grado di scuotere e illuminare le coscienze.

Come nel film "Hotel Rwanda", anche nello spettacolo di Cortesi e della Moschini si racconta di persone che hanno avuto il coraggio di essere umani, offrendo riparo a quelli che la massa definiva nemici, che qualificava come insetti, che uccideva a colpi di machete, salvandoli da morte certa. Un gesto di compassione e profondo amore verso sconosciuti, che in quel momento erano fratelli e sorelle. Mentre il male serpeggiava in quelle strade a ridosso della savana, Dio era lì, ed era presente in questi gesti. Ne sono convinti i sopravvissuti e ne è convinta anche Mara Moschini: "Non fu Dio a permettere ciò, ma il libero arbitrio dell'uomo. Furono gli uomini a compiere quei gesti disumani. Ma questa storia offre lo spunto per mostrare il doppio volto dell'animo umano: la malvagità e il coraggio di chi combatte contro di essa".

Lo spettacolo, promosso da Amnesty International, cattura l'attenzione dello spettatore, incapace di restare indifferente, che segue il corso degli eventi auspicandosi un lieto fine e ponendosi molte domande.
Perché tutto ciò? Perché un uomo può arrivare a tanto? Perché non se ne parla più? Perché l'Occidente si è tenuto lontano da questa vicenda, bollando molte volte tale storia come una mera faida tribale?
Tante domande, tutte legate al passato. Ma il passato deve fungere da manuale delle istruzioni, aiutando ogni persona a non commettere più gli errori già commessi. Ed è proprio al futuro, un futuro di speranza e riscatto, che guarda lo spettacolo, il tutto senza dimenticare ciò che è stato.

"Il riscatto dell'uomo- dice Cortesi- sta proprio nella memoria, ed è alla nostra portata. L'umanità intera deve far tesoro delle lezioni impartite dalla storia".
Uno spettacolo-inchiesta davvero avvincente e suggestivo, un'indelebile esperienza emotiva che avvolge l'animo dello spettatore, una splendida prova di teatro civile e narrazione. Una performance che merita davvero di essere vista.
Tutto questo è "Rwanda. Dio è qui". Perché Dio, come dicono a Kigali, la capitale dello stato africano, quella notte perse la via di casa, ma poi tornò e fu sempre presente in quel meraviglioso angolo di mondo che è il Rwanda.

 

Domenica, 14 Dicembre 2014 15:45

Premio per la Pace "Giuseppe Dossetti"

Ottava edizione del Premio per la Pace "Giuseppe Dossetti", premio conferito alle associazioni e ai singoli cittadini che operano in Italia e nel mondo, portando avanti il sogno di pace di Dossetti

Di Federico Bonati - 
Cavriago (RE) – "Credo che questo debba essere un compito affidato ai più giovani: di non darsi pace se non facendo veramente opere di pace in tutti i sensi". Questa citazione di Giuseppe Dossetti funge da incipit all'ottava edizione del Premio per la Pace ad esso intitolato. Una premiazione alla quale erano presenti i vertici delle istituzioni locali, provinciali e regionali: hanno partecipato, infatti, il sindaco di Cavriago Paolo Burani, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della provincia di Reggio Emilia Gianmaria Manghi e il neoeletto governatore della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. È il primo cittadino cavriaghese a fare gli onori di casa parlando del Premio: "Ricordiamo Dossetti per il suo aspetto educativo e per essere stato portatore di una cultura della pace.

La premiazione

 

Con questa premiazione desideriamo far emergere quell'Italia diversa da quella proposta dai media, quell'Italia che fa progetti basati sulla cultura della pace". Un premio quanto mai attuale come rileva il presidente Manghi, che focalizza la propria attenzione sul ruolo della cultura nell'ambito della pace. La figura di Dossetti deve, a detta del sindaco Vecchi, essere un punto di riferimento, e come lui tanti altri, per avere fiducia nel domani e per esorcizzare il rischio del declino morale, un rischio che ogni giorno viene sottoposto ai nostri occhi, come dimostra la recente vicenda di "Mafia Capitale". Il presidente Bonaccini parla di quanto sia importante mantenere viva la memoria di figure come Dossetti: "Non possiamo rischiare di perdere la memoria storica, ed ecco perché ci stiamo attivando con l'Unione Europea per realizzare progetti di pace e per mantenere vivo il ricordo delle vicende del passato, dalle quali trarre utili insegnamenti per il futuro".

Ben quaranta i progetti candidati alla vittoria finale, vinta da due associazioni e da un cittadino, come di consuetudine. Si tratta di Alberto Bonifacio, lecchese, per le sue opere di carità nelle zone dei Balcani funestate da guerre e scontri, dell'Associazione Assefa Italia di Sanremo (IM), attiva in India da trentacinque anni, educando i bambini e i ragazzi indiani alla cultura della non violenza e del rispetto portata avanti da Gandhi, ed infine dell'Associazione Cooperativa Internazionale per lo Sviluppo, proveniente da Torino, che opera in Giordania, lavorando con giovani disabili e favorendo la promozione dell'incontro e della cooperazione fra culture e religioni differenti. Il sogno di Giuseppe Dossetti continua, e a dimostrarlo sono questi gesti d'amore e di pace compiuti da queste persone. Spiragli di luce in un cielo nuvoloso, ma che grazie ad essi non promette tempesta.

La precisazione della Gilda degli Insegnanti sullo sciopero generale della scuola indetto oggi -

Parma, 12 dicembre 2014 -

La Gilda degli Insegnanti (Federazione Gilda Unams di Parma) tiene a precisare che è tra i sindacati che hanno indetto lo sciopero generale della scuola. I professionisti, simpatizzanti ed aderenti, che lavorano nelle scuole statali di Parma e provincia hanno aderito in massa, così come già avvenuto durante il precedente sciopero del 1 dicembre. Purtroppo anche la comunità professionale dei docenti parmensi è costretta subire la divisione degli altri sindacati, che forse a causa delle loro posizioni politiche, non permettono uno sciopero unitario che già da tempo auspichiamo.

La delegazione della Gilda, associazione sindacale che non ha alcun legame con le parti politiche, ha partecipato al corteo di oggi, ma non all'appuntamento in Piazza Garibaldi dove è iniziata un'altra manifestazione in cui erano previsti interventi di oratori solo di alcune delle organizzazioni in sciopero e non di tutte quelle aderenti alla giornata di mobilitazione.
Salvatore Pizzo, referente provinciale della Gilda, ha precisato: "Noi siamo indipendenti dalla politica e di questo ci vantiamo".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)

Importante evento con la cultura e la solidarietà a Fiumalbo. L'Associazione Bambini Insieme con Aseop in collaborazione con il Comune di Fiumalbo organizzano per venerdì 19 Dicembre 2014 alle ore 21.00 presso la Palestra Comunale di Fiumalbo una serata/incontro "Tracce di Montagna" con due scrittori appunto... di montagna -

Modena, 13 dicembre 2014 -

Mauro Corona, celebre scrittore delle Dolomiti, scultore e alpinista, è autore di diversi bestsellers editi da Mondadori e Feltrinelli e presenterà la sua ultima fatica "Una Lacrima Color Turchese". Toccherà poi a Federico Pagliai presentare il suo ultimo libro "Dottor Africa", un viaggio nei contrasti tra Africa e Occidente. Relatore della serata sarà Mirto Campi, Sindaco di Fiumalbo: "Si parla di Gesù Bambino e Montagna- spiega il Sindaco Campi-. E' una data eccezionale, visto che è sotto Natale e sono molto contento di aver organizzato una serata così importante per tutta la nostra montagna con due amici miei personali ma anche di tutto il nostro Appennino".

Il ricavato della serata sarà devoluto a favore della realizzazione della nuova Casa di Fausta. L'ingresso è totalmente gratuito, ma si potrà contribuire con un'offerta a Bambini Insieme, Aseop e, appunto alla Casa di Fausta.

(Fonte: Ufficio Stampa Valli Del Cimone)

La Gilda degli Insegnanti partecipa allo sciopero generale di domani, venerdì 12 dicembre -

Parma, 11 dicembre 2014 -

La Gilda degli Insegnanti (Federazione Gilda Unams) è tra i sindacati che partecipano allo sciopero generale proclamato per venerdì 12 dicembre. Una delegazione di professionisti aderenti all'associazione sindacale parteciperà, insieme al referente provinciale Salvatore Pizzo, al corteo che nella giornata di astensione dal lavoro partirà da Piazzale Santa Croce e terminerà in Piazza Garibaldi. E' il secondo scioperò indetto dalla Gilda dall'inizio di quest'anno scolastico, dopo una manifestazione nazionale svoltasi lo scorso mese a Firenze. Il contratto degli insegnanti italiani è bloccato da oltre cinque anni, unilateralmente il governo ha bloccato gli adeguamenti stipendiali degli anni 2013 e 2014, inoltre la Gilda protesta contro la pseudo proposta di riforma della "Buona Scuola", che in realtà mira ad impoverire e mortificare i docenti. La Gilda rivendica anche la stabilizzazione degli insegnanti precari sfruttati da decenni dallo Stato, vicenda per la quale l'organizzazione sindacale si è costituita anche davanti alla Corte di Giustizia Europea, che recentemente è intervenuta con una sentenza condannando lo Stato Italiano. La Federazione Gilda Unams di Parma precisa che essa è scevra da appartenenze politiche e alle dinamiche interne dei partiti e dei gruppi politici.

(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams)

Il libro sulla straordinaria vicenda umana e artistica del tenore novellarese: "FRANCO TAGLIAVINI da Novellara al Metropolitan" scritto dallo storico locale Vittorio Ariosi -

Novellara, 9 dicembre 2014 -

Una nuova iniziativa editoriale tutta novellarese sarà presentata sabato 13 dicembre alle ore 17,00 nella Sala del Consiglio della Rocca dei Gonzaga. Si tratta del libro sulla straordinaria vicenda umana e artistica del tenore novellarese "FRANCO TAGLIAVINI da Novellara al Metropolitan" scritto dallo storico locale Vittorio Ariosi, che si è avvalso degli indirizzi e della speciale collaborazione della moglie del tenore Elyane Claustre.

Nell'occasione sarà mostrato, commentato e illustrato questo volume ricco di fotografie importanti e significative che ripercorrono la vita del grande artista che con la sua arte canora ha conquistato le platee dei più importanti teatri del mondo: dal Metropolitan al Covent Garden, dalla Scala al Bolshoi, tante per citarne alcuni.

Il libro risulta molto curato, cita particolari importanti e inediti, e raccoglie una serie di rilievi e di recensioni delle più importanti testate giornalistiche italiane, europee e di oltre oceano. Inoltre richiama i premi, le onorificenze e i riconoscimenti ricevuti da Franco Tagliavini e mette in risalto le caratteristiche umane di un novellarese profondamente stimato e amato dalla sua gente.
"FRANCO TAGLIAVINI da Novellara al Metropolitan" è in vendita presso il Circolo Culturale "Marta Beltrami" o presso il Circolo Culturale "OMNIBUS" che hanno sostenuto entrambi questa lodevole iniziativa. La presentazione gode del patrocinio del Comune di Novellara.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

Il patrimonio dei luoghi Verdiani si arricchisce della casa del Giovane Verdi. 

Busseto 8 dicembre 2014 - La casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza, tra i 10 e i 18 anni, nella quale il Maestro imparò a suonare la "spinetta" sviluppando quel genio musicale che lo ha reso immortale, è entrata ufficialmente a far parte dei luoghi verdiani. Seppur citata ed indicata dai vari biografi di Verdi era purtroppo caduta nell'oblio: ieri a Busseto il sindaco Maria Giovanna Gambazza ha scoperto la targa identificativa che rende omaggio al luogo riscoperto dalla filantropa Anna Sichel, che dopo averla acquistata le ha ridato nuovamente lustro trasformandola in "Casa della Cultura" in cui senza alcun fine di lucro si svolgono eventi culturali. Il primo cittadino, a nome di tutta la cittadinanza, ha ringraziato Anna Sichel per il suo amore per Busseto. Protagonista di quest'evento culturale è stato Corrado Mingardi, studioso di cose verdiane e direttore della Biblioteca della Fondazione Cariparma. Mingardi che era presente al fianco del Sindaco, spiegando la storia del luogo ai presenti ha riferito di aver preso spunto per i suoi approfondimenti da quanto aveva affermato il maestro Dino Rizzo in un convegno. Lo studioso è riuscito a dimostrare come tutti i testi fossero concordi nell'indicare che la dimora, in Via Piroli a Busseto, fosse quella in cui Verdi giovane fu mandato a pensione dal ciabattino "Pugnatta" per 30 centesimi al giorno. Per l'occasione la stradina del centro di Busseto brillava dei colori giallo e blu simbolo del comune.


Nello spettacolo scritto a quattro mani con Franca Rame, Fo riporta in scena la vita, tra luci ed ombre, del soprano più famoso di tutti i tempi: Maria Callas.

di Federico Bonati

MODENA – Un Forum "Monzani" sold-out per lo spettacolo "Una Callas dimenticata", ultimo lavoro scritto da Franca Rame assieme al marito Dario Fo, che porta in scena la vita della Divina, raccontando fatti noti e meno noti dell'esistenza di Maria Callas.

Un racconto a quattro voci, perché oltre al Premio Nobel, sul palco ci sono Sara Bellodi (una bravissima interprete della Callas), Roberta De Stefano e Jacopo Zerbo, che si alternano interpretando i personaggi simbolo della vita del soprano.
Grazie al prezioso contributo di Warner Classic, che ha restaurato i brani eseguiti durante lo spettacolo, il pubblico ha avuto l'opportunità di sentire dal vivo il capolavoro che era la voce di Maria Callas.

Ma come nasce questo spettacolo? A rispondere è lo stesso Dario Fo: "Fu un invito rivolto a me e a Franca. Ci chiesero di scrivere uno spettacolo sulla Callas che sarebbe andato in scena all'Arena di Verona". E dopo i trionfi milanesi, lo spettacolo approda in Emilia.

Uno spettacolo molto all'italiana, con lettura, gestualità e canto, ma decisamente concertato: gli attori in scena si scambiano battute, talvolta dirette e talvolta a scopo narrativo, in terza persona, facendo una grande presa sul pubblico. Bellissima anche la scenografia, con quadri e sagome che ritraggono i momenti fondamentali nella vita della Callas e le persone più influenti in essa: c'è Giovan Battista Meneghetti, marito e manager dell'artista, c'è l'artista stessa e c'è Aristotele Onassis, forse il più grande amore della Callas. Un amore che condusse la Callas verso il viale del tramonto, e poi nel vortice che la condusse alla morte.
Una storia intensa, fatta di luci del successo e di tenebre del dolore emotivo, di un rapporto quasi morboso col cibo e di amori donati e mai del tutto ricambiati. Tutto ciò fu Maria Callas.

L'aneddoto che colpisce il pubblico più di tutti è la narrazione dell'incontro tra Dario Fo e la soprano.

Racconta Fo: "Personalmente ho conosciuto questa eccezionale soprano quando avevo poco più di venti anni. Lei ne aveva due o tre più di me. Frequentavo l'Accademia di Brera e tutti noi allievi spesso eravamo ingaggiati dalla Scala, nello spazio dedicato alla scenografia, per rinfrescare i fondali e i drappi di repertorio per i nuovi allestimenti.Da un trabattello sul quale stavo lavorando ho notato una ragazza piuttosto avvenente che attraversava tranquillamente il palco, transitando come niente fosse tra le quinte sotto le graticce cariche di strutture penzolanti. Preoccupato le ho gridato: "Fermati, è pericoloso attraversare il palco in questo momento! Non vedi che dalla soffitta stanno calando centine e colonnati della scena? Dove stai andando? Vuoi finire schiacciata come una sfogliatella?". E lei: "Sto andando in proscenio, stiamo provando lì". All'istante arrivò il responsabile del montaggio che disse: "Non si preoccupi signora Callas, ci penso io"; e così le fece strada prendendosela per mano e l'accompagnò passando da dietro le quinte. "Poi la sentii cantare. Tutti noi ragazzi della scenografia ci bloccammo, scendemmo da scale e praticabili. Quindi, badando di non dare nell'occhio, ci avvicinammo al proscenio: di lì a poco eravamo tutti seduti sul pavimento dietro le quinte, ad ascoltare affascinati l'aria di Casta Diva. Alla fine, non abbiamo potuto trattenerci dall'applaudire, il direttore di scena ci cacciò dal palco come degli intrusi: "Peggio, dei guardoni musicali... non si ascolta di nascosto una soprano come questa!" Sul palco, Fo è un mattatore senza tempo, l'autentico genio di "Mistero Buffo", ma allo stesso modo sono fantastici gli attori con lui in scena. Lo spettacolo raccoglie la standing ovation finale, e mentre Fo sorride, si intravedono i suoi occhi lucidi.

Perché quegli applausi sono anche e soprattutto per Franca Rame, ovunque essa sia.


È partito ufficialmente il progetto "Reggio Emilia città senza barriere" per avvicinare sempre di più la città del Tricolore ai bisogni e alle esigenze dei diversamente abili.

di Federico Bonati - 

"La disabilità attende risposte e Reggio Emilia si propone non solo di darle, ma di sforzarsi di diventare una città più europea in questo ambito, una città 'pilota' a livello nazionale e internazionale nell'esperienza di partecipazione, progettazione e rimozione delle barriere architettoniche e culturali verso la disabilità". Con queste parole il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi parla del progetto "Reggio Emilia Città senza barriere", presente insieme alla giunta e al presidente della provincia Manghi in Piazza Prampolini.

Per attivare l'iniziativa sono state individuate quattro macro aree (città-accessibilità universale; sanità; progetto di vita; cultura), che raggruppano nove tavoli di lavoro tematici (mobilità, barriere architettoniche, formazione, accoglienza ed educazione e percorsi di vita, lavoro, sfide, anima, cultura) per ripensare assieme attività e progetti centrali ai fini della qualità della vita delle persone disabili, cercando di riprogettare con i diversi servizi della pubblica amministrazione nuove formule di intervento partendo dal ricco patrimonio di esperienze esistenti sul nostro territorio. I tavoli coinvolgono enti, ma anche associazioni, famiglie, persone che, all'interno di essi, possono mappare le barriere e fare progetti in merito, con una strategia comune e azioni coordinate, per dare vita a un unico progetto sulla città.

L'obiettivo è duplice: da un lato "togliere gradini" fisici; dall'altra "non farne più", cioè cambiare la mentalità e creare un'attenzione sul tema, che diventi nel tempo un fatto culturale "normale", acquisito.

"L'impegno politico sul tema della disabilità è per noi molto esplicito – prosegue Vecchi – e vuole essere stabile e continuativo. Ci sono senz'altro 'cose da fare', progetti da costruire e realizzare, con finanziamenti i primi dei quali saranno previsti già dal prossimo Piano triennale investimenti del Comune. Pensiamo per cominciare a interventi su beni comuni, come parchi, palestre, trasporto pubblico. Il tema qui non è però solo 'operativo', è anche e in egual misura culturale e valoriale. Dobbiamo superare le barriere fisiche, e prima ancora quelle mentali, i preconcetti culturali sulla disabilità. Non ho dubbi sul fatto che, se avessimo a disposizione un solo euro e dovessimo decidere come investirlo tutti concorderemmo sul fatto che debba essere investito per la disabilità, per il superamento di barriere al fine di migliorare la vita di persone con disabilità. Su temi come questo si creano di solito, e comprensibilmente, grandi aspettative. Noi vi lavoreremo con cura e continuità, un passo dopo l'altro, senza nasconderci le difficoltà e con il coinvolgimento della città".

Alle 18 ha preso il via "Notte di Luce", il primo step ufficiale del progetto. Tutte le luci di Piazza Prampolini sono state spente, facendo risaltare le candele che adornano il luogo accese poco prima. In sottofondo "Fix you" dei Coldplay a garantire l'emozione ai presenti. Arriva poi il momento dell'esibizione di Violetta Zironi, reduce dal talent X Factor, che ha allietato i presenti con alcune canzoni del suo repertorio.
Con questo gesto simbolico, e le idee ben chiare, Reggio Emilia si prepara ad essere la città di tutte le persone, una città universalmente accessibile ed essere, anche in tema di disabilità, una città europea.

Francesca Bersani a Punto Arte. Le sue 'Ombre' nei locali di Confartigianato fino al 22 gennaio -

Parma, 8 dicembre 2014 -

Da un po' di tempo la ricerca artistica di Francesca Bersani l'ha portata a lavorare sull'ombra studiandola in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue sfaccettature. Nei quadri mette in evidenza la capacità dell'ombra di imporsi e di emergere: è impossibile da calpestare. Ci provi e lei ti sovrasta. È così che ha deciso di attribuire le caratteristiche dell'ombra ai suoi personaggi, per renderli forti anche nella loro semplicità. Così ha fatto anche per i soggetti presenti in queste opere.

I protagonisti dei suoi quadri sono "uomini ombra" che camminano da soli tra la folla o rimangono ai margini ritagliandosi uno spazio tutto loro. Osservano in silenzio, ma nel loro silenzio fanno rumore. Nella loro assenza sono presenti.
«Il mio lavoro si basa su uno studio dell'ombra che sto portando avanti da tempo. Gli uomini che rappresento sono anonimi, così come lo sono le ombre, ma soprattutto sono uomini che stanno in ombra. Come ombre sono ridotti a sagome che si appropriano dello spazio in cui sono inserite. Ultimamente nelle mie opere questi uomini sono realizzati in carta ritagliata, mentre la loro ombra si materializza. Vogliono rappresentare lo spessore effimero dell'uomo contemporaneo che rischia di strapparsi in qualsiasi momento. L'uomo è talmente fragile che risulta solo una sagoma, mentre la sua ombra è rimasta l'unica parte reale di se stesso».

La mostra sarà visitabile fino al 22 gennaio, nella sede di Confartigianato Imprese Apla Parma, da lunedì a giovedì dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30, il venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.

Francesca Bersani

Nata a Codogno nel 1985, si forma al Liceo Artistico Bruno Cassinari di Piacenza ed è laureata in Storia dell'Arte Medievale, Moderna e Contemporanea all'Università di Parma. Ha realizzato le tavole pittoriche per diversi libri tra cui il libro fotografico TIBET, ultima frontiera, Amdo e Kham del fotografo Roberto Bertoni. Al 2005 risale la sua prima personale a Castell'Arquato (PC). In seguito ha esposto a Fiorenzuola, Parma, Pontremoli, Piacenza, alla VII Biennale di Roma, alla I Biennale di Brescia, a Gualtieri (RE) e a Collecchio (PR), alla Reuss Galerie di Berlino e alla Salle du Panoramique di Tarascon (Francia), a Vetto d'Enza.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Parma)

In prima nazionale a Teatro Due di Parma, dall'8 al 18 Gennaio 2015, il debutto alla regia di Fulvio Pepe con la storia corale e poetica di una comunità in crisi, alla scoperta del potere miracoloso della musica e della solidarietà.

Parma 05 Dicembre 2014 -

Quasi una favola, con la forza dei grandi sentimenti e la levità delle piccole cose quotidiane; una storia d’amore corale, in cui una comunità che annaspa nelle sabbie mobili della crisi riscopre il valore dell’amicizia, dell’arte, della speranza: Gyula, testo scritto e diretto da Fulvio Pepe, attore di grande talento, tra teatro e televisione, al suo debutto alla regia teatrale, prodotto da Fondazione Teatro Due di Parma, dove sarà in scena a partire dall’8 gennaio 2015, con repliche fino al 18. In scena Ilaria Falini, Orietta Notari, Gianluca Gobbi, Enzo Paci, Alberto Astorri, Nanni Tormen, Ivan Zerbinati, Alessia Bellotto, Antonio Zavatteri, Tania Rocchetta, Massimiliano Sbarsi costruiscono un delicato carillon scenico, il cui cuore è l’efficace meccanismo drammaturgico in cui ogni personaggio con le sue peculiarità contribuisce all’ingranaggio; le luci sono create da Pasquale Mari, lo spazio è disegnato da Mario Fontanini.

In un tempo e un luogo indefiniti, un “qui ed ora” lontano eppure molto simile al nostro oggi precario, vive Gyula, un ragazzo diverso ma di grande sensibilità e dignità, amorevolmente cresciuto da mamma Eliza. Intorno a loro si raccoglie un vicinato racchiuso in poche strade, un bar e una vecchia falegnameria: a personaggi pragmatici e terrigni si affiancano caratteri più eterei e romantici, tutti impegnati a sopravvivere alla morsa della crisi, che chiude tanto le fabbriche quanto le orchestre, che strozza i sogni, soffoca le speranze di chi desidera seguire le proprie passioni o semplicemente condurre un’esistenza tranquilla. Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yuri fa il tranviere, Viku il barista, Nina è un’ubriacona, il Maestro Jani era un violinista, ora non lo sa più, Tania è sua moglie…: questo il coro di voci ed esistenze che si intrecciano, complici una serie di coincidenze, con quella di Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità. Così, l’essere apparentemente più fragile e in difficoltà diviene invece l’unico in grado di incidere la grevità della realtà che lo circonda: Gyula diviene il sorprendente artefice di un piccolo, grande miracolo, convincendo tutti che è possibile scoprire nuove possibilità e afferrarle, se si ha passione e si crede in sé e in chi ci vuole bene.

GYULA PH MICHELE LAMANNA1

Con questi pochi ma toccanti elementi, Fulvio Pepe mette in scena la vita quotidiana di una comunità qualunque, che diviene speciale grazie all’intervento di un “diverso”: il pubblico incontrerà le miserie e le speranze di personaggi semplici e vicinissimi alla vita, in una favola popolare e poetica che ha il sapore della tradizione e la freschezza della nuova scena italiana.

Vera protagonista è la piccola storia d’amore del sottotitolo: quella fra la madre e il figlio disabile e quella fra l’autore del testo, Fulvio Pepe, e la musica, elemento che attraversa e permea tutta la narrazione. “C’è qualcosa nella musica che mi ricorda l’amore” – ha dichiarato l’autore e regista – “La sua capacità di aggirare la sfera della coscienza, permette di far emergere delle parti di noi profonde e sconosciute, delle parti dell’Io pure e spudorate. Credo che proprio la spudoratezza sia la prima caratteristica dell’amore, come la verità. Di entrambe le cose io ho estrema paura, eppure so che entrambe, in un modo di cui non mi so spiegare, sono intimamente legate al testo”. Musica e arte dell’attore: due elementi cruciali per Pepe, che aggiunge: “Gyula ha la struttura narrativa di una favola e parla al pubblico attraverso una grammatica infantile, che trova il suo culmine in un lieto fine nato quasi involontariamente. Nella scrittura sono stato guidato dalla volontà di scrivere belle parti, ruoli gustosi, croccanti da recitare per attori di cui conoscevo già le caratteristiche e con cui desideravo lavorare, arrivando a constatare come nella fase finale di allestimento un testo appartenga alla fine immensamente di più all’attore che lo interpreta che all’autore che lo ha scritto. La scoperta di questa verità ancestrale mi ha commosso ma ha soprattutto permesso il primo miracolo di Gyula: proiettarmi in una dimensione più matura del mio lavoro. Lo spazio di Teatro Due è stato l’alveo naturale di questo processo di creazione”.

Fulvio Pepe (Bari, 1972) si è diplomato al Teatro Stabile di Genova e ha lavorato in teatro con registi come Peter Stein (I demoni), Giuseppe Patroni Griffi (Il Vizietto), Valerio Binasco (Nocciolne, Romeo e Giulietta, La Tempesta, Il Mercante di Venezia), Jurij Ferrini (Cymbeline), Marco Sciaccaluga. Attore cinematografico per Fulvio Ottaviano (Una talpa al bioparco) e Citto Maselli (Il fuoco e la cenere) e in diversi film televisivi e serie Tv (Romanzo Criminale, Montessori, Borsellino, Nati ieri), nel 2008 ha vinto al Torino Film Festival il premio come migliore cortometraggio con A chi è già morto a chi sta per morire, da lui scritto e diretto.

Info e prenotazioni: Biglietteria di Teatro Due, tel. 0521/230242, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatrodue.org

 

(Fonte: Ufficio Stampa Teatro Due)

Lunedì, 08 Dicembre 2014 09:34

Novellara - Il centro si accende di iniziative

C-reazione Libera e inaugurazione mostra permanente su Augusto Daolio: il centro di Novellara oggi si accende di iniziative -

Novellara, 8 dicembre 2014 –

L'associazione di commercianti Novellara Viva con il contributo del Comune di Novellara ed il supporto di Pro Loco organizzano e tante altre associazioni locali "C-reazione libera", una giornata (dalle ore 9.00 alle ore 19.00) dedicata alle arti, ai talenti e semplici matti.
Il centro storico sarà invaso da laboratori, espositori di handmade selezionato e di qualità, proposte per i più piccoli, improvvisazioni teatrali, artisti del cioccolato, madonnari, musica dal vivo, mostre e tanto altro ancora. Durante la giornata verrà presentato il progetto di URBAN KNIT in un accogliente salotto vintage. Grazie all'associazione Riqù - l'arte sul filo verranno proposti per la prima volta a Novellara dei veri e propri salotti di sartoria artistica, quattro i laboratori creativi adatti a mamme, giovani uomini e persone che si vogliono dilettare nell'arte del cucito e della creazione artistica. Tutto il programma su novellaraviva.com

Nella stessa giornata, alle ore 11.00, sotto ai portici di Piazza Unità d'Italia sarà inaugurata la mostra permanente "Augusto Daolio: le radici di un nomade" indimenticato e indimenticabile cantante dei Nomadi, nonché artista poliedrico. Articolata lungo tutta la passeggiata del centro storico di Novellara, la mostra sarà composta da grandi pannelli che passo a passo illustreranno il percorso artistico e umano di Augusto, come un vero e proprio racconto, grazie al supporto di un audio guida. Opere, sensazioni, pensieri, disegni, momenti importanti e inediti saranno il filo conduttore di questa mostra che sarà inaugurata alla presenza dell'amministrazione comunale, di Rosanna Fantuzzi, storica compagna di Augusto e da Beppe Carletti che con lui fondò nel 1963 i Nomadi.

La mostra nasce dal percorso di valorizzazione del centro commerciale naturale che vede impegnati l'associazione di commercianti "Novellara Viva", Comune di Novellara, e associazioni di categoria CNA, Confcommercio e Confesercenti. Una mostra da vivere 24 ore su 24, tra il fragore del paese o le passeggiate a luci soffuse dei portici e che tanto racconterà dell'amore che Augusto aveva per il suo paese, quando da ragazzino, nel bar di famiglia iniziò il contatto più vero e diretto con la gente del posto, il suo primo vero pubblico che ne capì l'ironia, il carisma e la sensibilità.
Novellara condivise applausi e successi dei grandi concerti e molte canzoni parlano tutt'oggi di luoghi descritti e cantati da Augusto con quell'amore mai interrotto e che continua ancora ora grazie all'impegno di Rosanna Fantuzzi, Presidente dell'associazione "Augusto per la Vita" che ha lo scopo di finanziare la ricerca oncologica. Infatti, tutto il ricavato della mostra "Augusto: le radici di un nomade" sarà devoluto al Day Hospital di Guastalla.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

Giovedì, 04 Dicembre 2014 09:49

A Modena si parla di architettura del lavoro

L'appuntamento è stato promosso dall'Ufficio ricerche e documentazione sulla storia urbana e si è focalizzato sulle architetture industriali modenesi del Novecento -

Modena, 4 dicembre 2014 - di Federico Bonati -

Si è svolto a Modena, presso la Camera di Commercio, il convegno "Architetture del lavoro e dell'economia. Il Novecento a Modena e la città contemporanea", il cui scopo è avviare un percorso di ricerca e informazione sugli edifici e i luoghi della produzione e del lavoro, che hanno segnato la storia della città e del suo territorio.

Dopo i saluti del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, sono intervenuti Angelo Varni, presidente dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e
 Anna Allesina, Presidente dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Modena. Ha parlato poi Catia Mazzeri, responsabile Ufficio Ricerche e Documentazione sulla storia urbana del Comune, che ha presentato il progetto nella sua interezza.

Si è partiti dal lavoro di ricerca e informazione sull'architettura e la città del '900, condotto nel 2009. La lettura storico-architettonica degli edifici più significativi costituisce, infatti, un contributo al quadro conoscitivo culturale e urbanistico della città, il cui scopo è rendere più consapevole la partecipazione dei cittadini ai programmi di rinnovamento urbano e riuso delle aree industriali, quali prodotti del complesso processo storico, fautore del mutamento della città e del suo territorio.

Il progetto richiama la risoluzione del Comitato per la Cultura e la Scienza del Parlamento Europeo, che ha scelto il 2015 come anno del patrimonio storico industriale e il programma 2014-2019 del Comune di Modena, che pone fra gli impegni prioritari il lavoro e la crescita. Quello di ieri è il primo di due appuntamenti legati al tema. Il 16 dicembre, presso il Teatro Fondazione Collegio San Carlo, si svolgerà la lectio magistralis tenuta dal prof. Fulvio Irace, docente ordinario di storia dell'architettura al Politecnico di Milano e all'Università della Svizzera italiana, Accademia di Mendrisio, dal titolo "Città del Novecento, città del futuro: l'architettura industriale in Europa".

L'obiettivo dei due eventi è la presentazione del progetto biennale "Le architetture del lavoro e dell'economia a Modena nel Novecento", promosso dall'Ufficio Ricerche e Documentazione sulla storia urbana dell'assessorato alla Cultura del Comune di Modena, che prosegue e completa il lavoro di ricerca e informazione sulla città e l'architettura del Novecento, cominciato nel 2009, cui hanno collaborato l'assessorato all'Urbanistica del Comune di Modena, la Regione Emilia Romagna con l'Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali, con il quale è stato siglato un apposito protocollo di intesa e l'Ordine degli Architetti della Provincia di Modena.

Venerdì 5 dicembre al Comunale il duo Giacobazzi-Pizzocchi per la cooperativa Aida (Ausili informatici per disabili e anziani) -

Modena, 3 dicembre 2014 -

Sarà interamente devoluto alla cooperativa sociale Aida onlus di Modena lo spettacolo dei comici Giuseppe Giacobazzi e Duilio Pizzocchi, in programma dopodomani – venerdì 5 dicembre – alle 21 al teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena. Intitolato "Duplex", lo show (i biglietti sono già esauriti) inaugura la quarta Festa dello Zampone e del Cotechino di Modena Igp, che si svolge dal 5 all'8 dicembre tra Modena e Castelnuovo Rangone. Il Rotary Club Castelvetro di Modena Terre dei Rangoni e il Consorzio Zampone Modena e Cotechino Modena Igp, organizzatori della serata, hanno deciso di sostenere le attività di Aida (Ausili informatici per disabili e anziani), cooperativa sociale aderente a Confcooperative Modena e specializzata nella progettazione e sviluppo di ausili informatici per disabili e anziani per consentire loro di utilizzare il computer senza mani.

«L'uso del computer tramite l'ausilio informatico è spesso fondamentale per chi ha un handicap motorio grave e, a maggior ragione, per chi ha anche impedimenti nel linguaggio – spiega Simone Soria, presidente della cooperativa fondata nel 2005 insieme all'amico Emanuele Perini - Attraverso il computer si può comunicare, scrivere, studiare, lavorare, giocare e navigare in internet. In altre parole, l'ausilio giusto permette di sentirsi parte del mondo». Lo sa bene lo stesso Soria, che dieci anni fa si è laureato in ingegneria informatica con 110 e lode nonostante una grave disabilità motoria (non cammina, non usa le mani e articola le parole con fatica). Con il ricavato dello spettacolo del duo Giacobazzi-Pizzocchi la cooperativa sociale Aida spera di poter acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di disabili. Chi desidera partecipare alla raccolta fondi, può acquistare un biglietto della lotteria (offerta minima 10 euro) oppure seguire le indicazioni su www.paralisicerebraleinfantile.it/pulmino. Info: tel. 059.442999; www.aidalabs.com; www.paralisicerebraleinfantile.it

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Mercoledì, 03 Dicembre 2014 10:00

A Carpi è di scena l'emilianità

Con lo spettacolo "Musica e Parole", Andrea Barbi e Alberto Bertoli portano sul palco nozioni, e non solo, della cultura tradizionale emiliana. Si ride, si riflette, si imparano aneddoti interessanti, il tutto accompagnato dalla musica della "Bottega Bertoli" -

Di Federico Bonati - Modena, 3 dicembre 2014 -

Nella chiesa di S. Rocco, risalente al 1500 ed in seguito sconsacrata e da otto anni adibita ad auditorium, è andato in scena lo spettacolo "Musica e Parole", con Andrea Barbi e Alberto Bertoli. Si parla di Emilia, nella fattispecie di Modena e provincia, in questo show che ricalca il successo del format di TRC "Mo pensa te", ma che riesce ad andare oltre grazie, appunto, all'integrazione musicale.

La base di partenza è la cultura tradizionale, che nonostante la velocità e la modernità del mondo attuale, sono un fulcro importante nella vita di ognuno di noi. "La cultura tradizionale è importantissima –spiega Barbi- perché se non sappiamo da dove veniamo, non sapremo dove andare. La tradizione è ciò che siamo adesso, e questo specialmente nel nostro territorio. Abbiamo un dialetto che ha avuto contaminazioni storiche dai francesi, dagli antichi romani, dai celti, ed è un vero e proprio patrimonio. La tradizione è ciò che serve alle persone per ripartire, ricordandosi da dove si viene".

Durante lo spettacolo non mancano aneddoti davvero spassosi, come quello della città di Maranello, che ricorda, vagamente, la storia di una certa Giulietta e di un certo Romeo da Verona, o quello riguardante le maschere tradizionali modenesi, quali Sandrone e famiglia. La gente ride, ma allo stesso tempo scopre aneddoti che non sapeva, aneddoti presenti sotto gli occhi di tutti ma mai realmente osservati.
Si scopre quindi un volto nuovo della tradizione modenese, che non ha timori reverenziali, e che è parte attiva dell'influenza della società attuale. Esilaranti i racconti delle persone alle prese con la tecnologia, ma ancora più esilaranti sono gli aneddoti degli anziani da "panchina e/o da bar", degno dei migliori romanzi di Stefano Benni.

Non solo parole, ma anche musica. La musica è quella della "Bottega Bertoli" con canzoni sia di Pierangelo Bertoli che di Albertoportate sul palco, come in giro per l'Italia.
La musica è un elemento fondamentale nella cultura emiliana, ed è interessante pensare a quale genere musicale corrisponda la tradizione locale. Forse tutti, forse nessuno. La stessa domanda è stata fatta a Bertoli che ha risposto così: "È importante non generalizzare. Tra emiliani e romagnoli abbiamo avuto e abbiamo tuttora dei musicisti eccezionale. Ricordo, in particolare, un amico di mio padre, tale Henghel Gualdi, grande jazzista e bravissimo clarinettista che ebbe un immenso successo nel liscio. Allora, possiamo dire che la cultura e la tradizione emiliana appartengano ad un genere o ad un altro? Io, semplicemente, non credo che esse possano essere confinate ad un solo genere".

E il pubblico risponde alla grande alle canzoni, le canta, le ascolta, le fa sue e le vive. Le rende parte del proprio retaggio culturale, che con lo spettacolo "Musica e Parole" si è arricchito un po' di più, tra risate, strofe e occhi sgranati come a dire: "Mo pensa te...questa non la sapevo".

Una lunga maratona di interventi dedicata al mondo dell’e-commerce ed alle strategie di marketing per vendere online. Anche quest’anno il Web Show 2014 conferma il suo successo e la sua capacità di guardare al futuro

Parma 02 Dicembre 2014 - 

Una full immersion nel mondo dell’e-commerce, tra innovazione, strategie di marketing e case histories di successo insieme ad interventi di relatori nazionali ed internazionali. Tutto questo è stato il Web Show 2014, la 6ˆ edizionedell’ormai consueto convegno autunnale organizzato da Zenzero Comunicazione, dal titolo “WEB SHOW: E-COMMERCE EVOLUTION. Il cliente al centro della tua strategia di vendita. Trend, idee e casi pratici”.

Quella che si è svolta venerdì 28 Novembre 2014, presso l’Hotel San Marco di Pontetaro, è stata una giornata intensa nella quale un folto pubblico di aziende, professionisti e guru del web ha seguito con grande interesse i tanti interventi che si sono susseguiti nel corso dell’appuntamento.

Ad aprire il lavori è stata Valentina Pasquali, Digital Strategic Planner Zenzero Comunicazione, che ha illustrato l’esperienza di Andrew’s Ties e della sua Chat Online, ovvero la voce del nuovo commesso digitale in grado di seguire il cliente esattamente come farebbe quello tradizionale. Subito dopo Paolo delle Piane, Communication and Senior Product Manager [ comfort zone ] skincare division Davines,  e Chiara Vaccari, PR Social Media and Digital Marketing Manager Davines, hanno raccontato la strategia di multicanalità messa in atto da Davines e volta adaumentare la conoscenza e fidelizzazione verso il brand, nonché le occasioni di visita al punto vendita.

Grande risalto è stato dato anche all’importante ruolo svolto dalla mente e dal passaparola nella fase di acquisto online, elementi che Maurizio Catellani, VP Sales and Strategic Marketing ACTOR, ha esaminato mettendo in luce quanto il marketing sia legato alla neuroscienza. L’intervento tenuto da Milvia Bonvicino, Head of Client Services trnd Italia, ha poi completato l’argomento esponendo la metodologia del Collaborative Marketing che pone il cliente al centro della strategia, ed evidenziando quanto il giudizio diretto del consumatore possa essere di supporto allo sviluppo di un determinato marchio.

Nel pomeriggio è stato il turno di Andrea Allara, Sales Manager Italia Sofort, che ha presentato un nuovo sistema di pagamento online che permette di acquistare utilizzando direttamente i propri dati di home banking.  Giorgio Taverniti, Esperto SEO e fondatore Forum GT, si è poi rivolto al pubblico con alcuni consigli pratici per raggiungere la Prima Pagina di Google.  Per analizzare con occhio attento il nuovo volto dell’e-commerce è intervenuto Mario G. Messina, Presidente e Chief Creative Officer
MgM Gold Communications – New York, che in call conference dal Texas ha preso in esame le possibili strategie per essere innovativi ed ottenere il massimo dal proprio shop online.

Infine, Monica Gagliardi, responsabile e-Commerce, Partnership e CRM OVS, ha raccontato la strategia omnichannel messa in atto da OVS e la sua rivoluzionaria Digital Shopping Experience tramite tecnologia Google Enterprise. 

 

(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"