Contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti a Modena: personale della Squadra Mobile e della Polizia Municipale ha tratto in arresto due cittadini nigeriani, un uomo di 30 anni clandestino e censurato per reati specifici e una donna di 23 anni in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Modena -

Nella mattinata di ieri, durante un servizio all’interno del Parco XXII Aprile di Modena, gli agenti hanno notato una coppia, con comportamenti sospetti e hanno deciso di procedere ad un controllo.

L’ispezione personale estesa al domicilio, effettuata anche con l’ausilio di una unità cinofila, ha dato esito positivo. Proprio all’interno della loro abitazione, condivisa con un’altra coppia, è stata rinvenuta, nella camera da letto a loro uso esclusivo e nel bagno comune, della sostanza stupefacente pari a 15 grammi di cocaina e 250 grammi di marijuana, in parte suddivisa in involucri già confezionati per lo spaccio, oltre a materiale per il confezionamento della stessa.

Il tutto, unitamente a quattro telefoni cellulari, è stato sottoposto a sequestro. I due nigeriani, dopo gli accertamenti di rito, sono stati associati alla locale Casa Circondariale come disposto dal Magistrato di turno.

L’altra coppia è stata denunciata in stato di libertà per il medesimo reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in quanto parte della droga si trovava all’interno del bagno utilizzato in comune.

 

 

 

Stufa a gas difettosa: la vittima è Wilma Balboni, 84 anni, residente a Casoni di Ravarino, nella Bassa modenese. Grave la badante che viveva con lei. Lievemente intossicati durante le operazioni di soccorso anche i sanitari del 118.

RAVARINO (MO) –

Questa volta non è la solitudine, ma il monossido di carbonio il responsabile della morte di Wilma Balboni, 84 anni, trovata priva di vita questa notte nella sua villetta di via Argini 2384, a Casoni di Ravarino, nella Bassa Modenese. 

La signora, che aveva qualche problema di deambulazione, ma che era conosciuta e benvoluta da tutti i compaesani, condivideva l’appartamento al primo piano con la badante, una donna ucraina di 57 anni, anche lei rimasta intossicata dal gas silenzioso. 

È stata proprio la 57enne a dare l’allarme, questa mattina attorno alle 7.30, accusando forti malesseri. Immediato l’intervento di due ambulanze e un’auto medica del 118 e dei Vigili del Fuoco di San Felice, che al loro arrivo hanno trovato l’ambiente saturo di monossido di carbonio.

Purtroppo, nonostante i tentativi di rianimazione, per l’anziana non c’era più nulla da fare. La badante, invece, è stata trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena, dove è stata stabilizzata. Poi è stata trasferita alla Camera Iperbarica di Bologna. La donna non è in pericolo di vita ma, al momento, la prognosi rimane riservata.

Lieve intossicazione anche per il personale sanitario del 118 della Pubblica assistenza di Crevalcore, che è prima stato visitato presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto e poi inviato d’urgenza presso la Camera Iperbarica di Quarto Inferiore.

L’appartamento è invece stato posto sotto sequestro. Dai primi rilievi, pare che all’origine della tragedia ci sia una stufetta a gas difettosa situata nella stanza attigua a quella dove dormivano le due donne. 

 

Si tratta di un albanese di 27 anni, che con due complici aveva messo a punto decine di furti nelle abitazioni di tutta la Bassa modenese. A incastrarlo un’impronta lasciata su un borsone vuoto abbandonato dopo un furto a Villanova a fine agosto. 

MODENA –

Un’operazione investigativa “da film”, con tanto di fuga rocambolesca da parte del malvivente, che viene infine bloccato e consegnato alla giustizia. È il risultato di una complessa operazione condotta dalla Polizia di Stato di Modena, che ha consentito di sgominare una banda di professionisti specializzata in furti in appartamento, che aveva messo a punto diversi colpi in tutta la Bassa modenese.

Il “team” del crimine era composta da un albanese di 27 anni e da due connazionali, che si spostavano con una Mercedes Classe A, che puntualmente parcheggiavano a qualche chilometro dai loro “obiettivi”. Si introducevano poi nelle abitazioni forzando gli infissi, nelle ore notturne o nel tardo pomeriggio, quando i proprietari erano ancora al lavoro. Facevano man bassa e poi si allontanavano veloci, correndo lungo le piste ciclabili immerse nella nebbia, portando a spalla borsoni pieni di refurtiva. Proprio uno di questi “borsoni” è stato fatale alla banda. 

Lo scorso mese di agosto, l’intervento di una Volante, intervenuta in via Cremaschi, a Villanova, in seguito a una segnalazione, ha “disturbato” la banda, che era stata costretta alla fuga e aveva abbandonato un borsone vuoto. Puntualmente raccolto e analizzato dalla Scientifica, ha “svelato” un’impronta digitale, riconducibile a un 27 enne albanese già noto alle Forze dell’Ordine. 

È quindi partita una complessa ricerca, che ha portato a identificare il “covo” della banda in un appartamento di Sorbara di Bomporto, di proprietà di un 40 enne italiano in difficoltà economiche, che senza farsi tanti scrupoli e per necessità, in cambio di qualche aiuto ospitava i tre albanesi. Per raccogliere ulteriori prove a loro carico, gli investigatori sono riusciti a installare un Gps sulla Mercedes Classe A della banda per monitorare i loro spostamenti.

Il blitz scatta lo scorso dicembre, quando l’auto giunge a Nonantola e, in contemporanea, cominciano ad arrivare segnalazioni di furti da parte dei residenti. I poliziotti attendono che la banda torni alla base a Sorbara. Gli agenti riescono a “sorprendere” solo uno dei tre, mentre un altro si è allontanato a piedi dopo i furti e il 27 enne, proprietario dell’impronta lasciata sul borsone e considerato il “capo”, non esita a gettarsi dalla finestra e a darsi alla fuga.

Dodici ore dopo, viene individuato in zona stazione a Modena, dove cercava di dileguarsi salendo su un mezzo pubblico. Viene finalmente arrestato in esecuzione dell’ordine emesso dal sostituto procuratore Giuseppe Amara con l’accusa di furto aggravato in concorso. 

Le indagini hanno consentito agli agenti della Squadra Mobile di risalire anche al “ricettatore” professionista, che si occupava di piazzare sul mercato la merce rubata. Si tratta di un altro cittadino albanese, regolarmente residente in provincia di Modena. Presso la sua abitazione sono stati trovati alcuni macchinari rubati poco prima in una vicina azienda. L’uomo è stato denunciato a piede libero. 

 

È Gabriele Delmonte (Ln), con un'interrogazione rivolta al governo regionale, a lanciare l'allarme sulla situazione dei mezzi pubblici a Reggio Emilia.

Il consigliere evidenzia in particolare lo stato dell'autobus numero 5, che presentava parti meccaniche e del motore scoperte nonché attrezzi da lavoro lasciati ai piedi dei sedili.

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Una "situazione incresciosa sugli autobus che utilizzano gli studenti, specie sull'autobus numero 5 partito lo scorso 8 gennaio alle 12.58 dal polo scolastico di via Makallè, con capolinea Biasola, che presentava parti meccaniche e del motore scoperte nonché attrezzi da lavoro lasciati alla base dei sedili". "È ovvia" - rimarca quindi il leghista, - "la pericolosità per gli utenti".

Per Delmonte quello dell'autobus 5 non è un caso isolato, in quanto "anche su altri mezzi si registrano problemi di natura meccanica". Il consigliere chiede quindi l'intervento dell'esecutivo regionale, per "ripristinare la sicurezza" su questi mezzi.

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(Cristian Casali)

A partire da venerdì 11 gennaio e fino lunedì 14 gennaio compreso, sono in vigore le misure emergenziali nei comuni aderenti al PAIR della regione Emilia-Romagna, delle province di Bologna, Ravenna e Ferrara.

Confermate anche le misure emergenziali a Modena.

La previsione per il 10 e 11 gennaio non si presenta sufficientemente favorevole alla dispersione delle polveri sottili. Rimangono quindi attive le misure emergenziali nei comuni PAIR della provincia di Modena, quindi Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Sassuolo e Formigine, e si attivano le misure emergenziali per le provincie di Bologna e i comuni dell'agglomerato bolognese, Ferrara e Cento (Fe), Ravenna e Faenza (Ra).

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno individuato l'autore di un fatto accaduto qualche giorno fa all'interno di un parco pubblico situato in via Ottorino Respighi.

L'uomo, 58enne, domiciliato a Imola è stato denunciato per aver preso a pugni una 57enne imolese che gli aveva "rimproverato" i suoi due cani razza "Bull Terrier". In particolare, la donna, mentre stava passeggiando col suo cane al guinzaglio – come previsto dal regolamento comunale in merito alla conduzione dei cani nei luoghi pubblici – era stata improvvisamente raggiunta dai due "molossoidi" di colore bianco sprovvisti di guinzaglio che, dopo essersi fermati a breve distanza, avevano iniziato a ringhiare contro il suo "Shiba Inu", una razza canina di taglia media. Nel tentativo di allontanare i due "Bull Terrier" ed evitare ulteriori conseguenze, la donna era stata improvvisamente "attaccata", non dai due "temibili" cani, ma da loro padrone che trovandosi in zona e avendo assistito alla scena, non aveva gradito le sue rimostranze.

Così, dopo aver scansato i suoi due cani, il 58enne entrava in azione, mandando la donna al "tappeto" con un pugno al volto. Incredula da tanta cattiveria, la donna afferrava il cellulare e nel tentativo di chiedere aiuto al 112, si vedeva nuovamente attaccata, sempre dal padrone, che dopo averle strappato dalle mani il telefono glie lo scaraventava a terra. A quel punto, l'uomo si allontanava in compagnia dei suoi due cani che restavano liberi, senza guinzaglio, mentre la donna, dopo aver chiesto aiuto ai Carabinieri, si recava al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imola per farsi medicare.

Il 58enne è stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Imola e denunciato per lesioni personali, violenza privata e omessa custodia di animali.
All: Foto – Compagnia Carabinieri Imola.

La Questura di Reggio Emilia, la Società Sportiva U.S. Sassuolo Calcio e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno organizzato per il giorno 14 gennaio p.v. un convegno dal titolo " Calcio e Ordine Pubblico. L'evoluzione della disciplina sulla sicurezza negli stadi".

La convention si svolgerà a Reggio Emilia all'interno della sala Convegni del Mapei Stadium –Stadio Città del Tricolore- sito in questo Piazzale Atleti Azzurri d'Italia nr. 1 .

Parteciperanno autorità e massimi esperti del settore quali relatori altamente qualificati che illustreranno le evoluzioni, anche normative, di settore che regolano attualmente la realizzazione di importanti incontri calcistici nazionali ed internazionali.

Saranno presenti il delegato UEFA Kenny SCOTT –Head of Safety and Security Operations-, il Dott. Giovanni SPITALERI per la FIGC, il Direttore Centrale della Polizia di Prevenzione dott. Lamberto GIANNINI che affronterà il tema della rilevanza dell'attività informativa per la gestione dell'ordine pubblico, la Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive dott.ssa Daniela STRADIOTTO che parlerà della sicurezza partecipata quale fondamento per una corretta gestione degli eventi con particolare riferimento all'evoluzione delle norme che disciplinano il settore.

L'importante incontro avrà un ulteriore momento di grande rilevanza con una tavola rotonda a cui parteciperanno i rappresentanti delle società sportive di Serie A: Giovanni PIFAROTTI per l'Internazionale F.C., Francesco Davalli per la Società ACF Fiorentina e Andrea FABRIS per la US Sassuolo Calcio che si confronteranno sui temi della sicurezza e importanza delle infrastrutture sportive e come essa possa influenzare anche l'organizzazione dei servizi di ordine pubblico. Moderatore dei lavori del Simposio Matteo MARANI direttore di SKY SPORT 24.

L'evento costituirà un momento di Alta formazione e qualificazione per gli addetti ai lavori delle Istituzioni ma anche per i professionisti dello Sport, infatti saranno presenti gli SLO ( "Supporter Liaison Officer), i Delegati alla Sicurezza e i loro vice, in rappresentanza di tutte le società di calcio professionistiche della serie A e serie B

La particolare e delicata natura dei temi che verranno trattati durante il convegno è di eccezionale attualità.

Hanno infatti confermato la partecipazione ai lavori l'On. Giancarlo GIORGETTI -Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport e il sig. Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli -.

 

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All'Ospedale dei bambini la Befana arriva a dorso degli asinelli. Con Impronte nell'anima tornano nel giardino della pediatria del Maggiore di Parma, Giannetta e Maurizio. Per la gioia dei bambini.

Parma

L'associazione Impronte nell'anima torna con gli asinelli all'Ospedale dei bambini con una sorpresa in più: ad accompagnare Maurizio e Giannetta questa volta è stata la Befana in carne e ossa che ha portato nel suo sacco doni per tutti i bambini.

Ed è stata subito festa, carezze e spazzole per i due asinelli condotti da Elisa Lorenzani dell'associazione Asini nel cuore che si sono lasciati accudire dai bambini presenti nel giardino della struttura pediatrica mentre i più ardimentosi sono saliti sulle loro selle per prendere confidenza con i dolci animali. A chi non è potuto scendere in giardino la Befana ha consegnato personalmente un gioco regalando a tutti un accogliente sorriso che ha placato anche i più arrabbiati tra di loro per dover passare un pomeriggio di festa in ospedale.

Ad accompagnare la simpatica vecchina animata da Cosetta, referente degli Operatori del Sorriso della Croce Rossa, la coordinatrice infermieristica della Pediatria generale Claudia Marcatili e la responsabile delle attività assistenziali Rita Dicembrino. Soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa è stata espressa dalla presidente di Impronte dell'anima Marta Viappiani che è già pronta a ripetere le attività con gli asinelli Maurizio e Giannetta anche in primavera "Chi vive questa esperienza ne rimane entusiasta per quello che riceve in dono dai bambini, per le soddisfazioni e i sorrisi che regalano. Per noi dell'associazione questo momento è molto importante e speriamo di trasmettere un momento di serenità ai bambini in ospedale".

L’uomo, un 36 enne carpigiano residente a Soliera e personal trainer proponeva agli atleti programmi personalizzati per aumentare la massa muscolare spacciando loro farmaci vietati in Italia.

SOLIERA (MO)  -

In casa aveva una vera e propria “farmacia” illegale, composta da oltre 70 mila confezioni di sostanze dopanti, che “consigliava” agli atleti per aumentare la massa muscolare e migliorare le loro prestazioni sportive.

Per questo un 36 enne carpigiano, residente a Soliera, noto body builder e personal trainer in libera professione presso diverse palestre di Modena e provincia è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze illegali e utilizzo o somministrazione di farmaci o altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. 

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Reparto Operativo di Modena, insieme ai colleghi di Carpi, il 36 enne aveva istituito la sua “base” operativa nella propria abitazione con annesso studio, dove invitava gli atleti e proponeva loro programmi personalizzati, spacciando, di fatto, farmaci dopanti e del tutto illegali. 

La perquisizione svolta nella casa del body builder ha permesso ai militari di trovare e sequestrare ben 73.753 farmaci dopanti. Nello specifico: 67.985 compresse di steroidi anabolizzanti, 892 flaconi multidose, 4811 fiale, 35 kit e fiale di ricambio di altri ormoni maschili, femminili, tiroidei e della crescita, 30 cerotti transdemici. Inoltre, sono stati rinvenuti anche 265 farmaci stupefacenti contenenti nandrolone e 62 compresse di farmaci contenenti precursori di stupefacenti a base di efedrina. I farmaci riportavano quasi tutti etichette in lingua straniera ed erano privi di autorizzazione in Italia. 

Parma, 8 gennaio 2019. Si sono conclusi i lavori di demolizione dei manufatti presenti nell'area dell'ex Cral Bormioli, in vista della rigenerazione e riqualificazione urbana dello stessa, con la previsione di un nuovo centro sportivo nell'ambito degli interventi contemplati dal "Piano Periferie" approntato dall'Amministrazione Comunale, e che si avvale di finanziamenti governativi. L'Assessore alla Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche del Comune di Parma, Michele Alinovi, unitamente ai tecnici del Comune, ha illustrato, questa mattina, durante un sopralluogo, l'intervento effettuato.

"Nell'ambito del Piano Periferie, abbiamo provveduto alla demolizione dei vecchi fabbricati ex Cral Bormioli, al posto dei quali sorgerà un nuovo Centro Sportivo – ha spiegato Alinovi – il progetto si inserisce tra i programmi di rigenerazione urbana, promossi dall'Amministrazione, che interessano diversi quartieri della città".

La storia legata al progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana dell'area prende avvio con la sottoscrizione della Convenzione Urbanistica tra Comune di Parma e BRF PROPERTY SPA, nel dicembre del 2012. Brf Property Spa è, infatti, la società attuatrice del PUA – Piano Urbanistico Attuativo - "EX BORMIOLI". La stessa ha ceduto, attraverso questo atto, al Comune di Parma l'area ex Cral Bormioli.

La concessione comprende una superficie totale di 88.124 metri quadrati destinati ad un progetto organico ed innovativo di riqualificazione e rigenerazione urbana con la realizzazione di un centro sportivo.

Nel 2016 è stata sottoscritta la Convenzione Urbanistica tra Comune e Brf Property che ha previsto che sia lo stesso soggetto attuatore del comparto, cioè Brf Property, a realizzare direttamente, all'interno dell'ex Cral, interventi di riqualificazione come parcheggi, strade e sistemazione aree verdi ed interventi sui manufatti esistenti per un importo pari a circa 800 mila euro, per il primo stralcio dei lavori.

Mentre il Comune di Parma appalterà il secondo stralcio, a seguito dei finanziamenti del Bando Periferie del Governo, previsti nel 2020. Si tratta di 4 milioni di euro per la realizzazione del centro sportivo, impianti ed area verde.

Nel 2018, il Comune di Parma ha approvato i progetti esecutivi del 1° stralcio a carico di BRF Property e del 2° stralcio a carico del Comune dando seguito all'iter. Da qui l'avvio delle opere di demolizione effettuate da Brf Property. L'intervento ha comportato la demolizione dell'ex bocciodromo, ex spogliatoi, ex deposito a sud degli spogliatoi, ex rimessa lungo Strada Naviglio Alto e demolizione di manufatti vari come gli ex campi da tennis in terra, le recinzioni, pali e attrezzature varie fuori terra e dell'ex tettoia.

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La Direzione dell’Azienda USL di Reggio Emilia informa che è stato diagnosticato un caso di meningite da meningococco in un uomo residente a Guastalla.

Per prevenire la diffusione della malattia il Servizio di Igiene Pubblica e la Direzione Sanitaria dell’Azienda USL sono intervenuti tempestivamente proponendo le misure di profilassi ai familiari e ai contatti stretti ospedalieri del caso. Il paziente, un uomo di 35 anni, è ricoverato all’Ospedale di Parma in condizioni stazionarie gravi e sta effettuando le terapie.

 

LA MENINGITE MENINGOCOCCICA

La meningite meningococcica, malattia provocata da un batterio (Neisseria meningitidis), può essere contagiosa. La trasmissione della malattia avviene con l’emissione di goccioline di saliva che si trasmettono parlando, starnutendo, tossendo e pertanto sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto contatto stretto (a distanza inferiore a 1 metro) e prolungato con l’ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni.

Si consiglia comunque nelle 4 settimane successive all’ultimo contatto con il malato di porre attenzione alla comparsa di febbre con intenso malessere, forte mal di testa, rigidità nucale, nausea, vomito, e, spesso, petecchie (piccole macchie rosse della pelle).  In caso di comparsa di sintomi dopo un contatto con un ammalato è necessario rivolgersi al proprio medico curante o al Pronto Soccorso, riferendo che si è stati a contatto con un caso di meningite.

 

Martedì, 08 Gennaio 2019 16:19

Allerta smog a Modena: misure emergenziali

Qualità dell'aria: si confermano linvece le misure emergenziali a Modena, Carpi (Mo), Castelfranco Emilia (Mo), Formigine (Mo), Sassuolo (Mo), in vigore dal 4 gennaio; rientrano le allerte a Reggio Emilia, Ferrara, Cento (Fe), Ravenna, Lugo (Ra), Rimini e Riccione (Rn).

Misure emergenziali

Arpae Emilia Romagna informa che la diminuzione delle concentrazioni di PM10 nei giorni 3 e 4 gennaio è stata sufficiente per il rientro delle misure emergenziali a Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna e Rimini dove per due giorni consecutivi il PM10 è tornato sotto la soglia di legge. A Modena, invece, il superamento della soglia di legge anche il 4 gennaio (52 ug/m3) ha determinato il protrarsi dell´allerta smog fino alla prossima data di emissione del Bollettino (giovedì 10 gennaio, compreso).

Si conferma quindi l'applicazione delle misure emergenziali Modena, Carpi (Mo), Castelfranco Emilia (Mo), Formigine (Mo), Sassuolo (Mo).

Le misure emergenziali a livello regionale prevedono l'estensione dei limiti alla circolazione anche ai veicoli DIESEL EURO 4 (nelle aree delimitate dai Comuni - vedi le ordinanze dei Comuni di interesse). I limiti alla circolazione nei centri urbani per i veicoli più inquinanti restano validi, inoltre, tutti i giorni - compresi il sabato e la domenica - dalle 8,30 alle 18,30.

Sono inoltre previste ulteriori misure:

- divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle
- abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C nelle abitaizioni e 17°C nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali
- divieto di combustione all´aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d´artificio ecc...)
- divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
- potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nei centri urbani e sulle altre misure
- divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tenciche ecosostenibili

Passeggero muore su volo tra Hong Kong e Auckland: mistero sulle cause, inutile l'atterraggio d'emergenza

E' ancora avvolta nel mistero la causa della morte di un passeggero a bordo di un volo questa mattina da Hong Kong e diretto a Auckland, una città nel nord della Nuova Zelanda. Il volo ANZ80 della Air New Zealand era partito questa mattina dal Sudest della Cina quando verso le 2.30 del mattino, dopo che si era capito che un passeggero era morto a bordo del Boeing 789, il pilota è stato costretto, a una fermata non programmata a Cairns, una città australiana del Queensland.

"Secondo le prime ricostruzioni, ha dichiarato una portavoce di Air New Zealand, per ovvi motivi di privacy, non siamo in grado di fornire ulteriori informazioni sul passeggero". Anche se. potrebbe essere stato affetto da una patologia pre-esistente, nulla però che abbia fatto scattare l'allarme per gli altri passeggeri, che hanno regolarmente continuato il volo senza essere sottoposti a trattamenti profilattici o a quarantena. Quando l'aereo è atterrato, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", infatti, per il passeggero, di cui non si conosce l'età, non c'era più nulla da fare.

Il volo ha lasciato Cairns per la sua destinazione, Auckland, atterrando con un ritardo di oltre due ore.

(9 gennaio 2019)

Appello alle Istituzioni dell'associazione Calabria Prima Italia. Manca e urge una festa per il nome Italia. Potrebbe avere una propria giornata oppure essere associata alla Festa del Tricolore del 7 gennaio o alla Festa della Repubblica del 2 giugno.

L'associazione culturale "Calabria Prima Italia" (fondata nel 1988 dal giornalista Domenico Lanciano, con presidente dal 2004 l'avv. Giovanni Balletta) ha sempre rivendicato (finora inascoltata) presso le massime Autorità dello Stato, la istituzione del "Giorno del Nome Italia" da celebrarsi da solo oppure associato alla Festa del tricolore (07 gennaio) o Festa della Repubblica (02 giugno).
Uno Stato, per dirsi tale, deve avere almeno le seguenti 8 caratteristiche fondamentali, ufficiali e riconoscibili dalle altre Nazioni: una Costituzione (con un ordinamento politico e giuridico), un Nome (Italia), uno Stemma, un Territorio (entro precisi confini), una Popolazione residente, una Bandiera (il Tricolore), un Inno (Fratelli d'Italia), una Capitale (Roma).

Altresì, uno Stato che si rispetti dovrebbe avere almeno una Festa Nazionale. L'Italia ne ha,attualmente sei. Tre in cui non si lavora: Festa della Liberazione (25 aprile), Festa dei Lavoratori (primo maggio), Festa della Repubblica (02 giugno); e tre feriali: Festa del Tricolore (7 gennaio), Anniversario dell'Unità d'Italia (17 marzo), Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate (4 novembre). Ci sono, poi, altre Giornate di memoria o commemorative, istituite per legge, come ad esempio quella del 27 gennaio per la Shoah e quella del 10 febbraio.

Secondo la tradizione orale e le testimonianze scritte dei primi e più attendibili storici, il nome "Italia" è nato nell'attuale territorio della Calabria (precisamente nei pressi dell'attuale città-capoluogo regionale di Catanzaro) ai tempi del re Italo, nell'età del bronzo, attorno al 1500 avanti Cristo.

Quindi, con i suoi 3500 anni circa, quello di Italia è uno dei nomi più antichi e prestigiosi al mondo.

L'associazione "Calabria Prima Italia" continua a lavorare non soltanto perché ci sia prima possibile la "Festa del nome Italia" , ma anche perché l'ente Regione Calabria possa denominarsi ufficialmente "Calabria Prima Italia" come è giusto che sia, soprattutto per aver dato i natali al Nome del nostro Stato e per aver significato molto nel corso dei millenni come aspirazione nazionale di molteplici generazioni.

(Ricevuto Da Calabria Prima Italia 8 gennaio 2019)

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Nel pomeriggio di ieri, personale della Sottosezione di Polizia Stradale di Modena Nord ha tratto in arresto due uomini, un italiano di 31 anni ed un cittadino marocchino di 37 anni, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Durante il servizio di vigilanza autostradale, all'altezza del km 153 direzione Sud dell'A1, gli agenti hanno notato, fra i numerosi veicoli in transito, una BMW Serie 5 con a bordo i due uomini. Decidendo di sottoporli a controllo di iniziativa, gli operatori gli hanno intimato l'alt, invitandoli a seguirli all'interno dell'area di parcheggio denominata "Calvetro".

L'uomo alla guida ha rallentato bruscamente la marcia nel tentativo di prendere tempo per riuscire a disfarsi di un pacco, lanciandolo dal finestrino lato passeggero.
Gli agenti hanno subito richiesto l'ausilio di altre due pattuglie che sono state fatte convergere sulla zona dove era stato lanciato il pacchetto. Dopo meticolose ricerche, battendo palmo a palmo alcune centinaia di metri della scarpata che costeggia la carreggiata sud, gli operatori hanno rinvenuto l'involucro "incriminato" che si presentava come un classico panetto di sostanza solida di colore bianco, avvolto in della pellicola trasparente.

I due soggetti sono stati accompagnati presso gli Uffici della Sottosezione di Modena Nord per le verifiche del caso. A seguito di accertamenti effettuati dal Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura, il panetto è risultato essere sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso di 516,00 grammi.

Entrambi i soggetti sono stati trattenuti all'interno delle celle di sicurezza della Sottosezione Autostradale, in attesa di processo con rito direttissimo fissato in data odierna. Il cittadino marocchino, con precedenti specifici in materia di stupefacenti, è stato altresì deferito all'A.G. per inosservanza alle norme sugli stranieri, essendo irregolare sul territorio dello Stato.

Davide Bellimbusto è stato trovato esanime nel bagno di casa dal compagno della madre la mattina del 5 gennaio. Inutili i soccorsi. Il ragazzo si era recato al Pronto Soccorso del Ramazzini di Carpi accusando forti dolori al torace, ma era stato dimesso con il consiglio di assumere antinfiammatori.

CARPI (MO) -

La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta sulla morte di Davide Bellimbusto, il ragazzo di 21 anni deceduto la mattina del 5 gennaio. Il giovane carpigiano, che viveva in via Aporti con la mamma, il compagno di questa e il fratellino, è stato trovato esanime dal patrigno nel bagno di casa, dopo che il giorno prima si era recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini di Carpi accusando forti dolori al torace. Dolori che, sicuramente, lo preoccupavano, dal momento che Davide aveva deciso di recarsi da solo al Pronto Soccorso, alle 4.29 del mattino, come attesta l’orario di accesso. Come afferma un comunicato dell’Ausl, il ragazzo è stato sottoposto a visite, accertamenti clinici e strumentali e “in assenza di riscontri patologici”; è stato dimesso alle 7.18 con l’invio al medico di base e con il consiglio di assumere una terapia antinfiammatoria.

Secondo il racconto del compagno della madre, Davide si sarebbe poi recato dal medico di base nel pomeriggio, ma alla sera, non sentendosi ancora bene, ha rifiutato un invito da parte degli amici per uscire insieme. L’ultimo messaggio che il 21enne lascia su Instagram è delle 4.30 del mattino del 5 gennaio, quando scrive “Unstoppable”, “Inarrestabile”, probabilmente con riferimento a quel malessere che non passava e che non era convinto si trattasse di una indigestione o di un colpo di freddo. Che cosa sia successo dopo sarà compito degli inquirenti ricostruirlo.

La chiamata al 118 arriva infatti alle 10 del 5 gennaio. Sul posto arrivano un’ambulanza e l’elisoccorso, ma nonostante le manovre di rianimazione, protrattesi per circa un’ora, Davide Bellimbusto era già in arresto cardiocircolatorio e per lui non c’è stato nulla da fare. 

Ieri i Carabinieri di Carpi hanno sentito i familiari e gli amici del ragazzo e si sono recati in ospedale per acquisire le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria. Dalle indagini compiute finora non sono state accertate condotte penalmente rilevanti da parte dei medici del Ramazzini. La salma del ragazzo è invece stata trasportata all’Istituto di Medicina Legale di Modena, in attesa dell’esame autoptico che dovrà stabilire le cause della morte di un ragazzo che non aveva mai avuto problemi di salute e per accertare la presenza o meno di patologie congenite.

Anche la famiglia si è rivolta a un avvocato per tentare di dare un senso a quello che è successo a un ragazzo di 21 anni che amava la vita e che se ne è andato troppo presto. 

Il presidente della Regione Bonaccini alla cerimonia al Teatro Ariosto di Reggio Emilia per il 222° anniversario del Primo Tricolore: "Non un cimelio, ma simbolo vivo di libertà, di democrazia e dignità". Alle celebrazioni anche il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, presente all'Alzabandiera in piazza Prampolini e alla Lectio "Le leggi della Costituzione" nella Sala del Tricolore.

Reggio Emilia -

“Non è un cimelio, il Tricolore, ma un simbolo vivo. Di libertà, di democrazia e dignità, principi che stanno alla base di ogni convivenza civile. Dobbiamo tenerci cari questi principi, dobbiamo difenderli e tramandarli a chi verrà dopo noi. E questo vale per tutti, perché ciò che sta alla base della nostra Carta Costituzionale – e il Tricolore ne è uno dei simboli – riguarda ogni cittadino della Repubblica”.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto oggi alla cerimonia, al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, per il 222° anniversario del Primo Tricolore. Il saluto di Bonaccini, quello del sindaco Luca Vecchi e del presidente della Provincia Giorgio Zanni hanno concluso l’evento all’Ariosto, aperto con il discorso di Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato.  
Alle celebrazioni del 7 gennaio ha preso parte anche il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, presente in mattinata all’Alzabandiera in piazza Prampolini e alla Lectio “Le leggi della Costituzione” nella Sala del Tricolore.

Le celebrazioni di oggi non sono retoriche- ha ricordato Bonaccini- perché hanno l’obiettivo di ricordare, in primo luogo a noi stessi, la storia di questo Paese, di cui il Tricolore rappresenta un emblema, e il cammino fatto per la conquista della libertà”.

 

Originale, solitario, introverso e controverso, Nicola Comparato, in arte "CumbaRat", si racconta. Non teme di mettere a nudo anche le fasi più delicate della sua vita, consapevole di essere "cresciuto" e di avere la coscienza di sé stesso e dei suoi potenziali.


Di Lamberto Colla - 7 gennaio 2019 - Originale, solitario e controverso. Stiamo parlando di Nicola Comparato in arte "CumbaRat" l'ex "Rapper della Val Baganza". Nicola è di origine lucana, nato il primo marzo del 1982 a Policoro in provincia di Matera, ma originario di Rotondella, un paese limitrofo.


Cresciuto nelle terre parmensi, più precisamente nella Val Baganza, si è avvicinato alla musica da giovanissimo, dapprima con il genere metal, (infatti si esibì per la prima volta sul palco dell'oratorio di Sala Baganza a 18 anni col suo amico di vecchia data e grande musicista "Dave Colombo" di Felino) e successivamente con la musica Punk/Rock con il gruppo "Melodia Zero", fondato con alcuni suoi amici di San Vitale Baganza (PR), anche se musicalmente lui ammette di essere cresciuto ascoltando Michael Jackson e le BoyBands.


I "Melodia Zero", dopo aver inciso il primo demo si sciolgono e ognuno dei componenti prende strade diverse.
Gli anni passano e Nicola inizia a scrivere testi in rima. Comincia la sua avventura nell' hip hop verso il 2002, cantando in coppia con il rapper di Collecchio "Disturbo". A quei tempi Nicola si fa chiamare "Delirio". Dopo questa prima esperienza, cambia il suo nome d'arte in "Nick Delirio", e poco dopo fonda i "Senza Nazione Kru" col suo grande amico "M-Salento". In questo periodo scriveranno il brano "Il battello della gioia" con "Dave Colombo" alla batteria. Cominciano cosi le prime serate dal vivo sotto la supervisione di un importante realtà della musica Drum'n'Bass, i "Quia Sound System".


Alle loro serate sarà sempre presente il loro più grande fan, un ragazzo di Monticelli Terme, "Il Capitano di lungo corso Massimo Tenore".
Numerose le esibizioni live, dal "Maffia Club" a Reggio Emilia al "Bloom" di Renazzo in provincia di Ferrara, fino ai locali di Parma, "Mu" e "Positiva". Nicola, nel frattempo partecipa anche alla realizzazione di un cortometraggio per il "Centro Giovani Montanara" di Parma, in veste di attore e compositore del brano "Oi Menina" per la colonna sonore del clip. Di lì a poco, scriverà un brano per un festival sui diritti umani dal titolo "Guardami", dove si esibirà sul palco con "M-Salento".


Tutto sembra andare bene, ma col tempo le cose si fanno sempre più difficili. Nicola si presenta sul palco della finale del "Live Song Festival 2008" a Traversetolo (PR) in condizioni pietose. La prestazione non è delle migliori. Poco prima al "Maffia Club" a Reggio Emilia, durante la gara di freestyle "Tecniche Perfette" successe la stessa cosa.
In seguito i "Senza Nazione Kru" si sciolgono. M-Salento ritorna in Puglia e Nicola resta solo. Comincia la fase di autodistruzione di Nicola. Si cimenta come speaker a "Radio Senza Nome" ma il progetto viene abbandonato quasi subito. Fausto Bertucci in arte "Faustino DJ", verso il 2010 gli propone di fare il vocalist per alcune serate. All'inizio la cosa funziona, ma Nicola, vittima del suo stile di vita fuori controllo, termina una serata in un locale parmense, esattamente a Calestano, vomitando nel bagno.
Ormai è la fine. Nicola non registrerà più nulla e non si esibirà più dal vivo. Ma un giorno, nel 2015, ritorna l'ispirazione. Nicola, con il nome d'arte "CumbaRat", che nel dialetto del suo paese d'origine non è altro che il suo cognome "Comparato", inizia a dedicare tempo e musica alla terra parmense in cui è cresciuto: La Val Baganza! "Poggio di Sant'Ilario Baganza" e "Voglio stare con te" sono solo alcuni dei brani più conosciuti dell'ex rapper. Finalmente sembra che le cose comincino ad andare per il verso giusto, ma di colpo comincia il periodo più nero del cantante.


La vita sregolata continua a creargli degli ostacoli con la musica, peggiorano i suoi rapporti con il mondo femminile e con gli amici, non sa più quale direzione prendere. Il disturbo ossessivo compulsivo e la sua voglia di isolarsi dal mondo hanno la meglio su di lui. Per parecchio tempo non avrà più una vita sociale. Inizierà a starsene da solo provando solo odio nei confronti di tutti, in attesa di una rivincita. Si ritroverà anche senza mezzo di trasporto, e questo lo porterà a perdere 20 kg a causa dei km percorsi a piedi, in bici e in autostop per recarsi al lavoro per diversi anni. Viene inoltre associato ad un grave fatto di cronaca nera a causa di alcuni canzoni da lui scritte in quel periodo.
Tuttavia nel 2016 si esibisce al "Be Bop" di Felino cantando il brano "Cambiamo Felino" dedicato alla lista civica di centro destra locale per protesta contro una sinistra che lui non riconosce più. Fino a questo momento per Nicola la politica è sempre stata una cosa personale, ma diventerà determinante negli anni a venire, riscoprendo alla fine le sue radici socialiste da tempo abbandonate per la voglia di fare polemica e di farsi notare.
Ironia della sorte, quella sera l'impianto ha un guasto, ma lui prende in mano la situazione e termina la canzone senza l'accompagnamento musicale ricevendo gli applausi dei presenti. Quella sera capisce che è giunto il momento di cominciare sul serio ad occuparsi di politica, ma prima farà un viaggio in Tunisia in compagnia di Simone di Berardino, (un organizzatore di eventi Techno/HardStyle/Progressive, leader del Team Morfos Staff e collaboratore del grande DJ Ginger Il Komandante, il padre di questo genere musicale) e la sua canzone intitolata "Italia-Tunisia" del 2017, verrà trasmessa in alcuni locali di Hammamet. In Tunisia farà anche visita alla tomba di Bettino Craxi.


Al suo ritorno in Italia, Nicola si recherà alla "Cripta Mussolini" a Predappio, per fare una ricerca sul fascismo e su quel periodo storico, poi inciderà "Ruspa" che sarà trasmessa in diretta nazionale su Rai Due in un programma condotto da "Costantino Della Gherardesca", andando contro tutti i suoi principi, alla ricerca di visibilità perché schiavo del suo personaggio. In questo periodo entrerà nella Lega senza nemmeno sapere il perché.
Seguirà "Arrivano i migranti", che susciterà l'interesse della stampa svizzera, dove il rapper, mettendosi nei panni dei cittadini, parla dell'arrivo di alcuni migranti in una frazione del comune di Felino, la località parmense in cui risiede. Da sempre innamorato della Val Baganza, Nicola si è anche dichiarato contrario al progetto "Cassa di Espansione" sul Baganza, "la costosa e impattante diga artificiale che da tempo fa discutere molti" e per la quale ha scritto un brano con la partecipazione di "Sammy Varin", lo speaker di "Radio Padania Libera", l'unico vero amico che lo ha sempre rispettato durante il brevissimo periodo leghista.


La strada va avanti tra alti e bassi, Nicola, pubblicamente schierato a destra, ma con il cuore infranto che batte a sinistra, per provocazione e per amore di una ragazza tunisina, si avvicina all' Islam, ma dopo pochi giorni lascia la religione, si fa un esame di coscienza, e decide seriamente di smettere di giocare e di impegnarsi con il Partito Socialista Italiano, l'unico partito che lo rappresenta veramente da sempre.
Prima dell'Islam aveva anche frequentato i Testimoni di Geova per tantissimo tempo. Ancor prima aveva vissuto un periodo ebraico. Questi fatti lo porteranno ad essere attaccato da molti. Viene etichettato come incoerente e poco credibile, ma lui se ne frega e va avanti per la sua strada, perché per quanto gli riguarda, la coerenza è solo un limite. E lui non ha limiti! Cita questi episodi nel brano del 2018 "Mi sono innamorato di te". Nella canzone, lui viene rifiutato dalla ragazza che ama, a causa delle troppe maschere che troppo spesso indossa.


Il suo addio alla musica è vicino, ma prima del saluto finale, scrive alcune canzoni per il "Parma Calcio", e per un po' ricomincia il successo.
Ma Nicola non ha più nulla da dire. Lui vuole solo comunicare. Dopo tanti anni la musica lo ha stancato, ma la voglia di scrivere non si è mai fermata e per questo motivo l'ex rapper ha cominciato a scrivere articoli ai giornali.
Ora Nicola ha messo la testa a posto. La sicurezza, il decoro urbano e la giustizia sociale sono i suoi nuovi obbiettivi. Il suo cavallo di battaglia sono i cittadini. Di recente è riuscito a farsi eleggere delegato sindacale con la maggioranza dei voti. Attualmente svolge anche il ruolo di segretario della Consulta del Poggio di Sant'Ilario Baganza, Cevola e Sant'Ilario Baganza, tre frazioni del comune di Felino in provincia di Parma. Di recente è anche entrato a far parte del direttivo provinciale PSI Federazione di Parma e provincia.


Il commento di Nicola Comparato:
"Io penso che nella vita tutto faccia esperienza. Specialmente gli errori. Sono un socialista che si è perso per strada, ma al contrario di tanti altri alla fine sono ritornato a casa. Ho avuto tanti problemi e avevo smesso di credere in me stesso. Ero depresso, ero da solo. Cercavo di farmi apprezzare in qualche modo. Per fortuna grazie all'appoggio dei compagni sono riuscito a riprendere in mano la mia vita. W il PSI!"

Alleghiamo i link a alcune canzoni di questo intrigante personaggio ,augurandoVi un buon ascolto.

1) Poggio di Sant'Ilario Baganza https://m.youtube.com/watch?v=YF7-l0hur04 
2) Voglio stare con te https://m.youtube.com/watch?v=Ip5NcG_Z-2E 
3) Mi sono innamorato di te https://m.youtube.com/watch?v=RtKyyGtzmz4 
4) Cassa di Espansione https://m.youtube.com/watch?v=VtOfYve7jDo 
5) Italia-Tunisia https://m.youtube.com/watch?v=TdpcZ8faBLs 
6) Arrivano i migranti https://m.youtube.com/watch?v=pIX8NV_Nll8 
7) Ruspa https://m.youtube.com/watch?v=9Oowo6oU6ms 

 

 

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Il corteo della MOTOBEFANA è arrivato puntuale a Parma con il suo carico di gioia e felicità irrorando il centro cittadino di allegria. Infine, come ormai è tradizione, ha fatto tappa all'Ospedale dei Bambini.

(foto di Francesca Bocchia)

 

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Decreto Salvini: sindaci pd non lo applicano? Penalizzano cittadini. Fiazza, primo cittadino di Fontevivo (PR): "Lo applicheremo con convinzione".

Fontevivo, 5 Gennaio 2019 - "I sindaci del PD non vogliono applicare il Decreto Salvini? I cittadini hanno un motivo in più per non votare una sinistra totalmente fuori dal mondo. Questi sindaci non difendono la sicurezza dei propri cittadini, ma fanno una battaglia politica a discapito di chi gli paga lo stipendio - dice Tommaso Fiazza, Sindaco di Fontevivo (Parma) - che assicura: a Fontevivo sarà applicato con convinzione, perché tutela la sicurezza di tutti i cittadini perbene dando più poteri ai Sindaci e alle Forze dell'Ordine!"
"Oggi – spiega il giovane primo cittadino leghista - i cittadini chiedono più Legalità e Sicurezza, questo Decreto va esattamente in quella direzione. Dal Daspo per i soggetti pericolosi, al carcere per i parcheggiatori abusivi, al reato di accattonaggio molesto, a nuove assunzioni per le Polizie Locali, a fondi per la sicurezza urbana, al taser e all'accesso alle banche dati del Ced interforze, a 90 Milioni per la videosorveglianza, alle norme contro le occupazioni abusive per gli sgomberi: sono tutti strumenti in più per rendere più sicure le comunità".
"Ogni giorno – aggiunge Fiazza – leggiamo sul giornale notizie del tipo: 'richiedente asilo arrestato per spaccio o per furto, aggressione, o peggio ancora'. Il Decreto Salvini, mette anche regole chiare per questo: chi commette reati gravi come violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato, rapina, se ne va"
Infine – conclude il sindaco di Fontevivo - Si mette anche un freno allo spreco di risorse pubbliche per formazione e istruzione dei clandestini. Le risorse si usano per i minori e i veri rifugiati. I clandestini si espellono. I sindaci che hanno a cuore i loro cittadini, sono grati al Decreto Salvini".

Nuovo blitz al mercato della Polizia dell'Unione, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e INAIL. Nel 2018 pizzicati dieci lavoratori irregolari.

Per far fronte all'aumento di clientela durante il periodo natalizio, due commercianti pakistani di scarpe hanno pensato bene di "assumere" in nero, e per pochi spiccioli, un richiedente asilo con permesso di soggiorno. Il tutto all'insaputa del titolare dell'attività, almeno stando a quanto da lui dichiarato, che è stata immediatamente sospesa.

L'ennesima scoperta di un venditore ambulante senza contratto è stata messa a segno durante l'ultimo blitz del 2018 al mercato di Traversetolo condotto dagli agenti della Polizia dell'Unione Pedemontana Parmense, coordinati dal vicecomandante Vito Norcia, insieme ai militari della Guardia di Finanza, ai funzionari dell'Ispettorato del Lavoro e dell'Inail, che per tutta la mattinata di domenica 16 dicembre hanno controllato 6 attività, accertando tre violazioni commerciali e una di natura fiscale.

Sale così a dieci il numero dei lavoratori in nero pizzicati tra i banchi dei mercati di Traversetolo e Collecchio nell'anno che si è appena concluso, durante il quale sono state passate sotto la lente d'ingrandimento 35 attività commerciali ambulanti che hanno portato ad accertare una ventina di violazioni. Controlli particolarmente complessi che nel corso del 2019 verranno intensificati ed estesi su più fronti in tutti i mercati dei comuni dell'Unione Pedemontana Parmense: dal rispetto delle norme igienico-sanitarie per chi vende generi alimentari, ai mezzi di trasporto degli ambulanti, per accertare che siano assicurati e revisionati.

«Un plauso a chi ha partecipato a questa operazione, in particolare agli operatori della Polizia Pedemontana per la professionalità e l'incessante impegno su diversi fronti – afferma il sindaco di Felino e assessore alla Sicurezza dell'Unione Elisa Leoni –. Il rispetto delle regole da parte degli operatori commerciali è fondamentale per garantire una concorrenza leale. Siamo partiti dai mercati più grandi di Collecchio e Traversetolo, ma estenderemo queste verifiche su tutto il territorio della Pedemontana – assicura Leoni –, con l'obiettivo di difendere coloro che rispettano le normative e il lavoro».

«Ringrazio il serrato impegno degli agenti della Polizia Pedemontana e degli altri soggetti che sono scesi in campo per questi controlli mirati al rispetto della legalità – sottolinea il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto –. Controlli che sono visti positivamente dagli operatori onesti. Quello di Traversetolo è sempre stato uno dei mercati più importanti del parmense e merita un occhio di riguardo in più. Per questo motivo, i controlli verranno intensificati e saranno sempre più approfonditi».

 

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Emiliano Occhi, segretario provinciale della Lega e capogruppo in consiglio comunale, interviene sulla dichiarazione dell'assessore Casa in merito all'aggressione in Stazione.

"Le affermazioni dell'assessore  Casa sono veramente surreali.
Ecco alcune cose che dovrebbe tener presente prima di parlare:
1) la rapina e aggressione sono state compiute da un gruppo di pusher nigeriani, alcuni di quelle bande di cui lui, Pizzarotti e il PD hanno riempito Parma;
2) Casa chiede che vengano effettuati i rimpatri: quelli che solo questo Governo sta facendo e a Parma i numeri sono evidenti;
3) Parma ha già ricevuto dal Governo una trentina di nuovi carabinieri e arriveranno agenti in più rispetto a quelli previsti da Minniti;
4) Se non è capace di fare controlli e organizzare presidi utili ed efficienti con i vigili si dimetta;
5) si ricordi di manifestare la sua richiesta di rimpatri e controlli a Sindaco, giunta e maggioranza consigliare, visto che più di una volta hanno dichiarato di voler tenere tutti gli immigrati a Parma e dare a tutti la cittadinanza, anche ai carcerati;
6) dica al suo sindaco di fare meno polemiche e di applicare le Leggi sulla Sicurezza del nuovo Governo e di non fare il testimonial per la liberalizzazione delle droghe "leggere".
Partendo da questi 6 punti sicuramente la situazione a Parma migliorerà".

Ufficio Stampa
Lega Parma

La tragedia sulle piste del Renon, in Alto Adige, dove la famiglia reggiana stava trascorrendo le vacanze invernali. Il mezzo su quali si trovavano madre e figlia ha imboccato per sbaglio una pista "nera" e ha preso velocità, finendo per sbandare. Fatale l'impatto.

REGGIO EMILIA – A meno di una settimana dalla tragedia di Camilla Compagnucci, morta a 9 anni in Val di Susa, un'altra bambina ha perso la vita sulle piste da sci. La piccola, 8 anni, originaria di Reggio Emilia, si trovava in vacanza in Alto Adige con i genitori e il fratellino per trascorrere qualche giorno spensierato sulla neve. Si trovavano sull'altopiano del Renon, a pochi chilometri da Bolzano. Madre e figlia avevano scelto lo slittino per divertirsi insieme, ma, all'improvviso, hanno imboccato una pista "nera", di quelle più difficili e con la pendenza più marcata e per questa consentita solo agli sciatori. La pista degli slittini parte dalla stazione intermedia dell'impianto di risalita che conduce a Cima Lago Nero, da dove parte anche la pista nera.

Probabilmente la mamma non ha visto il divieto o ha sbagliato strada, fatto sta che lo slittino ha improvvisamente preso velocità. La donna ha perso il controllo e il mezzo è finito violentemente contro un albero. La bimba, che era seduta davanti, è morta sul colpo. La madre, invece, che era seduta dietro, è stata intubata direttamente sulla pista e trasportata d'urgenza all'ospedale di Bolzano con l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites. Si trova in rianimazione e la prognosi è riservata. Il padre e il fratello maggiore le stavano attendendo 300 metri più in basso rispetto al luogo della tragedia.

Sul posto i Carabinieri che hanno effettuato i primi rilievi per capire se mamma e figlia indossassero il casco.

(Foto di copertina: Renon foto di repertorio pista da slittini)

Di seguito il commento dell'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa circa l'aggressione avvenuta in stazione a Parma, alle 23 di ieri sera, da parte di un gruppo di pusher ai danni di un 27enne. Il ragazzo è stato rapinato nel piazzale, dopo aver avvicinato il gruppo di africani per comprare della sostanza stupefacente.

"L'aggressione in stazione è un fatto senza precedenti, lo Stato una volta per tutte deve rispondere con fermezza. Ricordo bene quando al ministro Salvini avevamo chiesto un presidio fisso dell'esercito in zona stazione: ci aveva risposto picche. Questa è la conseguenza di quell'atto. Se oggi ci fosse un presidio fisso h24 probabilmente non ci sarebbe stata nessuna aggressione. A livello locale si sta facendo tutto il possibile con le sole forze a disposizione, grazie alla straordinaria sinergia tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Comune insieme alla Polizia Municipale. Il presidio in stazione lo abbiamo attivato noi con la Polizia Municipale per alcune ore del giorno e le altre forze dell'ordine in occasione di alcuni eventi particolari. Abbiamo attivato convenzioni con i volontari in congedo della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, abbiamo coinvolto la cittadinanza attivando fino a 28 gruppi di controllo di vicinato, stiamo continuando ad installare sistemi di videosorveglianza nelle zone più critiche della città. Ogni santo giorno siamo sul territorio per sopperire alle mancanze dello Stato. Ma mi chiedo perché chi ci governa non si muova ad espellere con più velocità gli irregolari sul territorio. Che cosa state aspettando? Che cosa state aspettando a fare leggi più efficaci contro chi spaccia morte per le nostre strade? Che cosa state aspettando a darci più unità di forze dell'ordine oltre a quelle già garantite dall'ex ministro Minniti? Sono le domande che continuiamo a porre a questo governo, che è lì per tutelare la sicurezza degli italiani e dei parmigiani. Noi nel frattempo continueremo a fare il nostro, come facciamo tutti i giorni, ma pretendiamo che lo Stato torni a fare lo Stato. Basta scuse e soprattutto basta chiacchiere!"

Un bella sorpresa questa mattina nel reparto di Pediatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Una delegazione di figuranti della Guardia Civica reggiana ha fatto visita ai bimbi ricoverati che hanno ricevuto in dono le bandierine col Tricolore, album e figurine offerti dalla Panini di Modena.

Con l’iniziativa “Ti Prelievo un sorriso”, giunta alla sua sesta edizione e organizzata dal Comitato “Premio Campione del Primo Tricolore”, hanno così preso il via oggi i festeggiamenti per la giornata nazionale della bandiera nazionale che culmineranno nella giornata del 7 Gennaio.

Ad accogliere in Pediatria il presidente del comitato Salvatore Salerno, che era accompagnato da un drappello della Guardia Civica reggiana è stato il direttore del reparto Sergio Amarri insieme alla sua équipe. I figuranti, nei loro abiti colorati e rievocativi, hanno distribuito ai piccoli pazienti bandierine da fare sventolare il 7 di gennaio, festa nazionale del Tricolore, insieme a figurine e gadget offerti dalla storica ditta Panini di Modena (adesivi, braccialetti, album e figurine del campionato di calcio e di altri personaggi del mondo dei cartoni animati).

La visita al reparto è stata allietata dalle musiche eseguite dal tamburino “Tamburon” componente della Guardia Civica.

L’iniziativa è nata con lo scopo di promuovere tra i giovanissimi uno dei massimi simboli dell’Unità Nazionale, cogliendo l’occasione di offrire piccoli regali ai bambini che si trovano a trascorrere in ospedale, con le loro famiglie, i giorni di festa.

Venerdì, 04 Gennaio 2019 08:01

2018 nero per i voli aerei

Brusco aumento morti in incidenti aerei nel 2018, dodici volte di più rispetto all'anno scorso. I morti sono stati 556. Il peggior disastro del 2018 nei cieli si è verificato a ottobre scorso quando un aereo Lion Air si è schiantato in Indonesia causando 189 vittime

L'Aviation Safety Network (ASN) con sede in Olanda, il sito web che registra tutti gli incidenti aerei, ha pubblicato questo mercoledì il rapporto degli incidenti aerei accaduti nel 2018. Secondo quanto emerge dai dati raccolti, l'anno scorso ha registrato un brusco aumento delle morti per incidenti aerei rispetto al 2017, ma il 2018 si attesta ancora come il nono anno più sicuro mai registrato.

È Nell'anno appena finito negli incidenti aerei sono morte 556 persone rispetto alle 44 del 2017. Il peggior disastro nei cieli si è verificato a ottobre scorso quando un aereo Lion Air si è schiantato in Indonesia causando 189 vittime.

Il 2017 è stato l'anno più sicuro nella storia per le compagnie aeree commerciali senza incidenti di aerei passeggeri registrati. La media degli ultimi cinque anni è di 14 incidenti e 480 morti.

Nonostante nel 2018 ci siano stati un totale di 15 incidenti mortali in aereo, il quadro generale della sicurezza nei cieli, stando ai dati dell'Asn, è migliorato negli ultimi 20 anni, anche se, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" ci sono stati troppi incidenti sfiorati e troppi atterraggi d'emergenza.
(2 gennaio 2019 )

Giovedì, 03 Gennaio 2019 11:41

A spasso per il centro con l'hashish

Passeggiava per via le vie del centro con in tasca 62,40 grammi di Hashish: cittadino tunisino arrestato dalla Polizia di Stato.

Nella serata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino, di 31 anni, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Durante l'attività di controllo del territorio, nei pressi di via Emilia Centro, gli agenti della Volante hanno notato il tunisino, già noto a questi uffici per reati in materia di stupefacenti, intento ad interloquire con un altro individuo. Mentre gli operatori di Polizia li avvicinavano per procedere a controllo, il tunisino si è dato alla fuga per le vie limitrofe, via Badia, via Santa Eufemia, Corso Duomo, Piazza Grande ed infine Piazza Torre, dove è stato raggiunto dall'agente postosi all'inseguimento.

Nella tasca sinistra del giubbino del 31enne sono state rinvenute e sequestrate: due tavolette di Hashish, per un peso complessivo di 62,40 grammi, un coltello, con lama da 8 cm, e la somma di 75€, in banconote di piccolo taglio.

L'uomo, pluripregiudicato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, è stato altresì denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e per inottemperanza alle norme sugli stranieri, essendo destinatario di un decreto di espulsione e di un ordine del Questore di allontanarsi dal territorio dello Stato.
Su disposizione del Magistrato di Turno, è stato trattenuto all'interno delle celle di sicurezza della Questura in attesa di processo con rito direttissimo.

La Direzione Generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia saluta e ringrazia la dottoressa Giuliana Turci, Direttore del Distretto di Correggio, negli ultimi 17 anni, in pensione dal 31 dicembre scorso.

Reggio Emilia -

Giuliana Turci è stata per molti anni un punto di riferimento autorevole per tutta l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia e, in particolare, per il territorio di Correggio. Nel corso della sua carriera ha svolto diversi incarichi, iniziando come caposala della medicina e cardiologia dell’Ospedale di Correggio, quindi come coordinatore del servizio infermieristico ospedaliero e territoriale, per divenire poi responsabile del Servizio Anziani, fino a ricoprire l’incarico di Direttore di Distretto.

Dirigente sociologo, ha vissuto tutta la fase di trasformazione dalle Unità Sanitarie Sociali alle Aziende Sanitarie ed è stata sempre un punto di riferimento autorevole nell’attuazione del progetto di riqualificazione dell’Ospedale di Correggio.

Commenta così il Direttore Generale, Fausto Nicolini: “Conosco Giuliana Turci da molti anni, avendo lavorato insieme per diverso tempo nei servizi sanitari di Correggio e da giovani come volontari della Croce Rossa. Di lei ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale, lo spirito critico, la capacità di leggere i bisogni socio-sanitari della popolazione e di lavorare per individuare soluzioni innovative e perseguibili. Giuliana ha sempre avuto un’attenzione particolare a supportare lo sviluppo del ruolo infermieristico, cogliendone perfettamente le peculiarità e le potenzialità, grazie al fatto di aver svolto all’inizio della sua carriera quel ruolo. In seguito ha contribuito in modo sostanziale alla programmazione e organizzazione dei servizi socio-sanitari in particolare dell’area anziani. E’ stata un’ottima professionista, oltre che una preziosa collega”.

In attesa della nuova nomina, l’interim della carica di Direttore di Distretto è stato affidato al Direttore Amministrativo, Dottoressa Eva Chiericati.

 

Il 6 GENNAIO 2018, per tutte le zone della città di Parma, il servizio di raccolta rifiuti porta a porta verrà EFFETTUATO REGOLARMENTEcome e dove indicato nei calendari distribuiti agli Utenti. Pertanto, anche se il giorno di esposizione coincide con la giornata festiva, i contenitori possono essere esposti regolarmente.
 
Per agevolare i cittadini nelle operazioni di raccolta sono attive nuove Ecostation, ovvero ecostazioni fisse di conferimento dei rifiuti a servizio di tutte le utenze, sia domestiche sia non domestiche. Le Ecostation sono collocate presso il parcheggio della Villetta, il parcheggio scambiatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest, il parcheggio San Leonardo, in via I.Bocchi, in largo Cesare Beccaria, in via Calabria e in via Pertini.  In Centro storico sono anche attive le Mini-Ecostation, che permettono il conferimento di rifiuto residuo e plastica/barattolame. Queste strutture rappresentano un ausilio fondamentale per soddisfare le esigenze dei cittadini che si trovino in difficoltà a conferire i rifiuti secondo il normale calendario per le esigenze più svariate (ferie, week-end, pendolari, turnisti, etc).
 
Ecostation e Mini Ecostation funzionano tramite l'utilizzo dell’Ecocard (quella utilizzata per l’accesso ai centri di raccolta) o della Tessera Sanitaria dell’intestatario del contratto di igiene urbana, e sono dotate di sportelli per il conferimento dei materiali. Per il rifiuto residuo possono essere utilizzati comunissimi sacchi neri o borsine della spesa di volume non superiore ai 40 litri, compatibilmente con le dimensioni della bocchetta di conferimento.
 
Per informazioni o segnalazioni è possibile contattare il Contact Center 800 - 212607. e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
 
DOMENICA 6 GENNAIO 2019, i CENTRI DI RACCOLTA, il CONTACT CENTER 800 - 212607 ed il Punto Ambiente di Strada Santa Margherita resteranno CHIUSI.
 
 
 
Comune di Parma
 
Mercoledì, 02 Gennaio 2019 15:57

Modena, Dèsirèe: è la prima nata del 2019

A Modena alle 3:13 del 1 gennaio è nata Dèsirèe: è la prima in provincia. A Mirandola l’ultimo nato del 2018 negli ospedali AUSL e AOU, è Leonardo, alle 23.10 del 31 dicembre.

Modena - 

Al Policlinico il primo vagito, in provincia, del 2019. La prima nata del 2019 è Dèsirèe, venuta al mondo alle 3:13, pesa 3kg e 95g di peso. La mamma, Tiziana (35 anni) e il papà, Giovanni (28) sono di originari risiedono a Bastiglia e sono al primo figlio. 

È stato a Mirandola alle 23.10 del 31 dicembre l’ultimo nato negli ospedali AUSL e AOU: si chiama Leonardo e pesa 3kg540; mamma Beatrice e papà Gianluca sono residenti a Medolla. Alle 22.03 al Policlinico è nato invece Matteo, 3kg e 49g, ultimo nato della città di Modena. La mamma, Lagrimas (39 anni) e il papà (37) sono originari delle Filippine e risiedono da tempo in città e sono al secondo figlio. 

A Carpi il primo nato, alle ore 9.20 di oggi, è stato Manuel, peso 3kg720, da mamma Annarita e papà Marco. Italiani, residenti a San Martino in Rio (RE), sono al secondo figlio. Ultima nata al Ramazzini alle ore 15.51 è Annamaria, 2kg975; la mamma Maria e il papà Adrian, di origine rumena, abitano a Soliera.

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