Dal Sindacato di Polizia penitenziaria, riceviamo e pubblichiamo.

Casa Circondariale di Reggio Emilia: Aggressione personale di Polizia Penitenziaria

Nella giornata di oggi, 11/08/2019, durante l’immissione dei detenuti ai passeggi, un recluso italiano, con problemi di natura psichiatrica, avrebbe aggredito un Poliziotto Penitenziario per futili motivi, sferrandogli un calcio all’altezza delle gambe. Solo grazie all’intervento di altre unità di Polizia Penitenziaria si sarebbe evitato il peggio, considerata la veemenza del detenuto.
In mattinata si era già registrato un altro evento critico, ovvero una rissa tra due detenuti, anch’essi italiani. Ciò a sottolineare come presso tali Istituti di Pena, con cadenza quasi quotidiana, si verificherebbero diversi eventi a volte gravi che rischierebbero costantemente di compromettere l’ordine e la sicurezza dell’istituto e del personale operante, anche a causa della presenza di alcuni reclusi “psichiatrici” che, a nostro avviso, dovrebbero essere trasferiti presso le Rems, meglio attrezzate per la cura di tali detenuti.
Il Poliziotto Penitenziario aggredito sarebbe stato costretto a raggiungere il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino che, dopo i dovuti accertamenti del caso, lo giudicava guaribile in 3 giorni, salvo complicazioni.
Questa Segreteria Regionale ritiene debbano essere adottati urgenti provvedimenti per organizzare in maniera più funzionale il servizio presso l’Istituto reggiano, considerata l’estrema peculiarità dei detenuti presenti che consiglierebbe anche la programmazione di specifiche attività formative riservate al personale di Polizia Penitenziaria.
Riteniamo, infine, sia indispensabile disporre il trasferimento del detenuto responsabile dei fatti descritti e più in generale dei detenuti “psichiatrici”, responsabili di numerose intemperanze rapportate con cadenza quasi quotidiana del personale in divisa, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. 

Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti

Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha tratto in salvo un giovane ventottenne di nazionalità pakistana con intenti suicidi.
Lo straniero all’arrivo della Polizia, allertata tramite linea di emergenza 112NUE, stava cercando di scavalcare la recinzione di sicurezza posta a bordo ponte sul cavalcavia di via Guastalla, sovrapposto al tratto autostradale, per gettarsi nel vuoto. Un altro uomo lo stava trattenendo a stento.


Gli agenti si sono avvicinati al giovane bloccandolo con non poca fatica ed iniziando una serrata opera di persuasione per farlo desistere dal compiere l’insano gesto. Grazie al positivo approccio instaurato dai poliziotti, il ragazzo, che si presentava in uno stato confusionale con gli occhi sbarrati e persi nel vuoto, si è lasciato pian piano convincere. I sanitari del 118 lo hanno poi accompagnato presso il Pronto Soccorso.
Nel frattempo, sul posto sono giunti in ausilio una pattuglia dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Carpi, che hanno bloccato la viabilità in via Guastalla, strada ad alta densità di traffico.


Il 28enne ha poi raccontato agli agenti, che nel corso del salvataggio e successivamente in ospedale erano riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia con il ragazzo, di essere entrato in Italia da migrante circa un anno fa; non riuscendo a trovare un lavoro, convinto di essere malvisto dai propri connazionali e non ritenendosi una “buona” persona, aveva definitivamente deciso di “volare lassù”, indicando il cielo con un dito.
A tutela della sua salute e sicurezza, il giovane pakistano è stato trattenuto in ospedale.

Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 44 anni destinatario di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena il 6 agosto scorso.
Lo straniero deve espiare una pena di mesi 1 e giorni 12 di reclusione a seguito di condanna per il reato di spaccio di sostanza stupefacente.


Il marocchino, che nei giorni scorsi si era reso irreperibile presso la propria dimora, è stato rintracciato - a seguito di indagini - presso la stazione delle autocorriere in via Fabriani a Modena.
Con molta probabilità, il malvivente si stava organizzando per fare rientro nel suo paese d’origine proprio per sottrarsi all’arresto prevendendo il diniego alla sua richiesta di sostituzione della carcerazione con una misura alternativa presentata alla magistratura di sorveglianza.


Nel frangente, il 44enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria in quanto irregolare sul territorio nazionale.
Al termine delle formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale.

Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 23 anni, responsabile del reato di tentata rapina.
L’uomo aveva cercato di oltrepassare la barriera delle casse di un discount in via Rainusso, occultando sulla sua persona un pezzo di parmigiano e una lattina di birra, ma era stato fermato da personale addetto alla sorveglianza. Vistosi scoperto, il marocchino, invano, aveva ingaggiato con quest’ultimo una colluttazione per liberarsi e darsi alla fuga.
La Volante immediatamente allertata dal responsabile dell’esercizio commerciale è intervenuta ed ha arrestato il giovane straniero.
Il marocchino è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, che hanno evidenziato a suo carico numerosi precedenti penali e di Polizia specifici, nonché il suo status di clandestinità su territorio nazionale.
Giudicato con rito direttissimo questa mattina, ne è stata disposta la traduzione in carcere.

 

Nel corso della settimana sono state condotte diverse attività di controllo straordinario del territorio volte alla prevenzione dei reati predatori, tra cui i furti in abitazione, e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Visto il periodo estivo, sono stati passati al setaccio anche alcuni locali del centro cittadino.

Parma 9 agosto 2019 - La scorsa notte  sono state messe in campo diverse pattuglie in più sul territorio rispetto all’ordinario, 3 della Squadra volante della Questura, 3 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, e 1 della Polizia Municipale.

Con un impiego importante di uomini della Polizia di Stato e della Polizia Municipale.I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un’attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.I controlli si sono concentrati nel quartiere S.Leonardo, ove non senza difficoltà e solo dopo un inseguimento, visto il fuggi fuggi generale da parte di cittadini di colore presenti in Via Venezia, quattro di questi sono stati fermati ed identificati.

Per uno di questi, noto spacciatore, condannato per spaccio di sostanze stupefacenti, è stato notificato l’inizio del procedimento volto al suo allontanamento da Parma con foglio di Via.

Un altro soggetto, controllato presso il bar che insiste tra Via Venezia e via Trento, è risultato gravato da un avviso orale, emesso dal Questore di Parma, con divieto di detenere dispositivi di comunicazione. Poiché trovato in possesso di un telefono cellulare è stato denunciato per la violazione al foglio di via, ed il telefono è stato sequestrato ai fini della confisca.Ecco i risultati delle attività:• 33 persone controllate• 6 veicoli controllati• 1 denunciato;• 1 foglio di via in itinere;

I servizi proseguiranno nel corso dei prossimi giorni.

 

I Carabinieri del Norm di Parma hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 07.08.2019 di applicazione della misura cautelare della custodia nei confronti di un soggetto nigeriano:


- Fehmani Mustapha, nato a Casablanca il 13.12.2000, residente in Parma.


in relazione ad una rapina impropria, ricettazione, furti aggravati e spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish ceduta ad una pluralità di soggetti (anche minori) in un arco temporale che va dal gennaio 2019 sino a giugno 2019.
In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno permesso di accertare che il soggetto in questione si è reso responsabile del reato di:
- ricettazione in quanto per procurarsi profitto, acquistava e comunque riceveva un abbonamento annuale della TEP di Parma di provenienza delittuosa, in quanto oggetto di furto come denunciato in data 04.02.2019,
- rapina impropria in quanto per procurarsi profitto, il 28.02.2019 mentre si trovava sull’autobus di linea n. 5 della TEP di Parma (circostanza aggravante in quanto reato commesso all’interno di messo di pubblico trasporto), mediante violenza, s’ impossessava del telefono cellulare di altro soggetto passeggero;
- furto aggravato in quanto per procurarsi profitto, il 27.03.2019 in concorso con altri soggetti s’impossessava di 2 T-shirt del valore di 54 euro sottratte all’interno dell’esercizio commerciale “New Balance” sito in strada della Repubblica n. 33/a, approfittando di un momento di distrazione del responsabile dell’esercizio commerciale;
- furto aggravato in quanto per procurarsi profitto, nel gennaio 2019 s’impossessava di 1 giubbotto mimetico mod. Rain Forest del valore di 199 euro, sottratte all’interno dell’esercizio commerciale “Napapijri” sito in via Mistrali n. 74, agendo con uno scatto fulmineo ( circostanza aggravante – destrezza);
- spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish compiva ripetute cessioni (anche quando lui era ancora minorenne) nei confronti di minorenni e non anche nei pressi di edifici scolastici dal gennaio 2019 sino a giugno 2019.  

Lo spunto investigativo che ha dato avvio all’indagine trae origine dalla denuncia a piede libero ad opera dei Carabinieri del Norm di Parma avvenuta in data 15.06.2019 per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e per ricettazione. A seguito di perquisizione personale e domiciliare il Fehmani veniva trovato in possesso di 22 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, nonché di 135,00 euro suddivisi in vario taglio presumibilmente provento dell’attività di spaccio, nonché dell’abbonamento annuale della TEP di Parma di provenienza intestato ad altro soggetto che ne aveva denunciato il furto in data 04.02.2019.


Le zone preferite dallo spacciatore si identificano in viale Toschi e nei pressi della Ghiaia o della Stazione Ferroviaria. Tuttavia, precisano gli assuntori che bastava un sms via whatsapp/telegram e lui li avrebbe raggiunti nel luogo concordato.


“Le dichiarazione rese dagli acquirenti dello stupefacente sono state ritenute credibili in primo luogo, in quanto tutte connotate a precisione nella descrizione delle modalità degli accordi, della consegna dello stupefacente, dell’entità del prezzo pagato e del quantitativo ceduto nelle diverse occasioni. Le dichiarazioni accusatori, sono state rese, da soggetti privi di legami tra loro, nonché privi di ragioni di astio, o, comunque di contrasto con l’indagato ed anche per tale ragione risultano quindi attendibili. “
In particolare, condividendo in pieno l’impostazione della Procura di Parma, il Giudice ha ravvisato le esigenze cautelari di cui all’art. 274 lett. C, sussistendo il concreto pericolo che il prevenuto, se lasciato in libertà potesse compiere nuovi reati della medesima specie (poiché seppur non vi siano condanne definitive è già stato più volte denunciato per reati contro la persona e il patrimonio nonché in tema di sostanza stupefacenti sin dal 2016).


“Occorre evidenziare come i delitti di natura predatoria si siano consumati con modalità che denotano estrema spregiudicatezza nel delinquere e il previo studio di un protocollo d’azione congegnato – e poi collaudato – per individuare dapprima e derubare poi gli obiettivi confacenti. Inoltre non risulta che l’indagato svolga alcuna attività lavorativa, pertanto la cessione di sostanza stupefacente risulta essere l’unica forma di sostentamento dello stesso.”


Si tratta dell’ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di controllo occasionale, ma che ha impegnato la Polizia Giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica l’attività delittuosa effettuata nel territorio di Parma.

Generi alimentari, abbigliamento sportivo, prodotti di bellezza e tecnologia tra gli oggetti che vanno maggiormente “a ruba”. I taccheggiatori agiscono soprattutto durante le festività, i weekend e durante i saldi. I furti denunciati sono 193 ogni 100 mila abitanti.

di M.F. Modena 9 agosto 2019 - Con 193 furti denunciati ogni 100 mila abitanti a livello provinciale, Modena si piazza al 18° posto in Italia per furti nei negozi. È quanto emerge dalla ricerca Retail Security in Europe. Going beyond Shrinkage che ha pubblicato i dati rilevati da 23 mila esercii commerciali in 11 paesi compresa l’Italia. Una posizione non certo da invidiare. Ma che cosa si ruba di più e quali sono gli esercizi più colpiti?

Tra i prodotti che vanno maggiormente “a ruba” ci sono i generi alimentari, soprattutto alcolici, tra liquori e champagne, ma anche formaggi, carne, pesce in scatola e dolci. Tutti alimenti in genere “costosi”, che non ci si può permettere, oppure da rivendere. Segue nella lista degli “oggetti del desiderio” l’abbigliamento sportivo, ma anche pantaloni, accessori, camicette, al terzo posto la tecnologia, con in cima alla classifica degli oggetti più rubati cellulari e auricolari, quarto “podio” dei più rubati ai prodotti di bellezza, tra creme e cosmetici.

L’identikit dei taccheggiatori è eterogeneo e va dagli adolescenti ai giovani adulti per quanto riguarda articoli tecnologici, cancelleria e abbigliamento sportivo. Ragazze e donne adulte, invece, si indirizzano prevalentemente su cosmetici, accessori e generi alimentari. Ci sono poi piccole bande di 3-4 persone specializzate in furti, anche su commissione, che agiscono servendosi di borse schermate, attrezzi per staccare le etichette antitaccheggio e jammer, disturbatori di frequenze.

Meno frequenti i furti con scasso e i reati predatori. Per quanto riguarda questi ultimi, il 50% è avvenuto con minacce verbali e solo nel 20% con armi bianche. Marginali i casi di violenza fisica.

Curiosi, poi, i periodi in cui si concentrano maggiormente i furti. Da quanto emerge dalla ricerca i taccheggi aumentano durante le festività, in particolare durante quelle natalizie, durante i weekend e nel periodo dei saldi.

 

L’anziano era stato derubato nel parcheggio della Coop I Ciliegi di Vignola da due giovani nomadi, che nei giorni successivi hanno prelevato l’ingente somma. In seguito alla denuncia, sono state colte sul fatto mentre tentavano un altro prelievo. In tasca avevano il portafoglio del derubato. Processate per direttissima, sono state condannate a due anni, da scontare ai domiciliari.

Di Manuela Fiorini Vignola (MO) 9 agosto 2019 – Lo suggerisce il buon senso, ma anche i numerosi consigli per prevenire furti e raggiri: mai tenere insieme bancomat e relativo pin. Lo ha imparato a proprie spese un 83 enne di Vignola, che lo scorso 7 agosto, mentre si trovava nel parcheggio della Coop I Ciliegi di Vignola, intento a riportare al suo posto il carrello, è stato derubato del borsello, lasciato incautamente sul sedile dell’auto, da due donne. Oltre ai contanti, nel borsello c’era anche il bancomat con relativo pin. Le ladre ne hanno quindi approfittato per effettuare tre prelievi, per un totale di 1400 euro.

Nel frattempo, però, il derubato ha presentato denuncia di furto ai Carabinieri di Vignola e sono scattate le ricerche delle responsabili. Una pattuglia ha notato due donne corrispondenti alla descrizione intente a prelevare denaro presso il bancomat della BPER di via Borsellini e sono intervenuti, cogliendole sul fatto. Le due avevano ancora addosso il portafoglio dell’anziano e il denaro prelevato dei giorni precedenti.

Sono quindi state accompagnate in caserma, dove sono state identificate: si tratta di due nomadi di etnia sinti di 23 e 26 anni, domiciliate presso un campo di San Lazzaro di Savena (BO), con diversi precedenti. Pertanto, è scattato l’arresto per furto e utilizzo fraudolenti di carte di credito.

Ieri mattina si è svolto il processo per direttissima che ha inflitto loro una condanna a due anni, che sconteranno ai domiciliari presso il campo di residenza.

 

 

Tanta paura per le dipendenti del fast food di via Emilia Ovest della nota catena che alla reazione violenta dell’uomo, poi identificato in un tunisino 29 enne, clandestino e con una sfilza di alias, si sono barricate nel retro e chiamato la Polizia

Di Manuela Fiorini 9 agosto 2019 Modena – Brutta avventura per le dipendenti del McDonald di via Emilia Ovest, in zona Autodromo. Ieri notte, attorno all’1.30, mentre stavano per chiudere il locale, nel fast food è entrato un nordafricano che ha chiesto di avere un hamburger. Al rifiuto delle ragazze di servirgli il panino, data l’ora tarda e l’imminente chiusura, l’uomo ha dato in escandescenze e, armato di una pietra, ha cominciato a infierire, danneggiandoli, sui monitor che servono per le prenotazioni.

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Le dipendenti, spaventate, si sono barricate nel retro del locale, da dove hanno chiamato la Polizia, temendo che l’esagitato potesse accanirsi anche su di loro. Per fortuna, l’uomo si è limitato a distruggere i monitor per poi allontanarsi.
Gli agenti, giunti sul posto, dopo aver ascoltato la descrizione del soggetto, si sono messi sulle sue tracce e hanno ritracciato una persona che corrispondeva alle caratteristiche in via Scacciera. Le dipendenti di McDonald hanno poi confermato che si trattava proprio di lui. Successivi controlli hanno consentito di identificare un 29 enne tunisino, clandestino e con 15 alias. Nel marsupio che indossava, poi, è stato trovato un coltello a serramanico con una lama di 13 centimetri.

L’uomo è stato denunciato per i reati di clandestinità e possesso ingiustificato di armi. A suo carico anche il reato di danneggiamenti quando, presumibilmente, arriverà la denuncia da parte della nota catena di fast food.

Numerosi negli ultimi tempi sono stati gli episodi di vandalismo e inciviltà che si sono verificati nel nostro comune. Dall’abbandono sconsiderato di rifiuti di ogni sorta al deturpamento con graffiti per nulla artistici, di muri, cassonetti dei rifiuti, panchine e persino sulle facciate della nostra stazione. Un exploit costante che ha superato il limite con gli ultimi e ingiustificabili atti estivi. Dallo sradicamento e la distruzione di una panchina si è passati a ben cosa peggiore. In un parco del q.re Cardinazzi è stato addirittura acceso un fuoco in un parco e dato alle fiamme un povero riccio. Una situazione che gela il sangue e che mai avresti voluto vivere in un comune come Colorno. A compiere quest’ultimo gesto atroce, sarebbero stati dei giovanissimi vandali che secondo alcuni concittadini, è stato compiuto per “noia” non avendo un luogo di intrattenimento e svago. Inconcepibile e inaccettabile tale giustificazione, in quanto si configura azione criminosa e violenta.

Ricordiamo che maltrattare un animale è un reato penale previsto dall'art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: "1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale." Alla luce di quanto la legge prevede ci vogliamo augurare che chiunque abbia assistito al fatto; si rivolga quanto prima alle forze dell’ordine per garantire a costoro, la punizione che meritano. Una pacca sulla spalla e una lavata di capo, questa volta non può e non deve bastare.

Occorre ora riflettere sul come poter arginare il problema. Le telecamere e forse anche delle fototrappole sono senza dubbio essenziali, e consentiranno di identificare gli autori di questi gesti, sanzionandoli a dovere e ove possibile impiegandoli in lavori socialmente utili, atti a ripagare la collettività dei danni causati. Su questo l’attuale amministrazione comunale ha già confermato il suo impegno e di questo la ringraziamo. Sarà doveroso e utile altresì impegnare i giovani in percorsi educativi atti sopratutto ad avvicinarsi al creato e alla natura, e spiegare a tutta la collettività, che il bene comune va tutelato e che quando si deturpa o si distrugge il bene comune tocca all’amministrazione comunale intervenire per riparare il tutto con i soldi versati da noi con i tributi locali.

A Colorno è ora di essere duri e irreprensibili. Non vogliamo che questo sia l’inizio di situazioni peggiori. L’ora dell’essere tolleranti fino allo sfinimento deve finire. Solo così cambieranno davvero le cose.

Il coordinamento del gruppo
Amo - Colorno

 

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Il brutale omicidio ieri attorno alle 18. Un testimone ha visto entrare un uomo sulla trentina che urlando frasi incomprensibili si è scagliato contro la ragazza colpendola con sette coltellate. Per lei non c’è stato niente da fare. Secondo la madre della vittima l’assassino era un cliente del bar di famiglia.


di Manuela Fiorini Reggio Emilia 9 agosto 2019 -  Un brutale omicidio con ancora una volta vittima una donna, Hui Zhou, 24 anni, detta Stefania, di origine cinese, si è consumato ieri attorno alle 18 al Moulin Rouge di via XX settembre, locale di proprietà della famiglia della giovane dal 2008.


Davanti agli occhi attoniti di un cliente del bar, che al momento è l’unico testimone diretto del delitto, un uomo di circa trent’anni, di origine magrebina, è entrato nel locale brandendo un coltello da cucina con una lama di trenta centimetri. Poi, si è diretto con sicurezza dietro al bancone urlando frasi incomprensibili e con violenza e crudeltà inaudita ha infierito sulla ragazza colpendola con sei o sette fendenti che non le hanno lasciato scampo.


La giovane è crollata in un lago di sangue, e mentre il testimone, probabilmente temendo per la sua vita, è uscito dal bar, l’assassino è uscito con la stessa sicurezza con cui era entrato e, sporco di sangue, si è dato alla fuga in direzione Crostolo.
Mentre gli operatori del 118, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane Hui Zhou, è scattata la caccia all’uomo, mentre il testimone si è subito messo a disposizione della Polizia per tentare di dare un’identità all’assassino.


Le videocamere di sorveglianza, infatti, hanno ripreso l’omicida, e alla testimonianza del cliente che si trovava nel bar al momento della ferale aggressione si aggiunge quello di Ling, madre della giovane uccisa, che ha parlato di un nordafricano cliente del locale, una persona che probabilmente la vittima conosceva. E proprio su questo si dovrà ricercare il movente del delitto.


Sul posto sono intervenuti il capo della Squadra Mobile Guglielmo Battisti insieme al questore vicario e al pm Marco Marano della Procura di Reggio Emilia, che sta coordinando le indagini della Polizia Scientifica per cercare tracce dell’assassino, ancora senza nome.


Il corpo della povera Zhou, invece, è stato portato all’Istituto di Medicina Legale di Modena per l’autopsia.

 

 

Mondo della Cisl e dei pensionati in lutto per la scomparsa di Alfredo Bottazzi, già dirigente sindacale, spentosi oggi a Scandiano dopo una grave malattia.Era nato il 24 aprile del 1946. In pensione dopo avere lavorato in ceramica San Marco di Scandiano di cui era stato sindacalista era membro del consiglio generale della Fnp Cisl Emilia Centrale. Svolgeva l’attività di volontariato in Cisl, nella sua Scandiano e nel baisano.

“Era sempre presente alle attività provinciali regionali e nazionali” lo ricorda Loris Cavalletti, segretario generale regionale dei pensionati. “Partecipava al servizio mensa Caritas che L’Anteas di Reggio organizza periodicamente”.Per Adelmo Lasagni, segretario Fnp Cisl Emilia Centrale “E’ una grave perdita per il nostro sindacato e ci lascia il ricordo di una persona che nella semplicità svolgeva un ruolo importante di aiuto e assistenza ai pensionati della sua Scandiano, ora lo vogliamo pensare in cielo assieme ai grandi amici Arturo e Nello”. “Il sindacato – conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale, William Ballotta – è fatto di persone e idee che, alle volte, riescono ad andare oltre il ruolo professionale per arrivare a toccare le corde dell’animo umano: lui lo aveva fatto già ai tempi dell’attività sindacale lavorativa e aveva proseguito in seguito”.

Lascia la moglie Paola Borziani e i figli Claudio e Davide. I funerali si terranno sabato 10 agosto nella chiesa grande (Natività della Beata Vergine) di Scandiano, alle 9.30.

 

Dal Welcome Point Matricole alla Vetrina alloggi: l’impegno dell’Università di Parma al fianco degli studenti e delle loro famiglie.

Parma, 8 agosto 2019 –

Estate, tempo d’immatricolazioni. E tempo di ricerca della casa per i tanti “fuori sede” che scelgono l’Università di Parma. Per tutti questi studenti, che sono tanti (l’Ateneo ha da sempre una forte attrattivitàquasi il 70% degli studenti provengono da fuori Parma e provincia, e più del 49% da fuori Regione), l’Università ha attivato una serie di supporti e stretto accordi con gli enti del territorio, per dare concretamente una mano a chi cerca casa per studiare a Parma: dal Welcome Point Matricoleil nuovo punto di informazione, comunicazione e accoglienza aperto fino al 30 settembre nel Sottopasso del Ponte Romano, alla Vetrina alloggi messa a disposizione degli iscritti.

La Vetrina alloggi, realizzata in collaborazione con ER.GO, l’Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna, e disponibile all’indirizzo web https://serviziergo.er-go.it/vetrina, permette agli studenti di consultare l’elenco delle soluzioni abitative concesse in locazione da imprese e proprietari privati di immobili sul territorio.


La “Vetrina” è in costante aggiornamento, e viene quotidianamente implementata con le offerte che via via si rendono disponibili. Ad oggi sono circa un centinaio gli alloggi disponibili nella “Vetrina”, che costituisce certo un utile aiuto per gli studenti fuori sede e per le loro famiglie. A breve ci sarà anche una sua versione in lingua inglese, perché anche gli studenti stranieri possano essere più autonomi nel cercar casa a Parma. È il Servizio Accoglienza – Welcome Office dell’Ateneo che di fatto “gestisce” la “Vetrina” per l’Università, facendo da tramite tra i proprietari degli alloggi e gli studenti alla ricerca di una casa e svolgendo un’attività di assistenza anche nell’iter di stipula del contratto. Nel complesso sono circa 800, tra docenti e studenti, le richieste di assistenza alloggi che il Servizio riceve ogni anno.

Va segnalata inoltre la rete che l’Ateneo ha costruito sul territorio, in un’ottica di assistenza integrata allo studente. È da vedere in questa chiave il servizio offerto dalWelcome Point Matricole, novità di quest’estate, che fornisce informazioni e assistenza specifica anche nella ricerca dell’alloggio. Al Welcome Point Matricole l’Ateneo dà infatti informazioni sulla Vetrina alloggi e offre assistenza e accoglienza agli studenti, l’Informagiovani del Comune dà informazioni e supporto circa la propria bacheca annunci, e infine ER.GO dà informazioni sulle opportunità offerte dall’Azienda regionale in relazione ai benefici del diritto allo studio.

Ulteriori informazioni per la ricerca di un alloggio a Parma sono disponibili nella pagina “Trovare un alloggio” del sito web di Ateneo.

Numerosi i controlli realizzati ieri a Carpi. Nell’ambito del Piano Provinciale di Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S., in collaborazione con la locale Polizia Municipale, ha effettuato una mirata attività finalizzata alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori, dell’immigrazione clandestina e dello spaccio di sostanza stupefacente. 

Complessivamente sono state identificate 52 persone, di cui 18 di nazionalità straniere e controllati 15 veicoli. 

Per monitorare il flusso veicolare in entrata e in uscita dalla città, sono stati predisposti posti di controllo lungo le principali arterie stradali. 

Nel corso dell’attività, sono state effettuate verifiche all’interno di quattro centri massaggio al fine di accertare le condizioni igieniche dei locali, i prodotti utilizzati e la regolarità dei contratti di lavoro del personale impiegato. 12 le persone identificate, di cui 7 cittadini stranieri, tutti regolari sul territorio nazionale. Sono in corso ulteriori e più approfonditi accertamenti anche da parte dell’AUSL.

Gli agenti hanno infine effettuato controlli a nove soggetti sottoposti a misure di prevenzione e sicurezza, alternative alla detenzione, e misure cautelari personali.

Continua l’attività di contrasto al traffico di droga in area stazione.


Reggio Emilia 8 agosto 2019 - La Squadra Mobile, tra lunedì e martedì, ha dato esecuzione a cinque arresti differiti operati nei mesi scorsi, in area stazione, in occasione di cinque, distinte, cessioni di sostanza stupefacente tipo cocaina, eroina e marijuana.
I cinque arresti erano stati operati a carico di soggetti nigeriani, rintracciati tra lunedì e martedì.


Le indagini hanno evidenziato un vorticoso traffico,“al minuto” di dosi di stupefacente eroina, cocaina e, anche, marijuana.
Gli arresti effettuati in settimana seguono quelli operati a gennaio e luglio e portano a 16 gli arresti di giovanissimi cittadini nigeriani gravemente indiziati di traffico di sostanza stupefacente in area stazione.
L’attività, coordinata dal dott. Jacopo BERARDI, è stata portata avanti utilizzando lo strumento degli arresti differiti per consentire agli investigatori della Squadra Mobile di operare, raccogliendo elementi complessivi, sulla attività criminale investigata.

 

E' stato arrestato a Valencia l'uomo di origini tunisine che il 28 luglio scorso ha accoltellato la moglie e la figlia nei pressi della loro abitazione.

Parma 7 agosto 2019 - Alle ore 07:00 circa del 28/07/2019 la figlia ventunenne era andata a prendere in auto la madre 44enne all'uscita dal lavoro a Fornovo. Arrivate a Riccò le donne si sono fermate in un bar per fare colazione assieme. Uscite dal locale, dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio antistante l'abitazione, l'agguato: ad attenderle, l'ex marito della 44enne- nonché padre della ragazza- che impugnava un grosso coltello da cucina.

Come una furia si è avventato sulle due donne colpendo l'ex moglie, ali'addome e alle mani e ferendo la figlia al fianco e al collo. In soccorso alle due vittime il barista che poco prima aveva servito la colazione alle due donne. L'uomo è uscito dal locale mettendosi in mezzo per proteggere le due donne e toglierle dal parcheggio per paura che l'uomo le investisse. Il 54enne si è poi dato alla fuga a bordo di un suv di colore scuro mentre le due danno venivano accompagnate ali'Ospedale Maggiore di Parma. Dopo i fatti i Carabinieri della Compagnia di Salsomaggiore Terme - Aliquota Operativa e Stazione di Fornovo Taro - hanno avviato tutti gli accertamenti del caso per riuscire a rintracciare il fuggitivo.

L'uomo infatti, dopo aver accoltellato la moglie e la figlia, aveva fatto perdere le sue tracce riuscendo ad uscire fuori dal territorio nazionale. Le indagini avviate, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma, anche di natura tecnica, hanno permesso di accertare che il soggetto, partito da Fornovo Taro, ha dapprima attraversato la Francia per poi rifugiarsi in Spagna.

A quel punto la Procura di Parma ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale di Parma un Mandato di arresto europeo con contestuale ordine d'indagine europeo. I Carabinieri della Compagnia di Salsomaggiore Terme hanno dunque allertato i colleghi della divisione per la Cooperazione internazionale di polizia di Roma fornendo loro tutti gli elementi e le notizie a disposizione al fine di poter rintracciare il ricercato sul territorio spagnolo.

Grazie dunque alla collaborazione con la Polizia nazionale spagnola è stato possibile rintracciare 1'uomo la sera del 05/08/2019 nella predetta cittadina spagnola e dare esecuzione al mandato di arresto europeo. Il soggetto si trova ora recluso in carcere in attesa di estradizione.

Nei giorni scorsi era accaduto alla struttura penitenziaria di Parma, quindi a Bologna e infine a Ferrara. Quattro episodi in meno di 15 giorni (a Bologna oltre a una aggressione si è verificato un incendio in cella, a causa dell'aggressore di pochi giorni prima,  con due operatori intossicati) sono obiettivamente molti e la preoccupazione del sindacato Si.N.A.P.Pe è giustificata dopo l'ennesima aggressione questa volta registrata a Ferrara. A seguire il comunicato del sindacato.

Casa Circondariale di Ferrara: Aggressione personale di Polizia Penitenziaria

Nella giornata di oggi, 07/08/2019, durante l’immissione dei detenuti ai passeggi un recluso di origine magrebina avrebbe aggredito un Poliziotto Penitenziario per futili motivi.
Altro personale in divisa sarebbe immediatamente intervenuto per fermare il detenuto che avrebbe perso completamente ed inspiegabilmente il controllo.
A seguito della suddetta aggressione, due Poliziotti Penitenziari sarebbero stati costretti a raggiungere il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino che, dopo i dovuti accertamenti del caso, li giudicava guaribili in 10 e 5 giorni, salvo complicazioni.
Purtroppo, questa non è la prima né sarà l’ultima aggressione di un detenuto al personale di Polizia Penitenziaria.
Considerata anche l’entità degli ultimi dati registrati sul territorio nazionale che parlano di circa 12 Poliziotti costretti quotidianamente a ricorrere alle cure dei sanitari, sentiamo il dovere, per l’ennesima volta, di sollecitare l’Amministrazione a prendere urgenti contromisure affinché tali episodi siano arginati prima che la situazione precipiti irrimediabilmente.
Riteniamo, infine, sia indispensabile disporre il trasferimento del detenuto responsabile dei fatti descritti, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti

In riferimento alle notizie apparse sui media relative a un paziente affetto da legionellosi ricoverato all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, la direzione aziendale informa che i casi registrati nella nostra provincia nel 2019 sono stati complessivamente 30, con un aumento delle segnalazioni nel periodo estivo.

Questi dati sono in linea con la diffusione storica della malattia. A ogni segnalazione seguono indagini epidemiologiche e ambientali necessarie a monitorare l’andamento della situazione e individuare contesti di possibile comune esposizione sui quali richiedere interventi. 

La legionellosi è una malattia caratterizzata da una polmonite infettiva che, se non adeguatamente trattata, può evolvere in quadri clinici anche gravi.

Negli ultimi anni si è osservato un significativo aumento dei casi in Italia e in Emilia-Romagna. Anche nella nostra provincia, in linea con le altre della Regione, si è assistito soprattutto negli ultimi due anni a un aumento delle segnalazioni: sono stati registrati 55 casi nel 2017 e  61 casi nel 2018. La situazione è costantemente monitorata dall’Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna.

Per tutti i pazienti sono state svolte le indagini previste dalle procedure senza che siano emerse situazioni di criticità locali. Dalle valutazioni svolte l’aumento è verosimilmente riconducibile a una combinazione di fattori: migliore capacità diagnostica data da una maggiore sensibilità dei clinici e un più frequente ricorso al test dedicato, aumento di persone con fattori di rischio, effettivo aumento della presenza nell’ambiente del batterio della Legionella.

CONSIGLI UTILI

Le strutture alberghiere, le strutture sanitarie e socioassistenziali sono tenute a seguire un’adeguata manutenzione degli impianti ed effettuare tutti gli interventi di autocontrollo  previste dalla normativa. Nelle abitazioni private è utile tenere alcune buone abitudini precauzionali, come far scorrere l’acqua molto calda dai rubinetti, poco o nulla utilizzati,  per alcuni minuti, mantenendosi distanti, prima di utilizzarla; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi-getto (filtri di rubinetti e docce);  non riporre, ma lasciare pendente la doccia “a telefono” per evitare ristagni d’acqua; non utilizzare gli idromassaggi se non è applicato un corretto sistema di manutenzione.  


COS’È LA LEGIONELLA 

La legionellosi è l’infezione causata da un batterio chiamato legionella, e colpisce l’apparato respiratorio. La legionella è un microorganismo molto diffuso in natura, che si trova principalmente associato alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, falde acquifere e ambienti umidi in genere). La legionella non si trasmette da persona a persona, né attraverso l’ingestione di acqua. L’infezione avviene attraverso l’inalazione di acqua contaminata sotto forma di aerosol generato, ad esempio, da rubinetti, docce, impianti di condizionamento e idromassaggio. Le persone possono essere esposte a queste fonti in casa, nell’ambiente di lavoro o in qualsiasi luogo pubblico.

Croce Rossa Italiana: nuova automedica acquistata grazie alle donazioni dei cittadini. Dopo oltre 4mila interventi effettuati a partire dal 2013 si era resa necessaria la sostituzione del vecchio mezzo di soccorso.

7 agosto 2019

E' già operativa e pronta ad intervenire la nuova automedica acquistata dal Comitato di San Secondo della Croce Rossa Italiana grazie alle donazioni dei cittadini, una sostituzione resasi necessaria a causa dell'usura: il mezzo di soccorso “andato in pensione” era infatti ormai giunto ai limiti dell'operosità, essendo stato impegnato, a partire dal 2013, in oltre 4mila interventi sul territorio di competenza ma anche in incidenti stradali avvenuti sulla via Emilia, sulle corsie dell'Autostrada del Sole e nelle zone del fiume Taro e del Pò. 

Del resto la CRI serve con il servizio di ambulanza i tre Comuni di San Secondo, Sissa-Trecasali e Roccabianca, mentre l’automedica copre un territorio più ampio che comprendere anche i Comuni di Polesine, Zibello, Fontanellato e Soragna. 

Nei giorni scorsi l'automedica è stata presentata ufficialmente nella sede della CRI dalla Presidente Ivana Colombari alla presenza dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di San Secondo, Sissa-Trecasali e Roccabianca Parmense in un pomeriggio di festa cui hanno partecipato tanti bambini, un acquisto concretizzatosi grazie alla grande generosità dimostrata dai cittadini, che hanno contribuito con significative offerte e sottoscrizioni.

Il servizio prestato da questo mezzo di soccorso, sul quale viaggiano l’equipe di medici dell’azienda AUSL di Parma coordinata dal dott.Zurlini, è attivo dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 8 e sabato e domenica H24. L’operato svolto è fondamentale per il territorio ed è reso possibile anche grazie all’impegno e all'altruismo dei volontari, 240 quelli presenti in sede, pronti ad intervenire 24 ore su 24. Inoltre è attivo un folto gruppo di giovani molto sensibili ai temi del sociale. Hanno di recente organizzato “Bassa summit camp” un campo nelle scuole di Trecasali, cui hanno partecipato ragazzi provenienti da tutta Italia. Inoltre hanno portato sul palco scenico dei teatri del territorio uno spettacolo contro la violenza sulle donne, a cui ha partecipato un folto pubblico.

Attualmente i mezzi a disposizione del Comitato di San Secondo Parmense della Croce Rossa Italiana sono cinque ambulanze, di cui tre adibite al servizio di emergenza urgenza, mentre le restanti due sono utilizzate per i servizi ordinari; vi sono inoltre due pulmini dotati di pedana per permettere l'accesso a persone non autosufficienti. La CRI possiede infine due tende pneumatiche utilizzate in caso di calamità per allestire un piccolo punto di soccorso in un’ottica di creazione di un ospedale da campo, un autocarro per trasporto materiali e un carrello attrezzato con torri faro e materiale di protezione civile.

«Cinque infortuni in tre giorni, con tre vittime e tre feriti gravi, sono inaccettabili in un Paese come il nostro e, soprattutto, in una regione sviluppata la nostra». Lo dichiara Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, commentando gli infortuni sul lavoro accaduti tra lunedì sera a Borgo Panigale (due operai travolti e uccisi da un tir mentre lavoravano sull’A14), ieri e oggi a Modena (due operati caduti dal tetto), San Possidonio (l’addetto di una stalla incornato da un toro) e Ostellato (Ferrara), dove oggi un associato Movitrans ha perso la vita dopo essere caduto da un camion. 
 
«Al di là delle dinamiche e responsabilità, che saranno accertate dagli organi competenti, - afferma Chiatto - viene da chiedersi se nei cinque casi registrati in questo tragico inizio di settimana le aziende committenti hanno presidiato a dovere i cantieri in cui sono avvenuti gli incidenti. Le aziende sanno che quando affidano lavori all’esterno devono predisporre tutte le misure atte a consentire l’accesso solo alle persone autorizzate e, soprattutto, formate e munite di tutti i dispositivi di protezione. 
In particolare non è più tollerabile che si continui a cadere dai tetti, quando sarebbe sufficiente applicare le norma sui rischi di cadute dall’alto. Non possiamo sempre parlare di tragica fatalità, quando spesso invece ci troviamo di fronte al mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza». 
 
Il segretario Cisl riconosce che sulla drammatica frequenza di infortuni di questi giorni possano aver influito fattori per così dire “stagionali”, come il caldo, la fretta di concludere i lavori prima delle ferie o la voglia di andare in vacanza. 
«In ogni caso non sono valide giustificazioni. Il problema non è l’estate, ma un allentamento nell’applicazione delle misure di sicurezza. La stessa Inail – sottolinea Chiatto – denuncia a livello nazionale un aumento degli infortuni con esiti mortali nei primi sei mesi del 2019. È un dato che deve far riflettere e reagire sia le parti sociali che le istituzioni affinché – conclude il componente della segreteria Cisl Emilia Centrale – non sia vanificata l’azione di prevenzione degli incidenti e diffusione della cultura della sicurezza messa in atto negli ultimi anni sia a livello nazionale che locale».  

Non si ferma l’attività di contrasto allo “spaccio di strada” a Parma da parte della Polizia di Stato. Uno spacciatore nigeriano, già noto agli agenti della Squadra Mobile, è stato arrestato a seguito del rinvenimento nella sua abitazione di sostanza stupefacente già confezionata e pronta per la cessione.

L’attività di monitoraggio condotta dagli investigatori dell’Antidroga sui pusher di strada, ha consentito di individuare la droga nel suo appartamento in zona stadio, che risultava in affitto ad una donna nigeriana incensurata e munita di permesso di soggiorno per lavoro subordinato. 

Nel corso dei controlli, è stata riscontrata l’effettiva presenza della donna titolare del contratto di locazione, tuttavia, oltre a lei, è stata notata la presenza di E. S. classe ‘93, tratto in arresto nel settembre 2016, perché trovato in possesso di cocaina e marijuana destinata allo spaccio al minuto.

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti si sono appostati nei pressi dell’appartamento e, una volta individuato E. che vi usciva, lo hanno sottoposto a controllo. L’uomo, che inizialmente ha cercato di sottrarsi al controllo stesso, è stato trovato in possesso di un involucro di plastica nera abilmente occultato nel risvolto dei pantaloni che conteneva 3 grammi di marijuana certamente destinata ad un cliente.

Sulla scorta di tale rinvenimento, gli agenti hanno perquisito l’appartamento da cui l’uomo era uscito pochi minuti prima e, nella stanza a suo uso esclusivo, sono stati trovati 20 involucri in plastica nera contenenti complessivamente 89 grammi  di marijuana.

E. S. è stato tratto in arresto per il possesso di sostanza stupefacente finalizzato allo spaccio e, su disposizione del PM di Turno dr.ssa Emanuela Podda, trattenuto presso le camere di sicurezza di Borgo della Posta in attesa del giudizio direttissimo.

Nella giornata di ieri, nell’ambito del Controllo Integrato del Territorio, è stato effettuato un servizio interforze, realizzato in sinergia tra il Commissariato P.S. di Sassuolo e la locale Polizia Municipale, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia ed una unità cinofila della Polizia di Stato, e finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti prevalentemente nei parchi pubblici.

Complessivamente sono state identificate 21 persone, di cui 5 stranieri, e controllati, anche con il sistema Mercurio, 153 veicoli.

Nel corso dei controlli presso il parco “Tricolore”, oggetto anche di numerose segnalazioni pervenute dai cittadini attraverso l’applicazione della Polizia di Stato “You Pol”, sono stati rintracciati tre cittadini marocchini, di età compresa tra i 25 e i 32 anni, sedicenti e clandestini, uno dei quali in possesso di una modica quantità di “marijuana”, motivo per il quale è stato alla Prefettura quale assuntore. 

I tre stranieri, privi appunto di qualsiasi documento di riconoscimento, sono stati accompagnati presso il Commissariato di P.S. per gli accertamenti dattiloscopici, dai quali sono emersi il loro stato di clandestinità ed una serie di precedenti di Polizia e penali a loro carico. I tre sono stati denunciati per violazione delle norme in materia di immigrazione ed è stato loro notificato un provvedimento di espulsione del Questore.

Grazie al fiuto infallibile del cane Jago della Polizia di Stato sono stati recuperati un panetto di hashish del peso complessivo di grammi 18,4, occultato all’interno di un vaso da fiori, nei pressi dell’ingresso del parco vicino ad una panchina un altro pacchetto di cellophane trasparente contenente marijuana del peso di grammi 0,9 e nascosti in un cespuglio altri 4 involucri in cellophane termosaldato di cocaina per complessivi 2,6 grammi.

Detta sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro a carico di ignoti.

 

Incontro di calcio Modena – Reggio Audace del 26 maggio 2019: sette tifosi denunciati dalla Polizia di Stato per rissa e possesso ingiustificato di armi.

Modena -

Al termine di una approfondita attività di Polizia Giudiziaria, svolta anche attraverso uno studio meticoloso delle immagini delle telecamere della videosorveglianza cittadina, la locale D.I.G.O.S. ha deferito alla Autorità Giudiziaria, per i reati di rissa e possesso di oggetti atti ad offendere, sette tifosi, di età compresa tra i 24 e i 50 anni, appartenenti alle tifoserie della Reggiana e del Vicenza, a seguito degli scontri, avvenuti il 26 maggio scorso, in occasione dell’incontro di calcio Modena – Reggio Audace, svoltosi presso lo stadio Braglia.

Prima dell’inizio della partita, un centinaio di tifosi della Reggiana, nei pressi del cavalcavia Cialdini, avevano aggredito un gruppo di sostenitori della compagine modenese, che si stavano recando allo stadio. Aggressione sfociata in scontri e tafferugli. Solo l’intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine ha permesso di riportare la situazione alla normalità. 

L’identificazione dei responsabili è stata particolarmente difficile anche perché molti dei presenti erano travisati in volto e, a causa delle condizioni climatiche, avevano anche il capo coperto o gli ombrelli aperti per ripararsi dalla pioggia, situazioni che hanno complicato non poco l’attività investigativa.

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Casa Circondariale di Bologna: Tre Poliziotti Penitenziari intossicati finiscono al Pronto Soccorso.

Bologna 6 agosto 2019 - Il Sinappe informa che un detenuto africano, già responsabile pochi giorni fa di un’aggressione ad un Poliziotto Penitenziario, dopo aver distrutto la sua camera di pernottamento in mattinata, ha incendiato della carta ed il materasso presente in cella, tanto da rendere necessario l’intervento della Polizia Penitenziaria che, con la consueta professionalità ma con non poche difficoltà, è riuscita a mettere in salvo il detenuto stesso ed a spegnere l’incendio appiccato dal predetto recluso.
Purtroppo, tre Poliziotti hanno poi dovuto fare ricorso alle cure del caso presso il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino, per intossicazione da fumo.


"Ci è stato, inoltre, riferito - prosegue il comunicato del Sindacato - che il detenuto in argomento, oltre agli episodi descritti, continuerebbe a mettere in essere svariate condotte infrattive, sia a danno della sua persona (continui episodi autolesivi) che contro gli altri reclusi, creando nocumento all’ordine ed alla sicurezza dell’Istituto, in maniera pressoché costante. In virtù di quanto sopra enarrato, non si capisce perché non si dia seguito alla circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, trasferendo il detenuto presso altro istituto. Non possiamo tollerare l’atteggiamento evasivo dell’Amministrazione penitenziaria che continua a scaricare le sue colpe e la sua inconcludenza sul personale in divisa, unica vittima sacrificale del fallimento delle politiche carcerarie del dopo sentenza “Torregiani”, perdurando il quale saremo costretti a far seguire ulteriori iniziative, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela della salute e dei diritti contrattualmente riconosciuti al personale di Polizia Penitenziaria." - Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti

 

Mercoledì, 07 Agosto 2019 05:44

Borgotaro, catturati due topi d'auto modenesi

Padre e figlio modenesi avevano preso l'abitudine di trascorrere il fine settimana a Borgotaro, non tanto per godere del più mite clima della zona, bensì per svaligiare le auto di coloro i quali erano in cerca di sollievo dalla calura estiva lungo le sponde del Taro.

Negli ultimi tempi infatti, nelle località di Ghiare, Valmozzola e Solignano, era accaduto a diversi turisti di trovare l'amara sorpresa dell'auto danneggiata e svaligiata una volta ripresa la strada del rientro.. 

E anche la scorsa domenica è andato in onda il medesimo teatrino ma, grazie alla pronta attivazione del 112 da parte del derubato, i due presunti “topi d’auto” sono caduti nella trappola dei Carabinieri di Borgotaro.

L'immediata attivazione di posti di blocco e una capillare azione di controllo da parte di 4 pattuglie della Compagnia di Borgo Val di Taro ha consentito infatti di fermare e denunciare padre e figlio modenesi, trovati in possesso di strumenti idonei allo scasso, torcia, guanti e una somma di denaro corrispondente a quanto poco prima sottratto all’interno di un veicolo a Ghiare.

 

A Michele Luca D’Errico, studente di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma, andrà il premio dalla SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) per la miglior tesi di laurea del 2018 nell’ambito della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare.

La tesi di Michele Luca D’Errico, “Valutazione dell'antibiotico-resistenza al meropenem in microrganismi di origine umana, suina e bovina” (relatrice Silvia Bonardi, docente di Ispezione degli alimenti di origine animale), è stata selezionata ex aequo con quella di uno studente dell’Università di Teramo. Il premio è di 750 euro per ciascun vincitore.

Ancora da definire la data della cerimonia di consegna.

Riceviamo e pubblichiamo la posizione di Lgambiente sul taglio di alberi messo in atto durante l’estate a Parma e provincia.

Parma -

Una certa discussione hanno sollevato gli abbattimenti di alberi a Parma (in viale della Villetta e in via S. Michele) e a Monticelli Terme

Legambiente è stata silente pubblicamente perché ha cercato il dialogo con le Amministrazioni, con diplomazia per intervenire ove possibile per arginare la situazione. Se qualche risultato è stato ottenuto dal Comune di Montechiarugolo, con rinvio parziale dei tagli e disponibilità a rivedere il progetto, purtroppo quasi nulla è stato ottenuto dal Comune di Parma, se non promesse futuribili, comunque apprezzabili.

Legambiente ritiene opportuno, a beneficio collettivo, ribadire che è del tutto antiscientifico e scellerato il taglio degli alberi in piena estate, con l’unica eccezione del comprovato pericolo di crollo. In merito agli interventi effettuati nei giorni scorsi, questo pericolo poteva ritenersi attuale solo per alcuni dei numerosi pioppi bianchi di viale Villetta, a Parma. L’abbattimento completo dell’alberatura nell’intero viale è da considerarsi, oltre che uno sfregio, del tutto ingiustificato in questo periodo.  

I tagli di alberi di quest’estate purtroppo confermano l’arretratezza culturale di taluni politici e funzionari, e anche di agronomi, che continuano a considerare la vegetazione una decorazione urbana quando invece essa è un elemento vitale caratterizzante il contesto della città, e non solo il paesaggio rurale e forestale.

Legambiente, sperando di fare cosa utile, sottolinea ancora una volta alcuni punti fondamentali per una buona gestione del verde. 

Il punto di partenza è che gli alberi in città non sono un complemento d’arredo urbano al pari di una panchina o una fioriera. Sono un bene collettivo e un elemento di vita. Se pure la loro piantumazione in passato sia stata compiuta senza disegni progettuali precisi, oggi amministratori e progettisti devono sentirsi moralmente impegnati a tutelarli finché ciò sia possibile, e altresì l’esecuzione di lavori pubblici di risistemazione di strade deve essere fatta con particolare salvaguardia delle alberature (cosa che, al contrario, ha provocato seri danni a posteriori in viale S. Michele a Parma). 

Gli alberi hanno inoltre un alto valore di biodiversità come insegnano nelle loro opere i visionari: dagli accademici quali il prof. Mancuso, ai coltivatori come la famiglia Spaggiari, acclamati in pubblico e ignorati nella prassi. Gli alberi sono elementi di vita e contenitori di vita: abbatterli equivale a desertificare l’ambiente circostante e condannare a morte altre forme biologiche. Nelle loro fronde danno ospitalità ad insetti e uccelli che costituiscono un arricchimento della biodiversità, cosa ancora più preziosa in ambito urbano. 

Pertanto anche le potature non si debbono effettuare in estate, poiché causano un eccesso di stress all’albero che d’improvviso si ritrova senza fogliame e rami nel momento di massimo sforzo proteso a irrobustirsi. Inutile dire che gli alberi impiegano anni ad avere quelle altezze e quelle chiome e, segandone l’impalcatura, ce ne accorgiamo quando manca l’ombra oppure quando le raffiche di vento li fanno cadere come birilli. 

Ultimo aspetto, ma non meno importante, gli alberi contrastano le “isole di calore”, particolarmente pesanti in città piene di asfalto e lamiere. È ormai acclarato che la presenza di alberi abbatte la temperatura circostante dai 2 agli 8 °C. In base ad accertamenti empirici - quindi non validi scientificamente - effettuati da volontari nel viale della Villetta desertificato, nelle ore più calde della giornata la temperatura è stata fin di 12 °C superiore a prima.  

L’emergenza climatica – votata dal consiglio comunale – comporta il contrasto al surriscaldamento globale e, nell’azione locale, significa non solo incrementare il patrimonio arboreo ma mantenere il più possibile in vita quello attuale, specialmente d’estate.

La considerazione finale è che gli alberi, qualora necessario, vanno tagliati solo in periodo autunno-invernale, tra novembre e febbraio. La logica che porta ad effettuare i lavori pubblici in estate per comodità è una logica utilitaristica che denota pochezza scientifica e culturale in chi non sa distinguere tra un’asfaltatura e un’alberatura. 

La strada per diventare capitale verde è ancora lunga da percorrere.

I Carabinieri della Stazione di Pianoro (Bologna) hanno arrestato un 42enne albanese per evasione. È successo durante un controllo del territorio che i militari stavano effettuando in un parco del luogo. Alla vista del 42enne che stava passeggiando in compagnia di un connazionale, anche lui pregiudicato, i Carabinieri si sono avvicinati per accertare la posizione dell’uomo che si sarebbe dovuto trovare agli arresti domiciliari in un’abitazione situata in zona, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare che aveva recentemente ricevuto per reati in materia di droga.

Il 42enne ha ammesso le proprie responsabilità, sostenendo di essere evaso per fare due passi al parco e riattivare la circolazione sanguigna, in quanto la casa è piccola e non gli consente di camminare abbastanza. In sede di rito direttissimo, celebratosi nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna, l’arresto è stato convalidato e in attesa della sentenza, posticipata per la richiesta dei termini a difesa, il 42enne è stato nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari.

Due arresti, rispettivamente per stalking e maltrattamenti, accomunati da una caratteristica: gli uomini accusati e colti in flagranza sono recidivi, già denunciati e destinatari di provvedimenti che avrebbero dovuto impedirne il contatto con le vittime. Nei giorni scorsi, la Polizia Locale di Piacenza è intervenuta per porre fine al comportamento molesto e abusivo di entrambi, attualmente detenuti ai domiciliari su disposizione del Gip Luca Milani. Le indagini sono state svolte dal nucleo di Polizia Giudiziaria, con il coordinamento del Pm Matteo Centini.


Il primo caso riguarda un 62enne piacentino, dipendente di un istituto di credito cittadino, che già nell’ottobre 2018 era stato arrestato mentre pedinava la 40enne di nazionalità rumena con cui aveva avuto una relazione, interrotta dalla donna. Dopo un primo periodo trascorso in carcere e successivamente ai domiciliari, dal marzo 2019 era nuovamente libero, ma il processo a suo carico è tuttora in corso e permaneva, per lui, il divieto di avvicinamento. Tuttavia, un mese dopo la scarcerazione la ex compagna si è accorta della sua presenza nei pressi di un bar da lei frequentato, nonostante – per precauzione e su consiglio degli agenti – avesse variato gli itinerari che percorreva abitualmente. Nei giorni successivi, la donna ha sporto più volte querela nei confronti del 62enne, affermando di vederlo quasi quotidianamente appostato in un parcheggio della Provinciale 654 Valnure, dove lei stessa doveva necessariamente transitare per recarsi al lavoro: al suo passaggio, l’uomo le indirizzava baci o, da coricato sul sedile dell’auto, si alzava per farsi notare.


Grazie all’acquisizione dei filmati da impianti di videosorveglianza della zona, nonché a seguito del servizio di scorta avviato dalla Polizia Locale a tutela della signora rumena, il piacentino è stato filmato e fotografato mentre la pedinava. Ulteriori verifiche hanno permesso di accertare non solo che l’uomo, nel periodo considerato, risultava in malattia (con l’accortezza di rientrare sempre a casa entro le 17, per rispettare la fascia oraria di reperibilità sino alle 19) ma anche che, nel tentativo di non farsi riconoscere, aveva noleggiato diversi veicoli, del cui affitto sono state registrate le schede. Inoltre, lasciava consapevolmente a casa il proprio telefono cellulare, in modo da non poter essere localizzato. Di qui l’arresto e la detenzione ai domiciliari, nonché la richiesta di un aggravamento della misura cautelare in corso.


Il secondo caso riguarda invece un 42enne albanese, residente a Castelsangiovanni, già arrestato nell’aprile scorso per maltrattamenti nei confronti della moglie e delle figlie minorenni, la più grande delle quali era stata minacciata con un coltello alla gola. L’attitudine particolarmente violenta dell’uomo ne aveva determinato l’allontamento dall’abitazione di famiglia, con divieto di avvicinamento. Ciò nonostante, regolarmente si recava a casa della moglie e delle figlie, reiterando le minacce nei confronti della prima per motivi di gelosia. Grazie alla segnalazione dei Servizi Sociali di Castelsangiovanni, che hanno raccolto le confidenze di una delle figlie, il 42enne è stato nuovamente arrestato ed è ora ai domiciliari.


“Ancora una volta – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Luca Zandonella – l’operato della Polizia Locale è stato determinante, già nella fase di ascolto delle segnalazioni e per la tempestività nell’intervento, come sempre mirato all’obiettivo prioritario di proteggere le vittime da ulteriori abusi. Chinque subisca minacce o sia oggetto di stalking, ha la possibilità di rivolgersi a un nucleo specializzato della Polizia Locale. Un punto di riferimento prezioso e fondamentale – aggiunge Zandonella – per garantire alle persone coinvolte la consapevolezza che denunciare è il primo, essenziale passo da compiere. Chi è vittima di queste gravi e inaccettabili pressioni, o chi dovesse venire a conoscenza di episodi che riguardano altri, non esiti a contattare i nostri agenti, sulla cui sensibilità e attenzione nel contrastare la violenza di genere si può sempre contare”.

Martedì, 06 Agosto 2019 09:13

Un italiano di 66 anni assassinato a Zurigo

Zurigo, ucciso un italiano. Il cadavere di un 66enne italiano rinvenuto in un SUV poco prima delle 05.00 da un passante. La Polizia cerca testimoni

Un italiano di 66 anni è stato trovato morto in un'auto stamani a Zurigo. Stando ai primi elementi dell'inchiesta è rimasto vittima di un omicidio. L'allarme, è stato dato poco prima delle 05.00 da un passante, che ha notato una persona inanimata in un Suv parcheggiato nel posteggio della piscina comunale Auhof, nel quartiere di Schwamendingen, a nord-ovest del centro.

La vettura aveva targhe svizzere, riferiscono le autorità, senza specificare di quale cantone. Per ora però la dinamica e i retroscena del delitto permangono misteriosi. La ha reso noto, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la polizia cantonale. La polizia ha lanciato un appello ad eventuali testimoni o a persone che possono aiutare a far luce sul fatto di sangue.

(5 agosto 2019)

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