Domenica, 15 Ottobre 2017 09:39

A Modena lo Champagne di eccellenza.

Anche Alessandro Scorsone, maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, giornalista, consulente e grande conoscitore del vino, presente al Forum di Modena.

da L'Equilibrista Modena 8 Ottobre 2017 – Forum Guido Monzani - Ed ecco che l'argenteria di Francia entra nella tradizione emiliana andando a solleticare le papille di esperti, enogastronauti e grandi illustri tecnici del Mondo del vino italiano. L'appuntamento è stato seguitissimo ed ha fatto emergere quanto mai il Pubblico si stia stratificando ed elevando a proposito di vino.

20171008 132404 2Il mio pomeriggio si apre fortunatamente senza intoppi e data la grande affluenza all'ingresso devo dire che è stata una bella fortuna arrivare per tempo. Tutto sembra svolgersi come da copione, le brigate di Sommelier di Associazione Italiana Sommelier fanno il loro consueto briefing prima di prendere posizione, agenti e distributori parlano al telefono e ricercano freneticamente colleghi o amici che si fanno largo fra la gente, mentre i produttori appena tornati da un pranzo tradizionale modenese vogliono tuffarsi nella kermesse il prima possibile per narrare zone, terroirs, passioni, esperienze di vita e testimonianze di famiglia.

Saluto colleghi o dirigo un accenno a chi sta telefonando perché sono certo che li ritroverò dopo con più calma, quando mi sento chiamare e del tutto stupito incrocio un vero gentlemen del vino internazionale, un' icona conosciuta al grande pubblico che ho avuto la fortuna di incontrare spesso nelle mie tappe e con il quale ho potuto condividere un momento di formazione che per me è stato davvero fondamentale. Parliamo di Alessandro Scorsone, maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, giornalista, consulente e grande conoscitore dell'anima del vino nel Mondo.

Inizia quindi un piacevolissimo scambio di idee e di pareri su quanto vedremo, l'emozione è grande e ne capisco l'importanza quando entrando, vediamo l'organizzazione e la disposizione delle cantine e dei vignaioli che incrociano i nostri sguardi con sorrisi di stima e grande voglia di esprimere al meglio il loro lavoro fatto di passione e arte.

Non ci servono particolari programmi, ognuno di Noi oggi ha le sue passioni e prima di ritrovarci per commentarle, viene naturale prendere il largo e andarle a degustare autonomamente. Credo infatti che ogni buon degustatore debba portare la sua personale esperienza ed interpretazione distaccandosi da colleghi per poi ritrovarsi per commentare insieme le sensazioni e condividere punti in comune per una continua crescita.

Mi giro un attimo e senza pensarci mi ritrovo al secondo piano dove è stata allestita la Cote de Blancs e quindi senza esitazione, vado da una Maison che stimo davvero molto e che mi ha rapito anche recentemente per il suo taglio e perché no, il suo packaging davvero interessante. Nonostante i primi minuti di apertura, Agrapart, rigoroso"récoltant-manipulant" è già popolato ma non c'è ancora assembramento e decido quindi di patire da qualcosa che conosco bene per apprezzarne la sicura conferma.

Il 7Cru rappresenta l'eccellenza prodotta nei suoi vigneti allocati presso Bergeres Les Vertus, Cramant, Oiry, Oger, Oiry e Avenay Val d'Or e Mardeuil che da poco sente l'influenza anche di un tocco di personalità in più regalata dal pinot nero che non ne muta assolutamente l'eleganza. La personalità agrumata e gentile unita alla grande pulizia di bocca, sottendono una lieve ed apprezzata nota di croccantezza di mela verde e polpa di cedro che ritornano a dare coerenza al naso ed al palato insieme, per regalare una apprezzata mineralità e misurata struttura dimostrando grande sostanza del frutto. Vibrante e agile è sicuramente all'altezza delle mie aspettative. Noto con estremo piacere poi Mineral nella versione Magnum, vera chicca enologica che Pascal Agrapart ha certamente allevato ottimamente in vigna. Lo approccio preparato ad una decisa esplosione di gusto che infatti invade il palato con ricchezza, fierezza ed imponenza. I suoi cinque anni sui lieviti hanno portato massa setosa senza togliere nulla alla sua giovane progressione tanto che le note di frutto evoluto e di ritorno minerale prodigioso hanno solo esaltato.

20171008 Alessandro ScorsoneMentre tutti i protagonisti della cote de blanc si stanno ancora finendo di sistemare nell'angolo in fondo della sala, approfitto dell'attimo di calma per visitare un altro grande produttore che stimo molto, si tratta di Erick De Sousa con il quale mi intrattengo e cerco di cogliere segreti e studiarne le movenze. Parlo di stile vero perché utilizzare ancora nella "moderna agricoltura" il cavallo da tiro e comportarsi come un biodinamico a tutto tondo, ottenendo tali qualità, significa essere davvero motivati e bravi. Erick mi coinvolge e sento tutta la sua gamma, ma certamente oggi MYCORHIZE mi colpisce particolarmente perché ne comprendo la struttura vigorosa e il grande ventaglio di profumi che spaziano dal fieno tagliato fresco, la mela matura e soprattutto la nota iodata di terreno calcareo che inebria e riequilibra la straordinaria lunghezza che questo prodotto sa dare. L'intuizione è stata geniale e del tutto naturale, perché si è trattato di sfruttare la capacità della miccoriza di creare nutrimento per la pianta, grazie al dissolvimento della roccia madre regalando rinnovato nerbo fra suolo e vite.

Distolgo lo sguardo e incrocio quello di Alessandro che mi introduce verso qualcosa che non conoscevo perché onestamente solo per quel famoso: "sentito dire", ed è qui che mi imbatto in Enrico Baldin e la sua Encry. Mentre sono rapito dalle parole di Scorsone che mi decanta alcuni particolari intimi dell'amico e produttore, sentiamo una serie di prodotti e devo dire che sono stupito dalla sua gran cuvee zero dosage, perché è davvero diretto, centrale al palato e per niente sgarbato ma del tutto equilibrato, direi lineare fino al retrogusto tanto da chiudere educato, mantenendo comunque una personalità da gran cru in effetti, davvero una bella interpretazione, complimenti.

Ho nuovamente smarrito, strada facendo, il buon Alessandro; ma mi rifaccio dalla perdita subita seguendo la scia di altri cinque calici che con il mio nel frattempo sono diventati sei. Sono a fianco ad altri colleghi ma visto dove sono e da quello che vedo alla sommità del mio bevante, esito solo per poco ed alla cieca potrei giurare di trovarmi davanti a lui, Piper-Heidsieck reserve 2008. L'olfatto regala tostature di nocciola, tutte ben calibrate devo ammettere, tanto da mantenere al contempo acidità e grande persistenza che ritrovo in bocca e permettermi di poterlo definire tranquillamente ampio e stratificato sia per profondità che ventaglio gustativo. Manca forse di persistenza sul finale ma l'olfattivo e la tessitura di palato hanno ampiamente equilibrato questa lieve mancanza.

Cambio decisamente zona e mi tuffo in quello che è uno dei vitigni che prediligo, ne ammiro il ruvido carattere che spesso riconosco all'interno di apprezzatissime cuvee per struttura e grande duttilità. Non posso quindi che sentire Mary Sessile ed il suo Rubis, pinot meunier in purezza che si presenta all'olfattivo con una stuzzicante rosa canina, fragolina di sottobosco e ribes appena accennato. Alla beva è sincero, esaltato da un finale che ricorda quello della anguria fresca con perlage comunque fine concorde con quanto esaminato al visivo.

Dopo questa degustazione sui generis, continuo la mia galleria di produttori e di grandi vignaioli, soprattutto ne apprezzo lo spirito di unione e la capacità di fare sistema, qualità che li propone come regione unita che sa come fare la differenza sempre e dovunque.

C'è da imparare in questo.

La giornata volge al termine ma manca ancora qualcosa, la sorpresa più bella non tarderà ad arrivare e sarà l'ennesimo regalo del mio incontro del primo pomeriggio a rivelarlo. E' Alessandro Scorsone che ancora, grazie alla sua infinita passione, mi introduce all'interno della degustazione di giornata al cospetto del padrone di casa, il dott. Massimo Sagna, Presidente di Club Excellence. Persona veramente ospitale e di grande classe che con la sua semplicità ha reso una fugace degustazione il vero asso di giornata. Con competenza e grande professionalità mi ha presentato Cristal Brut Millesime - Louis Roederer 2009.

La sua introduzione è impeccabile e nonostante la grande ed entusiasta folla che ci circonda, riusciamo a scambiare due parole sul progetto e sull'iniziativa che sicuramente lo ha inorgoglito ed ha portato grande merito a lui e a tutta l'organizzazione. Questo grande vino si presenta cremoso e certamente brillante, con riflessi che virano al paglierino intenso ma sempre vivo. La nota finissima di gesso accompagna il palato dall'entrata al finale di bocca e si alterna sistematicamente con un frutto elegante di buccia d'agrume. La cosa che impressione è la chiusura, così persistente, piacevolmente lunga tanto da portare il frutto ad amalgamarsi perfettamente con un finale che termina asciutto e adatto ad abbinamenti di alto spessore gastronomico.

Giornata di grande spessore alla quale sarebbe bene abituarsi perché il vino è una cosa seria, è fatto di impegno e lavorato da persone straordinarie che mettono del loro meglio per realizzare un'opera d'arte ogni stagione rischiando e andando contro ad eventi che possono vanificare tutto. L'alta percentuale di fallimento rende questo mestiere uno dei più complicati che ci siano ma fortuna loro, uno dei più belli da sempre.

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Editoriale: Ma come pensano? - Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano. - Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza. - Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma - Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy" - Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena - Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE -

SOMMARIO Anno 16 - n° 41 15 ottobre 2017
1.1 editoriale
Ma come pensano?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.
4.1 Latte & Formaggio Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma
4.2 made in italy Mulino Alimentare a Colonia.
5.1 made in italy Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy"
6.1 sicurezza alimentare Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena
6.2 sicurezza alimentare Gli "Spinaci Millefoglie Bonduelle" surgelati sono sicuri.
7.1 Culatello e "Verdi" Sua maestà il Culatello di Zibello Dop celebra il compleanno del Maestro Giuseppe Verdi
7.2 gelato con glifosato Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE
8.1 Rischio idraulico 13 ottobre: Giornata Internazionale per la Riduzione del rischio di disastri naturali
9.1 carne Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171015-Cibus COP 

 

Quando ormai sembrava che il mercato fosse inchiodato ecco che un nuovo aggiornamento dei dati USDA muove drasticamente i listini.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 ottobre 2017 - Una drastica impennata, inaspettata solo giovedì mattina, dopo che nuove stime USDA sono state pubblicate.

Le chiusure dei mercati di giovedi sera:
SEMI nov 992 (+26,6) gen 1002,4 (+26,4) mar 1012 (+26,4)
FARINA oct 322,7 (+11,5) dic 326,3 (+11,4) gen 328,3 (+11,3)
OLIO oct 33,07 (+0,16) dic 33,28 (+0,13) gen 33,45 (+0,12)
CORN dic 349 (+3) mar 362,6 (+3,2) mag 371,6 (+3,6)
GRANO dic 430,4 (-2,6) mar 449,4 (-2,6) mag 461,6 (-3)

Proviamo a suggerire delle considerazioni "plausibili" sui nuovi fatti.
Gli operatori si aspettavano un aumento delle produzioni e invece questo non è avvenuto seppure il differenziale, per quanto concerne le produzioni USA, non particolarmente rilevante. La produzione USA è stata infatti stimata a 120,58 milioni di tonnellate contro quella degli analisti a 121,02 e USDA settembre 120,59.
Probabilmente, il fatto che non si siano riscontrate produzioni migliori, questo ha dato l'impulso ai fondi di spingere sull'acceleratore per una più decisa posizione rialzista.

Le rese per acro statunitensi dei semi di soia sono state stimate al ribasso rispetto a quelle di settembre seppure la produzione USA sia rimasta pressoché uguale per l'aumentata superficie investita.
Gli stock di fine raccolto 2016/17 sono diminuiti, così come pure è stata diminuita la stima degli stock del raccolto 2017/18 che da 12,93 milioni di tonnellate sono scese, a settembre, a 11,72.
Quest'ultimo è effettivamente l'unico indicatore che avrebbe giustificato una ripresa dei prezzi. Infatti, anche la stima della produzione del Brasile a 107 milioni di tonnellate era già entrata nella stima dello scorso settembre, così come peraltro confermavano i dati diffusi ieri dal CONAB: da 114 milioni di tonnellata del 2016/17 a 107 del 2017/18.

Il rialzo del seme ha sostenuto anche quello del corn e del grano, ma le cifre dell'USDA ,su questi ultimi, sono state tutte sostanzialmente ribassiste.
Nelle prossime giornate verificheremo se i fondi riusciranno a dare rinnovata spinta al mercato o se questo si accomoderà, ancora un'altra volta, sul segno di stabilità.

Il mercato delle bioenergie è ancora alla ricerca di mais inquinato da B1 e sottoprodotti di vario genere, specie ora che i cruscami di grano stanno arrivando a quotazioni non più particolarmente convenienti.


Indicatori internazionali 13 ottobre 2017


l'Indice dei noli è salito a 1458 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18265

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Tracce di erbicida nel gelato americano Ben & Jerry, marchio reperibile nelle gradi catene di supermercati europei.

10 ottobre 2017 - La denuncia è stata presentata dal partito dei Verdi e ha scatenato la bufera al parlamento europeo. Nello specifico il diserbante è il glifosato anche se le tracce riscontrate sono sotto la soglia minima per la sicurezza umana.

Questo è un erbicida controverso perché il prodotto sarebbe cancerogeno.

È l'ingrediente attivo del marchio Roundup della multinazionale americana Monsanto. Secondo gli scienziati, che hanno seguito il caso, la contaminazione potrebbe essere avvenuta attraverso l'alimentazione delle mucche oppure dagli ingredienti aggiunti, come ad esempio i biscotti e gli arachidi.

La notizia preoccupante arriva però da Gilles-Eric Seralini, un biologo francese spesso contestato, che ha dichiarato: "Sono abbastanza sicuro che in questi gelati oltre al glifosato ci siano residui di petrolio e livelli di arsenico che creano problemi di salute nei bambini e negli adulti che li consumano abitualmente".

Lo studio, condotto da un team scientifico in Francia, Paesi Bassi, Germania e Gran Bretagna, ha scoperto tracce di glifosato in 12 dei 14 prodotti analizzati con una quantità massima di 1,23 nanogrammi per millilitro.

I ricercatori hanno dato a topi per due anni una concentrazione di glifosato che era 25 volte inferiore a quello che è stato trovato nei gelati, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Dopo due anni, hanno mostrato danni ai reni, al fegato e alla tiroide. Il professor Jan Tytgat, tossicologo presso il KULeuven sottolinea che la ricerca di glifosato nella catena alimentare non è nuova. "Lo abbiamo trovato già in birra, soia e pane, e ora anche in ghiaccio", ha detto.

Questi valori devono essere aggiunti cumulativamente se il consumatore li consuma tutti. "Non sappiamo ancora quanto sia pericolosa questa esposizione a lungo termine", ha dichiarato il professor Tytgat.

Una nuova tegola per i paesi europei investiti dal problema delle uova contaminate con l'insetticida Fipronil.
Lecce, 10 ottobre 2017

Domenica, 15 Ottobre 2017 06:39

Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.

Bovino da carne: la ripresa dei prezzi alla produzione migliora redditività degli allevatori. Il mercato dei bovini, dopo anni di crisi, dà importanti segnali di ripresa.

I prezzi in allevamento dei bovini da carne evidenziano, nei primi 9 mesi del 2017, un livello superiore a quello registrato nei due anni precedenti: in aumento i prezzi per tutte le categorie (vacche +11%; vitelloni +5%; vitelli da macello +4%).

Il buon andamento dei prezzi e un tasso di crescita dei costi di produzione inferiore hanno determinato il miglioramento dei margini degli allevatori. Le aspettative per gli operatori sono positive e ciò ha comportato la ripresa dell'acquisto all'estero dei vitelli destinati all'ingrasso.

Dopo 5 anni di flessioni continue interrotte solo nel 2016 da una lieve ripresa, nei primi sei mesi del 2017 sono stati importati oltre 163 mila vitelloni sopra i 300 Kg (+7,9%), dato che consente di stimare un prossimo incremento di offerta (circa 3% nel complesso) delle macellazioni di vitelloni nei mesi da ottobre a febbraio.

Anche gli acquisti domestici di carni bovine relativi ai primi otto mesi del 2017, dopo 10 anni di cali continui, evidenziano un aumento della spesa dell'1,2% rispetto all'anno precedente.

Tale crescita è da imputare solo in parte alla crescita dei volumi (+0,1%) mentre più influente è stata la scelta di referenze di più alto prezzo medio: i consumatori hanno dato maggiore spazio alle carni bovine elaborate (+38% su una quota del 4%), sostituendole sia ai tagli freschi di vitello (-0,3%) che di bovino adulto (-1,3%).

20171005-Ismea produzione-carne-pasi UE

(Ismea 5 ottobre 2017)

Si tratta di una giornata importante, istituita dall'ONU, per riflettere sulle strategie e sui comportamenti da adottare per mitigare il rischio di disastri ambientali.

Piacenza, 12 ottobre 2017 - Temi significativi per l'intera collettività e più che mai attuali: non è un caso che a ridosso di questa Giornata è in calendario, anche a Piacenza, per sabato 14 ottobre, l'iniziativa "Io non rischio" a cura di amministrazioni comunali e Protezione Civile.

Per il Consorzio di Bonifica di Piacenza quella del 13 ottobre è una data significativa dal momento che una parte rilevante delle nostre attività è proprio indirizzata al presidio idrogeologico. I nostri interventi in materia si declinano in modo differente a seconda della tipologia di territorio: in montagna operiamo nella lotta al dissesto idrogeologico (gestione e manutenzione di strade rurali, difese spondali, briglie, pulizia del reticolo di canali minori, ...) e in pianura nella riduzione del rischio idraulico (gestione e manutenzione dei canali di bonifica e degli impianti).

La manutenzione ordinaria
"La manutenzione ordinaria diventa di per sé un imprescindibile intervento di prevenzione", ricorda il nostro Presidente Fausto Zermani: "E' indispensabile, proprio quando parliamo di prevenzione, porre l'accento sulla manutenzione".
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza destina alla manutenzione ordinaria di impianti, canali e opere di bonifica montana circa i due terzi di quanto chiesto annualmente alla contribuenza (9 milioni e mezzo circa).

Gli interventi straordinari
La manutenzione ordinaria però non è sufficiente a riparare popolazione e territorio dai disastri ambientali, come i fenomeni degli ultimi anni hanno dimostrato. Si è dovuti infatti ricorrere, dopo importanti alluvioni o frane, a finanziamenti straordinari per poter fronteggiare i danni. Si pensi che, solo dal 2015, ricorrendo a ordinanze di protezione civile e con finanziamenti della regione Emilia Romagna, il Consorzio di Bonifica di Piacenza sta gestendo 2.202.000 euro, suddivisi in 10 cantieri.

La prevenzione
"Il nostro Consorzio, in tema di prevenzione strutturale" -dice Pierangelo Carbone, Responsabile Ufficio Progettazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza- "ha messo a punto diversi progetti e studi per la realizzazione di casse di espansione (a protezione di aree urbane), di impianti di sollevamento (a protezione delle aree depresse), di scolmatori, di canali diversivi e di opere di bonifica montana. Progetti che richiedono, per la loro attuazione, adeguati finanziamenti. Siamo in attesa che prenda corpo e fattività il Piano Nazionale che affronta in modo sistematico, e su scala nazionale, il problema della lotta al dissesto". Anche il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha partecipato alla stesura del Piano con progetti importanti relativi al nostro territorio. "Attendiamo", prosegue Carbone "che dopo il finanziamento delle aree metropolitane il Piano possa dar corso al finanziamento degli altri progetti".

L'educazione
"Alla manutenzione ordinaria e alla prevenzione va affiancata l'educazione a causa della sempre più difficile prevedibilità dell'entità dei fenomeni" ci spiega Filippo Volpe, Direttore dell'Area Tecnica del Consorzio di Bonifica di Piacenza. "Occorre diffondere un'educazione al rischio in modo sistematico, soprattutto nelle aree più vulnerabili".

Le riflessioni delle autorità e degli esperti
Vista l'importanza per tutta la comunità di un dialogo fra Consorzio di Bonifica di Piacenza e istituzioni, su un tema così rilevante, abbiamo interpellato Regione, Provincia, Comune, Enti e Sindaci.

"Il tema del rischio di disastri naturali è purtroppo sempre attuale ma spesso viene sottovalutato o percepito come 'distante' da una larga fetta della popolazione" commenta Sandro Nanni di Arpae-SIMC (responsabile Centro Funzionale per il rischio idrogeologico-idraulico Regione Emilia Romagna).

L'assessore regionale Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna, ci ricorda gli interventi regionali: "Solo al territorio piacentino colpito dall'alluvione, in due anni sono stati destinati 31 milioni per 238 cantieri, oltre l'80% dei quali già chiusi. Nei prossimi mesi partirà un nuovo pacchetto di lavori per 3 milioni e mezzo di euro: comprende il consolidamento della frana dei Sassi Neri a Farini; la messa in sicurezza dell'abitato di Pecorara e gli interventi lungo i 20 chilometri dell'intera asta fluviale del torrente Arda. All'impegno nell'utilizzare in modo efficace e in tempi celeri le risorse, abbiamo unito l'istituzione dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile: mi piace definirla la prima Agenzia Resiliente del Paese, un'unica struttura che riunisce in sé l'intera filiera di prevenzione, protezione, previsione e intervento in caso di calamità. E ancora: abbiamo attivato un nuovo sistema di allertamento. A queste azioni serve comunque affiancare una vera alleanza per la sicurezza del territorio tra tutti i soggetti competenti. Insieme si può fare di più e meglio: in quest'ottica, i Consorzi di Bonifica costituiscono un elemento fondamentale. In collaborazione con Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni), stiamo reinvestendo in montagna gli introiti della contribuenza di bonifica: solo a Piacenza, nel 2017, si avvieranno 40 cantieri in Appennino. Lo scorso luglio, con la L.R. 16/17, abbiamo inoltre tradotto in norma la sperimentazione di successo avviata in alcuni territori, dove ai Consorzi è stata affidata la gestione del reticolo idrografico minore: un modello virtuoso che mi auguro possa essere adottato anche alla nostra provincia".

Patrizia Calza, vice Presidente della Provincia di Piacenza, pone l'accento sul rapporto fra cambiamenti climatici, fragilità del nostro territorio e necessità di "attenzione particolare in termini di risorse finanziarie e di interventi di messa in sicurezza" sottolineando la necessità di "promuovere e sostenere iniziative volte a diffondere conoscenze e consapevolezza sull'importanza delle pratiche di prevenzione e mitigazione".

Da Fiorenzuola d'Arda arrivano le dichiarazioni del sindaco Romeo Gandolfi: "Ritengo sia fondamentale sensibilizzare l'intera popolazione." Il sindaco parla dell'importanza della periodica e costante pulizia di fiumi e torrenti. "Per quanto concerne invece il discorso dighe mi considero fortemente favorevole. Le dighe sono utili per mitigare il flusso dell'acqua e come risorsa idrica per il territorio. Fiorenzuola e la Val d'Arda devono ringraziare la diga di Mignano che ha evitato che succedesse il peggio durante l'alluvione del 2015 che al contrario purtroppo non ha lasciato scampo alla Val Nure".

Il sindaco di Caorso, Roberta Battaglia, ribadisce la necessità della manutenzione."Ritengo che sarebbe necessaria una maggior pulizia dei corsi. Indispensabile anche dragare i letti, perché non possiamo continuare ad alzare gli argini. Si dovrebbe mantenere una maggior pulizia dei canali. La sinergia fra enti e l'attenzione legata alla prevenzione risultano essere fondamentali".

"La fortuna di vivere dove scorrono corsi d'acqua" - dice Manuela Sogni sindaco di San Pietro in Cerro - "non è scontata e non va sprecata. Divulgare la buona pratica della tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio da parte di ogni cittadino, in sinergia con Enti e Istituzioni, è un obiettivo importante e noi lo perseguiamo".

Sergio Copelli, sindaco di Ponte dell'Olio e Presidente Unione Alta Valnure sul tema della riduzione dei rischi di disastri naturali richiama, fra gli interventi, il fatto di "aver dotato tutti i comuni di un piano di emergenza di Protezione Civile e ogni comune di un Centro Operativo Comunale, dotato di kit radio". Punta poi alla definizione dei vari strumenti per informare tempestivamente la popolazione in caso di rischio (pannelli stradali, Alert System e campagna di reclutamento di volontari per la Protezione Civile il comune di Ponte dell'Olio ha poi introdotto i Referenti di Frazione di Protezione Civile).

Ancora sull'importanza della pulizia (di cunette, fossi e canali) è l'intervento di Giovanni Malchiodi sindaco di Ferriere che ribadisce, nel concreto di questa stagione, la necessità, approfittando dell'assenza di piogge, di fare la prevenzione idraulica: "in tali condizioni si lavora al meglio e quindi si può esser pronti poi a contenere eventuali disastri causati da piogge abbondanti".

L'amministrazione comunale di Sarmato pone l'accento sulla numerosa popolazione faunistica (nutrie, istrici, tassi e volpi) che "sta provocando erosione e frane delle sponde e degli argini. E' intenzione dell'amministrazione sensibilizzare quei cittadini, in grado di farlo, ad aderire ai nuclei abilitati, e già operanti, allo scopo di contenimento della fauna e alla prevenzione dei rischi causati da quella presenza".

Una giornata, quella del 13 ottobre, destinata a far riflettere e a far agire.

20171012-Cassa di espansione zona Farnesiana PC 1

Per la prima volta in Emilia-Romagna una banca offre agli imprenditori un servizio gratuito di consulenza organizzativa e finanziaria.
L'iniziativa è di Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente anche a Modena, che propone alle aziende clienti un coach esperto di management (esterno alla banca) per accompagnare l'imprenditore nello sviluppo della sua impresa e nella soluzione dei problemi.
Il servizio si chiama Business&Financial Coaching. Nel mondo anglosassone, dove è assai utilizzato, capita che le banche lo vendano ai propri clienti.

Emil Banca, invece, lo offre alle aziende senza alcun costo. La consulenza sui temi finanziari e organizzativi si svilupperà in sei sessioni di un ora e mezza da tenersi ogni 15 giorni nella sede dell'azienda o in una filiale della banca. Il coach, a differenza dei classici consulenti, non studierà l'azienda per poi fornire una soluzione, ma cercherà di trovare la strada per migliorare dialogando con l'imprenditore o con chi gestisce l'impresa. Supportato dal coach, l'imprenditore (o il direttore finanziario) potrà ottenere risultati significativi su aspetti quali la strategia economico-finanziaria che l'impresa sta adottando e le sue implicazioni.

«Abbiamo investito in questo progetto soprattutto per aiutare il tessuto economico regionale ad accrescere le proprie performances - spiega il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia - Per la prima volta questo servizio verrà offerto alle imprese gratuitamente. È un modo per affermare una volta di più la nostra natura cooperativa e non lucrativa. La ricerca del bene comune, infatti, passa anche da un supporto innovativo alle imprese che, con il loro lavoro, creano benessere diffuso».

Per questo servizio Emil Banca ha stretto una collaborazione con la YouManage Coaching&Change di Massimo Ferrante. Si tratta di un professionista indipendente, che rispetta un codice etico e deontologico e garantisce all'impresa la totale riservatezza delle informazioni. Il coach non sarà, infatti, un consulente della banca e non deve essere percepito dall'impresa come ispettore, advisor o certificatore, cioè un professionista che trasmette informazioni alla banca. Il coach lavorerà direttamente ed esclusivamente per l'impresa.

«Il coaching è uno strumento potente perché conduce l'imprenditore a sviluppare nuove capacità, vedere i problemi da prospettive differenti, liberarsi di idee bloccanti e pregiudizi, ma soprattutto a costruire soluzioni nuove per sé e per l'impresa - afferma il fondatore e ceo di YouManage Massimo Ferrante - Nel momento in cui, grazie all'iniziativa di Emil Banca, possiamo impattare un numero più elevato di imprese e portarle a sviluppare appieno il proprio potenziale, rendiamo un grande servizio al territorio perché stiamo rendendo più forte il suo tessuto produttivo e la sua capacità di creare ricchezza e occupazione con un servizio all'avanguardia, una formula innovativa e a costo zero per l'impresa».

(Fonte: Confcooperative MO)

Anuga - Federalimentare difende Made in Italy: ritirati prodotti Italian Sounding Ministro Martina: "Presidio essenziale per tutelare nostra filiera"

Colonia, 10 ottobre - Arriva da Anuga, la più grande fiera del mondo dedicata al food, una nuova importantissima conferma per il Made in Italy. L'alimentare italiano, infatti, ha dato grande prova di sé in Germania mettendo in mostra la sua eccellenza con ben 1200 imprese, aggiudicandosi così il titolo del Paese in assoluto più rappresentato, battendo anche i padroni di casa. Non solo numeri però, anche qualità e innovazione hanno distinto la produzione italiana su cui per la prima volta Federalimentare ha attuato un'attività di vigilanza e tutela.

20171017-Italian-Sounding4Nei giorni della fiera, infatti, Federalimentare, in collaborazione con Fiere di Parma e con uno studio legale italo-tedesco, ha attivato per le sue aziende presso lo stand Cibus un desk gratuito di ascolto, consulenza legale e intervento contro l'Italian Sounding, una fra le più subdole forme di comunicazione ingannevole per il consumatore che si sostanzia attraverso l'attribuzione di origine italiana ad un prodotto che in realtà non lo è.

"È essenziale —ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina—un presidio costante che tuteli e protegga la vera italianità. Il lavoro fatto con Federalimentare ad Anuga è, in questo senso, un passo importante per contrastare concretamente il fenomeno dell'Italian sounding e per tutelare tutta la filiera agroalimentare italiana".

Un servizio che ha dato subito i suoi frutti. Alcuni prodotti con nomi evocativi dell'italianità, da Pasta Ciao alla passata Tomatino, con tanto tricolore in bella mostra, pur senza aver nulla a che fare con il nostro Made in Italy, sono stati ritirati grazie al pronto intervento del desk negli stand della Serbia, dell'Ucraina, della Grecia, della Turchia, di Panama e della Romania, caso quest'ultimo ora al vaglio del tribunale di Colonia. In certi casi si è trattato di ritiro volontario dopo la segnalazione, in altri di una conseguenza a misure legali come la diffida. Scaricabili a questo link alcuni esempi di Italian Sounding riscontrati in fiera: https://we.tl/l0mM2N6NqC .

"Finalmente il real Italian viene riconosciuto e tutelato anche fuori confine e non solo contro denominazioni o trade mark, ma anche contro l'Italian Sounding - ha commentato Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare - Un'azione necessaria se pensiamo che il giro d'affari maturato da prodotti contraffatti e Italian Sounding si attesta ben oltre i 60 miliardi di euro, un terzo dei quali solo sul mercato americano".

Anche secondo Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, "Il desk ad Anuga, oltre ad essere la continuazione ideale e legale del percorso di Cibus, da sempre l'evento fieristico di riferimento dell'Authentic Italian, è la testimonianza della validità di una alleanza strategica tra Fiere di Parma e Koeln Messe che garantisce, a livello mondiale, visibilità e promozione nonché tutela al nostro Made in Italy Alimentare".

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Mercoledì, 11 Ottobre 2017 15:58

Sant'Orsola, la casa dei trapianti 'raddoppia'

Al via i lavori per realizzare - grazie ad Atcom e al sostegno del Progetto Carta Etica di UniCredit – 6 nuove stanze per accogliere trapiantati e pazienti in attesa del compimento dell'iter terapeutico.

Bologna, 11 ottobre 2017

Al via i lavori per realizzare 6 nuove stanze, più servizi, a Tetto Amico, la casa che al Sant'Orsola ospita i pazienti che sono stati sottoposti a trapianto o in lista d'attesa e i loro accompagnatori. Aumenterà così del 50% la possibilità ricettiva della struttura, gestita da Atcom e da altre associazioni, che durante l'ultimo anno aveva offerto 4.404 giornate di degenza gratuite, la maggior parte per trapiantati di cuore (adulti e pediatrici), ma anche di fegato, rene o per pazienti affetti da ipertensione polmonare.

Attualmente Tetto Amico gestisce un'area di circa 640 metri quadri, collocata al 2° piano del padiglione 29, composta da 13 camere singole, lavanderia, soggiorno, cucinetta, salone con TV e biblioteca. Tra i servizi che vengono forniti, sempre gratuitamente, la pulizia delle camere, il cambio delle lenzuola settimanale e il pranzo, per ospite e accompagnatore, presso la mensa aziendale.

Nell'ottobre scorso sono stati individuati ulteriori spazi al primo piano sempre del padiglione 29, con una superficie netta di 285 metri quadrati, per un possibile ampliamento del Tetto Amico. Qui saranno realizzate 6 camere con un posto letto e una poltrona-letto e bagno, due zone soggiorno, una cucinetta attrezzata per colazione cena e un servizio igienico comune. L'intervento prevede il rifacimento degli impianti elettrici e la tinteggiatura generale, è previsto inoltre il rifacimento del pavimento del corridoio e la sostituzione delle vasche da bagno con docce e nuovo arredamento completo (letto, poltrona letto, frigorifero, tavolo, sedie, tv, telefono, ecc..)

L'intervento è stato finanziato dal Policlinico di Sant'Orsola e da Atcom (Associazione trapiantati di cuore Sant'Orsola-Malpighi), che gestisce la casa in collaborazione con altre associazioni di volontariato, e con il sostegno di UniCredit che fin dal 2014, attraverso il Progetto Carta Etica, ha offerto il proprio concreto contributo allo sviluppo della Casa, questa volta per l'acquisto di attrezzature e arredi per le nuove stanze.

 

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Gli esperti del Gruppo bancario incontrano gli imprenditori locali nell'ambito di un appuntamento volto a fornire strumenti e conoscenze utili per sviluppare il giro d'affari sui mercati del Centro ed Est Europa

Nel corso del primo semestre 2016 il giro d'affari dell'Emilia Romagna con la Russia ha registrato oltre 590milioni di euro di esportazioni e poco meno di 120milioni di euro di importazioni.

Nel 2017, tra gennaio e giugno, gli scambi crescono ancora per l'export emiliano romagnolo verso il mercato russo sfiorando nei quota 720milioni di euro. Tra le province della regione, per Bologna si osserva tra il 2016 e il 2017 un aumento del 21% per le esportazioni verso la Russia, con un incremento del business da circa 153milioni di euro rilevati per il primo semestre 2016 a oltre 185milioni registrati nei primi sei mesi dell'anno in corso.

In particolare, secondo i dati Istat elaborati da UniCredit per Bologna le entrate maggiori arrivano dall'esportazione verso la Russia di macchinari e apparecchiature per oltre 87 milioni di euro nel primo semestre del 2017 (+28% rispetto al pari periodo 2016) e di prodotti tessili e dell'abbigliamento (oltre 33 milioni di euro, +10% rispetto al medesimo periodo 2016). Per l'area bolognese si registra anche un consistente aumento dell'esportazione di articoli farmaceutici e chimici medicinali, con un giro d'affari che nel primo semestre 2016 si attesta intorno a 9mila euro e che nel primo semestre 2017 balza a circa 580mila euro. Business in crescita anche per le produzioni di agricoltura, silvicoltura e pesca sempre più richieste dalla Russia: l'Emilia Romagna registra infatti un +26% nel raffronto primo semestre 2016-2017. L'area bolognese, nello specifico, vede aumentare i flussi da circa 9mila euro nei primi sei mesi del 2016 a circa 57mila euro nel primo semestre 2017.

I numeri, insomma, indicano quello russo come un mercato dalle buone potenzialità e fortemente interessato alle eccellenze del "Made in Italy".

In particolare del "Made in Emilia", inteso soprattutto come meccanica, agroalimentare e moda. Per questo UniCredit ha dedicato uno specifico focus sul business con la Russia nell'ambito del Forum CEE che si è svolto oggi a Bologna, cui hanno partecipato una trentina di imprenditori del territorio.

Una giornata di confronto e approfondimento sui mercati dell'Europa centro orientale volta ad aumentare le relazioni industriali e commerciali tra i Paesi dell'area e il tessuto imprenditoriale locale, sfruttando le potenzialità offerte in termini di consulenza, prodotti e servizi da UniCredit, leader nell'area CEE.

Ai saluti iniziali di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, hanno fatto seguito l'introduzione di Alessandro Paoli, Responsabile dell'International Center Italy della banca, gli interventi di Mauro Giorgio Marrano, Strategy and Corporate Foresight Unit - Coordinatore per l'area Centro e Est Europa, che ha fatto il punto sugli aspetti salienti dello scenario macro-economico in Europa Centro Orientale e di Roberto Poliak, Responsabile dell'International Center Central & Eastern Europe, che ha illustrato il modello di servizio e le best practices della banca.

L'intervento di Graziano Cameli, General Manager di UniCredit Russia, ha concluso la giornata di lavori centrando l'attenzione sulle opportunità commerciali offerte dalla Russia alle le imprese italiane e in particolare a quelle dell'area emiliano romagnola.

"Il nostro obiettivo – ha spiegato Andrea Burchi – è aprire una porta d'accesso privilegiata alle imprese del territorio affinché possano entrare in contatto con mercati esteri che offrono interessanti prospettive di crescita. Per questo organizziamo eventi specifici come questo Forum con focus sui Paesi del Centro e Est Europa. Iniziative che si aggiungono alla quotidiana operatività dei nostri specialisti e dei nostri International Center, specializzati nel business crossborder. Così garantiamo sostegno concreto e operativo alle realtà produttive locali, ponendoci come partner ideale per facilitare l'avvio e lo sviluppo dei rapporti d'affari tra le imprese interessate".

UniCredit è un Gruppo paneuropeo semplice e di successo, con un modello commerciale lineare e un segmento Corporate & Investment Banking perfettamente integrato che mette a disposizione degli oltre 25 milioni di clienti un'unica rete in Europa Occidentale, Centrale e Orientale. UniCredit offre competenze locali nonché una rete internazionale in grado di accompagnare e supportare a livello globale la propria ampia base di clientela, fornendo un accesso senza precedenti alle banche leader presenti nei propri 14 mercati strategici e in altri 18 Paesi in tutto il mondo. Il network del Gruppo comprende Italia, Germania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Turchia.

LE POTENZIALITÀ DEL MERCATO RUSSO: L'EMILIA-ROMAGNA E BOLOGNA

Emilia-Romagna

Nei primi 6 mesi del 2017 il giro d'affari dell'Emilia-Romagna con la Russia ha riguardato oltre 120,3 milioni di euro di importazioni e circa 720 milioni di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +21%, gli acquisti sono rimasti sostanzialmente invariati.

I settori trainanti per le esportazioni dall'Emilia-Romagna in Russia nei primi sei mesi del 2017 sono stati:

- macchinari ed apparecchi per oltre 256 milioni di euro, in aumento del 32% rispetto al primo semestre 2016;
- prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per oltre 189 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto ai primi sei mesi del 2016;
- articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi per quasi 53 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto al corrispondente periodo del 2016;
- sostanze e prodotti chimici per quasi 52 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti per circa 31 milioni di euro, in aumento del 34% rispetto al primo semestre 2016.

Bologna

Nei primi 6 mesi del 2017 il giro d'affari di Bologna con la Russia ha riguardato quasi 9 milioni di euro di importazioni e più di 185 milioni di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +21%, gli acquisti sono diminuiti del 21%.

I settori trainanti per le esportazioni da Bologna in Russia nel primo semestre 2017 sono stati:

- macchinari ed apparecchi per oltre 87 milioni di euro, in aumento del 28% rispetto al primo semestre 2016;
- prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per più di 33,5 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- sostanze e prodotti chimici per oltre 20 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al corrispondente periodo del 2016;
- mezzi di trasporto per quasi 18 milioni di euro, in forte aumento (+57%) rispetto ai primi 6 mesi del 2016;
- prodotti delle altre attività manifatturiere per oltre 7 milioni di euro, anche in questo caso in notevole aumento (+41%) rispetto ai primi 6 mesi del 2016.

[Fonte. Elaborazioni Retail Value Management & Research UniCredit su dati ISTAT]

Confagricoltura e Cia: "Inaccettabili le condizioni imposte dagli industriali". "Sconveniente il fatto che sia stato individuato un importo diversificato, in base all'associazione di appartenenza"

Parma 10 ottobre 2017 - Si è bruscamente interrotta la trattativa sulla definizione del nuovo Protocollo d'intesa per la determinazione del prezzo del latte ad uso industriale nella provincia di Parma tra rappresentanti delle organizzazioni agricole, da una parte, ed industriali ed artigiani trasformatori, dall'altra.
Confagricoltura Parma e Cia-Confederazione italiana agricoltori di Parma con una lettera congiunta hanno invitato le associazioni industriali a mantenere aperte le trattative, in quanto fortemente interessate a proseguire un dialogo costruttivo con i trasformatori del latte del Parmense.

Un inspiegabile doppio prezzo
L'interruzione della trattativa sul Protocollo ha portato alla determinazione di due prezzi del latte con riferimento al secondo quadrimestre 2016 nella provincia di Parma: uno a quota 56,848 euro il quintale tra Confagricoltura e Cia di Parma ed industriali ed artigiani trasformatori ed uno a quota 57,50 euro il quintale tra gli stessi industriali ed artigiani trasformatori e Coldiretti Parma, l'unica delle tre associazioni che ha accettato di sottoscrivere il nuovo Protocollo d'intesa, fortemente penalizzante per la parte agricola.

Riteniamo sconveniente il fatto che sia stato individuato un importo diversificato, in base all'associazione di appartenenza, aspetto non previsto dal precedente Protocollo ancora valido per la determinazione del prezzo del latte di tutto il 2016 e fatto mai accaduto in passato quando, pur nell'ambito di trattative sempre molto serrate, si è sempre agito in piena correttezza su tutti i fronti, operando secondo un produttivo spirito di squadra nell'interesse di tutto il comparto lattiero-caseario parmense.

È doveroso far rilevare che la parte che ha sottoscritto il protocollo rappresenta meno di un terzo della produzione di latte a livello provinciale, sia in termini di numero assoluto di aziende conferenti, sia in termini di quantitativi di latte prodotto.
Qualora su tre associazioni ben due non sottoscrivessero il Protocollo, ci si troverebbe di fronte ad un mero contratto tra un'associazione ed un'altra, non certo ad un condiviso protocollo d'intesa tra gli attori dell'intero comparto.

Le nostre richieste
Le motivazioni che fino ad ora non hanno permesso a Confagricoltura e Cia di Parma di sottoscrivere il protocollo sono:
- l'inaccettabile istituzione di una nuova Commissione latte al di fuori della Camera di Commercio di Parma, richiesta da industriali e artigiani trasformatori;
- la resa utilizzata nel calcolo del prezzo che appare oggi antistorica rispetto alla realtà dei fatti;
- i costi di produzione che non appaiono realistici rispetto al contesto economico e produttivo attuale;
- la mancanza di certezza negli strumenti di applicazione del protocollo con conseguente indeterminazione dei tempi di pagamento.

(Fonte Confagricoltura - Cia di Parma)

Latte spot tra chiari e scuri. Primi segnali di discontinuità da parte del burro. Parmigiano ancora stabile mentre il "padano" cede diversi centesimi.

di Virgilio Parma 10 ottobre 2017 -

LATTE SPOT Stop del latte spot nazionale. Dopo 4 settimane in costante flessione il latte spot nazionale arresta la tendenza ribassista. Il latte crudo spot nazionale conferma i listini precedenti con prezzi compresi tra 43,82 e 44,85€/100 litri di latte. Prosegue invece la tendenza anche per la quinta settimana consecutiva il percorso flessivo (-1,16%) del latte intero pastorizzato spot estero (43,30-44,33 €/100 litri latte). Rimane invece ancora molto decisa la perdita di valore del latte scremato pastorizzato spot estero che crolla del -6,45% toccando quota 14,49 e 15,53€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA E' venuto anche il tempo del ridimensionamento del Burro. A Milano resta inalterato solo il burro di centrifuga, mentre gli altri valori segnano il passo perdendo tra i 10 e i 15 centesimi. Crollano la crema e la panna a uso alimentare. Confermati i listini dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 09 ottobre: (-)
BURRO CEE: 6,35 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 4,95 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,75 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,00 €/Kg. (-)
MARGARINA Settembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 09 ottobre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,00 - 3,10 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 06 ottobre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 ottobre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.

GRANA PADANO 9/10/2017 - Segnali di cedimento alla borsa milanese per quanto concerne formaggio DOP Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,75 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,05 €/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 06/10/2017 Inalterati anche per la settimana n° 40 i listini del Parmigiano che registrano ancora i medesimi valori del 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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http://mulinoalimentare.it

 

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Parma – 9-10-2017 - Sicurezza idraulica, ruolo del fiume Po negli equilibri ambientali delle aree sottese alla sua influenza diretta e in particolare del nostro territorio: sono stati questi temi, ma non solo, a caratterizzare la visita in Prefettura di Meuccio Berselli nuovo Segretario Generale dell'Autorità di Bacino del Po divenuta un oggi un vasto distretto che unisce la gran parte delle acque di tutto il Nord Italia.

Complimentandosi con Berselli per l'incarico il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani, esperto di lungo corso di protezione civile, ha approfondito le nuove rilevanti competenze in materia di pianificazione idrologica del Distretto con riferimento specifico al comprensorio parmense.

Il Ministero della salute ha comunicato che le confezione di tacchino arrosto LiberaMente marchiato Casa Modena e sono state ritirate dal commercio per la presenza del batterio patogeno Listeria monocytogenes.

Il lotto sotto accusa, confezionato nello stabilimento Forno D'Oro in provincia di Vicenza in via Vallelunga, 60, 36030 S. Tombio (VI) con il marchio IT 823 L/P CE visibile sulla confezione, riporta il numero 141117 ed è commercializzate da Grandi Salumifici Italiani S.p.A.

La data di scadenza minima è del 14-11-2017. Si tratta di confezioni da 3,5 kg destinate al catering o al banco salumeria dei supermercati.

Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, non esclude che l'ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La listeriosi è un'infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere effetti gravi nell'uomo.

Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente diffuso nell'ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito: anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono il sistema immunitario.

Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono contrarre l'infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale. Il veicolo principale di infezione nell'uomo è il consumo di alimenti pronti al consumo (in inglese: RTE "ready-to-eat") e di cibo crudo. Il batterio della Listeria si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in frigorifero no.

Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione. I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall'assunzione di cibo contaminato. L'avviso di richiamo è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute nella sezione "Avvisi di sicurezza".

A Busseto, il 10 ottobre, in occasione dell'anniversario del compleanno del Maestro Verdi, si terrà una giornata dedicata all'eccellenza della musica e della salumeria. Nel programma oltre all'esclusivo tour nelle stanze private di Villa Verdi, aperte per l'occasione e ad un concerto verdiano, si svolgerà il seminario "Si rafforza la tutela del Culatello di Zibello DOP". Sarà l'occasione per approfondire le tematiche affrontate nel nuovo Decreto, che regolamenta le produzione e la vendita del "Culatello".

Il Re dei salumi, simbolo della bassa parmense e orgoglio per l'intero Paese, non poteva dimenticare il compleanno del Maestro di Busseto, Giuseppe Verdi.

Il Consorzio di tutela del Culatello di Zibello Dop, in collaborazione con il comune di Busseto, per il 10 ottobre 2017, ha infatti indetto una giornata di festeggiamenti e corretta informazione: raccontare il Culatello di Zibello attraverso un seminario di approfondimento incentrato sul prodotto e approfittare della ricorrenza verdiana per celebrare il Maestro Verdi in ogni sua sfaccettatura, dalla più artistica alla più quotidiana e inedita, fatta di abitudini, passioni e frammenti di vita.

Un 10 ottobre da appuntare in agenda se non si vuole perdere il suggestivo viaggio nei luoghi verdiani e nelle atmosfere bucoliche legate alla produzione di una simile eccellenza agroalimentare. Arte e gastronomia sono due universi in continua contaminazione e Giuseppe Verdi questo lo sapeva bene, essendo un vero e proprio cultore della sua terra, amante di una cucina fatta di piatti semplici ma anche di preparazioni artigianali ricercate, come ci dimostrano le tante lettere a sua firma o della compagna di vita, Giuseppina Strepponi, miniere di suggerimenti, ricette e aneddoti culinari.

Proprio nelle sue residenze il compositore era solito organizzare ricevimenti e pranzi conviviali e proprio quelle stanze saranno aperte il 10 ottobre a tutti i visitatori che vorranno rivivere la magia di allora e assaporare le stesse prelibatezze che al tempo ispiravano il Maestro di Busseto e oggi deliziano i palati di tutto il mondo.

Per festeggiare Giuseppe Verdi ci sarà anche una grande torta di compleanno e il gastrosofo Alex Revelli Sorini racconterà aneddoti e tradizioni locali, curando una degustazione interattiva di Culatello di Zibello Dop abbinato a pani e vini della zona, regalando ai presenti un'esperienza unica sospesa fra gusto e storia, gastronomia e antropologia, sapori e arie musicali.

Ispirati dai lontani fasti d'epoca verdiana, il 10 ottobre a Busseto trionferà l'abbondanza e ad essere decantato non sarà solo il Maestro ma anche il Culatello di Zibello Dop, frutto del lavoro e della dedizione di tante generazioni: il re del panino, Daniele Reponi, ospite fisso alla Prova del cuoco di Rai Uno, realizzerà infatti un panino a base di culatello di Zibello dal titolo "Buon compleanno Maestro!" e corredato da una candelina simbolica.

La Dop di Zibello sarà protagonista anche dei momenti più tecnici della giornata, come quello del seminario, in cui non mancherà l'occasione per sottolineare l'importanza del decreto a firma congiunta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'Agricoltura, documento che regolamenta la produzione e la vendita del Culatello, comportando quindi l'eliminazione dal mercato di tutte quelle denominazioni che ingiustamente si fanno riconoscere nel titolo Culatello e nella Dop correlata e per anni hanno generato confusione nella coscienza del compratore.

PROGRAMMA

VILLA VERDI, SANT'AGATA DI VILLANOVA
Ore 13.30 Aperitivo di benvenuto
Ore 14.30 Esclusivo tour nelle stanze private, aperte per l'occasione, tra i cimeli, le memorie e l'eredità del Maestro Giuseppe Verdi.

TEATRO VERDI, BUSSETO
Ore 16.00 Presentazione del filmato "Viaggio nelle terre del Culatello di Zibello DOP" un viaggio tra la gente, la terra e il prodotto.

Ore 16.15 Seminario, introduce il presidente del Consorzio Culatello di Zibello Dop Massimo Spigaroli, con la partecipazione dei rappresentanti del MIPAAF, del MISE e delle regioni Emilia Romagna e Lombardia. Modera Chiara Giallonardo (giornalista Rai).

Ore 18.00 Concerto Verdiano per ricordare il compleanno di Giuseppe Verdi con l'Orchestra Filarmonica di Parma diretta dal Maestro Giovanni Veneri, Tenore: Francesco Tuppo, Soprano: Tania Bussi.

SCUDERIE DI VILLA PALLAVICINO
Ore 19.45 Laboratorio di degustazione a cura del Gastrosofo Alex Revelli Sorini e Buffet con il Re dei salumi, il Culatello di Zibello DOP, protagonista con i pani ed il vino del suo territorio.

Info: 06 69202304 – 06 69920710 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

In data 6 ottobre, la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Gruppo Credem l'inserimento tra i gruppi societari italiani che svolgono attività significativa sia nel settore bancario e dei servizi di investimento sia nel settore assicurativo (conglomerati finanziari).

Il Gruppo sta perseguendo una forte strategia di espansione ed ha raggiunto a fine giugno 2017 quasi 40 miliardi di totale attivo, con una crescita particolarmente significativa, pari a quasi il 26%, da fine 2013. Lo sviluppo ha riguardato tutte le attività del Gruppo, dai servizi di investimento e bancari alla consulenza nell'ambito assicurativo con le riserve raddoppiate dalla fine del 2013 a giugno 2017 raggiungendo quota 6,5 miliardi di euro.

L'inclusione nell'elenco dei conglomerati finanziari prevede una vigilanza supplementare a cura della BCE, che si aggiunge alle altre autorità di vigilanza settoriali ed a quella già esercitata sempre dalla BCE sul Gruppo come banca "significativa" dal 1 gennaio 2016 all'interno del SSM (Single Supervisory Mechanism), così da rafforzare ulteriormente le tutele verso la clientela del Gruppo.

"Da sempre abbiamo creduto che la completezza d'offerta sia un elemento qualificante per la consulenza ed i servizi che proponiamo ai nostri clienti", ha dichiarato Nazzareno Gregori, Direttore Generale di Credem, "ed i trend di crescita che abbiamo riscontrato ci danno conferma della correttezza della strada intrapresa e che la clientela ha riposto fiducia in questo modello basato su competenza, ampiezza ed integrazione dell'assistenza e del supporto fornito a privati ed imprese."

IL GRUPPO CREDEM

Il Gruppo Credem è uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati ed ha registrato a fine giugno 2017 un utile netto in progresso del 43,9% a/a a 101,3 milioni di euro. Nel primo semestre del 2017 è proseguito inoltre il trend di sviluppo delle quote di mercato con 53 mila nuovi clienti. Confermato anche il sostegno all'economia con prestiti in crescita del 4,9% a/a a 23,5 miliardi di euro mantenendo la qualità dell'attivo a livelli di eccellenza con sofferenze nette su impieghi netti a 1,44%. Il Gruppo ha sede a Reggio Emilia ed opera sul territorio nazionale con 692 tra filiali, centri imprese, centri small business e negozi finanziari, 6.110 dipendenti, 869 consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, 222 subagenti finanziari e 98 agenti specializzati nella cessione del quinto dello stipendio. Il gruppo è attivo in tutte le aree del banking commerciale ed inoltre opera, attraverso le sue controllate, nel risparmio gestito, leasing, factoring e assicurazioni.

Editoriale: il rigurgito delle autonomie - Precipita il latte spot - Minori stock di corn rispetto alle previsioni - Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui - Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense - Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali - Ismea: import e export in crescita

SOMMARIO
Anno 16 - n° 40 8 ottobre 2017
1.1 editoriale
Il rigurgito delle autonomie.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il latte spot
3.1 cereali e dintorni Minori stock di corn rispetto alle previsioni
4.1 vino e biodiversità Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.
6.1 bonifica / nomine Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense
7.1 sicurezza alimentare Taleggio Contaminato. Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi
7.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci surgelati, scatta il richiamo del Ministero della Salute.
8.1 allarme prosecco belgio Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali
8.2 eventi -ANUGA Mulino Alimentare Spa, presente all'ANUGA dal 7 all'11 ottobre.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio mantiene alti i prezzi.
10.1 import export Ismea: import e export in crescita
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali dei supermercati belgi e lussemburghesi: RASFF lancia l'allarme.

In Belgio e Lussemburgo le catene di supermercati ed i rivenditori hanno ritirato dagli scaffali il Prosecco italiano dopo avere ricevuto diverse segnalazioni di esplosioni avvenute sia nelle case degli acquirenti sia nei punti vendita.

RASFF (Rapid Alert Safety Food and Feed - European Commission) ha subito lanciato un'allerta di rischio grave, avviando una campagna di ritiro e di richiamo con avviso pubblicato sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa.

Nell'avviso 2017.1568 del 2 ottobre però si parla solo di "Vino Prosecco proveniente dall'Italia".

Informazioni così generiche sollevano qualche dubbio sulla vera natura del Prosecco ritirato dal mercato. Trattandosi di un prodotto Dop però l'avviso non riporta il nome del produttore, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti". In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" i lotti, il produttore ed il nome del prodotto interessato dal richiamo dal mercato europeo e non solo, si raccomanda massima allerta.
Lecce, 3 ottobre 2017

Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 6 ottobre 2017 -.
Sempre più difficile interpretare il mercato che nella giornata del 5 ottobre ha chiuso con questi valori:

SEMI nov 968,2 (+10) gen 979 (+10,2) mar 988 (+9,6)
FARINA oct 312,9 (+6) dic 316,9 (+5,9) gen 319 (+5,9)
OLIO oct 32,77 (-0,22) dic 33 (-0,23) gen 33,18 (- 0,23)
CORN dic 349,4 (+1,2) mar 362,4 (+1,2) mag 371,4 (+1,2)
GRANO dic 440,6 (-1,6) mar 459,4 (-1) mag 473,6 (-0,4)

contro un venerdì 29/10 a:

SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)

Variazioni limitate quindi, ma la vera differenza è in capo alla quotazione del cambio Euro Dollaro a 1,1700 contro 1,1774.

A fronte di quanto sopra, segnaliamo i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna: sul disponibile 310 per la 44% e 320 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 316 per la 44% e 326 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.

Variazioni anche in questo caso limitate ma comunque tutte con segno positivo.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi restano bassi con conseguente stabilità dei grani di forza mentre sono rincarati quelli panificabili e biscottieri in ragione dell'anomalia del indice doppio w che caratterizza questa campagna. Si è allargata la forbice tra minimo e massimo; in calo il granoturco, con particolare riferimento a quello extra comunitario; continua il recupero dei cruscami di grano; in salita l'orzo ormai da diverse settimana; il seme di soya nazionale, partito con valori più alti di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta e tra poco inizieranno a farsi sentire gli effetti dell'estero, in particolare dell'ogm free, non sempre di chiara origine.

Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire. Certamente le parole del Presidente Trump "la quiete prima della tempesta" non aiutano certo a schiarire la nebbia sull'orizzonte.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, e sottoprodotti di vario genere.

Indicatori internazionali 6 ottobre 2017


l'Indice dei noli è a 1382 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1700

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Domenica, 08 Ottobre 2017 07:09

Ismea: import e export in crescita

Ismea: import ed export di prodotti agroalimentari in crescita del 6,7% nei primi sei mesi dell'anno. Una bilancia commerciale nel segno della dinamicità, quella che ha caratterizzato il settore agroalimentare italiano nel primo semestre 2017.

Nei primi sei mesi dell'anno infatti, le esportazioni complessive nazionali di prodotti agroalimentari hanno sfiorato la soglia dei 20 miliardi di euro, in aumento del 6,7% rispetto al primo semestre 2016. Forte il traino dell'industria alimentare che esprime più dell'80% dell'export complessivo e che ha mostrato un incremento del 7,2%. Anche per il settore agricolo si è comunque registrato un significativo aumento dell'export, con un +4,7%.

Anche l'import di prodotti agroalimentari è aumentato, su base annua, della stessa misura dell'export, superando 22,5 miliardi di euro, da gennaio a giugno 2017.

Queste dinamiche hanno determinato un lieve peggioramento del deficit di 174 milioni di euro.
Il contributo più rilevante a tale andamento - complice l'impatto sulle produzioni agricole del clima - è da ricondurre al settore agricolo che ha raggiunto, nel periodo in esame, un passivo di 3,8 miliardi di euro, in peggioramento di 256 milioni di euro rispetto al primo semestre dello scorso anno.

Cresce invece il surplus dell'industria alimentare, aumentato di 82 milioni di euro.
Se i principali mercati di sbocco sono quelli della Ue (12,8 mld, +4,8% su base tendenziale), con positive performance verso tutte le destinazioni, appaiono molto dinamiche le esportazioni dirette verso i Paesi extra-Ue (+10%), con incrementi consistenti per Giappone (+38,5%), Russia (+36,8%) e Cina (+23,4%).


(Ismea 27 settembre 2017)

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"La forma nella sua confezione migliore". - Cologne dal 7 al 11 ottobre 2017 - STAND F051 - HALL 10.1

Baganzola (PR) 7 ottobre 2017-

Anche quest'anno il Mulino Alimentare Spa sarà presente all'ANUGA (Colonia) dal 7 all'11 ottobre 2017.

Mulino Alimentare Spa, uno dei maggiori player nazionali di settore, con una quota di export superiore al 70%, non poteva mancare alla più importante Fiera alimentare europea, il luogo ideale per presentare le novità e confrontarsi con i più qualificati operatori e decision-maker di specialità provenienti da tutto il mondo.

MULINO ALIMENTARE SPA: Cologne dal 7 al 11 ottobre 2017 - STAND F051 - HALL 10.1

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Mutui e finanziamenti usurai. Importante ordinanza della Cassazione: interessi corrispettivi e moratori si cumulano al fine della verifica del superamento del tasso soglia dell'usura. Dovuto la restituzione del solo capitale alla banca perché ai sensi dell'articolo 1815 cc la pattuizione originaria del tasso di mora è contraria alla legge 108/96 e non spetta la restituzione di alcun tipo d'interesse. Lo "Sportello dei Diritti": smentiti molti tribunali e corti territoriali che negavano il cumulo. Avanti con le cause intentate in tutta Italia

Una decisione importantissima in tema della dibattuta questione della cosiddetta "usura bancaria" relativa a mutui e finanziamenti che è tuttora oggetto di contrasti giurisprudenziali è giunta in data odierna dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza 23192/17, pubblicata il 4 ottobre dalla sesta sezione civile e che potrebbe favorire migliaia tra consumatori, aziende e utenti bancari in generale. Secondo la Suprema Corte, per accertare se sono usurari o meno gli interessi praticati sul mutuo dalla banca è possibile cumulare quelli corrispettivi e quelli moratori e verificare poi il superamento del tasso-soglia ai sensi dell'articolo 1 della legge 108/96, tanto che nella fattispecie il debitore dovrà restituire solo la sorte capitale e non gli interessi, essendo nulla in ragione dell'articolo 1815 del codice civile la relativa pattuizione.

Tanto che in caso affermativo risulta legittima la sentenza di merito che ha ammesso la banca al passivo di una società fallita soltanto per la sorte capitale del finanziamento.

Nel caso affrontato dai giudici di legittimità, è stata rigettato definitivamente l'opposizione proposta da un istituto bancario nei confronti dello stato passivo di un'azienda fallita. Nella fattispecie è stata la Ctu eseguita in sede di merito ad accertare che al momento della pattuizione il tasso degli interessi moratori è superiore al tasso-soglia di legge; si verifica dunque un'ipotesi di usura originaria e non sopravvenuta come, al contrario, eccepiva la banca. Gli ermellini, hanno infatti rigettato il ricorso dell'istituto di credito che chiedeva la censura della decisione di merito nella parte in cui la nullità degli interessi usurari moratori non avrebbe dovuto colpire quelli corrispettivi che non superano il tasso soglia: resta confermato il decreto del Tribunale fallimentare in ragione del fatto che la pattuizione è nulla ai sensi dell'articolo 1815 Cc e nessun interesse spetta all'istituto mutuante.

Sottolineano i giudici di piazza Cavour che: «l'art. 1815, co. 2, c.c. stabilisce che "se sono dovuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi" e ai sensi dell'art. 1 d.l. 29 dicembre 2000, n. 394, convertito in l. 28 febbraio 2001, n. 24, si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, a qualunque titolo, indipendentemente dal momento del loro pagamento; il legislatore, infatti, ha voluto sanzionare l'usura perché realizza una sproporzione oggettiva tra la prestazione del creditore e la controprestazione del debitore;» e quindi il ricorso della banca risulta essere manifestamente infondato in quanto - ricorda la Suprema Corte - «come ha già avuto modo di statuire la giurisprudenza di legittimità «è noto che in tema di contratto di mutuo, l'art. 1 della l. n. 108 de/ 1996, che prevede la fissazione di un tasso soglia al di là del quale gli interessi pattuiti debbono essere considerati usurari, riguarda sia gli interessi corrispettivi che quelli moratori (Cass. 4 aprile 2003, n. 5324). Ha errato, allora, il tribunale nel ritenere in maniera apodittica che il tasso di soglia non fosse stato superato nella fattispecie concreta, solo perché non sarebbe consentito cumulare gli interessi corrispettivi a quelli moratori al fine di accertare il superamento del detto tasso» (Cass. ord. 5598/2017; con principio già affermato da Cass. 14899/2000).»

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" si tratta di una decisione molto importante in un momento in cui la giurisprudenza di merito continuava ad assumere una posizione altalenante, con la maggior parte dei tribunali e corti di merito che negavano il cumulo degli interessi, e che può contribuire a rendere giustizia a migliaia di consumatori ed utenti bancari, tanto da costituire un motivo in più per andare avanti nelle azioni già intraprese e da intraprendersi dalla nostra associazione per far accertare l'usurarietà di migliaia di mutui e finanziamenti ancora in corso o che pur estinti non hanno raggiunto la prescrizione decennale per le richieste di rimborso degli interessi illegittimamente versati e che quindi devono essere integralmente restituiti.

 

Se lo chiede FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta e tutto il mondo dei ciclisti urbani. A pochi giorni dalla chiusura della Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre, dove il Ministero dell'Ambiente è stato splendidamente assente) la scorsa settimana (il 28 settembre) in Parlamento, la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica – presentata nel lontano 2014 – è stata nuovamente ritirata dalla discussione a causa di un parere non positivo da parte della commissione del Ministero dell'Economia e Finanza (MEF).

"Ci domandiamo quali problemi ulteriori ci siano dietro una Legge che darebbe l'opportunità anche all'Italia, come nei Paesi Europei più avanzati, di pianificare, progettare, strutturare un nuovo modello di mobilità nelle nostre città – commenta con forza Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB – La Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, infatti, darebbe alle nostre città strumenti per cominciare ad affrontare con serietà anche l'emergenza smog che, siamo certi, vedrà tra poche settimane tutti i sindaci, i presidenti di regione e i politici vari sulle barricate a cercare le soluzioni più fantasiose".

"Ancora una volta ci viene detto che, nonostante il Ministero dei Trasporti abbia indicato le risorse per la copertura della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, il Ministero Economia e Finanza ha richiesto ulteriori dettagli – spiega Giulietta Pagliaccio che aggiunge - Se tanta solerzia fosse stata messa nelle grandi opere autostradali forse, oggi, non staremmo pagando autostrade inutili. Chissà perché, invece, per la mobilità ciclistica c'è sempre qualcuno che ha bisogno di sapere anche la marca della vernice per pitturare le strisce".

I toni che ha assunto la vicenda dell'approvazione della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica sono definiti da FIAB ridicoli e incomprensibili "tanto da portarci a pensare che forse questa Legge dà veramente fastidio a qualcuno – dice Giulietta Pagliaccio – ma poiché la campagna elettorale è cominciata, prima o poi lo scopriremo".

Inutile ricordare che la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica (presentata in Parlamento il 17 ottobre 2016 dall'on Paolo Gandolfi dell'Intergruppo parlamentare per la Mobilità Nuova e Ciclistica, dopo due anni di lavori e revisioni e destinata, ora, a divenire carta straccia per via della fine della Legislatura), sarebbe funzionale a sostenere una politica nazionale che, con un rinnovato approccio, possa dare seguito alle ormai note esigenze di città soffocate dal traffico e dall'inquinamento, considerando che l'80% della popolazione italiana vive all'interno di agglomerati urbani.

Il ritorno economico per l'intera società generato dagli investimenti in mobilità ciclistica è dimostrato da diverse ricerche. Secondo un autorevole studio fatto a Copenaghen*, ad esempio, un segmento d'infrastruttura ciclabile lungo 1 km porta un guadagno netto di 42 centesimi per ogni ciclista che lo percorre, mentre lo stesso km fatto in auto genera una perdita di 3 centesimi. E, poiché la matematica non è un'opinione, è facile comprendere come il ritorno generato da quel km, percorso da una media di mille ciclisti, sia di 420 euro al giorno, ovvero oltre 150.000 euro in un anno.

* Studio "Copenhagen City of Cyclists" 2010- www.cycling-embassy.dk/wp-content/uploads/2011/05/Bicycle-account-2010-Copenhagen.pdf 

20171004-Fiab Mobilita-ciclistica

Martedì, 03 Ottobre 2017 15:39

La spergola incoronata regina

Complice la grande passione o come citato dall'illustrissimo professor Attilio Scienza, "La curiosità deve essere il motore per dare vita alle grandi imprese", l'esperienza di lavoro che ha portato alla creazione del Convengo sul vitigno Spergola ha tracciato un Concept, una metodologia di lavoro per far dialogare tutti gli attori che operano in viticoltura ogni giorno.

da L'Equilibrista - Scandiano, (Reggio Nell'Emilia), 02 Ottobre 2017 – Rocca del Boiardo - Lo scorso Sabato 30 Ottobre si è tenuto il tanto sospirato ed atteso "Convegno RE e Regina Spergola" nella cornice storica della Rocca del Boiardo in Scandiano.

Dall'impulso della delegazione di Associazione Sommelier di Reggio Emilia si è dato inizio ad un percorso di riscoperta ed approfondimento dedicato proprio alla Spergola, antichissimo vitigno autoctono reggiano.

Guidati dal Delegato provinciale Palombella Gaetano e coordinati in modo impeccabile dalla responsabile del progetto, sommelier Giulia Bianco, il gruppo reggiano ed i degustatori selezionati hanno lavorato compatti per andare a tirare le fila di un progetto che potesse esaltare ed incentivare la divulgazione della cultura del vino, soprattutto quando questa è di interesse locale, evidenziando il concetto che sta alla base dell' attività associativa che L'Associazione Italiana Sommelier inspira quotidianamente con la sua azione.

Individuare e credere nelle potenzialità di questo vitigno infatti è stata la premessa per cogliere opportunità ed aiutare concretamente i produttori, il Territorio locale e garantire ad una nostra storia italiana lasciata all'angolo per anni di avere ancora ampio splendore.

20171001-spergola-DSC 0046Il lavoro dei sommelier reggiani ha spronato cantine, relatori, degustatori, giornalisti ed operatori del settore ad un lavoro di squadra che concretamente ha impegnato Tutti per diversi mesi, partendo dalle singole professionalità e capacità e portando qualcosa agli altri, soprattutto facendo crescere gli intervenuti sia professionalmente che emotivamente. Vedere infatti le Cantine impegnate a collaborare con sommelier e degustatori, affrontando panel di degustazione alla cieca, ricreando sinergie fra chi produce e chi è sul campo e può dare consigli concreti senza malizia e senza pregiudizi è un grande passo avanti anche nella creazione di una catena del valore che non ha precedenti e che può aprire scenari inattesi ad un Mondo vitivinicolo moderno che fonda le sue radici nella storia e che ha un futuro concreto davanti a se. La storia si è fusa all'innovazione assistendo a veterani della viticultura reggiana cimentarsi con degustazioni e ricordi del passato, trovando un dialogo concreto con sommelier provenienti da diverse specializzazioni per dare vita ad un approfondimento senza eguali atto non solo alla comprensione dell'universo Spergola ma alla condivisione ed alla sinergia con le aziende viticoltrici. Partendo dalla vite infatti e dalla loro genetica, toccando con mano quelli che sono tutti i Terroirs e le ampelografie in tutte le zone dove la Spergola viene coltivata, si è proseguito con diverse e meticolose visite nelle 8 Aziende che aderiscono alla "Compagnia della spergola".

L'evento quindi è stato il culmine di questo grande lavoro ma durante lo stesso sono emersi come determinanti anche altri aspetti, fra cui il fattore umano e l'interpretazione del vitigno, fondamentali per la condivisione di approcci sul mercato nazionale ed internazionale o di riflesso legati alla sfera del marketing mix sempre più citato ed indispensabile nelle Aziende produttrici moderne siano esse grandi gruppi o piccole realtà.

Durante gli approfondimenti della mattinata, si sono avvicendati diversi relatori come Il sommelier Mario Gherpelli che attraverso un attento e preciso contributo storico ha riportato alle origini della presenza del vitigno Spergola sul territorio Reggiano o il sommelier Flavio Spotti che ha introdotto i Terroirs e le zone maggiormente vocate e dove si sono insediati i vigneti con un coinvolgente percorso fotografico. Ha poi proseguito l'analisi la dott.ssa Marisa Fontana parlando della genetica e dei cloni legati al vitigno, la quale ha introdotto alla conclusione lo straordinario intervento dall'accademico professore Attilio Scienza che è riuscito a coniugare aspetti filosofici a dati scientifici legandoli alla preservazione ed all'unicità del vitigno Spergola entusiasmando la platea.

I lavori si sono conclusi con una serie di degustazioni sulle diverse tipologie di Spergola guidate dal sommelier Romeo Catellani e dalla sua squadra di degustazione, sommelier degustatori che partecipando dall'inizio del progetto, iniziato già circa nove mesi prima e che hanno potuto concretizzare quanto di buono era stato fatto sinora, descrivendo le peculiarità dei vini in degustazione ed il buon lavoro svolto in cantina di ogni produttore.

Il tutto si è concluso con un buffet offerto e degustato nella più totale atmosfera di condivisione e convivialità fra tutte le compagini partecipanti, confermando la grande professionalità e voglia di fare che tutti hanno dimostrato in questa occasione.

Grazie a questo Convegno, si è assistito ad un progetto comunicativo nuovo, ad una diversa prospettiva di lavoro che si basa sulla condivisione e sulla ricchezza delle esperienze personali messe a frutto per un valore comune, attivando attestati di stima e consensi da più parti conciliando il lavoro scientifico e normativo per proiettare il lavoro fatto sulla Spergola forse come un nuovo modello di business per il futuro anche di altri che vi si cimenteranno. Infatti a prescindere dai vitigni, dalle zone ed attori sempre diversi, questo modello potrebbe essere replicabile e ottimizzato per far emergere e fondere insieme tradizione e futuro sostenibile.

Non credo quindi quest'ultima citazione sia troppo forte o fuori luogo, credo che come ha detto il professor Attilio Scienza, ogni giorno si debba spingersi oltre perché mossi da sana e viva curiosità.

20171001-Uva-Spergola-DSC 0075

 

Martedì, 03 Ottobre 2017 15:11

Lattiero caseario. Precipita il latte spot

Parmigiano e Padano sempre stabili. Il prezzo del burro non subisce variazioni, mentre cedono crema e panna. Deciso crollo del latte spot con particolare riguardo allo scremato pastorizzato estero.

di Virgilio Parma 03 ottobre 2017 -

LATTE SPOT Nuovo e sensibile arretramento del latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede l'1,71% e il prezzo si adagia tra 43,82 e 44,85€/100 litri di latte. Analoga perdita per il latte intero pastorizzato spot estero (43,85-44,85 €/100 litri latte). Precipita il valore del latte scremato pastorizzato spot estero che crolla dello -8,82% toccando quota 15,53 e 16,56€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sono 5 le settimane che vedono inalterati i listini del burro milanese. listini del burro registrati alla borsa milanese. in flessione negativa invece la crema e la panna a uso alimentare. Nessuna variazione nei listini della Crema e della Panna alle rispettive borse di Milano e Verona. Ancora ancorato a 4,50€/kg. lo zangolato emiliano.

Borsa di Milano 03 ottobre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,18 €/Kg. (-)
MARGARINA Settembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 03 ottobre: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,10 - 3,20 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 30 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 ottobre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.

GRANA PADANO 2/10/2017 - Nessuna variazione registrata alla borsa milanese per quanto concerne formaggio DOP Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 30/09/2017 Anche i listini del Parmigiano non mostrano variazioni segnando i medesimi valori dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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20171003 PRRE24M

 

L'ingegner Fabrizio Useri nominato direttore del Consorzio di Bonifica Parmense. Subentra a Meuccio Berselli, incaricato dal Governo alla direzione del più grande distretto idrografico d'Italia.

di LGC - Parma 2 ottobre 2017 - Fabrizio Useri subentra a Meuccio Berselli alla direzione del Consorzio di Bonifica Parmense.
Meuccio Berselli, recentemente nominato dal Governo alla direzione del più grande distretto idrografico d'Italia aveva lasciato, notte tempo, vacante la posizione di vertice della Bonifica parmense.

"Come sapete, ha rimarcato rimarcato Luigi Spinazzi Presidente de Consorzio, Meuccio Berselli è stato chiamato a altro importante incarico e noi, come consiglio, nell'arco di un mese siamo riusciti a individuare e condividere, sul profilo molto valido di Fabrizio Useri, la nuova figura direttiva".

20171002-Fabrizio Userti-2Fabrizio Useri, 57 anni, nato a Bologna è ingegnere civile ed ha al suo attivo il coordinamento dell'attività generale del settore patrimonio dell'ASP Città di Bologna. Vanta, nel suo ricco curriculum vitae, esperienze nell'edilizia bio-ecologica, valutazioni della sostenibilità ambientale nel comparto edile, ingegneria sismica, sicurezza sul lavoro, domotica e risparmi energetici, nonché la gestione integrata dei contratti d'appalto o di opere delle pubbliche amministrazioni.

"Ho lavorato circa 10 anni in una impresa di costruzioni, si presenta Useri, facendo opere pubbliche. Ho intercettato in quel periodo anche il Consorzio di Bonifica Renana con il quale abbiamo fatto opere sui sistemi di sollevamento e sulle canalette. In questi 10 anni l'opera più importante, che ho seguito, come direttore tecnico, è l'organizzazione di Bologna Città di Cultura. Successivamente ho vinto il concorso pubblico all'ASP di Bologna, azienda del Comune di Bologna che ha come mission l'assistenza agli anziani. Diverse le case protette e i centri diurni per anziani che abbiamo realizzato,  oltre alla manutenzione del grande patrimonio di questa azienda che consiste in circa 2.000 ettari di terreno e 1300 unità immobiliari, utilizzando un sistema organizzativo che è molto simile a quello del Consorzio. Devo dire che una delle fatiche più grosse, che ho dovuto affrontare in questo ente, è stata la fusione delle tre ASP cittadine. Sono sicuro che il mix delle esperienze, sia nel campo delle costruzioni, sia di azienda pubblica, potrà dare un servizio ulteriore al consorzio".

"Diamo il benvenuto al nuovo dirigente - interviene Eugenio Zedda, Direttore di Confagricoltura di Parma e Vice Presidente del Consorzio - Anche noi abbiamo condiviso e apprezzato le esperienze e le caratteristiche tecnico professionali che pensiamo possano dare buoni risultati qui a Parma. Gli diamo sin da ora tutta la nostra collaborazione, per svolgere al meglio il suo lavoro, e saremo vigili perché tutto vada per il meglio. Un Augurio di buon lavoro." 20171002-Zedda-al centro

 

Luca Cotti, presidente di Coldiretti e Vice presidente consortile, si associa ai saluti di benvenuto all'ingegnere e sottolinea che "ci sembra la persona giusta per questo ente, ci sembra la persona giusta per i nostri problemi. E' evidente l'altissima importanza che riveste il consorzio di bonifica per le aziende agricole. Quindi nella persona dell'ingegnere riponiamo fiducia e offriremo tutta la collaborazione necessaria per ottenere il massimo del risultato ottenibile."

20171002-Cotti Tamani-ColdirettiInterviene nuovamente il Presidente Spinazzi auspicando che finalmente si passi dalla cultura dell'emergenza a quella della prevenzione. Il riferimento è ovviamente all'emergenza idrica e alla siccità che hanno contraddistinto il territorio in questi ultimi mesi. "Le precipitazioni, dichiara Luigi Spinazzi, quest'anno non sono state di molto inferiori agli anni precedenti, ma sono state molto più concentrate, meno distribuite, con evidenti maggiori complessità di gestione."

Il presidente ha quindi richiamato gli interventi di difesa attiva realizzati sul territorio in questi ultimi anni, ma anche i progetti presentati, per un valore complessivo di oltre 21 milioni di euro che, se verranno finanziati, consentiranno di sostituire le canalette obsolete e di cantierare il progetto di Bocca d'Enza.

"Stamattina, conclude il Presidente, abbiamo sottoscritto con il Comune di Parma e l'Ente Fiere l'accordo per una nuova cassa di espansione su Canale Galasso, mentre lo scorso anno avevamo realizzato il primo stralcio del Canale Burla. Sono risposte che pensiamo possano dare sollievo alla città".

20171002-CDA Consorzio Bonidifica-Parmense

Ancora smentite. I dati pubblicati dall'USDA hanno generato nuove reazioni contrastanti rispetto alle attese e la stabilità dei mercati non si è ancora palesata.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 2 ottobre 2017 -
Il mercato ha voluto smentire l'ultima affermazione "sembra aver ritrovato una via di recupero" e tra alti e bassi è tornato a valori pre USDA del 12/09

SEMI nov 965,4 (+2) gen 976,2 (+2,2) mar 985,4 (+2)
FARINA oct 308,8 (0) dic 313,3 (+0,2) gen 315,5 (+0,2)
OLIO oct 33,02 (-0,21) dic 33,22 (-0,23) gen 33,39 (-0,23)
CORN dic 354 (+1,6) mar 366,6 (+1,4) mag 375,6 (+2)
GRANO dic 461,4(+7,6) mar 480,6 (+7,2) mag 493,4 (+6,4)

questo scrivevamo il 28/09 poi sono arrivati i dati USDA del 30/09 ed ecco le chiusure:

SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)

E siamo di nuovo da capo. L'USDA di venerdì segnala che al 01/09 si registrano meno stock del previsto di corn, e del seme di soya, motivando perciò un effetto rialzista, mentre la produzione di grano USA sarebbe più alta del previsto stimolando, al contrario, una tendenza ribassista.

A fronte di quanto sopra riportato seguono i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna:
sul disponibile 308 per la 44% e 319 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 315 per la 44% e 324 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi sono sempre a bassi livelli che comporta: stabilità dei grani; calo del granoturco; recupero dei cruscami di grano. Rincara invece l'orzo che conferma questo trend da diverse settimana. Il seme di soya nazionale, partito da prezzi più elevati di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta..
Il mercato è da mesi che si trova in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, trova poco spazio per scendere ma non trova per ora la forza di salire.

Continuano le difficoltà di logistica da settimane, sia su gomma che su treno.

Il mercato delle bioenergie continua ad apprezzare il mais inquinato da B1, tant'é che è riuscito a assorbire gran parte di uno stock posta sotto vincolo sanitario sito in Piemonte e cedibile solo a impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016). A questa si è aggiunta la disponibilità di farine e di scarti da essiccatoio.

Indicatori internazionali 2 ottobre 2017


l'Indice dei noli è in costante ascesa, oggi è 1356 punti, il petrolio è attorno a 51,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1743.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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UniCredit e SACE (Gruppo CDP) per la crescita internazionale di Ferretti Group: 35 milioni di euro a supporto di nuove commesse di yacht

Roma, 28 settembre 2017 – UniCredit e SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo CDP, hanno perfezionato un'operazione di finanziamento per sostenere Ferretti Group nell'approntamento di nuove commesse estere.

La linea di credito da 35 milioni di euro, erogata da UniCredit e garantita da SACE, è finalizzata a supportare le esigenze di capitale circolante del Gruppo emiliano-romagnolo per l'esecuzione di commesse estere di yacht e navi da diporto.

L'Avvocato Alberto Galassi, Amministratore Delegato di Ferretti Group, ha dichiarato: «UniCredit e SACE stanno sostenendo la crescita del Gruppo Ferretti. Le nuove linee di credito saranno impiegate per la costruzione di imbarcazioni destinate al mercato mondiale. Il Gruppo Ferretti sta riscuotendo uno straordinario successo commerciale che consentirà all' Azienda di chiudere l'anno con una raccolta ordini complessiva di oltre 400 milioni di euro, confermando e consolidando lo straordinario risultato già raggiunto nel 2016 con il ritorno all'utile a due cifre. Il Gruppo sta proseguendo la forte penetrazione commerciale a livello internazionale: l'area Europe - Middle East - Africa ha contribuito per il 53% dei nuovi ordini, le Americhe per il 28% e i mercati Asia Pacific per il 19%. La crescita del gruppo e delle esportazioni richiede, per un prodotto complesso e con tempi di attraversamento medio-lunghi, il supporto di partner finanziari esperti, solidi e affidabili. UniCredit e SACE stanno facendo sistema insieme al Gruppo Ferretti, sostenendo la crescita e il successo di una industria italiana leader nel mercato della nautica mondiale».

Con questa operazione, UniCredit e SACE confermano il proprio impegno in favore delle aziende italiane della cantieristica nautica, un settore dove il Made in Italy gioca, a livello globale, un ruolo di primaria importanza. In particolare SACE ha supportato in diverse occasioni Ferretti Group fornendo le garanzie necessarie all'azienda per l'approntamento e l'esecuzione delle commesse estere.

Ferretti Group è leader mondiale nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motori yacht e navi da diporto.

L'azienda si avvale di sei moderni cantieri , tutti in Italia dove costruisce imbarcazioni e navi da diporto da 8 a 90 metri in vetroresina, acciaio e alluminio sotto i marchi Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Riva, Mochi Craft, CRN e Custom Line. Il Gruppo, oltre a essere presente negli Stati Uniti e in Asia attraverso le proprie controllate, si avvale di un network di circa 60 dealer gli permette di operare in oltre 80 Paesi in tutto il mondo.

SOMMARIO Anno 16 - n° 39 01 ottobre 2017 - Editoriale: Italia - Francia, pace armata - Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte. - Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa - Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi - Salmone o non Salmone, questo è il problema! - Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.

SOMMARIO Anno 16 - n° 39 1 ottobre 2017

1.1 editoriale
Italia - Francia, pace armata.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa
4.1 turismo Turismo da record in Emilia Romagna
5.1 economia / Viabilità Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi
6.1 campagna cereali Consorzio Agrario di Parma: primo bilancio della stagione cereali
6.2 sisma 2012 fondi sicurezza Sisma 2012. Fondi aperti anche per il settore agricolo.
7.1 nutrizione, scienza e fake Salmone o non Salmone, questo è il problema!
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Niente di scontato. In attesa degli aggiornamenti di USDA.
9.1 crisi e occupazione Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 2017091ott17-COP

 

Domenica, 01 Ottobre 2017 08:42

Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.

"Il vino è la poesia della terra" (Mario Soldati). Il vino è un fortissimo elemento identitario di un territorio e la "Spergola" è destinato a diventare il marchio di Scandiano e dintorni. Il progetto di valorizzazione e diffusione del vitigno impostato dalla "Compagnia della Spergola" affiancata dall'AIS di Reggio Emilia è stato presentato alla Rocca di Scandiano.

20190930-RE Scandiano ingresso RoccaIMG 8536di Lamberto Colla. Scandiano (RE), 30 settembre 2017 - La straordinaria biodiversità, che ancora oggi contraddistingue il Bel Paese, è frutto degli innumerevoli "confini" che hanno contraddistinto il territorio sino alla unità d'Italia. Man mano che vengono abbattute le barriere è inevitabile assistere alla perdita di biotipi.

Per questa ragione il professor Attilio Scienza dell'Università Sacro Cuore di Piacenza, conclude i lavori della mattinata invitando la "Compagnia della Spergola" a "circoscrivere la zona di produzione" e relegare il nome del prestigioso vitigno ai soli ed esclusivi produttori del territorio, di cui la Spergola ne è elemento distintivo.

Anche se non esplicitamente indicata come "Spergola", la straordinaria piacevolezza del vino di Scandiano fa la sua comparsa negli scritti sin dal medioevo e compare nella lista dei doni a personaggi illustri; la stessa granduchessa Matilde di Canossa ne fece dono al Papa Gregorio VII.

Molti i casi riportati, in una ricca sequenza temporale, da Mario Gherpelli (AIS), seppure la prima vera attribuzione della Spergola al territorio scandianese risale al 1805 per opera dell'autorevole agronomo reggiano Filippo RE. Ma occorre attendere il 2001, in forza dell'analisi genomica condotta dalla dottoressa Marisa Fontana, per registrare con sicurezza l'autonoma identità della Spergola, il cui nome era stato, erroneamente, considerato un sinonimo per indicare l'uva pellegrina.

 

 

Il convegno di Scandiano, organizzato dall'AIS (Associazione Italiana Sommelier) di Reggio Emilia lo scorso 30 settembre, ha 20170930-Compagnia-spergola-IMG 8547segnato il primo traguardo di un lavoro iniziato molti anni prima, come ha perfettamente sottolineato il delegato locale, Gaetano Palombella introducendo i lavori, ma anche il punto di partenza per raggiungere ben più numerosi e gratificanti obiettivi; primo fra tutti la DOCG e quindi la conquista anche dei mercati internazionali, senza escludere lo sviluppo territoriale connesso al turismo eno-gastronomico.

"Terroir è l'armonia esistente tra una pianta, un terreno, un clima, una cultura" (Claude Papin - Lyon) e lo scandianese, comprendente con tale termine anche i comuni limitrofi, è il terroir della spergola come lo testimonia la cospicua presenza di vigneti storici (da 40 a 100 anni di vita), presenti sul territorio, come è stato documentato da Flavio Spotti nel suo dettagliato intervento.

115 ettari di vigneti, in costante ascesa, allevati con passione dai veri custodi di un territorio e della cultura ancestrale, gli agricoltori. E agricoltori, nello specifico produttori di vino, sono gli otto componenti della "Compagnia della Spergola" che hanno deciso di intraprendere, con coraggio, passione e competenze, l'avventura di restaurare e rilanciare, in chiave moderna, l'antico vitigno.

A presentare le otto aziende agricole della "Compagnia" sono stati Chiara Fontesini, Andrea Bertolani e Stefano Oleari che si sono suddivisi l'illustrazione dei soci e colleghi, a dimostrazione di un affiatamento perfetto e di una omogenea condivisione di intenti.

Le aziende agricole della Compagnia della Spergola:
Azienda agricola Cantina Fantesini www.cantinafantesini.it 
Azienda agricola reggiana www.aziendaagricolareggiana.com 
Azienda Viticola Alfredo Bertolani www.bertolanialfredo.it 
Cantina Collequercia www.collequercia.com 
Cantina Puianello e Coviolo www.cantinapuianello.it 
Casale viticultori www.casalivini.it 
Società Agricola Aljano www.aljano.it 
Società cooperativa Emiliawine www.emiliawine.eu 

Il convegno, armonicamente guidato dal giornalista Gianni Montanari, ha visto la partecipazione del Sindaco di Scandiano Alessio Mammi, intervenuto anche in rappresentanza degli amministratori, presenti in sala, dei comuni di Quattro Castella, Bibbiano e Albinea e della Provincia di Reggio Emilia che ha patrocinato l'evento.

Infine, gli esperti sommelier dell'AIS, hanno illustrato le caratteristiche dei diversi vini realizzati in zona, aprendo di fatto la sezione di degustazione offerta al numeroso e qualificato pubblico intervenuto.

(GALLERIA IMMAGINI DEL CONVEGNO DOPO L'ARTICOLO)

 

SPERGOLA  E LA "COMPAGNIA"

 

20170930-spergola-Uva

 


Descrizione e note gustative
La spergola si presenta con una elevata variabilità dal punto di vista morfologico, tanto che se ne distinguono diversi biotipi (vedi Bondi, 2009). Di seguito si vanno pertanto a descriverne il tipo iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite, che vede una foglia di taglia media, cuneiforme (o pentagonale), trilobata o intera. La pagina superiore presenta nervature verdi, con alcuni peli corti in cui le nervature principali sono setolose, mentre il tomento diviene languinoso fra le nervature. I denti sono irregolari e a margini convessi con base larga, mantenendo Il picciolo verde con sfumature rosate.
Il grappolo è di media grandezza, con forma cilindrico o piramidale, appena tozzo e di lunghezza medio-lungo (siamo sui 16-17 cm), spesso alato (con 2 ali ben definite) ma tendenzialmente compatto. Il peduncolo è visibile, corto e lignificato, mentre l'acino mantiene una forma sferoidale, leggermente schiacciato, con ombelico persistente, corto, medio-piccolo (dal peso medio 2 grammi). La buccia è pruinosa, mantenendo un chiaro colore verde-giallastro.

Caratteristiche agronomiche
Vitigno vigoroso, dalla produzione buona e costante che predilige climi e suoli delle aree pedocollinari e collinari. E' una pianta mediamente sensibile all'oidio, agli effetti della botrite e marciumi acidi. La sua maturazione ottimale è da riferire alla seconda decade di Settembre, con una raccolta che può essere anticipata per ottenere ottime basi spumanti data la buona acidità di cui questa uva è dotata.

Caratteristiche enologiche
Produce un vino giallo paglierino più o meno intenso, dai profumi caratterizzanti e persistenti, gradevolmente aromatici con sentori floreali più evidenti nella versione dolce. Al gusto è gradevolmente sapido, note iodate e fresche che introducono ad una struttura di giusto corpo, con buona armonia, capace di variare dal dolce al secco, passando per le varie tipologie frizzante fino al metodo classico, mantenendo una inconfondibile lieve nota acidula che lo accompagna nel succoso finale.

 

La Compagnia della Spergola

20170930-RE-Scandiano Rocca
Le uve spergola sono utilizzate per la produzione di vini fermi, spumanti, vini passiti e liquorosi. Il vitigno Spergola ha profumi persistenti con gradevoli note aromatiche come detto a più riprese, che regalano piacevolissimi sentori floreali più decisi nelle tipologie vino dolce. Il gusto regala una buona sapidità e ottima freschezza con struttura media ed armonica regalando l'inconfondibile nota acidula che fa da cornice fino al finale di bocca. Quste uve sono prodotte nei Comuni di Scandiano e limitrofi con minimo un 85% "Colli Scandiano e di Canossa DOC Bianco" nelle tipologie classico, frizzante e spumante ed in misura 100% presente per identificare la DOC "Spergola" nelle tipologie spumante frizzante e passito.

Ad oggi la Spergola occupa 115 ettari nella provincia di Reggio Emilia pari all'1,27 % di tutta la supericie vitata rappresentando in modo evidente la seconda varietà a bacca bianca per importanza che viene coltivata nella fascia centro collinare vicino Scandiano.
Per tale ragione si è pensato alla creazione di un Gruppo coeso di Aziende che potessero valorizzarla a pieno ricreando una sana identificazione del territorio a vantaggio della cultura e della diffusione di questo grande e storico vitigno, ed ecco nascere il progetto : Compagnia della Spergola.

20170930-Fantesini Chiara-IMG 8552Obiettivi
La riscoperta del vitigno spergola vuole far accrescere la consapevolezza nella grande duttilità di questo vitigno e nella capacità del territorio di poter rappresentare al meglio la cultura enologica favorendo tutti gli attori coinvolti nella ricerca di un prodotto di qualità assoluta e che può ben figurare nelle cucine più raffinate ed accostarsi facilmente ad abbinamenti sempre ricercati e creativi.
Le aziende agricole della Compagnia della Spergola:
Azienda agricola Cantina Fantesini www.cantinafantesini.it
Azienda agricola reggiana www.aziendaagricolareggiana.com 
Azienda Viticola Alfredo Bertolani www.bertolanialfredo.it 
Cantina Collequercia www.collequercia.com 
Cantina Puianello e Coviolo www.cantinapuianello.it 
Casale viticultori www.casalivini.it 
Società Agricola Aljano www.aljano.it 
Società cooperativa Emiliawine www.emiliawine.eu 

Allarme in Italia di Rasff per vasetti di pesto vegetale vegano contaminati da batteri. Il sistema di allerta rapido comunitario europeo lancia di nuovo un'allerta alimentare

Scatta di nuovo un'allerta alimentare per un lotto di pesto vegetale vegano su cui ci sono seri sospetti di una contaminazione batterica.

C'è la possibilità che diversi vasetti di prodotto siano nei frigoriferi di ignari consumatori e vengano consumati nei prossimi giorni. Il RASFF poche ore fa ha ha attivato un avviso di sicurezza per sospetta contaminazioni microbiologiche di pesto vegetale vegano in vasetti di vetro dall'Italia.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si ripete il solito schema poco responsabile del Ministero della Salute italiano che ad oggi non ha indicato sul sistema di pubblicazione on line del dicastero dedicato ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, la marca del prodotto, nè vengono fornite foto ai consumatori, mentre le catene di supermercati implicate nella vicenda non hanno diramato comunicati nei propri siti.

In questo caso sembra che il pesto sia stato confezionato per una o più catene di supermercati ma non ci sono comunicati in tal senso, anche se la legge obbliga il produttore e i distributori ad informare gli acquirenti.

È un silenzio assordante che i responsabili del Ministero giustificano con argomenti improbabili, visto che molti Paesi che aderiscono come l'Italia al Sistema rapido di allerta (Rasff) ogni settimana diffondono i nomi, le marche e le foto dei prodotti oggetto di richiamo e di allerta.

Lo "Sportello dei Diritti", per sopperire a questa grave lacuna del ritardo di tali comunicazioni delle autorità sanitarie, pubblica ogni settimana l'elenco dei prodotti ritirati o richiamati dal mercato a causa di contaminazioni batteriche, presenza di corpi estranei, eccessiva presenza di pesticidi, errori in etichetta, mancanza di avvertenze sulla presenza di allergeni, errori nella data di scadenza, ecc...

E' stato chiesta l'apertura di un tavolo di crisi regionale a seguito della decisione di licenziamento del personale della Froneri. Rimangiate dall'azienda le rassicurazioni di fine luglio.

di Virgilio Parma 28 settembre 2017 - Dapprima fu "Tanara", la pionieristica impresa di gelati che osò sfidare, con successo, colossi come Alemagna, Motta e Algida. Nel 1976 divenne Italgel, poi Nestlé e infine, dallo scorso anno, Froneri, il colosso dei surgelati nato dalla collaborazione paritetica tra Nestlé e la britannica R&R, specialista del gelato.

Un gruppo da circa 2,45 miliardi di euro presente in 20 Paesi con 15.000 dipendenti che obiettivamente lasciava ben sperare per un futuro glorioso come glorioso è stato il passato di questa azienda che seppe inventare il "Concertino" e il "Tartufo" e che diede vita al prestigioso marchio "Antica Gelateria del Corso".

20170927-Comunicato sindacati-FroneriInvece, a meno di un anno dal lancio del nuovo colosso dei gelati e surgelati, Froneri ha deciso di chiudere lo stabilimento di Parma lasciando a casa ben 180 dipendenti e 70 stagionali.

Un fulmine a ciel sereno, ha squarciato il cielo di Parma quando, 48 ore fa, è stato dato l'annuncio dei licenziamenti, in perfetto stile padronale d'altri tempi.

Una decisione che ha colto di sorpresa anche i sindacati, che solo a fine luglio scorso avevano ricevuto la rassicurazione (scritta) che smentiva categoricamente l'ipotesi di chiusura, e lo stesso Sindaco Federico Pizzarotti che nell'occasione aveva ricevuto medesime rassicurazioni.

"È la prima volta che nel nostro territorio un'impresa si comporta senza alcun rispetto per le relazioni industriali e attuando comportamenti palesemente disonesti e ingannevoli."

E' questo il commento di FAI, FLAI e UILA le tre sigle sindacali che hanno ricevuto mandato, dai dipendenti in stato di agitazione, "di intraprendere intraprendere ogni iniziativa utile ad ottenere l'annullamento della procedura di licenziamento collettivo e un vero confronto a 360 gradi che scongiuri la chiusura per evitare la perdita di così tanti posti di lavoro e l'impoverimento del tessuto industriale di Parma".

Nel frattempo è stato chiesta l'apertura di un tavolo di crisi in Regione mentre lo stato di agitazione proseguirà con il volantinaggio in centro Città previsto per sabato 30 settembre e il 6 ottobre un corteo di tutti i lavoratori di settore si concluderà davanti alla Prefettura.

 

 

 

20170927-Pizzarotti-FB-su-Froneri

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