Quando ormai sembrava che il mercato fosse inchiodato ecco che un nuovo aggiornamento dei dati USDA muove drasticamente i listini.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 ottobre 2017 - Una drastica impennata, inaspettata solo giovedì mattina, dopo che nuove stime USDA sono state pubblicate.
Le chiusure dei mercati di giovedi sera:
SEMI nov 992 (+26,6) gen 1002,4 (+26,4) mar 1012 (+26,4)
FARINA oct 322,7 (+11,5) dic 326,3 (+11,4) gen 328,3 (+11,3)
OLIO oct 33,07 (+0,16) dic 33,28 (+0,13) gen 33,45 (+0,12)
CORN dic 349 (+3) mar 362,6 (+3,2) mag 371,6 (+3,6)
GRANO dic 430,4 (-2,6) mar 449,4 (-2,6) mag 461,6 (-3)
Proviamo a suggerire delle considerazioni "plausibili" sui nuovi fatti.
Gli operatori si aspettavano un aumento delle produzioni e invece questo non è avvenuto seppure il differenziale, per quanto concerne le produzioni USA, non particolarmente rilevante. La produzione USA è stata infatti stimata a 120,58 milioni di tonnellate contro quella degli analisti a 121,02 e USDA settembre 120,59.
Probabilmente, il fatto che non si siano riscontrate produzioni migliori, questo ha dato l'impulso ai fondi di spingere sull'acceleratore per una più decisa posizione rialzista.
Le rese per acro statunitensi dei semi di soia sono state stimate al ribasso rispetto a quelle di settembre seppure la produzione USA sia rimasta pressoché uguale per l'aumentata superficie investita.
Gli stock di fine raccolto 2016/17 sono diminuiti, così come pure è stata diminuita la stima degli stock del raccolto 2017/18 che da 12,93 milioni di tonnellate sono scese, a settembre, a 11,72.
Quest'ultimo è effettivamente l'unico indicatore che avrebbe giustificato una ripresa dei prezzi. Infatti, anche la stima della produzione del Brasile a 107 milioni di tonnellate era già entrata nella stima dello scorso settembre, così come peraltro confermavano i dati diffusi ieri dal CONAB: da 114 milioni di tonnellata del 2016/17 a 107 del 2017/18.
Il rialzo del seme ha sostenuto anche quello del corn e del grano, ma le cifre dell'USDA ,su questi ultimi, sono state tutte sostanzialmente ribassiste.
Nelle prossime giornate verificheremo se i fondi riusciranno a dare rinnovata spinta al mercato o se questo si accomoderà, ancora un'altra volta, sul segno di stabilità.
Il mercato delle bioenergie è ancora alla ricerca di mais inquinato da B1 e sottoprodotti di vario genere, specie ora che i cruscami di grano stanno arrivando a quotazioni non più particolarmente convenienti.
Indicatori internazionali 13 ottobre 2017
l'Indice dei noli è salito a 1458 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18265
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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