Cibus 2018: E' festa grande alla Mulino Alimentare. Dall'accordo coreano, che consolida la vocazione export dell'impresa di Baganzola (PR), ai nuovi contatti commerciali raccolti in fiera che sembrano ben promettere, alle numerose visite anche di cortesia, sempre ben accolte.

di Redazione Parma, 10 maggio 2018 - Quattro giorni particolarmente intensi sono stati vissuti allo stand di Mulino Alimentare Spa, tra incontri programmati e nuove relazioni instaurate grazie all'occasione offerta da Cibus 2018 e i tantissimi buyer in grado di fare convergere su Parma. Buyer, clienti consolidati, potenziali nuovi partner e vari opinion leader si sono avvicendati nello stand A030 del padiglione 2 a partire dal 7 sino all'ultimo minuto utile del 10 maggio, quando il sipario si è chiuso tra gli applausi degli ospiti.

Ma la ciliegina sulla torta è giunta dalla Corea con la notizia della conferma di avere posizionato la "bandierina" del Mulino Alimentare in tutti gli store Hyundai, confermando la propensione all'export dell'azienda di Baganzola (PR).

A seguire una sequenza di foto ricordo (In galleria immagini).

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Dal 16 maggio in Via Colombo per circa un mese. A seguire in Via Cremona per concludersi entro agosto.

Piacenza, 11 maggio 2018 - Lavori in vista sulla viabilità cittadina per l'ampliamento della rete del teleriscaldamento cittadino: a partire dal prossimo 16 maggio iniziaranno la posa delle tubazioni coibentate in Via Colombo per circa un mese, per poi estendersi - a far tempo dal prossimo 16 giugno - a Via Cremona e completare gli estendimenti entro il mese di Agosto.

Grazie all'estendimento delle dorsali, verranno collegati alla rete 100 nuovi edifici e spenti altrettanti camini delle caldaie attualmente in funzione; le nuove tubazioni avranno una lunghezza di circa 10 km; verranno raddoppiate le volumetrie attualmente servite che passeranno da uno a due milioni di metri cubi.

Altri 10.000 piacentini potranno usufruire del servizio, e si andranno ad aggiungere agli altrettanti 10.000 già serviti oggi dai 20 chilometri di rete esistenti. Non solo, lo sviluppo del servizio contribuirà alla riduzione dell'impatto derivante dal riscaldamento urbano: si risparmieranno 6.400 tonnellate ogni anno di CO2 e 5,3 tonnellate di ossidi di azoto: per fare un esempio, è come se venissero evitate le emissioni di tremila auto in circolazione a Piacenza. Ciò avverrà grazie ad una rete alimentata da più fonti di calore che verrà recuperato dalla produzione di energia elettrica (Centrale Levante) o dalla termovalorizzazione (Borgoforte), consentendo di sfruttare razionalmente il calore prodotto da fonte cogenerativa e di ridurre l'impiego della centrale di integrazione di via Diete di Roncaglia.

Questi i numeri dell'investimento che Iren prevede di sostenere nei prossimi anni per lo sviluppo del progetto, che è dell'ordine di 10 milioni di euro e rappresenta anche un concreto apporto all'occupazione diretta e indiretta sul territorio.

Quali i Vantaggi?
Il teleriscaldamento, in pratica, è "calore già pronto all'uso" ed è disponibile in qualsiasi mese dell'anno, 24 ore su 24. Consente anche di evitare tutte le spese connesse alla caldaia (acquisto, manutenzione, revisione, verifica e pulizia), che viene sostituita appunto da uno scambiatore di calore. Non ci sono vincoli normativi per le canne fumarie che non sono più necessarie, per l'accessibilità e l'areazione dei locali; non sono necessari certificati dei vigili del fuoco. Inoltre, la regolazione della temperatura avviene con apposita centralina climatica che varia la temperatura dell'acqua in funzione della temperatura esterna, permettendo l'ottimizzazione dei consumi.

Quali sono i benefici economici per i cittadini?
Allacciarsi al teleriscaldamento consente di conseguire risparmi significativi in quanto nel prezzo di vendita dell'energia è compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature che IREN installerà per consentire l'erogazione del calore (scambiatore di calore, centralina di regolazione e strumento di misura del calore). Si paga quindi il solo calore consumato e si ottengono ulteriori vantaggi eliminando i costi relativi all'energia elettrica utilizzata per il funzionamento dei bruciatori delle caldaie, i costi relativi certificazioni necessarie per il funzionamento di una centrale termica di tipo tradizionale.
Inoltre, per gli edifici che è possibile collegare, sono previsti ulteriori vantaggi quali: l'allacciamento gratuito, la possibilità di affidare ad IREN, in attesa del collegamento, la gestione della propria centrale termica fino all'avvenuto allaccio e l'applicazione per i primi due anni di fornitura, di un prezzo scontato del 5% rispetto ai prezzi praticati normalmente.

Come ci si allaccia?
Per gli stabili oggetto della campagna che hanno ricevuto la proposta di allacciamento, inviata all'amministratore dello stabile, è necessaria l'accettazione da parte dell'assemblea condominiale. In seguito all'accettazione della proposta Iren Energia inizierà le attività propedeutiche all'esecuzione delle opere di scavo e posa delle apparecchiature. I lavori si svolgono prevalentemente nel corso dell'estate.

Per gli stabili che non hanno ricevuto l'offerta l'amministratore può fare comunque richiesta di preventivo, che è sempre gratuito, al fine di verificare la copertura della rete nell'area in cui sorge lo stabile e gli eventuali costi da sostenere per l'allacciamento. La richiesta può essere inviata a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure può essere contattato il Numero Verde 800-969696 per chiedere informazioni sui tempi, sulle modalità di allaccio, e sulle agevolazioni commerciali.

Cronoprogramma dei lavori
I lavori di posa delle tubazioni, che fanno parte della prima fase di sviluppo della rete, saranno così temporalmente articolati:
Via Colombo dal 16/05 al 22/06/18
Via Cremona (tratto sovrappasso RFI escluso) dal 16/06/18 al 30/08/2018
mentre sono già stati conclusi in Via Caorsana, Via Portapuglia, Via Dei Dossarelli ed in Strada Borgoforte

Una seconda fase consisterà nella estensione e sviluppo, durante il triennio 2019 - 2021, della rete di distribuzione esistente necessaria per consentire l'allacciamento dei fabbricati che avranno aderito al servizio. Tali lavori, prevedono la cantierizzazione di una serie di strade principalmente nelle vicinanze del centro storico il cui elenco di dettaglio e rispettivo cronoprogramma è in fase di elaborazione esecutiva, ma che verosimilmente interesseranno via Cavour – via Verdi – via Roma – via Borghetto – via Gagnano – via Carducci – via Frasi – via Sant'Antonino – via Scalabrini – P.zza Casali – via San Martino – via Trieste – via Fulgosio – stradone Farnese – via Santa Franca – via Venturini – via Vittorio Emanuele II e zone limitrofe.

Secondo i dati dell'AIRU (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano) le regioni maggiormente servite dal teleriscaldamento in Italia oggi sono la Lombardia, il Piemonte, l'Emilia Romagna, il Veneto e la Liguria. Gli impianti oggi in servizio in Italia consentono di risparmiare ogni anno circa 506.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e consentono di evitare ogni anno la produzione di oltre 1.600.000 t di CO2. Iren già oggi "teleriscalda" 85 milioni di metri cubi di volumetria complessivi fra Piemonte, Liguria ed Emilia, grazie ad una rete di doppie tubazioni che si estende per oltre 900 chilometri, con qualcosa come 9.000 stabili allacciati, pari a circa 850mila abitanti serviti. Grazie al teleriscaldamento di Iren vengono evitate annualmente più di un milione e trecentomila tonnellate di CO2: in pratica l'equivalente della metà del traffico di una città da un milione di abitanti.

(in allegato il volantino in pdf scaricabile)

 

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La banca ha consegnato speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di innovazione e internazionalizzazione all'italiana Spreafico Spa e alla spagnola Ulma Packaging. La premiazione si è svolta nell'ambito di Macfrut, fiera di riferimento a livello nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico

Rimini - UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo nel business legato all'ortofrutta.

Nell'ambito di MacFrut - fiera di riferimento a livello nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico - Marco Profeti, Responsabile Area Corporate UniCredit Ravenna e Ferrara; e Giuseppe Giancarlo D'Ambra, Vice Area Manager Rimini UniCredit, hanno quindi consegnato l'"Italy Award" a Raffaele Spreafico della Spreafico SpA, azienda specializzata nella produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, avviata a Dolzago (Lecco) nel 1963 e cresciuta nel tempo con l'ampliamento degli stabilimenti anche a Sala Bolognese (Bologna) e l'acquisizione di nuove aree produttive come quella di Santa Maria in Codifiume (Ferrara).

UniCredit ha inoltre insignito dell'International Award la Ulma Packaging, una divisione del Gruppo Ulma che ha sede principale in Spagna, 16 filiali proprie tra Europa (uno stabilimento anche nell'area di Piacenza), Sud America, Asia e Australia; e una rete di distribuzione che copre più di 50 Paesi nel mondo. Specializzata nella progettazione e nella produzione di attrezzature e servizi per il packaging, la Ulma offre innovative soluzioni di confezionamento dei prodotti. A ritirare il premio è stato Maurizio Zioni, General Manager di Ulma Packaging Srl, filiale del gruppo con base a Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza.

La premiazione è avvenuta in occasione di Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini dal 9 all'11 maggio. L'iniziativa si inserisce appunto nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.

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Cibus 2018 è stata l'occasione pubblica per illustrare le garanzie aggiuntive e del tutto volontarie, adottate dalla "Filiera del pomodoro da industria" a favore del Pomodoro Biologico e a tutela del consumatore.

di Lamberto Colla Parma 10 maggio 2018 -
Per i prodotti "Bio" non è il miglior momento, ciononostante i consumi sono in forte crescita a riprova della tendenza, non esclusivamente salutistica bensì anche ambientale, che il consumatore sta continuando a percorrere con interesse e convinzione.

Un interesse che, anche per gli aspetti di vita e di comunità, deve essere salvaguardato e protetto da parte dei soggetti responsabili della produzione e della trasformazione.
Queste in breve sintesi le motivazioni che hanno indotto l'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria Nord Italia a sottoscrivere un protocollo di garanzie aggiuntive, a favore del consumatore e delle sua fiducia verso il settore.

La certezza del "Bio" è un fattore imprescindibile.

"Vogliamo raccontare che la nostra filiera - introduce i lavori Tiberio Rabboni presidente della OI Pomodoro nord Italia - è in grado di assicurare, oltre alla certificazione previste, anche una serie di analisi aggiuntive e volontarie che sono in carico rispettivamente alle OP e alle industrie e cooperative di trasformazione. Analisi che, come Organizzazione, abbiamo in atto da diversi anni ma che ora è giunto il momento di esplicitare attraverso regole sottoscritte da parte dei soggetti di filiera della OI Nord Italia".

Solo attraverso una "filiera organizzata", ha proseguito Rabboni, è stato possibile gestire e proporre un "plus" di questa natura ed è un "valore che va comunicato al consumatore".

A illustrare le modalità e gli strumenti adottati si sono alternati alcune rappresentanze del mondo organizzato, della industria e della cooperazione di trasformazione sono intervenuti:
Luca Artioli in rappresentanza di APO-Conerpo, Aldo Rodolfi della Rodolfi Mansueto spa e Stefano Spelta per Casalasco.
Tutti sono stati concordi sulla necessità di meglio divulgare al consumatore "il grande lavoro che c'è dietro il confezionamento di un barattolo di pomodoro BIO".

Il "peso" del bio in filiera
Il quantitativo di bio è sempre più consistente. Soffermandosi sul dato 2017 i 2.310 ettari di biologico rappresentano il 6,6% dei 34.932 ettari coltivati complessivamente nel Nord Italia con la tecnica della produzione integrata che si contraddistingue per un bassissimo impiego di fitofarmaci.
L'Emilia Romagna è la regione nella quale si concentra la quota più consistente di produzione biologica. La prima provincia è quella di Ferrara dove, nel 2017, sono stati coltivati 1.500 ettari. Seguono le province di Ravenna (350), Parma (184) e Piacenza (76).

Cosa fanno in più le Organizzazioni dei produttori del Nord Italia
Le Organizzazioni dei produttori di pomodoro biologico del Nord Italia affiancano l'agricoltore socio offrendo servizi e verificando la correttezza del processo produttivo e l'idoneità del pomodoro destinato alla trasformazione.

Per queste ragioni:
-verificano preventivamente la conformità dei requisiti biologici delle aziende agricole;
-forniscono consulenza tecnica agli agricoltori soci per la scelta della varietà di pomodoro più idonea, l'acquisto del seme, lo sviluppo colturale, le pratiche agronomiche, la difesa e il controllo delle malerbe secondo le procedure previste dai disciplinari per il pomodoro biologico;
-effettuano autocontrolli programmati in campo sul pomodoro biologico pronto per la consegna anche tramite analisi per verificare l'assenza dei residui di fitofarmaci su bacca, foglie, radici e terreno;
-verificano la tracciabilità dei singoli carichi di pomodoro trasportati dal campo all'industria di trasformazione;
-forniscono all'industria la certificazione dell'Op a commercializzare prodotti biologici, nonché la certificazione biologica delle aziende agricole socie, la documentazione attestante i requisiti biologici dei singoli carichi di pomodoro trasportato e i documenti in cui sono riportate tutte le operazioni agronomiche.

Cosa fanno in più le industrie di trasformazione
Le imprese di trasformazione del pomodoro biologico seguono un sistema di procedure e di controlli della conformità biologica del prodotto in ingresso e in lavorazione negli stabilimenti, così organizzato:
- prelievo di campioni di pomodoro biologico in campo per controllarne la rispondenza ai requisiti obbligatori;
- verifica della validità della certificazione dell'Op alla commercializzazione del pomodoro biologico e della validità della certificazione bio delle aziende agricole conferenti socie;
- verifica dei documenti degli agricoltori per accertare le operazioni agronomiche effettuate in campo;
- verifica sui carichi di pomodoro in consegna della certificazione biologica dell'azienda agricola di provenienza;
- richiesta al trasportatore del pomodoro di formale dichiarazione di idoneo lavaggio del mezzo impiegato per il trasporto del pomodoro biologico.
- prelievo di campioni di pomodoro in ingresso nello stabilimento per verificarne la conformità alle norme della produzione biologica tramite analisi per verificare l'assenza di fitofarmaci;
- lavorazioni in stabilimento su linee dedicate alla trasformazione del biologico o su linee ad utilizzo alternato dopo gli idonei lavaggi;
- controllo del prodotto biologico trasformato con delle analisi per verificare l'assenza di fitofarmaci.

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Nella terza giornata di Cibus si è ampiamente dibattuto su qualità, distribuzione e scelte dei consumatori.

di Redazione Baganzola 10 maggio 2018 - Tra i Focus esposti nell'ampia vetrina convegnistica di Cibus 2018, non poteva mancare l'argomento che riguarda uno dei mercati più importanti per l'agroalimentare; quello statunitense appunto e in particolare quello che riguarda la nuova normativa che regola le importazioni di cibo dall'Italia (FSMA-Food Safety Modernization Act).

Quest'aspetto è stato analizzato nel corso del convegno "FSMA: Opportunità e sfide per l'industria alimentare", organizzato da Tecnoalimenti.

"Le aziende italiane virtuose", ha dichiarato Armando De Nigris, Presidente del Consorzio Tradizione Italiana, "non considerano l'FSMA come una sfida ed erano già pronte a questa legislazione, quindi ben vengano le restrizioni che impongono una selezione sulla qualità".

Un'aspetto ben chiaro e noto a Mulino Alimentare Spa il cui principale mercato di riferimento è quello estero (oltre il 70% della produzione è destinata alle tavole d'oltralpe) e che a CIBUS International Food Exhibition, (Padiglione 2 Stand A030) registrato il consolidarsi del suo appeal estero con un gran numero di buyer interessati alla gamma di prodotti caseari in gamma al "Mulino Alimentare".

#cibus2018 #cibusparma

 

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Si è concluso con l'assoluzione, perché il fatto non sussiste, il processo promosso dinnanzi al Tribunale di Parma sulla base di un verbale degli agenti zoofili della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) nei confronti del titolare di una azienda faunistica venatoria situata nel zona pedemontana.

Di Virgilio 

Parma 10 maggio 2018 - Ad essere assolto è stato l'ottantanovenne Q. C., titolare dell'azienda faunistico venatoria (a.f.v.) di Sant'Uberto che si trova nel territorio del Comune di Felino e, in parte, di Parma e Langhirano.

I fatti sono risalenti al 2013 quando, alcune guardie zoofile della Lipu, avevano operato il sequestro penale di una "trappola Corbeau", consistente in una gabbia nella quale i corvidi (corvi, gazze) possono entrare ma non uscire, situata nell'azienda faunistico venatoria.

 Nel verbale veniva ipotizzata la violazione dell'art. 30 della legge sulla caccia che punisce l'esercizio venatorio in tempi di chiusura e con mezzi non consentiti.

La legge è molto severa in proposito, tanto che il Pubblico Ministero aveva chiesto - si legge nella sentenza - una condanna superiore rispetto ai limiti imposti dall'art. 30.

Alla fine però gli argomenti sostenuti dall'avvocato Stefano Molinari hanno avuto la meglio: il difensore ha prodotto una copiosa documentazione proveniente da istituti scientifici che legittimano l'uso del tipo di trappola sequestrata dalle guardie volontarie ed ha impostato una linea difensiva che si basava anche sulla innocuità della medesima trappola in mancanza del richiamo vivo che rappresenta, in una con il cibo, l'elemento essenziale di attrazione.



A suffragare sul piano tecnico-scientifico la sua tesi, la difesa ha portato in Tribunale il tecnico faunistico dott. Luca Cassoni il quale ha illustrato la natura delle Aziende Faunistiche Venatorie (a.f.v.), degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), le diverse modalità di contenimento degli animali "problematici", le principali tipologie di mezzi utilizzati (fra cui le trappole Corbeau e Larsen per i corvidi), le modalità con cui le Autorità pubbliche preposte attuano il contenimento delle specie "opportuniste" (in passato definite "nocive"), in primis gazze e cornacchie, che, a causa del loro incremento, determinano squilibri ambientali in danno di altre specie.

Questa interpretazione delle norme non si discosta dalla prassi adottata dal Corpo delle guardie provinciali professionali le quali, in casi analoghi, contestano la caccia di frodo in presenza del richiamo considerando viceversa come semplice detenzione il possesso di trappole prive dello zimbello.



All'esito del dibattimento il Giudice Monocratico dr.ssa Maria Cristina Sarli ha assolto l'imputato perché "il fatto non sussiste" facendo propria la tesi difensiva, ritenendo che non sia stata raggiunta la prova degli elementi costitutivi del reato in quanto:

"-la gabbia sequestrata sia da considerarsi un mezzo vietato e che essa fosse destinata alla caccia e non al controllo degli uccelli "opportunisti";
-tale strumento fosse in grado di catturare uccelli selvatici posto che non risulta che al suo interno fosse stato collocato un richiamo vivo o del cibo per attirare gli uccelli;
-l'intenzione del "QC" fosse quella di svolgere attività di caccia in periodo vietato";

Il Giudice ha conseguentemente disposto il dissequestro e la restituzione della trappola al legittimo proprietario.

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( nella foto un esempio di  trappola per corvidi )

 

I dati USDA che verranno pubblicati in serata, potrebbero confermare le stime di netto ridimensionamento degli stock di corn. Ma altri tre elementi stanno mettono pressione ai mercati internazionali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 maggio 2018
Domani conosceremo l'aggiornamento dei dati USDA con le ultime stime della campagna 2018-2019 che già stanno mettendo apprensione agli operatori di mercato. In particolare a essere attesi sono i dati sugli stock del Corn che potrebbero risultare in netto calo per effetto dei minori areali di semina.

Un secondo punto di incertezza la Cina: "Sul fronte Cina le - scrive una agenzia italiana specializzata - agenzie di stampa hanno riportato che Trump ha informato che è previsto a breve un colloquio con il Presidente Xi ed è anche annunciata, per la prossima settimana, una visita in USA del Vice Presidente Liu. Queste informazioni/comunicazioni possono aver contribuito a portare il segno più sul seme e sulla farina. I "contatti" USA/Cina chiaramente continuano".
Un Terzo punto di inquietudine è l'uscita degli USA dall'accordo nucleare con l'Iran che potrebbe avere riflessi sul prezzo del petrolio e quindi dei noli.
Infine un quarto punto dolente è rappresentato dal cambio €/dollaro che sta penalizzando gli acquisti.

Sul mercato interno molto probabilmente rincareranno i proteici e in qualche misura i cereali, così come è rimandato il calo delle crusche e dei foraggi, condizionati questi ultimi dalle difficoltà di raccolta a causa delle piogge.

Sul fronte proteici viene segnalata la possibilità di acquistare Panello di Lino in sacconi a prezzi molto convenienti sul mese di maggio e giugno (da 320 a 340/345 in base alle varie aree di consegna) e si è riacceso anche l'interesse sulla farina di Guar.

Per i bioenergetici il momento è particolarmente difficile per il sussistere di una maggior domanda a fronte di offerte di sottoprodotti scarse. L'industria molitoria, risiera, agroalimentare stanno lavorando al di sotto delle loro potenzialità e, come anticipato, le insistenti e sparse piogge stanno rendendo difficile il raccolto dei trinciati d'erbaio primaverili

Un mercato quindi di difficile interpretazione, che rende quasi impossibile l'operare sui future a lungo termine, appesantito dal rapporto di cambio euro/dollaro.

Indicatori internazionali 9 maggio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1432 punti, il petrolio è stabile a 70,60/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18366

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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di redazione Baganzola 09 maggio 2018 - Lo stile dei consumi degli italiani, mutato anche a causa della crisi economica, si dirige verso il wellness, quindi verso benessere e food safety, accompagnato però dalla voglia di sperimentare nuovi gusti e sapori e dalla ricerca di gratificazioni personali.

Questo è quanto emerso nel corso del convegno di IRI (Information Resourches Inc.), "Le Nuove Frontiere del Food", tenutosi ieri a Cibus.
Il convegno ha evidenziato che l'alimentare si è imposto come elemento trainante dei consumi nella Grande Distribuzione: per ogni 100 euro spesi in prodotti confezionati di largo consumo in Gdo, oltre 68 sono destinati ad alimenti e bevande.

Dal Future Food Institute di Bologna è inoltre emerso che il futuro del cibo passa anche attraverso cambiamenti nei comparti dell'allevamento e dell'agricoltura.

Due facce della stessa medaglia che devono sempre più strettamente collaborare come è infatti stato ben evidenziato nel convegno di apertura di CIBUS lo scorso 7 maggio.
Una impostazione che Mulino Alimentare Spa, uno dei principali player nazionali del settore lattiero caseario, ha iniziato a cavalcare da diversi anni, entrando direttamente nella "governance" della filiera casearia attraverso specifici accordi di stretto parternariato che dalla "terra" si proiettano alla "Grande Distribuzione Organizzata".

Un progetto innovativo e originale che molte soddisfazioni sta regalando alla impresa di Baganzola (PR), primo fra tutti il consolidamento del mercato canadese.

Mulino Alimentare spa è al Padiglione 2 Stand A030 di CIBUS International Food Exhibition, pronto a accogliere i professionisti e i buyer per presentare le sue ultime novità.

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"In equilibrio con l'acqua": concerto e installazioni audiovisive.Le opere degli allievi del Conservatorio e del Liceo Artistico in mostra alla Finarda.

Piacenza, 8 maggio 2018 - Gli studenti piacentini saranno i protagonisti, con le loro opere, del prossimo evento artistico dal titolo "In equilibrio con l'acqua", promosso dal Consorzio di Bonifica di Piacenza. L'evento, a ingresso libero, si terrà sabato 19 maggio alle ore 17.30 nella sala macchine dell'impianto idrovoro Finarda (in via della Finarda, 30 - Piacenza).

"In equilibrio con l'acqua" è un articolato percorso didattico che ha coinvolto gli studenti del Conservatorio "Giuseppe Nicolini" e del Liceo Artistico "Bruno Cassinari" e che si concluderà, per questa prima edizione 2018, in una fase espositiva aperta alla città con installazioni audiovisive e un concerto dal vivo.

All'inizio dell'anno scolastico il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha proposto un progetto didattico al Conservatorio e al Liceo Artistico per la creazione di racconti, costruiti con immagini, elementi plastici e suoni, sul tema dell'acqua e della sua relazione con l'uomo e il territorio. Il nostro paesaggio padano è caratterizzato anche dalle opere che l'uomo ha costruito per la gestione idrica: un equilibrio fatto di diverse quote, in un intreccio di visioni e suoni scanditi dalla presenza dell'acqua, dalle geometrie dei canali e dallo "sferragliare" degli impianti idrovori. È stato questo lo spunto di partenza nella richiesta, alle nuove generazioni, di una riflessione e di un contributo artistico sul tema dell'acqua. Il progetto è stato accolto favorevolmente da parte di Lorenzo Missaglia, Direttore del Conservatorio, e di Giovanni Tiberi, Dirigente scolastico dell'Istituto Superiore Tramello Cassinari, anche per la possibilità che dava agli studenti di misurarsi con il "mestiere".

Gli studenti del Conservatorio (Scuole di Musica Elettronica, Musica Applicata e Composizione) e del Liceo Artistico (indirizzo Arti Figurative-classe terza figurativa e indirizzo Discipline Grafiche-classe quinta grafica) si sono cimentati nella creazione di diverse opere: incisioni, sculture, video e composizioni musicali. Puntuale è stata la guida dei professori: Riccardo Dapelo, Roberto Doati e Marco Alpi (professori del Conservatorio); Chiara Belloni e Lucia Di Pierro (professori del Liceo Artistico). I docenti hanno condotto e condurranno gli allievi attraverso tutte le fasi legate al processo artistico (dall'ideazione alla realizzazione, fino all'allestimento e al contatto con il pubblico) per far vivere agli studenti un'esperienza professionale completa legata al mondo artistico.

Dopo avere visitato diversi impianti, gestiti dal Consorzio, destinati alla difesa idraulica del territorio (impianti della Finarda, di Armalunga e di Zerbio), ogni studente ha elaborato un proprio progetto artistico captando direttamente, in alcuni casi, materiali sonori e visivi (registrando suoni e realizzando video in loco). Gli elaborati sono nati dopo l'attività in aula condotta dal Consorzio stesso e dall'associazione culturale "Arti e pensieri" che ha collaborato al progetto. Le lezioni hanno illustrato le attività del Consorzio di Bonifica al servizio della comunità e del territorio. Un ulteriore approfondimento in classe (a cura di Raimondo Sassi di "Arti e Pensieri") è stato fatto documentando il complesso e storico rapporto fra il paesaggio della nostra città e la lettura che gli artisti ne hanno dato, dal punto di vista della rappresentazione degli spazi e delle porzioni di territorio disegnate dai corsi d'acqua e dalle opere dell'uomo. Un'ultima lezione si è tenuta al Conservatorio con l'ascolto di brani musicali, di repertorio e contemporanei, ispirati al tema dell'acqua.

L'intero percorso si inserisce nel progetto Urban Hub del quale il Consorzio di Bonifica (con il laboratorio Water Lab) e il Conservatorio (con il laboratorio Music Lab) sono partner. Urban Hub ha l'obiettivo di creare innovazione e opportunità imprenditoriali. Con questa finalità si è strutturato il percorso degli allievi che hanno avuto la possibilità di vivere in prima persona le varie fasi di un processo professionale, in questo caso declinato al mondo artistico: dalle sollecitazioni del committente alla realizzazione delle opere e del loro allestimento in mostra.

L'evento alla Finarda inaugurerà l'annuale Settimana Nazionale della Bonifica e dell'Irrigazione composta da tante iniziative che coinvolgeranno anche gli studenti di tutta Italia dal 19 al 27 maggio.

 

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Martedì, 08 Maggio 2018 08:08

Cereali e dintorni. Cereali in fuga?

Confrontando i dati delle chiusure di due venerdi adiacenti si nota come a tirare la "volata" siano i cereali. Il termometro del mercato sono i lunghi dei fondi che spingono al rialzo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 8 maggio 2018
E' interessare osservare le chiusure di due venerdi consecutivi:

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Seme -18 cent per bushel, farina +1,20 dollari per ton. corta, corn +9,20 cent per bushel, grano +32 cent per bushel; quindi chi tira la volata adesso sono i cereali.
Le probabili motivazioni sono da ricercare negli aspetti climatici, dove si prevedono basse rese sul Grano in USA e basse rese sul mais in Brasile, ai quali è da aggiungere il drammatico e, ormai accertato, calo del seme di soya in Argentina. Condizioni favorevoli per una TEMPESTA PERFETTA. Inoltre continua a perdurare l'incertezza sui dazi e sulle contromisure della Cina che dovrebbero scattare nella terza decade di maggio.

La temperatura della situazione lo possiamo misurare dalle posizioni dei fondi che sono lunghi di contratti quindi rialzisti:

"La situazione dei fondi (al 1/5) apparsa, come di consueto, venerdì sera, dopo le chiusure, ha confermato le posizioni rialziste su corn/seme/farina. E quello dell'olio ulteriormente aumentato. Il "lungo" del corn è a + 186.317 contratti contro + 122.877 della settimana prima. Quello del seme è a + 177.047 contro +170.094. Quello della farina a + 133.549 contro + 95.421. Lo scoperto del grano si è ulteriormente ridotto passando a -28.702 contro i precedenti - 50.138. Il "corto" dell'olio è a -73.540 contro - 52.726."

Sul mercato interno nulla di sensazionale da segnalare salvo che si registreranno rincari sui proteici che trascineranno, presumibilmente, anche i cereali. A tale proposito si segnala che il corn comunitario, rumeno-bulgaro, venerdì quotava 178 contro i 171 del venerdì precedenti; mentre l'ottobre dicembre venerdì quotava 164 contro i 160 del venerdì precedente.

Per i bioenergetici il momento è difficile. La domanda è maggiore a fronte di offerte di sottoprodotti scarse; l'industria molitoria, risiera, agroalimentare sta lavorando poco. La situazione non è certo delle migliori posto che le previsioni sui cereali non dovrebbero virare al segno meno, e di conseguenza non sarà altrimenti per i trinciati e pastoni.

Indicatori internazionali 7 maggio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1384 punti, il petrolio è salito a 70,50/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1927

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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In risalita il Grana Padano mentre resta al palo il "Parmigiano". Continua la scalata del burro mentre il latte spot mostra segnali contrastanti.

di Virgilio Parma 8 maggio 2018 -

LATTE SPOT Moderato rimbalzo del latte spot nazionale che dimezza la perdita registrata nell'ultima ottava di aprile. Il latte crudo spot nazionale recupera quindi il +2,5% arrivando a registrare tra 30,93 e 32,48€/100 litri di latte. Fermi i listini del latte intero pastorizzato estero (28,87-29,90€/100 litri di latte), mentre continua a scendere in modo deciso il latte scremato spot estero (-5,88%) fermando le quotazioni veronesi tra 7,76 e 8,80 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Ancora in crescita i listini del burro. A Milano guadagnati altri 10 centesimi, che si aggiungono ai 35 fatti registrare nell'ultima settimana di aprile.
In leggero recupero la Crema (+1,55%) mentre registra un incremento ben più marcato la Panna veronese (+8,33%). Si è invece arrestata le rapida risalita dello zangolato parmense registrata nelle ultima quindicina d'aprile.

Borsa di Milano 7 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,35 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,60 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,78 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,58 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,62 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 7 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,55-2,65€/Kg. (+)

Borsa di Parma 4 maggio 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 maggio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 - 3,08 €/kg.

GRANA PADANO 07/5/2018 - Nuovo rimbalzo dell Grana Padano DOP. 5 centesimi guadagnati alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,95-5,25€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 4/5/2018 Restano inalterati anche nella prima ottava di maggio i listini del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Lunedì, 07 Maggio 2018 20:28

Cibus, la sfida dell'innovazione.

"Cibus è sempre più protagonista nel panorama fieristico italiano" – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma inaugurando il convegno di apertura della 19esima edizione di CIBUS– "Oltretutto, questa edizione cade nell'Anno del Cibo, proclamato dal Governo Italiano. Registriamo 100 espositori in più rispetto all'edizione 2016, grazie all'apertura di un nuovo padiglione che li ospita, totalizzando 135.000 mq espositivi".

Di Virgilio - Parma 7 maggio 2018 - A inaugurare quest'importante appuntamento fieristico, punto di riferimento nazionale per l'agroalomentare, è stato il convegno "World Food Research and Innovation Forum", organizzato da Aster-Regione Emilia Romagna, che ha visto alternarsi al pulpito qualificati relatori del mondo scientifico e dell'EFSA.
Patrizia BRIGIDI, Professore Ordinario in Chimica e Biotecnologia delle Fermentazioni dell'Università di Bologna, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Cluster Tecnologico Agrifood Nazionale CL.A.N.
Michele MORGANTE, Professore Ordinario di Genetica all'Università di Udine e Direttore Scientifico dell'Istituto di Genomica Applicata
Cristobal UAUY, Project Leader Crop Genetics John Innes Center (Norwich)
Reinhilde SCHOONJANS, Responsabile Scientifico nel Comitato Scientifico e Unità Rischi Emergenti, EFSA

Cibus-7mag18-P1060829-morgante.jpgI quattro luminari hanno relazionato circa lo sviluppo e l'interesse verso la nutraceutica e gli alimenti funzionali e in particolare sulle più recenti tecniche di manipolazione genetica che, a differenza dell'OGM, operano nell'ambito della medesima specie.
E' Il cosiddetto "genome editing", una tecnica di intervento di precisione fortemente basata sulla conoscenza dei meccanismi biologici e molecolari in grado perciò di garantire quantità, qualità e sostenibilità delle coltivazioni agricole. Interesse per questa nuova tecnica, diversa da quella degli OGM, è stato espresso sia da Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, che da Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, entrambi relatori al Forum.Cibus-7mag18-P1060877-Bonaccini.jpg

Paolo De Castro, Parlamentare Europeo e Vice Presidente della Commissione UE Agricoltura, intervenendo al Forum, ha anch'egli sottolineato l'importanza delle tecniche di "editing" d'altra parte, anche in funzione del mantenimento e miglioramento della biodiversità nazionale, chiosa De Castro, "Un prodotto tradizionale è una innovazione ben riuscita".

Le conclusioni "politiche" sono state tratte da Stefano Bonaccini (Presidente della Regione Emilia Romagna) e dal Vice Ministro Andrea Olivero.
"Attraverso il World Food Research & Innovation Forum- ha sottolineato Bonaccini- e a confronti come quello odierno cerchiamo di rispondere alle sfide future in campo agroalimentare, discutendo con esperti da tutto il mondo sulle nuove frontiere della ricerca e dell'innovazione e coinvolgendo tutti gli attori del sistema. Oggi si è parlato di biotecnologie innovative e della loro capacità di affrontare bisogni emergenti: innovazioni che nei prossimi anni avranno un impatto significativo sulle produzioni agricole e sull'intero sistema agroalimentare. Nel prossimo futuro- ha proseguito il presidente- la produzione e il consumo di cibo saranno inevitabilmente sempre più legati alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare, insieme alla capacità di rispondere alla crescente richiesta di alimenti in grado di assicurare una dimensione salutistica che identifica nel cibo un fattore cruciale nella prevenzione di malattie e nel mantenimento dello stato di salute e benessere".

L'ultimo intervento è di Andrea Olivero il quale ha sottolineato l'estrema importanza di una condivisione degli obiettivi di tutti gli attori della filiera e che a ciascuno possa essere garantita una equa parte del valore aggiunto, come sembra che sia stato raggiunto, almeno stando agli interventi di Roberto Moncalvo (Coldiretti) e Luigi Scordamaglia (Presidente Federalimentare). "Come rappresentante delle istituzioni, in un momento così complesso, posso dirvi che la sfida che cibus e il sistema agroalimentare italiano lancia, va colta a prescindere dai Governi, a prescindere da chi avrà la responsabilità. Questo perché è una sfida che parte da una profonda visione comune di una intera filiera e qui , piace sottolineare che si è lavorato in una logica, non di segmentazione di filiera, ma di convergenza e collaborazione nella prospettiva che la qualità totale la si fa partendo dalla produzione e andando verso la trasformazione, con un unico obiettivo che è distribuire la ricchezza che si va a produrre ma soprattutto perché questa ricchezza a si possa produrre" .

(Foto di copertina di Francesca Bocchia)

 

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E' stata inaugurata questa mattina la 19° edizione di Cibus, il Salone internazionale dell'alimentazione, a Parma, che si chiuderà giovedì 10 maggio: 3.100 aziende espositrici italiane, su una superficie di 135mila mq, 1.300 nuovi prodotti negli stand, attesi 80mila operatori e buyer (circa il 20% dall'estero). Presente il Vice Ministro alle Politiche Agricole e Alimentari, Andrea Olivero.

Il fuori salone, "Cibus Off", organizzato da "Parma! City of Gastronomy" è dislocato in Piazza Garibaldi: cooking show, pillole di cultura gastronomica, teatro, interviste ai fornelli, special dinner, aperitivi in musica e momenti di approfondimento. Gli chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, ALMA – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana e Academia Barilla interpretano le eccellenze del territorio parmense.

Servizio fotografico a cura di Francesca Bocchia

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Lunedì, 07 Maggio 2018 06:48

Al via la 19esima edizione di Cibus

Sarà inaugurata stamattina la 19° edizione di Cibus, il Salone internazionale dell'alimentazione, a Parma, per poi chiudere giovedì 10 maggio: 3.100 aziende espositrici italiane, su una superficie di 135mila mq, 1.300 nuovi prodotti negli stand, attesi 80mila operatori e buyer (circa il 20% dall'estero). La fiera sarà inaugurata dal Vice Ministro alle Politiche Agricole e Alimentari, Andrea Olivero.

Nel 2018, proclamato dal Governo "Anno del Cibo Italiano", l'intera filiera dell'agroalimentare italiana si riunirà per il tradizionale evento organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare. Oltre all'esposizione, decine di convegni e workshop che vedono coinvolti tutti i soggetti del comparto: da Confagricoltura a Coldiretti; dai Consorzi dei prodotti DOP a Slow Food; da Assocamerestero a Confconsumatori; da IRI WorldWide a Ipsos; dalla Scuola di Cucina Alma a Tecnoalimenti; da Aster-Regione Emilia Romagna all'Università di Parma ed altro ancora. Presenti anche esperti e protagonisti della Grande Distribuzione, mentre Auchan Retail Italia e Coop hanno allestito un proprio stand.

Tra le novità di Cibus2018 l'area Cibus Innovation Corner che ospiterà una selezione dei 100 prodotti più innovativi in esposizione in fiera. Nelle Food Court saranno presentati i prodotti tipici dalle Regioni. Gli chef stellati più noti saranno impegnati a cucinare i nuovi prodotti da presentare ai buyer. Presenti, come sempre, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, testimonial delle aziende ( www.Cibus.it ).

Il fuori salone, "Cibus Off", organizzato da "Parma! City of Gastronomy" è dislocato in Piazza Garibaldi: cooking show, pillole di cultura gastronomica, teatro, interviste ai fornelli, special dinner, aperitivi in musica e momenti di approfondimento sul cibo di oggi e di domani. Gli chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, ALMA – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana e Academia Barilla interpreteranno le eccellenze del territorio parmense.

Alle 11.00 sotto i voltoni dei Portici del Grano, cornice della manifestazioni insieme all'agorà di Piazza Garibaldi, inaugurata la dispensa con tutti i prodotti della nostra food valley che resterà a disposizione degli chef che si alterneranno ai fornelli.

Il viaggio nel gusto e nel sapore che vivrà la nostra città fino al 13 maggio, ha visto l'avvio attraverso il primo talk show in programma dal titolo "PARMA E'", con i partner di CIBUS OFF, condotti dalla autrice e conduttrice tv Francesca Barberini.

Un evento Cibus Off che vede un programma di largo respiro, con interlocutori di alto profilo che parleranno delle nostre eccellenze, di alimentazione, di nutrizione, di riduzione dell'impatto ambientale, di sostenibilità.

"Oggi con grande orgoglio diamo inizio alla prima edizione di Cibus Off realizzata grazie al grande lavoro di squadra che ha visto una forte sinergia tra istituzioni pubbliche ed imprenditoria privata. E' un nuovo passo della cabina di regia che ha permesso a Parma di entrare nel network UNESCO delle Cities of Gastronomy.

Le Aziende di Parma, hanno deciso di non presentarsi come brand ma hanno portato le filiere. Da oggi fino al 13 maggio presenteremo l'agroalimentare della nostra città", ha sottolineato Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive, Commercio, Turismo, Progetto Unesco.

Il sindaco Federico Pizzarotti ha inaugurato ufficialmente l'edizione nel pomeriggio: " 'Parma e' ' è un modello, un modo di essere. Le quattro 'P' parmigiano, prosciutto, pasta e pomodoro sono le eccellenze che portiamo nel mondo.

'Parma è' è un modo di sentire la parmigianità, la nostra identità. Ringrazio l'intera cabina di regia che lavorato creando un modello Parma anche per l'agroalimentare. Ringrazio anche Parma Io ci Sto e Parma Alimentare partner che sostengono la realizzazione di tante iniziative."

Questa prima giornata di Cibus Off si concluderà con Matteo Baronetto, chef del ristorante Del Cambio Torino. Un cooking show in cui verrà affrontato il tema "Comunicare il buon cibo: il ruolo della comunicazione nella gastronomia italiana". Lo chef porterà così al momento dell'aperitivo con Santal, in programma per le 19.30, animato da musica con Dj Set. Un concerto finale con il gruppo Cosmopolitans.

Ai fornelli del ristorante per l'intera giornata di sabato si sono alternati Enrico Bergonzi (ristornate Al Vedel), Nico Tamani (ristorante Vecchia Fucina) e Andrea Nicci (ristorante 12 Monaci), tutti chef del consorzio Parma Quality Restaurants.

Per Cibus OFF si susseguiranno ogni giorno dalle 10 alle 22 appuntamenti pensati per accontentare ogni palato, dal quello più raffinato degli esperti a quello più curioso dei foodies.

Anche per oggi un'agenda ricca di appuntamenti per il palato e di approfondimento.

Si iniza alle 10.00 Giuseppe Fiorini Latte Artist e il suo Cappuccino d'Artista in cui svelerà i segreti del cappuccino perfetto con un tocco di originalità.

Alle 11.00 brunch in lingua inglese per imparare a raccontare le eccellenze parmigiane in giro per il mondo, sarà una occasione anche per i numerosi turisti che raggiungeranno Parma.

Alle 12.00 i protagonisti saranno il Prosciutto di Parma DOP e il Parmigiano Reggiano DOP con uno showcooking di Marta Bello chef del ristorante Tramezzo di Parma.

Alle 16.30 arrivano le dolci tentazioni con l'ora del the secondo ALMA.

Alle 18.00 si affronterà nell'agorà di Piazza Garibaldi il tema dell'alimentazione nel 2030 con Ludovica Principato, ricercatrice Barilla Center Food & Nutrition. Alle 20.00 Dj Set per accompagnare la serata nel cuore di Parma.

Domenica si alterneranno ai fornelli Luca Dall'Argine (ristorante Tre Ville), Marta Bello ( ristorante Tramezzo) Atonio Basileo (ristorante Ohibo).

Approfondimento:

Ludovica Principato, ricercatrice di BCFN e ricercatrice presso l'Università Roma Tre, presenterà alle 18.00 il panel dal titolo "Come ci alimenteremo nel 2030?". Nel corso dell'appuntamento, un focus sul valore fondamentale del cibo nel raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

"Scegliere quello che mettiamo ogni giorno nel piatto è il primo passo concreto che tutti siamo chiamati a fare per centrare i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dall'Agenda 2030 dell'ONU.

Il cibo, infatti, ricopre un ruolo centrale perché il 70% del prelievo totale di acqua dolce è destinato all'irrigazione così come il 30% delle emissioni di gas serra (più di riscaldamento e trasporti) è dovuto alla produzione agricola. Insomma, se vogliamo "tutelare la vita nel mare" o "combattere i cambiamenti climatici" dobbiamo ripensare il modo in cui produciamo, consumiamo e, purtroppo, sprechiamo il cibo (perché anche lo spreco – oltre ad essere una piaga sociale – ha un grande impatto sull'ambiente). In questo quadro generale non dobbiamo sottovalutare che già oggi le risorse del Pianeta non riescono a soddisfare le nostre necessità alimentari e che per sfamare la popolazione mondiale nel 2030 si stima avremmo bisogno di circa 3 Pianeti. Per aiutare tutti ad approcciarci correttamente al cibo, BCFN ha elaborato la Doppia Piramide Alimentare e Ambientale, un modello grafico che permette di visualizzare quali sono gli alimenti a minore impatto ambientale e che da un punto di vista nutrizionale dovremmo consumare maggiormente. Solo facendo così potremo davvero fare la differenza".

 

(Foto di Francesca Bocchia)

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Editoriale: - Gli italiani non esistono? - "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.- Richiamo europeo per noto formaggio francese - Alla conquista del primo maggio - Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? - La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile. -

SOMMARIO Anno 17 - n° 18 06 maggio 2018

1.1 editoriale
Gli italiani non esistono?
2.1 sport e benessere "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.
3.1 allerta alimentare Richiamo europeo per noto formaggio francese
4.1 1° maggio Alla conquista del primo maggio
5.1 Po e navigabilità La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? .
7.1 cibus 2018 Cibus 2018 - modifiche alla viabilità
7.2 etichettatura Etichettatura alimentare: come essere a norma
8.1 CIBUS OFF Cibus OFF - a Parma il fuorisalone del gusto dal 5 al 13 maggio
9.1 vino tendenze Nuove tendenze al Vinitaly 2018
10.1 etichettatura InnoER 2018 – L'innovazione come sistema di valore
12.1 Economia fluviale La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
13.1 ambiente L'Acqua "Vittel" prosciuga il territorio
14.1 promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

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Mercoledì 9 maggio scattano le sanzioni per le irregolarità. Le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna presentano alle imprese il servizio Food Label Check.

Quasi tre anni dopo l'entrata in vigore delle disposizioni UE sull'informazione da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari preconfezionati, il 15 dicembre 2017 è stato approvato il decreto legislativo n. 231 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell'8 febbraio 2018) che stabilisce le relative sanzioni e che entrerà in vigore il prossimo 9 maggio.

Obbligatorie o volontarie che siano, le informazioni al consumatore devono essere conformi alle regole: ingredienti, allergeni, conservazione, scadenza, congelamento, Paese di origine o di provenienza, dovranno essere forniti attenendosi ai criteri dettati dal Regolamento UE n. 1169/2011 e al Regolamento UE n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Stesso discorso per ciò che riguarda le dichiarazioni nutrizionali.
Per supportare le imprese in questo adempimento Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna hanno realizzato un servizio a pagamento, FOOD LABEL CHECK, per la compilazione e la stampa di bozze di etichette per la vendita preconfezionata, sfusa e online nel settore gastronomico.
Food Label Check elabora per ogni combinazione di ingredienti, semilavorati, additivi, quantità e perdite di lavorazione, un prototipo aggiornato di etichetta con: lista degli ingredienti; indicazione degli allergeni; possibilità di evidenziare la percentuale di quantità di un singolo ingrediente rispetto al peso complessivo del prodotto (quid); dichiarazione nutrizionale; una indicazione automatica di claim nutrizionali utilizzabili; tre diversi formati stampabili in pdf; versione bilingue (italiano e tedesco).

Grazie ad una banca dati di più di 4.000 tra ingredienti, semilavorati e additivi, ognuno dei quali con i relativi valori nutrizionali scientificamente provati, l'applicazione consente al produttore di inserire la propria ricetta, compilare e stampare velocemente l'etichetta con il relativo valore nutrizionale. In questo modo è possibile soddisfare in velocemente alle richieste dei già citati Regolamenti UE n. 1169/2011 riguardo all'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari e n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Nel caso in cui in Food Label Check non sia presente un ingrediente o un semilavorato, l'operatore può contattare esperti appositamente selezionati ai quali fornire la relativa scheda tecnica che verrà validata e inserita nella banca dati. Tali esperti sono a disposizione delle imprese anche per eventuali quesiti e consulenze sull'etichettatura nutrizionale e generale, nonché su sicurezza alimentare, indicazioni di vendita in UE ed esportazioni extra UE.

Nelle prossime settimane in tutte le Camere di commercio della regione saranno organizzati eventi finalizzati alla presentazione del servizio FOOD LABEL CHECK insieme a un approfondimento sulla normativa inerente l'etichettatura alimentare e all'illustrazione della nuova disciplina sanzionatoria.

Per ora sono stati programmati questi appuntamenti, tutti con inizio dalle ore 14.30:

- 15 maggio, Camera di commercio di Ferrara;
- 6 giugno, sede di Rimini, Camera di commercio della Romagna;
- 7 giugno, Camera di commercio di Ravenna;
- 13 giugno, Camera di commercio di Reggio Emilia.

Per tutte le informazioni sul servizio Food Label Check, consultare il sitohttp://www.ucer.camcom.it/food-label-check 

Domenica, 06 Maggio 2018 08:32

Nuove tendenze al Vinitaly 2018

La viticoltura sta cambiando seguendo il clima che sta mutando e con esso le tendenze dei consumatori, sempre più orientati alla ricerca di novità e di forti stimoli e tutto ciò che gravita attorno al mondo biologico e dell'artigianale diventa essenziale per tutta la viticoltura, dando vita ad un mondo tutto speciale.

da L'Equilibrista Verona 4 maggio 2018 - Vinitaly in qualità di principale vettore del vino nel Mondo non ne nasconde caratteristiche profondamente territoriali e grazie a questo, favorisce la crescita e la diffusione di vitigni perduti, specie autoctone che sono ancora da scoprire e da grande risalto a piccoli produttori nonostante la sua fama sia ormai planetaria dopo questa rinnovata 52° edizione.

Su questo tema, dedico finalmente la gran parte del nostro intervento qui a Vinitaly perché saranno proprio i Vitigni resistenti che con l'acronimo internazionale PIWI, faranno parlare di se negli anni a venire.

Intervisto quindi Julian Morandell, area sales manager per l'Azienda Lieselehof e la chiacchierata va inevitabilmente su questi vitigni e le loro peculiarità, vero e proprio terreno fertile e tutto da scoprire.

"La premessa per scoprire questi vitigni ", come ci svela Julian "è che ci sono sempre più persone che vogliono mangiare e bere cibo sano, non trattato con veleni o antibiotici. In ogni città si creano dei punti di distribuzione, mercati, supermercati, ristoranti, alberghi anche di lusso a tema "biologici" che si riforniscono esclusivamente con prodotti da aziende con coltivazione biologica, controllata e certificata. In modo parallelo sale anche l'interesse per vini da uve non trattate".

Questo mi fa riflettere e mi muove alcune domande, perché anche in passato abbiamo assistito a vini ad esempio, dove la mano dell'uomo interveniva in minima parte ma ancora la pulizia gusto olfattiva e l'equilibrio in bocca erano a volte precari.

Quindi chiediamo, qual'è il livello qualitativo enologico raggiunto da questi prodotti?

"E talmente alto, soprattutto nei bianchi" ci dice Julian, "da battere sovente in degustazioni coperte vini provenienti da vitigni tradizionali".
Quali vantaggi abbiamo allora e quali pensi siano le prospettive ed i limiti se ce ne sono?

"I vantaggi sono enormi" incalza Julian, "ad esempio la coltivazione di vitigni PIWI è ecologica, i vitigni PIWI generalmente non necessitano trattamenti contro peronospora e oidio, perché dipende solo dal tipo di vitigno e questo favorisce la coltivazione senza veleni che alla lunga è più appetibile".

Fare trattamenti ha dei costi alti e di gestione che credo incidano sul bilancio di una cantina in modo sostanziale. "Esatto, i trattamenti costano, perché servono uomini, macchine e risorse per avere continuità ed ecco perché i vitigni che non necessitano di trattamenti chimici sono innovativi."

Come pensi che la legislazione internazionale di sta muovendo sul funzionamento di una visione internazionale relativa alla vite resistente ?
"Bisogna incominciare da lontano per capirlo, perché già nel '800 a metà del secolo, in Francia, dove arrivano i primi problemi a causa della filossera".

E' qui infatti che incroci, innesto e continue sperimentazioni hanno portato alla creazione di 1890 incroci resistenti contro malattie fungine ed in seguito ben 1956 circa su 400mila ettari di vitigni resistenti in Europa. All'inizio erano proibiti a causa della dei danni dell'alcool metilico, casi di bambini nati ciechi o con sei dita ne hanno bloccato le sperimentazioni lasciando le Comunità senza una risposta.

Ma da qui si è ripartiti per cambiare rotta e quindi il 18 Dicembre 2003, quattordici coltivatori e appassionati, fondarono a Merano, la cosiddetta Associazione PIWI-Alto adige che nomina in qualità di presidente, Franz Pfeifhofer e come vicepresidente proprio Werner Morandell, oggi titolare dell'Azienda Lieselehof.

Mi pare ovvio che quindi la legislazione odierna dovrà tenere conto di questi elementi per sviluppare in modo equilibrato queste tipologie e tenere quindi conto del lavoro fatto finora per far aumentare questo movimento nell'interesse di tutti.

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Oggi il 50% della produzione totale della tenuta Lieselehof rappresenta vini prodotti da vitigni resistenti come il Bronner, Solaris e il Souvignier Gris.

Julian a questo punto lascia da parte la disamina tecnico-professionale per svelarci la sua passione per lo spumante "Lieselehof Brut" (da uve Souvignier Gris) che fra l'altro è stato premiato da Vini Buoni D'Italia con il Golden Star. Lo sentiamo insieme e devo dire che in bocca entra deciso ma mai sgarbato, conserva le qualità e le finezze sia al naso che al palato di un classico bianco alto atesino, con grande finezza di bocca e puntuale freschezza. Il palato inebria davvero per note di evoluzione perché non banali; stratificata e ben radicata la struttura, che rivela inaspettata bevibilità e ottima pulizia sul finale di bocca. Il frutto è giallo, caldo e comunque ancora vivo tanto da assicurare una piena maturazione ancora da divenire. Ci riserviamo di menzionare anche i Passiti di Bronner perché ogni anno ogni anno vengono premiati sia a livello nazionale e Internazionale, come è stato a Bologna nel 2012 dove, per l'occasione, fu per il passito "Sweet Claire Quintessenz" in cui il Bronner venne premiato come miglior vino muffato in Europa e primo fra ben 620 cantine antagoniste.

Vinitaly-Vezzani-IMG_20180415_171139_1.jpgIl "Vino del Passo" poi, vinificato da Solaris, che viene coltivato sopra i 1.300 m.s.l.d.m e che testimonia già un' ottima diffusione soprattutto in alberghi, enoteche e ristoranti targati Michelin che anche in Italia lo mostrano nella loro carta vini.
Il bianco fermo "Julian" in aggiunta a questa prima gamma, crediamo in suo onore, da vitigno Bronner 100%, è un vino di solida struttura con una viva acidità che gli consente un invecchiamento tale per cui al momento, mi conferma Julian , ne stanno vendendo le ultime bottiglie del 2008 Raritá (in commercio dal 2017). Anche qui devo dire che Julian si mostra fiero ed orgoglioso nel dire che è una "bomba" di vivacità, giovane ed ancora un giovincello anche dopo 10 anni.

Quest'anno Vinitaly mi ha regalato interviste eccellenti ed inaspettati incontri, visite guidate presso cantine con grande storia e tradizione, tenendo ampi spazi per quelle nate da poco ma già cariche di grandi premesse.

E' stato questo il caso della cantina Molinetto che con il loro GAVI, da uve Cortese, ha espresso equilibrio, eleganza e soprattutto segni distintivi di un vitigno che regala la sua massima espressione come vino giovane e fermo ma che se lasciato maturare in legno può essere sapientemente gestito tanto da esaltarne le caratteristiche senza snaturarlo eccessivamente.

Cantine di Marzo ci ha sorpreso poi per ospitalità e grande selezione di uve autoctone campane che mantengono alta l'attenzione sul territorio più vocato che l'antichità ci abbia lasciato in eredità. Coda di pecora o il più blasonato Greco di Tufo, confermano infatti struttura, note sapide in chiusura, colori intensi e grande lavoro in vigna che inebria l'orientamento preciso verso la frutta matura a polpa, sempre ben sostenuto da un decisa cura della biodiversità campana, unica al Mondo. Questa cantina che si è costituita in un forte gruppo di piccoli produttori ben amalgamati fra loro e con idee chiare, sfoggia anche un Taurasi Irpinia doc, vino che si distingue per durezza nei tannini e longevità con marcata progressione all'affinamento, nettamente distinto rispetto a quell'Aglianico più classico del Vulture che sancisce quanto la biodiversità incida nella definizione dei prodotti del territorio nel caso avessimo ancora dubbi su questo.

Vinitaly continua a credere anche in queste realtà, regalando spazi e libertà di espressione a tutti gli attori coinvolti. In nome della qualità e della diffusione di un mondo enologico che ha sempre più motivo di essere ricordato e amato, solo chi è leader può guardare oltre e farsi garante di quello che succede attorno a se, perché sa gestire i cambiamenti e portare conoscenza. Vinitaly deve fare questo per le piccole realtà locali, per i grandi gruppi e per l'Italia tutta.

 

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Domenica, 06 Maggio 2018 07:13

L'Acqua "Vittel" prosciuga il territorio

A Vittel in Francia Nestlé pompa l'acqua, la comunità all'asciutto. Il marchio di acqua minerale Vittel è imbottigliato dal gruppo Nestlé nella municipalità francese con lo stesso nome. Questo riduce l'acqua freatica di 30 centimetri all'anno.

3 maggio 2018 - Nel comune francese di Vittel, si è accesa una disputa sulle acque sotterranee. Il gruppo alimentare Nestlé attinge all'acqua della fonte locale per la sua marca di acqua minerale "Vittel". Da allora, il livello delle acque sotterranee è diminuito di 30 centimetri all'anno.

Se questo prelievo procede a questo ritmo, la comunità dovrà presto rivolgersi per procurarsi l'acqua potabile ad altre comunità. L'impianto di imbottigliamento per l'acqua minerale "Vittel" di Nestlé è uno dei più grandi datori di lavoro del comune omonimo. Ma pompare fuori la primavera ha causato un calo del livello delle acque sotterranee di 30 centimetri all'anno dal 1990.

I rappresentanti dei consumatori e ambientalisti accusano Nestlé, che può utilizzare ogni anno un milione di metri cubi di acqua dalla sorgente, di questo disastro ambientale dipingendo uno scenario desolante. Un ambientalista ha dichiarato ad un emiitente radiofonica francese: "Se continua così, allora Nestlé sarà l'unico utente della sorgente, mentre gli abitanti saranno costretti ad approvvigionarsi di acqua da 20 chilometri di distanza".

La multinazionale alimentare lo nega. Un portavoce di una delle tante aziende della Nestlé ha dichiarato di essere disposto a rinunciare a un quarto dell'importo concesso. Sarebbe una somma straordinaria, ma non sarebbe nemmeno sufficiente dal punto di vista del Gruppo per il recupero della falda freatica. La società ha riferito che attualmente sta lavorando con le autorità francesi per cercare una soluzione. In ogni caso i residenti sono preoccupati.

Perché se il gruppo vende meno acqua, i lavori sono minacciati nella comunità, che dipende da Nestlé come datore di lavoro. L'introduzione di acqua potabile da una comunità vicina richiederebbe una condotta di 20 chilometri di lunghezza. Costruirla, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", probabilmente costerebbe circa 50 milioni di euro, che a loro volta inciderebbero sui costi dell'acqua per i residenti di Vittel.

Presentati i risultati dell'indagine su oltre 2.000 imprese dell'Osservatorio promosso dal sistema delle Camere di commercio e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna

Bologna 3 maggio 2018 - Una sfida complessa, l'innovazione, che le imprese dell'Emilia-Romagna stanno però affrontando in modo dinamico.
E' questa l'immagine dell'Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna 2018 presentato a Bologna, che offre una analisi strategica del posizionamento delle imprese emiliano-romagnole in una fase cruciale di ri-definizione delle modalità con cui il mercato e la società, nell'era digitale e circolare, spingono a progettare, produrre e distribuire prodotti e servizi, secondo nuovi parametri di efficienza, rapidità, condivisione, complessità tecnologica e ricchezza delle informazioni coinvolte.
L'Osservatorio InnoER, risultato della collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, ASTER e Intesa Sanpaolo, è stato curato dal CISE, azienda speciale della Camera di Commercio della Romagna –, con il supporto scientifico del Centro Studi Antares, ed è stato reso possibile dal supporto economico della Regione Emilia-Romagna.

Secondo l'indagine realizzata su un campione di 2.047 imprese (pari al 10% del totale di quelle potenzialmente coinvolte con un fatturato superiore a 500 mila euro) e l'integrazione di diverse banche dati, le aziende emiliano-romagnole presentano quattro profili innovativi: leader (27% del campione e 48% degli addetti) con una capacità elevata di governare il nuovo paradigma della prossimità all'interno dell'ecosistema di relazioni con fornitori e clienti, anche con capacità di utilizzare reti internazionali e tecnologie avanzate; proattive (23% e 21% rispettivamente) che non detengono una leadership tecnologica di settore ma lavorano costantemente sullo sviluppo innovativo di prodotti e adattive (15% e 8%) che hanno un profilo di "inseguimento" dell'innovazione in relazione ai cambiamenti che avvengono nel proprio settore e nel mercato; tardive (33% e 21%) che mostrano un ritardo di "sintonizzazione" con il fenomeno innovativo che interessa le filiere globali e le altre imprese regionali, e denotano una vulnerabilità più probabile anche nella perdita di valore.

I profili si differenziano soprattutto su tre dimensioni chiave: la cultura innovativa all'interno dell'azienda, il ruolo della prossimità e del territorio per i processi di innovazione, l'adozione di nuove tecnologie per il governo della complessità interna all'azienda e di filiera.
Il profilo delle leader e delle proattive è fortemente correlato con la capacità di essere competitivi nell'economia dei servizi, dove digitalizzazione, prossimità con il cliente e cultura innovativa si fondono.
Lo studio evidenzia come ciò che misura la distanza tra una impresa tardiva e una leader è la capacità di questa di adeguare la propria cultura organizzativa a un cambio di paradigma di "costante e continua innovazione" per ridurre la distanza con il cliente/utente, in chiave di co-progettazione, digitalizzazione della supply-chain e rapidità degli scambi.

Inno ER 2018 indica come prevalga la dimensione in house: il 27% delle attività di innovazione interna riguarda i prodotti, mentre il 26% delle attività di innovazione esterna riguarda i servizi di marketing.

Il rapporto individua i "tempi" dell'innovazione, individuando tre categorie di imprese in relazione alla velocità di rendimento dei nuovi prodotti nell'arco di tre anni in relazione al fatturato.
Ci sono così le imprese Fast Trackers, pari al 16% i cui prodotti e servizi generano il 40% del fatturato; le Climbers, che sono il 34% he sviluppano tra il 10% e il 40% e infine le Long distance runners, percentuale del 50% che producono fatturato fino al 10%.
La lettura dei profili dell'innovazione aiuta a leggere anche le possibili traiettorie di evoluzione della "specializzazione intelligente" regionale, ovvero la prospettiva di nuove possibili vie di scoperta e applicazione di idee innovative, coinvolgendo più imprese e più settori.
Il 21% delle imprese adotta soluzione avanzate di "eco efficacia".

Nella meccatronica ed agroalimentare, le strategie di riduzione dei consumi accompagnano strategie di riciclo e utilizzo degli scarti sopra la media.
L'indagine si focalizza anche sugli elementi che secondo le imprese favoriscono l'innovazione, indicando soprattutto clienti e fornitori, quindi addetti ricerca e sviluppo interni e consulenti, quindi attività legata a fiere convegni, stampa specializzati, sstudi di mercato, appartenenza a gruppi aziendali e reti di impresa, quindi collaborazioni con Università e centri di ricerca.

Una percentuale pari all'11% delle imprese ha una elevata integrazione di prodotti finiti e servizi.
Tra i fattori che producono attitudine a innovare, emergono soprattutto tre elementi: cliente leader, clima aziendale interno come fucina di idee, presenza di fornitori locali e quindi il ruolo del territorio, a questo riguardo, il comportamento delle imprese è diventato selettivo nella scelta e la prossimità geografica è importante a condizione di una presenza di specializzazione tecnologica che garantisca risposte.
Esiste una forte correlazione tra leadership tecnologica e la capacità di accompagnare i processi produttivi con una forte propensione ai servizi in chiave di interoperabilità tra le fasi interne e della value chain.

Il ruolo strategico del sistema economico emiliano-romagnolo, storicamente forte di proprie vocazioni manifatturiere resta elevato anche all'interno della nuova "economia digitale dei servizi".

In sintesi, poco più della metà del sistema produttivo emiliano-romagnolo è oggi ben sintonizzato con le sfide di innovazione lanciate dal mercato e dalla società. Un terzo risulta in ritardo, ma ha le basi su cui poter innestare azioni correttive di carattere organizzativo e per essere ricettivo rispetto al supporto ai processi innovativi che possono essere alimentati a livello regionale e nazionale.
La sfida del prossimo decennio è quella di aumentare, da una parte, la leadership tecnologica del sistema regionale e, dall'altra, la partecipazione all'innovazione anche di imprese oggi in ritardo.

Non esiste, nel campo delle politiche per l'innovazione, una "ricetta unica": occorrono strategie differenziate che permettano di costruire percorsi di innovazione per e con i diversi profili di impresa.

In una fase di rafforzamento delle politiche regionali dell'innovazione, grazie all'azione di supporto attraverso il ciclo di programmazione europea POR-FESR e al coordinamento della rete Alta Tecnologia con gli strumenti associativi dei Clust-ER e della Value chains[1], è importante considerare gli elementi conoscitivi per un'azione di sistema.

Il rapporto indica alcuni fattori chiave che emergono dall'indagine e considerati utili per un rafforzamento delle politiche regionali: transizione tecnologica e digitalizzazione; circolarità come efficacia e trasformazione del prodotto/servizio; territorio, Research and Technology Organisations (RTOs) e offerta di R&D; politiche regionali.

Hanno detto
Per Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna
"L'Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna 2018 offre un'analisi strategica del posizionamento delle imprese emiliano-romagnole di fronte alla complessità del "fenomeno innovazione", in una fase cruciale di ridefinizione delle modalità con cui il mercato e la società, nell'era dell'economia digitale e circolare, spingono a progettare, produrre e distribuire prodotti e servizi. L' indagine, condotta con particolare riferimento a temi di grande attualità quali Impresa 4.0 ed Economia Circolare fornisce una fotografia assolutamente aggiornata e in divenire del fenomeno complesso innovazione sviscerato in tutte le sue componenti. Le imprese devono familiarizzare di più e meglio con il mondo della ricerca per far sì che i prodotti e processi siano innovativi e le aziende siano sempre più competitive"

Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna
"L'Osservatorio 2018 offre elementi conoscitivi utili a stimolare riflessioni sulle politiche regionali. Il valore di questo lavoro sta nel far capire come le imprese sviluppano e gestiscono i processi di innovazione. Metà delle imprese di questa regione si autovaluta come leader o proattive sotto questo profilo e questo significa circa un 60 per cento di addetti. Questo indica il livello di evoluzione regione attenta ai processi innovativi tra l'altro incentivati da arrivo di imprese straniere che introducono innovazione produttive e organizzative. C'è molto da fare e, sotto questo profilo, Sistema delle Camere di commercio, Regione, Rete Alta Tecnologia, Centri di ricerca possono aiutare a crescere ulteriormente. Impresa 4.0 è un obiettivo verso il quale occorre far convergere gli sforzi anche sulla base di elementi come interoperabilità e integrazione, parole chiave per il tema delle circolarità come efficacia e trasformazione del prodotto-servizio".

Silvano Bertini, responsabile servizio Ricerca e Innovazione della Regione Emilia-Romagna
"Dal rapporto emerge un territorio che vive di imprese innovative e di imprese che vivono di innovazione, che ha grande capacità di rigenerarsi dalle crisi. Imprese che investono su rinnovamento prodotti, diversificazione e miglioramento della competitività. C'è impegno quindi della Regione a creare ecosistema che faciliti il rapporto con gli attori della ricerca e innovazione e crei maggiori opportunità. Con i vari Por Fesr attraverso le politiche regionali abbiamo creato la Rete dei Tecnopoli, punti di incontro tra ricercatori e imprese e stiamo creando aggregazioni tematiche sulla strategia di specializzazione intelligente sulle nostre maggiori specializzazioni, in modo che imprenditori e ricercatori possano condividere una agenda delle priorità tecnologiche per un salto in avanti del sistema produttivo".

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Mercoledì, 02 Maggio 2018 15:33

"Maggio con la Bonifica Parmense 2018"

L'ormai collaudato appuntamento annuale con la Settimana della Bonifica (ideato da ANBI, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e declinato in molteplici iniziative su tutti i territori italiani dai Consorzi di bonifica che contribuiscono in maniera decisiva al governo idraulico delle acque) a Parma si amplia e diventa nel 2018 "Maggio con la Bonifica Parmense": un mese di appuntamenti in diversi comuni del comprensorio dal target differente, ma dal comune obiettivo volto ad incrementare nella collettività e nei consorziati la consapevolezza del valore essenziale della risorsa idrica per la vita delle comunità, per la loro economia e per la biodiversità ambientale.

Una straordinaria anteprima è rappresentata dalle lezioni itineranti che per la prima volta coinvolgerà in via sperimentale ben 120 alunni della scuola dell'infanzia dell'istituto Arcobaleno di Soragna (PR); il progetto educativo "Acqua a Scuola" – ideato dalle animatrici Antonella Capezzera e Ilaria Zarri in collaborazione con lo staff della Comunicazione del Consorzio – si presenta del tutto innovativo soprattutto per la fascia prescolare a cui è destinato e si propone di lanciare ai piccolissimi messaggi chiari e comprensibili sull'importanza dell'acqua nella loro vita e per il loro futuro. Oltre all'animazione propedeutica in classe si terranno anche alcuni laboratori itineranti all'interno dell'impianto idrovoro consortile di Rigosa a Roccabianca (PR) insieme ai tecnici della Bonifica Parmense.

Il 16 maggio – alle ore 10 nella Casa dell'Acqua, sede del Consorzio di Bonifica Parmense in via Emilio Lepido 70/1 – si terrà il workshop "Soluzioni tecnologiche e approccio al dissesto idrogeologico", ovvero un vero e proprio seminario sulle pratiche tecniche e operative più aggiornate sulle attività di difesa idraulica, gestione e mitigazione del fenomeno del dissesto idrogeologico attraverso una pianificazione di interventi a ridotto impatto ambientale.

Infine il 24 Maggio alle ore 10 presso l'istituto Magnaghi-Solari di Fidenza (PR) il Consorzio di Bonifica in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, l'Università Cattolica di Piacenza e l'Università di Trento, ISPRA, Arpae-Regione Emilia Romagna, Legambiente e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e Associazioni agricole del territorio organizzerà un incontro dal titolo "Valore e tutela dell'acqua: il Caso DMV": un approfondimento con relatori di alto valore accademico e portatori di interesse sul Minimo Deflusso Vitale, cioè la quantità di risorsa idrica che per legge deve essere presente nei corsi d'acqua naturali a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e qualità degli ecosistemi presenti.

Alla luce di fenomeni siccitosi, ormai quasi endemici nei periodi estivi nei nostri territori e in considerazione dei mutamenti climatici repentini, il DMV ha fatto tanto parlare negli ultimi anni ed è stato oggetto di acceso dibattito. I riconosciuti stati di emergenza idrica-irrigua della scorsa estate a Parma e Piacenza in primis e poi nel resto del paese hanno obbligato le istituzioni ad attivare numerosi provvedimenti di deroga che hanno riportato al centro della discussione la possibile aggiornata revisione dei criteri di valutazione dei parametri geomorfologici e idrologici che determinano il DMV.

"Anche quest'anno – hanno commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri – la proposta che il Consorzio offre al comprensorio vuole essere innovativa e utile. Innovativa perché interesserà i giovanissimi in un percorso di apprendimento tutto nuovo e utile perché i due incontri che proporremo entreranno nel vivo delle tematiche che più riguardano da vicino il nostro quotidiano operare a servizio del territorio e dei consorziati".

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UniCredit Start Lab 2018: trentasei le candidature pervenute ad aprile dall'Emilia Romagna per la nuova edizione. 
Dal mondo Digital il maggior numero di iscritti in regione.

 

Continua anche nel 2018 la carica delle startup e PMI innovative iscritte a UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione promosso da UniCredit, giunto alla sua quinta edizione.

Le 632 candidature, pervenute entro lo scorso 9 aprile al termine di un road-show articolato in oltre 20 tappe in tutta Italia, hanno infatti consentito di superare quota 4.100 business plan ricevuti da UniCredit a partire dal lancio dell'iniziativa, nel febbraio 2014. Un risultato frutto della sempre più intensa collaborazione con oltre 150 stakeholders tra incubatori, acceleratori, università, associazioni di categoria e parchi scientifici.

Quest'anno sono 461 le imprese di nuova costituzione che, assieme ad altre 171 idee imprenditoriali innovative, accedono alla selezione finale dei migliori progetti nelle 4 categorie di scouting settoriale del programma: Clean Tech, Digital, Innovative Made in Italy e Life Science.

La selezione sarà anche per quest'edizione articolata in due fasi: la prima effettuata a cura di un team dedicato della Banca, la seconda da commissioni specializzate composte da aziende Corporate esperte dei quattro diversi settori.

Tutte le startup che supereranno i due livelli di selezione beneficeranno di attività di formazione aziendale (mentoring) e sviluppo del network, di un training manageriale avanzato, grazie a una Startup Academy di respiro sempre più internazionale, e di servizi bancari ad hoc. La startup vincitrice in ciascuna delle quattro categorie, a giudizio delle commissioni, riceverà inoltre un riconoscimento di 10.000 euro.

L'Emilia Romagna, con 36 candidature, si conferma anche quest'anno area attiva in termini di presentazione di nuovi progetti imprenditoriali. Gli startupper della regione, in particolare, sono in prevalenza uomini (89%) e, dal punto di vista del settore di appartenenza, il 52% è focalizzato sull'area del Digital. Il 26% ha invece presentato prodotti, servizi o innovazioni di processo tesi a valorizzare le eccellenze distintive del Made in Italy, come l'agrifood, la moda, il design e il turismo. Il 12% si dedica al settore Clean Tech, con progetti che spaziano dalle energie rinnovabili alla sostenibilità ambientale; il restante 10% fa riferimento a progetti legati al settore delle Scienze della vita (medicina, biomedicale, tecnologie assistive).

 

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Tutto è mutato molto rapidamente. Una spirale rialzista ha investito i mercati internazionali a causa dei dati, non confortanti, sulle colture in USA, Russia e Argentina, ai dazi e alle azioni speculative dei fondi che hanno dichiarato le loro posizioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 aprile 2018 - Una spirale fortemente rialzista ha investito il mercato con maggiore evidenza da venerdi scorso:

SEMI mag 1045 (+17) lug 1056,2 (+16,6) ago 1058 (+16,4)
FARINA mag 393,2 (+14) lug 395,3 (+12) ago 392,8 (+11)
OLIO mag 30,43 (-0,38) lug 30,73 (-0,36) ago 30,86 (-0,35)
CORN mag 389,4 (+3,4) lug 398,4 (+3,2) set 405,4 (+3,2)
GRANO mag 495,4 (+14,6) lug 498,4 (+9) set 512,4 (+8,6)

E questa mattina il mercato telematico è ancora in marcato aumento.

Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, ottimismo per un possibile accordo sui dazi con la Cina, dati sul raccolto di grano della Russia che passerebbe da 85 milioni di tonnellate scendere a 74, il raccolto di soya Argentino ulteriormente previsto al ribasso sotto i 40 milioni di tonnellate, i fondi che hanno dichiarato le loro posizioni speculative che sono giunte a: un "lungo" di corn è di + 122.877 contratti contro +138.244 della scorsa settimana; il "lungo" del seme è di + 170.094 contro il + 192.968; il "lungo" della farina è a + 95.421 contro + 109.162; il "corto" del grano è a - 54.713 contro - 50.138. Il "corto" dell'olio è di - 52.726 contro - 40.827.

Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi ancora più cari sui proteici ma non più bassi sui cereali.
A seguire, titolo informativo, il balzo che il mercato ha registrato rispetto alla prima quindicina di gennaio, prezzi base porto di Ravenna. In 3 mesi e mezzo è cambiato tutto, specie per le farine proteiche:

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Indicatori internazionali 30 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1361 punti, il petrolio è stabile a 68,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21286.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

di Mario Vacca Parma 30 aprile 2018 - L'ente esattore può agire nei confronti dei soci di società di persone cancellate dal registro delle imprese per ottenere il pagamento dei debiti fiscali della società solo se emette una nuova cartella di pagamento specificamente intestata a loro.

A deciderlo i giudici con una recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce (n.672/03/17 passata in giudicato), riconosciuta dal concessionario alla riscossione che non è ricorso in appello e pertanto sono annullabili le richieste notificate ai soci ma intestate alla società estinte.

Ben più importante il cambio di rotta della Suprema corte circa la riscossione delle imposte di società di capitali estinte.

E' con la sentenza n. 9672 del 19 aprile 2018 che gli ermellini affermano il "nuovo" principio secondo il quale gli ex soci di una srl sono responsabili della cartella di pagamento emessa prima della cancellazione dal registro delle imprese anche se non hanno percepito nulla in fase di liquidazione.

Nel ricorso, l'agenzia delle entrate ha posto l'evidenza la decisione delle Sezioni unite civili (n. 6070 del 2013) che precisa l'articolo 2495 del codice civile secondo il quale "nell'intento di impedire che la società debitrice possa, con un proprio comportamento unilaterale, che sfugge al controllo del creditore, espropriare quest'ultimo dal suo diritto. Questo risultato si realizza appieno solo se si riconosce che i debiti non liquidati della società estinta si trasferiscono in capo ai soci, salvo i limiti di responsabilità nella medesima norma indicati" al quale si aggiunge che "il debito del quale, in situazioni di tal genere, possono essere chiamati a risponderne i soci della società cancellata dal registro delle imprese non si configura come un debito nuovo, quasi traesse la propria origine dalla liquidazione sociale, ma si identifica col medesimo debito che faceva capo alla società, conservando intatta la propria causa e la propria originaria natura giuridica". Quindi "il successore che risponde solo dei debiti trasmessigli non cessa, per questo, di essere un successore; e se il limite di responsabilità dovesse rendere evidente l'inutilità per il creditore di far valere le proprie ragioni nei confronti del socio, ciò si rifletterebbe sui requisito dell'interesse ad agire ma non sulla legittimazione passiva del socio medesimo".

In pratica, il cambio di rotta riguarda particolarmente il fatto che non è rilevante che i soci abbiano beneficiato di redditi provenienti dalla liquidazione.

A parere del sottoscritto l'attuale interpretazione, anche se a tutela del creditore ed anzi a tutela unicamente del fisco, urta la libera impresa nella scelta della limitata responsabilità delle società di capitali e crea una tutela a due vie distinguendo il credito del fisco dagli altri creditori.

Editoriale: -Il Totogoverno - Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot. - Con le fette di prosciutto sugli occhi - Nuovo scandalo sulla carne in Italia? - La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio. - Cereali e dintorni. Segnali di rialzo. - 

SOMMARIO Anno 17 - n° 17 29 aprile 2018
1.1 editoriale
Il Totogoverno
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot.
3.1 DOP e controlli Con le fette di prosciutto sugli occhi
3.2 siccita' Carenza idrica in val d'Enza. Incontro con le organizzazioni agricole sul fabbisogno
4.1 sicurezza alimentare Nuovo scandalo sulla carne in Italia?
4.2 ambiente Ripuliamo la campagna. Gli Econtadini
4.3 25 aprile - Liberazione Il 25 aprile nelle parole della Presidente Saliera
5.1 eventi La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.
8.1 imprese emilia romagna Cresce l'attività, ma si riducono le imprese
9.1 parmigiano reggiano Record di produzione e export
11.1 salute e benessere Elogio del "Mais Viola", straordinario contro l'ipertensione e per prevenire il cancro.
12.1 cibus 2018 I nuovi prodotti alimentari in esposizione a CIBUS 2018.
13.1 ambiente "QUI S'IMPARA POGRANDE" - Sabato 28 aprile a Guastalla il lancio della candidatura MAB Unesco
14.1promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

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Domenica, 29 Aprile 2018 07:21

Ripuliamo la campagna. Gli Econtadini

"Ripuliamo la Campagna": l'iniziativa della Cia Emilia Romagna nata per sensibilizzare la popolazione sul corretto smaltimento dei rifiuti e mettere in evidenza gli innumerevoli abbandoni che avvengono nelle campagne ed ai margini delle strade.

"Nei terreni adiacenti alla via Emilia, da Piacenza a Rimini, abbandonati circa 4.000 chilogrammi di spazzatura che rischiano di entrare nelle mangiatoie degli allevamenti zootecnici"

Diverse decine di "econtadini" sono stati impegnati lo scorso 20 aprile nell'iniziativa "Ripuliamo la campagna", organizzata da Cia - Emilia Romagna. "Un appuntamento - come ha precisato Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna – che ha voluto sensibilizzare la popolazione sul corretto smaltimento dei rifiuti mettendo in evidenza gli innumerevoli abbandoni che avvengono nei margini delle strade, in particolare, di grande percorrenza".

"Abbandoni – chiosa CIA Reggio Emilia - che non sono rari nemmeno ai margini delle strade di campagna, dove anzi accade, come dimostrato anche da episodi riportati dalla stampa nei giorni scorsi, con sempre maggiore frequenza che un agricoltore si trovi costretto ad assumersi l'onere di smaltire quanto lasciatogli in "regalo" dall'altrui maleducazione."

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(Reggio Emilia 23 aprile 2018)

Due ricerche di marketing universitario a disposizione dei produttori e della Compagnia della Spergola per il rilancio dell'antico vitigno reggiano.

di Lamberto Colla - Arceto (RE), 25 Aprile 2018 - "Il Vitigno ritrovato" è ormai pronto per dare i frutti ai suoi appassionati seguaci, quella "Compagnia della Spergola" che con tenacia è riuscita a raccogliere attorno a sé, oltre ai produttori, i professionisti dell'AIS (associazione Italiana Sommelier), le amministrazioni comunali del territorio che ha dato alla luce il vitigno, gli illustri ospiti di Palazzo Madama dove il 29 novembre scorso è stato presentato il progetto della Spergola con l'ausilio di un emozionante video e da ultimo l'Università di Modena Reggio Emilia che ha lanciato all'assalto due gruppi di studio.

Due distinte e autonome indagini di mercato, presentate in anteprima a un ristretto gruppo di giornalisti e produttori nelle aule UNIMORE lo scorso 21 febbraio, che sono andate a arricchire il già corposo dossier sulla Spergola ma soprattutto a dare indicazioni preziose sullo stato della concorrenza e quali i punti di forza e di debolezza sui quali far leva per la conquista dei mercati.

Due gruppi di ricerca, tra l'altro composti esclusivamente da studenti fuori sede, che hanno potuto operare senza alcun preconcetto e / o pregiudizio, ma liberi di proporre le più autonome proposte di marketing e comunicazione.

Così, nella sala conferenze di Emiliawine di Arceto (RE), lo scorso sabato 21 aprile, sono state ufficialmente presentate le due indagini di Marketing alla presenza di numerosi produttori e alle loro rappresentanze sindacali (Coldiretti, Confagricoltura e Confcoltivatori), a alcune classi dell'Istituto Zanelli, alla stampa e televisione.

A fare gli onori di casa il Presidente di Emiliawine, Davide Frascari, che dopo i saluti di rito ha informato che al "Vinitaly appena terminato quest'anno la Spergola era presente in uno spazio autonomo con i produttori e diversi Sindaci, a dimostrazione del forte legame al territorio di questo vitigno".
A Fabio Vezzani, AIS, il compito di presentare i due gruppi di lavoro e le ricerche di Marketing.

Una rappresentanza di ciascun gruppo di lavoro ha esposto la sintesi della ricerca e, nonostante i lavori, come da loro stessa ammissione, siano stati coperti da "segreto" sono giunti a analoghe considerazioni finali e proposte interessanti strategie di comunicazione e di marketing che potrebbero trovare applicazione, forse addirittura con molta maggiore efficacia se, come suggerito da Lamberto Colla - direttore di Gazzetta dell'Emilia-, operassero un ricongiungimento dei due elaborati.

E' del medesimo avviso anche Loretta Bellelli, assessore alla Promozione del territorio del Comune di Bibbiano che, in conclusione dei lavori, sottolinea come "Abbiamo le carte in regola per promuovere questo vino. Dobbiamo fare rete con gli altri prodotti locali per promuovere insieme il territorio. Colgo l'occasione dell'intervento dell'agronomo che mi ha preceduto (Lamberto Colla ndr) che unendo le due ricerche emergerà senz'altro un ottimo lavoro".

Un convegno sul Vino non poteva non culminare con un banchetto e un brindisi alla Spergola.

Il Territorio della Spergola
Scandiano, Albinea, Bibbiano, Canossa, Casalgrande, Castellarano, Montecchio, Quattro Castella, San Polo d'Enza, Vezzano sul Crostolo, Viano e parte dei territori dei comuni di Reggio Emilia, Casina e Sant'Ilario d'Enza.

(Video Spergola - Presentazione al senato della Repubblica 29 Novembre 2017 - https://youtu.be/qVgRbaaprso )

Domenica, 29 Aprile 2018 06:54

Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.

Si stanno registrando segnali di tendenze rialziste motivate, prevalentemente, dalle condizioni delle coltre statunitensi, dalle previsioni produttive brasiliane e le ipotesi di accordo sui dazi cinesi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2018
Si sommano alcune considerazioni e informazioni tali da giustificare alcuni segnali di tendenza al rialzo che i mercati hanno fatto registrare nelle ultime ore.
In due giorni, infatti, il 24 e il 25 aprile, i mercati hanno registrato discreti rincari:

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Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, mentre in Brasile peggiorano le previsioni di raccolto del mais 87 milioni di tonnellate contro le 92 precedentemente previste; il fatto poi che l'Argentina abbia acquistato ancora 130.000 ton di seme di soya dopo le 240.000 acquistate il 10 e 11/04; e infine la notizia riportata dalla Reuter nella quale il Presidente Trump si dichiarava fiducioso di trovare un accordo con la Cina sulla questione dei dazi.

Il mercato telematico (giovedi 26 ore 10,00) segna aumenti per il comparto soya e mostra qualche calo sui cereali.

Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi più cari sui proteici, mentre non saranno più leggeri i prezzi dei cereali.

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ULTIMA ORA (27/4/2018) - ATTENZIONE IL RAFFORZAMENTO DEL DOLLARO E CONSEGUENTE INDEBOLIMENTO DELL'EURO STA METTENDO A DURA PROVA I VALORI MERCATO: CAMBIO 1,2083
SEME DI SOYA CARICABILE 384 EURO FAR SOYA HP 437-440 FGHP 238 COLZA 280 , CEREALI BEN TENUTI  ___________________________________________________________________________________________________________________________________


Indicatori internazionali 26 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1376 punti, il petrolio è salito a 68,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21867.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

1.300 nuovi prodotti alimentari si affacciano sul mercato e saranno presentati a Cibus2018 (Parma, dal 7 al 10 maggio). Tra i filoni della produzione alimentare italiana in maggior crescita, i prodotti ispirati a salute e benessere e i piatti già pronti.

Parma, 26 aprile 2018 – Nei padiglioni che ospitano tutte le merceologie (dai salumi ai formaggi, dalla pasta all'olio, dai prodotti dolciari alle bevande, dalle conserve ai surgelati ed altro) i 3.100 stand delle aziende italiane proporranno 1300 nuovi prodotti, la cui lista completa, con foto e descrizione del prodotto può essere consultata sul sito di Cibus: www.cibus.it/nuovi-prodotti.

09052016-CIBUS2016_131.jpgNell'area di Cibus Innovation Corner, inoltre, verranno esposti 100 prodotti tra i più innovativi in esposizione in fiera.
L'approccio strategico dell'industria è sempre più quello di soddisfare la domanda dei consumatori puntando sulla reinterpretazione della tradizione gastronomica italiana. Di seguito, qualche esempio dei nuovi prodotti in mostra a Cibus, a dimostrazione della ricerca creativa del comparto alimentare italiano.

PRODOTTI SALUTISTICI: pasta con farina di fagioli verdi mungo (Andriani); dadi già pronti vegan al gusto di pancetta, completamente vegetali (Joy); preparato per brodo e zuppe vegetale bio alla curcuma (Bonomelli); grissini alla farina di farro con semi di lino e di kummel (Vitavigor); bevanda vegetale con riso nero Venere (Riso Gallo); albume fresco bio in bottiglia con tappo riavvitabile (Eurovo); purè di patate fresche senza latte e burro (Euroverde); snack di verdure croccanti (Valleri); snack di fiocchi di legumi (Colfiorito); crisp di vegetali essiccati, non fritti, senza grassi e sale (Fiordelisi); mini gallette sottili prodotte con riso integrale Nerone (Fiorentini); snack a base di pomodoro, spalmabile (Prealpi); snack croccante gluten free a base di ceci e riso (Valledoro); condimento spray alla curcuma in olio (Compagnia Alimentare Italiana); aceto di mele non filtrato e non pastorizzato da bere al mattino (De Nigris); bevanda vegetale di farro biologico, da bere fredda o da mescolare col caffè a colazione (Alce Nero).

PIATTI PRONTI: gnocchi con patate fresche cotte a vapore con rapa rossa (Master); polenta Valsugana in tazza, pronta al microonde in pochi minuti (Polenta Valsugana); vellutata di zucca con tartufo nero (Acqualagna Tartufi); crema di zucca con patata dolce e sedano (Alce Nero); brodo di vegetali essiccati che si prepara come una tisana (Aromy); crema di zucca potimarron e castagne (Gianni De Cecchi); il Kiki, preparato con farina di lenticchie rosse, simile a pasta o riso (Farmo); vellutata con patate e carote viola (Fini); couscous di farina di ceci (Sipa); piatto a base di quinoa, farro e pesto cremoso (Viru); filetto di orata al naturale (Iasa); sughi con bietole bio (Puma); mix di fagioli rossi e germogli di legumi (Saclà); insalate di mare e cerali (Regnoli); insalata di fagiolo di soia Edamame, ceci e fagioli rossi (Saclà); insalate fresche, senza conservanti, con tappo richiudibile (Zerbinati); burger di sole verdure fresche, senza glutine, soia, latte, olio di palma (Zerbinati).
FORMAGGI: la stracciatella snack (Capurso); cialde di formaggio croccanti cotte al forno, senza lattosio (Granarolo); la mozzarella in crumble ideale per la pizza, rapida da usare (Granarolo); il Trullocchiato pugliese stagionato in grotta con aggiunta di fermenti propionici in fase di riposo (Delizia); la Riccotta alla piacentina, con poche calorie (Valcolatte).

SALUMI E CARNI: bresaola di scottona senza conservanti a basso contenuto di sodio, priva di conservanti, nitriti e nitrati (Billo); costine di maiale da preparare in pochi minuti in acqua, nel microonde o nel forno, senza grassi aggiunti (Aurora); vitello in gelatina senza conservanti e senza glutine (Inalca); salame magro fatto con carne di prosciutto, macerato nel vino rosso Gutturnio, senza glutine, senza latte (Peveri); tacchino in porchetta, preparato a lunga cottura (Orma).

PASTA: Pasta di Gragnano al caffè (Fabbrica Pasta Gragnano); nuovi formati della linea bio: pasta di farro integrale e pasta di semola di grano duro integrale (De Cecco); nuova linea dedicata ai millennials, vegan, no Ogm, Kosher, in confezione da 250g (Del Verde); pasta ai ceci di Toscana e riso integrale (Rummo).

PRODOTTI DOLCIARI: wafer con yogurt ai mirtilli neri (Loacker); crema spalmabile al pistacchio (Bacco); biscotti con zenzero e soia (Di Leo); praline di cioccolato all'olio extravergine (Sassetti); Composta di pere Williams e cacao, spalmabile su pane, crepes ed altro (Fini); panettone farcito alla crema di zucca, zenzero e cannella con canditi di zucca (Il Vecchio Forno); dessert a base di quinoa dolce e frutta fresca (Viru); gli snack monoporzione di confettura e miele (Menz & Gasser).

ALTRI PRODOTTI: la sfera di aceto balsamico di Modena da grattugiare (Terra del Tuono); aceto di vino rosé (Due Vittorie); condimento all'aceto balsamico di Modena e fico (Marchi); sale rosa dell'Himalaya con tartufo bianco (Inaudi); petto di pollo alla curcuma, cotto al forno (Parmacotto); pizza di cavolfiore bio, senza glutine (Rolli); paccherini di pasta alla frutta, anche abbinabili a pesce o carne (Rustichella d'Abruzzo); snack con pera dell'Emilia e succo di limone di Sicilia (Serra); uova di quaglia con tartufo bianco (TartufLanghe).

 

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(In copertina e nel testo una foto di repertorio di Cibus 2016.)

Maltempo nel reggiano, parmense e modenese. Da oggi via alle lettere di rimborso: oltre 300mila euro per i negozi, ristoranti e piccoli artigiani danneggiati nel dicembre scorso dagli allagamenti a Lentigione (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo)

Sono 22 le imprese aiutate con contributi fino al 100% dei danni subiti con una procedura mai adottata prima: lo stanziamento di fondi regionali per anticipare quelli statali. Entro l'estate al via i primi interventi di manutenzione all'alveo del fiume Enza per 200mila euro

Bologna – Sono in partenza da oggi le lettere di rimborso per i commercianti (negozi, ristoranti, piccoli artigiani) danneggiati, l'11 e 12 dicembre scorsi, dagli eventi alluvionali che hanno investito la frazione di Lentigione, nel comune di Brescello (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo), con l'esondazione dei fiumi Enza, nella Bassa reggiana, e Parma, e gli allagamenti per la piena del Secchia, nel modenese.

Concluse le istruttorie per il riconoscimento dell'ammissibilità dei danni, affidate ai Comuni dove hanno sede i negozi, le botteghe e le aziende colpite, sono dunque in arrivo gli oltre 300mila euro stanziati con fondi propri della Regione per l'indennizzo degli operatori danneggiati per il ripristino di immobili danneggiati, la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali, compresi impianti e macchinari, la sanificazione dei locali adibiti alle attività, il rifacimento e la messa a norma degli impianti e la ricostituzione delle scorte aziendali. Tra le spese rimborsabili sono state inserite anche i costi per le perizie asseverate, presentate assieme alla domanda. I lavori di ripristino e le spese per far ripartire le attività dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2018.

In totale sono 22 quelle che riceveranno indennizzi per 300.062 euro: a Campogalliano (Mo) 4 attività economiche per 111.038 euro; a Colorno (Pr) 10 attività per 83.190 euro e a Brescello (Re) 8 per 105.833 euro.

Entro l'estate, infine, sarà dato il via al primo stralcio di circa 200 mila euro per gli interventi di manutenzione all'alveo del fiume Enza.

 

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Raggiunto l'accordo fra le parti per il collaudo della diga di Mignano

Piacenza, 27 aprile 2018 - La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti.

Il coordinamento tra gli Enti coinvolti ha avuto infatti un incontro particolarmente rilevante alcuni giorni fa a Bologna, all'Assessorato alla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, in videoconferenza con il Ministero Infrastrutture e Trasporti delle sedi di Milano e Roma. Durante l'incontro si sono definiti gli ultimi passi da compiere: a giorni è attesa la formalizzazione da parte della Regione (Assessorato alla Protezione Civile) delle procedure del P.E.D. (Piano Emergenza Diga) e, da parte dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, del programma di collaudo. In seguito la Prefettura di Piacenza promuoverà il necessario coordinamento dei Sindaci dei territori di valle per la migliore attuazione delle misure di sicurezza e prevenzione previste nei Piani comunali di protezione civile.

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza, concessionario e gestore della diga di Mignano, dopo aver completato sulla diga una lunga fase di interventi di ristrutturazione, è pronto dunque per effettuarne il collaudo.

La procedura di collaudo prevede il completo riempimento dell'invaso passando dalla attuale quota idrica autorizzata di 335,80 metri sul livello del mare (pari a un volume di circa 10 milioni di metri cubi d'acqua) a 337,80 metri (pari a 11 milioni e mezzo circa di metri cubi). A seguito della buona riuscita del collaudo l'intero volume immagazzinabile nell'invaso di Mignano sarà quindi disponibile sia per la funzione principale di immagazzinamento della risorsa idrica a fini irrigui ed idropotabili per l'intero territorio della Val d'Arda sia per la protezione idraulica dei territori di valle.

Da sempre, infatti, la diga durante ogni evento di piena svolge una funzione di riduzione del flusso idrico verso l'alveo di valle immagazzinando temporaneamente nel lago una parte dell'acqua che arriva con l'onda di piena da monte.

Le operazioni di collaudo della diga previste per legge devono essere eseguite in condizioni controllate e attraverso l'incremento graduale dei livelli di invaso in modo da poterne verificare il comportamento in condizioni ordinarie e non a seguito di eventi di piena.

La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata nel maggio del 1934; in seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente. Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.

Nel concreto come si effettuerà la procedura di collaudo?
Durerà circa 10 giorni nel corso dei quali progressivamente verrà superata temporaneamente la quota di invaso attualmente autorizzata, con un incremento graduale del livello idrico di circa 50 centimetri al giorno. Le acque, per un breve periodo, tracimeranno dallo scarico di superficie verso il piede della diga dove sono situati i due manufatti (vasche di dissipazione) che hanno il compito di ridurre al minimo l'impeto della corrente prima del suo ritorno nell'alveo naturale.

Il completo riempimento dell'invaso fino alla soglia di sfioro, impegnando i volumi d'acqua contenuti negli ultimi due metri (da quota 335,80 a 337,80 metri sul livello del mare), può essere raggiunto solo attraverso una procedura tecnica ed operativa assai complessa iniziata alcuni anni fa che coinvolge numerosi Enti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza.

Già dal 2015 il Consorzio aveva ottenuto l'assenso per la procedura di collaudo sperimentale da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (l'Ufficio tecnico per le Dighe di Milano aveva infatti rilasciato specifica autorizzazione all'invaso).

Nell'aprile 2017 la Prefettura di Piacenza ha approvato ufficialmente l'aggiornamento del Documento di Protezione Civile della diga di Mignano secondo i più recenti indirizzi normativi.

 

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Concordia sulla Secchia (MO), 26 aprile 2018 - Nei giorni scorsi sugli organi di stampa sono apparsi alcuni articoli in merito al Piano Strategico approvato dal Gruppo Coopservice nel quale, tra le diverse linee di sviluppo disegnate, si cita il progetto relativo alla creazione di una società paritaria con CPL CONCORDIA nel settore dell'energy e facility management.

Nel confermare le attività di approfondimento in merito alla newco, è necessario precisare che il progetto è ancora in fase di analisi preliminare.

Una volta conclusa la raccolta e l'analisi dei dati, il Consiglio di Amministrazione di CPL sarà chiamato a valutarne gli esiti e gli effetti sulla cooperativa, e sottoporrà quindi al giudizio e all'approvazione dell'Assemblea dei Soci l'intera operazione.

CPL CONCORDIA approverà nel prossimo giugno il bilancio relativo all'esercizio 2017, che si preannuncia in utile, dopo le complessità affrontate degli ultimi anni, grazie al miglioramento degli indici economico-finanziari e alla ripresa delle acquisizioni commerciali.

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