Mattinata uggiosa e fredda in una Milano che si conferma sempre più centrale nel panorama della food and wine experience. Una copiosa nevicata fa da cornice al padiglione MICO, struttura dedicata e ben posizionata anche per chi viene da fuori città e vuole muoversi agevolmente sia in centro che nell'Hinterland meneghino. La tre giorni è dedicata ad Identità Golose 2018, hub della gastronomia e centro di divulgazione del saper fare della cucina e tradizione italiana a tavola, che ospita chef e professionisti, parte di una vera e propria comunità di pratica.

Certamente un evento che ha referenziato cuochi, chef e personalità dello show coking di ogni caratura ed esperienza, tanto da essere esempio quotidiano per esperimenti ma soprattutto simposi e conferenze su tutto quello che sia arte nel gusto e sostenibilità a tavola. Le personalità, sui diversi palchi, si scambiano continuamente la scena ed i nomi della grande cucina italiana si alternano nell'arco del tempo a loro dedicato.

L'idea di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, direttori d'orchestra di questo evento multifunzionale, è davvero innovativa e la cosa interessante è che ancora in evoluzione visto che oggi si parla di una manifestazione permanente perché l'esposizione sta crescendo di interesse e di connessioni.

Ospitato poi all'interno del salone, c'è anche l'area riservata ai vini ed ecco spuntare la selezione promossa dal Wine Hunter – Helmuth Kosher, patron di Merano Wine Festival, già incontrato il Novembre scorso.

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Sento decisamente tante Regioni diverse e la qualità è all'altezza delle mie aspettative. Alcune chicche si fanno riconoscere ovviamente per blasone e per qualità, come la cantina Marisa Cuomo che prosegue una produzione di elite e grande equilibrio gusto olfattivo grazie al Fiorduva che devo dire conferma sempre la sua grande fama. Frutta gialla e fiori di costiera sempre preponderante fino in fondo al sorso dalla poderosa struttura, ottimamente integrata con una sorprendente calda salinità salernitana che lo mantiene agile nonostante il grande calore e la persistenza sprigionati.

Menzione particolare poi per la cantina Ballabio di Casteggio che con il suo Farfalla dosaggio zero mostra eccellenze sia in olfazione che al gusto testimoniando fine opulenza che il pinot nero esprime senza intaccare minimamente la finezza che rimane intatta chiudendo alto rilasciando eleganza. La selezione si completa poi con un altro interessante esercizio di spumantizzazione italiana dato dal metodo classico rosè che si stacca per lodevoli note di carcadè e melograno.

A seguire incontro la cantina Torre di Giurfo che mi sorprende per le due versioni del Cerasuolo di Vittoria, in acciaio o con passaggio finale in legno. Sentendo entrambe le versioni mi ha fatto propendere sulla seconda stavolta, nonostante la mia iniziale riluttanza. Il Frappato, notoriamente vivo e più adatto ad abbinamenti semplici si sposa molto bene con questo 60% di Nero d'Avola che ne custodisce freschezza senza snaturarlo perché evidentemente lo polimerizza al meglio grazie al passaggio nel legno. Le due anime vengono trattate l'una distinta dall'altra infatti e poi assemblate per ottenere un ottimo blend che ne esalta il frutto, la struttura complesso dell'area vulcanica e la persistenza gusto olfattiva mantenendo un vino di sobrietà salvaguardando la profonda impronta siciliana.

Nel mio susseguirsi di degustazioni mirate ed approfondite riflessioni con vignaioli e produttori, l'intervista di oggi è il suggello naturale e soprattutto un momento fondamentale che possa spiegare come tutto questo possa avere una sua logica. Ci riceve con il solito proverbiale sorriso, il vulcanico Helmuth Kosher che strappo letteralmente al banco d'assaggio della cantina Bracco che per altro apprezzo molto per il suo Refosco. La chiacchierata che era iniziata a Merano, proseguita poi alla presentazione del Trento doc, oggi mi riserva qualcosa di più personale ed intimo. Helmuth Kosher realizza il sogno del Wine Hunter partendo dalla selezione di ben un milione di etichette, dove coadiuvato da fini professionisti , si impegna in prima persona e mettendoci la faccia, aggiungo io, per poter far conoscere Cantine quasi sconosciute al grande pubblico, micro realtà che senza il Wine Hunter non avrebbero avuto spazio.

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Alle mie domande che si susseguono , la chiacchierata entra nel vivo e colgo la frase che forse mi rimane più impressa: "Amo parlare con il produttore, scambiare esperienze per capire il perché delle scelte fatte, tutti elementi che andranno a incidere profondamente sulla riuscita dei vini ricercando rispetto e valorizzando il rigore che questi professionisti mettono ogni giorno in campo".

Wine Hunter è meritocrazia e diffusione dei territori enoici in giro per l'Italia e per il Mondo, improntata a far diventare questa selezione un vero sigillo di qualità nel rispetto del consumatore e delle persone che concorrono al suo successo.
Proseguo e mi addentro nella zona fieristica dove si susseguono anche gli stand stranieri, fra i quali certamente il più celebrato è quello di FUTURE FOOD LAB dove la preparazione del giorno prevede la leggendaria e morbidissima carne di WAGYU, pura razza bovina e fiore all'occhiello della produzione del sol levante, sapientemente adattata alla cucina europea e proposta in abbinamento per esaltarne la succulenza e persistenza del piatto.

Paolo Marchi e Claudio Ceroni hanno portato una ventata di stile e segnato una tendenza in questi anni di sperimentazioni ed approfondimenti, perché gli specialisti, i tecnici della cucina ma soprattutto i grandi innovatori hanno trovato qui a Identità Golose la loro personale espressione.

Il futuro è roseo per questa manifestazione che mira a naturale rinnovamento e ricerca di assoluta qualità.

 

Di L' Equilibrista 

 

 

 

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Editoriale: - Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene" - Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. - "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto - Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine.
SOMMARIO Anno 17 - n° 10 11 marzo 2018
1.1 editoriale
Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. .
3.1 sicurezza alimentare Clorpirifos nei peperoncini
3.2 lavoro impresa Il talento invisibile di una giovane studentessa
4.1 parmigiano reggiano "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto
4.2 danni fauna selvatica Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi, la nuova variabile negativa.
6.1 clima come affrontarlo "Il cambiamento climatico nel Parmense va affrontato con la scienza e il progresso in agricoltura"
7.1 Appennino e dissesto "La montagna è una priorità assoluta, ecco tutti gli interventi per il 2018"
7.2 bioenergie Verso Bioenergy: per le energie rinnovabili è l'anno della svolta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine..
9.1 allerta alimentare Allerta alimentare per senape non dichiarata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Agricoltura. Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica. L'assessore Caselli: "Saremo i primi in Italia nell'allargare gli interventi a favore delle imprese agricole" Le specie protette e quelle che vivono in aree tutelate escono dal regime 'de minimis' degli aiuti di Stato. A disposizione fondi anche per i sistemi di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni.

Bologna 6 marzo 2018 - Cambieranno le regole per gli aiuti di Stato per i danni causati dalla fauna selvatica.
L'Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia, grazie anche ad un buon coordinamento con la Commissione europea, che potrà riconoscere agli agricoltori, in base alla normativa degli aiuti di Stato (senza i limiti previsti dai cosiddetti 'de minimis'), i contributi relativi ai danni provocati non solo dalle specie selvatiche protette, ma anche da quelle non tutelate che vivono in "zone protette", come Parchi e Riserve naturali, Oasi di protezione della fauna e zone di ripopolamento e cattura presenti nel territorio regionale.

È la novità prevista in una proposta di delibera di Giunta presentata oggi dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, nella II commissione dell'Assemblea legislativa.

"Si tratta di un notevole risultato- ha affermato Caselli -. Grazie a un lavoro d'intesa con la Commissione europea, si apre una strada che ci vede primi in Italia, nell'ampliare le garanzie per le aree coltivate.
Oggi solo per le specie protette e per quelle che vivono nelle aree tutelate si esce dal regime 'de minimis' (che prevede massimo 15mila euro nell'arco di tre anni, elevabili a 30mila euro nel caso di danni provocati da uccelli ittiofagi), e i contributi potranno essere erogati fino al 100% dei danni subiti.
Previsti anche finanziamenti per misure di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni".

Oltre che per i danni provocati dalla fauna selvatica, la proposta di delibera dell'assessorato regionale all'Agricoltura concede anche finanziamenti per interventi di prevenzione delle produzioni zootecniche come recinzioni metalliche fisse, miste, elettrificate semipermanenti e mobili; dissuasori faunistici che si attivano automaticamente emettendo suoni o luci e acquisto di cani da guardia a protezione delle greggi.

Sono compresi anche il rimborso dei capi uccisi e le cure veterinarie per quelli feriti.

Le spese per la protezione delle produzioni vegetali interessano le recinzioni perimetrali, sia contro i selvatici sia anti-uccelli, quelle elettriche e i dissuasori faunistici, come i cannoncini acustici o i palloni, per la difesa da storni, gazze e cornacchie. /OC

Il settore delle bioenergie promette ampi margini di sviluppo, soprattutto dopo la recente delibera della Commissione Europea, che solo dieci giorni fa ha dato il via libera agli incentivi per produrre e distribuire biocarburanti avanzati e di nuova generazione.

9 marzo 2018 - Ieri a CremonaFiere si è fatto il punto sull'aggiornamento normativo e sulle prospettive delle energie rinnovabili grazie a un incontro realizzato in collaborazione con l'associazione Libera Agricoltori all'interno del ciclo di appuntamenti L'agricoltura italiana, un modello produttivo di eccellenza di fronte alle sfide dei mercati internazionali.

Sul palco si sono alternati gli interventi di Christian Curlisi, direttore Consorzio Italiano Biogas sul tema Analisi nuove procedure applicative GSE per modifica e manutenzione impianti biogas, Donato Rotundo, direttore Area Ambiente & Energia Confagricoltura su Il ruolo dell'agricoltura nel futuro della strategia clima-energia e Roberta Papili, dell'Area Ambiente e Territorio Confagricoltura sul tema Biogas e Biometano: incentivi, biomasse e digestato a che punto siamo.

Un approfondimento che ha inevitabilmente incrociato l'importante notizia del via libera dato in sede europea all'incentivo che rende disponibili circa 4,7 miliardi di euro già da questo 2018 e fino al 2022 attraverso un programma di sostegno alla produzione e alla distribuzione di biocarburanti avanzati.

Il programma incoraggerà gli agricoltori a produrre biometano e biocarburanti da stallatico e da altri residui derivanti dalle attività agricole e ad avvalersene per alimentare macchinari agricoli e veicoli.

Il sussidio potrà essere aumentato se i produttori effettueranno anche investimenti per migliorare la distribuzione e la liquefazione del biometano avanzato.

Si applicherà a tutti nuovi impianti e a quelli esistenti riconvertiti per la produzione di biometano e biocarburanti ottenuti da rifiuti, residui agricoli e alghe che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Secondo i più recenti studi l'Italia sarebbe nelle condizioni di raggiungere una produzione di 10 miliardi di metri cubi di biometano da qui al 2030, di cui almeno 8 da materie prime agricole pari a circa il 15% dell'attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale.

Un fronte, quello delle bioenergie, che vede CremonaFiere in prima linea nell'aggiornamento e nell'offerta di soluzioni per chi si è impegnato o intende dedicarsi alla produzione di biogas grazie a BioEnergy, unica manifestazione in Italia specializzata nelle agroenergie e programmata nell'ambito delle Fiere Internazionali Zootecniche di Cremona dal 24 al 27 ottobre 2018. BioEnergy è infatti il luogo in cui si incontrano i professionisti dell'intera filiera delle energie rinnovabili da fonte agricola e zootecnica: dai proprietari d'impianto ai tecnici e ai ricercatori, dagli allevatori agli agricoltori. Una filiera che con questa nuova disponibilità di importanti risorse si avvia a un deciso rilancio già a partire da quest'anno.

(Fonte: Fiere Zootecniche internazionali di Cremona)

I dati USDA non sorprendono i mercati che a loro volta avevano già metabolizzato i potenziali danni, per minore produzione, confermati in Argentina.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 9 marzo 2018 
Ieri sera, dati USDA senza grosse sorprese, in area USA. Stock in leggero ridimensionamento per grano e mais; in aumento invece per il seme di soya. Riguardo alle produzioni si registra un calo per il grano e per il mais e un leggero aumento per il seme di soya.

Gli stock finali nel mondo:

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E' ufficiale, i danni in Argentina ci sono. Per il corn/mais si prevedono 36 milioni di tonnellate di produzione contro le 41 della campagna scorsa, per il seme di soya se ne prevedono 47 contro le 57,80 della scorsa campagna. Il Brasile è invece in linea con le aspettative.

Gran parte di questa tendenza il mercato lo aveva già registrato con gli aumenti delle scorse giornate. Ora l'elemento destabilizzante è la seconda parte della guerra dei dazi all'importazione, che questa volta interessa acciaio ed alluminio, a tal riguardo il Segretario dell'Agricoltura USA, Sonny Perdue, ha infatti dichiarato che tali provvedimenti sono fonte di forte preoccupazione nel settore per il timore di ritorsioni sulle importazioni dei prodotti agricoli (e derivati) da parte dei paesi in questione.

I riflessi sono al momento di difficile quantificazione. Questa comunque è la ragione del segno meno del mercato telematico di questa mattina (9 marzo ndr), con il seme che alle 8,30 perde da 4 a 8,50 punti, e la farina da 2,10 a 4,30 dollari per tonnellata; il mais da 1 a1,50 punti, e il grano ha andamento misto.

Indipendentemente dai dazi il cibo continuerà ad essere prodotto, venduto e consumato, ma potrebbero cambiare le rotte commerciali, quindi le aree di approvvigionamento. Tant'è che l'area del mar nero e della Ucraina ne sta già risentendo, pur senza che ci siano stati acquisti da nuovi soggetti commerciali.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale, sia all'interno che sul porto di Venezia. Si mantengono in forza i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti, mentre stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo, quanto sul medio lungo termine.

Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.

Indicatori internazionali 9 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1197 punti, il petrolio rimbalza a attorno 60$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23147 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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"Il cambiamento climatico non deve metterci paura, dobbiamo governarlo. E possiamo farlo attraverso un'agricoltura competitiva, al passo con i tempi e che non abbia paura della scienza e del progresso". Ha proposto questa strategia il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al convegno "Cambiamento climatico ed agricoltura: l'impatto sul territorio parmense" organizzato al Palazzo del Governatore di Parma da Confagricoltura Parma.

"Ci sono colture e tecniche di allevamento – ha spiegato il presidente Giansanti – che tengono conto di come il clima stia cambiando. Noi vogliamo fare agricoltura da imprenditori e rifiutiamo l'approccio assistenzialista ai temi agricoli proposto da altri. La sovranità alimentare è possibile garantendo redditività agli agricoltori. Il nostro settore deve tornare ad essere centrale perché, non dimentichiamolo, noi siamo coloro che danno da mangiare agli italiani".
Al convegno ha partecipato anche la presidente della federazione nazionale suinicola di Confagricoltura Giovanna Parmigiani: "Settanta studi scientifici a confronto ci dicono che per ogni aumento di un grado Celsius si ha, nelle campagne, una diminuzione di produzione del mais del 7,4%, del grano del 6% e del riso del 3%. Solo questo dato dimostra quanto sia importante gestire il cambiamento climatico per il settore agricolo che ha fatto tanto per rispettare le indicazioni del protocollo di Kyoto".

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Il dibattito ha coinvolto il meteorologo Luca Lombroso, "se non rispetteremo l'accordo ambientale di Parigi a fine secolo potrebbero esserci anche 46-48 gradi d'estate" e la giornalista Licia Colò che ha parlato della risorsa idrica: "Il tema dell'acqua è sempre stato considerato un problema del Sud. Oggi è una questione nazionale. L'acqua è patrimonio esauribile e dovremmo rendercene conto tutti". Un contributo tecnico è giunto anche da Renato Canestrale (Crpv) e Maria Teresa Pacchioli (Crpa) che hanno parlato di progetti e ricerche in Emilia Romagna nell'ambito delle produzioni vegetali ed animali.

Tante le autorità che non hanno fatto mancare la loro presenza o un loro saluto: tra loro il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli. Presenti anche il deputato uscente Giuseppe Romanini e i neo eletti parlamentari Laura Cavandoli, Maria Gabriella Saponara, Pietro Pisani, Maurizio Campari ed Elena Murelli.

"Il cambiamento climatico riguarda tutti, non solo noi agricoltori – ha concluso il presidente di Confagricoltura Parma Mario Marini -. Ci siamo confrontati con i tecnici per avviare un cambiamento di rotta, da subito, rispetto ad un declino climatico che dura da decenni".

Il convegno è stato organizzato da Confagricoltura Parma con il patrocinio del Comune di Parma ed il contributo di Crédit Agricole e Cascina Pulita.

 

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Confesercenti esprime la propria soddisfazione per l'approvazione in Consiglio Comunale delle nuove tariffe rifiuti; un risultato che premia il lavoro svolto nell'interesse delle imprese di San Secondo, iniziato dall'estate scorsa, grazie alla mobilitazione dei commercianti, abbiamo avviato un serrato confronto con l'Amministrazione Comunale che ha permesso alla fine di riportare sotto controllo la Tariffa rifiuti, avviando nel contempo un processo di riduzione che per bar e ristoranti, supera il 40%, se consideriamo che era previsto anche quest'anno un aumento di 20 punti.

Ringraziamenti anche i tecnici di Iren che sono stati fondamentali nell' individuare e applicare le modalità tariffarie attuali. "Tuttavia, in particolare per il settore alimentare e la ristorazione – evidenzia Stefano Cantoni di Confesercenti - la tariffa rimane più che doppia rispetto a tutti i Comuni limitrofi e dell'intera Provincia, penalizzando fortemente le aziende locali, motivo per cui continueremo il nostro lavoro di monitoraggio e assistenza alle imprese affinchè si raggiunga finalmente una vera equità tributaria".

 

Presentata stamane nella sede dell'Emilia Centrale la mappa dettagliata dei lavori che il Consorzio di bonifica realizzerà nel 2018 con i fondi consortili - derivanti dai contributi dei cittadini consorziati - nelle aree appenniniche di Reggio Emilia e in alcuni comuni del Parmense. Interventi per oltre 2,3 milioni di euro

Reggio Emilia - 8 Marzo 2018- La lotta in prima linea contro il dissesto idrogeologico in Appennino si traduce in un impegno costante votato all'operatività quotidiana proprio in quelle aree più fragili costantemente alle prese con i gravi rischi di movimenti franosi. Per questo è fondamentale la manutenzione di carattere ordinario, ma anche e soprattutto quelle opere straordinarie che consentono, se realizzate per tempo, di anticipare le emergenze.

Oggi le ripercussioni dei cambiamenti climatici sui territori montani certo non favoriscono le condizioni di uno scenario già pesantemente sotto scacco a causa della sua formazione morfologica e dal progressivo abbandono delle attività agricole e di pastorizia a presidio e difesa delle terre alte.

Per questa ragione e per stare al fianco delle comunità e delle amministrazioni comunali che le governano che il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale (in un periodo di crisi globale di risorse pubbliche da destinare alle piccole e medie manutenzioni essenziali però per prevenire i danni più ingenti) presenta oggi una dettagliata mappa di opere da realizzare entro la fine del 2018 finanziate coi proventi dei contributi stessi dei consorziati.

Un'operazione trasparenza, già promossa negli anni scorsi, che indica in modo preciso dove le risorse finiscono e come sono impiegate come reale antidoto contro il dissesto idrogeologico in montagna. Gli interventi che lo staff tecnico consortile operante sulla montagna ha individuato dopo una fase di studio e monitoraggio delle zone più colpite in collaborazione con gli uffici tecnici dei comuni interessati riguarderanno per lo più le seguenti attività:

- rispristino movimenti franosi
- regimazione idrauliche
- consolidamento dei versanti
- sistemazione strade di bonifica
- messa in sicurezza delle scarpate
- manutenzioni del reticolo dei rii minori
- pulizia degli alvei fossi e rii
- sistemazione e rafforzamento ponti sedi stradali pubbliche

Quest'anno le attività tecniche montane concertate si realizzeranno nelle municipalità di: Castelnuovo Monti, Carpineti, Castellarano, Vezzano sul Crostolo, Baiso, Viano, Ventasso, Veto, Canossa, Scandiano, Toano, Casalgrande, Villa Minozzo, Casina, Palanzano, Tizzano .

Gli importi che il Consorzio di Bonifica andrà ad investire sul territorio montano saranno di 1,55 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno altri 750 mila per gli interventi finanziati da terzi (Comuni, Regione, Iren, ecc.) e naturalmente realizzati dall'Emilia Centrale per un ammontare complessivo di 2,3 milioni di euro.

"I lavori capillari che eseguiamo dopo i monitoraggi del territorio effettuati dal nostro staff tecnico e concertati con le amministrazioni locali - che in questa fase storica ne hanno particolare necessità – ha evidenziato il Commissario Straordinario regionale del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale Franco Zambelli – vanno a sostenere la vita reale in queste zone e l'economia locale che a volte fa conti salati con l'abbandono dei territori".

Territori in cui il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale è sempre stato presente: "Abbiamo rafforzato progressivamente la nostra azione sull'Appennino e oggi possiamo proprio dire di agire in modo omogeneo e anno dopo anno siamo in grado di fornire risposte concrete alle comunità e naturalmente ai nostri consorziati".

Tutte le attività montane infatti vengono svolte in ottemperanza e attuazione di quanto previsto dall'articolo 3 della Legge Regionale n. 7/2012 e dal successivo protocollo di intesa tra Regione Emilia Romagna , Uncem e Urber (attuale ANBI ER).

 

(In allegato: l'elenco delle Opere Finanziate dal Consorzio e delle principali collaborazioni. )

 

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Il Consorzio Parmigiano Reggiano torna on air con il terzo soggetto della campagna "Quello Vero è uno solo"

Reggio Emila, 8 marzo 2018 – Mercoledì 7 marzo il Consorzio del Parmigiano Reggiano è tornato in TV con il terzo soggetto della campagna "Quello vero è uno solo" che è iniziata il 29 ottobre scorso.

Questa volta, è la monoporzione ad essere protagonista dello spot. Uno snack sano e naturale, da portare con sé in tutti i momenti della giornata.
Un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico: ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport.

La campagna mette in scena situazioni diverse dove l'amore, in tutte le sue sfaccettature, è il tema centrale: il terzo soggetto racconta la storia di un bambino che fa la classica imbarazzante domanda al suo papà.

Ed è nel dialogo tra il papà e il bambino, battuta dopo battuta, che il rapporto tra l'amore e il Parmigiano Reggiano prende forma, per poi rivelarsi.
L'indissolubile legame tra il formaggio più famoso al mondo e il sentimento per eccellenza è anche celebrato dal claim "Parmigiano Reggiano. Quello vero è uno solo."

"Il nostro sforzo è stato quello di dare valore alla marca e di parlare a tutti i nostri target di riferimento, presentando il Parmigiano Reggiano come un alimento che accompagna il consumatore durante tutti i momenti della sua giornata e della sua vita: un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico: un 'alimento della vita'" ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

La campagna sarà on air da mercoledì 7 marzo sulle reti Rai, Mediaset, Discovery e Sky.
La campagna fa parte del progetto di riposizionamento in atto coordinato da Pietro Rovatti, brand consultant del Consorzio.
Credits GREY
Chief Creative Officer: Christopher Jones
Direzione Creativa Esecutiva: Roberto Battaglia
Direttore Creativo: Mario Esposito
Copywriter: Livia Aurora Cappelletti
Art Director - Edwin Herrera
Head of Account Department: Silvia Cazzaniga
Account Supervisor: Matilde Dettin
Account: Manuela Mignacca
Chief Strategy Officer: Gaetano De Marco
Creative Planner: Carlo Muttoni
TV Producer: Carla Beltrami
Art Buyer: Elena Seregni
PRODUZIONE
Executive Producer: Paolo Zaninello
Regia: Enrico Mazzanti
Musica: Ferdinando Arnò
Fotografa: Francesca Moscheni
PIANIFICAZIONE MEDIA
Media by Design (Italia Brand Group)

 

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Proseguono da parte dell'Amministrazione comunale i lavori programmati per la riqualificazione delle aree verdi cittadine e il miglioramento della sicurezza stradale. In diversi parchi gioco comunali sono state infatti risistemate le panchine: d'intesa con l'assessorato all'Ambiente, la cooperativa Geocart – affidataria della manutenzione del verde – ha provveduto alla rimozione di circa 380 listelli in legno ammalorati, sostituendoli con omologhi componenti in plastica riciclata e riverniciando i montanti con zinco a freddo.

"Si tratta – spiega l'assessore Paolo Mancioppi – di un prodotto brevettato da una ditta di Codogno, che utilizza materiale lavabile, completamente ignifugo e non soggetto alle conseguenze del clima: la durata dei nuovi listelli in plastica riciclata è almeno il triplo di quelli tradizionali in legno. Un'innovazione, quella propostaci dal gestore, che abbiamo accolto con favore proprio per queste caratteristiche".

L'intervento, avviato sulle panchine del parco giochi di via Faggi e dell'adiacente giardino, ha riguardato anche il campo giochi di via Anelli a Ivaccari, del Pubblico Passeggio e di via Campesio, dove sono state risistemate anche le panchine dell'area verde.

Mirati alla sicurezza stradale, invece, i lavori eseguiti in prossimità dell'attraversamento pedonale regolato da semaforo lungo la statale 10, all'altezza della via che porta verso la ex scuola di Roncaglia. Le lanterne aeree ad incandescenza sono state sostituite da lampade a luce Led fumé che, quando spente, non riflettono la luce solare, e quelle laterali da 200 mm da lanterne più grandi, da 300 mm, ad incandescenza recuperate. Si è inoltre posizionata la targa di contrasto. "In tal modo – sottolinea l'assessore Paolo Garetti – abbiamo incrementato la visibilità per gli automobilisti, tutelando ulteriormente i pedoni che fruiscono dell'impianto semaforico con chiamata a pulsante, già funzionante e dotato dei segnalatori acustici per i non vedenti".

 

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Stabile il "Parmigiano" mentre il "Grana" cede ancora qualche centesimo. Burro, tendenzialmente stabile.

 

di Virgilio Parma 6 marzo 2018 -

 

LATTE SPOT Dopo due mesi di discesa costante, il latte spot ha registrato un leggero rimbalzo alla borsa di Verona. Il latte crudo spot nazionale ha recuperato il +0,89%, pochi centesimi recuperati contro gli 8 euro perduti da inizio anno (28,35-29,90€/100 litri latte). Prosegue, per la terza settimana consecutiva, il percorso di recupero (+2,97%) del latte intero pastorizzato spot estero che ha visto aggiornare il valore nell'intervallo compreso tra 25,78 e 27,84€/100 litri di latte. Invariati, per la quarta settimana, i listini del latte scremato pastorizzato spot estero (8,28-9,32€/100 litri latte).

 

BURRO E PANNA Settimana di "riposo" per il burro milanese. Leggero cedimento per la Crema. Nessuna variazione per la panna di centrifuga. Lo zangolato parmense cresce ancora (+11,47%).

 

Borsa di Milano 05 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

 

Borsa Verona 05 marzo 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35 -2,45€/Kg. (=)

 

Borsa di Parma 02 marzo 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 06 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 - 2,43 €/kg.

 

GRANA PADANO 05/03/2018 - Nuova leggera flessione del Grana Padano DOP. Ulteriori cinque centesimi perduti anche nel corso della settimana appena conclusa.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (-)

 

PARMIGIANO REGGIANO 02/03/2018 Nessuna variazione dei listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

 

 

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Il progetto del Consorzio del Parmigiano Reggiano è volto a preservare l'unicità del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna

Reggio Emilia, 5 marzo 2018 – Il Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" sarà protagonista alla tredicesima edizione di PITTI TASTE, il salone dedicato alle eccellenze del gusto, dell'Italian lifestyle e del design della tavola, che si terrà da sabato 10 a lunedì 12 marzo 2018 alla stazione Leopolda di Firenze.
Per l'occasione, Aldo Bianchi - Responsabile dell'analisi sensoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano presenterà una selezione di Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" presso lo stand D/54.

Il Parmigiano Reggiano è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con oltre 110 caseifici ubicati in montagna e oltre 1.200 allevatori che, ogni giorno, contribuiscono a fortificare l'economia e a preservare l'unicità del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Proprio per dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna e offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all'origine, anche alla qualità del formaggio, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha definito il "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio".

Il Parmigiano Reggiano certificato "Prodotto di Montagna – progetto Qualità Consorzio" si caratterizza per un colore paglierino intenso dovuto ai fieni, ai prati e alle essenze presenti in montagna, da odori e aromi di frutta fresca, spezie e brodo di carne, da un equilibrio perfetto tra i cinque sapori (acido, salato, dolce, amaro e umami) e da una buona granulosità e solubilità

Il Consorzio ha definito un progetto specifico che prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura.

La certificazione è rilasciata dall'Organismo di Controllo (Ocq-PR) dopo avere verificato il rispetto delle seguenti condizioni:

1. gli allevamenti dei produttori di latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna: il 100% del latte viene munto pertanto nelle zone di montagna

2. nell'alimentazione delle bovine da latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna', il 60% della materia secca, su base annuale, dell'alimentazione deve provenire da zone di montagna

3. gli stabilimenti dei caseifici produttori di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna;

4. la stagionatura minima (12 mesi) della forma di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' deve avere luogo in stabilimenti ubicati all'interno delle zone di montagna

5. Al compimento dei 24 mesi di età il formaggio viene espertizzato per una seconda volta: solo al formaggio che sarà giudicato idoneo organoletticamente da un panel di esperti assaggiatori del Consorzio sarà apposto un marchio di selezione e otterrà la certificazione "Prodotto di Montagna".

Nel sito del Consorzio è presente un elenco dei caseifici con produzione certificata "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio": http://bit.ly/2FB8JTF 

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Martedì, 06 Marzo 2018 10:03

Rifiuti: controlli del NOE Carabinieri.

Durante il mese di febbraio appena concluso i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Bologna hanno intensificato i controlli presso aziende che operano nel settore della gestione dei rifiuti nell'ambito della regione Emilia Romagna.

Un maggior potenziamento nelle verifiche, indicato dal Comando Gruppo Tutela Ambientale di Milano, che ha interessato tutto il nord Italia con la prospettiva, in aggiunta alla verifica sulla corretta gestione dei rifiuti, di poter delineare e prevenire il fenomeno degli incendi presso impianti che operano nel settore della raccolta, dello stoccaggio, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti.

Controlli presso le aziende, quindi, che hanno permesso di individuare punti deboli, criticità e situazioni ritenute favorevoli allo sviluppo di incendi, come per esempio il notevole conferimento di rifiuti presso l'impianto, superando i limiti imposti dall'autorizzazione, lo stoccaggio dei medesimi in aree facilmente accessibili, peraltro neppure videosorvegliate o, infine, indicazioni previste da layout non sempre rispettate.

In definitiva, a parte le irregolarità riscontrate, tutte situazioni che potrebbero essere migliorate. Tra le 12 aziende verificate, 4 di esse sono risultate non conformi, con la conseguente contestazione di sanzioni penali a carico dei legali rappresentanti, soprattutto in relazione all'inosservanza alle prescrizioni imposte dall'autorizzazione ambientale, all'illecita gestione di rifiuti e al mancato rispetto delle disposizioni in materia di scarichi industriali. I controlli nell'articolato settore della gestione dei rifiuti proseguiranno anche nel corso del mese di marzo.

Parma, 5 marzo 2017 - Gli eventi meteorologici degli ultimi giorni hanno provocato, in alcuni casi, lo spostamento oppure la sospensione dei servizi di raccolta dei rifiuti in alcune zone del territorio servito, a causa delle condizioni di pericolo e pregiudizio alla sicurezza stradale e delle persone.

Oggi, con il miglioramento della situazione, sono state avviate le operazioni di recupero dei rifiuti esposti con l'ausilio di squadre aggiuntive, dando priorità a servizi essenziali quali utenze scolastiche, mense pubbliche e private di enti assistenziali, ospedali, case di cura, comunità terapeutiche, ospizi, centri di accoglienza, stazioni ferroviarie, caserme, carceri e alle zone in cui è garantita la transitabilità delle strade e l'accessibilità dei contenitori in condizioni di sicurezza.

Rimane a disposizione il Numero Verde 800 - 212607 per informazioni o segnalazioni. Si ringraziano gli Utenti per la collaborazione.

La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 marzo 2018
I fondi spingono al rialzo e stanno aumentando le loro posizioni di coperture. Ma all'orizzonte si delinea anche un'altra variabile, "la guerra dei dazi" che ha tenuto banco lo scorso venerdi. La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario e i comparti a esso connessi (carne, uova, polli).

Comunque dopo la Borsa di Buenos Aires, anche "Informa", ha portato la sua stima della produzione di semi di soia in Argentina a 44 milioni di tonnellate e a 33,50 quella del corn mais. L'USDA di febbraio erano rispettivamente a 54 e 39 (precedente campagna; 58 e 41). Purtroppo le previsioni meteo dei prossimi 10 giorni non indicano miglioramenti netti e definitivi.

Di merce nel mondo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto sarebbe comunque esplosivo.
Nel mercato interno nulla di nuovo da segnalare salvo ripetere che si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi il suggerimento di porre attenzione alle esecuzioni contrattuali.

Si mantengono inforza tutti i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti e questo sarà cosi sino a tutto aprile-maggio. Stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero. Infatti il corn mais ucraino, del marzo venerdì quotava a dollari 193 contro 192 di giovedì 1/3. L'aprile/maggio quotavano a dollari 199 contro 194. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati a dollari 187 contro 183 invariati. mentre il corn mais comunitario cioè il Rumeno-Bulgaro per marzo venerdì quotava ad euro 161 contro 163 di giovedì 1/3. L'aprile quotava ad euro 161 contro 164 e il maggio euro 163. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati ad euro 154 contro 153.

Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
Gravi i problemi di logistica sia per il meteo, sia per le ordinanze delle Prefetture.

 

Indicatori internazionali 5 marzo 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1207 punti, il petrolio è attorno a 61,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22820

 

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - L'ultima furbata di Marpionne - Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle - Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano - Ministero della salute: micotossine oltre i limiti - Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati. - Bayer si fa la Monsanto -

1.1 editoriale
L'ultima furbata di Marpionne
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle.
3.1 mais superfici Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano
3.2 sicurezza alimentare Ministero della salute: micotossine oltre i limiti
4.1 lutto È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi
4.2 Giornata mondiale dell'acqua Al Labirinto, la presentazione del report annuale UNESCO sullo stato della risorsa Acqua
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezza meteo in Sud America.
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano a rischio bolla. L'allarme di Confcooperative Reggio.
7.1 Vino concorso Cantina Valtidone alla ricerca del calendario 2019.
7.2 pomodoro Pomodoro: obbligo di etichetta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati.
9.1 fusioni Bayer si fa la Monsanto
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano, un rischio anche per le grandi Dop. Valeria Villani coordinatrice Agia-CIA: prosciutto e Parmigiano Reggiano ne prevedono almeno un 50% di produzione nazionale nei mangimi ed ormai siamo al limite.

Reggio Emilia 26 febbraio 2018 - Prosegue ormai da anni la tendenza all'abbandono della produzione di mais, in Italia ed anche nella nostra zona, cosa che crea pericoli anche per le migliori produzioni di qualità del nostro territorio.

A lanciare un allarme è Valeria Villani, gualtierese collaboratrice nelle aziende cerealicole di famiglia, da qualche giorno nominata coordinatrice di Agia, l'associazione giovani della CIA - Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.

"La tendenza dura da un decennio - afferma - e l'anno scorso ha fatto registrare un'annata tra le più difficile caratterizzata da un'estate particolarmente calda e siccitosa, tanto che si stima un calo produttivo del 20% rispetto all'anno precedente; ma al di là dei fattori contingenti, prosegue l'abbandono delle superfici, tanto che nel decennio siamo passati dall'autosufficienza produttiva ad un deficit del 50% del nostro fabbisogno. Questo però potrebbe diventare un problema serio, in primo luogo per i grandi prodotti dop di origine animale, in particolare salumi e formaggi".
"Anche nella nostra provincia i dati sono significativi - prosegue -: se nel 2010 i dati ufficiali dicono che a mais avevamo seminato 8.800 ettari, nel 2016 siamo scesi a 5.900, oltre un terzo in meno; tendenza che risulta proseguita anche nel 2017, anno per il quale non ci sono ancora i dati definitivi, mentre anche per le prossime semine, i fornitori del seme hanno il sentore di un ulteriore calo".
"Una criticità è il problema delle micotossine - prosegue -, contaminanti naturali prodotti dall'attività di muffe, che ha profondamente influenzato le filiere e i mercati del mais a causa dei rischi che comportano, anche se va detto che il limite di presenza previsto in Italia è molto più basso – quindi prudenziale – rispetto agli altri paesi, per quanto riguarda l'alimentazione degli animali da carne. Su questo tema in particolare si terrà venerdì 2 marzo prossimo un convegno a Guastalla, a cura del Consorzio fitosanitario provinciale ".
"Abbiamo la necessità - afferma Valeria - di cercare di trovare le soluzioni per invertire questo trend negativo, perché in caso contrario c'è il rischio di mettere in pericolo il patrimonio delle denominazioni di origine protette. Questo cereale è infatti la base per l'alimentazione di tutto il patrimonio zootecnico del Paese, imprescindibile quindi per quasi tutte le produzioni Dop simbolo del made in Italy alimentare nel mondo che, infatti, ne prevedono l'utilizzo, per almeno il 50% sotto forma di mangime nei disciplinari di produzione; ormai siamo al limite, dato che l'importazione sfiora il 50% del nostro fabbisogno".
"Un contributo importante può venire dalla ricerca - conclude Valeria - ma tutta la filiera produttiva deve essere impegnata a recuperare questa produzione, decisiva per la distintività dei nostri più grandi prodotti".

Il presidente OI Rabboni: "Un passo avanti per la tutela del made in Italy". L'assessore Caselli: "Si valorizza un settore di punta del nostro territorio".

"La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che introduce l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dei derivati del pomodoro dà finalmente avvio alla realizzazione di un fondamentale strumento di tutela della qualità della produzione made in Italy, a vantaggio, in primo luogo, dei consumatori".
Questo il commento di Tiberio Rabboni, presidente dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia, alla notizia, diffusa dal ministero delle Politiche agricole, relativa alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sull'etichettatura dei derivati del pomodoro con il quale si introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso.

"Come OI – dichiara Rabboni – abbiamo condiviso questo percorso sin dall'inizio, sottoscrivendo già nel 2010 una posizione ufficiale in cui si manifestava la necessità di obbligo dell'origine in etichetta, dimostrandoci disponibili a collaborare per la sperimentazione con cui favorire il percorso normativo nazionale. La filiera del Nord Italia, da sempre vocata ad una produzione di grande qualità nel segno della sostenibilità, promuove da tempo iniziative, come quella dell'etichettatura, che perseguono la trasparenza nell'interesse dei produttori e dei trasformatori di pomodoro da industria. Ad essere tutelato e protetto dall'introduzione dell'etichetta sarà il lavoro di tutta la filiera che, proprio pochi giorni fa, ha sottoscritto l'accordo quadro, fra Op ed imprese di trasformazione, ed ora si appresta ad entrare nel vivo dell'attività di campagna 2018 che potrà dunque essere la prima contraddistinta dall'introduzione dell'etichettatura d'origine dei derivati del pomodoro. Il nostro auspicio, per il futuro, resta quello di un'estensione del sistema di etichettatura a livello europeo, tramite la piena attuazione del regolamento Ue 1169 del 2011".

"L'introduzione dell'obbligo di etichettatura d'origine per tutti i derivati del pomodoro - ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Simona Caselli - è un fondamentale passo avanti nel percorso per dare più trasparenza all'informazione rivolta ai consumatori, che in questo modo potranno apprezzare con maggiore consapevolezza le caratteristiche dei prodotti che acquistano, a tutto vantaggio della filiera produttiva del pomodoro da industria, uno dei fiori all'occhiello del nostro territorio per l'elevato standard qualitativo, esportato in tutto il mondo. Proprio per questo motivo continueremo a sostenere gli sforzi degli imprenditori - produttori agricoli e industrie di trasformazione - per una maggiore competitività della filiera, facendo leva su promozione e innovazione".

Autostrade regolarmente percorribili. Roma, 3 marzo 2018 - Autostrade pe l'Italia comunica che, dalle prime ore di questa mattina, una nuova ondata di precipitazioni ha interessato il nord Italia, con coinvolgimento della A1 tra Milano e Bologna, della A26 Genova-Gravellona e della A7 Serravalle-Genova.

Attualmente le tratte di competenza di Autostrade per l'Italia sono tutte regolarmente percorribili, con unica limitazione sulla A26, tra l'allacciamento con la A10 e Casale Monferrato e sulla Diramazione Predosa-Bettole, dove l'intensa nevicata in atto ha reso necessario applicare il provvedimento di divieto temporaneo di circolazione per i veicoli con massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5t.

Sono invece terminate le precipitazioni di pioggia gelata che questa mattina hanno reso necessario l'attuazione, sulla A1 e sulla A26, di operazioni di navettaggio (Safety Car) effettuate con le pattuglie della Polizia Stradale e i mezzi operativi di Autostrade per l'Italia.

Il piano antineve di Autostrade per l'Italia è pienamente operativo con oltre 600 mezzi che lavorano senza sosta nelle zone interessate per garantire la percorribilità dei tratti autostradali.

Costanti aggiornamenti sulla situazione meteo e di viabilità saranno diramati tramite: i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24 e su Sky TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del Digitale Terrestre); sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD; sul sito www.autostrade.it; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21, attivo 24 ore su 24.

Roberto Facchini Hernandez, Amministratore delegato di Infinity Spa, al suo rientro dalla Nigeria è raggiante: "Torniamo con un accordo importantissimo firmato, anche se la felicità più grande me l'ha data il mangiare ad Abuja un piatto di ottimi Pisarei e Fasò buoni come a casa!"

E questa battuta la dice lunga sullo spirito dell'eclettico imprenditore piacentino, capace di presentarsi al mercato africano forte di anni di sperimentazione e di numerosissime applicazioni sul campo.

L'accordo, siglato con l'azienda nigeriana che detiene il contratto per la fornitura di servizi di disinfezione delle strutture sanitarie del governo del paese, affacciato sul golfo di Guinea, prevede la fornitura delle apparecchiature di infinity biotech in esclusiva per i prossimi 10 anni.

image2.jpgIl protocollo, siglato alla presenza del Ministro della Salute Frank O.E.Thorpe, prevede un iniziale affiancamento di tecnici piacentini al personale nigeriano ed una intensa attività di formazione con trasferimento di know how in materia di disinfezione e sanificazione di ambienti ospedalieri, che durerà per tutto il tempo della fornitura.

Si è giunti all'accordo dopo una intensa settimana di test e prove sul campo, grazie alle quali Infinity Biotech è riuscita a dimostrare l'efficacia dei propri trattamenti battericidi.

Si è trattato di disinfettare sale operatorie ed altri ambienti ospedalieri in un paese particolarmente esposto al rischio delle infezioni batteriche. Il cubo atomizzatore di Infinity, denominato "Cubo di Facchini", è un atomizzatore in grado di nebulizzare una miscela di acqua e H2O2 in particelle di pochi micron. In 6 minuti disinfetta perfettamente 100 metri cubi.

Le tecnologie per la disinfezione Infinity Biotech Spa, ià utilizzate da molte strutture sanitarie italiane ed europee, si offrono al mercato in un momento nel quale la proliferazione di super batteri, resistenti alle cure antibiotiche, sta diventando un problema globale.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha già più volte diffuso allarmi sul rischio rappresentato dai superbugs, che secondo molti rischia di trasformarsi in una vera e propria pandemia. La facilità d'uso ed i tempi ridotti per ottenete una totale disinfezione, rendono le tecnologie dell'Azienda piacentina particolarmente adatte ad un paese come la Nigeria, nel quale la necessità di frequenti operazioni di disinfezione è ancor più cogente che in Europa.

L'accordo non riguarda la sola Nigeria ma anche gran parte dei paesi dell'Africa occidentale, dal Senegal, alla Liberia, al Gambia al Togo, dato che l'Azienda con la quale è stato siglato accordo fornisce servizi di disinfezione anche a questi paesi. Pur forte delle certificazioni internazionali rilasciate dalle competenti autorità europee, Infinity dovrà dotarsi anche del placet delle autorità africane al commercio ed all'utilizzo delle proprie tecnologie: per questo

Il team di Infinity tornerà in Nigeria la prossima settimana, ed in occasione di questa seconda visita verrà eseguito un test al General Hospital di Abuja per la disinfezione di un superbugs Cyanobacterium in seguito al quale Infinity otterrà la certificazione nigeriana, valida e riconosciuta in tutto il continente africano, per l'abbattimento del rischio microbiologico da superbugs.

Infinity biotech spa, della quale il piacentino Roberto Facchin Hernandez è amministratore, è Presieduta da Aroldo Curzi, nipote di Enrico Mattei, che a suo tempo fu alla guida dell'ENI e perse la vita in un poco chiaro incidente aereo, diventando, suo malgrado, protagonista di uno degli episodi più controversi della moderna storia d'Italia.

 

 

 

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Le condizioni meteo spingono la soia argentina e il grano è sostenuto dalla siccità delle grandi pianure statunitensi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 marzo 2018 
Il mercato sembra essere in fuga. Da una parte la soya sospinta dalle condizioni del tempo in Argentina che non sono variate, le piogge sempre scarse, se ne parlerà forse dopo il 10/3; e il grano dall'altra sospinto in 'aumento sulla persistente siccità in parte delle Grandi Pianure USA. ll mix è pericolosissimo perché la soya agisce su tutti proteici e il grano può dare il là ai cereali, e la speculazione dei fondi sta sempre più prendendo forza.

SEMI mar 1045 (+7) mag 1055,4 (+6) lug 1064,2 (+5,6)
FARINA mar 394,2 (+7,7) mag 394,7 (+5,5) lug 392,1 (+5,7)
OLIO mar 32,96 (-0,23) mag 32,23 (-0,17) lug 32,43 (-0,15)
CORN mar 374,4 (+4) mag 382 (+2,6) lug 389,4 (+2,4)
GRANO mar 484,4 (+21,2) mag 495 (+18) lug 507,2 (+16)

Di merce nel globo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto attualmente rimane esplosivo.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya. Si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti.

Occorre perciò porre attenzione alle esecuzioni contrattuali; oltretutto le giacenze di farina di soya proteica sul porto di Ravenna sono scese sotto le 100.000 ton e con uscite di 18/20.000t a settimana è tutto dire, mentre per il mais la giacenza è da record, oltre 330.000 ton. (questo al momento è l'unico freno al rialzo del mais). Hanno ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.

Per i proteici, questa incertezza dovrebbe terminerà solo con i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio. Meglio fare una accurata verifica delle disponibilità poiché i profeti di sventura stimano che la farina di soya che possa tornare a valori di 450 euro tonnellata partenza ai porti!!!!

Per le bioenergie nulla da segnalare. L'unica accortezza di verificare gli andamenti per non rischiare di lasciarsi prendere in contro tempo da possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.

Quando un mercato entra in una fase di aumenti forti si "auto referenzia" specie dopo un lungo periodo di piatto come da grafici allegati.

Gravi i problemi di logistica sia per il meteo sia per le ordinanze delle Prefetture, da lunedì si susseguono ordinanze contraddittorie sulla circolazione dei mezzi pesanti con conseguenti forti ritardi e code ai porti e silos interni, nonché problemi di produzione e approvvigionamento.

Indicatori internazionali 1 marzo 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1192 punti, il petrolio rimbalza a attorno 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,222070 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.

 

Mais-soia-28feb18.jpg

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Incontro ai Mantellini su come ottenere un buon compost per orto e giardino. Compostiere a prezzo agevolato e riduzione della tassa sui rifiuti per chi produce terricciato casalingo. L'impegno per incrementare la percentuale di raccolta differenziata

Villa Minozzo, 28 febbraio 2018. "Dalla cucina alla terra: come ottenere un buon compost per l'orto e il giardino, riducendo i nostri rifiuti" è il tema dell'incontro che si terrà sabato (3 marzo 2018), alle 10, nella bottega culturale I Mantellini.

L'appuntamento rientra nelle iniziative del Comune "per incentivare la pratica del compostaggio da parte delle utenze domestiche - sottolinea Lucia Manicardi, assessore all'ambiente - che riteniamo un'azione prioritaria e strategica per migliorare la gestione dei rifiuti sul territorio".

Ottavio_Tarabelloni_esperto_compostatore_e_orticoltore_2.jpgLa mattinata sarà condotta da Ottavio Tarabelloni, docente di scienze, esperto compostatore e orticoltore. "Ad oggi a Villa Minozzo - spiega l'assessore Manicardi - la percentuale di raccolta differenziata risulta decisamente modesta, mentre la produzione pro capite di rifiuti indifferenziati è superiore alla media provinciale. Per questo stiamo agevolando, fra l'altro, la produzione casalinga di terricciato, considerando anche che la maggior parte delle residenze abitative del comune è dotata di un'area verde, anche di piccole dimensioni, dove una compostiera può trovare agevolmente collocazione. Con la collaborazione di Iren ne abbiamo acquisito una consistente dotazione, in modo che le famiglie interessate possano entrarne in possesso comodamente e a un prezzo agevolato. Come ulteriore incentivo per chi esercita il compostaggio domestico la riduzione della tassa sui rifiuti (Tari) è stata elevata dal cinque al venti per cento della quota variabile".

L'incontro di sabato mattina "sarà una preziosa occasione - prosegue Lucia Manicardi - per imparare e perfezionare la tecnica e gli accorgimenti necessari al fine di ottenere un buon ammendante per il giardino e per coltivare il proprio orto senza l'uso di concimi chimici. Avremo modo di ringraziare coloro che si sono già attrezzati in tal senso e chi, anche a seguito di questo momento informativo e formativo, deciderà di attivarsi cogliendo i benefici che tale pratica comporta per l'ambiente e le nostre comunità".

Nell'occasione verrà inoltre distribuita una copia gratuita della Guida al compostaggio, a cura di Iren.

"Il compostaggio domestico - conclude l'assessore all'ambiente - attiva un circolo virtuoso che dalla terra porta i prodotti in cucina e dalla cucina e il giardino riporta gli scarti organici alla terra, trasformandoli così da rifiuti a risorsa, sia da un punto di vista ambientale che sotto l'aspetto economico".

 

 

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Giovedì, 01 Marzo 2018 09:08

Desk Brasile oggi a Bologna

Giovedì 1 marzo presso il Centro Congressi di Fico Eataly World si terrà il roadshow "Desk Brasile", organizzato dal Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili per promuovere il processo di internazionalizzazione degli studi professionali e fornire alle aziende clienti forme di assistenza in rete e collaborazione su temi societari, amministrativi e fiscali.

Tra gli interventi in programma, coordinati da Donatella Vitanza (Consigliere ODCEC Bologna), la relazione a cura di Tiziana Primori (Amministratore Delegato Fico EatalyWorld spa), che esporrà ai convenuti il nuovo modello di business proposto dal parco gastronomico più grande al mondo.

I rapporti commerciali tra Brasile ed Emilia-Romagna saranno al centro dell'intervento di Stefano Bellucci (Responsabile Centro Nord Rete Domestica, Sace spa), mentre il ruolo delle Banche nell'internazionalizzazione sarà illustrato da Marino Inio (Managing Director UniCredit International Center Italy) e da Renzo Regini (UniCredit Latin America Representative, San Paolo - Brasile).

I lavori saranno aperti alle ore 10,30 dai saluti istituzionali di Andrea Foschi (Consigliere CNDCEC), Stefano Zanardi (Presidente CODER), Alessandro Bonazzi (Presidente ODCEC Bologna) e Giovanni Gerardo Parente (Presidente A.I.C.E.C., Associazione per la promozione e lo sviluppo dell'internazionalizzazione delle competenze tecniche dei Commercialisti e degli Esperti Contabili). In rappresentanza dei Commercialisti brasiliani porterà un saluto ed una testimonianza Marcio Massao Shimomoto, Presidente di SESCON – SP.

(allegato comunicato stampa pdf)

Giovedì, 01 Marzo 2018 08:13

Bayer si fa la Monsanto

Chiude tra alti e bassi l'esercizio 2017 di Bayer. Il CEO del colosso svizzero, nel presentare i dati ha anche anticipato la possibilità che, entro il secondo trimestre, possa finalmente andare in porto la acquisizione di Monsanto.

Leverkusen, 28 febbraio 2018 - Il CEO di Bayer, Werner Baumann, ha presentato i dati del 2017 e anticipato le strategie prossime, tra le quali la acquisizione di Monsanto che dovrebbe prevedere anche la cessione del comparto sementi alla BASF, con la quale è stato siglato, nel corso del 2017, un pre accordo del valore di 5,9 miliardi di euro per la vendita di una parte del business legato alle sementi ogm.

Tutte le operazioni di cessione e di acquisizione sono sotto l'osservazione dell'antitrust, in forza delle consistenti quote di mercato che ogni azienda o asset possiede.

In sintesi, Bayer archivia il 2017 con utili in crescita del 61,9% a 7,3 miliardi di euro. Il fatturato sale dell'1,5% a 35,01 miliardi. L'Ebitda si attesta a 9,2 miliardi e l'ebit cresce del 2,9% a 5,9 miliardi. Si è trattato di un altro anno record per il farmaceutico con un incremento dei ricavi del 4,3%. L'indebitamento è calato del 69,5% 3,59 miliardi di euro.

Escludendo il Brasile, che ha rallentato la crescita del gruppo, le vendite globali sarebbero salite nel 2017 del 3%, con una crescita del mercato europeo dell'1,5% e nordamericano del 6%.

Se il segmento crop protection risente della situazione brasiliana, Bayer ha registrato un aumento del 2% nell'animal health (zootecnia e animali da compagnia), del 14% nell'Environmental Science, il business legato alle applicazioni non agricole, e del 9% nel segmento sementi.

Appendice

Report 2017 Bayer: https://www.bayer.com/en/2018-02-28-financial-news-conference.aspx 
Video report 2017 Bayer CEO Werner Baumann: https://youtu.be/iaq0rmBAgmg 

21 marzo 2018 - Prima Giornata di Labirinto d'Acque. Il più importante appuntamento italiano in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua.

UNESCO, Leonardo Di Caprio Foundation e Nazioni Unite – con i programmi UNDP, UNCCD e UNCHy-WMO, sono solo alcune delle importanti istituzioni che verranno ospitate il 21 marzo durante la giornata di apertura del Summit Internazionale Labirinto d'Acque 2018, organizzato dalla Fondazione Franco Maria Ricci al Labirinto della Masone dal 21 al 24 marzo.

Aperta dai saluti di Stefano Laporta, presidente ISPRA, di Meuccio Berselli, Segretario Generale dell'Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po, di Bruno Mioni, direttore dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po, del Rettore dell'Università di Parma, Paolo Andrei e del Direttore del Centro Acque dell'Università di Parma, Renzo Valloni, la giornata del 21 marzo, organizzata in collaborazione con l'Università di Parma, vedrà la presenza di ospiti illustri provenienti da tutto il mondo.
Un simposio di alto livello che accoglierà la relazione di Michela Miletto (Coordinatrice del WWAP, il Programma delle Nazioni Unite per la Valutazione delle Risorse Idriche Mondiali) che presenterà ufficialmente il World Water Development Report 2018 dal titolo "Nature-based Solutions for Water" la Lectio Magistralis di Monique Barbut (Executive Secretary of the United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD) di Silvano Pecora (Vice President CHy WMO) e di Patrizio Bianchi (Assessore Regione Emilia Romagna alla Ricerca e all'Università).

La giornata scientifica del 21 marzo proseguirà nel pomeriggio con una sessione di presentazioni orali sull'innovazione e l'efficienza nell'utilizzo dell'acqua.
Durante tutta la giornata del 21 marzo si svolgerà inoltre un'exhibition, importante occasione di networking per ricercatori, centri, agenzie e imprese che potranno illustrare i loro progetti e i risultati delle proprie attività.

Dalle ore 18, nell'ambito del Salotto d'Acqua "aperitivo con ospiti eccellenti" protagonista sarà Karl Burkart (Direttore Comunicazione e Innovazione della Leonardo DiCaprio Foundation) che, insieme a Jamison Ervin, rappresentante delle Nazioni Unite, presenterà il report "Nature for Water".

"Sono davvero orgoglioso di organizzare a Fontanellato, nel mio labirinto, Labirinto d'Acque 2018, un Summit Internazionale che raccoglie studiosi ed esperti da tutto il mondo per riflettere su un tema, l'acqua, che riguarda moltissimi aspetti della nostra vita. Credo che l'acqua, un bene estremamente prezioso ma anche fortemente minacciato dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici potrà essere salvaguardata prima di tutto con la cultura, e proprio questo è lo scopo del summit, vista anche la presenza di istituzioni quali UNESCO, UNDP e Leonardo DiCaprio Foundation..." Franco Maria Ricci

Un'occasione ricca di insegnamenti ma anche di sorprese, dedicata all'approfondimento di un tema fondamentale dei nostri tempi in un luogo d'eccezione che unisce arte, cultura e natura.

L'evento è organizzato con il supporto istituzionale della Regione Emilia Romagna ed in collaborazione di Iren, Sangemini-Acque Minerali d'Italia, Cattolica Assicurazioni, SCIC Cucine d'Italia, Dulevo International, Inacqua, Cooperativa Sociale Società Dolce, e Fondazione Cariparma.

Tutte le conferenze sono a ingresso libero, con iscrizione obbligatoria sul sito www.labirintodacque.it . 

Per contribuire alla sessione di presentazioni orali o esporre nell'exhibition è necessario iscriversi presso la Segreteria Organizzativa - Università di Parma:
http://www.unipr.it/labirintodacque  Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Tel +39 0521 906550, Mob +39 334 5246858

Mercoledì, 28 Febbraio 2018 11:27

È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi

Lutto nella filiera del pomodoro da industria. È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi. Il cordoglio dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

È stato, nel 2007, socio fondatore dell'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia. Per undici anni ha presenziato ad ogni assemblea e comitato di coordinamento dando un contributo fondamentale per la crescita dell'organizzazione interprofessionale e per il dialogo all'interno della filiera del pomodoro da industria.

È scomparso, all'età di 90 anni, il commendatore Giuseppe Rodolfi per decenni alla guida dell'azienda Rodolfi Mansueto Spa di Ozzano Taro (Parma) e dal 2007, anno della fondazione, una delle principali figure di riferimento dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia come componente del comitato direttivo in rappresentanza delle industrie di trasformazione.

"Il commendatore Rodolfi – ricorda l'OI – è stato uomo di grande spessore morale, onestà e serietà e simbolo di quell'incontro tra tradizione ed innovazione che ha fatto grande l'industria di trasformazione del pomodoro del Nord Italia. Con l'educazione e il rispetto, riferibili alla signorilità tipica d'altri tempi, ha fornito un contributo fondamentale per il miglioramento del nostro settore e, sin dai primi passi, ha creduto nel valore dell'OI, sostenendola nei passaggi fondamentali della sua crescita e promuovendo instancabilmente il dialogo tra tutti i componenti della filiera".

Alla moglie Gianna, ai figli Aldo, Isabella e Maria Virginia e a tutti i famigliari le più sentite condoglianze del presidente Tiberio Rabboni, del comitato direttivo, dei soci, dei dipendenti e dei collaboratori dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

001_OI_POMODORO_DA_INDUSTRIA_Scomparsa_del_commendatore_Giuseppe_Rodolfi.jpgL'azienda Rodolfi Mansueto Spa
L'azienda Rodolfi Mansueto Spa, fondata nel 1896, è una delle più antiche industrie di trasformazione italiane del pomodoro da industria e dei suoi derivati quali concentrati, polpe, passate, sughi e polvere di pomodoro.

Opera in provincia di Parma dove sono attivi tre stabilimenti produttivi (Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo) in cui trasforma oltre 150.000 tonnellate di pomodoro fresco. Con i suoi marchi tradizionali Ortolina nel settore retail, Ardita e Alpino nel settore food service, l'azienda ha raggiunto una posizione primaria nel mercato italiano ed estero. L'acquisizione dell'azienda Von Felten, avvenuta nel 2013, ha poi consentito a Rodolfi Mansueto Spa di diversificare la propria produzione e di consolidare la propria posizione in Italia e all'estero.

(Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia - 27 febbraio 2018)

Mercoledì, 28 Febbraio 2018 10:56

Allerta neve anche in pianura

Per oggi, mercoledì 28 febbraio, ancora insisterà la massa fredda artica, che determinerà temperature medie in pianura tra 0 e -4 gradi, mentre nelle altre zone le temperature saranno comprese tra -4 e -12 gradi.

Gelate diffuse, soprattutto in presenza di neve al suolo.

Per giovedì 1 marzo la tendenza è di precipitazioni a carattere nevoso anche in pianura, dovute all'arrivo di una nuova perturbazione.

_________________________________

Per approfondimenti e la consultazione dei dati in tempo reale: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it 
Per ulteriori informazioni di carattere meteorologico:
Centro Funzionale Regione Emilia Romagna – Arpae Servizio Idro-Meteo-Clima https://www.arpae.it/sim/ 
tel: 051 649 7600 (segreteria telefonica previsioni)
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Per ulteriori informazioni di protezione civile:
Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Emilia Romagna http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/ 
Centro Operativo Regionale lun. - sab. 08:00-20:00 - 051 527 4440/4200 Centralino Agenzia regionale attivo H24 - 051 527 4404
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Una produzione in crescita iperbolica che preoccupa Confcooperative di Reggio Emilia. Il timore è che prima o poi esploda la bolla e che il sistema cada in una profonda crisi. Lo scenario diventa inquietante se i dati del Parmigiano, del Padano e dei foraggi Duri vengono messi a confronto.

di Virgilio - Reggio Emilia, 28 Febbraio 2018 – I numeri che stanno delineando la tendenza produttiva, e non solo, del Parmigiano Reggiano preoccupano l'associazione delle cooperative bianche di Reggio Emilia.

Dopo un 2017 che ha registrato una crescita produttiva del 5,1% e un nuovo record produttivo di oltre 3.650.000 forme, il 2018 sembra proiettato a conquistare un nuovo alloro. +6,3% la produzione di gennaio 2018 rispetto all'analogo mese dell'anno precedente e con magazzini sempre più stipati.

La produzione del mese di gennaio infatti ha registrato 326.946 forme prodotte contro le 307.641 del gennaio 2017 e una media giornaliera che per la prima volta ha superato la soglia delle 10.000 unità al giorno (a gennaio è stata di 10.546 forme/giorno, nel gennaio 2017 9.923, mentre nel mese di dicembre 2017 ne sono state prodotte 9.839 quotidianamente).

Insomma sembra che le preoccupazioni di Confcooperative di Reggio Emilia siano fondate su elementi di consistenza anche in ragione del fatto che il Parmigiano Reggiano di 18 mesi di stagionatura sta crescendo all'interno dei magazzini, anticipando una tendenza in atto che porta a stagionatura maggiore un volume più elevato di prodotto.

Inoltre, osservando il dato territoriale, l'aumento dello scorso mese è stato maggiore nei caseifici collocati nell'area montana (+9,3), seguiti da quelli collocati nella bassa pianura (+6,6% )e alta pianura (4,1%).

Ma altrettanto curioso è notare come, già da diverso tempo, questo aumento non sia legato ad un altrettanto proporzionale aumento del latte prodotto nelle aziende agricole del comprensorio montano.

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Una situazione generale che rischia di esplodere in mano ai produttori.
"Rischiamo – sottolinea Confcooperative di Reggio Emilia – di andare sempre più in distonia con consumi che crescono troppo poco anche all'estero e che, al di là di proclami e intenzioni, non si modificano con la velocità con la quale, al contrario, cresce la produzione e si riformano scorte che dovranno essere smaltite in lunghi periodi in cui la tenuta delle vendite potrebbe essere sorretta solo da un calo dei prezzi e, conseguentemente, dalla penalizzazione dei redditi dei produttori".
"Con un approccio poco rigoroso al governo della produzione (salita a 3,65 milioni di forme nel 2017) e senza attente analisi sulla ricostituzione delle scorte – prosegue la centrale cooperativa di Largo Gerra – rischiamo di vanificare il faticoso lavoro costruito strategicamente negli anni scorsi, non solo con la definizione dei livelli di produzione sostenibili, ma anche con l'attribuzione delle quote produttive direttamente alle aziende agricole (quote oggi iscritte nei loro patrimoni, negoziabili e usabili anche come garanzie) e l'introduzione di una contribuzione differenziata finalizzata a scoraggiare gli eccessi di produzione".
"La stessa franchigia su queste contribuzioni aggiuntive proposta dal Consorzio e approvata dai soci nelle scorse settimane – osserva Confcooperative – va esattamente all'opposto del governo dei flussi produttivi, avendo di fatto "legalizzato" una produzione del 3% superiore a quella fissata dai piani produttivi in totale assenza di ragioni di mercato (consumi italiani ed esteri) e in presenza di un aumento delle scorte complessive che a dicembre ha superato il 12%".
"Per un prodotto a così lunga stagionatura – prosegue Confcooperative - guardare semplicemente alle quotazioni del momento serve a poco; occorre, al contrario, mettere insieme tutti i fattori che, nel tempo, possono dare stabilità ai redditi dei produttori su livelli soddisfacenti, tenendo ben presente che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del 5,1% del 2016".
"Da parte del Consorzio – conclude Confcooperative – serve subito una ripresa rigorosa del governo dei piani produttivi orientata ai redditi e non agli ottimismi di maniera o ai facili consensi, perché in gioco c'è il futuro delle aziende agricole, di una montagna che non ha alternative produttive e, tra i consorziati, soprattutto quello dei caseifici cooperativi che vivono di conferimenti e, differenza dei privati, alle congiunture sfavorevoli non si possono sottrarre semplicemente acquistando latte al minor prezzo".

Un trend produttivo di cui non è assolutamente all'oscuro il presidente Nicola Bertinelli, tant'è che lo scorso 27 dicembre, in occasione del tradizionale incontro con i produttori zonali di Noceto (PR), ebbe a esporre la sua linea di intervento per scongiurare condizioni di ancor maggiore difficoltà per il comparto.
"Abbiamo preso un'eredità pesante, - aveva sottolineato Nicola Bertinelli - perché per la prima volta il Consorzio ha in gestione 3.650.000 forme. Il Parmigiano Reggiano viene venduto mediamente ogni 22 mesi. Quindi nel 2017 abbiamo venduto il formaggio fatto nel 2015 pari a 3.300.000 forme. Se nulla cambia, 3.300.000 forme rappresentano l'equilibrio di mercato per consentire alla filiera di avere una remunerazione adeguata di tutti i capitali investiti. Ma nel 2016 abbiamo prodotto 3.470.000 forme, ovvero 170.000 forme in più. Nel 2018 dovremo perciò collocare 170.000 forme in più rispetto all'equilibrio di mercato. Nel 2017 stiamo sfondando il muro delle 3.650.000 forme che corrispondono a 180.000 forme in più da vendere nel 2019. 2018 più 2019 avremo quindi da collocare 350.000 forme in più che, se rapportate ai 3,3 milioni, rappresentano un +10%. Per dare una fotografia di quanto valgano, gli Stati Uniti, che sono il nostro mercato estero più importante ne assorbe 250.000 e il Canada 50.000 forme. In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada".

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Proseguendo con i ritmi registrati a gennaio 2018, la proiezione a fine 2018 sarà prossima a 3.885.000 forme, un volume effettivamente elevato, corrispondente a 585.000 forme oltre il limite fisiologico di 3,3 milioni.

Per fronteggiare una così grave tendenza, la strategia messa in campo dal neo presidente del Consorzio è così sintetizzata:
Innanzitutto occorre fermarsi. Bloccare la produzione per dar tempo ai mercati di metabolizzare il surplus produttivo che si è venuto a generare in questi ultimi anni. Individuati perciò i gruppi di potenziali consumatori (dalle neo mamme agli anziani per passare dagli sportivi e così via) "dobbiamo pertanto mettere in campo azioni di riposizionamento della marca, - sottolineava a fine dicembre Nicola Bertinelli - comunicando ai consumatori e riempiendo di contenuti la marca Parmigiano Reggiano. La nostra brand equity è altissima, ricca di contenuti, anche nuovi, da individuare e meglio trasmettere, ma dobbiamo spiegare che il nostro prodotto è insostituibile".

Terzo Pilastro del Piano bertinelli è la lotta alla contraffazione.
"Abbiamo istituito una sorveglianza giorno e notte delle 34 linee degli impianti di grattugia, in modo da garantire che tutto quello che viene commercializzato come Parmigiano Reggiano, effettivamente lo sia. Prima di questi controlli c'erano circa 60mila forme di sbiancato che attualmente sono fuori dal circuito del grattugiato. Oggi le forme in grattugia sono 420mila. Appena insediato ho assunto 25 persone e poco dopo altre 7 per avere una copertura totale, 7 giorni su sette."

Infine, dal Caseificio agli allevatori."Abbiamo parlato di quello che faremo dal Caseificio al consumatore, ma adesso dobbiamo lavorare anche sulla parte che va dal caseificio alla base." Dal nuovo disciplinare che impone nuovi parametri, tra sostanza grassa e caseina, per finire al benessere animale, perché "Noi abbiamo anche la responsabilità - sottolinea il Presidente - di essere i produttori del Parmigiano Reggiano."

UNO SCENARIO ANCOR PIU' COMPLESSO
Sin qui sono stati evidenziati i potenziali di rischio analizzando le componenti esclusive del Parmigiano Reggiano, senza considerare le dinamiche esterne, quelle che potrebbero innescarsi in forza delle pressioni connesse al settore del Grana Padano e dei Similari.

Innanzitutto va osservato come la forbice di prezzo (delta 3,65€/Kg) tra Grana Padano e Parmigiano Reggiano sia eccezionalmente ampia (6,15€/kg 9 mesi GP - 9,80€/kg 12 mesi PRRE). Storicamente, a una eccessiva distanza tra i prezzi, si è assistito a un veloce e rapido ridimensionamento del prezzo del Parmigiano e ovviamente dei consumi.

Ma sono anche altri gli elementi di curiosità che andrebbero meglio indagati.
Se il Parmigiano Reggiano sta registrando incrementi produttivi da record e una concomitante contrazione dei consumi, anche il principale competitor, il Grana Padano, sta registrando, seppur in modo più ridotto, una crescita produttiva (+1,17% sul 2016), un analogo aumento degli stock di magazzino e una contrazione dei consumi.

E' da sottolineare infatti che, nello scorso mese di gennaio, i consumi domestici hanno registrato una situazione di quasi pareggio per il Grana Padano (+0,6%) a fronte di un secco -5,3% del Parmigiano Reggiano, un +7,4% per il Pecorino Romano mentre registra una sensibile flessione l'Asiago (-2,6%). Molto interessante, quanto preoccupante, è la scalata dei formaggi cosiddetti "similari" che hanno guadagnato un considerevole +9,2%.

Una scalata inarrestabile dei nuovi attori; dagli apripista più "tradizionali" come il Gran Moravia, il Biraghi e il Gran Mix si è aggiunto il 300 e il 400 di Granarolo, prodotto da solo latte italiano. Una potente truppa di similari che, se preoccupa in modo particolare il Grana Padano, non può lasciare insensibile il governo del Parmigiano.

Sul fronte del Padano, la preoccupazione è alle stelle, al punto tale che il Consorzio del Grana Padano DOP, ha pubblicato una lettera aperta dall'esaustivo titolo: SIMILARI, ADESSO CHIAREZZA.
"23/01/2018 - Purtroppo solo ora che il similare ci sta facendo male davvero - scrive il consorzio del "Grana Padano" -il mondo economico, istituzionale e politico si accorge dei danni che sta arrecando al Grana Padano e che arrecherà, seppure in modo più sfumato, al Parmigiano Reggiano. Alle 2 più importanti DOP casearie italiane e del mondo.
Del resto i copioni, la storia lo insegna, si sviluppano e si radicano dove ci sono marchi importanti e diffusi, per rubare spazi che diventino via via più rilevanti.
Quando tanti anni fa, noi del Consorzio, lo temevamo, lo gridavamo e abbiamo continuato a sollecitarlo venivamo presi per cassandre pessimistiche.
Abbiamo chiesto venisse concesso al Consorzio di vietare ai caseifici produttori di Grana Padano di produrre anche similare e ci è stato negato! Abbiamo chiesto che i numerosi "Gran" che invadono gli scaffali venissero bloccati perché evidenti e, a nostro avviso illecite, evocazioni e ci è stato negato!..."

Per concludere questa panoramica extra consortile e forzando un po' la fantasia, viene spontaneo ipotizzare anche operazioni speculative in ragione del fatto che i pochi e potentissimi "commercianti" possiedono grandi quote di Parmigiano e di Grana Padano.

Se questa ipotesi dovesse verificarsi, allora i rischi per gli operatori del comprensorio potrebbero cadere in una crisi finanziaria molto grave. Infatti, come abbiamo potuto osservare, l'allungamento dei tempi di stagionatura del Parmigiano reggiano, comporta una crescente esposizione da parte dei caseifici con la sola certezza dei costi e la totale incertezza dei ricavi, soprattuto se dovesse esplodere la bolla casearia prospettata da Confcooperative Reggio Emilia.

Un tasso entropico elevato che se dovesse stabilizzarsi con troppa rapidità lascerà sul terreno molte macerie.
Ma si sa, "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma" e, in questo caso specifico, è altamente probabile che della "bolla" se ne potranno avvantaggiare solo i soliti pochi, noti e potenti, diventando di fatto e rapidamente, gli "azionisti di riferimento" anche del "Parmigiano Reggiano", mettendo fuori combattimento un bel numero di caseifici, quelli più fortemente esposti finanziariamente e per di più con magazzini svalutati, disposti perciò a svendere pur di realizzare.

Un finale tragico al quale non si vorrebbe nemmeno pensare.

CONCLUSIONI
Se oggi il prezzo del Re dei formaggi è soddisfacente, secondo Confcooperative Reggio Emilia, lo si deve a tre anni di sofferenze, ..."tenendo ben presente - scrive l'organizzazione - che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del +5,1% del 2016". Insomma, l'incremento del 2017 e quello che si prospetta per l'annata in corso, preoccupa, non poco, l'associazione di categoria reggiana e i caseifici sociali a essa aderenti.

Una presa di posizione, quella di Confcooperative reggiana, che riteniamo non passerà inascoltata e, molto probabilmente, trascinerà gli organi di governo del Parmigiano Reggiano a una nuova riflessione e, si presume, a un confronto con le rappresentanze della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.

Un confronto che, alla luce dei cupi scenari del settore caseario, si fa ancor più drammaticamente urgente.

 

Latte spot in caduta libera, soprattutto riguardo al nazionale. Il burro in risalita verticale. Leggera nuova ripresa del Parmigiano mentre risulta ancora in flessione il Padano.

di Virgilio Parma 27 febbraio 2018 -

LATTE SPOT Nuovo crollo del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha lasciato sul campo l'11,11%, perdendo circa 8 euro dall'inizio 2018 posizionato il listino tra 27,84-29,90€/100 litri di latte. Lieve rimbalzo (+2,02%) del latte intero pastorizzato spot estero che ha visto aggiornare il valore nell'intervallo compreso tra 25,26 e 26,81€/100 litri di latte. Invariati i listini del latte scremato pastorizzato spot estero (8,28-9,32€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Secondo pesante rimbalzo del burro, +30 centesimi/kg alla borsa milanese. Grande ripresa anche della crema (+8,85%), della panna (+17,7%) e anche lo zangolato parmense (+7,39%).

Borsa di Milano 26 febbraio 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,46 €/Kg. (+)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 26 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35 -2,45€/Kg. (+)

Borsa di Parma 23 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,18 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.

GRANA PADANO 26/02/2018 - Nuova leggera flessione del Grana Padano DOP. Cinque centesimi perduti anche in questa settimana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 23/02/2018 Altri 5 centesimi guadagnati dal Parmigiano Reggiano. Nuova leggera ripresa di tutti i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (+)

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Continuano i rincari sui principali mercati seppure in maniera meno marcata dei giorni scorsi. Le incertezze derivano principalmente dalle previsioni meteorologiche di Argentina e in parte del Brasile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 febbraio 2018
Il mercato, pur senza la spinta forte dei giorni scorsi, continua a rincarare, il principale motivo sono le previsioni meteo:
"ARGENTINA Durante il recente fine settimana le piogge hanno interessato la parte occidentale dell'Argentina (che non produce quantitativi significativi di corn e soia) ma hanno solo lambito in parte lo stato del Cordoba (29% soia e 38% corn) e una parte di quello del Santiago del Estero (4% soia e 2% di corn). Nel resto del Paese non ci sono state piogge e le massime sono state tra 26° e 32°. Il tempo per ricevere delle piogge risolutive per migliorare o stabilizzare i raccolti sta scemando. A dar credito ai modelli americani (emessi dal NOAA) e a quelli europei, non sono previste piogge nelle zone produttive fino al 10 marzo. Il Vegetative Health Index continua a mostrare che lo stato di salute delle colture in Argentina è decisamente peggiore dell'anno scorso. Continua lo sfavore del tempo in Argentina anche per i prossimi 15 giorni e la situazione continua ad essere critica."

"BRASILE Le attuali previsioni del tempo per il Brasile sono definite accettabili ma non ideali. Continuerà a piovere a varie tornate nella fascia centrale degli stati del Brasile che vanno da ovest nel Mato Grosso a est nel Minas Gerais e poi nel Sao Paulo e nel sud del Bahia. Gli stati che riceveranno meno piogge se non nulle sono a sud. Le condizioni della soia, a parte il lento raccolto, non destano particolari preoccupazioni (si è letto di "produzione mastodontica prevista"), infatti il Vegetative Health Index mostra un diffuso "benessere" dei terreni financo migliore dell'anno scorso. Comunque, i modelli previsionali USA e EU indicano per i prossimi 15 giorni instabilità meteorologica ma non impossibilità di procedere con semine del mais e raccolti in Brasile." (estratto da Pellati informa)

In sintesi le previsioni sono per l'Argentina netto calo del raccolto, lenito da maggior raccolto del Brasile ma non sufficiente a spegnere l'incendio in atto.

Hanno così ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya, e si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi attenzione alle esecuzioni contrattuali.

L'incertezza dovrebbe avere un tempo di scadenza con i raccolti di marzo e aprile e i dati che saranno rilevati a maggio.

Indicatori internazionali 27 febbraio 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1191 punti, il petrolio è attorno a 64$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23412.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Martedì, 27 Febbraio 2018 06:19

Il cibo italiano si presenta al mondo

Apre tra due mesi la 19° edizione di Cibus: in esposizione l'intera gamma dei prodotti alimentari industriali, tipici e ad indicazione geografica – Più di mille i prodotti che si presentano per la prima volta sui mercati – Un nuovo padiglione ospiterà una selezione dei prodotti più innovativi

Parma, 26 febbraio 2018 – Cibus 2018, la fiera delle novità. Saranno più di mille i prodotti nuovi proposti da circa tremila aziende espositrici agli ottantamila operatori attesi. E i prodotti più innovativi saranno presentati in un'area dedicata, allestita all'interno di un nuovo padiglione. Gli operatori potranno degustare le novità anche grazie al moltiplicarsi di show cooking, con i migliori chef impegnati tra gli stand, ma anche nello spazio destinato ai prodotti tipici del territorio italiano.

La 19° edizione di Cibus (da lunedì 7 a giovedì 10 maggio 2018, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare) inaugura un nuovo padiglione (il n° 4,1) che ospiterà "Cibus Innovation Corner", una selezione dei prodotti più innovativi oltre a talk e dibattiti sui trend e sulle dinamiche di innovazione in ambito food e distribuzione. La lista completa dei nuovi prodotti presentati a Cibus 2018 sarà consultabile sul sito e sulla app di Cibus.it.

Cresce il numero dei top chef che negli stand proporranno modi creativi di cucinare i nuovi prodotti dell'alimentare italiano. Il profilo gastronomico della fiera sarà arricchito dal nuovo format delle Food Court istituzionali, spazi degustazione e show cooking dei prodotti tipici del territorio, strutturati ed animati in modo continuativo nel Padiglione 8. Qui saranno presenti sia singole aziende locali sia aziende associate nelle Collettive di Regioni, Camere di Commercio e Consorzi (da Campania, Calabria, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Lazio ed altre). Ad esse si aggiunge, per la prima volta, l'area "Gourmet Taste", costituita da una selezione di aziende che permetteranno di degustare prodotti gourmet internazionali, con venti e più espositori provenienti dall'Europa e dall'Asia.

Collocata strategicamente accanto a Food Court e Gourmet Taste, la Buyers Lounge ospiterà i circa 2.500 top buyers esteri ospitati, per i quali è stato incrementato il programma di visite guidate nelle aziende alimentari della food valley emiliana. Sono buyer e manager delle più importanti catene retail provenienti da Usa, Canada, Sud America, Europa, Medio Oriente, Asia. Saranno presenti anche i buyer della Grande distribuzione operante in Italia e all'estero, tra cui il Gruppo Auchan e Coop che allestiranno un proprio spazio per sourcing e promozione.

Cibus è la fiera di riferimento del cibo italiano per i mercati internazionali, grazie anche al programma continuativo di Roadshow intrapreso da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare. Tra gli incontri più recenti, una delegazione di Cibus si è recata il 14 febbraio scorso al Rungis di Parigi, il più grande mercato agro-alimentare di prodotti freschi del mondo. Altre missioni sono già programmate a Dubai in questi giorni, a Londra per presentare Cibus al mondo della ristorazione e del Retail (27 febbraio e 15 marzo); alla fiera Foodex di Tokio, con una serata Cibus presso la sede dell'Ambasciata italiana (il 7 marzo). Quest'anno al centro dell'evento anche appuntamenti dedicati all'innovazione ed ai rapporti di filiera nel settore alimentare.

Ampio spazio ai prodotti italiani a denominazione d'origine nello stand di AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), mentre nel padiglione 7 "Multiprodotto" troveranno spazio gli stand della Direzione Pesca del Ministero dell'Agricoltura e delle Politiche agricole, di Micromalto che schiera decine di microbirrifici artigianali, delle produzioni d'olio presentate da Unaprol, nonché, per il primo anno, alcune best case del settore agricolo nazionale organizzate dal loro sistema di rappresentanza.

Per quanto riguarda il fuori salone in città, "Parma City of Gastronomy", presenterà dal 5 al 13 maggio sotto i Portici del Grano, il racconto delle eccellenze gastronomiche del territorio attraverso un percorso multisensoriale di conoscenza dei prodotti che fanno di Parma la Capitale della Food Valley. Un'occasione per un'esperienza emozionale, dove le delizie dei sensi (assaggiare, odorare, ascoltare, vedere, accarezzare) permettono di immergersi nella vita della città. Parma come racconto di storie (quelle dei produttori, orgogliosi eredi di una tradizione antica) - diventano, per i visitatori, ambasciatori di un'arte del vivere.

Continua fino all'8 marzo la raccolta di progetti candidati. Alle migliori idee un percorso di alta formazione, la partecipazione a una vetrina internazionale e, soprattutto, la possibilità di confrontarsi con potenziali investitori specializzati.

Cremona, 19 febbraio 2018 - È ancora possibile partecipare a InnovUp, la prima call dedicata alle start-up che portano innovazione nel settore agroalimentare. Dopo il lancio ufficiale, InnovUp – promosso dall'Associazione Industriali di Cremona con Crit – Polo per l'Innovazione Digitale – è stato presentato di recente a platee specializzate di possibili startupper in alcune università e nel corso di eventi.

La raccolta di possibili progetti da selezionare proseguirà fino all'8 marzo sul sito www.innovup.it , dopodiché InnovUp entrerà nella sua seconda fase. Dopo averle individuate, un team di imprenditori, i cui marchi sono riconosciuti a livello nazionale, si metterà al lavoro per far crescere le più interessanti startup italiane già esistenti o in via di realizzazione.

Due le fasi previste: la prima ("Ide-up") consiste nell'analisi dell'idea e nella destrutturazione della stessa per rilevare eventuali limiti; la seconda ("Found-up") si prenderà cura dell'evoluzione dell'idea con eventuali Business Case.

InnovUp vuole favorire il concreto sviluppo di idee imprenditoriali innovative in ambito agroalimentare, settore trainante dell'economia del territorio della pianura padana in grado di esprimere aziende e prodotti di eccellenza. Per mantenere un posizionamento strategico e sostenibile nel lungo periodo, il settore agrifood deve investire in innovazione, sfruttando il contributo che le nuove tecnologie possono fornire per migliorare la competitività, attraverso la gestione integrata della filiera, e il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale.

Al bando possono essere presentate idee e progetti orientati ad affrontare le sfide del settore agroalimentare attraverso innovazioni tecnologiche legate all'agricoltura intelligente, alla tracciabilità, alla gestione smart della logistica, alla trasparenza dei dati, all'innovazione dei processi produttivi e gestionali e alla tutela della sostenibilità ambientale. La partecipazione è gratuita e possono partecipare sia start-up già costituite sia gli autori di idee innovative non ancora concretizzate in attività di impresa.
INNOV-UP

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