"QUI S'IMPARA POGRANDE": SABATO 28 APRILE INCONTRO A GUASTALLA E LANCIO DELLA CANDIDATURA A RISERVA MAB UNESCO INSIEME AGLI STUDENTI DEL RUSSELL

I giovani studenti rivieraschi che presenteranno nell'occasione le attività di ricerca fatte sul valore del Grande Fiume intervisteranno a Palazzo Ducale i promotori della candidatura a Riserva MaB Unesco di questo tratto del Po

Calendario_incontri_PoGrande_1.jpgReggio Emilia – Il PoGrande è il territorio padano dalle molteplici ricchezze e potenzialità che si candida a divenire Riserva MaB (Man and Biosphere), un rilevante riconoscimento di Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione e la scienza) che consentirebbe a questo tratto del Grande Fiume di acquisire organicità di proposta culturale, riconoscimento e tutela ambientale del proprio straordinario paesaggio. Identità di valori comuni, frutto di radici condivise, ma anche di differenze e peculiarità che – a distanza di pochi km – rendono questa fetta di pianura padana un mosaico colorito ed autentico di luoghi, tradizioni, ecosistemi, imprenditorie e professioni uniche. Così, nel percorso che sta conducendo a percorrere l'ultimo miglio della candidatura, si farà tappa obbligata in una delle aree più tipiche di PoGrande ovvero la sponda reggiana del fiume.

Sabato 28 Aprile, dalle ore 10 fino alle 12, nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale a Guastalla (Re) di terrà l'evento "Qui s'impara PoGrande": un incontro aperto al pubblico in cui gli studenti del Liceo Bertrand Russell racconteranno la loro ricerca di approfondimento socio-ambientale realizzata in collaborazione con la Biblioteca Emilio Sereni durante questo anno scolastico.

All'evento per il lancio della candidatura Unesco prenderanno parte il Sindaco di Guastalla Camilla Verona, il Vice Sindaco Ivano Pavesi, il Segretario dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il responsabile di Legambiente del progetto PoGrande Massimo Gibertoni, la responsabile della Biblioteca Archivio Emilio Sereni Gabriella Bonini, la Dirigente del Russell Barbara Fava e i docenti coinvolti nella ricerca.

Subito dopo la presentazione della ricerca sul fiume gli studenti (tre quarte classi del liceo per un totale di una sessantina di studenti) intervisteranno i relatori su dettagli e caratteristiche del progetto di candidatura Riserva MaB, un modo semplice ed efficace per entrare nel vivo di questa importante opportunità, strategica anche per il futuro delle giovani generazioni che abitano queste zone rivierasche.

PoGrande vede coinvolti nella candidatura i Comuni promotori, l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l'Università degli Studi di Parma e Legambiente e numerosi sono gli incontri che si stanno organizzando sul territorio con il contributo delle comunità locali, associazioni, istituzioni, istituti scolastici, portatori d'interesse, imprenditori e mondo del lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Presentato il nuovo Piano Strategico di Coopservice. Obiettivo di fatturato a 1,1 miliardi di euro al 2020:
• Crescita per linee interne e attraverso acquisizioni in Italia e all'estero
• Entro il 2018 creazione con CPL Concordia di una nuova società, leader nell'Energy & Facility Management
• Potenziato il programma di welfare aziendale per soci e dipendenti
• Il presidente Olivi: La nostra priorità è conciliare sviluppo e identità cooperativa. La ricchezza che produciamo continuerà ad essere destinata, in gran parte, ai nostri lavoratori

Reggio Emilia, 24 aprile 2018 – Dai 782 milioni di euro di fatturato di gruppo nel 2016 (ultimo bilancio approvato) agli 1,1 miliardi di euro di fatturato previsto al 2020, con una crescita superiore al 40%.

È questo uno dei principali dati contenuti nel nuovo Piano Strategico 2018-2022 di Coopservice, uno dei principali player nazionali nella fornitura di servizi integrati e nell'Energy & Facility Management.

Il piano, elaborato con il coinvolgimento di oltre 250 persone, tra manager, soci e dipendenti, in oltre sessanta incontri, è stato presentato oggi a Reggio Emilia, nel corso di un workshop con i dirigenti e i responsabili del gruppo Coopservice.

L'incremento di fatturato previsto avverrà sia attraverso la crescita interna sia attraverso acquisizioni in Italia e all'estero. La controllata Coopservice International, recentemente costituita, sta portando a compimento l'acquisizione di una società in Spagna. Nel piano sono previste anche ulteriori attività di sviluppo per linee esterne nei diversi settori nei quali la cooperativa opera, come ad esempio il completamento della filiera per i servizi di ecologia.

Il fatturato della capogruppo Coopservice, al netto delle operazioni straordinarie previste, è stimato a 495,2 milioni di euro al 2020.
Al raggiungimento degli obiettivi del piano contribuirà anche il settore dell'Energy & Facility Management, grazie alla creazione di una nuova società, controllata pariteticamente da Coopservice e CPL Concordia. Nella nuova società, che dovrebbe essere operativa entro il 2018, Coopservice conferirà Gesta Spa e le attività della linea Energy & Facility Management della capogruppo. Dall'integrazione delle attività delle due cooperative, nascerà un soggetto tra i leader di mercato nell'Energy & Facility Management con un obiettivo di fatturato di oltre 400 milioni di euro nel 2023.

"Il Piano Strategico di Coopservice non è fatto solo di numeri e percentuali, ma anche di valori e obiettivi chiave che potrei sintetizzare in tre concetti: rafforzare la nostra identità cooperativa, mettere a sistema il processo di innovazione, valorizzare le persone attraverso la formazione interna e la collaborazione attiva con primari atenei italiani – commenta Roberto Olivi, presidente di Coopservice – C'è un dato che i numeri da soli non raccontano e che vorrei sottolineare, anche in vista della festa dei lavoratori del 1° maggio: i due terzi dei nostri ricavi vanno ai soci e dipendenti e questo rapporto resterà stabile anche con l'aumento di fatturato previsto al 2020. La ricchezza che produciamo continuerà ad andare, in gran parte, ai nostri lavoratori. La creazione di migliori condizioni di lavoro è la principale ragion d'essere della cooperativa e questi dati sono la dimostrazione che Coopservice sta facendo la propria parte per dare una risposta a quella che resta la principale esigenza della società".

Il numero degli occupati crescerà insieme al fatturato sia per la cooperativa (più di 14.500 dipendenti al 31/12/2017) sia per il Gruppo, che attualmente sfiora le 19.000 unità.

L'attenzione ai soci e ai dipendenti è testimoniata anche dalle politiche di welfare aziendale che Coopservice da sempre attua e che nel Piano strategico trovano un importante potenziamento a partire dai risultati della Survey sui bisogni di welfare che ha coinvolto i soci alla fine del 2017.

Il Fondo di solidarietà di 200 mila euro destinato al supporto dei soci e loro familiari che si trovano in situazioni particolari di bisogno è oggi una realtà e sta iniziando a distribuire i contributi di sostegno. Il Fondo è uno strumento inclusivo e integrativo sia rispetto a quanto previsto dai contratti di lavoro, sia rispetto alle ulteriori politiche per i soci.

Il Gruppo Coopservice, che comprende la controllata Servizi Italia, quotata in Borsa, ha chiuso l'ultimo bilancio approvato (2016) con un fatturato di 782 milioni di euro, un patrimonio di 120,9 milioni di euro e circa 19.000 occupati.

(In foto di copertina: Il presidente Coopservice Roberto Olivi)

Come investire sull'euro nel 2018 con il giusto Broker CFD e con consapevolezza. Ecco alcuni punti fondamentali da ricordare. 

A beneficio di tutti coloro che hanno individuato il miglior broker CFD in circolazione, e desiderano poter investire sull'euro nel 2018 con un minimo di consapevolezza in più, di seguito abbiamo cercato di riassumere quello che potrebbe avvenire sulla valuta europea e in area unica europea nei prossimi tempi, nella speranza di ispirarvi qualche condivisione in più su come agire. Ragioniamo insieme su alcuni punti fondamentali.

I verbali della riunione BCE di marzo
Cominciamo dalla recente pubblicazione dei verbali della riunione BCE di marzo, che ci confermano una posizione prudente e attendista della Banca centrale europea, che spera di poter avere presto nuovi elementi per poter valutare le informazioni sul ciclo economico e soprattutto sulla dinamica inflazionistica.
Ovviamente, non possiamo non rammentare come la BCE sia sicuramente più indietro nel processo di normalizzazione della propria policy monetaria rispetto a quanto non stia facendo – dall'altra parte dell'Oceano – la Federal Reserve. Non c'è comunque da stupirsi: il ciclo economico è meno maturo, il rialzo dell'inflazione visto è più contenuto e il mercato del lavoro ancora lontano dal pieno impiego. E questi tre fattori di gap rispetto agli USA, rimarranno tali ancora a lungo.

Rimozione del supporto monetario
I verbali della riunione BCE di marzo hanno confermato in modo chiaro che la rimozione dell'easing bias sugli acquisti costituisce un ulteriore passo nel processo di normalizzazione della politica monetaria, e che questa decisione di prossima assunzione è largamente giustificata dal proseguire di una fase di crescita che è superiore al potenziale.
È vero, in tale ambito, che nel mese di marzo l'istituto monetario ha effettivamente rivisto in aumento le stime per il 2018 al 2,4% e ha confermato la previsione di crescita economica dell'1,9% nel 2019 e dell'1,7% nel 2020. Insomma, sulla base di dati macroeconomici più incoraggianti e di una valutazione dei rischi per la crescita come ancora circa bilanciati, il Consiglio di politica monetaria ha valutato che fosse accresciuto anche il livello di fiducia per un ritorno dell'inflazione al target del 2% nel medio periodo e ha pertanto ritenuto appropriato rimuovere l'easing bias sugli acquisti.

Sempre dalla lettura del verbale è inoltre emerso come il Consiglio di politica monetaria ritenesse in misura quasi omogenea che il ritorno dell'inflazione verso il target avverrà comunque in maniera molto graduale, e dunque sia necessario conservare una retorica comunicativa molto prudente sulle mosse di politica monetaria che verranno intraprese. Insomma, come era lecito attendersi, l'inflazione diviene l'elemento chiave su cui poter instaurare i nuovi passi nel processo di normalizzazione della politica monetaria.

A ciò si aggiunga che nel verbale – e anche questo elemento era largamente atteso – non c'è alcun riferimento ai tassi o ai tempi utili per le prossime decisioni. In generale, il tono emerso a margine della scorsa riunione e formalizzato nei verbali dell'ultimo meeting è molto prudente, senza che emerga urgenza nell'archiviazione del programma di acquisto titoli.

Cosa farà la BCE nei prossimi mesi
Anche a margine delle valutazioni sopra espresse, è ben possibile che la BCE, tra le riunioni di giugno e luglio, possa annunciare la fine del programma di acquisto titoli per dicembre 2018. Tuttavia, il vero elemento che potrebbe influenzare l'euro, potenziandone magari le quotazioni contro il dollaro, sarà dato dalla comunicazione sui tassi. È in tal senso poco probabile che nel breve termine il Consiglio fornirà maggiori delucidazioni sul fatto che vuole (come noto) mantenere i tassi fermi ben oltre la fine degli acquisti, prima di settembre.

Probabile pertanto che il primo rialzo del tasso sui depositi sia rinviato ad almeno la metà del 2019, poco prima della fine del mandato di Draghi, previsto per novembre 2019.

 

3.650.563 forme prodotte (+5,2%), 2,2 miliardi di giro d'affari al consumo, quota export che vola al 38%.

Parma, 25 aprile 2018 - Si è tenuta lunedi a Milano - presso la Borsa - la presentazione dei dati economici del comparto Parmigiano Reggiano. Hanno partecipato il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, il vice Presidente Guglielmo Garagnani e il vice Ministro alle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero.

Il 2017 è stato un anno record per la produzione della DOP che cresce complessivamente del 5,2% rispetto all'anno precedente. Le oltre 3,65 milioni di forme (circa 147 mila tonnellate) prodotte nel 2017 rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Parmigiano Reggiano. Un giro d'affari al consumo pari a 2,2 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l'estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi tre anni, la produzione è infatti aumentata da 3,3 milioni di forme a 3,65 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10%. Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2017 la quotazione media si è attestata a 9,81 euro con un incremento del 14% (fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma).

L'Italia rappresenta il 62% del mercato, contro una quota export del 38% (+3,9% rispetto all'anno precedente). La Francia è il primo mercato (9.800 tonnellate), seguita da Germania (9.460 tonnellate), Stati Uniti (9.075 tonnellate), Regno Unito (6.163 tonnellate) e Canada (2.380 tonnellate). Se Francia, Germania, Canada e Regno Unito corrono (rispettivamente +11,3% , + 3,2% , +8,1%, +6,6%), gli Stati Uniti frenano (-9,3%) a causa del rapporto euro/dollaro e della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada che, grazie agli accordi CETA, conferma le previste opportunità di sviluppo.

La conferenza stampa è stata l'occasione per presentare una fotografia del comparto, ma anche per interrogarsi sulle azioni che il Consorzio intraprenderà per guidarne la crescita. La sfida è quella di collocare il prodotto sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede infatti un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per sviluppare la domanda in Italia e all'estero, il Bilancio preventivo del Consorzio ha previsto un investimento in comunicazione pari a 20 milioni di euro (12 in Italia e 8 all'estero): 7 milioni in più rispetto all'anno precedente.

La strategia del Consorzio si basa su quattro pilastri: distintività di prodotto, incremento dell'export, lotta alla contraffazione e sviluppo delle vendite dirette dei caseifici.

Il primo, e il più importante, riguarda la distintività di prodotto: "Ci sono 3,5 milioni di famiglie fedelissime al Parmigiano Reggiano, 3,9 milioni al Grana Padano e 14 milioni di famiglie che comprano indistintamente uno o l'altro. Per aumentare le vendite, abbiamo messo in campo azioni di riposizionamento della marca, rafforzando la comunicazione con l'obiettivo di far percepire al consumatore i plus che rendono il Parmigiano Reggiano DOP un formaggio unico al mondo. Un prodotto che si distingue dai competitor per la selezione degli ingredienti migliori e naturali, la completa assenza di conservanti e additivi, il rispetto della stessa ricetta da mille anni" afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Il secondo pilastro è quello dell'export: il Consorzio ha incrementato gli investimenti all'estero sia in ambito marketing che relazioni pubbliche, creando un network di uffici stampa presenti nei principali mercati di riferimento. L'export rappresenta una delle leve principali per sostenere l'incremento di produzione: il Consorzio si pone l'ambizioso obiettivo di crescere di 2/3 punti percentuali l'anno e di arrivare nel 2021 a quota 1,6 milioni di forme esportate.

Il terzo è la lotta alla contraffazione che si traduce concretamente in una maggiore trasparenza che va a vantaggio del consumatore. Dal 2017, il Consorzio ha potenziato i programmi di sorveglianza delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura (ora al 100%) così da garantire al consumatore l'autenticità del prodotto.

Quarto ed ultimo, il Consorzio sostiene e promuove le vendite dirette. I Caseifici devono avere sempre più accesso al mercato senza mediazioni, non solo attraverso gli spacci aziendali, ma anche con le vendite online, i rapporti diretti con le piccole catene di supermercati e il canale horeca. L'obiettivo è quello di aumentare la quota di vendita diretta fino a raggiungere un terzo della produzione complessiva.

Sempre in merito all'artigianalità e alle distintività del Parmigiano Reggiano DOP emerge un altro dato interessante. Ben 137 caseifici su 335 hanno certificazioni aggiuntive alla DOP per rispondere alle diverse esigenze di mercato. Ci sono il Parmigiano Reggiano Biologico, quello di Vacca Bianca Modenese, di Vacca Rossa Reggiana, di Vacca Bruna, e ancora il Prodotto di Montagna, il Kosher, l'Halal e le lunghissime stagionature "da meditazione". Oltre 360 mila forme che si collocano a prezzi al consumo stabilmente superiori alla media. L'obiettivo del Consorzio è quello di promuovere questi nuovi segmenti così come le vendite dirette dei Caseifici: si tratta infatti di un mercato meno condizionato dalla congiuntura che consente ai produttori una remunerazione più alta.

"Il Parmigiano Reggiano ha vissuto un anno record per produzione, quotazioni ed export. La sfida sarà quella di collocare il prodotto costruendo nuovi spazi di mercato. Per raggiungere i nostri obiettivi, chiediamo alla Politica un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all'estero, per combattere l'italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato" conclude Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

"Il successo del Parmigiano Reggiano non può che allietarci e rafforzare la partnership tra le istituzioni e il mondo dell'impresa; essere qui oggi vuol dire non solo celebrare il successo di un prodotto italiano DOP, ampiamente riconosciuto e premiato dai consumatori in Italia e all'estero, ma riconoscere il lavoro fatto da tutta la filiera che ha saputo raccontare le caratteristiche intrinseche di un'eccellenza italiana. Come Governo continueremo ad impegnarci per contrastare l'italian sounding e perché le indicazioni geografiche diventino un valore globale" ha affermato il Vice Ministro Andrea Olivero.

 

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Martedì, 24 Aprile 2018 18:31

Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.

Dopo i rialzi registrati nella scorsa settimana, il mercato nazionale dei cereali si è raffreddato. Limitati aumenti per il tenero panificabile e l'orzo mentre è tornato ascendere il frumento duro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018
I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.

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I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente.
Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.

Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi.
Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.

 

Indicatori internazionali 24 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Il Latte spot scivola profondamente in basso e il burro schizza in avanti. Stabili il Grana Padano e il "Parmigiano".

di Virgilio Parma 24 aprile 2018 -

LATTE SPOT Scivolone del latte spot. Il latte crudo spot nazionale torna ai valori di 30 giorni prima (-4,7%) che quota tra 29,90 e 31,96€/100 litri di latte. Scende del 6,56% il latte intero pastorizzato estero (28,87-29,90€/100 litri di latte). Ben più decisa la caduta del latte scremato spot estero (-17,07%) che torna a quotare prossimo ai valori del 26 marzo 8,28-9,32 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sempre più aggressiva la risalta del burro. Altri 35 centesimi si aggiungono a quelli della scorsa settimana. Sorprendentemente stabile la Crema e la Panna. Un gran rimbalzo invece lo fa registrare lo zangolato parmense (+14,11%) e la previsione di un nuovo analogo rimbalzo il prossimo venerdì. Infatti la borsa reggiana di questa mattina ha confermato una conferma al rialzo ancor più marcata (+8,83%)

Borsa di Milano 23 aprile 2018:
BURRO CEE: 5,25 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,50 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,68 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,48 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (=)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 23 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (=)

Borsa di Parma 20 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 24 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 - 3,08 €/kg.

GRANA PADANO 23/4/2018 - Nessuna variazione del Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 20/4/2018 Restano inalterati i listini del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

 (Grafici)

 

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Al termine dei primi tre mesi, prosegue la flessione delle imprese attive in regione (-2.706 unità, -0,7 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Riduzione per commercio (-1.188), agricoltura (-988) e costruzioni (-816), attività manifatturiere e immobiliari. Segnali positivi da servizi alle imprese, attività direzione aziendale e consulenza gestionale. Bene le società di capitale (+1.918), rallenta il calo società di persone (-1.914), all'opposto ditte individuali (-2.607).

Più imprese nei servizi, meno nel commercio, costruzioni e agricoltura. Il primo trimestre del 2018 si chiude in "rosso", con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese.

E' quanto emerge dalla elaborazione del Registro imprese delle Camere di commercio effettuata dall'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

Le imprese registrate in Emilia-Romagna a fine marzo sono risultate 454.212 quindi 2.717 (-0,6 per cento) in meno rispetto alla fine del 2017, un dato ancora ampiamente superiore ai saldi prevalenti nel periodo precedente la crisi.

A livello nazionale, nello stesso periodo, la tendenza negativa è risultata lievemente più contenuta (-0,3 per cento) di quella rilevata in regione. Nel trimestre, le iscrizioni (8.525) sono leggermente diminuite, come anche le cessazioni (11.275), ma le prime hanno segnato il nuovo minimo degli ultimi 20 anni.
Le imprese attive rendono la misura dell'effettiva capacità della base imprenditoriale.

A fine marzo, erano 402.468, ossia 2.706 in meno (-0,7 per cento) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La tendenza negativa ha mantenuto lo stesso ritmo dello stesso trimestre dello scorso anno, mentre a livello nazionale le imprese attive hanno segnato un lievissimo incremento (+0,1 per cento). Attività economica. A livello di macro settori, la base imprenditoriale regionale dell'agricoltura, delle costruzioni e dell'industria continua a restringersi, mentre quella dell'aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata.

In dettaglio, la riduzione delle imprese attive è stata più rilevante nell'insieme del commercio (-1.188 unità, -1,3 per cento), nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-988 unità, -1,7 per cento) e nelle costruzioni (-816 unità, -1,2 per cento). Segno rosso anche per l'industria manifatturiera (-641 unità, -1,5 per cento), al cui interno solo tre settori registrano un aumento delle imprese, le attività immobiliari e il trasporto e magazzinaggio. Segnali positivi vengono solo dagli altri settori dei servizi, in primo luogo dell'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+407 unità, +3,5 per cento), quindi dalla crescita delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+264 unità, +1,7 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+167 unità, +0,6 per cento) e dei servizi alla persona (+221 unità, +1,5 per cento).

Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+4,2 per cento) e dell'istruzione (+3,5 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all'imprenditoria privata.

La forma giuridica delle imprese. Gli andamenti sono nettamente divergenti anche per le tipologie di forma giuridica. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dal più accentuato andamento negativo delle ditte individuali, scese di 2.607 unità (-1,2 per cento) e dalla riduzione, più contenuta, delle società di persone (-1.914 unità, -2,4 per cento).

Queste ultime risentono dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece l'aumento delle società di capitale (+1.918 unità, +2,2 per cento).

 

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Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati InfoCamere Movimprese.


Ulteriori approfondimenti
Analisi http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/demografia-imprese 

Banca dati nazionali, regionali e provinciali
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/dati/bd/registro-imprese/imprese-registrate-attive 

I nostri feed RSS Flusso RSS

Le notizie del Centro Studi http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/news 

Gli aggiornamenti della Banca Dati http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/aggiornamenti-banca-dati 

RACCOLTA RIFIUTI A PARMA IN OCCASIONE DEL 25 APRILE E DEL 1° MAGGIO. Il servizio di raccolta porta a porta verrà effettuato regolarmente.

PARMA, 23 APRILE 2018 - In occasione della festività del 25 Aprile e del 1° Maggio, per tutte le zone di Parma che prevedono l'esposizione dei rifiuti in quelle giornate, il servizio di raccolta rifiuti porta a porta verrà EFFETTUATO REGOLARMENTE, come indicato nei calendari distribuiti agli Utenti.
I Centri di Raccolta del comune di Parma effettueranno la chiusura il 25 aprile e il 1° MAGGIO. Il Punto Ambiente di strada Santa Margherita resterà chiuso il 25 Aprile, il 30 Aprile e il 1° MAGGIO 2018.

Per agevolare i cittadini nelle operazioni di raccolta sono attive le Ecostation, ovvero ecostazioni fisse di conferimento dei rifiuti a servizio di tutte le utenze, sia domestiche sia non domestiche. Le Ecostation sono collocate presso il parcheggio della Villetta, il parcheggio scambiatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest, il parcheggio San Leonardo, in via I. Bocchi, in largo Cesare Beccaria, in via Calabria e in via Pertini.

In centro storico ed oltretorrente sono attive anche le Mini Ecostation, nelle quali si possono conferire due frazioni di rifiuto: residuo e plastica-barattolame - tetrapak. Le Ecostation e le mini-Ecostation rappresentano un ausilio fondamentale andando incontro alle esigenze dei cittadini che si trovino in difficoltà a conferire i rifiuti secondo il normale calendario per le esigenze più svariate (ferie, week-end, pendolari, turnisti, etc).

Per informazioni o segnalazioni è possibile contattare il NUMERO VERDE 800 - 212607 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.00. e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il NUMERO VERDE NON sarà attivo mercoledì 25 e lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio 2018.

 

RACCOLTA RIFIUTI IN PROVINCIA DI PARMA IN OCCASIONE DEL 25 APRILE E DEL 1° MAGGIO

23 APRILE 2018 - In occasione della festività del 25 Aprile e del 1° Maggio, per tutti i comuni della provincia di Parma serviti da Iren, come di consueto in occasione di festività, saranno raccolti rifiuto residuo e carta; le uniche eccezioni saranno costituite dai percorsi di raccolta di vetro, plastica e barattolame che verranno effettuati nelle seguenti zone:

Mercoledi 25 Aprile

· Langhirano zona verde
· Lesignano de' Bagni zona rosa
· Salsomaggiore zona viola

Martedi 1° Maggio

· Langhirano zona rosa
· Salsomaggiore zona rosa

I centri di raccolta rimarranno chiusi.
Per informazioni o segnalazioni è possibile contattare il NUMERO VERDE 800 - 212607 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.00. e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il NUMERO VERDE NON sarà attivo mercoledì 25, lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio 2018.

 

Il fabbisogno irriguo del comprensorio servito dal Torrente Enza è stato quantificato, al campo, in 54 milioni di metri cubi d'acqua all'anno a cui corrisponderebbe un prelievo dall'Enza di oltre 100 milioni di metri cubi di acqua.

Reggio Emilia – Lunedì 23 Aprile 2018 – Rilevante incontro tecnico nella sede del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale sul tema della carenza idrica in Val d'Enza e sulle opere da realizzare nel breve, medio e lungo termine per porre rimedio a tale situazione dai caratteri ormai diffusi e consolidati.

Il tavolo - a cui hanno partecipato le Associazioni degli agricoltori della provincia di Reggio Emilia ed i rappresentanti dei Consorzi Irrigui della Val d'Enza - è stato presieduto e coordinato dal Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Franco Zambelli che ha posto l'accento sul fabbisogno idrico-irriguo del comprensorio servito dal Torrente Enza, quantificato, al campo, in 54 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, a cui corrisponderebbe un prelievo dall'Enza di oltre 100 milioni di metri cubi, tenuto conto delle fisiologiche perdite della rete di distribuzione irrigua, costituita in massima parte da canali in terra.

Si tratta di dati emersi sulla base dei fabbisogni idrici-irrigui indicati, coltura per coltura, dalla stessa Regione Emilia Romagna e a suo tempo comunicati al Tavolo Tecnico regionale.

Questi dati, unitamente allo scenario di altri possibili interventi alternativi al prelievo dall'Enza - quali il prelievo dalla falda e l'utilizzo di acqua depurata o di quella derivata dal Po - preventivamente concordati con il Consorzio della Bonifica Parmense - sono stati condivisi con i rappresentanti degli agricoltori che hanno partecipato alla riunione e quindi nuovamente trasmessi alla presidenza del Tavolo Tecnico appositamente costituito presso la Regione.

Sarà ovviamente compito del Tavolo Tecnico Regionale e degli Amministratori della Regione tradurre il contributo fornito dai Consorzi di Bonifica e dagli agricoltori nei provvedimenti di pianificazione degli interventi che saranno ritenuti più opportuni.

Lunedì, 23 Aprile 2018 08:28

Con le fette di prosciutto sugli occhi

Il Mipaaf sospende per sei mesi gli enti certificatori del "Parma" e del "San Daniele". Alcuni produttori infrangevano le regole dei ferrei disciplinari DOP utilizzando i più "performanti" maiali danesi per le pregiate produzioni DOP.

di Virgilio - Parma 23 aprile 2018 - A seguito delle indagini della Procura di Torino, che aveva messo in evidenza la non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAAF) ha provveduto a Sospendere gli enti certificatori per 6 mesi.
L'Istituto Parma Qualità e l'Ifcq Certificazioni avrebbero dovuto "vigilare" sulla correttezza delle produzioni DOP e quindi sul rispetto dei disciplinari di produzione ma questa macroscopica "infrazione" deve essere sfuggita.

Dopo un anno di indagine, all'inizio dell'anno, la Procura torinese ha messo sotto pressione un centinaio di aziende con le pesanti accuse di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni dell'Unione europea.

I produttori , dal canto loro, si difendono sostenendo che il mercato apprezza molto di più quella carne, più magra.

Il Direttore di ASSICA, Davide Calderone, come riportato dall'ANSA, si è precipitato a sottolineare come non ci sia "nessun tipo di aspetto rilevante per quanto riguarda la sicurezza alimentare".

In breve sintesi agli allevatori viene contestato l'utilizzo di verri non ammessi nel disciplinare, agli ingrassatori di vendere suinetti pronti per il macello prima del tempo imposto dal disciplinare di produzione, ai macelli di non rispettare il peso dei suinetti secondo disposizioni del disciplinare di produzione del dop e ai produttori di non fare i controlli previsti sulla qualità dei maiali.

A fronte di tutto ciò il MIPAAF ha quindi disposto la sospensione, a partire dal 1 maggio e per la durata di 6 mesi, delle autorizzazioni degli enti di certificazione i quali però, di fatto, continueranno a operare con l'obbligo di rimuovere le cause che hanno portato al provvedimento, anche tramite "la verifica del tipo genetico dei verri" e "della corretta esecuzione delle operazioni di classificazione delle carcasse".

Insomma, una sospensione che si configura più come un "commissariamento" delle strutture di certificazione anche perché, secondo l'art. 2 del provvedimento di sospensione delle autorizzazioni del Mipaaf, "Durante il periodo di sospensione di cui all'art. 1, IPQ Istituto Parma Qualità è tenuto a comunicare all'ICQRF (Ufficio PREF II dell'Amministrazione Centrale e Ufficio territoriale ICQRF Emilia Romagna e Marche) con cadenza quindicinale, il programma di visite ispettive ed a trasmettere tutti i rapporti di verifica ispettiva, il programma di campionamento e i relativi verbali, le convocazioni del Comitato di certificazione e i relativi verbali di seduta, le convocazioni del Comitato ricorsi e i relativi verbali di seduta, le eventuali convocazioni del CSI e i relativi verbali di seduta, nonché ogni altra informazione richiesta dall'Amministrazione. L'ICQRF effettuerà visite ispettive presso la sede di IPQ Istituto Parma Qualità ed affiancamenti, anche senza preavviso, al fine di verificare la corretta realizzazione delle misure correttive previste nel presente provvedimento."

Se tutto scorrerà nel modo migliore, alla fine si procederà al rinnovo delle cariche.

Come avrebbe commentato il celebre e storico direttore del TG4: "Ma che figura di M...."

(In allegato il Decreto Ministeriale di Sospensione delle Autorizzazioni MIPAAF)

Editoriale: - Tra Bullismo e cattiveria gratuita. - Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna - Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole - vinitaly il bilancio dell'Emilia Romagna - Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico - Ponte sul Po ...

SOMMARIO Anno 17 - n° 16 22 aprile 2018
cibus16-cop.jpg1.1 editoriale
Tra Bullismo e cattiveria gratuita.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna
3.1 sicurezza alimentare Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole.
3.2 Vinitaly Vinitaly 2018: il bilancio dell'Emilia Romagna
4.1 ambiente Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico
4.2 viabilita' Ponte sul Po Colorno–Casalmaggiore: il 26 aprile Conferenza dei Servizi
4.3 zucchero italiano' Emilia-Romagna e Veneto uniti in difesa dello zucchero italiano.
5.1 eventi VINNATUR – Fra passione e riscoperta
6.1 eventi sportivi FARM RUN 2018 - Tra tecnica e divertimento.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Quasi digeriti problemi Argentini e dei dazi.
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I prossimi "ponti" scaldano i mercati.
9.1 Bonifica parmense Naviglio navigabile, tane di nutrie e cunicoli nei tratti di argine crollati a Pizzolese
9.2 Bonifica centrale RE-MO Elezioni Consortili Emilia Centrale
10.1 Vinitaly UniCredit: Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo
10.2 vinitaly Tanti vini dell'Emilia Romagna premiati al Vinitaly 2018 e inseriti nella guida "5 Star Wines"
10.1 Innovazione A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare.
11.1promozioni "vino" e partners

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ORIGO, Geographical Indications' Global Forum. Il Forum europeo ed internazionale dedicato alle DOP e IGP - 8 maggio 2018 - Palazzo Soragna - strada al Ponte Caprazucca 6a, Parma

Quest'anno il Forum avrà l'onore di ospitare Phil Hogan, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale.

Origo Global Forum, nato dalla necessità di creare una nuova consapevolezza del valore strategico
delle produzioni di qualità, sia all'interno del contesto europeo sia nei mercati internazionali, torna a Parma martedì 8 maggio 2018 e si svolgerà a Palazzo Soragna, sede storica dell'Unione Parmense degli Industriali. Ospite d'onore Phil Hogan, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale. I lavori inizieranno a partire dalle ore 9.30.

Il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, Unione Parmense degli Industriali e Fiere di Parma, con il patrocinio ed il supporto della Commissione Europea, promuovono anche quest'anno la seconda edizione dell'unico evento europeo ed internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione Europea.

Origo Global Forum è un progetto europeo ed internazionale di promozione del sistema delle indicazioni geografiche che vede la partecipazione diretta delle principali reti europee:
oriGIn, AREPO, A.R.E.F.L.H., Fondazione Qualivita, AICIG.

L'obiettivo generale della seconda edizione di Origo Global Forum è quello di rafforzare ulteriormente le relazioni tra questi diversi stakeholder che si confronteranno sulle sfide e le opportunità del settore:

Session I – accordi commerciali e IG, da accordi bilaterali ad un quadro multilaterale
Session II – indicazioni geografiche e sostenibilità: sfide e opportunità
Session III – tradizione e innovazione: un'esigenza o un'opportunità?

La prima edizione di Origo si è svolta lo scorso anno e ha coinvolto oltre 350 partecipanti da oltre 20 Paesi. Un successo importante che ha chiaramente dimostrato come l'approccio globale e multi-stakeholder risponda perfettamente alle attese di un ambiente aperto e stimolante in cui ricercatori, responsabili politici, rappresentanti della filiera agricola, organizzazioni, aziende alimentari, cooperative e consorzi, organizzazioni internazionali e reti geografiche, possano confrontarsi positivamente sulle diverse tematiche legate al mondo IG.

Origo Global Forum è realizzato in sharing con Cibus, l'importante salone internazionale dell'alimentazione di Fiere di Parma.
Origine, territorio, valore, diversità, natura, tutela e identità sono i tratti distintivi tipici delle produzioni oggetto di questo innovativo Forum, che ancora una volta sceglie Parma: capitale della Food Valley italiana, città creativa della gastronomia UNESCO, riferimento mondiale per il cibo.

Simona Caselli, Assessore Regionale dell'Agricoltura: «Siamo molto orgogliosi di ospitare nella nostra regione il Commissario europeo all'Agricoltura e sviluppo rurale Phil Hogan per questa seconda edizione di Origo, il Global Forum sulle Dop e Igp che abbiamo lanciato un anno fa proprio qui a Parma. È la dimostrazione dell'importanza di questa iniziativa, che mette in rete tutti i principali soggetti che operano nel campo dei prodotti ad Indicazione di origine a livello europeo e internazionale. Ed è anche il riconoscimento del ruolo e del valore che riveste la Regione Emilia-Romagna in questo ambito, sia per numero di produzioni Dop e Igp - 44, il più alto in Europa - che per il loro peso economico e occupazionale. Un tratto distintivo del nostro settore agroalimentare, che fa della qualità, della tracciabilità e del radicamento nel territorio i suoi punti di forza».

«Oggi presentiamo un evento molto importante che, per la seconda volta, verrà ospitato a Parma. La nostra città ha dato il via a questo processo ed è fondamentale che si consolidi e continui a svilupparsi. Parma rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale sui prodotti IGP e DOP, è un simbolo sia per la qualità dei prodotti che per il volume della produzione che è più del 20% del volume a livello nazionale» ha sottolineato l'Assessore al Commercio e al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa.

Cesare Azzali, Direttore Unione Parmense degli Industriali: «Origo Global Forum si sta consolidando come un'occasione di grande interesse per confrontare le esperienze di tutti coloro che, nel mondo, come aziende, scienziati o esponenti della cultura del cibo, si occupano di valorizzare quelle produzioni che per la loro tipicità di gusto ed il loro legame con la tradizione dei territori che le hanno generate, sono una componente di grande rilievo della biodiversità che trova nel cibo una fondamentale espressione».

 

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I Miracoli del muschio svedese: digerisce l'arsenico in appena un'ora rendendo l'acqua nuovamente potabile.

Si chiama "Warnstofia fluitans" e ha proprietà che non si conoscevano. I ricercatori dell'Università di Stoccolma hanno scoperto un muschio capace di eliminare l'80% dell'arsenico dalle acque contaminate in appena un'ora, rendendo l'acqua nuovamente potabile. Il muschio acquatico capace di questo "miracolo" si chiama Warnstofia fluitans e cresce nel nord della Svezia.

La scoperta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", apre la strada a una modalità amica dell'ambiente per purificare l'acqua.
Un possibile scenario futuro è quello di far crescere questo muschio in torrenti e altri corsi d'acqua che contengono alti livelli dell'inquinante.

I risultati delle sperimentazioni sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Pollution.
(19 aprile 2018)

Emilia-Romagna e Veneto uniti in difesa dello zucchero italiano. "Una battaglia d'interesse nazionale per salvare i prodotti made in Italy"

Gli assessori regionali Caselli (Emilia-Romagna) e Pan (Veneto) a Vinitaly lanciano un appello chiedendo solidarietà alle altre regioni italiane nel corso della seduta straordinaria della Commissione politiche agricole.

Bologna 17/4/2018– Una richiesta di solidarietà alle altre Regioni italiane per salvare la barbabietola da zucchero e la produzione dello zucchero italiano.

E' l'appello lanciato dagli assessori regionali all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli, e del Veneto, Giuseppe Pan - le due regioni dove hanno sede gli ultimi due stabilimenti di produzione dello zucchero – nel corso seduta della Cpa (Commissione politiche agricole) che si è tenuta oggi in via straordinaria al Vinitaly.
Gli assessori hanno portato sul tavolo delle trattative una richiesta di solidarietà agli altri omologhi colleghi italiani affinché il Ministero delle Politiche agricole si attivi si attivi a tutti i livelli possibili, per salvare la produzione dello zucchero che vede gli ultimi due stabilimenti a Minerbio nel bolognese e a Pontelongo nel padovano, stabilimenti che a causa della crisi del comparto, causata alle azioni di dumping realizzate da alcuni Paesi europei, rischiano la chiusura con evidenti danni per il lavoratori coinvolti.

Caselli e Pan hanno ricordato ai colleghi delle altre regioni, che dietro allo zucchero italiano si reggono un sacco di altri prodotti Made in Italy, ad esempio i prodotti dolciari delle varie regioni che se non usassero lo zucchero nazionale, appunto, rischierebbero di non poter etichettare il prodotto come italiano.

"Vi chiediamo di aiutarci perché questa dello zucchero non è una battaglia esclusivamente regionale che si combatte contro le pratiche sleali a livello europeo, ma è una battaglia d'interesse nazionale per salvare i prodotti Made in Italy che vedono lo zucchero tra i loro ingredienti. Vi chiediamo di aiutarci a vincerla", hanno dichiarato Caselli e Pan.

(Foto - stabilimento Eridania di San Quirico (PR))

Domenica, 22 Aprile 2018 06:55

VINNATUR – Fra passione e riscoperta

Vicenza, 15 Aprile 2018 - da L'Equilibrista -Interpretazione vincente dello star bene a contatto con la natura e con le persone che ogni giorno lavorano per portare prodotti con precisa e decisa linea di orientamento. Ideologia che lascia il segno, quel solco che l'aratro lascia sul terreno scandendo le giornate assolate, le primavere più promettenti e fortifica la speranza nei lunghi inverni.

1523709539629.jpgCi accoglie Villa Favorita in una piacevole cornice di fortunato sole e sciame di gente curiosa che ama vivere l'esperienza del vino fuori dalle linee imposte. E sarà questo ad emergere nella due giorni di Vinnatur 2018, proprio la consapevolezza di poter fare vino rispettando la terra e mantenendo una sana identità personale e libera dagli schemi.

I vignaioli sono autentici custodi degli sforzi per portare alto il prodotto, laddove non ci siano le condizioni ottimali per poter lavorare, perché loro sperimentano e rischiano sempre in prima persona. Racconti di alterchi famigliari per ricercare qualità a tutti i costi senza pesticidi, fra l'altro requisito fondamentale per poter aderire ai dettami della Associazione, frutto di notti insonni per ricercare equilibri ma senza compromessi. All'inizio erano un blocco di 65 aziende che ad oggi ne conta ben 190 da tutto il Mondo, per un totale di 6 milioni e 500 mila bottiglie di vino naturale di cui ben 5 milioni nella sola Italia. Si va dalle rifermentazioni naturali, con il fondo come si dice, ai non filtrati, passando per i tanto decantati orange wines, ai ricercatissimi vini con lavorazione a mano al 100% e per chiudere con i vulcanici o quelli senza solforosa aggiunta.

Le premesse per trovare l'innovazione basata sulla tradizione ci sono tutte ed è proprio questa la cosa che sorprende, perché il vino va preso con naturalezza e senso critico ma non distorto, meglio farsi bastare la storia che gli uomini fanno il massimo sempre e comunque ed allora arriverà anche la qualità, senza artifizi e senza inganni. La gente vuole certezze ed è disposta a pagare qualcosa in più per averla davvero.

Oggi siamo accompagnati da alcuni esponenti della vino Hayashi Corporation, prestigiosa distribuzione nipponica che sta proponendo vino italiano in Giappone, ed il loro referente che abita in Italia Ken'ichiro Suzuki , si dimostra sempre curioso, professionale ed attento alle nuove tendenze. Con loro, approcciamo cantine di tutto rispetto e grande tradizione che qui sono ben rappresentate e che fra l'altro Vino Hayashi ha selezionato grazie al lavoro del loro proprietario, il sommelier Mototsugo Hayashi, anche lui italiano d'adozione perché abita a Milano e lavora per portare alto il nome dell'Azienda che sta ben figurando nel panorama internazionale.

La visita si apre con diverse degustazioni ed approfondimenti ma certamente alcune cantine mi colpiscono per storia e personalità.

Piccolo Bocco dei Quaroni è la prima azienda in Oltrepò Pavese partita a produrre Pinot Nero e che custodisce vitigni autoctoni pre fillossera, quindi assolutamente carichi di storia e tradizione, quali la Moradella, vitigno che PBQ produce facendo permanere dieci giorni di contatto con le bucce e che da vita ad un vino caratteristico della zona. E' la Fiocca però a colpirmi per potenza e autenticità, nella zona Montù Beccaria, che fu la prima zona ad impiantare Pinot nero e che sorprende per potenza ed armonia del frutto, non perdendo la nuance di tipicità del pinot nero che resta infatti presente e caratterizzante nella sua vena di velata gioventù. Permane una beva elegante perché delineata da una fine speziatura nera di tannino vigoroso ma pulito e che regala longevità esaltando note materiche presenti regalando buona persistenza.

Proseguo e saluto la cantina De Bartoli, che ormai fa dei suoi prodotti un biglietto da visita nel Mondo e che grazia alla sua tecnica mi porta alla mente sentori di arancia spremuta, chinotto, cedro disidratato sottendendo morbidezze finemente equilibrate da grande freschezza e sapidità nel calice. Tutti i prodotti sono ben riconoscibili tanto da mantenere una solida linea di contatto regalandone espressione di tipicità assoluta grazie ai vitigni autoctoni siciliani, grillo e catarratto.

1523709538066.jpgLa giornata scorre via leggera e più le persone si confrontano e più aumenta la consapevolezza di stare a contatto con attori che vogliono condividere e non dividerei, accettando confronti senza mai andare sopra le righe.

Mi trovo quindi davanti un personaggio sorridente, scanzonato a prima vista, ma molto scrupoloso e che in due parole mi spiega cosa vuole dai suoi vini. E' il trentino Giuliano Micheletti che alleva un merlot di ottima fattura, asciutto, diretto e scheletrico come lo definisce lui, che per sua stessa ammissione, vuole esaltarne il terroir. Il Limen, è un prodotto vigoroso, supportato da una bella nota di pepe nero mai invasiva e che soprattutto, sull'andamento di bocca, si amalgama bene con un tannino che ne esalta sapidità e fine chiusura. Certamente non un vino scomposto e ben gestito nelle durezze tanto da essere queste la parte viva del vino.

Poi il Maiolo, che tiene alta la bandiera emiliana dalla sua Piacenza e che valorizza a pieno Barbera e Bonarda proponendo un classico che tanti provano a fare ma senza grandi risultati. Ed invece sarà per la fresca Collina piacentina e sarà per la struttura che questa zona riesce a garantire ai suoi vini rossi, fatto sta che qui il taglio bordolese si esprime con potenza ed austerità invidiabile. Ovviamente l'uso del legno delicato contrapposto al sapiente dosaggio dell'acciaio, fanno il resto proponendo vini puliti e mai banali.

La conclusione, intervallata da musica dal vivo nella suggestiva assolata terrazza della villa, esalta il lavoro genuino dei produttori accompagnando salsicce, torte casareccie, piadine e cucina regionale da varie zone d'Italia. La cosa incontra il piacere di tanti stranieri che apprezzano la nostra voglia, tutta italiana, di celebrare la vita e godere dei frutti della terra.

La ricerca di concludere con un'eccellenza mi porta dalla cantina dei Fratelli Salvetta nella Valle dei Laghi a nord del lago Santo, che conferma la loro dedizione e salvaguardia per un vitigno assoluto come la Nosiola, già incontrato diverse volte nel mio percorso e sempre di grande espressione e struttura in rappresentanza di questa zona del Trentino.

Vinnatur ha proposto un'immagine diversa al consumatore che paradossalmente ricalca quello che la gente si aspetta da un calice di vino, lasciando da parte tecnicismi per raccontare la vita del vignaiolo e riducendo il divario fra le produzioni di massa e accorciando le distanze che ne definiscono qualità e voglia di fare.

Vinitaly 2018 si è concluso. Dopo 4 intense giornate, i produttori dell'Emilia Romagna sono rientrati nella propria regione, soddisfatti per l'esito dell'evento veronese che ancora una volta ha registrato un folto pubblico. Pubblico che sempre numeroso e interessato ha anche costantemente affollato il Padiglione 1 gestito da Enoteca Regionale Emilia Romagna.

«Per Enoteca Regionale è stato un Vinitaly di successo. Siamo molto soddisfatti di questa edizione perché il Padiglione 1 ha visto una grande affluenza di visitatori ma, quello che è ancora più importante, è aver ricevuto l'apprezzamento di un pubblico qualificato composto da operatori italiani e internazionali – dichiara a caldo il Presidente di Enoteca Pierluigi Sciolette - Gli espositori sono entusiasti e hanno dimostrato che l'Emilia Romagna è un gruppo grande e unito che rappresenta un territorio e un panorama vitivinicolo veramente importante ed eccellente nel panorama italiano e mondiale. Il restyling del padiglione ha sottolineato il claim di questa edizione: REgeneration che significa cambiamento e impegno nel far conoscere come, nell'intera regione, si stia affrontando il tema della sostenibilità, dell'attenzione all'ambiente ma anche al sociale ed economico dell'Emilia Romagna. Continueremo anche nei prossimi anni per consolidare la nostra posizione sui mercati nazionale e internazionale».

Prosegue il Direttore di Enoteca Regionale Ambrogio Manzi: «Siamo molto soddisfatti di questa edizione 2018 perché il nostro bilancio è positivo sotto diversi aspetti. Intanto il nostro padiglione è stato fra i più frequentati e sicuramente anche fra i più apprezzati. Abbiamo visto visitatori italiani e stranieri e moltissimi addetti del settore anche nella giornata di domenica, che generalmente è frequentata soprattutto dal pubblico di appassionati. Questa è stata una cosa importante perché i produttori emiliano romagnoli hanno intrattenuto molti nuovi contatti esprimendoci soddisfazione per il nostro lavoro organizzativo. Esistono tante manifestazioni sul vino in Italia e nel mondo ma alcune di esse non rispondono come dovrebbero; al contrario il Vinitaly si è dimostrata tra le più importanti ed efficaci dal punto di vista della visibilità dell'enologia regionale e quest'anno ha fatto registrare, nel padiglione Emilia Romagna un incremento qualitativo. REgeneration non è solo un marchio, ma interpreta una logica di trasformazione del nostro territorio in termini ambientali, una sorta di circolo virtuoso dove la sostenibilità, il rispetto della natura e delle sue risorse ci ritorna indietro in termini di qualità e benessere».

L'Emilia Romagna esce dalla 52esima edizione del Vinitaly sulla scia di un importante risultato ottenuto dai suoi vini alla seconda edizione della guida "5 Star Wines The Book 2018". Sono stati infatti 44 i vini emiliano romagnoli che hanno ottenuto un punteggio di almeno 90 centesimi e di conseguenza inseriti nella prestigiosa guida "5 Star Wines The Book 2017".

Un risultato arrivato a seguito di una selezione effettuata da esperti di fama internazionale (Master of Wine, Master of Sommelier, Sommelier, giornalisti, ecc.) che hanno assaggiato e giudicato migliaia di vini provenienti da diverse centinaia di cantine provenienti da tutto il Mondo.

«Anche in questa edizione 2018 del Vinitaly i vini dell'Emilia Romagna ottengono riconoscimenti importanti a livello nazionale ed internazionale. Segno di una grande vitalità e soprattutto di una qualità che la critica e il mercato ogni anno ci riconoscono. Sono risultati importanti – sottolineano Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi, rispettivamente Presidente e Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna – per i quali Enoteca Regionale si congratula con le aziende ed è orgogliosa di come la nostra vitivinicoltura venga sempre più valorizzata in Italia e all'estero. Da sempre le attività di Enoteca si concentrano sulla promo-commercializzazione delle aziende del territorio e anche durante questa edizione di Vinitaly abbiamo proposto iniziative legate al filo conduttore della sostenibilità per concretizzare una direzione chiara intrapresa dalla regione che unisce vino, cucina, storia, cultura e territorio».

A seguire l'elenco completo delle aziende che hanno ricevuto il riconoscimento "5 stars" per l'Emilia Romagna in questo 2018.

COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA FRIZZANTE 2017
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
EMILIA IGT BIANCO DA UVE STRAMATURE "CARAVAGGIO" 2017
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
GUTTURNIO DOC SUPERIORE "COLTO VITATO DELLA BELLARIA" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA SPUMANTE DOLCE "VENUS" 2017
CANTINA VALTIDONE SCARL - BORGONOVO VAL TIDONE (PC)
EMILIA IGT BARBERA "COLTO VITATO DEL CICOTTO" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
EMILIA IGT BIANCO "COLTO VITATO DELLA FILANDA" 2016
CANTINE ROMAGNOLI VILLÒ SOC. AGR. SRL - VILLÒ DI VIGOLZONE (PC)
GUTTURNIO DOC CLASSICO RISERVA "PLEIONE" 2015
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE "PRINCIPE MONT'ARQUATO" 2017
CANTINE CASABELLA SRL - ZIANO PIACENTINO (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE 2017
CANTINA SOCIALE DI VICOBARONE SOC. COOP. AGR. - VICOBARONE (PC)
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FRIZZANTE 2017
AZIENDA AGRICOLA IL POGGIARELLO - SCRIVELLANO DI STATTO (PC)
COLLI PIACENTINI DOC MALVASIA "BIANCA REGINA" 2014
Azienda agricola Lusenti di Lodovica Lusenti – Ziano piacentino (PC)

EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "TERRE VERDIANE 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "OTELLO 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGP LAMBRUSCO "TO YOU PAINT" 2016
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT LAMBRUSCO FRIZZANTE "ROSSO DEL CASALE" 2017
AMADEI FRANCO & C SNC - PARMA (PR)
EMILIA IGT MALVASIA "CALLAS" 2014
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)
EMILIA IGT MALVASIA FRIZZANTE SECCO "OTELLO 1813" 2017
CANTINE CECI S.P.A. - TORRILE (PR)
EMILIA IGT ROSSO "NABUCCO" 2012
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)

LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC FRIZZANTE SECCO 2016
CANTINA DI S.CROCE SOC. AGR. COOP. - CARPI (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO "VIGNETO CIALDINI" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP FRIZZANTE SECCO "DIVINO" 2017 CANTINA SETTECANI - CASTELVETRO SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA - SET- TECANI DI CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP FRIZZANTE SECCO "VINI DEL RE" 2017 CANTINA SETTECANI - CASTELVETRO SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA - SET- TECANI DI CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC FRIZZANTE SECCO 2017
CANTINA DI S.CROCE SOC. AGR. COOP. - CARPI (MO)
VINO SPUMANTE DI QUALITA' BRUT ROSSO 2014
FRANCESCO BELLEI & C. SRL - BOMPORTO (MO)

LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE AMABILE 2017
GAVIOLI ANTICA CANTINA SRL - NONANTOLA (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO "VILLA CIALDINI" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SECCO VINO BIOLOGICO "LACRIME DI BOSCO" 2017
SOCIETÀ AGRICOLA LA PIANA S.S. DI GIANAROLI MIRCO E LEONELLI ELEONORA - CASTELVETRO DI MODENA (MO)
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC FRIZZANTE SEMISECCO "ROSSO FOSCO" 2017
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - FORMIGINE (MO)
MODENA DOC LAMBRUSCO SPUMANTE DRY "PRUNO NERO" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
VINO SPUMANTE BRUT ROSE' "ROSE' DE NOIR" 2017
CLETO CHIARLI SOC.AGR.SNC - CASTELVETRO (MO)
VINO SPUMANTE DI QUALITA' BRUT BLANC DE NOIR MILLESIMATO 2010
FRANCESCO BELLEI & C. SRL - BOMPORTO (MO)
PIGNOLETTO DOC FRIZZANTE VINO BIOLOGICO "FOLÌ" 2017
FOLICELLO SOCIETÀ AGRICOLA S.S. - CASTELFRANCO EMILIA (MO)

REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "IL SIGNOR CAMPANONE" 2017
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
REGGIANO DOP LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "ANTICHE TRADIZIONI" 2017
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI S.C.A. - GUALTIERI (RE)
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC FRIZZANTE SEMISECCO 2017
CANTINE RIUNITE & CIV SOCIETÀ AGRICOLA - CAMPEGINE (RE)
MODENA DOP LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "PHERMENTO" 2016
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - REGGIO EMILIA (RE)
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA
FRIZZANTE DOLCE "CODAROSSA" 2017
CANTINA DI ALBINEA CANALI - CAMPEGINE (RE)
EMILIA IGT LAMBRUSCO SCURO FRIZZANTE SECCO "NOTTURNO" 2017
RIGHI SOC. COOP. AGR. - CAMPEGINE (RE)
REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE SECCO "ARTE E CONCERTO" 2017
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - REGGIO EMILIA (RE)

RUBICONE IGP CABERNET SAUVIGNON "I CALANCHI - NUMI" 2013
AGRINTESA SOC. COOP. AGR. - FAENZA (RA)
ROMAGNA DOC SANGIOVESE ORIOLO RISERVA "NONNO RICO" 2013
AZIENDA AGRICOLA MORINI ALESSANDRO - FAENZA (RA)

ROMAGNA DOC SANGIOVESE SUPERIORE RISERVA "PREDAPPIO DI PREDAPPIO - VIGNA DEL GENERALE" 2015
FATTORIA NICOLUCCI DI NICOLUCCI ALESSANDRO - PREDAPPIO ALTA (FC)
RUBICONE IGT PINOT BIANCO "DOGHERIA" 2017
AZIENDA AGRICOLA PODERI DAL NESPOLI - NESPOLI (FC)

RUBICONE IGP SANGIOVESE VINO BIOLOGICO "MARAMIA" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA TENUTA MARA SRL – SAN CLEMENTE (RN)

Nonostante un leggero aumento delle nuove aperture e un calo delle cessazioni di attività, il numero delle imprese reggiane ha registrato una nuova flessione nel primo trimestre 2018.

Il deciso miglioramento della produzione manifatturiera (l'ultimo trimestre 2017 si è chiuso con un +5,5%) e il nuovo record delle esportazioni (10,3 miliardi nel 2017) non hanno dunque ancora trovato riscontro positivo sul numero delle imprese.

A fronte di 1.113 nuove attività aperte nel periodo gennaio-marzo 2018 (furono 1.107 nello stesso periodo del 2017), le cessazioni ammontano a 1.440 unità (45 in meno rispetto allo scorso anno); il saldo del primo trimestre - rileva l'indagine dell'Ufficio studi della Camera di Commercio - è così risultato negativo per 327 unità (erano 378 nel primo trimestre 2017), portando a 54.697 il numero delle imprese iscritte al Registro Imprese camerale.

Il saldo del primo trimestre - sottolinea la Camera di Commercio - è solitamente il più negativo, scontando l'effetto delle cessazioni decise dalle imprese sul finire dell'anno precedente e comunicate nelle settimane successive; non è dunque da escludere un recupero in corso d'anno, così come accadde nel 2017, quando il saldo annuale risultò assai meno negativo di quello dei primi tre mesi (-114 contro -378).

Guardando ai diversi settori economici, intanto, il primo dato trimestrale 2018 vede il maggior dinamismo nel comparto dei servizi di supporto alle imprese.
Gli incrementi più consistenti, infatti, si osservano fra le imprese che svolgono attività professionali, scientifiche e tecniche, passate da 1.893 della fine 2017 a 1.913 di marzo 2018 (+1,1%): in particolare sono cresciute le attività di direzione aziendale e consulenza gestionale, contabilità, consulenza e R&S. A queste vanno aggiunte le imprese che svolgono attività di noleggio, le agenzie di viaggio e altri servizi alle imprese che, con una crescita dello 0,4%, hanno raggiunto le 1.370 unità grazie all'aumento delle attività di supporto per le funzioni d'ufficio che, con un +2,5% si sono attestate a 571 imprese.

Positivo l'andamento dei servizi di informazione e comunicazione che, fra gli altri, comprendono la produzione di software e consulenza informatica cresciuti, nel periodo gennaio-marzo 2018, dello 0,5%.

Per quanto riguarda i servizi alla persona, il settore della Sanità e assistenza sociale è quello che, con un incremento del 2,9% (8 imprese in più nel trimestre in esame), vede aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale.

Le flessioni più rilevanti in termini assoluti si registrano nelle costruzioni (-98 imprese), nell'agricoltura (-91 unità), nel settore del commercio (-76) e nel manifatturiero (-42). Negativo anche l'andamento dei trasporti e magazzinaggio, che in tre mesi sono calati di 25 unità, le attività di alloggio e ristorazione (-18) ed infine le immobiliari (-12).

Dall'analisi per forma giuridica emerge che l'unico contributo positivo al saldo è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali, che nel primo trimestre dell'anno hanno registrato 276 nuove aperture e 190 cessazioni con un saldo positivo di +86 imprese.

A risentire maggiormente dell'andamento negativo sono state, invece, le ditte individuali per le quali, a fronte di 738 iscrizioni, hanno chiuso i battenti 1.014 imprese, registrando un saldo negativo pari a 276 unità. In flessione anche l'andamento riscontrato dalle società di persone, per le quali le nuove attività aperte nel primo trimestre dell'anno sono state 85 e le chiusure 196.

 

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A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare. Un incontro tra imprese e start up selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab, percorso di accelerazione della Banca dedicato a iniziative imprenditoriali innovative

BOLOGNA, 19 aprile 2018 - Si è svolto questa mattina, presso la Johns Hopkins University SAIS Europe, l'Agritech Open Innovation Day, iniziativa dedicata alle imprese del settore agroalimentare organizzata da UniCredit, in collaborazione con Bonifiche Ferraresi.

Otto le startup partecipanti, selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab - percorso di accelerazione dedicato a iniziative imprenditoriali innovative pensato e realizzato dalla banca - che nell'occasione hanno potuto presentare a potenziali aziende partner e investitori del settore agroalimentare le proprie soluzioni innovative, al fine di avviare partnership industriali, commerciali e strategiche.

Tra le start up selezionate, provenienti da diverse regioni italiane, anche la Wenda Srl, azienda di Castel Maggiore (Bologna), impegnata nella creazione di soluzioni tecnologiche per la logistica e il marketing dell'agroalimentare.

L'incontro è stato aperto dai saluti di Francesco Iannella, Responsabile Corporate Business UniCredit Centro Nord; e di Michael G. Plummer, Direttore di JHU SAIS Europe ed Eni Professor of International Economics; e seguito dagli interventi di Federico Vecchioni, AD Bonifiche Ferraresi; e di Matteo Vignoli, Director Food Innovation Program.

Venerdì, 20 Aprile 2018 11:50

Elezioni Consortili Emilia Centrale

Elezioni Consortili Emilia Centrale: incontro partecipato con le associazioni consortili agricole ed extra-agricole di Reggio Emilia e Modena

Reggio Emilia – 20 Aprile 2018 – Nella sede del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale il Commissario Straordinario Regionale dell'ente Franco Zambelli ha convocato le associazioni agricole ed extra-agricole del comprensorio consortile di Reggio Emilia e di Modena.

Al centro dell'incontro, particolarmente partecipato, è stato il prossimo appuntamento elettorale che lo stesso Commissario Zambelli - preso atto del parere favorevole della Consulta in rappresentanza dei consorziati del territorio - ha indetto per il periodo da lunedì 24 a domenica 30 settembre 2018. (Delibera n°167/2018 consultabile dal sito istituzionale del Consorzio: www.emiliacentrale.it/le-delibere/  ).

Le elezioni consortili dell'Emilia Centrale sono la conseguenza diretta di un provvedimento che ha recepito le indicazioni che il TAR per l'Emilia-Romagna (Sezione di Parma) ha fornito recentemente con una Ordinanza nella quale i Giudici Amministrativi, rilevando una situazione di incertezza di durata indeterminata, hanno ravvisato la necessità di una sollecita fissazione della data delle nuove elezioni.

Durante l'incontro Zambelli ha illustrato in modo approfondito a tutte le categorie di consorziati le varie tappe del percorso statutario che porteranno alle elezioni.
Tutte le associazioni consortili sono state naturalmente invitate a partecipare all' incontro informativo; quelle presenti sono state le seguenti : ASPI Reggio, CNA Reggio e Modena, CONFARTIGIANATO LAPAM Reggio e Modena, CONFCONSUMATORI Reggio, CONFESERCENTI Reegio, LEGACONSUMATORI Reggio, LEGACOOP Emilia Ovest ed Estense, CONFCOMMERCIO Reggio, CIA Reggio, COLDIRETTI Reggio, CONFAGRICOLTURA Modena, CONFAGRICOLTURA Reggio, UGC CISL Emilia, ASSOINDUSTRIA Reggio, CONFCOOPERATIVE , CIA Mo-Carpi, CIA MO-Mirandola.

Per ogni informazione gli interessati potranno consultare il sito del Consorzio www.emiliacentrale.it/elezioni-2018/ 

La Bonifica Parmense consolida le sponde, ma i problemi causati da animali infestanti restano su gran parte della rete.

Parma, 19 Aprile 2018 – Una frana arginale dal movimento progressivo del Canale Naviglio Navigabile in località Pizzolese (tra via Traversante Ravadese e Strada Viazza di Paradigna, nel comprensorio del Comune cittadino) ha interessato in maniera evidente e con possibili e pericolose ripercussioni di cedimento del corpo stradale della stessa Via Canale Naviglio due tratti di una ventina di metri ciascuno che, in mancanza di un intervento immediato di ripristino, avrebbero pregiudicato il flusso veicolare dei numerosi automezzi in transito verso le aree artigianali della zona.

In quest'occasione la segnalazione è arrivata da parte degli agenti della Polizia Municipale di Parma al Consorzio della Bonifica Parmense che ha incaricato il personale specializzato di effettuare un immediato monitoraggio della criticità e la successiva realizzazione dell'opera di difesa idraulica. Il Consorzio è quindi intervenuto con un'operazione di consolidamento della sponda del Canale Naviglio Navigabile. L'intervento tecnico ha visto il posizionamento di massi trachitici che svolgono l'importante funzione di sostenere il lato stradale evitando un ulteriore ampliamento del movimento franoso.

Va rimarcato che la sponda arginale in oggetto, così come altri numerosi tratti del medesimo canale, al momento del rilievo del cedimento presentava segni evidenti della presenza di cunicoli e tane anche profonde di animali infestanti che con ogni probabilità hanno minato la stabilità arginale.

Questo fenomeno non è certamente limitato all'area indicata, ma purtroppo, alla luce dei più aggiornati monitoraggi consortili, riguarda una larga parte della rete artificiale dei 1500 km di canali (e dei 3000 km di sponde arginali) gestiti dal Consorzio di Bonifica Parmense in provincia.

Un dato che riporta al centro del dibattito l'emergenza dell'attività costante di erosione ad opera di animali come nutrie e tassi sulla quale sarebbe importante intervenire con risposte istituzionali adeguate.

 

 

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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina (39 milioni di tonnellate contro le 56), ma ci si aspetta anche qualcosa in più dal Brasile che per ora si attesta sui 115 milioni di tonnellate contro previsioni precedenti a 112.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 aprile 2018
I mercati internazionali stanno cercando un assestamento come e salvo imprevisti lo troveranno ma al momento, specie per i proteici, a valori commerciali più alti.

Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua a scarseggiare farina soya sia proteica che normale, presumibilmente un fenomeno che si trascinerà sino a giugno. Altrettanto vale per la farina di colza e la farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano.

Per quanto riguarda i cereali, l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano ed è in rincaro il mais, seppure con minore vigore dei giorni precedenti, frenato, si presume, dalle enormi giacenze sui porti (344.000 tonnellate a Ravenna e 50.000 circa a Venezia).

Indipendentemente da ciò, il mercato estero via gomma chiede prezzi più alti. I cruscami sono in una fase di calma apparente, ma l'effetto ponti festivi sta scaldando il mercato.

Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato e in concomitanza prosegue la ricerca di prodotti alternativi.
Siamo comunque di fronte ad alcuni fatti certi. La campagna cereali finirà alta e inizierà alta, così come quella dei foraggi.

Indicatori internazionali 19 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1124 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23706.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Siglato nell'ambito del Vinitaly un accordo tra la Banca e le associazioni Federvini, UIV, AGIVI e Assovini Sicilia per accompagnare le aziende nella ricerca di nuove opportunità di business.

Oggi, presso la Fiera di Verona, in occasione del Vinitaly, Gianni Franco Papa (Direttore Generale di UniCredit), Ernesto Abbona (Presidente di UIV - Unione Italiana Vini), Sandro Boscaini (Presidente Federvini - Federazione Italiana Industriali Produttori Esportatori ed Importatori di vini), Alessio Planeta (Presidente Assovini Sicilia) e Federico Terenzi (Presidente Agivi - Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani) hanno sottoscritto un accordo quadro, con un forte focus sul potenziamento del business internazionale, per il supporto delle imprese vitivinicole a maggiore potenziale di crescita.

L'accordo ha come principale obiettivo quello di consolidare e sostenere la crescita del sistema vitivinicolo, una delle eccellenze italiane nel mondo, con particolare riferimento alle produzioni IGT, DOC, DOCG e degli Spumanti, valorizzandone le tradizioni e le potenzialità innovative.
Più nel dettaglio UniCredit intende supportare le imprese vitivinicole con più alto potenziale di crescita delle esportazioni, mettendo a loro disposizione un nuovo modello di servizio, con team territoriali di specialisti con competenze specifiche di settore e un nucleo centrale di esperti focalizzati sulle industry legate al mondo dell'agroalimentare, e proponendo finanziamenti per investimenti funzionali al potenziamento del loro business internazionale.

Tra gli strumenti di finanziamento messi a disposizione nell'ambito dell'offerta della Banca dedicata al settore, denominata "One4Wine", si segnalano:
- Finanziamento per anticipo acquisti scorte per supportare le aziende ad effettuare i pagamenti degli acquisti senza intaccare la liquidità aziendale;
- Finanziamenti per la promozione all'estero per supporto delle finalità promozionali anche all'estero delle imprese vitivinicole;
- Finanziamento per spese correnti per anticipare all'impresa i capitali necessari per affrontare le spese in attesa della vendita dei prodotti aziendali;
- Finanziamento per l'affinamento/invecchiamento per soddisfare le esigenze specifiche del settore vitivinicolo e migliorare la pianificazione commerciale grazie a una congrua rotazione di magazzino/cantina;
- Finanziamento per acquisto di beni durevoli: dotazione per fornire all'azienda i capitali necessari per le ristrutturazioni e per l'acquisito di impianti ed attrezzature, che vengono utilizzati per diverse annate agrarie. Durata massima fino a 120 mesi (senza garanzie ipotecarie)
- Finanziamento per investimenti a lungo termine per sostenere progetti d'investimento pluriennali (es. costruzioni silos, impianti industriali d'imbottigliamento ecc.)
- Finanziamento per investimenti in macchine e attrezzature per il vino: per fornire all'azienda i capitali necessari per la realizzazione di opere di miglioramento, interventi per la ricerca, la sperimentazione, l'innovazione tecnologica (es mantenimento stabile della temperatura), la valorizzazione commerciale dei prodotti;

- Leasing Finanziario erogato da UniCredit Leasing per beni mobili e immobili strumentali all'attività
- Finanziamento per necessità di working capital per ottenere l'anticipazione del corrispettivo dei crediti, ottenere l'assunzione del rischio del mancato pagamento dovuto ad insolvenza dei debitori e ottimizzare così la gestione dei crediti tramite l'esternalizzazione a un operatore specializzato;

Tra le soluzioni proposte da UniCredit per il supporto del settore vitivinicolo italiano si segnalano poi il sostegno alla Filiera, oltre che con finanziamenti agrari di breve medio e lungo termine dedicati, anche attraverso il Reverse Factoring o Factoring Indiretto, l'emissione di Minibond, per sostenere progetti di finanza straordinaria con strumenti flessibili e innovativi, la sottoscrizione di fideiussioni per eventuali richieste di anticipi dei contributi della Comunità Europea, servizi per vendere on line ed esportare il proprio Brand e lettere di credito per agevolare il trasferimento delle commodities nelle transazioni con l'estero tramite finanziamenti e garanzie.

"La firma di oggi è un altro tassello di un percorso fatto di confronto e dialogo con i rappresentanti di questa eccellenza del Made in Italy, un mondo composto da 2 mila imprese industriali e oltre 300 mila aziende agricole. – dichiara Gianni Franco Papa, Direttore Generale di UniCredit - Da qui ripartiamo, ancora con più forza e nuove sinergie, nello sviluppo di ulteriori iniziative di crescita a favore dell'intera filiera vitivinicola. Come testimoniano i livelli record di export raggiunti dal vino italiano, quasi 6 miliardi di euro, le nostre aziende, dalle grandi multinazionali alle imprese familiari, sono una risorsa preziosissima e riconosciuta su scala globale. Con questo nuovo accordo UniCredit intende proporsi come partner privilegiato delle aziende vitivinicole italiane, aiutandole a cogliere le occasioni di business esistenti a tutte le latitudini e trasformare le risorse locali in icone riconosciute a livello mondiale".

Ernesto Abbona, Presidente Unione Italiana Vini, evidenzia: "L'accordo siglato oggi rappresenta un passo importante e auspichiamo possa consentire al sistema del vino italiano di cogliere al meglio le opportunità offerte dai mercati stranieri. Il nostro comparto ha bisogno di una maggiore internazionalizzazione e le misure oggi disponibili nell'ambito delle politiche comunitarie non sono sufficienti. Accogliamo, pertanto, di buon grado questa proposta, che mette a disposizione delle aziende nuovi strumenti utili ad accompagnare le nostre imprese sui mercati internazionali. Non dimentichiamo che l'export del vino italiano è circa il 50% del fatturato complessivo del settore ed è concentrato in pochi paesi. L'auspicio è che grazie a questo accordo si possano raggiungere nuovi mercati, combinando le misure in esso strutturate con quelle adottate dall'OCM Vino".

"L'accordo proposto a Federvini e ad altre associazioni vinicole testimonia l'attenzione di un importante player bancario, come UniCredit, verso uno dei più importanti settori economici italiani nonché eccellenza del Made in Italy – spiega Sandro Boscaini, Presidente di Federvini – Le aziende vinicole hanno bisogno di strumenti finanziari che sono, per alcuni aspetti, simili a quelle necessarie ad altri operatori economici mentre per altri aspetti differenti: c'è, infatti, l'esigenza di avere misure speciali e prodotti tailor-made. Per questo la partnership siglata oggi, in ottica di sviluppo e crescita del settore, potrà aiutare le aziende a crescere, a rafforzare la propria struttura oltre che a migliorare l'orientamento all'internazionalizzazione".

"La Sicilia del vino - commenta Alessio Planeta, Presidente di Assovini Sicilia - è sana, forte e credibile anche dal punto di vista finanziario: è sicuramente una bella notizia. L'attenzione riservata da una grande banca come UniCredit significa il riconoscimento del modo nuovo di fare impresa avviato da anni dalle aziende Assovini. La Sicilia del vino ha puntato il proprio export sui mercati giusti e ha ancora spazi enormi di crescita nel mondo".
"La competizione nel nostro settore ha assunto una dimensione globale e per questo è necessario crescere. – evidenzia Federico Terenzi, Presidente di AGIVI - Questo accordo offre a noi produttori il supporto e gli strumenti necessari per aumentare la nostra competitività, ed in particolare a noi giovani imprenditori gli strumenti per affrontare la sfida per noi più importante: proiettare le nostre aziende nel futuro."

 

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Latte spot, Panna e Burro in decisa tendenza rialzista. Positivi i listini del Grana Padano mentre nessuna variazione per il Parmigiano Reggiano DOP.

di Virgilio Parma 17 aprile 2018 -

LATTE SPOT Confermata la tendenza rialzista del latte crudo spot nazionale (+1,61%) che quota tra 31,96 e 32,99€/100 litri di latte. Ancor più marcata la tendenza positiva per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,39% (30,93-31,96€/100 litri di latte). Ben più deciso il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un salto del 7,89% raggiunge quota 9,83-11,39 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sostenuto nuovo rimbalzo del burro con variazioni comprese tra il 7 e il 12% alla borsa milanese. In forte recupero anche la Crema e la Panna (oltre +6%). Si è limitato a 5 centesimi il recupero dello zangolato parmense. mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 16 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,43 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,23 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 16 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (+)

Borsa di Parma 13 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 - 2,48 €/kg.

GRANA PADANO 16/4/2018 - Lieve segnale di ripresa e 5 cent recuperati dal Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 13/4/2018 Nessuna variazione di listino in casa Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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 (Grafici)

 

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Oggi nell'ambito del Vinitaly, UniCredit ha organizzato un workshop per presentare agli operatori del settore l'Industry Book 2018, lo studio che UniCredit conduce annualmente sulle tendenze, le dinamiche competitive e le prospettive di sviluppo e crescita del settore.

Buoni i risultati registrati dall'Emilia Romagna che, emerge dal report, con oltre 5milioni e 600mila ettolitri, corrispondenti al 12,4% del totale nazionale, nel 2017 si piazza in terza posizione tra le regioni italiane per produzione vinicola.
L'Emilia Romagna si distingue poi non solo per i volumi ma anche sul fronte della qualità: il 67% della produzione regionale (oltre 3milioni e 700mila ettolitri) è costituita infatti da vini DOP o IGP (dato produzione di vini certificati 2015-2017).
La ricerca ha quindi evidenziato come, in linea con la crescente domanda di vini biologici, anche in Emilia Romagna sia proseguita l'espansione della coltivazione biologica della vite. In regione, infatti, la superficie di vigne a coltivazione biologica si attesta intorno ai 3mila ettari, con una crescita del 20,4% tra 2015 e 2016.

Più in generale, l'Industry Book 2018, partendo da dati "macro" su fenomeni inerenti i consumi e la produzione di vino su scala mondiale, individua numerose tendenze ed evidenze a livello nazionale e regionale e traccia un quadro prospettico su dinamiche cruciali come l'andamento dei flussi di export.
Volumi di produzione: l'OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) stima nel 2017 una produzione mondiale pari a 247 milioni di ettolitri (-8% a/a). In questo quadro l'Italia ha chiuso il 2017 con una produzione di circa 46 milioni di hl.

Consumi

Nell'arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati da 228 a 242 mln di hl. In particolare nel 2016 si registra una crescita del +6,1% rispetto al 2015, ciò anche grazie al contributo delle economie emergenti sudamericane e asiatiche. La Cina ha più che raddoppiato i suoi consumi, mentre gli Stati Uniti risultano oggi il primo mercato mondiale, con oltre 30 milioni di hl che pesano il 24% sui consumi totali. L'Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 21 milioni di hl. Ad oggi, per la domanda mondiale, non sono ancora disponibili i dati definitivi per il 2017, ma l'OIV stima una forchetta compresa tra 240,5 e 245,8 mln di hl.

Scambi internazionali

Nell'ultimo quinquennio gli scambi internazionali in volume si sono saldamente attestati sopra i 100 mln di hl (67 mln di hl nel 2001). Le importazioni hanno raggiunto i 102 mln di hl nel 2017 (+4,8% rispetto al 2016). La crescita in valore è ancora più evidente: le esportazioni sono più che raddoppiate passando dai 15 miliardi di euro nei primi anni duemila ai 31 mld di euro nel 2017 (+6,6% rispetto al 2016). In questo quadro l'Italia detiene una quota del 20% del totale export in valore, con 21 mln di hl venduti (+3,7% a/a) corrispondenti a quasi 6 mld di euro in valore (+6,4% a/a). Dall'analisi emerge come qualità e prezzi giochino un ruolo strategico nella concorrenza globale. Nel confronto tra i prezzi medi degli ultimi due quinquenni, l'Italia si colloca in posizione intermedia (2,6 euro/l) tra il premium francese (5,7 euro/l) e il low price spagnolo (1,1 euro/l) e questo le ha consentito maggiori margini di crescita.

Outlook

Il fatturato del settore nel 2017 è stimato intorno a 11,3 miliardi di euro, in aumento del 2,7% nonostante il calo dei volumi, grazie al rialzo dei prezzi registratosi tra agosto e dicembre (+21% a/a in media). Anche per il 2018 si stima una crescita del settore, in termini di valori della produzione, dell'1,8%.
L'export del vino italiano dovrebbe chiudere il 2018 con un'ulteriore crescita del 3,4%. Gli spumanti sono il segmento trainante, grazie soprattutto alle buone performance del Prosecco. Il segmento mostra una crescita a due cifre nelle esportazioni 2017 (+11,6%), tendenza che dovrebbe confermarsi anche nel 2018 con +10%
L'intero settore ha un elevato potenziale di export da valorizzare. Nel 2016, Sace stimava che il settore del vino avrebbe potuto aumentare le proprie esportazioni di quasi il 30% in un triennio, reindirizzando le proprie vendite sui mercati esteri a maggior potenziale di crescita della domanda. A fine 2017, il target proposto da Sace rimane comunque più elevato di quasi il 20% sui livelli attuali di export.

Secondo un'elaborazione UniCredit su dati NOMISMA WINE MONITOR i Paesi più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno:
- per i vini fermi: la Cina, dove sono previste vendite in aumento del 25,5%, il Canada (+12,5%) e gli USA (+9,1%)
- per gli spumanti: la Svizzera, che dovrebbe registrare un +33,9%, il Regno Unito (+31,8%) e il Canada (+31,1%)
- Vini DOP e IGP: Con 543 prodotti certificati, l'Italia detiene il primato in Europa su un totale di 1.586 vini certificati, seguita da Francia (435), Grecia (147), Spagna (131), Portogallo (40). Nel 2017 i vini DOP e IGP hanno rappresentato i due terzi della produzione totale, generando un valore alla produzione di 6,8 miliardi di euro.

Performance economico-finanziaria

L'analisi UniCredit su un campione di 689 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma la buona performance del settore nel periodo 2012-2016, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. Guardando alle imprese per fasce di fatturato, si rileva un andamento migliore delle imprese medio-grandi rispetto alla media settoriale, confermando che in questo settore la dimensione aiuta a posizionarsi meglio sul mercato, soprattutto con riferimento alla rete di vendita.
I margini del settore nell'ultimo quinquennio sono aumentati ad un tasso medio annuo del 6,2% riflettendo il progressivo posizionamento delle imprese su una tipologia qualitativa migliore.

 

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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina tanto che la stessa negli ultimi 10 giorni ha acquistato merce di origine U.S.A..

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 aprile 2018 - 
Sono sulla buona strada della metabolizzazione anche i dazi per i quali le trattative sono in essere ad alti livelli, così come sono in elaborazione tutte le varie ipotesi sulle derivate dei due fattori sulle future decisioni di semina. Per quanto riguarda i venti di guerra al momento il mercato delle commodities sembra restare neutrale.

Sul mercato interno val la pena di segnalare: continua la scarsità di farina di soya sia proteica che normale e questo fenomeno ci accompagnerà forse sino a giugno, così come la scarsità di farina di colza e farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano e in rincaro il mais. I cruscami sono in una fase di calma apparente. Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato.
In sintesi il mercato a "buon mercato", vissuto per mesi, è finito.

Dopo mesi di stagnazione, in 40-45 giorni è cambiato tutto e deve far riflettere che in Italia siamo corti sulle scorte. Nel mondo di merce non ne manca ma da noi invece sì e purtroppo, siamo esportatori di specialties agroalimentare ma importatori di materie prime di base.

Il mercato italiano, facilmente influenzabile dagli oligopolisti, per diversi prodotti è di nuovo passato nelle mani di attente regie, le quali sfrutteranno bene questa situazione per rifarsi delle perdite accumulate nei mesi di stagnazione.

In tale frangente, chi fosse in possesso di contratti convenienti, deve scrupolosamente attenersi ai tempi di pagamento-franchigia di ritiro o di consegna al fine di evitare storni di quote o annulli di contratti.

Indicatori internazionali 16 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1014 punti, il petrolio è salito a 67,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23595.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Editoriale: - Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine - Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa - Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018. - Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico - Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia. - Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo - Pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante

1.1 editoriale
Battaglia navale. Il dramma siriano senza fine
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi stabili e derivati in ripresa
3.1 Vinitaly Vinitaly 2018: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood
3.2 burro Il burro: un inibitore dell'ictus
5.1 City of Gastronomy Parma City of Gastronomy, calendario delle attività e degli eventi 2018.
6.1 sicurezza alimentare Sfogliatine chips e patatine Multipack Chips richiamate dal mercato
6.2 fabbisogno idrico Piacenza - Bonifica e Iren insieme per colmare il fabbisogno idrico
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Da USDA forte calo del seme di soia.
8.1 eventi franciacorta Festival Franciacorta a Bologna – La Franciacorta si mette a nudo
9.1 POGRANDE PoGrande - Parte l'ultimo miglio della candidatura per ottenere il riconoscimento di riserva MAB Unesco
10.1 pomodoro Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

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Le degustazioni e gli abbinamenti si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly

Reggio Emilia, 12 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano conferma la propria presenza a Sol&Agrifood (stand B31), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 15 al 18 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2018.

Il Consorzio porterà in Fiera varie stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte anche in abbinamento a grandi vini. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly. L'obiettivo è porre l'accento sulla versatilità del Formaggio Parmigiano Reggiano, un prodotto che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana (Modena), Casearia F.lli Dotti di Bibbiano (RE), Caseificio Gennari Sergio e figli di Collecchio (Parma), Azienda agricola Boselli Nullo e Marcello di San Ruffino (PR), Caseificio Spadarotta di Montecchio Emilia (RE), Caseificio Ciao Latte di Noceto (PR), Cooperativa Zootecnica Bazzanese di Bazzano (BO) e Caseificio sociale Roncoscaglia di Sestola (MO).

Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo. Il Parmigiano si sposerà con il Marsala DOC di Intorcia (domenica 15 alle ore 12.00 padiglione 2 stand B31), il Lambrusco di Modena (domenica 15 ore 13.00 padiglione 1 stand D1), il Franciacorta (lunedì 16 ore 11.30 Palaexpo spazio Franciacorta), l'Aglianico del Taburno (lunedì 16 ore 13,30 e martedì 17 ore 15.00 padiglione B sala Nero a Metà), i vini toscani della Cantina Marchesi Antinori (lunedì 16 ore 15.00 spazio Repubblica, corridoio dei Signori, padiglione 11/12), i vini di Mantova (martedì 17 e mercoledì 18 dalle ore 11,30 Palaexpo, spazio Consorzio Vini mantovani) , le birre del Birrificio del Borgo (martedì 17 ore 15.00 spazio Agorà di Sol & Agrifood).

I segreti della Vigna d'Italia, consuetudini che vengono smentite dai fatti e lo studio tecnico dei vini da parte degli assaggiatori. Una giornata per comprendere ed approfondire quanto degustare un vino possa farne emergere legami indissolubili con il territorio di produzione ed i sistemi di produzione.

di L'Equilibrista - Bologna Palazzo del Re -

Dosaggio zero, pas dosè, assenza di ricolmatura, no dosage, sono solo alcune delle diciture più famose e ricercate per indicare che si parla di vini dal palato molto secco, pulito e rigorosamente vinificate con la tecnica del metodo classico, fiore all'occhiello della grande tradizione spumantistica italiana.

La giornata si apre con la tradizione ed una preziosa descrizione di una terra, la Franciacorta, che ha dato prova di grande sviluppo e che ha insegnato a fare sistema in modo pratico. Produrre qualità, è alla base della nostra cultura in Italia perché è l'unico modo che abbiamo per poterci differenziare e tracciare un solco di unicità nello sconfinato mondo della produzione di massa e della uniformità per senso di appartenenza.

L'Italia e la Franciacorta si sono posizionati dunque nella fascia alternativa del mercato, andando a scalzare dal trono alcuni Dei dell'Olimpo finora indiscussi ricercando affermazione e grande finezza nei profumi. L'evento e soprattutto la degustazioni offerta dal Consorzio di tutela del Franciacorta in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier, hanno portato consapevolezza nella ridefinizione delle potenzialità del dosaggio zero, soprattutto in zone delicate come la Franciacorta che da sempre contraddistinte per dosaggi e creatori del SATEN, oggi possono vantare prodotti più secchi perché non dosati.

Questo miracolo viene garantito dalla gestione ottimale dell'altitudine, della scelta dei terreni, della vinificazione e del passaggio in legno oppure dalla permanenza dei lieviti, tanto da caratterizzare esempi calzanti che sono stati ben descritti qui di seguito. La fortunata posizione permette poi una completa maturazione delle uve tanto da esaltarne a pieno il frutto e la persistenza gusto olfattiva.

franciacorta_3.jpegLa serata, dedicata al concetto del dosaggio zero, inizia con la cantina Vezzoli Giuseppe, che applica il metodo solo uva, portando qui un quaranta mesi sui lieviti, producendo circa 200.000 bottiglie, facendo leva sul fatto che l'aggiunta della liquer della sola uva come frutto del lavoro delle persone, oltre ad essere garanzia di qualità è anche grande distinzione.

Il naso si distingue per sentori di poca panificazione, ma buon frutto croccante, usando infatti il solo 50% per l'assemblaggio e gestendo una spiccata freschezza che emerge nonostante la scelta tecnica usata, la nota citrina svetta su tutto, anche sulla mineralità che comunque rimane abbastanza evidente. Castelveder è la seconda interpretazione descritta e qui la parte incidente è lo stile di allevamento perché a 300 mt / slm, una cantina che produce circa 80.000 bottiglie l'anno, manifesta equilibrio nonostante permanga la bella freschezza che ora si fa meno pungente perché è il risultato della scelta di posticipare la raccolta, evitando il dosaggio, che lo premia. Questo prodotto è tutto Chardonnay 100% e vendemmiato il 25 agosto, quindi esaltando la fase fenolica e quella tecnologica ma garantendo alta la freschezza e la acidità su tutto.

Monte Rossa punta invece sui suoi 36 mesi di maturazione sui lieviti, che con una produzione di 500,000 bottiglie ne decreta forse quella più produttiva. Qui c'è da stupirsi perché la nota emergente mi riporta all'ossidazione e ad una venatura acetata evidente al naso, ben accentuata ma non coperta perché solo ingentilita grazie al 44% della fase di vinificazione effettuata in legno. Il palato si chiude molto bene mantenendo una parte di vegetalità garantita dall'azione del pinot nero che ne decreta longevità e stratificazione in bocca.

Ormai il palato è ben recettivo e ha appreso la lezione che il sommelier Nicola Bonera, già ambasciatore del Franciacorta e pluripremiato relatore AIS, ha voluto impartirci. Proseguiamo quindi con la cantina Santa Lucia che ci regala una prorompente interpretazione di un 38 mesi sui lieviti di un zona molto vocata e nota. Erbusco è famosa per caratterizzare vini più carichi e strutturati, con note tostate, ricche di nuance gialle zafferano che emergono grazie alla sua dorsale morenica, profonda ed esaltante che ne forgia un vino più masticabile e lungo.

Siamo quasi in chiusura di serata e le spiegazioni iniziano a legarsi fra loro creando un preciso filo conduttore perché adeguatamente approfondite e ben documentate, tanto da far emergere che qualsiasi metodo classico può ben figurare come dosaggio zero, perché soprattutto in Franciacorta a differenze delle altre zone, questo aspetto può meglio caratterizzarsi per ottimo irraggiamento, valorizzato dal terreno con ottime componenti minerali e differentemente stratificato, adeguata ventilazione e soprattutto una completa maturazione che permette di non dosare mai.

Parlavamo di terreno, proprio come capita nella zona di Adro, dove una cantina come Colle Battista regala note ossidative che si protraggono fino all'acqua ragia , grazie a terreni morenici e quindi di grande struttura, dal frutto molto caldo e carico. L'ultima cantina poi, sceglie di concentrare la sua attenzione sulla valorizzazione della maturazione e sulla peculiarità del terreno e quindi nonostante si parli sempre della stessa tipologia di vino, la cantina Borgo La Gallinaccia, si va a caratterizzare per uno spiccato frutto secco, con esaltanti note di croissant e bignè cremoso conferendo a questa ultima interpretazione una direzione di netta distinzione rispetto alla prima cantina approcciata, testimoniando un excursus interessantissimo che adesso esalta una spiccata mineralità che va a sostituire una freschezza riscontrata solo all'inizio della serata sulle prime cantine.

La nuova direzione che hanno scelto queste cantine è testimoniata anche dai grandi player italiani che non a caso portano prodotti che stanno andando verso questa direzione. Non a caso infatti Cadelbosco sta sfruttando il surriscaldamento termico e geologico per presentare una Annamaria Clementi 2008 che definisce il vero crocevia per la cantina perché la prima annata a fare il dosaggio zero.

Grandissimo prodotto, finemente assemblato con 20 vitigni diversi fra loro e risultato di 8 anni di affinamento, regalando note di pasticceria evolute, freschezza olfattiva e grande persistenza in bocca portando questo prodotto nel futuro di una modernità che apprezza sempre di più prodotti nudi, privi di artifizi e ottimamente bilanciati.

Esperienza quella fatta a Bologna che valorizza il lavoro fatto dai vignaioli e che testimonia sempre più come i tempi stiano cambiando, perché il rialzo termico è sempre più ago della bilancia nella scelta dei prodotti e sulle vinificazioni.

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(foto gentilmente concesse dal consorzio tutela franciacorta)

Nascita Italtom, Rabboni: "Risultato importante per la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia". Precisazione sul prezzo del pomodoro: l'OI non partecipa alla trattativa.

"La nascita di Italtom, con la costituzione del primo gruppo di trasformazione del pomodoro da industria italiano, è un risultato importante per tutta la filiera del Nord Italia".
Commenta così Tiberio Rabboni, presidente dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, la notizia della piena operatività di Italtom, l'azienda che, affittando l'ex stabilimento Ferrara Food di Argenta dopo il fallimento, lavorerà 90mila tonnellate di pomodoro nel territorio ferrarese raggiungendo, come gruppo che comprende anche le piacentine Steriltom ed Emiliana Conserve, il mezzo milione di tonnellate di pomodoro trasformato, il 25% della produzione del Nord Italia.

"L'impegno profuso da Dario Squeri, ad di Steriltom, e da Gian Mario Bosoni, ad di Emiliana Conserve, le società che hanno dato vita ad Italtom – aggiunge Rabboni – è fondamentale per la ripresa dell'attività di uno stabilimento storico della filiera del Nord Italia e affinché si operi nel segno della qualità e dell'innovazione del pomodoro italiano. Guardiamo con fiducia ed entusiasmo all'investimento di 4 milioni di euro per la riqualificazione dell'impianto di Argenta e per le garanzie occupazionali".

Nel complimentarsi con tutti i soggetti protagonisti di quest'operazione l'OI precisa che, al contrario di quanto riportato nel comunicato stampa che ha annunciato la nascita della nuova società, non ha alcun ruolo in termini di determinazione del prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia, essendo la contrattazione un'attività che viene condotta autonomamente da Op-Organizzazioni di produttori ed imprese di trasformazione.

L'OI svolge funzioni di supporto all'autoregolazione e ai progetti territoriali dei componenti della filiera, ma non può per legge occuparsi della determinazione del prezzo.

Da inizio anno, in attuazione di un "Dispositivo Operativo" messo a punto dal Comando Provinciale di Parma, i militari della Guardia di Finanza hanno intensificato i controlli finalizzati di contrastare il fenomeno dell'abusivismo commerciale e della contraffazione.

Piazza Ghiaia, via Garibaldi, i borghi del centro storico ed i principali mercati rionali della provincia i luoghi maggiormente ispezionati dalla Fiamme Gialle con l'obiettivo di identificare i soggetti dediti al commercio di merce illecita e risalire la filiera della contraffazione.

Numerosi gli interventi effettuati con esito positivo.
In un caso i militari, impegnati in un'attività di appostamento nei pressi della stazione ferroviaria di Parma, individuavano un soggetto sospetto che aveva con sé un grosso borsone e che tentava di darsi a precipitosa fuga: nel corso della successiva perquisizione presso i luoghi di abitazione, erano rinvenute decine di valigie e borsoni contenenti centinaia di articoli contraffatti.

A Salsomaggiore, invece, i militari della Tenenza di Fidenza, a seguito di una segnalazione pervenuta al servizio di pubblica utilità "117", individuavano un soggetto dedito alla vendita di merce contraffatta anche tramite la creazione di un account fittizio su un famoso social network. I finanzieri, riscontrata la reale identità del proprietario di tale profilo, procedevano ad effettuare una perquisizione d'iniziativa all'interno della sua autovettura e nel suo appartamento, dove rinvenivano, occultati, numerosi capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti, già pronti per essere venduti nel loro packaging abilmente riprodotto.

Nel complesso, nel corso delle attività di controllo economico del territorio, sono stati sottoposti a sequestro quasi 1000 articoli contraffatti e denunziati alla locale Autorità Giudiziaria 7 soggetti di nazionalità senegalese e marocchina, per i reati di contraffazione e ricettazione. Sono state inoltre irrogate sanzioni amministrative nei confronti di due venditori abusivi, di origine bengalese, intercettati al mercato di piazza Ghiaia nell'intento di vendere oggettistica di vario genere, non conformi alla normativa comunitaria sulla sicurezza dei prodotti.

I beni sottoposti a sequestro sono principalmente articoli di abbigliamento, scarpe ed accessori riportanti i marchi contraffatti delle più note griffe della moda italiana e internazionale.

La contraffazione ed il commercio di prodotti non genuini ed insicuri nonché la violazione del diritto d'autore danneggiano il mercato, sottraggono opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole e spesso mettono in pericolo la salute dei consumatori

Presentato il calendario ufficiale degli eventi che si terranno nei prossimi mesi in cinque province per sostenere la candidatura di PoGrande a Riserva Mab Unesco

Parma – Al termine di due anni di intensa attività sui territori di 2 regioni (Emilia Romagna e Lombardia), 5 province (Cremona, Mantova, Reggio Emilia , Parma, Piacenza) e 64 comuni il percorso finale di lancio corale della candidatura a Riserva Mab Unesco dell'area geografica, ma soprattutto sociale, economica ed ambientale, denominata PoGrande giunge all'ultimo miglio prima delle decisioni definitive: quella ministeriale a Roma il 30 Giugno prossimo e successivamente quella Unesco a Parigi a Settembre.

I promotori della candidatura Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, Legambiente, Università degli Studi di Parma e naturalmente i numerosi comuni protagonisti del lancio (vedi allegato) si sono ritrovati per presentare le prossime tappe e gli eventi culturali che caratterizzeranno gli ultimi mesi disponibili per promuovere lo straordinario valore di questa fetta di pianura padana. Valori territoriali palesati più volte e in svariate sedi, mai però messi in rete in un progetto uniforme ed è proprio in quest'ottica di condivisione allargata che PoGrande vuole accogliere in una casa comune dall'azione propositiva tutte queste singole realtà.

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Nell'occasione del workshop di presentazione – tenutosi all'Unione Parmensi degli Industriali nei giorni scorsi – sono stati illustrati alla stampa, agli amministratori, a studiosi, stakeholder e innamorati del paesaggio del Po le iniziative che animeranno i prossimi giorni e che vedranno protagonisti proprio i territori del Po attraverso le voci narranti di chi vive, ama e crede nel progetto di valore internazionale come il riconoscimento a Riserva Mab Unesco di questo tratto di fiume, di questa comunità operosa, della cultura dei luoghi , dei paesaggi suggestivi che creano un ambiente unico ed una economia sempre più sostenibile e caratterizzata da una agricoltura avanzata rispetto ad altre aree del paese.

Nel corso della presentazione va rimarcata anche la conferma del sostegno alla causa di PoGrande da parte della Regione Emilia Romagna e dei Parchi del Ducato; anche il Collegio Europeo ha mostrato l'intenzione di dare piena adesione al progetto: segnali importanti per uno sforzo unanime.

Al workshop hanno preso la parola a rappresentanza dei soggetti operativi per ribadire il valore della candidatura: il presidente del Collegio Europeo Cesare Azzali, il presidente di Legambiente Emilia Romagna Lorenzo Frattini, il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli e alcuni degli amministratori promotori Davide Persico S.Daniele Po, Ivano Pavesi Guastalla, Pierluigi Mora Colorno, Romeo Azzali Mezzani, Wilmer Farri Boretto, Nicola Dall'Olio Regione Emilia Romagna Assessorato Agricoltura e Agostino Maggiali presidente dei Parchi del Ducato, Giuseppe Maghenzani Amici di PoGrande. Il dibattito è stato coordinato in sala dal giornalista Andrea Gavazzoli.

La prima tappa della road map che porterà alla presentazione del dossier della candidatura sarà domenica prossima, 15 aprile, presso l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR): a partire dalle ore 11 i Sindaci artefici della canditura MaB di PoGrande parteciperanno al Festival del Po "Turismo, storia, cultura, ambiente e gastronomia" per l'incontro "INSIEME per PoGrande FIUME SOSTENIBILE".

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I PROMOTORI DELLA CANDIDATURA

I COMUNI
PROVINCIA DI PIACENZA, Caledasco, Castelvetro Piacentino, Monticelli d'Ongina, Piacenza, Rottofreno, Sarmato, Villanova sull'Arda.
PROVINCIA DI CREMONA, Bonemerse, Casalmaggiore, Cingia de Botti, Cremona, Crotta d'Adda, Gerre de Caprioli, Gussola, Malagnin, Martignana di Po, Motta Baluffi, Pieve d'Olmi, San Daniele Po, Scandolara Ravara, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo.
PROVINCIA DI PARMA, Colorno, Mezzani, Polesine Zibello, Roccabianca, Sissa Trecasali.
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA, Boretto, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo.
PROVINCIA DI MANTOVA, Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Dosolo, Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Marcaria, Moglia, Motteggiana, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Pomponesco, Quingentole, Quistello, Revere, Ronco Ferraro, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Serravalle a Po, Sustinente, Suzzara, Viadana, Villa Poma.

GLI ENTI
Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Università degli Studi di Parma, Legambiente Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, Parchi del Ducato.

(In allegato il calendario degli eventi)

 

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