Giovedì, 05 Luglio 2018 06:43

Argini del PO: una priorità per il Paese

Presentati a Ferrara i risultati delle ricerche, delle verifiche tecniche e degli accurati monitoraggi svolti da Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e AIPo. Obiettivo: raddoppiare la sicurezza con interventi per adeguare le arginature a piene fluviali con tempi di ritorno di 200 anni. Confronto tra tecnici, Dipartimento della Protezione civile e Assessori regionali.

Ferrara, 4 Luglio 2018 – Un "progetto speciale" da oltre 500 milioni di euro per raddoppiare la sicurezza degli oltre mille chilometri di argini del Po, il principale corso d'acqua italiano: è la proposta emersa oggi a Ferrara dalla giornata di studio "Sistema arginale del fiume Po: progetti per la mitigazione del rischio alluvioni" svoltasi a Palazzo Roverella, in cui sono intervenuti Meuccio Berselli (Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po) e Luigi Mille (Direttore dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po). Oltre a Francesco Balocco (Assessore Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo della Regione Piemonte e Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo), Paola Gazzolo (Assessore Ambiente, difesa del suolo e protezione civile della Regione Emilia-Romagna), Pietro Foroni (Assessore al Territorio e protezione civile della Regione Lombardia), Angelo Borrelli (Capo Dipartimento della Protezione Civile).

Nel corso dell'iniziativa è stato presentato lo studio, frutto delle elaborazioni degli Uffici Tecnici dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e di AIPo, che ha esaminato dettagliatamente con le tecniche disponibili più avanzate l'intero sistema arginale (652 Km) del Po, dalla fonte del Monviso arriva fino al Delta per immettersi poi nel mare Adriatico. Un'opera pluricentenaria che da sempre ha svolto con efficacia un ruolo essenziale di difesa idraulica dei territori sottesi e che necessita costantemente di attente e puntuali cure di manutenzione e consolidamento attraverso l'impiego delle più innovative metodologie d'intervento e in tempi utili.

È ormai chiaro infatti che alcuni fenomeni come i mutamenti climatici e i relativi effetti (non completamente ponderabili nell'entità in cui si manifestano) e un'urbanizzazione progressiva – che ha gradualmente ridotto l'area fluviale e il complesso sistema di ramificazioni minori – incidano sull'equilibrio e la dinamica dei flussi, per cui si rende necessaria un'attenzione particolare per garantire la massima efficienza ed efficacia delle arginature.

Comprendere al meglio l'attuale contesto non solo è opportuno, ma può diventare uno strumento per la conservazione di questo straordinario e ricco patrimonio valoriale, economico-produttivo, culturale legato al Grande fiume.

Si tratta perciò di avviare una costante e capillare opera di sensibilizzazione su questi temi di carattere generale, strategici e collettivi, attraverso uno scambio-confronto tra i soggetti direttamente coinvolti nella gestione del Po, per arrivare a definire livelli sempre più alti di sicurezza a tutela dei territori, dei cittadini e delle attività economiche.

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GLI INTERVENTI DELLA TAVOLA ROTONDA

La seconda sessione della giornata di studio è stata aperta dal saluto del Prefetto di Ferrara Michele Campanaro e ha visto una concertazione partecipata degli enti in sinergia con le amministrazioni locali e la Protezione Civile: una tavola rotonda per giungere a soluzioni comuni per la difesa dei territori.

"I monitoraggi e le verifiche degli enti tecnici servono proprio a rendere consapevoli le comunità delle priorità dei territori – così il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Meuccio Berselli – . In questo caso la sicurezza idraulica risulta fondamentale e la pianificazione progettuale mirata diventa assolutamente strategica per le persone, per le loro attività operose, per il nostro futuro".

"Quello di oggi è un momento importante per sancire l'unita di intenti tra AIPo e Autorità di Bacino Distrettuale del fiume po – ha sottolineato Luigi Mille, Direttore di AIPo – e poiché la tematica trattata qui stamane è prioritaria siamo coscienti che vada gestita attraverso la massima collaborazione di tutti gli enti coinvolti. Auspichiamo presto la concretizzazione di nuove tecnologie per il monitoraggio e l'esplorazione di nuove tecniche per la realizzazione di arginature che resistano alla tracimazione".

"L'aggiornamento del rapporto sull'attività relativa alla messa in sicurezza infrastrutturale del fiume Po è un importante momento di confronto con gli amministratori locali per pianificare ulteriori azioni di protezione civile per la riduzione del rischio residuo – ha evidenziato Angelo Borrelli, Capo Dipartimento Protezione Civile – . Qui abbiamo la più importante opera idraulica del nostro paese, che va preservata e manutentata con programmi di intervento anche straordinari. Per essere pronti a gestire le eventuali piene ci prepariamo alla realizzazione di un sistema di allertamento moderno ed efficace per la popolazione, con strumenti innovativi e utili come il cell broadcast, che consente di allertare i cittadini in modo utile e tempestivo".

"Quello del delta del Po è un territorio che richiede una esigenza di attenzione costante e continua – ha commentato Roberta Fusari, Assessore all'Urbanistica del Comune di Ferrara – e lo vediamo soprattutto in questi ultimi anni, con l'affermarsi dei cambiamenti climatici. Per mitigare il rischio nell'area estense occorre un monitoraggio costante e una manutenzione ordinaria delle infrastrutture".

Ulteriori spunti di riflessione sono pervenuti dalle rappresentanze di amministratori regionali nel corso della seconda parte della giornata, durante una tavola rotonda.

Per l'Assessore all'Ambiente, Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo "di fronte alle conseguenze evidenti del cambiamento climatico, per rendere le comunità sempre più resilienti è fondamentale l'adeguamento delle arginature del Po, corso d'acqua strategico per la pianura padana e per tutto il Paese. L'obiettivo è raddoppiare i livelli di sicurezza perché possano rispondere anche a piene con tempi di ritorno di 200 anni. Per riuscirci serve un grande lavoro di approfondimento scientifico e conoscitivo: la Regione Emilia-Romagna è pronta a mettere a disposizione tutto il suo patrimonio conoscitivo e le migliori competenze di cui dispone, in rete con le altre Regioni, Autorità di Bacino Distrettuale, AIPo, il mondo universitario e della ricerca. Serve però che anche il Governo assuma la sicurezza delle comunità del Po come una vera priorità nazionale, stanziando le risorse necessarie per realizzare gli interventi: è fondamentale per agire in una logica di prevenzione".

Pietro Foroni, Assessore al Territorio e Protezione Civile della Regione Lombardia, ha posto l'accento su quella che rappresenta "l'importanza della messa in sicurezza del fiume Po in quei tratti dove questa non è ancora forte come in altri punti. La Regione Lombardia opera per la salvaguardia della popolazione e per la valorizzazione dei territori sottesi al Po: in chiave macroregionale crediamo infatti sia giunto il momento di porre l'asta del Po come valutazione di sviluppo di tutta l'area dal punto di vista turistico e ambientale, grazie a importanti fattori come le ciclovie e il sistema di navigazione".

Infine Francesco Balocco, Assessore ai Trasporti e alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte e Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo, ha concluso con il proprio intervento la tavola rotonda e la mattina di studio dichiarando che "questa giornata è molto importante perché ufficializza una ulteriore e più stretta collaborazione tra l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e AIPo: una questione, quella della difesa dei territori, di primo piano e che si affianca all'aspetto della valorizzazione degli stessi. Ora si apre una fase nuova anche per il Piemonte, quella della laminazione: una serie di interventi molto delicati, ma che contiamo essere risolutivi".

 

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Ultima iniziativa promossa da Vinitaly è la presenza al Summer Fancy Food Show, terminato ieri a New York in una cornice di entusiasmo e vera attesa per un manifesto dell'Italia nel Mondo, un evento che con il passare del tempo sta diventando sempre più catena del valore da esportazione dell'Italia nel Mondo. Nei primi 4 mesi del 2018. I vini Italiani nel Mondo registrano un + 4,4,% e gli Stati Uniti restano il primo mercato.

Di L'Equilibrista Verona, 03-07-2018 - Vinitaly ormai è un marchio di fabbrica, una macchina che si muove ad unisono e conquista consenso soprattutto all'estero. Ne sono prova la crescita proprio negli USA del vino italiano che registra un confortante + 4,4% con ben 544,7 milioni di euro, nonostante l'Euro al momento sia una moneta forte che limita lo sviluppo causa cambio sfavorevole, come riporta l'Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor.

Il nostro Paese e le sue eccellenze territoriali rappresentano l'interlocutore privilegiato per gli USA e tanto merito va dato anche all'attività promossa da Vinitaly che mantenendo un elevato standing di formazione e presenza, ha creato un circolo virtuoso esaltato soprattutto dai 47 Italian Wine Ambassador statunitensi, formati all'interno del programma International Academy. La rete così ben coadiuvata, rappresenta ad oggi ben 7000 Buyers accreditati che dagli USA erano già intervenuti all'ultimo Vinitaly 2018 garantendo una presenza massiva anche al Fancy Food Show, svoltosi dal 30 Giugno al 2 Luglio presso il padiglione italiano in collaborazione con ICE, Federalimentare, Cibus, Tuttofood e Vinitaly in ualità di Partners ufficiali.

Ulteriore prova di concretezza, nonché visione di lungo periodo, è stata l'iniziativa definita "The extraordinary Italian Taste" che ha permesso a Vinitaly, grazie al suo Vinitaly Wine Bar, di deliziare i Buyers sia del canale TRADE che del canale HORECA di poter degustare e conoscere ben 600 vini selezionati affiancati dalla competenza del consorzio Italiano del vino. Questo perché la leva fondamentale del mercato, soprattutto quando è complesso, è la conoscenza in senso stretto e questa criticità, Vinitaly l'ha capita molto bene e gestita, tanto da investire sulla creazione di pubblico influente che possa guidare gli appassionati ed un mercato maturo per la creazione di valore che nasce da prodotti sempre più "made in Italy" e soprattutto segno distintivo di un Vinitaly sempre più incentrato sulla qualità.

La giornata appena trascorsa ha dato lustro a tre prestigiose aree del nostro Paese, esaltando le zone del Trento Doc, Sicilia Doc e Chianti Classico perché testimoni rispettivamente di eccellenza spumantistica, innovazione e tradizione. Queste chiavi di lettura saranno utili a tradurre una direzione, quella Americana, che ad oggi rappresenta il principale mercato mondiale della domanda di vino confermando come il top consumer negli Stati Uniti sia di età compresa fra i 21 ed i 35 anni in netto contrasto rispetto a quello Europeo, che si attesta su valori ben più maturi e con capacità di spesa procapite ben diverse.

La manifestazione italiana più importante del vino italiano nel Mondo ha letteralmente reinventato i suoi confini, ricreando schemi di lavoro differenti e reimpostando da zero una diffusione che diventa tecnica e sempre più specifica per esaltare palati esigenti, orientare la scelta verso la qualità e promuovere finalmente un concetto univoco fatto di vignaioli e territori grazie alla forza di un unico messaggio.

E' iniziata la fase discendente del latte spot al quale fa eco il burro. Stabile il Grana Padano DOP mentre è in risalita il "Parmigiano"

di Virgilio Parma 2 luglio 2018 -

LATTE SPOT Inizio della discesa del latte spot. Analogamente alla curva della campagna lattiera precedente, il prezzo del latte spot inizia a retrocedere. Il latte spot nazionale ha ceduto il -1,27% collocandosi tra 39,69 e e 40,72 €/100 litri di latte. Analogamente anche il prezzo del latte intero pastorizzato estero spot, provenienza Germania retrocede e si posiziona tra 38,15-39,18 €/100 litri latte).
Ben più marcata la flessione del latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (-4% - 11,90-12,94€/100 litri).

BURRO E PANNA Dopo i Primi segnali di arretramento è iniziata la fase discendente del burro. Scende anche la Crema a uso alimentare e la Panna di centrifuga veronese. In discesa tutti i valori quotati a Milano e Verona.

Borsa di Milano 2 luglio 2018:
BURRO CEE: 5,57 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 5,82 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 3,95 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,75 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,64 €/Kg. (-)
MARGARINA Giugno 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 2 luglio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,55-2,65€/Kg. (-)

Borsa di Parma 29 giugno 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 26 giugno 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 - 3,53 €/kg.

GRANA PADANO 02/7/2018 - Nessuna variazione registrata nella 27esima settimana. I listini del Grana Padano DOP si mantengono perciò stabili alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 29/6/2018 In crescita le due maggiori stagionature del Parmigiano Reggiano che guadagnano altri 5 centesimi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,60 - 11,55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,00 - 12,30 €/Kg. (+)

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 (Grafici)

 

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ll raccolto italiano dei frumenti è entrato ormai nella fase centrale e i listini nazionali iniziano a rilevare i primi prezzi. Imprevedibilità sui mercati internazionali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 02 luglio 2018 -
Il frumento tenero a Bologna si è proposto con quotazioni inferiori rispetto alla chiusura della campagna precedente, mentre per il frumento duro, almeno per quanto concerne il Sud, ha registrato prezzi in aumento. Mais e semi di soia ancora in diminuzione.

Sui mercati internazionali l'imprevedìbilità regna sovrana, venerdì i dati USDA avrebbero dovuto essere tendere al rialzo e invece:

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Questa mattina (ore 11,45) tutto in discreto rialzo, i motivi più disparati: i dati emessi dalla Commissione Europea sulle produzioni del grano 137 milioni di ton. contro le quasi 142 dell'annata precedente; che unita al dato della Russia e Ucraina con quasi 14 milioni di tonnellate in meno, potrebbe diventare un fattore incendiario; il fatto che il mercato sia sceso quasi quanto prevede l'imposizione dei dazi; i premi aumentati in sud America ma diminuiti nel Nord.
Certo il mercato non può solo scendere e serpeggia una certa inquietudine tra gli operatori a fronte di un mercato che è già quasi sceso della quota dei dazi e all'ipotesi di sussidi agli agricoltori.

I valori odierni ruotano a 354/364 sul disponibile agosto dicembre 352/362 e per il 2019, il primo semestre 346/356 e il secondo a 335/344 partenza porti per trasformarli in un reso occorre valutare da 10 a 15/17 € tonnellata per il Nord Italia.

Indicatori internazionali 02 luglio 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1385 punti, il petrolio è a 74,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16582


@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Lunedì, 02 Luglio 2018 07:06

Avvistato un grande squalo bianco a Maiorca

Avvistato un grande squalo bianco a Maiorca, primo in 40 anni. Nel 1979 nel Salento fu catturato uno degli squali bianchi più grandi del mondo

Per la prima volta in oltre 40 anni, un grande squalo bianco è stato avvistato venerdi mentre nuotava al largo dell'isola spagnola di Maiorca. Lo ha filmato un gruppo di conservazione della fauna selvatica intorno all'arcipelago di Cabrera.

I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un avvistamento importante, perché per molti anni non ci erano riusciti. In questa occasione, hanno visto lo squalo per oltre un'ora a circa tre metri dalla barca. I grandi squali bianchi possono pesare fino a due tonnellate e arrivare a lunghezze fino a sei metri, toccando velocità di oltre 60 chilometri orari. L'ultimo avvistamento del genere alle Baleari fu di un pescatore nel 1976. Secondo un documentario del 2007, 27 grandi squali bianchi furono catturati dai pescatori intorno alle Baleari tra il 1920 e il 1976. Questo avvistamento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dimostra come reale è la presenza degli squali in tutti i mari del mondo, Mediterraneo compreso. Anzi, è proprio nel Mare Nostrum che è stato pescato l'esemplare di pescecane più grande della storia.

Malta – Il 17 Aprile 1987 un piccolo peschereccio 'aggancia' uno squalo bianco (Carcharodon carcharias). Con l'aiuto di un secondo natante, l'animale è trainato verso riva. Sezionato, dal pesce escono un delfino, una tartaruga marina e un altro squalo. Al momento della misurazione sorpresa e meraviglia: 7,14 m vale a dire quasi un metro in più di quello catturato a Castillo de Cojimar (Cuba), nel maggio del 1945 ( 6.40 metri) che ne fa il più grande esemplare mai pescato.

Lungo le coste italiane – Malta, ma anche Sicilia, Jonio e Adriatico mari dei quale i grossi "bianchi" hanno sempre incrociato le acque. Nel 1979 a Gallipoli (LE) sulla banchina del porto fa bella mostra uno squalo bianco di 6,20 metri, 20 cm in meno rispetto a quello cubano mentre, il 3 ottobre 1909, nei pressi di Rovigno (Istria, allora Impero asburgico) un peschereccio issò a bordo una bestia di 6,60 metri. Altri animali di dimensioni ragguardevoli sono stati spesso avvistati nello Stretto di Messina e nelle acque intorno a Favignana e Marettimo durante la "mattanza dei tonni". Pare infatti che l'agitazione dell'acqua, il terrore dei tonni e il sangue che scorre alla chiusura delle reti siano elementi sufficienti ad attirare grossi predatori.

I "cagnazzi" di Trieste Il record di squali cacciati nel Mediterraneo lo deterrebbe Trieste, con significative catture di Carcharodon carcharias avvenute tra il il 1872 e il 1909. Anche nel porto Adriatico, infatti, operavano tonnare e i "cagnazzi" (come usavano chiamarli i pescatori giuliani) facevano capolino nel corso della caccia al tonno.

L' ultimo avvistamento di un 'bianco' risale al 24 maggio 2018, a largo al largo all'isola turistica tunisina di Djerba a sud della Sicilia. Il video dello squalo catturato, disponibile in rete, è una suggestiva testimonianza del fascino, dell'imponenza e nel contempo della fragilità di animali sempre più vittime dell'ignoranza popolare. E' bene ricordare come queste creature siano non un pericolo, bensì una componente essenziale del millenario rapporto tra i popoli mediterranei e l'elemento marino.

(30 giugno 2018)

- nella foto lo squalo bianco catturato a Gallipoli nel 1979 -

Editoriale: - Prima l'Italia! - Lattiero caseari. STOP al latte SPOT! Formaggi DOP stazionari - Farm Run - Una spettacolare festa dello sport  - Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone -

Anno 17 - n° 26 01 luglio 2018
1.1 editoriale
Prima l'Italia!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. STOP al latte SPOT! Formaggi DOP stazionari
3.1 conflupo - progetto life Progetto LIFE "ConfluPO". Migliora Habitat e faunistica
4.1 sport e natura Farm Run - Una spettacolare festa dello sport
5.1 sicurezza alimentare Frodi alimentari e biodiversità. Se ne è discusso da "Medici" a Montecchio Emilia.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi ancora in flessione
7.1 Pizza e champagne Pizza e Champagne, che connubio! A ogni pizza il suo champagne.
8.1 spumanti C'è fermento in città!
9.1 salute e benessere Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 01 Luglio 2018 08:47

La residenza fiscale all'estero

di Mario Vacca Parma 1 luglio 2018 - L'individuazione della residenza fiscale della persona fisica è disciplinata dal nostro ordinamento giuridico con specifiche disposizioni contenute nell'art. 2, comma 2, Tuir.

Al riguardo occorre presentare la dichiarazione dei redditi in Italia se per la maggior parte del periodo di imposta ci si trova nei seguenti casi:
• La persona è iscritta nell'anagrafe della popolazione residente;
• Pur residente all'estero ha il domicilio nel territorio dello Stato, definito come sede principale degli affari e degli interessi di cui all'art. 43, comma 1, c.c.;
• Mantiene la residenza nel territorio dello Stato, identificata come dimora abituale dell'individuo , di cui all'art. 43, comma 2, c.c.

Qualora la persona fisica si trasferisca in un paradiso fiscale, l'onere di dimostrare di essere realmente stabili all'estero viene posto in capo al contribuente grazie ad una presunzione legale relativa che il legislatore ha introdotto con l'art. 1 comma 83, lettera a) l. 244/2008 del Testo Unico sulle Imposte.

In ordine all'art. 2, comma 2-bis Tuir, si considerano residenti in Italia, a meno di prova contraria, i cittadini cancellati dall'anagrafe della popolazione residente e trasferiti in Stati a fiscalità privilegiata.

Il cittadino che vuole emigrare e stabilire la propria residenza fiscale all'estero deve cancellarsi dall'anagrafe della popolazione residente del suo comune ed iscriversi all'Aire (anagrafe italiani residente all'estero). Bisogna considerare però, che quest'ultima, non basta a dimostrare l'effettivo trasferimento in altro Paese giacché Vi sono altri elementi sostanziali che l'Agenzia delle Entrate considera grazie alla circolare 304/1997 del Min.Fin., ed una tra tutte è la dimora dei propri affetti (residenza e domicilio di moglie e figli).

Precise istruzione in tema di residenza fiscale sono riportate anche nel Manuale operativo in materia di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali del C.do generale della Guardia di Finanza. Il documento chiarisce che la cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente e l'iscrizione all'Aire non costituiscono elementi determinanti per escludere il domicilio o la residenza nello Stato, giacché questi ultimo possono essere desunti con ogni mezzo di prova, anche in contrasto con quanto iscritto nei registri.

Sul tema si sono espressi gli ermellini con la sentenza n. 13114 del 21 marzo 2018 e n. 16634 depositato il 25 giugno, con la quale è stato confermato che la mera iscrizione all'Aire non è condizione sufficiente ad escludere la residenza fiscale del soggetto sul territorio italiano. Si considerano in ogni caso residenti in Italia le persone iscritte alle anagrafi della popolazione residente, in applicazione del criterio formale di cui all'art.2 del TUIR, e il trasferimento all'estero non rileva finchè non risulti la cancellazione dall'Anagrafe di un Comune italiano.

Chiamati a raccolta dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po centinaia di portatori di interesse da tutto il Nord si sono ritrovati a Parma per approfondire i temi ambientali e socio economici del bacino del Grande Fiume. Le recenti emergenze scaturite dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto pongono l'urgenza di riesaminare a riadattare in modo più flessibile, la gestione integrata quali-quantitativa e la razionale utilizzazione delle risorse idriche in particolare nelle condizioni di carenza idrica sempre più frequente. Berselli (segretario generale ADBPO): "Ecco le azioni sulla gestione idrica per mitigare i danni dalla siccità"

Parma, 29 Giugno 2018 – Camera di Commercio di Parma gremita da oltre 200 portatori d'interesse del Nord Italia (istituzioni, enti, amministrazioni, imprenditori, multiutility, consorzi di bonifica, ecc.) operanti ed insediati nel bacino del Po per confrontarsi sui deflussi ecologici e sulle aggiornate applicazioni delle stesse normative in uno scenario di strategica e fondamentale importanza sia a livello ambientale che a livello socio-economico.

Ad organizzare la giornata l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po che come obiettivo principale ha avuto l'approfondimento sulla direttiva comunitaria 2000/60.

L'Autorità di Bacino, coordinata dal neo Segretario Generale Meuccio Berselli, ha ideato una vera e propria full immersion informativa dedicata a tutti i numerosissimi stakeholder del territorio di bacino considerato pianificando due sezioni di approfondimento con differenti tematiche.

Molto nutrito il numero dei presenti che ha stipato la sala aurea della Camera di Commercio di Parma. La finalità più evidente era quella rappresentata dall' attività di informazione capillare e del coinvolgimento di tutti gli utilizzatori della risorsa idrica allo scopo di fornire lo stato attuale della situazione per l'implementazione dei deflussi ecologici nel rispetto degli obiettivi ambientali comunitari.

Creare opportunità per entrare nel dettaglio per la transizione dal Deflusso Minimo Vitale al cosiddetto Deflusso Ecologico: tenendo conto degli aggiornati contesti legislativi e delle mutate esigenze ambientali, socio-economiche del distretto con particolare attenzione agli scenari futuri legati ai cambiamenti climatici in atto.
Focus ulteriore con gli stakeholder quello sulle pratiche virtuose per la riduzione degli agenti inquinanti nelle acque, per garantire la resilienza degli stessi corpi idrici come richiesto i modo esplicito dalla Commissione Europea.

La giornata ha avuto una sessione dedicata all'ascolto dei portatori di interesse intervenuti, al fine di raccogliere tutti gli elementi più utili per la progettazione e realizzazione pianificazioni necessarie nell'area fluviale.
Una giornata tecnico scientifica dedicata ai Deflussi ecologici per il raggiungimento di standard qualitativi migliori del DMV, più vicini alle realtà territoriali considerate, con attenzione ai criteri che definiscono le priorità di intervento da perseguire attraverso una sostanziale e generale forma di riesame delle necessità singole dei corpi idrici considerati.

Le recenti emergenze scaturite dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto (trend in aumento delle temperature, diminuzione delle piogge e conseguenti e prolungati periodi di siccità) pongono ulteriori bisogni e l'urgenza di riesaminare a riadattare in modo più flessibile la gestione integrata quali-quantitativa e la razionale utilizzazione delle risorse idriche in particolare nelle condizioni di carenza idrica sempre più frequente.

"Per avviare questi percorsi – ha commentato il Segretario Generale di ADBPO Meuccio Berselli - attiveremo da subito diverse azioni: un'accurata analisi economica per gli usi idrici e servizi idrici, strumenti innovativi di ultima generazione per la valutazione costi-efficacia e costi-benefici, ambientali ed economici, una puntuale valutazione sull'impatto occupazionale e sul lavoro indotto in generale. Attraverso il fondamentale contributo del nostro staff tecnico elaboreremo le linee guida per la valutazione degli impatti economici della siccità la cui conoscenza è essenziale per operare scelte gestionali sostenibili nei frangenti di crisi idrica finalizzate ad una riduzione del danno economico. Tale azione oltre a supportare il riesame del Piano di Gestione delle acque intenderà fornire il necessario supporto all'attuazione del Piano di gestione delle siccità".

Di Guido Zaccarelli Mirandola 1 luglio 2018 - L'iceberg è l'immagine maggiormente impiegata nei libri di testo e nelle riunioni per rappresentare la dimensione immateriale della realtà che ci circonda per favorire le persone ad un approccio unitario verso un concetto, un pensiero o un fenomeno difficilmente definibile in altre modalità. Riduce l'ambiguità e favorisce il confronto dialogico abilitando il pensiero accrescitivo tra le persone. Viene impiegato per rappresentare la conoscenza, il talento emotivo, e tante altre situazioni.

Oggi l'iceberg lo impiegheremo per rappresentare la dimensione invisibile (capitale intangibile) che associata alla dimensione visibile (capitale tangibile) concorre a formare il patrimonio complessivo di una azienda. La dimensione visibile è prontamente detta nelle cose materiali che si vedono, i capannoni, gli uffici, le macchine per produrre i beni di consumo, le scrivanie, i computer.

Ad ognuna di queste voci vengono corrisposti valori economici che indicano il costo del bene. Molto più difficile è definire la dimensione invisibile, (il capitale intangibile), composta dalla struttura organizzativa, dall'innovazione, dai brevetti, dalle competenze dei singoli e dalla conoscenza. Il capitale intellettuale è una energia invisibile che si muove all'interno dell'azienda, e come la definisce Goran Roos, è un flusso che si muove su due fronti, uno di tipo strategico e l'altro di misurazione, dove il primo è attento alla creazione e all'impiego di conoscenza e il secondo alla realizzazione di strumenti atti a misurare la dimensione intangibile. La difficoltà (e il suo limite) sta proprio nell'individuare e utilizzare la stessa unità di misura per valorizzare il capitale intangibile e trasformare il valore da qualitativo in quantitativo per essere pesato in modo uniforme e replicato in altre circostanze.

La somministrazione di questionari ai dipendenti, ai quali fare corrispondere valori pesati per definire una modalità di lettura uniforme e trasporre i risultati in azioni concrete, può essere un metodo sul quale tracciare una strada da intraprendere per migliorare le strutture organizzative. Ciò che spesso si osserva nelle aziende è l'introduzione di modelli organizzativi, anche di forte cambiamento strutturale, senza che il management abbia minimamente valutato e tenuto in debita considerazione i costi associati al capitale intangibile, fattore spesso decisivo nell'affossare i bilanci di una impresa.

Non tenere conto dei riflessi e delle ricadute nel breve e medio termine, è molto grave soprattutto per l'aumento dei costi tangibili che si vengono a determinare. La prospettiva sbandierata per un futuro migliore, come la panacea di tutti i mali precedenti, che ambiscono alla rinascita di una nuova cultura del benessere personale e relazionale, privo della adeguata formazione e coinvolgimento preventivo, è l'espressione autentica del puro fallimento promosso dai lavoratori che ostacolano il cambiamento. Prima le persone vanno poste innanzi al modello organizzativo che incontreranno a breve scadenza e messi in chiaro - scuro i riflessi positivi e negativi del cambiamento prospettato, ai quali devono essere aggiunti i suggerimenti condivisi con il personale, per un atteso coinvolgimento unitario. Successivamente devono programmate sessioni di preparazione al cambiamento dove prevedere corsi di formazione per l'adozione di comportamenti e linguaggi da adottare con il nuovo modello organizzativo, la cui azione deve essere considerata per step incrementali crescenti e non come risultato di un cambiamento assoluto, che elimina tutto il passato per fare posto al presente che avanza. Infine, definire il programma, le azioni concorrenti e i tempi di attuazione, consente di limitare i danni in caso d'errore e il recupero dei disservizi qualora la ristrutturazione organizzativa non produca i frutti sperati.

La presenza di un clima aziendale positivo inoltre, favorisce il cambiamento e riduce la dimensione intangibile che diventa immediatamente disponibile sottoforma di capitale tangibile da impiegare per finanziare sviluppi futuri. Le aziende non sono dei manager; a loro è affidato il compito di governare processi e percorsi di crescita individuale e collettiva e innanzi alla percezione iniziale di un possibile errore strategico corre l'obbligo di affinare lo sbaglio o abbandonare la strada intrapresa, perché maggiore è il tempo dedicato all'attesa, più rilevante sarà il tempo da riservare a unire i cocci di una ristrutturazione che si presentava straordinaria sulla carta ma anomala nella realtà. Il capitale intangibile è una risorsa preziosa per l'impresa, da tenere sempre in considerazione, per il contenuto valoriale ed economico di cui dispone che incoraggia l'adozione di strategie di lungo corso e la promozione di progetti ambiziosi per assicurare un futuro di crescita economico e sociale a tutta la comunità aziendale.

 

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Domenica, 01 Luglio 2018 07:01

C'è fermento in città!

Se il fenomeno Spumante in Italia è riuscito a svincolarsi dall'idea di bollicine unicamente legato alle ricorrenze, è merito sicuramente alle Regioni Italiane nelle quali la tradizione della spumantizzazione cresce diventando motore principale dell'economia enologica. Franciacorta su tutte per capacità imprenditoriale, Trento per la sua grande tradizione, Alta Langa e Oltrepòpavese per vocazione.

da L'Equilibrista - Reggio Emilia 30 giugno 2018 -
Quattro aree produttive del nord dell'Appennino, che piano piano, hanno saputo
farsi conoscere ed imporsi come validissime alternative alla bollicina per antonomasia francese e che sempre più, sono divenute sinonimo di Aperitivo o di Bolla a Tutto Pasto, in ogni ordine e grado di rivendita del vino, sia a mescita che asporto.

Una rivoluzione che ha visto regioni, da sempre caratterizzati da grandi rossi o profumati bianchi, abbracciare a tutto tondo la tradizione del metodo classico e vedere una nuova vita, approntare nuovi mercati e magari clienti mai conquistati prima.

Il fenomeno ha preso forma, proiettando l'Italia nel Mondo delle bollicine, proprio dall'ingresso sul mercato della bolla Metodo Martinotti per la verità, a rifermentazione in autoclave quindi, a base principalmente di uve Glera, denominata Prosecco. I comuni Trevigiani di Valdobbiadene e Conegliano forgiano bollicine che hanno permesso ad ogni angolo del nostro Paese di apprezzare un vino da aperitivo più facile e conviviale, alla portata di tutte le tasche e adatto a tutte le occasioni ed ecco il decollo.
Il fermento è stato travolgente ed immediato, tanto che la parola "Prosecco" ha soppiantato il termine stesso di vino Spumante, creando notevole confusione nel consumatore, generando difficoltà di comprensione riguardo gli stili produttivi e le aree di derivazione.

La bellezza dello spumante italiano metodo classico invece è la sua duttilità e la multiforme fragranza che ogni calice sprigiona caratterizzando zone per zona il nostro Paese, culla indiscussa della biodiversità. Pensiamo infatti alla Sicilia che nelle terre dell'Etna sta forgiando veri e propri campioni di potenza con personalità olfattiva mai visti prima per quelle zone, oppure la Campania da sempre vocata a magnifici vini bianchi di struttura e grande sensazioni saline e minerali che si è dimostrata all'altezza di una produzione oculata che va ad esaltare l'Avellinese, il Beneventano o le zone dei Campi Flegrei solo per citarne alcuni. Ma possiamo andare in una qualsiasi Regione del Bel Paese e trovare una proposta interessante che possa solleticare anche le papille più esigenti in modo inaspettato.

Non è quindi un caso se tutti i vignaioli italiani a poco a poco abbiano deciso di sposare l'orientamento alla rifermentazione in bottiglia, dedicandosi ad una evoluzione radicale sia nel pensiero che nella tecnica. Una delle attività più complesse e altamente rischiose che ci siano è proprio quella del produttore di vino, che viene esaltata e portata ai massimi quando si decide di dedicarsi alla spumantizzazione di qualità che solitamente prevede un prodotto mai pronto prima dei canonici 24 mesi almeno, aumentando la soglia di criticità.

Da questa necessità di approfondimento, basata sulla cernita di prodotti qualitativamente ineccepibili, sul soddisfacimento della curiosità del pubblico, la voglia di fare divulgazione di cultura della rifermentazione in bottiglia e della qualità che ne deriva, è nato un locale a Reggio Emilia che prende il nome di Spumanteria Classica Italiana, che già dal nome evoca il fulcro centrale dell'impegno e del lavoro, incentrato su prodotti nazionali, da tutte le regioni d'Italia, principalmente a Metodo di elaborazione Classico, con rifermentazione in bottiglia, stile Champagne, ma rigorosamente italiani.

Anche la location, curata nel dettaglio, enfatizza lo stile classico del vino, con richiami al Liberty, quale forma d'arte pittorica espressiva, che nella sua leggerezza meglio descrive il carattere del Vino Spumante, creando quella stessa atmosfera di inizio millenovecento, quando soprattutto le Bollicine Francesi cominciavano a farsi conoscere in Europa.
La forza di questo tipo di locale è far accrescere la curiosità nel cliente che soprattutto grazie al confronto con professionisti e vignaioli, ben coadiuvati dai gestori, tutti per altro sommelier professionisti, possono trasferire conoscenza nel consumatore che cresce di livello e diventa interlocutore esperto.

La Spumanteria classica italiana permette una vera e propria esperienza sensoriale a tutto tondo, con proposte di abbinamento perfetto, così come si è assistito durante la serata appena trascorsa in compagnia di Lia e Remo Falconieri che hanno presentato la loro Cantina e descritto il vitigno Erbaluce, unico vitigno italiano per il quale il disciplinare prevede la vinificazione nelle versioni spumante, fermo e passito, eccellendo a livello nazionale in tutte e tre le tipologie
. "Gli acini assumono in autunno riflessi caldi e rosati che si fanno man mano più intensi e quasi color ambra nella parte superiore esposta al sole, in particolare nel momento in cui inizia a sorgere il sole che li colpisce obliquamente con i suoi raggi. Questa, molto probabilmente, è la ragione del suo nome che in origine era Alba Lux, ossia Luce dell'Aurora, poi trasformatosi in Erbaluce".
 La serata ha visto la degustazione di sei vini fra cui il primo MISOBOLO Erbaluce di Caluso Docg 2017, vino ricco di sensazioni floreali dal gusto deciso.

A seguire "T" 2015, da vendemmia tardiva (Novembre), certamente intenso e persistente, che precede SAN GIORGIO Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2015, forse il più storico della cantina perché prodotto dal 1951. Di gran nerbo e fine perlage poi CALLIOPE, da Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2013. Dal gusto secco ed asciutto è invece CIECK NATURE, Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2013.

A chiudere la serata è stato ALLADIUM Erbaluce di Caluso Doc Passito 2009 con un invecchiamento di 3 anni, vellutato e fresco. In abbinamento sono stati proposti 3 piatti tradizionali del Canavese, quali: trittico di frittate - asparagi, uova&cipolla, "Nodi"(uova&salame),battuta di Fassona all'Albesa e i formaggi erborinati - Blu di Morozzo, Blu del Monviso e Gorgonzola.

Esempi come questi, portano L'Italia ad esprimere metodi classici di grande valore e struttura mantenendo personalità e distinzione, soprattutto nei confronti di mostri sacri della produzione francese che non vuole aggredire ma solo proposi come raffinata alternativa perché figlia del territorio locale, espressione massima della biodiversità italiana, qualcosa che la Francia e tutto il Mondo ci invidia davvero.

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Sabato, 30 Giugno 2018 09:41

Coopservice cresce a 862 milioni di euro

IL FATTURATO DEL GRUPPO COOPSERVICE CRESCE A 862 MILIONI. LA CAPOGRUPPO A 475 MILIONI (+3,5%). AUMENTANO SOCI E OCCUPATI
• Sono circa 21 mila gli addetti impiegati nelle società del Gruppo. Occupazione a +9.4%.
• Confermato l'impegno per uno sviluppo sostenibile ed etico
• Il presidente Olivi: Siamo soddisfatti dei risultati, ma abbiamo obiettivi ambiziosi di sviluppo in Italia e all'estero per creare lavoro e garantire le migliori condizioni possibili per i nostri soci e dipendenti.

Reggio Emilia, 29 giugno 2017 – Un 2017 di crescita per il Gruppo Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi integrati, che ha chiuso l'esercizio con un valore della produzione di 862 milioni di euro, +10% rispetto al 2016 ed una significativa crescita occupazionale: +9,4%, per un totale di 20.788 addetti.

Il 2017 si è chiuso con un EBITDA di 99,8 milioni di euro (+11,2%) e un risultato netto di 6,7 milioni di euro. Cresciuto del 5,1% anche il patrimonio di gruppo che ammonta a 127,4 milioni.
Alla crescita del gruppo hanno contribuito tutte le società controllate, in particolare: Archimede Spa è passata da 44 a 70 milioni di fatturato, Gesta Spa cresciuta da 56 a 76 milioni di euro e Servizi Italia Spa, quotata in Borsa, che ha registrato un incremento dei ricavi del 6,1% attestandosi a 252,1 milioni di euro.
Positivo anche l'andamento della cooperativa capogruppo: il valore della produzione di Coopservice è stato di 475 milioni di euro (+3,5%), con un EBITDA a 20,3 milioni (+4,2%) e un risultato ante imposte di 4,8 milioni di euro. Gli occupati sono passati da 13.718 a 14.575, con una crescita del 6,3%.

"Siamo soddisfatti di questo bilancio, ancora una volta positivo in un contesto sociale, economico e di mercato tutt'altro che stabile. Siamo una grande cooperativa, che controlla società in crescita, con posizioni di leadership di mercato o impegnate nella costruzione di nuovi soggetti imprenditoriali, come è stato per Servizi Italia o Gesta Spa – commenta Roberto Olivi, presidente di Coopservice – Cresciamo sia come fatturato che come occupazione, ma non smettiamo di porci nuovi obiettivi e di lavorare per migliorarci. Nel 2018 sono già accaduti due fatti di rilievo: abbiamo approvato il piano strategico 2017-2022, che ci porterà a superare il miliardo di fatturato nel 2020, e abbiamo da poco concluso l'acquisizione di un gruppo spagnolo che opera nel soft facility, con sede a Madrid, oltre mille dipendenti e cantieri in tutta la Spagna. Lo sviluppo sui mercati esteri è uno degli assi del piano strategico su cui puntiamo, insieme all'innovazione e all'eccellenza operativa, per la creazione di valore."

In considerazione del positivo andamento economico, è stata deliberata l'assegnazione ai soci di un ristorno di 800 mila euro, in aggiunta ai 426 mila euro di rivalutazione e remunerazione delle quote sociali. Ma i benefici per i soci e i dipendenti si estendono alle numerose opportunità offerte dal sistema di welfare che include soluzioni di previdenza e di sanità integrativa, oltre ad un Fondo di Solidarietà, entrato a regime nel 2017, con una dotazione iniziale di 200 mila euro, destinato a sostenere con un aiuto concreto i soci e le loro famiglie che vivono momenti di particolare difficoltà.

In occasione del bilancio, Coopservice presenta agli stakeholder un report integrato che ai dati finanziari affianca indicatori relativi alla responsabilità sociale d'impresa e alla sostenibilità con l'intento di dimostrare la profonda relazione che esiste tra le performance economica, ambientale e sociale e la capacità dell'impresa di creare valore nel medio e nel lungo termine.

"Il nostro bilancio non è fatto solo di indicatori finanziari. Abbiamo deciso di presentare ai soci un report integrato per dare valore anche ad attività che caratterizzano il nostro modo di essere impresa cooperativa – aggiunge il presidente Olivi – Cito, tra i tanti, solo due elementi significativiti: continuiamo a creare occupazione regolare e a mettere al centro della nostra attività soci e dipendenti. Infine l'attenzione allo sviluppo sostenibile, che si sta trasformando sempre più in un vantaggio competitivo, perchè riusciamo a corrispondere alle richieste crescenti dei nostri clienti che vogliono fornitori in grado di supportarli nel raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità."

I soci di Coopservice sono 5.718 (+3,3%), in maggioranza donne e per il 14,4% di cittadinanza non italiana. Anche i dipendenti e i componenti del Cda sono in maggioranza donne. Nell'ambito delle proprie politiche di Diversity & Inclusion, Coopservice ha sostenuto progetti di promozione e supporto dell'occupazione femminile e di associazioni contro la violenza sulle donne.
L'importanza della formazione e della valorizzazione del risorse è testimoniata dai numeri della formazione. Nel 2017 sono state erogate 63.500 ore di formazione professionale, con il coinvolgimento di 10.814 addetti. Oltre la metà delle ore di formazione è stata destinata al tema della Sicurezza sul lavoro.

I bilanci di Coopservice e del Gruppo sono già passati al vaglio dei soci, nel corso di 8 assemblee territoriali, con più di 2.400 voti espressi e una partecipazione superiore del 20% rispetto all'anno precedente. L'approvazione finale avverrà il 30 giugno, nel corso dell'Assemblea Generale dei soci, in programma a Ferrara. Interverranno il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti.

 

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STOP BRACCONAGGIO: PIEMONTE, LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA E VENETO UNITE NELLA LOTTA ALLA PESCA ILLEGALE

L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha sottoscritto il protocollo d'intesa triennale per il controllo della pesca illegale nel Bacino del Fiume Po.

Il Segretario Generale Berselli: "Prosegue percorso di lotta strenua alla pesca abusiva e illegale, ringrazio l'Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli, coordinatrice della Consulta Interregionale, per il suo prezioso apporto"

Monticelli d'Ongina (PC), 29 Giugno 2018 – Sottoscritto stamane ad Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina, in provincia di Piacenza, il Protocollo di Intesa su base sperimentale triennale per la verifica, monitoraggio e controllo delle attività illegali di pesca nel bacino del Fiume Po.

Il primo accordo che risale a pochi mesi fa ed avviato con la Regione Emilia Romagna nella sede dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po a Parma, è stato replicato tra le Regioni Lombardia, Veneto e Piemonte e la stessa Emilia Romagna, le prefetture di Milano, Torino, Venezia e Bologna e naturalmente l'Autorità competente di bacino distrettuale rappresentata dal Segretario Generale Meuccio Berselli.

Il Po ha subito nel corso del tempo notevoli mutamenti, forti pressioni da parte dell'uomo e le specie ittiche autoctone ne hanno subito gravi conseguenze in particolare lo storione e l'anguilla. Inoltre si è verificato un progressivo aumento delle specie invasive aliene che hanno ulteriormente peggiorato il contesto e ridotto la presenza delle specie autoctone. Questo, unitamente alla fondamentale opera dell'apertura della infrastruttura di Isola Serafini nel piacentino e alla scala di risalita consente ora di ripopolare le specie autoctone, ma il fenomeno della pesca invasiva e del bracconaggio con modalità gravemente inquinanti hanno creato un nuovo annoso problema che le regioni rivierasche oggi hanno deciso di affrontare seriamente sia firmando un protocollo, ma soprattutto avviando le azioni concrete utili alla lotta a questa pratica illegale.

Così in proposito il Segretario Generale di AdbPo Meuccio Berselli: "Proseguiamo nel percorso di lotta strenua alla pesca abusiva e illegale, sempre al centro del coordinamento grazie anche al prezioso contributo dell'Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli, coordinatrice della Consulta Interregionale".

Una Parma che si ritrova sempre più al centro di eventi, appuntamenti con il gusto e divertenti serate a tema per esaltare abbinamenti e convivialità. Arte e Gusto è il locale che sta facendo da scenario a tutto questo e che continua a promuovere qualità, eleganza e divertimento.

da L'Equilibrista Parma, 30-06-2018 -
La serata che si è svolta il 26 Giugno presso la sala degli eventi di Arte&Gusto concludeva la rassegna dedicata ai "Vignaioli e territori s'incontrano a Tavola" che riprenderà con nuovi appuntamenti a partire dal prossimo Ottobre.

Nella proverbiale cornice dei locali di Arte & Gusto, la cultura ed il valore dell'esperienza diretta vanno di pari passo con gusto e divertimento, tanto da poter affrontare in modo interattivo e leggero una tematica affascinante come lo Champagne e l'arte della Pizza Gourmet.

Federico Graziani, sommelier professionista e lo chef di Arte&Gusto Alfonso, si sono alternati in sala quali assoluti protagonisti il primo per lo champagne presentando la Maison Boizel e l'altro come ideatore si una squisita pizza gourmet assemblata con eccellenze del nostro territorio quali: il Prosciutto di Parm Italgroup e il Parmigiano Reggiano Gennari.

Per l'apertura, Graziani ha scelto il Brut Reserve in abbinamento alla pizza fiordilatte tradizionale in aggiunta a piacere di acciughe e Parmigiano Reggiano 24 mesi. L'abbinamento ha ben equilibrato la struttura del sorso del Brut Reserve che ha sprigionato soprattutto via via che la temperatura aumentava, delicate note di tostatura e frutto giallo maturo senza perdere la bella bevibilità e brezza salina che il fiordilatte esaltava.

E' stata la volta poi del Brut Rosé che seguendo l'antico procedimento, aveva una parte di vinificazione in rosso che aggiunta alla cuvée ne esaltava la vena sanguigna del pinot nero regalando complessità e linearità di bocca. Ovviamente l'abbinamento qui era più difficile e quindi Alfonso ha proposto un riuscito e gustoso impasto bianco con bufala, pancetta stufata e crema di patate, affiancando a sorpresa l'abbinamento che qui era un Prosciutto di Parma Ital Group 36 mesi e Parmigiano Reggiano di Gennari a scaglie.

La terza proposta, dedicata alla rotondità e pienezza di bocca ha esaltato la potenza di un prodotto che sosta sui lieviti per 48 mesi e che Graziani ha tenuto giustamente sul finale per chiudere in bellezza con la proposta di Boizel. Pinot nero 100% con note di complessità ben espresse e che grazie al finissimo perlage, per nulla scontato, lasciava ricchezza ed austerità sul finale garantendo, freschezza, decisa impronta aromatica e bevibilità.

Tocco di classe e per quanto mi riguarda ben concertato per assicurare stabilità al palato, la chiusura con il sorbetto che oltre a riportare i valori dei due contendenti alla pari ha dimostrato perfetta sintonia nella gestione di cucina e cantina, quello che serve ad un locale per presentarsi al meglio alla sua clientela che pare sempre più esigente ed attenta.

Mario, Marco e Raffaele oltre a portare avanti con convinzione maniacale la gestione della sala e curato l'hospitality, hanno supervisionato e partecipato con la consueta maestria intervenendo al momento giusto lasciando il segno quando serviva senza mai andare sopra le righe, altro pregio fondamentale per chi vuole fare ristorazione davvero.

La gestione di serate come questa dimostra che l'attenzione ai particolari paga eccome, mette in risalto che chi fa qualità vince sempre e che soprattutto le cose belle lasciano il segno sempre.

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Venerdì, 29 Giugno 2018 10:33

Reti di impresa, strumento per lo sviluppo

Venerdì 6 luglio a Bologna, nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna, presentazione del Bando "POR FESR 2014-2020, Asse 1, azione 1.1.3- Contributi per Piccole e Medie Imprese costituite in Reti.

E' in programma venerdì 6 luglio (ore 10.30-13.30) a Bologna, nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna in viale Aldo Moro, 62, il seminario di presentazione del bando "POR FESR 2014-2020, Asse 1, azione 1.1.3- Contributi per Piccole e Medie Imprese costituite in Reti".

Nel corso dell'incontro, a partecipazione gratuita, organizzato da ASSINRETE in collaborazione con la Regione e Unioncamere Emilia Romagna, sarà illustrato il bando che mette a disposizione delle PMI circa 12.5 milioni di euro di fondi europei da utilizzare per progetti di sperimentazione e innovazione digitale.

Il bando mira, infatti, alla promozione dell'aggregazione in rete tra le PMI, anche attraverso il finanziamento di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative.

Il seminario costituirà, inoltre, un momento di importante riflessione sul contratto di rete, modello di aggregazione flessibile che, pur mantenendo l'autonomia delle imprese, permette un rafforzamento della collaborazione a livello industriale e commerciale e sulla figura del "Manager di Rete" nella gestione efficace e nel perseguimento degli obiettivi di business che la rete stessa si prefigge.

ASSINRETE, associazione professionale costituita ai sensi della legge 4/2013, intende rappresentare il vasto mondo delle professioni collegate al tema delle Reti d'Imprese, interloquendo con imprese ed istituzioni nella costruzione di percorsi comuni di valorizzazione ed utilizzo delle relative competenze specialistiche.

Programma

Claudio Pasini, segretario generale Unioncamere Emilia-Romagna, aprirà i lavori. Quindi Silvano Bertini, responsabile Servizio Ricerca, innovazione, energia ed economia sostenibile, Regione Emilia-Romagna illustrerà il bando.

A seguire, tavola rotonda, moderata da Maily Anna Maria Nguyen, esperto Reti di Imprese e manager di Rete d'impresa Certificato AICQ-SICEV con gli interventi di:

Paolo Fiorentino, presidente ASSINRETE

Oliviero Casale, segretario AICQ Emilia-Romagna

Viola Pingaro, presidente Rete di imprese 4TF for Treatment & Finishing

Marco Venturi, rete di imprese Operatech

Gianmarco Biagi, general manager Luxury Living Group Fendi Casa

Luana Annese, co-founder Generalavia Aerospace Techology Company

L'evento è gratuito previa registrazione inviando il relativo modulo di iscrizione: https://goo.gl/forms/Nn8d7rSOY71QMNWI2 

Informazioni: ASSINRETE - Associazione Nazionale Professionisti Reti di Imprese - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

A Bologna, lunedì 2 luglio, un incontro sul mercato tedesco. Un'iniziativa promossa da Confindustria Emilia-Romagna e dall'Unione Parmense degli industriali, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e UniCredit

Bologna, 28 giugno 2018 - Lunedì 2 luglio si terrà a Bologna l'incontro "Germania: sviluppo di opportunità d'affari per le imprese dell'Emilia-Romagna" promosso dal Confindustria Emilia-Romagna e dall'Unione Parmense Industriali, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con UniCredit, per presentare le opportunità sul mercato tedesco per le imprese della nostra regione.

La Germania è il primo Paese di destinazione delle esportazioni regionali, con un volume annuo che supera i 7 miliardi di euro, pari al 12,5% dell'intero export regionale e al 13,4% delle esportazioni nazionali dirette verso la Germania, con una crescita del +3,45%. Le imprese manifatturiere della regione esportano in Germania principalmente macchine ed apparecchi meccanici, mezzi di trasporto, alimentari, metalli e prodotti in metallo. Sono 260 le imprese dell'Emilia-Romagna che hanno investito in Germania con filiali o con partecipazioni in imprese tedesche, e 150 quelle di origine tedesca con sedi e filiali in regione.

L'incontro, che si svolgerà a partire dalle 14.30 presso Palazzo Magnani, sede UniCredit, in via Zamboni 20, è promosso dal sistema Confindustria Emilia-Romagna con capofila l'Unione Parmense degli Industriali, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, è l'occasione per presentare il Progetto regionale "German Business Opportunities for Emilia‐ Romagna Sme's", finalizzato a promuovere, per le PMI emiliano-romagnole interessate, opportunità commerciali e produttive in Germania, con particolare riferimento ai settori della meccanica e dell'alimentare, senza tuttavia escludere la partecipazione di imprese appartenenti ad altri settori aventi prodotti particolarmente interessanti per il mercato tedesco.

Il progetto mira anche a creare momenti di scambio e di informazione tra imprese italiane e tedesche, tramite incontri e visite aziendali, sui temi di Industria 4.0.

Interverranno: Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit; Ruben Sacerdoti, Responsabile Servizio Attrattività e Internazionalizzazione, Regione Emilia-Romagna; Michele Feletig, Direttore Servizi alle imprese, Informest Consulting; Antonio D'Angiò, Managing Director UniCredit International Center; Rocco Marcuccio, Responsabile Area Internazionalizzazione Confindustria Emilia-Romagna.

Informazioni e adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Prezzi in flessione. Riportiamo alcune note interessanti che stanno circolando tra gli operatori.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 giugno 2018 -
Ieri sera il mercato ha continuato a scendere, seppure in modo contenuto e non univoco:

 

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Il mercato, in questo momento (ore 9,36), è tutto in territorio positivo la volatilità è alta e i nervi degli operatori sono tesi. I pareri, le opinioni, le notizie si susseguono e a tal riguardo ne riportiamo due particolarmente significative:

"E' in essere un'altra presa di posizione del governo USA contro la Cina. Il Wall Street Journal ha riportato che sarebbero in studio norme impedire a quelle società possedute almeno al 25% da capitali cinesi di comprare compagnie impegnate in USA nella "tecnologia industriale significativa".

Se tale mossa fosse attuata vuol dire che non ci saranno ripensamenti prima del 06 luglio.

L'altra notizia che avrà peso in futuro è stata diffusa da Agricensus Brasile: "La Cina probabilmente cercherà di importare seme di soia da 68 paesi che si sono impegnati a unirsi alla sua iniziativa "One-belt-one-road" nei prossimi 15 anni, secondo un nuovo studio, in quanto il paese cerca di minimizzare l'eccessivo affidamento sulle importazioni statunitensi. Il rapporto, pubblicato martedì dal primo rapporto sullo sviluppo agricolo cinese dell'Accademia cinese delle scienze agricole (CAAS), illustra la strategia della Cina per il periodo compreso tra il 2020 e il 2035 e analizza i risultati potenziali. Il rapporto indica che la Cina darà priorità alla produzione interna di grano e riso con gli incentivi politici necessari, cercando al contempo di diversificare l'offerta di soia." Il conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti genera effetti negativi per entrambi i paesi. L'esportazione statunitense di prodotti agricoli verso la Cina declina e il benessere dei consumatori cinesi è influenzato negativamente dagli aumenti dei prezzi ", ha affermato l'accademia. Il risultato della simulazione per il periodo del 2020 e del 2035 mostra che "la tassazione bilaterale tra Stati Uniti e Cina farà sì che le esportazioni di prodotti agricoli statunitensi verso la Cina si riducano del 40%. Tra questi, l'esportazione di soia e altri prodotti diminuirà del 50% circa ". In risposta a questo scenario, la Cina spera di "rafforzare i commerci con paesi a una sola strada e aumentare l'importazione di sostituti di soia", ha affermato il CAAS. La Cina imporrà le importazioni statunitensi di semi di soia il 25% dal 6 luglio, quando uno scambio commerciale tra le due maggiori economie del mondo si trasformerà in una guerra commerciale. La Cina consuma circa un terzo di tutta la soia prodotta, mentre gli Stati Uniti producono circa la stessa quantità."

Per ora è ancora da classificarsi come nota fantasiosa ma potrebbe avere un fondo di verità.

Quindi, come al Circo, le difficoltà sono sempre più elevate e spesso si aumenta il rischio togliendo la rete.

Il mercato è sceso molto ma, se non ci saranno ripensamenti potrebbe perdere ancora dei punti, seppure è buona norma ricordare che i prezzi non sono comprimibili all'infinito, considerato che i costi di produzione esistono in tutto il globo.

Indicatori internazionali 27 giugno 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1323 punti, il petrolio è a 71,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16571


@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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HABITAT E FAUNA ITTICA DEL PO DECISAMENTE MIGLIORI GRAZIE ALLE AZIONI DEL PROGETTO LIFE CONFLUPO. L'apertura del corridoio fluviale di Isola Serafini e l'attivazione della scala di risalita dei pesci hanno contribuito in modo decisivo a centrare l'obiettivo del LIFE europeo. I dati sono ottimi e da oggi nuove strategie e azioni in campo per rendere ancora più virtuosa l'area fluviale e non solo. Al via CONFLUPOst

Piacenza, 27 Giugno 2018 – Una serie di risultati tangibili conferiscono al progetto europeo Life CONFLUPO - indicato dalla Commissione Europea tra le "best practices" nei progetti Life Natura - una solida concretezza che oggi, in tempo di bilanci, attesta la validità e l'utilità di quanto fatto a partire dal 2012 e soprattutto consegna al territorio e alle comunità che vi sono insediate diverse opportunità di ulteriore sviluppo per migliorare ulteriormente il generale contesto fluviale e non solo delle aree considerate.

Il Life si proponeva di realizzare un innovativo piano di gestione tecnico-amministrativa del corridoio fluviale del Po apportando, in corso d'opera, molteplici azioni di miglioramento volte a conservare la biodiversità, l'ittiofauna, l'habitat e le strette relazioni tra la qualità dell'acqua e la conservazione del patrimonio ittico, attraverso l'attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque e la redazione dei Piani di gestione delle acque e degli strumenti di pianificazione e programmazione regionale in materia di acqua e di pesca.
Ed è stata proprio la complessità del progetto che ha spinto i soggetti promotori ad estendere le finalità del documento iniziale coinvolgendo, nelle diverse fasi di lavoro, un maggior numero di istituzioni, enti e stakeholder per contribuire ad un coordinamento diversificato e dunque decisamente più ricco di valori. Oggi infatti si può tranquillamente parlare di CONFLUPOst – ovvero un nuovo strategico traguardo di ulteriori pratiche virtuose nate e sviluppate dall'attuazione delle azioni che hanno caratterizzato il LIFE in questi anni.

Qualche dato statistico del Grande Fiume:
Bacino idrografico: 74.000 Kmq quasi ¼ dell'intera a superficie italiana
Lunghezza dell'asta principale 652 Km
Portata media alla foce 1600 mc/secondo
60% delle acque dell'intero arco alpino italiano
Km di corsi d'acqua complessivi raccordati: 4500
Regioni interessate: Valle d'Aosta, Piemonte,
Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e
Provincia Autonoma di Trento
43 affluenti principali (22 in sinistra e 21 in destra)
24 province interessate
3200 comuni interessati

Il fiume Po e i suoi affluenti assicurano la connessione degli habitat e gli spostamenti della fauna ittica migratoria nell'intero bacino idrografico che è composta dai principali laghi e fiumi italiani.

Il fiume Po è indicatore di quel che succede nell'immediato, ma anche memoria storica dello sviluppo. Tra queste vi è la costruzione della diga di Isola Serafini negli anni '50, entrata in esercizio con l'annesso centrale idroelettrica nel 1960.

Quest'opera, posta a metà del corso del Po, ha tagliato in modo irreversibile in due parti il fiume impedendo per molte specie ittiche la risalita e limitando la smonta agli eventi di massima piena in cui le paratoie venivano alzate.
Per queste specie, la traversa di Isola Serafini ha determinato l'impossibilità di chiudere il loro ciclo biologico e quindi di riprodursi.

Per tutte le altre, una limitazione agli habitat colonizzabili.
A monte della traversa, il rallentamento della corrente determina un riscaldamento delle acque e quindi una modificazione della crescita specifica e delle relazioni interspecifiche tra i diversi stock.

Si registra comunque un ottimo potenziale biotico.

Riconnettere il fiume Po, i suoi affluenti ed i grandi laghi costituiva dunque la base di partenza ai fini della conservazione di tutte le specie native, non solo del Po, ma anche insediate nella fitta rete idrografica collegata al fiume stesso.

Questa era la principale minaccia che il progetto Life CONFLUPO ha risolto.

Ripristinare la continuità longitudinale del Fiume Po, il corso d'acqua più lungo d'Italia, con il maggior numero di affluenti naturali (almeno 140, tra cui fiumi di grande rilevanza come Ticino, Adda, Oglio, Mincio), con un valore di biodiversità ittica naturale tra le più elevate registrabili nei corsi d'acqua non solo italiani, ma anche europei (almeno 48 specie ittiche native e presenza di 33 SIC e ZPS direttamente collegati all'ecosistema fluviale).

Il ripristino della continuità è stato attuato tramite la progettazione, la realizzazione e l'attivazione della scala di risalita dei pesci adiacente alla Centrale idroelettrica di Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina (Pc), la più importante mai costruita nel nostro Paese, preso la più grande centrale idroelettrica fluente. Da febbraio 2017, le rotte migratorie della fauna ittica sono state ripristinate dal mare Adriatico fino al Lago di Lugano, anche in sinergia con opere di analogo funzionamento attuate in questi ultimi anni in Regione Lombardia sui fiumi Ticino e Tresa.

Oggi tutti coloro che hanno sostenuto il progetto possono esprimere all'unisono la loro soddisfazione: Regione Lombardia come capofila, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regione Emilia-Romagna, l'Agenzia Interregionale per il fiume PO, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, le Province di Piacenza e Rovigo, la Società Graia e Enel Green Power S.p.A., concessionario e gestore della diga di Isola Serafini.
Il budget complessivo del progetto era pari a € 7.088.476, di cui € 3.496.809 a carico del cofinanziamento comunitario, € 3.091.667 di cofinanziamento tra i partner, € 500.000 di cofinanziamento da parte di Enel Green Power.

L'apertura del corridoio ecologico sta avendo già evidenti effetti positivi in particolare per alcune specie migratrici a rischio di estinzione e protette dall'UE quali storione cobice, anguilla, cheppia, cefalo, che necessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa.

A supporto della fauna ittica locale di storione cobice del bacino del Fiume Po concorreranno anche le azioni dirette sulla specie che ne favoriranno l'incremento demografico e la conservazione nel lungo periodo.

Inoltre sono in corso interventi per il controllo delle specie invasive.
L'efficacia del progetto sarà monitorata su tutta l'area d'interesse in modo capillare, utilizzando diverse e avanzate tecniche.

E' stata infine realizzata una rete di informazione e sensibilizzazione del pubblico, anche attraverso infrastrutture dedicate alla didattica e divulgazione ambientale soprattutto in corrispondenza del passaggio per pesci previsto a Isola Serafini.

Per approfondimenti: http://www.adbpo.gov.it/it/life-conflupo 

 

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"Eppur si muove" verrebbe da dire. Nonostante i richiami, le imposizioni, la forza mediatica dei nuovi operatori, il passaparola e la dirompenza dell'esperienza diretta, la contraffazione e le frodi alimentari sono in cima ai problemi dello sviluppo della biodiversità moderna.

da L'Equilibrista - 22 Giungo 2018, Tenuta la Rampata – Montecchio Emilia -
E' stata una giornata importante quella che ha visto come scenario la Tenuta "La Rampata" di proprietà della Famiglia Medici, sia per i temi trattati che per le persone scelte ad interpretarlo.

Alla giornata si sono avvicendati Alessandra Medici che ha fatto gli onori di casa ben coadiuvata dalla Fondazione dell'Ordine dei Giornalisti che ha curato il Seminario sulla formazione che aveva come tema, proprio le frodi alimentari. La Fondazione dell'Ordine dei Giornalisti, partner della giornata, ha visto Alessandra Ferretti, consigliera dell'Associazione Stampa Reggiana, il consigliere regionale dell'ordine Giornalisti Mario Guidetti ed il presidente dell'Associazione stampa Reggiana Giuseppe Adriano Rossi, impegnati nei lavori e nello sviluppo di questo spinoso tema. Di sicuro interesse è stato l'intervento di Loris Mazzetti che, dall'alto della sua esperienza come scrittore e regista di fortunati programmi targati Enzo Biagi ed oggi dirigente RAI, ha posto l'accento sull'importanza di scindere al meglio "Fake news e verità" nell'interesse di divulgare notizie e non di stravolgerle per fini politici o sociali di dubbia finalità.

La poca propensione all'approfondimento che si sta diffondendo, ha sottolineato Mazzetti, sta portando alla formazione di una superficiale ed approssimativa opinione personale, vero e proprio limite allo sviluppo e confronto fra le Società.

Fabrizio Binacchi direttore di RAI Emilia Romagna, uno dei precursori di Linea Verde e Tgr Italia Agricoltura, ha posto l'accento sul Mondo delle campagne e come questo settore sia poco tutelato tanto da subire gravi danni economici a causa di prodotti emergenti che hanno l'obiettivo di clonare le nostre eccellenze causando soprattutto danni di immagine difficilmente reversibili. Esempi eclatanti sono stati l'olio di oliva, le farine, la passata di pomodoro, il Parmigiano Reggiano e non di meno il pesce che viene spacciato per fresco quando semplicemente decongelato ad essere affetto da alterazione, sofisticazione e contraffazione appunto.

E' stato il turno poi di Erni Bagni, direttore del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi modenesi che denuncia come molti dei Lambruschi siano copiati all'estero perché spacciati completamente per prodotti made in Reggio Emilia e Modena anche quando il sito produttivo sia all'estero. Mercati esteri dove il Lambrusco spopola da anni perché capace di incontrare gli abbinamenti e le peculiarità organolettiche di un vitigno unico al Mondo e prodotto solo nelle due province descritte.
Ha concluso i lavori l'intervento di Andrea Bezzecchi, presidente del Consorzio Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE), il quale ha ribadito come questo straordinario prodotto sia il frutto di mosto cotto esclusivo nella provincia di Reggio Emilia e Modena, che fermentato, acetificato ed in seguito invecchiato per almeno 12 anni, ne garantisce unicità assoluta. Nonostante infatti fosse questo il caso di un aceto con radici profonde, riportano già nelle Georgiche di Virgilio e portato alla ribalta internazionale alla fine del 1700 dai Duchi di Modena e Reggio, era ancora vittima di frodi e grande incertezza. Il tutto, dice Bezzecchi, è stato risolto dall'introduzione della DOP , che ha concretamente portato ordine almeno su quello che viene definito e tutelato come Aceto balsamico tradizionale di Modena (ABTM) e Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE).

L'importanza di questo passaggio è fondamentale perché si è riusciti a far passare che il prodotto "originale", concediamoci questo termine, può essere garantito solo quando viene fatto nelle esclusive provincie di Reggio Emilia o Modena grazie all'unicità delle qualità organolettiche proprie dei territori locali che ne identificano peculiarità di eccellenza assoluta.

Emergono vari spunti e certamente l'esigenza di un lavoro di concerto per contrastare un problema che formalmente abbraccia tutti i settori di un'economia italiana che lavora da sempre sulle nicchie e le fasce alte di gamma, specializzandosi in diversi campi dove quello alimentare esalta segmenti ad alto valore aggiunto e genera fatturati perché da sempre solletica comportamenti di acquisto che punta su fasce altamente remunerative del mercato, soprattutto all'estero. In questo lavoro di controllo, l'apporto delle forze dell'ordine o degli enti di controllo, a vario titolo, deve essere affiancato dalla consapevolezza e dalla formazione da farsi proprio all'estero da professionisti del settore per educare i consumatori finali, ormai clienti a tutti gli effetti, perché ad un Mondo globale risponde cliente globale. Vedo iniziative volte a far conoscere i prodotti e le eccellenze italiane, progetti mirati che con le camere di commercio e i consorzi, vadano a fare educazione ed informazione prima di fare promozione.

Prima di occuparci di avere clienti, non si deve perdere di vista la necessitò di creare una platea di attenti conoscitori.

 

Primi segnali di arretramento del burro, della crema e della panna. Stasi in casa dei formaggi DOP.

di Virgilio Parma 26 giugno 2018 -

LATTE SPOT Stop al latte spot. Si è arrestata la progressione del latte spot nazionale. Lunedi 25 giugno, ultima riunione borsistica del mese, il latte spot ha confermato i prezzi della precedente ottava che rammentiamo essere tra 40,21 e 41,24 €/100 litri di latte. Analogamente anche il prezzo del latte intero pastorizzato estero spot, provenienza Germania conferma i valori precedenti ( 39,18-40,21 €/100 litri latte).
Nessuna variazione anche per il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (12,42-13,46€/100 litri).

BURRO E PANNA Primi segnali di arretramento del prezzo del Burro dopo una sola ottava di stasi.Scende anche la Crema a uso alimentare e ben 15 centesimi è la perdita registrata dalla Panna di centrifuga veronese. Stabile a quota 3,58€/kg il burro zangolato parmense ma con un orizzonte di cedimento di altri 5 centesimi stando a guardare la borsa reggiana di martedì 26/6..

Borsa di Milano 25 giugno 2018:
BURRO CEE: 5,75 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 6,00 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 4,13 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,93 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80 €/Kg. (-)
MARGARINA Giugno 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 25 giugno 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,70-2,80€/Kg. (-)

Borsa di Parma 22 giugno 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,58 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 26 giugno 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 - 3,53 €/kg.

GRANA PADANO 25/6/2018 - Ancora nessuna variazione rilevata nella 26esima settimana. I listini del Grana Padano DOP si mantengono stabili alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 22/6/2018 La stasi dei prezzi si estende a tutte le stagionature rilevate alla borsa merci parmigiana.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,95 - 12,25 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

 (Grafici)

 

 

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di Guido Zaccarelli Mirandola 24 guigno 2018 - L'organizzazione attuale del lavoro è ancora impostata sulle legge del capo e del sottoposto. Una situazione ancestrale che inizia quando le persone sono passate dal condurre una vita nomade ad una basata sull'agricoltura, dal cacciare per vivere ad allevare per commerciare. Il dominio dell'uomo sull'altro segue la legge di chi comanda e chi ubbidisce.

Ieri, chi comandava aveva il rispetto delle posizioni altrui. Aveva memoria del passato del lavoratore. Ora molto meno. Fino a qualche tempo fa l'esperienza maturata sul campo aveva un valore personale ed aziendale che riceveva il rispetto anche come fattore di crescita professionale. Il curriculum serviva per dimostrare ciò che si era fatto e i capi ne tenevano conto nell'esprimere un giudizio complessivo ai fini della valutazione parziale e finale. Ora, molti capi hanno perso la memoria. Richiamati verso l'alto da una energia invisibile che attira tutti i corpi verso il centro dell'interesse individuale, si disinteressano del chi sei e pressano al fare per la crescita perpetua. Il giorno nel quale il budget non viene rispettato, in relazione alle annualità precedenti, allontanandosi dal trend imposto dall'impresa, ecco che il passato viene cancellato per lasciare spazio ad altre persone disposte a correre per scalare rapidamente il successo. Il tempo personale svanisce assorbito dal tempo lavoro che non concede spazio e tregua imponendo la connessione perpetua che passa da IoT H24 (Internet of Think ) ad IoM H24, ( Internet of Man ).

Chi opera in aziende che hanno sedi sparse in tutto il globo è chiamato a fasi lavorative di lungo respiro, perché quando una parte del mondo cammina l'altra riposa. La globalizzazione ha perso la memoria del giorno e della notte: c'è sempre il sole. Il turn over dei capi eleva la perdita di memoria e il passato delle persone vissuto all'insegna dell'impegno e della disponibilità crescente sfuma lasciando dietro di sé una scia di delusione che nel tempo si trasforma in frustrazione e nella perdita di ideali, franati rovinosamente a terra dal mancato riconoscimento della propria identità: ciò che conta è il successo del capo.

Le persone perdono il consenso e il disagio limita la buona volontà che spinge al disinteresse e nemmeno gli incoraggiamenti altrui sono in grado di mutare il contesto del singolo. I capi si mettono sul mercato alla ricerca di nuovi adepti ai quali consegnare l'idea di un successo assicurato, fino a quando anche loro non si troveranno nelle stesse condizioni dei loro predecessori: nulla vale di più di ciò che serve al momento.

Le persone sono considerate al pari di un ingranaggio mobile della catena di montaggio che deve dare il meglio di sé nello stesso istante nel quale emerge il bisogno al pari di un componente per realizzare un prodotto finito. Un numero x della catena y. Terminata la sua funzione la memoria di un tempo viene abbandonata al proprio destino e ai capi spetta il compito di applicare in modo perpetuo la regola: work and dont' think, you are the future.

 

 

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

All’assemblea generale a Roma presente anche una delegazione parmigiana.

Parma 26 Giugno 2018 -

Flat tax, sburocratizzazione, formazione adeguata alle reali richieste delle imprese, pagamenti dei debiti della Pa, export, prospettive dell’Unione Europea alla vigilia del rinnovo di diverse cariche, sono tra i principali temi trattati dal presidente Giorgio Merletti all’assemblea nazionale di Confartigianato che si è svolta oggi a Roma, all’Auditorium ‘La Nuvola.

Ai lavori dell’assemblea hanno assistito i delegati del sistema confederale provenienti da tutta Italia e fra questi anche una delegazione di imprenditori e dirigenti di Confartigianato Imprese Parma, accompagnati da Leonardo Cassinelli, presidente provinciale.

«Ci sono alcuni aspetti trattati oggi che mi stanno particolarmente a cuore: mi sembra sia emersa molto chiaramente la volontà dei due vice premier Salvini e Di Maio di prendere come ‘modello’ le piccole imprese e, di conseguenza togliere l’eccessiva tassazione e burocrazia che le soffoca. Se finalmente il Governo si occuperà di questo il paese svolterà – ha commentato Cassinelli - Noi speriamo solo che non siano, come è stato altre volte, solo promesse».

Il presidente nazionale Giorgio Merletti, ha proposto un contratto in sette punti a Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che lo ha accolto pienamente dichiarandosi pronto a lavorare insieme. Ecco i temi: modificare la recente normativa sugli appalti pubblici applicando concretamente lo “Small business act’, approvare le nuove tariffe Inail per abbattere il costo del lavoro, rivedere il Sistri a favore di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, promozione di tutto il made in Italy e non solo dei prodotti agricoli dell’eccellenza, applicare la stessa tassazione in tutta Europa ai giganti del web (no ai paradisi fiscali europei), ridurre gli oneri generali nelle bollette dell’energia elettrica per le imprese e, infine il più importante: “tenete sempre a modello, quando dovrete fare dei provvedimenti le pmi che sono 4.313.363 e poi eventualmente fate delle deroghe per le altre imprese che sono 24.992, non il contrario – così ha concluso Merletti”.

E' partita la schermaglia dei dazi tra USA e Cina. 25% sul valore è la percentuale che entrambi i contendenti hanno dichiarato di applicare alle rispettive liste di prodotti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 giugno 2018 -
Gli USA hanno stilato un elenco di 1.102 prodotti, pari ad un valore di 34 miliardi di dollari, che saranno sottoposti a dazi sul 25% sul valore, decorreranno dal 6 luglio mentre per 284 (pari ad un valore di 16 miliardi di dollari) i dazi verranno applicati in un secondo momento.

La Cina ha immediatamente reagito con un elenco di 545 prodotti (pari ad un valore di 34 miliardi di dollari), su cui verrà applicato un dazio del 25% sul valore, e per altri 50 prodotti (pari ad un valore di 16 miliardi) con applicazione idei dazi posticipata in un secondo momento.

Nell'elenco dei "cinesi" come previsto vi sono i semi di soia, il sorgo, la carne suina, la carne bovina, quella di pollo, prodotti caseari, succo d'arancia, frutta, pesci ecc...

Naturalmente sussiste la speranza che sopraggiungano ripensamenti entro il 6/7 oppure delle revisioni all'ultimo minuto. Per ora comunque l'atmosfera è pesante e i fondi di investimento, hanno preferito alleggerirsi su tutta la linea dando maggior peso al calo. Venerdì sera il mercato ha chiuso:

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mentre stamattina l'andamento è stato misto: comparto soya in leggero recupero, comparto cereali in leggero calo.

L'Europa deve augurarsi che la Cina non cerchi sbocchi commerciali in acquisto per i cereali nei paesi d'influenza Russa.

I primi valori di farina di soya in uscita stamattina sul mercato sono stati: farina di soya 44% 360 e proteica 370€ luglio dicembre 362/372€ e il 2019 gennaio giugno proteica a 364 e luglio dicembre proteica 346 mentre la 44 per un anno 343. partenza porti.

Sul mercato interno si segnala un sensibile calo dei cruscami i cui valori sono quindi appetibili aggirandosi sui 128-130€ sul disponibile e 135 sul luglio-dicembre. L'orzo è in preda alla problematica del peso specifico, che risulta essere molto leggero, il mais instabile in base alle voglie di vendita per fare spazio ai cereali estivi.
Per le bioenergie abbiamo disponibilità di mais bianco e di seme di girasole scondizionato. Chi fosse interessato a queste commodities può contattare Mario Boggini al +39 338 6067872.

Indicatori internazionali 18 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1445 punti, il petrolio è a 64,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15803

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Nella miriade di proclami, agevolazioni e finanziamenti che ogni anno nascono e a volte si rinnovano è facile non aver chiaro cosa è possibile detrarre dalla nostra dichiarazione dei redditi, così molto spesso la maggior parte di noi non riesce ad usufruirne. Mattia del sito condizionatoreportatile.com ci spiega come richiedere il bonus per l'acquisto di un condizionatore e come sia possibile farlo anche per acquisti fatti online (in modo da risparmiare e ottenere il bonus)

I soggetti che sostengono delle spese per opere di riqualificazione energetica hanno, pertanto, diritto a recuperare parte del costo sostenuto, grazie ad una detrazione dall'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).

Con l'arrivo dell'estate e del caldo afoso, comprare un condizionatore diventa per molti indispensabile ma molto oneroso soprattutto se si vuole acquistare un modello con una classe di consumo molto bassa, un classe A+++ per intenderci.

Attraverso il bonus condizionatori 2018 si possono acquistare i condizionatori per la propria abitazione o per l'ufficio usufruendo, a seconda dei tipi di intervento, di una detrazione IRPEF che varia dal 50% al 65% e di un'IVA agevolata al 10%.

Grazie agli incentivi quindi, comprare un buon condizionatore che consuma poco può essere davvero una spesa intelligente da affrontare.

È possibile usufruire delle detrazioni IRPEF in 2 diversi modi:

· Ecobonus: se si sostituiscono i vecchi condizionatori, la detrazione IRPEF sarà del 65%; il limite massimo di spesa detraibile sarà di 46.154€.

· Bonus mobili: per questa detrazione IRPEF, il limite massimo di spesa detraibile è 96.000€ e il rimborso del 50% sarà erogato in 10 rate.

L'IVA agevolata al 10% invece si applica solo al costo e all'installazione del condizionatore.

Usufruire della detrazione è abbastanza semplice ma è importante seguire una procedura per far sì che la nostra detrazione IRPEF vada a buon fine: all'atto dell'acquisto bisogna farsi rilasciare una regolare fattura, il bonifico deve riportare la causale con il codice fiscale dell'acquirente, la partita IVA e l'intestazione del rivenditore, insomma, per ottenere il bonus il pagamento dev'essere tracciato in modo da poter essere detratta la spesa sostenuta.

All'atto della compilazione del modello 730 agevolato o del modello Unico va integrata tutta la documentazione attestante l'acquisto del condizionatore e solo seguendo questo iter è possibile usufruire delle detrazioni fiscali.

Le agevolazioni del bonus condizionatori 2018 valgono per il 2018 e si usufruiranno per la dichiarazione di quest'anno nel 2019.

La tutela del Culatello di Zibello DOP. Azioni per la tutela della DOP. Il nuovo decreto sui prodotti di salumeria. Seminario informativo per operatori del settore -  Parma 20 giugno 2018

La tutela dei consumatori e dei produttori di un'eccellenza gastronomica come il Culatello di Zibello ha fatto registrare, il 28 giugno 2016, un importante passo avanti.

E' stato infatti pubblicato il decreto congiunto Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell'Agricoltura riguardante le modifiche al D.m. 21 settembre 2005, "concernente la disciplina della produzione e la vendita di taluni prodotti di salumeria", che sancisce le caratteristiche del "Culatello", identificandolo come un prodotto di salumeria stagionato almeno nove mesi, insaccato nella vescica e legato con spago. L'intervento normativo è andato, di fatto, a eliminare tutte quelle categorie merceologiche che per anni hanno sfruttato la parola "culatello" sulla scorta del successo del prodotto DOP, restituendo al prodotto originario le proprie caratteristiche di unicità e agevolando i consumatori nella scelta del prodotto.

Con lo scopo di informare e dare massima visibilità alla normativa, il Consorzio di tutela del culatello di Zibello DOP promuove un secondo appuntamento informativo, dopo quello realizzato a Busseto lo scorso 10 ottobre che ha visto la partecipazione di circa cento operatori specializzati.

Il seminario, dal titolo "La tutela del Culatello di Zibello DOP. Azioni per la tutela della DOP. Il nuovo decreto sui prodotti di salumeria", si svolgerà mercoledì 20 giugno a Palazzo Sanvitale a Parma e sarà aperto a tecnici e operatori del settore: sarà un'importante occasione per ricordare i termini e gli effetti del decreto e per aprire una discussione sulla tutela delle DOP.

Interverranno:
Massimo Spigaroli, Presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello
Lucio Tagliafierro, funzionario del Ministero dello Siluppo Economico presso la Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese,
Antonio Iaderosa, Direttore dell'ICQRF (ispettorato centrale della tutela e della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) Lombardia, Emilia Romagna e Marche, del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Mario Montanari, Dirigente della Regione Emilia-Romagna, Servizio Innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare.
Colonnello Pier Luigi Fedele, Comandante Gruppo Carabinieri Forestale di Parma

Modera gli interventi Sandro Piovani, giornalista della Gazzetta di Parma.

Per informazioni e accrediti: Consorzio di tutela del Culatello di Zibello, tel. 0524 99131.

Trovati quindici pesticidi vietati in quelle biologiche. Foodwatch: sessanta aziende agricole che producono uova biologiche nei Paesi Bassi hanno utilizzato una decina di pesticidi e disinfettanti non autorizzati. Si attendono i nuovi dati ufficiali delle indagini degli enti olandesi

Nuove ombre si addensano sui controlli sanitari degli allevamenti di pollame dopo lo scandalo delle uova al Fipronil diffusosi a partire dall'agosto dello scorso anno e segnalato per primo in Italia dallo "Sportello dei Diritti", quando si riteneva che fosse limitato a quelle commercializzate solo in alcuni paesi del Nord Europa. Com'è noto dopo la diffusione della notizia, decine di milioni di uova sono state distrutte e rimosse dai supermercati di tutta Europa e mezzo mondo, fino a raggiungere persino Hong Kong.

Ma questo scandalo, potrebbe essere la cosiddetta "punta dell'iceberg". Perché per Foodwatch, la nota associazione dei consumatori con base in Germania, quello del Fipronil è solo una piccola parte di un più ampio problema che riguarda gli allevamenti di uova in Europa.

L'organizzazione attiva per la tutela del "cibo sano, onesto e sicuro" ha rilasciato sabato una serie di report d'ispezione del supervisore Skal Biocontrol, ente olandese che certifica i prodotti biologici, che ha riguardato 250 allevamenti di uova biologiche, che vanno dal gennaio 2016 al febbraio 2018. Mentre i rapporti pubblicati fino all'estate scorsa stabiliscono che le aziende agricole hanno soddisfatto i requisiti biologici, nuove "ispezioni mirate" sono state condotte dallo Skal a partire dal 2017, dopo lo scandalo delle uova contaminate e la chiusura delle aziende agricole nei Paesi Bassi. È la conseguenza di queste indagini, ha rivelato l'uso di fipronil e altri prodotti vietati, afferma l'associazione.

Tra gli insetticidi o disinfettanti riscontrati vi sarebbero MenthoBoast, MiteClean, CID 20, Kilcox, VIROCID, Inciprop Extra, Kickstart, e M50Q Macrodes, il cui uso non è consentito dal Consiglio olandese per la autorizzazione di prodotti fitosanitari e biocidi.

"Sembra che le ispezioni regolari prima della crisi del fipronil siano state piuttosto superficiali", ha dichiarato la ricercatrice di Foodwatch Corinne Cornelisse, citata dall'agenzia di stampa olandese ANP. "Gli ispettori hanno fallito, sono venuti in tutte le aziende e avrebbero dovuto notarlo." L'organizzazione chiede un'audizione da parte del ministro per l'agricoltura e la qualità alimentare Carola Schouten nella camera bassa del parlamento. "Se il controllo non migliora, prevediamo un altro scandalo alimentare", ha dichiarato Foodwatch. L'autorità di controllo Skal non era disponibile sabato sera a rilasciare dichiarazioni. I risultati dell'indagine della commissione speciale sullo scandalo del fipronil nei Paesi Bassi dovrebbero essere pubblicati a fine giugno, secondo l'olandese RTL Nieuws.

In attesa di questi nuovi dati, un elemento certamente desta preoccupazione e riguarda la superficialità dei controlli precedenti all'emergere dello scandalo delle uova al fipronil, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei diritti" . Superficialità che ha consentito, nei fatti, l'utilizzo di una serie di prodotti chimici di vario tipo che, purtroppo, sono assorbiti negli alimenti che utilizzano ovoderivati e che quindi potenzialmente possono incidere sulla salute dei cittadini. È chiaro, quindi, che gli organi deputati ai controlli di tutta Europa, non si possano più permettere di abbassare la guardia ma, allo stesso tempo, la cittadinanza tutta deve conoscere gli esiti delle indagini già svolte per avere piena contezza delle sostanze sinora utilizzate negli allevamenti.

(17 giugno 2018)

Editoriale: - Ma che splendidi alleati (4) - Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot. - #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce" - Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù. - Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
SOMMARIO Anno 17 - n° 24 17 giugno 2018
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (4)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot.
3.1 sport all'aria aperta #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce"
4.1 diete speciali Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù.
5.1 salute e benessere Integratore alimentare ritirato in via precauzionale
5.2 Farm Run Le antiche Terme di Salsomaggiore e Tabiano per il terzo anno saranno al fianco della Farm Run
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'incertezza non tende a attenuarsi.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
8.1 crisi idrica Fabbisogno idrico e crisi. Nuovo summit al Consorzio di Bonifica Parmense
8.2 salute e benessere Un buon motivo per bere il caffè
9.1 BRANDS Ipsos: il Parmigiano Reggiano è il primo marchio DOP al mondo per influenza
10.1 ospitalita' sport FARM RUN #FARM RUN. L'ospitalità si chiama INC Hotels
10.2 enogastronomia Serata Stellata a Arte & Gusto di Parma
11.1 miele Sull'appennino bolognese il polo di produzione di miele più grande d'Europa,
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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Domenica, 17 Giugno 2018 15:24

Serata Stellata a Arte & Gusto di Parma

Una serata stellata con Pizza, Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e gli Champagne Boizel.

Una serata di sapori unici, con pizza, prodotti d'eccellenza e bollicine preziose. I protagonisti saranno il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e altre eccellenze del food nazionale che sposeranno gli Champagne della maison Boizel.

La serata stellata è fissata per martedi' 26 Giugno alle ore 20,30 nei locali di Arte e Gusto siti in via Emilia Est 87 a Parma, promossa dalla Food and Wine Academy, nell'ambito delle sue iniziative di carattere enogastronomico volte alla valorizzazione dei prodotti d'eccellenza.

Si procederà con un tris di pizza, esaltati dagli ingredienti d'eccellenza, tra cui sua maestà il principe dei salumi italiani, il Prosciutto di Parma, il Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, e altri prodotti d'eccellenza della tradizione italiana abbinati agli Champagne della maison Boizel.

Sarà presente in sala a spiegare gli abbinamenti Federico Graziani, gia' miglior sommelier d'Italia nel 1998, area manager di Feudi San Gregorio e produttore di vini sui versanti etnei.

SVOLGIMENTO
Lo staff dei pizzaioli di Arte e Gusto servira' tre portate a base di pizza: Fiordilatte, Ducale con Prosciutto di Parma trentasei mesi, Parmigiano Reggiano dop 36 mesi, Bianca con pancetta e crema di patate, alle tre pizze saranno abbinati tre Champagne Boizel, Brut reserve, Blanc de noirs e brut rose'.

La "Food and Wine Academy" di Parma, che vede l'adesione di numerosi esponenti del mondo enogastronomico regionale e nazionale, è nata con lo scopo di stimolare e promuovere il dibattito sui temi dell'enogastronomia a Parma, Città Creativa per la Gastronomia UNESCO.

La cena avrà valore didattico, saranno trattati i concetti di terroir e le pratiche produttive, saranno approfonditi interessanti aspetti inerenti alla sensorialità e gli abbinamenti gastronomici.

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Imprese. Sull'appennino bolognese il polo di produzione di miele più grande d'Europa, commissione Economia in visita/ foto

Il Consorzio nazionale apicoltori di Monterenzio conta oltre 600 apicoltori e lavora 3 mila tonnellate di miele l'anno. Da ogni alveare un "valore aggiunto ambientale" pari a 1.200 euro

A Monterenzio, sull'Appennino bolognese, si trova l'impresa cooperativa fra apicoltori soci, a carattere nazionale, più grande d'Italia e d'Europa, modello completo di "filiera del miele": dalla produzione in apiario alla commercializzazione del prodotto finito. È Mielizia Conapi (Consorzio nazionale apicoltori società coop agricola), una realtà economica per descrivere la quale i numeri valgono più delle parole: 248 aziende individuali o collettive, oltre 600 apicoltrici e apicoltori, con circa 90 mila alveari in tutta Italia, che nel 2017 hanno conferito 3 mila tonnellate di miele, il 50% da produzione biologica, per un fatturato di 22 milioni di euro. Con annesso centro didattico visitato ogni anno da oltre mille studenti. È qui che si è recata in visita la commissione Politiche economiche dell'Assemblea legislativa, presieduta da Luciana Serri, per toccare con mano un'eccellenza produttiva dell'Emilia-Romagna che ha anche un'importante rilevanza ambientale e didattica.

Gli apicoltori soci di Conapi– spiega Elisa Prosperi, responsabile della Qualità – lavorano secondo metodi tradizionali e consolidati, che si distinguono per l'attenzione alla salute delle api, la cura nella produzione, nella conservazione del prodotto e della sua assoluta freschezza. Il loro impegno, infatti, è quello di garantire un prodotto di alta qualità, ottenuto seguendo il rigido disciplinare contenuto nel regolamento interno che hanno sottoscritto associandosi alla cooperativa: il risultato è una ricca gamma di mieli millefiori e monoflora, oltre a prodotti apistici ricercati come polline, pappa reale e propoli.

"Negli ultimi anni – evidenzia Diego Pagani, presidente del Consorzio – abbiamo dovuto fronteggiare un drastico calo della produzione di miele. Le mutate condizioni climatiche e l'uso di sostanze chimiche in agricoltura, ortofrutticoltura e viticoltura hanno avuto pesanti conseguenze sul ciclo di vita e sulle abitudini delle api. A questo si è aggiunto un ulteriore problema: il miele è diventato il terzo prodotto alimentare più adulterato nel mondo. Per questo Conapi ha collaborato col Ministero delle politiche agricole per promuovere un deciso contrasto all'uso di pesticidi in agricoltura – la direttiva dell'Unione europea che vieta tre antibiotici è frutto di questa sinergia – e ha sottoscritto intese con le rappresentanze del mondo agricolo e dei produttori di sementi e di diserbanti, nella consapevolezza che le api sono un importante indicatore biologico della qualità dell'ambiente.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto quanto il calo della produzione abbia inciso sul prezzo del miele. Il presidente del Consorzio ha ricordato come negli ultimi 10 anni il prezzo del miele sia passato da 3 a 10 euro al chilo.

La presidente Luciana Serri, facendosi interprete dell'apprezzamento dei consiglieri per una realtà produttiva a decisiva vocazione ambientale, ha domandato se sia quantificabile anche in termini economici il beneficio dell'allevamento delle api per l'ambiente circostante. Il presidente di Conapi ha risposto che un alveare genera un valore aggiunto di 1.200 euro grazie alla fondamentale funzione di impollinazione.

 

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(Luca Govoni, foto di Francesca Mezzadri)

In molti si stanno affrettando a coniare e ipotizzare scenari innovativi da attribuire a Industria 5.0, la fase postuma dell'Industria 4.0 che vede attualmente protagonista ancora la macchina al posto dell'uomo impiegata per massimizzare la gestione organizzativa e rendere efficiente i processi produttivi.

di Guido Zaccarelli Mirandola 17 giugno 2018 - L'Industria 5.0 sarà l'era della Conoscenza Condivisa dove la persona è al centro dell'azienda e la macchina posta al lato dell'uomo, in posizione strategica, per sostenere l'innovazione di prodotto e di processo. Un cambio di paradigma e di prospettiva necessario per affrontare le sfide offerte dalla globalizzazione.

Lo scenario appena descritto, forte di una tecnologia digitale molto avanzata, ha messo alle corde molte aziende che non hanno tenuto in considerazione la necessità di disporre in tempo reale di personale formato ad operare all'interno di un mondo completamente nuovo e staccato dal precedente mondo analogico.

Un vuoto che le imprese stanno cercando di colmare con molte difficoltà. Una transizione che si doveva, e poteva prevedere, agendo sulla formazione costante delle maestranze sempre tenuta lontana dalle posizioni di ascolto, di promozione e di valorizzazione delle singole e comuni identità personali e professionali.

I cieli sono circolari e Platone li accetta come punto di riferimento oggettivo per la misura del tempo, dove tutto torna: l'uomo finalmente ritorna protagonista assoluto della nuova era cosmica dell'industria 5.0 che assorbirà in tutto, o in parte, l'industria 4.0 per delineare la nascita dell'Economia 5.0, quella che veramente proietterà l'uomo nell'Iperuranio, oltre la volta del cielo. Quando la tecnologia sarà assorbita in tutte le funzioni cardini, serviranno persone preparate e formate a condividere la conoscenza per raggiungere il fine comune.

Una svolta che le aziende tendono ancora a tenere lontano, dai propri propositi, perché immersi nell'acquisto e nell'impiego di nuove tecnologie, nella produzione e nella ricerca di persone in possesso di requisiti specifici per condurre le macchine al lavoro.

Quando riusciranno a vedere oltre il confine del proprio sguardo attuale l'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa sarà pronta a seguirli in un cammino dove le persone affronteranno con impegno il lavoro quotidiano, spinti dalla forza dell'adesione alla reciprocità che segnerà la nascita dell'Economia 5.0 uniti dalla volontà comune messa in atto dal mondo istituzionale, sociale e imprenditoriale.

L'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa è un modello di gestione organizzativa che pone la persona al centro dell'azienda. È l'innesto di una nuova cultura e senso dell'etica sociale all'interno delle organizzazioni. La creazione di luoghi di lavoro felicitanti pone le persone nella piena disponibilità di condividere la conoscenza e accrescere il valore etico ed economico dell'azienda. Si tratta di un modo d'intendere in modo differente la relazione tra le persone per incoraggiare lo scambio paritetico delle comunicazioni tra individui, dal centro alla periferia e viceversa, e sollecitare interventi di adattamento reciproco di tutti i componenti dell'organizzazione.

L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa porta con sé inumerevoli vantaggi, quali, la riduzione delle necessità di controlli e quindi dell'impiego di tempi non produttivi, la minore incidenza delle assenze ingiustificate e dei tempi morti di attività, la condivisione generalizzata delle sorti aziendali, conseguente ad una maggiore certezza del posto di lavoro e al miglioramento professionale ed economico, il feed back delle conoscenze dalla base verso l'alto, così da consentire un costante miglioramento prestazionale, l'eliminazione del turn-over motivato dalla ricerca di miglioramenti.

L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa impegnerà l'azienda anche ad adottare il Techinal Report UNI T/R 11642 da inserire nella carta dei servizi dell'azienda per promuovere il valore della persona.

L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa è pronta per salpare. Occorre un comandante disposto a condividere un progetto che parla al futuro sottoposto, come per Platone, a superare l'esame della Doxa, dove hanno senso e valore i concetti di passato, presente e futuro come l'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa. Anche per Noi tutto tornerà e sarà l'inizio di una nuova era.

 

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GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

CLASSIFICA IPSOS "THE MOST INFLUENTIAL BRANDS 2018": IL PARMIGIANO REGGIANO SI CONFERMA PRIMA DOP AL MONDO

Per i consumatori italiani, il Re dei Formaggi è il secondo brand in assoluto del panorama food, dietro Nutella. Per il target dei boomers, è il primo brand food e quinto in assoluto.

Reggio Emilia, 14 giugno 2018 - È il Parmigiano Reggiano il primo marchio DOP al mondo per influenza: è quanto emerge dalla classifica "The Most Influential Brands 2018", curata da Ipsos, società indipendente di ricerca di mercato che opera in 89 Paesi. Ogni anno Ipsos conduce une survey coinvolgendo un campione di consumatori italiani, con l'obiettivo di individuare i marchi mondiali ritenuti più affidabili, influenti e "unici". Per il Re dei Formaggi, si tratta di una conferma: anche nel 2017 il Parmigiano Reggiano era risultato il marchio più influente tra i prodotti DOP.

Scorrendo la classifica "The Most Influential Brands 2018" si scopre anche che, per i consumatori italiani, il Parmigiano Reggiano è il secondo brand del panorama food: si colloca infatti subito dopo Nutella. Inoltre, se si considera il target specifico dei boomer (persone di età compresa tra i 52 e i 70 anni: in Italia sono 15 milioni), il Parmigiano Reggiano è saldamente nella Top Ten dei brand più influenti: per l'esattezza si colloca in quinta posizione, primo marchio food in assoluto e prima DOP al mondo.

Sono due, in particolare, i fattori che contribuiscono a determinare l'influenza del Re dei Formaggi: "Trustworthy", concetto che in italiano si può rendere con fiducia (il consumatore si fida del brand, crede in quella marca e presta quindi attenzione a ciò che comunica. Inoltre, è disponibile a parlarne bene agli altri), e "Corporate Citizenship". In altre parole, al Parmigiano Reggiano si riconosce di essere molto più di un semplice prodotto: esprime e ispira una serie di valori, "giocando" quindi un ruolo attivo nella società.

Dallo studio di Ipsos emerge che, per i consumatori italiani, il Parmigiano Reggiano è una marca «di cui mi fido» (60%, a fronte di una media nazionale del 23%), «che uso abitualmente» (65%, contro una media italiana del 23%), «che mi fa sentire italiano» (65% vs 14%) e «che è responsabile per l'ambiente» (per un intervistato su quattro).

Esprime soddisfazione Riccardo Deserti, Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano: «Anche nel 2018 siamo tra i marchi mondiali più apprezzati e ci confermiamo il primo brand in assoluto tra i prodotti DOP: i consumatori italiani riconoscono - e premiamo - l'unicità del Parmigiano Reggiano, che è il frutto della sua assoluta naturalità, dell'artigianalità della lavorazione - un 'saper fare' che si tramanda da un millennio di generazione in generazione - e di un legame inscindibile con il territorio. Il tutto basato su un disciplinare di produzione che non è mai sceso a compromessi. I risultati della ricerca 'The Most Influential Brands 2018' curata da Ipsos testimoniano anche il successo delle azioni di riposizionamento del brand messe in atto dal Consorzio, proprio con l'obiettivo di far percepire ai consumatori i plus del Parmigiano Reggiano DOP. In particolare, il 2018 rappresenta un anno record per gli investimenti promozionali in pubblicità, in attività di marketing e in pubbliche relazioni, per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: il Consorzio ha programmato investimenti per 20,3 milioni di euro, 7 in più rispetto allo scorso anno».

«Un altro fattore di interesse che emerge dalla classifica di Ipsos è la percezione del Parmigiano Reggiano non come semplice prodotto bensì come stile di vita - continua dal Direttore Riccardo Deserti. È il concetto riassunto nel claim 'alimento della vita': il Re dei Formaggi, prodotto italiano, genuino, naturale e buono, accompagna il consumatore in tutti i momenti della sua giornata ed è un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico. Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport».

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«Parmigiano Reggiano rimane tra i primi del settore nel ranking, secondo brand del food, subito dopo Nutella, a conferma di quanto sia importate e solido anche nell'immaginario italiano e non solo per i mercati stranieri. Particolarmente influente per i boomers, nella cui classifica si colloca in 5° posizione. Rilevanti le dimensioni Trustworthy e Corporate Citizenship, grazie ai quali viene percepito come brand da un lato da utilizzare frequentemente e meritevole di fiducia e dall'altro capace di stimolare un senso d'appartenenza nazionale e attento all'ambiente. L'attenzione al prodotto e la forte presenza sul territorio, fanno del marchio una realtà che ha saputo meritarsi nel tempo la fiducia dei consumatori. Una fiducia che si manifesta anche attraverso la condivisione dei valori di marca» commenta Nicola Neri, AD di Ipsos.

I dati diffusi da USDA nelle scorse ore erano mediamente rialzisti. Le stime di fine raccolta in USA sono, per corn e seme di soya, più basse del previsto.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 giugno 2018
Le sorprese più grandi possono arrivare dal grano in quanto l'USDA ha condiviso e avvallato le previsioni dei cali di produzione da parte di Russia/Ucraina/Kazakistan. Infatti, la produzione di quei paesi è uscita a 123,74 milioni di tonnellate contro 127,44 dell'USDA di maggio (e i 142,22 del 2017/18). Il calo è tutto imputabile alla Russia la cui produzione è stata stimata a 68,50 contro 72 di maggio (era 85 quella del 2017/18).

Le produzioni degli altri Stati più importanti per la produzione del grano, quali Australia/Canada/Argentina, sono rimaste invariate rispetto alle previsioni di maggio, così come pure quella degli USA è rimasta praticamente invariata (49,74 contro 49,57). Alcontrario quella della UE è diminuita di 1 milione di tonnellate: 149,40 contro 150,40.

Sui semi di soia invece sorprende che l'USDA continui a non diminuire le sue stime sull'esportazione dagli USA: sono sempre l'11% in più di quelle della scorsa campagna. Forse l'USDA non ha timori sui problemi politici di USA/Cina. La produzione Argentina è stata ridotta 37 milioni di tonnellate, era 39 in maggio e 57,80 quella della campagna precedente. E' stata aumentata la produzione brasiliana a 119, era 117 in maggio e 114,10 quella della campagna precedente.
Il mercato quindi ha così chiuso in serata del 12 giugno:

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Con grande meraviglia il mercato telematico della mattinata seguente stava trattando tutto in territorio negativo. Il seme da meno 7 a meno 9 punti, (centesimi di dollaro per bushel) la farina da 2 a 3 dollari meno per tonnellata corta,(per trasformala moltiplicare per 1.1023) il mais meno 1 punto, e sorpresa il grano da meno 5 a meno 7,75 punti.

Poco da commentare sul mercato interno. Il grano è sempre in tensione, il mais segnato dalle vendite di stoccatori e produttori che devono fare spazio al grano e all'orzo (quest'ultimo non si prevede di qualità). Il calo dei cruscami potrebbe essere una occasione imperdibile.. Il calo delle farina di soya è determinato da una penuria di merce che sta per finire, e il calo della farina di soya convenzionale è principalmente sostenuto da una guerra a tre tra produttori.

Per le bioenergie nulla di nuova sotto il sole. Chi fosse interessato vi è disponibilità di mais bianco macchiato, tossinato e di seme di girasole scondizionato. Per informazioni contattare dottor Mario Boggini +39 338 606787.

Indicatori internazionali 13 giugno 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1391 punti, il petrolio è a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1732


@Pastificio.Andalini #PastificioAndalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Presenti tutti i rappresentanti tecnici delle istituzioni firmatarie del Protocollo d'Intesa del marzo scorso. Monitoraggio e soluzioni al centro dell'incontro operativo
Parma, 12 Giugno 2018 – Nuovo incontro presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense dei rappresentanti tecnici di istituzioni ed enti, ideatori e firmatari nel marzo scorso del Protocollo d'Intesa sulle Crisi Idriche volto a individuare i nuovi e mutati fabbisogni del territorio in materia di approvvigionamento di acqua e le possibili e praticabili soluzioni strategiche per contrastare la siccità.

Anche se il 2018 è iniziato meglio, sotto questo profilo, viste le precipitazioni anche nevose dell'inverno scorso, non bisogna abbassare la guardia soprattutto alla luce delle gravi crisi che si sono manifestate negli ultimi anni in particolare quella storica del 2017 che ha dimostrato quanto sia necessaria un'azione concertata da parte di chi svolge gestione e governo dei flussi. Occorre promuovere un utilizzo consapevole e virtuoso a 360° della risorsa disponibile.

Il fabbisogno idrico, anche nella nostra provincia infatti è mutato. Le criticità dovute al fenomeno della siccità si fanno pressanti a tal punto che nell'estate 2017 anche la Provincia di Parma è stata tra le prime in Italia a dichiarare lo stato straordinario di emergenza. Le precipitazioni cadute in modo violento e in tempi molto ristretti, a testimonianza di una variabilità idrologica quasi endemica, rischiano di non essere più sufficienti per soddisfare a pieno il fabbisogno idrico complessivo. Partendo da questi dati di fatto, si sono valutate le carenze manifestatesi soprattutto circa l'approvvigionamento idrico dal punto di vista agricolo, civile e industriale. Nell'occasione sono state presentate dal Consorzio della Bonifica Parmense le progettualità ideate: quattro bacini in zona Medesano, due in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, candidati a finanziamenti regionali le condotte di alimentazione e scarico di uno dei bacini di valle, la condotta di distribuzione dei restanti bacini partecipa al bando di finanziamento PSR 2014-2020. Tre bacini zona Noceto, di cui uno in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, le condotte di adduzione e distribuzione partecipano al bando di finanziamento PSR.

Per quanto concerne l'utilizzo irriguo dell'acqua a sostegno indispensabile delle produzioni tipiche del nostro territorio, si è fatta l'analisi delle disponibilità idriche attuali e si sono individuati i criteri per una valutazione più approfondita dei fabbisogni idrici futuri. Uno degli strumenti valutati nell'incontro è il SICC-Idrometro che è la base conoscitiva necessaria alla scelta delle misure di mitigazione. In un unico ambiente sono visualizzati gli impatti sul territorio della riduzione della disponibilità idrica, le possibili misure di mitigazione e i relativi effetti.
Ai primi di luglio si terrà il prossimo incontro tecnico-operativo con la presentazione di ulteriori e approfondite analisi di monitoraggio idrico frutto della ricerca interna del Consorzio e in forza delle collaborazioni con le istituzioni coinvolte, tra queste per esempio verrà illustrata una innovativa soluzione progettuale sulla Ricarica Artificiale in Falda.

Il Direttore Generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri ha coordinato il tavolo rappresentato insieme ad esperti e tecnici consortili: Davide Malvisi e Daniele Scaffi, Paolo Mignosa dell'Università degli Studi di Parma, Claudia Vezzani dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, Giovanni De Leo del Comune di Parma, Marco Tamani di Coldiretti Parma, Nicola Bassi di Emiliambiente, Valentino Piramide di Ireti, Maria Chiara Albertini dell'Unione Parmense degli Industriali e da Davide Graziani dell'Ordine degli Ingegneri di Parma.

 

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