L'uomo, originario di Sassuolo ma residente a San Felice sul Panaro, per tre anni avrebbe infierito sulla ragazzina, allora dodicenne. Ma le indagini hanno portato alla luce anche maltrattamenti sui due figli piccoli avuti dalla compagna.

SAN FELICE SUL PANARO (MO) – Una brutta storia quella che arriva da San Felice sul Panaro, dove un uomo di 37 anni, residente in paese, ma originario di Sassuolo, è stata tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Carpi per violenza sessuale su minore e maltrattamenti in famiglia.

Secondo quanto ricostruito dalle Forze dell'Ordine, l'uomo, che vive a San Felice con la compagna, i due figli avuti da lei e la figlia adolescente che la donna aveva avuto da una relazione precedente, avrebbe concentrato le sue attenzioni morbose proprio su quest'ultima. Avance e palpeggiamenti sarebbero iniziati tre anni fa, quando la ragazza aveva solo dodici anni, per poi arrivare a veri e propri rapporti sessuali.

A denunciare gli abusi è stata la stessa vittima, che ha confessato quanto era costretta a subire prima alla madre, poi al personale sanitario del Consultorio presso cui si era recata. Proprio da qui è partita la segnalazione ai Carabinieri, che hanno fatto partire le indagini, dalle quali sono emerse non solo gli abusi sessuali nei confronti dell'adolescente, ma anche episodi di violenza in famiglia e percosse nei confronti degli altri due figli minori. È scattata quindi la misura cautelare nei confronti dell'uomo, che dovrà rispondere delle sue azioni davanti al giudice.

Oggi a Parma la manifestazione per ricordare le vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera e da Avviso Pubblico. Fino a lunedì 26 marzo prosegue in regione la "Settimana della legalità" con iniziative dedicate al valore della partecipazione, l'impegno delle Istituzioni e alle azioni per contrastare il crimine organizzato. 

21 marzo 2018

Il cielo di Parma questa mattina ha assunto un colore diverso, quello della lotta alle mafie, delle bandiere di Libera. Tante le persone presenti, in gran parte ragazze e ragazzi, viva testimonianza di un impegno civile per dire no a tutte le mafie. La manifestazione, tenutasi oggi a Parma per la 23esima edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dal LIBERA Parma e da Avviso Pubblico, ha visto studenti provenire da tutta la Regione. Presenti associazioni, sindacati, istituzioni ed esponenti politici.

"Terra, solchi di verità e giustizia" è il tema dell'edizione di quest'anno che ha l'obiettivo di dare voce alle tante realtà che si occupano di antimafia sociale e legalità democratica contro il radicamento della criminalità organizzata sul territorio.

Con l'appuntamento di Parma entra nel vivo in Emilia-Romagna la "Settimana della legalità" che ha l'obiettivo di sottolineare il valore della partecipazione, l'impegno delle Istituzioni e le azioni promosse sul territorio per contrastare le attività criminali.

"Quello di oggi a Parma è un appuntamento di grande valore. La mobilitazione tante ragazze e ragazzi ogni anno è la testimonianza viva di un impegno civile di straordinaria importanza e attraverso di loro l'Emilia-Romagna ribadisce con forza il suo no a tutte le mafie. Non c'è legge o codice di contrasto alle mafie che possa avere efficacia se non si accompagna alla crescita di una cittadinanza responsabile. Per questo, la Regione dedica una parte significative delle risorse previste dal proprio Testo Unico per la legalità a questo obiettivo e in particolare a progetti rivolti agli studenti delle scuole emiliano-romagnole. Il 21 marzo il pensiero di tutti noi va alle vittime delle mafie, un giorno quindi fondamentale di un impegno che deve essere confermato ogni giorno, 365 giorni all'anno, a partire dalle scelte quotidiane, improntate a civismo e rispetto delle leggi". ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

"Nei 36 anni che ci separano dall'assassinio di Pio La Torre, figura che oggi ricordiamo insieme alle tante vittime innocenti- ha aggiunto Bonaccini- sono stati arrestati e condannati numerosi mafiosi, catturati molti dei più pericolosi latitanti, confiscati ai clan ingenti masse di patrimoni illeciti. E tuttavia, nonostante questi indiscutibili successi contro le organizzazioni criminali, la mafia come fenomeno è tutt'altro che sconfitta. Le indagini della magistratura ci dicono della progressiva espansione territoriale, anche in realtà che un tempo si pensava immuni da questa presenza. L'Emilia-Romagna, come tutto il Nord del Paese, non sfugge a questa dinamica, per questo abbiamo deciso di dotarci, primi in Italia, di un testo di legge organico di promozione della cultura della legalità e di prevenzione del crimine organizzato. Siamo convinti che anche in Emilia-Romagna azioni dirette a sviluppare la repressione della criminalità mafiosa debbano essere sempre accompagnate dall'efficienza della pubblica amministrazione, dalla scuola funzionante e da corrette regole del mercato".

Lo scorso anno la Regione ha finanziato con 732 mila euro 37 nuovi progetti per promuovere la cultura della legalità e la lotta all'infiltrazione mafiosa in Emilia-Romagna: si tratta di 37 accordi di programma in attuazione della Legge regionale 18/2016 ("Testo Unico a sostegno della cultura della legalità e per la prevenzione dei fenomeni mafiosi"). Da inizio Legislatura sono stati complessivamente cofinanziati 103 progetti per la promozione della cultura della legalità con un impegno di spesa della Regione di quasi 2 milioni di euro.

Ad oggi risultano 119 i beni immobili confiscati in Emilia-Romagna: di questi, 77 sono ancora in gestione dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alle criminalità organizzata e 22 sono già stati destinati. Dal 2011 ad oggi sono stati sottoscritti dalla Regione 16 Accordi di Programma per il riutilizzo di 12 beni immobili confiscati cofinanziati con un contributo regionale di oltre 1,2 milioni di euro.

 

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Mercoledì, 21 Marzo 2018 15:06

L'ultimo saluto all'ex Rettore Loris Borghi

Nella sede centrale dell'Università di Parma è stata aperta per due giorni la camera ardente del Professor Loris Borghi, suicidatosi il 14 marzo scorso. Molte le persone presenti nell'aula dei filosofi dell'Ateneo, per l'ultimo saluto all'ex Rettore dell'Università di Parma. Il feretro ha lasciato la camera ardente per raggiungere la Pieve di Castelnovo Monti, dove è in corso il funerale.

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Galleria Fotografica a cura di Francesca Bocchia

Personale della Squadra Volante di Modena ha denunciato in stato di libertà tre giovani di cui due minorenni di nazionalità ucraina per i reati di violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale, di porto di armi ed oggetti atti ad offendere e danneggiamento.

Modena, 21 marzo 2018

Intorno alla mezzanotte di ieri, veniva segnalato alla linea di emergenza 112 NUE da parte di un residente la presenza di tre giovani in via San Giovanni Bosco che stavano colpendo con una mazza da baseball le auto in sosta e lanciando bottiglie in strada. In particolare, avevano rotto il parabrezza di una Volkswagen Golf lì parcheggiata.

Gli agenti intervenuti, grazie anche alla descrizione fisica fornita da alcuni testimoni oculari, hanno bloccato nella vicina via Mascagni i tre malviventi, i quali alla vista della Polizia hanno tentato di disfarsi di due coltelli, un pugnale da sub e una mazza da baseball con numerose viti conficcate in modo da aumentarne il potenziale di offesa, gettandoli per terra tra le auto.

I tre ucraini hanno opposto non poca resistenza al controllo, colpendo gli operatori con pugni e testate e aizzandogli contro un cane pitbull privo di museruola, che tenevano al guinzaglio.

Da controlli effettuati sui tre giovani è risultato che due di loro sono gravati da precedenti di Polizia. La mazza, i coltelli ed il pugnale da sub sono stati sottoposti a sequestro.

La cerimonia di insediamento nell'Aula di Corte di Assise del Tribunale di Reggio Emilia alla presenza di Istituzioni e Autorità.

Presidente_del_Tribunale_Beretti_e_Presidente_del_Cons.Ordine_Avvocati_Mazza_1.jpgLa dottoressa Cristina Beretti, nuovo Presidente del Tribunale di Reggio Emilia, si è insediata ufficialmente lunedi mattina con una cerimonia sobria e molto partecipata.

Nell'Aula di Corte di Assise del Palazzo di Giustizia, il presidente della Sezione Civile Francesco Parisoli – insieme al giudice per le indagini preliminari Giovanni Ghini, al giudice del lavoro Elena Vezzosi e alla dirigente di Cancelleria Maria Pia Vetro – ha dato lettura della formula di rito di "immissione in possesso delle funzioni di presidente del Tribunale".

In aula, in un abbraccio simbolico si sono stretti alla presidente Beretti tutti i magistrati del foro reggiano e gli avvocati, guidati dal presidente del Consiglio dell'Ordine, Franco Mazza, il prefetto Maria Forte, il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, il sindaco Luca Vecchi, il presidente della Provincia Giammaria Manghi, il presidente di Unindustria Mauro Severi, insieme alle autorità militari: il colonnello Antonino Buda del Comando provinciale dei Carabinieri, il vice questore vicario Andrea Salmieri, il colonnello Roberto Piccinini del Comando provinciale della Guardia di Finanza, il comandante della Polizia Municipale Stefano Poma.

Il neo presidente Beretti, emozionata e sorpresa, si è rivolta commossa a tutti i presenti con parole di gratitudine per la calorosa testimonianza di affetto.

Nominata all'unanimità dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura il 24 gennaio scorso, la dottoressa Beretti è in forza al Palazzo di Giustizia cittadino dal 1996. Già presidente vicario dall'ottobre 2016, a seguito della nomina del dottor Francesco Maria Caruso alla guida del Tribunale di Bologna, il magistrato è il primo presidente donna del Tribunale di Reggio Emilia.

 

 

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Le abbondanti precipitazioni, anche nevose, di questo periodo – unite alle basse temperature e al transito di mezzi pesanti - hanno inevitabilmente deteriorato il manto anche di numerose strade provinciali.

La Provincia di Reggio Emilia ha già avviato una seconda tranche di interventi-tampone, dopo quelli eseguiti a fine febbraio, ma in alcuni tratti, per tutelare la sicurezza degli utenti della strada, è stato necessario abbassare i limiti di velocità. Da oggi, fino a quando le condizioni meteo non consentiranno di completare i necessari lavori di ripristino, si viaggia pertanto con limite di velocità a 50 km nei primi 2 chilometri della Sp 62R Variante Cispadana, in comune di Luzzara, e nei primi 11,3 chilometri della Sp 111 Asse di Val d'Enza (con limite dei 30 km/h nei due chilometri successivi), da Calerno di Sant'Ilario a Poviglio, passando per Campegine.

"La formazione di buche, nell'immediatezza di fenomeni atmosferici così intensi e prolungati, è purtroppo un problema che coinvolge con vari livelli di intensità tutta la rete viaria nazionale – spiega il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei – Anche oggi, non appena le condizioni meteo ce lo hanno permesso, abbiamo ripreso a lavorare per tamponare con l'asfalto a freddo i punti più critici, ma per gli interventi risolutivi, che in alcuni tratti comporteranno anche il rifacimento del manto stradale, è necessario attendere temperature più elevate e condizioni di tempo stabile e asciutto. In questa fase, per tutelare la sicurezza degli automobilisti e, soprattutto, dei motociclisti, è pertanto necessario adottare provvedimenti di limitazione della velocità ed è altrettanto fondamentale che gli utenti della strada li rispettino. Abbiamo già emesso ordinanze per l'Asse di Val d'Enza e un piccolo tratto di Variante Cispadana, dove la situazione è particolarmente problematica, e stiamo valutando la situazione di altre strade provinciali. Siamo consapevoli del disagio, e siamo impegnati a risolverlo al più presto, ma la tutela della sicurezza viene prima di tutto".

Si tratta di un 25 enne nigeriano ospite presso una cooperativa modenese. Nel corso dei controlli sono stati denunciati a piede libero per spaccio anche suoi due connazionali.

MODENA – Nei sogni dell'amministrazione comunale, il parco Novi Sad doveva essere il "salotto buono" di Modena, con un megaparcheggio interrato, il Novi Park, dove chi arriva per recarsi nel centro storico dovrebbe lasciare l'auto, un parco archeologico in superficie ad attrarre visitatori e turisti.

Peccato che, oggi, tra le vestigia romane non bazzichino che spacciatori e il parcheggio è assai poco frequentato, proprio per la paura da parte dei modenesi e non solo, di essere aggrediti e rapinati dai soggetti poco raccomandabili che hanno fatto del Novi Sad un mercato della droga a cielo aperto. E questo nonostante i controlli, ormai quotidiani, da parte delle Forze dell'Ordine, che portano all'identificazione di pusher e clienti, spesso studenti minorenni delle vicine scuole superiori, e al sequestro di modiche quantità di droga. Perché si sa, gli spacciatori la legge la conoscono bene e sono bene attenti a non farsi trovare addosso più di quanto consentito per il cosiddetto "uso personale". Ecco perché, per questi soggetti, la burocrazia che segue l'identificazione e le eventuali denunce vengono percepiti solo come piccoli "fastidi" che non vanno a inficiare più di tanto la loro attività.

A qualcuno, tuttavia, queste furbizie dovevano ancora essere spiegate. È il caso di un 25 enne nigeriano, richiedente asilo e ospitato presso una cooperativa della città, che ieri è stato tratto in arresto durante uno dei controlli di rito da parte dei Carabinieri. Addosso, infatti, gli sono stati trovati 2,4 grammi di eroina e 1,5 di cocaina, ben oltre "l'uso personale, oltre a 30 euro in contanti e due telefoni cellulari.

Nel corso della giornata di controlli, sono stati identificati e denunciati a piede libero altri due nigeriani di 23 e 29 anni, con pochi grammi di marijuana e di eroina, non sufficienti a fare scattare l'arresto.

Rientrato a metà dicembre dall'ultima missione sulla stazione orbitante, Paolo Nespoli è la testimonianza che volere è potere e i sogni possono diventare realtà.

Di Lamberto Colla

Parma 20 marzo 2018 -

Nel 2007 la prima missione sullo Shuttle Discovery e poi nel 2010, nel 2015 e infine nel 2017 "AstroPaolo" è stato ospite della Stazione Spaziale Orbitante (ISS), quello straordinario "laboratorio" di ricerca che da 400 chilometri sopra le nostre teste osserva lo spazio, controlla i fenomeni terrestri e conduce dai 200 ai 300 esperimenti per ogni turno di permanenza.

Sin da bambino, ha confidato Paolo Nespoli, ospite dell'Università di Parma, sognava di fare l'astronauta e grazie la caparbietà, determinazione e studio il sogno si è avverato e all'età di sessant'anni ha partecipato alla sua terza missione spaziale, restando per 139 giorni all'interno dell'ISS come "gruista spaziale", ovvero addetto al braccio meccanico esterno, come "cavia" e come scienziato partecipando all'attività di ricerca programmata dall'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dall'ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

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Ai molti studenti delle scuole superiori, presenti al Centro Polifunzionale del Campus universitario, Paolo Nespoli ha dimostrato come il proprio futuro lo si possa costruire trasformando così i propri sogni in realtà.

Paolo Nespoli è intervenuto in Ateneo grazie alla collaborazione del fumettista di Parma Leo Ortolani con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e ESA (European Space Agency), dalla quale è nato il volume a fumetti C'è Spazio per Tutti (Panini comics 2017) dedicato alla vita sulla Stazione Spaziale Internazionale e alla storia dell'uomo nello spazio. C'è Spazio per Tutti, che ha per protagonista Rat-Man, il topo-supereroe creato da Leo Ortolani, è stato portato nello spazio proprio da Paolo Nespoli, che l'ha mostrato in un video dalla Stazione spaziale Internazionale. È stato il primo fumetto a raggiungere lo spazio.

E Ortolani stesso è un altro testimone della passione che si trasforma in esperienza d'eccellenza così come per Tommaso Ghidini, anch'egli intervenuto a illustrare i progressi della ricerca per arrivare a costruire una base lunare per poi affrontare la "bonifica" di Marte per rendere fattibile la sua colonizzazione. Partito dall'ateneo di Parma, dove si è laureato in facoltà Ingegneria, oggi Ghidini si trova a dirigere la Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali di ESA che sta sperimentando, ad esempio, la costruzione della base lunare attraverso l'utilizzo di stampanti 3D e la ricostruzione di organi umani (pelle, reni, ossa ecc...), perfetta replica funzionante dei pionieri che si avventureranno nello spazio per posizionare la prima pietra della civiltà terrestre su Marte.

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Grande successo quindi ieri mattina all'Auditorium del Campus Scienze e Tecnologie dell'Università di Parma per "Spazio all'ingegno". A raccontare delle esperienze "spaziali", oltre a Tommaso Ghidini e Paolo Nespoli, è intervenuto anche Claudio Sollazzo, Mission Manager VITA, di ASI -Agenzia Spaziale Italiana che ha raccontato della "difficoltà" di vivere nello spazio e quindi della organizzazione e programmazione che da terra occorre predisporre per assistere gli equipaggi in missione spaziale.

La mattinata è stata aperta dalla Pro Rettrice alla Didattica e servizi agli studenti Sara Rainieri e da Annamaria Cucinotta, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura; il Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei ha invece introdotto l'intervento di Paolo Nespoli.

 

Foto di Francesca Bocchia

VIDEO: https://youtu.be/vrOWlAQrqkc 

 

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La famiglia di un imprenditore di Cognento si è vista sottrarre nella notte venti galline, il gallo e persino tutte le uova. Si pensa a un furto su commissione.

COGNENTO (MO) –

Un tempo dare del "rubagalline" a qualcuno equivaleva a dargli del ladro fallito o del "morto di fame". Il furto di polli, infatti, veniva fatto per necessità, per sfamare se stessi o la famiglia. È divenuto poi proverbiale per etichettare chi non è proprio un Arsenio Lupin. I tempi, tuttavia, cambiano, così come i ladri e i loro bersagli. Come le galline, un tempo molto comuni, mentre oggi considerate un bene di lusso, soprattutto se selezionate, allevate a terra e nutrite con mangimi di qualità eccellente.

Così, la famiglia di un imprenditore di Cognento, la scorsa notte si è vista portare via...l'intero pollaio. Il bilancio parla di venti galline, un gallo e persino le uova. I malviventi si sono introdotti nel cortile dopo aver tagliato con dei tronchesi la rete di recinzione e creando una porticina. Poi hanno avuto facile accesso alla casetta di legno adibita a pollaio, dove erano ricoverati per la notte le galline, il gallo e le uova.

Tanta amarezza da parte dei proprietari, che anni fa si sono trasferiti a Cognento, in campagna, coltivando un orto e allevando le galline "come si faceva una volta", per avere la soddisfazione di cibarsi dei frutti della propria fatica. Trattandosi di polli "di razza" e allevati con tutte le attenzioni possibili, non si esclude l'ipotesi di un furto su commissione.

La minorenne frequenta la scuola media a Carpi (MO) e da mesi veniva ignorata dai compagni perché ritenuta "colpevole" di non fare copiare i compiti.

CARPI (MO) - Era la più brava della classe, ma si si rifiutava di fare copiare i compiti a chi, magari di studiare e impegnarsi non ne aveva proprio voglia. Così una ragazzina minorenne  che frequenta una scuola media di Carpi è stata presa di mira prima dal gruppetto a cui non aveva passato la verifica, poi anche dal resto della classe. Una forma di bullismo subdolo che, sebbene non fosse fatto di umiliazioni, insulti o botte, ha portato la vittima a sentirsi sempre più esclusa.

La "tattica" messa in atto dai compagni rancorosi, infatti, consisteva nell'ignorarla completamente, facendo finta che la ragazzina non esistesse e guardandosi bene dal coinvolgerla in qualsiasi attività. Con il passare del tempo, la situazione per la minorenne è diventata sempre più insostenibile, al punto che la giovane ha pensato che l'unica soluzione per uscire dalla situazione fosse farla finita.

Si è quindi seduta sul davanzale di una finestra di casa sua, con le gambe a penzoloni nel vuoto ed è rimasta lì, indecisa sul da farsi. Proprio i suoi attimi di esitazione hanno consentito a un automobilista di passaggio di notare nel buio una strana figura. Pur non riuscendo a capire che cosa stesse facendo quella persona seduta sul davanzale, per precauzione e senso civico ha chiamato il 112. I carabinieri sono quindi accorsi sul posto. Resisi conto della situazione, hanno chiamato un'altra squadra in auto. Così, mentre due di loro monitoravano la minorenne dall'esterno, gli altri due si sono piano piano introdotti nell'appartamento e l'hanno afferrata per la cintola prima che potesse commettere una sciocchezza.

La ragazzina ha poi avuto modo di spiegare il suo disagio ed è stata adeguatamente supportata per comprendere che non era lei a essere "sbagliata", ma chi ha assunto nei suoi confronti un comportamento riprovevole che poteva avere conseguenze tragiche.

Primo incontro ToyssimiLab all'Ospedale dei Bambini di Parma. Il progetto porta il gioco creativo all'interno di ospedali, scuole, associazioni e case famiglia con laboratori che stimolano la creatività e la fantasia dei più piccoli.

Di Sara Bondani

Corda, legnetti, colla, tappi di plastica, scarti di produzione: grazie al progetto Toyssimi, qualsiasi materiale è utile e riutilizzabile per creare un gioco stupendo, basta usare la fantasia.

"Ci siamo divertiti moltissimo. In quelle due ore dimentichi ogni problema, ogni ansia, ogni preoccupazione per realizzare insieme ad un bambino qualcosa di unico", - con queste parole Luisella Cincidda, ci racconta il primo appuntamento di ToyssimiLab, tenutosi mercoledì scorso, presso l'Ospedale dei Bambini di Parma. Un pomeriggio di svago e divertimento per i piccoli pazienti del Maggiore, capace di regalare serenità e gioia anche a chi vi prende parte mettendosi a disposizione dei bambini.

Il progetto, nato dalla collaborazione fra la Scuola Tam Tam di Milano e ilVespaio, dopo aver raggiunto numerose città italiane è finalmente sbarcato anche a Parma, grazie all'impegno di Cinzia Munari e dell'associazione Giocamico, che opera da anni all'interno dell'Ospedale Maggiore.
Un'iniziativa che porta all'interno di strutture ospedaliere, scuole, associazioni e case famiglia, dei laboratori che stimolano la creatività e la fantasia dei più piccoli, per creare un gioco con i più disparati materiali di recupero creativo.

Il primo appuntamento ha visto la partecipazione di Luisella, stilista e titolare dell'Atelier in centro storico Izabel Narciso, che grazie alla naturale dimestichezza dovuta al suo lavoro artigianale, ha aiutato Leonardo a creare da zero il suo giocattolo: una casa fatta di pastelli a cera colorati, con cd come tetto fotovoltaico e un tessuto di plastilina con bottoni e paillettes divenuto una mucca.

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"Un'esperienza che consiglio vivamente a chiunque" - spiega Luisella, che ha sposato con entusiasmo il progetto, partecipando al primo laboratorio.
Dopo aver riempito la "valigia delle meraviglie", con colori, tessuti, bottoni, lustrini e materiale di recupero proveniente dal suo negozio, si è dedicata a Lorenzo, tornando un pò bambina insieme a lui.

Ogni artigiano o designer che vorrà partecipare ai prossimi ToyssimiLab presso l'Ospedale di Bambini di Parma, potrà preparare una "valigia delle meraviglie" con tutto l'occorrente e metterla a disposizione per creare insieme ad un bambino il gioco dei suoi sogni.

Per info https://toyssimi.org 

Molto gravi le scritte apparse oggi, a sedicenni dall'uccisione del giuslavorista bolognese Marco Biagi, sui muri della facoltà di Economia a Modena, dove insegnava e dove sono in corso iniziative per ricordarlo.

A darne notizia è Michele Tiraboschi, storico collaboratore di Biagi: "Questa la ragione del perché ricordare Marco Biagi. Non uno stanco rituale ma una battaglia di verità. Una morte assurda e ingiusta, maturata in un clima di odio e intolleranza che purtroppo non è scomparso." - si legge nel post diffuso su Facebook a commento delle foto, con le scritte apparse sui muri della facoltà.

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Muzzarelli: "Gesto violento e vigliacco"

Il sindaco e l'assessore al Lavoro Andrea Bosi condannano le frasi comparse sui muri della facoltà di Economia: "Offensive per il professore e per la città"
"Marco Biagi era un uomo libero che voleva dare risposte e tutele ai lavoratori. Le scritte comparse sui muri della facoltà di Economia offendono lui e la sua memoria e insieme tutta la città, libera e democratica". Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, interviene per esprimere la propria vicinanza alla famiglia del professore e condannare le scritte infamanti comparse nel giorno del sedicesimo anniversario della sua morte: "È stato un gesto violento e vigliacco e mi auguro che le indagini in corso trovino presto i responsabili".

Al commento del sindaco di Modena si associa l'assessore al Lavoro Andrea Bosi che esprime il proprio disgusto per scritte che sono "indegne, vergognose e inaccettabili".

 

Bonaccini ricorda Marco Biagi: "Uomo coraggioso e studioso di grande valore, che guardava a una società inclusiva che non lasciasse indietro nessuno"

"Ricordare Marco Biagi vuol dire ricordare un uomo coraggioso, attento all'impegno e alla responsabilità sociale, uno studioso, un docente universitario di grande valore. E vuol dire continuare fare memoria su un fatto drammatico, un evento inaccettabile, e su anni bui, caratterizzati però dalla reazione dell'intero Paese di fronte al delirante disegno di chi scelse il terrorismo rinnegando la democrazia e i valori costituzionali alla base del nostro convivere civile, terroristi che mai hanno avuto e mai avranno alcuna giustificazione, alcuna ragion d'essere". Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel giorno dell'anniversario dell'uccisione del giuslavorista bolognese, colpito a morte dalle Nuove Brigate Rosse davanti alla sua abitazione, a Bologna, il 19 marzo 2002.

Dalla giornata di oggi, lunedì 19 marzo sino a venerdì 23 marzo 2018, il Comando di Polizia Municipale di Parma, proseguirà la sua opera di contrasto al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale.

Di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK.

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 19- Pablo- San Leonardo

Martedì 20 - Cittadella - Oltretorrente

Mercoledì 21 - Montanara - Montanara

Giovedì 22- Oltretorrente - San Lazzaro

Venerdì 23 - Cittadella - Centro

Lunedì, 19 Marzo 2018 14:24

Mimmo Cuticchio incanta Parma - FOTO

Domenica mattina, Mimmo Cuticchio, erede diretto e attento interprete della tradizione palermitana dell'Opera dei pupi, nonché una delle voci più autorevoli del teatro italiano contemporaneo, ha incantato grandi e piccini.

A Parma si è tenuta l'inaugurazione di una speciale "bottega" che resterà aperta al pubblico fino a sabato 24 marzo. L'iniziativa rientra nei numerosi appuntamenti previsti dalla Prima edizione di "The Artist Is Present", per avvicinarsi alla preziosa arte di Mimmo Cuticchio.

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Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto a cura di Francesca Bocchia.

 

 

 

 

 

 

Domenica alle 16.00, presso l'oratorio Sant'ilario in via D'Azeglio si è tenuta la consueta premiazione del concorso fotografico legato al Palio di Parma.

Pioggia e vento non sono servite a allontanare il pubblico dall'evento. In tantissimi sono intervenuti a ascoltare il ricco programmma musicale. Per prima è stata la volta del coro delle tradizioni popolari "Renzo Pezzani" diretto da Gabriella Corsaro e a seguire l'esibizione della Soprano Halla Margret Arnadottir, di origini islandesi e residente a Parma da ormai tanti anni. Infine si è svolta la cerimonia di premiazione che ha visto trionfare:
Il primo premio è andato a Matteo Manghi
Secondo premio Graziano Giorgetta
Terzo premio Stefano Montagna

Il Presidente del CSI, organizzazione promotrice del concorso, Florio Manghi ha premiato personalmente i vincitori della 12esima edizione, donando anche una targa a tutti i partecipanti.

Foto di Francesca Bocchia

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Nel corso della settimana, il Commissariato di P.S. di Carpi ha potenziato i servizi di controllo del territorio con impiego delle Volanti e di pattuglie del settore anticrimine con autovetture di copertura.

Così, martedì 13 marzo scorso, gli agenti hanno deferito alla A.G. un trentaseienne tunisino pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, in evidente stato di ebbrezza alcoolica, sorpreso mentre tentava di rubare all'interno di una autovettura in sosta.

Nella giornata del 15 marzo gli agenti hanno rinvenuto in località Migliarina un Audi A4, rubata a San Felice sul Panaro in occasione di un furto in abitazione, avvenuto lo scorso mese di febbraio. Sull'autovettura erano state tolte le targhe originali ed applicate due targhe di un veicolo dello stesso modello, sottratte a Correggio.
Con molta probabilità l'autovettura è stata utilizzata per perpetrare attività delittuose. I rilievi tecnici esperiti dalla Polizia Scientifica hanno permesso raccogliere alcuni elementi utili per il prosieguo delle indagini.

Venerdì 16 marzo, gli agenti del Commissariato hanno denunciato in stato di libertà un ventenne tossicodipendente marocchino, pluripregiudicato. Lo straniero è stato scoperto mentre tentava di perpetrare un furto presso il reparto di Oncologia del locale ospedale Ramazzini.

 

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Questa mattina personale della Polizia di Stato della Squadra Amministrativa ha notificato al titolare delle licenze della sala scommesse Game House di questa via Delfini 18, un cittadino cinese di 35 anni, il provvedimento adottato dal Questore di Modena -ai sensi dell'art. 100 del T.U.L.P.S.- con cui per ragioni di salvaguardia dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica è stata disposta la sospensione delle licenze di raccolta scommesse.

Alla base del provvedimento, che ha interessato l'esercizio vi è un controllo effettuato alla fine del mese di gennaio scorso nel corso del quale è stato identificato, all'interno della sala, un connazionale del titolare della licenza di raccolta scommesse che non risultava autorizzato ad effettuare tale attività nella qualità di preposto.
Pertanto, in considerazione della violazione riscontrata e dei rischi di esposizione della salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica, dopo l'attivazione del procedimento amministrativo, è stato adottato ai sensi della normativa indicata un provvedimento con cui è stata sospesa l'attività per 7 giorni.

Nell'ambito dell'attività di repressione dei reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, personale della Squadra Mobile, nella giornata di ieri, ha effettuato mirati servizi nella zona compresa tra via Vignolese, via Marzabotto e via Araldi.
Così, nel tardo pomeriggio di ieri, gli agenti hanno tratto in arresto un cittadino nigeriano di 37 anni, in regola sul territorio nazionale, con precedenti di Polizia, colto nella flagranza del reato di spaccio di sostanza stupefacente.

La perquisizione, estesa anche al domicilio, ha permesso di rinvenire e sequestrare in una camera dell'appartamento, adibita a vera e propria raffineria della droga, 9 grammi di hashish, ripartiti in tre sassi, 528 grammi di droga sintetica del tipo shaboo, di cui una parte suddivisa in dosi e la restante già lavorata in diverse forme (grani tipo sale, sale fino e grani ancora più sottili tipo farina), oltre a materiale e attrezzatura per la lavorazione e il confezionamento della sostanza stupefacente.
Il tutto è stato sottoposto a sequestro, unitamente al denaro contante rinvenuto e quattro telefoni cellulari.

Nel corso della perquisizione sono stati recuperati all'interno dell'armadio della camera da letto anche 52 monili in oro ed argento, tra cui collane, bracciali, anelli e orologi, custoditi in una busta nascosta tra gli abiti.

L'appartamento, composto da tre camere, una cucina ed un bagno si trovava in pessime condizioni igieniche e risulta abitato dal nigeriano, dalla moglie con i due figli, uno di 11 anni e l'altro di appena 6 mesi, oltre a due connazionali.

Lo straniero, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla locale casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno.

 

Sull'arresto del nigeriano e sull'efficacia dell'operazione di contrasto della Polizia di Stato si è espresso anche l'esponente di Forza Italia Enrico Aimi tramite un comunicato stampa che di seguito riportiamo:

'La criminalità nigeriana emergenza nazionale, va stroncata con ogni mezzo ed espulsioni certe. Plauso alle forze dell'ordine per importante arresto'

"L'arresto del nigeriano e il maxi sequestro di droga shaboo effettuati dalla squadra mobile di Modena, alla quale va il nostro plauso, è un importante conferma dell'efficacia dell'azione di contrasto alla piaga dello spaccio che nel mercato della pericolosa sostanza shaboo vede il controllo pressoché totale della criminalità nigeriana. Bande spietate e pericolose, che utilizzano la manovalanza clandestina fatta arrivare senza controllo dalle politiche dei governi di sinistra, di cui gli italiani hanno avuto prova nei fatti di Macerata e che i modenesi hanno purtroppo sotto gli occhi nelle vie della prostituzione e nelle zone dello spaccio. Delinquenti che hanno conquistato intere aree delle nostre città, facendosi forti anche del senso di impunità generato da una situazione sul fronte dell'immigrazione, fuori controllo che non garantisce pene ed espulsioni certe per chi delinque.' Lo afferma l'esponente di Forza Italia Enrico Aimi - "Questo mercato criminale e di morte va stroncato con ogni mezzo. Serve una bonifica radicale dei territori con misure drastiche e incisive, che coinvolgano non solo il mercato della domanda ma anche quello dell'offerta. Auspichiamo ora che la formazione del nuovo governo sia espressione dell'esito delle urne che ha premiato e fatto vincere la coalizione del centro-destra unito e che si possa finalmente dare inizio a quel cambio di rotta sulle politiche su immigrazione e sicurezza che i cittadini hanno chiesto. Forza Italia ed il centro destra hanno posto tra i primi punti del proprio programma pene ed espulsioni certe per questi pericolosi criminali stranieri. Più uomini e più strumenti alle forze di Polizia, norme più severe e coinvolgimento in certe aree a rischio anche dell'Esercito. La gente non ne puo' davvero piu'. Non possiamo dunque rassegnarci ad una Italia terra di conquista di queste bande criminali"

 

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I fatti risalgono allo scorso 12 gennaio, l'uomo, un 32 enne modenese, è stato identificato grazie alle videocamere di sorveglianza. Dovrà rispondere davanti al giudice del reato di percosse.

VILLANOVA (MO) – Stava attraversando le strisce pedonali davanti alle scuole elementari "Menotti" di Villanova, frazione di Modena, tenendo per mano il figlioletto, quando a un tratto, una Volkswagen Golf grigia ha superato le auto ferme per dare la precedenza ai pedoni e ha rischiato di investire padre e figlio. Vistosi letteralmente sfiorare dall'auto, l'uomo ha protestato dando una pacca contro il finestrino del mezzo. Il conducente, dal quale ci si sarebbero aspettate le scuse, è invece sceso dall'auto e ha sferzato al pedone un calcio all'addome, per poi risalire e andarsene come nulla fosse.

I fatti risalgono allo scorso 12 gennaio, attorno alle 8 di mattina, e si sono svolti sotto gli occhi di molti testimoni attoniti, nessuno dei quali era riuscito, però, a prendere il numero di targa della Golf. Il conducente, tuttavia, è stato identificato grazie alle indagini della Polizia Municipale di Modena e, soprattutto, alle immagini della sofisticata videocamera di sorveglianza installata su Via Villanova, che hanno consentito non solo di risalire all'auto, ma anche di appurare che alla guida, quel giorno e a quell'ora, ci fosse il proprietario, un 32 enne italiano residente a Modena.

Invitato a presentarsi al Comando, di fronte all'evidenza dei fatti, il modenese ha ammesso di essere il responsabile di quanto accaduto ed è stato denunciato per il reato di percosse. Della sua arroganza dovrà ora rispondere davanti al giudice.

Nelle ultime settimane si erano moltiplicate le segnalazioni da parte di residenti di via Venezia, sulla presenza, di giorno e di notte, di uno spacciatore nei pressi del supermercato Penny Market.
Sulla scorta di queste segnalazioni, la Squadra Mobile ha iniziato una serie di appostamenti per accertare la presenza dell'uomo ed i suoi movimenti, riscontrando quanto detto nelle segnalazioni e, soprattutto, risalendo all'appartamento dell'uomo, nella vicina via Trieste.

Nella mattinata di ieri, gli uomini della sezione Antidroga si sono appostati nei pressi dell'abitazione e, visto uscire l'uomo, si sono posti alle sue spalle; questi, a bordo della sua bicicletta, ha raggiunto un'area di parcheggio sulla stessa via Trieste e, dopo essersi guardato intorno, si è avvicinato ad un'automobile lì parcheggiata e, dopo averne aperto lo sportello, si è accovacciato sul sedile lato guidatore, trattenendosi in quella posizione per alcuni minuti. Rialzatosi, con estrema calma, ha richiuso lo sportello e, risalito in sella alla bicicletta, ha ripreso la strada. Gli agenti hanno continuato a seguirlo, giungendo nei pressi del Penny Market dove l'uomo si è fermato in chiaro atteggiamento di "attesa".

Trascorsi alcuni minuti, è scattato l'intervento: gli agenti si sono avvicinati all'uomo qualificandosi e questi, dopo un primo tentativo di fuga, vistosi circondato, ha desistito da qualunque forma di resistenza. Rasheed Muritala, 38enne nigeriano, è stato sottoposto a controllo e trovato in possesso di 2 palline termosaldate contenenti circa 1 gr. di eroina custodite nel suo borsello.

Gli agenti dell'Antidroga recatisi con lui nel parcheggio di via Trieste, gli hanno fatto aprire la Renault Megane a cui si era avvicinato poco prima, trovando, nascosta nell'imbottitura della seduta conducente, 11 "ovuli" contenenti eroina per un peso complessivo di 120 grammi e 26 "palline" termosaldate di eroina da 15 grammi, mezzo "ovulo" di cocaina avente il peso di 7,7 grammi, una bustina di cocaina da 1,5 grammi ed un sacchetto con frammenti di cocaina da 10 grammi.

La perquisizione presso l'abitazione, ha portato al rinvenimento di altri 2 involucri termosaldati contenenti circa 1 grammo di eroina e di un bilancino di precisione. Portato in Questura per la redazione degli atti di rito, è risultavo destinatario di un rifiuto del permesso di soggiorno emesso dalla Questura di Varese e tratto in arresto per il possesso di sostanza stupefacente finalizzato allo spaccio e su disposizione del PM di Turno. Trattenuto presso le camere di sicurezza di Borgo della Posta in attesa del giudizio direttissimo.

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La tragica scomparsa dell'ex Magnifico Rettore, Loris Borghi, ha lasciato la città senza parole e incredula. Un gesto estremo che deve fare riflettere tutti, istituzioni, media e gente comune. 

Ieri sera, nella chiesa di San Rocco, come era stato anticipato dal comunicato stampa dell'Università, si è tenuto un momento di preghiera per il povero Loris Borghi al quale in molti hanno aderito.

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Il cordoglio del Rettore e dell'Ateneo

Parma, 14 marzo 2018 - L'Università di Parma comunica con profondo dolore che il Professor Loris Borghi, Rettore dell'Ateneo dal 2013 al 2017, è tragicamente mancato oggi, 14 marzo.


Il Rettore Paolo Andrei ricorda così il Professor Borghi:

"Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia.
Il Professor Loris Borghi ha servito con slancio e generosità il nostro Ateneo per tanti anni, soprattutto nel periodo in cui è stato il nostro Magnifico Rettore. Lo ricordo con tantissimo affetto per lo spessore umano e per le capacità professionali che ha sempre dimostrato, oltre a essergli profondamente riconoscente per la stima di cui mi ha onorato.
Una vita umana si è spezzata,e non per cause accidentali o naturali: tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c'è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell'indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di Rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva.
So di non essere "politicamente corretto" e me ne assumo pienamente la responsabilità: di fronte a questo gesto di disperazione non si può restare indifferenti, non si possono usare frasi di circostanza."

L'Ateneo si unisce alle parole del suo Rettore in questo difficile momento per tutta la comunità accademica parmense, ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia.
Domani, giovedì 15 marzo alle 19.30 nella Chiesa di S. Rocco, in via Università, si terrà un momento di preghiera in ricordo del Professor Loris Borghi.

 

Personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha denunciato in stato di libertà una italiana di anni 22, residente a Napoli, incensurata, per il reato di tentata frode informatica ai danni di due aziende operanti del settore ceramico.

Una delle parti offese, per concludere una compravendita, aveva inoltrato tramite mail la fattura riportante il codice IBAN del conto corrente della propria società.

La ventiduenne, intervenendo sull'account della casella di posta elettronica dell'azienda aveva fatto in modo che il sistema generasse un IBAN diverso da quello inserito dal venditore e relativo ad un conto corrente, che successivamente si è accertato essere intestato alla stessa truffatrice, la quale avrebbe così beneficiato dell'accredito.

La transazione a favore della donna è stata bloccata prima che la somma di denaro, pari a 20.000 euro, le venisse accredita.

Accurate indagini hanno permesso agli agenti di risalire all'identità della truffatrice.

(Modena 15 marzo 2018)

Il bambino di tre anni girava per strada spaesato rischiando di farsi male. Un residente ha chiamato il 113. Gli agenti della Polizia che lo hanno portato al sicuro. Il genitore è arrivato in caserma qualche ora dopo, ma per lui è scattata la denuncia per abbandono di minore

MODENA – Troppo piccolo per camminare da solo, di sera, per strada e, soprattutto, visibilmente spaesato e impaurito. C'è voluto poco per capire che il bambino, di circa tre anni e dai tratti somatici e dall'abbigliamento tipico dei rom, non era residente nel quartiere e, soprattutto, con lui non c'era nessun adulto. È così partita la telefonata di aiuto al 113. Gli agenti della Polizia di Stato sono quindi giunti sul posto e hanno portato il piccolo in Questura per tenerlo al caldo e, soprattutto, al sicuro.

Nel frattempo, partivano le ricerche dei genitori, che hanno portato a una famiglia che da tempo staziona sotto il ponte della TAV a San Matteo, un campo abusivo da tempo noto alle cronache e dove appena qualche settimana fa si è verificato il decesso di un bambino di quattro anni, presumibilmente per complicazioni legate all'influenza.

Alla notizia del ritrovamento del piccolo, tuttavia, nessuno si è fatto avanti per riconoscerlo o andarlo a prendere. Gli agenti hanno comunque lasciato detto che il bimbo si trovava presso i loro uffici e lì avrebbe dovuto essere "ritirato".

Molte ore dopo il ritrovamento, quando ormai era notte fonda, un uomo, che si è dichiarato il padre del bambino, si è presentato in Questura raccontando di essersi "perso" il figlio mentre era a Cognento, che dista da San Matteo parecchi chilometri. Dopo aver ascoltato la sua versione dei fatti, anche alla luce delle circostanze in cui il bambino era stato soccorso e del fatto che la famiglia non aveva fatto scattare immediatamente le ricerche, presentando denuncia o chiedendo aiuto, per l'uomo è scattata la denuncia per abbandono di minore. Il bimbo è stato invece affidato ai Servizi Sociali in attesa di ulteriori disposizioni.

«Fake news, boicottaggi e iniziative allarmistiche non aiutano a risolvere la questione venutasi a creare a seguito degli oneri di sistema non riscossi da alcune società di vendita di energia elettrica». Lo afferma la responsabile di Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini a proposito dei fantomatici 35 euro che tutti i consumatori dovrebbero trovarsi in bolletta per coprire il "buco" (si parla di 200 milioni di euro) lasciato da alcune società.

«È necessario fare chiarezza per non alimentare illusioni nei consumatori – premette la responsabile dell'associazione consumatori Cisl – La questione non la risolvono né le procure della Repubblica né i Tar, ma un intervento legislativo, come accaduto per le bollette telefoniche a 28 giorni, scaturito dal confronto tra associazioni consumatori e Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Ad Arera, che è l'organismo indipendente, istituito con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, abbiamo già chiesto un incontro, con essa vanno chiariti innanzitutto entità economica e numerica, attuale e futura, e definiti i correttivi da mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali e onesti».

«Ad Arera – prosegue Cangini - chiediamo anche di studiare insieme dei "blocchi" per arginare i "furbetti" del turismo elettrico, cioè coloro che migrano da un gestore all'altro senza mai pagare e che sono i responsabili del fallimento delle agenzie di vendita. Bisogna distinguerli dai "poveri energetici", la cui morosità è dovuta a effettive condizioni di indigenza e per i quali occorre prevedere un fondo sociale».

«Un ultimo consiglio riguarda l'invio, da più parti suggerito, di una raccomandata. Non conviene se, come ha dichiarato Arera, - conclude la responsabile di Adiconsum Emilia Centrale - l'aggravio sulla bolletta dovrebbe essere di 2 euro, contro i 5 euro spesi per la raccomandata».

 

Fonte: Cisl Emilia Centrale

Grazie ad un investimento complessivo di 1,1 milioni di euro (cofinanziato al 50% dalla Regione Emilia-Romagna) oltre 200 autobus in servizio sulle reti urbane di Reggio Emilia, Piacenza, Carpi e Sassuolo saranno dotati di un sistema di registrazione digitale audio/video, in grado di documentare quanto avviene sia a bordo sia all'esterno dei mezzi. Per Piacenza l'operazione riguarderà tutti i 60 autobus in servizio sulla rete cittadina.

Modena, 15 marzo 2018

Entro l'estate 2018 Seta completerà l'installazione di sistemi integrati di videosorveglianza su tutte le flotte urbane che attualmente ne sono ancora sprovviste. Grazie ad un investimento complessivo di 1,1 milioni di euro (cofinanziato al 50% dalla Regione Emilia-Romagna), Seta doterà gli oltre 200 mezzi in servizio sulle reti cittadine di Reggio Emilia, Piacenza, Carpi e Sassuolo di telecamere digitali in grado di documentare quanto avviene sia a bordo sia all'esterno dei mezzi. Per Piacenza l'operazione riguarderà tutti i 60 autobus in servizio sulla rete cittadina.

Ogni sistema di videosorveglianza sarà composto da più elementi: un dispositivo DVR (Digital Video Recorder), che costituisce il cuore tecnologico del sistema e nel quale verranno immagazzinate le immagini registrate; le telecamere vere e proprie, in numero variabile da un minimo di 2 ad un massimo di 5 (a seconda della tipologia e della grandezza dell'autobus); un pulsante di attivazione in caso d'emergenza, comandabile direttamente dall'autista; un modem 4G/Wi-Fi che consentirà al sistema di connettersi alla centrale operativa di Seta. Ciò consentirà, ad esempio, di collegarsi in tempo reale con ogni singolo autobus e visualizzare da remoto le immagini riprese dalle telecamere: tale funzionalità potrà essere utilizzata sia con mezzo in movimento sia quando il bus è fermo al capolinea o parcheggiato in deposito.

L'acquisto dei sistemi di videosorveglianza è stata effettuata in maniera unitaria da parte di tutte le aziende di trasporto pubblico regionale, tramite una gara congiunta che è ormai prossima alla fase di aggiudicazione. La fornitura ed il montaggio delle nuove apparecchiature digitali prenderanno il via nel mese di aprile; l'installazione su tutti gli oltre 200 mezzi urbani Seta di Reggio Emilia, Piacenza, Carpi e Sassuolo sarà ultimata in tempo utile per l'avvio del servizio invernale 2018/19.

"L'installazione di sistemi di registrazione audio/video sulle flotte urbane di Reggio Emilia, Piacenza, Carpi e Sassuolo rientra tra i punti qualificanti del nostro Piano Industriale, perché con questo intervento andiamo a migliorare sensibilmente la sicurezza degli utenti e del nostro personale" afferma Vanni Bulgarelli, Presidente di Seta. "Ad oggi – prosegue Bulgarelli - solo la flotta urbana di Modena è dotata di un sistema integrato di videosorveglianza, ma la sua tecnologia non consente di intervenire da remoto: questa nuova possibilità, dunque, costituisce un concreto passo in avanti ed un buon deterrente anche in funzione anti-vandalismo ed anti-effrazione. Ad esempio, l'operatore della sala operativa potrà collegarsi in diretta con il bus qualora l'autista segnali una situazione di pericolo, ed il collegamento diretto potrà essere condiviso anche con le centrali operative delle forze di polizia".

 

Fonte: Seta Spa

Nella giornata di ieri, intensa è stata l'attività della Polizia di Stato sul territorio della provincia di Modena. Ma ai controlli si sono aggiunti anche le programmate azioni educative.

Giornata di controlli della Polizia di Stato: 271 persone identificate

Nella giornata di ieri, intensa è stata l'attività della Polizia di Stato sul territorio della provincia di Modena.
Complessivamente sono state identificate 271 persone e controllati 147 veicoli.
Particolare attenzione è stata posta alla zona di via Gramsci e del Parco Novi Sad, ove nel pomeriggio, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, la Squadra Volante ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio mirato al contrasto del degrado urbano, della microcriminalità e del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Tre cittadini stranieri, due marocchini e un tunisino, sono stati denunciati in stato di libertà per inottemperanza all'Ordine del Questore di allontanarsi dal territorio nazionale. Un quarto, di nazionalità romena, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Modena, mentre due italiani sono stati denunciati da personale della Squadra Mobile per il reato di furto aggravato in concorso.
Personale del Commissariato di P.S. di Mirandola ha proceduto al deferimento all'A.G. di una cittadina italiana di 43 anni, per il reato di truffa. La donna aveva messo in vendita attraverso un social network, sul proprio profilo, un giubbotto di marca in cambio di un corrispettivo di 400,00 euro. La vittima, nonostante avesse pagato la somma richiesta per l'acquisto, non ha mai ricevuto il capo di abbigliamento.

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Violenza sulle donne: incontro della Polizia di Stato alla Polisportiva G. Nasi
Sabato 10 marzo scorso, presso la Polisportiva "Gino Nasi", personale della Divisione Polizia Anticrimine ha partecipato in qualità di relatore ad un incontro nell'ambito del progetto "Il corpo non mente", riservato ad un pubblico femminile, organizzato dalla UISP di Modena sul tema della violenza sulle donne.
Il Vice Commissario della Polizia di Stato, dott.ssa Elena Mazzeo ha parlato della violenza di genere, approfondendo il tema dell'ammonimento per stalking e violenza domestica.
Il pubblico, composto da donne di età compresa fra 30 e i 70 anni, ha partecipato con vivo interesse all'incontro, interagendo con i relatori e ponendo numerosi quesiti.

 

Fa tappa anche a Vignola la "BLUE BOX" della Polizia di Stato
Ancora un altro incontro nell'ambito del Progetto "BLUE BOX", la Campagna della Polizia di Stato contro il disagio giovanile. Questa volta è stato il turno dell'IIS Paradisi di Vignola.
L'équipe multidisciplinare della Polizia di Stato, composta da personale della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile, ha cercato di sensibilizzare gli studenti sul fenomeno, facendoli riflettere sulle varie situazioni di disagio che possono trascendere, anche in forma sommersa, in episodi di bullismo, cyberbullismo, stati di abbandono, tragici giochi di ruolo.
È stata posto l'attenzione sui fenomeni di autolesionismo causati da atti di bullismo e di cyberbullismo, illustrando la Legge n. 71 del 29 maggio 2017 concernente le "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo".
Si è parlato anche della c.d. "tutela delle vittime vulnerabili", collegandosi alla campagna della Polizia di Stato "Questo non è amore" dedicata alla violenza di genere, mentre il dott. Massimo Neri, dell'Associazione Onlus "Psicologi per i Popoli dell'Emilia Romagna" ha approfondito gli aspetti psicologici riguardanti vittime e oppressori.
Presso l'istituto scolastico, a disposizione di studenti ed insegnanti è stata collocata la "Blue Box", una cassetta di colore blu, che richiama il colore istituzionale della Polizia di Stato, per la raccolta di segnalazioni anche anonime su qualsiasi criticità legata alle questioni giovanili.
Il prossimo appuntamento per "BLUE BOX" è programmato per il 28 marzo al Liceo Formiggini di Sassuolo.

 

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Carabinieri tra i banchi. Nel solco della tradizione dell'Arma dei Carabinieri che da sempre mette in atto campagne d'informazione e formazione sulla legalità presso le scuole, sono stati accolti con piacere i commenti positivi originati dal messaggio che un Maresciallo dei Carabinieri della Provincia di Bologna aveva lasciato sulla lavagna di un'aula dell'Istituto Comprensivo di Luzzara (RE), sede dei seggi elettorali durante le elezioni politiche del 4 marzo. Nel messaggio, il Maresciallo, salutava, ringraziava e invogliava allo studio gli alunni di quella scuola.

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La notizia della morte dell'ex Rettore Loris Borghi piomba sulla città come una bomba nel pomeriggio di ieri.

di Lamberto Colla Parma, 15 marzo 2018 - Le circostanze del ritrovamento del cadavere dell'ex Rettore, sotto un ponte di Baganzola all'interno della propria autovettura, lasciano poco spazio all'ipotesi di una causa naturale o di un incidente.

L'ipotesi del suicidio invece ha cominciato a affermarsi quasi da subito anche per l'associazione immediata alle cause per le quali aveva rassegnato le dimissioni nello scorso mese di maggio, una decina di giorni dopo l'assegnazione della Laurea ad Honorem a Patti Smith. Travolto dallo scandalo "Pasimafi", il business della terapia del dolore, che lo vedeva indagato per abuso d'ufficio e infine il rinvio a giudizio, sempre per abuso d'ufficio, per la nomina di un dirigente universitario dell'ospedale Maggiore, che gli era stato notificato nei giorni scorsi, devono essere state le concause che l'hanno condotto all'estremo gesto.

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E questo dovrebbe fare riflettere. Innanzitutto sul fatto che il "rinvio a giudizio" dovrebbe essere una garanzia per l'imputato mentre suona come una "condanna" per come viene vissuta dagli imputati e pubblicizzata dai mezzi di informazione e dal "passaparola". Un "tarlo" psicologico che giorno e notte lavora all'interno del cervello, che accompagna ogni azione quotidiana, e spesso viene infelicemente affiancato dall'isolamento sociale e dalle inevitabili incrinature familiari.

Avevo conosciuto il Professor Loris Borghi nel 2015, in occasione della presentazione di un interessante progetto informatico della facoltà di Economia, e la prima impressione è stata quella di un uomo affabile, molto educato, disponibile e capace di trasmettere  entusiasmo. Ricordo il piacere e l'orgoglio che traspariva mentre, a convegno esaurito, assunse il ruolo di "guida turistica" accompagnando gli ospiti a visitare l'Abbazia Valserena, ormai completata nel restauro, sede dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) e oggetto di interessante progetti che stavano essere realizzati al suo interno.

Semplice, pragmatico e cordiale, sono le caratteristiche personali che l'ex Rettore ha confermato ogni volta che ho avuto modo di incontrarlo in seguito ed è questo il ricordo che voglio preservare dell'uomo Loris Borghi.

Ed ora Riposi In Pace, professore.

 

Il cordoglio del Rettore e dell'Ateneo

Parma, 14 marzo 2018 - L'Università di Parma comunica con profondo dolore che il Professor Loris Borghi, Rettore dell'Ateneo dal 2013 al 2017, è tragicamente mancato oggi, 14 marzo.
Il Rettore Paolo Andrei ricorda così il Professor Borghi:

"Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia.
Il Professor Loris Borghi ha servito con slancio e generosità il nostro Ateneo per tanti anni, soprattutto nel periodo in cui è stato il nostro Magnifico Rettore. Lo ricordo con tantissimo affetto per lo spessore umano e per le capacità professionali che ha sempre dimostrato, oltre a essergli profondamente riconoscente per la stima di cui mi ha onorato.
Una vita umana si è spezzata,e non per cause accidentali o naturali: tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c'è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell'indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di Rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva.
So di non essere "politicamente corretto" e me ne assumo pienamente la responsabilità: di fronte a questo gesto di disperazione non si può restare indifferenti, non si possono usare frasi di circostanza."

L'Ateneo si unisce alle parole del suo Rettore in questo difficile momento per tutta la comunità accademica parmense, ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia.
Domani, giovedì 15 marzo alle 19.30 nella Chiesa di S. Rocco, in via Università, si terrà un momento di preghiera in ricordo del Professor Loris Borghi.

 

Cordoglio del Sindaco Federico Pizzarotti per la scomparsa del Porf. Loris Borghi

Parma, 14 marzo 2018.

Cordoglio del Sindaco del Comune di Parma Federico Pizzarotti per la scomparsa del Prof. Loris Borghi ex Rettore dell'Università degli Studi di Parma.
"Una tragica notizia che coglie tutti di sorpresa e che ho appreso con grande e profondo sgomento.
Ho avuto modo di conoscere e apprezzare Loris Borghi durante il suo mandato come rettore dell'Università di Parma. Insieme, e per la prima volta dopo diversi anni in cui il Comune e l'Università hanno evitato di collaborare, abbiamo stretto un forte legame istituzionale, portando l'Università e il Comune a un dialogo costante e continuo, contribuendo a far crescere entrambi attraverso progetti che tuttora stiamo portando avanti con il nuovo rettore Andrei.
Sin da subito Borghi mi ha fatto una bellissima impressione: persona pacata, intelligente, pragmatica e dedita con passione al proprio lavoro. Una persona che era difficile non stimare. La notizia è terribile, drammatica, e ha un sapore davvero amaro. A nome di tutto il Comune di Parma le mie condoglianze alla famiglia".

 

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Il corpo dell'ex rettore dell'Università di Parma, Loris Borghi, è stato trovato senza vita, questo pomeriggio, in un'auto sotto un ponte a Baganzola.

A maggio si era dimesso dalla carica dopo essere stato coinvolto nell'indagine sull'inchiesta Pasimafi. Indagato per abuso di ufficio, era stato rinviato a giudizio nei giorni scorsi per la nomina di Tiziana Meschi come primario e poi a capo del dipartimento geriatrico.

Dalle prime ipotesi, sembra si sia tolto la vita.

L'Ufficio Oggetti Smarriti, situato nel comando della Polizia Municipale in strada del Taglio 8/A, segnala che nel mese di febbraio sono stati rinvenuti: 1 borsetta, 1 anello, 1 paio di occhiali da vista, 6 biciclette, 1 telefono cellulare Samsung, 1 tablet, 1 orecchino.

La lista dettagliata degli oggetti è pubblicata all'Albo Pretorio del Comune di Parma.
I legittimi proprietari che li hanno smarriti possono contattare l'ufficio stesso, al numero 0521/218738, o prenderne visione nella sede di via Del Taglio 8/A.

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