Lunedì, 07 Maggio 2018 14:55

Un caso di tubercolosi polmonare

La Direzione dell'Azienda USL informa che è stato segnalato un caso di tubercolosi polmonare a bassa contagiosità in uno studente di un Istituto di Istruzione Superiore di Castelnovo ne' Monti.
Il ragazzo è in buone condizioni di salute e sta effettuando la terapia antibiotica specifica.
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha già attivato le procedure previste per l'individuazione dei contatti a rischio, lo svolgimento degli accertamenti sanitari necessari, la sorveglianza sanitaria dei contatti e la comunicazione alle famiglie coinvolte.
La tubercolosi è una malattia infettiva che, nelle forme a localizzazione polmonare, può essere contagiosa e trasmettersi da persona a persona per via respiratoria.
La trasmissione necessita di un contatto stretto e molto prolungato con il malato, in uno spazio chiuso e confinato. La contagiosità quindi è bassa e la trasmissione del germe non avviene con facilità: la tubercolosi non si contrae attraverso contatti all'aria aperta e in luoghi ben aerati; il contagio non avviene attraverso indumenti, oggetti personali o facendo uso di piatti o posate.
Le manifestazioni della malattia sono rappresentate da tosse di lunga durata resistente alle comuni terapie, febbricola persistente, malessere generale, stanchezza, dimagrimento, brividi e sudorazione notturna.
Oggi la tubercolosi è curabile con l'assunzione di una terapia antibiotica adeguata: quando i farmaci vengono assunti in modo corretto e per un periodo di tempo idoneo, il malato va incontro a guarigione.

 

Parma 2020: Jessica Borsi e Matteo Salini, ragazzi con disabilità motoria, hanno lanciato la raccolta fondi per realizzare una guida turistica con itinerari accessibili, in collaborazione con l'Anmic, sulla piattaforma parmigiana Becrowdy. Gli ideatori: "Noi non possiamo eliminare le barriere, ma dire dove sono e dove no, talvolta anche come superarle. Questo sì".

Parma, 4 maggio 2018 –

ParmAccessibile e Anmic Parma hanno presentato il crowdfunding di "ParmAccessibile: itinerari accessibili di Parma e dintorni". Il progetto di Jessica Borsi e Matteo Salini, ragazzi con disabilità motoria, ha l'obiettivo, in collaborazione con Anmic, la più grande associazione di tutela delle persone con disabilità, di raccogliere i fondi necessari per realizzare una guida turistica per tutti quei visitatori con difficoltà motoria che giungeranno in città grazie al traino del titolo di Capitale italiana della Cultura 2020.

Il progetto è stato presentato nella biblioteca del Cepdi, alla presenza degli ideatori dell'iniziativa, Jessica Borsi e Matteo Salini, di Alberto Mutti, presidente di Anmic Parma, e di Laura Rossi, assessora al Welfare del Comune di Parma.

Il 2020 è vicino e i ragazzi di ParmAccessibile vogliono realizzare una guida (cartacea e digitale, in distribuzione gratuita già dall'inizio del 2019) grazie alla quale i turisti disabili (ma anche anziani o genitori col passeggino) possano seguire dei percorsi turistici accessibili, corredati da tutte le informazioni utili per godere appieno della visita nella nostra città. In particolare, saranno mappati percorsi all'interno della Parma monumentale, tra i siti di interesse turistico più importanti, quali, per esempio, Cattedrale, San Giovanni, piazza Garibaldi, piazzale della Pace, Teatro Regio, oppure nei dintorni di Parma, per dei tour accessibili immersi nella natura.

L'iniziativa è interamente parmigiana, visto che per contribuire a ParmAccessibile bisogna registrarsi (in un semplicissimo passaggio) sulla piattaforma con sede a Parma becrowdy.com. Il link a cui collegarsi per dare il proprio contributo è: www.becrowdy.com/parmaccessibile

Il crowdfunding è un'innovativa modalità di finanziamento collettivo, che parte dal basso, dalle persone che condividono valori e finalità del progetto, in questo caso utile per tutta la città. Proprio per questo anche solo 10 euro rappresentano una donazione fondamentale per la realizzazione della guida: qualora al termine della campagna di crowdfunding (1 luglio) non fosse raggiunta la cifra di 9.200 euro (costo del progetto), la guida non verrà realizzata e le donazioni saranno restituite.

Grazie ad un sistema di ricompense, i donatori ricevono in cambio, a seconda della cifra corrisposta, biro e maglietta di ParmAccessibile e guida degli itinerari turistici accessibili, fino ad arrivare ad una visita su uno degli itinerari individuati, guidati da Jessica e Matteo, con una degustazione enogastronomica finale. Infine, è stata pensata anche una modalità per la partecipazione delle aziende: donando 500 euro, sarà possibile trovare il logo aziendale sulla guida, alla voce "sponsor".

Matteo Salini di ParmAccessibile: "In questi anni abbiamo sviluppato un format di sopralluogo, verifica e giudizio, con vari indicatori, per mappare l'accessibilità dei luoghi, degli eventi e delle strutture di un territorio, per favorire il turismo delle persone con disabilità. Il tutto è confluito nel sito web www.parmaccessibile.org, diventato in breve tempo un punto di riferimento per chi, con ridotta capacità motoria, vuole visitare il territorio parmense. Adesso alziamo l'asticella, per una guida con degli itinerari turistici ad hoc".

Jessica Borsi di ParmAccessibile: "Realizzare questa guida ha dei costi: principalmente quelli di grafica, stampa e distribuzione, ma anche per i sopralluoghi, per fare foto professionali, per mappare le criticità e le soluzioni. Da soli non abbiamo le forze, ma visto che pensiamo che sia un modo per rendere la nostra città per tutti e di tutti, crediamo nel contributo, anche minimo, dei nostri concittadini. Noi non possiamo eliminare le barriere, ma possiamo dire dove sono e dove no, talvolta anche come superarle. Questo sì".

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Alberto Mutti, presidente Anmic Parma: "L'Anmic ha sempre supportato Jessica e Matteo: sono due vulcani di idee che lavorano per chi ha le loro stesse difficoltà. Questo progetto è particolarmente importante, perché permetterà a tanti turisti con difficoltà motoria di godere della città con una guida con tutte le informazioni necessarie. Crediamo che questo progetto possa essere adottato dalla città, con tanti piccoli contributi. Spero che anche il Comune possa fare la sua parte in qualche modo per dare forza a questa lodevole iniziativa".

Laura Rossi, assessora al Welfare del Comune di Parma: "Siamo grati a Jessica, Matteo ed Anmic per questo che sarà un dono prezioso per la città. Senza la loro idea, probabilmente non si sarebbe mai arrivati ad una iniziativa di questo tipo, che dà qualcosa in più alla città. Sono molto sensibile al tema delle barriere architettoniche e credo che insieme, con logica e intelligenza inclusiva, possiamo costruire un sistema forte per cui in ogni cantiere di Parma, pubblico e privato, si costruisca senza barriere".

Messaggio di Mattia Salati, delegato alla disabilità del Comune di Parma: "Balza subito all'occhio come questa iniziativa sia l'emblema del "mettersi al servizio degli altri" con gioia e con passione, di vedere l'opportunità anche dove qualche volta qualcuno potrebbe vedere un limite. Allo stesso modo il volersi sostenere tramite una campagna di raccolta fondi, il "volersela cavare da soli", sottolinea non solo la forza di un'idea ma anche la capacità di "tirarsi su le maniche" e mettersi in gioco in prima persona. In questo modo è nato un progetto che mette tutti gli abitanti in condizione di godere, a pieno, quei luoghi che per alcuni rischierebbero di esistere solo a metà".

Anmic Parma

 A partire dal 7 maggio gli studenti e tutto il personale dell'Università di Parma potranno abbonarsi ai servizi di Car Sharing, Bike Sharing e al parcheggio custodito per le biciclette in Cicletteria gratuitamente, in base ad un accordo biennale tra Infomobility e Università di Parma che è stato presentato questa mattina in Ateneo dal Rettore Paolo Andrei, dall'Assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale del Comune di Parma Tiziana Benassi e dall'Amministratore Unico di Infomobility Giovanni Bacotelli.

Tale accordo fa parte dei progetti finanziati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare attraverso il Programma Sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, a cui ha partecipato il Comune di Parma come capofila, insieme ad altri 12 partner sia pubblici che privati, tra cui Infomobility www.infomobility.pr.it/ e Università di Parma.

La finalità, che si inquadra nell'ambito delle misure di Mobility Management svolte dall'Università di Parma, Comune di Parma e Infomobility, è quella di promuovere un maggior uso dei servizi di mobilità sostenibile alternativi all'auto privata fra tutti i membri della comunità universitaria, che oggi consta di circa 28 mila persone, a favore della riduzione dell'inquinamento e del traffico.

Gli studenti e i dipendenti dell'Ateneo, per aderire alla promozione, dovranno mostrare il badge identificativo di UniPR, la Student Card oppure compilare il modulo di "dichiarazione sostitutiva" scaricabile dai siti web di Infomobility e di Ateneo insieme a un documento d'identità valido. La promozione scadrà a maggio 2020. Tutte le tariffe e le modalità di fruizione sono consultabili sui siti web di Infomobility, Università di Parma e Comune di Parma.

L'Amministrazione Comunale ha dotato le principali sedi universitarie in città di postazioni di Bike Sharing e Car Sharing, che permettono agli utenti dell'Ateneo di utilizzare i servizi e di muoversi facilmente in città. Ad esempio al Campus Scienze e Tecnologie sono presenti attualmente due postazioni Bike Sharing e una postazione Car Sharing.

Entrando nel dettaglio della promozione, per il servizio Bike Sharing i primi 240 iscritti hanno l'opportunità di effettuare l'iscrizione annuale gratuita al servizio, con ricarica gratuita del valore di 5 euro compresa. Per gli utenti successivi sono previsti sconti per l'iscrizione annuale che sarà pari a 15 euro (invece di 25 euro) e di 10 euro per i rinnovi. Ricordiamo che la prima mezz'ora di utilizzo del servizio Bike Sharing è sempre gratuita anche più volte al giorno, per cui l'utilizzo del servizio è estremamente economico.

Riguardo al servizio Car Sharing, ai primi 100 utenti che si iscriveranno è riservato un abbonamento annuale gratuito. E inoltre avranno 100 Km di utilizzo gratuito incluso (compreso anche il carburante!). Gli iscritti successivi potranno invece usufruire di uno sconto sull'abbonamento annuale pari al 50% (30 euro invece di 60 euro).

Infine, i primi 120 utenti che ne faranno richiesta, potranno usufruire gratuitamente per un anno del servizio di parcheggio custodito per le bici in Cicletteria, a fianco della stazione ferroviaria, equivalente a un valore di 160 euro. Per gli iscritti successivi è previsto uno sconto del 50% sugli abbonamenti annuali e del 25% sugli abbonamenti mensili per il parcheggio custodito delle bici. Per parcheggiare invece scooter e moto è previsto uno sconto del 50% sull'abbonamento annuale e il 25% di sconto sull'abbonamento mensile.

Gli abbonamenti per i servizi di Bike Sharing e parcheggio custodito in Cicletteria sono sottoscrivibili presso la Cicletteria stessa, mentre l'abbonamento per il Car Sharing è sottoscrivibile presso il Front Office di Infomobility in viale Mentana 29/a.

 

 

U.O. Comunicazione Istituzionale
Università degli Studi di Parma

I calciatori sostengono Pollicino – l'Associazione per il sostegno della Neonatologia a Modena. Alessandro Matri, Francesco Acerbi ed Edoardo Goldaniga hanno visitato il reparto e consegnato una maglia con dedica e le loro firme.

Modena, 3 maggio 2018

Gradita visita stamattina da parte di una delegazione del Sassuolo Calcio alla Neonatologia del Policlinico. Alessandro Matri, Francesco Acerbi ed Edoardo Goldaniga sono giunti al settimo piano del Policlinico, accolti dal direttore del reparto, prof. Fabrizio Ferrari, dalla coordinatrice infermieristica Giovanna Cuomo e da tutto il personale.

Con loro anche una rappresentanza di Pollicino, l'Associazione per il Sostegno della Neonatologia a Modena. È stato momento di festa per tutti, i giocatori, i genitori e il personale del reparto.

"I calciatori del Sassuolo – ha commentato il prof. Fabrizio Ferrari – hanno risposto con grande sensibilità alla richiesta di sostegno ricevuta da parte dell'associazione Pollicino, hanno dimostrato grande sensibilità a fronte di una tematica, quella della prematurità, che è importante porre all'attenzione generale di un'intera comunità. Per questo desidero ringraziarli a nome di tutto il personale, i genitori e i nostri bambini".

I giocatori sono stati accompagnati in visita alla Terapia Intensiva Neonatale e hanno potuto ascoltare dalla voce dei medici e del personale infermieristico come si volge il lavoro quotidiano al capezzale dei piccolissimi pazienti. Alcuni cuffiette nero-verdi, predisposte dai volontari di Cuore di Maglia, l'altra associazione attiva in Neonatologia, sono state donate ad alcuni pazienti.

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"E' sempre un'esperienza costruttiva – ha raccontato l'attaccante Alessandro Matri – per noi conoscere queste realtà dove quotidianamente si lavora tutti insieme perché la vita trionfi sulla malattia. Ero venuto anche lo scorso anno, ma ogni volta è un'esperienza nuova che ci arricchisce umanamente. Complimenti davvero a tutto lo staff della Neonatologia per lo splendido lavoro che fanno ogni giorno con professionalità e passione". I giocatori hanno anche regalato una maglia dedicata "Alla TIN di Modena con grande stima" e tutte le loro firme che verrà incorniciata ed esposta nel reparto.

Il Sassuolo è da tempo vicino alla Neonatologia del Policlinico. Nel novembre 2016, i Neroverdi – assieme al Modena e al Carpi – parteciparono alla giornata del prematuro con una visita congiunta al reparto. Quest'anno, l'appuntamento è stato rimandato per motivi organizzativi ma la Società e i giocatori hanno voluto onorare l'impegno e oggi, puntuali, si sono presentati al Settimo piano.

Complessivamente, la Neonatologia del Policlinico di Modena assiste ogni anno circa 450 neonati prematuri.

In occasione delle quattro date bolognesi del tour di "Roger Waters", leader dei Pink Floyd, tenutesi presso l'"Unipol Arena" di Casalecchio di Reno, la Guardia di Finanza, ha predisposto una serie di dispositivi di prevenzione e repressione della vendita di prodotti contraffatti e "non sicuri" per il consumatore.

In particolare, nel corso del "Controllo economico del territorio" effettuato durante le serate, le Fiamme Gialle del II Gruppo Bologna hanno eseguito una serie di servizi diretti a verificare il rispetto delle normativa concernente la tutela dei marchi e la sicurezza dei prodotti posti in vendita.

L'attuazione di tale dispositivo ha portato alla denuncia di 29 soggetti per i reati di contraffazione ed al sequestro di oltre n. 600 prodotti, in gran parte magliette con la riproduzione del famoso logo della rock band, per un valore commerciale di circa 10.000 euro.

Individuati, inoltre, 9 commercianti abusivi a cui sono state sequestrate diverse centinaia di bibite in bottiglia di vetro in violazione ad una recente ordinanza del Sindaco di Casalecchio di Reno. In virtù della medesima ordinanza i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, con la collaborazione della locale SIAE, hanno verbalizzato 4 "bagarini" sopresi mentre erano intenti a commercializzare titoli di accesso in prossimità dell'"Arena".

L'attività condotta dalle Fiamme Gialle bolognesi costituisce testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo, a "tutela dell'ordine e sicurezza pubblica", a "tutela della leale concorrenza" nel "libero mercato" ed alla tutela del consumatore, al fine di garantire, rispettivamente, il corretto svolgimento dell'evento musicale, di scongiurare la commercializzazione di prodotti contraffatti.

Quando un negozio del centro storico apre i battenti è sempre un fatto eccezionale, soprattutto se non è legato a una qualche catena internazionale. Ma se a aprire è una vetrina della tradizione locale, allora l'inaugurazione viene elevata a evento.

E' il caso dello storico negozio di carne equina di via Farnese 3/c. Nel lontano 1881 fu la prima macelleria equina a aprire i battenti in città ed ora, dopo circa 15 anni di inattività, i locali, ovviamente rimessi a nuovo, sono tornati a all'antica attività sotto la gestione di Marco Sebastiani

(Foto di Francesca Bocchia)

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... segue in galleria immagini

 

Nel giorno della Festa dei Lavoratori si è svolto, come di consueto, il corteo del Primo Maggio. Partenza da via D'Azeglio e arrivo in piazza Garibaldi con sosta al monumento al Partigiano e alle lapidi ai Caduti. Per tutto il tragitto ha suonato il corpo bandistico Giuseppe Verdi.

In testa al corteo il Sindaco Federico Pizzarotti e le rappresentanze sindacali.

(Foto, galleria immagini e video di Francesca Bocchia)

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- prosegue in galleria immagini -

 

 

Nella notte del 28.04.2018, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Modena Nord ha notato sul tratto autostradale dell'autostrada A22 del Brennero, all'altezza dello svincolo di Campogalliano, un'autovettura Nissan che a forte velocità percorreva suddetto tratto.

Immediatamente raggiunta, gli agenti hanno intimato l'alt agli occupanti del veicolo che però, per tutta risposta, hanno prima cercato di seminare l'auto della polizia, zigzagando tra le autovetture in transito, per poi fermarsi su una piazzola di sosta da dove i tre occupanti si dileguavano nei campi approfittando del buio della notte.

Dal controllo del veicolo, risultato poi essere oggetto di furto, sono stati rinvenuti 12 telefoni cellulari di ultima generazione, carica batterie, custodie e pellicole protettive, proventi di furto avvenuto presso un negozio di telefonia di Brescia. Nel veicolo sono stati trovati altresì arnesi atti allo scasso utilizzati dai malfattori per portare a termine l'atto criminoso.

Sul posto la Polizia Scientifica per i rilevi tecnici.

La donna, una 36enne italiana ha scoperto il tumore in entrambi i seni al 4° mese di gravidanza. Operata mentre era ancora gravida, all'8° mese ha partorito un bel maschietto. Lieto fine grazie alla Breast Unit e all'Ostericia-ginecologia del Policlinico di Modena.

Modena, 30 aprile 2018

La scoperta di una gravidanza. La gioia, l'emozione e l'ansia di diventare genitori. Il quarto mese di gravidanza, la scoperta di un nodulo al seno sinistro, l'ecografia e la biopsia e il verdetto: carcinoma mammario in entrambi i seni. Questa la storia difficile di una donna italiana di 36 anni che ha avuto un lieto fine grazie al lavoro di equipe dei medici della Breast Unit del Policlinico di Modena – che fa parte della rete delle Breast Unit della Regione Emilia – Romagna - insieme all'Ostetricia e Ginecologia.

"La paziente – ha spiegato il prof. Giovanni Tazzioli, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Oncologica Senologica – ha scoperto un nodulo quando era al quarto mese di gravidanza e dai successivi accertamenti si è scoperto che aveva un carcinoma mammario a entrambi i seni. A questo punto noi dovevamo decidere come comportarci per curare la madre senza compromettere la salute del nascituro. La decisione è stata presa in equipe con il consenso della paziente che ha accettato il piano terapeutico". L'equipe della Breast Unit è composta dalla Chirurgia senologica, dalla Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, dall'Oncologia, dalla Radiologia, Radioterapia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Fisioterapia, Settore psicosociale. "Abbiamo deciso di trattare la paziente per circa 12 settimane con un particolare protocollo chemioterapico studiato proprio per minimizzare i rischi di danni al nascituro – ha aggiunto la dottoressa Laura Cortesi, oncologa della Breast Unit – e ridurre la dimensione dei due noduli in modo da ottimizzare l'effetto dell'intervento chirurgico. In parallelo la paziente è stata costantemente monitorata con visite ed ecografie ostetriche dalla Dott.ssa Francesca Monari, ginecologa della struttura di Ostetricia-Ginecologia del Policlinico. La terapia è proseguita per circa due mesi mezzo, poi, al termine del trattamento più idoneo per la madre e sicuro per il bambino abbiamo deciso di operarla, riservando la seconda parte della terapia, dannosa per il feto, al periodo post-partum."

L'intervento è stato eseguito al Policlinico, dai Chirurghi Senologi e dall'equipe della Ostetricia col supporto degli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 1 diretta dal Prof. Massimo Girardis e dagli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 2, diretta dalla Dottoressa Elisabetta Bertellini. "Abbiamo asportato i noduli e abbiamo utilizzato una tecnica nuova per l'asportazione dei linfonodi sentinella – ha aggiunto il prof. Tazzioli – Di solito per la loro individuazione e prelievo si utilizza un isotopo radioattivo che consente ad un "miniscanner" di rilevarli. In questo caso non volevamo rischiare di sottoporre il feto ad un'eccessiva esposizione al radiofarmaco, così abbiamo utilizzato la linfografia a fluorescenza con verde indocianina. Il Verde Indocianina è un colorante vitale, e non presenta controindicazioni sul nascituro". Si tratta di iniettare in sede sottocutanea una giusta dose di verde indocianina che, stimolata da una sorgente luminosa a raggi infrarossi, diventa fluorescente formando una traccia luminosa che scorre al di sotto del derma visibile ad occhio nudo. Raggiunta l'ascella dopo 5 minuti, va a concentrarsi nel linfonodo sentinella che diventa fluorescente e facilmente riconoscibile ed asportabile dal Chirurgo. Durante tutto l'intervento al seno il feto e la mamma sono stati costantemente monitorati mediante cardiotocografia.

Asportato il tumore, prima di cominciare la seconda fase della terapia, era necessario far nascere il bambino. Per questo motivo, alla 34°settimana di gravidanza, l'equipe dell'Ostetricia-Ginecologia del Policlinico, diretta dal Prof. Fabio Facchinetti, ha provveduto a praticare un cesareo alla paziente. Il bambino è nato di 2400 grammi e, dopo un breve soggiorno in Neonatologia diretta dal Prof. Ferrari e poi in Ostetricia, è stato dimesso assieme alla madre. L'intervento di taglio cesareo è stato eseguito dalla dottoressa Monari in anestesia loco regionale spinale (Dott.ssa Bojardi) e si è svolto senza complicazioni nonostante le numerose aderenze addominali presenti e legate ai 2 pregressi cesarei. Il bambino, assistito dal Dottor Torcetta (Neonatologia), è nato vivo e vitale. È stato eseguito il milking sul cordone ombelicale prima del clampaggio per favorire il passaggio di sangue dalla madre al feto e ridurre i rischi di anemizzazione neonatale e ittero legati alla prematurità. Le perdite ematiche durante l'intervento sono state scarse e la degenza postoperatoria è stata regolare, con dimissione in terza giornata. È stato necessario inibire farmacologicamente la lattazione per la patologia oncologica mammaria.

"L'esito della chemioterapia preoperatoria è stato ottimale determinando una netta riduzione di entrambe le lesioni mammarie ed una regressione delle cellule neoplastiche a livello linfonodale, come evidenziato dall'esame istopatologico"- ha proseguito la dott.ssa Cortesi - Dopo soli 12 giorni dall'effettuazione del parto cesareo la paziente, in pieno benessere, ha ripreso ad effettuare la chemioterapia associata ad un trattamento biologico che continuerà per un anno, con ottima tolleranza alle cure. Ci attendiamo che la paziente, al termine dell'iter terapeutico, abbia altissime probabilità di essere guarita dalla sua malattia oncologica".

Dal 2016 il Policlinico è certificato EUSOMA

Nel luglio 2016, la Breast Unit del Policlinico ha ottenuto la certificazione dell'European Society of Breast Cancer Specialist (EUSOMA) il massimo organismo scientifico europeo che si occupa del tumore al seno. Questo riconoscimento attesta la presenza a Modena di una Breast Unit cioè un'unità integrata per la lotta al tumore al seno dove viene garantito un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti di tutte le discipline previste: chirurgia senologica, chirurgia plastica e ricostruttiva, oncologia, radiologia, radioterapia, anatomia patologica, medicina nucleare, fisioterapia, settore psicosociale, col supporto della Direzione sanitaria. Il Percorso Senologico garantisce proprio la multidisciplinarietà e la centralità della paziente: sono i vari specialisti che si pongono a disposizione dell'assistita per offrire un intervento tempestivo e integrato. Uno dei punti di forza dell'organizzazione del Policlinico è l'integrazione del personale infermieristico nel percorso che è un requisito fondamentale per il corretto funzionamento della Breast Unit multidisciplinare.

Altro aspetto decisivo della certificazione è la presenza di una casistica di alto livello per quantità e difficoltà. Ogni anno sono circa 650 le donne seguite dal Percorso Senologico per una patologia neoplastica al seno. Alla struttura possono afferire sia pazienti della provincia che dell'extra-provincia. La presa in carico avviene dalla diagnosi della patologia e prosegue nella fase terapeutica (chirurgica, radioterapica e/o oncologica) e prosegue nella fase di follow-up (visite di controllo), al fine di garantire alla paziente la continuità di cura.

L'Offerta terapeutica

Nell'ambulatorio multidisciplinare del Percorso Senologico gli specialisti valutano in un'ottica di equipe il protocollo terapeutico più adeguato alla patologia, integrando farmaci chemioterapici, radioterapia e intervento chirurgico che viene deciso in base alle caratteristiche della neoplasia (tipo istologico, dimensioni e sede) e alle condizioni generali della paziente. Il trattamento riabilitativo è parte integrante della terapia oncologica chirurgica della mammella. Una volta concluso il percorso terapeutico, viene stabilita la fase dei successivi controlli (follow-up) che è di fondamentale importanza per il potenziale rischio di recidive della malattia neoplastica e che verrà gradualmente dilazionato nel tempo in caso di successo terapeutico. Il percorso clinico è affiancato dal supporto psicologico sia rivolto alla paziente sia ai famigliari.

Ufficio Stampa Ausl MO

"L'Università di Parma, nell'assicurare che saranno effettuati i doverosi accertamenti circa il deplorevole episodio ribadisce e conferma la propria grande attenzione nei confronti dei diritti umani e sociali." si legge nella nota dell'Università a seguito del fatto balzato oggi alle cronache.

Una mamma sarebbe infatti stata allontanata dai locali dell'Ateneo, nello specifico dal chiostro universitario di via D'Azeglio mentre stava allattando al seno il figlio, da una guardia privata perchè atto "sconveniente".  A denunciare il fatto è stata la giovane donna, 27enne infermiera, tramite una lettera inviata alla Gazzetta di Parma.

L'Università ci tiene a chiarire che "l'allattamento al seno è il principale determinante di salute nei primi anni di vita: è doveroso da parte di ognuno, istituzioni in primis, promuoverlo e favorirlo, garantendo il diritto delle mamme di allattare liberamente. Per questo il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell'Ateneo, con il pieno appoggio del Rettore Paolo Andrei, ha strutturato nei mesi scorsi un progetto (il cui testo è qui allegato) per la creazione di 3 spazi all'interno dell'Università dove le studentesse, le dipendenti, ma anche le private cittadine che ne abbiano necessità, potranno allattare e accudire i propri bambini."

Infine l'Ateneo ha colto l'occasione, per porgere le scuse al papà e alla mamma che sono rimasti vittime di questo spiacevole episodio.

Un altro duro colpo al narcotraffico è stato inflitto dai militari del Comando Provinciale di Bologna presso l'aeroporto "Guglielmo Marconi", ogni giorno impegnati nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti.

Nei giorni scorsi, circa un chilogrammo di cocaina purissima è stato sequestrato dai finanzieri nel corso di un'operazione antidroga, che ha portato all'arresto del corriere e alla denuncia del complice che lo attendeva all'arrivo, entrambi cittadini sudamericani.
Nonostante l'accurato confezionamento, il "corriere", un quarantenne peruviano residente da tempo in Italia, non è riuscito a eludere il controllo dei finanzieri e soprattutto il fiuto del cane antidroga "CALMA", che ha segnalato il soggetto e il bagaglio al seguito.

La bravura dei finanzieri "a 2 e 4 zampe" ha portato al rinvenimento di numerosi involucri, occultati all'interno di appositi doppifondi ad hoc ricavati sia nei capi d'abbigliamento che nelle scarpe del passeggero. Ogni involucro era accuratamente confezionato ed imbottito con abbondante polvere di caffè, nel tentativo – risultato vano - di eludere il fiuto del cane antidroga.

Gli immediati approfondimenti dei finanzieri hanno consentito altresì di identificare e segnalare all'A.G. il complice del corriere, che lo aspettava in aeroporto per portare il prezioso carico sul litorale adriatico.

Su disposizione del Magistrato di Turno, il corriere è stato immediatamente associato presso la casa circondariale "Dozza", mentre il complice è stato denunciato a piede libero.

Lo stupefacente sequestrato, se immesso sul mercato, avrebbe reso al dettaglio centinaia di migliaia di euro.

L'attività in questione si inserisce nel più ampio contesto operativo di contrasto ai traffici illeciti perpetrati attraverso il trasporto aereo, attuato dalla Guardia di Finanza a tutela dei cittadini, anche grazie al contributo delle unità cinofile del Corpo.

Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi ha proceduto alla denuncia a piede libero nei confronti di un noto pregiudicato carpigiano resosi responsabile di un furto di bicicletta.

La telecamera di sorveglianza cittadina, ha permesso di riconoscere il soggetto che dopo aver tranciato la catena di protezione e sfilato la bici dalla rastrelliera si è allontanato a bordo della stessa.

Gli Agenti hanno quindi iniziato le ricerche nei luoghi abitualmente frequentati dall'uomo che hanno portato al rintraccio dello stesso che è stato quindi denunciato per furto aggravato.
Al termine degli accertamenti di rito la bici è stata consegnata al legittimo proprietario.

Il Comando di Polizia Municipale di Parma comunica che, dal 30 aprile al 04 maggio 2018, proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 30- Centro-Pablo

Mercoledì 02 - San Lazzaro - Oltretorrente

Giovedì 03- Centro- San Lazzaro

Venerdì 04 - San Leonardo- Oltretorrente

Nell'ambito dei servizi Straordinari di Controllo del Territorio della Polizia di Stato, nel pomeriggio di sabato sono stati effettuati controlli specifici nelle strade del centro di Parma finalizzati a prevenire e contrastare i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti nei centri urbani e nei luoghi di aggregazione giovanile.

Al servizio, Coordinato dall'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Parma, hanno preso parte: il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Reggio Emilia, personale del Reparto Cinofili della Polizia di Stato di Bologna e Personale della Polizia Municipale di Parma.

I controlli si sono concentrati nelle aree urbane, oggetto di segnalazioni tramite esposti da parte dei cittadini, quali Viale Vittoria, Via dei Mille, le aree verdi dei Parchi (Parco del Naviglio), la Stazione Ferroviaria di Parma e zone limitrofe, nonché, nelle strade del centro cittadino, quali via Cavour, Piazza Garibaldi, via Mazzini.

Nel corso del servizio sono state identificate 12 persone, controllati 5 veicoli e sequestrati 49 grammi di Marijuana e 8,5 grammi di Hashish.

_______________________________ la cronaca dei fermi e dei furti _________________________

28/04/2018 12:23 OVS di via Mazzini.
Persona fermata da personale della vigilanza con merce non pagata per un valore di circa 90 euro.
Denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato cittadino moldavo classe '98.

28/04/2018 18:53 OVS di via Mazzini
Due minorenni fermati da personale della vigilanza con merce non pagata per un valore di circa 60 euro.
Denunciate in stato di libertà per il reato di furto aggravato in concorso due minorenni italiane classe '01 e, successivamente, affidate alle rispettive famiglie.

28/04/2018 18:54 strada Traversetolo
Due cittadini georgiani classe '78 fermati da personale della vigilanza con merce non pagata per un valore di circa 125 euro presso Esselunga. Soggetti identificati e denunciati in stato di libertà per il reato di furto aggravato in concorso.

29/04/2018 02:05 Piazzale Boito angolo Strada del Conservatorio
Fumo da un cassonetto della spazzatura. Intervento delle Volanti e dei VV.FF. per spegnere l'incendio.

29/04/2018 04:44 via Milano
Ignoti, verso le ore 04.20 circa, dopo aver tagliato le inferiate, forzato tapparella e finestra laterale, si introducevano all'interno del Bar "MALT & Co." e asportavano la somma di euro 15 mila circa tra "gratta e vinci", tabacchi e fondo cassa. Sono in corso accertamenti per ricostruire la vicenda e individuare gli ignoti autori del reato.

29/04/2018 02:49
Nel transitare in via Mantova altezza cavalcavia tangenziale, la volante intercetta un giovane moldavo classe 98 con uno zaino in spalle. Dal controllo del soggetto emerge che all'interno dello zaino sono presenti numerosi frammenti di vetro d'auto e alcuni oggetti asportati poco prima da un veicolo parcheggiato in strada Mutta, oltre ad altro materiale di dubbia provenienza. A questo punto, effettuando controlli più approfonditi, sempre in via Mutta viene trovato un altro veicolo con il vetro infranto.
Denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione e inottemperanza all'ordine del Questore.

29/04/2018 12:53 Esselunga di via Emilia Est
L'addetto alla sorveglianza, riferiva di aver sorpreso due persone che hanno rubato 260 euro di merce.
Sul posto gli operatori delle Volanti pervenivano all'identificazione dei soggetti resisi responsabili del delitto: due cittadini italiani classe '58 e '70, i quali venivano denunciati in stati di libertà per il reato di furto aggravato in concorso e la merce veniva contestualmente restituita al punto vendita.

I Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Modena hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale prevista dal c.d. "codice antimafia" emessa dalla Sezione Penale del Tribunale di Reggio Emilia che, in accoglimento di analoga richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica a quella sede nella persona del sost. Procuratore dr.ssa Valentina SALVI, ha disposto il sequestro di beni immobili, mobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie (intestati a anche terzi), per un valore di circa 15 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore originario della provincia di Reggio Emilia ma con interessi anche in questa provincia.

Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle di Modena, svolte con la fattiva collaborazione e supporto del personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno evidenziato una reiterata propensione a delinquere del soggetto proposto, tale da fargli assumere la veste di c.d. "grande evasore", circostanza emersa e rilevata dai numerosi procedimenti penali accesi presso varie Procure della Repubblica.

Tra questi, in particolare, si sottolineano quelli relativi all'operazione "Plafond" coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena nella persona del sost. Procuratore Claudia NATALINI, nell'ambito della quale era stata accertata una maxi frode all'Iva basata sul rilascio di false dichiarazioni d'intento che, tra le altre, coinvolgeva anche una società di Carpi esercente l'attività di fabbricazione di computer e unità periferiche.

Nell'ambito dell'operazione "Plafond" l'attività investigativa condotta dai militari della Guardia di Finanza aveva portato all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei responsabili, tra i quali il promotore del sodalizio criminale odierno prevenuto colpito dalla misura di prevenzione, ed il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro e alla scoperta, durante le perquisizioni effettuate, di un vero e proprio bunker utilizzato per nascondere la documentazione ritenuta più "scottante" e per depositare le somme provenienti dalle attività illecite svolte dall'organizzazione criminale.

In particolare venne ritrovata, nascosta dietro una libreria a muro che scorreva su binari tramite un motorino elettrico, una stanza occulta al cui interno furono rinvenuti e sequestrati 104.988,56 euro in contanti (suddivisi in mazzette da 50 e 100 euro), numerosi timbri riconducibili alle decine di società coinvolte nel meccanismo fraudolento che venivano utilizzati per la compilazione delle fatture false, nonché documentazione ritenuta di notevole interesse tra cui gli organigrammi delle società riconducibili all'organizzazione, dei soggetti coinvolti e del ruolo di ciascuno di essi.

Gli approfonditi accertamenti patrimoniali svolti nell'ambito dell'odierna operazione denominata "Game over" hanno evidenziato una palese sproporzione tra i redditi dichiarati negli anni e la consistenza patrimoniale ricostruita, quest'ultima rappresentata, tra l'altro, da beni immobili ubicati nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Lucca, e Sondrio intestati a svariate società (mero schermo) e persone fisiche (prestanomi) tutti riconducibili al proposto che, pertanto, tramite l'intestazione fittizia ha potuto liberamente godere di un ingente patrimonio.

La rilevata sproporzione tra i redditi dichiarati al fisco e l'elevato tenore di vita, unita, come detto, alla ricostruita pericolosità sociale del proposto emergente dai gravi e reiterati illeciti economico-finanziari (fiscali, societari e fallimentari) realizzati in modo "professionale", ha permesso di aggredire un patrimonio illecitamente accumulato nel tempo costituito da polizze assicurative, conti correnti, autovetture, beni mobili ed immobili, tra i quali una villa di pregio con parco sita in una rinomata località balneare toscana del valore di oltre due milioni di euro ed un residence immobiliare nella provincia reggiana di circa due milioni di euro, per un valore complessivo prossimo ai 15 milioni di euro, consentendo di colpire "al cuore dei propri interessi" chi è abituato a vivere nell'illegalità e di illegalità nonché di restituire alla collettività i beni accumulati.

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Nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di perquisizione presso il domicilio, emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Angela Sighicelli, nell'ambito di un procedimento penale a carico di un cittadino italiano di anni 46.
L'uomo, in qualità di Guardia Particolare Giurata, in servizio presso una ditta di logistica del modenese, si è reso autore di una serie di furti in orario notturno ai danni della stessa azienda.

Le indagini sono state avviate a seguito di denuncia sporta dai titolari dell'azienda, accortisi di svariati ammanchi di merce depositata per lo smistamento e del fatto che il sistema d'allarme veniva spesso inserito in ritardo rispetto all'orario previsto.
Grazie anche alle immagini del sistema di videosorveglianza interno, che si attiva nell'orario di chiusura del magazzino, gli agenti sono risaliti all'autore dei furti, il quale prelevava il materiale dagli scatoloni, sostituendolo a volte con altri oggetti di peso equivalente, per poi richiuderli con nastro adesivo al fine di ripristinare la confezione originale.

La perquisizione ha dato esito positivo, in quanto presso il domicilio della Guardia Giurata e precisamente all'interno di un armadio, sono stati rinvenuti oltre 380 capi di abbigliamento griffati "Maserati" per un valore complessivo di circa 80.000,00 euro.
L'uomo è stata, pertanto, denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato; tutta la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.

Ieri mattina alle 11 la quiete del centro commerciale è stata interrotta dall'irruzione di un uomo in motocicletta all'interno della galleria del centro commerciale. Dopo attimi di terrore, è stato lo stesso agente in borghese a spiegare la sua irruzione.

MODENA – Una scena da film quella che si è verificata ieri mattina alle 11 al Grandemilia di Modena, quando un uomo ha fatto irruzione nella galleria del centro commerciale a bordo di una moto. Per i tanti clienti che affollavano la struttura sono stati attimi di puro terrore, pensando che, di lì a poco, si sarebbe scatenato l'inferno, come spesso si sente dai telegiornali quando un terrorista comincia a sparare sulla folla o investe deliberatamente tutti coloro che gli capitano a tiro. Qualcuno ha cominciato a urlare, qualche altro a scappare o a nascondersi, il servizio di vigilanza interno, armato, stava per intervenire, finchè...
È stato proprio l'uomo a bordo della moto a spegnere il mezzo, a scendere e a fornire spiegazioni su quella insolita irruzione. Si trattava infatti di un agente in borghese della Polizia Municipale appartenente al Nucleo Problematiche del Territorio, impegnato in un'operazione di controllo.

Ieri mattina, infatti, nella zona attorno alla Fiera erano stati segnalati diversi furti ai danni di auto e degli avventori dei diversi centri commerciali. Attorno alla zona dell'Obi, l'agente in moto e un collega a piedi, entrambi in borghese, hanno notato due stranieri che si aggiravano fra le auto e fermavano i passanti chiedendo l'elemosina e si sono avvicinati per un controllo.
Alla vista dei due agenti in borghese, uno dei due si è dato alla fuga, dirigendosi appunto verso il Grandemilia. Qui ha imboccato un ingresso laterale riservato agli addetti e si è trovato in un magazzino nella zona del Mediaworld. L'agente in moto si è quindi fiondato al suo inseguimento. Lo ha raggiunto prima nel magazzino, poi, quando il fuggitivo ha imboccato una seconda porta, lo ha seguito ancora venendosi a trovare, però, nel mezzo della galleria del centro commerciale, tra clienti e avventori terrorizzati al pensiero di un attentato.
La situazione si è poi tranquillizzata una volta che l'agente ha fornito spiegazioni. Il fuggitivo è stato poi fermato e portato al comando per i controlli di rito. Si tratta di un giovane nigeriano, in regola con il permesso di soggiorno e senza precedenti. Alla vista dell'uomo in moto si era messo a correre in preda al panico, essendo l'agente in borghese.

Il mezzo ha preso fuoco ieri mattina nei pressi della rotonda del Grappolo a causa della rottura di un manicotto ed è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era stato immatricolato nel 2005 e aveva passato la revisione. Nessun ferito tra le otto persone a bordo.

MODENA - Un autobus di Seta è stato completamente distrutto dalle fiamme mentre era in servizio. Il mezzo, in servizio sulla Linea 2, ieri mattina attorno alle 10.50, nei pressi della rotonda del Grappolo ha improvvisamente preso fuoco mentre percorreva via Vignolese in direzione di San Damaso.
L'autista ha immediatamente fatto scendere le otto persone a bordo, mettendole in sicurezza. Poi ha impugnato l'estintore in dotazione su tutti i mezzi pubblici per tentare di contenere le fiamme. L'incendio, tuttavia, si era già propagato ed era arrivato a lambire perfino la palina della fermata accanto alla quale si era fermato l'autobus. L'autista ha quindi informato Seta di quello che stava accadendo. L'azienda ha quindi richiesto il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco che, giunti sul posto, hanno domato le fiamme. Il mezzo tuttavia è andato completamente distrutto, mentre nessuno dei passeggeri a bordo ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.
All'origine dell'incendio di sarebbe stata la rottura di un manicotto contenente olio o altro lubrificante, che sarebbe entrato in contatto con le parti calde del motore, dando origine alle fiamme.
L'autobus, un modello Citaro della Mercedes, era stato immatricolato nel dicembre del 2005 ed era stato regolarmente sottoposto al programma di manutenzione ordinaria e aveva superato l'obbligatoria revisione annuale da parte degli ispettori della Motorizzazione Civile.
Si tratta del terzo mezzo Seta a prendere fuoco nel giro di una decina di giorni e le polemiche sull'anzianità degli autobus utilizzati dall'azienda e sulla loro sicurezza sono immancabili.
"Questo episodio ha coinvolto un bus la cui età è in linea con la media aziendale, quindi inferiore a quella nazionale", ha commentato il presidente di Seta Vanni Bulgarelli, "ma si conferma comunque la necessità di proseguire nell'opera di rinnovamento della nostra flotta".
Nel triennio 2016-2018 Seta ha destinato al rinnovo dei mezzi quasi 30 milioni di euro per garantire un adeguato livello di sicurezza generale. È però "necessario un intervento massivo e strutturale, possibile solo in un quadro di certezze future sull'affidamento del servizio", ha continuato Bulgarelli. In attesa delle prossime gare.

La segnalazione alla Polizia è arrivata da parte di un passante che si era chiuso in auto dopo aver avvistato l'uomo aggirarsi in bicicletta con l'insolita arma medievale. All'arrivo degli agenti, il magrebino si stava scagliando contro quattro connazionali

di Manuela Fiorini Modena 26 aprile 2018  – Chissà che cosa hanno pensato gli agenti della Polizia di Modena quando, ieri pomeriggio verso le 14, hanno ricevuto la telefonata concitata di un passante, che riferiva di essersi chiuso in macchina dopo aver avvistato un uomo che, in sella alla sua bicicletta, brandiva un'alabarda, una pericolosa arma medievale dotata di un'ascia, una punta di lancia e, dalla parte opposta un'altra lama non meno tagliente.

Poco dopo, sono arrivate altre telefonate che segnalavano una rissa tra stranieri nella zona di via Amundsen, nel quartiere Madonnina, la stessa dove era stato segnalato l'uomo con l'alabarda. Una volante si è quindi recata sul posto, una delle aree tristemente famose in città per la presenza di sbandati, clandestini dediti allo spaccio e ai furti che vivono e bivaccano tra capannoni abbandonati, ex officine e locali commerciali lasciati nel più completo abbandono.

Qui, alcuni passanti e residenti hanno riportato agli agenti di una rissa scoppiata tra alcuni magrebini, uno dei quali, probabilmente sotto l'effetto di alcol e droga, si era scagliato contro i connazionali con l'insolita, quanto pericolosa, arma medievale.

Mentre gli altri "contendenti" si erano dileguati alla vista delle Forze dell'Ordine, l'uomo con l'alabarda era rimasto invece nei paraggi. Gli agenti hanno prima trovato l'arma e la bicicletta abbandonate nella zona di via Alvarado e di via Marco Polo, poi hanno bloccato un giovane magrebino, clandestino e con precedenti penali per furto. L'uomo è stato condotto in Questura per accertamenti ed eventuali denunce. Resta per ora il mistero di come si sia procurato l'alabarda, frutto, probabilmente, di un furto.

L'arma è stata sequestrata ed è finita nell'armeria di via Palatucci, tra altri strumenti atti ad offendere oggetto di sequestri, tra cui figura anche qualche machete e qualche katana.

Mandato di cattura internazionale: tunisino 41enne arrestato dalla Polizia di Stato.

Nel corso della notte appena trascorsa, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 41 anni, residente in provincia di Bologna, gravato da un mandato di arresto internazionale ai fini estradizionali, emesso dalle autorità tunisine il 31 ottobre 2017, per reati finanziari, commessi da Pubblico Ufficiale e truffa telematica.

Lo straniero, durante il mese di ottobre 2017, aveva effettuato una serie di trasferimenti non autorizzati di fondi di denaro per centinaia di migliaia di dinari tunisini.
Il 41enne è stato rintracciato presso una struttura alberghiera di Modena e, al termine delle formalità di rito, associato alla locale Casa Circondariale a disposizione della Autorità Giudiziaria competente.

Il piccolo aveva perso conoscenza due giorni fa, mentre era al parco con la mamma, che gli ha tolto di bocca un giocattolo di piccole dimensioni. Ricoverato d'urgenza in Terapia Intensiva, non ha mai ripreso conoscenza ed è deceduto per arresto cardiocircolatorio

di Manuea Fiorini Modena 25 aprile 2018 - Non ce l'ha fatta il bambino di 4 anni che nel pomeriggio del 23 aprile era stato ricoverato d'urgenza al Policlinico di Modena in arresto cardiorespiratorio.

Il piccolo si trovava al parco insieme alla mamma, che lo avrebbe visto mettersi in bocca un giocattolo di piccole dimensioni. La donna sarebbe accorsa per toglierglielo, ma poco dopo lo avrebbe trovato privo di conoscenza "non testimoniata". Nessuno avrebbe visto il piccolo perdere i sensi e non è stato quindi possibile sapere da quanto tempo fosse primo di sensi. La mamma lo ha quindi caricato in macchina e lo ha portato al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Carpi, dove i sanitari hanno rilevato lo stato di arresto cardiorespiratorio e avviato immediatamente le manovre rianimatorio previste dal protocollo: massaggio cardiaco esterno, somministrazione di farmaci per via endovenosa, intubazione orotrachale precoce e attivazione immediata di un Rianimatore, di un Pediatra e di un Cardiologo.

Il bambino era poi stato trasferito presso il reparto di Terapia Intensiva del Policlinico di Modena, dove è stato tentato di tutto per salvargli la vita. Nonostante gli sforzi del personale medico, questa mattina il piccolo, che non ha mai ripreso conoscenza, si è arreso. Nella notte è stata accertata la morte cerebrale. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi, che sono stati prelevati nelle prime ore della mattinata.

Restano da chiarire le cause che hanno portato al decesso. Il bambino non soffriva di problemi cardiaci o di altre patologie pregresse. Tra le ipotesi c'è quella che il bimbo abbia ingerito un giocattolo di piccole dimensioni o una parte di esso, che ne ha causato il soffocamento e l'arresto cardiorespiratorio. I Carabinieri hanno avviato accertamenti sulla vicenda.

Parma festeggia il 73° anniversario della Liberazione: il discorso del sindaco Federico Pizzarotti #25aprile2018 #FestadellaLiberazione.

(Foto e gallery di Francesca Bocchia - Video del Comune di Parma https://www.facebook.com/officialparma/videos/1951162681863239/ )

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Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante ha arrestato un cittadino tunisino di anni 33, clandestino, per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali aggravate.

Durante il servizio di controllo del territorio, gli agenti, che transitavano in via Tamburini, hanno intimato l'ALT al tunisino, noto alle forze dell'ordine, che si trovava in sella ad una bicicletta, per procedere ad un controllo dello stesso. Per tutta risposta lo straniero, anziché fermarsi, ha investito uno degli operatori, che nel frattempo era sceso dall'autovettura di servizio, colpendolo al ginocchio sinistro.
Tra i due è nata una colluttazione e il tunisino per guadagnarsi la fuga, ha cercato di estrarre un coltello dalla cintura dei pantaloni. L'intervento in ausilio dell'altro agente ha consentito di disarmare e bloccare lo straniero.
Il coltello da cucina, dotato di filo e punta con lama fissa di cm. 8, è stato sottoposto a sequestro.
Il tunisino, che annovera precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio e la persona, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno medicato l'agente ferito e lo hanno trasportato presso il locale Pronto Soccorso, ove gli è stato diagnosticato un trauma contusivo al ginocchio sinistro con prognosi di 10 giorni.
Subito dopo il processo, che si è svolto questa mattina, in occasione del quale è stata disposta dal giudice la custodia cautelare in carcere, il Questore Santarelli, ha voluto incontrare personalmente i due agenti per assicurarsi sul loro stato di salute ed esprimere loro il proprio apprezzamento per l'arresto portato a termine con coraggio e determinazione.

Otto persone denunciate dall'Ufficio Volanti nel corso della decorsa giornata: si tratta di tre cittadini italiani e cinque cittadini stranieri.

Le attività sono tutte ascrivibili ad ordinarie attività di controllo del territorio che hanno interessato le zone di competenza della Polizia di Stato.
Nello specifico un italiano di 29 anni è stato denunciato per illecita detenzione di stupefacente del tipo hashish, il giovane è stato trovato in possesso di 26 gr di sostanza a seguito di controllo avvenuto, intorno alle 22.00, in via Casalegno e la successiva perquisizione domiciliare ha consentito il rinvenimento di un bilancino di precisione e di materiale per il confezionamento.
Un cittadino italiano ed un cittadino marocchino, entrambi diciannovenni, sono stati controllati a bordo di un ciclomotore in via Emilia Ovest, nel corso della notte, il ciclomotore di provenienza furtiva è stato restituito al legittimo proprietario, un cittadino modenese. Per i due soggetti è scattata le denuncia a piede libero per il reato di ricettazione.
Una cittadina italiana di 23 anni è stata indagata per furto di un paio di occhiali presso il negozio H & M di via Emilia centro. La donna si era resa protagonista del furto di beni per 210,00 euro.

Infine, nella serata di ieri, personale della Squadra Volante ha effettuato un controllo mirato, anche a seguito di segnalazione da parte dei residenti, all'interno di uno stabile in stato di abbandono nella area dello scalo merci della Stazione Ferroviaria, in viale Monte Kosica.

Nel palazzo, che si trova in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie, sono stati rintracciati quattro stranieri, tre dei quali con precedenti di Polizia.
I quattro soggetti, tutti sedicenti, sono stati accompagnati in Questura per accertamenti più approfonditi, al termine dei quali si è proceduto alla loro denuncia in stato di libertà, per inosservanza delle norme sugli stranieri.

Sbeffeggia pubblicamente gli agenti: minorenne denunciato dalla Polizia di Stato
Nella serata di sabato, personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà per oltraggio a P.U. un cittadino tunisino minorenne.
Il giovane, infatti, mentre camminava lungo via Divisione Acqui, in compagnia di due amici, al passaggio della Volante ha iniziato a schernire gli operatori di Polizia, apostrofandoli con tono ironico e denigratorio "sbirri", alla presenza di un numero cospicuo di persone, manifestando pubblicamente disprezzo e disistima per le funzioni degli agenti.
I giovani sono stati accompagnati in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali è emerso che tutti e tre sono gravati da precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona.

Carpi: denunciato dalla Polizia di Stato un 42enne italiano per furto ed estorsione
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano di anni 42, residente a Carpi, con precedenti di Polizia specifici, per i reati di furto aggravato, in quanto commesso con abuso di prestazione d'opera, e di estorsione.
La vittima, un cittadino pakistano titolare di una macelleria a Carpi, aveva subito il furto di una bilancia professionale e di un tritacarne, del valore complessivo di circa 2000,00 euro, durante le fasi di ristrutturazione del proprio negozio. I sospetti erano ricaduti sull'unico incaricato ai lavori di ristrutturazione, appunto il 42enne italiano, che aveva avuto accesso ai locali, il quale successivamente aveva chiesto al pakistano la suddetta somma per riavere la merce.

Lunedì, 23 Aprile 2018 16:01

Fuga di gas in strada dei Mercati

Tempestivo intervento di tamponamento di una perdita di gas in zona Mercati. Sul posto, oltre ai tecnici di Ireti, anche i Vigili del Fuoco e le forze dell'ordine: evacuati due edifici.

Parma, 23 Aprile 2018

Questa mattina, verso le 9.00, un escavatore che stava effettuando lavori in zona mercati per la riparazione di una condotta idrica ha urtato una condotta a media pressione del gas, danneggiandola. Il metano è fuoriuscito, ed un forte odore si è avvertito nella zona. Subito intervenute sul posto, le squadre di tecnici di Ireti hanno immediatamente chiuso la valvola in prossimità dell'interruzione, ed hanno applicato alla condotta danneggiata una fascia tamponatrice di emergenza. Una volta interrotta la perdita, si è proceduto a scavare lungo il percorso della condotta applicandovi una tamponatrice, al fine di non interrompere il flusso di gas alle industrie che operano nella zona. Le operazioni proseguiranno quindi con la riparazione del tratto di condotta danneggiata e la rimessa in esercizio della tubazione a media pressione.

Sul posto sono intervenuti, oltre ai tecnici di Ireti, anche i Vigili del Fuoco e le forze dell'ordine, che a scopo precauzionale hanno fatto evacuare due edifici in prossimità della perdita. L'allarme è presto rientrato: in questo momento la situazione è sotto controllo e le operazioni di riparazione stanno procedendo come previsto. Grazie alla tempestività dell'intervento ed alle manovre di tamponamento attuate, non si sono verificate interruzioni nell'erogazione del gas alle utenze sia industriali che civili.

Parma, città Medaglia d'oro al Valor Militare ha ricordato con una sfilata al passo, in bicicletta e in musica fino al cuore della sua Piazza, la specialità del corpo nata nel 1989 dalla matita del Capitano Luigi Camillo Natali.

Le carriole, le biciclette a gomme piene e scatto fisso ripiegabile in due pezzi e munita di spallacci per issarla sulle spalle che andarono ad esaltare l'arma specifica dei Bersaglieri: il movimento. Dopo le Guerre Mondiali tutti i Reggimenti Bersaglieri si trasformarono in ciclisti adottando le "carriole".

2-PR_bers13-Comune_Parma_-Nicoletta_Paci.jpgPer il discorso ufficiale schierate nelle due ali del Parco Ducale di fronte al Palazzo, oltre che le compagini cittadine, anche le Fanfare di Scandiano e Roccafranca.
Bersaglieri motociclisti in uniformi storiche, mezzi militari, gonfaloni, le divise e le marce vivaci ed energiche suonate degli ottoni hanno creato un momento suggestivo che ha visto ali di folla seguire, poi, la parata fino a Piazza Garibaldi.

"La bellezze delle divise di un tempo si sposano oggi con l'esempio che i Bersaglieri danno ancora oggi dell'esercito italiano nelle molteplici attività di Volontariato in cui sono impegnati" Ha ricordato il Prefetto Giuseppe Forlani. Nicoletta Paci in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale e con delega all'Associazionismo e al Volontariato "Carriola è una parola dal sapore davvero antico. Un mezzo di trasporto che ha sorretto e aiutato i Bersaglieri. Una parola che ricorda fatiche, impegno e sudore." Ha detto l'assessora Paci " Sono gli stessi elementi che ritroviamo oggi nei volti dei Bersaglieri: coraggio, passione, la capacità di trovare nuovi mezzi e risorse. Un'intuizione che ha permesso a questi soldati di diventare ancora più veloci e capaci. Un mezzo a due ruote per meglio combattere, ma anche per meglio difendere. Uomini e biciclette, un binomio nella tradizione di Parma, ma per i Bersaglieri, un binomio che ha permesso l'azione, il soccorso e il sostegno della popolazione in grande difficoltà e annichilita da tragedie incommensurabili" Il messaggio del Presidente Interregionale Nord Italia dell'Associazione Nazionale Bersaglieri Rocco Paltrinieri ha voluto ringraziare l'Amministrazione che ha accolto le numerose pattuglie ciclistiche provenienti da tutt'Italia "che testimonia" ha detto "la vicinanza delle Istituzioni ai Bersaglieri e ricorda il fondatore parmense della loro specialità. I Bersaglieri a Parma in una domenica di sole testimoniano a tutti con la loro corsa e le loro piume che ci siamo: forti, spavaldi, solidali, dinamici e fedeli alla Patria, all'Italia al Tricolore".

Foto di copertina e galleria immagini a cura di Gianmario Boscolo

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Con la parola d'ordine "consapevolezza" quale antidoto, per usare le parole del capo della Polizia Franco Gabrielli, "da inculcare nei tessuti sani della nostra società come si sta facendo qui a Reggio", si è chiuso questa mattina (ieri ndr) "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per l'ottavo anno dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con i Comuni e la Corte Ospitale di Rubiera.

Relatori_Gratteri_e_pubblico_ufficiali_armi10_1.jpgUn gran finale che ha portato in città i vertici nazionali della lotta alla criminalità organizzata: oltre a Gabrielli, un altro "caro amico" di Reggio come il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri e i comandanti dei reparti speciali di Carabinieri, il generale Pasquale Angelosanto che guida il Raggruppamento operativo speciale (Ros), e Guardia di Finanza, il generale Alessandro Barbera, al vertice del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico).
Per oltre due ore si è fatto il punto della situazione nel contrasto alla criminalità da parte di istituzioni e cittadini.

Lo si è fatto insieme a loro - a partire dai tanti amministratori pubblici e soprattutto dai tanti studenti che hanno gremito l'Auditorium del Credem – e lo si è fatto proprio qui a Reggio Emilia, a tre anni di distanza dall'indagine Aemilia. E alla consapevolezza che cosa nostra, 'ndrangheta e camorra non sono un fenomeno circoscritto al Sud Italia, può oggi unirsi anche la consapevolezza che questa città e questa provincia hanno saputo reagire, nel modo giusto, al ciclone Aemilia.

Lo ha certificato, chiudendo la mattina, proprio il capo della Polizia (che tra l'altro, dal 2010 al 2015, ha guidato anche la Protezione civile italiana): "Quando si passerà dalla cronaca alla storia, si dirà che qui in Emilia, nel secondo decennio del nuovo millennio, ci sono stati due terremoti - uno naturale ed uno antropico – ma che ad entrambi avete saputo reagire con l'atteggiamento giusto". Ed eliminando, per l'appunto, quella "non consapevolezza che è elemento di debolezza in ogni azione di contrasto".

"Nel 2012 non eravate consapevoli di essere un territorio sismicamente delicato e il maggior numero di vittime si verificò perché molti capannoni erano stati costruiti in maniera non adeguata: ma avete fatto tesoro di quella esperienza, c'è stata una generale presa di coscienza del fenomeno e avete saputo costruire un percorso che oggi vi rende più sicuri. E in questo stesso modo avete reagito all'inchiesta che nel 2015 vi ha dato contezza dell'infiltrazione della 'ndrangheta in questa terra", ha aggiunto il capo della Polizia invitando i reggiani a "proseguire su questa strada perché i tentativi delle mafie di infiltrarsi al Nord non avranno comunque mai fine: quello che dobbiamo fare è evitare che rimanga una patologia e non si trasformi in fisiologia".

Quello di Gabrielli è stato l'ultimo di una lunga e qualificata serie di interventi aperta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, che ha spiegato come "siano ormai 40.000 gli studenti che abbiamo coinvolto in questi otto anni sui temi della legalità". "Questo costante impegno sul fronte culturale per sviluppare la formazione e la conoscenza della generazione che cresce è uno dei pilastri fondamentali sui quali si regge la nostra azione di contrasto alle mafie - ha proseguito – Poi ci sono le istituzioni, a partire dal quotidiano lavoro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica; dalla decisione, non scontata, di far comunque celebrare il processo Aemilia a Reggio facendo scendere direttamente in campo tanti amministratori pubblici, attraverso la costituzione di parte civile, per chiedere il ristoro dei danni anche morali patiti dalle nostre comunità; dalla lunga e proficua stagione dei protocolli antimafia che nessun altro territorio può vantare e che rende oggi le pubbliche amministrazioni più solide nell'evitare i rischi di infiltrazione mafiosa".

Dopo i saluti del prefetto Maria Forte – che ha tra l'altro ricordato "i 108 provvedimenti interdittivi antimafia emessi in questi ultimi anni" e sottolineato "la speciale sinergia tra istituzioni e società civile che hanno saputo fare fronte compatto" - del sindaco Luca Vecchi e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, è stato il direttore scientifico di "Noicontrolemafie", il saggista e storico dei fenomeni criminali Antonio Nicaso, ad introdurre i relatori sottolineando a sua volta l'importanza della consapevolezza. "Anche negli Stati Uniti la lotta alla mafia fece il decisivo salto di qualità quando Robert Francis Kennedy, dopo anni di negazionismo, fece capire al Paese che non si era davanti ad una cospirazione aliena, riconoscendo per la prima volta che il fenomeno era interno e non esogeno – ha detto – Finalmente anche in Italia abbiamo smesso di dare la colpa al soggiorno obbligato, ma abbiamo compreso che la criminalità organizzata si radica al Nord perché c'è una reciprocità funzionale tra imprenditori, certi politici e mafiosi: come ci ricordano le intercettazioni "se vengono da noi, significa che hanno bisogno di noi"...".

Dal generale Pasquale Angelosanto, comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri è quindi arrivato un invito a "non generalizzare – sarebbe un errore, perché se tutto è mafia alla fine nulla è mafia" e a prestare particolare attenzione alla 'ndrangheta, "perché quella calabrese è oggi la punta più avanzata delle mafie, quella dall'agire più evoluto e sofisticato e rappresenta, dunque, la minaccia maggiore". Cosa può fare la società civile? "Atti concreti, perché la legalità va praticata, non può essere solo pronunciata e tanto meno delegata" e dunque – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi – "bisogna osservare sempre non solo le leggi, ma anche le regole organizzative della scuola, dei concorsi, del codice stradale: e non chiedere mai favori a nessuno, perché finireste per doverli ringraziare per tutta la vita rinunciando alla vostra dignità e libertà".

Anche il generale Alessandro Barbera, comandante del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza, ha voluto "approfittare di questa bellissima occasione per parlare con il cuore al vostro cuore: la mafia è il cancro della società, ma possiamo sconfiggerlo facendo anche noi rete come loro e comprendendo il fenomeno, perché conoscere significa poter prendere le necessarie precauzioni". "Oggi la priorità è il contrasto all'economia illegale, agli enormi patrimoni illeciti che vengono riciclati e abbiamo bisogno di voi, dell'apporto delle scuole e delle istituzioni, e che siate consapevoli del pericolo che la mafia rappresenta – ha concluso – Per fortuna in Italia abbiamo il sistema giuridico di contrasto più avanzato al mondo contro il crimine organizzato, un patrimonio che tutti ci invidiano che è frutto della nostra esperienza e anche del sacrificio di molte persone che hanno dato la vita nella lotta alla mafia: ed è soprattutto per loro che dobbiamo avere questa consapevolezza".

Come sempre estremamente coinvolgente per i ragazzi, ma anche denso di proposte operative, l'intervento del procuratore Nicola Gratteri, una delle presenze storiche del Festival della legalità reggiano. "Purtroppo prevedo che aumenteranno sensibilmente i Comuni sciolti per mafia, a causa della sempre più forte commistione tra criminalità organizzata e politica e al ribaltamento dei ruoli che si è verificato: oggi sempre più candidati vanno a cercare i mafiosi perché purtroppo il politico, sul territorio, si vede il mese prima delle elezioni, poi per 4 anni sparisce, e così è la mafia ad occupare sistematicamente una città o una provincia e a dare, a modo suo, risposte ai cittadini", ha esordito. "Però oggi il commissario prefettizio viene percepito come una sorta di congelamento della vita amministrativa del paese e noi uomini delle istituzioni non dobbiamo dare questa impressione – ha aggiunto - Servono prefetti che stiano in Comune sette giorni su sette, non a scavalco, e abbiano pieni poteri pieni, compreso quello di annullare le delibere, gli atti, anche le assunzioni compiuti da quella amministrazione, perché il comandante dei vigili urbani potrebbe essere anche la figlia del capomafia del paese".

Dopo essersi detto "molto confortato dal livello qualitativo della nostra polizia giudiziaria, perché nella loro testa è rimasta la cultura del controllo e della conoscenza del territorio, ed è un patrimonio che dobbiamo tenerci e insistere a potenziarlo", Gratteri ha rivolto un accorato appello ai ragazzi: "State lontani dalla mafia, anche perché delinquere non conviene: la ricchezza è tutta nelle mani dei capimafia, dinastie che si comportano come i regnanti del Settecento, tutti gli altri sono utili idioti morti di fame...".

 

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Domenica, 22 Aprile 2018 07:46

Un bacio contro l'omofobia - Foto

Un bacio contro l'aggressione omofoba di Parma. Ancora una volta l'onda omofoba, repressa e conclamata, colpisce Parma e l'Italia tutta.

A distanza di neanche due giorni dell'aggressione ai danni di un ventunenne romano, Parma torna a essere lo scenario di una sconfitta umana e istituzionale: l'omofobia.

Durante una normale serata parmigiana Fabio, uno studente diciannovenne, viene aggredito verbalmente da un gruppo di ragazzi che apostrofano lui ed i suoi amici con epiteti omofobi a causa di un bacio scambiato tra Fabio ed un suo compagno.

L'escalation di insulti sale fino ad arrivare alle mani e il gruppo di aggressori regala a Fabio un pugno e un labbro spaccato.
Gli insulti non temono neanche l'autorità giudiziaria: gli aggressori continuano a spendere parole offensive anche dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Lo stesso organo preposto alla tutela di chi viene aggredito però non fa sentire Fabio e i suoi amici al sicuro. Il ragazzo dichiara di essere stato offeso dalle stesse forze dell'ordine che gli attribuiscono l'appellativo di "Pazza".

Per l'ulteriore attacco alla comunità LGBTI parmigiana e italiana, per un vuoto legislativo che continua a mietere vittime ogni giorno, le realtà LGBTIA+ del territorio scendono in piazza per rivendicare il diritto di baciare, amare ed essere "pazze" senza il timore di essere aggrediti.

Sabato 21 aprile Parma è scesa in Piazza e ha deciso di baciarsi.

Alle 15:00 il ritrovo è stato in Piazza Garibaldi, i partecipanti di qualunque orientamento sessuale si sono scambiati un bacio metaforico, alla luce del sole, perché sia chiaro che l'autodeterminazione passa anche dalla serenità di volersi bene nella propria città.

Le associazioni LGBTI rivendicano:
- Una presa di posizione del Comune sulla vicenda;
- Una legge contro l'omotransfobia che da troppo tempo giace nei meandri del parlamento italiano senza trovare luce.
I dettagli della manifestazione:
- 14:30 ritrovo;
- 15:00 Inizio;
- Primo Fischio: ci si avvicina a chi si vuole baciare;
- Secondo Fischio: ci si bacia;
- Terzo fischio: si grida "Tremate tremate le pazze sono tornate".

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L'evento è stato Organizzato da:
Associazione L'Ottavo Colore LGBTIA+ di Parma

Hanno aderito:

Agedo Milano
Agedo Parma
Agedo Bologna
Arcigay Gioconda Reggio Emilia
Arcigay Matthew Sheppard Modena
Arcigay L'Atomo Piacenza
Arcigay La Rocca Cremona
Arcigay La Salamandra di Mantova
NUDM Parma
NUDM Modena
NUDM Piacenza
NUDM Verona
L'Asterisco associazione lgbtqipa+
Associazione LGBTI Aldo Braibanti
UAAR Parma
Associazione LiberaMente - Radicale, Radicali Parma
ParmaèFriendly
Gruppo Davide - Associazione genitori Credenti Cattolici di persone LGBT+
Spiritualità Arcobaleno
Pirati Metropolitani
Associazione Tuttimondi
Associazione "Un secco no" di Forlì
Polis aperta associazione lgbt appartamenti alle forze dell'ordine e forze armate

(Foto di Francesca Bocchia)

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Il Comando di Polizia Municipale di Parma comunica, che dal 23 aprile al 27 aprile 2018, proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 23- Montanara-Centro

Martedì 24 - Cittadella - Oltretorrente

Giovedì 26- Centro- San Lazzaro

Venerdì 27 - San Leonardo- Oltretorrente

Parma: Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha dato esecuzione all'Ordinanza di Applicazione di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma dr. Alessandro Conti, chiudendo l'indagine denominata "Fantasmi del greto", coordinata dal Sost. Proc. della Repubblica dr. Andrea Bianchi.

Nel corso dell'operazione iniziata alle prime ore dell'alba di ieri ed in cui sono stati impiegati oltre 30 uomini delle Squadre Mobili di Parma, Milano, Reggio Emilia, Modena e Mantova, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine "Emilia Romagna Occidentale" e dell'Unità cinofila Antidroga della Questura di Genova e della Polizia Scientifica di Parma, sono stati tratti in arresto ZNAZEN Khmais, alias "Khammousa", cittadino tunisino classe '87; JAOUADI Fakhri, cittadino tunisino classe '80; YAKOUBI Anis, cittadino tunisino classe '85; LACHGAR Rahal, cittadino marocchino classe '86; ed ABAD Hamid, cittadino marocchino classe '78 e perquisite le abitazioni di altri 7 indagati in stato di libertà.

L'indagine ha avuto inizio nell'aprile del 2015, quando personale della sezione Antidroga, veniva a conoscenza di un intenso traffico di stupefacenti effettuato nei pressi del greto del fiume Parma e, in particolare, nel tratto compreso tra ponte Dattaro e ponte Stendhal da cittadini di origine tunisina.
I primi servizi svolti dal personale della sezione antidroga, consentivano di raccogliere immediatamente numerosi riscontri rispetto alla segnalazione.

Nell'area indicata veniva identificato S.O. cittadino tunisino, già noto agli investigatori per precedenti in materia di stupefacenti, e venivano documentate numerose cessioni fatte a cittadini italiani e stranieri, secondo una modalità ricorrente che consentiva all'uomo di sentirsi al riparo da qualunque controllo delle forze di Polizia: Questi, infatti, agganciava il cliente nei pressi del greto e, una volta, definita la contrattazione ed incassato il denaro, si addentrava nella vegetazione per prendere lo stupefacente richiesto, per poi tornare verso il cliente a consegnarglielo.

La successiva attività investigativa, supportata da presidi tecnologici, inizialmente incentrata sul soggetto di origine tunisina, ha consentito di accertare che nella medesima area e con le medesime modalità operavano altri connazionali, successivamente identificati in ZNAZEN Khmais, alias "Khammousa", JAOUADI Fakhri e YAKOUBI Anis (nonché S.S. classe '92 e R.M. classe '85 indagati in stato di libertà) e di definire meglio le modalità di aggancio con i clienti i quali contattavano telefonicamente i loro spacciatori per poi raggiungerli "al solito posto".

"Solito posto" che, poi, nel corso delle indagini è cambiato: il monitoraggio degli indagati, infatti, ha permesso di accertare che questi, dopo alcuni mesi dall'avvio dell'indagine, si erano spostati in zona Campus e precisamente nella zona del greto prospicente strada Serra, dove continuavano nella loro attività, con le medesime modalità.

L'attività di indagine consentiva, inoltre, di accertare che gli odierni indagati operavano in stretta sinergia tra di loro, condividendo i clienti o dirottandoli verso il sodale che avesse il tipo di stupefacente richiesto: si è accertato, infatti che S.O., S.S. e R.M. erano principalmente dediti allo spaccio di hashish, mentre ZNAZEN Khmais, alias "Khammousa", JAOUADI Fakhri e YAKOUBI Anis si occupavano, prevalentemente, dello spaccio di eroina e cocaina.

Risalendo la "filiera" dello spaccio, è stato possibile accertare che, per il tramite di LACHGAR Rahal e N.M. cittadina marocchina classe '89 (indagata in stato di libertà), gli odierni indagati si approvvigionavano di sostanza stupefacente, soprattutto hashish, da un gruppo di cittadini marocchini, domiciliati nell'hinterland milanese che, a loro volta, importavano la droga direttamente dalla spagna, come accertato nel corso di un servizio operato congiuntamente da personale delle Squadre Mobili di Parma e Milano che portava al sequestro di 34 kg. di hashish ed all'arresto di LACHKAR Khalid cittadino marocchino classe '88 e TOCU Aureliana Roxana.

L'operazione, nel suo complesso, ha consentito di documentare centinaia di cessioni di sostanza stupefacente effettuate, oltre che nel capoluogo Parmigiano, anche nelle province di Modena e Mantova, oltre a condurre complessivamente all'arresto di 13 persone ed al sequestro di 65 Kg di hashish, 100 gr. di cocaina e 150 gr. di eroina.

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