Anatocismo, usura e commissione di massimo scoperto nel conto corrente: banca condannata a restituire oltre 70mila euro ad azienda salentina che stava per chiudere i battenti

Più di un sospiro di sollievo per un'azienda salentina che stava per chiudere i battenti perché non ce la faceva più a causa del proprio indebitamento e che comunque aveva pensato di rivolgersi allo "Sportello dei Diritti" in quanto riteneva di aver pagato troppi interessi e spese eccessive alla banca con la quale intratteneva da lungo tempo un rapporto di conto corrente e che pretendeva il pagamento di un notevole debito, in realtà poi rivelatosi inesistente. Conto corrente che agli esperti dell'associazione e dopo una consulenza contabile era apparso sin da subito come illegittimo in una serie di pattuizioni. Proprio per questo, e per riprendersi il maltolto, aveva agito in giudizio innanzi al Tribunale di Lecce contro l'istituto di credito assistito dai legali dell'associazione, tra cui l'avvocato Francesco Toto.

Con una significativa e recentissima sentenza, il Tribunale salentino ha ritenuto aderire agli esiti della consulenza tecnica disposta dal magistrato, ritenendo che nel contratto di conto corrente in questione vi fosse stata capitalizzazione degli interessi che ha comportato il ricomputo della situazione debiti/crediti con un credito in favore della società correntista.

Il consulente, in particolare ha rilevato che la capitalizzazione trimestrale degli interessi, nel caso di specie, non fosse stata pattuita dalle parti, ed aveva effettuato il ricalcolo degli interessi in base ai criteri dell'art. 117 co. 7 lett. D) D. Lgs. n. 385/93 accertando, infine, un saldo a favore dell'utente bancario di oltre 70mila euro. Pertanto, si legge in sentenza: «il pagamento degli interessi ultra legali "comprensivi anche delle commissioni di massimo scoperto, giorni di valuta, spese e commissioni" non appare giustificato e si versa in un'ipotesi di pagamento dell'indebito come previsto dall'art. 2033 c.c. da cui sorge il diritto alla ripetizione nel limite prescrizionale decennale, a decorrere dalla data di chiusura dell'intero rapporto. Ne consegue, pertanto, la piena legittimità della richiesta di restituzione di dette somme.»

La decisione in questione, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è l'ulteriore conferma che le banche nonostante le numerose decisioni susseguitesi negli ultimi anni in materia, hanno continuato a violare la legge e a pretendere interessi e costi maggiori di quelli legali, con ciò causando un notevole ed ingiustificato aggravio per imprese e consumatori che troppo spesso si sono trovate rispettivamente a chiudere i battenti o a vedersi sottoposti ad ingiuste procedure esecutive quando addirittura avrebbero potuto vantare un credito nei confronti delle prime. Ciò dovrebbe far riflettere chiunque ha operato con un conto corrente in rosso e a far verificare l'eventuale sussistenza d'illegittimità nella durata del rapporto bancario al fine di una puntuale ricostruzione di quanto effettivamente si deve dare o addirittura avere.

( 21 aprile 2018)

"Polizia di Stato: disposta la sospensione delle licenze al Bar Elena". E' stato notificato, questa mattina, il provvedimento adottato ai sensi dell'art. 100 del TUPS emesso dal Questore di Modena e notificato dagli operatori della Divisione Polizia Amministrativa Sociale ed Immigrazione con cui è stata disposta la sospensione delle licenze, per ragioni di salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica, alla titolare del bar Elena sito in questa via Fabriani n. 51.

Il provvedimento, della durata di 30 giorni, è stato adottato a seguito dei recenti controlli di polizia effettuati presso l'esercizio di proprietà di una cittadina cinese trentottenne e nel corso dei quali sono state rilevate abituali frequentazioni di soggetti gravati da precedenti di polizia.
Inoltre, in occasione del controllo, avvenuto il 27 febbraio scorso, all'interno del bar veniva rintracciato un cittadino straniero, irregolare sul t.n., dedito all'attività di spaccio di sostanza stupefacente: ben 35 grammi di hashish e 750,00 euro furono sottoposti a sequestro nel corso di un'attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sabato, 21 Aprile 2018 16:02

Viaggiava con oltre 3 kg di hashish

Viaggiava in autostrada con oltre 3 chili di hashish: arrestato dalla Polizia di Stato marocchino pluripregiudicato.

Nella giornata di ieri, personale della Sottosezione Modena Nord della Polizia Stradale ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 34 anni, pluripregiudicato, residente in provincia di Verona, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Lo straniero, che viaggiava in autostrada a bordo di una Seat Ibiza, è stato fermato presso il casello di Modena Nord per un controllo, nel corso del quale all'interno dell'autovettura, celati dal pannello sinistro del sedile posteriore, sono stati rinvenuti 6 parallelepipedi avvolti da nastro isolante e pellicola trasparente contenenti 5 panetti cadauno di una sostanza solida di colore marrone che, successivamente sottoposta a narcotest presso la locale Questura, è risultata essere hashish, per un peso lordo complessivo di Kg 3,027.

Il cittadino marocchino, dopo gli accertamenti di rito, è stata associato alla locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno.

Autovelox da ridere. A 52 km/h quando il limite era di 30. Ma niente multa: era un'anatra. Il volatile è stato immortalato da un radar mentre volava radente al suolo nei pressi di una strada belga del comune di Köniz

Beccata a 52 chilometri orari dove il limite era fissato a 30. Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato. Perché ad essere immortalata da un radar, lo scorso weekend in Belgio su una via residenziale di Oberwangen nel comune di Köniz, non è stata una "pirata della strada" bensì dell'aria.

Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 30, ha infatti ripreso un'anatra che volava radente al suolo oltrepassando il limite di velocità di ben 22 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il volatile ovviamente.

Nessuna sanzione per la velocissima anatra, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa nordica ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica. Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l'abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

(20 aprile 2018)

 

Sicurezza: un nodo da sciogliere. Nuova collaborazione tra imprese, istituzioni e forze dell'ordine. Ampio dibattito nell'incontro promosso da Confesercenti Parma

Parma, 20 Aprile 2018 – Si è tenuto giovedì, nella sede di Confesercenti Parma in via La Spezia l'incontro pubblico tra i commercianti e le principali istituzioni deputate alla sicurezza del territorio.

L'evento, organizzato dall'associazione cittadina per rispondere concretamente alle richieste di soluzioni tempestive giunte da imprenditori e titolari di attività commerciali di Parma e provincia, ha messo al centro il tema della sicurezza per le attività presenti sul territorio, accendendo un ampio dibattito tra i partecipanti.

Le recenti disposizioni in materia legislativa a livello nazionale e regionale propongono una lettura della "sicurezza urbana" non più strettamente legata alla materia statale dell'ordine pubblico e della sicurezza.

A partire dalla riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, passando per il recupero delle aree o dei siti degradati, l'eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale e promuovendo la cultura del rispetto della legalità e l'affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.
Tutti interventi previsti dalla legge e possibili, secondo Confesercenti, avviando appunto una nuova modalità di collaborazione e coordinamento tra imprese, forze dell'ordine e istituzioni.

I commercianti hanno partecipato numerosi all'iniziativa promossa dall'associazione chiedendo, specialmente in alcune zone particolarmente "sotto pressione", il ripristino del vigile di quartiere per contrastare i bivacchi, il preoccupante fenomeno delle baby gang e le relative minacce e proponendo una maggiore presenza delle forze dell'ordine nei quartieri e in centro per limitare l'abusivismo e i furti nelle attività commerciali .

L'intento dell'iniziativa è stato chiarito in avvio da Francesca Chittolini, presidente di Confesercenti Parma: "Lo scopo principale di questo pomeriggio di lavori, oltre a quello di volere fare il punto sullo stato della sicurezza reale e percepita in città, è quello di proporre nuovi progetti condivisi tra gli imprenditori e le istituzioni in cui Confesercenti si propone come riferimento al coordinamento e alla divulgazione delle informazioni. Crediamo che la sicurezza sia un diritto e che lo sviluppo economico passi anche dalla capacità di un territorio di preservarla e migliorarla. Siamo convinti che gli imprenditori commerciali svolgano, oltre a quello economico, un importante ruolo di qualificazione sociale ed urbana e che occorre, anche in vista dell'importante impegno del 2020, tracciare in modo ancora più incisivo la strada della collaborazione e della condivisione di idee e progettualità".

Dello stesso parere il direttore di Confesercenti Parma Luca Vedrini: "La sicurezza è un argomento vasto, ma ritengo vada fatto uno sforzo comune, anche perché il tessuto sociale della città è cambiato. In questi anni Confesercenti ha proposto varie soluzioni come le telecamere di vigilanza, i presidi di quartiere, l'utilizzo dei carabinieri in congedo, la tassa di soggiorno, maggiore illuminazione nelle zone critiche. Vogliamo la certezza che la sicurezza sia un diritto".

L'invito è stato prontamente raccolto dal prefetto Dott. Giuseppe Forlani: "E molto importante – ha affermato - che ci sia un confronto costante tra le istituzioni, le forze di polizia e i commercianti; è una grande occasione per confrontarsi. La sicurezza è un concetto individuale e collettivo, il rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadini è fondamentale. Il modello da seguire è quello della sicurezza partecipata. Il nostro compito non è fare le leggi, ma presidiare la città e prendere i colpevoli. Bisogna usare tutti gli strumenti a disposizione: i sistemi d'allarme sono una soluzione, così come il controllo di vicinato. Non abbiamo la bacchetta magica, ma questa è la strada da seguire".

Salvatore Altavilla, comandante provinciale dei Carabinieri ha spiegato la ricetta applicata dalle Fiamme d'Argento: "Sono arrivato a Parma 7 mesi fa e subito mi sono concentrato sulle zone di maggiore disagio e il centro storico. Il pattugliamento delle aree è la miglior ricetta. Il servizio anti-borseggio, ad esempio, sta avendo i suoi frutti tant'è che negli ultimi mesi, in piazza Ghiaia, sono sensibilmente calati i reati. Sono circa 25 i carabinieri impegnati in occasione del mercato settimanale in Ghiaia. Ai commercianti consiglio sempre di dotarsi di un sistema d'allarme collegato alle forze dell'ordine, il servizio è gratuito. E ci consentirà di intervenire in tempi rapidi".

II comandante provinciale della Guarda di Finanza Gianluca De Benedictis ha sottolineato l'utilità del confronto: "Il dialogo con le associazioni di categoria come Confesercenti è uno strumento fondamentale per noi. Le regole sono quelle che sono ma il nostro compito è quello di contrastare le attività criminali. Dobbiamo crederci sempre, le sanzioni sono comunque un deterrente a nuovi reati. Bisogna ragionare su servizi dedicati nelle aree di maggior interesse, ma di promesse non se ne possono fare".

Il vicequestore di Parma Mario Felice Anelli ha rimarcato l'impegno delle forze dell'ordine e il calo di molti reati: "La polizia cerca di venire incontro alle esigenze dei cittadini in tutti i modi e con tutti i limiti del caso. I reati contro il patrimonio sono diminuiti, mentre sono aumentati i reati a sfondo sessuale".

Il Comune di Parma ovviamente ha un interesse primario sui temi della sicurezza per i quali ha approntato diversi strumenti: "In questi anni abbiamo aumentato i sistemi di videosorveglianza e attivato il controllo di vicinato – ha ricordato Cristiano Casa, Assessore del Comune di Parma alla sicurezza e al commercio - . Stiamo lavorando sulle aggregazioni giovanili; abbiamo aumentato i controlli sulle attività commerciali e nei mercati, oltre a maggiori controlli anagrafici sulle singole abitazioni. Abbiamo avuto modo di incontrare il Ministro dell'Interno Marco Minniti a cui abbiamo esposto i nostri problemi. C'è anche una questione legata alla certezza della pena, perché i cittadini irregolari devono essere espulsi. Basti pensare che per espellere un cittadino irregolare abbiamo impiegato 8 mesi. Non è un'emergenza, è un problema strutturale". Infine un invito al legislatore per nuove assunzioni tra le forze dell'ordine.

L'evento, alla seconda edizione, ha certamente coinvolto i partecipanti e seguiranno altri incontri e iniziative specifiche sui temi affrontati nel pomeriggio in cui, ancora una volta, si è sottolineata l.come da sempre sostiene Confesercenti Parma.

 

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Nasce Una Bella Storia, il portale di comunicazione ideato dal Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, dalla cooperativa Gruppo scuola, con il contributo di Fondazione Cariparma e il patrocinio del Comune di Parma.

Venerdì 20 aprile è stato presentato nell'Officina delle Arti Audiovisive di via Mafalda di Savoia, dove ha sede la redazione del portale.
La particolarità di www.unabellastoria.com  è di essere una piattaforma aperta al contributo di singoli cittadini, associazioni di volontariato, culturali o sportive, cooperative sociali, onlus e scuole.

Per partecipare e raccontare la propria storia con parole, foto, video o anche con la radio, basta iscriversi al sito www.unabellastoria.com  o di scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Alla presentazione sono intervenuti Federica Montani, responsabile area promozione e sviluppo del Consorzio, Sabrina Fornia, vice presidente del Consorzio Solidarietà Sociale, Gino Gandolfi, presidente della Fondazione Cariparma, Leonardo Spadi, consigliere comunale, delegato alle politiche giovanili, il giornalista Enrico Gotti, in rappresentanza della redazione del portale, e Davide Patti, rappresentante di istituto del Bodoni, che è fra gli studenti che hanno arricchito il portale.

Cosa è una bella storia (dal sito unabellastoria.com)

Una Bella Storia è un nuovo portale di comunicazione sociale, che vuole dare visibilità a tutte le realtà del territorio che contribuiscono al bene comune (associazioni, cooperative, scuole, onlus, realtà sportive e culturali). Una Bella Storia consente a queste realtà di raccontarsi in modo nuovo, e di presentare i loro progetti per ottenere sostegno da cittadini, istituzioni e imprese. Una Bella Storia è un portale ideato dal Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, in cui ha creduto Fondazione Cariparma, e che adesso è uno strumento a disposizione di tutti. È una piattaforma collaborativa: che vuole aggregare belle esperienze per aumentare il loro impatto positivo sulla vita di tutti.

Una Bella Storia è un portale di comunicazione e storytelling, per raccontare in modo nuovo storie che hanno un valore sociale, che contengano un messaggio educativo di cambiamento possibile. Chiunque può diventare autore, scrivere articoli, pubblicare video, immagini e fotografie. L'invito a partecipare è rivolto a tutti i cittadini, per raccontare quello che fanno, quello che vedono, quello che vorrebbero in un futuro migliore.

La redazione del portale ha sede nell'Officina delle Arti Audiovisive, in via Mafalda di Savoia, 17/a, a Parma.

Una Bella Storia è un atlante di belle notizie ed esperienze positive, aperto al contributo di tutta la comunità.


Alcuni commenti:

Federica Montani: "Questo portale oggi prende vita, lo si presenta e lo si consegna alla città. Le belle storie hanno molto da insegnare"
Sabrina Fornia: "Si avvertiva la necessità di porre l'attenzione su storie che fossero positive. Una Bella Storia non sarà un sito d'informazione, alla rincorsa della cronaca, ma uno spazio per mettere insieme storie belle in grado si mostrare molteplici dimensioni della realtà. Oggi lanciamo una chiamata collettiva alla città e alla provincia".
Gino Gandolfi: "A nome della Fondazione ringrazio chi ha ideato il progetto, chi lo ha realizzato e soprattutto chi lo sta animando".
Leonardo Spadi: "Oggi giorno siamo circondati da notizie negative, il rischio, per noi giovani, è di crescere piuttosto sfiduciati..."

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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La giovane, una 21 enne di Novi di Modena, non si era mai ripresa dalla tragica scomparsa del fidanzato, lo scorso febbraio. A trovarla in casa priva di vita è stata la mamma

NOVI DI MODENA – Un amore forte e intenso come lo si può vivere solo a vent'anni. Ma quella storia così piena di sentimenti, emozioni e speranze si era purtroppo interrotta in modo tragico, lo scorso febbraio, quando il suo fidanzato, dopo averla accompagnata a casa, ha perso la vita in un incidente stradale. E lei, una 21 enne di Novi di Modena, non ce l'ha fatta ad andare avanti senza lui.

Ieri ha deciso di farla finita, togliendosi la vita nella sua abitazione. A trovarla è stata la mamma, che si è trovata davanti al corpo senza vita della figlia, che ha tentato inutilmente di rianimare. La donna ha chiamato i soccorsi e sul posto sono intervenuti, oltre a un'ambulanza del 118 e a un'auto medica, anche due pattuglie dei Carabinieri. Per la giovane, tuttavia, non c'è stato nulla da fare.

La ragazza non ha lasciato scritto nessun biglietto, ma da diversi post che aveva pubblicato su Facebook emergeva tutta la sua sofferenza per la tragica perdita del fidanzato, che il tempo non era riuscito a lenire. L'incidente in cui ha perduto la vita il ragazzo era accaduto lo scorso febbraio. I due erano usciti a cena insieme, poi, come di consueto, il giovane aveva accompagnato a casa la fidanzata. La 21 enne aveva atteso invano il messaggio rassicurante che il compagno era solito mandarle per augurarle la buonanotte e per rassicurarla che fosse a sua volta rientrato a casa.

Dopo avere tentato invano di mettersi in contatto con lui, aveva appreso dell'incidente che le aveva portato via l'amore della sua vita. Una perdita talmente grande da rendere impossibile per la giovane andare avanti senza la persona di cui era profondamente innamorata e con cui pensa

Il Parma Calcio a sostegno di LotteriAmo, la lotteria benefica a favore della Parrocchia di Palanzano. Sabato 21 aprile dalle 14.00 vendita dei biglietti di fronte al Tardini.

 

Sabato 21 aprile in occasione della partita in casa del Parma a partire dalle ore 14.00 allo Stadio Tardini saranno venduti i biglietti della lotteria benefica LotteriAmo, organizzata dalla parrocchia di Palanzano e il cui ricavato servirà per ristrutturare l'oratorio destinato alle attività di giovani e bambini.

Tra gli sponsor dell'iniziativa anche il Parma Calcio 1913 che ha messo a disposizione una maglia autografata del capitano Alessandro Lucarelli e autorizzato la vendita dei biglietti della lotteria in occasione della partita contro il Carpi.
Numerosi – ben 65 - e importanti i premi che saranno assegnati al momento dell'estrazione – che si terrà il prossimo 26 maggio – tra i tanti uno scooter, un televisore maxi schermo Samsung, prosciutti di Parma e come detto la maglia autografata del capitano Lucarelli, solo per citarne alcuni.

"Questa iniziativa – sottolinea Sara Araldi, volontaria del gruppo parrocchiale di Palanzano - è un'ulteriore dimostrazione che il Parma Calcio 1913 e i suoi supporter sono sensibili alle iniziative benefiche e vicine ai valori della solidarietà e dell'aiuto al prossimo, in particolare ai bambini visto che il ricavato della vendita va interamente per la ristrutturazione e la messa a norma dell'oratorio di un piccolo comune montano, come quello di Palanzano".

Anche il Centro di Coordinamento Parma Clubs, l'Associazione Polizia di Stato e i City Angels sabato pomeriggio aiuteranno i volontari della parrocchia nella vendita dei biglietti e per l'occasione il rapper Nicola Comparato ha composto e interpretato un inno per omaggiare il Parma Calcio e questa lodevole iniziativa benefica, registrata grazie alla disponibilità dello studio Valbaganza e pubblicizzata grazie a Marco Caviola di Ctrl Print che ha sponsorizzato roll up e poster dell'evento.

La vendita dei biglietti – al costo di € 2,5 ciascuno - proseguirà anche nei tanti punti convenzionati di Parma e provincia disponibili sulla pagina facebook https://www.facebook.com/ParrocchiadiPalanzano 

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Alle prime di ore di questa mattina gli uomini della Polizia di Stato delle questure di Modena, Verona e Reggio Emilia hanno eseguito sette provvedimenti di fermo del P.M. emessi nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani dediti allo spaccio di stupefacente del tipo shaboo.

I provvedimenti, disposti dal P.M. dott.ssa Graziano, della Procura della Repubblica di Modena hanno consentito di disarticolare un gruppo criminale, che operava tra le provincie di Modena, Verona e Reggio Emilia, specializzato nello spaccio della pericolosissima sostanza stupefacente sintetica shaboo.

I soggetti coinvolti sono stati rintracciati a Modena, nel veronese e nel reggiano. Si tratta di T.I.I. di anni 42, E.E. di anni 42, P.M. di anni 39, S.O. di anni 37 sono stati bloccati nel veronese; T.U. di anni 38 a Modena; C.A. di anni 35 a Reggio Emilia e M.O. di anni 38 a Terni.
Presso l'abitazione di T.I.I., grazie all'ausilio di un'unità cinofila antidroga, è stato rinvenuto e sequestrato un ingente quantitativo di shaboo per kg. 2,5.
Complessivamente, nel corso delle attività investigative, sono stati sottoposti a sequestro 5,5 kg di shaboo.

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Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena, hanno avuto inizio a seguito dei servizi straordinari di controllo del territorio effettuati negli ultimi mesi preso il parco XXII aprile del capoluogo – quartiere Sacca da cui il nome dell'operazione - dove le attività di spaccio dello shaboo erano presenti e le investigazioni, effettuate dagli operatori della Squadra Mobile di Modena, hanno consentito di ricostruire tutte le varie fasi di spaccio.
Lo stupefacente, infatti, proveniente dalla Nigeria giungeva nel veronese e da lì i pusher provvedevano ad alimentare le piazze emiliane.
Tutti gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali di Verona, Reggio Emilia e Modena.

Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Forlì-Cesena hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di sequestro preventivo di beni e ad una misura interdittiva di divieto di esercizio ed amministrazione di imprese a carico di 2 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di intestazione fittizia di beni – autoriciclaggio – appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta.

Il sequestro - disposto ai sensi della normativa antimafia dal Gip del Tribunale di Forlì (dott.ssa Monica Galassi) sulla base della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica (Sost. Proc. Dott.ssa Sara Posa), ha interessato l'intero capitale di 2 società ed il relativo compendio aziendale composto da 7 immobili (fra abitazioni e garage) ubicati in Castrocaro Terme e da attività di supermercati e macelleria (a Forlì – Forlimpopoli e Comacchio), il cui valore è stimato in € 3,3 milioni.

Tale provvedimento si aggiunge a quello già eseguito dai finanzieri nel corso del 2017 nei confronti dello stesso pluri-pregiudicato cesenate di 59 anni che, in quella occasione, aveva riguardato ulteriori beni del valore complessivo di € 2,1 milioni, portando così ad oltre 5,4 milioni di euro quanto oggetto di complessivo sequestro.

L'attività repressiva è giunta al termine di indagini eseguite dal Gruppo di Cesena a contrasto dell'illecita accumulazione di patrimoni da parte di soggetti connotati da pericolosità economico finanziaria.

In particolare, nel corso delle attività propedeutiche all'esecuzione del sequestro eseguito nel 2017, era emerso che il pregiudicato cesenate aveva costituito numerose società, operanti nel commercio di carni all'interno di supermercati, che poi aveva iniziato a dismettere a favore di soggetti di nazionalità straniera poco prima delle sentenze con cui è stato condanno in via definitiva (per fatti di bancarotta fraudolenta e ricettazione).

Le indagini del Gruppo Cesena hanno consentito di dimostrare che tali cessioni di quote societarie erano solo fittizie in quanto eseguite a favore di prestanome (molte volte nullatenenti) al solo fine di rendere immuni i beni di proprietà del pregiudicato da sequestri della magistratura. In realtà era lo stesso pregiudicato che continuava a gestirle configurandosi il reato di intestazione fittizia di beni.

Tra le ulteriori condotte penalmente rilevanti contestate agli indagati vi è anche l'attività di autoriciclaggio della somma di oltre 100 mila euro direttamente derivante dai reati di bancarotta e appropriazione indebita, che è stata utilizzata per acquistare beni all'asta già di proprietà di una delle società del pregiudicato.

Nel corso delle indagini sono state eseguite verifiche fiscali nei confronti delle società riconducibili al pregiudicato, risultate essere evasori totali che hanno ommesso di dichiarare redditi ai fini delle imposte per oltre 18 milioni di euro.

Sulla base delle risultanze d'indagine la Procura della Repubblica ha avanzato proposta per l'adozione dei provvedimenti che il GIP ha condiviso delegando il Gruppo di Cesena per l'esecuzione.

Dalla Coop Centro Torri un carico di cioccolato arriva in barella e sorprende bambini e ragazzi dell'Ospedale dei bambini di Parma.

Una barella che entra all'Ospedale di bambini per portare un uovo di Pasqua grande trenta chili; un metro e 70 di dolcezza pensata da dipendenti e direttore della Coop Centro Torri per i bambini della Pediatria generale e d'urgenza.
La donazione è il frutto di una riffa da 99 biglietti venduti dentro al grande supermercato della città e in gran parte acquistati dai dipendenti stessi. Un carico di attenzione ai bambini in urgenza e ricoverati arricchito da un paravento per salvaguardare la privacy durante l'attesa e da nuove pinze colorate per rendere più amichevole l'elettrocardiogramma.

"L'intento è stare vicini ai bambini dell'Ospedale – spiega Giancarlo Piccinini, direttore di Ipercoop Centro Torri, di Azienda Coop Alleanza 3.0 - per questo abbiamo voluto pensare una donazione esclusiva per i bambini e allo stesso tempo apprezzabile per i professionisti. La nostra vicinanza, infatti, vuole costituire un'attenzione alla struttura nel suo complesso". Piccinini ricorda e sottolinea con soddisfazione la collaborazione di tutto il supermercato che ha ideato e organizzato la riffa pensandola espressamente per i bambini del Maggiore.

Salutano l'iniziativa con un invito a farla diventare una tradizione, Icilio Dodi e Giuseppina Nicosia, rispettivamente direttore e coordinatrice della Pediatria generale e d'urgenza: "Questo grande uovo di Pasqua testimonia la vicinanza a bambini e professionisti, che ci riempie di orgoglio e sottolinea la responsabilità del nostro operato". Da parte loro, Francesca e Alessia, presenti all'Ospedale dei bambini, hanno accolto e apprezzato il grande uovo in rappresentanza dei coetanei: cioccolato fondente di alta qualità e un grande pacchetto di figurine come sorpresa.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Mercoledì, 18 Aprile 2018 09:55

Terrore a bordo - Esplode un motore in volo.

Esplode motore in volo, paura sull'aereo Southwest Airlines. Passeggera risucchiata.

Un aereo è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza dopo che uno dei suoi motori si è disintegrato mentre era in volo. Il Boeing 737-700 della Southwest Airlines, che secondo quanto riferito era partito dall'aeroporto LaGuardia di New York, diretto a Dallas, era a oltre 8 mila metri quando è avvenuto l'incidente che ha costretto il pilota a fare una tappa imprevista a Philadelphia.

Centoquarantatre i passeggeri a bordo, terrorizzati, oltre 5 membri dell'equipaggio che hanno riferito di aver sentito prima un forte boato e poi tantissime vibrazioni. Secondo le informazioni diffuse dai media, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", il motore di sinistra del Boeing è esploso in volo. I frammenti hanno colpito e distrutto un finestrino: una donna, a quanto pare, è stata risucchiata.

Marty_Martinez_Post_FB.jpgSi ritiene che la depressurizzazione abbia causato il passaggio del passeggero femminile attraverso l'apertura. Un passeggero, Marty Martinez, ha publicato su Facebok un video dei concitati attimi dell'incidente. Il giovane, in particolare, ha cercato di trasmettere in diretta i momenti prima dell'atterraggio: «Qualcosa non va con il nostro aereo, sembra che stiamo andando giù. Atterraggio d'emergenza... Volo Southwest da New York a Dallas...».

In un commento sul suo post di Facebook Live, ha scritto: "Gli assistenti di volo hanno richiesto l'aiuto dei passeggeri per aiutarli a coprire il buco mentre si rompevano i finestrini e hanno cominciato a piangere incontrollabilmente e ad apparire inorriditi mentre guardavano fuori".

Un video girato in diretta mostra diversi veicoli antincendio che circondavano il jet sull'asfalto. Una grande quantità di liquido è stata vista sotto il lato sinistro dell'aereo.

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(17 aprile 2018)

Si è conclusa ieri un'operazione congiunta tra la Polizia di Stato e la Polizia Municipale finalizzata all'espulsione coattiva di due cittadini rumeni.

Gli stessi da tempo erano presenti in città ed avevano destato la preoccupazione di numerose persone che più volte avevano inviato esposti e segnalazioni alla Polizia Municipale.

PR-via_trieste-vert_1.jpgI due, marito e moglie, nel novembre scorso si erano accampati, con materasso e tende, in una zona centrale della città, all'entrata del parcheggio sotterraneo (attualmente non utilizzato) di via Lombardia ed erano dediti abitualmente all'attività di accattonaggio e lavavetri alle intersezioni semaforiche di via Trieste e via Solari. L'uomo, in particolare, era segnalato dagli automobilistici come persona aggressiva e molesta (si allegano immagini dei luoghi descritti)
I due cittadini rumeni più volte sanzionati ai sensi del Regolamento di Polizia Urbana e invitati ad allontanarsi, ancorché cittadini comunitari, sono infine stati segnalati dalla Polizia Municipale all'Ufficio Immigrazione della Questura per la verifica della situazione giuridica sul territorio italiano.

Il riuscito coordinamento tra la Polizia Municipale ed il personale dell'Ufficio Immigrazione della Questura ha permesso di dare dinamica esecuzione a provvedimenti già in capo agli stranieri.

Infatti, l'uomo era già stato allontanato coattivamente, e rimpatriato, lo scorso luglio; dopo solo 4 mesi è rientrato illegalmente in Italia ove è stato processato dal Tribunale di Parma e condannato in contumacia alla pena sostitutiva della reclusione con l'allontanamento immediato dal T.N. con divieto di reingresso, stante la recidiva, per un periodo di 5 anni.

La donna era già stata colpita da provvedimento di allontanamento dal territorio italiano nel gennaio 2014 dal Prefetto di Pavia e successivo provvedimento di accompagnamento alla frontiera del Questore di Parma, dell'ottobre 2014, con divieto di rientro sul territorio italiano per 3 anni, convalidato dal Tribunale di Parma.

Dunque, ieri mattina, personale dell'Ufficio Immigrazione di Parma ha dato esecuzione ai detti provvedimenti di allontanamento coattivo (che, per quanto riguarda i cittadini UE corrisponde all'espulsione dei cittadini extracomunitari) ed entrambi i cittadini rumeni sono stati accompagnati coattivamente da personale della Questura all'aeroporto di Linate ove sono stati imbarcati sul volo Milano – Otopeni (Romania).

Purtuttavia, la vigilanza nei luoghi interessati non è cessata con questa operazione; infatti, la Polizia Municipale ha segnalato all' Ufficio Immigrazione i nominativi di altri cittadini rumeni dediti stabilmente all'accattonaggio nella nostra città, per cui seguiranno altri numerosi controlli ed eventuali allontanamenti.

 

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Questa mattina, nell'ambito delle attività finalizzate al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, con particolare attenzione agli ambienti giovanili, personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, unitamente a due unità cinofile della Polizia di Stato, ha effettuato un servizio straordinario presso l'Istituto Galilei di Mirandola.

L'intervento richiesto dalla dirigente scolastica ha portato al rinvenimento di circa 23 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana, di cui una parte nella disponibilità di quattro studenti minorenni, che sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori, mentre un'altra parte, sequestrata a carico di ignoti, è stata recuperata nel cortile e nei bagni dell'istituto.

Al termine delle attività i quattro minori sono stati affidati agli esercenti la potestà genitoriale.

Nell'ambito dell'operazione denominata "PAGA GLOBALE", i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno dato esecuzione ad un'"Ordinanza di misura cautelare personale con contestuale emissione di decreto di sequestro preventivo", emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica di Parma, nei confronti di un sodalizio criminoso dedito alla frode fiscale ed alla truffa ai danni dello Stato.

L'ordinanza in questione ha portato all'arresto, in custodia cautelare in carcere, di un imprenditore di origini campane, stabilmente operante nel territorio parmense nel settore della impiantistica industriale, e di altre sei persone ristrette agli arresti domiciliari, a vario titolo coinvolte nella vicenda. Tra quest'ultimi, figurano cinque professionisti, di stanza nel napoletano ma operanti nel territorio parmense, che avevano messo a disposizione del dominus le proprie competenze per la realizzazione degli scopi fraudolenti.

Le indagini, condotte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza e coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso origine da un'attività di verifica fiscale avviata nei confronti di due distinte società, riconducibili all'imprenditore arrestato.

Il preliminare esame della documentazione contabile ed extracontabile ha portato alla luce, sin da subito, un meccanismo artificioso e fraudolento posto in essere ai danni dell'I.N.P.S.: uno schema criminoso che prevedeva il sistematico ed illecito ricorso agli istituti della "malattia" e dell'ammortizzatore sociale del "contratto di solidarietà". Infatti, i lavoratori dipendenti, pur risultando assenti per malattia o inseriti nel programma di riduzione dell'orario di lavoro, continuavano a lavorare nei medesimi giorni in cui sarebbero dovuti essere a riposo, percependo lo stipendio con un sistema di retribuzione ufficioso definito "paga globale". In sostanza, il lavoratore veniva retribuito, a prescindere dalle previsioni del contratto nazionale di categoria del settore, con una paga oraria forfettaria: le buste paga ufficiali erano regolarmente predisposte con l'inserimento delle ore da contratto sindacale, mentre la retribuzione effettiva veniva calcolata sulla base dei fogli di lavoro, con le ore effettivamente svolte.

Con tale modus operandi a farne le spese è lo Stato, sia perché eroga, al posto del datore di lavoro, indennità non dovute, sia perché incamera meno tasse a titolo di trattenute fiscali e previdenziali. A perderci, tuttavia, sono gli stessi dipendenti i quali, pur percependo nell'immediato una retribuzione più alta, non maturano la giusta contribuzione ai fini pensionistici.

Per contro, con tale stratagemma, la società era riuscita, nel tempo, a contabilizzare indebitamente ingenti crediti erariali grazie all'anticipo, per conto dell'I.N.P.S., delle indennità economiche di "malattia" e "contratto di solidarietà". Questi crediti, fittizi e non spettanti, venivano successivamente utilizzati per compensare i debiti tributari e, conseguentemente, non versare le altre imposte dovute all'Amministrazione Finanziaria (quali ritenute alla fonte, IVA e imposte sui redditi).

I dipendenti, peraltro, a loro insaputa, erano stati anche sottoposti a licenziamento collettivo e collocati in "mobilità", per poi essere immediatamente riassunti da un'altra società riconducibile alle stesso imprenditore: in questo modo, grazie alla consulenza dei professionisti compiacenti, l'imprenditore ha potuto fraudolentemente accedere alle agevolazioni previste per l'assunzione di lavoratori in "mobilità", pagando meno di un quinto dei contributi previdenziali effettivamente dovuti.
L'attività di indagine, sviluppata mediante tecniche di investigazione pura (intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, appostamenti ed esame documentale), oltre alla già descritta truffa ai danni dello Stato, ha consentito di svelare un sistema criminoso ampio e collaudato nel quale l'imprenditore, grazie al contributo di vari professionisti ed alla costituzione di una serie di società succedutesi nel tempo, era riuscito a costruirsi una realtà contabile totalmente artefatta.

Gli artifici posti in essere, di molteplice natura, spaziavano dalla simulazione di operazioni straordinarie (affitto di rami d'azienda) all'emissione ed annotazione di fatture per operazioni inesistenti (avvalendosi di numerose società cartiere, tutte facenti capo ad un ulteriore soggetto, tratto anch'egli agli arresti domiciliari), passando per l'indebita fruizione di agevolazioni fiscali e la compensazione di tributi con crediti IVA inesistenti. Nel giro di un paio d'anni, le condotte in rassegna avevano fruttato risparmi non spettanti per oltre € 2.600.000.

Nell'ambito dell'indagine, è stato anche accertato un episodio di usura, posto in essere da uno dei professionisti coinvolti nella vicenda, nei confronti di un imprenditore del parmense. In particolare, a seguito della querela sporta dall'usurato, sono stati svolti accertamenti documentali e bancari, i quali hanno consentito di accertare l'applicazione di un tasso usurario del 117% su un prestito di 10.000 euro, concesso per sopperire ad una momentanea mancanza di liquidità.
Gli esiti delle attività investigative inducevano l'Autorità Giudiziaria all'emissione, oltre che dell'ordinanza di custodia cautelare, anche di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta ed, in alternativa, per equivalente, di beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità liquide delle società coinvolte e dei solidali fino alla concorrenza dei tributi evasi, pari ad €. 2.300.000.

Contestualmente all'ordinanza di custodia cautelare, sono state eseguite, su disposizione della Procura della Repubblica di Parma e con l'impiego di circa 100 militari del Comando Provinciale Parma e dei Reparti del Corpo territorialmente competenti, circa 30 perquisizioni locali, in provincia di Parma, Napoli, Salerno, Modena, Reggio Emilia, Roma e Crotone, nei confronti dei 26 indagati per truffa ai danni della Stato e frode fiscale.

L'attività portata a termine testimonia la costante attenzione della Guardia di Finanza, in stretta sinergia operativa e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, nella lotta all'evasione fiscale a tutela delle Entrate dello Stato, nonché il fortissimo impegno profuso dai militari del Corpo affinché i risultati conseguiti in sede investigativa possano tradursi in un concreto ed effettivo recupero erariale.

La finalità è quella di contrastare fenomeni di criminalità economico-finanziaria che producono effetti negativi o distorsivi per l'economia del territorio e che ostacolano la normale concorrenza tra le imprese, nonché quella di salvaguardare gli imprenditori onesti che rispettano le regole del mercato.

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Sequestrati prodotti di abbigliamento con marchi contraffatti con implicazioni anche per la salute pubblica, in quanto priva di ogni garanzia in termini di sicurezza dei prodotti.

Reggio Emilia, 17 aprile 2018

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, hanno individuato e posto sotto sequestro oltre 2.000 prodotti recanti marchi contraffatti e denunciato all'Autorità Giudiziaria una cinquantenne italiana, originaria di Bergamo, per ricettazione e commercio di prodotti con marchi falsi.

Le successive investigazioni, volte a ricostruire l'intera filiera del falso ed il centro di produzione, hanno portato ad eseguire, in collaborazione con altri Reparti del Corpo territorialmente competenti e coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ulteriori perquisizioni in Provincia di Bergamo, grazie alle quali è stato individuato un laboratorio attrezzato e macchinari per la riproduzione e stampigliatura dei marchi contraffatti, oltre a circa 150 clichè istallati su supporti informatici i quali, una volta applicati mediante apposita strumentazione elettronica, avrebbero creato il prodotto finito idoneo alla vendita.

La merce sequestrata, se immessa nel mercato, avrebbe garantito illeciti profitti per oltre 80.000 euro con implicazioni anche per la salute pubblica, in quanto priva di ogni garanzia in termini di sicurezza dei prodotti.
L'intervento si colloca nell'ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza, finalizzata alla tutela del mercato dei beni e dei servizi, alla salvaguardia dei marchi nonché al contrasto di tutte le condotte illecite che minacciano il "made in Italy", realizzata mediante una costante azione di controllo economico del territorio.

Guardia di Finanza di Parma. Operazione "Paga Globale". Arrestate sette persone, tra imprenditori e professionisti. L'operazione è ancora in corso. 

La Guardia di Finanza di Parma sgomina un'organizzazione criminale, dedita alla frode fiscale ed alla truffa ai danni dello Stato, che operava tramite l'illecito utilizzo di
ammortizzatori sociali.

Dalle prime ore del mattino, oltre 100 Finanzieri stanno eseguendo - nella provincia di Parma ed in altre località nazionali - 7 ordinanze di custodia cautelare, disposte dall'Autorità Giudiziaria di Parma, nei confronti di altrettanti imprenditori e professionisti, oltre a numerose perquisizioni in luoghi riconducibili ad ulteriori 26 indagati coinvolti nell'illecita attività.

Ulteriori e approfonditi dettagli dell'operazione saranno illustrati successivamente. 

Attimi di tensione questa mattina nella sede Inps di Modena, dove un uomo si è barricato con un accendino e una tanica di benzina. Ha desistito dopo 40 minuti di trattativa

MODENA – Una mattinata di paura quella vissuta nella sede dell'Inps di viale Reiter, a Modena. Un uomo di 60 anni si è presentato allo sportello tenendo in mano un accendino e una tanica di benzina, minacciando di darsi fuoco se non gli fosse stata "restituita" la pensione di invalidità, che gli era stata, invece, revocata.

Un evento subito come un'ingiustizia che ha gettato l'uomo nella disperazione, alla quale si è aggiunta la rabbia. Così, fuori di sé, si è presentato nella sede dell'Inps tentando di "riprendersi" quello che gli era stato tolto minacciando un insano gesto.

Gli operatori dell'Inps, tuttavia, sono riusciti a dare l'allarme e sul posto sono immediatamente intervenuti Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e 118, per fare fronte a ogni eventualità. C'è voluta tutta la professionalità e la perizia degli agenti per intavolare una trattativa e riportare l'uomo alla lucidità. Dopo 40 minuti di "opera di convincimento" il 60 enne ha consegnato la tanica di benzina ai militari, che lo hanno accompagnato fuori e consegnati ai sanitari del 118, che lo hanno caricato in ambulanza.

Grizzana Morandi, 16 aprile 2018 – Incendio in via Panoramica. Intervengono i Carabinieri.

Questa notte, una pattuglia dei Carabinieri di Grizzana Morandi si trovava in località Pioppe di Salvaro per un servizio di controllo del territorio. A un certo punto, i due militari, tra cui il Comandante e un suo collaboratore, si sono accorti che una villetta a schiera situata in via Panoramica era avvolta da una coltre di fumo nero e denso che faceva pensare a un incendio piuttosto serio.

I due Carabinieri si sono diretti velocemente sul posto e hanno iniziato a bussare insistentemente al portone d'ingresso della villetta fino a quando non hanno visto uscire una coppia di conviventi sulla cinquantina in stato confusionale a causa del fumo che avevano già respirato e il figlio della donna, ventenne.

Dopo qualche minuto sono arrivati anche i Vigili del Fuoco, chiamati dai Carabinieri, che hanno spento le fiamme, verosimilmente scaturite dalla canna fumaria di una stufa a legna.

I due conviventi sono stati trasportati al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna per accertamenti.

Foto – Stazione Carabinieri Grizzana Morandi.

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Tel. 0512007513

Lunedì, 16 Aprile 2018 11:11

Incendio al frantoio. Sospetto di dolo.

Sono servite quasi 4 ore di lavoro dei Vigili del Fuoco di Modena per domare l'incendio che si è sviluppato l'altra notte in un cantiere di San Cesario sul Panaro. Tre betoniere, l'una accanto all'altra, hanno preso fuoco per cause ancora in via di accertamento. 

Non si esclude l'ipotesi di incendio doloso anche in ragione del fatto che poco tempo fa la medesima ditta, "Granulati Donnini Spa", venne derubata di due betoniere poi recuperate dalla Polizia di Stato.

I commenti:

Il Sindaco Gozzoli: "Preoccupati per l'accaduto"
"Messi al corrente dell' incendio notturno presso il frantoio di San Cesario sul Panaro, in via Modenese, come Amministrazione esprimiamo la nostra preoccupazione per l'accaduto e auspichiamo che le forze inquirenti sappiamo individuare le cause dell'incendio e nel caso si manifestasse doloso perseguirne con efficacia gli autori".

Rogo frantoio San Cesario Aimi (FI): "Fatto grave e preoccupante. La criminalità alza la guardia. Serve risposta ferma e straordinaria"

"L'atto incendiario con la distruzione di tre mezzi al frantoio di San Cesario rappresenta un fatto grave ed un segnale preoccupante per tutta la nostra comunità. Simbolo di come la sfida lanciata dalla criminalità abbia raggiunto livelli che vanno ben oltre la soglia di allarme. In attesa che gli inquirenti facciamo luce su quanto è successo nella notte, è chiaro che serve una reazione netta e straordinaria, anche e soprattutto sul piano istituzionale. Perché se gli anticorpi rispetto a certi tipi di fenomeni ed attività ci sono, allora è evidente che vanno rinforzati, con una dose doppia di vaccino.
Fatti come quello accaduto questa notte a San Cesario non possono passare come normali fatti di cronaca e serve un'azione unanime e congiunta e rafforzata da parte delle istituzioni a tutti i livelli.
E' necessaria una reazione forte e straordinaria per impedire che la criminalità penetri in modo irreversibile nel nostro territorio".

Rogo frantoio San Cesario, Fiorini (FI): "Fatto inquietante. Tenere alta la guardia".

"L'incendio di tre mezzi in un frantoio di San Cesario è un fatto grave e inquietante. In attesa che la magistratura faccia chiarezza su quanto accaduto la scorsa notte, è necessario che tutti noi rappresentanti delle istituzioni teniamo alta la guardia e reagire con forza e fermezza a questi episodi. Vanno rafforzate, a tutti i livelli, le azioni di contrasto per fermare la penetrazione della criminalità nel nostro territorio. E' quanto mai urgente dare risposte ai cittadini che chiedono sicurezza". Lo dichiara Benedetta Fiorini, deputata emiliana di Forza Italia, commentando il rogo di San Cesario.

 

 

Nel pomeriggio del 13 aprile scorso, personale della Sottosezione della Polizia Stradale di Modena Nord ha tratto in arresto un cittadino italiano di 39 anni, residente in provincia di Genova, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Modena 16 aprile 2018 - Sull'autostrada A1, all'altezza del casello di Valsamoggia, in direzione Milano, gli agenti hanno fermato un'autovettura "Skoda Roomster" di colore marrone metallizzato con targa italiana.

L'uomo, con precedenti specifici in materia di stupefacenti, ha mostrato da subito evidenti segni di nervosismo. Nella tasca dei pantaloni del trentanovenne è stata rinvenuta una "pallina" di hashish di 1,4 gr, che il fermato ha spergiurato essere tutto quello di cui era in possesso.

All'interno del veicolo, è stato, invece, è stato rinvenuto in un vano opportunamente occultato un panetto contenente cocaina per un peso di Kg 1,025, di ottima qualità, corrispondente a circa 250.000 euro di vendita sul mercato illegale.

Il malvivente, dopo le formalità di rito, è stato associato alla locale casa Circondariale, come disposto dal magistrato di turno

Quanti ricordi gloriosi evoca il nome di Renzo Salvarani. Un innovatore nell'industria della cucina e un appassionato dello sport con la "S" maiuscola. Un uomo che dopo "trentacinque anni di esilio" è tornato sulla scena  pubblica per festeggiare i suoi 92 anni attorniato dai suoi familiari, dagli amici, dai suoi ex dipendenti e dalle "leggende" dello sport come Adorni, Gimondi, Castelli.

Il 15 aprile, nel teatro della Casa della Gioventù di Baganzola, erano in 250 a festeggiare Renzo Salvarani che, tra i vari riconoscimenti, ha ricevuto un quadro realizzato per l'occasione dal pittore Vittorio Ferrarini.

L'evento, patrocinato dal Comune di Parma e rappresentato da Nicoletta Paci, è stata condotta dal giornalista Francesco Silva e dal figlio Giovanni.

Buon compleanno Renzo!

(Foto di Francesca Bocchia)

Renzo Salvarani e "Salvarani"

5-LOCANDINA_2.jpgAlcuni interventi nel sociale sia a livello pubblico che aziendale.
1) Donazione a favore della comunità di terreni e boschi che oggi costituiscono una parte importante del "Parco pubblico dei Boschi di Carrega"
2) "Intervento importante" sotto varie forme per la realizzazione del progetto di Mario Tommasini "La Fattoria di Vigheffio".
3) Alcune sponsorizzazioni e donazioni in film con finalità di importanza sociale tra cui "Matti da
slegare" di Marco Bellocchio
4) Contributo rilevante nel rilanciare il Parma calcio che per problemi finanziari era precedentemente fallito.
5) Primo industriale in Italia ad assumere a tempo indeterminato ragazzi portatori di handicap
6) Servizio mensa aziendale.
7) Trasporti aziendali per i dipendenti.
8) Cral aziendale e attività ricreative aziendali.
9) Progetti di asilo e scuola nido per i figli dei dipendenti
10) Foresteria per dipendenti residenti in zone distanti dallo stabilimento

Principali innovazioni a livello industriale e nella comunicazione della Salvarani:
1) Nel 65 Sponsorizzazione al primo concerto in Italia al Vigorelli di Milano del gruppo musicale dei
Beatles.
2) Negli anni 70 la cucina componibile "Long Line" viene esposta al Museo di Arte Moderna di New
York (MOMA).
3) Negli anno 70 Gianni Agnelli costruisce all' interno di un padiglione della Fiera di Torino dell'
automobile un palazzo in scala ridotta costruito con il top che utilizzava il modello di cucina "long
line" che successivamente verrà denominato "firon" per le singolari caratteristiche tecniche, oltre
che estetiche.
4) La squadra ciclistica SALVARANI costituita nel 63, nell'arco di dieci anni vince tutto quanto fosse
immaginabile vincere e, soprattutto, apporta al ciclismo e al mondo dello sport in generale, un modo
nuovo di organizzare e gestire squadre di atleti.
5) Raggiunge importanti risultati anche in altri sport come pallavolo maschile (con il marchio
SALVARANI), pallacanestro maschile (con il marchio SALVARANI), pallacanestro femminile (con i
marchi SALAVRANI e SARE), baseball (con il marchio GERMAL)
6) A fine anni 50 innova il modo di concepire la cucina e lancia la cucina componibile in laminato
curvato.
7) Negli anni 60 e 70 è una delle poche aziende del campo del mobile a parlare e a credere nell'
"internazionalizzazione" e a puntare sull'export.
8) Tra i primi in Italia ad utilizzare calcolatori elettronici (IBM).
9) Macchinari di produzione costruiti direttamente in azienda.
10) Scuola interna per preparare i neo assunti alle tecniche di produzione.

Riconoscimenti da parte del Presidente della Repubblica Italiana:
1) 4 ottobre 1966: Titolo di Grande Ufficiale Titolo al Merito della Repubblica Italiana
2) 1970: Titolo di Cavaliere del Lavoro
Altre cariche, oltre quelle aziendali, ricoperte nel corso degli anni:
1) Presidente della Federlegno
2) Consigliere in Banca Emiliana
3) Consigliere all' Unione Industriali Parmense

 

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Gli angeli dal berretto blu di Parma aprono, a San Leonardo, la loro terza sede dopo quella storica di Oltretorrente e della Stazione. 

I City Angels, nati a Milano nel 1994 per opera di Mario Furlan, riconoscibili dal basco blu, simbolo delle forze Onu portatrici di pace, e dalla giubba rossa, colore dell'emergenza, svolgpno la loro missione di sostegno e solidarietà sociale e r soprattutto di notte a favore dei più deboli: senzatetto, migranti, tossicomani, etilisti, vittime della criminalità.

"Siamo un punto di riferimento sicuro per i cittadini e un deterrente per i malintenzionati: se vediamo qualcuno che commette un crimine non ci voltiamo dall'altra parte, ma interveniamo!".

A Parma è stata inaugurata, in pompa magna, la terza sede dell'associazione in una delle zone più delicate della città, quel quartiere San Leonardo troppo spesso salto alle cronache per fattori negativi.

Le foto di Francesca Bocchia a ricordo dell'evento.

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Giubbotti, maglioni, jeans e scarpe recanti marchi contraffatti, diverranno materiale di conforto per i più bisognosi.

La Guardia di Finanza di Reggio Emilia, al termine di vicende giudiziarie ed a seguito di autorizzazione della competente Autorità Giudiziaria, ha donato alla Caritas Diocesana di Reggio Emilia numerosi capi di abbigliamento riportanti marchi contraffatti di note griffes, sequestrati sul territorio in occasione dei mercati settimanali, nell'ambito delle attività di servizio svolte contro i fenomeni dell'abusivismo commerciale e della contraffazione.

Tali prodotti di abbigliamento, complessivamente oltre 50 pezzi, per lo più giubbotti, maglioni, jeans e scarpe, erano stati oggetto di sequestro e successiva confisca nel corso di distinte operazioni di polizia poste in essere da Reparti della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, in quanto riportanti marchi contraffatti. Gli stessi erano destinati alla distruzione ma, su iniziativa delle Fiamme Gialle, con il parere conforme della locale Procura della Repubblica, sono stati donati alla Caritas affinché diventino materiale di conforto per le persone più bisognose.

Il Direttore della Caritas Diocesana di Reggio Emilia-Guastalla, nel ricevere in consegna il materiale ha ringraziato la Guardia di Finanza ed ha assicurato che si riveleranno prezioso ausilio ed aiuto per chi versa in stato di bisogno.

Il Vescovo di Reggio Emilia - Guastalla, Massimo Camisasca, appreso della donazione ha voluto porgere il suo apprezzamento per l'iniziativa ed ha fatto pervenire al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia: Col. Roberto Piccinini, il seguente messaggio: "Il Vescovo Massimo esprime la sua gratitudine al Comando provinciale della Guardia di Finanza per la donazione alla Caritas Diocesana, segno di una reale collaborazione, di fronte alla necessità della nostra gente, che stringe in connessione autorità e comunità."

L'iniziativa vuole sensibilizzare ancora una volta i cittadini sul disvalore rappresentato dalla vendita di prodotti con marchi contraffatti, ma anche sulla opportunità di trasformare in risorsa positiva il frutto dell'azione di contrasto svolta dalla Guardia di Finanza, esaltando così il proprio ruolo di polizia economica e finanziaria a forte vocazione sociale.
(N. 15/2018)

Negli ultimi due giorni, personale della Squadra Volante con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, ha effettuato servizi straordinari di controllo del territorio nelle aree della città soggette a maggiori critiche sul fronte sicurezza, con particolare attenzione al parco Novi Sad, al Parco XXII aprile, alla zona della stazione ferroviaria e di via Gramsci.

136 le persone complessivamente identificate e 54 le autovetture sottoposte a verifiche.

Un cittadino di origine sinti, di anni 26, fermato sulla Strada Canaletto Sud, nella serata di ieri, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di guida in stato di ebbrezza, inosservanza delle norme sugli stranieri e oltraggio a Pubblico Ufficiale.

Un tunisino, classe 1989, identificato per un controllo in via Piave, è stato denunciato in stato di libertà in quanto irregolare sul territorio nazionale.

L'Azienda Sanitaria Locale di Reggio Emilia informa che in questi giorni alcuni cittadini hanno riferito di avere ricevuto telefonate da persone che si spacciavano per dipendenti dell'Ausl incaricati di chiedere denaro a favore del Day Hospital oncologico di Guastalla.

La Direzione dell'Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia - distretto di Guastalla informa che nessuna richiesta telefonica di questo tipo è autorizzata né sponsorizzata dall'Azienda Usl e invita a diffidare di queste persone evidentemente in malafede.

 

Venerdì, 13 Aprile 2018 15:04

Accoltella la moglie e tenta il suicidio

La tragedia familiare alle 5 di questa mattina in una villetta di via Brescia dove viveva la coppia di 65 enni. La donna è ferita in modo grave, ferite non preoccupanti invece per il marito. Sul posto i Carabinieri di Carpi e i Ris.

MEDOLLA (MO) – Tragedia familiare questa mattina all'alba in una villetta di via Brescia, a Medolla, nella Bassa modenese. Un uomo di 65 anni, Pierluigi Garutti, ha ferito gravemente la moglie, Nadia Sgarbi, sua coetanea, con un coltello da cucina, riducendola in fin di vita.
Secondo le prime indiscrezioni, si sarebbe trattato di un raptus o di un eccesso d'ira dell'uomo durante un litigio con la moglie. Lo stesso Garutti, una volta "tornato in sé" e resosi conto di quello che aveva fatto, ha chiamato il 118, poi ha tentato di togliersi la vita, procurandosi ferite non serie.

I due sono stati ricoverati all'Ospedale di Baggiovara. Le condizioni della donna, in particolare, sono gravi ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico. A preoccupare sono le lesioni procurate dalla coltellata che l'ha raggiunta alla gola. L'uomo presenta invece ferite di arma da taglio all'addome, ma non tali da metterlo in pericolo di vita.

Presso la villetta della coppia, sposata da molti anni e con due figli che vivono altrove, definita dai vicini "tranquilla", sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Carpi e gli specialisti dei Ris per ricostruire quanto accaduto. La villetta è stata posta sotto sequestro. I militari non hanno rilasciato al momento dichiarazioni per mantenere il riserbo sulle indagini.

Il sindaco di Medolla, Filippo Montanari, tramite il suo profilo Facebook ha intanto lanciato un'iniziativa di solidarietà e vicinanza alla vittima. Questa sera alle 19.30, davanti al municipio di Medolla, si terrà un presidio contro la violenza sulle donne.

Si tratta di un 35 enne tunisino recidivo, che saliva sugli autobus affollati e molestava sessualmente studentesse, anche minorenni. Quattro le denunce a suo carico. Ma la Polizia Municipale sta cercando altre testimonianze.

MODENA – Sceglieva gli autobus più affollati e frequentati da studentesse, tra le quali sceglieva le sue vittime, anche minorenni. Poi si avvicinava alla malcapitata e la molestava sessualmente, "strusciandosi" contro di lei o palpeggiandola. La Procura ha quindi emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di un 35 enne tunisino, residente a Bologna e con numerosi precedenti penali.

Tutto ha avuto inizio poco più di un mese fa, quando una giovanissima vittima ha trovato il coraggio di raccontare in famiglia e poi a un'operatrice del Nucleo Problematiche del Territorio della Polizia Municipale, quanto le era accaduto sull'autobus. Ne è nata un'indagine che ha trovato numerosi riscontri e conferme nelle testimonianze di altre donne da cui è emerso un quadro preoccupante di molestie perpetrate dallo stesso uomo in pieno giorno su diversi autobus.

Individuare il responsabile non è stato difficile, grazie agli appostamenti e all'ausilio delle telecamere posizionate sui mezzi, che hanno consentito agli agenti di identificare il soggetto e di ricostruire il suo modus operandi.

A carico del tunisino erano già state raccolte quattro denunce da parte di altrettante donne molestate. È stata raccolta anche la testimonianza di un autista, che ha riportato un episodio secondo il quale l'uomo avrebbe rivolto offese e minacce a una ragazza che aveva reagito alle sue molestie, al punto da richiedere la fermata del mezzo.

Il provvedimento di custodia cautelare è stato eseguito dal Nucleo Problematiche del Territorio della Polizia Municipale di Modena nella giornata di martedì 10 aprile. Il molestatore seriale è stato individuato in Largo Garibaldi su un autobus della linea 7, dove, evidentemente, aveva intenzione di entrare in azione. Ad attenderlo ha invece trovato quattro agenti, a cui ha tentato di porre resistenza, colpendo addirittura uno di loro con una testata.

L'uomo, che ha una lunga lista di precedenti penali, tra cui resistenza a pubblico ufficiale, spaccio di stupefacenti, lesioni, rissa e maltrattamenti in famiglia, aveva in tasca circa 60 sanzioni elevate per mancanza del titolo di viaggio, una vecchia carta di identità che esibiva ai controllori, mentre il suo permesso di soggiorno risulta scaduto. Ora si trova nel Carcere di Sant'Anna, dove resta in attesa di giudizio.

La Municipale invita chiunque sia stata vittima delle molestie dell'uomo a presentarsi al Comando di via Galilei per effettuare il riconoscimento fotografico ed eventualmente, presentare denuncia.

Un gioiello di solidarietà per Giocamico: Claudia Oddi dona all'associazione i fondi raccolti dalla vendita del braccialetto da lei creato per l'Ospedale dei Bambini.

 

La collaborazione tra la Gioielleria Oddi e Giocamico Onlus nasce spontanea appena Cristina Premoli suggerisce questa ipotesi a Claudia Oddi. Claudia (che è anche designer) decide quindi di disegnare un piccolo gioiello, un braccialetto in argento, per raccogliere fondi da destinare all'associazione.

La vendita riscuote da subito grande successo, in particolare nel periodo natalizio, tanto da avere liste d'attesa e arrivando ad alcune centinaia di confezioni vendute grazie al forte interessamento dei clienti che hanno scelto il braccialetto anche per occasioni "speciali": dall'omaggio aziendale, al pensiero per le maestre di scuola fino alla bomboniera. All'opera di promozione collaborano attivamente anche l'associazione Mogli Medici Italiani con la presidente Adele Quintavalla e il personale dei reparti pediatrici dell'Ospedale dei Bambini presenti alla donazione di questa mattina con la coordinatrice infermieristica della degenza pediatrica Claudia Marcatili e la Bed manager Mira Calmetta. Il ricavato di questa vendita, che ha raggiunto i 13 mila euro, è stato infatti consegnato questa mattina a Corrado Vecchi, presidente dell'associazione che accompagna i piccoli pazienti nel loro talvolta lungo percorso ospedaliero con tanti progetti ludico-ricreativi.

"Mi auguro che questo sia solo l'inizio di una collaborazione con Giocamico Onlus, che conosco e stimo da tempo – ha dichiarato Claudia Oddi - . La proposta di poter sostenere concretamente questa associazione impegnata a favore dei piccoli pazienti ospedalieri mi ha subito portata ad aderire con entusiasmo nella speranza di contribuire a donare un sorriso in più sia ai bambini che ai loro genitori. Disegnare e produrre quel braccialetto conoscendone il fine per me è stato un onore e voglio ringraziare tutti i miei clienti che scegliendo di acquistarlo sono diventati parte attiva di questa donazione". E non è finita qui, perché la vendita continua in gioielleria o presso Giocamico contando su quel passaparola di solidarietà che si è rivelato vincente.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Malta: turista italiana di 72 anni gravemente ferita in un incidente a Zurrieq. Nell'incidente si contano feriti gravi e due morti dopo che un autobus a due piani con il tetto scoperto ha colpito il ramo di un albero. 12 bambini tra i 50 feriti leggeri. Le nazionalità delle vittime sono inglesi, belgi, italiani, spagnoli, tedeschi e americani.

Una 72enne italiana è rimasta gravemente ferita dopo che un bus turistico scoperto ha colpito un albero in Valletta Road, a Zurrieq a Malta.

Anche due vittime, un uomo belga di 62 anni e una donna spagnola di 37 anni,erano sul ponte superiore dell'autobus. Altri cinque turisti, compresi dei bambini, che erano sul ponte superiore del bus "hop-on hop-off" sono rimasti gravemente feriti e si trovano in rianimazione. I rapporti iniziali suggeriscono che i rami bassi di un albero potrebbero essere stati spostati la scorsa notte dai forti venti.

La sbarra di metallo posta di fronte ai posti della prima fila del ponte superiore, il punto dove l'autobus ha colpito i rami, era attorcigliata. La polizia ha riferito che alla guida dell'autobus si trovava un conducente 24enne di nazionalità maltese.

L'uomo era al suo primo giorno di lavoro, ma aveva guidato per la stessa compagnia lo scorso anno.

I corpi delle vittime sono stati rimossi dal bus con l'ausilio di una gru. La zona dell'impatto è stata oscurata da grandi lenzuoli bianchi, per rispetto delle vittime. Parenti delle vittime e dei feriti, in evidente stato di choc, sono stati portati in ospedale per assistenza psicologica. In una conferenza stampa che ha avuto luogo nella tarda serata di oggi, il Ministro della salute Chris Fearne ha reso noto che le ambulanze hanno effettuato 17 viaggi da e per il luogo dell'incidente e che un totale di 50 pazienti hanno richiesto cure mediche. Sono stati portati al pronto soccorso della Mater Dei e al centro sanitario di Paola. Tutti i feriti sono di nazionalità straniera, inglesi, belgi, italiani, spagnoli, tedeschi e americani, ha riferito il Ministro, aggiungendo che sono 12 bambini portati al pronto soccorso, due dei quali attualmente in terapia intensiva. Altre quattro persone sono in condizioni critiche, ha detto.

Alla luce di questi gravi incidenti che vedono coinvolti i nostri connazionali all'estero, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", suggerisce caldamente a tutti coloro che sono in procinto di recarsi temporaneamente all'estero, nel loro stesso interesse, di munirsi della Tessera europea assicurazione malattia (TEAM), per viaggi in Paesi dell'UE, o, per viaggi extra UE, di un'assicurazione sanitaria con un adeguato massimale, tale da coprire non solo le spese di cure mediche e terapie effettuate presso strutture ospedaliere e sanitarie locali, ma anche l'eventuale trasferimento aereo in un altro Paese o il rimpatrio del malato, nei casi più gravi anche per mezzo di aero-ambulanza.

E' infatti noto che in numerosi Paesi gli standard medico-sanitari locali sono diversi da quelli europei, e che spesso le strutture private presentano costi molto elevati per ogni tipo di assistenza, cura o prestazione erogata. Occorre ricordare che le Rappresentanze diplomatico-consolari, pur fornendo l'assistenza necessaria, non possono sostenere nè garantire pagamenti diretti di carattere privato; soltanto nei casi più gravi ed urgenti, esse possono concedere ai connazionali non residenti nella circoscrizione consolare e che versino in situazione di indigenza dei prestiti con promessa di restituzione, che dovranno essere, comunque, rimborsati allo Stato dopo il rientro in Italia.

( 11 aprile 2018 )

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