Domenica, 20 Maggio 2018 06:48

Denunciato per tentata rapina in sala slot

Trentunenne italiano denunciato dalla Polizia di Stato per tentata rapina. Nella giornata di ieri personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà un italiano di anni 31 per tentata rapina.

Gli agenti sono intervenuti presso una sala slot, a seguito di chiamata al numero di emergenza 112 NUE, in quanto l'addetto all'accoglienza aveva riconosciuto l'uomo responsabile di una tentata rapina perpetrata ai danni dello stesso locale nel settembre scorso.

Il trentunenne aveva minacciato la barista con un coltello intimandole di consegnargli tutti i soldi che aveva perso durante il gioco, desistendo una volta che la donna, insieme all'addetto alla all'accoglienza, si erano allontanati dal locale.

L'uomo, da accertamenti più approfonditi, è risultato gravato da precedenti penali e di Polizia per reati in materia di stupefacenti e rissa.

Riceviamo e pubblichiamo. Da Montagna 2000 la risposta al post facebook del Sindaco di Berceto Luigi Lucchi in relazione all'asfaltatura dei tombini.

- segue comunicato stampa Montagna 2000 - 

La verità è una cosa seria: Montagna 2000 sulle affermazioni di Lucchi
Ancora una volta il Signor Sindaco del Comune di Berceto, dalla sua pagina Facebook, diffonde notizie false e diffamatorie per scopi, riteniamo, elettorali. Ancora una volta il Signor Sindaco del Comune di Berceto manca di rispetto alle persone che, con meno proclami e più concretezza, hanno messo mano alle sorti di una società con gravi problemi riportandola ad investire sul territorio e nel servizio idrico integrato che gestisce.
Per prima cosa, rispondiamo alla retorica domanda del Primo Cittadino bercetese, su chi deve ringraziare per aver sepolto le valvole dell'acquedotto.

Deve ringraziare se stesso, i suoi predecessori, l'impresa che ha fatto gli asfalti e coloro i quali non hanno controllato i lavori.

Il Primo Cittadino sostiene in ogni sede istituzionale (ma soprattutto NON istituzionale) che la società non ha mai fatto nulla nel Suo comune e poi, al contrario, di avere sepolto 712 saracinesche dell'acquedotto asfaltando l'universo mondo. Si dovrebbe decidere su quale sia la versione dei fatti che, se non vera, è più strumentale ai suoi fini politici, elettorali, scandalistici.
Alcune precisazioni:
1. Montagna 2000 S.p.A. gestisce il SII ed è responsabile di ripristinare l'asfalto laddove interviene (1 – 2 – 10 metri quadrati), la società non asfalta intere strade o porzioni di esse ed è pertanto NON VERO che possa avere responsabilità;
2. Se dal 1997 al 2015 sono state asfaltate strade con manto bituminoso "fino a 40 centimetri" ci aspetteremmo che le vie di Berceto fossero, per la stessa misura, sopraelevate rispetto alle case e cortili che vi sono in fregio; non ci risulta sia così;
3. Se dal 1997 al 2015 ci sono stati questi problemi come mai il Primo Cittadino non li ha mai segnalati prima ufficialmente alla società o, almeno come ama fare, sui social?! Il Comune di Berceto, a differenza di quanto affermato è rimasto socio della società Montagna 2000 S.p.A. fino al 14 marzo 2017 (si vedano gli atti societari e notarili) ma assente dalle assemblee dei soci dal lontano 2013.
4. Nessuna lamentela è mai stata registrata negli atti del 22 dicembre 2015 e successivi con cui il Comune di Berceto, a seguito di atto dirigenziale della Provincia di Parma, si autoproclamava gestore del servizio idrico; oggi il Comune di Berceto ha un formale atto di negazione della legittimità della gestione da parte di ATERSIR.
Queste sono le verità fattuali che si registrano scorrendo gli atti e visitando il Comune di Berceto dove si può svoltare in tutte le vie senza trovare gradini di 40 cm. di asfalto; gli atti societari sono a disposizione per confermare ove necessario.
Riteniamo che le affermazioni del Primo Cittadino servano solo a creare polverone per alimentare polemiche destituite di ogni fondamento reale ma farcite di informazioni false.
Distinti Saluti

Montagna 2000 S.p.A.

 

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Nella serata di ieri, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino tunisino di anni 36, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Lo straniero, che si trovava in via Emilia centro a bordo di una bicicletta, alla vista della Volante ha cercato di scappare temendo un controllo; ne è nato un inseguimento terminato in via Santa Margherita, dove il malvivente è stata bloccato, nonostante il tentativo di riguadagnarsi la fuga sferrando calci all'indirizzo degli agenti.

Il tunisino, già noto alla Forze dell'ordine, è stato trovato in possesso di 134,80 grammi di eroina "brown sugar", contenuta in una busta trasparente ricoperta da nastro adesivo da pacchi, di due confezioni ancora sigillate di metadone prive di etichetta e di 430,00 euro in contanti.
Il trentaseienne, accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito, dai quali sono emersi a suo carico numerosi precedenti di Polizia e condanne per reati in materia di stupefacenti, è stato successivamente associato alla locale casa circondariale, come disposto dal Magistrato di turno.

Il tunisino è stato, altresì, denunciato in stato di libertà per resistenza a P.U. e immigrazione clandestina.

 

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Protagonista della brutta avventura una 45 enne che mercoledì sera è stata inseguita mentre si recava a prendere l'auto. L'intervento dei colleghi ha scongiurato il peggio.

MODENA – Il centro storico di Modena si conferma ancora una volta poco sicuro, soprattutto per le donne. L'ultima brutta avventura che vede, suo malgrado, protagonista una donna di 45 anni si è verificata mercoledì sera quando B.M, queste le sue iniziali, ha finito di lavorare in un noto ristorante di via Canalchiaro e si è diretta verso la sua auto, parcheggiata in via Testi.
Pochi passi, ma compiuti con il cuore in gola, come spesso accade a chi si trova a dover attraversare da sola e di notte quello che un tempo era il "salotto buono" della città, oggi spesso frequentato da gente poco raccomandabile. Come è solita fare, forse per scongiurare i malintenzionati, la donna cammina con il cellulare in mano e i numeri di emergenza impostati.
Tuttavia, proprio quella sera, il peggiore degli incubi si concretizza. Dalla parte opposta della strada, nota un cittadino straniero che comincia a fissarla. Lei accelera il passo, ma l'uomo, dopo una rapida occhiata per assicurarsi che intorno non ci fosse nessuno, attraversa la strada e comincia a seguire la donna, forse con l'intenzione di rapinarla o peggio.
B.M accelera il passo e, impaurita, fa partire la telefonata al ristorante per chiedere aiuto ai colleghi. Purtroppo, nessuno risponde, forse perché impegnati a riordinare. Nel frattempo, la donna si accorge che lo straniero non è più alle sue spalle. Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che se lo ritrova proprio davanti, a pochi metri. L'uomo comincia a rincorrerla, lei fugge terrorizzata, continuando a chiamare al lavoro. Finalmente, risponde la titolare del ristorante alza il ricevitore. B.M chiede disperatamente aiuto e le comunica la sua posizione. I colleghi, per fortuna, non sono lontani. Le vanno incontro e lei comincia a chiamarli a gran voce a distanza. A quel punto, lo straniero desiste dalle sue cattive intenzioni e si dilegua nella notte, facendo perdere le sue tracce.
Fino alla prossima donna che deciderà di inseguire e terrorizzare, che magari non avrà la fortuna e la presenza di spirito di B.M.

Tentata rapina a mano armata in piazzale Santa Croce. Le volanti della Polizia di Stato arrestano due moldavi. 

Il 13 maggio sono stati arrestati in flagranza di reato, dalle Volanti della Questura di Parma, due cittadini moldavi, classe 93, incensurati, resisi responsabili del delitto di TENTATA RAPINA AGGRAVATA IN CONCORSO perpetrata, alle ore 2:00, in Piazzale Santa Croce a Parma, ai danni di un cittadino tunisino.

Una Volante della Questura di Parma, durante il normale servizio di Controllo del Territorio, veniva fermata, in via d'Azeglio, da due persone di colore che, con fare concitato, riferivano che, pochi minuti prima, erano stati avvicinati da un'autovettura di colore nero, con a bordo due uomini dalla carnagione chiara, i quali avevano chiesto della droga ma, alla loro risposta negativa, l'uomo alla guida scendeva impugnando una pistola che puntava loro contro. I due malcapitati, impauriti, si mettevano in fuga mentre l'uomo con la pistola risaliva a bordo del veicolo e, insieme al complice, ripartiva in direzione piazzale Santa Croce.

Gli Operatori, quindi, dopo avere ricevuto la descrizione dei malviventi, si recavano velocemente verso piazzale Santa Croce, dove la loro attenzione veniva attirata da un altro uomo, tunisino, il quale riferiva di aver subito, qualche istante prima un tentativo di rapina da parte di due soggetti, di cui uno armato di pistola, coincidenti con la descrizione appena ricevuta, i quali si erano appena allontanati ed erano saliti a bordo di una automobile di colore nero.

I malviventi, riferiva il tunisino, lo avevano fermato e gli avevano chiesto dei soldi e, al suo rifiuto, uno dei due aveva impugnato una pistola mentre l'altro lo bloccava tenendolo per la maglietta. Alla vista della pistola, il malcapitato, impaurito, con una reazione improvvisa, si divincolava dalla presa con uno spintone e scappava. Mentre correva, per sottrarsi alla violenza dei due soggetti, l'uomo con l'arma esplodeva un colpo verso l'alto.
Gli Operatori, quindi, si avvicinarono all'auto in questione e precedevano ad identificare i due occupanti, corrispondenti alle descrizioni ricevute precedentemente, e procedevano ad effettuare la perquisizione personale e del veicolo.

A bordo del veicolo, sotto il sedile del conducente, veniva rinvenuta la pistola, che per peso, dimensione e fattura era identica ad un arma vera, anche se originariamente era una scacciacani. La stessa risultava modificata: nessun tappo rosso di sicurezza, nessuna ostruzione della canna, ma soprattutto all'interno aveva delle cartucce diverse da quelle in vendita. Queste ultime, infatti, erano a loro volta modificate poiché, diversamente dalle classiche cartucce "a salve" delle pistole scacciacani, presentavano un piombino di metallo incastonato all'interno. Una modifica fatta artigianalmente che le rendeva potenzialmente offensive.

All'interno del vano portaoggetti dell'auto, inoltre, vengono rinvenuti, oltre a diversi monili, in merito ai quali il conducente non era in grado di indicare la provenienza, anche la custodia dell'arma, una confezione di munizioni, vari petardi integri, usati, probabilmente, per prelevare la polvere da sparo al fine di caricare le cartucce modificate.

Per tali motivi i due Moldavi, venivano posti in stato di arresto per il reato di TENTATA RAPINA AGGRAVATA IN CONCORSO e, il conducente, veniva indagato, anche, per il reato di RICETTAZIONE e POSSESSO ABUSIVO DI ARMI.

Le fiamme sono divampate alle 5.30 del mattino in via Belgio, dove i mezzi erano parcheggiati in un deposito industriale. Nessun ferito, ma le indagini sono aperte.

MODENA - Nove furgoni, appartenenti a ditte diverse e parcheggiati in un'area di sosta recintata, tra via Belgio e via Cavazza, nella zona industriale di Modena, sono andati completamente distrutti in un incendio.

I Vigili del Fuoco sono stati allertati alle 5 di questa mattina e, data l'entità del rogo, sono intervenuti con quattro mezzi e una decina di uomini. Ci sono volute più di due ore per domare le fiamme, ma si sta proseguendo anche per mettere in sicurezza i mezzi distrutti o danneggiati, affinché non presentino un pericolo per le persone.

Data l'ora, non era presente nessuno e non c'è stato nessun ferito. Sul posto è intervenuta anche la Polizia che ha aperto le indagini per stabilire le origini del rogo. Non è esclusa l'ipotesi, infatti, che si sia trattato di un atto doloso, o dell'azione di un piromane.

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Venerdì, 18 Maggio 2018 15:26

14° Giornata Nazionale del Naso Rosso

COSA E' LA GNR? Provate a chiudere gli occhi... pensate ad un giorno di festa, ricco di colori, giochi buon umore, sorrisi, stand di palloncini e truccambimbi, spettacoli e TANTO TANTO ALTRO... e soprattutto immaginatevi un sacco di clown...e tanti nasi rossi che vi aspettano a braccia aperte!

La 14° Giornata Nazionale del Naso Rosso è un EVENTO ORGANIZZATO DA FEDERAZIONE VIP ViviamoInPositivo ITALIA ONLUS - www.vipitalia.org 

Ci siamo quasi, la GNR 2018 è alle porte!
I volontari clown di corsia VIP Italia vi aspettano in 59 piazze d'Italia.
Consulta le piazze 2018 e cerca la più vicina a te!

I volontari clown VIP, durante la Giornata del Naso Rosso, indossano il camice identificativo di VIP Italia con la scritta Viviamo in Positivo sulla schiena,
colletto rosso e maniche rigate (bianche e verdi / bianche e gialle) e hanno il tesserino identificativo.

Solo i volontari VIP sono autorizzati alla raccolta fondi della Giornata del Naso Rosso ® il 20 maggio 2018.

Tutti i fondi raccolti alla G.N.R. finanziano i progetti di VIP ViviamoInPositivo ITALIA ONLUS.

I 4500 clown VIP sono volontari delle 59 associazioni federate a VIP ITALIA Onlus che costantemente portano il loro sorriso negli ospedali e nelle case di riposo in tutta Italia.

Nel 2017 sono state più di 115.000 le ore di volontariato clown VIP!

Parma: nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile e della Stazione Carabinieri di Parma Centro hanno dato esecuzione all'Ordinanza di applicazione di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. CONTI su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica dr.ssa DAL MONTE, nei confronti dei 4 giovani responsabili di due rapine perpetrate in esercizi commerciali.

I loro obiettivi erano i supermercati del centro storico, due in particolare: il primo il SIMPLY di via Verdi, dove hanno colpito il 3/12/2017 ed il secondo il PAM di strada Garibaldi, colpito solo 11 giorni dopo.

Nella prima occasione, i 4 giovani, successivamente identificati in G.B. D.L.J. classe '97, D.M. classe '98 e L.C. M. F. classe '99, dopo essersi appropriati di bottiglie di alcol ed altri generi alimentari dagli scaffali del supermercato per un valore di circa 150 €, al fine di sottrarsi al controllo da parte della cassiera che aveva notato che all'interno dello zaino di uno di loro era stata riposta la merce che, chiaramente, non intendevano pagare, non si sono fatti alcun scrupolo a colpire la donna scaraventandola contro un espositore, procurandole delle lesioni al braccio.

Nella seconda occasione, in modo forse ancora più sfrontato ed aggressivo, gli stessi L.C. M. F. classe '99 e D.M. classe '98 accompagnati, in questo caso, da K. C. T. classe '95, D.M.S. classe '92 ed M.B. classe '94, introdottisi nel supermercato appena chiuso, forti del loro numero, hanno iniziato a saccheggiare gli scaffali del supermercato portando via merce per un valore di 223 euro, minacciando il cassiere che, temendo per la propria incolumità, non ha potuto far altro che assistere inerme all'azione criminale.

L'azione sinergica degli operatori della Polizia di Stato e dei Carabinieri, i quali nei giorni successivi ai fatti hanno iniziato a porre insieme gli elementi raccolti in relazione ai fatti e le risultanze dei numerosi controlli effettuati nei mesi precedenti sui soggetti gravitanti nel centro storico cittadino, ha consentito di giungere all'individuazione ed all'identificazione dei responsabili.

Ci sono le nonne di Felino che hanno venduto le copertine fatte all'uncinetto, c'è la sposa di maggio che, insieme al fidanzato, ha deciso di destinare la spesa delle bomboniere all'Ospedale dei bambini, c'è il futuro papà che ha pensato agli altri bambini prima del suo in arrivo semplicemente perché "si sentiva di farlo" e, infine, c'è Cinzia Arcari che, coinvolgendo i bambini della Comunità "Il lago di pane", ha rinnovato il suo sostegno alla Pediatria generale e d'urgenza del "Pietro Barilla". Insieme hanno coronato il sogno della caposala del reparto, Giuseppina Nicosia, che è così riuscita ad acquistare un'apparecchiatura utile per affrontare e risolvere le crisi respiratorie gravi in pazienti sotto l'anno di età.

"Si chiama Airvo 2 e ora ne abbiamo uno in dotazione esclusiva a questo reparto così possiamo intervenire immediatamente sui bambini che ne hanno bisogno - dice Giuseppina Nicosia presentandolo ai donatori riuniti nella sala d'attesa della pediatria d'urgenza. "E' un'apparecchiatura indispensabile per l'astanteria pediatrica – continua il direttore del Dipartimento materno-Infantile Gianluigi de' Angelis ringraziando la sensibilità dei presenti – è facile da utilizzare per il personale ed è facile da sopportare per i piccoli pazienti".

Al loro fianco la responsabile assistenziale del dipartimento Rita Dicembrino, il direttore del reparto di Pediatria generale e d'urgenza Icilio Dodi e il direttore generale dell'Azienda ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi che ha sottolineato l'importanza del gesto: "Un grazie a nome dei colleghi e del personale infermieristico che è il tessuto connettivo tra medici e pazienti. Con la vostra attenzione avete dimostrato che l'ospedale è un patrimonio comune da tutelare insieme".

L'Azienda sanitaria informa le forze dell'ordine e avvisa: "Non si tratta di personale autorizzato".

In questi giorni, alcune persone di Langhirano hanno segnalato di aver ricevuto telefonate da presunti volontari del Centro di Cure Progressive dell'AUSL, in cerca di donazioni in denaro da devolvere a questa struttura aziendale.
Nella telefonata, viene anche concordato un giorno, in cui questi sedicenti volontari passeranno a casa per riscuotere la donazione.

L'Azienda USL di Parma, che ha informato le forze dell'ordine, invita i cittadini a non consegnare somme di denaro e accettare visite a casa: queste persone non sono dipendenti del Centro, né personale volontario autorizzato dall'Azienda a svolgere tale attività.

I cittadini che ricevono questa richiesta sono invitati a contattare tempestivamente le forze dell'ordine.

Un 39 enne di Mirandola è finito in manette dopo che la madre del ragazzo si è accorta di continui ammanchi di denaro dal suo portafoglio. Fondamentale la collaborazione del giovane con i Carabinieri di Carpi per "incastrare" il colpevole.

MIRANDOLA (MO) – Davvero una brutta storia quella che ha visto protagonista un 41 enne di Cavezzo, affetto da Sindrome di Down, costretto a rubare denaro alla madre con minacce e percosse da parte di un operatore sanitario del centro diurno dove trascorre le sue giornate.

È stata la madre del ragazzo ad accorgersi, fin dallo scorso settembre, di continui ammanchi di denaro dal suo portafoglio. Si trattava di piccole cifre, ma gli episodi erano costanti nel tempo. Non c'è voluto molto per individuare il "colpevole". Si trattava di Fabio, il figlio 41 enne disabile che, una volta affrontato, pur a fatica, ha ammesso le sue responsabilità, ma ha anche raccontato alla madre il motivo di quei furti. Il denaro, infatti, veniva consegnato dal ragazzo a un operatore sanitario del centro diurno Arcobaleno di Mirandola, dove Fabio trascorre le sue giornate. Era proprio l'operatore, un 39 enne di Mirandola, a "obbligare" il suo paziente a rubare il denaro e a consegnarglielo, sotto la minaccia di allontanarlo dalla struttura. In un paio di occasioni, l'uomo avrebbe anche schiaffeggiato Fabio per rendere ancora più efficaci e incisive le sue richieste.

La mamma di Fabio ha quindi convinto il figlio a recarsi presso la stazione dei Carabinieri di Cavezzo, dove il giovane ha denunciato quello che gli stava accadendo. Gli uomini dell'Arma hanno quindi deciso di tendere una trappola all'estorsore, avvalendosi proprio della collaborazione di Fabio.

Così, ieri mattina, il ragazzo si è presentato come ogni giorno al centro Arcobaleno e ha consegnato all'operatore una banconota da 20 euro, fotocopiata in precedenza dai Carabinieri. Poi, con la freddezza e l'abilità degna di un "infiltrato", si è allontanato con una scusa e ha telefonato alla madre e ai militari per confermare il "missione compiuta". I Carabinieri si sono quindi presentati nella struttura e hanno individuato l'estorsore, chiedendo ragioni del suo comportamento. L'uomo, risultato incensurato, ha prima cercato di trovare delle scuse, raccontando che il ragazzo gli stava restituendo dei prestiti, poi, visto che questa versione non reggeva, ha confessato tutto quanto.

È stato quindi trasferito in camera di sicurezza in attesa del trasferimento in carcere con l'accusa di estorsione aggravata dal fatto che la vittima, disabile fosse affidata alla sua custodia. Da ulteriori accertamenti all'interno della struttura, è emerso che si è trattato di un'iniziativa criminale dell'operatore, mentre la cooperativa Domus, che gestisce il centro, è risultata completamente estranea ai fatti.

Nel pomeriggio di ieri, a Carpi, l'ultimo saluto al bambino, deceduto lo scorso 23 aprile in circostanze ancora da chiarire. Ipotesi di reato di omicidio volontario per la mamma 30 enne. I legali: "Atto dovuto".

CARPI (MO) - Si sono svolti ieri a Carpi, alle 15, i funerali del piccolo Nicholas Schon, il bambino di quattro anni deceduto lo scorso 23 aprile nelle campagne tra Limidi e Carpi mentre stava giocando a nascondino con la mamma, la 30 enne carpigiana Anna Beltrami. La cerimonia, molto intima, alla quale hanno partecipato solo i parenti e gli amici più stretti, si è svolta nella cappella del Policlinico. La salma è stata poi trasferita al forno crematorio, mentre le ceneri saranno tumulate nella tomba di famiglia a Carpi.

Il nulla osta per i funerali è arrivato al termine dell'esame autoptico effettuato nei giorni scorsi sul piccolo. Ancora misteriose, infatti, le circostanze che hanno portato al decesso. Secondo il racconto della mamma, i due stavano giocando a nascondino quando ha perso di vista il figlioletto. Lo ha ritrovato poco dopo, già privo di sensi, con in bocca il suo giocattolo preferito, un gatto di plastica dura lungo dieci cm e largo quattro. Lei stessa lo avrebbe tolto dalla bocca del bimbo, per poi portarlo in auto al pronto soccorso dell'ospedale di Carpi. Qui, viste le condizioni disperate del piccolo, è stato disposto il trasferimento al Policlinico, dove poche ore dopo Nicholas ha cessato di vivere.

La mamma è stata iscritta nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio volontario, un atto dovuto secondo i legali della donna Luca Brezigar e Francesco Varvaro, per permettere alla Procura di fare luce sulla vicenda, dal momento che il giorno della tragedia non erano presenti testimoni e le cause del decesso del piccolo non sono tutt'ora chiare.

Nonostante i sopralluoghi dei Carabinieri di Carpi sia nel campo dove Nicholas è stato trovato privo di sensi dalla mamma sia nelle case della madre e di altre persone vicine alla famiglia, non trapela ancora nulla sulle cause della morte. I periti, due nominati dalla Procura e uno dai legali della difesa, si sono presi trenta giorni di tempo per valutare se il piccolo fosse affetto da patologie congenite o se siano presenti delle lesioni in gola.

L'episodio sabato sera nella centralissima Piazza Mazzini. Dopo un battibecco iniziale, l'uomo, già noto alle Forze dell'Ordine, ha aspettato la coppia e ha estratto l'arma. È stato poi raggiunto e fermato dalla Polizia.

MODENA - Un episodio dalle sfumature inquietanti quello che ha visto protagonista, suo malgrado, una coppia di giovanissimi fidanzati che avevano deciso di passare la serata di sabato scorso nel centro storico di Modena.

I due sono arrivati sulla via Emilia a bordo di uno scooter, che hanno poi deciso di parcheggiare nella centralissima e frequentata Piazza Mazzini. Proprio mentre sistemavano il mezzo il ragazzo, un diciottenne, si è accorto che un uomo lo stava fissando insistentemente. Avrebbe quindi pronunciato la classica frase "Che cos'hai da guardare?" e, dopo uno scambio di battute, per non far degenerare la situazione, la coppia si è allontanata.

La cosa sembrava finita lì, ma quando i due giovani sono tornati a recuperare il motorino, si sono trovati di nuovo davanti l'uomo che ponendosi davanti a loro impediva ai due di recuperare lo scooter e di andarsene. Non solo, lo sconosciuto ha poi estratto dalla tasca un coltello e lo ha puntato contro il diciottenne, minacciandolo. Spaventati, i due fidanzati si sono allontanati e hanno chiamato le Forze dell'Ordine.

Poco dopo, una pattuglia della Volante si è recata sul posto e, dopo qualche ricerca, è riuscita a rintracciare l'uomo con il coltello in via Muzzioli. Alla vista degli agenti, ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato raggiunto e fermato. Una volta accompagnato in Questura è stato identificato e denunciato per minacce aggravate e porto d'armi. Si tratta di un 33 enne con residenza a Carpi, già noto alle Forze dell'Ordine per alcuni precedenti.

Tanta paura invece per i due fidanzati, che volevano solo trascorrere una serata nel centro storico di Modena.

Grazie alle loro iniziative hanno donato una stampante per ecografo da sala operatoria all'Ospedale dei bambini "Pietro Barilla".

Al centro delle loro animate discussioni la squadra del cuore, amata e seguita nella buona e nella cattiva sorte. Ma durante i loro incontri i Danè del Parma, un gruppo di tifosi che quest'anno celebra 45 anni di fede calcistica vissuta insieme, hanno raccolto i fondi per giocare una partita impegnativa. "La più impegnativa", aggiunge Simone Burani nominato presidente del fans club parmigiano per meriti acquisiti sul campo. Si erano infatti posti l'obiettivo di acquistare una stampante per l'ecografo della sala operatoria dell'Ospedale dei Bambini. E lo hanno raggiunto.

Sabato mattina, grazie all'intercessione dell'associazione Giocamico presieduta da Corrado Vecchi, hanno consegnato l'apparecchiatura nelle mani di Luciano Bortone, medico della 1° Anestesia e Rianimazione dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma che l'ha presa in consegna per i bambini del Maggiore. "La stampante completa un ecografo frutto di un'altra generosa donazione e in questo modo abbiamo uno strumento che poche sale operatorie hanno ma che soprattutto ci consente di intervenire presto e bene sui pazienti più piccoli" ha spiegato Luciano Bortone che ha ringraziato gli amici con i quali condivide la fede calcistica anche a nome del personale del comparto e del direttore Sandra Rossi.

Soddisfatto il nutrito gruppo di Dané capitanato dal presidente. "Siamo nati nel '73 – spiega Simone Burani - e abbiamo sempre seguito il Parma in tutte le trasferte, quando vince è una festa. Però la partita più bella è stata quella che abbiamo giocato per l'Ospedale dei bambini. E' stata la nostra prima iniziativa personale e abbiamo centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati". A colpi di sciarpe, cuscini, gadget del gruppo, piano piano il gruzzolo è cresciuto e si è tradotto in un'apparecchiatura che consente di agevolare il lavoro dell'equipe in sala operatoria. E ora sono pronti per il prossimo obiettivo, ancora più ambizioso del primo.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

La Suzuki condotta dal 30 enne di Soliera Davide Forti stava portando il figlioletto dai nonni per festeggiare il suo compleanno. A causare l'incidente una mancata precedenza. Entrambi sono ricoverati al Maggiore di Bologna in prognosi riservata.

CONCORDIA (MO) - Doveva essere una domenica di festa con la torta di compleanno e i regali. Per questo il solierese Davide Forti, 30 anni, stava viaggiando con la sua Suzuki con a bordo il figlioletto di sette anni per recarsi da Soliera e Concordia, dove vivono i nonni del bambino che, insieme alla mamma, stavano preparando la sorpresa per il piccolo.
Purtroppo, padre e figlio sono rimasti vittima di un grave incidente. Erano le 11.40 di ieri mattina (domenica) quando in una zona di aperta campagna, tra le località "I Livelli" e "Le Caselle", all'incrocio con via Onorata, la Suzuki condotta dal trentenne ha impattato contro una Toyota Yaris condotta dalla 61 enne R.C di Novi.
Secondo i rilievi e la ricostruzione della dinamica da parte della Polizia Municipale dell'Area Nord e dei Carabinieri di Concordia e di Novi, a causare l'incidente ci sarebbe stata una mancata precedenza. La moto ha tentato di evitare l'auto, ma ha impattato la parte frontale del veicolo dal lato del passeggero. L'urto ha fatto fare alla moto un volo di quindici metri nel canale che costeggia la strada. Padre e figlio sono stati sbalzati di sella e sono finiti tra la vegetazione, ma la moto è piombata loro addosso schiacciandoli e intrappolandoli.
I soccorritori, immediatamente allertati, date le condizioni di padre e figlio, hanno ritenuto opportuno fare intervenire due elicotteri per trasportare di entrambi i feriti all'ospedale Maggiore di Bologna, dove sono ricoverati in prognosi riservati nel reparto di Rianimazione a causa dei molteplici traumi riportati nel sinistro.
In un primo momento sembrava che a essere più grave fosse il padre, che essendo davanti aveva subito il trauma maggiore, ma nel pomeriggio si sono aggravate anche le condizioni del bambino. Entrambi versano in pericolo di vita. Illesa, invece, la conducente della Yaris, che ha subito comunque un forte choc per quanto accaduto.

Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Forlì-Cesena hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e ad un decreto di sequestro anticipato di beni disposto ai sensi della normativa antimafia emessi nei confronti di un imprenditore cesenate.

La misura cautelare personale disposta dal Gip del Tribunale di Forlì (Dott.ssa Monica Galassi) su richiesta della Procura della Repubblica di Forlì, nella persona del Sostituito dott.ssa Sara Posa, ha interessato un pregiudicato ritenuto responsabile dei reati di intestazione fittizia di beni – autoriciclaggio – appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta.

Contestualmente i militari del Gruppo di Cesena hanno eseguito il provvedimento di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Forlì, nella persona del Dott. Giovanni Trerè, che ha riguardato l'intero capitale di 3 società ed il relativo compendio aziendale composto da 12 immobili, 2 attività di macelleria, 5 autovetture e n. 1 motociclo.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a vincolo cautelare è stato prudenzialmente stimato in oltre € 2,5 milioni.

L'attività portata a termine dal Gruppo di Cesena rappresenta l'ulteriore importante sviluppo dell'indagine denominata "Vortice 2017" che nello scorso mese di aprile aveva già portato all'esecuzione una misura interdittiva di divieto di esercizio ed amministrazione di imprese a carico di altri 2 soggetti ritenuti prestanome dell'odierno arrestato.

Inoltre nel tempo erano già stati sottoposti a sequestro - sia in ambito penale che in quello amministrativo (cd. doppio binario) - beni per complessivi 5,4 milioni di euro ai quali si aggiungono quelli bloccati nei giorni scorsi (tra i quali risulta esservi un'abitazione di 6 vani ubicata a Civitella di Romagna (FC) e n. 3 autovetture Mercedes).

L'indagine ha permesso di rilevare che il pregiudicato cesenate tratto in arresto aveva costituito numerose società, operanti nel commercio di carni all'interno di supermercati, che poi aveva iniziato a dismettere a favore di soggetti di nazionalità straniera poco prima delle sentenze con cui è stato condanno in via definitiva (per fatti di bancarotta fraudolenta e ricettazione).

Attraverso l'interposizione delle società intestate a prestanome nullatenenti il pregiudicato disponeva di un patrimonio immobiliare ingentissimo costituito da 46 immobili e 22 appezzamenti di terreno ubicati in Cesena, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli e Civitella di Romagna.

Le stessa società sono state sottoposte a verifica fiscale da parte del Gruppo di Cesena e sono risultate essere evasori totali che hanno omesso di dichiarare redditi ai fini delle imposte per oltre 18 milioni di euro.

 

La Polizia di Stato ha proceduto all'arresto in flagranza di un cittadino albanese, di anni 46, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Una pattuglia della Polizia Stradale appartenente alla Sottosezione di Modena Nord, durante un normale servizio di pattugliamento, sulla Autostrada A1, ha notato transitare un'autovettura Fiat Bravo, di non recente immatricolazione ed in pessime condizioni generali.

Gli agenti, pertanto, hanno proceduto al controllo ammnistrativo del veicolo per verificarne la regolarità di circolazione.
Il veicolo era gravato da provvedimento di fermo per motivi fiscali, richiesto da Equitalia nell'anno 2016.

Durante la fase di ispezione dell'autovettura è stato rinvenuto, adagiato sotto la ruota di scorta, un parallelepipedo termosaldato che, una volta aperto, è risultato contenere circa 1 chilogrammo di "cocaina" purissima del valore stimato sul mercato illegale di circa 200.000 euro.

L'albanese, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, al termine degli accertamenti di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Il veicolo e la sostanza stupefacente sono stati sottoposti a sequestro

All'esame per la patente con auricolare e telecamera: indiano denunciato dalla Polizia di Stato
Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un cittadino indiano di anni 39, residente nella provincia di Modena, il quale attraverso l'utilizzo di strumentazioni elettroniche occultate sulla propria persona ha tentato di indurre in errore Funzionari della M.C.T.C. di Modena al fine di ottenere, con esito positivo, il superamento degli esami di teoria a quiz per il conseguimento della patente di guida italiana.

Il funzionario della Motorizzazione preposto agli esami, insospettito dall'atteggiamento particolarmente nervoso dell'indiano, che stava sostenendo la prova con l'ausilio del supporto audio (cuffie) ha richiesto l'intervento della Polizia Stradale di Modena.

Effettivamente, lo straniero occultava all'interno dell'orecchio sinistro, nascosto dai capelli, un minuscolo auricolare bluetooth, collegato tramite ricevitori-trasmettitori, ad un telefono cellulare che l'uomo teneva occultato sotto ai pantaloni, fissato alla gamba destra con del nastro adesivo nero. Attaccata alla gamba sinistra vi era una batteria che, attraverso il collegamento con alcuni cavi elettrici volanti, andava ad alimentare una telecamera fissata sul torace sempre con del nastro adesivo, che attraverso un foro sulla maglietta poteva inquadrare il monitor con le domande dei quiz. Fissato alla gamba destra un secondo cellulare per i collegamenti esterni con il suggeritore.

Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e il cittadino indiano deferito all'Autorità Giudiziaria per falsità ideologica.

Domenica, 13 Maggio 2018 05:39

Strawoman ha fatto tappa a Parma - foto

Un serpentone rosa per dire NO alla Violenza sulle Donne. E' partita da Parma Retail e sempre lì ha fatto ritorno la corsa/camminata non competitiva di 5 km dedicata alle donne, ma aperta anche a bambini e uomini. 

Partecipare alla StraWoman® significa essere al fianco di ActionAid e dei suoi progetti contro la violenza sulle donne: dal monitoraggio delle risorse stanziate e delle azioni intraprese dalle istituzioni per contrastare il fenomeno, all'avvio di percorsi per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro delle donne che hanno subìto violenza, passando per i kit contro gli stereotipi di genere realizzati nelle scuole. Per saperne di più sull'impegno di ActionAid contro la violenza sulle donne.

Strawoman è una manifestazione itinerante partita da Brescia, quindi approdata a Parma ieri pomeriggio e proseguirà con il calendario che segue:

3 giugno a Milano
8 giugno a Prato
10 giugno a Verona
23 giugno a Bergamo
30 giugno a Como
23 settembre a Monza
6 ottobre a Roma
24 novembre a Novara

(Foto e gallery  di Francesca Bocchia)

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Sabato, 12 Maggio 2018 08:55

300 ragazze in coda per il casting...

OVS e Marie Claire: oltre 300 le partecipanti al casting di Parma. Oltre 300 ragazze in coda oggi presso il negozio OVS di via Mazzini a Parma per partecipare al casting per scovare i nuovi volti della moda in Italia, organizzato da Marie Claire in partnership con OVS e in collaborazione con l'agenzia Brave Models.

L'appuntamento si svolge ogni mese in una città diversa con l'obiettivo di ricercare aspiranti modelle dai 14 ai 25 anni da introdurre nel mondo della moda per poi promuoverle anche sul palcoscenico internazionale. I casting daranno la possibilità alle partecipanti di essere selezionate per diventare protagoniste del servizio moda Future Visioni, realizzato da stylist e fotografi professionisti, pubblicato ogni mese su Marie Claire.

Tra tutte le selezionate nei 12 casting del 2018, Brave Models sceglierà i volti più interessanti a cui proporre un contratto da modella professionista.

Tra le novità di questa edizione, anche un casting Curvy per diventare protagoniste di un servizio moda su Marie Claire e la possibilità di diventare uno dei nuovi volti OVS per campagne pubblicitarie, e-commerce, lookbook.

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Ruba capi di abbigliamento da H&M: senegalese arrestato dalla Polizia di Stato. Personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino senegalese di anni 26, responsabile del reato di rapina impropria.

L'addetto alla sorveglianza dell'esercizio commerciale H&M, accortosi della presenza di tre senegalesi, autori di diversi furti all'interno del negozio ha immediatamente allertato le Forze dell'Ordine. I tre malviventi, nel frattempo, dopo aver sottratto numerosi capi di abbigliamento hanno tentato di uscire dal negozio senza pagare il corrispettivo della merce, ma al loro passaggio l'allarme acustico delle barriere antitaccheggio si è attivato.

Due soggetti sono riusciti a scappare, mentre il terzo, per guadagnare la fuga, ha sferrato un pugno al volto e ha morso ad un polso l'addetto alla sorveglianza, che aveva cercato di fermarlo. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti nell'immediatezza sono riusciti a bloccare il senegalese prima che potesse scappare.

All'interno di uno zaino in possesso del ladro sono stati rinvenuti capi di vestiario per un valore complessivo di quasi 400 euro, tutti rivendibili e pertanto riconsegnati alla responsabile dell'esercizio commerciale.

A seguito di perquisizione personale è stato recuperato, occultato all'interno della biancheria intima, un involucro di cellophane di colore nero contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana, motivo per il quale lo straniero è stato anche denunciato in stato di libertà.

Il senegalese, irregolare sul territorio nazionale, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Si è svolta ieri mattina la cerimonia di passaggio di consegne al Comando della Tenenza di Guastalla, nel corso della quale il Luogotenente c.s. Renato Penna ha ceduto il Comando al Luogotenente c.s. Bruno Pera, dopo aver retto per oltre 2 anni l'impegnativo incarico.

Il Luogotenente c.s. Penna, 60 anni, originario di Viterbo, coniugato, con 1 figlia, è stato collocato in congedo per raggiunti limiti di età. Giunto a Reggio Emilia nel 1984, venne assegnato al Nucleo di polizia tributaria, ove dal 2001 assunse il comando della Sezione Verifiche Complesse sino all'anno 2007; poi alla Compagnia di Reggio Emilia, quale Comandante della Sezione Operativa sino al 2014 e, alla fine dell'anno 2015, assunse il comando della Tenenza di Guastalla.

Il nuovo Comandante della Tenenza di Guastalla è il Luogotenente c.s. Bruno Pera, 53 anni, originario della provincia di Catania, coniugato, con 1 figlia, proveniente dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Emilia, dove ha prestato servizio per oltre 26 anni, reggendo il comando di dipendenti articolazioni operative.

Alla cerimonia hanno presenziato il Comandante Provinciale di Reggio Emilia: Col. Roberto Piccinini ed il Comandante del Gruppo di Reggio Emilia: Ten. Col. Adriano Pelagatti.

Il Col. Piccinini ha ringraziato il Luogotenente c.s. Penna per il pregevole lavoro svolto ed ha formulato un caloroso augurio per il nuovo prestigioso incarico al Luogotenente c.s. Pera.

È stato presentato ieri a Parma, presso la sala Delman del Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini, "Musica a Corniglio", il progetto didattico-musicale per ragazzi, che per il quarto anno vede l'Appennino protagonista.

Anche quest'anno i soggetti promotori e organizzatori sono l'Associazione Culturale Musicale Rapsody e La Mossale Young Orchestra de La Camerata Ducale di Parma, sostenuti dagli enti del territorio, il Comune di Corniglio e i Parchi del Ducato.
Si tratta di classi musicali tenute da illustri docenti, e rivolti ai ragazzi che, per la durata dei corsi si fermano e pernottano nel territorio di Corniglio nel Parco Regionale dei Cento Laghi.

Per il 2018 l'offerta didattica è ampia e abbraccia un arco di tempo che va da luglio a settembre e coinvolge musicisti di chiara fama che provengono da istituzioni musicali e orchestre di rilievo. Sono previsti corsi di studio in fisarmonica, contrabbasso; timpani e organo, canto, flauto, clarinetto, violino, violoncello e musica da camera, oboe, corno, fagotto. 

Tra le novità della quarta edizione spiccano la presenza della classe di Canto tenuta da Tiziana Fabbricini e lo "sconfinamento" nel jazz con lo Special Master per archi del M° Cesare Carretta.
Dal 26 Agosto all'1 settembre la frazione di Mossale Inferiore ospiterà la Mossale Young Orchestra, laboratorio di musica d'insieme per archi, per ragazzi, diretto e coordinato da Alberta Stefani e Ruggero Marchesi.
L'offerta didattica è arricchita dalle esibizioni pubbliche gratuite di allievi e docenti che si svolgeranno sul territorio, cominciando dal tradizionale concerto a Bosco del 24 Luglio con i ragazzi di ΜassCoulisse ed altri numerosi appuntamenti nelle pievi del territorio e nei parchi.
Evento speciale il 26 luglio con la presentazione a Corniglio, nella Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine che ospita un antico organo, del progetto editoriale "L'Organo Cavalli della Valle di Corniglio e la sua voce", di Nicola Buratti. Alla presentazione seguirà l'esibizione del M° Matteo Venturini del Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza.
Novità anche l'attivazione del sito internet: www.masterrapsody.com  dove i ragazzi interessati possono trovare tutte le informazioni necessarie.

La conferenza stampa è stata aperta da Francesca Gabrielli dell'Associazione Culturale Rapsody che dopo aver ringraziato le istituzioni che sostengono il progetto ha dichiarato: "Il nostro progetto è cresciuto nel tempo e ha acquisito importanza sempre maggiore, che si è concretizzata nel legame sempre più forte creatosi con il territorio di Corniglio e nella presenza e nel coinvolgimento di musicisti provenienti da istituzioni musicali di prestigio."

Il Sindaco di Corniglio, Giuseppe Delsante ha aggiunto: "è un piacere presentare anche quest'anno un progetto che vede in ogni edizione una partecipazione crescente da parte dei ragazzi e che coinvolge il territorio. La musica fluttua nell'aria e arriva alle orecchie di tutti, ravvivando il paese e prolungando la stagione estiva. Consideriamo il progetto di massima importanza, accogliamo ragazzi e docenti e li supportiamo anche attraverso la concessione gratuita degli spazi di nostra competenza per prove ed esibizioni."

Presente anche la Consigliera della Regione Emilia-Romagna, Barbara Lori, che si è complimentata con l'organizzazione e i soggetti coinvolti per la capacità, non scontata, di aver consolidato e fatto crescere il progetto, sottolineando che lo stesso "garantisce una vera reciprocità con la comunità. Si tratta di un'esperienza di formazione e apprendimento di qualità, che allo stesso tempo rappresenta un valore aggiunto per la montagna: il territorio è accogliente verso studenti e docenti, che immergendosi in esso scoprono anche aspetti sconosciuti.

Marco Rossi, Responsabile Cultura e turismo dei Parchi del Ducato, portando i saluti del Presidente Agostino Maggiali, ha dichiarato: "Il nostro Ente ha concesso il patrocinio istituzionale al progetto, che promuoveremo attraverso i nostri canali. Da diversi anni siamo al fianco del Master Rapsody e alla sua offerta didattica di qualità, premiata dalle tante iscrizioni. Lo spessore culturale è l'elemento principale, accompagnato dall'immersione globale dei partecipanti nella comunità del paese, che si arricchisce ancora di più nei concerti gratuiti aperti al pubblico.

Chiude i lavori Ruggero Marchesi, della Mossale young Orchestra: "Da anni frequento Mossale e l'Appennino e ogni volta che salgo mi colpisce la Val Parma che con la sua caratteristica morfologia si offre agli occhi di chi vi arriva come un vero e proprio anfiteatro naturale che è diventato ormai anche un anfiteatro musicale. Le famiglie degli allievi rimangono stupiti e meravigliati dello spettacolo paesaggistico che trovano, per loro inaspettato.

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Per Veronica Mattioli, iscritta al corso di laurea magistrale in Communication Engineering, due settimane di stage formativo tra Shenzhen e Pechino: "Esperienza unica".

Parma, 11 maggio 2018 -

Per il terzo anno consecutivo c'è una studentessa del corso di laurea magistrale in Communication Engineering dell'Università di Parma, Veronica Mattioli, fra i dieci ragazzi italiani selezionati per partecipare a "Seeds for the Future", programma annuale di training che Huawei realizza nel suo quartier generale in Cina, con il patrocinio del Ministero dell'Università e della Ricerca e del Ministero per lo Sviluppo Economico.

Veronica Mattioli è appena rientrata dalla Cina al termine delle due settimane di stage: la prima a Shenzhen (sede di Huawei), la seconda a Pechino.
"La permanenza a Shenzhen – racconta Veronica Mattioli - ha avuto come obiettivo un tirocinio formativo, con lezioni frontali ed esercitazioni in laboratorio, nel quartier generale di Huawei. Il focus è stato posto su tecnologie e architetture di reti wireless, con particolare attenzione agli standard 4G e 5G, tecnologie Cloud e IOT. Nella tappa a Pechino, invece, corsi di lingua, cultura e pittura cinese alla Beijing Language and Culture University. Non sono ovviamente mancati i momenti più turistici ed "esplorativi", che ci hanno dato modo di vivere un'esperienza completa e unica. Un regalo prezioso che ho condiviso con 11 ragazzi, altri 9 italiani e 2 maltesi, che aprirà le porte alle nostre future carriere lavorative e che ci ha lasciato qualcosa di molto profondo a livello personale. Per tutto questo mi sento di fare un ringraziamento particolare al prof. Riccardo Raheli per il suo supporto ".
Sempre a Pechino si è svolta la cerimonia di chiusura, cui hanno partecipato prestigiosi ospiti tra cui il console italiano e l'ambasciatore maltese.

 

Fonte: Università degli Studi di Parma

Venerdì, 11 Maggio 2018 09:36

Incidente in Via Emilio Lepido

Parma 10 maggio 2018 - Erano circa le 19.45, quando si è verificato un sinistro in via Emilio Lepido numero civico 127.

Due i veicoli coinvolti nella collisione: il primo veicolo è risultato essere Renault Clio condotta da cittadina italiana di 50 anni circa residente nella provincia di Reggio Emilia. Il secondo veicolo risultava essere BMW condotto da cittadino albanese di circa 25 anni.

A seguito della collisione tra i due veicoli, il conducente della Renault Clio è stato trasportato al Pronto Soccorso per accertamenti sanitari.

Le cause sono al vaglio della pattuglia di Polizia Municipale che è intervenuta sul posto per i rilievi del caso.

All'esito di articolate indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, i finanzieri del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma e del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia della Guardia di Finanza hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari, nei confronti di altrettanti soggetti di origine siriana facenti parte di un'associazione a delinquere aggravata, a carattere transnazionale (Svezia, Turchia ed Ungheria), dedita ai reati di riciclaggio, autoriclaggio, abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Sono state, altresì, individuate condotte relative al finanziamento di gruppi terroristici di matrice islamica.

Le indagini della Guardia di Finanza, avviate nel 2015, hanno preso spunto da una preliminare attività di analisi sui flussi finanziari intercorsi attraverso il circuito dei money transfer con i c.d. Paesi "a rischio", poste in essere anche da soggetti segnalati dal C.A.S.A. – Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo quali foreign fighters, stanziati nella comunità siriana stabilitasi tra le province di Como e di Lecco.

Sin da subito, l'attività investigativa ha consentito di delineare, accanto all'esistenza di una struttura criminale di origine islamica stanziata in Brianza ed attiva nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Europa, una incessante attività di raccolta e di trasferimento di denaro - anche attraverso il
canale non convenzionale "Hawala" - organizzata in maniera stabile attraverso numerosi "contatti" presenti nei Paesi interessati alle movimentazioni.

Il vorticoso flusso di denaro riconducibile alle movimentazioni "Hawala", registrato nel corso delle indagini come superiore ai 2.000.000 di euro, veniva utilizzato anche per l'effettuazione di attività di riciclaggio oltreché per il finanziamento di gruppi terroristici vicini alla organizzazione "Al-Nusra".

In effetti in alcune conversazioni telefoniche intercettate, sono emerse circostanze relative alla presenza di "uomini" dell'organizzazione nelle zone "calde" della Siria per l'effettuazione dei richiesti trasferimenti di denaro a favore di ribelli antigovernativi contigui ad ambienti terroristici.

Personaggio di spicco dell'organizzazione è risultato DAADOUE Anwar alias "Abou Murad", stanziato in Svezia nella città di Norrköping, il quale, come emerso anche nell'ambito di una specifica attività rogatoriale attivata con il Regno di Svezia, gestiva l'attività di trasferimento - al di fuori del sistema bancario - di ingenti somme di denaro contante. DAADOUE Anwar era coadiuvato in questa attività da CHDID Subhi detto "Abou Alì" - domiciliato in Turchia - unitamente al fratello CHADID Hamoud e ad ABOU DAHER Abdulrahman.

Ulteriori movimentazioni di denaro erano inoltre realizzate anche da un diverso gruppo criminale facente capo al cittadino siriano BAZZKA Salmo alias "Abou Mahmoud", stanziato in Ungheria, con la collaborazione di BAZKKA Alaa, HAKIM Ahmed e HAIDARA Rabi, in contatto con la precedente consorteria criminale per il tramite di SAID AHMAD Mouayad alias "Abou Hamze", uomo di fiducia di CHDID Subhi ed in contatto con vari personaggi in Siria tra cui il fratello impegnato personalmente nel conflitto civile.

In tale contesto investigativo, il Servizio Centrale I.C.O. ha inoltre avviato un'operazione speciale "sotto copertura", in collaborazione con i Servizi di Sicurezza nazionali (AISI), che ha permesso di avvicinare un importante membro dell'organizzazione criminale, CHADDAD AYOUB, acquisendone la fiducia e consentendo di impossessarsi di importanti notizie relative al suo ruolo di deputato, per conto dell'organizzazione investigata, alla raccolta del denaro ed alla sua "movimentazione"" per le attività di finanziamento al terrorismo internazionale, provando anche i suoi trascorsi di foreign fighter ed i suoi collegamenti con combattenti attualmente impegnati nel conflitto siriano tra le schiere di fazioni islamiste antigovernative. Un contributo determinante è stato fornito dall'A.I.S.I. (Agenzia di Informazioni sulla Sicurezza Interna), che ha permesso di comprendere a fondo le metodologie utilizzate dagli indagati per effettuare i trasferimenti di danaro a beneficio delle fazioni terroristiche cui risultavano legati.

In sintesi, era stata creata una consolidata rete di money transfer illegali, attraverso i quali veniva garantito un canale sicuro per il riciclaggio del danaro, derivante da diverse attività illecite, in diversi Paesi dell'Unione Europea ed extraeuropei, nonché per raccogliere fondi destinati ad alimentare organizzazioni terroristiche operanti in Medio Oriente.

L'operazione, di conseguenza, ha di fatto disarticolato un'organizzazione criminale di matrice siriana che si era radicata in Italia, ma godeva di ramificazioni diversi Paesi, in grado di creare uno stabile reticolo di connivenze idoneo ad assicurare la capacità di garantire lo spostamento di ingenti importi in contanti, completamente al di fuori dei canali legali, che sono soggetti alla vigilanza antiriciclaggio. Poiché tra i promotori ed organizzatori di tale rete illecita di Hawaladar erano infiltrati personaggi organici ad associazioni di matrice terroristica siriana, il sistema inevitabilmente è stato utilizzato anche per il trasferimento di danaro finalizzato a sostentare e finanziare tali organizzazioni, come emerso dalle indagini grazie anche alla sempre più fattiva collaborazione tra Guardia di Finanza ed Organismi d'Intelligence, proprio nello specifico settore del contrasto alle attività di finanziamento al terrorismo.

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Tra Poggio di S. 'Ilario e S.Ilario Baganza la popolazione è in allerta per l'acuirsi di casi di morti sospette. Su segnalazione del Consigliere di frazione Nicola Comparato, abbiamo ricevuto l'informazione di alcuni casi di avvelenamento, uno solo dei quali si è salvato.

Infatti, come viene evidenziato anche nel blog "la Gazzetta della Val Baganza", "in poco tempo due cagnolini del paese sono morti dopo aver ingerito delle polpette avvelenate. Anche un terzo caso si aggiunge alla triste lista. Un cagnolino, durante una passeggiata in zona, si è sentito male, ma per fortuna sta bene dopo essere stato curato. Citiamo anche il ritrovamento della carcassa di un animale avvolto in un sacchetto nei pressi del Baganza."

Troppi i casi evidenziati in pochi giorni e che hanno fatto scattare i segnali d'allarme con l'invito a informare le forze dell'ordine di qualsiasi caso sospetto.

Con la bella stagione il pericolo si allarga dagli "amici pelosi" anche ai bambini che, finamente, torneranno a giocare all'aria aperta e, ci si auspica, in totale sicurezza.

"Il pericolo e' generico, come scrive Nicola Comparato sul suo blog. Riguarda tutti." 

Per tale ragione è probabile chei cittadini del "Poggio" si riuniranno per discutere sul come affrontare il problema. 

Intanto, "Occhio ai bocconi avvelenati".

 

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A Modena un centinaio di studenti si sono dati appuntamento davanti all'istituto Barozzi con la chiara intenzione di darsele di santa ragione. L'agente che stava regolando il traffico ha chiamato subito i rinforzi, scongiurando il peggio.

di Manuela Fiorini Modena 9 maggio 2018- Quel raduno insolito di studenti che sembravano essersi dati appuntamento davanti all'Istituto Barozzi di Modena allo squillo dell'ultima campanella aveva qualcosa di anomalo. Quando poi il numero ha raggiunto il centinaio e si sono formate due fazioni, con il chiaro intento di fronteggiarsi a suon di botte, l'agente della Polizia Municipale che era in servizio per regolare il traffico ha capito che di lì a poco sarebbe scoppiata una maxi rissa e ha chiamato i rinforzi.

Dal comando di via Galilei sono quindi arrivate sul posto alcune pattuglie, che hanno ricevuto anche il supporto dei Carabinieri. Alla vista delle Forze dell'Ordine pronte a intervenire, gli studenti hanno preferito mettere da parte le ostilità. Le due fazioni hanno cominciato a sciamare verso il Parco Novi Sad, per poi disperdersi.

Non si conoscono le cause che hanno portato i ragazzi a fronteggiarsi, ma a fare scattare l'intuito dell'agente della Municipale c'è stato forse un precedente, che risale allo scorso mese di ottobre. Allora, davanti all'area di fronte all'istituto Barozzi, davanti ai frequentatori del mercato del lunedì, qualche decina di studenti era stata coinvolta in una maxi rissa, un regolamento di conti che aveva a che fare con il cyberbullismo.

Pare, infatti, che alcuni ragazzi avessero creato sui social network un gruppo nel quale venivano messi alla berlina, con tanto di foto e commenti acidi, i loro coetanei e compagni che non potendosi permettere abiti "griffati", cercavano comunque di seguire la moda con vestiti e accessori non firmati o imitazioni dei brand più in voga.

Una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Modena Nord, verso le ore 12:15 di ieri, ha notato sull'A22 altezza casello autostradale Carpi (MO) direzione Sud, due auto che viaggiavano ad alta elevata velocità. Una Ford Mondeo di colore nero, seguita a breve distanza da una Volkswagen Passat di colore bianco, entrambe con targa tedesca.

Gli agenti si sono subito mossi al loro inseguimento allertando per un ausilio che consentisse di operare in condizioni di maggiore sicurezza, il Centro Operativo della Polizia Stradale di Bologna e le altre pattuglie presenti. I conducenti delle due auto straniere, tallonati dal mezzo di servizio, in prossimità del raccordo A22 – A1 hanno imboccato quest'ultima arteria dividendosi nei due sensi di marcia Nord e Sud per eludere il controllo. Sono però state fermate da altri equipaggi della Polizia Stradale posizionati su entrambe le direttrici della A1.

I conducenti, J.S.J.C e G. R. A. entrambi di nazionalità spagnola viaggiavano con documenti di circolazione irregolari. Inoltre, gli agenti hanno subito notato un insolito odore provenire dalla Passat e li hanno accompagnarli presso gli uffici della Sottosezione di Modena per un approfondimento, con perquisizione di entrambe le auto. Abilmente creato ed occultato nel bagagliaio posteriore, è stato trovato un doppiofondo chiuso da un pannello metallico con all'interno nasconsti otto involucri contenenti panetti e ovuli di Hashish per un peso totale lordo di quasi 14 kg.

Il pannello metallico a chiusura del "vano nascondiglio" era dotato di un congegno d'apertura elettrico attivabile tramite apposito radiocomando non presente sulla Passat; ricevuto poi sulla Ford Mondeo. Il telecomando, occultato sotto l'aletta parasole dell'auto, permetteva, una volta inserita la retromarcia nella Passat e premuto il tasto "A", l'apertura del vano; richiudibile con il tasto "B".

I due cittadini spagnoli sono stati tratti in arresto ai sensi dell'Art.73 /1 D.P.R. 309/90, e su disposizione del P.M. di turno presso la Procura di Modena, successivamente associati presso la casa circondariale Sant'Anna di Modena in attesa della convalida dell'arresto.

Lunedì, 07 Maggio 2018 15:56

Lite in via Milano: un ferito

Ieri sera, poco dopo le 20:30, personale del 118 ha chiesto l'intervento della Polizia, in via Milano, dove si stava recando per soccorrere una persona ferita al torace.

Le Volanti hanno accertato che due fratelli italiani, avevano avuto un diverbio per futili motivi. Durante la lite, uno dei due ha estratto un coltello ferendo l'altro. Il ferito, che non era in pericolo di vita, una volta trasportato al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore ma si è dato alla fuga prima di essere visitato.
La Polizia sta facendo accertamenti per ricostruire la dinamica del fatto. L'uomo è stato denunciato in stato di libertà per lesioni.

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