AUSL-IRCCS di Reggio Emilia: in merito all'indagine della Procura sui maltrattamenti ad anziani a Correggio.

La Direzione dell'Azienda USL di Reggio Emilia, in merito all'inchiesta della Procura per l'accusa di maltrattamenti da parte di numerosi operatori socio-sanitari dipendenti dell'Ente gestore ai danni di anziani accolti nel Centro Residenza Anziani di Correggio, esprime in primo luogo solidarietà e vicinanza agli ospiti della struttura e alle loro famiglie.

L'Azienda, appresa la notizia dagli organi di stampa, ha richiesto una relazione formale all'Ente gestore, in stretto contatto con il Comune di Correggio e l'Assessorato regionale politiche per la salute.

In attesa di un quadro più chiaro e definito dei fatti e delle risultanze dell'inchiesta, la Direzione si riserva di agire nelle sedi opportune a tutela dei cittadini e della propria funzione istituzionale, con provvedimenti proporzionati alla gravità dell'accaduto.

"Se i fatti fossero confermati ci troveremmo di fronte a una situazione estremamente grave di maltrattamenti e umiliazione, inaccettabile e indegna per i nostri livelli di welfare e di civiltà". commenta il Direttore Generale Fausto Nicolini.

 

Maltrattamenti casa di riposo Reggio Emilia, Venturi: "Fatto gravissimo, indegno e intollerabile, che va al di là dell'umano"

L'assessore regionale alle Politiche per la Salute sull'indagine, condotta dai Carabinieri, che coinvolge numerosi operatrici sociosanitarie: "Fondamentale l'attenzione e la collaborazione dei familiari, che ringraziamo assieme alle Forze dell'Ordine"

Bologna - "Un fatto gravissimo, indegno e intollerabile, che va al di là dell'umano. Tanto più perché coinvolge persone anziane, fragili e indifese, che più di qualsiasi altro avrebbero bisogno di essere protette". Così l'assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi, dopo la notizia relativa ai maltrattamenti inflitti da numerose operatrici sociosanitarie agli ospiti di una casa di riposo di Reggio Emilia.

"Ringraziamo l'Arma dei Carabinieri per avere condotto questa indagine- sottolinea Venturi- e ringraziamo anche i parenti degli anziani ospiti, la cui collaborazione è stata fondamentale per far emergere quanto accaduto. E proprio l'attenzione dei parenti conta moltissimo, oltre alle verifiche di legge che vengono regolarmente svolte, rinnovo quindi l'appello a tutti i famigliari di persone che si trovano presso strutture d'accoglienza a segnalare sempre alle autorità locali e alle aziende sanitarie ogni segnale, anche il più piccolo, affinché vengano svolti subito accertamenti".

"Se le accuse saranno confermate- conclude Venturi- parliamo, ribadisco, di reati gravissimi, che rischiano peraltro di infangare l'operato di quanti ogni giorno svolgono in modo ineccepibile un lavoro prezioso all'interno delle case di riposo. Prendendosi cura con scrupolo, professionalità e dedizione delle persone più deboli". /EC

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Ravenna, in esecuzione di un provvedimento disposto d'urgenza dalla locale Procura della Repubblica, ha proceduto al sequestro preventivo del marchio di calzature "ISHIKAWA".

Il sequestro si colloca all'esito di una complessa attività di polizia economico-finanziaria condotta dalle Fiamme Gialle bizantine a contrasto dell'evasione fiscale internazionale, che ha consentito di individuare una ditta individuale il cui titolare, proprietario del citato brand, ha sistematicamente omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, rimanendo completamente sconosciuto al fisco ed occultando gli ingenti guadagni derivanti dallo sfruttamento del noto marchio.

Le modalità attraverso le quali è stata perpetrata l'ingente evasione fiscale, calcolata in oltre 3,5 milioni di euro non versati nelle casse dello Stato, è stata puntualmente ricostruita dagli investigatori della Guardia di Finanza attraverso l'esecuzione di approfondite indagini finanziarie e di mirati controlli presso i clienti italiani della ditta ravennate.

Dalle indagini è emerso che, in una prima fase, i proventi derivanti dallo sfruttamento del marchio "ISHIKAWA", una volta incassati, venivano trasferiti su conti correnti intestati a terze persone per poi essere spostati su depositi bancari accesi negli Stati Uniti, in modo da renderli non aggredibili dal fisco italiano.
Successivamente, sempre allo scopo di sfuggire alle pretese dell'Erario pubblico, la proprietà del marchio "ISHIKAWA" è stata formalmente ceduta ad una società elvetica di cui, tuttavia, il titolare della ditta ravennate aveva la piena disponibilità, così trasferendo in Svizzera anche gli elevati diritti di royalties derivanti dall'utilizzo del brand, i cui prodotti sono distribuiti sul territorio italiano, europeo e statunitense attraverso una rete di esercizi autorizzati oltre che mediante il canale on line.
Infine, pur di fatto domiciliato a Ravenna, il titolare del marchio ha fittiziamente collocato in Svizzera anche la propria residenza, continuando così ad operare in Italia in completa evasione d'imposta.

Tutti gli elementi di prova acquisiti dalle Fiamme Gialle hanno permesso di ricostruire il consistente volume d'affari conseguito dall'impresa ravennate negli anni dal 2012 al 2014, quantificato in oltre 7,5 milioni di euro e mai dichiarato al Fisco.
Alla luce delle risultanze acquisite a seguito degli accertamenti sviluppati dalle Fiamme Gialle, il titolare della ditta individuale è stato segnalato per il reato di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali alla Procura della Repubblica di Ravenna, la quale, a tutela del credito erariale, ha disposto l'urgente sequestro preventivo dei beni riconducibili all'indagato.
Il provvedimento ablativo, convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ravenna, è stato eseguito nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza della città bizantina, che ha proceduto al sequestro del noto brand, la cui piena operatività proseguirà sotto la gestione di un amministratore giudiziario.

Arrestato dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia un 25enne senegalese che per sfuggire ai controlli ha aggredito i Finanzieri. Durante la perquisizione della sua abitazione rinvenuti oltre 100 capi di abbigliamento contraffatti delle più prestigiose griffe.

Il Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia aveva correttamente individuato il percorso dei capi di abbigliamento contraffatti venduti abusivamente al mercato di Reggio Emilia: provenivano da abitazioni private di alcuni cittadini extracomunitari di Sant'Ilario d'Enza.

Per questo motivo sono stati eseguiti controlli nella zona e si è proceduto ad intercettare un cittadino di origini senegalesi dimorante in provincia di Reggio Emilia, il quale alla vista della Guardia di Finanza ha abbandonato la merce ed ha aggredito violentemente le Fiamme Gialle, procurando loro lievi ferite lacero-contuse, riuscendo a darsi alla fuga.

Le immediate ricerche attivate in zona hanno consentito, poco dopo, di pervenire al suo rintraccio nella zona di Gattatico ed al suo arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e per commercio di merci recanti marchi contraffatti.
La perquisizione eseguita all'interno dell'abitazione del senegalese ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre 100 capi contraffatti recanti marchi di note griffe, tra le quali Nike, Adidas, Fred Perry, Napapijri, K-way, Colmar, Louis Vuitton, e Moncler.
La merce sequestrata, se immessa nel mercato, avrebbe avuto un valore commerciale di oltre 20.000 euro con implicazioni anche per la salute pubblica, in quanto priva di ogni garanzia in termini di sicurezza dei prodotti.

Giovedì, 29 Marzo 2018 16:00

ACI Modena premia i suoi piloti

Si è tenuta presso il ristorante Vinicio di Modena la serata di gala che ha premiato i piloti che si sono distinti nel Campionato Sociale. Ma è stata anche l'occasione di fare un bilancio dell'attività del 2017 e di parlare dei progetti futuri.

Di Manuela Fiorini – Foto Claudio Vincenzi

MODENA – Aci Modena premia i suoi piloti. E lo fa nella cornice del ristorante Vinicio, tra buon cibo emiliano e volti noti della politica, dello sport e dell'economia modenese. Tra gli ospiti, l'ingegnere Mauro Forghieri, progettista di auto di Formula 1, direttore tecnico della Scuderia Ferrari dal 1962 al 1971 e dal 1973 al 1984, con all'attivo un bilancio di 54 Gran Premi vinti, 4 titoli Piloti e ben 7 Costruttori, Don Sergio Mantovani, figura storica per il mondo dei motori modenese. Già cappellano di Ferrari e Maserati, tifosissimo del Cavallino Rampante, è stato amico personale di molti piloti e confidente di Enzo Ferrari, che gli attribuì il soprannome di "Don Ruspa" dopo che, senza tanti preamboli fece radere al suolo, nonostante il veto della Soprintendenza, una pieve antica, ma pericolante, vicino a Santa Caterina, per costruire una casa di riposo per anziani. E poi Giulio Guerzoni, assessore allo Sport, Ambiente, Energia e Sicurezza del Territorio del Comune di Modena, Maria Carafoli, presidente Panathlon Club Modena e il Presidente di Aci Modena Vincenzo Credi.

L'evento è stato anche un'occasione per fare un bilancio dell'attività 2017 di Aci Modena. I soci effettivi sono 38.053. Le licenze sportive sono state in totale 399, di cui 175 per Concorrente Conduttore, 120 Licenze Kart, 91 per Ufficiali di Gara e 13 per Scuderie Csai e Card.

La serata, condotta dai giornalisti Federica Galli e Paolo Reggianini, è iniziata con i saluti del Presidente di Aci Modena Vincenzo Credi, che ha sottolineato l'impegno di Aci nella promozione della sicurezza alla guida, con corsi di Guida Sicura. Hanno poi ritirato il premio per la categoria Ufficiali di Gara, Roberta degli Esposti, presidente dell'Associazione UUGG Aci Modena, e Giordano Giannelli, Ufficiale di Gara di UUGG Aci Modena. Premiata anche l'Associazione UUGG Amici dell'Aerautodromo, nella persona del presidente Giacomo Dal Sasso e dell'Ufficiale di Gara Galiano Toschi.
La premiazione è entrata nel vivo con l'assegnazione dei riconoscimenti per la categoria Velocità in Circuito, assegnato a Luciano Tarabini (1° assoluto Coppa Italia GT), Francesco Malavasi (1° assoluto Campionato durata 3 ore e 1° assoluto Campionato Prototipi Categoria "Bronze") e Edoardo Barbolini, (2° Coppa Italia Turismo 2° Divisione).
Per la categoria Velocità in Circuito Auto Storiche, sono stati premiati Rino Righi (1° Campionato Italiano Velocità Auto Storiche Classe 2000 cc) e Marcello Incerti (1° Campionato Italiano Velocità Auto Storiche Classe 1600 cc).
Il premo per la categoria Velocità in Salita Auto Storiche è andato invece a Giuliano Palmieri (1°Campionato Italiano Velocità in Salita 2° Raggruppamento e 2° Assoluto Campionato Europeo Salita Auto Storiche).
Passando alla categoria Cross Country, il premio come 1° Assoluto Campionato Italiano Cross Country Rally è andato al pilota Andrea Dalmazzini. Mentre per la categoria Rally sono stati insigniti della targa Lorenzo Grani (1° Campionato Regionale Aci Sport Gruppi A6/K10/R2b e 3° Campionato Italiano WRC R2b) e Fabio Cangini (1° Assoluto Campionato Regionale Aci Sport Navigatori e 1° Trofeo Clio R3 Navigatori).
Passando alla categoria Regolarità Sport, sono stati assegnati i premi a Andrea Marani (7 piazzamenti al 1° posto) e Enrico Colfi (6 piazzamenti al 1° posto). Infine, per la categoria Kart, il premio è andato a Giacomo Savani (2° assoluto nel Campionato Regionale Lombardia) 

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I Carabinieri del Comando di Carpi, in collaborazione con i Nas di Parma, hanno messo i sigilli a un locale etnico e sequestrato 70 kg di carne e pesce scaduti. Multa di 8 mila euro per la titolare.

CARPI (MO) – La carne e il pesce con data di scadenza Maggio 2017 erano ancora conservati in cucina e, probabilmente, in attesa di essere cucinata e servita i clienti. I Carabinieri del Comando di Carpi, in collaborazione con i Nas di Parma, nella serata di mercoledì 8 marzo, ne hanno così sequestrato ben 70 kg in un ristorante cinese in via dell'Industria, a Carpi, vicino alla sala Bingo.

La cucina, inoltre, è stata trovata in condizioni igieniche decisamente precarie. Oltre all'evidente sporcizia, è stata rinvenuta anche merce destinata al consumo alimentare senza l'etichettatura di legge che ne attestasse la provenienza e la salubrità, e materiale totalmente estraneo a un ambiente dove vengono preparati i cibi, tra cui alcuni pezzi di motore.

La proprietaria del locale, di nazionalità cinese, è stata quindi multata per quasi 8 mila euro, mentre il ristorante è stato chiuso per un periodo che sarà prossimamente quantificato dall'Asl.

Stefano Chiesa, in ricordo della moglie Lella Ruggieri, sostiene l'Azienda Ospedaliero-Universitaria per formare all'estero un giovane ricercatore.

Parma, 29 marzo 2018 

Un premio per la ricerca, questa la volontà di Stefano Chiesa per ricordare la moglie Lucianella Ruggieri scomparsa a soli 36 anni dopo aver combattuto una malattia oncologica "usando come scudo il sorriso e l'amore per la vita e come spada la scienza medica e l'impegno di medici e professionisti", dice Stefano Chiesa.

Forte di questo insegnamento l'associazione che prende il suo nome ha deciso di istituire, in accordo con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria, un premio "Il Sorriso di Lella per la ricerca", dell'importo di 10mila euro, che verrà destinato a sostenere un giovane ricercatore desideroso di recarsi all'estero per un periodo di formazione, sviluppando un progetto di studio in ambito oncologico.

"Il mio obiettivo – ha spiegato Stefano Chiesa, presidente dell'associazione – è trasmettere la forza di Lella che aveva sconfitto il cancro da bambina riuscendo a guarire, lo ha sconfitto poi da giovane sposa nonostante il male l'abbia portata via. E dico che lo ha sconfitto perché non si è mai arresa, perché ha continuato a coltivare sogni e speranze anche durante la malattia". "Ma vorrei sottolineare con forza che il premio è frutto dell'impegno di tante persone e di tante associazioni, perché solo insieme si può sconfiggere il drago". Al suo fianco, infatti, il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto, il corpo dei Vigili del Fuoco con il caporeparto Lucio Biggi e il funzionario Fabrizio Finoli, il Team bike Filippelli Vecchia Parma con Luca Chiesa e la sua biciletta.

E l'associazione traversetolese combatte la malattia premiando la ricerca oncologica, così come aveva destinato al reparto di Oncologia medica del Maggiore, e in particolare al dottor Vittorio Franciosi che aveva assistito Lella nella sua battaglia, la donazione di due anni fa.
"Ci fa davvero piacere aprire questo bando che guarda ai giovani ricercatori in un confronto con le esperienze oltre i nostri confini. E' un modo per farli sentire parte della comunità, che riconosce il loro impegno e il valore del loro operato", ha dichiarato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi nell'accettare la donazione per la ricerca.

"Lo considero un riconoscimento alla qualità dell'assistenza dell'Oncologia medica del Maggiore – ha ribadito il direttore Francesco Leonardi - un reparto in cui giovani ricercatori stanno portando avanti studi di livello internazionale".
"Fare ricerca in Italia è molto difficile – ha concluso Caterina Caminiti direttore Unità operativa Ricerca e Innovazione del Maggiore - e negli ultimi anni i finanziamenti si sono ridotti, in particolare quelli pubblici. Spesso i ricercatori sono precari o lavorano gratis, vanno incoraggiati, e queste iniziative sono uno strumento prezioso". Da parte dei professionisti dell'Azienda il grazie corale all'associazione per il sostegno alla ricerca sviluppata dai ricercatori del Maggiore.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Gli agenti della Digos hanno perquisito un appartamento in viale Gramsci e sequestrato i device a scopo precauzionale. Al vaglio i rapporti tra la ventenne e il sostenitore dell'Isis arrestato a Torino.

MODENA – Un' "amicizia" nata su Facebook e un contatto in chat con Elmahd Halili, il 23 enne marocchino naturalizzato italiano arrestato nei giorni scorsi a Torino perché sostenitore dell'Isis e accusato diffondere materiale propagandistico del Califfato e di "reclutare" adepti per atti di terrorismo, hanno fatto scattare un blitz in un appartamento di viale Gramsci a Modena, dove vive una famiglia marocchina.

Gli agenti della Digos hanno sequestrato, in via del tutto precauzionale, il cellulare e il tablet di una delle figlie ventenni della famiglia nordafricana, da cui sarebbero partiti i contatti con il militante del sedicente Stato Islamico.

Ora, le indagini dovranno appurare, analizzando i contenuti della chat e la natura dei contatti, se i rapporti tra la giovane straniera residente a Modena e l'italo marocchino arrestato siano stati del tutto casuali e privi di ogni finalità criminale o se centri l'attività di proselitismo, la campagna d'odio e il reclutamento che Halili stava portando avanti al fine di mettere in atto azioni terroristiche.

Operazione "Fake brands", sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia oltre 2.500 capi di abbigliamento con marchi contraffatti. Individuata fabbrica e filiera del falso.

28 marzo 2018

Magliette, felpe, pantaloni, zaini e altri capi di abbigliamento recanti griffe abilmente falsificate venivano confezionati in provincia di Barletta, transitavano da alcuni intermediari bolognesi ed approdavano in provincia di Reggio Emilia per essere posti in commercio, illegalmente. E' quanto emerso al termine di una vasta operazione di polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, che ha portato al rinvenimento ed al sequestro di oltre 2.500 capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti e relativi accessori ed alla denuncia di 7 persone di nazionalità italiana per i reati di produzione e commercio di merci recanti marchi contraffatti e ricettazione.

L'indagine ha preso avvio qualche settimana fa, quando le Fiamme Gialle di Reggio Emilia hanno proceduto al sequestro di diversi capi d'abbigliamento recanti il marchio americano THRASHER, attualmente molto apprezzato dai più giovani, abilmente contraffatto. Le investigazioni hanno portato ad eseguire ulteriori perquisizioni in Provincia di Reggio Emilia, ma anche a Bologna, Barletta e Messina, in collaborazione con i Reparti della Guardia di Finanza delle rispettive sedi. Si è così individuato un opificio, in Provincia di Barletta, nel quale sono stati rinvenuti 4 dispositivi utilizzati per la riproduzione e lo stampaggio dei marchi, oltre a numerose etichette pronte per essere applicate sui capi da immettere in commercio e documentazione commerciale utile a ricostruire la rete di commercializzazione dei prodotti. Ciò ha portato ad eseguire ulteriori perquisizioni rinvenendo ulteriori capi contraffatti e preziosi elementi di riscontro e fonti di prova.

L'intervento si colloca nell'ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza, finalizzata alla tutela del mercato dei beni e dei servizi, alla salvaguardia dei marchi nonché al contrasto di tutte le condotte illecite che minacciano il "made in Italy", realizzata mediante una costante azione di controllo economico del territorio reggiano. Peraltro il fenomeno della contraffazione colpisce numerosi settori industriali ed i prodotti contraffatti, essendo fabbricati al di fuori dei canali legali, sviliscono il marchio e non garantiscono il rispetto degli standard di produzione e conformità stabiliti a livello nazionale ed europeo, con evidenti possibili riflessi negativi in termini di sicurezza del consumatore.

Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia ha effettuato un servizio di controllo straordinario del territorio.

Sono state effettuate verifiche ai campi nomadi cittadini, ove dimorano un centinaio di sinti italiani. Il rpimo ad essere controllato è stato il campo sito in via dello Sport, dietro alle piscine comunali, successivamente gli agenti hanno identificato i residenti del campo nomadi di via Motta, ed infine sono stati sottoposti a controlli le roulotte e le case mobili ubicate nel cortile delle ex scuole di Cortile in via Chiesa.

Nel corso dei controlli dei campi nomadi non sono emerse irregolarità.

Nel corso del servizio sono stati effettuati anche vari posti di controllo lungo le principali arterie stradali in entrata ed uscita dalla città.

Complessivamente sono state identificate 61 persone, controllati 32 autoveicoli e contestate 3 violazioni al Codice della Strada.

Tenta di incassare un vaglia postale "clonato" da 25 mila euro con documenti falsi, la Polizia di Stato arresta un 58 enne pregiudicato.

27 marzo 2018

Nella mattinata di del 24 marzo scorso, presso l'ufficio postale di Modena Centro, personale della Sezione Polizia Postale di Modena ha arrestato in flagranza P.A., pregiudicato 58 enne originario di Caserta e residente a Correggio (RE), mentre tentava di depositare un vaglia "clonato" dell'importo di 25 mila euro su una carta prepagata postale, esibendo un documento di identità falso.
Il personale della Filiale di Poste Italiane, insospettito sulla natura dell'operazione, ha chiamato gli agenti della Sezione di Modena che, giungendo immediatamente sul posto, sono riusciti a fermare il pregiudicato ancora all'interno dell'ufficio.
Nonostante l'uomo abbia esibito il documento abilmente falsificato, gli operatori intervenuti hanno scoperto l'inganno, verificando peraltro che, oltre al falso documento di identità, anche il vaglia depositato era frutto di una "clonazione" ai danni di un'anziana correntista postale di Cosenza.
Il pregiudicato è stato quindi arrestato in flagranza per possesso di documenti falsi e ricettazione, mentre il vaglia "clone" è stato immediatamente bloccato consentendo l'intero recupero della somma.
Durante il giudizio direttissimo, tenutosi ieri presso il Tribunale di Modena, l'arresto è stato convalidato e P.A. è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Le indagini sono state coordinate dalla Dr.ssa Claudia Ferretti, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Modena.

Era ricercato dal 7 settembre 2016 il trentenne romano Alessandro SATTA, residente a Phoenix (USA), uno dei vertici – secondo la Corte distrettuale della Pennsylvania – di un'organizzazione criminale dedita allo spaccio negli Stati Uniti di considerevoli quantitativi di marijuana provenienti dal Messico, trasportati attraverso la California e distribuiti nell'area di Filadelfia.

Il latitante è stato arrestato nei giorni scorsi dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei pressi del Colosseo. Lo stesso si era sottratto al provvedimento di cattura emesso nel settembre del 2016 all'esito di un'indagine della D.E.A. statunitense, dalla quale era emerso il suo diretto coinvolgimento nella distribuzione di 450 kg di marijuana, per un valore di oltre 2,8 milioni di dollari.

L'individuazione del SATTA, ricercato dall'ufficio Interpol di Washington, è avvenuta grazie alla quotidiana attività di monitoraggio svolta, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Roma, finalizzata a verificare la presenza nella Capitale di elementi di consorterie criminali dedite al narcotraffico.

Nell'occasione, sfruttando la conoscenza degli ambienti e delle dinamiche delinquenziali e, soprattutto, analizzando i social media, i militari del G.I.C.O. – in sinergia con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e con il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza – hanno scoperto che il narcotrafficante lavorava saltuariamente come guida turistica nell'area dei "Fori Imperiali" e, dopo qualche giorno di osservazione, lo hanno arrestato mentre dava indicazioni ad alcuni turisti americani.

Quello di SATTA è solo l'ultimo di una serie di arresti di latitanti internazionali effettuati dalle Fiamme Gialle di Roma.

Meno di due mesi fa era stato individuato e fermato, perché destinatario di un mandato di arresto europeo spiccato dal Tribunale di Barcellona, il cittadino pakistano ASHRAF Mohammad, ritenuto dalla Policia Nacional catalana il leader di un agguerrito gruppo criminale responsabile dell'importazione nel territorio iberico di oltre 15 kg di eroina.
Il pakistano, fuggito dalla Spagna nell'aprile del 2017, era stato riconosciuto dai Finanzieri mentre passeggiava tra le bancarelle del mercato di via Anagnina.

Negli ultimi due anni, la stessa "squadra" del G.I.C.O. ha arrestato altri latitanti di notevole spessore criminale che avevano scelto la Capitale come luogo in cui far perdere le tracce. Tra questi:
● il quarantacinquenne Angelo ROMEO, considerato esponente di spicco della nota
cosca di 'ndrangheta "Alvaro" di Sinopoli (RC), che era latitante dal maggio del 2015;
● il sessantunenne Marco Torello ROLLERO, inserito dal dicembre 2013 nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, ritenuto uno dei principali broker mondiali della droga, legato a diverse cosche di 'ndrangheta e al centro di interessi illeciti di ogni tipo sull'asse Sud America-Marocco-Italia;
● suo nipote Andrea ROLLERO, considerato uno dei membri di un sodalizio criminale collegato alle temute cosche calabresi "Pelle-Nirta-Giorgi" alias "Cicero" di San Luca (Reggio Calabria).

 

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I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria stanno eseguendo in data odierna la notifica presso le Conservatorie dei Registri Immobiliari di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale Ordinario di Venezia - Sezione Distrettuale del Riesame e delle Misure di Prevenzione, di n. 3 immobili di pregio situati nelle province di Lucca, Pisa e Firenze, facenti capo al pregiudicato Felice Maniero.

Il provvedimento in questione conferma il sequestro di prevenzione degli stessi beni già eseguito il 17 gennaio 2017, quando era stata data esecuzione anche ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti (un prestanome e un promotore finanziario) e ad un sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie per oltre 17 milioni di euro.

I 2 destinatari della predetta ordinanza sono attualmente detenuti e imputati nel processo - in fase dibattimentale - per reati di riciclaggio di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni, aggravati dalla finalità di agevolare Felice Maniero, ex vertice dell'associazione criminale di stampo mafioso, denominata "Mala del Brenta".

Gli stessi avrebbero gestito circa 33 miliardi delle vecchie lire (fine anni Novanta) del patrimonio illecito di Maniero, acquistando le predette unità immobiliari e operando attraverso una pluralità di rapporti finanziari, anche in Svizzera, dove il denaro veniva trasportato ricorrendo ai c.d. "spalloni" nonché accendendo conti cifrati, su uno dei quali denominato "Monastero" furono depositati nel 2003 circa 4,3 milioni di euro, provenienti tra l'altro da un altro conto svizzero aperto nel 1994/95.

Con il provvedimento di confisca, il Tribunale ha ritenuto sussistente il presupposto di pericolosità sociale in capo a Felice Maniero sulla base dell'accertata e costante dedizione alla consumazione di reati in forma continuata ed organizzata, sia nell'ambito del settore degli stupefacenti che nel campo dei reati contro il patrimonio. Solo nel suo periodo criminale più florido, ricompreso tra il 1982 e il 1993, risultano accertati in via definitiva ben 166 reati.

I 3 beni immobili oggetto di confisca - sulla base anche degli ulteriori accertamenti e approfondimenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri successivamente al sequestro - sono stati ritenuti di valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dai soggetti interposti che ne hanno avuto la proprietà e/o la disponibilità, alcuni dei quali non avendo mai svolto alcuna attività lavorativa.

Si tratta di unità immobiliari di notevole valore e, in particolare, una villa di pregio con annessa piscina situata nel comune di Santa Croce sull'Arno, oggetto nel corso del tempo di importanti lavori di ristrutturazione, di una casa al mare ubicata nel comune di Marina di Pietrasanta, nonché di una villetta sita nel Comune di Fucecchio.

Grande successo per la Festa della Spalla Cruda di Palasone Sissa. La tre giorni ha animato il centro di Sissa con la sua 4° edizione, nel fine settimana appena trascorso.
La grande novità di quest'anno è stata la domenica, momento clou dell'evento con il Galà della Spalla Cruda di Palasone Sissa.

Un'intera giornata dedicata alla Regina dei Salumi, presidio Slow Food, che è iniziata con la lavorazione delle carni suine da parte dei Maestri Norcini e proseguita con la Tavola Rotonda "Spalla Cruda, tradizione antica per palati moderni", aperta al pubblico e moderata dalla giornalista Chiara Marando. Sono intervenuti il presidente degli Antichi Produttori Marco Pizzigoni, il presidente del Consorzio del Culatello Massimo Spigaroli, l'assessore regionale Simona Caselli, il presidente di Destinazione Emilia Natalia Maramotti, le giornaliste Mara Nocilla del Gambero Rosso e Laura Maragliano direttrice di Sale&Pepe, il vicepresidente di Slow Food Emilia Romagna Davide Rovati e il docente dell'Università di Parma ed esperto di norcineria Ferdinando Gazza.

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Nell'Area della Montagnola, si poi svolto il Pranzo di Gala organizzato dal Consorzio Parma Quality Restaurants con un menù dedicato alla Regina dei salumi e ai sapori del territorio. Le portate sono state aperte da una degustazione di Spalla Cruda accompagnata da altri salumi locali e Sformato alla zucca con fonduta di ParmigianoReggiano, per arrivare al primo piatto a base di Ravioli alla mela con erbette, Parmigiano Reggiano, tartufo e julienne di Spalla Cruda e terminare con la Guancia di suino brasata.

A chiudere il pasto è stato il tradizionale Busilan, ovvero la ciambella servita con zabaione caldo. Il tutto accompagnato dai vini delle cantine Monte delle Vigne e Bergamaschi.

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Undici le persone rimaste ferite nel terribile incidente avvenuto ieri sera, alle 20.30 sulla Sp113, a Prato di Correggio. Il frontale ha visto coinvolta una famiglia, composta da due bambini e cinque adulti, che viaggiava a bordo di un van e una Bmw Serie 6 con a bordo quattro ragazzi.

Ancora non si conosce l'esatta dinamica dell'incidente. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Reggio Emilia che hanno dovuto estrarre una ragazza dalle lamiere accartocciate dell'auto.

In totale sono undici i feriti, di cui 5 bambini, che sono stati trasportati all'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: due bambini, un maschio di 5 anni e una femmina di 7, e una donna di 58 anni sono ricoverati in Rianimazione in prognosi riservataun uomo di 44 anni è ricoverato in Medicina d'Urgenza con una prognosi di 40 giorni; una bambina di 9 anni è ricoverata in Pediatria con una prognosi di 30 gg; una donna di 30 anni è ricoverata in terapia semi-intensiva con una prognosi di 30 gg; due uomini di 34 e 25 anni e una donna di 21 anni sono ricoverati in Ortopedia con una prognosi di 30 gg; un bambino dell'età di 3 mesi è ricoverato in Neonatologia con una prognosi di 7 giorni; una bambina di 10 anni è ricoverata in Pediatria con una prognosi di 5 gg; un giovane di 23 anni coinvolto nell'incidente si è presentato autonomamente all'Ospedale di Correggio da dove è stato trasferito in Osservazione breve intensiva (OBI) al Santa Maria Nuova: sarà dimesso in giornata.

Per l'occasione è stato attivato il Piano di emergenza per il maxi-afflusso di feriti (Peimaf) che garantisce l'immediata entrata in funzione di una modalità omogenea di comportamento per la gestione tempestiva ed efficace in caso di afflusso di più pazienti gravi, in modo da assicurare la loro accettazione contemporanea, l'ottimizzazione nella gestione delle risorse disponibili e/o immediatamente reperibili e l'erogazione di cure quanto più possibile adeguate alla gravità delle lesioni dei soggetti coinvolti. Oltre al Pronto Soccorso, il Peimaf coinvolge le direzioni medica e infermieristica, i reparti di Anestesia e Rianimazione, quelli diagnostici (laboratori e Radiologia), l'Ortopedia e i reparti chirurgici. In questo caso, essendo coinvolti dei minori, sono stati attivati anche i reparti di Pediatria e Neonatologia.

Primo volo diretto "Non stop" tra l'Australia e l'Europa. Partito da Perth è atterrato a Londra 17 ore e 3 minuti dopo.

Il primo volo passeggeri diretto non-stop dall'Australia alla Gran Bretagna ha lasciato Perth sabato per Londra, abbreviando la famosa "Kangaroo Route" a 17 ore e 20 minuti, ha annunciato Qantas, la compagnia aerea di bandiera dell'Australia.

Questo volo "storico" è stato realizzato da un Boeing 787 Dreamliner che trasporta più di 200 passeggeri, oltre a 16 membri dell'equipaggio. Alle 5.03 di ieri mattina (le 6.03 in Italia) l'aereo della compagnia di bandiera australiana ha infatti completato il primo volo commerciale regolare diretto della storia fra il nuovissimo continente e l'Europa.

I passeggeri a bordo, sono stati accolti all'aeroporto di Heathrow da un corteo di veicoli di servizio con i lampeggianti accesi. «Vorrei darvi il benvenuto nel manuale di storia dell'aviazione», ha annunciato ai passeggeri dopo l'atterraggio la capitana Lisa Norman, una dei quattro piloti che si sono alternati durante il volo. «Il mondo ci stava guardando, oggi. Grazie per essere stati parte di qualcosa di così magico e speciale», ha aggiunto.

Molte delle persone a bordo, avevano riservato questo volo proprio per fare questa esperienza storica. «Questa rotta è rivoluzionaria», ha commentato il ceo di Qantas, Alan Joyce, come riporta la Bbc.

Il volo di 14'498 km è stato possibile grazie alla migliore efficienza energetica del Dreamliner, che permette un risparmio di carburante del 20% rispetto ad altri velivoli, ha precisato la compagnia.

Qantas prevede di aggiungere nuove rotte a lunghissima percorrenza verso l'Europa a breve. Benché si tratti della prima rotta commerciale non-stop regolare fra l'Australia e il Regno Unito, il volo QF9 non è il volo commerciale più lungo in assoluto.

Tra gli attuali voli commerciali a lungo raggio, infatti, il record è detenuto dalla rotta Doha-Auckland di Qatar Airways (14.535 km in 17h e 40 minuti), seguita dalle rotte Emirates-Dubai-Auckland (14.200 km in 17h e 20 minuti), Los Angeles-Singapore da United Airlines (14.100 km in 17 ore e 20 minuti) e Sydney-Dallas da Qantas (13.800 km).

La tariffa economy standard di andata e ritorno del nuovo volo diretto in queste prime settimane di operatività si aggira intorno alle 850 sterline, circa 1.150 euro circa.

Una notizia importante per tutti i viaggiatori che dimostra come le distanze si accorcino sempre di più. Resta quindi per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" la speranza che l'Italia non resti tagliata fuori da questa possibilità per poter ridurre i costi di questi viaggi che sinora rimangono proibitivi per i più.

(25 marzo 2018)

Da Lunedil 26 marzo al venerdi 30 marzo 2018, il Comando di Polizia Municipale di Parma, proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito, a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà, Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK, Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 26- Montanara-Centro

Martedì 27 - Cittadella - Oltretorrente

Mercoledì 28 - Cittadella - Montanara

Giovedì 29- Pablo- San Lazzaro

Venerdì 30 - San Leonardo- Oltretorrente

Dall'anarco insurrezionalista ai mariti violenti, dal contrasto allo spaccio ai furti. L'intensa attività della Polizia di Stato.

Anarco–insurrezionalista denunciato dalla Polizia di Stato per inosservanza del divieto di ritorno in Modena

Nella mattinata di ieri personale della locale D.I.G.O.S. ha rivenuto nel centro cittadino diverse scritte vergate con vernice spray di matrice anarchica ingiuriose contro lo Stato e i suoi apparati, presumibilmente effettuate durante la notte per le quali sono in corso indagini utili ad individuare gli autori.
Nel corso della mattina, durante i servizi di vigilanza, una pattuglia di questo Ufficio ha fermato e controllato un cittadino bolognese di anni 22, noto quale appartenente alla locale compagine anarco-insurrezionalista, che si aggirava a bordo di bicicletta in piazza Pomposa, zona maggiormente interessata dall'imbrattamento.
Da accertamenti è emerso che il ventiduenne è destinatario della misura di prevenzione del Divieto di Ritorno nel Comune di Modena, emessa il 7 marzo 2016.
Accompagnato in Questura, il bolognese è stato sottoposto a rilievo foto-dattiloscopico e deferito all'Autorità Giudiziaria per inottemperanza alla misura di prevenzione.

"Polizia di Stato: nordafricano denunciato per maltrattamenti nei confronti dell'ex coniuge"

Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato un cittadino nordafricano cl. 80 responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell'ex coniuge coabitante nel medesimo appartamento.
I fatti si sono verificati negli ultimi mesi ed hanno spinto la donna, una cittadina marocchina cl. 83, a sporgere querela nei confronti dell'uomo che si sarebbe reso responsabile anche del reato di lesioni personali.
I maltrattamenti sono giunti al punto di impedire alla donna l'uso del bagno ed ei fornelli. Vittima dei comportamenti dell'uomo anche al figlia di sette anni.

Tenta il furto in un'azienda di gastronomia: 43enne di etnia sinti arrestato dalla Polizia di Stato
Intorno alla mezzanotte di ieri, personale della squadra volante è intervento presso l'azienda "Gastronomia Ducale" di via Albareto in quanto era scattato l'allarme di furto collegato alla Sala Operativa.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato in concorso un uomo classe 1975, nato in provincia di Ferrara, di etnia sinti, con diversi precedenti di Polizia e condanne per reati contro il patrimonio, il quale unitamente ad un complice, datosi alla fuga, aveva cercato di rubare diversi generi alimentari all'interno di due furgoni frigo dell'azienda, collegati al sistema di allarme della stessa, forzando le serrature delle celle frigo.
La merce asportata, deteriorata e non più rivendibile, per un valore di circa 500 euro, è stata comunque restituita al titolare dell'azienda.
Dopo le formalità di rito, il malvivente è stato trattenuto presso le celle di sicurezza in attesa del processo per direttissima.

Marito violento: la Polizia di Stato esegue la misura cautelare del divieto di avvicinamento
Personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emesso dal G.I.P presso il Tribunale di Modena, il 22 marzo u.s., nei confronti un italiano di 36 anni, residente a Modena.
L'uomo si è reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commesso in danno della moglie romena di anni 35, convivente. L'uomo sottoponeva da tempo la coniuge a continue vessazioni fisiche e psicologiche anche in presenza del figlio di anni 7, minacciandola di morte e costringendola a richiedere più volte l'intervento delle forze dell'ordine.
Al trentaseienne sono state altresì ritirate in via cautelare, le armi di cui risulta titolare.

Controlli serrati della Polizia di Stato in città

Proseguono i controlli straordinari della Squadra Volante con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia nelle zone maggiormente a rischio della città. Le aree interessate dal servizio di ieri sono state il Parco novi Sad, il Parco XXII Aprile, via Gramsci e il quartiere Musicisti.

Complessivamente sono state identificate 106 persone, di cui 46 di nazionalità straniera, e controllate 15 autovetture.
Tre esercizi commerciali sono stati sottoposti a verifiche, estese agli avventori.
Un cittadino nigeriano di 39 anni è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L'uomo è stato rintracciato all'interno del parco XXII Aprile e trovato in possesso di 17,8 grammi di sostanza stupefacente dei tipo hashish e marijuana.
Un altro straniero, di nazionalità tunisina, classe 1990, con precedenti di Polizia, è stato deferito alla Autorità Giudiziaria per i reati di tentato furto, inosservanza delle norme sugli stranieri e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il ventottenne, sorpreso rovistare all'interno di una autovettura in via Fabrizi da un cittadino, è stato bloccato in via Emilia Centro all'incrocio con Corso Canalgrande, mentre si dava alla fuga. Nel corso del controllo sono state rivenute sulla sua persona 9 grammi di hashish

 

 

Dalle 2,00 di questa notte lancette avanti di un'ora. Alcune curiosità legate all'ora legale, dal risparmio energetico al rischio, passato, di "crisi diplomatiche"

di Lgc - Parma 24 marzo 2018 - 

L'ora legale scatta quasi in concomitanza con l'Ora della Terra (24 marzo 2018), la più importante campagna di sensibilizzazione e comunicazione dedicata al risparmio energetico su scala globale. Una campagna dedicata al pericolo derivante dai cambiamenti climatici organizzato a livello internazionale dal WWF. Partita nel 2007 da Sidney, intende, con il semplice gesto di spegnimento di una luce, di un monumento in qualsiasi parte del globo, accendere i riflettori sui cambiamenti climatici che la nostra società sta influenzando.

Ma attenzione, scavalcata la mezzanotte, alle 2,00 occorre ricordarsi di portare in avanti le lancette dell'orologio di un'ora. Un gesto ripetuto sul polso e soprattutto sulla sveglietta posta sul comodino, e sui vari dispositivi digitali delle automobili comprese.

Guai a dimenticarsi perché si potrebbe rischiare anche una crisi diplomatica come riporta il National Geografic Italia ricordando due gaffe internazionali del passato. Quando il presidente iugoslavo Tito, scrive il National Geografic Italia, venne in visita negli Stati Uniti, nel 1963, non trovò nessuno ad accoglierlo. Racconta infatti Downing che "l'aereo di Tito atterrò in una città della Virginia che non aveva spostato le lancette dell'orologio in avanti come il resto dello Stato. Lo stesso anno, alcuni alti dirigenti del Pentagono arrivarono con due ore di ritardo a un importante incontro fra autorità militari in Alaska perché nessuno sapeva che ora fosse sul confine russo".

L'ora legale ha, come per tutte le cose, degli appassionati sostenitori così come dei forti detrattori.
Tra i detrattori si possono annoverare, per ovvie ragioni ben diverse, i contadini e i ladruncoli.
I contadini, guardiani della natura per professione, svolgono le loro operazioni quotidiane in armonia con i cicli vegetativi e con col ciclo biologico del capitale animale che della convenzione "tempo" poco si interessano ma ne subiscono le conseguenze.
I ladruncoli, invece, perché le statistiche fotografano una sensibile riduzione dei furti durante il periodo in cui è applicata l'ora legale.

L'ora legale venne istituita in Italia, per la prima volta, con il decreto legislativo 631 del 25 maggio 1916, la misura era destinata al risparmio energetico (carbone prevalentemente) per poterne maggiormente disporre a fini bellici.

Interrotto l'uso dell'ora legale a causa della seconda guerra mondiale venne definitivamente reintrodotta, per quattro mesi l'anno da fine maggio a fine settembre, nel 1965 e successivamente venne ampliato il periodo a sei mesi nel 1981 e infine, con l'omologazione europea, nel 1996 tutti i Paesi UE la adottarono nella configurazione attuale ovvero dall'ultima domenica di marzo sino all'ultima di ottobre.

Recentemente, precisamente l'8 febbraio 2018, al Parlamento europeo è stato proposto di abolire l'ora legale. Il Parlamento si è rifiutato di approvare la risoluzione, accettando al massimo di compiere studi approfonditi per poi ridiscuterne. I principali promotori sono i paesi del nord ed est Europa, all'interno dei quali i cittadini hanno espresso con forza il loro malcontento per il cambio d'orario.

 

 

Per consentire l'esecuzione di lavori inerenti alla rete del teleriscaldamento, dalle ore 6 di lunedì 26 marzo saranno adottate, per circa 40 giorni, alcune limitazioni al traffico nel tratto di via Manzoni compreso tra via Molinari e via Colombo.

I mezzi di cantiere occuperanno l'area centrale della strada, rendendo necessario il restringimento di carreggiata a una sola corsia – quella più esterna – in entrambi i sensi di marcia. Sarà quindi istituito il divieto di sorpasso e il limite massimo di velocità sarà pari a 30 km orari. Contestualmente, varrà il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati della strada.

Al termine di tali lavori, secondo il cronoprogramma di Iren Energia, il cantiere si sposterà – sempre per una quarantina di giorni, con termine previsto entro il 24 giugno – lungo la corsia Sud di via Colombo, nel tratto tra via Manzoni e via Cremona, con restringimento di carreggiata e deviazione del traffico sulla sola corsia Nord, mantenendo comunque il doppio senso di circolazione. Anche in questo caso, limite massimo di velocità pari a 30 km orari, divieto di sorpasso e divieto di circolazione per pedoni e velocipedi sul marciapiede del lato Sud, interessato dal cantiere di lavoro.

Discoteca Kyi: notificato dalla Polizia di Stato il provvedimento di avvio della procedura amministrativa per la sospensione delle licenze.

La Squadra Amministrativa ha notificato ieri mattina l'avvio del procedimento diretto alla sospensione della licenza nei confronti del gestore della discoteca Kyi.

L'iniziativa si è resa necessaria per fare piena luce sui fatti avvenuti nei giorni scorsi e legati a fenomeni di reati predatori all'interno del locale nonché in ragione dell'ennesimo caso di utilizzo di spray al peperoncino da parte dei clienti per suscitare il panico e commettere più agevolmente rapine con sottrazione di oggetti preziosi.

I chiarimenti richiesti vanno nel senso di una necessità di innalzare con urgenza i livelli di sicurezza delle discoteche e dei locali in genere a Modena e provincia.
Nel recente passato, per citare un caso ad esempio, la Questura ha avviato una collaborazione con il Vox di Nonantola, dove si erano verificati analoghi episodi di utilizzo di spray al peperoncino, i cui gestori hanno potenziato il sistema di security, in particolare la videosorveglianza interna e il numero di addetti, nonché introdotto modifiche al regolamento d'uso del locale informando i clienti della necessità di non indossare durante i concerti collane e preziosi in genere.

Tale sinergia ha prodotto come risultato l'immediata identificazione la settimana scorsa di alcuni ragazzi responsabili delle illegalità in questione.

Il Questore Santarelli sottolinea: "Non vogliamo reprimere il divertimento di nessuno, ma è fondamentale per ragazzi e famiglie che lo svago in discoteca avvenga in totale sicurezza. Per noi rimane nodale l'importanza di uno stretto collegamento tra le forze dell'ordine e i responsabili dei locali notturni per rendere effettive le politiche di sicurezza anche alla luce del Protocollo d'intesa in materia di sicurezza delle discoteche, firmato in Prefettura tra rappresentanti istituzionali, gli istituti di vigilanza e le associazioni di categoria del pubblico spettacolo".

L'Ufficio Immigrazione della Questura di Parma attiva l'Agenda Elettronica. Cambiano le procedure di accesso agli Sportelli del front-office.

A partire dal 26 marzo, l'Ufficio Immigrazione, concludendo l'iter di progettazione dell'Agenda Elettronica per l'accesso ai propri sportelli, sospenderà la distribuzione quotidiana dei numeri elimina-code.

Le prenotazioni per accedere agli sportelli del front-office dell'Ufficio Immigrazione, quindi, potranno essere effettuate unicamente presso gli enti che hanno siglato il relativo protocollo di intesa, ovvero, Informastranieri del Comune di Parma, alcuni Comuni della Provincia, dal CIAC Onlus, Consorzio Fantasia, dai C.A.S. che operano sul territorio, nonché da alcuni patronati, quali CGIL, CISL, UIL, CNA.

L'agenda elettronica in argomento servirà a disciplinare l'afflusso presso gli sportelli Front-Office di quei cittadini stranieri il cui accesso all'Ufficio Immigrazione non è regolato dall'agenda elettronica di Poste Italiane S.P.A., la quale, come noto, attualmente serve unicamente le istanze di rilascio/rinnovo del titolo di soggiorno presentate attraverso il KIT inoltrato per il tramite degli sportello AMICO.

L'agenda prevede 3 tipologie di appuntamenti che aderiscono alle esigenze proprie di questo Ufficio:

• 1) per informazioni e rinnovo/aggiornamento dei permessi di soggiorno e dei titoli di viaggio dei richiedenti protezione internazionale (nelle giornate di martedì - venerdì fascia oraria 8.30/13.00);
• 2) per il 1° rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno cartacei (dal lun al ven) fascia oraria 8.30/13.00;
• 3) per le integrazioni o informazioni per tutte le tipologie dei permessi (dal lun al ven) fascia oraria 08.30/13.00.

Dal 26 p.v. quindi gli utenti appartenenti alle suddette categorie potranno accedere all'Ufficio Immigrazione unicamente previa presentazione di stampato dell'appuntamento, completo di data e orario, fissato grazie all'intermediazione degli enti accreditati.

L'accesso diretto agli sportelli dell'Ufficio sarà mantenuto per tutte quelle persone che necessitano di dichiarazioni di presenza per turismo e per gli utenti che, tramite portale questure, hanno verificato la possibilità di ritirare il proprio permesso di soggiorno.

Il micio, un esemplare giovane, è stato trovato sul ciglio della strada e affidato alla Protezione del Gatto Onlus. Ora è ricoverato in terapia intensiva. Non ha chip. Si cerca il proprietario.

MODENA – L'ha scampata bella, anche se non è ancora fuori pericolo, il micione che nella serata di mercoledì, è stato trovato agonizzante in Stradello Tiepido, a Modena. Immobile sul ciglio della strada, ormai privo di sensi, è stato notato da alcuni residenti, che hanno subito pensato a un investimento. Qualcuno, con grande senso civico e amore per gli animali, ha quindi contattato il servizio di recupero animali del Comune, che lo ha affidato all'associazione di volontariato Protezione del Gatto Onlus.

Il gattone, che è un maschio giovane e privo di chip, ma molto buono e di indole domestica, è stato immediatamente affidato alle cure di un veterinario. E proprio qui è emerso che il povero animale non è stato vittima di un incidente stradale, ma qualcuno ha infierito su di lui, cospargendolo di liquido infiammabile, gasolio, nello specifico.  Risultavano fradice quasi tutte le parti del corpo, tranne la coda, come se qualcuno, appunto, lo avesse immerso in un contenitore pieno di liquido.

Immediate le cure, che hanno previsto una sedazione e ripetuti lavaggi, circa 12/13, per tentare di eliminare il gasolio. Le sue condizioni rimangono comunque gravi. Si ipotizza che il micio sia riuscito a sfuggire alle cattive intenzioni di un gruppo di sadici che, dopo averlo cosparso del liquido infiammabile, avevano intenzione di dargli fuoco.

Ora, oltre a testimonianze su chi possa essere stato l'autore del gesto criminale, si cerca anche il proprietario. Il gatto, come detto, è molto mansueto e di indole domestica, ma privo di chip.
Se qualcuno lo riconosce può contattare il Rifugio del Gatto Onlus allo 059/389151, oppure via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un trentaseienne kosovaro per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali.

E' successo martedì sera, quando una pattuglia dei Carabinieri è stata allertata di recarsi velocemente a casa di una donna che aveva telefonato al 112 dicendo di essere stata picchiata dal marito davanti ai due figli adolescenti.

All'arrivo dei militari, la richiedente, trentacinquenne straniera, aveva il volto tumefatto e ricoperto di sangue, mentre il marito, poi identificato nel trentaseienne kosovaro, se ne stava tranquillamente in casa.

Ai militari, il trentaseienne, ammetteva di aver pestato la moglie "in maniera giusta", perché gli aveva mancato di rispetto.

La donna è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata d'urgenza al Pronto Soccorso, dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di quindici giorni, a seguito di un trauma cranico e facciale.

Dalla ricostruzione dei fatti analizzati dai Carabinieri, è emerso che l'uomo, giunto in Italia una ventina di anni fa, avrebbe conservato un atteggiamento severo nei confronti della moglie e dei figli, costretti a sottostare a una serie di regole particolarmente severe.

Una situazione difficile che la donna aveva pagato a caro prezzo qualche anno fa, quando fu ricoverata presso il Reparto di Terapia Intensiva del Policlinico Sant'Orsola Malpighi a causa di un arresto cardiaco.

Nonostante i soprusi e l'infarto, la donna aveva avuto la forza di perdonare il marito dopo che questi l'aveva tradita con un'altra donna molto più giovane di lui. Quanto successo martedì sera non è altro che l'ennesimo episodio di violenza domestica che poteva avere un epilogo peggiore.

L'uomo, infatti, si è scagliato contro la donna come un animale e dopo averla tramortita con un pugno alla bocca dello stomaco, l'ha percossa dicendole: "Io ti ammazzo! Io ti ammazzo!". Quando la donna ha chiamato il 112, il kosovaro ha gridato "Io non ho paura dei Carabinieri, tanto non mi possono fare nulla, puoi chiamarli quanto vuoi, poi vediamo...". Su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, l'uomo, gravato da precedenti di polizia specifici, è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Bologna.

Nella giornata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, ha eseguito il sequestro preventivo dei locali del "Centro Massaggi Tuina Relax", disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, nell'ambito di un procedimento penale, in quanto accertamenti effettuati da personale del locale Settore Anticrimine, già a partire da novembre 2017, hanno evidenziato un'attività di prostituzione svolta all'interno dello centro stesso.

Gli agenti, infatti, hanno accertato che le ragazze ivi impiegate concordavano con i vari clienti, prestazioni sessuali a pagamento.
Sono stati effettuati riscontri sulle utenze telefoniche, sulla partita IVA, sugli annunci rinvenuti sia presso siti web di incontri che presso pubblicazioni cartacee periodiche, al fine di delineare compiutamente il genere di prestazioni effettuate dalle ragazze e divulgate al pubblico.

Sono stati effettuati, anche, una serie di appostamenti mirati, nel corso dei quali sono stati fermati ed assunti a sommarie informazioni testimoniali numerosi clienti del centro massaggi, i quali hanno tutti confermato che al termine di un massaggio definito "rilassante", le ragazze offrivano prestazione sessuali dietro il pagamento di un supplemento.

Le risultanze raccolte dal personale del Commissariato di P.S. hanno consentito di ottenere un sequestro preventivo dei locali del centro massaggi, seguito da una perquisizione locale che ha portato all'ulteriore sequestro di un apparecchio telefonico cellulare utilizzato dalle ragazze per comunicare con i clienti, nonché 995 euro in contanti, suddivisi in mazzette in base alle prestazioni giornaliere delle ragazze, provento dell'attività di prostituzione.

Gli agenti del Commissariato sono stati affiancati nel corso delle operazioni da personale della Direzione Provinciale di Lavoro e della Polizia Municipale di Mirandola, ognuno per le rispettive competenze.

Le verifiche hanno permesso di accertare, altresì, la presenza di una ragazza non assunta regolarmente e che la gestione del centro massaggi risulta irregolare in quanto avviato grazie ad una vecchia licenza di un altro centro massaggi di Carpi (MO).

Sono in corso ulteriori attività volte al rintraccio dell'intestatario del contratto d'affitto, al momento irreperibile.

Il denaro in contanti era arrotolato alla meglio e tenuto insieme da un elastico. L'uomo, un tunisino residente nel reggiano, doveva spedirli al paese di origine. A riconsegnarglieli un' ispettrice della Polizia Municipale.

 

39 banconote da 50 euro, per un totale di 1950 euro che un cittadino 58 enne tunisino residente a Casalgrande, nel reggiano, doveva spedire del paese di origine, ma che ha rischiato seriamente di non rivedere mai più. Il denaro, infatti, era arrotolato alla meglio e tenuto insieme da un elastico. La sua fortuna è stata di perdere la "mazzetta" nel parcheggio del Comando di Polizia di via Galilei a Modena, dove è stata rinvenuta da un'ispettrice della Polizia Municipale.

L'uomo, infatti, si era recato proprio al Comando insieme a un'amica, coinvolta in un incidente stradale. E proprio presso l'Ufficio Infortunistica è stato raggiunto dall'ispettrice, che gli ha chiesto se per caso avesse perso qualche effetto personale. Accortosi di non avere più con sé il rotolo di banconote, l'uomo si è recato di corsa alla sua auto, constatando che in denaro non era nemmeno lì.

Il tunisino ha poi fornito la descrizione precisa di quanto aveva smarrito, sulla cifra e sul taglio delle banconote. Una prova inconfutabile che il proprietario "distratto" fosse proprio lui. Il denaro gli è stato così prontamente restituito.

Donazione in Neonatologia, nel ricordo di Alessandro. Con la somma raccolta grazie alla generosità di tantissimi sorbolesi acquistati un decongelatore per latte materno e alcuni tiralatte.

Parma, 22 marzo 2018

Non avevano chiesto fiori, ma offerte al reparto Neonatologia dell'Ospedale Maggiore di Parma mamma Francesca e papà Matteo al momento dei funerali del piccolo Alessandro alla chiesa parrocchiale di Sorbolo.
E la generosa e commossa partecipazione di un intero paese si è concretizzata con la donazione di un'apparecchiatura per decongelare e riscaldare il latte materno e un mastosuttore, un tiralatte professionale, per la struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale dei Bambini.
"Per oltre un anno questo reparto è stato la casa di Alessandro e i medici e le infermiere sono state la sua famiglia", così ha motivato la scelta della donazione alla struttura dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma la mamma Francesca Grandi, presente all'Ospedale dei Bambini insieme a Matteo e Arianna, il papà e la sorellina di Alessandro, ai nonni materni e paterni.
Insieme alle famiglie Grandi e Grisenti hanno partecipato all'incontro in Neonatologia Sandra Boriani, vice sindaco di Sorbolo, e le tate dell'asilo Acchiappasogni, Martina e Alessia.
"L'ottima riuscita dell'iniziativa di raccolta fondi – spiega Boriani - ha significato un grande riconoscimento e ringraziamento che la comunità Sorbolese ha voluto dare ad Alessandro per quanto ha regalato alla sua comunità e più in particolare ai suoi amici e compagni dell'Acchiappasogni. Lui ha donato a tutti noi, il suo sorriso, la sua positività, la sua voglia di vivere, ma soprattutto ha insegnato ai nostri bimbi e alle proprie famiglie che la "diversità" può essere un valore aggiunto se "inclusa" e questo è un valore educativo molto bello e importante per il vivere quotidiano e il futuro dei nostri bimbi".
Ed è stata proprio Francesca che ha voluto portare personalmente i doni in reparto. "Il decongelatore professionale - spiega Cinzia Magnani, direttore della Neonatologia - oltre a rispondere agli stringenti requisiti igienici e sanitari della nostra unità operativa offre la possibilità alle nostre mamme di avere sempre a disposizione il latte per i loro piccoli, a una temperatura di trentasei gradi, simile a quella corporea, così da preservare sostanze nutritive e vitamine".
Un ringraziamento per la donazione arriva da tutti i professionisti della struttura e dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi. "Sono commosso – spiega Fabi - per la generosità e l'attaccamento verso l'ospedale di Parma dimostrato anche con questa donazione. Ringrazio i genitori di Alessandro, il comune di Sorbolo e tutte le persone che hanno contribuito a questo bellissimo gesto di solidarietà che è frutto di un sentire solidale da parte di tutta una collettività".
In ricordo della sua esperienza Francesca ha infine voluto lasciare in reparto una lettera, intensa ed emozionante, rivolta a tutte le mamme che frequentano e frequenteranno la Neonatologia.

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La lettera di Francesca alle mamme della Neonatologia

"A tutte le mamme che entrano in questo reparto vorrei raccontare la mia storia. Mi chiamo Francesca e il 6 luglio 2010 ho partorito 2 gemellini di 24 settimane, Cristian e Alessandro. Ho deciso di scrivere queste poche righe perché so cosa significa essere nel reparto di maternità e vedere le altre mamme andare a casa con i propri bambini.

Noi invece dobbiamo varcare questa porta e combattere con e per loro per portarli a casa. Cristian morì il 9 luglio 2010, mentre Alessandro dopo 359 giorni di ricovero riuscì a tornare a casa. Quello che voglio dirvi care mamme è molto semplice: so cosa vuol dire l'attesa, la speranza di avere buone notizie, il girarsi ogni volta che la porta si apre nella speranza che sia un medico che viene li da voi a darvi notizie. Cosa mi hanno insegnato 359 giorni in questo reparto? Innanzitutto che le infermiere sono state le mamme del mio bambino Alessandro, che purtroppo non siamo né noi né i medici a decidere quello che sarà il destino dei nostri bambini, decideranno loro.

Quindi mamme ascoltate quello che vogliono dirvi i vostri bambini, non smettete di guardarli negli occhi, non lasciateli mai soli e capirete quello che vi stanno dicendo. Un giorno un'infermiera mi disse "c'è un motivo perché questi bambini vengono donati a determinate mamme". Ed è proprio così. Alessandro è vissuto nella gioia e nel sorriso per 7 anni, ha fatto tutto ciò che facevano i suoi compagni nonostante la sua disabilità. Ha vissuto la sua breve vita in tutta la sua pienezza, senza limiti e barriere, io da mamma non ho fatto altro che mettere da parte le mie paure per farlo vivere e decidere della sua vita. Alessandro ci ha lasciato il 2 agosto di quest'anno. E sono sicura che anche per questo c'è una ragione, devo ancora capire qual è, ma sono sicura che se ne è andato felice vivendo a 2000 e io che sono rimasta su questa terra ho deciso di vivere come avrebbe vissuto lui, come se fosse ancora qua a guidarmi."

Francesca Grandi

Si tratta di un 20 enne tunisino, già finito ne guai per reati legati allo spaccio di droga, che lo scorso 10 ottobre si era reso responsabile dell'accoltellamento di un 22 enne modenese. Lo ha riconosciuto un militare in borghese mentre era in fila alla lavanderia del centro commerciale Grandemilia

MODENA – Quel giovane magrebino che era insieme a lui nella lavanderia del centro commerciale Grandemilia di Modena lo aveva già visto da qualche parte. Così, fidandosi del suo istinto e della sua memoria fotografica, un carabiniere fuori servizio ha fatto intervenire i colleghi che hanno effettuato una perquisizione sul sospettato, trovandogli addosso della droga. È anche emerso che l'uomo, indentificato come un 20 enne tunisino, clandestino e senza fissa dimora, era già stato oggetto di provvedimenti cautelari per il reato di spaccio. Un'ulteriore perquisizione nella roulotte in cui vive, ha consentito ai militari di rinvenire altra droga. Questo avveniva nello scorso mese di gennaio.

Le "sorprese" tuttavia non erano finite. Perché il 20 enne tunisino corrispondeva anche alla descrizione che alcuni testimoni avevano fatto dell'uomo che, lo scorso 10 ottobre, in pieno giorno e sotto gli occhi di alcuni involontari spettatori attoniti, aveva accoltellato un 22 enne modenese davanti al Sert di via Sgarzeria, dopo un diverbio per questioni di droga.

Il modenese era stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Baggiovara a causa di diversi fendenti che lo avevano colpito alla gola e all'addome. L'aggressore si era poi dileguato facendo perdere le proprie tracce.

I militari dell'Arma hanno così mostrato le foto segnaletiche del tunisino ai testimoni del fatto di sangue, che lo hanno riconosciuto senza incertezze. Per lui è quindi scattato l'arresto con l'accusa di tentato omicidio.

Nella giornata odierna il Questore di Parma ha chiuso un circolo privato, situato in zona ex Salamini sospendendone, in capo al titolare, la licenza per la somministrazione di bevande e alimenti per la durata totale di 15 giorni.

Il provvedimento amministrativo di natura cautelare, eseguito da personale della Divisione Polizia Amministrativa, è stato adottato ai sensi dell'art.100 T.U.L.P.S. per preminenti ragioni di Sicurezza Pubblica a seguito dei serrati controlli amministrativi in forma congiunta con le altre Forze di Polizia (Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza Polizia Municipale Vigili del Fuoco e con l'ausilio dell'Ispettorato del Lavoro e dell'AUSL di Parma) che si susseguono sul territorio a cadenza mensile.

In particolare nel corso del predetto controllo, da cui è scaturito il provvedimento di sospensione, sono state accertate e contestate violazioni di varia natura alcune delle quali incidenti sulla sicurezza delle persone e sull'ordine pubblico. Nello specifico veniva accertata, all'interno del circolo, la presenza di circa 60 persone con diffusione di musica ad alto volume e somministrazione di bevande e alimenti anche ad avventori privi della tessera associativa e si accertava la presenza di alcuni soggetti con pregiudizi di polizia.

Il circolo all'atto del controllo risultava di fatto trasformato, senza alcuna autorizzazione, in un vero e proprio pubblico esercizio e locale di pubblico spettacolo e per tale motivo la Polizia Municipale di Parma provvedeva a contestare al titolare la violazione di cui all'art 8 L.R. 14/2003 in relazione all'art.64 c.1 e 2 del D. lgs 59/2010 (circolo con somministrazione a non soci) e art.2 c, 2 lett. c del D.P.R. 235/2001 (circolo con somministrazione senza SCIA).

Inoltre, operatori dei VV.FF. accertavano numerose difformità alle norme e ai criteri di prevenzione incendi, quali numerose poltroncine non omologate alla reazione al fuoco, segnaletica di sicurezza carente, mancanza di personale formato ai fini antincendi, la presenza di uscite di sicurezza ostruite.

Si fa presente che dall'inizio del corrente anno, il Questore di Parma, condividendo le risultanze degli accertamenti svolti dal personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, ha adottato nr. 4 provvedimenti di sospensione delle licenze ex art.100 T.U.L.P.S. conseguenti a circa una quindicina di controlli amministrativi congiunti con gli organi di polizia di cui sopra; sono stati denunciati alla competente A.G. nr. 2 persone, rispettivamente l'uno per mancanza della licenza del Questore per la raccolta scommesse e per la violazione dell'art.4 c.4 della legge 401/89 e l'altro per esercitare presso un noto circolo privato di Parma l'attività c.d. di "buttafuori" senza la prescritta licenza in materia e in assenza di un contratto con la proprietà. È stato inoltre contestato un illecito amministrativo ad un imprenditore per aver dato ospitalità a clienti in una casa vacanze senza essere in regola con la normativa di settore. Numerose le persone controllate.

Detti risultati seguono quelli del 2017 in cui si annoverano nr.5 provvedimenti di sospensione delle licenze ex art.100 T.U.L.P.S. emanati per la tutela dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica e che hanno riguardato circoli privati e bar sedenti in Parma e provincia; inoltre, è stata sospesa la licenza di una sala giochi con contestuale denuncia all'Autorità Giudiziaria del titolare della stessa; sono stati eseguiti nr.65 controlli congiunti presso pubblici esercizi ( bar, sale scommesse, sale VLT) e circoli privati di Parma.

Parma 22 marzo 2018

Nella nottata di martedi, intorno alla mezzanotte, un equipaggio della Sottosezione della Polizia Stradale di Modena Nord ha notato nei pressi del km 170 nord A/1, agro del comune di Modena, una Ford Fiesta con targa italiana che procedeva in terza corsia di marcia a una velocità tanto bassa da costituire un pericolo per i veicoli che sopraggiungevano.

Per scongiurare un potenziale tamponamento e, soprattutto, per verificare che il conducente fosse nelle condizioni psicofisiche idonee alla guida, la pattuglia gli ha intimato l'alt invitandolo a fermarsi per un controllo. L'uomo, anziché fermarsi, ha accelerato repentinamente la marcia.

Dopo un inseguimento protrattosi per oltre 100 km, nel corso del quale si sono aggiunte un'altra pattuglia di Modena Nord, una di Reggio Emilia e una di Parma, solo l'estrema attenzione e perizia messa in campo dagli operatori impegnati nell'intervento ha consentito di fermare il fuggitivo nei pressi del casello autostradale di Fiorenzuola d'Arda (PC), senza che si innescassero incidenti.

L'uomo fermato è un italiano di 46 anni, originario della provincia di Latina, il quale ha dichiarato di essersi allontanato volontariamente da casa dopo una lite con il padre per recarsi in Germania da alcuni parenti.

Dato lo stato di evidente disagio psichico dell'uomo, oltre al fatto che per le infrazioni commesse durante la fuga gli è stata ritirata la patente, motivi per i quali non poteva proseguire autonomamente il viaggio, gli agenti hanno contattato i parenti, che nel frattempo avevano segnalato alla stazione dei Carabinieri del loro paese di residenza il suo allontanamento.

Nella mattinata di ieri, dopo che con non poca fatica gli operatori di Polizia sono riusciti a tranquillizzarlo e a convincerlo a fare rientro, il 46enne è tornato a casa insieme ai familiari.

Giovedì, 22 Marzo 2018 09:07

Il commosso saluto a Ginetto Mari

Ginetto Mari è scomparso troppo presto, aveva soli 67 anni ma il suo ricordo resterà indelebile nella memoria dei tantissimi che hanno avuto occasione di incontrarlo, di collaborare o di confrontarsi politicamente con lui.

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Gli avversari politici, per Ginetto Mari, non erano avversari personali. Questo il grande insegnamento etico e civile che ha lasciato in eredità l'ex Sindaco di Traversetolo, figura di spicco del PD e della politica parmense.

Affabile, cordiale, elegante, Ginetto Mari se ne è andato il giorno della festa del Papà, come ha ricordato la figlia Monica in un commovente discorso di saluto.

C'erano in tantissimi, ieri a Traversetolo, a portare l'ultimo saluto a Ginetto. Amici e compagni di partito (PD) ma anche gli avversari politici, tanti amministratori ed ex amministratori dalla "bassa" all'"alta" della provincia e tantissime le persone comuni che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia, di cui Ginetto era così fiero.

Ginetto Mari lascerà un vuoto incolmabile sulla terra ma anche una eredità di civiltà non comune.
R.I.P.

 

 

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