Associazione Polizia di Stato
Iniziativa a sostegno dell’emergenza da Coronavirus
Sempre a disposizione per i servizi che ci verranno richiesti

Di Francesca Caggiati – Sono tante le associazioni presenti sul territorio che ogni giorno si prodigano per la collettività e ora più che mai stanno contribuendo a vario titolo ad alleviare questa emergenza sanitaria senza pari. Una situazione allarmante che proprio in queste ore sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, sociale ed economico della nostra città e dell’intero Paese.
Incontriamo Fausto Rosselli, responsabile del Gruppo di Volontariato dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Parma, organizzazione di volontariato attiva su Parma e provincia che affianca e supporta con diverse attività le Forze dell’Ordine e le Istituzioni locali e che sta contribuendo con donazioni e dotazioni di mascherine.

Quando nasce l'Associazione Nazionale della Polizia di Stato? Ci racconta brevemente la vostra storia?
L'Associazione Nazionale della Polizia di Stato ha festeggiato i suoi 50 anni nel 2018, infatti risale al 30 settembre 1968 la data in cui si compiono gli atti fondanti del sodalizio. L'Associazione nasce per mantenere vivi i contatti tra il personale collocato in congedo e il personale in servizio ed accogliere tutti coloro che si identificano nei valori Istituzionali. La sezione di Parma dell'A.N.P.S. è stata costituita nel 1971.

A Parma da quando è operativa e di cosa si occupa esattamente?
L’organizzazione di volontariato è stata costituita nel 2017 e dal 2019 ha assunto la denominazione “O.D.V. - Gruppo di Volontariato e Protezione Civile dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato – PARMA”.
La ODV – Organizzazione di Volontariato - si configura come organizzazione di volontariato, senza scopo di lucro neppure indiretto, con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. È apartitica ed apolitica e, per il perseguimento dell’oggetto sociale, fonda la propria azione sull'operosità di cittadini volontari ad essa associati che, per loro libera scelta, svolgono attività in favore della comunità e del bene comune, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie dell’azione stessa. In particolare, le finalità sono espletate nei seguenti ambiti:
- interventi finalizzati alla valorizzazione, alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, del paesaggio, della natura e delle città;
- promozione, valorizzazione e diffusione della cultura e del patrimonio storico ed artistico, nonché della pratica del volontariato;
- promozione della cultura della legalità, dell’educazione civica, dell’istruzione e della formazione professionale anche ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, e delle leggi regionali.

Quali servizi avete attivi a Parma città e provincia?
Attualmente sono in corso di sottoscrizione le convenzioni con i Comuni di Parma e Collecchio per la vigilanza attiva dei parchi pubblici quali parco nord, parco Falcone e Borsellino, nonché del centro storico di Parma, dei boschi di Carrega e del territorio di Collecchio e sue frazioni. Inoltre, sono attive collaborazioni anche con il Tribunale di Parma e la Prefettura. I servizi sopra citati vengono svolti secondo quanto stabilito dalla vigente regolamentazione del terzo settore.

Chi può associarsi? C'è spazio per nuovi volontari?
Alla ODV possono aderire, in qualità di associati, i cittadini italiani –senza precedenti penali - di ambo i sessi che condividano in modo espresso gli scopi sociali della ODV; siano mossi da spirito di solidarietà e gratuità; siano disponibili a partecipare con continuità, passione ed impegno all'oggetto sociale per contribuire a migliorare la vita dei cittadini e della comunità.

Come avviene la selezione? Quali sono i requisiti necessari?
I volontari candidati, spesso presentati da persone favorevolmente conosciute, effettueranno un colloquio conoscitivo con i componenti del consiglio Direttivo dalla ODV. Tale colloquio è propedeutico a conoscere le esperienze pregresse e le predisposizioni dei candidati al fine di individuare la giusta collocazione nell'organizzazione.

Che impegno viene richiesto agli associati?
L’impegno richiesto è sempre in relazione alla disponibilità dichiarate dal volontario.

Fate anche corsi di formazione o aggiornamento periodici?
Al momento sono previsti dei corsi di formazione ed aggiornamento in collaborazione con la Polizia di Stato e con la Polizia Locale per coloro che saranno destinati ai servizi nei parchi cittadini.

Quali sono i recapiti dell'Associazione per potervi contattare?
L’indirizzo della ODV Gruppo di Volontariato dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato è presso la Caserma “Zizzi“, che si trova in via Chiavari, 15 a Parma. Il numero telefonico è 0521-219678 e gli orari e i giorni di apertura i seguenti: dalle 10,00 alle 12,00 dei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì.

In questo periodo di emergenza sanitaria come è cambiato il servizio che date alla cittadinanza? Siete dotati di dispositivi di protezione?
In questo periodo di grande emergenza sanitaria abbiamo ritenuto opportuno dare il nostro contributo sul piano economico con una donazione di € 500 al Ospedale Maggiore di Parma e di €200 alla Croce Gialla di Parma, questo come ANPS di Parma capeggiato dal nostro Presidente Dott. Gennaro Gallo. Mentre il gruppo O.D.V. ANPS Volontariato ha stanziato € 1.000 per l'acquisto di mascherine che saranno donate entro fine settimana alle organizzazioni di volontariato in prima linea sull'emergenza Coronavirus.
Per i nostri servizi oltre alle normali dotazioni, abbiamo mascherine, guanti lattice monouso e disinfettanti alcoolici. Al momento non siamo operativi come fino a qualche giorno fa, ma siamo sempre allertati e a disposizione per qualunque esigenza possa venirci richiesta.

 

Immagine di copertina: Francesca Bocchia

Parma, 15 marzo 2020. Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, la Direzione della Società ADE-Servizi Cimiteriali del Comune di Parma, in accordo con il Sindaco Pizzarotti, ha disposto da oggi 15 marzo 2020 la chiusura al pubblico dei cimiteri comunali di Parma fino a data da destinarsi.

La disposizione si è ritenuta necessaria per la tutela di tutti i cittadini, ritenendo che la frequenza delle visite alle aree cimiteriali possano favorire gli assembramenti di persone.

Saranno comunque garantiti l’erogazione dei servizi istituzionali di gestione dei servizi cimiteriali: trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione di feretri.

Nel rispetto delle direttive ministeriali a tutela degli utenti e degli operatori si provvederà a garantire il mantenimento del distanziamento minimo di 1 metro tra le persone e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali.

Di Nicola Comparato Felino 15 marzo 2020 - Dalla provincia di Parma riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice in merito all’emergenza Coronavirus. Donna, madre di due ragazzi e moglie, la signora ci racconta la sua esperienza personale e il suo punto di vista sulla situazione attuale, evidenziando quanto il problema sia stato sottovalutato da molti, e sottolineando l’importanza di rispettare le regole in questo delicato momento. Un messaggio triste, a volte disperato, ma anche di grande speranza. Andrà tutto bene.

Il testo della lettera:

“Sono una mamma di 38 anni, ho un figlio di 16 anni e uno di 8, ho timore per il Coronavirus, e sono contenta che le scuole siano state chiuse “in tempo”, perché le statistiche sul Coronavirus sono a dir poco impressionanti. Purtroppo si è capito tardi, in generale, che era molto importante l’uso delle mascherine e perché no, anche dei guanti monouso, nel momento in cui ognuno di noi si recava al supermercato o in farmacia. Vedo nei ragazzi ventenni, che c’è poco interesse nel rispettare le regole, c’è molta ribellione, oltretutto, si notano ancora troppe persone in giro. E purtroppo non si è ancora capita la vera gravità della cosa, ed è per questo secondo me che la situazione andrà per le lunghe. In famiglia purtroppo abbiamo un caso di Coronovirus, la persona interessata ha avuto dei disturbi apparentemente neurologici in precedenza. Un giorno solo di febbre, e nei giorni consecutivi non ha più avuto la temperatura al di sopra dei 37 °. Purtroppo parlo di mio suocero, il quale ha funzionante un solo polmone, in seguito a un problema in parte risolto anni fa. È stato sottoposto a esami del sangue, ad una TAC e a tutti i controlli possibili e immaginabili, però purtroppo non avendo sintomi di quel maledetto virus, non è stato sottoposto allo specifico tampone. Adesso lui si trova in seguito a un viaggio che aveva prenotato mesi prima, in Argentina, con questo virus addosso in terapia intensiva. È triste, perché si trova dall’altra parte del mondo senza la sua famiglia e senza i suoi nipoti. La colpa è di aver sottovalutato e ignorato il tampone per la mancanza di sintomi, e ora ci troviamo in questa situazione.
Ma io sono fiduciosa e sono sicura che mio suocero tornerà a casa una volta ristabilito e guarito totalmente. Il mio messaggio è quello di non sottovalutare mai nessun tipo di situazione, bisogna rispettare le regole, credo che sia giusto per noi e per gli altri mettere l’arroganza e la voglia di strafare da parte, e credo che l’unica via d’uscita sia quella di abbassare la testa e obbedire a tutto quello che ci viene imposto dalla legge, per far sì che questo brutto incubo finisca al più presto. Andrà tutto bene."

(Il disegno è stato realizzato dalla nostra lettrice insieme ai suoi due figli)

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Sabato, 14 Marzo 2020 15:28

Rapinatori tratti in arresto.

Parma – Il giorno 13 marzo la Squadra Volante della Questura di Parma, impegnata in questi giorni per garantire la salute e la sicurezza pubblica in merito all’emergenza COVID-19, non si è lasciata distrarre dalle incombenze del caso proseguendo nella sua missione volta alla prevenzione e repressione dei reati.

A riprova di quanto detto, nel pomeriggio di ieri un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha tratto in arresto due soggetti resisi individualmente responsabili, in circostanze non collegate, del reato di rapina.

In particolare, alle ore 15:00 la sala operativa invitava le volanti sul territorio a portarsi presso l’attività commerciale denominata “Sapori e Dintorni – Conad”, sita in Piazza Ghiaia, per la segnalazione di un uomo resosi responsabile della sottrazione di merce e aggressione per assicurarsi la stessa. L’uomo, cittadino moldavo classe 1973, conosciuto alle forse dell’ordine in quanto pluripregiudicato per reati contro il patrimonio ed altri, si presentava molesto e infastidito dalla presenza della forza pubblica.
In merito alla tentata rapina, l’uomo si aggirava all’interno del supermercato in stato di ebbrezza alcolica, con fare evidentemente sospetto, sottraendo una bottiglia di grappa. Il tutto avveniva sotto l’occhio vigile dell’addetto alla sicurezza il quale, dopo aver atteso il cittadino moldavo alle casse, chiedeva di consegnare quanto occultato sulla propria persona. A questo punto il reo assumeva un atteggiamento aggressivo e minatorio e veniva contenuto dall’addetto alla sicurezza fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Queste, giunte sul posto, dopo aver individuato e identificato l’uomo, lo accompagnavano presso gli Uffici della

Questura di Parma. Dagli accertamenti il cittadino moldavo risultava avere a suo carico plurimi pregiudizi di polizia, circostanza che, unitamente alla condotta connotata da offensività e insidiosità, ha determinato gli agenti al suo arresto.
Il Pubblico Ministero, in attesa della convalida, ha disposto la sua traduzione presso il carcere di Via Burla.

In merito alla secondo fatto illecito, rubricato quale tentata rapina, alle ore 16:45 la Sala Operativa segnalava una richiesta di intervento per una donna vittima di aggressione in strada. Raggiunta nei pressi di via Bologna, la donna riferiva esser stata violentemente aggredita da un uomo, con pugni e un morso evidente sulla mano, il quale, dopo il tentativo di sottrarre il cellulare della donna e l’insano atto, si dava alla fuga a bordo della sua autovettura.
La fuga dell’aggressore veniva subito dopo interrotta dalle pattuglie intervenute le quali fermavano l’uomo, cittadino italiano classe 1969, il quale, con atteggiamento arrogante, inveiva contro gli operatori e i passanti.

Il reo risultava esser già stato oggetto di segnalazione da parte di un suo vicino il quale riferiva che il cittadino italiano nelle ore precedenti, presso la propria abitazione e poi in strada, dava in escandescenza senza evidenti motivi. In ragione dello stato di furore in cui veniva trovato dagli Agenti intervenuti, l’uomo veniva rimesso alle cure deli militi del 118 giunti sul posto.
Stante l’obbligatorietà dell’arresto per il reato di tentata rapina, l’uomo veniva condotto presso gli Uffici della Questura di Parma e posto in arresto.
Messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, constatata la legittimità dell’arresto, il cittadino italiano veniva rimesso in libertà.

Sabato, 14 Marzo 2020 11:01

L'importanza del Tricolore

Coronavirus: Domenico Muollo e l'importanza del Tricolore

"Insieme sotto un'unica Bandiera, quella della nostra Nazione, tiriamo fuori il Tricolore, spesso usato solo per le partite di pallone e mettiamolo al balcone.
Da destra a sinistra.
Da nord a sud, uniti contro questa pandemia che sta attanagliando il mondo.
Un tricolore al balcone, non per festeggiare, ma per darci forza mentre medici infermieri e sanitari tutti, sono in trincea per noi che dobbiamo "Restare A Casa" aiutandoli a non far diffondere il virus.
Forza e coraggio
W l'Italia.
Un Tricolore Al Balcone."

Da Parma, questo è il messaggio di Domenico Muollo, Responsabile regionale Riva destra- FDI, a cui si aggiunge la nota di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia:

CORONAVIRUS: RIVA DESTRA, CON IL TRICOLORE ALLA FINESTRA, LA MIA BANDIERA SVENTOLA FIERA.

"Siamo con Giorgia Meloni: è il momento dell'orgoglio nazionale. Invitiamo tutti gli italiani a esporre un tricolore dalle loro finestre, terrazzi o balconi: e' un momento difficile, nel quale farci forza l'uno con l'altro e riscoprire fortemente il senso di comunità. Stavolta mettiamolo un tricolore, non perché abbiamo vinto un mondiale di calcio, anzi oggi non c'e' nulla da festeggiare, ma perché siamo fieri di essere italiani. Per questo siamo con Giorgia Meloni, che sta dimostrando fermezza, responsabilità e coraggio: e' il momento dell'orgoglio nazionale. I nostri coordinatori, militanti e simpatizzanti -conclude la nota- stanno esponendo le nostre bandiere e pubblicando foto sui social network: dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Coraggio Italia, con il Tricolore alla finestra, la mia Bandiera sventola fiera".

Il videomessaggio di Domenico Muollo:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219450959258147&id=1637889836

 

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Esponenti dei SI-Cobas denunciati, in due diverse occasioni, per inottemperanza al DPCM 8 marzo 2020.

2- La Polizia di Stato denuncia in stato di libertà 8 esponenti dei Si-Cobas per violenza privata e per inottemperanza al DPCM 8 marzo 2020.

Nella mattinata odierna, personale della D.I.G.O.S della Questura di Modena è intervenuto presso la ditta “Emiliana Serbatoi” ubicata nel comune di Campogalliano in largo Maestri del Lavoro in quanto un gruppo di manifestanti appartenenti ai Si-Cobas stava protestando contro la proprietà attuando il blocco dei mezzi in entrata e uscita dallo stabilimento.
Gli operatori di polizia dopo aver proceduto all’identificazione dei manifestanti hanno più volte intimato loro di cessare la protesta anche in virtù delle norme legate all’emergenza COVID-19, senza però riuscirci.
Per quanto sopra sul posto si è reso necessario l’impiego di alcune squadre del Reparto Mobile di Bologna che unitamente al personale DIGOS e delle Volanti hanno proceduto all’accompagnamento degli 8 attivisti in Questura per gli accertamenti di rito.
I manifestanti sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di Violenza Privata e per inottemperanza al DPCM 8 Marzo 2020, mentre il promotore della protesta anche per riunione non autorizzata.

 

1- La Polizia di Stato deferisce in stato di libertà 8 lavoratori dei “Si-Cobas” inottemperanti al D.P.C.M del 08.03.2020.

Nella mattinata del 12 marzo u.s, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi è intervenuto presso lo stabilimento di macellazione carni “ O.P.A.S”, sito in via Guastalla n.21/A a Carpi, in quanto 8 lavoratori appartenenti alla sigla sindacale “Si –Cobas” stavano protestando a seguito dell’infortunio mortale occorso ad un operario della medesima ditta nei giorni precedenti.
Gli operatori di polizia dopo aver proceduto all’identificazione dei manifestanti, ha proceduto al deferimento degli stessi all’Autorità Giudiziaria, in quanto inottemperanti alle misure urgenti in materia di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 contenute nel DPCM del 8 marzo 2020.

di Guido Zaccarelli Mirandola 13 marzo 2020 - La libertà è una condizione essenziale di vita che necessita di luce e di energia per continuare a vibrare nell’anima degli uomini. La scrittura è la manifestazione più autentica per gioire del senso di libertà che la natura umana ha assegnato all’uomo, per esprimere, con un tratto grafico, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue riflessioni nel pieno rispetto della propria identità e di quella altrui.

Le civiltà che ci hanno preceduto, hanno dato ampio rilievo alla scrittura grazie alle quale abbiamo avuto la possibilità di tracciare un filo logico dove legare il passato al nostro presente per proiettarlo nel futuro. La dimensione umana pertanto è centrale in questa analisi per la capacità di aver superato i tratti dell’oralità e approdato alla scrittura con la quale tenere traccia della presenza dell’uomo sulla terra. In questo ambito, la filosofia ha aiutato l’uomo a dipanare la maglia della sua identità per raggiungere, in ogni istante del tempo, l’essenza del suo essere, aprendo ogni giorno l’alba di una nuova epoca.

Nel farsi strada fino ai giorni nostri l’uomo si è certamente domandato il fine della sua presenza sulla terra e il suo ruolo centrale nel mondo, preferendo celebrarsi piuttosto che indagare su se stesso perché troppo sicuro di sé e meno delle sue fragilità che il tempo, come quello che stiamo vivendo con il Coronavirus, mostra in tutta la sua ampiezza e orizzonte concettuale.

Le strade che la scrittura ha preso nel tempo sono state differenti e tutte in relazione ai contesti che man mano si presentavamo agli occhi dell’umanità che disseminava saperi, spesso autoreferenziali, senza la dovuta complicità scientifica, lasciando dietro di sé ciottoli dalle facce taglienti rivolti a coloro che seguivano per farli desistere dai loro intenti.

La certezza vuole che le alterne vicende siano rimaste impresse nella memoria di chi le ha vissute e di chi è riuscito a tramandarle sulla carta, al contrario di Socrate di cui abbiamo pochi riscontri rispetto a tantissimi filosofi e scrittori che hanno lasciato traccia di sé e oggi ne esploriamo i contenuti.

L’avvento delle scienze tecnologiche, avvenute con i primi del ‘900, hanno promosso un cambiamento importante nel sistema delle relazioni sociali e soprattutto l’innesto di nuovi paradigmi, e modelli di scrittura innovativi, rispetto ai precedenti comunemente impiegati dall’uomo per parlare di sé come essere centrale nel mondo e del mondo in quanto tale.

Per Helmut Plessner, che possiamo considerare il padre della antropologia filosofica: «l’uomo realizza la propria natura passando attraverso l’artificio della cultura e delle tecnica e, grazie a quest’ultima, cerca di colmare il divario che lo separa dall’assoluto».

Secondo il filosofo tedesco Martin Heidegger, uno dei filosofi più influenti dell’età contemporanea: «la potenza della tecnica è dappertutto, e ora dopo ora, in una forma qualsiasi di impiego incalza, trascina, avvince l’uomo di oggi. Questa potenza è cresciuta a dismisura e oltrepassa di gran lunga la nostra volontà, la nostra capacità di decisione[…]. Ormai dipendiamo in tutto dai prodotti della tecnica. Essi ci hanno forgiati a nostra insaputa, e così saldamente, che ne siamo ormai schiavi».
Innanzi a questi scenari trattati nel libro l’Abbandono, scritto da Heidegger nel 1959, ben 11 anni prima dell’avvento di Internet la cui nascita risale all’inizio degli anni ’70, il filosofo aveva anticipato un orizzonte nel quale l’uomo sarebbe calato avendone compreso il suo bisogno di trascendere a se stesso, oltre i suoi confini, impiegando proprio la tecnologia perché degna di superare la sua condizione di fragilità.
In questo contesto, che molto lentamente stava prendendo piede, ecco che la tecnologia stava assumendo una dimensione differente dai contesti nei quali aveva mosso i primi passi, diventando un movimento di frontiera al quale aderire per assumere quell’identità troppo spesso non riconosciuta dagli altri ma in primis da se stessi.

Da questa manifesta condizione, e di alterne altre situazioni, che lo collocano ora verso la ragione e ora verso lo spirito, condizionandone lo stato d’animo, l’uomo deve trovare una via di fuga da una realtà che non lo riconosce per cercare di dare una risposta alla sua fragilità e alle sue insicurezze, da troppo tempo inevase dal proprio destino.
Il filosofo e antropologo tedesco Arnold Gehlen, nel libro Prospettive antropologiche uscito nel 1967, riporta che: «egli è chiamato all’azione, alla modificazione intelligente di qualsivoglia condizione naturale incontrata».

Grazie all’influsso e alla presenza di questa nuova tecnologia, inizia a dare prova di sé scrivendo in un luogo digitale, spesso anche in modo pulsionale, ciò che la mente, il cuore e le emozioni manifestano in quel momento, in forma libera e senza veli, proprio come davanti ad un foglio di carta bianca.

Il Web, a differenza della carta stampata che può subire l’onta della distruzione, tiene traccia indelebile di ogni informazione ricordandosi in ogni momento di chi sei e a posteriori, chi eri, in modo perenne.
L’uomo, la sua natura, il suo posto nel mondo, ci riporta ad un passaggio importante, quello di un uomo che è in grado di «reinterpretare la sua natura e perciò assumere un atteggiamento attivo e tale da prendere posizione rispetto a se stesso e rispetto agli altri…».

La natura di questi comportamenti, e atteggiamenti, considerandosi ancora al centro del mondo lo ha portato a superare l’orizzonte nel quale aveva definito il limite della sua esistenza, come essere finito, trascendendo verso un mondo di cui non conosceva, e non conosce tutt’ora, i confini, un mondo nel quale l’uomo cerca un nuovo sviluppo identitario, un autopiesi rigenerante.
In questo mondo digitale, dissemina qua e là parole e pensieri di cui vantarsi, spesso lontani dalla verità, solo per vedere riportata a galla l’essenza di una esistenza che ha bisogno di luce per vivere il riflesso autentico dell’umanità. Cerchi di relazioni che si creano, che si allargano e restringono a macchia d’olio fino a superare il punto di non ritorno, quel confine sperduto dell’oltre digitale che diventa senza controllo e incapace di governare percorsi a ritroso verso la purezza. Una dimensione che vede l’uomo nella presunzione di controllare il mondo, i processi e le azioni, dai quali trarre giovamento per dire al mondo: ci sono anch’io, che appare disorientato e in possesso di una conoscenza parcellizzata.

Le fake news sono la maschera che l’uomo utilizza quando si presenta sul palcoscenico del web. Utilizza le informazioni come campo minato per esprimere il proprio potere e alimentare e condizionare l’agire umano nella direzione opposta rispetto ai valori etici e morali che avvolgono la dimensione umana.
Per questo è necessario aprire un dibattito sociale sulla dimensione della deriva della informazione digitale come linea di demarcazione da abbattere per dare inizio ad una nuova frontiera dalla quale recuperare il senso di libertà e di purezza che anche il mondo del web sta invocando.

L’uomo ha bisogno di affermare una identità illusoria, di potenza, di abilità per rendersi attraente agli occhi degli altri: di essere ammirato e di ricevere attenzione. L’illusione è riferita agli altri che vedono ciò che non è per la dissonanza cognitiva messa in atto dai comportamenti. E’ un attore che interpreta un personaggio che di volta in volta cambia in base al contesto che appare al momento e continuamente soggetto a continui mutamenti.

Il coronavirus sta condizionando l’agire sociale scompaginando la quotidiana azione dell’uomo verso una forte contrazione della libertà. Le fake news sono informazioni subdole, il coronavirus è subdolo.
Mai come in questo momento la scienza, che l’uomo ha impiegato come leva verso la trascendenza, deve essere impiegata per ridare gioia e offrire un nuovo senso di libertà e di purezza all’uomo che lo conduca alla catarsi digitale per riportare l’uomo a vivere in una nuova epoca, la nuova frontiera del web, immerso in luoghi rassicuranti nello Spirito, nella ragione avvolto dall’etica della sazietà.

Tutto questo per evitare di svegliarsi al mattino e trovare il web invaso da un virus letale come il coronavirus. Sarà il momento dove gli uomini non dovranno recriminare nulla al prossimo ma solo a se stessi.

Rif.bibliografici: prof. Claudio Bonito, Postumanesimo, una questione antropologica

 

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

In particolare, nel territorio montano. Ieri una quarantina di verifiche, solo 3 conducenti contravvenzionati (ma per non aver rispettato il divieto di transito per i mezzi pesanti).

Anche la Polizia provinciale di Reggio Emilia è impegnata da ieri nelle attività di controllo degli spostamenti. Due le pattuglie operative, sotto il coordinamento della Compagnia carabinieri di Castelnovo Monti, sul territorio provinciale, in particolare montano.

Una quarantina le verifiche effettuate ieri - in parte con controlli dinamici, in parte con un posto di blocco sulla Sp98 Fondovalle del Tresinaro, a Onfiano di Carpineti - e solo 3 i conducenti che sono stati contravvenzionati, non per il mancato rispetto del Dpcm sul contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19, ma per inottemperanza del divieto di transito per i mezzi superiori a 3,5 tonnellate.

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli automobilisti si stavano spostando per ragioni di lavoro e, quasi tutti, erano già possesso della relativa autocertificazione che, si ricorda, può anche essere compilata seduta stante in caso di controllo, utilizzando i moduli forniti dalle forze di polizia.

Oltre alle comprovate esigenze lavorative, si rammenta che gli spostamenti – da evitare , comunque, il più possibile – sono consentiti anche per situazioni di necessità (come andare a far la spesa) o per motivi di salute. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato.

È invece previsto il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o sia risultato positivo al virus.

Illuminazione del Palazzo Municipale dal 12 al 15 marzo per la Giornata Nazionale per la lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare

Parma, marzo 2020 - Il Comune di Parma aderisce alla Campagna Fiocchetto Lilla in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare che ricorre il 15 marzo p.v. e lo fa illuminando di lilla il Palazzo Municipale.

La campagna è promossa da ANCI e NEVER GIVE UP ONLUS e punta alla sensibilizzazione, prevenzione, trattamento e ricerca sui disturbi dell’alimentazione.

I disturbi alimentari, nello specifico anoressia e bulimia, sono la prima causa di morte tra gli adolescenti. In Italia 2.665.000 adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea e solo il 10% riesce a chiedere aiuto. La famiglia costituisce, insieme alla scuola, uno dei primi luoghi dove tali disturbi possono essere intercettati e affrontati tempestivamente, grazie a segnali che danno evidenza del disagio.

Modena 11 marzo 2020 - La Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino italiano di 45 anni per il reato di rapina ai danni del distributore di carburante “Oil Discount” di via Giardini.

L’uomo, a bordo della propria autovettura, la cui targa è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale, dopo essere entrato nell’ufficio, dove era custodito l’incasso del giorno prima, aveva afferrato per il collo un dipendente, minacciandolo con una pistola ad aria compressa senza tappo rosso. Aveva quindi prelevato il denaro dalla cassa, pari a 1400 euro, per poi darsi alla fuga sulla propria auto.

Mentre scappava, il 45enne ha sparato alcuni colpi in direzione dell’addetto alla stazione di servizio.

Sul posto sono state fatte confluire le pattuglie della Squadra Volante, unitamente a uomini della Squadra Mobile.

Grazie ad una immediata attività investigativa da parte degli uomini della Squadra Mobile, l’uomo è stato rintracciato presso una struttura ricettiva a Campogalliano, con la refurtiva al seguito nascosta nella camera dell’albergo.

Il malvivente, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia, come disposto dal Magistrato di turno.

 

Carpi 11 marzo 2020 - Nella giornata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un ragazzo sedicenne residente a Lecco, responsabile del reato di molestie, tramite social network whats app, nei confronti di una ragazza tredicenne di Rolo, i cui genitori sono titolari di una azienda nel carpigiano.

A seguito della denuncia di questi ultimi si è accertato che il sedicenne, nel mese di febbraio, aveva contattato la ragazza chiedendole di accedere alle foto c.d. private del profilo instagram, ma al suo rifiuto, ha iniziato ad assillarla con numerosi messaggi, ingenerando nella giovane nei suoi genitori uno stato di timore.

La preoccupazione dei familiari era accresciuta dal fatto che non avevano contezza di chi fosse il soggetto, temendo addirittura potesse trattarsi di un adulto. Si sono, pertanto, determinati a sporgere denuncia.

La successiva attività di indagine ha permesso di risalire al ragazzo, che ha in uso lo smartphone, la cui utenza è però intestata ai genitori.

Gli investigatori hanno appurato, con la collaborazione della Questura di Lecco, ove appunto risiede il sedicenne, che non vi era alcuna relazione tra vittima e molestatore, risultando verosimile che si fosse trattato di un contatto casuale, culminato con azioni intrusive nella sfera personale della ragazza.

 

Come ormai è diventata consuetudine, il Presidente Giuseppe Conte, entra nelle famiglie a informare delle novità che si appresta a firmare, a seguito delle dichiarazione di stato di Pandemia da parte della OMS,  per contrastare l'avanzata del Coronavirus. Nella serata di ieri ha inoltre annunciato la nomina di una nuova figura commissariale che si andrà a relazionare con la protezione Civile, al quale verranno concessi ampi poteri anche per la costruzione di impianti atti a costruire tecnologie mediche. (Video e testo del DPCM 11 marzo 2020).

Di LGC 12 marzo 2020 – Nel nuovo decreto DPCM del 11 marzo 2020  viene disposta "la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie". Inoltre viene indicato il nome di Domenico Arcuri, AD di Invitalia, ex Sviluppo Italia, il quale assumerà la carica di Commissario per l'emergenza da coronavirus. Il principale compito del nuovo "super commissario" sarà di "rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapie intensive e sub-intensive, avrà anche il potere di creare nuovi stabilimenti".

A seguire la trascrizione del video messaggio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e in calce il testo del nuovo decreto.

La comunicazione Giuseppe Conte del 11 marzo 2020

 "Vorrei cominciare ringraziando prima di tutto, ancora una volta, i medici, gli operatori sanitari, i ricercatori che mentre vi parlo stanno lavorando senza sosta negli ospedali per combattere l’emergenza sanitaria, per curare i nostri malati.
Il mio grazie va anche a tutti voi, che state rispettando le misure che il Governo ha adottato per contrastare la diffusione del virus.
Vi ringrazio perché so che state cambiando le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma sappiate che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo grande contributo prezioso al Paese.
L'Italia, possiamo dirlo forte, con orgoglio, sta dando prova di essere una grande nazione, una grande comunità, unita e responsabile.
In questo momento tutto il mondo ci guarda: certamente ci guardano per i numeri del contagio, vedono un Paese in difficoltà. Ma ci apprezzano anche perché stiamo dando prova di grande vigore, di grande resistenza.
E io ho una profonda convinzione – e vorrei condividerla con voi – domani non solo ci guarderanno ancora, e ci ammireranno, ci prenderanno come esempio positivo di un Paese che, grazie al proprio senso di comunità è riuscito a vincere la sua battaglia contro questa pandemia.
Siamo, lo ricordo, il Paese che per primo, in Europa, è stato colpito più duramente dal coronavirus, ma siamo anche quelli che stanno reagendo con la maggior forza e con la massima precauzione, diventando giorno dopo giorno un modello anche per tutti gli altri.
Governare significa avere una visione a 360 gradi: questa sfida, ormai lo sappiamo bene,
riguarda la salute dei cittadini, è una sfida che mette a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, ma riguarda anche la tenuta della nostra economia, del nostro tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese. Nelle scelte che ho fin qui assunto abbiamo tenuto conto, insieme a tutti i ministri, di tutti gli interessi, di tutti i valori in gioco.
Ho fatto un patto con la mia coscienza. Al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani.
Soli pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre radicate abitudini di vita, rimanendo a casa il più possibile, uscendo solo lo stretto necessario.
La stragrande maggioranza di voi italiani ha risposto in modo straordinario.
Quando ho adottato queste misure – che limitano anche alcune delle nostre amate libertà - ero consapevole che si trattava di un primo passo e ragionevolmente non sarebbe stato l'ultimo.
che a breve sarebbe stato necessario un passo ulteriore.
Oggi, è chiaro, siamo consapevoli che in un Paese grande, moderno, complesso, come il nostro, bisogna procedere gradualmente affinché tutti possano comprendere il difficile momento che stiamo vivendo e anche predisporsi per accettare i cambiamenti richiesti.
Ora, questo è il momento di compiere un passo in più.
Quello più importante.
L’Italia rimarrà sempre una zona unica. L’Italia protetta.
Ma ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie.
Nessuna corsa, attenzione, non è necessario fare nessuna corsa quindi per acquistare cibo nei supermercati. Chiudiamo però negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio.
Chiudono anche parrucchieri, centri estetici, chiudono i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di 1 metro di sicurezza.
Per quanto riguarda le attività produttive e professionali, va attuata il più possibile la modalità del lavoro agile, vanno incentivate le ferie, i congedi retribuiti per i dipendenti.
Restano chiusi i reparti aziendali non sono indispensabili per la produzione. Industrie, fabbriche, potranno ovviamente continuare a svolgere la propria attività produttive a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i propri lavoratori al fine di evitare il contagio. Sono incentivate le fabbriche e le industrie a predisporre misure che siano adeguate per reggere questo momento. Quindi regolazione dei turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili.
Resta ovviamente garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti, dei servizi di pubblica utilità dei servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi nonché di tutte quelle attività necessarie, comunque accessorie, rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività.
Saranno garantite le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività, quindi continueranno le loro attività nel rispetto ovviamente della normativa igienico-sanitaria.
La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative, per motivi di salute, o per motivi di necessità come il caso di fare la spesa.
È importante essere consapevoli che abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini, l’effetto di questo nostro grande sforzo potremo vederlo solo tra poche settimane, un paio di settimane.
Nessuno quindi deve pensare che già domani, nei prossimi giorni, potremo misurare l'impatto di queste misure. Per avere un riscontro dovremo attendere un paio di settimane. E questo è molto importante, quindi lo voglio dire: se i numeri dovessero continueranno a crescere – cosa niente affatto improbabile - non significa che dovremo affrettarci a varare subito nuove misure. Non dobbiamo fare una corsa cieca verso il baratro, dobbiamo essere lucidi, misurati, rigorosi, responsabili.
A breve nominerò un commissario delegato per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a quest'emergenza sanitaria. Sarà un commissario che avrà ampi poteri di deroga, che lavorerà
per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapie intensive e sub-intensive, avrà anche il potere di creare nuovi stabilimenti, di impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e per sopperire alle carenze fin qui riscontrate.
La persona che nominerò sarà il Dott. Domenico Arcuri, che è amministratore delegato di Invitalia, e si avverrà di questa struttura già consolidata, già esperta nel settore industriale.
Si coordinerà con il dott. Borrelli e con la struttura attuale della Protezione Civile. Permettetemi di aprire una parentesi e di ringraziare tutte le donne e gli uomini della Protezione Civile, il dott. Borrelli per l'incredibile lavoro che stanno fin qui facendo.
E voglio dirvi un’ultima cosa: se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza.
Il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di italiani che quotidianamente compiono piccoli grandi sacrifici. Per tutta la durata di questa emergenza. Siamo parte di una medesima comunità.
Ogni individuo si sta giovando dei propri ma anche degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese, una "comunità di individui" come direbbe Norbert Elias.
Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme ce la faremo."

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(Domenico Arcuri - AD Invitalia)

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale.

Di seguito il testo del decreto.

*****

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;

Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19» e, in particolare, l’articolo 3;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, recante “Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1° marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 4 marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’8 marzo 2020;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.62 del 9 marzo 2020”;

Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei casi sul territorio nazionale;

Ritenuto necessario adottare, sull’intero territorio nazionale, ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea;

Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, nonché i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni;

DECRETA:

ART. 1
(Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale)

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull’intero territorio nazionale, le seguenti misure:

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.
Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.
Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.
In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:
sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.
Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.
ART. 2
(Disposizioni finali)

1. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.

2. Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizioni del presente decreto, le misure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.

3. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.

Roma, 11 marzo 2020

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL MINISTRO DELLA SALUTE

 

Allegato 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO

Ipermercati
Supermercati
Discount di alimentari
Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione
Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
Farmacie
Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale
Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2
Servizi per la persona

Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
Attività delle lavanderie industriali
Altre lavanderie, tintorie
Servizi di pompe funebri e attività connesse

 

Mercoledì, 11 Marzo 2020 19:26

E' pandemia!

L'OMS ha dichiarato lo stato di Pandemia per l'emergenza coronavirus. Attendiamo le disposizioni governative che già avevano innalzato quasi al massimo i protocolli di sicurezza. Intanto attendiamo la chiusura di tutte le attività come anche noi abbiamo sostenuto attraverso l'articolo della giornalista Francesca Caggiati.

Di Lamberto Colla 11 marzo 2020 - Il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha informato della dichiarazione di stato di Pandemia, nonostante per alcuni esperti non tutti e tre i requisiti siano pienamente centrati.

I tre requisiti per  definire una pandemia:

1) si è diffuso tra persone;

2) ha provocato morti.

3) diffusione a livello globale. Sul terzo criterio alcuni avrebbero da discutere.

«Nelle ultime due settimane - scrive l'OMS - il numero di casi di COVID-19 fuori dalla Cina è aumentato di 13 volte, e il numero di nazioni interessate è triplicato. Oggi ci sono oltre 118.000 casi in 114 Paesi, e 4.291 persone hanno perso la vita. Diverse migliaia in più stanno combattendo per la propria vita negli ospedali. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ci aspettiamo di vedere il numero di casi, di morti e di nazioni interessate aumentare ulteriormente. L'OMS ha valutato questa epidemia in modo puntuale e siamo molto preoccupati sia per i livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia per i livelli allarmanti di inattività. Pandemia non è una parola da usare a cuor leggero o incautamente: se usata a sproposito può causare paura irragionevole, o accettazione ingiustificata di una battaglia persa, portando a sofferenze e morti non necessarie. Descrivere la situazione come pandemica non cambia la valutazione dell'OMS del pericolo posto da questo coronavirus. Non cambia quello che stiamo facendo e quello che i Paesi dovrebbero fare. Non abbiamo mai visto una pandemia da coronavirus prima d'ora, ma neanche una pandemia che può essere controllata allo stesso tempo».

Tutte le nazioni, ha proseguito Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS, devono individuare, testare, isolare e tracciare i casi positivi per impedire una diffusione comunitaria del coronavirus.

«Siamo grati per le misure adottate in Iran, Italia e Corea del Sud per rallentare il virus e controllare le loro epidemie da COVID-19. Sappiamo che queste misure stanno costando molto alla società e all'economia, così come sono costate alla Cina.»

Nelle prossime ore approfondiremo l'argomento per cercare di meglio individuare quali altre conseguenze ricadranno sulla vita quotidiana di ciascuno di noi, dai più giovani ai più anziani.

 

Di Nicola Comparato Parma 11 marzo 2020 - L’emergenza Coronovirus, ora estesa a tutta la nazione, unisce e divide l’opinione di molte persone. C’è chi dice che si tratti solo di un’esagerazione, una trovata di qualcuno per creare allarmismo, per altri, tantissimi altri, il problema è reale e di grandi proporzioni. Molti giovani inoltre, si rifiutano di stare alle regole imposte dal Governo, perché convinti di essere fuori pericolo, e dell’idea che il contagio interessi solo le persone deboli e anziane. Abbiamo chiesto a Luca Benedusi, esponente del partito Fratelli d’Italia, di rispondere ad alcune domande in merito all’emergenza Coronavirus:

1) Buon giorno Luca, innanzitutto, in tutto questo caos, vedi collaborazione tra destra e sinistra a livello locale e nazionale oppure no?

Buongiorno e grazie per questa intervista.
La risposta è affermativa, al di là dei toni talvolta aspri usati in qualche frangente dovuti principalmente alla comunicazione schizofrenica, solo in parte giustificabile, utilizzata dal consiglio dei ministri in carica. La disponibilità ad aiutare, in questo caso del mio partito, credo sia evidente sia a livello locale che nazionale mediante proposte concrete ed attuabili da subito.

2) Secondo te il governo come sta gestendo la situazione? Bene? Male? Doveva intervenire prima?

Come citato parzialmente prima, il governo credo che abbia innanzitutto sottovalutato il problema nella fase iniziale con susseguente confusione generale che non ha di certo messo in condizione gli organi competenti ad agire con solerzia. Generalmente cerco di essere comprensivo e paziente ma ripeto: il livello comunicativo istituzionale ha mostrato ben più di una falla.

3) Ma il Coronavirus é solo una forte influenza o siamo sul serio a rischio? Cosa diresti alle persone che si fanno queste domande?

Su questa domanda rimanderei tranquillamente e serenamente agli addetti ai lavori e sulla base di quello acquisito fare una riflessione (I nostri professionisti del settore godono di fama mondiale in qualche caso!).
Credo comunque che non si tratti di una semplice influenza come l’abbiamo conosciuta fino ad ora e ovviamente occorre un’attenzione e cura alternativa e più incisiva come dimostrato ampiamente in questi difficili giorni che tutti stiamo vivendo con apprensione.

4) A Parma e provincia molti sono i casi di persone contagiate, ci sono stati anche dei decessi, pensi che sarebbe utile fare il tampone a tutti quelli che lo richiedono o è giusto non farlo a chi non presenta tutti i sintomi?

Rispondo rimandando anche in questo caso agli esperti, ma posso avanzare l’ipotesi che i tamponi vadano eseguiti con determinati sintomi a prescindere dal costo e dalla disponibilità che in ogni caso uno Stato degno di questo nome deve garantire ai cittadini di qualsiasi categoria sociale.

5) Per molti giovani le attuali restrizioni sono esagerate, qual’è la tua posizione in merito?

La mia posizione è molto semplice: inviterei questi giovani ad osservare i sacrifici che molti adulti stanno facendo soprattutto nel campo sanitario, del volontariato, della distribuzione di servizi essenziali, delle forze dell’ordine e talvolta forse spesso dei propri familiari impegnati in attività professionali che non hanno goduto di una pausa. Un giovane responsabile e serio prima di lamentarsi dovrebbe prendere in esame tutto questo. I veri sacrifici sono altri, il tempo libero può essere impegnato per un breve periodo in attività meno mondane e più utili. Una bella sfida per tutti!

6) Pensi che tutto questo finirà a breve, oppure il problema si prolungherà ben oltre il 3 aprile?

Il 3 aprile mi sembra una data molto ottimistica. Giustamente si procede per gradi, di due settimane, ma sembra evidente che i tempi siano destinati ad allungarsi.

7) Qual’ è stata la tua reazione nel vedere la bozza del decreto che circolava in rete?

Di sconforto innanzitutto. Però devo dire che con quello che succede quotidianamente a livello mediatico non mi ha stupito più di tanto. Sicuramente un’altra deplorevole falla nel sistema comunicativo del governo che aggiungo, non si è fatto mancare nulla in questa emergenza nazionale. Ci sarebbero da sollevare anche alcune obiezioni in merito alla gestione di scorte strategiche di materiali mono uso tipo mascherine, disinfettanti, generi di prima emergenza sanitaria, etc. ma sa, si rischierebbe di passare per irresponsabili e nella migliore delle ipotesi come opportunisti non si sa poi con quale coraggio visto che fino a prova contraria tutti paghiamo le tasse e lo Stato ha il dovere (non la facoltà) di garantire tutti i servizi essenziali alla persona (di qualsiasi età e ceto) soprattutto in ambito sanitario. Il concetto economico-sociale ultraliberista in voga in questa travagliata epoca ha modificato troppo il sano rapporto stato – cittadino ora più che mai palese in qualsiasi ambito d’azione.

8) Sei d’accordo sul fatto di non chiudere le aziende? Credi che prima o poi il nostro paese arriverà anche a questo?

Arrivati a questo punto credo sia consigliabile farlo sperando che questo non crei un collasso ulteriore a molte attività che già stanno attraversando un momento terribile. Il pericolo maggiore è quello che il virus arrivi in regioni un po’ più sguarnite e fragili dal punto di vista delle degenze. Come possiamo constatare la Lombardia è arrivata ad un punto di non ritorno a meno che non si intervenga con forza, perizia e tempismo per mettere in piedi un sistema provvisorio di emergenza. L’ Italia queste potenzialità ce le ha, occorre vengano gestite però da un sistema centrale forte e determinato e a ruota dai centri decisionali periferici. Insomma occorre un piano imponente, chiedere permesso ad organi sovranazionali ritengo sia un’inutile e dannosa perdita di tempo.

9) Ma di chi è veramente la colpa di tutto questo? La Cina? Il paziente zero tedesco? Alcuni irresponsabili italiani? O magari come si sente dire è tutta colpa dell’ America?

La colpa principale è aver sottovalutato la questione. Mi sento in dovere di dire che la classe giornalistica italiana non ha certo aiutato, anzi la ritengo colpevole di imperizia e mancanza di deontologia professionale. Questo fattore unito alla classe dirigente impreparata ha causato questa situazione paradossale. In un mese si è passati da emergenza minima a vero e proprio incubo senza un minimo di limbo “incubatorio”. Poi c’è anche un risvolto internazionale e geopolitico da osservare con cautela ed equilibrio. Siamo completamente immersi in un concetto globale, va da sé che le implicazioni sono varie e colorite.

10) Per finire, cosa consigli di fare e quali sono le cose da evitare in generale, nella vita di tutti i giorni, al lavoro e sui social in questa emergenza Coronavirus?

Attenersi alle direttive degli organi competenti in primis. Per chi lavora come me a contatto con il pubblico ovviamente seguire le norme e non farsi prendere da sospetti facili e insicurezze, ma avere un’atteggiamento sempre positivo e sereno. Credo che questo si possa trasmettere anche in situazioni difficili, anche alla “presenza” di un malato garantire sempre il supporto morale che è fondamentale per una ripresa. Certo il fattore psicologico gioca un ruolo pervasivo ed occorre rigenerare continue energie con sport dove si può, una vita sana e tanta lettura per alleviare le preoccupazioni.
Buon lavoro e grazie ancora, a presto.

Il progetto Giocamico, al tempo del Coronavirus.

Parma 11 marzo 2020- "Giocamico dal momento in cui è scatta la prima ordinanza di chiusura di scuole di ogni ordine e grado, - racconta Corrado Vecchi di Giocamico - abbiamo deciso, in accordo con i primari e con la direzione, di chiedere ai nostri volontari e tirocinanti di restare a casa per ridurre il numero di presenze all'interno dell'ospedale. Noi che lavoriamo all'interno del progetto invece siamo presenti. Siamo in 11 persone, 5 al mattino e 6 al pomeriggio. Cerchiamo naturalmente di fare quello che possiamo. Certamente a ogni turno non riusciamo a andare da tutti i bambini ma nell'arco della giornata riusciamo a soddisfarli quasi tutti, nel rispetto delle misure igienico sanitarie imposte, delle quali tutto sommato già facevamo uso. I bambini hanno il dovere e il diritto di giocare anche in queste circostanze. "Vedrai che ce la faremo", riprendendo il motto che sta passando in questi giorni".

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Ci è pervenuta, tramite la Francesca Bocchia, la lettera di solidarietà dal Bangladesh di Alessandro e Rudy  dove sono in missione con l'associazione "Filodijuta". Pubblichiamo perciò la lettera (scaricabile in pdf), nella speranza possa iniettare fiducia e serenità a chiunque e soprattutto a chi soffre e ai tanti che si stanno prodigando, in prima linea, a contrastare l'avanzata del virus. 

Grazie a Ale e Rudy e ... in bocca al lupo anche a Voi.

 

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Si tratta del progetto “NuMeRI: Numerical Methods and Models for Research and Industry”, coordinato dalla prof.ssa Alessandra Aimi in collaborazione con i gruppi della prof.ssa Chiara Guardasoni e del dott. Luca Cattani. 

Il progetto NuMeRI: Numerical Methods and Models for Research and Industry, coordinato dalla prof.ssa Alessandra Aimi, docente del Dipartimento di Scienze Matematiche Fisiche e Informatiche dell’Università di Parma e promosso dai gruppi di ricerca di Analisi Numerica del DSMFI (referente la prof.ssa Chiara Guardasoni) e di Fisica Tecnica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (referente il dott. Luca Cattani), è risultato tra i vincitori del finanziamento “Young Investigator Training Program 2019” dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) sugli oltre 40 progetti presentati.

Il progetto dell’Ateneo ha ottenuto il finanziamento per 10 borse di ricerca destinate a giovani ricercatori stranieri o italiani stabilmente impiegati all'estero. Scopo del bando infatti è quello sviluppare la cooperazione internazionale inserendo giovani studiosi operanti all'estero in network di ricerca italiani già consolidati.

Il progetto NuMeRI si avvale di una rete di oltre 20 gruppi di ricercatori appartenenti ad Università, Politecnici e Centri di Ricerca (Università dell’Aquila, Università di Bari, CRS4 di Cagliari, Università di Cagliari, Università di Catania, Università di Ferrara, Università di Firenze, Università dell’Insubria, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Napoli “Federico II”, Università di Padova, Università di Parma, Università di Pavia, Università di Pisa, IAC-CNR di Roma, Università di Roma 3 e UNINETTUNO, Università di Siena, Politecnico di Torino, Università di Torino).

Il training program prevede il coinvolgimento dei giovani ricercatori selezionati in un periodo di ricerca in Italia di almeno un mese e la partecipazione al Congresso biennale SIMAI 2020 della Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale, organizzato all’Università di Parma dal 15 al 19 giugno 2020.

Una mattinata con i volontari del SEIRS Croce Gialla, durante il nuovo servizio di consegna dei farmaci.

Di LGC e foto di Francesca Bocchia Parma, 11 marzo 2020 - Anche in questa emergenza da Coronavirus si conferma l'importanza indiscutibile che assumono i gruppi di volontariato. Oggi incontriamo il SEIRS di Parma e li seguiremo nell'esercizio di un nuovo servizio: la consegna dei farmaci. "Il nostro intervento - sottolinea Luigi Iannaccone presidente di SEIRS Parma Croce Gialla - è iniziato il 4 febbraio all'aeroporto di Bologna al controllo dei passeggeri e proseguito all'aeroporto di Parma. Da giorni, insieme a altre organizzazioni di volontariato stiamo eseguendo servizi di missioni, ricoveri e trasferimenti di pazienti. Stiamo utilizzando tre ambulanze e due pulmini, una automedica e la nostra operatività inizia alle 7,30 del mattino e finisce oltre le 21,00. Tutti i nostri volontari sono mobilitati e da ieri abbiamo attivato il servizio di consegna farmaci e vitto in collaborazione con il Comune di Parma e l'Emporio Solidale, rivolto alle persone anziane o malate che non possono uscire. Per questo servizio stiamo utilizzando un pulmino, una autovettura e personale che opera in condizioni di totale sicurezza e cerchiamo di dare il nostro contributo alla nostra popolazione".

https://youtu.be/91QIT6hnNFg

 

 

I Carabinieri della Compagnia di Fidenza, coadiuvati dai colleghi di Cuneo, hanno dato esecuzione a due misure cautelari in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Parma a carico di altrettanti cittadini italiani, D.G. di anni 64 e D.A. di anni 40, ritenuti responsabili dei reati, tentati e consumati, di furto aggravato in abitazione, truffa aggravata, possesso di segni distintivi contraffatti delle FF.PP. e falso.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (Sostituto Procuratore dott.ssa Daniela Nunno) e delegata ai Carabinieri della Stazione di Colorno, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile dei CC di Fidenza, ha avuto inizio a novembre scorso allorquando i carabinieri della predetta Stazione hanno registrato sul territorio della “bassa parmense” una recrudescenza di truffe e furti in danno di anziani.

In particolare gli inquirenti hanno notato che il 12 novembre 2019 sono avvenuti due gravi episodi da parte di falsi carabinieri, a distanza di pochissime ore.

Nel primo evento, due uomini si sono presentati presso l’abitazione di un anziano di San Secondo Parmense e, con indosso una pettorina con la scritta “carabinieri”, hanno tentato, invano, di raggirarlo per impossessarsi del suo denaro.

Subito dopo si sono allontanati a bordo di una Volkswagen Polo di colore bianco, sulla quale avevano applicato targhe clonate di un altro veicolo corrispondente per marca, modello e colore, ed hanno raggiunto l’abitazione di un anziano di Colorno. Costui, invece, è stato raggirato perché ha permesso ai due di entrare in casa per un controllo delle tubature del gas per presunta infiltrazione di mercurio. Nell’occasione l’anziana vittima, indotta in errore, ha nascosto i suoi preziosi, con l’intento di “proteggerli”, nel frigorifero in attesa che i falsi Carabinieri “sanificassero” gli ambienti. Questi, dopo averlo distratto, si sono impossessati del bottino e sono fuggiti, facendo così perdere le loro tracce.

Dopo circa due settimane i falsi carabinieri, indossando la solita pettorina con la scritta “Carabinieri” ed utilizzando la stessa autovettura con altre targhe clonate, si sono introdotti nell’abitazione di un’anziana di Sissa Trecasali e, con l’ormai collaudato modus operandi del falso controllo delle tubature del gas, si sono appropriati di € 850,00 e vari gioielli, del valore di circa € 21.000,00, che la vittima era stata indotta a nascondere all’interno del frigorifero per preservarlo da ipotetiche pericoli da mercurio.

Sempre con un intervallo di tempo di circa due settimane, a dicembre scorso, i due soggetti hanno colpito con la stessa tecnica presso due abitazioni dello stesso immobile di proprietà di un’anziana di Fontanellato e di sua figlia. Anche qui, con il collaudato pretesto del controllo alle tubature del gas inquinate dal mercurio, le hanno fatto riporre 300,00 € e vari gioielli nel frigorifero e, dopo una banale distrazione della vittima, sono fuggiti con la refurtiva che l’anziana aveva raccolto anche dall’abitazione della figlia.

A questo punto i Carabinieri, supportati efficacemente dai colleghi delle polizie locali dei comuni della bassa parmense (Fidenza, Soragna, Fontanellato, Roccabianca, San Secondo P.se e Colorno), sono riusciti ad individuare attraverso le immagini dei sistemi di video sorveglianza, tra migliaia di veicoli in transito, la targa “pulita”, ossia quella originale, della vettura in uso ai falsi Carabinieri. Sono stati quindi ricostruiti con accuratezza i percorsi effettuati per commettere i reati nella bassa parmense. Inoltre, con il supporto di personale dell’aliquota operativa dei CC di Fidenza, i Carabinieri di Colorno hanno effettuato un periodo di pedinamento e controllo in provincia di Cuneo (zona da cui risultavano provenire le auto utilizzate dagli autori dei furti), riuscendo ad individuare i reali utilizzatori del veicolo, intestato ad una prestanome, e localizzando le loro abitazioni.

A questo punto gli inquirenti, diretti e coordinati dall’A.G. a cui hanno riferito l’esito delle indagini fino a quel momento svolte, hanno ascoltato le vittime dei raggiri che, tramite riconoscimento fotografico, hanno individuato senza dubbio i due odierni arrestati quali autori dei fatti commessi a loro carico.

L’attività degli investigatori non si è fermata ai 5 casi scoperti ma è proseguita e sono stati accertati ulteriori quattro delitti commessi nel medesimo arco temporale con la stessa tecnica, sempre in danno di persone anziane, nei comuni di Soragna, Sissa Trecasali e Roccabianca.

In questi casi i due soggetti si sono sempre qualificati (falsamente) “Carabinieri” ma, per raggirare le vittime, hanno utilizzato un altro sottile stratagemma ovvero, dopo essersi introdotti all’interno delle abitazioni simulando l’arresto di una persona per furto, hanno fatto credere alle vittime che erano in corso delle verifiche sulla refurtiva recuperata. In questo modo, dopo aver avuto a portata di mano denaro e gioielli, con un banale pretesto hanno distratto i malcapitati proprietari di casa e si sono appropriati dei loro preziosi dileguandosi subito dopo.

In totale sono stati contestati loro nove episodi delittuosi, uno per tentata truffa aggravata e otto per furto in abitazioni, oltre ai reati di falso (per aver sostituito la targa dei mezzi con cui giungevano in zona con targhe clonate) e di illecito uso di segni distintivi dell’Arma dei Carabinieri (avendo usato pettorine con la scritta “carabinieri”).

La refurtiva complessiva ammonta a diverse decine di migliaia di euro.

La Procura della Repubblica di Parma, sulla scorta dei gravi puntuali e concordanti indizi raccolti a carico degli indagati per i nove episodi criminosi sopra sinteticamente descritti, ha chiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Parma le misure cautelari in carcere a carico di D.G. e D.A.

In sede di esecuzione della misura cautelare, sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico degli indagati, che hanno consentito il rinvenimento ed il conseguente sequestro di un rilevante numero di gioielli, evidentemente provento di altrettanti reati.

A tal proposito, l’obiettivo ora è quello di tentare di risalire ai legittimi proprietari di tali gioielli per procedere poi alla restituzione degli stessi.

Pubblichiamo la nota dell'Ospedale Maggiore di Parma che contiene tutte le modalità corrette per fare una donazione in questa grave situazione di emergenza. 
 
Parma -
 

Ricapitoliamo le campagne attualmente in corso con le modalità corrette affinché la donazione vada a buon fine. Altre campagne saranno inserite appena definite le modalità.

Raccolta:  Anticovid 19. Per sostenere tutti i reparti impegnati nell’emergenza. 

Le donazioni possono essere effettuate con bonifico bancario all’IBAN IT 39 R 03069 12765100000046031 – Intestatario: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Causale: Anticovid  19.  E’ necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nota versamenti esteri:  codice bic per operazioni dall’estero: BCITITMM  – Causale:  Anticovid  19. Anche in questo caso è necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Comune di Parma, con Provincia e Ospedale Maggiore 

In questo momento delicato e difficile di emergenza sanitaria per il COVID-19 il Comune di Parma, d’intesa con la Provincia e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, ha deciso di farsi parte attiva promuovendo una raccolta fondi per sostenere la lotta al contrasto del Coronavirus. L’importo raccolto con le donazioni servirà per sostenere la struttura Ospedaliera a gestire l’emergenza sanitaria e per portare cure a coloro che necessitano di assistenza domiciliare.

L’appello è rivolto ai cittadini e all’intera comunità e fa leva sul principio che con lo sforzo congiunto di tutti si possono mettere in campo azioni straordinarie in grado di accelerare il superamento di questo momento di crisi. 
Donare è facile si potrà farlo direttamente on-line collegandosi al link https://www.fondazionemunus.it/fondi/fondo-emergenza-coronavirus/

Oppure facendo un bonifico a:
IBAN: IT61B 06230 12700 0000 38169579
c/c aperto presso Crédit Agricole Italia – sede di Parma
c/c intestato: MUNUS – Fondazione di Comunità di Parma – Onlus – “Supporto all’emergenza per il contrasto del Coronavirus”

Raccolta fondi promossa dal Parma calcio: Aiutiamo la squadra piu’ forte di Parma!

Le donazioni possono essere effettuate con bonifico bancario all’IBAN IT 39 R 03069 12765100000046031 – Intestatario: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Causale: La squadra più forte di Parma – Reparto Malattie Infettive. E’ necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nota versamenti esteri:  codice bic per operazioni dall’estero: BCITITMM  – Causale:  La squadra più forte di Parma – Reparto Malattie Infettive . Anche in questo caso è necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Crowdfunding 

Tantissime le campagne che stanno nascendo. Le campagne di crowdfunding  sono iniziative individuali e le  donazioni vengono raccolte su piattaforme online.   

Al termine della campagna le donazioni che verranno destinate all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma saranno destinate a sostenere tutti i reparti impegnati a fronteggiare l’emergenza coronavirus.  

I promotori delle campagne una volta terminata la raccolta devono versare con bonifico bancario all’IBAN IT 39 R 03069 12765100000046031 – Intestatario: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Causale: Anticovid  19. E’ necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nota versamenti esteri: codice bic per operazioni dall’estero: BCITITMM  – Causale: Anticovid  19. Anche in questo caso è necessario compilare il modulo  indicando correttamente la causale di versamento e inviarlo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sono in corso i controlli stradali a seguito delle disposizioni dettate dal DPCM del 8 marzo e il seguente del 9 marzo con il quale si estendevano tali disposizioni  a tutto il resto d'Italia.

di LGC 11 marzo 2020 - Come abbiamo potuto osservare, negli ultimi giorni, i giri di vite per blindare i comportamenti dei cittadini affinché si possa contrastare efficacemente e rapidamente la diffusione del coronavirus sono stati intensificati ma ancora non sembra che tutti abbiano compreso l'importanza di adeguarsi e perciò potrebbe anche delinearsi l'ipotesi di un ulteriore passo che preveda la chiusura totale delle attività economiche, fatte salve quelle strategiche, come ad esempio le sanitarie e farmaceutiche, sicurezza filiere agroalimentari. 

Un ulteriore innalzamento del livello di sicurezza che potrebbe anche prevedere il "coprifuoco".

Nel frattempo, come si vede dalle immagini allegate, le forze dell'ordine, dopo un paio di giorni di franchigia, hanno iniziato a intensificare i controlli per verificare che le autorizzazioni  (e autocertificazioni) alle trasferte siano giustificate e documentate.

Il coronavirus si combatte con il contributo responsabile di tutti i cittadini.

Non si chiede di imbracciare un fucile per andare in guerra o dei badili per soccorrere i terremotati, ma solo esclusivamente di restare in casa, in panciolle, a leggere, ascoltare musica, fare tutto quello che si sino a ieri si sognava di fare e che oggi, solo perché imposto da esigenze straordinarie, sembra così difficile da attuare.

 

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Piacenza, morte consigliere comunale Pavesi. Piccinini (M5S): "vicini alla famiglia"

"Ci stringiamo attorno alla famiglia di Nelio Pavesi, il consigliere comunale di Piacenza della Lega, morto questa mattina mentre era ricoverato in ospedale dopo aver contratto il Coronavirus. Si tratta di una notizia terribile che si va a sommare, purtroppo, agli altri decessi che in questi giorni si stanno verificando nel nostro Paese. Alla sua famiglia e al gruppo della Lega va il nostro più sentito cordoglio" così Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle.

 

Nei giorni scorsi i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Parma, durante le ordinarie attività di controllo del territorio ed a seguito di segnalazione al numero di pubblica utilità “117”, hanno individuato una sala slot all'interno della quale un dipendente, in servizio al bancone posto all'ingresso, aveva abusivamente posto in vendita prodotti disinfettanti e mascherine chirurgiche.

Il soggetto, sanzionato amministrativamente per la condotta appena ricordata, in violazione del codice del commercio, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di ricettazione in quanto è stato accertato, durante il controllo, che i dispositivi medico-sanitario provenivano dalla locale AUSL.

Le successive indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma - dottoressa Emanuela Podda- hanno permesso di individuare ed identificare in C.P, quaranta anni residente a Parma, il dipendente della locale AUSL che avrebbe sottratto il predetto materiale all'azienda sanitaria per poi cederlo per la vendita al fine di ottenerne un profitto.

I prodotti erano venduti a prezzi esorbitanti (70 euro per una mascherina) sfruttando, in modo speculativo, l’aumento della domanda dell’ultimo periodo.
A seguito delle indagini e di alcune perquisizioni domiciliari, eseguite dai militari del Gruppo di Parma, è stato individuato un altro operatore sanitario, G.I, di cinquantotto anni residente a Torrile (PR), in possesso, presso la propria abitazione, di merce sottratta dall'azienda ospedaliera di Parma.

A carico di entrambi i dipendenti pubblici viene ipotizzato dalla Autorità Giudiziaria il reato di peculato.
Tutti i prodotti (alcune centinaia di pezzi tra mascherine chirurgiche, guanti in lattice, prodotti igienizzanti), che al momento risultano di particolare utilità pubblica e di difficile reperimento, sono stati sottoposti a sequestro in vista della successiva restituzione alla locale Azienda Ospedaliera.

Le attività investigative sono state eseguite con la più ampia collaborazione del personale amministrativo dell’Ospedale di Parma che ha contribuito fattivamente all’individuazione dei dipendenti infedeli.

Sono in corso ulteriori attività investigative, da parte della Guardia di Finanza di Parma, volte a ricercare, su tutto il territorio parmigiano, ulteriori siti di vendita di merci oggetto di manovre speculative, ovvero immessi in commercio fraudolentemente, identificando i responsabili e ricostruendo i profitti illecitamente ottenuti in danno dei consumatori finali.

di Guido Zaccarelli Mirandola 10 marzo 2020 - «Coraggio, non aver paura». In questa fase delicata del nostro tempo, dove un virus sta contagiando l’intero pianeta, mettendo a dura prova il sistema dei valori dell’intera umanità, e in evidenza la fragilità degli individui innanzi all’imprevedibile disponibilità dell’ignoto, ecco che la parola coraggio trova il modo di essere protagonista del nostro tempo. Coraggio deriva dal cuore, che grazie ai suoi battiti, è in grado di imprimere energia alla vita.

Coraggio è una parola composta, che inizia il proprio cammino etimologico dal cuore: «avere cuore». Il cuore ha coraggio, e che coraggio. Ecco che il cuore diventa il luogo simbolo da cui trarre energia da trasmettere agli altri per infondere il significato di coraggio, di buttare il cuore oltre l’ostacolo come nel libro di Álvaro Gómez Contreras, «dove le esperienza negative impediscono all’uomo di reagire innanzi a ciò che non conosce e di cui avverte la mancata disponibilità di mezzi a opporsi». I gesti da sempre esprimono i luoghi simbolo della nostra civiltà, e dei popoli che vivono il pianeta ai quali ognuno assegna un proprio sistema valoriale.

Accadimenti improvvisi hanno il carattere di modificare l’impossibile cambiando i riti, e le abitudini, fino a qualche tempo prima lontani dalle convenzioni e dalle quotidianità, perché l’ansia e la paura avvolgono l’uomo fino a togliere il respiro. L’ansia è una condizione che l’uomo vive quando è incapace di decidere e non riesce ad individuare i confini del contesto nei quali si trova. La paura è la presa cosciente dell’uomo che non riesce a prendere decisioni rispetto ad una situazione data. La paura è un forte turbamento dell’anima che incute timore spingendo l’uomo alla fuga da se stessi, dal mondo, intesa come il tutto, o una sua parte.

«Senza coraggio, non si vince la paura». Le differenti circostanze pongono l’individuo nelle condizioni di affrontare con coraggio, o meno, le situazioni nelle quali viene a trovarsi, fortemente condizionate dallo stato d’animo e dalle condizioni fisiche in cui versa il suo cuore. Lo stato d’animo abilita le persone ad affrontare con energia le gioie, o le insidie, derivate dalle azioni messe in campo con il coraggio. Il cuore è sempre in ascolto, sente, percepisce la paura e mette l’uomo nelle condizioni di allerta per condurlo a riflettere, spingendolo a desistere o ad avanzare verso i propri desideri. In questo tempo, di forte confusione sociale e relazionale per la forte presenza dell’ignoto che avanza senza paura, perché non cambiare i nostri usi e costumi per trasformare il momento in qualcosa che aiuti l’uomo ad usare il cuore per esprimere i propri sentimenti?

«Mettiamoci tutti una mano sul cuore». Un segno che cambierà le nostre abitudini, ma non le nostre radici sociali e culturali che stanno alla base della nostra società.

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

Dopo le Torri Gemelle, dopo la crisi Lehman Brothers e dopo il referendum Brexit ecco la nuova nefasta data da ricordare: 9 marzo 2020 ovvero crisi da Coronavirus.

Di LGC Parma 10 marzo 2020 - La Borsa ormai funge da termometro della situazione socio economica di un Paese e con il 12% di crollo registrato ieri, il 9 marzo 2020 entra di diritto nel novero delle date nefaste di questo millennio. L'11 settembre 2001 la borsa crollò del 7,47% mentre il 6 ottobre 2008, all'indomani del crack della Lehman Brothers, l'indice statunitense scese del 8,24% , Il 24 giugno 2016 a seguito del referendum a favore della Brexit, la borsa invece crollò del 12,46%.

E' invece storia di ieri il crollo del 12% della borsa milanese a seguito del "Coronavirus". Dall'Australia all'Europa il domino delle borse renderà indelebile la data del 9 marzo 2020.

In Italia al crollo della borsa del 9 marzo 2020 vanno anche attribuiti altri episodi nefasti; dai 7 morti registrati al carcere di Modena, risultato delle 27 insurrezioni in altrettanti carceri del Paese, alla diffusione della notizia ben poco rassicurante dei 20.000 marines americani sbarcati in Europa, tra Olanda, Belgio, Lettonia e Estonia per l'Operazione (esercitazione?) "Defender Europe 20" e infine a sera tarda, il premier Giuseppe Conte che, a reti unificate, annuncia l'allargamento della zona arancione (ex rossa) a tutta la penisola, a seguito di una escalation rapidissima del contagio che ha visto oltre 1.000 nuovi infettato e circa un centinaio di nuovi decessi nelle 24 ore precedenti, portando l'Italia a secondo posto della speciale classifica da Coronavirus, preceduta dalla sola Cina.

Alle 18,00 del 9 marzo la situazione nazionale registrava 9172 i casi totali, delle quali positive sono 7985, 463 deceduti e 724 guariti.

Non c'è che dire, il 2020 è iniziato rimarcando la leggenda che vorrebbe gli anni bisesti funesti. Avanti a noi ci sarebbero ancora 9 mesi per smentire le tradizioni.

(PH. Francesca Bocchia)

Martedì, 10 Marzo 2020 10:18

Tutta l’Italia diventa zona protetta.

Esteso il provvedimento varato nella notte tra sabato e domenica a tutte le regioni. Gli spostamenti della popolazione verranno permessi solo per comprovati motivi di salute o lavoro.

Ulteriore giro di vite provocato dalla grave accelerazione nel Paese del contagio. Esteso a tutte le regioni le misure varate nella notte tra sabato e domenica per Lombardia e altre 14 province. Il provvedimento prevede il divieto di spostamento se non «per comprovati motivi di lavoro» o «gravi esigenze familiari o sanitarie».

Le cifre, d'altronde, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", sono impietose: nelle ultime 24 ore in Italia sono morte per ben 97 persone e altre 1'797 sono rimaste contagiate. Tutto questo ha portato il computo totale degli infetti a 9'172, mentre le vittime totali del Covid-19 sono salite a 463.

«I numeri - ha precisato Conte - ci dicono che stiamo avendo una crescita importante. Per questo motivo le nostre abitudini vanno cambiate ora. Per il bene del Paese».Il premier precisa poi che non c'è più tempo da perdere: «Lo dobbiamo fare subito. Questo sarà possibile solo se tutti collaboreremo». Le nuove misure forti e stringenti - continua Conte - possono essere riassunte con «Io resto a casa». «Non ci saranno più due zone. Tutta l'Italia sarà zona protetta».

Riceviamo dalla Questura di Parma alcune spiegazioni in merito ai comportamenti da tenere secondo quanto disposto dal DPCM del 8 marzo ora esteso a tutta la nazione (in allegato la autocertificazione).

CIRCOLAZIONE

Si informa che, per la nostra provincia, vigendo fino al 3 aprile la limitazione di spostarsi solo "per comprovati motivi di lavoro, di necessità e di salute", saranno effettuati controlli di polizia su autostrade, strade, treni e Stazioni ferroviarie per accertare il rispetto della limitazione stessa. In sostanza, organi di polizia verificheranno la sussistenza di validi motivi per viaggiare.

Chi è affetto da COVID19 o è in quarantena non può assolutamente spostarsi.

É importante sapere che:

1) dovrà essere esibita e consegnata un' AUTODICHIARAZIONE(che vi alleghiamo), anche compilata al momento nei casi di urgenza;

2) saranno effettuati controlli successivi per verificare la sussistenza dei validi motivi.

Si fa presente, infine, che per "motivi di necessità" si intendono quelli relativi a diritti primari che non possono essere esercitati se non spostandosi sul territorio.

UFFICI DELLA QUESTURA DI PARMA

I nostri uffici rimangono aperti al pubblico secondo i normali orari che trovate sul sito della Questura di Parma.

Anche per recarsi presso i nostri uffici devono sussistere le condizioni di cui al punto precedente.

Ad esempio: dovete ritirare un documento o una licenza di Polizia...

- se non avete comprovati motivi di lavoro, di necessità e di salute, allora il ritiro dovrà avvenire dopo il 3 aprile.

APERTURA BAR E RISTORANTI

Ricordiamo che da oggi e fino al 3 aprile, dalle ore 18 fino alle 06 del giorno successivo l'attività di ristorazione e bar nella nostra provincia non possono proseguire pena la SOSPENSIONE DELLA LICENZA e denuncia per la violazione dell'art. 650 c.p..

A seguito di quanto previsto dal D.P.C.M. 8 marzo 2020, la Polizia di Stato sta effettuando mirati controlli sull’osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Poco fa, la Squadra Ammnistrativa della Questura di Modena ha sottoposto a chiusura una sala scommesse, ubicata nella prima periferia cittadina, che contravvenendo al divieto imposto era aperta e all’interno si trovavano cinque avventori, intenti ad effettuare scommesse.

Al titolare della licenza è stata comminata la sanzione ex art. 650 c.p., come previsto dall’art. 3 comma 4 del D.L. 23.02. 2020 n. 6.

La situazione dei cinque clienti è al momento al vaglio della Questura.
Massima attenzione sarà prestata dalla Polizia di Stato sull’intero territorio della Provincia per prevenire comportamenti che possano rivelarsi non in linea con le precauzioni e le altre cautele contemplate dal succitato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

15 alberghi chiusi in città e gli altri sottotono. Il 90% delle prenotazioni cancellate stanno mettendo in ginocchio il settore ricettivo proprio nell'anno di Parma2020. 

Di Lamberto Colla e foto di Francesca Bocchia - Parma 9 marzo 2020 - Emio Incerti, presidente di Federalberghi Parma e Vice Presidente regionale, disegna uno scenario particolarmente critico per il settore dell'accoglienza alberghiera. Tra eventi cancellati, sospesi o rimandati quasi tutti nell'ultimo quadrimestre del 2020, il Coronavirus rischia di fare una strage, oltre che nella sanità anche nel tessuto economico.

Se al momento attuale tutte le risorse disponibili e straordinarie devono necessariamente essere concentrate sulla sanità, cessata l'emergenza altrettante risorse, anzi molto probabilmente molte di più, dovranno essere allocate, senza elemosinare, sull'economia o diversamente si apriranno altri pesanti fronti sanitari. Non dimentichiamo che economia e sanità vanno a braccetto e perciò, prima si blocca il contagio e prima si potrà riaccendere il fuoco dell'economia.

Segnali terribili si sono manifestati, tutti concentrati nella giornata di Lunedi 9 marzo: il MIB crollato del 11,7%, il Petrolio (WTI) crollato tra il 20 e il 30% scendendo a meno di 30$ al Barile (era circa 50$), 27 carceri in rivolta dove si sono contati 7 morti e decine di feriti nel carcere di Modena e infine la diffusione della notizia ben poco rassicurante che 20.000 marines americani sono sbarcati in Europa, tra Olanda, Belgio, Lettonia e Estonia per l'Operazione (esercitazione?) "Defender Europe 20" e infine a sera tarda, il premier Giuseppe Conte che, a reti unificate, annuncia l'allargamento della zona arancione (ex rossa) a tutta la penisola. Un passaggio auspicato da molti, noi compresi, per accelerare il processo di arresto e inattivazione del contagio da Coronavirus.

Senza aprire altri scenari apocalittici, basta fare i conti al settore alberghiero, il primo a essere stato travolto dalla valanga Coronavirus, per immaginare quali e quanti danni si stanno riversando sul sistema economico e sociale del Paese.

"Ad oggi la situazione, informa Emio Incerti, del turismo nella nostra nazione in generale, ma in particolare nella nostra provincia è veramente drammatica. Soprattutto a Parma perché quest'anno c'era un'occasione d'oro per realizzare tantissimi eventi per Parma Capitale Italiana della Cultura Parma202 0. I primi segnali di crisi si sono manifestati quando alcuni cinesi sono stati ricoverati in Italia. Un evento che ha fatto sì che il mercato turistico, asiatico inizialmente, si sia bloccato nel giro di pochi giorni. Da metà gennaio abbiamo iniziato a ricevere tutta una serie di cancellazioni da parte del turismo organizzato, cinese, giapponese e sud coreano che anche da noi comunque segnava numeri importanti. Poi c'è stato il famoso 22 di febbraio, con le prime chiusure della zona rossa lombarda, che ha dato il via a cancellazioni a tutto spiano, soprattutto nella clientela business. Non dimentichiamo che Parma è una città d'arte ma è soprattutto una città d'affari con una clientela composta da professionisti, manager, imprenditori, consulenti e dipendenti anche del nostro territorio che girano abitualmente e che rappresentano lo zoccolo duro di tutti gli alberghi. Ad oggi, anche in forza degli ultimi decreti, la situazione si è sempre più aggravata e ci troviamo in questi giorni ad avere avuto cancellazioni dell'ordine del 90% delle prenotazioni delle camere. Cancellazioni che hanno condotto alla chiusura di una quindicina delle più grandi strutture alberghiere comprese all'interno delle mura cittadine. All'improvviso quindi circa 1.000-1.500 camere sono state sottratte alla vendita. Una decisione determinata dalla necessità di abbattere i costi, sia in termini di risparmi energetici e sia di personale. E' ovvio che tutte queste strutture dovranno attingere alla cassa integrazione e a tutte quelle agevolazioni che sono concesse dal Governo, seppure ancora in misura limitata."

Un danno veramente importante per tutto il territorio della provincia. Secondo le stime, riferisce il Presidente, la provincia di Parma dal solo turismo, quindi pernottamenti e cene, lascia sul terreno circa 300.000€ al giorno. Questo dato ovviamente è stimato sulla base degli alberghi che hanno chiuso ma la disponibilità è ben superiore e ben maggiore potrebbe essere il danno così procedendo.

6.500 camere per circa 12.000 ospiti è, infatti, il patrimonio ricettivo di tutto il territorio provinciale raccolto in 200 strutture, 37 delle quali (2.000 camere) concentrate in Parma città, che sommano a 68 (3.000 camere) se si considerano i territori adiacenti al capoluogo, per arrivare a 200 alberghi e 6.500 camere se si sommano tutti gli alberghi della provincia.

Tra le richieste avanzate da Federalberghi c'è la sospensione temporanea della tassa di soggiorno. "Non l'annullamento, sottolinea Incerti, perché con il ricavato della tassa che entrerà nelle casse comunali ci attendiamo che le somme raccolte vengano utilizzate a favore del settore per farlo ripartire al più presto."

Ormai è chiaro che tutti gli eventi in programma entro l'estate, a partire da Cibus, verranno spostati nell'ultimo quadrimestre dell'anno, qualcuno forse verrà recuperato nel mese di giugno, ma questo comporterà il sorgere di un altro problema connesso alla capacità ricettiva conseguenza della sovrapposizione degli eventi.

Un momento importante di riflessione e confronto per tutto il settore sarà l'occasione dell'Assemblea Nazionale di Federalberghi che vedrà riuniti a Parma, tra l'8 e il 9 maggio, i delegati dell'organizzazione provenienti da tutta Italia.

Videohttps://youtu.be/mq71gI8Nzd0 

Tutto questo era ampiamente prevedibile. Le carceri sono in fermento da mesi e nessuno ha fatto nulla per affrontare una situazione che era palesemente incandescente e pronta ad esplodere al minimo pretesto.

Bologna 9 marzo 2020 - La vigilanza dinamica, così come attuata in Italia, si è rivelata un fallimento senza precedenti, avendo comportato unicamente un drastico abbattimento dei livelli di sicurezza e non avendo neppure favorito l'incentivazione di adeguati percorsi rieducativi.

Il SiNAPPe chiede, da mesi, una netta inversione di rotta, consistente nell'adeguamento dell'organico di Polizia Penitenziaria che consenta di ripristinare tutti i posti di servizio accorpati per la grave carenza di uomini patita da tutti gli Istituti di Pena del Distretto Emiliano Romagnolo, nella necessità di fornire il personale di adeguati strumenti per contenere le crescenti intemperanze dei detenuti (ad esempio il taser), di ripristinare un circuito alternativo per la detenzione di detenuti psichiatrici che sostituisca i vecchi OPG, chiusi in maniera frettolosa e inopportuna, di investire sulla formazione del personale, ecc..
Il Governo deve prendere coscienza che le pur apprezzabili riforme della prescrizione, del processo civile e presto, si spera, anche di quello penale, lo "spazzacorrotti", la legge sul whistleblowing, ecc., rischiano di essere vanificate se non si mette mano al problema dell'ingestibilità delle carceri, esploso in maniera fragorosa in questo fine settimana, come ampiamente previsto e denunciato, più e più volte, da questa Segreteria Regionale.

Il Carcere non può restare il tappeto sotto al quale la politica nasconde i propri fallimenti essendo, viceversa e da sempre, la cartina di tornasole dell'efficienza dell'azione governativa. Ed il personale che vi opera, a cui va il nostro plauso e la nostra vicinanza in un momento di tale e tanta difficolta, non può continuare ad essere la vittima sacrificale della disastrosa politica carceraria messa in atto da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni.

Il SiNAPPe continuerà a denunciare l’inefficienza del Governo e dell’Amministrazione, in maniera sempre più forte, affinché le ataviche problematiche sofferte dal sistema penitenziario siano, senza più alcun indugio, affrontate e avviate a soluzione.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

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