Lunedì, 16 Marzo 2020 08:34

Coronavirus: Lo sfogo di una nostra lettrice In evidenza

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Di Nicola Comparato Felino 15 marzo 2020 - Dalla provincia di Parma riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice in merito all’emergenza Coronavirus. Donna, madre di due ragazzi e moglie, la signora ci racconta la sua esperienza personale e il suo punto di vista sulla situazione attuale, evidenziando quanto il problema sia stato sottovalutato da molti, e sottolineando l’importanza di rispettare le regole in questo delicato momento. Un messaggio triste, a volte disperato, ma anche di grande speranza. Andrà tutto bene.

Il testo della lettera:

“Sono una mamma di 38 anni, ho un figlio di 16 anni e uno di 8, ho timore per il Coronavirus, e sono contenta che le scuole siano state chiuse “in tempo”, perché le statistiche sul Coronavirus sono a dir poco impressionanti. Purtroppo si è capito tardi, in generale, che era molto importante l’uso delle mascherine e perché no, anche dei guanti monouso, nel momento in cui ognuno di noi si recava al supermercato o in farmacia. Vedo nei ragazzi ventenni, che c’è poco interesse nel rispettare le regole, c’è molta ribellione, oltretutto, si notano ancora troppe persone in giro. E purtroppo non si è ancora capita la vera gravità della cosa, ed è per questo secondo me che la situazione andrà per le lunghe. In famiglia purtroppo abbiamo un caso di Coronovirus, la persona interessata ha avuto dei disturbi apparentemente neurologici in precedenza. Un giorno solo di febbre, e nei giorni consecutivi non ha più avuto la temperatura al di sopra dei 37 °. Purtroppo parlo di mio suocero, il quale ha funzionante un solo polmone, in seguito a un problema in parte risolto anni fa. È stato sottoposto a esami del sangue, ad una TAC e a tutti i controlli possibili e immaginabili, però purtroppo non avendo sintomi di quel maledetto virus, non è stato sottoposto allo specifico tampone. Adesso lui si trova in seguito a un viaggio che aveva prenotato mesi prima, in Argentina, con questo virus addosso in terapia intensiva. È triste, perché si trova dall’altra parte del mondo senza la sua famiglia e senza i suoi nipoti. La colpa è di aver sottovalutato e ignorato il tampone per la mancanza di sintomi, e ora ci troviamo in questa situazione.
Ma io sono fiduciosa e sono sicura che mio suocero tornerà a casa una volta ristabilito e guarito totalmente. Il mio messaggio è quello di non sottovalutare mai nessun tipo di situazione, bisogna rispettare le regole, credo che sia giusto per noi e per gli altri mettere l’arroganza e la voglia di strafare da parte, e credo che l’unica via d’uscita sia quella di abbassare la testa e obbedire a tutto quello che ci viene imposto dalla legge, per far sì che questo brutto incubo finisca al più presto. Andrà tutto bene."

(Il disegno è stato realizzato dalla nostra lettrice insieme ai suoi due figli)

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