Felino 23 marzo 2020 - All’appello, lanciato dal Gruppo Il Falco circa le difficoltà a mantenere il servizio di comunicazione con l’auto attrezzata di megafono che invita la cittadinanza a “Stare a Casa”, hanno subito risposto l’Associazione Culturale “Carnevale di Felino” donando 1.000 euro e il Corpo dei Vigili della Pedemontana che ha invece donato indispensabili Dispositivi Protezione Individuale (guanti e mascherine).

Il Gruppo Il Falco ringrazia per la solidarietà manifestata.

La foto è stata scattata dall’Assessore di Felino Vincenzo Caccia con delega ad Ambiente, Sport, Rapporti con le Associazioni, Commercio e Attività Produttive.

Gli chef di Parma Quality Restaurants impegnati nel preparare e consegnare in corsia pasti caldi per gli operatori sanitari impegnati nel contrasto al Coronavirus. Attive anche realtà come Barilla, Centro Agroalimentare, Fratelli Galloni e Parmalat, che hanno deciso di donare alimenti a favore dell’Ospedale Maggiore di Parma

Di Chiara Marando -

Siamo in un momento di paura, di stallo e incertezza. Un clima che mina pesantemente la nostra visione dell’oggi e del domani, ma che ci sta anche facendo ritrovare il senso di “mutuo soccorso”, la volontà di poter dare un contributo concreto, seppur nel nostro piccolo, per una causa più grande: quella della salute comune. Ecco quindi che ogni realtà si sta attivando per fornire aiuto e un minimo sollievo a chi ogni giorno si trova in prima linea, alla ricerca, alle strutture sanitare.

In questo contesto di bisogno, anche Parma UNESCO Creative City of Gastronomy si è mobilitata a fronte dell’emergenza Covid-19. A lanciare l’idea è stato il Parma Quality Restaurants, consorzio di circa 30 ristoratori del nostro territorio, presieduto dallo chef Andrea Nizzi. Un appello raccolto da Comune di Parma, Parma Alimentare e associazione “Parma, io ci sto!”, subito pronti nell’aprire un canale di dialogo con la Direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Ecco quindi che da alcuni giorni i medici e il personale del Pronto Soccorso e dei reparti dell’Ospedale Maggiore di Parma, impegnati costantemente nella gestione dell’emergenza Covid-19, ricevono direttamente in corsia pasti gratuiti curati appunto dagli chef di Parma Quality Restaurants.

Il cibo è gioia, è piacere di stare insieme: in un momento difficile per noi operatori della ristorazione, a causa della chiusura forzata dei locali, abbiamo deciso di fare rete e di mettere il nostro tempo e il nostro talento in cucina a disposizione di chi è in prima linea al fianco dei cittadini nella lotta a un nemico tanto invisibile quanto pericoloso - spiega chef Andrea Nizzi, Presidente di Parma Quality Restaurants - Con il nostro piccolo gesto speriamo di poter regalare un momento di sollievo agli operatori sanitari dell’Ospedale Maggiore”.

Ma il Consorzio di ristoratori non è stata la sola realtà pronta a intervenire in questa situazione, anche alcune aziende alimentari parmensi hanno deciso di donare cibo al personale che opera all’interno dell’Ospedale Maggiore di Parma, come atto simbolico di gratitudine e riconoscenza nei confronti di medici, infermieri e volontari: è il caso di Barilla, Centro Agroalimentare, Fratelli Galloni e Parmalat.

“È un grande orgoglio far parte di una squadra composta dagli amici del Parma Quality Restaurant e da aziende come Barilla, Centro Agroalimentare, Fratelli Galloni e Parmalat – commenta Cristiano Casa, Assessore al Turismo e al progetto UNESCO del Comune di Parma - Tutte realtà sempre vicine al territorio e alla città, sia quando le cose vanno bene, sia in un momento come questo, di grave emergenza. A loro va il nostro ringraziamento: come Amministrazione, è un onore e un privilegio avere al nostro fianco soggetti con questa sensibilità”.

Progetti e segnali di aiuto che verranno portati avanti per tutta la durata dell’emergenza. E non si tratta di una iniziativa chiusa, tutte le aziende food del territorio parmense possono dare il proprio contributo. L’invito è di contattare Parma Alimentare e l’associazione “Parma, io ci sto!”, così da agire in modo coordinato.

Una dimostrazione di grande solidarietà e impegno, per la quale la Direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha voluto ringraziare tutti gli attori a nome del personale impegnato nei reparti.

Parma – Nei giorni scorsi due equipaggi della Squadra Volante della Questura di Parma traevano in salvo una donna che, sulla linea ferroviaria Parma-Fidenza, voleva porre fine alla propria vita.

La donna, veniva in un primo momento notata da un attento concittadino intenta a ripercorrere i binari della linea ferroviaria Parma-Fidenza. Circostanza questa che ha determinato l’uomo a richiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine.

Giunti celermente sul posto gli operatori della Squadra Volante prendevano contatti con il richiedente e subito si precipitavano sull’esatto punto in cui per l’ultima volta la donna era stata vista, consci che di li a poco sarebbe transitato un convoglio proveniente da Fidenza e diretto a Parma.
Consapevoli del rischio ma con il primario obiettivo di distogliere la donna dal folle gesto, gli operatori percorrevano le banchine costeggianti i binari, tenendosi in costante collegamento con la Sala Operativa che li aggiornava in ordine all’esatta posizione della donna e al tempo di arrivo del convoglio.
Dopo aver percorso circa un chilometro correndo lungo i binari della linea ferroviaria, poco prima che sopraggiungesse il convoglio, gli operatori individuavano la signora e la traevano in salvo.

La donna si presentava disorientata, stremata per le forti emozioni e alla vista del convoglio esclamava che quello sarebbe dovuto essere il suo treno. La stessa aveva problemi pregressi e per questo aveva deciso di porre fine alla propria vita.

Date le circostanze gli operatoti richiedevano l’intervento di personale sanitario per affidare la donna alle cure necessarie.

"Bisogna stare a casa" ma non necessariamente occorre annoiarsi o subire passivamente il tubo catodico. La lettura potrebbe essere una piacevole alternativa per far scorrere il tempo che rimane a disposizione.

Un libro per nutrire la mente e per fantasticare, per distrarsi e recuperare le energie e la lucidità messa a dura prova dalla situazione contingente.

L'omaggio di "Mondadori" è stato mettere a disposizione gratuitamente uno splendido catalogo, al quale accedere come se fosse la propria libreria.

E' sufficiente scegliere il titolo e iniziare a leggere per svagarsi.

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"Grazie Mondadori"!

Nella giornata di sabato 21 marzo 2020, i finanzieri del Gruppo di Parma hanno notificato un’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio, disposta dal Gip di Parma – dott. Alessandro Conti, nei confronti di un dipendente della Azienda ospedaliera di Parma per il reato di peculato.

In particolare, nell'ambito dell'ordinaria attività di controllo del territorio, le Fiamme Gialle avevano individuato, alcuni giorni fa, una sala slot all'interno della quale un dipendente aveva abusivamente posto in vendita, a prezzi esorbitanti, prodotti disinfettanti e presidi medico-sanitari provenienti dalla locale Azienda ospedaliera. Il soggetto è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di ricettazione nonché sanzionato amministrativamente in violazione delle norme sul commercio.

Le successive indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma - dottoressa Emanuela Podda- hanno permesso di individuare ed identificare il dipendente dell’azienda ospedaliera che avrebbe sottratto il predetto materiale all'azienda sanitaria per poi cederlo per la vendita al fine di ottenerne un profitto.
Peraltro, in esito agli ulteriori approfondimenti investigativi e ad alcune perquisizioni domiciliari eseguite dai militari del Gruppo di Parma, è stato individuato un altro dipendente dell’azienda ospedaliera di Parma in possesso, presso la propria abitazione, di merce sottratta dall'azienda ospedaliera di Parma.

Le condotte criminose emerse sono state ritenute particolarmente gravi anche in ragione delle condizioni sanitarie determinate dalla pandemia mondiale da virus COVID-19 per il contrasto del quale proprio l’utilizzo di mascherine e prodotti disinfettanti è considerato indispensabile.

Pertanto, la Procura della Repubblica di Parma ha avanzato al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale la richiesta di applicazione di una misura cautelare personale nei confronti dei due dipendenti che avevano, in ragione delle proprie mansioni, la materiale disponibilità di dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, accogliendo parzialmente la richiesta, ha adottato un provvedimento d sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio nei confronti di uno dei dipendenti individuati.

Della notifica del provvedimento interdittivo, emanato dall’Autorità Giudiziaria, è stata formalmente notiziata dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma che, si precisa, ha sempre collaborato fattivamente nell’esecuzioni delle indagini e all’individuazione dei dipendenti infedeli

di Francesca Caggiati - 22 marzo 2020 - Si chiama Mario Sancinelli, è un bergamasco, e dal suo profilo Facebook registra un filmato e scrive: "Video sfogo di un Bergamasco, un Italiano arrabbiato. Dedicato a chi di questo schifo non ne può più."

Ed elenca gli innumerevoli errori e mancanze che i nostri politici hanno commesso in questi lunghi giorni, a partire dai primi ricoveri da coronavirus che risalgono a fine gennaio.

Fino ad arrivare ad oggi. Una situazione drammatica di cui ancora non si intravede la fine e non si riesce a prevederne i morti, con i nostri governanti focalizzati ancora sugli aspetti economici, ancor prima che sulla salute e la vita delle persone. 

Sei minuti in cui, punto per punto, disamina la situazione nella sua città. Situazione che si sta replicando in tutte le province italiane e che non risparmierà nessuno. Anzi, al Sud potrebbe essere ancora più cruenta.

Quando tutto sarà finito, Sancinelli - un cittadino come tanti, esasperato da questa situazione straziante - invita a ricordarsi di come si sono comportati coloro che dovrebbero avere a cuore il bene dell'Italia e di tutti gli italiani.

VIDEO 

https://www.facebook.com/mario.sancinelli.5/videos/2880972091989924/

La libertà è la sorgente cristallina da cui discende la vita stessa dell’uomo che ha cavalcato le civiltà per approdare ai giorni nostri, trovandosi di fronte un limite al quale non era abituata: un virus invisibile che arriva da un paese lontano e, in poco tempo, contagia la terra mobilizzando l’intera umanità verso una cambio di rotta repentino delle proprie abitudini e comportanti, dai contorni ancora incerti.

di Guido Zaccarelli Mirandola 19 marzo 2020 - Le persone da sempre sono state proiettate nel loro fare quotidiano, verso il nuovo che avanza, nella smisurata situazione di perdere ogni istante del tempo presente, pensando che solo il futuro possa soddisfare il desiderio di esistenza, lasciando al qui e ora il solo fare di esserci. Il tempo è l’unità di misura che scandisce la vita terrena e consegna nella mani dell’uomo la consapevolezza che il tutto è in divenire e nulla è mai fermo, e come sostiene Eraclito «è sostanza dell’essere e soggetta alla trasformazione».

Ciò che fino a qualche giorno prima era possibile, ora è vietato. Siamo di fronte a un cambiamento storico, di portata eccezionale, e di fronte alle differenze geografiche nessuna etica, religione o politica è in grado di giustificare ciò che il mondo in questo momento sta attraversando, perché come diceva Pascal «i costumi e i valori cambiano con tre gradi di latitudine, al di là o al di qua dei Pirenei».
Le civiltà che ci hanno preceduto, come quella attuale, e quelle che verranno dopo di noi, sono caratterizzate in forma ciclica da un inizio, da un periodo di massimo splendore per concludersi e diventare il punto di riferimento per la nascita della civiltà successiva, ognuna riflessa nei propri atteggiamenti e nei propri valori.
Può darsi che il contesto attuale, segni il confine storico di questa civiltà perché da questa ne discenda un’altra, distesa verso un minor individualismo economico e maggiormente orientata al valore della Persona e del bene comune.

L’agorà è sempre stato il luogo del confronto e della dialettica, ben espressa nell’arte della interazione tra le persone alla ricerca continua della verità, quella riflessione sociale a cui Platone ambiva durante i dialoghi per raggiungere, attraverso la filosofia, l’idea, quale meta finale della conoscenza.
Tommaso d’Aquino, nelle 5 vie, affermava che il livello della conoscenza umana è tale solo quando si arriva alla scoperta delle sue cause prossime e indica nel divenire, nella casualità, nel partire dal possibile e dal necessario, dai gradi di perfezione e dall’ordine inverso, le circostanze che danno origine all’autonomia della natura: «l’uomo come la natura è stata creata per essere autonoma».
Il luogo, il tempo e la dialettica sono i capisaldi per approdare all’altro, come meta finale della conoscenza che avviene attraverso l’interazione dialogica. Il vuoto e la mancanza sono gli occhi con i quali gli uomini intravedono gli sguardi altrui dietro la maschera che ogni giorno indossano quando escono al mattino di casa e salgono sul palcoscenico della vita quotidiana, per affrontare il mondo (il pubblico) sapendo di essere continuamente oggetto della soggettivazione del giudizio altrui. Come affrontare le luci della ribalta?.

Ervin Goffaman ha offerto al mondo il proprio sguardo, riportando in chiave drammaturgica la vita dell’uomo e affermando che: «l’uomo recita il personaggio del momento, indossando una maschera per interpretare ora il ruolo da protagonista o come personaggio di sfondo della scena in atto. Il problema nasce quando, travolto dall’abitudine, la trattiene anche quando è solo e in stretta relazione con se stesso».
La giornate sono sempre scandite all’insegna di una sana quotidianità e il tempo è ciclicamente vissuto tra il lavoro, la casa e il divertimento all’interno della propria comunità.
Il vuoto e la mancanza sono sotto gli occhi di tutti. L’uomo li impiega per osservare la realtà e l’ambiente circostante e per essere visto e riconosciuto nelle infinite dimensioni con le quali si presenta agli altri mondi, talvolta sconosciuti. Ed è in questo gioco di riflessi e di sguardi reciproci, che il vuoto e la mancanza diventano i punti di riferimento sui quali la solitudine edifica la sua presenza negli individui, che agisce favorendo il dialogo tra uomo e macchina e non tra uomo e uomo.

Le persone si ritrovano in luoghi pubblici, utilizzano mezzi pubblici, percorrono le strade delle città immersi nella tecnologia con lo sguardo perennemente riflesso nello schermo del proprio telefono. Tutt’introno il vuoto e la mancanza di adesione sociale. La presenza dell’altro è per dare senso al vuoto, per giustificare a se stessi che non si è soli ma in compagnia della solitudine.
Il senso di vuoto che si è creato negli individui, in relazione alla mancanza di libertà invocata dalle circostanze, ha reso evidente come la tecnologia offra all’uomo la possibilità di mantenere vivo il sistema delle relazioni andando a riempire il vuoto prodotto dalla solitudine della vita domestica. Ma questo non è sufficiente e come afferma la teoria dei gas di Boyle-Mariotte «se l’uomo riesce a comprimere la metà di un gas la pressione che si esercita sul contenitore aumenta del doppio».

Questo a dire che, il perdurare del divieto sulla mancata disponibilità dell’uomo a gioire del senso di libertà, avrà effetti sullo Spirito umano, dal greco pneuma, soffio, che si sentirà compresso come un gas e incapace di riempire la mancanza di vuoto che si è creata tutto intorno.

Qui nasce forte il paradosso, da un lato le persone desiderano vivere continuamente immersi nella comunità reale ma costantemente assorti a dialogare con la tecnologia e isolati dalla realtà circostante. Dall’altro, quando la comunità reale viene a mancare, a seguito di una privazione della libertà, ecco nascere forte il desiderio dell’incontro reale, per colmare il vuoto apparso all’improvviso e senza un perché.
La tecnologia diventa lo strumento per eccellenza che consente di mantenere il filo conduttore con la comunità reale nella speranza che il tempo dedicato ai dialoghi renda consapevole l’uomo che, una volta terminata la pandemia, sia vivido in tutti il desiderio di incrociare gli sguardi e i sorrisi delle persone con le quali si condivide il proprio tempo.

Era necessario incontrare il CoVid-19 per riportare gli uomini a condividere i valori dello stare insieme e del vivere le giornate immerse al tempo presente?

Nasce l’esigenza di una presa cosciente dell’uomo posto in relazione al mutamento dei paradigmi invocati dal momento attuale, che diventano essenziali per riportare la sua idea di centralità all’interno di un nuovo mondo, dove comprendere il valore dell’altro posto in relazione con se stesso.

 

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

La giornata dell'acqua, una ricorrenza mondiale per concentrarci a pensare ai cambiamenti climatici. Ma quest'anno la giornata, al tempo del coronavirus, assume un significato ancor più importante. Alla fragilità climatica dobbiamo associare la fragilità ancor più grave dell'umanità.

Di Lamberto Colla Parma 22 marzo 2020 - Una molecola talmente semplice da non riuscire a interpretarla compiutamente. H2O, o più correttamente H3O+, è la formula di quello straordinario elemento chiamato acqua, l'unico presente  in natura sotto tre differenti stati: liquido, gassoso e solido.

Un enigma che ancora spacca il cervello agli scienziati.

Una formula così semplice ma così indecifrabile per un elemento straordianariamente indispensabile alla vita umana, vegetale, animale e per tutto l'ecosistema mondiale.

Oggi l'umanità è messa in scacco da un semplice virus. Da due mesi l'intera popolazione mondiale si difende applicando una forzata resilienza. L'inattività sociale come difesa; ma cosa accadrebbe in caso di parziale indisponibllità del prezioso elemento che lava, disseta, sanifica, alimenta e si autorigenera.

3 giorni di mancanza e la vita cesserebbe. Altro che quarantena da Covid-19. Una guerra a tutti gli effetti si scatenerebbe immediatamente per appropriarsi del prezioso elemento.

Se di solidarietà internazionale abbiamo visto molto poco in occasione dell'emergenza da coronavirus, a partire dal sequestro di mascherine destinate in Italia anche da parte dei nostri "splendidi alleati", immaginiamo quale potrà essere la solidarietà in caso di carenza d'acqua.

Cambiamenti climatici e pandemie possiamo ben dire che vadano a braccetto, tant'è che quest'ultime non possono essere contrastate in mancanza di un accesso universale all’acqua potabile e sicura. E' un diritto umano.

Acqua pulita per tutti. Purtroppo nel mondo, ma anche in diverse aree d'Italia, non sempre è così.

In queste giornate di contrasto alla pandemia, perciò, qualche minuto al giorno possiamo dedicarlo a pensare alle cose fondamentali e indispensabili per la nostra sopravvivenza: la salute, come mostruosamente il Covid-19 sta dimostrando, l'acqua come nutrimento, come disinfettante, come componente del 70% del nostro corpo, come componente dell'aria che respiriamo, come enigma ma anche come bellezza naturale, i rapporti sociali, che tanto sono stati limitati in questi 15 giorni e lo saranno per molto tempo ancora, la qualità della vita più in generale.

L'acqua, ricordiamo, è di tutti ma non è ancora disponibile per tutti!

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Dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle nuove misure per il contenimento dell'epidemia.

"Buonasera a tutti, sin dall’inizio ho scelto la linea della trasparenza, la linea della condivisione, ho scelto di non minimizzare, non nascondere la realtà che ogni giorno è sotto i nostri occhi. Ho scelto di rendere tutti voi partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare, è la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo Dopoguerra. In questi giorni durissimi, siamo chiamati a misurarci con immagini, con notizie che ci feriscono, ci lasciano un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra memoria, anche quando questo, ci auguriamo presto, sarà finito.

La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi, per i valori con cui siamo cresciuti, per i valori che ancora oggi noi condividiamo, non sono semplici numeri, quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari.

Le misure sin qui adottate, l'ho già detto, richiedono tempo prima che possano spiegare i loro effetti, dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza, con responsabilità, con fiducia. Sono misure severe, ne sono consapevole, rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini, non è affatto facile ma non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere perché solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e a tutelare le persone che amiamo.

Il nostro sacrificio di rimanere a casa è per altro minimo, se paragonato al sacrificio che stanno compiendo altri concittadini, negli ospedali, nei luoghi cruciali per la vita del Paese c'è chi rinuncia, chi rischia molto di più. Penso in particolare innanzitutto ai medici, agli infermieri ma penso anche alle Forze dell'ordine, alle Forze armate, agli uomini e alle donne della Protezione Civile, ai commessi dei supermercati, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai lavoratori dei servizi pubblici, anche ai servizi dell'informazione, donne e uomini che non stanno andando semplicemente a lavorare, ma compiono ogni giorno un atto di grande responsabilità verso l'intera nazione. Compiono un atto di amore verso l'Italia intera.

Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell'intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali.

Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza.Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Quindi, fate attenzione, non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti a mantenere la massima calma, non c'è ragione di fare una corsa agli acquisti, non c'è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali.Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali.

Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.
Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo.

È una decisione non facile, ma è una decisione che ci consente, ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio.
È una decisione che si rende necessaria, oggi in particolare, per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia.

L’emergenza sanitaria – ma lo avevamo previsto – sta tramutando in piena emergenza economica, ma a voi tutti dico: “Lo Stato c’è. Lo Stato è qui”. Il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima.

Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte, come una catena a protezione del bene più importante: la vita. Se dovesse cedere anche solo un anello, questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi, per tutti.

Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e ritornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri uffici, nelle nostre piazze, fra le braccia di parenti, di amici.

Stiamo rinunciando alle abitudini più care, lo facciamo perché amiamo l’Italia, ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo."

Il giornalista sportivo Gianni Mura intervistato dal collega Gabriele Majo durante la partecipazione alla rassegna Mangia come Scrivi del 2013

 

di Gabriele Majo – (da Stadiotardini.it) - E’ di poco fa la notizia della scomparsa di Gianni Mura, l’ultimo Gianni Brera del giornalismo (sportivo) italiano, aveva 74 anni e fatale gli sarebbe stato un attacco cardiaco. Per quelli della mia generazione un inarrivabile esempio da seguire, una lettura – i suoi Sette Giorni di Cattivi Pensieri – da non mancare mai. Pure un po’ orso lo stesso era sempre disponibile con l’impertinente radiocronista della piccola radio privata che lo andava a importunare durante le partite del Parma nei mitici anni ’90.

Se non commetto a caldo scambi di persona fu proprio lui a inorridire quando Carlo Chiesa esagerò in occasione del famoso gol definitivo di Hernan Crespo, quando i banchi della tribuna stampa erano ancora abbastanza sacri ed inviolabili (Gino Bacci, ad esempio, una volta mi bacchettò quando mi presentai con un taglio di capelli, che mi suggerì Serena Marsicano, decorato ed esagerato per quei tempi e che poi si tramutò nella mia prima pelata a zero su consiglio di Enrico Cavalca) per danzarci sopra o soltanto per alzare i decibel del volume della voce oltre il consentito. L’ultima volta che lo incontrai fu in occasione di un Mangia come Scrivi, (rassegna cultural gastronomica ideata e diretta dal giornalista Gianluigi Negri e di cui StadioTardini.it è media partrner) correva l’anno 2013, mese di Maggio, e mi concesse una intervista abbastanza lunghetta, al termine della quale mi fece capire che avrei potuto anche tenerla un po’ più corta, ma l’occasione era ghiotta e non me la feci scappare, magari approfittandomene un po’.

Per ricordarlo vorrei riproporvi quella chiacchierata esclusiva, ripresa in maniera magari un po’ amatoriale, ma i mezzi tecnici quelli erano… In quell'occasione Mura definì (come titolammo) il Parma quale l’ultimo felice esempio calcistico della provincia italiana” (anche se purtroppo sappiamo bene come andò a finire pochi mesi dopo…) e, da esperto amante di cucina, mi spiegò perché il famoso coniglio all'ischitana (“ucciso nell'aglio”) da lui citato in un suo libro pubblicato in quei giorni, costasse, circa 25 anni fa, ben 36 mila lire in trattoria, quando il prezzo di un primo piatto era di appena 4.000 lire: col collega Carlo Vaccari eravamo sull'isola per seguire la fase finale del campionato Primavera, con impegnati i bocia Crociati, e poi vinta dal Perugia di Gaucci, pure recentemente mancato. Maestro, riposa in pace. 

DALL'ARCHIVIO DI STADIOTARDINI.IT

INTERVISTA DI GABRIELE MAJO A GIANNI MURA

(Mangia come Scrivi, Venerdì 10 Maggio 2013)

1^ PARTE

https://www.youtube.com/watch?v=FrcdcqvnfSE&feature=emb_title

2^ PARTE

https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=haQlaW1Fivg&feature=emb_title

Turchia, 15 morti per consumo di alcol contraffatto per battere il Coronavirus. Altre 60 sono state ricoverate nel reparto di terapia intensiva ad Istanbul

Ad Istanbul 15 persone sono decedute e 60 persone sono finite in ospedale, dopo aver consumato alcol contraffatto per mettersi al sicuro dalla minaccia di infezione da Coronavirus. Lo riporta. Secondo la ricostruzione dei fatti diffusa dal giornale Hurriyet, alcuni originari del Turkmenistan hanno acquistato alcol prodotto artificialmente per uso esterno al fine di prevenire l'infezione da coronavirus.

In seguito, questo gruppo di cittadini stranieri ha iniziato ad utilizzare l’alcol per somministrazione orale, causando un avvelenamento di massa. Sette persone, coinvolte nella vendita dell’alcol sono state arrestate.

Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine. Nei giorni scorsi, una storia simile è accaduta in Iran, dove sono morte per il medesimo motivo oltre 60 persone. A fine settembre, in tutto il paese sono stati segnalati diversi casi di contrabbando di alcol avvelenato, che ha ucciso almeno 22 persone. Solo i membri delle minoranze religiose riconosciute dallo Stato hanno il diritto di produrre o acquistare bevande alcoliche in Iran, ma l'alcool di contrabbando è facilmente reperibile dai commercianti illegali.

Il dottore iraniano Shahin Shadnia ha raccontato quali conseguenze può avere il consumo dello spirito contraffatto e quali tipi di alcol non dovrebbero essere utilizzati nemmeno per pulire le mani. Il primo caso di contagio dal COVID-19 in Turchia è stato confermato lo scorso 11 marzo. Secondo gli ultimi dati, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, nel paese sono registrati 192 casi di infezione dal COVID-19, di cui tre persone sono morte.

(20 marzo 2020)

Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus: Un messaggio solidale direttamente dai campi profughi di Shebba

E’ la diramazione nazionale di Heyva Sor a Kurdistané, la più grande organizzazione umanitaria per il Kurdistan, attiva in Germania dal 1993. La sede italiana nasce da un gruppo di cittadini curdi e italiani con lo scopo di organizzare iniziative di sensibilizzazione e raccolte fondi per la campagna internazionale di solidarietà con il popolo curdo. L’associazione si propone di fornire assistenza senza discriminazioni alle popolazioni civili, specialmente in aree povere, colpite dalla guerra o da calamità naturali. Serkan Xozatli, rappresentante della Stampa Curda in Italia, ci fa arrivare le emozionanti immagini e il messaggio di solidarietà di tutta la comunità curda:

“in questo momento così difficile per l’Italia, tutti i profughi residenti a Shebba si stringono intorno a tutti voi, ben consapevoli di cosa significa vivere in un contesto come il nostro.
Vi siamo vicini e condividiamo il vostro dolore e le vostre paure: paure per i propri cari, per le persone a cui vogliamo bene, per le proprie città. Sappiamo fin troppo bene cosa significa non avere la possibilità di muoversi liberamente, di non poter abbracciare familiari e amici”.

La solidarietà che abbiamo dimostrato loro in questi anni di terribili conflitti ci viene restituita oggi, con l’empatia di chi sa cosa stiamo provando. Grazie al popolo curdo per il loro affetto, andrà tutto bene!

 

 

Volontari mobilitati in tutti i campi sociali. Dal soccorso alla consegna dei farmaci, dall'assistenza alla persona, alla consegna dei generi alimentari per l'Emporio Solidale.

L'emergenza Covid-19 sta mettendo sotto stress ogni comparto della società moderna, ma il sistema di solidarietà e del volontariato, stanno attenuando notevolmente i danni e i rischi, assumendosene essi stessi in prima persona.

Nella gallery di Francesca Bocchia le operazioni di smistamento delle consegne dell'Emporio organizzate dall'associazione SEIRS. Grazie  e Buon Lavoro.

Per rafforzare la risposta del sistema sanitario parmense all’emergenza Coronavirus, Proges ha messo a disposizione 39 posti della nuova struttura di Roccabianca, anticipandone l’apertura.

Si chiama Villa Norge e, ormai conclusi i lavori di ristrutturazione e messa a norma, era pronta per essere aperta a fine marzo e accogliere i primi anziani in lista d’attesa.

Ma di fronte all’emergenza Coronavirus e al rischio di collasso delle strutture ospedaliere, Proges ha messo a disposizione la struttura alle autorità sanitarie e di concerto con la direttrice di Asl Parma dottoressa Saccenti e al sindaco di Roccabianca Gattara ha affrettato i preparativi e gli adempimenti affinché da subito possano iniziare gli ingressi, che da domani avverranno ogni giorno, compresi i festivi.

La struttura ospiterà così pazienti Covid o sospetti Covid dimessi dagli ospedali ma che necessitano di proseguire le terapie antibiotiche o per i quali si sconsiglia il rientro alla propria abitazione. L’ASL garantirà la presenza di medici e la fornitura dei farmaci e dei dispositivi di protezione (camici, guanti, mascherine e occhiali) affinché ogni operatore possa lavorare in totale sicurezza. Ma la cooperativa è anche alla ricerca di personale: operatori socio sanitari, infermieri e assistenti.

“Abbiamo ricevuto mercoledì – dichiara Giancarlo Anghinolfi Direttore generale di Proges – la comunicazione di Asl che cercava posti letto per pazienti Covid 19 e ci siamo attivati nel più breve tempo possibile, grazie all’aiuto del Comune. D’altronde in questi giorni tutto il nostro lavoro è un continuo affrontare l’emergenza. Le residenze per anziani e i servizi domiciliari stanno svolgendo un servizio che è diventato più che mai per tutta la comunità, curando e assistendo la parte più fragile ed esposta della popolazione. I nostri operatori stanno facendo un lavoro straordinario, in condizioni ogni giorno più difficili. Stiamo facendo il possibile, moltiplicando il nostro impegno e offrendo il nostro aiuto quando possiamo. Ma abbiamo bisogno di attenzione e provvedimenti ad hoc, per riuscire a mantenere e rafforzare attività essenziali per la salute dei nostri anziani e dei nostri operatori”.

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Proges cerca operatori socio sanitari, infermieri, addetti all’assistenza e fisioterapisti per Villa Norge e per altri servizi residenziali e domiciliari nella provincia di Parma. Per candidarsi è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Parma hanno tratto in arresto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione della carcerazione della procura della Repubblica di Cremona, un cittadino albanese classe 81 in Italia senza fissa dimora censurato.

Durante la notte era stato controllato In quanto trovato in compagnia di altri connazionali in Piazzale Corridoni e non riuscendo a giustificare la sua presenza veniva denunciato ai sensi dell’articolo 650

Da un controllo presso la banca dati emergeva che doveva ancora scontare un anno di reclusione in quanto giudicato definitivamente colpevole del reato di falsa attestazione sull’identità personale commesso a Cremona nel 2011.

Al termine delle formalità di rito veniva accompagnato presso la casa circondariale di Parma

Venerdì, 20 Marzo 2020 11:11

Rinvenuta un'arma durante i lavori edili

Reggio Emilia 19 marzo 2020 - La Polizia di Stato, su segnalazione giunta al 113 da parte di un operaio intento ad effettuare dei lavori di edilizia, nella giornata di mercoledi operava un intervento all'interno degli edifici dismessi delle ex reggiane.

Sul posto si constatava che l'operaio, durante uno scavo avvenuto con l'ausilio di un mezzo meccanico, aveva rinvenuto una pistola molto probabilmente sotterrata da tempo. La pistola, che appariva arrugginita, dopo essere stata messa in sicurezza veniva analizzata dagli agenti in ogni sua parte.

Dall'esame della Matricola essa risultava essere provento di furto effettuato a Torino il 31 agosto 2015 all'interno di un'abitazione privata. L'arma veniva pertanto sottoposta a sequestro e posta a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. Le indagini sull'episodio proseguiranno a cura degli agenti della locale Squadra Mobile.

#essercisempre

L'Autorità garante della concorrenza ha comunicato, il 17 marzo, l'avvio un procedimento istruttorio e disposto in via cautelare l’oscuramento del sito web https://farmacocoronavirus.it, avvalendosi della collaborazione della Guardia di Finanza, Nucleo Speciale Antitrust, nonché la sospensione dell’attività di promozione e commercializzazione del farmaco “generico Kaletra”, attualmente in corso sul citato sito al prezzo di 634,44 €.

Il provvedimento di oscuramento e sospensione, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, come riporta il comunicato stampa dell'Antitrust :"E' motivato dall’esigenza di interrompere la diffusione di una pratica estremamente grave, tale da rendere urgente e indifferibile l’intervento dell’Autorità. Il farmaco in questione, che contiene i principi attivi propri di un antivirale per il trattamento delle infezioni da HIV, viene reclamizzato come l’“unico farmaco contro il Coronavirus (COVID-19)” e l’“unico rimedio di combattere il Coronavirus (COVID-19)” pur se, allo stato, come dichiarato dalle autorità sanitarie mondiali, non esiste una cura efficace per combattere il virus.

L’Autorità ha ritenuto che le modalità di vendita del prodotto siano prima facie ingannevoli e aggressive, idonee ad alterare la capacità di valutazione del consumatore, dal momento che il professionista sfrutta l’allarme suscitato dal costante aumento del numero dei soggetti contagiati dal COVID-19. Inoltre, benché il sito lasci intendere che la vendita on line del prodotto sia lecita e che il professionista operi in un contesto di piena legalità, tuttavia la vendita on line di detti farmaci non è consentita in Italia poiché soggetta alla presentazione della prescrizione medica."

(19 marzo 2020)

Per sconfiggere il Coronavirus è indispensabile restare a casa. Le "gambe" del virus sono solo gli umani e la distribuzione avviene attraverso le loro parti umide.

Contatti sociali non protetti e non indispensabili aumentano il rischio di propagazione del contagio e portano a sofferenza ulteriore i nostri Ospedali e i sanitari che già sono al limite della disponibilità fisica e della sopportazione fisica e nervosa.

Molte amministrazioni pubbliche hanno adottato il vecchio ma sempre efficace sistema dei "megafoni" installati sulle vetture. L'altro ieri Sissa mentre ieri abbiamo intercettato a Felino attraverso la protezione civile.

Restate a casa per il vostro e il comune bene!

Due pazienti ricevono cellule staminali dai propri fratelli e uno da un donatore internazionale

Pur in queste giornate difficili, dove gli sforzi del sistema sanitario locale sono concentrati ad arginare la diffusione dell’infezione da covid19, a Piacenza non si ferma il programma trapianti.
Non possiamo interrompere la nostra battaglia quotidiana contro leucemie e mielomi – fa notare il primario Daniele Vallisa – perché queste malattie non si mettono in pausa”.

E proprio da questo fronte arrivano alcune belle notizie: “In questi giorni si stanno svolgendo due trapianti di cellule staminali allogenici. Le due storie sono accomunate da un particolare molto significativo: entrambi i pazienti hanno ricevuto la donazione da un fratello”. A queste procedure se ne aggiunge una terza, resa possibile da una donazione di cellule staminali da un paese straniero. “Potete immaginare – aggiunge Vallisa – quali difficoltà sono state affrontate per renderne possibile l’arrivo in questo periodo”.
I tre trapianti di cellule staminali sono stati percepiti e affrontati dagli operatori come un’iniezione di fiducia e speranza, soprattutto visto che due di essi hanno visto protagonisti familiari dei riceventi.
“In un momento come questo, l’ospedale continua a fare rete: servizi e reparti, unitamente alla battaglia contro il coronavirus, ci consentono di proseguire con le attività di trapianto che, a fronte dell’emergenza, diventano paradossalmente “di routine””.

Il gioco di squadra è fondamentale: infermieri, medici, farmacisti, biologi e operatori sociosanitari. Il programma trapianti coinvolge attivamente le equipe di Ematologia, Laboratorio di Immunogenetica e Manipolazione, Centro Trasfusionale e Unità farmaci antiblastici (Ufa).

Ma non solo: non si potrebbe continuare a garantire un’attività così complessa senza l’apporto del Laboratorio analisi e della Radiologia o senza il supporto dei reparti di consulenza, tra cui gli infettivologi.
“I tre trapianti di midollo in corso – evidenzia Vallisa, che si fa portavoce di tutti gli operatori coinvolti - ci consentono di riflettere sulla forza di volontà dei donatori, sia familiari sia volontari da registro internazionale, e testimoniano che nonostante le inevitabili paure che questa emergenza evoca, hanno perseverato nella loro scelta. La determinazione e il senso civico dei donatori ha trovato piena sinergia con gli operatori sanitari che hanno garantito percorsi sicuri (covid19 free) e la migliore cura possibile anche nelle condizioni di criticità che il nostro ospedale sta affrontando”.

Piacenza ha una casistica ben consolidata. Sono stati finora eseguiti 160 trapianti allogenici (cioè da donatore) e oltre 450 trapianti autologi. I donatori piacentini iscritti al Registro sono poco meno di 7mila. Le donazioni effettive da registro sono state 46. “Continuiamo a lavorare – chiude Vallisa - in linea con quanto suggerito sia dal CNT (Centro Nazionale Trapianti) sia dal GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo). La necessità di proseguire l’attività trapiantologica senza sospensioni o rimandi è motivata dal fatto il timing del trapianto non è derogabile, pena il fallimento della strategia terapeutica nei confronti di mielomi e leucemie. Abbiamo più volte sentito che un buon centro trapianti di cellule staminali non può esistere se non all’interno di un ottimo ospedale. Tale affermazione trova oggi un’ulteriore conferma”.

Nelle foto, di repertorio, un trapianto di cellule staminali; l'equipe aziendale partecipa a un congresso del Gruppo italiano per il trapianto di Midollo osseo (Gitmo); il criocongelatore per la conservazione.

Il silenzio continua ad essere predominante per la tutela delle Vittime e degli italiani, quando invece si tratta della tutela dei carcerati, si odono fin da lontano urla di rivendicazione per i loro diritti negati. Tutto questo mentre il diritto per la vita delle persone oneste viene negato.

Inserire nel decreto “Cura Italia”, il decreto che dovrebbe servire agli Italiani a rimanere in piedi in questo difficile momento di emergenza nazionale, i regali per Caino sbeffeggiando per l’ennesima volta Abele è una vergogna.

In un paese normale, tutto questo non potrebbe succedere neppure lontanamente, perché è assurdo concedere premi e regali a veri e propri criminali.
Viviamo ormai in un un paese anomalo e bisogna lottare duramente per cambiarlo, riformarlo, riscriverlo totalmente per ridare la certezza al diritto della giustizia e alla dignità per le vittime e per le loro famiglie.

Angelo Bertoglio
Presidente Associazione
Vittime Riunite d’Italia

 

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La solidarietà vola. Nei periodi di difficoltà l'animo degli italiani si riscalda e un moto tellurico di solidarietà si anima. Ognuno dona quello che può e spesso anche oltre le proprie disponibilità. Certo fanno scalpore le donazioni dei grandi magnate dell'industria ma sono solo l'apice dell'iceberg delle tantissime donazioni che corrono sui conti correnti o direttamente con prodotti di estrema necessità, come i dispositivi di protezione individuale piuttosto che pasti.

All'Ospedale di Vaio (Fidenza), ad esempio, stanno quotidianamente arrivando un centinaio di pasti offerti, con tanto di "ringraziamenti" su ciascuna confezione, da parte di "Gustincanto", il nuovo spazio gastronomico di Fidenza, inaugurato lo scorso 15 febbraio con lo chef Daniele Persegani alla presenza di Antonella Clerici.

Chissà che un po' di "comfort food" doni una frazione di serenità ai sanitari, in trincea da ormai tanti giorni, ai quali va il ringraziamento sincero anche di tutti noi.

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di LGC Parma 19 marzo 2020 - Per evitare assembramenti di persone, sono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici. L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi sono consentiti esclusivamente per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche (lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari). Nel caso in cui la motivazione sia l’attività motoria (passeggiata per ragioni di salute) o l’uscita con l’animale di compagnia per le sue esigenze fisiologiche, si è obbligati a restare in prossimità della propria abitazione.

Limitazioni sono state poste anche agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio carburante.

A seguire lo stralcio dell’ordinanza scaricabile in pdf.

“…Ordina
1. Al fine di evitare assembramenti di persone, sono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici. L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi
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sono consentiti esclusivamente per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche (lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari). Nel caso in cui la motivazione sia l’attività motoria (passeggiata per ragioni di salute) o l’uscita con l’animale di compagnia per le sue esigenze fisiologiche, si è obbligati a restare in prossimità della propria abitazione.
2. Al fine di ulteriormente contrastare le forme di assembramento di persone a tutela della salute pubblica sul territorio regionale, l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi del DPCM 11 marzo 2020, posti nelle aree di servizio e di rifornimento carburante:
1. a) è consentita lungo la rete autostradale (art 2, co. 2, lett. A del codice della strada) e lungo la rete delle strade extraurbane principali (art. 2 co. 2 lettera B del codice della strada);
2. b) è consentita limitatamente alla fascia oraria che va dalle ore sei alle ore 18 dal lunedì alla domenica, per gli esercizi posti lungo le strade extraurbane secondarie (art. 2 co. 2 lettera C del codice della strada);
3. c) non è consentita nelle aree di servizio e rifornimento ubicate nei tratti stradali comunque classificati che attraversano centri abitati.
3. Le disposizioni del presente decreto producono effetto a partire dalla data del 19 marzo 2020 e sino al 3 aprile 2020.”

(allegata ordinanza del 18/3/2020)

Diversi gli interventi di Fondazione Cariparma per fronteggiare l’emergenza coronavirus

Comunicati - Parma, 18 marzo - A fronte dell’emergenza che la Comunità parmense sta attraversando, Fondazione Cariparma si è attivata per affiancare le strutture sanitarie pubbliche del territorio nella lotta al coronavirus: con procedura d’urgenza è stato infatti stanziato un fondo straordinario di un milione di Euro, ripartito tra Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (per l’Ospedale Maggiore) e Azienda USL di Parma (per gli Ospedali di Vaio e Borgotaro).

Tale intervento va ad aggiungersi sia all'acquisto di macchine per la ventilazione assistita donate all'Ospedale di Parma (in stretta sinergia con Crédit Agricole Italia) per potenziare e supportare il preziosissimo lavoro svolto da chi sta combattendo in prima linea, segnatamente nei reparti di rianimazione, sia al supporto al Fondo Supporto Emergenza Coronavirus lanciato dalla Fondazione Munus sul portale di crowdfunding CrowdForLife del gruppo Crédit Agricole Italia.

Fondazione Cariparma è altrettanto consapevole che l’emergenza sanitaria in atto va fortemente a gravare sulla generale attività delle strutture sanitarie pubbliche del territorio: per tale motivo, e con risposta fortemente anticipata nelle tempistiche, la Fondazione, nell'ambito del proprio Bando Salute pubblica 2020, ha deliberato un complessivo di due milioni di Euro focalizzati a progetti rivolti all'acquisizione di strumentazioni per le cure sanitarie, incluse quelle per la diagnostica, nella certezza che, soprattutto in tale momento di crisi, l’ausilio di nuove apparecchiature potrà supportare il grande sforzo collettivo di quanti operano quotidianamente per la cura e la salute dei cittadini; nella fattispecie si segnalano, tra le altre: un acceleratore lineare per la riduzione dei tempi d’attesa nei trattamenti radioterapici per i pazienti onco-ematologici; un laser a femtosecondi e un microscopio operatorio digitalizzato con visualizzazione tridimensionale per l’introduzione della chirurgia robotica oculistica a Parma (per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma); strumentazioni per l’introduzione della chirurgia robotica ortopedica presso l’Ospedale di Vaio; acquisizione di un ecografo con sonde dedicate e di un sistema di puntura percutanea ecoguidata mininvasiva per la diagnosi e la cura dei tumori del rene e della litiasi complessa presso l’ospedale di Vaio.

Da sempre la Fondazione sostiene con convinzione la ricerca, nella consapevolezza degli importanti impatti positivi che tale “investimento” apporta al sistema economico, sociale e culturale del territorio: un investimento anche e soprattutto per il futuro che vede la Fondazione contribuire anche per il 2020 con Euro 1.200.000 all'attività di ricerca dell’Ateneo parmense, egualmente suddivisi sia in merito ai Dottorati di Ricerca sia in merito allo sviluppo di progetti di alto profilo nell'ambito dei vari gruppi di ricerca, in particolar modo nei settori tecnologici, informatici, ambientali, dell’agro-alimentare, della salute e dei servizi alla persona.

Le delibere assunte - spiega il Presidente Gino Gandolfivogliono confermare la concreta presenza di Fondazione Cariparma in uno dei momenti più difficili che Parma ed il suo territorio stanno attraversando: una crisi che la comunità parmense sta affrontando coraggiosamente, con lo spirito solidale che da sempre la contraddistingue; il mio ringraziamento va agli operatori sanitari, ai volontari e a quanti in questo momento si stanno spendendo con eccezionale senso del dovere e sacrificio per la tenuta ed il bene della collettivitàInfine - conclude Gandolfi - un ringraziamento agli Organi della Fondazione per il loro contributo che ha consentito, anche in questa circostanza, di assumere decisioni in modo rapido ed efficace; un ringraziamento particolare al Direttore Generale per aver attuato da subito un piano in grado di mettere in sicurezza tutta la struttura, pur garantendone la piena funzionalità; un ringraziamento anche ai collaboratori tutti che, in questi giorni, hanno moltiplicato i loro sforzi con grande spirito di servizio e dedizione.

Può sembrare una nuova tendenza “da gourmet”, ma mangiare fiori non è affatto una novità. L’uso culinario dei fiori risale a migliaia di anni fa. Gli antichi romani per esempio usavano con regolarità nelle loro ricette i fiori di malva, le rose e le viole. Anche il consumo di salumi ha radici antiche, basti pensare che del prosciutto, per esempio, se ne rinvengono tracce nella pianura padana già 2600 anni fa. In epoca romana è grande l’interesse per questo alimento, tanto che il prosciutto diventa un elemento di grande pregio, protagonista di innumerevoli occasioni di incontro e di festa degli antichi romani. Come anche la mortadella, il cui nome deriva forse da “mortarium” (mortaio), usato dai Romani per pestare ed impastare le carni suine con sale e spezie.

Tornando ai fiori, in Italia, i fiori di zucca sono un classico della cucina, ma cominciare a consumare più spesso i fiori, anche di altro tipo, potrebbe portare a dei vantaggi in termini di salute, e non solo. I colori, la consistenza e i sapori che si ottengono con l’uso dei fiori edibili non hanno pari, come stanno dimostrando diversi chef nei ristoranti in tutto il mondo. Inoltre, l’abbinamento dei fiori con i salumi consente dal punto di vista nutrizionale il fenomeno della complementarietà nutrizionale: quello che manca a uno è garantito dall'altro.

“I fiori, per esempio, apportano pochissime proteine, ma provvedono i salumi fornendo proteine di ottima qualità, perché ricche di tutti gli aminoacidi essenziali. I salumi sono poveri di vitamina C e carboidrati e i fiori li garantiscono. Ai fiori manca la vitamina B12 e i salumi ne sono ricchi. I fiori hanno poco ferro e zinco, i salumi ne sono la fonte migliore. Entrambi gli alimenti apportano antiossidanti (composti che possono contrastare l’ossidazione delle biomolecole inibendo la fase di avvio o interrompendo la fase di propagazione dell’ossidazione e quindi prevenendo o riparando il danno ossidativo delle biomolecole), anche se i fiori ne forniscono in quantità maggiori” ha affermato Elisabetta Bernardi, Specialista in Scienza dell'Alimentazione, biologa e nutrizionista.
Nei fiori sono presenti un’ampia varietà di molecole con grande capacità antiossidante, come composti fenolici, carotenoidi, vitamine e loro metaboliti. Sono presenti in tutte le parti delle piante, ma i fiori ne hanno le più alte concentrazioni, in particolare le corolle, che si sono evolute per favorire l’intervento degli insetti nell’impollinazione. Una sorta di “pubblicità” per attrarre insetti come api, bombi, lepidotteri. E i pigmenti colorati responsabili delle variazioni cromatiche sono gli stessi che giocano un ruolo cruciale nella protezione della nostra salute.

“Gli antiossidanti sono presenti anche nella carne. Ci sono l’ubichinone o coenzima Q10, il glutatione, l’acido lipoico, la carnosina, l’anserina, e quest’ultimi due sono gli antiossidanti più abbondanti nella carne. Oltre al loro importante ruolo antiossidante, possono svolgere un ruolo nella risposta immunitaria e nel migliorare l’assorbimento del ferro” ha continuato la Bernardi.

Ma quali sono i fiori commestibili che possiamo mangiare con tranquillità?

Sono per esempio commestibili tutti i fiori della maggior parte delle erbe aromatiche, le begonie, le viole, il nasturzio, la rosa. Ma anche la bocca di leone, la borragine, la calendula, il garofanino, i fiori di achillea, aglio selvatico, arancio, basilico, camomilla, carota, geranio, rucola, tiglio, trifoglio, tulipano, viola del pensiero, zucca, zucchina. Naturalmente non si devono consumare i fiori che si comprano dai fiorai o nei vivai perché potrebbero essere stati trattati con pesticidi non consentiti per gli alimenti e non dovrebbero essere usati nemmeno come guarnizione. Altamente tossici i fiori dell’oleandro, dell’azalea, dell’ortensia e la datura, ma sono ad esempio tossiche anche specie come il comune mughetto e gran parte delle specie appartenenti alla famiglia botanica delle ranuncolacee. Prime tra tutte le varie specie di anemoni e, soprattutto, il velenosissimo falso zafferano (Colchicum autumnale).

“C’è poi il problema delle allergie ai pollini. Le persone con asma o allergie dovrebbero essere caute e identificare prima del consumo le specie che potrebbero dare reazioni” ha concluso Elisabetta Bernardi.

Sono molte le preparazioni in cucina che prevedono l’uso di fiori, come quelle a base di carne di maiale e salumi. Alcune di queste sono disponibili sul sito www.salumi-italiani.it come il “Filetto di maiale porchettato, misticanza e susine” dello chef Cesare Battisti o una meravigliosa “Insalata di campo e fiori con i cubi di Mortadella Bologna IGP” dello chef Cristian Broglia.

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Istituto Valorizzazione Salumi Italiani
L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) opera dal 1985 con lo scopo di favorire la conoscenza dei salumi tipici e di diffondere una corretta informazione sui valori nutrizionali e sugli aspetti culturali, produttivi e gastronomici di questi prodotti. Sul territorio nazionale l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani ha promosso pubblicazioni editoriali, ricerche di mercato, indagini scientifiche ed altre iniziative ed eventi rivolti ai mass media, opinion leader, comunità scientifica e al vasto pubblico dei consumatori. All’estero sono stati realizzati programmi di promozione dei salumi in Francia, Germania, Belgio, Svezia, Finlandia, Russia, Brasile, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone ed Hong Kong.

Consorzio Cacciatore Italiano
Dal 2005, il Consorzio Cacciatore Italiano svolge le funzioni di informazione, tutela e valorizzazione dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP. Dispone inoltre di poteri di vigilanza, in grado di contrastare abusi, imitazioni, atti di pirateria e contraffazione, su tutto il territorio nazionale e non solo.

Consorzio Mortadella Bologna
Il Consorzio Mortadella Bologna, costituito nel 2001, ha come scopo la tutela, la valorizzazione e la promozione della Mortadella Bologna IGP. Svolge inoltre attività di contrasto alle imitazioni e alle contraffazioni. Attualmente, il Consorzio Mortadella Bologna IGP riunisce 27 aziende, che producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP.

Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP
Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP si è costituito nel 2001, ha come scopo la tutela, la valorizzazione e la promozione del Cotechino Modena IGP e dello Zampone Modena IGP. Fanno parte del Consorzio 15 aziende, che rappresentano i principali produttori di questi due salumi.

Il progetto “Autentico Piacere Europeo – European Authentic Pleasure”, in cui sono coinvolti l’IVSI, il Consorzio Cacciatore italiano, il Consorzio Mortadella Bologna, il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP per tre anni, ha lo scopo di diffondere la conoscenza e aumentare il livello di riconoscimento dei salumi italiani rigorosamente certificati DOP e IGP in un mercato, quello tedesco, che è il principale tra i Paesi dell’Unione Europea. Alla campagna sono dedicati il sito web http://www.europeanauthenticpleasure.eu e le seguenti pagine sui social media:

Facebook: European Authentic Pleasure
Twitter: @European_ape
Instagram: european_ap

L’hashtag di riferimento per tutte le attività sui social è: #enjoy_EAP (dove EAP è l’acronimo inglese di European Authentic Pleasure).

Procedono senza sosta i controlli della Polizia Ferroviaria nelle stazioni emiliano romagnole finalizzati, in particolar modo alla verifica delle prescrizioni vigenti, in materia di contrasto alla diffusione del COVID-19.

Proprio durante tale attività effettuata nello scalo ferroviario della stazione di Modena, un uomo, probabilmente di origine centro-africana, che sostava al primo binario, alla vista degli Agenti della Polizia Ferroviaria e dei militari dell’Esercito Italiano, si è dato alla fuga dileguandosi all'esterno della stazione, abbandonando uno zaino sulla piattaforma del secondo binario.

Dal controllo dello zaino, gli operatori hanno rinvenuto al suo interno due involucri di cellophane termosaldati, contenenti circa 2 kg di sostanza stupefacente risultata poi essere Marijuana, sostanza sottoposta a sequestro.

Sono in corso le indagini per risalire all'identità dell’uomo, anche attraverso la visione delle telecamere di video-sorveglianza della stazione ferroviaria.

Con il decreto "Cura Italia" è uscito anche il nuovo modello di auto dichiarazione da utilizzare per tutti gli spostamenti, anche a piedi. 

Nel modello è stato aggiunta la dichiarazione di "Non essere sottoposto alla misura di quarantena", che rammentiamo potrebbe comportare una pena di 12 anni di carcere se trovati al di fuori dalle mura domestiche, ma anche di "Non essere risultato positivo al virus COVID-19"

Tale ultima parte di dichiarazione comporta due aspetti che, a nostro giudizio, dovrebbero meglio essere esplicitati:

1. la dichiarazione ha validità al momento stesso della sottoscrizione se il tampone era stato eseguito e aveva riportato esito negativo. Al contrario se il tampone non è mai stato fatto e a quel momento non sono presenti segni riconducibili alla malattia, il soggetto non dovrebbe essere dichiarato "mendace" se i segnali dovessero manifestarsi poco tempo dopo.

2. il secondo caso invece è riferibile a coloro che già sono guariti. La auto dichiarazione dovrebbe riportare anche questo caso  salvo che sia garantito che l'eventualità sia riconducibile nella dichiarazione di "non essere risultato positivo al virus COVID-19".

Possono apparire semplici dettagli che però potrebbero mettere in apprensione i tanti onesti e responsabili che si attengono scrupolosamente alle indicazioni governative.

(In allegato la dichiarazione in formato pdf e a seguire in jpg)

 

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Coronavirus. I Carabinieri consegnano al presidente Bonaccini cinque ventilatori polmonari sequestrati dai Nas di Parma, prodotti in Emilia-Romagna e destinati all'estero: "Verranno messi a immediatamente a disposizione della sanità regionale. Indispensabile, anche attraverso operazioni come queste, garantire le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie a chi opera in prima linea contro il virus"

Su disposizione del Prefetto di Parma, e in collaborazione con l'Agenzia della Dogane, i militari dell'Arma hanno scoperto una operazione triangolare che partiva dall'azienda produttrice del parmense e passava da una ditta polacca

Bologna 17 marzo 2019 - I Carabinieri del Nas di Parma hanno consegnato questa mattina al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, cinque ventilatori polmonari automatici con i relativi accessori, originariamente destinati all’esportazione negli Emirati Arabi Uniti. Destinazione finale che sarebbe stata raggiunta attraverso un’operazione triangolare che partiva dall’azienda produttrice, del parmense, passando per una ditta polacca.

I dispositivi, requisiti dai Nas di Parma in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, sulla base del decreto disposto dal Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, vengono invece ora messi immediatamente a disposizione degli operatori sanitari dell’Emilia-Romagna e per questo sono stati consegnati al presidente della Regione. Andranno subito ad aumentare la dotazione tecnica necessaria per rispondere in maniera sempre più efficace alla gestione dell’emergenza coronavirus.

Il presidente della Regione, accogliendo la delegazione dei Nas, guidata dal Maggiore Gianfranco Di Sario, ha ringraziato i militari e l’Arma dei Carabinieri per il loro supporto: “La nostra sanità sta affrontando il momento più difficile di sempre, con grande professionalità e con uno spirito di abnegazione che ci rende orgogliosi del lavoro dei nostri sanitari. Assicurare la piena disponibilità delle dotazioni tecnologiche necessarie è per noi indispensabile, anche attraverso operazioni come quella di oggi, che contribuirà a dare ai nostri operatori migliori condizioni in cui lavorare. Un’operazione- ha concluso- perfettamente in linea con l’auspicio che avevo avanzato già all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando insieme ai miei colleghi presidenti di Regione avevo chiesto, in quel caso riferito ai dispositivi di protezione individuale, che quelli prodotti in Italia rimanessero nel nostro Paese, arrivando, se necessario, alla loro requisizione”.

(Nella foto allegata, il presidente Bonaccini e il Maggiore Di Sario)

Da tracciamento cellulari a riconoscimenti facciali, "siamo in guerra".

Lo 'spionaggio' a tappeto dei contagiati con tracciamento dei cellulari e riconoscimenti facciali, sul modello adottato dalla Corea del Sud per evitare la diffusione del Coronavirus, "non calpesterebbe necessariamente i diritti dei cittadini, perché' anche in Europa quello della protezione dei dati personali non è un diritto assoluto, bensì va bilanciato con gli altri diritti fondamentali e in questo caso con quello alla salute, non solo individuale, ma collettiva". Lo dice l'avvocato Andrea Lisi, esperto di diritto digitale e presidente di Anorc Professioni, durante un'intervista alla Dire, commentando le misure di contenimento del virus messe in campo da Seul, che in Europa hanno fatto discutere.

Secondo quanto spiega Lisi l'attuale regolamento europeo, il 2016/679 Gdpr, "prevede la difesa del diritto fondamentale dell'individuo alla protezione dei dati personali, un diritto che possiamo ritenere oggi indirettamente garantito anche dalla Costituzione, che però stabilisce non solo la protezione, ma anche l'adeguata circolazione dei nostri dati personali. Se c’è un'emergenza eccezionale come quella che si vive oggi- continua l'esperto- si entra nella sfera del diritto alla salute che è altrettanto fondamentale. Quindi in ipotesi eccezionali più Stati europei potrebbero in qualche modo ridimensionare il diritto alla protezione dei dati favorendo la circolazione di alcuni dati con delle forme di controllo e garanzia, bilanciandolo così con queste esigenze eccezionali di tutela della salute pubblica".

"Per fare una cosa del genere - spiega ancora l'esperto di diritto digitale e presidente di Anorc Professioni - sarebbe opportuno lavorare su una normativa europea
specifica e di emergenza che operi quel bilanciamento tra i due diritti, cioè il diritto alla cosiddetta privacy e il diritto fondamentale alla salute, che potrebbe avere un enorme giovamento nel caso odierno grazie alla verifica degli spostamenti, dei contatti tra persone infette. È chiaro che bisognerebbe stabilire i tempi precisi di questo tracciamento, le modalità, le procedure di sicurezza per garantire che soltanto alcuni specifici autorizzati possano accedere a quei dati e fino a che punto quei dati possono essere esposti senza essere previamente pseudoanonimizzati o anonimizzati. Quindi non possiamo pensare in Europa ad arrivare un controllo generalizzato e pervasivo dei cittadini, pur giustificato dall'emergenza, ma ad un equo bilanciamento tra i diversi diritti in gioco, determinando tempi e modi certi di questa forma di tracciamento e confermandone l’eccezionalità e le dovute garanzie".

"Anche i padri del diritto alla protezione dei dati come Stefano Rodotà e Giovanni Buttarelli - conclude Lisi - non hanno mai pensato al diritto alla privacy come a un diritto assoluto, ricordiamocelo. Oggi stiamo combattendo una guerra e quindi alcune garanzie individuali possono essere compresse, come è stato del resto con la libertà di muoversi".

Ricorderete che Il 14 marzo 2020, a seguito di una segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “117” da parte di un cittadino, era stato redatto un verbale per violazione al Codice del Consumo nei confronti di una farmacia della città di Parma. 

Un verbale e una pesante multa che in pochi avevano digerito. Risultava evidente lo stato di necessità e di emergenza che avevano indotto i titolari dell'esercizio a derogare a una norma tanto giusta in circostanze normali ma altrettanto ingiusta in caso di crisi emergenziale come quella che stiamo attraversando.

I Finanzieri, sollecitati da un delatore, intervenuti sul posto, avevano contestato la vendita di singole mascherine sprovviste della confezione e prive delle informazioni a tutela del consumatore, la cui indicazione è obbligatoria, in violazione di una specifica norma del Codice del Consumo.

Durante la stesura del verbale il responsabile della farmacia, presente sul posto, aveva dichiarato che la vendita delle mascherine sfuse, in luogo della confezione intera, era stata effettuata per sopperire alla carenza di quel tipo di dispositivi e, di conseguenza, per soddisfare le richieste del più ampio numero di clienti possibile.

I successivi approfondimenti disposti, finalizzati a chiarire tutti gli aspetti della vicenda, pur confermando l’irregolarità della vendita effettuata, hanno permesso di rilevare che tale comportamento sia stato effettivamente dettato dallo stato di necessità connesso alla straordinaria emergenza epidemiologica da COVID-19.

Pertanto il verbale è stato archiviato in autotutela. 

Di Nicola Comparato Felino 16 marzo 2020 - Da Cirone, frazione del comune di Corniglio in provincia di Parma, riceviamo e pubblichiamo questa bella cartolina. Ringraziamo Elisa Moretti, per la sua creatività e per aver condiviso con noi questo messaggio di speranza in piena emergenza Coronavirus.

Il pensiero di Elisa:

"Ci troviamo in un momento in cui fermarsi è l'unico modo per riuscire ad andare avanti. Lo dico da mamma. Dobbiamo restare in casa e uscire solo se necessario. Attualmente per me la priorità è il lavoro, per non far mancare niente a mio figlio, tutto il resto può aspettare, perché nulla è più importante della salute. Sono anche fortunata a lavorare in un ambiente bellissimo, dove la situazione viene gestita nel migliore dei modi, con tanta comprensione, come in una grande famiglia. Il Coronavirus per tutti quanti noi è stato come un fulmine a ciel sereno, evitare di andare in giro è la cosa migliore da fare, non solo per noi stessi, ma anche per i nostri cari e per tutte le persone che ci stanno intorno e che non conosciamo. Solo così riusciremo a venirne fuori. È l'unica soluzione. Collaboriamo, restiamo in casa, facciamo uno sforzo tutti insieme, non sottovalutiamo il problema, ma allo stesso tempo non procuriamo nemmeno inutili allarmismi mettendo in giro notizie false che in un momento così delicato fanno solo del male. Ve lo dico col cuore. Rispettiamo le regole, e sono certa che alla fine..... andrà tutto bene."

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