Lunedì, 17 Febbraio 2020 08:50

Polizia di Stato: eseguite 5 espulsioni

Polizia di Stato: eseguite 5 espulsioni di 4 cittadini moldavi ed 1 cittadino tunisino, tutti irregolari sul territorio nazionale.

Parma – Nella giornata di sabato scorso il Questore di Parma ha eseguito, mediante accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica, 5 provvedimenti di espulsione emanati dal Prefetto di Parma nei confronti di altrettanti cittadini stranieri irregolari sul territorio nazionale.

D. I. moldavo di 39 anni, in data 06.12.2018 è stato arrestato e successivamente condannato dal Tribunale di Parma per maltrattamenti in famiglia e lesioni, reati posti in essere contro la propria compagna. Il Questore di Parma, per le rilevanti condotti penali del soggetto aveva provveduto a revocargli il titolo di soggiorno.

M. V. nato in Moldavia, 32enne, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti per reati contro il patrimonio. In data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.

C. A. nato in Moldavia, 21enne, irregolare sul territorio nazionale, in data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.

P. V. nato in Moldavia, 35enne, irregolare sul territorio nazionale in quanto rientrato illegalmente in Italia prima del termine previsto e senza la speciale autorizzazione del Ministro dell’Interno. In data 31.10.2019 è stato arrestato da personale della Squadra Mobile della Questura di Parma perché responsabile del reato di ricettazione e riciclaggio e violazione dell’Art. 13 comma 13 D.l.vo 286/98, con conseguente condanna da parte del Tribunale di Parma.

I quattro cittadini moldavi in quanto irregolari e poiché gravati da reati ostativi al soggiorno in Italia e da profili rilevanti di pericolosità sociale, al momento della scarcerazione dai locali Istituti Penitenziari per fine pena, sono stati presi in carico dall’Ufficio Immigrazione che, previa autorizzazione del Giudice di Pace di Parma, ne ha curato il trattenimento presso i locali della Questura, in attesa dell’Udienza di Convalida all’esecuzione della misura dell’allontanamento “coatto” in frontiera.
La materiale esecuzione dell’allontanamento è stata attuata nel corso del pomeriggio di sabato scorso, allorquando gli stranieri sono stati accompagnati da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Questura, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, all’Aeroporto di Parma per essere successivamente imbarcati su un aereo con destinazione Moldavia.

B. A. M., nato in Tunisia, 54enne, pregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti e con titolo di soggiorno revocato dal Questore di Parma per notizie di reato penalmente rilevanti, in data 14.02.2020 è stato rintracciato sul territorio dai Carabinieri di Fidenza, i quali, hanno contattato l’Ufficio Immigrazione della Questura di Parma, che ha verificato la sua condizione di irregolare sul T.N.

Stante l’elevato profilo criminale e la capacità che lo stesso ha dimostrato nell’alterare l’ordine e la sicurezza pubblica, la posizione del cittadino straniero (già gravato da due espulsioni determinate rispettivamente dal Prefetto di Piacenza e dal Prefetto di Parma e contestuale Ordine del Questore di Parma ad abbandonare lo Stato entro 7 giorni - disposizione alla quale non ha mai ottemperato) è stata quindi attentamente vagliata dall’Ufficio Immigrazione, che è riuscito ad ottenere, presso le competenti rappresentanze diplomatiche, i documenti necessari ad attuare l’effettivo allontanamento dallo Stato dello straniero. Di fatti, a seguito dell’Espulsione emessa a suo carico da parte del Prefetto di Parma, B.A.M. è stato colpito da Provvedimento di allontanamento coatto in frontiera a mezzo della forza pubblica, il quale, previa convalida del Giudice di Pace, è stato eseguito, sempre nella giornata di sabato, dai militari dell’Arma dei Carabinieri, che lo hanno accompagnato alla frontiera marittima di Genova e da lì, imbarcato su una nave con destinazione Tunisia.

 

Nella giornata di sabato, intorno alle ore 13.10, operatori della Squadra Volante si portavano in viale Trento e Trieste per la segnalazione di un ragazzo vestito con felpa di colore verde intento a compiere atti di autoerotismo davanti ad un complesso studentesco verso un gruppo di ragazzine.

Gli operatori raggiungevano il soggetto in questione che veniva identificato per B. V. cittadino italiano nato in Russia, classe 1999, incensurato. Il predetto interpellato sull’accaduto ammetteva di aver effettuato degli atti di autoerotismo. Veniva accompagnato presso la Questura per adempiere ad ulteriori accertamenti del caso.

Testimoni riferivano di aver notato lo stesso soggetto altre volte intento a compiere atti di autoerotismo nei pressi del medesimo istituto.

Al termine degli accertamenti veniva pertanto deferito all’A.G. in stato di libertà per atti osceni in luogo pubblico.

 

Mediazione Familiare - Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia presenta la nuova Sezione specializzata in Mediazione Familiare

L’organismo di Mediazione civile dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, già attivo da oltre un decennio, si arricchisce di una nuova “Sezione specializzata in Mediazione Familiare” che sarà presentata nel corso di una iniziativa gratuita e aperta al pubblico dal titolo “La Mediazione familiare e il processo. La Mediazione come risorsa sociale per i cittadini”.
Giovedì 20 febbraio – dalle ore 15 alle 18.30, presso l’Aula 5 del Palazzo di Giustizia di Reggio Emilia (via Paterlini, 1) – nella giornata dedicata alla Giustizia Sociale e in cui la Regione Emilia Romagna, per il quinto anno consecutivo, celebra la Mediazione sociale, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia mette a disposizione delle famiglie e della collettività il nuovo servizio che avrà sede presso l’Ordine forense reggiano.

Il convegno – introdotto dai saluti del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia e dell’Organismo di Mediazione avv. Celestina Tinelli, del presidente del Tribunale di Reggio Emilia dr.ssa Cristina Beretti, del Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla monsignor Massimo Camisasca, e del sindaco di Reggio Emilia dr. Luca Vecchi e coordinato, nella prima parte, dall’avv. Franca Porta, consigliere segretario dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia – sarà dedicato a “La Mediazione familiare e il processo”.

Tra i relatori, la dott.ssa Susanna Raimondi, coordinatrice tecnica del Centro Gea-Irene Bernardini del Comune di Milano, nonché presidente della Società Italiana di Mediazione Familiare (S.I.Me.F.), spiegherà l’importanza di “Conoscere per scegliere la mediazione familiare”.
L’attività e le funzioni de “La sezione specializzata di Mediazione familiare” sarà illustrata dall’avv. Ida Erica Fuggetta, mediatrice familiare S.I.Me.F. e componente del Consiglio dell’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia.
Il dott. Francesco Parisoli, presidente della I sezione del Tribunale di Reggio Emilia, illustrerà “I provvedimenti presidenziali e l’art. 337 octies, II comma, c.c.”.

La seconda parte dei lavori, dal titolo “La Mediazione come risorsa sociale per i cittadini”, sarà introdotta dall’avv. Massimo Romolotti, mediatore civile e coordinatore dell’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, che farà il punto su “L’esperienza dell’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati reggiani” e, a seguire, la dott.ssa Lisa Gilioli, coordinatrice del Centro per le famiglie, Servizio Politiche di welfare e intercultura del Comune di Reggio Emilia, illustrerà “L’esperienza del Centro per le famiglie di Reggio Emilia”.

Il confronto tra la dott.ssa Barbara Soncini, mediatrice familiare S.I.Me.F. e consulente tecnico forense, e la dott.ssa Mariafrancesca Sidoli, mediatrice scolastica e familiare A.I.Me.F. e assessore del Comune di Reggio Emilia, coordinato dall’avv. Giovanna Fava, componente della Commissione Famiglia dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, concluderà i lavori della giornata.

Sono stati invitati a partecipare il Coordinamento dei Centri per le famiglie della Regione Emilia Romagna, gli assessori alle Politiche di Welfare dei Comuni, i dirigenti del Servizio sociale e i Centri per le famiglie del Comune di Reggio Emilia, le Unioni dei Comuni Colline Matildiche, Pianura Reggiana, Terra di Mezzo, Tresinaro Secchia, Val d’Enza, i Comuni dell’Appennino, della Bassa Reggiana e il dipartimento di Neuropsichiatria infantile Ausl Reggio Emilia.

L’evento, gratuito e aperto al pubblico (previa prenotazione e fino ad esaurimento posti), è organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia. Agli avvocati che parteciperanno all’evento saranno riconosciuti 4 crediti formativi, di cui 2 in materia deontologica (iscrizione obbligatoria sul sistema RICONOSCO).

Per info: tel. 0522.276351; email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Anche quest’anno l’Associazione Centro Antiviolenza di Parma ha aderito all’evento mondiale “One Billion Rising”.

La campagna One Billion Rising 2020, in Italia, si pone l’obiettivo di sostenere i Centri Antiviolenza partendo dalla presa di coscienza dell’evidente distanza della situazione italiana rispetto agli obiettivi previsti dalla Convenzione di Istanbul. Infatti i fondi per il 2019, destinati dallo Stato ai Centri Antiviolenza, non sono ancora stati devoluti e non ci sono garanzie per quanto riguarda le tempistiche di erogazione data la situazione politica instabile e il crescente sentimento di intolleranza che ne domina la scena.

Questo ha portato ad un momento storico in cui luoghi come i Centri Antiviolenza, punto di riferimento negli anni per tante donne e minori vittime di violenza, rischiano di chiudere perché non ricevono il sostegno dello Stato per mancanza di permessi e fondi rinnovati. Per questo vogliamo ribadire fermamente la necessità di sostenere e garantire continuità ai Centri Antiviolenza e ricordare, inoltre, di non sottovalutare l’importanza di dare ascolto e credere alle donne vittime di violenza, perché possano ricominciare a vivere libere dai pregiudizi.

Per questi motivi manifesteremo con la danza, la musica, il teatro, la lettura, ecc. per una società in cui il rispetto e la solidarietà siano considerati valori fondanti; e in cui venga riconosciuta dalle Istituzioni e dalla cittadinanza l'importanza dei Centri Antiviolenza come luoghi di sostegno per le donne vittime di abusi e ai/alle loro figl*.

Appuntamento nei giorni 28 e 29 febbraio alle ore 21.00 al Teatro Europa a Parma, ritorna anche lo spettacolo “I monologhi della vagina” portato in scena dal Collettivo V-Day Parma-Reggio con la regia di Stefania Maceri. 

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Il Comune di Felino cerca scrutatori per il Referendum del 29 Marzo: la disponibilità va comunicata entro il 28 febbraio

In vista delle Consultazioni Referendarie del 29 marzo 2020, il Comune di Felino ha attivato la ricerca di scrutatori da impiegare nei seggi elettorali durante le operazioni di voto e scrutinio.
Chi fosse interessato, può lasciare la propria disponibilità a ricoprire tale ruolo, compilando il modello allegato. E’ necessario essere elettori del Comune di Felino ed essere già iscritti all’albo degli scrutatori.

La Commissione Elettorale Comunale si riunirà tra il 4 ed il 9 marzo 2020 e procederà alla nomina dei componenti dei seggi, scegliendo anche tra coloro che abbiano dato la propria disponibilità da lunedì 10 febbraio e non oltre venerdì 28 febbraio 2020.

Il modulo, scaricabile dal sito o ritirabile direttamente all’Ufficio Elettorale, dovrà essere consegnato direttamente all'Ufficio Protocollo durante il normale orario di apertura dell'ufficio (dal lunedì al sabato 8.30 -13.00), o inviato per posta o per PEC all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., accompagnato dalla fotocopia di un documento di riconoscimento. Successivamente alla seduta della Commissione elettorale si provvederà a dare tempestiva comunicazione delle nomine effettuate ai diretti interessati.

L’Ufficio Elettorale è aperto al pubblico il mercoledì ed il venerdì dalle 8,30 alle 13,00.

 

 

Carpi 15 febbraio 2020 - Questa mattina, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha deferito in stato di libertà un italiano di 59 anni, residente in provincia di Piacenza, il quale si è reso responsabile, in concorso con altri soggetti nei confronti dei quali sono in corso accertamenti, di una truffa ai danni di un grossista di alimenti caseari di Carpi.

Lo scorso mese di luglio, il commerciante aveva ricevuto dal 59enne la richiesta di fornitura di un copioso numero di forme di formaggio.

Al fine di rendere verosimile la compravendita, il malvivente aveva concordato la consegna della merce nelle immediate vicinanze di punti vendita di una nota catena di negozi della grande distribuzione, ubicati nella pedemontana reggiana.

Onde evitare di destare sospetto, la merce veniva ritirate nelle prime ore del mattino, da due soggetti, nei confronti dei quali sono in corso ulteriori accertamenti, quando il negozio era chiuso.

La merce veniva posta all’interno di alcuni carrelli della spesa assicurando che appena fosse giunto il proprietario del punto vendita la merce sarebbe stata dislocata negli appositi scaffali o immagazzinata.

Dopo alcune consegne, quando l’importo degli ordini aveva superato gli 8.000 euro, il carpigiano aveva intimato all’acquirente telefonicamente il saldo delle fatture che erano state trasmesse col sistema di fatturazione digitale; il truffatore si era reso irreperibile.

Accertamenti esperiti presso la sede indicata nelle fatture, in Val di Taro (PR), ha permesso di appurare che la ditta in argomento era già stata utilizzata dall’indagato per porre in essere altra attività delittuosa del medesimo tipo e che erano già state sporte denunce per furto di identità commerciale.

L’analisi delle informazioni indicate dal commerciante truffato in sede di denuncia, comparate con gli elementi di carattere documentale acquisiti successivamente dagli investigatori del Commissariato, nonché l’incrocio dei dati acquisiti tramite la banca dati interforze ha permesso di dimostrare che l’effettivo utilizzatore dell’utenza telefonica con la quale veniva ordinata la merce e concordata la consegna era appunto il 59enne piacentino.

Si è altresì accertato che quanto avvenuto è il risultato dell’ennesimo comportamento criminale dell’indagato, il quale risulta essere coinvolto in attività delittuosa nel settore delle truffe di alimenti quali formaggi, insaccati e vini pregiati in tutto il centro e nord Italia.

 

La Procura di Bologna nell’ambito di una indagine diretta dal Procuratore Capo, Dr. Giuseppe AMATO e dal Sostituto Procuratore, D.ssa Antonella SCANDELLARI, ha emesso, in data 10.02.2020, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di un cittadino tunisino per il reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale, art. 270 quinquies del codice penale.

Il provvedimento, frutto dell’attività di indagine svolta dalla Sezione Antiterrorismo della DIGOS di Bologna e di Parma e dal Compartimento Polizia Postale di Bologna - con il coordinamento della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno - e del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, trova fondamento nei gravi elementi indiziari a carico dell’indagato in ordine al reato di auto addestramento ad attività con finalità di terrorismo, nonché dalla sussistenza del fondato pericolo di fuga in seguito a reiterati viaggi compiuti dal soggetto in Tunisia senza che siano emerse notizie riguardo ai suoi spostamenti.

Lo scorso 11 febbraio, personale delle DIGOS di Bologna e Parma e del Compartimento Polizia Postale di Bologna hanno provveduto ad eseguite il fermo del tunisino, che era costantemente monitorato da personale della Digos, notificandogli il provvedimento, eseguendo una perquisizione domiciliare ed associandolo presso il carcere di alta sicurezza di Parma, a disposizione dell’A.G. di Bologna.

L’indagine trova origine nell’attività di contrasto al cyberterrorismo, svolta nelle prime fasi dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia, in collaborazione con le DIGOS territoriali, che permetteva mediante account di “copertura”, di individuare un profilo WhatsApp inserito in un gruppo denominato “gli estranei”.

Il gruppo, il cui logo mostrava un’immagine rappresentativa dello Stato islamico, aveva come scopo anche lo scambio di messaggi propagandistici. L’utilizzatore del profilo individuato veniva localizzato anche in altri due gruppi WhatsApp: “i canti dello stato islamico” e “l’esercito del califfato”.

Il target, attivo nei gruppi, veniva costantemente monitorato; si poteva così constatare che l’utente, nel tempo, provvedeva a modificare l’immagine del proprio profilo, esibendo una fotografia raffigurante tre fucili mitragliatori automatici (AK47).

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Il personale della Polizia Postale, grazie ad una puntuale attività di Osint (Open Source Intelligence) verificava che l’account osservato apparteneva ad un’utenza mobile italiana, utilizzata da un giovane (24 anni) operaio edile, di origini tunisine, regolarmente soggiornante nel territorio nazionale ma di fatto localizzato nella provincia di Parma.

Le indagini, conseguentemente affidate alla Procura di Bologna in ragione della competenza territoriale venivano delegate al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna e congiuntamente alle DIGOS di Bologna e Parma.

In tale ambito il Compartimento Polizia Postale acquisiva ulteriori elementi valutativi sulla personalità dell’uomo, consentendo di individuare altri due profili Facebook a lui ricollegabili, dai quali si rilevava una sua spiccata inclinazione alla cultura dello Stato islamico e alla lotta armata, non risparmiando apprezzamenti (like) e iscrizioni a pagine ad esse dedicate.

Nel tempo, l’acuirsi della pericolosità delle condotte del soggetto, rilevata dal costante monitoraggio dei profili social in uso, consentiva alla Procura della Repubblica di Bologna di emettere un decreto di perquisizione personale, locale e informatica nei suoi confronti, attività eseguita nel giugno 2019 da personale della Polizia Postale di Bologna in collaborazione con le DIGOS territoriali.

Durante le operazioni di perquisizione veniva sequestrato un cellulare e diversi documenti rilevatisi di notevole valore investigativo.

L’analisi eseguita dal personale della DIGOS e della Polizia Postale di Bologna ha riguardato i dati dello smartphone che hanno rilevato la presenza di migliaia di immagini con foto che ne ritraevano alcuni dei membri più importanti, scene di guerra nei territori medio orientali ed esecuzioni capitali e 40 video esplicativi delle varie tecniche operative utilizzate da gruppi jihadisti nonché istruzioni o meglio “lezioni” per giungere al confezionamento di ordigni artigianali mediante l’uso di materiale di facile e quotidiana reperibilità. Presenti anche schede con “consigli” dove si trovavano illustrate, attività operative per realizzare bombe tipo molotov e tipo ANFO, su tecniche di combattimento, e raccomandazioni per eludere inseguitori, evitare la cattura e, tra l’altro, tecniche utili per liberarsi da un ammanettamento, nonché metodi per occultare un cadavere, ma anche tecniche di disarmo e difesa da minacce armate.

I documenti rinvenuti (anche cartacei) mostravano importanti elementi relativi al crescente processo di radicalizzazione del tunisino essendo stati rilevati evidenti segni di adesione ed esaltazione della jihad e/o del martirio di soggetti mussulmani in omaggio ad Allah (emergente anche in taluni video rilevati nella memoria del cellulare).

A tale quadro indiziario si sono aggiunti altri importanti elementi emersi a seguito delle analisi svolti dalla DIGOS dei dati contatti telefonici che mostrano l’inserimento dell’indagato in una cerchia relazionale internazionale di soggetti appartenenti ad ambienti jihadisti. Si tratta di contatti rilevati nelle piattaforme di comunicazione telematica quale Telegram e WhatsApp che risultano difficilmente intercettabili e contatti telefonici con utenze straniere riferibili a nazioni estere Tunisia, Algeria, Filippine, Yemen, Gran Bretagna, Stati Uniti ed altre ancora che hanno mostrano sequenzialità e coincidenze significative in relazione ai dati dei file scaricati e memorizzati nel cellulare.

Alla luce di detti elementi il GIP del Tribunale di Parma in data 13.02.2020, ha convalidato il Fermo della Procura di Bologna ed applicato nei confronti dell’indagato la custodia cautelare in carcere sostenendo che “… Sussistono, pertanto, gravi indizi di colpevolezza a carico del fermato in ordine al delitto di cui all’art. 270 quinquies c.p.”, che “.. abbia realizzato comportamenti univocamente finalizzati alla commissione delle condotte di terrorismo di cui all’art. 270 sexies c.p.” e che “…deve essere valutata quale concreta, specifica ed inequivocabile condotta dell’indagato tesa ad auto-addestrarsi per realizzare un programma terroristico proposto dalle molteplici strutture jihadiste affiliate all’ISIS…”.

Sono in corso ulteriori indagini anche in relazione allo sviluppo del materiale sequestrato e dei contatti riferibili a contesti nazionali ed internazionali.

(in allegato la presentazione in formato pdf)

 

Parma 14 febbraio 2020 - Questa mattina, la Questura di Parma, nell’ambito del progetto “QUESTO NON E’ AMORE”, ha organizzato un altro gazebo, questa volta in centro a Parma, davanti al teatro regio, luogo simbolo della città, per offrire un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne (c.d. violenza di genere).

Abbiamo, deciso di essere presenti anche nella giornata di San Valentino perché la Polizia di Stato vuole ricordare tutto ciò che amore non è.

Anche in questo comunicato vogliamo ricordare alcuni punti fondamentali sull’argomento della violenza di genere, sottolineando che è un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela. Per questo fine precipuo, quindi, vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali ed associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi e che il poliziotto rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete.

Il progetto tende a stabilire un contatto diretto con le donne che saranno accolte da psicologi, operatori della polizia giudiziaria e rappresentanti di associazioni, pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.


Durante l’incontro era presente il Questore di Parma, dott. Gaetano Bonaccorso, il Diriginte della Divisione Anticrimine, il Vice Questore Dott.ssa Silvia Gentili e il Comandante della Polizia Locale Riva Cambrino, a testimonianza della grande collaborazione e sinergia che la Questura ha anche su questo tema con la Polizia Municipale.

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Le cronache stanno registrando una sensazione di difficoltà, per non dire di reale emergenza, all'interno delle carceri emiliano romagnole, a partire da quello di Parma, dove, nella giornata del 14 febbraio le tre organizzazioni sindacali, si sono date appuntamento per portare a evidenza il disagio della Polizia penitenziaria. Le richieste in sintesi: Ripristino degli OPG, ovviamente migliorati con adozione di uno specifico percorso detentivo per i detenuti psichiatrici, adozione dei Taser, addestramento specifico per la gestione di casi critici, implementazione di personale e infine aggiornamento dei mezzi di trasporto.

Di Lamberto Colla Parma, 14 febbraio 2020 - Era stato annunciato già da qualche giorno il sit-in delle 3 organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, davanti ai cancelli del Carcere di Parma dove molti e gravi episodi di aggressione si sono verificati ai danni dei poliziotti che hanno dovuto persino ricorrere alle cure mediche e al ricovero in pronto soccorso.

"Stiamo chiedendo, interviene Gianluca Giliberti segretario del sindacato Sinappe, soluzioni soprattutto al problema dei problemi, ovvero le aggressioni agli operatori di polizia penitenziaria. Queste aggressioni nell'ultimo periodo sono aumentate in modo esponenziale anche a causa della chiusura, a nostro avviso frettolosa, degli OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario - ndr) dove i detenuti psichiatrici venivano gestiti e curati in maniera professionale e in modo da non offendere il personale carcerario e anche sanitario. Tra le varie soluzioni avanziamo l'ipotesi del TASER (chiamata anche "pistola elettrica" - ndr) per rendere inoffensivi i detenuti nel loro momento di maggiore aggressività, ma siamo comunque aperti a valutare anche altre soluzioni. In più chiediamo una formazione da offrire al personale, alla stregua di quello che avviene alle altre forze di polizia, in grado di gestire eventuali eventi critici. Rispetto poi alla gestione di questi detenuti facinorosi stiamo chiedendo anche che vengano create delle strutture sull'esempio degli OPG , visto il fallimento delle REMS, che a nostro avviso non sono la soluzione del problema, anche perché i detenuti che restano nelle carceri, spesso vengono classificati come soggetti con "problemi comportamentali" e non sempre come detenuti che abbiano bisogno di cure psichiatriche particolari. Sarebbe quindi necessario creare un percorso detentivo dedicato a questa tipologia di detenuti. Altro grosso problema riguarda l'apertura del nuovo padiglione. Serve certamente una implementazione di personale, considerato che già oggi si fanno già diversi turni da otto ore e non riusciamo perciò a garantire il rispetto delle ore settimanali, i riposi, i congedi e quant'altro. Il nostro grido d'allarme è rivolto all'amministrazione centrale e regionale affinché dia una risposta ai problemi del carcere di Parma. Dimenticavo una cosa molto importante e riguarda il servizio delle traduzioni e dei piantonamenti. Abbiamo personale dimezzato rispetto a quello che sarebbe la pianta organica ottimale, con dei mezzi che superano i 300.000 km di percorrenza e che spesso si fermano per strada, generando gravi problemi di sicurezza per il personale."

Le richieste in sintesi:
- Ripristino degli OPG, ovviamente migliorati con adozione di uno specifico percorso detentivo per i detenuti psichiatrici;
- adozione dei Taser;
- addestramento specifico per la gestione di casi critici;
- implementazione di personale;
- e infine aggiornamento dei mezzi di trasporto, traduzione.

 

A partire da oggi, 14 febbraio, Gazzetta dell'Emilia apre una nuova rubrica "I segreti del Coach" curata da Marco Becchi  - coach, formatore aziendale e creatore del Metodo Essere Straordinari - Pillole di esperienze, di sopraffini tecniche relazionali e di comunicazione proposte per farci riflettere sui nostri comportamenti al fine di migliorare la nostra vita e i rapporti con gli altri.

di Marco Becchi Parma 14 febbraio 2020 - Quante volte ti sei detto che le cose intorno a te dovrebbero migliorare?
Quante volte ti sei chiesto come fare per ottenere risultati migliori?
Quante volte hai pensato di non aver potere sul futuro?

Il primo segreto che voglio svelarti è un segreto di grande consapevolezza e di responsabilità. Solo chi conosce questo segreto riuscirà a dare una svolta positiva al suo presente e al suo futuro. Non dipende dal tuo passato ma semplicemente da una decisione che ti conviene prendere ora, per non perdere ulteriore tempo.

Probabilmente ci sono obiettivi e sogni che vuoi realizzare al più presto e con ogni probabilità ci sono anche delle difficoltà e degli ostacoli che desideri fortemente superare.

C’è una sola strada che ti può portare alla destinazione della tua vita e per iniziare a muovere il primo passo su questa strada devi conoscere questo segreto: se vuoi davvero che le cose migliorino allora tutto deve partire da te.

Tutto va dall’interno all’esterno: solo se tu cresci, migliori e sviluppi il tuo reale potenziale, allora le cose andranno davvero come desideri. Non bastano le parole, non basta la volontà e non basta avere un obiettivo chiaro.
Così come fai il pieno di benzina prima di iniziare un viaggio, così devi fare con te stesso: scegli di investire sul tuo potenziale, di acquisire nuove capacità e nuove competenze in grado di farti esprime al massimo. Solo in questo modo potrai raggiungere obiettivi mai raggiunti fino ad ora e potrai superare vecchi limiti e credenze.

Credi in te stesso, investi su di te, acquisisci nuove abilità e tutto migliorerà in modo naturale. Puoi scegliere di farlo tra qualche anno ma che senso avrebbe rimandare la tua felicità?

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Il Presidente Mattarella interviene sull’argomento del calo demografico.

Di Francesca Caggiati Parma 13 febbraio 2020 - Che l’Italia sia un Paese che invecchia non è certo una novità. In seguito alla recente pubblicazione degli ultimi dati Istat riferiti al 2019 è stato battuto un nuovo record: solo 435 mila nascite contro 647 mila decessi, il più basso ricambio in ben 102 anni.

Ecco che anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene sottolineando l’allarmante calo della natalità e aggiungendo che “Va assunta ogni iniziativa per contrastare questo fenomeno”, in quanto si rischia un vero e proprio default economico finanziario, dovuto dai più consistenti oneri sociali di una popolazione anziana, inattiva e bisognosa di maggiori cure sanitarie ed assistenziali, contro un minore introito contributivo e produttivo di una popolazione attiva sempre più scarsa.

Interessante. Sì è interessante questo grido di allarme, visto che – come peraltro sottolinea puntualmente don Francesco Rossolini di cui si pubblica lettera integrale di seguito – nelle ultime campagne elettorali nessuna parte politica parla di questo argomento, semplicemente ignorandolo come se non esistesse.

Amministrazioni di tutti i colori vestite hanno avuto e avrebbero tuttora la possibilità di portare avanti una seria politica per la famiglia – a livello locale, come anche a livello nazionale – ma…
Ma poi bisognerebbe incentivare le famiglie e questa parola fa paura. Si, la parola famiglia oggi fa paura.

E lo scrivo con la consapevolezza di aver fatto scelte personali ben precise: ho lasciato il padre di mio figlio, sono tornata a vivere con i miei genitori e quindi oggi rappresento un ménage familiare a quattro con tutte le dinamiche relazionali connesse: genitori-figli-nonni-nipoti. Una situazione con i suoi pregi e i suoi difetti.

Detto ciò, è necessario essere consapevoli che esistono leggi che vanno rispettate, non in nome della religione – qualunque essa sia – ma in nome della natura. Cioè quel mondo in cui viviamo e che esiste da prima di noi: genere umano, fatto di uomini e di donne.

Individui che di per sé – singolarmente presi intendo– se ci pensate, non hanno capacità di esistere e sopravvivere.
Un individuo cioè da solo è come se non esistesse. Bisogna almeno essere in due per dar origine a un “qualche cosa”, che se non volete chiamarlo famiglia, chiamatelo come volete.
Se rimanesse un solo uomo o una sola donna sulla faccia della terrà non si potrebbe proseguire con la vita. Con un unico individuo non potrebbe essere stata generata e non si sarebbe sviluppato alcun popolo o creata alcuna società.

Se ci fosse un solo uomo e una sola donna sulla faccia della terra ecco che forse – non è detto in modo certo, ma sicuramente probabile – i due potrebbero generare uno o più nuovi individui e così dare il via ad una bella pandemia chiamata umanità.

Questo i politici non possono dirlo – una giornalista temeraria e un parroco coraggioso sì – o comunque se lo dicono lo fanno in modo da dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte, come prestigiatori per non offendere chi crede che la società sia fondata sui singoli individui senza tenere conto della differenza di sessualità.

Ecco che oggi vanno per la maggior gli a-sessuati, quelli che non sanno neanche loro di che sesso sono e quindi non possono avere una identità come persona. Se non so chi sono, non so di che sesso sono, non so se mi piacciono gli uomini o le donne, se mi piacciono tutti e due a giorni alterni e su questo modello incerto costruisco la mia vita, è un attimo farsi consigliare come vestirsi o cosa mangiare, perché non so cosa mi piace e quindi scelgo quello che qualcun altro ha scelto per me: in due parole non faccio i miei gli interessi, ma divento il business e sono nelle mani di altri.

Come una persona con queste insicurezze intrinseche può essere veramente felice? Quando non è sicuro di nulla e non sa neanche minimamente chi e cosa vuole essere nella vita?
Ecco che con la crisi della identità e di quello che si è e si vuole trovano spazio e largo seguito influencer, blogger e vatte la pesca. Che non sono veri modelli, come potevano esserci in passato il mentore, il professore che ti ha insegnato veramente qualcosa al di là del libro di testo, lo scrittore o il regista che propongono storie e contenuti che fanno riflettere e che ti aiutano a crescere sul serio. Oggi i modelli sono quelli che vediamo sui social e che hanno milioni di follower.

Queste sono considerazioni di una semplice, indipendente, libera e anticonvenzionale giornalista di una piccola città come Parma, che non vuole essere di esempio o influenzare nessuno, che non vuole giudicare o prendere le parti di nessuno, perché tra i valori che più sente propri c’è la libertà, in primis di pensiero e di opinione

Di seguito la lettera aperta di don Francesco Rossolini della parrocchia di San Paolo Apostolo sul tema del calo demografico.

“Carissimi parrocchiani,
la nostra conversazione mensile concerne non solo quanto la parrocchia progetta, vive ed impegnandosi realizza, ma anche quanto accade attorno a noi. Recentemente abbiamo avuto le elezioni regionali precedute da un ampio ed a volte aspro dibattito fra le due principali forze contendenti: centro destra e centro sinistra. Vari i temi trattati: dalle infrastrutture alla sanità, dal lavoro all’ecologia. Non ho sentito nulla (mi auguro per mia colpevole distrazione, ma …non credo) su di un tema eclatante e realmente esplosivo: il calo demografico!
Un tema…di cui non si vuol parlare
A livello mondiale l’Italia in fondo alla classifica delle nascite: penultimi davanti solo al Giappone! E la nostra terra emiliana non fa eccezione essendo in linea con il tasso di natalità italiano: bassissimo! La situazione nonostante cominci ad essere nota non suscita ancora quella attenzione e preoccupazione che invece meriterebbe. Ripetutamente gli esperti ricordano che oggi chi ha un lavoro paga, con i suoi contributi mensili, la pensione di chi ha lavorato fino a ieri. E domani potrà contare sui contributi di chi entrerà nel mercato del lavoro dopo di lui. Fin qui siamo all'ovvio del nostro sistema contributivo finanziato a ripartizione. Meno ovvio è invece considerare il fatto che se oggi ogni 35 pensionati corrispondono 100 concittadini in età da lavoro (non tutti però occupati) tra vent'anni il rapporto salirà a 54. Vent'anni ancora più in là, siamo nel 2057, si arriva a 62 pensionati ogni 100 cittadini in età da lavoro (ripetiamolo, non tutti però con un'occupazione stabile). Come si farà? Spiace dire che a fronte di quanto riportato e drammaticamente ci attende non ci siano proposte per cercare di rimediare alla situazione a nessun livello né regionale né nazionale. Anzi.. vale la pena ricordare che la seconda causa che mette le famiglie a rischio povertà in Italia (la prima è la perdita del lavoro da parte del capo famiglia) è l’avere diversi figli! (da tre in su) Pare proprio che non si voglia parlare di tutto ciò, della follia di questa situazione. Sembra si preferisca attirare l’attenzione su altri temi, pure importanti, non si discute, …ma forse il tema demografico non ha piena dignità per apparire nell’agenda politica e culturale del paese? Certo, rispondono demografi, sociologi, economisti ed anche educatori, eppure…il silenzio permane
Un sospetto…
A fronte di tale atteggiamento è legittimo chiedersi il perché di tanta svista, di questa ostinata e pertinace distrazione della politica, e degli opinion makers nostrani! Nasce allora un forte sospetto. Non sarà che il tema demografico contrasta, meglio denuncia l’errore, la falsità del politicamente corretto sulla famiglia? Per anni si è detto (e si dice tuttora) che il sistema familiare tradizionale deve essere superato (ci sono tanti tipi di famiglia), che la concezione ‘patriarcale’ della famiglia naturale non ha più senso, che i rapporti all’interno della coppia per essere veramente liberi ed autentici devono essere precari e labili… e poi si scopre che questa cultura, questo modo di concepire la famiglia ed i rapporti all’interno di essa porta… all’autodistruzione, alla costante diminuzione della popolazione che lentamente, inesorabilmente in silenzio scompare sommersa da problemi economici e sociali! Allora meglio…tacere! Meglio non parlarne, meglio attirare l’attenzione su altro…
Aveva ragione la chiesa
Il sospetto di cui sopra diventa una certezza a fronte della considerazione ulteriore: il tema demografico in modo tangibile ed inoppugnabile la falsità del politicamente corretto, ma da ragione a quanto la chiesa (sì ho detto chiesa) da sempre va dicendo. Abbiamo avuto in Italia il divorzio, ora anche ‘breve’, l’aborto, le unioni civili e cosa ne abbiamo ottenuto? Che la popolazione scompare….Per tanti sarà duro ammetterlo eppure pare proprio che …la chiesa avesse ragione!
Ultime considerazioni
Desidero precisare che il mio scritto non vuole mettere sotto accusa nessuno,…men che meno chi è divorziato od ha praticato (le donne spesso subìto) l’aborto: sono proprio le persone che maggiormente soffrono per quanto accaduto. Accuso invece una mentalità, una cultura (che inganna ritenendo divorzio ed aborto ‘cose da poco’) ed anche una politica che non vuole vedere quale sia l’autentico bene dell’uomo e della società. Ma oltre a denunciare la situazione mi sembra di dover anche richiamare ad un compito profetico: proporre il vero bene comune indicato dalla dottrina sociale della chiesa con i suoi principi su famiglia, vita, solidarietà, libertà di educazione. Anziché schierarsi nelle varie tifoserie di destra o di sinistra, come tristemente accaduto anche in queste regionali, credo sia questo il compito dei cattolici. Non per interesse di parte o sete di potere, ma per favorire il vero bene dell’intera società.”

 

Parma: nella scorsa mattinata, la Questura di Parma, nell’ambito del progetto “QUESTO NON E’ AMORE”, ha organizzato un altro gazebo a Sorbolo, per offrire, anche in provincia, un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne (c.d. violenza di genere).

Abbiamo, non a caso, deciso di essere presenti nel periodo di San Valentino perché la Polizia di Stato vuole ricordare tutto ciò che amore non è.

L’argomento della violenza di genere è un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela. Per questo fine precipuo, quindi, vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali ed associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi e che il poliziotto rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete.

Il progetto tende a stabilire un contatto diretto con le donne che saranno accolte da psicologi, operatori della polizia giudiziaria e rappresentanti di associazioni, pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.

Durante l’incontro era presente il Dirigente della Divisione Anticrimine, il Vice Questore Dott.ssa Silvia Gentili.

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Giovedì, 13 Febbraio 2020 17:29

“Se è amore, si vede!”

Dal 6 al 16 febbraio 2020 GrandVision propone in tutti gli store iniziative speciali dedicate al mondo degli innamorati. 

San Valentino. Luci soffuse, un bicchiere di ottimo vino, un bellissimo film o una serie TV. E un regalo per festeggiare il vostro amore?

GrandVision dedica a tutti gli innamorati una speciale iniziativa in occasione di San Valentino: da giovedì 6 a domenica 16 febbraio 2020 in tutti i punti vendita i clienti GrandVision potranno scegliere una montatura da sole per sé e il proprio amato grazie alla speciale promo “2x1”, valida su tutti gli Exclusive Brands della linea sun di GrandVision. Sarà inoltre possibile scegliere tra un’ampia selezione di montature da vista gratuite sempre della linea GrandVision.

GrandVision si conferma ancora una volta vicino alle esigenze di tutti i suoi clienti vincendo, per il secondo anno consecutivo, il premio come MIGLIOR SERVIZIO IN ITALIA nel settore dell’ottica.

Nel Nord Ovest Italia GrandVision è presente nei seguenti territori:
Valle D’Aosta (Aosta)
Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Piacenza, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini)
Piemonte (Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli)
Liguria (La Spezia, Genoa, Savona)

Per cercare lo store più vicino a te o per prenotare un appuntamento per un controllo della vista gratuito vai su: www.grandvision.it 

About GrandVision
GrandVision, retailer internazionale nel settore dell’ottica, è presente in 44 Paesi con oltre 7.000 punti vendita nel mondo e oltre 36.000 dipendenti, offrendo le migliori soluzioni visive a condizioni sempre vantaggiose.
Perseguendo la mission "In Eye Care, We Care More", GrandVision opera da oltre 100 anni mediante insegne locali affermate e riconosciute, generando un fatturato di 3.5 miliardi di euro. In Italia GrandVision è presente con oltre 400 negozi tramite le insegne GrandVision by Avanzi, GrandVision by Optissimo, Solaris e Corner Optique, affermandosi come leader nel settore retail dell’ottica.

Migliori in Italia - Campioni del servizio 2019-2020

GrandVision vince per il secondo anno consecutivo il premio per il MIGLIOR SERVIZIO IN ITALIA nel settore dell’ottica, a stabilirlo è la più ampia indagine sul livello del servizio offerto dalle aziende in Italia, “Migliori in Italia - Campioni del servizio,” realizzata dall’Istituto tedesco Qualità e Finanza.
L’analisi, frutto di 230.000 giudizi di consumatori italiani, è stata sviluppata in cooperazione con l’Università Goethe di Francoforte e coinvolge 1274 aziende appartenenti a 150 diversi settori.

 

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Domani mattina dalle 10 alle 12,00 si svolgerà un Sit-in di protesta davanti al carcere di Parma, organizzato dalle segreterie regionali delle sigle sindacali della Polizia penitenziaria, per sollecitare l'Amministrazione Penitenziaria di farsi carico dei problemi degli Istituti di Pena di Parma e emiliani in genere.

 

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Partita l’iniziativa del neo-sindaco Massimo Spigaroli “Una fetta di culatello per un sacco di plastica”. Una maratona di 9 weekend  che punta a ripulire il Bosco Fluviale e la golena del Po. 1 milione e  200 mila mq di biodiversità ripuliti grazie a una settantina di volontari e riqualificati per abitanti e turisti. 

Parma -

Plastiche, vetro, materiali ferrosi, sanitari, medicinali, mobilio, una motocicletta e addirittura sacchi di immondizia arrivati direttamente da Torino. Rifiuti, differenziati sotto l’occhio esperto di Massimo Ferrari responsabile Smaltimenti di Iren Ambiente ma prima ancora raccolti da una cinquantina di volontari nel letto del Grande Fiume, la golena.

E’ questa la fotografia del debutto del progetto di Massimo Spigaroli  neo-sindaco di Polesine-Zibello “Puliamo il Po e puliremo il mondo” e dell’iniziativa “Una fetta di culatello per un sacco di plastica” che ha preso il via nel week-end di sabato 8 e domenica 9 febbraio. Prima tappa Ongina, estremo confine della provincia. Un bosco fluviale vasto che in alcun tratti cede il passo a campi di grano. Il tutto ripulito da circa settanta volontari provenienti da Zibello-Polesine e Busseto. In due giorni hanno rastrellato palmo  a palmo un’area di 10 ettari pari a 1 milione e 200 mila mq che ora è rifiuti-free per tutti.

Con loro, al debutto di sabato, il sindaco Massimo Spigaroli, ideatore del progetto, il vicesindaco Laura Flora, gli assessori Elia Vighi e Brunella Mainardi nonché i consiglieri Federica Ariozzi, Pio Zantedeschi e Gianluca Copelli. 

E poi gli altri, squadre di giovani e meno giovani, donne e uomini coordinati da Massimo Gibertoni e Stefano Barborini (Circolo Aironi del Po di Legambiente) che riforniti di guanti, pinze e stivali hanno continuato per due giorni a ripulire il letto del Grande Fiume. In cambio, come noto un ticket per una fetta di culatello da rivendicare nei numerosi esercizi di Zibello. Più sacchi, più ticket, più culatello.

Polesine-Zibello è un comune virtuoso in termini di raccolta differenziata, per questo - afferma il sindaco Massimo Spigaroli - non è stato difficile far leva sul senso civico degli abitanti di queste terre. Ora la sfida è rendere l’ operazione virale perché Pulire il Po diventi un mantra collettivo per tutti i paesi rivieraschi”.

L’esordio del primo week end è stato ottimo considerato il numero di sacchi raccolti, che ora attendono solo di essere pesati.

Il progetto ha il sostegno di Autorità distrettuale del Fiume Po, Regione Emilia Romagna, Università di Parma, Legambiente, Confagricoltura Parma, Coldiretti Confederazione Italiana Agricoltori, e associazioni venatorie, EmiliAmbiente, Consorzio tutela del Culatello di Zimbello, Iren, Fidenza Village, Parma io di sto!,Destnazione Turistica Emilia, Chef to Chef Emiliaromagna cuochi,Ipam, Stm, Caseificio Galli, Po Grande e l’Istituto comprensivo di Busseto e Polesine Zibello.

 

Le prossime tappe

La settimana prossima, sabato 15  e domenica 16 febbraio, toccherà alla zona compresa tra Santa Franca e Vidalenzio, direzione Polesine. I temi delle due giornate saranno rispettivamente “Il Budrio, uno scrigno di biodiversità” e “Il pesce-gatto, i suoi luoghi e la sua storia”.  Sabato 15 febbraio la raccolta va dalle ore 14 alle 17.30. Domenica 16 febbraio, invece, dalle ore 10 alle 13 e delle 14 alle 17.30.

Per motivi organizzativi è necessario prenotarsi al numero 348.7497980 ( anche con un semplice messaggio) o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Resoconto servizio congiunto, forze dell’ordine e personale A.S.L., svolto nel pomeriggio dell’11 febbraio 2020.

Parma – Il pomeriggio dell’11 febbraio 2020 la Questura di Parma ha posto in essere una proficua attività di prevenzione e repressione nell’ambito del servizio di controllo straordinario del territorio.
In particolare, il servizio svolto è stato concepito e realizzato per effettuare incisivi controlli presso gli esercizi commerciali destinati alla compravendita di merci, alimentari e non, presso i pubblici esercizi adibiti alla vendita di bevande e alimenti e nei centri scommesse. Controlli finalizzati a verificare la regolarità, tanto sul piano amministrativo che sanitario, degli esercizi predetti nonché la loro frequentazione accertando l’eventuale presenza di soggetti pregiudicati, di cittadini extracomunitari pericolosi non in regola sul Territorio Nazionale e di minori cui sono preclusi tanto l’alcool quanto le scommesse. A questi controlli amministrativo/preventivo si accompagnavano quelli repressivo/preventivi finalizzati al contrasto delle attività di spaccio nelle zone cittadine maggiormente interessate dal fenomeno.

Detta attività ha visto il coinvolgimento di due equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, di una Unità del Reparto Cinofili di Bologna accompagnata dal cane poliziotto Irvin, di due Ispettori della locale Azienda Sanitaria, di un equipaggio del locale Comando di Polizia Municipale, e della locale divisione P.A.S.I., tutti coordinati da un equipaggio della Questura di Parma.
Il coinvolgimento dei soggetti predetti si innesta nell’ambito di una strategia collaborativa volta a massimizzare le forze pubbliche impiegandole nei relativi settori di competenza, in un’ottica sinergica.

In particolare, il servizio svolto ha interessato 3 pubblici esercizi adibiti a vendita e consumo di bevande e alimenti e 4 esercizi commerciali destinati alla compravendita di merci alimentari e non. Qui gli Ispettori della locale Azienda Sanitaria, unitamente all’equipaggio del locale Comando di Polizia Municipale, verificavano l’adeguatezza strutturale e l’igiene dei locali, il conseguimento del certificato HACCP, la rintracciabilità dei prodotti venduti e somministrati nonché la modalità di conservazione degli stessi, la divisione P.A.S.I. accertava invece il possesso delle prescritte autorizzazioni amministrative. Al termine dei controlli di rito venivano consegnati ai titolari Verbali di Ispezione attestanti “non conformità minori”. Contestualmente ai predetti controlli si procedeva a identificare gli avventori presenti e venivano nella circostanza rintracciati alcuni cittadini extracomunitari già gravati dall’ordine di lasciare il t.n., ancora in corso di validità(tempo per ottemperarvi 7 giorni).

L’attività di prevenzione e controllo si estendeva a 2 sale scommesse, denominate Admiral Club, presso le quali la divisione P.A.S.I della Questura di Parma, unitamente a un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, accertava il possesso della licenza di pubblica sicurezza e della concessione rilasciata dall’Agenzia Autonoma Monopolio di Stato. I controlli sono stati estesi agli avventori delle stesse i quali sono stati debitamente identificati. Presso le sale in oggetto non sono state riscontrate anomalie.

Sul piano delle attività volte al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, Irvin, il cane poliziotto condotto dalla unità del Reparto Cinofili di Bologna, rinveniva 134,96 grammi di sostanza stupefacente del tipo Marijuana e 1,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish nella zona compresa tra Viale dei Mille e Viale Vittoria e presso il Parco Ducale.
I controlli ai locale e ai c.d. Africa Market si sono estesi lungo le vie del quartiere Oltretorrente e lungo quelle del quartiere S. Leonardo.

 

PARMA, 12 feb. - "Ringraziamo le forze dell'ordine per la brillante operazione portata a termine, con l'arresto a Busseto di un tunisino accusato di addestrare terroristi. Aspettiamo di avere maggiori dettagli sui fatti contestati all'uomo ma intanto dobbiamo prendere atto che il pericolo del terrorismo non è scomparso o diminuito ma, anzi, è molto più vicino a noi di quanto si possa pensare. Il tunisino arrestato si nascondeva non in una grande metropoli ma in un paese della Bassa, dove mai ci si immaginerebbe di trovare un presunto terrorista. Il nostro sistema investigativo ha dimostrato ancora una volta che, se lo si lascia lavorare funziona. Chiediamo al Governo di non abbassare le guardia e intensificare i controlli su tutte quelle persone che possano destare un minimo sospetto (concentrandosi anche e soprattutto sulle loro attività sul web e sui social) e in tutti quei luoghi dove possa esserci il rischio radicalizzazione. Da ultimo massima attenzione su chi entra (e su chi si è fatto entrare in passato) in Italia: non dobbiamo portarci in casa altri delinquenti. Bastano quelli che già abbiamo". Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, componente del comitato nazionale di Cambiamo!

Reggio Emilia 11 febbraio 2020 - Questa mattina, presso l’Istituto reggiano il personale di Polizia Penitenziaria sarebbe stato costretto ad un surplus di lavoro a causa di svariati eventi critici causati da detenuti che definire intemperanti sta diventando un vero e proprio eufemismo.

Sarebbero stati tre gli eventi di maggior rilievo affrontati con la consueta elevatissima professionalità dal personale in divisa, che continua a sacrificare la propria incolumità fisica pur di portare a termine il mandato istituzionale cui è preposto dal giorno in cui ha giurato fedeltà allo Stato.

Ci risulta, difatti, che altri 3 Poliziotti Penitenziari avrebbero dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del nosocomio cittadino, dopo aver affrontato e risolto i suddetti eventi critici, consistiti in un tentativo di impiccagione, in un rifiuto di far rientro nel reparto detentivo di appartenenza dopo l’ora d’aria e, per finire, in una gravissima aggressione perpetrata ai danni del personale in divisa, da parte di un detenuto magrebino che, addirittura, si sarebbe procurato dei tagli per poi schizzare sangue contro i Poliziotti intervenuti a mitigare la sua furia animalesca, finendo per centrarne uno in pieno volto.

Gli uomini in divisa avrebbero vissuto attimi di grande spavento, paura che perdura e cresce a causa delle procedure di profilassi cui, almeno uno di loro, si starebbe sottoponendo presso il pronto soccorso dell’ospedale reggiano a seguito del contatto col sangue del detenuto.

Ci siamo persino stancati di invocare il trasferimento di questi soggetti, secondo quanto previsto dalla circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, perché questa è una soluzione tampone che sposta il problema da un carcere all’altro. L’Amministrazione tutta e la classe politica devono farsi carico del problema senza più alcun indugio e fornire strumenti (taser?), formazione (altri corpi, ad esempio, partecipano a continui corsi di aggiornamento sulle regole d’ingaggio), adeguate strutture detentive (noi siamo per la creazione di reparti di osservazione psichiatrica per il contenimento e la cura dei detenuti psichiatrici, appurato il fallimento inappellabile delle Rems).

D’ora in avanti grideremo con forza la nostra rabbia ed il nostro risentimento nei confronti di chi potrebbe e dovrebbe intervenire, ma ha scelto di non farlo, a cominciare dal sit-in del 14/02/2020 organizzato unitamente ad altre OO.SS. dinanzi al Carcere di Parma.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

 

Parma, 11 febbraio 2020 – Anche nei 114 Uffici Postali della provincia di Parma è possibile richiedere i dati dei rapporti intercorrenti con Poste Italiane relativi all’anno 2019 e necessari per la presentazione dell’attestazione ISEE (indicatore della situazione economica equivalente).

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, è la sintesi dei prodotti in possesso del cliente, in particolare riporta saldo e giacenze dei conti attivi/estinti nel corso d’anno 2019, dei libretti di risparmio, dei Buoni Fruttiferi Postali, delle Postepay nominative e delle Carte Enti Previdenziali, il valore nominale dei Fondi di Investimento, la posizione dei Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Tali informazioni sono utili per accedere alle prestazioni sociali agevolate quali il bonus bebè, il bonus elettrico o idrico, l’iscrizione dei figli ai servizi di prima infanzia, i libri di testo gratuiti, gli assegni di maternità e le forme di sostegno al reddito previste dall’attuale normativa.

La certificazione sarà disponibile in tempo reale; per poterla ottenere sarà necessario richiedere all’operatore di sportello l’apposito modulo “Richiesta Attestazione a fini ISEE” e restituirlo compilato.

 

Mercoledì, 12 Febbraio 2020 06:04

Rissa al Fast Food, interviene la Polizia

Alle ore 23:45 di sabato scorso, una Squadra Volante è intervenuta presso il fast food di Via Eritrea a seguito di una segnalazione di rissa.

Reggio Emilia 11 febbraio 2020 - I quattro corrissanti erano venuti alle mani per futili motivi riguardanti la somministrazione di una pietanza.
Era iniziato tutto quando un cliente reggiano V.M. classe 1997, palesemente in stato di ebbrezza etilica, aveva iniziato a proferire espressioni offensive all’indirizzo del proprietario del locale di nazionalità pakistana A.W., classe 1990, di un suo dipendente A.M., classe 1998, anch’egli pakistano, ed un altro cliente di nazionalità ghambiana, D.Z. classe 1998, frasi offensive da cui è scaturita la colluttazione.

Uno dei soggetti è stato trasportato con l’ambulanza presso il locale Arcispedale Santa Maria Muova, e accettato con codice 1.

Le persone coinvolte sono state tutte deferite in stato di libertà per rissa.

Nella mattinata di ieri, un funzionario della Polizia di Stato delegato dal Questore, insieme ad operatori della Squadra Volante e a personale della locale Polizia Municipale, ha coordinato un servizio di ordine pubblico in via del Partigiano, in quanto, nel corso dei lavori di scavo per la canalizzazione della rete fognaria, era stata segnalata al 113 la presenza di uno spezzone di bomba risalente al periodo della II guerra mondiale.

Pertanto, dopo aver messo in sicurezza l’area, personale del nucleo artificieri del 2° Reggimento dell’Esercito Militare Genio Pontieri di Piacenza ha provveduto a far brillare l’ordigno, operazione che si è conclusa senza alcuna conseguenza grazie al coordinamento di tutte le forze presenti.

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#essercisempre
#sicurezzasempre

La Polizia di Stato, il Ministero dell’Istruzione,  con Una vita da social l’11 febbraio per incontrare 60mila studenti sul tema del cyberbullismo

Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2020, che quest’anno si terrà domani 11 febbraio, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ha organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale.

Si tratta di un’edizione speciale del progetto Una vita da social con lo svolgimento in contemporanea di incontri con oltre 60.000 ragazzi presso le scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani

Lo slogan della campagna sarà “insieme per un internet migliore”.

L’obiettivo delle attività di prevenzione/informazione è quello di coinvolgere, educare e formare i ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolando i giovani a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale.

L’evento nella provincia di Modena interesserà la scuola secondaria di primo grado Margherita Hack di Carpi; l’incontro sarà tenuto da personale della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Modena, unitamente al Dirigente del Commissariato di P.S. di Carpi, dalle 9.30 alle 13.00 di domani, presso il suddetto istituto scolastico.

Questo appuntamento è stato preceduto da un altro incontro, organizzato dal Commissariato di P.S. di Carpi, svoltosi il 28 novembre 2019, che ha coinvolto sul tema genitori e docenti della medesima scuola.

“La sensibilizzazione sui temi della sicurezza online e sull’uso responsabile della rete – dichiara Nunzia Ciardi Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - è un impegno quotidiano della Polizia Postale e delle Comunicazioni. E la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è imprescindibile. Iniziative come quella della giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet, continua Ciardi, celebrata ormai in oltre 150 paesi tra cui l’Italia, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di persone, giovani e adulti, che a loro volta sono ineliminabili figure di riferimento per orientare i più piccoli ad un uso sicuro e responsabile della rete”.

L’incontro a Parma per la giornata del Safer internet Day
Proprio per la giornata del Safer internet Day, quest’oggi, personale della Polizia Postale della Sezione di Parma ha incontrato i giovani studenti dell’I.C. Micheli nel teatro dell’Istituto, che ha raccolto alcune centinaia di studenti.
I temi affrontati con i ragazzi, che si sono dimostrati entusiasti dell’incontro, hanno riguardato proprio tutti quegli aspetti più sopra sottolineati. Con particolare riferimento al tema del bullismo e del Cyberbullismo sono stati forniti diversi consigli utili così come riguardo alle buone pratiche per navigare in sicurezza.

Questi incontri, che ci vedono impegnati in Parma e provincia in diversi istituti proseguiranno già nelle prossime settimane

(In allegato i dati nazionali e regionali e provinciali)  

Martedì, 11 Febbraio 2020 14:22

48 ore di presidio davanti alla Morris Profumi.

Crisi Morris Profumi, I dipendenti non abbassano la testa. Iniziato il presidio davanti alla gloriosa fabbrica di profumi Morris Spa che ha dichiarato di voler chiudere la produzione. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni.

Di Redazione e foto di Francesca Bocchia - Siamo davanti ai cancelli della Morris Profumi SpA con Germano Giraud della FEMCA CISL di Parma e Piacenza che ci illustra lo stato delle cose e le iniziative che verranno intraprese a partire da oggi.

"La settimana scorsa - dichiara il sindacalista - abbiamo avuto un incontro con i vertici dell'azienda nel quale siamo stati informati della messa in liquidazione volontaria dell'attività produttiva, quindi vuol dire la chiusura dello stabilimento. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. La situazione era delicata in azienda, avevamo fatto un percorso di cassa integrazione ordinaria, ma nulla lasciava presagire a una cosa del genere. Noi eravamo a conoscenza che avevano perso il marchio più importante che rappresentava il 45% del fatturato (marchio Ferrari) e venendo a mancare quello, la attività produttiva si è drasticamente ridotta. Ipotizzavamo quindi che ci sarebbe stato da discutere su una riorganizzazione, invece la comunicazione della messa in liquidazione è stata una cosa devastante. Oggi siamo in sciopero per due giorni. Questa è la prima iniziativa sindacale, poi a breve avremo un incontro tecnico per discutere in merito alla apertura da parte della azienda di una cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività e quindi da lì inizierà la trattativa sindacale che ci porterà a discutere di quello e a aprire tavoli istituzionali su l territorio per tentare di trovare soluzioni alternative."

Il Video: https://youtu.be/IlvwK0KYxMs

Il comunicato di CGIL

Vertenza Morris Spa: 48 ore di sciopero, 100% adesioni ed altissima presenza ai presidi.

I dipendenti non abbassano la testa. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni

Parma 11 febbraio 2020 10,45 - Si respira uno strano profumo nell'aria in strada Maretto a Parma in questi giorni di mobilitazione: è il profumo di dignità dei lavoratori e delle lavoratrici di Morris Spa in sciopero. 
 
Del 100% è stata infatti l'adesione allo sciopero dichiarato da FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL provinciali per protestare contro la messa in liquidazione della Morris Spa da parte della proprietà. Una decisione, quella dei vertici aziendali, che ancora desta incredulità e sconcerto in oguna delle 114 famiglie che da qui ai prossimi mesi si troveranno a fronteggiare grandi difficoltà economiche dovute alla probabile perdita del posto di lavoro.
 
"Abbiamo già inviato una richiesta di apertura di tavolo di crisi all'attenzione di Comune e Provincia di Parma - dichiarano i sindacati di categoria davanti ai cancelli della fabbrica - questa decisione del Cda di Morris Spa colpisce al cuore una città intera, che perde con questa azienda un altro marchio storico, diventato negli ultimi sessanta anni simbolo e prestigio della profumeria della provincia di Parma. Ci sono competenze, professionalità e organici, manca solo la voglia di crederci ancora", continuano FILCTEM, FEMCA e UILTEC territoriali. "Ecco perchè stiamo chiedendo alle istituzioni di aprire un tavolo di confronto per cercare soluzioni alternative alla chiusura o qualche imprenditore che possa investire su una scommessa vincente come quella di Morris".
 
Tanti i messaggi di solidarietà che ora dopo ora arrivano ai lavoratori colpiti da questa drammatica notizia. "Non chiediamo pietà o commiserazione, siamo professionisti capaci del settore, chiediamo solo la possibilità di dimostrarlo con i fatti e con una proprietà che creda nel marchio, qui serve la volontà di fare impresa!", commentano le RSU Morris  Marianna, Fabrizio, Roberta e Angelica. "Siamo uomini e donne che credono in quel che fanno, abbiamo compiuto tutti quanti sacrifici quando ci sono stati chiesti. Ed ora? È questo il piano industriale che i rappresentanti dell'azienda avevano millantato da mesi? Chiudere e lasciarci tutti a casa?".
 
Tavoli tecnici relativi alla cassa integrazione straordinaria e tavoli istituzionali volti a trovare soluzioni alternative, questo è ora il doppio impegno dei sindacati di categoria nei prossimi mesi.

 

Parma, 10 febbraio 2020 - Oggi è il giorno che la legge 92 del 30 marzo 2004 ha riconosciuto come “Giorno del Ricordo” per ‘conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra’ e a Parma l’unico evento ufficiale che si svolge in una sala comunale è un vergognoso convegno negazionista.
Probabilmente sindaco e Giunta, solitamente così attenti, non hanno ascoltato il monito del presidente Mattarella che condannava il fatto che questa tragedia nazionale sia stata per anni ‘ignorata, rimossa o addirittura negata, per superficialità o per calcolo’ e che oltre alle ‘sacche di deprecabile negazionismo militante, oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza’.
Che sia per ‘superficialità o per calcolo’, il Comune di Parma in queste ore sta facendo una pessima figura, dando spazio al negazionismo e non organizzando per oggi nessuna commemorazione ufficiale in una città che non ha un monumento alle vittime, ma ha una via dedicata al carnefice Tito. Difesa da tutta la maggioranza solo pochi mesi fa.
Ci sono tra i 250 e i 350.000 esuli e tra le 5 e le 15.000 vittime delle Foibe e dei campi di concentramento comunisti che oggi a Parma sono state ricordate solo da comitati e partiti, ma non dall’amministrazione comunale.
Una vergogna, inaccettabile.

Così Laura Cavandoli, consigliere comunale e deputata parmigiana della Lega

Martedì, 11 Febbraio 2020 06:49

La liberazione di Nelson Mandela

L'11 febbraio è una data importante. Tra i tanti momenti storici, nel 1929 avviene la firma dei "Patti Lateranensi" e nel 1963 i Beatles incidono il loro album "Please please me". Ma oggi ci concentriamo sull'11 febbraio 1990, giorno della liberazione di Nelson Mandela che segna la fine dell'Apartheid in Sudafrica.

Di Nicola Comparato Felino 11 febbraio 2020 - 11 febbraio 1990, dopo 27 anni di prigionia viene liberato Nelson Rolihlahla Mandela, detto Madiba, un simbolo della lotta all'Apartheid, estrema espressione dell'oppressione razzista dei bianchi in Sudafrica nei confronti dei neri guidata dal "Nasionale Party", il Partito Nazionale, dal 1948 al 1994. Mandela, fin da giovane un ribelle che da ragazzo fugge a Johannesburg per evitare un matrimonio combinato, nasce il 18 luglio 1918 a Mvezo, e dopo aver frequentato la scuola metodista, si iscrive all’Università di Fort Hare , per proseguire poi gli studi in legge all’Università del Witwatersrand, dove entra in contatto con i militanti dell' African National Congress. Mandela nel 1955 apre uno studio legale per aiutare i neri senza assistenza, e nel 1956 viene arrestato e accusato di tradimento insieme ad altre 150 persone.

Vengono tutti assolti dopo 5 anni. Nel 1960 Mandela abbraccia la lotta armata in seguito al "Massacro di Shaperville", giorno in cui la polizia uccide 69 membri dell'African National Congress durante una manifestazione pacifica.

Poco dopo il movimento viene dichiarato fuori legge. Cominciano i guai per Mandela, che viene considerato dal governo sudafricano un terrorista, un traditore, un sabotatore e un criminale, e così dopo essere stato nuovamente arrestato, durante il processo di Rivonia del 20 aprile 1964, viene condannato con i suoi collaboratori all' ergastolo da scontare nella prigione di Robben Island. Per anni sono numerose le proteste delle persone che chiedono la sua liberazione, e l'11 febbraio del 1990, il presidente del Sudafrica Frederik Willem de Klerk ordina la scarcerazione di Nelson Mandela, ponendo fine all'Apartheid e all' illegalità dell'African National Congress. Mandela e de Klerk ricevono il premio Nobel per la pace, e alle prime elezioni interrazziali del 1994, Nelson Mandela viene eletto Presidente del Sudafrica, decidendo di restare in carica per un solo mandato. Il 5 dicembre del 2013 Nelson Mandela muore da uomo libero dopo una vita passata in prigione nella sua casa di Johannesburg.

“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio.”
(Nelson Mandela)

 

L’episodio è accaduto lo scorso 22 gennaio a Bibbiano, ma ora, dopo una serie di indagini, l’uomo è stato oggetto di una misura restrittiva con l’accusa di tentato omicidio. Alla base del gesto la fine del matrimonio e il sospetto che la donna lo tradisse.

BIBBIANO (RE) – Ha tentato si uccidere la moglie nel sonno, prima sferrandole un pugno, poi premendole con forza un cuscino sul viso per soffocarla. Ma le urla di aiuto della donna sono state sentite dal figlio minorenne della coppia, che prontamente ha chiamato i Carabinieri, salvando, di fatto, la vita alla madre, una quarantenne residente a Bibbiano.

I fatti risalgono allo scorso 22 gennaio e, inizialmente, l’uomo era stato denunciato. Ora, però, dopo una serie di indagini, la Procura di Reggio Emilia ha ottenuto dal gip un provvedimento di custodia cautelare e l’uomo è stato tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio. Gli approfondimenti hanno fatto emergere, infatti, una personalità violenta e incapace di gestire la fine del proprio

L’uomo, di nazionalità tunisina, ha prima forzato il posto di blocco, poi si è dato a una fuga rocambolesca, prima in auto, poi a piedi. Bloccato finalmente dagli agenti, gli sono stati sequestrati quasi un etto e mezzo di droga e 980 euro in contanti.

Di Claudia Fiori - SASSUOLO (MO) 10 febbraio 2020 – Doveva probabilmente essere una serata dedicata agli “affari” quella tra sabato e domenica, per un pusher tunisino, che invece ha finito la nottata alla Casa Circondariale di Modena con le accuse di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e guida senza patente.

Erano circa le 19 di sabato quando, nell’ambito di operazioni di controllo di routine, i Carabinieri di Fiorano hanno imposto l’alt a una Toyota Yaris. Il conducente, anziché fermarsi, si è dato alla fuga con una serie di manovre e sorpassi azzardati. Ne è nato un inseguimento durato circa 5 minuti. Arrivato alla Circonvallazione Nord Est di Sassuolo, infatti, il conducente della Yaris è incappato in un rallentamento e ha deciso di abbandonare l’auto su un’aiuola nei pressi di una rotatoria e di proseguire la fuga a piedi. I Carabinieri non si sono persi d’animo e, di corsa, lo hanno finalmente raggiunto. L’uomo, tuttavia, ha reagito con calci e pugni e solo dopo una violenta colluttazione è stato alla fine immobilizzato.

La perquisizione ha consentito di rinvenire addosso al tunisino una busta con ben 103 dosi di cocaina, pronte per la vendita, e 980 euro, probabile frutto del business criminale. La droga era presumibilmente destinata al “movida” del sabato sera. Il pusher è stato quindi arrestato, mentre i suoi clienti avranno dovuto rinunciare allo “sballo”.

 

 

 

La Polizia di Stato, il Ministero dell’Istruzione,  con Una vita da social l’11 febbraio per incontrare 60mila studenti sul tema del cyberbullismo

Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2020, che quest’anno si terrà domani 11 febbraio, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ha organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale.

Si tratta di un’edizione speciale del progetto Una vita da social con lo svolgimento in contemporanea di incontri con oltre 60.000 ragazzi presso le scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani

Lo slogan della campagna sarà “insieme per un internet migliore”.

L’obiettivo delle attività di prevenzione/informazione è quello di coinvolgere, educare e formare i ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolando i giovani a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale.

L’evento nella provincia di Modena interesserà la scuola secondaria di primo grado Margherita Hack di Carpi; l’incontro sarà tenuto da personale della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Modena, unitamente al Dirigente del Commissariato di P.S. di Carpi, dalle 9.30 alle 13.00 di domani, presso il suddetto istituto scolastico.

Questo appuntamento è stato preceduto da un altro incontro, organizzato dal Commissariato di P.S. di Carpi, svoltosi il 28 novembre 2019, che ha coinvolto sul tema genitori e docenti della medesima scuola.

“La sensibilizzazione sui temi della sicurezza online e sull’uso responsabile della rete – dichiara Nunzia Ciardi Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - è un impegno quotidiano della Polizia Postale e delle Comunicazioni. E la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è imprescindibile. Iniziative come quella della giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet, continua Ciardi, celebrata ormai in oltre 150 paesi tra cui l’Italia, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di persone, giovani e adulti, che a loro volta sono ineliminabili figure di riferimento per orientare i più piccoli ad un uso sicuro e responsabile della rete”.

“In questo campo la prevenzione continua ad essere la strategia migliore per contrastare il fenomeno” – afferma il Dirigente del Compartimento Emilia Romagna, Geo Ceccaroli – “Per questo motivo che, anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e del Reparto Pediatria dell’Ospedale Sant’Orsola, stiamo portando avanti progetti per l’informazione/formazione all’uso consapevole dei nuovi strumenti di comunicazione indirizzati non solo ai minori – che rappresentano i nostri principali interlocutori – ma anche a tutte quelle figure di riferimento e “di garanzia” attorno a loro, quali genitori, insegnanti, sanitari”.

 

(In allegato i dati nazionali e regionali e provinciali)  

Lunedì, 10 Febbraio 2020 08:14

La Chiesa di Sant'Ilario Baganza 

La Chiesa di Sant'Ilario Baganza o Pieve di Sant'Ilario Baganza, si trova nell'omonima frazione del comune di Felino in provincia di Parma. 

Di Nicola Comparato 9 febbraio 2020 - La Chiesa di Sant'Ilario Baganza, che in origine aveva la funzione di cappella per il ricovero dei pellegrini, fu edificata tra l' XI e il XII secolo, periodo in cui si fanno risalire i due capitelli scolpiti con immagini umane e animali, e che oggi vengono riutilizzati nelle paraste delle cappelle laterali. Al 1230 risale la prima testimonianza della sua esistenza, documentata dalla dipendenza della "Cappella Sancti Ylarii del Bagancia" verso la vicina Pieve di Sant'Antonino Martire a Barbiano. Nel 1322 ci fu l'ampliamento della piccola cappella romana, con l'edificazione della nuova abside a pianta rettangolare e con la sopraelevazione della navata.

La Torre Campanaria in pietra fu edificata nel 1472. La Chiesa fu nuovamente ingrandita tra il XVI e il XVII secolo, con la costruzione di due cappelle laterali in aggetto e di due nuove campate. In sostituzione delle capriate, nel 1686, furono realizzate le volte a crociera di copertura, e nello stesso anno fu innalzata anche la nuova facciata. La Chiesa fu restaurata a partire dal 1970 e gli ultimi lavori di restauro furono avviati nel 2005, per sistemare le murature e le coperture degradate. In seguito i lavori interessarono il ripristino delle opere d'arte, del campanile, della facciata e dei pavimenti. La chiesa di Sant'Ilario Baganza fa parte delle "Pievi Parmensi", termine comparso nell'877 derivato dal latino "Plebs", che sta ad indicare il popolo riunito in comunità, ma anche il luogo dove la comunità si riunisce.

Tra i vari compiti svolti nelle Pievi, come ad esempio imporre le penitenze, impartire il battesimo e somministrare l'olio Santo, oltre alle funzioni religiose, le Pievi erano spesso utilizzate per dare rifugio ai pellegrini e ai viaggiatori, ad eccezione degli edifici sottoposti alla Pieve, le cappelle, che avevano solo la funzione di luoghi di preghiera. 
A seguire la galleria fotografica della Chiesa di Sant'Ilario Baganza:

L’Università di Bologna sulla vicenda dello studente Patrick George Zaky: dichiarazione del Prorettore Vicario Mirko Degli Esposti

“Non appena venuta a conoscenza della notizia relativa allo studente Patrick George Zaky, l’Università di Bologna si è attivata creando un gruppo di crisi interno che ha avviato una collaborazione con le autorità competenti. L’Ateneo si è subito messo in contatto con il Ministero dell’Università e per questo ringrazia il Ministro Manfredi che si messo a disposizione immediatamente. Si sono inoltre attivati il Ministero degli Interni e l’Ambasciata italiana al Cairo attraverso la Farnesina.

L’Università di Bologna sta seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione e auspica che questa vicenda possa avere un esito rapido e positivo, nella piena trasparenza e completezza delle informazioni e nel pieno rispetto dei diritti delle persone.

Patrick George Zaky ha vinto una borsa di studio, dopo una rigorosa selezione, per partecipare al prestigioso master internazionale GEMMA, un corso di studio unico in Europa sugli studi di genere. Da quando ha iniziato le sue attività all’Università di Bologna, lo scorso settembre, Patrick ha partecipato al corso con grande entusiasmo, competenza e professionalità. Tutte le testimonianze raccolte da parte dei docenti e delle studentesse e studenti che lo hanno conosciuto restituiscono un ritratto molto diverso da quanto sembrano indicare le autorità egiziane.

L’Ateneo auspica che Patrick possa tornare al più presto a Bologna per riprendere gli studi del secondo semestre e proseguire poi il suo percorso anche il prossimo anno come aveva previsto”.

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