Lunedì, 20 Aprile 2020 11:58

Rapina a mano armata

La Polizia di Stato esegue ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato per il reato di rapina a mano armata.

Nei giorni scorsi personale del Commissariato di Carpi ha proceduto all’esecuzione della misura cautelare in carcere nei confronti di un cittadino di 29 anni, residente in Campania, per il reato di rapina a mano armata in concorso.

In data 30 maggio 2018 l’uomo, unitamente a due complici, si era introdotto all’interno del negozio “Oro in Euro” sito a Carpi in via Nicolò Biondo e, dopo aver minacciato la commessa, le puntava una pistola alla tempia e si faceva consegnare la somma di 40.000 Euro custoditi nella cassaforte.

Gli Agenti intervenuti sul posto hanno potuto quindi raccogliere preziosi elementi di indagine quali testimonianze oculari e analisi delle telecamere di sorveglianza cittadine, mentre la Polizia Scientifica ha repertato elementi specifici quali frammenti papillari e sostanza ematica del malvivente dal cui esame è stato possibile individuare il suo DNA.

Le indagini in argomento, della durata di oltre un anno e coordinate in modo esemplare dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso l’individuazione in un primo momento dell’auto utilizzata dai rapinatori, per compiere l’atto criminoso. Si tratta di un furgone Fiat Fiorino rubato tre ore prima nel comune di Soliera. In un secondo momento si risaliva all’individuazione di uno dei tre autori della rapina.

Dagli accertamenti condotti sul malfattore emergeva che lo stesso era un “professionista del crimine”, specializzato nelle rapine presso oreficerie del nord Italia. Nel 2018 era stato arrestato in flagranza di reato per una rapina in provincia di Fermo e sottoposto nel 2019 a provvedimenti di custodia cautelare in carcere per tre rapine ai danni di gioiellerie a Grosseto e Milano e per una rapina a mano armata presso un istituto di credito di Ascoli Piceno.

L’uomo, pendolare del crimine, si spostava dal capoluogo campano verso le città del nord Italia, unitamente ad altri complici, rendendo così più difficili le indagini.

 

 

 

 

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile hanno tratto in arresto per rapina impropria e lesioni personali aggravate una cittadina marocchina classe 94 residente a Piacenza con regolare permesso di soggiorno in quanto nei pressi del supermercato In’s di strada Argini era stata sorpresa mentre cercava di asportare della merce. L’arrestata una volta scoperta, Nel tentativo di darsi alla fuga, reagiva violentemente contro le addette alla vendita del negozio spintonandole e sferrando numerosi calci.

La pronta reazione delle commesse consentiva di bloccare quest’ultima fino all’arrivo della pattuglia. la refurtiva ammontante a 160 a euro circa di generi alimentari veniva immediatamente recuperate restituita l’avente diritto.

Termine formalità di rito è stata tradotta presso casa circondariale di Bologna.

Una delle due donne aggredite veniva giudicata dai sanitari dell’ospedale maggiore di Parma guaribile in giorni otto per aggressione con trauma contusivo gamba destra ed escoriazione

Sta tagliando un bosco, abbatte un albero sulla linea elettrica si sviluppa un pericoloso incendio boschivo. I Carabinieri Forestali identificano il responsabile.

Parma, 17 aprile 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Solignano hanno indagato per incendio boschivo colposo un boscaiolo che nel tagliare alcuni alberi ne ha fatto cadere uno sulla linea elettrica, dalla rottura dei cavi si è generato un incendio di problematico spegnimento.

In località Tramonte del comune di Solignano un operatore stava tagliando un bosco quando, a causa dell’imperizia, negligenza e imprudenza un albero è stato fatto cadere su una linea elettrica aerea. Il cavo elettrico che è stato tranciato dalla caduta della pianta ha generato un cortocircuito, con innesco di un pericoloso incendio boschivo.

I Carabinieri forestali della Stazione di Solignano, prontamente intervenuti, dopo le valutazioni del caso e dopo aver raccolto preziose indicazioni anche grazie al Metodo delle Evidenze Fisiche, un protocollo di indagine specifico per la ricerca dei responsabili degli incendi forestali, hanno indagato per incendio boschivo colposo il soggetto, presente sul luogo, che stava tagliando le piante. La pena prevista per questo reato è la reclusione da uno a cinque anni.

Sono in corso approfondimenti per verificare se, alla luce della recentissima normativa sull’emergenza coronavirus, il bosco potesse essere tagliato da chi stava operando. Infatti dal 14 aprile gli operatori del settore forestale (imprese forestali iscritte all’albo regionale e aziende agricole inserite in apposito elenco) possono riprendere le attività, ma ad esempio i tagli boschivi per autoconsumo da parte di privati cittadini possono essere eseguiti solo in presenza di una effettiva situazione di necessità.

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Domenica, 19 Aprile 2020 09:36

Il futuro? La filosofia entra in azienda.

Ogni interesse della mia ragione si concentra nelle tre domande seguenti:
Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa ho diritto di sperare?
Emmanuel Kant

Le imprese sono luoghi di lavoro dinamici dove le persone, e le cose, interagiscono tra di loro allo scopo di trasformare la materia in prodotti di differente natura per soddisfare i bisogni e i desideri provenienti dal mondo economico.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 18 aprile 2020 - Sale il livello di necessità e la richiesta da parte delle persone di accedere a nuovi servizi a cui le aziende devono corrispondere con tempestività per non perdere le opportunità offerte dai mercati di riferimento. In un momento storico come questo, dove il Covid-19 ha bloccato le economie di tutto il globo, le aziende stanno mettendo in atto strategie difensive, per tutelare la salute dei dipendenti ed espansive per vincere le sfide operate dai concorrenti presenti nei mercati di riferimento.

Come rispondere a questa emergenza pandemica? Le aziende sono un insieme di micro cosmi produttivi, dove la scienza e la tecnica camminano insieme in sentieri già battuti, e altri ancora da percorrere, tenuti in guida dalla presenza dell’uomo che ne legittima i movimenti all’interno dei confini indicati dal sistema. Ognuna di esse si muove seguendo un proprio stile di vita, che cerca di diffondere attraverso la cultura e il senso etico, per mantenere ben saldo il legame con il proprio territorio e con le persone con le quali ha costruito la fiducia, fatta di incontri, di strette di mano, di parole che risuonano nell’aria in ogni circostanza.

Questo per tutelare il patrimonio costruito nel tempo volto a reggere i cambiamenti repentini che, come il coronavirus, arriva senza preavviso, indebolendo le strutture organizzative fino a raggiungere l’uomo e la sua identità, facendo emergere il vero volto della fragilità, tenuta in ombra dalla luce della quotidianità. L’uomo diventa un luogo di lavoro fertile dove la fragilità dell’anima si trasforma in materia per essere osservata nella sua totalità. Il dialogo assume un ruolo fondamentale per accedere all’esistenza dell’Essere.

La filosofia, che è nata per amare il sapere e nel dialogo trova la sua sede naturale e la sua primordiale identità, che il tempo non è riuscito a scalfire, torna a brillare di luce propria e assumere quella posizione di rilievo nel contesto lavorativo alla ricerca dell’essenzialità umana raggiungile con il colloquio messo in atto con la prassi filosofica. Il mondo digitale sta offrendo in dote alle aziende, e alle persone, una nuova modalità per continuare a lavorare a distanza, delineando possibili scenari di come sarà il lavoro dell’uomo nel futuro, e, come spesso accade, essere smentito dai fatti alla prima circostanza. Sarà come viene ampiamente preannunciato? Non tutto sarà come ci viene detto. Molto andrà nella direzione dettata dal tempo e dalla ricerca scientifica, che forniranno le risposte adeguate per ristabilire l’equilibrio sociale e relazionale sul quale l’uomo ha fondato il suo essere sociale.

Questo è un tempo che deve essere vissuto nella consapevolezza che terminerà, che alcune cose subiranno dei cambiamenti ma che non tutto cambierà, incidendo in termini assoluti sulla vita delle persone. Rimane da affrontare la cura dell’anima, a cui le imprese non possono sottrarsi in un momento importante e fondamentale dell’esistenza umana. La filosofia deve entrare di diritto nelle imprese e iniziare ad assumere un ruolo di riferimento per iniziare un dialogo con le umane virtù, per accompagnare le persone alla ricerca del sé profondo, in un mondo digitale dove l’uomo è ancora il valore assoluto delle nostre aziende.

Il filosofo 4.0 è quella figura in grado di interpretare i segnali del disagio derivato anche dalle nuove tecnologie digitali e grazie alla prassi filosofica, costruire il dialogo che consenta all’altro di setacciare quello che deve rimanere in superficie rispetto a quello che deve sfumare, per concentrarsi sulla Persona e sulla sua esistenza per ritornare ad “essere” sé stesso partendo da nuove prospettive e nuove opportunità. È una necessità universale da cogliere e acconsentire, per superare i rigidi rapporti che vincolano le cose del mondo al quale apparteniamo. È lì che ognuno di noi ritroverà la bellezza del mondo e del suo vivere quotidiano a stretto contatto con gli altri.

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

Nella mattina di oggi, la Polizia di Stato di Parma, al termine di una rapida attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (PM dott. A. Bianchi), ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, SINANAJ Rigers classe ’94 e GRECA Aziz classe ’95, entrambi indagati in concorso nel reato di tentato omicidio pluriaggravato in danno di un giovane coinquilino della fidanzata del SINANAJ.

Parma 18 aprile 2020 - Erano circa le 20:00 del 13/03/2020, quando in sala operativa è arrivata una chiamata da parte del 118, nella quale veniva segnalato un intervento presso un’abitazione in via Trento per un giovane con evidenti ferite da arma da taglio al torace e sulle braccia, oltre a varie tumefazioni su tutto il tronco. Le condizioni del giovane - di origini siciliane e qui a Parma per lavoro – sono subito apparse estremamente critiche, tanto che il predetto veniva trasportato in codice rosso presso il Maggiore.

Gli agenti della Squadra Mobile e dell’UPGeSP giunti sul posto, attraverso le parole del fratello della vittima presente all’aggressione, hanno ricostruito dettagliatamente l’evolversi dei fatti, fino al drammatico epilogo: poche ore prima, la vittima, insieme al fratello, erano stati invitati da una giovane originaria di Napoli e che occupava una stanza nello stesso palazzo, a consumare una pizza preparata da lei all’interno della cucina comune. Dopo circa mezzora si presentava un ragazzo sconosciuto ai due fratelli, poi identificato nell’indagato SINANAJ Rigers.
Dopo le presentazioni, i tre iniziano a chiacchierare su argomenti futili, ma ben presto nasce una evidente tensione tra la vittima ed il SINANAJ.

La situazione precipita nel momento in cui, il SINANAJ (che poi si scoprirà essere il fidanzato della giovane ragazza di origini napoletane) ha la sensazione che la vittima stia guardando la propria ragazza in maniera troppo insistente. Ne nasce un alterco che viene presto sedato dall’intervento del fratello della vittima ed il SINANAJ, dopo aver preso per un braccio la ragazza, si allontana repentinamente dall’abitazione. Dopo circa un quarto d’ora, però, i due fratelli sentono dei forti rumori lungo le scale del palazzo e, in pochi secondi, vedono giungere all’interno della cucina, il SINANAJ armato di un coltello a serramanico accompagnato da un secondo giovane sconosciuto (poi identificato nel secondo indagato, GRECA Aziz).

I due, individuata la vittima, si avventano con rabbia su di lui, colpendolo con ripetute coltellate che lo raggiungono al torace ed al braccio e, una volta buttato a terra, continuano a colpirlo con ripetuti calci su tutto il tronco. Anche in questo caso, è provvidenziale l’intervento del fratello che, dopo alcuni secondi di sorpresa e timore, riesce ad intervenire e ad allontanare i due.
I due aggressori, a questo punto, provano a colpire anche lui, ma questi riesce a trovare rifugio in una stanza attigua, sottraendosi alla loro violenza.
I due, dunque, si danno a precipitosa fuga, facendo perdere le loro tracce.

La vittima, condotta in pronto soccorso in codice rosso, veniva sottoposto ad intervento chirurgico in urgenza e, sciolta la prognosi, veniva dimesso dopo 10 gg con diagnosi di “politrauma da arma bianca con perforazione gastrica e pneumotorace sinistro e versamento pleurico sinistro”.

L’unica traccia utile per risalire all’identità degli aggressori era la giovane ragazza napoletana che però  non risultava rintracciabile e con il telefono spento.
I primi accertamenti condotti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno, tuttavia, consentito di ricostruire la rete di contatti della giovane ed il suo luogo di lavoro e, già nel corso della notte, si arrivava ad individuare il suo attuale fidanzato in SINANAJ Rigers.

Il SINANAJ, in sede di individuazione fotografica, veniva riconosciuto con certezza dal fratello come lo sconosciuto che era stato condotto all’interno del palazzo dalla giovane coinquilina e come colui che era rientrato armato di coltello ed aveva aggredito e colpito il fratello.

L’uomo era irreperibile e restava ancora da identificare il secondo aggressore. Nel corso dell’attività investigativa successiva, condotta anche con intercettazione telefonica delle utenze in uso al SINANAJ Rigers, venivano raccolte, attraverso le stesse parole dell’indagato e della sua fidanzata, indizi univoci e concordanti in ordine alla sua partecipazione alla violenta aggressione perpetrata in via Trento: la ragazza, al telefono con un’amica, terrorizzata, racconta che, dopo il primo screzio con la vittima, SINANAJ l’ha portata via e l’ha chiusa dentro la macchina (“mi ha portata in macchina ed è salito su”), per poi tornare su e chiudere i conti con quell’uomo responsabile “forse” di averla guardata un attimo di più (“dopo dieci minuti è ritornato correndo con un amico con l’affanno con un coltello in mano”.

Gli accertamenti condotti sul SINANAJ hanno, poi, consentito di ricostruire le sue relazioni e le sue frequentazioni e, tra queste, è emerso il nome di un suo connazionale residente poco lontano dal luogo dell’aggressione, peraltro gravato da numerosi precedenti di Polizia: GRECA Aziz.

Anche in questo caso l’individuazione fotografica fatta dal fratello è stata determinante; il giovane, infatti, nella foto del GRECA ha riconosciuto con certezza lo sconosciuto che, insieme, al SINANAJ aveva aggredito il fratello bloccandolo mentre il SINANAJ lo pugnalava e che, successivamente, lo aveva colpito con violenti calci quando era a terra agonizzante.
Il decisivo ed ultimo riscontro è arrivato dalla testimonianza della stessa vittima che, una volta dimesso dall’ospedale, ancora in convalescenza, sentito dagli investigatori della Squadra Mobile, ha ricostruito i drammatici momenti della sua aggressione ed ha riconosciuto con certezza i suoi aggressori.

I due, nella mattinata di oggi sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni e, dopo la redazione degli atti di rito, sono stati associati presso la locale sa Circondariale, in attesa di essere interrogati dal G.I.P. per esporre gli elementi in loro difesa.

Il coltello usato non è stato ritrovato in quanto, come riferito dalla stessa fidanzata del SINANAJ nella conversazione telefonica con l’amica, subito dopo l’aggressione, i due se ne sono liberati gettandolo nel torrente Parma (“appena è entrato in macchina l’ha messo nel giubbino e poi dopo siamo arrivati sul onte e l’ha buttato”).

Il circolo fotografico Obiettivamente di Parma ha proposto ai suoi soci ed amici di raccontare il nostro tempo utilizzando lo scatto fotografico come strumento in grado di catturare ed interpretare la peculiare realtà di oggi. Ne è nato l'album “I racconti dalla finestra nell’epoca del Coronavirus”. Una raccolta di 80 fotografie, stampato da Arti Grafiche Castello di Viadana.
Il progetto è visionabile dal seguente link: www.dallafinestra.org 
L’intero ricavato della vendita del libro, del costo di 20 Euro a copia, sarà interamente devoluto alla Assistenza Pubblica di Parma che quotidianamente affianca i medici e gli infermieri del nostro Ospedale.

Album fotografico di 64 pagine formato cm 24 x 22,5  confezionato in brossura, prezzo € 20,00
Il ricavato andrà totalmente devoluto alla Assistenza Pubblica di Parma
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Sabato, 18 Aprile 2020 11:36

Anatroccoli sotto scorta...

Qualche giorno fa, una Volante della Polizia di Stato, transitando in viale Piacenza per i nostri noti controlli per il contenimento Covid19, ha notato un gruppetto di anatroccoli che tentava di raggiungere il fiume senza però conoscere il percorso e hanno intrapreso il ponte delle Nazioni.

Scortati da una pattuglia della Polizia di Stato e con l'aiuto di un passante alla fine la famigliola, non è dato a sapere se avesse l'autocertificazione, ha potuto raggiungere il greto del fiume. 

Sabato, 18 Aprile 2020 10:55

Poco e tardi

Pare che il motto “andrà tutto bene” cominci a vacillare e perda sostenitori, ogni giorno trascorso. Le misure economiche varate dal Governo sono poca cosa relativamente a quanto stanziato da altri Paesi europei.

Si auspicava e si auspica una riduzione sensibile della pressione fiscale, ad esempio. Si auspicavano e si auspicano finanziamenti a fondo perduto per il sostegno alle imprese. Almeno a stretto giro, non accadrà nulla di tutto ciò. A tenere banco è il bonus di 600 euro che certamente apporterà scarso sollievo ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti. Mentre, per i lavoratori dipendenti, di cui tanti messi in cassa integrazione, si prospetta un difficile se non impossibile rientro al lavoro. Né vi è predisposto un piano per rioccupare le persone che perderanno il lavoro a causa dell’emergenza coronavirus.
Insomma, dopo più di un mese di chiusura, si leva uno scenario socio-economico davvero cupo. Ed un altro virus sembra svilupparsi: la fame. I divieti imposti per fermare i contagi hanno quasi atterrato economicamente tutte quelle persone che, fino a ieri, sbarcavano il lunario come meglio potevano. Ciò che inizia a mancare è il cibo. Non certo dai ripiani dei supermercati, ma dalle dispense di molti italiani e che colpisce le fasce più deboli della popolazione. In molti hanno terminato il denaro e vogliono solo mangiare. Ed accade che le forze di polizia vengano chiamate non per il contrasto al crimine, ma per soccorrere chi si rivolge loro per non avere nessun alimento e deve sfamare i propri figli.

Nel turbinio di decreti, circolari, ordinanze si fanno strada la sfiducia, la solitudine, l’apatia che, tutte assieme, provocano l’angoscia del vivere. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2018 si contavano oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,0%), per un totale di 5 milioni di individui (incidenza pari all’8,4%).

Come dicevamo, le previsioni non sono propriamente rosee. Secondo Confindustria, a proposito della produzione industriale “in Italia, la caduta dell'attività stimata per marzo (-16,6%), se confermata dall'Istat, rappresenterebbe il più ampio calo mensile da quando sono disponibili le serie storiche di produzione industriale (1960) e porterebbe i livelli su quelli di marzo 1978". Molto probabilmente, con l’apertura progressiva delle aziende, la domanda interna sarà ancora molto debole e sul versante estero, si teme un peggioramento, dato l'allargamento del contagio nel resto del mondo. E’ necessario evitare ritardi nella realizzazione di misure di sostegno efficaci alle imprese ed ai lavoratori, perché non si aggravino le già pesanti prospettive.

In una Italia dove non mancano donazioni, offerte, idee di persone ed aziende che combattono la crisi sanitaria, non sta andando tutto bene: il Governo, principale attore istituzionale, arranca e continua a non avere una gestione strategica per affrontare adeguatamente il dramma sanitario ed economico. Bisogna fare di più, molto di più e subito, anche per recuperare il tempo perduto.

Parma, 17.04.2020
Matteo Impagnatiello
responsabile regionale
associazione “Pensiero e Tradizione”

Nella serata di giovedi, personale della Squadra Mobile di Modena, ha deferito in stato di libertà per ricettazione di “attrezzature da officina meccanica”, M. I. diciottenne marocchino, in regola sul T.N., e I.A., ventenne di origine campana, entrambi residenti in questo centro cittadino.

Modena 17 aprile 2020 - Le attività investigative hanno avuto il via con la segnalazione, pervenuta nella serata del 15 aprile, da parte del proprietario di un’officina meccanica sita in via Nonantolana. La persona offesa, nella circostanza, ha riferito agli operatori che, a seguito di un sopralluogo effettuato presso la propria officina meccanica, chiusa ormai da diverso tempo a causa dell’emergenza COVID-19, aveva riscontrato l’intrusione da parte di ignoti.

Nel caso di specie, i malviventi, dopo essere entrati all’interno dei locali avevano saccheggiato l’officina asportando numerosi utensili come chiavi inglesi, trapani, apparecchiature elettroniche per diagnostica di autovetture, un ciclomotore per un valore pari a circa 5.000€. Non paghi, avevano altresì predisposto tutto quanto per un ulteriore accesso al fine di svuotare completamente l’officina. Avevano, infatti, smontato completamente tutte le apparecchiature che, debitamente impacchettate, erano state riposte in prossimità della porta d’uscita dell’officina.

Ultimato il sopralluogo, la persona offesa, onde evitare che i ladri portassero via tutto il bottino già preconfezionato, ha assicurato la chiusura dei portoni e degli infissi comunicando immediatamente l’accaduto alla Polizia di Stato.

Gli uomini della Squadra Mobile, preso atto del contesto segnalato, si sono recati sul luogo dei fatti al fine di rinvenire tracce che potessero far risalire agli autori del reato. Proprio durante l’attività di perlustrazione dell’immobile, sito in aperta campagna, hanno individuato un diciottenne marocchino che, con le mani ancora sporche di grasso di motori, non è stato in grado di giustificare la propria presenza in prossimità di quel luogo. Sicchè, ritenendo oltremodo probabile che parte della refurtiva potesse trovarsi nella disponibilità del giovane, gli operatori della Squadra Mobile hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dello stesso ove, all’interno del garage è stata rinvenuta parte della refurtiva.

Tuttavia, gli investigatori hanno esperito ulteriori attività di indagine, a seguito delle quali, è emerso come, nella vicenda, potesse esserci un complice identificato, poi, nel ventenne di origine campana sottoposto di seguito a perquisizione personale e locale.

Anche in questo caso, l’intuizione degli operatori non è stata disattesa poiché, l’atto in questione, ha dato esito positivo. È stata, infatti, rinvenuta la restante parte del materiale corrispondente perfettamente a quello sottratto in danno della persona offesa.
All’esito delle operazioni, è stato convocato, presso gli uffici della Squadra Mobile, il titolare della ditta oggetto di furto, per procedere alla ricognizione e contestuale restituzione della refurtiva.

Pertanto, i due soggetti sono stati deferiti all’A.G. procedente per il reato di ricettazione.

 

Nella serata di giovedi, personale della Squadra Mobile di Modena, ha deferito in stato di libertà per ricettazione di “attrezzature da officina meccanica”, M. I. diciottenne marocchino, in regola sul T.N., e I.A., ventenne di origine campana, entrambi residenti in questo centro cittadino.

Modena 17 aprile 2020 - Le attività investigative hanno avuto il via con la segnalazione, pervenuta nella serata del 15 aprile, da parte del proprietario di un’officina meccanica sita in via Nonantolana. La persona offesa, nella circostanza, ha riferito agli operatori che, a seguito di un sopralluogo effettuato presso la propria officina meccanica, chiusa ormai da diverso tempo a causa dell’emergenza COVID-19, aveva riscontrato l’intrusione da parte di ignoti.

Nel caso di specie, i malviventi, dopo essere entrati all’interno dei locali avevano saccheggiato l’officina asportando numerosi utensili come chiavi inglesi, trapani, apparecchiature elettroniche per diagnostica di autovetture, un ciclomotore per un valore pari a circa 5.000€. Non paghi, avevano altresì predisposto tutto quanto per un ulteriore accesso al fine di svuotare completamente l’officina. Avevano, infatti, smontato completamente tutte le apparecchiature che, debitamente impacchettate, erano state riposte in prossimità della porta d’uscita dell’officina.

Ultimato il sopralluogo, la persona offesa, onde evitare che i ladri portassero via tutto il bottino già preconfezionato, ha assicurato la chiusura dei portoni e degli infissi comunicando immediatamente l’accaduto alla Polizia di Stato.

Gli uomini della Squadra Mobile, preso atto del contesto segnalato, si sono recati sul luogo dei fatti al fine di rinvenire tracce che potessero far risalire agli autori del reato. Proprio durante l’attività di perlustrazione dell’immobile, sito in aperta campagna, hanno individuato un diciottenne marocchino che, con le mani ancora sporche di grasso di motori, non è stato in grado di giustificare la propria presenza in prossimità di quel luogo. Sicchè, ritenendo oltremodo probabile che parte della refurtiva potesse trovarsi nella disponibilità del giovane, gli operatori della Squadra Mobile hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dello stesso ove, all’interno del garage è stata rinvenuta parte della refurtiva.

Tuttavia, gli investigatori hanno esperito ulteriori attività di indagine, a seguito delle quali, è emerso come, nella vicenda, potesse esserci un complice identificato, poi, nel ventenne di origine campana sottoposto di seguito a perquisizione personale e locale.

Anche in questo caso, l’intuizione degli operatori non è stata disattesa poiché, l’atto in questione, ha dato esito positivo. È stata, infatti, rinvenuta la restante parte del materiale corrispondente perfettamente a quello sottratto in danno della persona offesa.
All’esito delle operazioni, è stato convocato, presso gli uffici della Squadra Mobile, il titolare della ditta oggetto di furto, per procedere alla ricognizione e contestuale restituzione della refurtiva.

Pertanto, i due soggetti sono stati deferiti all’A.G. procedente per il reato di ricettazione.

 

Una breve e intensa sosta alla sede della Protezione Civile di Parma per poi proseguire verso la sede AIPO. Irene Priolo, Assessora all'Ambiente della Regione Emilia Romagna con delega alla Protezione Civile, si è incontrata con il Sindaco Federico Pizzarotti e i vertici della Protezione Civile alla sede di via del Taglio.

Di LGC Parma 17 aprile 2020 - Presumibilmente si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel dell'emergenza e perciò occorre pianificare alcune delle azioni seguenti, quelle che teoricamente vengono indicate come Fase 2 e 3.
Ne ha fatto cenno anche la assessora Regionale all'Ambiente con delega alla Protezione Civile Irene Priolo in occasione della sosta parmigiana con il Sindaco Federico Pizzarotti.

Irene_Priolo_Ass-Protezione_Civile-ambiente-RER-2020.jpg"Sull'emergenza stiamo lavorando "h24" - ha informato Irene Priolo, ma devo dire che contemporaneamente stiamo portando avanti anche i cantieri. Abbiamo approvato il piano programma 2020, sono più di 900 interventi per 100 milioni di euro, quindi la nostra progettualità è anche per la fragilità e la difesa del suolo. Lavoriamo quindi sia sull'emergenza che sul territorio complessivamente. Dopo la visita andrò anche in AIPO, che come sapete è la nostra agenzia che ha sede qui a Parma, perché è una nostra necessità verificare come i nostri cantieri stanno andando avanti."

Ma una ulteriore preoccupazione che sta montando è quella derivante dall’aumento del traffico veicolare nel momento in cui si allenterà il lockdown. Le fasi 2 e 3 per la ripartenza devono tenere conto , continua l'assessora, "dell’impatto ambientale e stiamo lavorando su un incentivo per l'uso della bicicletta per andare al lavoro."

La proposta della Regione è quindi di mettere a disposizione dei Comuni un milione di euro per incentivare il bike to work, ma già considerato un importo limitato da parte del Sindaco di Parma, che ha immediatamente replicato alla Priolo sottolineando che "abbiamo già fatto i conti per persona, chiosa Pizzarotti, e ne serviranno di più" di euro si intende.

"La ripartenza, conclude Irene Priolo, dovrà tener legato il tema dell'ambiente e la difesa del suolo sarà un tema fondamentale. Il settore dei trasporti pubblici cambierà radicalmente per cui occorrerà comprendere come assestarci."

PR_Irene_Priolo_protez-civile-VISITA_ASSESSORE_REGIONALE_PROTEZIONE_CIVILE_PARMA_2020_CORONAVIRUS_41.jpg

Foto di Francesca Bocchia

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno arrestato in flagranza dei reati di cui agli artt. 600 ter comma 3 (Pornografia minorile) e 600 quater comma 1 e 2 (Detenzione di materiale pornografico) del codice penale, S. A., parmigiano, classe 1983.

In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare disposta dalla Procura della Repubblica di Parma, i militari hanno rinvenuto nella disponibilità dell’indagato, su supporti informatici, documenti pedopornografici per un totale di 22 gigabyte contenenti complessivamente 4173 fotogrammi e 300 video.

Contestualmente si appurava che sul computer portatile in uso all’indagato era installato un software di file sharing all'interno del quale erano in fase di download 925 file, alcuni dei quali di pornografia minorile. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro.

L’indagato è stato quindi tradotto presso il carcere di Parma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

3280 i test rapidi distribuiti dalla Regione a Parma: 1.520 per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e 1760 per Ausl. Test su un primo gruppo di oltre 350 operatori sanitari

Parma 10 aprile 2020 - L’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma in linea con le strategie della Regione Emilia-Romagna a tutela della sicurezza degli operatori sanitari sta procedendo a svolgere i tamponi ai propri dipendenti, secondo un piano organizzativo messo a punto dalla propria Struttura di Igiene e sicurezza ospedaliera. Centinaia i tamponi eseguiti, in un impegno che coinvolge 10 professionisti impegnati su tre ambulatori.

Per permettere al personale di poter lavorare nelle condizioni di massima tutela per sé e per i pazienti, senza rischiare di essere una fonte di contagio, le aziende sanitarie procedono sia all’esecuzione dei tamponi sia ai test sierologici rapidi con uno screening massivo al personale.

3280 i test rapidi distribuiti dalla Regione a Parma: 1.520 per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e 1760 per Ausl. Anche in questo caso sono già partiti i test su un primo gruppo di oltre 350 operatori sanitari.

L’ aggiornamento con il direttore sanitario Ettore Brianti.

(Servizio Fotografico Francesca Bocchia)

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma hanno tratto in arresto per rapina e violenza sessuale un cittadino nigeriano classe 96 in Italia senza fissa dimora, celibe, disoccupato, con numerosi precedenti.

Ieri mattina, alle ore 6:50, nei pressi del parcheggio dell’ospedale maggiore di Parma dopo averla seguita a piedi l’arrestato approfittava di qualche attimo di distrazione dell’infermiera impiegata presso l’ospedale, ove doveva intraprendere il turno, per rapinarla.

Dopo aver aperto violentemente lo sportello della macchina per racimolare i pochi spiccioli contenuti all’interno, tentava di asportargli il veicolo.
La pronta reazione della vittima, nonostante le numerose minacce e la forza dell’uomo, richiamavano l’attenzione di una collega che immediatamente sopraggiungeva sul posto e nel mentre componeva il numero di emergenza.

I militari prontamente riuscivano a trarre in arresto il cittadino nigeriano già gravato da numerosi reati contro il patrimonio. Al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Parma

Diventare la miglior versione di se stesse: questo è forse il più bell’obiettivo che una donna vorrebbe raggiungere. Il come, soprattutto al giorno d’oggi, è davvero una sfida enorme. La frenesia del lavoro, gli equilibri e i doveri da gestire quotidianamente, le esigenze dei figli e della famiglia da anteporre a tutto non possono che assorbire la maggior parte del tempo, giorno dopo giorno. Insomma, una donna deve essere troppe cose per essere anche se stessa. 

Sembra incredibile, ma a smentire tutto questo e a dare una via di uscita è proprio un uomo. Il parmigiano Marco Caggiati, fitness coach e mental coach specializzato in PNL, ha trovato le leve e i mezzi giusti per aiutare migliaia di donne in Italia a sentirsi come desiderano. 

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Bella e in Forma in 30 minuti

Con un percorso di 30 minuti giornalieri, Marco abbraccia tutte le donne d’Italia che vogliono essere toniche senza andare in palestra, che vorrebbero dedicare tempo a se stesse senza sentirsi in colpa, che vogliono esserci sempre per i loro figli ma senza che sia avvertito come un dovere. Nasce così “Bella e in Forma in 30 minuti”, un allenamento fisico e mentale pensato esclusivamente per un pubblico femminile in cui ogni sessione ha una durata massima di 30 minuti. La proposta vincente nasce dal fatto che è proprio la donna a calibrare i tempi perché gli esercizi sono sempre a disposizione online in forma completamente gratuita sul sito web https://www.bellaeinformain30minuti.it/ o sul canale YouTube https://bit.ly/39Zw9zU. Inoltre, una community di oltre 115.000 donne su Facebook - https://bit.ly/2XqheMf, sono un bellissimo ambiente per confrontarsi e raccontarsi. 

E, per un allenamento semi-personalizzato, esiste anche l’app “Bella e in forma per sempre” che consente di studiare un programma ad hoc con un abbonamento calibrato sulle esigenze della singola persona.

Insomma, Marco Caggiati ha creato tutti i presupposti per migliorare se stesse partendo dalla propria consapevolezza attraverso la guida della PNL fino a ottenere, con un pò di costanza, la forma fisica desiderata. 

 

Facciamo muovere i nostri bambini

I bambini sono pieni di energia che va stimolata e incoraggiata; purtroppo la quarantena non permette ai nostri figli di esprimersi come vorrebbero. Caggiati ha quindi pensato a un supporto proprio per le giovani mamme, specialmente in questo periodo di reclusione forzata. Sono stati realizzati dei video appositamente per l’allenamento dei bimbi dai 3 ai 12 anni: esercizi utili e divertenti da fare in poco spazio, per mantenere attivi e soprattutto sorridenti i nostri bimbi. Sono già tantissimi i commenti sui social delle mamme italiane che hanno coinvolto i loro figli. Su Youtube, i video hanno già superato il milione di views.  

Bello dunque vedere come la tecnologia, sapientemente usata da un professionista attento, sappia risolvere problemi molto pratici e rendere soddisfatte tante donne che, con la tenacia che le contraddistingue, possono davvero mirare ad essere la miglior versione di se stesse.

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Giovedì, 16 Aprile 2020 18:58

Dove analizzano i tamponi Covid-19

L’avviamento della tanto attesa FASE 2 è fortemente condizionata dalla diffusione dei tamponi. 
 
Di LGC e Francesca Bocchia Parma 16 aprile 2020 - “I tamponi che sono stati fatti al nord sono di più perché è stato diverso l’andamento dell’epidemia. Tuttavia un maggior uso di tamponi, come ribadisco ormai da molto tempo, è necessario e lo sarà ancor di più nella fase 2 perché quando usciremo dalle nostre case, con mascherina e distanza sociale, il tampone sarà fondamentale per individuare i casi sospetti e bloccare gli eventuali contatti“. Lo scrive su facebook Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute.
E’ quanto riportato dall’Agenzia Dire e che comunque da diversi giorni corre sui media convenzionali ei digitali. Una misurazione dell'ampiezza del contagio e le sua diffusione (tracciabilità) che ne seguirà, sono elementi indispensabili per meglio muoversi nel "campo minato" del contagio da coronavirus.

E' per questa che i laboratori autorizzati sono stati messi sotto pressione affinché vengano posti in esecuzione il maggior numero di tamponi possibile.

Ora che i ricoveri in terapia intensiva stanno via via diminuendo e, seppur più lentamente, sono in riduzione anche i decessi, affinché si riducano i rischi di una seconda ondata virulenta, occorre mettere i campo una buona mappatura, da aggiornare costantemente, del contagio e una responsabile e duratura linea comportamentale di ciascun cittadino nei suoi diversi ruoli: cittadino, lavoratore, genitore e figlio.

Se sino a poche ore fa erano le terapie intensive l'oggetto delle attenzioni di ciascuno di noi, adesso lo diventano i laboratori.
Ecco quindi che, grazie alla squisita accoglienza delle dottoresse Paola Affanni e Maria Eugenia Colucci, abbiamo potuto curiosare nel laboratorio Covid-19 della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma - Complesso Biotecnologico Integrato - da dove quotidianamente vengono analizzati circa 300 campioni.

Immagini che mano a mano utilizzeremo per commentare episodi connessi al contagio e che ora mettiamo a disposizione per soddisfare la curiosità di ognuno.

 

I carabinieri della stazione di Sorbolo Mezzani sono stati contattati dall’assistente sociale di quel comune per trovare una soluzione ad una problematica di un cittadino, classe 1945, che aveva difficoltà a prelevare dei contanti in banca.

In particolare il soggetto, vista l’età, è destinatario del servizio di assistenza domiciliare relativa alla fornitura di beni di prima necessità. Tuttavia, a causa della situazione epidemiologica, alcuni servizi offerti sono stati sospesi, e l'uomo non riusciva a disporre dei soldi per poter pagare i servizi domiciliari.

Non essendo titolare di patente di guida era perciò impossibilitato a recarsi personalmente presso l’Istituto bancario a prelevare dal suo conto corrente la somma di cui necessitava.

I carabinieri della stazione allertavano pertanto la direttrice della banca, filiale di Colorno, nella quale trovavano un’attenta e comprensiva interlocutrice. Una volta ottenuta la delega dell’anziano i militari si prodigavano al fine di poter prelevare al suo posto la domanda ma di cui necessitava

 

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Giovedì, 16 Aprile 2020 10:41

Consegne a domicilio… con il TAXI!

Proprio in queste ore il FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha preventivato una pesante recessione globale per il 2020. Anche nella sventura ci sono Paesi che ne risentiranno più di altri. 

Tra questi purtroppo è annoverata l'Italia inserita ultima tra i G7 e penultima, seguita solo dalla Grecia, tra i paesi industrializzati.

Di Lamberto Colla Parma 16 aprile 2020 - -9,1% è la perdita di PIL che il FMI ha previsto per l'Italia a fine 2020. una flessione pesante che la pone sul gradino più basso dei G7, ben distanziata dagli altri Paesi industrializzati. Un record negativo che in parte sorprende, posto che il Bel Paese è stato il primo a chiudersi, ma che conferma le percezioni dei lavoratori e soprattutto dei tanti autonomi che in questi primi 45 giorni di crisi Covid-19 hanno sentito aprirsi la terra sotto i piedi. Una posizione che rischierà di consolidarsi ancor più pesantemente se il cronoprogramma delle aperture non verrà accelerato e non si troveranno piani di riapertura segmentati per filiere e anche per territori geografici, a partire da quelli che hanno avuto una migliore reazione al contagio.

Molte sono le categorie che hanno risentito della crisi da Coronavirus, ma indubbiamente alcune senz'altro più di altre. E' il caso dei tassisti che, a seguito del blocco degli spostamenti, hanno subìto un drastico calo di lavoro nonostante l'utilizzo del servizio garantisca un miglior distacco sociale rispetto agli altri mezzi pubblici. Inoltre, i taxi del consorzio Contap di Parma, una società cooperativa aderente a Confcooperative di Parma, stanno per essere dotati di divisori in policarbonato a tutela della sicurezza degli conducenti e dei clienti trasportati. 

"Nel corso di febbraio siamo riusciti a resistere, commenta Roberto Ravasini presidente della Cooperativa di taxisti di Parma, ma a marzo il calo è stato dell'80% e ad aprile il dato potrebbe ancora peggiorare. Purtroppo gli spostamenti sono stati inibiti e al momento le tratte più frequenti sono da e per l'Ospedale, in particolare il "Centro Emostasi" ad esempio, dove diversi anziani devono andare a effettuare periodici controlli. E' venuta meno anche la clientela spot che si serviva di noi per coprire rapidamente le distanze tra uffici, tra sedi e agenzie periferiche e viceversa degli istituti di credito o delle imprese e tra gli enti della pubblica amministrazione. Per fronteggiare questo calo abbiamo ovviamente notevolmente ridotto i turni per consentire a chi è in servizio di massimizzare il profitto con qualche corsa in più."

Con l'Ordinanza del 25/3/2020 del Presidente Stefano Bonaccini (allegata), al comma 5, si è consentito di svolgere il servizio di consegna domiciliare ai taxisti in quanto eseguono in "modalità atte a garantire la prevenzione del contagio degli operatori e degli utenti…". Una opzione che, se ben sfruttata, potrebbe garantire una maggior copertura di servizi. Nonostante la felice intuizione del governatore, l'occasione non ha ancora raccolto il consenso sperato.

"E' un'occasione interessante - commenta Ravasini - che però non è stata ancora ben percepita dai potenziali fruitori. O per un servizio di consegna già esistente, come spesso nella catena distributiva o per mancanza di una conoscenza della possibilità stessa. Al momento nessuna insegna "market" ci ha chiesto il servizio e siamo limitati a solo due piccole catene di articoli per la casa (animali domestici e profumeria) che stanno sfruttando l'opzione."

Convertire, temporaneamente, il servizio da trasporto persone a trasporto di cose per la consegna domiciliare della spesa, è una opportunità che potrebbe far conciliare due esigenze primarie: quelle dei tassisti che potrebbero coprire un maggior numero di corse e quelle dei "costretti in casa" che non dovrebbero più preoccuparsi delle lunghe e snervanti code ai negozi e ai supermercati.

Chissà che qualche catena di negozi possa immaginare lo sfruttamento di un nuovo servizio di vicinato o invece un qualche gruppo di giovani venga in mente di strutturarsi in cooperativa per coordinare un servizio di quartiere che magari possa andare anche oltre l'emergenza.

La sfida è lanciata!

 

E' sufficiente mostrare il tesserino sanitario e con in buoni spesa tre mascherine chirurgiche gratuite vengono consegnate dalla farmacia.

di redazione 16 aprile 2020 - Un servizio rapido, efficace e soprattutto utile anche in previsione della prossima apertura sociale (moderata e con alto tasso di precauzioni).

A tal proposito rammentiamo che le le mascherine adatte alla popolazione, utili quindi a evitare la trasmissione del contagio, sono le mascherine chirurgiche (tradizionalmente quelle azzurre). Le mascherine FFP2 e FFP3 sono raccomandate per proteggere medici e operatori sanitari esposti da agenti infettivi (Sars-Cov-2, Tubercolosi, Morbillo, Varicella, H1N1) considerando inoltre l’utilizzo di occhiali di protezione o visiere, così come camici e tute monouso, guanti, scarpe da lavoro chiuse e copriscarpe.

A seguire uno schema riassuntivo e in allegato i suggerimenti della Associazione ASSO.FORMA.

Il comunicato del Comune di Parma:

Attivi 12 punti di distribuzione mobile delle mascherine nelle giornate di giovedì 16 e venerdì 17.

Parma, 15 aprile 2020. Verranno attivati, domani, giovedì 16 e posdomani, venerdì 17 aprile, 12 punti mobili per la distribuzione delle mascherine, a cura dei volontari della Protezione Civile.

Nella giornata di giovedì 16 aprile, alla mattina, dalle 9 alle 12.30, le mascherine verranno distribuite a Porporano, al Botteghino e a Malandriano. Sempre giovedì 16 aprile, al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, verranno distribuite a Pilastrello, Marano e Vigatto.

Nella giornata di venerdì 17, alla mattina, dalle 9.00 alle 12.30, verranno attivati a Panocchia, Carignano e Gaione. Sempre venerdì 17, al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, verranno distribuite a Eia, Viarolo e Vicomero.

Si tratta di un servizio capillare per essere il più possibile vicini alla popolazione e si aggiunge alla distribuzione già prevista nelle 53 farmacie presenti sul territorio comunale.

Nei punti di distribuzione mobile verranno seguiti gli stessi criteri e modalità previste nelle farmacie, con priorità, quindi, per gli over 65 e altre categorie deboli, non solo per età e condizioni di salute e sociali, ma anche economiche. Pertanto gli aventi diritto saranno anche i: beneficiari dei Buoni alimentari (tutti quelli che hanno presentato una domanda accettata o in fase di validazione); beneficiari di Contributi economici 2020; cittadini che hanno ottenuto reddito di cittadinanza; cittadini che fruiscono di benefici per Farmaci di Fascia C; cittadini in carico al servizio sociale con tipi intervento Economico; cittadini in carico al servizio sociale con tipo di intervento generico che comprende servizi sociali professionali e cittadini in carico al servizio sociale con tipo con prestazioni assistenza domiciliare.

 

(Foto di Francesca Bocchia)

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Grande senso di responsabilità dei cittadini. In un mese, gli agenti della PL hanno effettuato 2.563 controlli: 31 persone sanzionate e denunciate.

A Pasqua e Pasquetta, i cittadini dell’Unione Pedemontana Parmense hanno dimostrato un grande senso di responsabilità nell’osservare le misure di contenimento del Coronavirus varate dal Governo con il decreto “Io resto a casa” e valide fino al prossimo 3 maggio. A dirlo sono i numeri dei veicoli transitati sulle strade dal sistema di videosorveglianza “Occhi vigili”.

A Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza, Traversetolo, e nei due comuni di Calestano e Lesignano de’ Bagni, dove le telecamere sono controllate sempre dagli agenti della Polizia locale Pedemontana, il traffico ha toccato il minimo storico rispetto a domenica 8 marzo, quando ancora non era stata disposta alcuna misura restrittiva: domenica 12 e lunedì 13 aprile è stato registrato un crollo percentuale dell’89 per cento, ancora più marcato rispetto al 76 per cento della domenica precedente, il 5 di aprile.

L’appello lanciato dai sindaci dell’Unione è stato raccolto e i controlli serrati delle forze dell’ordine sono stati un deterrente efficace per gli spostamenti ingiustificati, così tantissimi cittadini hanno trascorso tra le mura domestiche le due festività tradizionalmente riservate ai viaggi e alle gite fuoriporta.

Tra Pasqua e Pasquetta in tutta la provincia, le forze dell’ordine hanno controllato 1.275 persone, elevando 177 sanzioni. In particolare, gli agenti della Pedemontana hanno controllato 75 persone, di cui sei sono state sanzionate perché circolavano senza un giustificato motivo.
Complessivamente, dallo scorso 14 marzo la Polizia locale dell’Unione ha effettuato 2.563 controlli, di cui 1.663 negli esercizi commerciali, mentre 900 sono state le persone fermate, di cui 31 sanzionate o denunciate.

«C’è stata una grande adesione agli appelli di rimanere a casa che sono stati lanciati anche da noi sindaci dell’Unione – sottolinea Elisa Leoni, sindaco di Felino e assessore alla Sicurezza e Protezione civile dell’Unione Pedemontana –. Credo sia doveroso ringraziare i nostri cittadini, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità non soltanto nei giorni in cui tutti noi siamo abituati a viaggiare, ma anche in quelli precedenti, anch’essi caratterizzati da un sensibile calo dei transiti veicolari. Sicuramente è stata una Pasqua strana, alla riscoperta dell’intimità familiare – conclude Leoni –, e dovremo continuare a osservare queste regole, per non vanificare i risultati raggiunti».

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Coronavirus/SARS e pandemie. Tra la fine del 2012 e l’inizio 2013 lo “Sportello dei Diritti” aveva già denunciato il pericolo di pandemie dovute alla possibile diffusione di coronavirus. Adesso non possiamo non interrogarci: si poteva prevedere ed arginare prima a livello globale?

Rileggendo ciò che scrivevamo il 28 settembre 2012 e il 13 febbraio 2013 sulla possibile esplosione di pandemie di sindrome respiratoria acuta grave, meglio nota come SARS, dovute a contagi di coronavirus, ci si accappona la pelle. Già all’epoca, infatti, avevamo segnalato tra i primi in Europa il diffondersi di sindromi di questo tipo dapprima in Arabia Saudita ed in Medio Oriente, poi soprannominata Mers (sindrome respiratoria da coronavirus in Medio Oriente) e che aveva fatto capolino in Gran Bretagna, dove però si erano evidenziate solo poche decine di casi. Ma il precedente più noto era la SARS del 2002/2003 che aveva “ucciso” almeno 775 persone accertate in tutto il globo.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nel corso degli anni ha più volte invitato a non sottovalutare questi virus, sì proprio i coronavirus. Oggi da profani dell’epidemiologia, ma da attenti osservatori e tutori dei diritti di pazienti e personale sanitario, noi dello “Sportello dei Diritti” siamo obbligati a chiederci se tutto quello che sta accadendo non fosse già prevedibile in qualche modo e se non potesse arginarsi sul nascere l’epidemia e poi la pandemia.

Appare davvero assurdo, infatti, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che nel corso di circa 17/18 anni dalla prima nota epidemia per una forma di coronavirus già estremamente virulenta, o delle minacce a volte fantascientifiche di pandemie dovute a forme di contagio nei modi che stiamo tragicamente conoscendo in questi terribili giorni, i governi e le organizzazioni internazionali a qualsiasi livello abbiano fatto così poco - prima di ogni cura - per studiare piani di contenimento e di lotta alla diffusione di virus.

(14 aprile 2020)

Mercoledì, 15 Aprile 2020 15:45

I Love Italian Food

Nasce "Support Italian Food Warriors" il progetto per sostenere gli autentici chef e ristoratori italiani, in Italia e nel mondo.

Una serie di masterclass in cui gli chef condivideranno i propri segreti culinari con i clienti e gli appassionati di cucina italian.

Gli chef e i ristoratori, a tutti i livelli, in questo periodo di emergenza sanitaria internazionale legata al coronavirus, stanno combattendo una vera e propria battaglia per la sopravvivenza, con i locali chiusi in molti Paesi, Italia in primis, e spesso l'impossibilità di poter attingere ad altre forme di sostentamento. Una battaglia che non è soltanto importante per le loro attività, ma anche per la salvaguardia di uno dei più grandi e importanti patrimoni culturali e produttivi che rendono l'Italia eccellenza mondiale nel cibo e nella ristorazione.

Chef e ristoratori oggi sono quindi impegnati in veste di guerrieri che lottano per questo grande obiettivo. Da qui è nata "Support Italian Food Warriors" l'azione, lanciata da I Love Italian Food in collaborazione con Kaiti expansion e Italian Food Studio.

Spiega Alessandro Schiatti, Amministratore delegato e cofondatore di I Love Italian Food: "In questo momento di lockdown globale abbiamo dato vita ad una piattaforma per offrire ai ristoratori un modo per continuare a parlare con i loro clienti, creando una nuova esperienza culinaria che gli permetterà di raccogliere sostegno morale ed economico, in modo concreto, immediato e diretto. I ristoratori potranno condividere, attraverso masterclass on line i segreti dei propri piatti con i clienti e con tutti gli appassionati di cucina italiana, raccogliendo un contributo che ogni ristoratore potrà utilizzare per sostenere la propria attività o anche devolvere a cause a lui care. Il progetto, che I Love Italian Food ha presentato agli operatori nei giorni scorsi, ha già raccolto molte adesioni, e la collaborazione di numerose associazioni in Italia e nel resto del mondo che riuniscono migliaia di chef e ristoratori. Ed è sostenuto da un Team virtuoso di aziende sostenitrici di i Love Italian Food, tra le quali Carpigiani, Fior di Maso, Montanari Gruzza e Monti Trentini. Questo progetto è nato da noi ma è di tutti i ristoratori, di tutti gli appassionati di cucina italiana e di tutte quelle realtà che, come noi, lavorano ogni giorno per tutelare i professionisti italiani e promuovere la nostra cultura enogastronomica a livello internazionale".

Le masterclass saranno divulgate attraverso la piattaforma webinar, a partire dal 18 aprile e fino al 28 giugno 2020.

Per avere tutte le informazioni è possibile visitare il sito www.100per100italian.it

Tra le realtà che hanno scelto di sostenere Italian Food Warriors ci sono: Associazione italiana chef New York; UCI – Unione Cuochi Italiani; ItChefs; Global School Palazzo Italia; ACI – Associazione Cuochi Italiani; Italian Feeds America; le delegazioni di Belgio, Argentina, Polonia e Francia della Federazione Italiana Cuochi; il Gruppo Italiano di New York; la Federazione Internazionale Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria; Italian Food #Moltobuono, Authentico e Future Food Network.

I Love Italian Food è una realtà che promuove e difende la vera cultura enogastronomica italiana nel mondo. Creata a Reggio Emilia, nel cuore della Food Valley nel 2013 da un gruppo di amici appassionati di cibo italiano, oggi è una grande community internazionale che nel 2017 ha raggiunto più di un miliardo di contatti digitali in tutto il mondo.

Un progetto nato dalla convinzione che il futuro dell'Italia sia strettamente legato al futuro del comparto agroalimentare nazionale, e alla capacità dello stesso di espandersi ed affermarsi ulteriormente nel mondo. Già oggi è infatti uno degli aspetti più amati e ricercati dell'Italia all'estero, oltre a rappresentare un settimo della nostra economia.

Kaiti expansion opera da 25 anni nel settore marketing e comunicazione, promuovendo l'immagine e i valori di numerose aziende ed enti pubblici. Con le sue sedi a Reggio Emilia, Roma e Milano, Kaiti expansion è strutturata in un network di aree aziendali, che lavorano in sinergia tra loro per offrire progetti personalizzati e flessibilità operativa.

di LGC 14 aprile 2020 - Da oggi aprono le librerie e i negozi per bambini. Un primo piccolo passo verso la riapertura delle attività economiche, che però sarà ancora lunga.

Le distanze sociali rimarranno in vigore ancora per molto tempo e probabilmente verrà innalzata la distanza da 1 a 2 metri.

Il dubbio che rimane e come potranno certe attività, vedi ristorazione ad esempio, reggersi economicamente con la probabile riduzione di due terzi dei posti a sedere per poter rispettare il distanziamento sociale a meno di introduzione di vere e proprie barriere su ogni postazione o di un aumento esagerato dei prezzi.

A seguire il cronoprogramma che potrebbe essere messo in atto salvo diverse disposizioni del team (17 componenti) del nuovo Commissario Vittorio Colao, ex AD di Vodafone.

Bozza riapertura Italia

FINE FASE 1: PROGRAMMATA
•14 Aprile Librerie e Cartolerie
•18 Aprile riapertura aziende agricole e industriali

FASE 2: IPOTESI
•4 maggio Libera circolazione ma con obblighi come mascherine e distanza di sicurezza.
•4 maggio Negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file lunghe e prenotazioni (no centri commerciali).
•11 Maggio Tribunali ed uffici professionali
•18 Maggio BAR E RISTORANTI ed altre attività di ristorazione con distanze da rispettare
•25 Maggio Parrucchieri e Barbieri con obbligo mascherina, ingressi singoli.
•31 maggio ripartenza campionato di calcio e altri sport collettivi.
8 Giugno Centri sportivi ma solo per sport individuali o lezioni con basso assembramento.

FASE 3: IPOTESI
•SETTEMBRE Riapertura scuole superiori con divisione turni e lezioni online, ancora da decidere materne ed elementari.
•DICEMBRE Cinema e Teatri
•MARZO 2021 DISCOTECHE E STADI
•31 MARZO 2021 RIAPERTURA CONFINI E FINE DI OGNI LIMITAZIONE 

Il Rettore Paolo Andrei: “La nostra Comunità accademica perde un amico sincero, una persona che ha saputo volere bene all’Università di Parma onorandola con il suo alto impegno e la sua opera intelligente”

Parma, 13 aprile 2020 – L’Università di Parma esprime profondo cordoglio per la scomparsa del prof Giuseppe Pelosio, stimato e apprezzato membro dell’Ateneo, del quale era stato dapprima docente di Paleontologia, poi Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e infine Rettore, dal 1983 al 1989.

«Desidero ricordare con affetto il Professore Giuseppe Pelosio, già Magnifico Rettore di questa Università: persona equilibrata e sapiente, ha dedicato la sua esistenza allo studio, alla ricerca, e al servizio agli studenti. La nostra Comunità accademica – commenta il Rettore Paolo Andrei - perde un amico sincero, una persona che ha saputo volere bene all’Università di Parma onorandola con il suo alto impegno e la sua opera intelligente».

Nato a Bressanone il 6 giugno 1932, laureatosi (con 110/110 e lode) in Scienze geologiche all’Università di Parma nel novembre del 1958, da subito diventa Assistente straordinario all'Istituto di Geologia, Paleontologia e Geografia dello stesso Ateneo, come Professore incaricato di Paleontologia.
Dal 1963 diventa Assistente ordinario alla cattedra di Paleontologia e Libero Docente in Paleontologia nel 1971, quindi Professore straordinario di Paleontologia dal novembre 1975 e infine Professore ordinario di Paleontologia dal novembre 1978.
È stato Direttore dell'Istituto di Geologia, Paleontologia e Geografia dal gennaio 1978 al 31 dicembre 1996 (data di attivazione del Dipartimento di Scienze della Terra); è stato eletto Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali per il triennio 1979-82, riconfermato per il triennio 1983-86, decadendo dalla carica il 31 ottobre 1983 a seguito della sua elezione a Rettore.
In qualità di Preside ha tenacemente perseguito l’obiettivo di ricompattare la Facoltà, grazie alla sua imparzialità e alle capacità di mediazione tra i numerosi (allora erano 7) diversi Corsi di Laurea, ottenendo l’importante risultato di farla apprezzare nella giusta misura sia nel Senato Accademico sia nell’intero Ateneo. Ha rispettato e condiviso le priorità già delineate dai predecessori, con particolare riguardo al problema edilizio e all'istituzione della Facoltà di Ingegneria, auspicata invano da vari decenni. A quei tempi l’edilizia nel nuovo insediamento di via Langhirano si limitava al solo edificio chimico, peraltro solo parzialmente completato, e all’edificio biologico, ancora del tutto inagibile.

In attesa di finanziamenti ministeriali che tardavano a venire, la Facoltà proseguì comunque alla progettualità propositiva, in ciò sempre incoraggiata dal Rettore Prof. Everardo Zanella, che in quegli anni stabilì con Pelosio un fattivo rapporto di collaborazione. Negli anni di Presidenza si dedicò alla valorizzazione delle peculiarità dei diversi gruppi, sempre nell’ottica di una crescita equilibrata e armonica dell’intera Facoltà. Nacque in quegli anni anche l’Istituto del Museo di Storia Naturale, che rilanciò definitivamente le potenzialità scientifiche e culturali della struttura. Da Preside il Prof Pelosio mantenne e potenziò i rapporti con le altre Facoltà, creando quel clima di considerazione e di fiducia che lo portò nel 1983 a essere eletto Rettore con il 90% dei voti.

Grazie all’opera congiunta Rettore-Preside e alla fruttuosa collaborazione instauratasi con l’allora Direttore Amministrativo Dott. Gian Paolo Usberti, nel 1984 l’Ateneo ottenne il primo finanziamento FIO (Fondo Investimento Occupazione del Ministero per la Programmazione Economica) di oltre 25 miliardi, che in tempi record consentirono il completamento degli edifici di Chimica e Biologia e la costruzione e messa in opera completa degli edifici di Fisica e di Scienze della Terra. Quell’investimento non solo consentì di dare collocazione ottimale alla didattica e alla ricerca di gruppi precedentemente compressi nell’area di Via d’Azeglio e in altre sedi cittadine, ma anche di iniziare una catena di scorrimenti a vantaggio di altre Facoltà. Così nel 1989 venne ripresentato un ulteriore progetto FIO per un importo di 80 miliardi, destinato non solo all’edificazione dell’Ingegneria scientifica e della nuova sede della Facoltà di Farmacia nell'Area delle Scienze di via Langhirano, ma anche alla costruzione del complesso Bio-Medico della Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’area ospedaliera. Il progetto venne integralmente finanziato (la comunicazione ufficiale venne data dal successore del Rettore Pelosio, Prof. Nicola Occhiocupo, nel novembre del 1989, pochi giorni dopo la sua elezione). Sempre in relazione all'edilizia, nell’ambito della Legge 331 di finanziamento per l’edilizia universitaria, nel 1986 si ottenne un contributo di 27 miliardi, interamente destinati alla messa a norma degli stabili e degli impianti universitari, alla luce della nuova legislazione in materia.

Nel novembre 1986, nell’ambito del Piano Quadriennale di sviluppo dell’Università 1983/86, venne finalmente istituita la Facoltà di Ingegneria, con i Corsi di laurea in Ingegneria civile, Ingegneria elettronica e Ingegneria meccanica. Accogliendo con profonda sensibilità l’appello lanciato dal Rettore, nel maggio 1987 il Cav. Pietro Barilla ufficializzava la donazione di 4 miliardi per l’edificazione della sede didattica della neonata Facoltà nel nuovo insediamento. La sede veniva ufficialmente inaugurata il 15 ottobre 1988.
Nell’ambito del Piano Quadriennale di sviluppo 1987/89 veniva richiesta e ottenuta la re-istituzione della Facoltà di Lettere e Filosofia, già presente a Parma fino al 1860 e quindi soppressa dalla legge Farini.

Gli anni del Rettorato del Prof. Giuseppe Pelosio sono stati inoltre caratterizzati da un rinnovato potenziamento di corretti rapporti tra Università e Città, con una più attenta considerazione da parte degli Enti locali sul significato e il ruolo che l’Ateneo rappresenta per il territorio in cui opera, nel pieno rispetto della sua autonomia. In prima persona condusse in Regione, unitamente al Preside Prof. Carlo Chezzi, le difficili trattative riguardanti i rapporti tra l’allora USL e la Facoltà medica dell’Ateneo, ottenendo incoraggianti risultati.
Mantenne, anche nell’adempimento delle funzioni rettorali, le innate doti di buonsenso e di imparzialità nei riguardi delle diversificate realtà dell’Ateneo, creando nel contempo un clima di serena collaborazione e di reale responsabilizzazione individuale e collettiva negli apparati amministrativi.

Ha tenuto la carica di Rettore dell'Università di Parma per due mandati, dal novembre 1983 all’ottobre 1989.
Oltre ai numerosi attestati di benemerenza e titoli accademici, nel 1981 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e nel 1984 l'onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
Nella sua pluridecennale attività accademica è stato autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, molte delle quali incentrate sull’amato “limite Plio-Pleistocene” di varie località del Preappennino Parmense, Reggiano e Piacentino, tra cui di particolare rilievo la successione plio-pleistocenica del T. Stirone, diventata classica nella letteratura mondiale.
Il Prof. Pelosio è stato anche Segretario della Società Paleontologica Italiana nel triennio 1973-75 e suo Presidente nel triennio 1994-96.
Ha inoltre collaborato per decenni con il Consiglio Nazionale delle Ricerche quale membro di Commissioni, con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali dal 1995 al 1997 in qualità di Presidente del Gruppo di Lavoro per la Paleontologia e, negli anni 1998 e 1999, quale Presidente della Commissione Ministeriale "Paleontologia". In questo ruolo è stato Direttore responsabile di oltre trenta contributi e contratti di ricerca CNR, MPI e MURST.
Oltre alle ricerche personalmente svolte, ha seguito la formazione scientifica dei suoi allievi, indirizzandoli a una moderna ricerca paleontologica e paleoecologica; in entrambe i settori di ricerca gli allievi sono noti e apprezzati in campo nazionale e internazionale.
Dall'anno accademico 1959/60 al 1998/99 è stato relatore di oltre 100 tesi di laurea sperimentali in Paleontologia.
Il Prof. Giuseppe Pelosio ha cessato il suo servizio il 31 ottobre 1999, dopo oltre 40 anni di attività a servizio della sua amata Università e della Città.

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GESTO DI SOLIDARIETA' DEI CC DI SASSO MARCONI

Sasso Marconi 13 aprile 2020 - Non solo controlli a tappeto per verificare l’osservanza delle norme relative al contenimento dell’emergenza sanitaria da COVID -19. Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione CC di Sasso Marconi hanno fatto una colletta per acquistare uova di Pasqua, colombe pasquali e generi di prima necessità ad un cinquantottenne tunisino, il quale, a seguito di una serie di sventure familiari e lavorative, è stato costretto ad abbandonare la propria casa e ora vive all’interno di una macchina in un parcheggio. Molti sono i cittadini che conoscono la situazione dello sventurato e se ne prendono cura. La situazione non è sfuggita ai Carabinieri della locale Stazione i quali, in una giornata di festa, hanno deciso di donargli un sorriso facendogli compagnia e offrendogli i tipici prodotti pasquali nonché generi di prima necessità.

La vicinanza dell’Arma locale alla cittadinanza non è sfuggita a svariati cittadini, i quali hanno donato ai Carabinieri della Stazione uova di Pasqua e colombe ringraziandoli per quello che fanno ogni giorno in particolar modo in un momento così critico.

ANCORA DIMOSTRAZIONI DI VICINANZA DA PARTE DELLA POPOLAZIONE

Anche in questi giorni di festa i reparti dell’Arma hanno ricevuto attestazioni di stima e vicinanza da parte di alcuni cittadini, che hanno voluto fare omaggio agli uomini della Benemerita di dolci e uova di Pasqua. È il caso, per esempio, di una signora di Sasso Marconi, che ha voluto regalare ai militari della Stazione del suo paese alcune colombe. Anche la Croce Rossa Italiana, delegazione di Bologna, ha voluto portare alcune colombe e uova al Comando Provinciale perché venissero distribuite ai reparti. Una rappresentanza è stata ricevuta dal vicecomandante provinciale, tenente colonnello Federico Ruocco, che ha ringraziato ed ha espresso parole di sincera vicinanza tra due enti, l’Arma e la Croce Rossa Italiana, che in questa crisi sono in prima linea nella lotta al contenimento del virus. 

SORPRESO MENTRE PORTA VIA UNA MOTOCICLETTA A MANO: ARRESTATO

Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione CC di Bologna Bertalia hanno proceduto all'arresto in flagranza di reato di un soggetto tunisino, cl 90, residente a Budrio, per furto aggravato.

Alle 14:30 la pattuglia dei Carabinieri ha intercettato il soggetto in via San Donato mentre spingeva a mano una moto sostenendo che fosse di un suo amico. Insospettiti dal suo comportamento, i Carabinieri hanno proceduto ad un controllo più approfondito a seguito del quale emergeva che la moto risultava oggetto di furto qualche minuto prima. A seguito perquisizione venivano ritrovati altresì 5 grammi di Marijuana e 1 grammo di Hashish.

Il tunisino è stato inoltre sanzionato per inosservanza delle norme da contenimento COVID-19.

La Domenica di Pasqua è stata la rappresentanza del corpo dei Vigili del Fuoco a ringraziare, con un flash mob davanti al pronto soccorso di Parma, l'operato dei medici, infermieri e operatori socio sanitari del Pronto Soccorso impegnati in prima linea, da molti giorni, a combattere il Covid-19.

(Foto e Video)

 

Domenica, 12 Aprile 2020 18:11

Pasqua la funzione al tempo del Coronavirus

"Pasqua2020", le immagini che non dimenticheremo. Dopo Papa Francesco nella solitudine romana alle periferie con i Vescovi .

Le foto di Francesca Bocchia dal Duomo di Parma.

 

Quando si dice solidarietà e cooperazione. Nella foto Massimiliano Ioppolo e Yassin Fikri che da Milano sono giunti a Parma in sostegno ai trasporti dei pazineti tra i vari ospedali e per i trasporti da terra dei pazienti che rientrano dall'estero attraverso la cooperatva che con loro collabora alle operazioni.

Grazie  e Buona Pasqua!

Bologna 12 aprile 2020 - Il desiderio di "evadere" per farsi il tradizionale giretto fuori porta quest'anno dovrà essere represso.

L'emergenza "coronavirus lo impone e i vari decreti del Presidente del Consiglio (DPCM) e le disposizioni regionali, hanno introdotto pesanti sanzioni per coloro che dovessero trasgredire.

"Io resto a casa" è il motto di "Pasqua2020"

Buona Pasqua!

Ieri mattina è arrivata una chiamata al 113 da parte di un cittadino che chiedeva aiuto. Dichiarava di essere in difficoltà, costretto a casa e senza familiari famigliari, e chiedeva di poter avere un po' di spesa, in quanto ormai sfornito di tutto, cibo compreso. 

A quel punto, l'Agente della centrale operativa non ci ha pensato due volte e con la volante sul territorio hanno deciso di andare a fare la spesa per il signore.Alla spesa gli agenti hanno donato una "Colomba Pasquale" e un sorriso rassicurante e di vicinanza, in un periodo certamente difficile per chiunque, soprattutto per chi è solo ad affrontare l'emergenza coronavirus.

 

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