Se fosse la fatica l’unità di misura dei compensi, in testa alle classifiche dovremmo avere certi metalmeccanici, la polizia penitenziaria o gli operai della manutenzione autostradale in pieno agosto. Meglio avrebbe fatto l’AD di Ferrovie dello Stato a tacere discutendo con il solo premier la sua posizione remunerativa. Questione di buongusto.
di Lamberto Colla ---
Parma, 30 marzo 2014 -
La prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Appena è comparsa la notizia dell’intenzione del Governo, in tema di spending review, di intaccare gli stipendi dei manager delle imprese statali, Mauro Moretti, il salvatore delle Ferrovie di Stato alza le barriere. Lascia intendere che ha già fatto sacrifici accentando quella remunerazione (850.000 € anno). Pensando di essere stato poco incisivo ha n seguito rincarato la dose sostenendo quanto sia faticoso fare il suo mestiere e per ratificare la correttezza del suo emolumento si è confrontato con l’omologo tedesco che prenderebbe 3,5 volte il suo stipendio.
A questo punto viene spontaneo il confronto tra le due società e gli emolumenti dei vertici apicali e applicare le dovute proporzioni. DB (Deutsche Bahn) realizza ricavi per 35 miliardi con 276.000 dipendenti e ha recentemente aperto la tratta commerciale verso Pechino (10.500 km circa) coperta in 15 giorni.
FS (Ferrovie Stato) realizza ricavi per 8,22 miliardi con 71.200 dipendenti e una rete ferroviaria complessiva di 16.742 km.
Applicando quindi le debite proporzioni il nostro Moretti dovrebbe prendere 697.000 € invece degli attuali 850.000. Un risparmio di 160.000€ per ripristinare l’equità invocata dallo stesso nostro Amministratore Delegato che ringraziamo per il suggerimento occulto.
Non voglio scendere nella polemica populistica sul valore assoluto della remunerazione del manager ma sulla opportunità di una difesa così accorata sul proprio stipendio. Ritenevo l’ingegner Moretti sufficientemente intelligente e sensibile per non cadere nella trappola; ma si sa la presunzione è una brutta bestia.
C’è da dire comunque, a sua parziale attenuante, che è riuscito nell’impresa di riportare la società ferroviaria in attivo dopo anni di predite. Rimane ancora da risolvere il problema delle tratte regionali che tra disservizi e ritardi stanno irritando i tanti clienti pendolari.
Purtroppo nella polemica è scivolato anche il patron di Tod’s Diego Della Valle attaccando anch’egli l’AD di Ferrovie Stato: "Se avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa". Una frase di effetto perché richiama l’attenzione sulla parte regionale delle FS e i disservizi di cui sopra si faceva cenno e causa dei quali alcune regioni non avrebbero rinnovato le convenzioni. Sin qui nulla da eccepire peccato che Diego Della Valle sia anche socio di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) la compagnia ferroviaria fondata insieme a Luca Cordero Di Montezemolo, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, concorrente di FS sulle tratte veloci con il suo treno “Italo”. Il buon senso, a mio parere, avrebbe voluto che il fondatore di una compagnia concorrente non intervenisse in questo specifico contesto. Il dubbio che un interesse di parte si possa celare sotto è più che legittimo.
In un Paese dove i suicidi per effetto della crisi nel 2013 sono cresciuti del 60% rispetto l’anno precedente (149 contro 89) di cui il 40% nell’ultimo quadrimestre, il buongusto avrebbe dovuto frenare la lingua di quegli opinon leader ai quali si dovrebbe e vorrebbe fare riferimento per rimettere in carreggiata l’economia del Paese.
In un momento di così profonda crisi sarebbe stato incoraggiante ascoltare, al posto delle polemiche e delle alzate di scudi a difesa di propri personali interessi, la sola e peraltro poco compromettente disponibilità a discutere. Ma per quale ragione in questo benedetto Paese non si riesce mai a fare gioco di squadra? Infine, estetica e buongusto che rappresentno i valori tradizionali d’Italia dove sono stati sepolti?
150 le prime persone che hanno deciso di dare il loro appoggio firmando per la candidatura -
Poviglio, 28 marzo 2014 -
Sono 150 le prime firme raccolte dai sostenitori alla lista civica "Ascoltare Poviglio" che per le prossime elezioni amministrative candida il sindaco uscente Giammaria Manghi con il sostegno del Pd locale.
Un gruppo numeroso di persone, ampiamente rappresentative della comunità povigliese e plurale per età, formazione e professione, che si aggiunge ai numeri importanti raggiunti in queste due settimane di campagna. Una campagna basata sulla partecipazione e l'ascolto, come dimostra l'incontro di mercoledì sera quando il candidato Manghi ha incontrato 40 agricoltori del territorio, per ascoltare le tematiche poste da quest'ultimi nel modo specifico e per individuare modalità costanti di rapporto tra istituzione e mondo dell'agricoltura.
Un appuntamento che si è aggiunto a una serie di iniziative che hanno ottenuto un ottimo riscontro, quali la cena di autofinanziamento di giovedì 27 marzo, cui hanno partecipato ben 120 persone, e ai circa 100 partecipanti, dei quattro gruppi di lavoro attivati per costruire il progetto di governo locale del prossimo mandato.
Una testimonianza di un forte sostegno al candidato sindaco Manghi, nonché della volontà di costruire una politica dell'incontro e dell'ascolto, che connota la proposta di governo della lista civica "Ascoltare Poviglio".
(Fonte: ufficio stampa PD Poviglio)
La nota stampa del consigliere della Lega Nord Mauro Melli -
Novellara, 28 marzo 2014 -
Siamo a fine legislatura ed è ora di fare un bilancio di quanto fatto in questi 5 anni; sono stato il consigliere con il maggior numero di presenze in consiglio comunale (a pari merito con il sindaco Daoli) e nelle commissioni ma purtroppo quando si è all'opposizione si hanno pochi spazi di manovra se non quello di proporre, emendare, consigliare e comunicare agli organi di stampa quando vi sono anomalie evidenti nella gestione pubblica.
L'amministrazione uscente novellarese ha fatto ben poco per ascoltare e discutere le proposte delle minoranze che a volte vengono nascoste e sottratte alla consueta discussione in consiglio comunale.
Nell'ultimo consiglio comunale è stata rinviata in commissione (chissà a quando visto che siamo agli sgoccioli) la mozione per chiedere alla Regione Emilia Romagna una modifica della famosa legge sugli hobbisti che sta svuotando il nostro mercatino della prima domenica del mese.
Non fu mai discussa approfonditamente la mozione sulle misure di contrasto alle ludopatie sebbene alcuni consiglieri di maggioranza dichiararono di essere favorevoli a trattare l'argomento.
Ignorata la mozione per ripartire con il mensile di Novellara notizie in forma economica visto i costi elevati sostenuti dal comune per l'attuale edizione, in pochi anni l'amministrazione ha prosciugato il bilancio per uscire con un giornalino dalla veste ambiziosa e luccicante e quindi da oltre un anno manca l'informazione ai cittadini di quanto viene fatto in rocca. Su questo argomento erano disponibili a discuterne alcuni consiglieri del centro sinistra ma non venne mai in consiglio.
Per non parlare della mozione per istituire il question time come forma di ascolto dei cittadini e rendere partecipe la popolazione alle scelte dell'amministrazione.
Infine anche l'emendamento per normare ed adeguare alla legge nazionale le modalità di erogazione dei sussidi pubblici venne accantonato e nascosto in qualche cassetto.
Mauro Melli
consigliere Lega Nord Novellara
Documenti scaricabili in allegato
(Fonte: ufficio stampa Lega Nord Novellara)
Matteo Setti, portavoce di Grande Reggio, interviene sulla perdita dei valori del sistema cooperativo reggiano.
Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -
“La drammatica situazione della cooperazione, per l'importanza che riveste nel nostro sistema economico, impone una riflessione su quanto avvenuto e su quanto potrà ancora avvenire.
Ci stupisce che in Comune, nonostante precise richieste in merito, non si sia mai discussa la difficile situazione di crisi che ha investito i soci, i lavoratori e i fornitori del sistema cooperativo. Eppure le notizie di possibili fusioni con conseguenti esuberi, di promozioni o sospetti di liquidazioni d'oro per i dirigenti che hanno contribuito a dilapidare patrimoni enormi accumulati anche grazie ai vantaggi fiscali goduti da quel sistema, dovrebbero mobilitare le coscienze in una fase così difficile per le famiglie e l'economia.
La cappa di silenzio che circonda le svariate situazioni di concordato, che stanno mettendo in ginocchio tanti creditori, s'intreccia con la situazione politica tesa e caotica della sinistra locale, che comunque è schierata a difendere ad ogni costo le posizioni di sempre più limitati orticelli del vecchio apparato partitico e cooperativo.
D'altronde un candidato come Vecchi, che ben rappresenta quegli interessi avendone ampiamente goduto, cosa potrebbe dire al riguardo?
Noi riteniamo che si dovrebbero recuperare i valori originari della cooperazione, partendo dalla trasparenza: i dirigenti cooperativi rendano pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi ed i propri patrimoni. I soci hanno diritto di sapere. E hanno diritto di sapere anche i cittadini, che da decenni si sono sentiti magnificare le virtù della cooperazione e oggi cominciano a sospettare che dietro i discorsi ideologici ci sia del marcio in un sistema che va avanti per inerzia da decenni, i cui vertici non hanno saputo seguire l’andamento del mercato, tranquillizzati dalla solidità del sistema di potere cui facevano parte.
Ci auguriamo, infine, che chi è stato defenestrato dalla cooperazione non resti ad occupare anche gli scranni delle società partecipate del Comune, perché ne abbiamo abbastanza di questo sistema di potere a porte girevoli”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Una Consulta e nuove sinergie: proficuo scambio di idee tra Cinzia Rubertelli e i protagonisti della cultura reggiana -
Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -
Un’ottima affluenza di partecipanti ed un’appassionata discussione attorno ai bisogni e alle future strategie dell’offerta culturale per la città hanno caratterizzato il convegno organizzato giovedì sera all’hotel Posta dall’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio. Molti gli esponenti delle varie realtà culturali reggiane presenti con cui il candidato sindaco dell’alleanza, Cinzia Rubertelli, ha potuto varare un interessante confronto sui temi della cultura. Durante la serata è stato anche proiettato anche un apprezzato documentario sulle associazioni culturali reggiane realizzato da Stefano Maccarini e Luigi Prandi.
“Un'amministrazione pubblica può fare tanto per favorire la cultura ed è proprio quello che intendiamo fare noi – ha dichiarato Cinzia Rubertelli - il nostro impegno per una partecipazione attiva alla vita della città si concretizzerà nella creazione di Consulta della Cultura, uno strumento permanente per concordare una programmazione culturale ricca, efficiente e di sicuro interesse. Il nostro obiettivo è che il sistema culturale reggiano abbia tutta l’assistenza per diventare un elemento creatore di valore aggiunto, anche di tipo economico”.
Soddisfatto della partecipazione anche Stefano Maccarini, autore dell’apprezzato documentario proiettato in apertura di serata e curatore del convegno: “L’intento del video era quello di realizzare la fotografia di una larga fetta delle energie artistiche che si muovono sul territorio, che spesso sono sottovalutate e devono emigrare nelle province vicine. A Reggio abbiamo un problema di scarsa attenzione verso i nostri patrimoni. Che senso ha che un teatro pubblico come il Valli utilizzi grandi risorse economiche per allestire una stagione, quando sul territorio reggiano ci sono numerose associazioni in grado di riempire cartelloni ricchi e praticamente a costo zero? In questo modo si avrebbero i fondi da investire in un programma lirico di prim’ordine”.
Le idee per il rilancio della cultura a Reggio non sono mancate, e l’ambiente che si è creato è stato così proficuo da far lanciare l’idea di ritrovarsi presto, tutti insieme, per tornare a discutere nel circolo di una Consulta della Cultura reggiana, il cui embrione, che nei fatti, si è già creato proprio giovedì sera all’hotel Posta.
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli )
Grande Reggio e Progetto Reggio in un convegno incontrano i protagonisti della cultura reggiana e le loro idee -
Reggio Emilia, 25 marzo 2014 -
La vivacità culturale di Reggio sarà protagonista del terzo convegno tematico organizzato dall’alleanza civica Grande Reggio – Progetto Reggio, che avrà luogo giovedì sera, alle 20:30 presso il palazzo del Capitano del Popolo. L’evento, organizzato e presentato da Stefano Maccarini insieme a Maria Giulia Tartaglione, entrambi membri del direttivo di Grande Reggio, sarà l’occasione per conoscere meglio una parte del vasto panorama di associazioni e gruppi che operano nel mondo della cultura, ma anche capire come un’amministrazione comunale può aiutare nel miglior modo possibile il fervore culturale di Reggio Emilia e metterlo a sistema.
“Con questo convegno vogliamo fotografare il panorama culturale reggiano e capire esigenze e potenzialità di un patrimonio creativo che bisogna valorizzare e saper coordinare – spiega Stefano Maccarini – per questo motivo mostreremo un breve documentario con le testimonianze di esponenti di diverse realtà culturali cittadine e poi discuteremo di esigenze, opportunità e prospettive dal punto di vista di chi la cultura la costruisce dal basso, con entusiasmo e partecipazione. Vogliamo che quest’incontro sia un po’ una vetrina e un po’ un volano di discussione tra chi la cultura in città la vive e la crea”.
“Reggio Emilia è da sempre una città colta e curiosa, dove le arti e lo spettacolo hanno sempre trovato casa – ribadisce Cinzia Rubertelli, candidato sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio–Progetto Reggio – Proprio per questo motivo deve avere un ruolo forte e trascinante nell’operazione di rinascita che vogliamo per la nostra città. Uno dei punti cardine del nostro programma è l’ascolto delle esigenze e dei pareri dei cittadini, ed anche per la cultura sarà così. Tra i nostri primi provvedimenti in materia ci sarà infatti la creazione di una Consulta della Cultura, in cui esponenti di associazioni, gruppi e movimenti diventeranno un supporto permanente per la programmazione e la pianificazione degli eventi e dei programmi culturali della città”.
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)
Domenica di partecipazione attiva presso il C.S.L. La Cremeria di Cavriago con un convegno organizzato dal Circolo PD locale, a conclusione di mesi di preparazione del programma elettorale.
Cavriago, 24 marzo 2014 -
Domenica di partecipazione attiva presso il C.S.L. La Cremeria di Cavriago con un convegno organizzato dal Circolo PD locale, a conclusione di mesi di preparazione del programma elettorale.
Un momento di riflessione e di approfondimento per collocare la realtà del comune all’interno di un contesto territoriale ampio come la provincia, la Val D’Enza e la regione.
Grande partecipazione di pubblico ad ascoltare gli ospiti relatori: Gino Mazzoli (esperto welfare e processi partecipativi), Ugo Baldini (Presidente cooperativa architetti e ingegnieri Reggio Emilia) e la Senatrice Leana Pignedoli
Da questo interessante convegno è emerso che Cavriago è caratterizzato da un humus fertile composto da gente fortemente legata al territorio, attenta ai bisogni e alle richieste della comunità attraverso un circuito di dono e reciprocità.
Un territorio che si colloca all’interno di un’area con forte richiesta di servizi per l’infanzia e per i giovani, dove occorre fare sistema con la crescente immigrazione.
Con una buona base per gestire l’evoluzione futura dei servizi sociali, Cavriago si colloca perfettamente nel territorio emiliano romagnolo e del nord Italia, con una grande presenza industriale (il secondo centro industriale della provincia), ricco di servizi, con tutte le problematiche della società evolute.
“Occorre ragionare, parlando dei problemi del territorio, all’interno di una cornice ben circoscritta” riassume Paolo Burani attuale vice sindacato e candidato sindaco per il PD “ragionando rispetto all’unione dei comuni e farla funzionare al meglio perché possa essere la strada maestra per il futuro e non una cornice istituzionale”
La mattinata si è conclusa con un momento di aggregazione goliardica, un pranzo che è stato occasione per festeggiare la nascita del Comune di Cavriago nell’anno 1860.
(fonte: ufficio stampa PD Cavraigo)
Si è costituito a Correggio un Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento...
Correggio, 24 marzo 2014 -
Documento di intenti
CHI SIAMO
Siamo cittadini di Correggio che vogliono promuovere la costituzione di una Lista di Cambiamento, una Lista che si presenti alle prossime elezioni amministrative.
PERCHE'
Correggio negli ultimi anni è diventata più povera, più spenta, ripiegata su sé stessa. La gravissima crisi economica ha naturalmente contribuito a questo, ma a peggiorare ancor più le cose, si sono aggiunti gravi errori e incapacità da parte di chi ha amministrato in questi anni.
La vicenda En.Cor ha messo in luce le incapacità e l'autoreferenzialità di quasi tutti i partiti locali, sia nel ruolo di maggioranza che di, presunta, opposizione.
Nessuna motivazione giustifica l’atteggiamento di sufficienza e denigrazione che questi governanti hanno avuto nei confronti dei Comitati di cittadini che chiedevano conto e chiarezza.
Questa situazione ha provocato in molti di noi una “reazione partecipativa”, il dovere-diritto di farci carico più direttamente del bene comune.
COSA VOGLIAMO FARE
Ci proponiamo di lavorare politicamente per costruire una città intesa come COMUNITA' di uomini e donne che operano laicamente per la cura del e per il bene comune. Una comunità in cui la cura sia l’asse tanto della vita e delle relazioni fra le persone quanto dell’azione politica. Prendersi cura vuol dire prendersi la responsabilità di impegnarsi per agire, agire con cura vuol dire avere la consapevolezza che siamo vulnerabili e interdipendenti gli uni dagli altri, a prescindere dal ruolo e dalle funzioni che svolgiamo.
COME
Vi è la necessità che il cambiamento delle modalità di governo e l’estensione della partecipazione attiva dei cittadini assumano un ruolo centrale.
E’ compito delle istituzioni operare le scelte necessarie per cambiare questa situazione e per costruire un nuovo rapporto con i cittadini e le loro associazioni.
Tra queste scelte sono fondamentali: la trasparenza delle procedure e l'attuazione di modalità partecipative che garantiscano il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni prima delle decisioni finali assunte dagli Organi elettivi.
UN INVITO
Nei prossimi giorni svilupperemo le nostre proposte programmatiche, con il coinvolgimento dei cittadini, ispirandoci a questi valori e punti di riferimento:
Equità, Laicità, Giustizia, Etica, Solidarietà, Creatività e Innovazione, Lavoro, Tutela della salute e dell'ambiente, Crescita formativa e culturale permanente, Rispetto delle differenze.
Lanciamo un invito, a tutti coloro che condividono questi propositi,
ad aggiungersi a noi per contribuire alla stesura del programma
e a comporre la squadra dei candidati.
Vogliamo liberare energia
e metterla a disposizione della politica.
Dare spazio a creatività, innovazione e progettualità.
Vogliamo ridare voce, fiducia e responsabilità ai cittadini.
I primi sostenitori e firmatari di questo Comitato Promotore, sono:
Andrea Cavanna dirigente
Andrea Anselmi tecnico
Angelo Giampietri pensionato
Annalisa Canarini insegnante
Carlo Paltrinieri libero professionista
Celestino Pantaleoni dirigente
Cora Guiorci impiegata
Daniela Battani impiegata
Dante Sologni artigiano
Fabiana Bruschi medico
Fabrizio Tavernelli (Taver) addetto pv/musicista
Federica Billitteri impiegata
Flavia Munari impiegata
Flavio Attolini geometra
Franco Bizzocchi libero professionista
Fulvio Bucci animatore sociale
Giancarlo Marchi geometra
Gianfranco Messori impiegato
Gianluca Bartoli libero professionista
Gianmaria Casarini amm.re pubblico
Giorgio Bonacini educatore
Giovanna Turturici artigiana
Giulia Turrini impiegata
Giuliana Cavanna pensionata
Guido Silvestri (Silver) fumettista
Linda Scollo libero professionista
Luciano Incerti impiegato
Lucio Bigi libero professionista
Luigia Natale commessa
Maria Scollo pensionata
Marina Trevisiol paramedico
Marino Munari impiegato
Marta Garosi impiegata
Massimiliano Meloni studente/disoccupato
Mirella Rabitti impiegata
Monica Battini insegnante
Monica Testi impiegata
Pier Luigi Zavaroni commerciante
Rita Soncini insegnante
Vilder Corradi pensionato
Viller Masoni pensionato/ ex direttore Biblioteca comunale
Perchè abbiamo scelto come nome: Sì Tu Sì!
Per chiudere la stagione dei NO, TU NO!
La stagione politica peggiore della storia recente di Correggio, caratterizzata da un metodo di governo autoreferenziale e supponente. Una stagione che è culminata nel fallimento di En.Cor, che ha procurato alla città un enorme danno economico e morale. Un danno cresciuto nel corso degli anni, ma che è stato caparbiamente tenuto nascosto, negando in tutti i modi l’accesso alle informazioni e ai documenti necessari per capire cosa stava succedendo. Soltanto grazie ai cittadini che hanno organizzato Comitati di Trasparenza, è emersa la cruda verità.
Per inaugurare una nuova stagione: della Trasparenza e della Partecipazione.
Per invitare tutti i cittadini di buona volontà a partecipare alla vita politica, a dare il loro contributo di idee, di energie, di responsabilità.
Stiamo sviluppando un Programma a partire dal documento iniziale.
A tal fine sono stati attivati i primi 4 gruppi di lavoro: lavoro e welfare; ambiente e territorio; forme e modalità della partecipazione democratica; saperi e formazione.
I temi programmatici principali avranno successivi momenti di riflessione pubblica.
Sono da oggi attivi il nostro sito internet: www.situsi.org e la nostra pagina Facebook: Correggio Sì Tu SI’.
Ma i contatti con i cittadini li terremo soprattutto con una presenza fisica in mezzo a loro:
al mercato, davanti ai supermercati e in altre occasioni.
Noi non apriremo una sede. Non abbiamo i soldi per permettercelo; anzi, i gruppi di lavoro li facciamo nelle nostre abitazioni. E comunque preferiamo andare in mezzo alle persone piuttosto che aspettarle in una nostra sede.
Insomma, il cantiere è aperto.
Lanciamo un invito a tutti i cittadini:
“vieni anche tu”, per collaborare ai contenuti, alla campagna, per candidarti:
- il nostro è davvero un cantiere aperto: condivisi i valori iniziali, non ci sono recinti e marchi di fabbrica politici precostituiti secondo le logiche tradizionali;
- si vuole veramente e laicamente discutere e promuovere proposte per il bene comune, che nascano da tutti coloro che parteciperanno attivamente; senza preclusioni verso idee e programmi anche suggeriti da altre parti, ma che saranno ritenuti validi;
- ogni persona che “darà una mano” sarà portavoce si se stessa e della propria sensibilità, non di “ideologie” politiche strutturate. Partendo da ciò si cercherà la condivisione su alcune questioni che si ritengono fondamentali per il bene e il futuro della nostra comunità;
- questa lista nasce proprio perché ritiene che in questo momento, a Correggio, nessuno dei partiti tradizionali sia in grado, da solo, di dare le risposte che servono;
- a fine marzo/inizio aprile l’assemblea dei sostenitori della Lista SiTuSI sceglierà i candidati tra coloro che si saranno resi disponibili;
- ci sono già diverse disponibilità da parte di persone che sono rappresentative sia di competenze che di sensibilità politiche e culturali diverse ma conciliabili in un progetto comune.
Chiunque sia interessato è invitato a scrivere a questo indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In allegato scaricabile il manifesto
(Fonte: ufficio stampa Lista Sì Tu SI' Correggio)
Esigenze e prospettive dell'assistenza alle nuove povertà, nell'incontro di Grande Reggio e Progetto Reggio col volontariato reggiano alla sede del Ceis Reggio Emilia -
Reggio Emilia, 24 marzo 2014
C’era una volta una povertà composta da persone che un po’ per scelta e un po’ per singolari casi della vita non avevano nulla e vivevano di carità ed espedienti. Altri tempi. Oggi, dopo alcuni anni di crisi economica senza tregua, lo scenario della povertà è radicalmente cambiato e ha assunto il carattere di un dramma che coinvolge intere famiglie e lambisce interi strati sociali. L’alleanza civica delle liste Grande Reggio e Progetto Reggio ha discusso del problema delle nuove povertà con i protagonisti del volontariato reggiano in un convegno svoltosi al Ceis, sabato mattina.
L’incontro è stato presieduto dall’avvocato Franca Porta, vicepresidente di Grande Reggio, attiva da molto tempo nel volontariato che ha introdotto l'argomento sottolineando il valore dell'associazionismo e dell'assistenza sociale rivedendo l'articolo 1 della Costituzione in chiave sociale (“L'Italia è una repubblica fondata sul volontariato”).
Al convegno hanno partecipato diversi esponenti delle realtà associative reggiane e. L'incontro è stata occasione per presentare i dati del Rapporto sulla povertà 2013, da parte di Gerolamo Spreafico, ricercatore della Fondazione Zancan. I dati dicono l'immagine di un'Italia che investe complessivamente poco nelle politiche sociali, e lo fa male. “Solo Bulgaria e Grecia hanno una spesa sociale più bassa della nostra – spiega Spreafico, commentando tabelle e diagrammi - ma il problema più grande da risolvere è la mancanza di coordinamento tra le risorse disponibili e le politiche attivate. Il welfare, per essere davvero efficace, dovrebbe essere generativo, cioè non limitarsi ad essere un sussidio fine a se stesso ma capace di generare un miglioramento della vita in prospettiva immediata. In Italia, invece, su una spesa per l'assistenza di circa 50 miliardi, il 90% è rappresentato da trasferimenti monetari”. Una carenza di progettualità diffusa che contrasta fortemente con i dati di una povertà in espansione. Gli ultimi dati raccolti, infatti, dicono che tra il 2011 e il 2012 in Italia il numero di poveri è cresciuto di 1,5 milioni. Nel 2012 il 6,8% delle famiglie (1.725.000 persone) e l'8% delle persone (4.814.000 di individui) si trovava in condizione di povertà assoluta, in forte aumento rispetto al 2011 quando l'incidenza era del 5,2% tra le famiglie e del 5,7% tra le persone, secondo i dati Istat. Il fenomeno, a livelli di guardia al centro e nel nord, è particolarmente drammatico al sud.
Soddisfatta del dibattito anche il candidato sindaco dell'alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, Cinzia Rubertelli, che individua nella partecipazione e nei valori della sussidiarietà sociale uno dei punti fondamentali del proprio programma di governo: “Nei momenti più difficili si risveglia in modo forte e convinto una specie di istinto di solidarietà, il senso di appartenenza a una comunità e di aiuto ai suoi componenti più in difficoltà. Tra le sfide che ci offre il futuro, quella di risollevarci senza lasciare indietro nessuno è una delle più difficili, ma anche una di quelle che per nessun motivo possiamo perdere. Come amministrazione lavoreremo per aiutare tutte le associazioni e le iniziative di solidarietà a massimizzare e intercettare le risorse”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
E’ piaciuto o non è piaciuto alla Merkel. Ma l’Italia ha bisogno del tutor per essere accreditata nell’Europa che dovrebbe essere anche casa sua?
di Lamberto Colla ---
Parma, 23 marzo 2014 -
"Giova, mi devi spiegare perché ogni volta che c'è un premier nuovo deve andare dalla Merkel a chiedere il permesso: ha lo ius premier noctis?": esordisce così Maurizio Crozza nella puntata di Ballarò andata in onda mercoledì 18 marzo.
Però questa volta, il Premier italiano, non è andato subito dalla Signora tedesca contravvenendo al tradizionale pellegrinaggio dei neo insediati primi ministri che invece è quasi sempre partito da Berlino. In totale la Cancelliera tedesca ha già avuto l’onore di incontrare, durante il suo mandato, ben 4 di suoi colleghi italiani, Berlusconi, Monti, Letta e ora Renzi.
E’ cambiato però, almeno da parte italiana, il protocollo. Berlino non è stata la prima tappa come ossequiosamente fecero i suoi predecessori Letta e Monti, ma la quarta, dopo Tunisi, Parigi e Bruxelles, come a voler rafforzare il messaggio che l’Italia deve avere un rapporto paritetico con le altre nazioni leader europee. Una strategia comunicativa che strappa con il passato ma è coerente con il presente renziano “L’italia non ci sta a stare dietro alla lavagna” come dichiarato al TG5 alla vigilia dell’incontro.
Probabilmente il “gianburrasca” della politica italiana non sarà ancora riuscito a convincere la teutonica Angela a poter sforare il muro del 3% di deficit ma ha tentato di dimostrare che l’Italia vuol fare le riforme strutturali non perché ci vengano chieste, ma perché rientrano nell’autonomo progetto di rinascimento industriale. Insomma, se Renzi è riuscito a strappare i consensi, almeno verbali, di Hollande e della Merkel, forse una quota di autorevolezza a Renzi bisogna pur assegnarla. Non si è presentato con l’austera e modesta espressione del professor Monti, e nemmeno con l’atteggiamento da bravo ragazzo prestato alla politica di Letta. Entrambi corsi al trono della tedesca nel tentativo di raccogliere un visto universale e una “clack” per ogni azione seguente. No, Renzi sta tentando la carta della originalità italiana paritetica alle originalità tedesca, francese e britannica. Renzi ha alzato il vessillo tricolore, non l’ha ammainato come i suoi due predecessori. Questo gliene va dato atto e perciò deve essere sostenuto. Criticato, se necessario, sulle scelte che farà ma appoggiato da tutti per quello che sta tentando di fare: ridare credibilità al Paese non per opposizione berlusconiana ma per la progettualità e il rispetto che è dovuto alla storia del nostro Paese che, ricordiamolo, è fondatore dell’UE e uno dei maggiori contribuenti.
Renzi può essere l’elemento di rottura utile a fare ripensare l’europa, altrimenti destinata al rapido declino sotto le mazzate dell’euroscetticismo galoppante che si misurerà, in tutta la sua violenza, alle prossime elezioni di giugno.
Una speranza che però i detrattori di Renzi non intendono alimentare e così, a tempo debito o indebito a seconda dei punti di vista, fanno emergere scandali e scandaletti come fu per Berlusconi.
Seppure giovane il “Matteo” non può considerarsi un “verginello”; se è arrivato a questa posizione apicale in politica vuol dire che gli è cresciuto prima il “pelo sullo stomaco” e solo più tardi quello pubico.
Ma a chi si vuol far credere che esista, in Italia come all’estero, un politico perfetto di specchiata onestà e altrettanta onorabilità e privo di una storia di compromessi.
Chiediamoci invece perché è piaciuto alla Merkel. L’Italia e la Germania sono troppo simili per andare d’accordo. Entrambe sono forti e potenti nei medesimi settori industriali. Forti nell’export agroalimentare, seppure ultimamente l’Italia sia seconda rispetto alla Germania. Siderurgia e meccanica industriale si scontrano continuamente. Due nazioni così diverse ma uguali non possono andare di comune accordo, possono trovare compromessi e percorsi affiancati ma presto o tardi la rivalità avrà il sopravvento. Ma mentre la Germania graniticamente difende e valorizza la sua efficienza l’Italia al contrario primeggia per essere capace di denigrare i propri valori e plus industriali. Sembra che la critica “buona” sia solo quella che porta a galla le negatività rafforzando il comune sentimento di inaffidabilità del nostro Paese anche quando questo non è vero anzi, come dimostrano i dati, le nostre imprese sono ancora all’avanguardia e capaci di misurarsi sul piano della competitività nonostante tutto e tutti posizionandosi al top delle classifiche..
E’ il Sole 24 Ore a confermare questa ipotesi sulla base degli ultimi dati del Trade Performance Index dell'Unctad-Wto. Un articolo, dello scorso 17 febbraio a firma di Marco Fortis, che val la pena di leggere e che tra l’altro commenta come “L'Italia, infatti, è seconda solo alla Germania per numero di migliori piazzamenti nelle 14 classifiche 2012 di competitività relative ad altrettanti settori del commercio mondiale. E in Europa, Germania e Italia fanno letteralmente il vuoto dietro di loro.”
Personalmente ho sempre creduto che la crisi Italiana sia stata governata dalla finanza straniera con l’obiettivo di venire a fare spesa a buon mercato in Italia delle migliori imprese ma gli ancor più appetibili marchi e i prestigiosi brevetti industriali da travasare all’estero svuotando di fatto il nostro Paese dei know how tipici dei nostri distretti industriali e artigianali. Un processo che dobbiamo interrompere per il nostro bene ma anche per il bene dell’Europa che non può permettersi di essere forte senza una Italia forte.
Renzi è l’ultima spiaggia per fare cambiare rotta al vecchio continente. Se gli si erodono le fondamenta da subito si fa solo il gioco di chi vuole depredare l’Italia e il suo lavoro.
Buttiamo giù la pillola Renzi, almeno sino ai primi risultati concreti. Poi giudicheremo.
Accontentiamoci, per ora, di ridere con Crozza e con altra satira intelligente. I trabocchetti e le misteriose trame che vengano lasciate a un ricordo del passato. Bisogna, presto o sarà troppo tardi, uscire da questa stupida e dolorosa autodemolizione.
Tafazzi docet.
L’alleanza civica mette a fuoco cause ed esigenze dell’assistenza alle nuove povertà, con gli esponenti del volontariato reggiano.
Reggio Emilia, 21 marzo 2014 -
C’era una volta una povertà composta da persone che un po’ per scelta e un po’ per singolari casi della vita non avevano nulla e vivevano di carità ed espedienti. Altri tempi. Oggi, dopo alcuni anni di crisi economica senza tregua, lo scenario della povertà è radicalmente cambiato e ha assunto il carattere di un dramma che coinvolge intere famiglie e lambisce interi strati sociali. Tuttavia come affrontare un problema che crea l’esigenza di assistenza a molti nuovi bisognosi, con sempre meno risorse pubbliche a disposizione?
L’alleanza civica delle liste Grande Reggio e Progetto Reggio organizzano per sabato 22 marzo, alle ore 10:30, un convegno al Ceis in via Urceo Codro 1, per discutere di cause, prospettive e rimedi al tema delle nuove povertà a Reggio Emilia intitolato, non a caso, “Nessuno si senta escluso”.
L’incontro sarà presieduto dall’avvocato Franca Porta, vicepresidente di Grande Reggio, attiva da molto tempo nel volontariato. Al convegno parteciperanno esponenti di diverse realtà associative e verrà inoltre presentato da Gerolamo Spreafico il Rapporto sulla povertà 2013, libro edito dall’editore Il Mulino e curato della Fondazione Emanuela Zancan Onlus.
“I volontari che lavorano a livello locale sono gli osservatori più titolati per raccontare questo dramma dei nostri giorni – spiega l’avvocato Franca Porta – noi vogliamo far parlare loro, che in questi ultimi anni hanno visto nei volti, nelle persone e nelle esigenze il veloce mutamento della povertà”.
Al convegno parteciperà anche Cinzia Rubertelli, candidata sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, imprenditrice ma anche personalità molto impegnata nel volontariato, sostenitrice dell’associazione delle famiglie con portatori di autismo Aut Aut. “Negli ultimi anni di recessione sono cambiati i volti della povertà, ma anche le esigenze – spiega la Rubertelli – di positivo c’è però che i momenti di maggior difficoltà creano forti circoli virtuosi di solidarietà spontanea, come durante il periodo che viviamo oggi. Nel nostro incontro vogliamo parlare della situazione che le nostre associazioni si trovano ad affrontare, e capire quali possono essere le risposte che un’amministrazione locale può mettere in campo, per mettere volontariato e associazionismo nelle migliori condizioni di operare, di coordinarsi e di creare sinergie. Oggi ci ritroviamo con una schiera di nuovi poveri composta da genitori separati, persone che hanno perso il lavoro e tutti coloro che versano in difficoltà per via della crisi. Occorre affrontare questa emergenza mettendo in condizione le persone di ritrovare una propria dignità sociale ed economica”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
Reggio Emilia, 20 marzo 2014 -
In precedenza aveva fatto la medesima scelta Fare per fermare il declino, ora anche l'Udc sposa il progetto civico di Grande Reggio rinunciando a presentarsi alle urne ma aderendo al comitato civico presieduto da Primo Gonzaga.
"La direzione provinciale del partito si è espressa in larga maggioranza per il sostegno a Grande Reggio e al suo candidato sindaco, Cinzia Rubertelli – dichiara Enrico Ferrari, segretario provinciale dei centristi - La decisione presa dà seguito all'impegno personale che tanti iscritti stanno già profondendo nel comitato costituente fin dagli inizi del progetto.
Condividiamo i valori e le idee espresse nel programma, riunite in modo ideale nella figura di Cinzia Rubertelli, che con generosità si sta mettendo in gioco. La voglia di far crescere la città, l'apertura di prospettive per i giovani e l'impostazione di un autentico dialogo coi cittadini stanno alla base dei nostri valori politici, e riteniamo che in questa occasione una formazione puramente civica come Grande Reggio possa esserne il portavoce, credibile e ideale, davanti alla cittadinanza".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
Reggio Emilia, 20 marzo 2014
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
In precedenza avevano fatto la medesima scelta Fare per fermare il declino e Scelta Civica, ora anche l'Udc sposa il progetto civico di Grande Reggio rinunciando a presentarsi alle urne ma aderendo al comitato civico presieduto da Primo Gonzaga.
"La direzione provinciale del partito si è espressa in larga maggioranza per il sostegno a Grande Reggio e al suo candidato sindaco, Cinzia Rubertelli – dichiara Enrico Ferrari, segretario provinciale dei centristi - La decisione presa dà seguito all'impegno personale che tanti iscritti stanno già profondendo nel comitato costituente fin dagli inizi del progetto.
Condividiamo i valori e le idee espresse nel programma, riunite in modo ideale nella figura di Cinzia Rubertelli, che con generosità si sta mettendo in gioco. La voglia di far crescere la città, l'apertura di prospettive per i giovani e l'impostazione di un autentico dialogo coi cittadini stanno alla base dei nostri valori politici, e riteniamo che in questa occasione una formazione puramente civica come Grande Reggio possa esserne il portavoce, credibile e ideale, davanti alla cittadinanza".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Il candidato sindaco Cinzia Rubertelli illustra le esigenze e i progetti per garantire la sicurezza in città -
Reggio Emilia, 19 marzo 2014 -
Cinzia Rubertelli, candidato sindaco dell'alleanza civica Grande Reggio - Progetto Reggio, esprime tutta la sua preoccupazione per l'intensificarsi degli episodi di criminalità, che allontanano sempre di più i cittadini e gli operatori economici dal centro storico. "Assistiamo ad uno stillicidio quotidiano di episodi di microcriminalità, e tantissimi di questi coinvolgono zone del centro storico. Quello che era il salotto buono della città diventa, giorno per giorno, la zona da evitare, soprattutto al calar della sera. Non possiamo rassegnarci a quest'andazzo. Il centro storico ha un urgente bisogno di un salto di qualità di presidio, e deve essere la polizia municipale l'artefice di una riconquista della legalità e della sicurezza cui i cittadini hanno diritto. La riorganizzazione dei compiti della polizia municipale è il fulcro della nostra proposta programmatica in fatto di sicurezza. Dobbiamo imitare il modello del questore Domenico Savi, che sta cercando di portare quanti più agenti dagli uffici alle strade.
"Per il futuro dovremo impostare un patto per la sicurezza col ministero dell'Interno, come hanno già fatto da tempo altre città emiliane come Modena, Bologna e Ferrara – prosegue Cinzia Rubertelli - Questo strumento ci permetterà di avere più uomini e mezzi per contrastare una criminalità sempre crescente e un migliore coordinamento tra le varie forze impiegate. La sicurezza è da tempo diventata un tema cittadino cruciale, anche perché per lungo tempo il problema è stato negato e minimizzato dall'amministrazione comunale: negli ultimi tempi Reggio Emilia è precipitata nelle classifiche della qualità della vita anche per questo motivo. Per la nostra alleanza civica la riconquista della sicurezza e di una maggiore vivibilità della città e del suo centro storico sarà una priorità imprescindibile".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Il comunicato stampa del circolo PD di Cavriago sulla Giornata di festa di domenica 23 marzo -
Cavriago 19 marzo 2014 -
A partire dalle ore 10.30 presso il C.S.L "La Cremeria" di Via Guardanavona, tre importanti ospiti parleranno di "Futuro di una comunità".
Welfare, sviluppo del territorio e riforma istituzionale saranno gli argomenti della conferenza che vedrà protagonisti Gino Mazzoli, esperto welfare e processi partecipativi, Ugo Baldini, Presidente CAIRE- Cooperativa Architetti e Ingegneri Reggio Emilia e Leana Pignedoli, senatrice, vicepresidente 9°comm. permanente Agricoltura e produzione.
Al termine, si festeggerà il compleanno di Cavriago (comune nato nel 1861) con un pranzo a base di crespelle filanti cotto e mozzarella, risotto con asparagi freschi, rrosto di coppa nostrana con patate al forno e insalata, carrellata di dessert e lambrusco km 0
Prenotazioni aperte per il pranzo, costo 20 euro, contattare Raffaella al numero 3463385190
Siete tutti invitati!
Info:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.pdcavriago.it
(Fonte: circolo PD Cavriago)
La candidata sindaco Cinzia Rubertelli plaude alle misure del governo Renzi, ma auspica provvedimenti anche per i lavoratori autonomi -
Reggio Emilia, 18 marzo 2014 -
Cinzia Rubertelli, candidata sindaco per l'alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio interviene sulle recenti misure annunciate dal governo in materia fiscale. "Da imprenditrice e candidata sindaco vedo con favore le misure presentate dal presidente del Consiglio sulla riduzione dell'Irap e sul taglio dell'Irpef, entrambe misure necessarie e utili per il rilancio del sistema Paese. Sull'Irap si sarebbe potuto fare qualcosa in più, ma soprattutto ci si è dimenticati del popolo delle partite Iva, composto da oltre tre milioni di professionisti e lavoratori autonomi, che come tutti subiscono gli effetti della crisi operando senza alcun tipo di ammortizzatore sociale. Tra loro sono moltissimi i giovani, che faticano a guadagnare il minimo indispensabile, per i quali la partita Iva è stato l'unico modo di accedere a un mercato che cerca in tutti i modi di aggirare gli altissimi costi del lavoro. Escluderli dai benefici della manovra economica sarebbe un'ulteriore ingiustizia verso la generazione dei giovani lavoratori, che il Paese non può permettersi".
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)
La nota stampa del consigliere della Lega Nord di Novellara, Mauro Melli -
Novellara, 18 marzo 2014 -
La Lega Nord di Novellara sceglie come candidata sindaco Cristina Fantinati in quanto riteniamo sia la persona idonea per portare avanti certe tematiche che ci stanno a cuore come la tutela dei novellaresi in primis e degli italiani nell'assegnazione dei contributi comunali.
Ne è un esempio il recente bando per l'assegnazione di contributi per il pagamento dell'affitto, a fronte di una cifra complessiva di 50.000 € erogati il 46 % è stato destinato ad extracomunitari.
L'amministrazione uscente oltre ad ignorare il principio della residenzialità storica, privilegiando chi viene da fuori e risiede da poco nel nostro territorio, non esegue tutti i controlli previsti dalla normativa nazionale.
E' quanto avevo richiesto oltre un anno fa con l'emendamento in allegato, in pratica l'extracomunitario che chiede un contributo al comune è tenuto a presentare un documento rilasciato dall'autorità del paese di provenienza (in genere il proprio consolato), corredato di traduzione in lingua italiana ed attestante l'eventuale possesso di beni mobili ed immobili nel proprio paese di origine.
Nei bandi comunali invece si fa solo riferimento ai beni posseduti in Italia trascurando il fatto che gli stranieri in patria potrebbero avere case e terreni mentre in Italia campano con i sussidi pubblici.
Il mio emendamento è stato regolarmente protocollato ma evidentemente nascosto in qualche cassetto; la giunta uscente ignorando le proposte dei consiglieri conferma la propria autoreferenzialità e per questo è giunto il momento di cambiare.
Mauro Melli
consigliere Lega Nord Novellara
(Fonte: ufficio stampa Lega Nord Novellara)
La nota stampa a firma congiunta Matteo Setti (Grande Reggio) e Giacomo Giovannini (Progetto Reggio) sulle vicende post-primarie Pd che stanno investendo l'attività dell'istituzione comunale -
Reggio Emilia, 17 marzo 2014 -
Se quello che accade oggi in seno al Pd reggiano riguardasse solo il partito, potremmo liquidare tutto con un sorriso. Ma il problema è che ci sono di mezzo un assessore defenestrato, un assessore di coalizione, un sindaco vicario e un consigliere candidato a sindaco, e nessuno di loro sembra preoccupato di rispettare la distinzione tra partito e amministrazione.
Una distinzione di piani che dovrebbe essere netta e valida anche in altri contesti e che il Pd, nelle sue numerose versioni, ha sempre fatto fatica a fare in un sistema di porte girevoli per cui le stesse persone sono passate dalla cooperazione al sindacato, dal sindacato alle istituzioni, dalle istituzioni alle municipalizzate e viceversa.
Queste diatribe intestine dovrebbero essere relegate e regolate tra le mura della sede del Partito Democratico, interessando quella che per l'appunto è solo una parte politica. Invece si stanno riversando nell'istituzione comunale influenzandone l'attività e minandone la credibilità.
Dopo cinque anni di immobilismo, ci auguriamo che non siano le vicende del post-primarie a dettare l'agenda degli ultimi mesi di legislatura perché la città ha ben altri problemi e ben poco tempo da perdere.
Matteo Setti (Grande Reggio)
Giacomo Giovannini (Progetto Reggio)
(Fonte:ufficio stampa Grande Reggio)
... molto probabilmente avrebbe fatto armi e bagagli per l’uscita dall’eurozona. La sovranità di un Paese passa necessariamente anche dalla sovranità monetaria e dalla libertà di scelta.
di Lamberto Colla ---
Parma, 16 marzo 2014 -
Bene hanno fatto, il Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan prima e il Premier Matteo Renzi poi, a dichiarare che l’Italia sa cosa deve fare per uscire dalla crisi.
Di fatto una affermazione di autonomia almeno nella sequenza delle decisioni da intraprendere. Che almeno la scelta di cosa fare rispetto all’obiettivo condiviso - riduzione del debito pubblico - possa essere determinata dal Paese è il minimo che ci si possa attendere.
E invece non passa giorno che, da Bruxelles, piuttosto che dal FMI o dalla BCE, arrivi un commento sulle intenzioni del Governo.
Il Consiglio dei Ministri aveva appena approvato il provvedimento di riduzione dell’irpef che la BCE, al cui vertice siede Mario Draghi, sentenzia che l’Italia «non ha fatto tangibili progressi rispetto alla raccomandazione della Commissione Ue» di fare scendere il deficit dal 3 al 2,6%. Poiché trattasi di un tasso, quindi frutto di una operazione matematica che vede al numeratore il debito e al denominatore il PIL, è evidente che si possa intervenire sia sui “ricavi”, incentivandoli, sia sui “costi” riducendoli. La scelta del Governo è stata in linea con le promesse: ridurre nel più breve tempo possibile il cuneo fiscale (rilasciando un po’ di ossigeno alle fasce più deboli) quindi ridare un po’ di carburante alle imprese andando a sbloccare entro luglio tutti i 90-91 miliardi di debiti commerciali stimati da Bankitalia. Il primo traguardo è quindi a maggio quando 80 euro circa entreranno nelle buste paga dei dipendenti con redditi inferiori a 25.000€ annui che saranno coperti dalla revisione dei costi invece della consueta tassazione. Sino a quando saremo nell’eurozona dovremo rispettare le regole ma anche rinegoziarle come, molto probabilmente si accingerà a fare il Governo affinché vengano dilatati i tempi di riduzione del debito previsti dal Fiscal Compact (Patto di Bilancio Europeo o Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria).
Un’iniezione di fiducia -
Tutti Governi che si sono succeduti hanno, chi più e chi meno, subìto il medesimo trattamento sia sul fronte interno sia su quello europeo e internazionale. Mazzate da tutte le parti. Risultato? Immobilismo, innalzamento della pressione fiscale e di conseguenza il progressivo e costante peggioramento degli indicatori economici e sociali del Paese.
Una strada obbligata dalle pressioni internazionali e dai media di ogni Paese occidentale e se questo non fosse stato sufficiente, giù con le bastonate a colpi di “spread”. Una vera e propria “guerra non dichiarata” per il dominio della Sovranità del Paese e delle sue risorse diffuse. Niente oro, petrolio, gas naturale o materie prime bensì risparmi, marchi e aziende, questi erano e sono i target.
Ma se tutto ciò fosse accaduto alla Germania o alla Francia? Non faccio fatica a immaginare che avrebbero, non solo minacciato, ma messo in campo tutte le possibili operazioni per uscire dalla Zona Euro. Non avrebbero consentito ingerenze, dirette o indirette, sulle loro scelte interne.
Per fortuna loro, almeno per ora, non sono nella nostra situazione ma non si può mai escludere una eventualità del genere.
Ricordiamoci che, per quanto maltrattati, e fatto salvo il deficit pubblico che deve essere ridotto, tutti gli altri dati macroeconomici dell’Italia sono ben più virtuosi di tutto il resto d’europa. Vale la pena di leggere alcuni articoli sull’argomento per convincersi.
Intendiamoci, non che l’Italia e i suoi Governi non abbiano responsabilità, ma quello che è stato riservato al nostro Paese è stato risparmiato agli altri grandi basandosi unicamente sulla lettura del deficit. Una dimenticanza o una scelta strategica?
La Sovranità di un popolo non si può calpestare. L’Europa non è ancora “Stato” e nemmeno confederazione di Stati (manca la sovranità monetaria e di difesa militare) perciò, sino a quel momento, ogni Paese è Sovrano. Può decidere di sottomettersi ma anche di abbandonare le amicizie di un tempo se dovessero diventano troppo invasive e opprimenti.
A chi giova che la maggior parte della popolazione soffra e che le imprese italiane, soprattutto il forte distretto del Nord, vada male?
Forse dalla risposta a queste due semplici e banali interrogativi si potrebbe intravedere il vero nemico dell’Italia e perciò la soluzione alla crisi.
Oggi abbiamo finalmente un “giovane esuberante” alla guida del Paese. Lasciamogli giocare la partita e poi giudicheremo. Chissà che, proprio in forza della sua giovinezza, non riesca a leggere meglio la situazione congiunturale e a intravedere dei percorsi nuovi proprio perché posto in un diverso punto di osservazione.
Concediamo i tradizionali 100 giorni e aggiungiamo i sei mesi di presidenza al Consiglio Ue quindi, a fine anno, trarremo le conclusioni.
A giugno toccherà all’Italia, perciò a Matteo Renzi assumere la Presidenza di turno in Consiglio UE. Un’occasione importante per dimostrare che l’Italia è ancora forte, compatta e in grado di governare la crisi. Ma sarà anche un’occasione importante per misurare l’impatto della fresca esuberanza di Renzi nel contesto europeo e chissà che non riesca a ammorbidire gli euroburocrati riequilibrando il peso dell’Italia nel contesto politico europeo. Mai dire ma!
Non che ci si debba sottrarre alla critica e al controllo ma che si alleggerisca la pressione sulle questioni meno importanti per risparmiare le energie in difesa delle cose sostanziali e di rilevanza sociale, di giustizia e equità.
L’orgoglio italico deve tornare a sventolare sul pennone più alto.
Il comunicato con il documento degli intenti del Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento costituitosi a Correggio -
Correggio, 14 marzo 2014 -
Si è costituito a Correggio un Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento
Documento di intenti
CHI SIAMO
Siamo cittadini di Correggio che vogliono promuovere la costituzione di una Lista di Cambiamento, una Lista che si presenti alle prossime elezioni amministrative.
PERCHE'
Correggio negli ultimi anni è diventata più povera, più spenta, ripiegata su sé stessa. La gravissima crisi economica ha naturalmente contribuito a questo, ma a peggiorare ancor più le cose, si sono aggiunti gravi errori e incapacità da parte di chi ha amministrato in questi anni.
La vicenda En.Cor ha messo in luce le incapacità e l'autoreferenzialità di quasi tutti i partiti locali, sia nel ruolo di maggioranza che di, presunta, opposizione.
Nessuna motivazione giustifica l'atteggiamento di sufficienza e denigrazione che questi governanti hanno avuto nei confronti dei Comitati di cittadini che chiedevano conto e chiarezza.
Questa situazione ha provocato in molti di noi una "reazione partecipativa", il dovere-diritto di farci carico più direttamente del bene comune.
COSA VOGLIAMO FARE
Ci proponiamo di lavorare politicamente per costruire una città intesa come COMUNITA' di uomini e donne che operano laicamente per la cura del e per il bene comune. Una comunità in cui la cura sia l'asse tanto della vita e delle relazioni fra le persone quanto dell'azione politica. Prendersi cura vuol dire prendersi la responsabilità di impegnarsi per agire, agire con cura vuol dire avere la consapevolezza che siamo vulnerabili e interdipendenti gli uni dagli altri, a prescindere dal ruolo e dalle funzioni che svolgiamo.
COME
Vi è la necessità che il cambiamento delle modalità di governo e l'estensione della partecipazione attiva dei cittadini assumano un ruolo centrale.
E' compito delle istituzioni operare le scelte necessarie per cambiare questa situazione e per costruire un nuovo rapporto con i cittadini e le loro associazioni.
Tra queste scelte sono fondamentali: la trasparenza delle procedure e l'attuazione di modalità partecipative che garantiscano il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni prima delle decisioni finali assunte dagli Organi elettivi.
UN INVITO
Nei prossimi giorni svilupperemo le nostre proposte programmatiche, con il coinvolgimento dei cittadini, ispirandoci a questi valori e punti di riferimento:
Equità, Laicità, Giustizia, Etica, Solidarietà, Creatività e Innovazione, Lavoro, Tutela della salute e dell'ambiente, Crescita formativa e culturale permanente, Rispetto delle differenze.
Lanciamo un invito, a tutti coloro che condividono questi propositi, ad aggiungersi a noi per contribuire alla stesura del programma e a comporre la squadra dei candidati.
Vogliamo liberare energia e metterla a disposizione della politica.
Dare spazio a creatività, innovazione e progettualità.
Vogliamo ridare voce, fiducia e responsabilità ai cittadini.
I primi sostenitori e firmatari di questo Comitato Promotore, sono:
Andrea Cavanna dirigente
Andrea Anselmi tecnico
Angelo Giampietri pensionato
Annalisa Canarini insegnante
Carlo Paltrinieri libero professionista
Celestino Pantaleoni dirigente
Cora Guiorci impiegata
Daniela Battani impiegata
Dante Sologni artigiano
Fabiana Bruschi medico
Fabrizio Tavernelli (Taver) addetto pv/musicista
Federica Billitteri impiegata
Flavia Munari impiegata
Flavio Attolini geometra
Franco Bizzocchi libero professionista
Fulvio Bucci animatore sociale
Giancarlo Marchi geometra
Gianfranco Messori impiegato
Gianluca Bartoli libero professionista
Gianmaria Casarini amm.re pubblico
Giorgio Bonacini educatore
Giovanna Turturici artigiana
Giulia Turrini impiegata
Giuliana Cavanna pensionata
Guido Silvestri (Silver) fumettista
Linda Scollo libero professionista
Luciano Incerti impiegato
Lucio Bigi libero professionista
Luigia Natale commessa
Maria Scollo pensionata
Marina Trevisiol paramedico
Marino Munari impiegato
Marta Garosi impiegata
Massimiliano Meloni studente/disoccupato
Mirella Rabitti impiegata
Monica Battini insegnante
Monica Testi impiegata
Pier Luigi Zavaroni commerciante
Rita Soncini insegnante
Vilder Corradi pensionato
Viller Masoni pensionato/ ex direttore Biblioteca comunale
(Fonte: ufficio stampa Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento a Correggio)
La lettera di Stefano Corradi Segretario Circolo PD Cavriago -
Cavriago, 11 marzo 2014 -
Lasciate alle spalle le Primarie, ora è il momento di affrontare la sfida vera, quella delle prossime elezioni amministrative. Insieme al nostro candidato Sindaco Paolo Burani, diamo seguito a quel percorso iniziato diversi mesi fa e che ora affronta la fase più entusiasmante, quella della costruzione del programma e delle alleanze per una lista che sia il più aperta possibile alle istanze che provengono dalla società civile. In maniera coerente a quanto avevamo deciso e attraverso un percorso segnato dalla più assoluta trasparenza.
Il nostro Direttivo di Circolo aveva ritenuto opportuno aspettare la conclusione delle Primarie e l'individuazione di alcune idee fondative, per poi condividere con i cittadini e le altre forze politiche le proposte concrete da inserire nel programma di legislatura, ed eventualmente costruire alleanze.
Prendiamo atto con rammarico che alcune forze politiche, come SEL e Rifondazione, non hanno riconosciuto l'importanza di dedicare tempo ed energie ad una discussione pubblica ed aperta con noi sui temi che riguardano concretamente la vita dei i cavriaghesi, adducendo a pretesto motivazioni tutte ideologiche. In particolare SEL non ha saputo far altro che criticare la scelta di fare primarie solo del PD (l'unico caso in provincia di primarie di coalizione si è verificato a Reggio dove PD e SEL governano insieme da cinque anni) e riesumare discriminazioni ideologiche superate da tempo, altro che politica nuova.
Come d'altra parte sa di vecchio la loro scelta di appoggiare una Lista civica che civica non è: si dicono portatori dei valori della sinistra poi nascondono quei simboli e quei riferimenti. Metodi questi ultimi da politica posticcia, compresa la modalità di selezione del candidato sindaco, tutt'altro che partecipata e trasparente, e la discussione al chiuso con il Movimento 5 Stelle che ha portato ad un nulla di fatto.
Noi giochiamo a carte scoperte e siamo disponibili a confrontarci con qualsiasi cittadino o forza politica che abbia a cuore la nostra Comunità sui temi concreti del nostro territorio.
I prossimi appuntamenti per la stesura e l'approfondimento sul programma saranno il world cafè del 15 marzo e un momento di riflessione sul futuro previsto per domenica 23 marzo, in occasione del compleanno di Cavriago. Le sedi e i programmi dei lavori sono scaricabili dal nuovo sito internet del Circolo PD di Cavriago: www.pdcavriago.it
(Fonte: Circolo PD Cavriago)
Cinzia Rubertelli, candidata sindaco Grande Reggio-Progetto Reggio prende posizione sulla questione di genere che sta interessando il dibattito sull'Italicum alla Camera -
Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -
"Non servono le quote rosa ma un forte cambiamento culturale per mettere le donne nella condizione di occupare ruoli di rilevanza pubblica. Un'organizzazione socio-economica ferma a quarant'anni fa e lacune sempre più grandi nel nostro welfare, ricadono come macigni sulle spalle delle donne che nei fatti, per la maggioranza dei casi, tra lavoro e famiglia non hanno tempo per dedicarsi ad altro.
Pensiamoci: a chi spetta, in ogni famiglia, il compito della cura di bambini, anziani, disabili e in generale delle persone non autosufficienti? E ancora: le aperture di uffici, esercizi commerciali e servizi pubblici tutti sincronizzati negli stessi orari non rappresentano almeno un ostacolo nella missione di ogni donna di tenere insieme tutto?
Considerazioni molto pragmatiche, mi fanno pensare che non abbiamo bisogno di nuove norme per offrire alle donne la possibilità di assumere impegni pubblici. Qualche strumento ce l'abbiamo già: basta volerlo usare.
Dal mio osservatorio di imprenditrice penso per esempio al telelavoro. Ci sono tantissime mansioni che potrebbe essere svolte senza muoversi da casa consentendo a ogni donna di acquistare tempo per la famiglia, ma generando anche benefici collettivi come la riduzione dell'inquinamento e del traffico, e benefici economici come un miglioramento della produttività che sempre si accompagna a un miglioramento della qualità della vita delle persone.
Si dovrebbe poi parlare della conciliazione scuola-lavoro. Se io mamma finisco di lavorare alle 13 e mio figlio esce da scuola alle 13 come faccio ad arrivare in tempo a prenderlo? Oggi in alcuni casi posso pagare una piccola somma – laddove piccola è relativo – per tenerlo a scuola 15 minuti in più. Ma anche pagando, l'efficacia di questa soluzione dipende da dove io lavoro e da dove va a scuola mio figlio. Si potrebbe quindi pensare che il comune si faccia carico del balzello, ma anche progettare di estendere l'orario del dopo-scuola.
A livello amministrativo ragionerei anche su un ripensamento degli orari dei servizi pubblici e delle modalità di fruizione. Per fare un qualsiasi certificato o documento in comune oggi bisogna calcolare almeno due ore di permesso dal lavoro o di tempo libero sottratto alla famiglia. E se invece lo stesso certificato si potesse fare on line, la sera dopo che i bambini sono andati a dormire, senza il problema del traffico, del parcheggio e della fila allo sportello? Ci impegneremo per informatizzare e razionalizzare la macchina amministrativa, che sia davvero al servizio dei cittadini.
Le quote rosa insomma hanno un senso solo inserite in una visione complessiva di riforma della società. E dobbiamo dirci con molta franchezza che si tratta per lo più di piccoli investimenti ma con un grandissima incidenza sulla qualità della vita di ciascuna persona e, indirettamente, di ciascuna famiglia e ciascuna impresa. Chi si sottrarrà alla responsabilità?"
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
... che si dà alle cose serie!
E gli italiani sanno che una cosa seria sono le forze dell’ordine. Ancora in calo nel 2013, e come poteva essere diversamente, la fiducia nella politica ma non la voglia di partecipare alla politica.
di Lamberto Colla ---
Parma, 09 marzo 2014 -
Come sarebbe bello se, per alcune settimane, tutti media decidessero di ignorare il dibattito politico, peraltro sempre più sterile e distaccato dalla vita reale. Nessun risalto mediatico per alcuno. Tutti a lavorare in silenzio come fanno buona parte degli italiani che ancora un lavoro ce l’hanno e se lo vogliono tenere stretto. Poi ci sono quelli che ritengono di avere avuto l’impiego per investitura divina e si permettono di tirare a sera, a libro paga di qualche Ente Pubblico più o meno inutile, concedendosi magari qualche scappatella al bar o al supermercato e forse a entrambi, immuni da qualsiasi azione disciplinare. Lavoratori per i quali la crisi non esiste e che se fossero alle dipendenze private sarebbero stati i primi a sentire i morsi della fame.
A tirar sera non sono però le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine. E, guarda caso, il cittadino lo avverte e li premia in fiducia. Sempre pronti a intervenire nel contrasto alla criminalità organizzata così come a sedare le liti familiari e tra vicini di casa.
Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e ora anche il Corpo Forestale dello Stato sono ai vertici della speciale classifica di fiducia del cittadino. Sempre più giù, invece, la politica o meglio i rappresentanti della politica nazionale mentre, secondo l’indagine Eurispes, è ancora alta la voglia di partecipazione del cittadino alla politica reale.
Fa specie ma anche piacere scoprire che, dal Rapporto Eurispes 2013 sulla fiducia dei cittadini sulle istituzioni, il Corpo Forestale dello Stato superi, seppur di poco e per la prima volta, l’Arma dei Carabinieri in capo alla classifica di gradimento e fiducia. Un riconoscimento a una Forza di Polizia che dimostra come, nonostante la crisi economica, sia forte e diffusa la propensione alla salvaguardia della natura e dell’ambiente, segnalando, nel contempo, una sempre più marcata sensibilità degli italiani verso i temi della qualità della vita, della salute, della tutela dell’habitat naturale e della sicurezza alimentare, settore che vede la Forestale attiva nelle operazioni di prevenzione e contrasto.
Carabinieri e Polizia di Stato ormai sono entrati in famiglia a fare da “balia” ai cittadini tanto è alta la dose di “confidenza” con questi due corpi di polizia da essere, a tutti gli effetti, considerate le vere forze dell’ordine di prossimità e di vicinato a conferma di una crescente domanda di sicurezza. Eurispes infatti registra un incremento di fiducia verso tutte le forze dell’ordine, Servizi Segreti compresi, “silenziosi servitori dello Stato, che nel 2011 avevano la fiducia del 30,5% dei cittadini e nel 2012 la vedevano aumentare di ben 10 punti percentuali (40,6%) per arrivare quest’anno ad un altro avanzamento di quasi 5 punti (45,3%).”
Conclusioni -
Forze dell’Ordine e sistema di Volontariato oggi rappresentano, ancor più di ieri, i pilastri sui quali si regge il sistema sociale italiano. Istituzioni che, nel silenzio, operano con dedizione e professionalità, pronti a intervenire in ogni luogo e in ogni circostanza.
Al crescere della fiducia verso questi servitori dello Stato, di contro, aumenta la sfiducia verso la classe politica.
“Per il 2013 ancora dobbiamo evidenziare, commenta Eurispes, un ulteriore peggioramento nel giudizio degli italiani nei confronti delle Istituzioni e un grado di sfiducia che sale dal 71,6% del 2012 al 73,2% di quest’anno.
Abbiamo potuto vedere come la mappa della fiducia verso le più importanti realtà istituzionali del Paese tracci una spaccatura nel sentire degli italiani. Da una parte, una distanza quasi incolmabile nei confronti delle Istituzioni della Repubblica, ma anche dai partiti, dai sindacati, dal mondo imprenditoriale, dall’altra, il riconoscimento pressoché unanime nei confronti delle Forze di polizia e di sicurezza e del volontariato. Sono le Istituzioni con le quali i cittadini quotidianamente si confrontano e dalle quali ottengono in cambio sicurezza, aiuto e solidarietà nei momenti difficili: ci assicurano insomma il presente”.
I politici di professione dovrebbe fare tesoro di questi dati che fotografano un’Italia sempre più arrabbiata verso di loro ma sempre più solidale verso i rappresentanti della Sicurezza dello Stato.
E’ un clima di “antipolitica” molto, forse troppo, diffuso quello che pervade l’Italia.
Una situazione, dunque, che non può, a parere personale di chi scrive, durare ancora a lungo e senza conseguenze.
Occorre perciò sperare in un rapido ravvedimento dei “politici”, confidare nella tenuta delle Forze dell’Ordine, lavorare per produrre e sognare tempi migliori.
La crisi dell'edilizia e le opportunità di una nuova visione urbanistica al convegno organizzato dall'alleanza civica Progetto Reggio e Grande Reggio. “Non siamo rassegnati, siamo qui per aprire prospettive”
- Reggio Emilia, 08 Marzo 2014 -- --
La crisi dell'edilizia e le opportunità di una nuova visione urbanistica al convegno organizzato dall'alleanza civica Progetto Reggio e Grande Reggio.
Fine del consumo del territorio agricolo e valorizzazione dell’esistente, sono queste le direttrici lungo cui si è svolto l’incontro sull’urbanistica cittadina organizzato dall’alleanza civica delle liste Progetto Reggio e Grande Reggio. L'incontro è stato introdotto dal consigliere comunale Giacomo Giovannini, che ha subito puntato l'attenzione sull'eccessivo carico di burocrazia sul settore urbanistico, sia a livello locale che regionale. Il meeting ha visto gli interventi dell’architetto Maria Cristina Costa, dell’ingegnere Umberto Venturi e dell’architetto Giovanni Avosani, molto apprezzati dal numeroso pubblico intervenuto all'hotel Astoria.
Sguardi di progetto sull'esistente, ma anche considerazioni sui problemi di stretta attualità. Un applauso fragoroso ha infatti accolto le parole dell'architetto Maria Cristina Costa, quando ha definito il Park Vittoria “uno scempio di cui si pagherà il prezzo molto a lungo”. Ma le critiche alla condizione urbanistica reggiana sono proseguite prendendo in considerazione la situazione economica del crollo del settore edilizio, da interpretare come un crollo della società. “La sproporzione tra il costruito e l'invenduto a Reggio oggi, è lo specchio della capacità amministrativa e di programmazione di una classe politica – ha dichiarato l'architetto Costa – e a Reggio si sono voluti favorire alcuni colossi economici che alla fine si sono trovati sul groppone grandi quote di invenduto che li ha esposti sensibilmente”.
Durante l'incontro non si sono mosse solo critiche, ma avanzate anche ipotesi e intenti. E' stata molto applaudita la relazione dell'architetto Giovanni Avosani, che ha illustrato le chiavi del successo della riqualificazione urbana dell'esistente effettuato da diverse città europee, da Amsterdam a Lione, da York a Brighton, dimostrando che oggi non è più tempo di masterplan, ma di interventi mirati e valorizzanti su zone cittadine precise, oltre che di fantasiosi e lungimiranti piani di marketing territoriale che coinvolgano soprattutto il centro storico. Sulla stesso binario anche l'ingegner Umberto Venturi, che ha posto l'accento sulla valorizzazione del patrimonio esistente in centro storico, ma che allo stesso tempo individua a Reggio almeno altri undici ambiti di riqualificazione previsti dal Psc, tra cui le Reggiane e la zona del consorzio agrario, che sono zone da porre in “terapia intensiva” in attesa di capire quale sarà il loro uso. “Certe zone degradate – ha dichiarato Venturi – sono per una città come cellule progenitrici tumorali: così è ad esempio per le Reggiane e il consorzio agrario, che espandono lo squallore del loro abbandono alle zona circostanti, zone che si allargano anno dopo anno. Parallelamente, in altre zone, fino a oggi si è continuato a costruire l'invendibile, che ha un valore economico solo teorico”.
Numerosi e interessanti sono stati anche gli interventi da un pubblico molto interessato, composto in gran parte da addetti ai lavori, tra i quali quello del professor Alberto Bizzarri, che ha posto l'accento sugli aspetti ambientali legati alla progettazione urbanistica. “A differenza di Parma e Modena, Reggio non è minacciata dalle piene di corsi d'acqua importanti ma è tuttavia vulnerabile per la presenza di tratti critici del reticolo idrografico principale, di canali di bonifica, della rete scolante e fognaria. Occorre eliminare ogni criticità e programmare la gestione di alluvioni e allagamenti, come richiedono le direttive europee entro il 2015, fornendo tutto il supporto necessario alle competenti autorità idrauliche”.
Dati utili:
2.000.000: il numero di unità abitative invendute in Italia
70.000: il numero di unità abitative invendute in Emilia Romagna
2%: il valore dei finanziamenti del settore edilizio che nei prossimi 30 anni si stima verrà impiegato per la costruzione del nuovo, mentre il restante verrà utilizzato per la riqualificazione dell'esistente.
(Fonte Grande Reggio e Progetto Reggio)
Cosa chiede il Comitato Cittadini Via La Nebbia ai candidati sindaci.
Correggio, 08 Marzo 2014 --
Sulla vicenda En.Cor è calato un silenzio quasi si trattasse di una storia che ormai appartiene al passato. Abbiamo appreso dai giornali che En.Cor è fallita e qualche giorno prima la Banca Popolare S.Felice 1893 ha citato in giudizio il Comune di Correggio, chiamandolo a rispondere dei debiti di En.Cor nei suoi confronti (circa 10,7 milioni di euro) “garantiti” dalle lettere di patronage rilasciate dal Comune stesso.
Quest’ultimo ha giustamente deciso di opporsi, nominando un proprio collegio di difesa.
Insomma, la battaglia giudiziaria contro il nostro Comune è cominciata; preso scopriremo se alla Banca S.Felice si aggiungeranno anche la BNL e il Banco Popolare, che assieme alla prima vantano crediti per oltre 28 milioni di euro.
E’ certo, quindi, che il Comune si ritroverà ad affrontare una causa legale lunga, dispendiosa e di esito incerto fino alla sua conclusione. Questo comporta che già da quest’anno chi amministrerà Correggio dovrà prevedere a Bilancio l’accantonamento di cifre importanti per poter far fronte ad eventuali condanne.
Soldi che mancheranno per garantire l’attuale livello di servizi e prestazioni (già diminuito negli ultimi anni a causa delle leggi nazionali) e/o andranno reperiti attraverso un inasprimento delle tasse o tariffe locali.
Inoltre: cosa succederà dei beni dell’ex En.Cor che verranno messi all’asta dal curatore fallimentare, comprese centrali già operanti o comunque autorizzate, compresi i terreni ceduti gratuitamente dal Comune e ora persi definitivamente dalla collettività?
E’ accaduto, insomma, quanto avevamo previsto mesi fa. Non perché fossimo dei preveggenti, ma perché per non ammettere che questo era il probabile esito occorreva essere ciechi o voler negare e nascondere la realtà delle cose.
Di chi è la responsabilità politica di tutto questo?
In primo luogo di coloro che hanno governato Correggio; in primis l’ex Sindaco Iotti, ovviamente, ma la vicesindaca, gli assessori, i consiglieri comunali, i dirigenti del PD dov’erano?
Anche i consiglieri comunali di minoranza hanno delle responsabilità: a chi spettava controllare criticare ed eventualmente denunciare l’operato della maggioranza? Altrimenti cosa ci stavano a fare in Consiglio Comunale?
Di eventuali colpevoli sul piano contabile, amministrativo o penale chiediamo si occupino le procure competenti. A questo fine abbiamo presentato ormai più di tre mesi fa un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti, poi trasmesso per conoscenza anche al Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, avendo appreso dalla stampa della sua intenzione di aprire un fascicolo “informativo” sulla vicenda En.Cor. Auspichiamo che la nostra richiesta, che riguarda una città intera, non resti troppo a lungo disattesa.
Riteniamo che chiunque si candidi a governare Correggio debba fare seriamente i conti con la vicenda Encor, senza pensare di cavarsela con qualche frase o ammissione di circostanza: saremo qui a controllare e a denunciare.
Chiediamo ai candidati sindaci e alle relative Liste di esprimersi pubblicamente su queste nostre precise richieste:
1. Rendere pubblici tutti gli atti relativi alla vicenda En.Cor.
Ricordiamo che NON sono ancora stati pubblicati documenti come:
- Il rogito della vendita delle quote di ENCOR e tutti i documenti collegati;
- La documentazione che AMTRADE Italia srl ha presentato in sede di gara;
- La corrispondenza con le banche in merito alle lettere di patronage.
Abbiamo INVANO fatto tale richiesta di pubblicazione SIA all’amministrazione dimissionaria CHE al Commissario Prefettizio dott.ssa Cogode.
2. Impegnarsi a svolgere una seria indagine amministrativa interna sulla vicenda Encor, e se emergeranno zone d’ombra a segnalarle alla magistratura.
3. Impegnarsi a costituire il Comune come parte civile qualora si arrivasse a qualche processo legato a tale vicenda.
4. Riconsiderare la classificazione dei terreni ceduti ad Encor, che era stata cambiata nell’estate scorsa con deliberazioni del Consiglio Comunale per andare incontro alle richieste di Amtrade.
5. Rendicontare e quantificare il danno per la nostra collettività e di conseguenza presentare un esposto alla magistratura contabile per danno erariale.
6. Riformulare, con un percorso partecipato, un nuovo Piano energetico comunale.
7. Impegnarsi ad una piena trasparenza (anche facilitando l’accesso dei cittadini alle informazioni) dell’attività amministrativa dell’Ente e delle società partecipate a maggioranza, apportando a tal fine apposite modifiche allo Statuto e ai Regolamenti comunali.
Inoltre invitiamo i cittadini di Correggio:
1. A non sostenere i candidati e i partiti che in questa vicenda hanno mostrato lacune sia nell’azione di governo che in quella di controllo;
2. A negare il sostegno ai candidati che per diversi anni hanno assistito senza reagire a questo progressivo fallimento;
3. A negare il sostegno ai candidati e ai partiti che non hanno saputo o voluto rispondere alla domanda: come è potuto succedere a Correggio tutto ciò? Risposta che è fondamentale e necessaria a far sì che non si ripeta di nuovo.
Invitiamo i cittadini ad essere maggiormente attenti e partecipi, a prendersi a cuore il bene comune, a dedicare un po’ del loro tempo alla cura della città, anche chiedendo di essere messi in grado di valutare e di prendere parte alle scelte che li riguardano come collettività.
Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto il Comitato, che ci hanno messo il nome e la faccia, che hanno consentito di spezzare il clima di malcelata intimidazione, che hanno consentito di spezzare l’ipocrisia di riverenza verso chi ha potere, e di poter finalmente gridare, come nella favola di Andersen, “Il Re è Nudo!”.
Correggio 8 marzo 2014Comitato Cittadini Via la Nebbia
L’assemblea degli attivisti del MoVimento Cinque Stelle di Correggio ha completato nei giorni scorsi la formazione della propria Lista di candidati consiglieri alle prossime elezioni amministrative comunali.
Correggio 08 Marzo 2014 --
Il candidato Sindaco sarà la Sig.ra Manuela Bertani.
Chi è Manuela Bertani -
Nata a Correggio nel 1961, dove è cresciuta e tuttora residente, è molto legata alla sua città o, come ama dire: “mi sono trovata così bene che sono ancora qui!”. Si è sposata nel 1990 ed ha un figlio di 21 anni che frequenta la Facoltà di Chimica all’ Università di Bologna.Ha studiato all’Istituto Filippo Re di Reggio Emilia dove si è diplomata come contabile d’Azienda nel 1978. Ha sempre lavorato a Correggio prima presso l’Ufficio Professionale Morandi Amos dal 1979 al 1990 e successivamente presso l’Agenzia Pratiche Auto Simonetta fino al 2000. Attualmente è casalinga. Nessuna esperienza politica precedente. Sportiva praticante. “La mia passione sportiva è la bicicletta con la quale vado piano ma lontano”. Ha partecipato a numerose granfondo ed a qualche randonnée (la 1000 km Sorrento-Tropea-Sorrento e la mitica Parigi-Brest-Parigi di 1.250 km). “Non ci fidiamo più di chi ci ha governato fino ad oggi promettendoci una buona amministrazione. In realtà ci è stato lasciato solo un ricordo di incapacità, incompetenza e superficialità e sulle spalle l’ombra di un gigantesco debito. Una potenziale distruzione del territorio che noi amiamo e vogliamo difendere!”.
“La paura che la nostra lista possa vincere le elezioni mi spaventa di più che affrontare 1000 km in bici. Ma guardandoci negli occhi abbiamo visto che siamo un gruppo di persone vere, pulite e competenti. E non abbiamo nessuna paura a reggere l’amministrazione della nostra città!”.
(M5S Correggio)
L'alleanza civica lancia la candidatura della giovane imprenditrice e apre ufficialmente la sfida sui temi cruciali per il futuro della città -
Reggio Emilia, 7 marzo 2014 -
Imprenditrice, giovane e al di fuori di logiche di partito, Cinzia Rubertelli è la candidata sindaco del polo civico sostenuto dalle liste Grande Reggio e Progetto Reggio. Laureata in economia e commercio a Parma, dal 2006 è amministratore delegato di Prati Group Spa, e in passato è stata presidente provinciale dei giovani Confapi e del Centro servizi delle piccole e medie imprese dell'Emilia Romagna.
Non è stata una decisione presa alla leggera quella di sottrarre tempo all'azienda, ma Cinzia Rubertelli ha sposato con entusiasmo l'idea delle civiche di un rilancio della città fondato sulla partecipazione e sull'ascolto, in una prospettiva che vada oltre i confini locali. "Non ho mai pensato di impegnarmi in politica – racconta la Rubertelli – ma di fronte a un progetto che ha l'unico scopo di mettere competenze e passione al servizio della città, mi sono sentita di mettermi in gioco".
Un mettersi in gioco che per la Rubertelli è l'evoluzione di una lunga attività nel volontariato e nel sociale: da anni infatti collabora con l'associazione Aut Aut che aiuta le famiglie con figli portatori di autismo. Spiega la candidata sindaco: "Viviamo tempi in cui tutte le nostre certezze economiche, istituzionali e sociali rivelano una fragilità. Quello che è stato non tornerà più, dobbiamo andare avanti. Credo che nessuno possa sentirsi esonerato dal dovere di contribuire, per quel che può, alla costruzione di un futuro possibile".
I rappresentanti delle liste civiche esprimono grande soddisfazione. "La nostra è stata una scelta meditata e molto attenta – dichiara Primo Gonzaga, Grande Reggio – Abbiamo optato per una candidatura giovane ma con un solido bagaglio di esperienza e competenza. Cinzia Rubertelli è un'imprenditrice capace e piena di voglia di fare, attenta anche agli aspetti sociali, alla famiglia, alle nuove e vecchie povertà: tutti temi ai quali noi siamo particolarmente sensibili. E' una persona garbata e intelligente, vera e forte, che saprà conquistare la fiducia dei reggiani".
"Siamo soddisfatti che Cinzia Rubertelli abbia accettato la nostra proposta di candidatura – aggiunge Giacomo Giovannini, Progetto Reggio – La sua figura rappresenta concretamente questioni che stanno al centro del nostro programma: partecipazione della cittadinanza, centralità di chi lavora e produce, prospettive per i nostri giovani e internazionalizzazione della città. Da oggi ci auguriamo che chiuda la giostra delle indiscrezioni e si apra il confronto sui temi cruciali per il futuro della città".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Grande Reggio e Progetto Reggio ribadiscono l'intenzione di correre con un proprio candidato sindaco senza simboli di partito -
Reggio Emilia, 5 marzo 2014 -
"Nessun apparentamento con liste di partito". Sono Primo Gonzaga, presidente di Grande Reggio, e Giacomo Giovannini di Progetto Reggio a ribadire con fermezza un no che – sottolineano, "pur espresso a più riprese" - ha lasciato spazio a indiscrezioni di segno opposto sulla stampa locale.
Spiega Gonzaga: "Le nostre liste sono espressione di un percorso civico che non abbiamo intenzione di abbandonare. Siamo cittadini che vogliono riprendere in mano il destino della propria città senza vincoli ideologici o di convenienza politica, e stiamo valutando la figura di un candidato sindaco in grado di rappresentarci: presto lo presenteremo agli elettori".
Aggiunge Giovannini: "Siamo uniti, oltre che sul programma, nella ferma intenzione di non presentarci con alcun simbolo di partito. Né con quelli di una sinistra che ha dato recente prova di sè nelle primarie, né con quelli di una destra che in questi anni ha dato solo prova della sua inconsistenza".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Il comunicato di Mauro Melli, consigliere comunale della Lega Nord a Novellara (RE) sulle spese sostenute per l'emergenza profughi del Nord Africa -
Novellara, 5 marzo 2014 -
Novellara deve ancora incassare 67.000€ di contributi statali a copertura delle spese sostenute per l'emergenza profughi del Nord Africa; una cifra che potrebbe mettere in crisi di liquidità il bilancio comunale ma l'amministrazione ha deciso comunque di continuare nel progetto di accoglienza usando risorse proprie.
Il comune aveva chiesto recentemente un ulteriore aiuto economico da parte dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ma il progetto novellarese non figura fra quelli approvati e finanziati, a dimostrazione che non vi era necessità nel continuare con l'assistenza ai profughi.
Nonostante ciò la giunta decise di proseguire con l'accoglienza di due profughi fino al 31 luglio 2014 con affitto, utenze e vitto a carico della collettività; poco importa se vi sono italiani che soffrono le conseguenze della crisi e non sanno come tirare avanti, a Novellara c'é sempre un occhio di riguardo per gli immigrati.
(Fonte: Lega Nord Novellara)
Grande Reggio e Progetto Reggio incontrano addetti ai lavori e cittadini per discutere di nuove idee e valorizzazione dell'esistente, all'Hotel Astoria sabato 8 marzo alle 10:30 -
Reggio Emilia, 4 marzo 2014 -
Le nuove idee per lo sviluppo urbanistico della città e la valorizzazione del patrimonio esistente saranno al centro di un meeting aperto alla cittadinanza, organizzato dalle liste civiche Progetto Reggio e Grande Reggio per sabato prossimo all'Hotel Astoria.
"La progettualità urbanistica reggiana ha fin qui certamente risentito delle contraddizioni, delle incertezze e delle limitazioni derivanti dalle scelte di pianificazione regionale – afferma Giacomo Giovannini di Progetto Reggio – ma anche da un apparato normativo appesantito oltre ogni limite di buon senso. Per questo è indispensabile un taglio drastico alla burocrazia per rendere certi e brevi i tempi di attuazione degli investimenti. Reggio Emilia si trova al centro di un contesto territoriale che si sta strutturando attraverso nuovi collegamenti stradali e ferroviari: ad ovest l'autostrada Tirreno-Brennero, ad est il prolungamento dell'A22 e nella nostra città la stazione Mediopadana per la quale vanno rapidamente risolte le questioni di accessibilità e parcheggio: bisogna approfittare del momento e ideare una progettualità davvero funzionale al rilancio economico del territorio. La nostra idea è di rafforzare il ruolo strategico di Reggio nell'ambito dell'Emilia occidentale e dell'area mediopadana per reggere la competizione come territorio vasto."
Il punto focale è però sfruttare al meglio e razionalizzare l'esistente, per non consumare ulteriormente terreno. "Reggio non ha bisogno di ingrandirsi ulteriormente – aggiunge Giovannini - ma si deve agire per contenere il consumo di territorio agricolo, che negli ultimi dodici anni è stato eroso di quasi il 10%, favorire il riuso e la riqualificazione del patrimonio esistente tenendo conto dei nuovi modelli energetici ed antisismici, tutelare le aree di sviluppo collocate nell'Area Nord per non compromettere le potenzialità della stazione Mediopadana, redigere un adeguato programma di manutenzione della città consolidata affinché risulti più ordinata e fruibile. Vogliamo quindi avviare una "nuova era urbanistica" e della programmazione, nella quale si abbandonino sterili politiche estetizzanti per tornare ai temi concreti dello sviluppo economico. Per farlo riteniamo che il POC sia lo strumento dinamico che possa fare ripartire la città, ma attraverso una vera e rinnovata politica di ascolto e dialogo che concretizzi le singole iniziative".
"Per questo motivo – conclude Giovannini - abbiamo organizzato questo incontro all'Hotel Astoria, che si svolgerà sabato 8 marzo alle 10:30, in cui discuteremo di questi argomenti insieme agli architetti Maria Cristina Costa, Giovanni Avosani e all'ingegnere Umberto Venturi. Sarà però soprattutto un incontro dove ci sarà moltissimo spazio per gli interventi dal pubblico, che si tratti di professionisti addetti ai lavori o normali cittadini, per ribadire una volta di più il valore della partecipazione e del dialogo per un reale ed efficace sviluppo della città".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
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