Matteo Setti, portavoce di Grande Reggio, interviene sulla perdita dei valori del sistema cooperativo reggiano.
Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -
“La drammatica situazione della cooperazione, per l'importanza che riveste nel nostro sistema economico, impone una riflessione su quanto avvenuto e su quanto potrà ancora avvenire.
Ci stupisce che in Comune, nonostante precise richieste in merito, non si sia mai discussa la difficile situazione di crisi che ha investito i soci, i lavoratori e i fornitori del sistema cooperativo. Eppure le notizie di possibili fusioni con conseguenti esuberi, di promozioni o sospetti di liquidazioni d'oro per i dirigenti che hanno contribuito a dilapidare patrimoni enormi accumulati anche grazie ai vantaggi fiscali goduti da quel sistema, dovrebbero mobilitare le coscienze in una fase così difficile per le famiglie e l'economia.
La cappa di silenzio che circonda le svariate situazioni di concordato, che stanno mettendo in ginocchio tanti creditori, s'intreccia con la situazione politica tesa e caotica della sinistra locale, che comunque è schierata a difendere ad ogni costo le posizioni di sempre più limitati orticelli del vecchio apparato partitico e cooperativo.
D'altronde un candidato come Vecchi, che ben rappresenta quegli interessi avendone ampiamente goduto, cosa potrebbe dire al riguardo?
Noi riteniamo che si dovrebbero recuperare i valori originari della cooperazione, partendo dalla trasparenza: i dirigenti cooperativi rendano pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi ed i propri patrimoni. I soci hanno diritto di sapere. E hanno diritto di sapere anche i cittadini, che da decenni si sono sentiti magnificare le virtù della cooperazione e oggi cominciano a sospettare che dietro i discorsi ideologici ci sia del marcio in un sistema che va avanti per inerzia da decenni, i cui vertici non hanno saputo seguire l’andamento del mercato, tranquillizzati dalla solidità del sistema di potere cui facevano parte.
Ci auguriamo, infine, che chi è stato defenestrato dalla cooperazione non resti ad occupare anche gli scranni delle società partecipate del Comune, perché ne abbiamo abbastanza di questo sistema di potere a porte girevoli”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)