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Cosa chiede il Comitato Cittadini Via La Nebbia ai candidati sindaci.

Correggio, 08 Marzo 2014 -- 

Sulla vicenda En.Cor è calato un silenzio quasi si trattasse di una storia che ormai appartiene al passato.  Abbiamo appreso dai giornali che En.Cor  è fallita e qualche giorno prima la Banca Popolare S.Felice 1893 ha citato in giudizio il Comune di Correggio, chiamandolo a rispondere dei debiti di En.Cor nei suoi confronti (circa 10,7 milioni di euro) “garantiti” dalle lettere di patronage rilasciate dal Comune stesso. 

Quest’ultimo ha giustamente deciso di opporsi, nominando un proprio collegio di difesa. 

Insomma, la battaglia giudiziaria contro il nostro Comune è cominciata; preso scopriremo se alla Banca S.Felice si aggiungeranno anche la BNL e il Banco Popolare, che assieme alla prima vantano crediti per oltre 28 milioni di euro.

E’ certo, quindi, che il Comune si ritroverà ad affrontare una causa legale lunga, dispendiosa e di esito incerto fino alla sua conclusione.  Questo comporta che già da quest’anno chi amministrerà Correggio dovrà prevedere a Bilancio l’accantonamento di cifre importanti per poter far fronte ad eventuali condanne. 

Soldi che mancheranno per garantire l’attuale livello di servizi e prestazioni (già diminuito negli ultimi anni a causa delle leggi nazionali) e/o andranno reperiti attraverso un inasprimento delle tasse o tariffe locali.

Inoltre: cosa succederà dei beni dell’ex En.Cor che verranno messi all’asta dal curatore fallimentare, comprese  centrali già operanti o comunque autorizzate, compresi i terreni ceduti gratuitamente dal Comune e ora persi definitivamente dalla collettività?

E’ accaduto, insomma, quanto avevamo previsto mesi fa. Non perché fossimo dei preveggenti, ma perché per non ammettere che questo era il probabile esito occorreva essere ciechi o voler negare e nascondere la realtà delle cose.

Di chi è la responsabilità politica di tutto questo?

In primo luogo di coloro che hanno governato Correggio; in primis l’ex Sindaco Iotti, ovviamente, ma la vicesindaca, gli assessori, i consiglieri comunali, i dirigenti del PD dov’erano?

Anche i consiglieri comunali di minoranza hanno delle responsabilità: a chi spettava controllare criticare ed eventualmente denunciare l’operato della maggioranza? Altrimenti cosa ci stavano a fare in Consiglio Comunale? 

Di eventuali colpevoli sul piano contabile, amministrativo o penale chiediamo si occupino le procure competenti. A questo fine abbiamo presentato ormai più di tre mesi fa un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti, poi trasmesso per conoscenza anche al Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, avendo appreso dalla stampa della sua intenzione di aprire un fascicolo “informativo” sulla vicenda En.Cor. Auspichiamo che la nostra richiesta, che riguarda una città intera, non resti troppo a lungo disattesa.

Riteniamo che chiunque si candidi a governare Correggio debba fare seriamente i conti con la vicenda Encor, senza pensare di cavarsela con qualche frase o ammissione di circostanza: saremo qui a controllare e a denunciare.

Chiediamo ai candidati sindaci e alle relative Liste di esprimersi pubblicamente su queste nostre precise richieste:

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1. Rendere pubblici tutti gli atti relativi alla vicenda En.Cor.

Ricordiamo che NON sono ancora stati pubblicati documenti come:

- Il rogito della vendita delle quote di ENCOR e tutti i documenti collegati;

- La documentazione che AMTRADE Italia srl ha presentato in sede di gara;

- La corrispondenza con le banche in merito alle lettere di patronage.

Abbiamo INVANO fatto tale richiesta di pubblicazione SIA all’amministrazione dimissionaria CHE al Commissario Prefettizio dott.ssa Cogode.

2. Impegnarsi  a svolgere una seria indagine amministrativa interna sulla vicenda Encor, e se emergeranno zone d’ombra a segnalarle alla magistratura.

3. Impegnarsi a costituire il Comune come parte civile qualora si arrivasse a qualche processo legato a tale vicenda.

4. Riconsiderare la classificazione dei terreni ceduti ad Encor, che era stata cambiata nell’estate scorsa con deliberazioni del Consiglio Comunale per andare incontro alle richieste di Amtrade.

5. Rendicontare e quantificare il danno per la nostra collettività e di conseguenza presentare un esposto alla magistratura contabile per danno erariale.

6. Riformulare, con un percorso partecipato, un nuovo Piano energetico comunale.

7. Impegnarsi ad una piena trasparenza (anche facilitando l’accesso dei cittadini alle informazioni) dell’attività amministrativa dell’Ente e delle società partecipate a maggioranza, apportando a tal fine apposite modifiche allo  Statuto e ai Regolamenti comunali.

Inoltre invitiamo i cittadini di Correggio:

1. A non sostenere i candidati e i partiti che in questa vicenda hanno mostrato lacune sia nell’azione di governo che in quella di controllo;

2. A negare il sostegno ai candidati che per diversi anni hanno assistito senza reagire  a questo progressivo fallimento; 

3. A negare il sostegno ai candidati e ai partiti che non hanno saputo o voluto rispondere alla domanda: come è potuto succedere a Correggio tutto ciò? Risposta che è fondamentale e necessaria a far sì che non si ripeta di nuovo.

Invitiamo i cittadini ad essere maggiormente attenti e partecipi, a prendersi a cuore il bene comune, a dedicare un po’ del loro tempo alla cura della città, anche chiedendo di essere messi in grado di valutare e di prendere parte alle scelte che li riguardano come collettività. 

Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto il Comitato, che ci hanno messo il nome e la faccia, che hanno consentito di spezzare il clima di malcelata intimidazione, che hanno consentito di spezzare l’ipocrisia di riverenza verso chi ha potere, e di poter finalmente gridare, come nella favola di Andersen, “Il Re è Nudo!”.

Correggio 8 marzo 2014Comitato Cittadini Via la Nebbia

 

 

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