Domenica, 08 Novembre 2015 09:26

Nuova Zelanda: aumentano le vacche macellate

Dopo due anni di flessione del prezzo del latte (-50%) si assiste a un notevole incremento di bovini mandati al macello. Più 27% l'incremento dei capi da latte macellati rispetto il 2014.

di Clal Team Modena.
Per la prima volta da 24 anni, in Nuova Zelanda il numero di vacche da latte macellate è cresciuto rispetto all'anno precedente. In confronto al 2014 è stato inviato al macello il 27% di vacche in più, un aumento in valori assoluti di 253 mila animali.

Questo è l'effetto del consistente calo nel prezzo del latte, che nel paese oceanico si è ridotto del 50%.

È chiaro che due annate produttive con prezzi del latte bassi a causa della consistente offerta mondiale ed a fronte di una ridotta domanda da parte dei Paesi importatori, hanno spinto gli allevatori ad eliminare le vacche meno produttive ed anche quelle manze che normalmente sarebbero rimaste in stalla per la rimonta.
Si stima che circa 100 mila siano stati i giovani animali inviati al macello nel terzo trimestre dell'anno, pari al 39% del totale macellato nel periodo.
La crescita nella macellazione coincide poi con l'aumento nel prezzo della carne.

Nuova Zelanda produzioneLatte variazione
(Clal 26 ottobre 2015 - fonte AgriLand)

di Clal Team Modena - Le importazioni della Cina nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte per l'infanzia (+66.0%), Burro (+48.3%), WMP (+41.8%), Latte sfuso e conf. (+25.8%), SMP (+16.3%), Formaggi (+12.1%), Polvere di Siero (+5.9%).

I principali Paesi esportatori di Latte sfuso e conf. nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Germania, le cui esportazioni – pari al 48% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Australia, le cui esportazioni – pari al 15% della quota di mercato – sono aumentate del 52.3%
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 13% della quota di mercato – sono aumentate del 45.4%
Francia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono diminuite del 49.6%
Italia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 180.1%

I principali Paesi esportatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 49% della quota di mercato – sono aumentate del 23.7%
Australia, le cui esportazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono diminuite del 23.1%
USA, le cui esportazioni – pari al 16% della quota di mercato – sono diminuite del 6.6%
Danimarca, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 151.5%
Italia, le cui esportazioni – pari al 3% della quota di mercato – sono aumentate del 51.6%

Cina import1 Formaggi

Cina import2 latte Confezionato

(Clal News 22 ottobre 2015)

L'assemblea dei soci del consorzio cooperativo Conserve Italia ha riconfermato Maurizio Gardini alla presidenza e il Vice direttore Paolo Rosetti subentra a Angel Sanchez nella carica di direttore generale.

Emilia, 2 novembre 2015 -
Maurizio Gardini è stato riconfermato Presidente del consorzio cooperativo Conserve Italia. L'elezione è avvenuta all'unanimità nell'ambito dell'assemblea dei soci svoltasi oggi presso la sede di San Lazzaro di Savena, durante la quale sono stati resi noti i dati relativi al bilancio del gruppo, che ha chiuso l'esercizio 2014/15 con un fatturato aggregato di 1.012 milioni di euro.

Positive in particolare le performance della capofila Conserve Italia che ha visto un ritorno alla crescita del fatturato net-net (+3,2%), grazie all'incremento delle vendite nel canale retail (+2,3%), alla buona tenuta del canale horeca e al forte incremento sui mercati esteri (+10%). Molto positive le vendite della capofila alle controllate estere che hanno registrato un forte incremento, in conseguenza del fatto che sono state rimpatriate lavorazioni che precedentemente venivano fatte in Francia e che ora invece vengono effettuate utilizzando materie prime dei soci e manodopera degli stabilimenti italiani.

"Siamo orgogliosi di presentare oggi ai soci il miglior bilancio della storia – ha dichiarato il presidente Maurizio Gardini nel suo intervento all'Assemblea. "È stato un anno estremamente positivo, suggellato da un lusinghiero segno più nelle vendite, che assume ancora più valore se si considera il contesto di generale contrazione dei consumi. Grazie al fatturato in crescita, abbiamo potuto incrementare gli investimenti di marketing, con un ritorno in grande stile alla comunicazione pubblicitaria sia per il pomodoro Cirio, con uno spot firmato dal regista Ferzan Özpetek, sia con i nuovi succhi Triangolini Valfrutta. Non sorprende più invece la crescita a due cifre delle vendite all'estero, che fa leva soprattutto sulla notorietà e la forza commerciale del brand Cirio, in virtù di importanti accordi distributivi siglati in mercati come Regno Unito, Germania, Usa e Giappone".

Il Gruppo Conserve Italia ha registrato un consistente miglioramento della posizione finanziaria netta, che ha visto una ulteriore riduzione di 38 milioni rispetto al precedente esercizio, con un risultato superiore a quello atteso. Solo a livello Italia, il calo è stato di 31 milioni di euro. Il patrimonio netto è di 221 milioni di euro, con un rapporto debiti/patrimonio a quota 1. La redditività della gestione è migliorata nonostante il calo dei proventi straordinari e dei contributi provenienti dai programmi operativi. Il valore dell'Ebidta, sostanzialmente in linea con l'anno precedente, è di 66,5 milioni di euro (pari all'8,5% del fatturato lordo) e consente di pervenire ad un risultato d'esercizio in netto miglioramento. Gli investimenti del Gruppo ammontano ad oltre 40 milioni di euro e sono comprensivi sia degli investimenti tecnici che di quelli di marketing.

L'assemblea ha anche ratificato il passaggio di consegne nel ruolo di Direttore Generale da Angel Sanchez a Pier Paolo Rosetti. A Sanchez l'Assemblea ha espresso un lungo ringraziamento "per l'importante lavoro, svolto con la massima passione e dedizione, e per i grandi risultati conseguiti da quando ha assunto nel 2005 la direzione di Conserve Italia. "Lascio il timone di un'azienda in salute ad un grande professionista ed amico che mi ha affiancato a lungo in questi anni e ha saputo contribuire in maniera determinante alla crescita e al consolidamento del gruppo".
Gli subentra Pier Paolo Rosetti, dirigente dalla lunga carriera interna all'azienda: nato a Faenza nel 1962, a soli 20 anni inizia a lavorare nella cooperativa ortofrutticola Calpo di Barbiano di Cotignola (RA), con incarichi di crescente responsabilità nell'area della contabilità industriale e del controllo di gestione. Nel 1994, quando la Calpo viene incorporata da Conserve Italia, assume prima la funzione di controller e, a partire dal 2005, quella di Direttore Amministrazione, Controllo e Sistemi Informativi; nel 2010 diventa Vice Direttore Generale, assumendo anche la Direzione Risorse Umane ed il coordinamento dell'area finanziaria.

Angel Sanchez-Paolo exDG Rosetti neoDG
Guarda fiducioso al prossimo futuro il nuovo Direttore Generale. "Forti della ritrovata solidità finanziaria, dovuta anche alle nuove operazioni di finanziamento a medio/lungo termine e alla sensibile diminuzione degli oneri finanziari – ha commentato Pier Paolo Rosetti – intendiamo giocare un ruolo da protagonisti sul mercato italiano, anche con il sostegno di campagne di comunicazione che rafforzino i nostri brand. Vogliamo inoltre proseguire nello sviluppo delle vendite all'estero, attraverso collaborazioni con distributori o contatti diretti con grandi catene, portando nel mondo l'eccellenza della filiera agroalimentare italiana. Saremo anche attenti a valutare eventuali opportunità di crescita per linee esterne che dovessero presentarsi".

Il Gruppo Conserve Italia in numeri
Fatturato: 1.012 milioni di euro (40% sviluppato sui mercati esteri)
Associati: 14mila produttori agricoli
Totale materie prime lavorate: 575.000 tonnellate (frutta, pomodoro e vegetali) Stabilimenti produttivi: 12, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Dipendenti: 2.000 (oltre 3.000 a livello di Gruppo)
Principali marchi: Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue, Juver.

ConserveItalia stabilimenti

Sabato 14 novembre, alle 9.30, all'Auditorium dell'Itc Bodoni, il Delegato provinciale all'Agricoltura Moretti lo consegnerà al referente del gruppo, Tiziano Fantinel. Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza. -

Parma, 6 novembre 2015 –

Si terrà sabato 14 novembre, alle ore 9,30, all'Auditorium dell'Itc "Bodoni" di Parma (Viale Piacenza, 14), la cerimonia di consegna del Premio San Martino per la biodiversità in agricoltura anno 2015.

Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. Nel 2008 gli agricoltori della zona si sono uniti per risolvere un problema fitosanitario che ha investito alcune varietà di fagioli locali, mettendo a rischio tutta la produzione tipica e caratteristica di quel territorio. Con l'aiuto del Professore Salvatore Ceccarelli, già insignito del Premio San Martino nel 2012, è stato messo a punto un progetto di monitoraggio, controllo e selezione dei baccelli migliori, terminato con un'operazione di scambio partecipato dei semi tra gli agricoltori che hanno aderito all'iniziativa. Tutto ciò ha fatto si che il problema fitosanitario non si sia più ripresentato e le varietà di fagioli a rischio di estinzione sono state recuperate con successo. Tale "agricoltura relazionale" ha consentito quindi di affrontare la virosi in modo partecipativo e collaborativo.

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                                      Tiziano Fantinel

IL PROGRAMMA

Si parte alle ore 9,30 con l'omaggio musicale di Claudio Ferrarini, direttore artistico di Slowflute Festival e i saluti di Anna Rita Sicuri dirigente scolastico del Polo Agroindustriale di Parma; quindi aprono i lavori Claudio Moretti Delegato all'Agricoltura della Provincia di Parma e Monica Azzoni, Presidente dell'Associazione Fattorie didattiche.
Alle 10,30 Moretti consegnerà il Premio a Tiziano Fantinel, referente del Gruppo Coltivare condividendo, a seguire la conversazione tra Fantinel e l'on. Giuseppe Romanini, moderata da Paolo Maria Amadasi, giornalista della Gazzetta di Parma.
Le conclusioni saranno affidate al sen. Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.
L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza ed in particolare agli studenti delle scuole superiori, agli insegnanti e alla rete degli Agricoltori Custodi e del mondo produttivo agricolo parmense.

IL PREMIO

Il Premio San Martino, istituito nel 2008, è un riconoscimento che la Provincia di Parma assegna a figure di rilievo per l'impegno dedicato alla salvaguardia della biodiversità in agricoltura e alla sensibilizzazione in tale ambito. Le linee guida perseguite nella storia dell'assegnazione del Premio sono cinque: Educazione, Economia, Ecologia, Etica e Estetica.
Questo momento istituzionale ha contribuito a divulgare iniziative territoriali di recupero e valorizzazione delle risorse autoctone in agricoltura, consentendo inoltre di dare risalto, nella nostra Provincia, al lavoro di persone, enti ed associazioni che da anni si occupano della biodiversità, tra cui gli Agricoltori e Allevatori custodi, e di creare una importante occasione di incontro tra mondo produttivo, scientifico e la cittadinanza.
Tra i premiati degli anni scorsi il Presidente di Slow Food Carlo Petrini, l'ambientalista indiana Vandana Shiva e la trasmissione "Linea Verde".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Giovedì, 05 Novembre 2015 08:36

Cereali, settimana positiva per i nazionali.

Settimana relativamente positiva per i cereali nazionali nonostante la volatilità dei prezzi internazionali. Continua la ricerca di mais da granella da destinare al settore bioenergetico. Il cambio muove verso il pareggio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 05 novembre 2015 -
Poche le novità registrate in campo cerealico in sospensione sulle prossime decisioni della Federal Reserve di dicembre e gli analisti non hanno una visione univoca su quello che sarà l'andamento. Mentre taluni prevedono un rincaro a Chicago a seguito di un incremento del dollaro, altri sono più orientati a interpretare un rincaro dei prezzi all'interno del mercato UE a seguito del probabile deprezzamento dell'Euro.

Nel frattempo sembra che il frumento duro nazionale abbia interrotto la fase discendente. In attesa di come si muoverà il mercato della merce canadese potrebbe essere il momento buono per gli acquisti sul mercato domestico da parte delle imprese molitorie.
Migliori le condizioni del frumento tenero che nella settimana scorsa ha guadagnato un euro, nel segmento panificabile, sia a Milano (prezzo medio 192 euro/t) sia a Bologna (184 euro/t) mentre sono rimaste invariate le quotazioni delle qualità superiori e dell'estero. Segnali positivi provenienti anche dai future dove è stata superata la soglia di 180€/ton (180,75€/ton dicembre - MATIF). Siamo ancora comunque lontani dal traguardo di 208,25 €/ton che venne segnato lo scorso gennaio.

La farina di soia su base annua per il 2016 sta quotando 341 (44) e 350 per la proteica normale 46,5% e il 2017 si contiene a quota 347. Prezzi interessanti considerando che il valore minimo venne toccato in occasione dello scoppio della "bolla cinese" dove la 44 toccò 328 e la proteica i 338.

In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi su tutte le piazze.

Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede a 680 punti, il petrolio in un balzo e sale a 447,90 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,0921.

MP 4 nov14

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Mercoledì, 04 Novembre 2015 08:38

Segnali di ripresa per il Parmigiano?

Si arresta, almeno nella 45esima settimana, l'ascesa dei derivati del latte. Burro, panna e crema confermano i listini precedenti. Il latte spot invece guadagna circa 50 centesimi seppure limitatamente all'intero pastorizzato spot di provenienza estera.

di Virgilio 4 novembre 2015

LATTE SPOT Lieve segnale di ripresa del latte spot limitatamente al latte intero pastorizzato spot di provenienza estera (Germania e Austria). Invariati invece i listini del crudo spot nazionale il quale, peraltro, il segnale lo aveva rilasciato la scorsa settimana (19,15-20,18 €/100 litri latte). Invariato anche il latte scremato pastorizzato spot estero. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 35,09 e 37,63€/100 litri di latte. In ragione del recupero di 1,52% registrato lo scorso lunedì il latte intero spot estero colloca i listini tra 34,02 e 35,5 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Una settimana di sospensione per il burro milanese che mantiene invariati i listini registrati alla 44esima settimana .Come era stato previsto invece lo angolato parmense ha recuperato, lo scorso 30 ottobre, 5 centesimi affiancando così lo zangolato reggiano a 1,40€/kg. Al palo anche la panna e le creme a uso alimentare che confermano le quotazioni precedenti

Borsa di Milano 02 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.

Borsa Verona 02 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 30 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 03 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Ancora nessun segnale proveniente dal Grana Padano. Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi. Per la cronaca il 9 mesi di stagionatura rimane ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna nuovamente il listino compreso tra 7,05 e 7,70€/kg,

PARMIGIANO REGGIANO Lieve segnale di ripresa del Parmigiano Reggiano che guadagna 5 centesimi sia per il 12 che per il 24 mesi di stagionatura. Alla piazza di Parma il 12 mesi è stato quotato tra 7,45 e 7,80 €/Kg mentre il 24 mesi tra 8,50 e 8,85€/Kg.

PRRE 45 2015

Martedì, 03 Novembre 2015 18:12

Il pane di McDonald's in Italia sarà emiliano

Fattore Futuro è il progetto promosso da McDonald's Italia per valorizzare le filiere agricole italiane. Saranno tre giovani agricoltori della provincia di Modena i fornitori di grano di McDonald's per il prossimo triennio, in virtù di un accordo con l'azienda East Balt di Bomporto (MO). -

Emilia, 3 Novembre 2015 -

Fattore Futuro è il progetto promosso da McDonald's Italia con lo scopo di valorizzare ed esaltare le realtà agricole italiane. L'iniziativa, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è nata per sostenere gli imprenditori agricoli italiani under 40 ed accompagnarli nel loro percorso di crescita aziendale. Il risultato è la concreta possibilità di entrare a far parte della rete di fornitori di McDonald's per tre anni, all'interno di 7 diverse filiere: allevamento bovino, pollo, grano, insalata, patata, frutta, latte.

Una possibilità che oggi è diventata realtà per tre giovani agricoltori della provincia di Modena che, con riferimento alla filiera del pane, proprio grazie a Fattore Futuro forniranno per il prossimo triennio, in virtù di un accordo con l'azienda East Balt di Bomporto (MO), il grano utilizzato per la produzione tutta italiana nei circa 520 ristoranti dislocati sul territorio nazionale.

Conosciamo meglio questi tre giovani imprenditori emiliani

Francesco Belluti 2 rid

Il ventisettenne Francesco Belluti, di Finale Emilia, un forte sostenitore dell'idea secondo cui le nuove tecnologie possano dare un contributo significativo allo sviluppo della resa delle coltivazioni ed al monitoraggio dei costi di produzione. Per questo motivo, ha in programma di adoperare la localizzazione satellitare per implementare l'agricoltura di precisione, ridurre l'utilizzo di fertilizzanti e garantire un risparmio energetico.

Sergio CAmpana 3 rid

Sergio Campana è un ventinovenne di Campogalliano a capo di un' azienda agricola in forte espansione. L'obiettivo è quello di rispondere in modo puntuale alle esigenze di ogni singola coltura, al variare della specie e delle condizioni climatiche, così da massimizzare la qualità del prodotto finale. Inoltre, Sergio, in collaborazione con l'Università di Padova, sta portando avanti un progetto di riduzione dell'impatto ambientale attraverso l'utilizzo di batteri azotofissatori ed analisi estese dei terreni.

Carlo Filippo Luppi 2 rid

Anche Carlo Filippi Luppi, 27 anni di Finale Emilia, sta sviluppando un progetto simile insieme all'Università di Padova, uno studio su come utilizzare i batteri azotofissatori per ridurre sensibilmente l'utilizzo di fertilizzanti usati nella produzione agricola.

Oggi sono 20 gli imprenditori selezionati, tra gli oltre 130 candidati, per entrare a far parte dei fornitori di McDonald's Italia. A loro il compito di presentare un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda, un planning vincente che ha colpito e colto nel segno.

450.000 contatti nel mese di ottobre, di cui oltre 300.000 solo nel Future Food District. Più di cento caseifici coinvolti in degustazioni ed eventi. All'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici. -

Reggio Emilia, 3 novembre 2015 -

Si è conclusa con il "botto" la partecipazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano ad Expo 2015. Un mese di ottobre da "tutto esaurito" - che ha superato anche i risultati già ottenuti a settembre - ha fatto segnare, all'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici.

"Il bilancio finale, che in ottobre si è arricchito di altri 120.000 contatti tra padiglione Cibus Italia e altri eventi - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - parla così di 2,3 milioni di contatti per il nostro prodotto e di 1,1 milioni di degustazioni, ma anche di una mobilitazione senza precedenti dei caseifici del comprensorio di produzione: le iniziative realizzate ad Expo (dal Future Food District alla "piazzetta" della Regione Emilia-Romagna, agli eventi collaterali) hanno infatti coinvolto 106 caseifici, cioè quasi un terzo del totale".

"Proprio questa partecipazione - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai - ci ha consentito non solo di parlare ai consumatori delle caratteristiche distintive del nostro prodotto, ma soprattutto di far toccare con mano quel forte legame con il territorio che passa da centinaia di strutture artigianali impegnate in una lavorazione assolutamente naturale che fa leva proprio sulla esperienza e sulle capacità dei maestri casari".

Parlando di cifre, il più elevato numero di contatti per il Parmigiano Reggiano si è registrato proprio all'interno del Future Food District, seguito dal padiglione Cibus Italia (oltre 250.000 contatti e 5 settimane di degustazioni guidate) e dalla "piazzetta" dell'Emilia-Romagna, dove il Consorzio ha proposto 9 appuntamenti dedicati alle caratteristiche distintive del prodotto (stagionatura, tipologia di bovine in allevamento, alimentazione, ecc.) e al territorio d'origine, con la presentazione della nuova "APP Visite" (audioguida facilmente scaricabile che consente di seguire ogni fare produttiva e di scoprire i segreti dei caseifici artigianali), cui si è aggiunto il gioco "Spakka il kilo", che ha coinvolto i presenti invitandoli ad indovinare il peso di una punta di formaggio, che di volta in volta è stata consegnata a chi si è avvicinato maggiormente al peso reale.

"Insieme a questo elevatissimo numeri di contatti e degustazioni - osserva il direttore Riccardo Deserti - l'aspetto più rilevante nel bilancio della nostra presenza ad Expo è comunque rappresentato dagli incontri con oltre 500 delegati internazionali: in massima parte si è trattato di esponenti del mondo della distribuzione, cui si sono associati numerosi giornalisti della stampa specializzata, con esiti che si protrarranno nel tempo e in diversi Paesi sui quali puntiamo ad incrementare le nostre esportazioni".
Fra gli eventi che hanno suscitato particolare curiosità di segnalano, infine, il lancio (con l'apertura della prima forma nel padiglione di Israele) del Parmigiano Reggiano Kosher destinato agli ebrei osservanti, l'asta di una forma stagionata dieci anni dal caseificio Vo' Grande (Mn) a favore delle popolazioni del Nepal colpite dal terremoto e la presentazione della prima produzione a impatto ambientale zero in termini di emissioni di anidride carbonica da parte del caseificio Caramasche di Mantova.

"Ora - sottolinea il presidente Giuseppe Alai - l'impegno del Consorzio si concentra sulla messa a frutto di quanto anche Expo ha generato in termini di contatti e conoscenza del prodotto, puntando anche a consolidare i primi segnali di ripresa che vengono dalle quotazioni registrate in alcune province: insieme alla prosecuzione delle iniziative programmate per l'estero, a giorni partirà una nuova campagna sulle reti televisive e radiofoniche nazionali, con l'obiettivo immediato di un sostegno ai consumi in vista di quelle festività natalizie e di fine anno che già nel 2014 segnarono un incremento del 7% rispetto all'anno precedente".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Il Prof. Paolo Andrei, Presidente di Fondazione Cariparma, è stato nominato Presidente dell'"Associazione tra Fondazioni, Casse e Monti dell'Emilia-Romagna" e succede a Andrea Landi alla guida dell'importante associazione di sistema regionale. Dal 2001 è Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Parma, dove ha ricoperto l'incarico di Pro Rettore con delega per la Didattica dal 2003 al 2010 e di Direttore del Dipartimento di Economia dal 2011 al 2012. -

Parma, 3 novembre 2015 -

Venerdì scorso, in occasione della seduta del Consiglio Generale associativo, il Prof. Paolo Andrei, Presidente di Fondazione Cariparma, è stato nominato Presidente dell'Associazione tra Fondazioni, Casse e Monti dell'Emilia-Romagna, in seno alla quale, dal novembre 2013, ricopriva la carica di membro del Comitato esecutivo.

Nato a Parma il 10 ottobre 1962, Andrei è coniugato e padre di due figli. Dal 2001 è Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Parma, dove ha ricoperto l'incarico di Pro Rettore con delega per la Didattica dal 2003 al 2010 e di Direttore del Dipartimento di Economia dal 2011 al 2012.

Presidente di AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale) e membro di diverse Accademie e Società scientifiche nazionali e internazionali, svolge attività editoriale in qualità di membro del Comitato scientifico o editoriale di riviste scientifiche nazionali e internazionali specializzate in materia di economia aziendale. Dal dicembre 2013 è membro del Consiglio dell'Acri, l'Associazione di sistema delle fondazioni di origine bancaria.

«La significativa attività di sistema svolta dall'Associazione tra Fondazioni, Casse e Monti dell'Emilia-Romagna – sottolinea il neo Presidente Prof. Paolo Andrei –, di cui basta ricordare il fondamentale ruolo a sostegno delle popolazioni terremotate, rafforza l'importante presenza delle fondazioni di origine bancaria sul territorio regionale.»

«Ringraziando il Consiglio Generale per la stima e la fiducia che ha voluto accordarmi – prosegue Andrei – è motivo di onore e responsabilità succedere al Presidente Prof. Andrea Landi, che ha condotto nell'ultimo biennio l'Associazione con grande impegno e lungimiranza.»

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

Rating sociale, a Emil Banca un voto di A- in una scala da D a AA. La banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara è la prima banca in Italia a ottenere il giudizio assegnato da MicroFinanza Rating, una società privata e indipendente leader mondiale nel settore. - 

Modena, 3 novembre 2015 -

Emil Banca ha un rating sociale di A-, su una scala che va da D a AA. Il voto glielo ha assegnato MicroFinanza Rating, una società privata e indipendente leader mondiale nel settore con 15 anni di esperienza e oltre 800 clienti in 88 diversi Paesi. La banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara è la prima banca in Italia a ottenere il rating sociale, che permette a un'impresa di misurare, dimostrare e migliorare il livello di realizzazione della propria missione e di raggiungimento degli obiettivi sociali dichiarati.

«Siamo molto orgogliosi del risultato conseguito, atteso ma non scontato – afferma il presidente di Emil Banca Giulio Magagni - In termini sintetici, il nostro rating sociale di A- significa che i sistemi di performance sociale e protezione dei clienti sono buoni e la missione sociale è raggiungibile. In pratica il giudizio è stato molto buono, ma c'è ancora da lavorare. Del resto lo scopo del rating è indirizzare l'azienda verso un'azione di miglioramento, avendo individuato preventivamente le criticità».

A differenza del rating classico, che valuta la solidità economica e finanziaria di un'azienda, il rating sociale è una misura che tiene in considerazioni aspetti diversi dalle sole dimensioni finanziarie, come la governance, la trasparenza, l'impatto ambientale e altri aspetti tipici della responsabilità sociale d'impresa. "Gli obiettivi sociali sono inclusi nelle scelte strategiche e gli organi decisionali mostrano un'adeguata adesione alla missione istituzionale, il turnover del personale è molto basso, la protezione dei clienti è buona, le pratiche di recupero crediti sono non aggressive e le politiche aziendali per prevenire il sovraindebitamento dei clienti di credito sono buone. Eccellente la responsabilità verso le proprie comunità e l'ambiente, grazie a 19 comitati soci che presidiano il territorio e a un monitoraggio costante del consumo interno di carta, metano, energia elettrica".

Queste sono alcune delle osservazioni che, al termine di un attento esame durato diverse settimane e che ha toccato quasi tutti i settori della banca, hanno portato MicroFinanza Rating ad attribuire ad Emil Banca un rating sociale di A-, su una scala che va da D a AA, con un giudizio complessivo che recita "Sistemi di gestione della perfomance sociale e di protezione del cliente buoni. Missione sociale raggiungibile". «L'idea di sottoporci a questo giudizio - aggiunge Daniele Ravaglia, direttore generale Emil Banca - nasce dall'aver partecipato al Programma Jasmine per l'ottenimento di fondi da parte di un organismo europeo (Fei – Fondo europeo per gli investimenti) per finanziare le microimprese e grazie al quale l'anno scorso abbiamo messo a disposizione del territorio 4 milioni di euro a condizioni molto vantaggiose. Alla società che effettuò quella scrupolosa due diligence abbiamo poi chiesto un'ulteriore indagine per verificare il livello di allineamento delle nostre strategie con la missione sociale, l'equilibrio tra obiettivi sociali e finanziari e soprattutto il grado di "protezione" che la nostra azienda ha nei confronti della clientela. Un'analisi che assume un grande valore nel momento in cui avviene attraverso una valutazione esterna, indipendente e riconosciuta a livello internazionale».

«Il rating sociale risponde ad alcune domande - spiega Aldo Moauro, direttore di MicroFinanza Rating – Le principali sono: qual è il rischio di deviazione dalla missione a cui è esposta l'impresa? Vi è equilibrio fra obiettivi sociali e finanziari? L'impresa protegge i propri clienti (per esempio dal sovraindebitamento e dai soprusi)? È attrezzata per avere un ruolo nella valorizzazione della comunità e dell'ambiente? Qual è il profilo socio-economico dei clienti? Com'è percepita, da parte dei clienti, la qualità dei servizi offerti?».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata: quattro cooperatori modenesi. Alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. -

Modena, 2 novembre 2015

Ci sono anche quattro cooperatori modenesi nel nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata. L'assemblea dei soci ha rieletto alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. Nel nuovo cda siedono anche i cooperatori modenesi Adriano Aldrovandi (presidente della cooperativa Fruit Modena Group di Sorbara), Diana Bortoli (presidente della cooperativa Ital-Frutta di S. Felice sul Panaro) e Pier Giorgio Lenzarini (vicepresidente della cooperativa Agrintesa, che ha la sede a Faenza e uno stabilimento a Castelfranco Emilia).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Cereali, scambi limitati e mais in crescita. Lattiero-caseario sempre in crisi tranne il burro. Basta con la carne ora mangiamo insetti. Il primo Parmigiano Reggiano per gli ebrei. Expo2015 chiude con oltre 21 milioni di pubblico. Che fine ha fatto la Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo?
(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 44 01 novembre 2015
1.1 editoriale Che ne è della Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo della ferocia europea?
3.1 cereali Cereali, scambi limitati tranne per il mais dove il prezzo tende a salire.
4.1 Lattiero caseario Diagramma piatto per i duri e l'irresistibile ascesa del burro.
5.1 alimentazione e salute No alla carne rossa, Sì a OGM e insetti.
5.2 latte parmigiano reggiano Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre
6.1 Latte e organizzazioni Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori.
6.2 parmigiano reggiano Novità, la prima forma di "Parmigiano Reggiano" per gli Ebrei osservanti
7.1 nomine Maurizio Danese nuovo Presidente di Veronafiere
7.2 Expo2015 Expo, superati i 21 milioni di visitatori
8.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
9.1 promozioni "vino" e partners

Cuvus 44 2015COPrid

Domenica, 01 Novembre 2015 10:12

Stabilito il prezzo a riferimento del latte

Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre. Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/5-31/08/2014 nella misura di:

€ 42,90 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30/10/ 2015)

(La quotazione del precedente quadrimestre era superiore di 1,85 euro al quintale)

Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori. Cinque le Op fondatrici dell'organismo che ha sede in Lombardia, ma è operativo anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. Caselli: Ora altre adesioni per dare più competitività al settore

Bologna- "Il riconoscimento della prima Associazione di Organizzazioni di produttori del latte è un fatto importante, l'indicazione di una via maestra che va percorsa per dare competitività a un settore che sta attraversando una congiuntura non facile, in Italia e in Europa". Così l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli commenta la nascita dalla AOP Latte Italia, riconosciuta ieri da parte di Regione Lombardia, ma operativa anche in Emilia-Romagna e in Piemonte.

"Si tratta di un'associazione di cui fanno parte anche produttori emiliano-romagnoli – ricorda Caselli - e il mio auspicio è che ora alle cinque Op fondatrici se ne possano aggiungere altre, per dare ancora più forza all'organismo. Non dimentichiamo infatti che l'agricoltura contrattualizzata è il primo strumento per sostenere la competitività dei produttori di latte, migliorando la programmazione e la contrattazione del prodotto. Questo riconoscimento dimostra che gli strumenti messi in campo dalla nuova OCM possono funzionare e premia lo sforzo da molti anni messo in campo anche da Regioni come l'Emilia-Romagna per l'aggregazione economica del mondo agricolo, portando a risultati significativi per contrastare la volatilità dei prezzi. Tutto ciò è tanto più vero in un settore quale quello lattiero-caseario che in tutta Europa sta facendo i conti con la non facile transizione dal regime delle quote latte".

(Fonte Regione Emilia Romagna 29 ottobre 2015)

Domenica, 01 Novembre 2015 08:46

Expo, superati i 21 milioni di visitatori

Ha di che essere contento il Commissario Giuseppe Sala. Sono stati ufficialmente superati i 21 milioni di visitatori a pochi giorni dalla chiusura della manifestazione mondiale che ha riportato l'Italia al centro del mondo.

di Virgilio 29 ottobre 2015 - Un successo numerico insperato che, come altra faccia della medaglia ha da registrare le interminabili code ai più accreditati padiglioni, dall'Italia al Giappone, dal Kazakhstan agli Emirati.

Il mese di settembre aveva chiuso, stando alla comunicazione istituzionale e in attesa dei dati ufficiali di chiusura, con oltre 4,3 milioni di accessi, portando il totale dall'apertura a quota 16,5 milioni. Tali valori sono calcolati a partire dal numero di accessi registrati dai sistemi di lettura digitale alle entrate, cui vengono sottratti gli accrediti e viene poi aggiunto un 4% per tener conto degli ingressi non registrati per cause tecniche ed operative. Expo 2015 comunica che alla data del 30 settembre 2015 i biglietti emessi con sigillo fiscale dalla piattaforma ticketing della società ammontano a 18.409.430.

Intanto, proprio dal Kazakhstan, viene l'anticipazione di Expo Astana 2017, l'Esposizione Internazionale sarà dedicata all'energia rinnovabile.
Mercoledì 28 ottobre il Padiglione del Kazakhstan ha svelato i progressi che il Paese sta svolgendo in vista dell'Expo Astana 2017, che avrà come tema "Future Energy". Il Paese ospiterà un'Esposizione Internazionale che inizierà il 10 giugno 2017 per la durata di tre mesi. Anuarbek Mussin, Managing Director of the "National Company "Astana Expo 2017, ha presentato lo stato dei lavori dell'evento e le peculiarità dell'edizione kazaka.

Kazakstan 2017

Tre mesi dedicati all'energia del futuro, con 100 Paesi e 5 milioni di visitatori.
Astana 2017 sarà un'Esposizione Internazionale che prevede la partecipazione di 100 Paesi, dei quali 48 hanno già confermato la loro presenza, insieme a due agenzie delle Nazioni Unite: Unesco e Unido. Gli organizzatori si attendono 5 milioni di visitatori durante i tre mesi dell'Expo 2017, con oltre 3 mila eventi che verranno organizzati.

L'edizione di Astana vedrà degli spazi dedicati all'energia per tutti, alla riduzione delle emissioni e all'efficienza energetica. Inoltre il piano prevede quattro Padiglioni tematici, che vanno dal "mondo dell'energia" alle "fonti per la vita". Mussin ha spiegato anche la differenza principale tra un'Esposizione Internazionale e una Universale, come Expo Milano 2015: oltre alla durata ridotta e al limite di spazio edificabile, l'edizione Internazionale permette di stabilire la destinazione del Sito Espositivo al termine dell'evento. In questo caso lo spazio del Kazakhstan accoglierà un hub internazionale per l'energia del futuro.

Un Sito Espositivo a forma circolare, con al centro il Padiglione del Kazakhstan
Nell'area dove sorgerà Expo Astana 2017 i lavori sono già iniziati, insieme alle vari opere di infrastruttura che collegheranno l'Esposizione Internazionale al centro della capitale. Il cuore del Sito Espositivo, che avrà una pianta a forma circolare, sarà il Padiglione del Kazakhstan rappresentato da una sfera di vetro più grande al mondo di 26 mila metri quadri.

Domenica, 01 Novembre 2015 09:00

Mais e Soia, le previsioni - ottobre 2015

Mais e Soia. Produzione globale del mais prevista al ribasso rispetto a settembre. In arretramento anche gli stock finali. In aumento invece la produzione di seme di soia. Invariati gli stock di semi di soia.

Modena, 21 ottobre 2015
Mais dati previsionali
 La produzione globale di Mais per la stagione 2015-16 è stata rivista al ribasso a 972.60 Mio t, - 5.5 Mio t rispetto alle previsioni di Settembre, con riduzioni previste in USA, Ucraina, Argentina, India, Filippine e molti Paesi dell'Africa subsahariana.
 Negli Stati Uniti la produzione è stimata leggermente inferiore ad un mese fa (- 0.2%), ma la resa dei terreni è prevista in aumento di 0.5 bushel/acro a 168 bushel/acro (equivalente a 10.67 tons/ettaro).
 In Brasile si prevede un aumento della produzione (da 79 a 80 Mio t) e dell'export (da 24 a 25 Mio t).
 Gli stock iniziali globali per la stagione 2015-16 sono in diminuzione, riflettendo l'aumento dell'export di Europa ed Ucraina della stagione 2014-15 e dell'impiego nell'alimentazione animale in Europa.
 Gli stock finali sono previsti a 187.83 Mio t, -1% rispetto le stime di Settembre.

mais mond 22ot15

Soia dati previsionali
 La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2015-16 è prevista in aumento al livello record di 320.49 Mio t, +0.9 Mio t rispetto alle stime di Settembre.
 In Brasile si prevede una produzione record di 100 Mio t per le maggiori aree coltivate. Un forte declino del valore del real brasiliano dovrebbe portare ad un aumento dell'area nonostante i prezzi internazionali bassi di quest'anno.
 Sono previste riduzioni negli USA, India ed Ucraina.
 La resa dei terreni statunitensi è stimata in aumento (47.2 bushel/acro) ma le 
aree coltivate a Soia dovrebbero diminuire.
 Le esportazioni statunitensi sono previste inferiori rispetto alle stime del mese scorso, per il ritmo lento delle vendite e l'aumento della concorrenza.
 Gli stock finali globali di semi di Soia sono pressochè invariati, con l'aumento per il Brasile bilanciato dalle riduzioni di USA, India ed Ucraina.

soia mond 22ott15

L'Oasi Lipu Celestina di Campagnola Emilia sarà la sedicesima in Emilia-Romagna, la quarta in provincia di Reggio. Firmato oggi a Palazzo Allende il passaggio fondamentale per avviare l'iter amministrativo. Il direttore generale Lipu-BirdLife Italia Camillo Danilo Selvaggi: "Celestina è un'oasi piccola, ma molto rilevante per la conservazione della tutela e la tutela della biodiversità." -

Reggio Emilia, 29 ottobre 2015 -

Dieci ettari di zona umide ricreate dall'uomo, dove nidificano cavalieri d'Italia, l'averla piccola e il tarabusino, e luogo di sosta per decine di specie migratrici tra cui i limicoli, mignattini e rapaci come nibbio bruno, falco di palude e sparviere, cui si aggiungono decine di altre specie animali e vegetali.
E' l'Oasi Lipu Celestina di Campagnola Emilia, che potrebbe trasformarsi in Riserva naturale regionale secondo quanto auspicato dal documento di intenti firmato questa mattina a Palazzo Allende dai presidenti della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e dell'Ente gestione Parchi Emilia centrale, Giovanni Battista Pasini, dal sindaco di Campagnola Emilia Alessandro Santachiara e dal direttore generale Lipu-BirdLife Italia Camillo Danilo Selvaggi.

Il documento sottoscritto oggi è un passaggio fondamentale per avviare l'iter amministrativo che dovrebbe portare, in collaborazione con la Regione, all'istituzione della 16esima Riserva naturale dell'Emilia-Romagna, la quarta in provincia di Reggio Emilia dopo le Casse di espansione del Secchia tra Rubiera e Campogalliano, i Fontanili di Valle Re a Campegine e la Rupe di Campotrera a Canossa.

"Si tratta di una iniziativa di grande valenza ambientale, ma anche culturale perché una Riserva naturale rappresenta un messaggio e una opportunità per tutta la comunità ed in particolare le scuole – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - L'ambiente è sorta di mantra ma non sempre, purtroppo, c'è la necessaria consequenzialità nei comportamenti delle persone".
"Per il nostro Comune e per me personalmente è un risultato particolarmente significativo: è un punto di arrivo, ma anche di ripartenza, raggiunto grazie al lavoro di tanti, compreso il nostro Ufficio Tecnico - ha dichiarato il sindaco di Campagnola Emilia Alessandro Santachiara – In soli dieci anni Celestina è diventata una vera e propria aula didattica all'aperto, intessendo un profondo legame con le istituzioni scolastiche, e oggi rappresenta un patrimonio collettivo prezioso".

L'importanza naturalistica di Celestina è stata sottolineata dal direttore generale Lipu-BirdLife Italia Camillo Danilo Selvaggi: "Celestina è un'oasi piccola, ma molto rilevante per la conservazione della tutela e la tutela della biodiversità, rappresentando un punto di ristoro e rifugio importante per moltissimi animali – ben 150 le specie osservate – soprattutto in un territorio, come quello della Pianura padana, modellato anche in maniera importante dall'uomo – ha detto – Con lo strumento della Riserva si potrà conservare ancora meglio di quanto avviene già ora grazie allo splendido lavoro del guardia-oasi Luca Bagni".
"Di vero e proprio gioiello, molto ben gestito e rinaturalizzato altrettanto bene" ha parlato anche il presidente dell'Ente gestione Parchi Emilia centrale, Giovanni Battista Pasini, sottolineando a sua volta "la grande valenza di quest'oasi e delle altre Riserve naturali anche per valorizzare uno dei territori più insediati a livello abitativo, infrastrutturale e industriale".

La storia dell'Oasi Celestina

Sul finire degli anni Novanta Maria Celestina Freddi, socia Lipu e appassionata di natura, dona un fondo agricolo di 10 ettari alla Lipu. Nel 2001 il fondo viene trasformato in una zona umida grazie alla collaborazione del Comune di Campagnola Emilia, dell'allora Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia (oggi Consorzio di Bonifica Emilia centrale). Vengono scavati due invasi, che fungono anche da casse di espansione, collegati ai canali di bonifica del territorio circostante. Vengono in seguito installati il Centro visite e il capanno di osservazione. L'Oasi Celestina è inaugurata ufficialmente nella primavera del 2005 grazie alla collaborazione con Comune Campagnola Emilia e poi dal 2009 della Provincia Reggio Emilia. Dal 2012, l'Oasi è inserita nella rete Natura 2000 nel più esteso Sic-Zps IT 4030015 denominato "Valli di Novellara"
Tra gli animali, le presenze più rilevanti riguardano senz'altro gli uccelli. Tra i nidificanti troviamo il cavaliere d'Italia, l'averla piccola, la sterna comune, il tarabusino, la gallinella d'acqua, il germano reale e la passera mattugia.
E' però nei periodi del passo migratorio che si possono vedere le specie più interessanti. Tra i limicoli, sono stati osservati, tra gli altri, chiurlo piccolo, chiurlo maggiore, gambecchio, piovanella pancianera. In primavera si possono vedere il fraticello e le tre specie di mignattini, il comune, il piombato e l'alibianche. Tra i rapaci, osservati il nibbio bruno, il falco di palude, l'albanella reale e minore.

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                                                     Cavaliere d'Italia - ph. Fabio Cilea

Cielo sempre coperto sui grana che sembra non intendano schiodarsi dalle quotazioni minimali. I derivati del latte invece mostrano un sempre più marcato indirizzo positivo con il Burro in solida ripresa seguito dalle creme a uso alimentare che, nonostante la maggiore volatilità dei prezzi, mantengono una tendenza positiva.

di Virgilio 28 ottobre 2015

LATTE SPOT Pressoché invariati rispetto la precedente settimana i listini del latte spot. Unica variazione registrata ha interessato il latte crudo spot nazionale che ha guadagnato 51 centesimi sul valore massimo (+0,70%) collocandosi nel range di prezzo tra 36,09 e 37,61€/100 litri di latte. Invariati invece i prezzi relativi al latte intero pastorizzato di provenienza estera (33,51-34,54€/100 litri di latte) e il latte pastorizzato scremato estero anch'esso inchiodato a 19,15 - 20,18€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA prosegue l'inarrestabile ascesa dei listini di burro. Altri 5 centesimi conquistati nel corso dell'ultima ottava per tutte le referenze trattate a Milano. Identico incremento anche per lo zangolato di creme fresche di Parma che, con ogni probabilità, replicherà anche nella prossima seduta per replicare il prezzo di Reggio Emilia che nella giornata di ieri ha aggiornato i listini a 1,40€/Kg segnando un recupero di ulteriori 5 centesimi.
Nessuna variazione invece è stata segnalata per le panne a uso alimentare dalle sedi di trattativa di Milano e di Verona.
Borsa di Milano 26 ottobre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.
Borsa Verona 26 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 23 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 ottobre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Diagramma sempre piatto per il Grana Padano nelle due conformazioni di 9 e 15 mesi e oltre di stagionatura. Nello specifico perciò il 9 mesi di stagionatura rimane fissato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg e il 15 mesi e oltre nell'intervallo compreso tra 7,05 e 7,70€/kg, confermando il momento di crisi che sta investendo il settore e in particolare i formaggi duri.

PARMIGIANO REGGIANO Se il Grana Padano piange non ride certamente il Parmigiano Reggiano che, con i suoi elevati costi di produzione, soffre ancor più del padano questo momento di profonda crisi. 7,40-7,75 il listino del 12 mesi di invecchiamento e 8,45-8,80€/kg l'intervallo di prezzo che qualifica il 24 mesi di stagionatura del re dei formaggi.

(in galleria immagini i grafici CLAL)

Latt spot 44 2015

Settimana da dimenticare per i cereali segnati dallo scossone del cambio valutario non hanno ancora intrapreso una chiara tendenza. La coda dell'Uragano Patricia, che sta interessando alcune zone degli USA, tiene sulle spine gli operatori e i mercati restano in fibrillazione.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 ottobre 2015 -
Una settimana, quella scorsa, contraddistinta da prezzi in sensibile discesa per il settore cerealicolo con particolare riguardo al frumento duro.

Allo scossone registrato dal cambio valutario e alle rassicuranti parole sulla capacità di sostegno all'euro del numero uno della BCE Mario Draghi, si è aggiunto il timore delle conseguenze dell'Uragano Patricia che sta interessando alcune aree degli Stati Uniti per rendere ancora poco interpretabile le future tendenza di mercato.

Fatto sta che la 43esima settimana è stata contraddistinta da forti ribassi per quanto concerne il grano duro. Il calo registrato a Milano è stato di 6 euro/t (prezzo medio del fino Nord 292,50 euro/t), a Foggia di 10 euro/t (fino 277,50 euro/t) e a Bologna di 8 euro/t (fino Centro 276,50 euro/t).

Più stabile il Frumento tenero dove il panificabile ha mantenuto invariata la quotazione sulla piazza Bolognese (183 euro/t) mentre a Milano è stato rilevato un aumento di 2 euro/t (prezzo medio 191 euro/t). Una leggera ripresa anche al Matif dove il future a dicembre ha chiuso in rialzo di 4 centesimi (172€/ton venerdi scorso).

In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi che ruotano nell'intervallo tra 190 e 210 euro a tonnellata posto al consumo.

Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati. Nel corso della scorsa settimana sono stati sottoscritti contratti di cruscami a 140 euro alla tonnellata da Novembre 2015 a Febbraio 2016.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede a 759 punti, il petrolio torna con il segno meno e scende a 43,37 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,10403.

MP 27ott2015

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo. La prima forma "Kosher" è stata aperta nel padiglione di Israele ad Expo 2015. Alai: "Nuovi spazi commerciali dal rispetto di norme che vanno ben oltre gli aspetti culturali." -

Parma, 27 ottobre 2015 -

Seguito da Rabbini in tutte le fasi che vanno dalla mungitura del latte alla trasformazione in caseificio, è ufficialmente nato il primo Parmigiano Reggiano destinato al consumo da parte degli ebrei osservanti.
La prima forma - inclusa nella produzione marchiata nei giorni scorsi dal Consorzio di tutela, che certifica l'appropriatezza dell'uso della denominazione solo dopo 12 mesi di stagionatura - è stata infatti aperta oggi ad Expo nel padiglione di Israele, sancendo così la nascita del Parmigiano Reggiano "Kosher", prodotto in stretta osservanza dell'insieme di regole religiose (denominate Kasherut) che da tremila anni, ispirandosi alla Torah, governano l'alimentazione degli ebrei osservanti in tutto il mondo.

Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo.
"Siamo di fronte - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai - ad una realtà nuova e straordinariamente importante per il Parmigiano Reggiano, perchè è ora acquisito il risultato di una attenzione e di un rispetto di norme che vanno oltre i semplici aspetti culturali e, contemporaneamente, si aprono nuovi spazi di vendita e di consumo tra gli ebrei osservanti, ma anche tra quei milioni di persone che, soprattutto negli Stati Uniti, già hanno scelto cibi kosher in quanto riconosciuti ad alto valore sul piano della salubrità o in funzione di scelte alimentari (vegetariani, ad esempio) e di salute (intolleranze o allergie) del tutto specifiche".
Ai 13,5 milioni di persone di fede ebraica che vivono in tante parti del mondo (40.000 in Italia) si aggiungono già, in tal senso, i 12,5 milioni di consumatori di prodotti kosher presenti negli Stati Uniti, dove questi alimenti rappresentano quasi il 30% di quelli venduti nei supermercati.

"E' con molto piacere - commenta Elazar Cohen, Commissario Generale di Padiglione Israele che ospitiamo a Expo questo evento che segna un ulteriore punto di contatto tra il saper fare italiano e la cultura ebraica e israeliana. Insieme portiamo avanti numerosi progetti per l'innovazione scientifica e tecnologica ma anche in progetti sociali e umanitari in ambito agricolo e alimentare in tutto il mondo".
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea Nicola Bertinelli, amministratore delegato dell'omonima azienda agricola produttrice del primo Parmigiano Reggiano "Kosher" - del risultato che abbiamo ottenuto a conclusione di un percorso particolarmente impegnativo, che ha investito tutte le fasi di lavoro sulle quali sono impegnati allevatori, caseifici e maestri casari".
"Il fatto di partire da un'alimentazione delle bovine secondo principi assolutamente naturali già stabiliti dal disciplinare del Parmigiano Reggiano - prosegue Bertinelli - era un primo fondamentale elemento di compatibilità con le norme della Kasherut, ma le norme previste in tema di allevamento e mungitura, così come di impianti e strutture, hanno comportato importanti adeguamenti che sono costantemente monitorati dalla figura di un Rabbino".
La capacità produttiva dell'azienda agricola Bertinelli sarà di 5.000 forme all'anno di Parmigiano Reggiano Kosher: la prima annata disponibile, intanto, è già stata completamente venduta, a testimonianza dell'interesse suscitato da questa assoluta novità per una delle più prestigiose Dop italiane.

PARMIGIANO REGGIANO KOSHER-da sinistra Giuseppe Alai-Nicola Bertinelli-Jack Dwek consulente azienda Bertinelli-Rabbi Yeshaya Prizant rappresentante dellente certificatore OK Kosher rid

Da sinistra Giuseppe Alai, Nicola Bertinelli, Jack Dwek consulente azienda Bertinelli, Rabbi Yeshaya Prizant rappresentante dell'ente certificatore OK Kosher

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro. -

Modena, 27 ottobre 2015 -

"Non avremo più carni rosse trattate e insaccati sulle nostre tavole? Non credo proprio. Come sempre, quando si parla di alimentazione, la cosa più importante è guardare alla qualità dei prodotti e scegliere in modo corretto utilizzando tutte le informazioni disponibili anche grazie alle nuove etichette". William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro.

"Intanto bisogna dire che negli Stati Uniti il consumo e la lavorazione delle carni è molto differente rispetto a noi e che l'uso di additivi è sicuramente più massiccio. Ma la cosa più importante – ribadiscono Lapam e Cna– è scegliere bene cosa si mangia. Le nuove norme sull'etichettatura, ad esempio, forniscono ampie garanzie al consumatore ed è possibile acquistare in sicurezza insaccati, salumi e carne rossa trattata, a patto che questa carne sia lavorata in modo corretto. Nel nostro territorio vi è un importantissimo distretto delle carni e mi sento di dire che le imprese di casa nostra sono all'avanguardia anche sotto questo profilo, abbiamo prodotti IGP e DOP che hanno disciplinari di tutela della lavorazione e provenienza delle materie prime.

Del resto già molti oncologi si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco e a spiegare che questi prodotti non sono così pericolosi come apparirebbe ascoltando i risultati di questo studio".
"E' però determinante ribadire – conclude Toni – che saper leggere l'etichetta e scegliere i prodotti qualitativamente migliori vale per tutti gli alimenti e non solo per quelli che, magari ciclicamente a seguito di ricerche o di scandali di varia natura, finiscono sotto i riflettori dell'opinione pubblica".

(Fonte: ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

Sono 70 le filiali del Gruppo in regione che accolgono oltre 4000 scolari delle IV e V elementari per una giornata di informazione a misura di bambino, per l'edizione 2015 della Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata dall'Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio. -

Bologna, 26 ottobre 2015 –

Sono più di 4000 i bambini attesi tra domani, mercoledì 28 e giovedì 29 ottobre nelle 70 agenzie di UniCredit in Emilia Romagna in occasione dell'edizione 2015 della Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata dall'Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio.

Il valore del denaro, il suo uso consapevole, il risparmio, sono alcuni dei temi da "grandi" che saranno declinati nelle filiali dai colleghi del Gruppo bancario in una formula a misura di bambino, anche con l'aiuto di gadget a tema, come il classico porcellino salvadanaio, e di astucci e matite colorate con i quali i piccoli ospiti sono stati chiamati a disegnare quanto appreso nel corso della giornata sull'argomento che è sempre più importante e attuale. Le creazioni più rappresentative e originali realizzate dai risparmiatori di domani saranno quindi esposte all'interno delle agenzie.

Un'apposita commissione, inoltre, sceglierà i 5 migliori disegni realizzati nell'area Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche) per poi premiare gli autori e le scuole di appartenenza. Anche quest'anno Samsung ha confermato la disponibilità ad essere partner dell'iniziativa al fianco di UniCredit, fornendo all'istituto di credito i prodotti tecnologici, utili ai fini didattici, che saranno consegnati alle scuole di provenienza dei 5 vincitori.

"La Giornata Mondiale del Risparmio è un progetto formativo e al contempo divertente – dice Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit –. L'edizione dello scorso anno ha avuto grande successo e ha coinvolto 3900 bambini in 67 filiali del nostro Gruppo in Emilia Romagna. Così, anche quest'anno, siamo felici di sostenere un'iniziativa che ci dà la possibilità di ribadire il nostro impegno per il territorio e per tutti i cittadini, anche per quelli più piccoli".

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Il primo gennaio 2015 è entrato in vigore nell'Unione Europea una direttiva denominata "Banking Recovery and Resolution. La nuova disciplina scatterà per l'Italia a gennaio 2016, e sostanzialmente ribalta la logica precedente: svincola gli Stati dalla responsabilità di prestatore di ultima istanza ufficializzando il "modello Cipro". -

Parma, 26 ottobre 2015 -

Era la primavera del 2013 quando il piccolo stato di Cipro - orami sull'orlo del baratro a causa della sua forte esposizione, sull'allora già vacillante, economia Greca - fu utilizzato dall'Unione Europea come cavia per un esperimento socioeconomico. Le dimensioni tutto sommate ridotte della sua economia in rapporto all'aggregato macroeconomico rappresentato dai paesi aderenti all'Euro, lo rendevano la cavia ideale.

I conti correnti bancari ciprioti superiori ai 100 mila euro, furono oggetto di un prelievo forzoso del 37,5%. In quella occasione Wolfgang Schaeuble l'attuale ministro delle finanze tedesco - protagonista anche della trattativa/tragedia greca - dichiarò: "È necessario che i correntisti contribuiscano quando c'è da salvare una banca, anche per porre un freno agli azzardi morali". Furono giorni drammatici dove molti cittadini ciprioti, non super-ricchi ma semplici appartenenti alla classe media, perdettero una fetta importante dei loro risparmi, in gran parte frutto di una vita di lavoro e spesso unico sostentamento per la vecchiaia. Venne così forgiato il modello europeo.

Il primo gennaio 2015 è entrato in vigore nell'Unione Europea una direttiva denominata "Banking Recovery and Resolution" con il duplice obiettivo di prevenire le crisi degli intermediari finanziari e, nel caso in cui esplodano, risolverle con rapidità ed efficienza. Fra le innovazioni introdotte spicca per interesse e timore tra i non addetti ai lavori, il cosiddetto bail-in o salvataggio interno, in contrapposizione a quanto fatto in passato tramite il bail-out dove gli aiuti alle banche in difficoltà (alfine di evitare un'altra Lehman Brothers del 2008) erano pubblici/statali.
La nuova disciplina scatterà per l'Italia a gennaio 2016, e sostanzialmente ribalta la logica precedente: svincola gli Stati dalla responsabilità di prestatore di ultima istanza ufficializzando il "modello Cipro".
Nella gerarchia delle responsabilità si procederà dagli investitori più sofisticati fino ai correntisti, tutelati solo fino a 100 mila euro a testa dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi.
In pratica l'orientamento dei governi e delle autorità si è modificato e chi ha investito nella banca sarà chiamato preliminarmente a pagare i danni pesando meno possibile sulla collettività. A questo punto cambia radicalmente il paradigma del correntista che diviene compartecipe delle perdite della banca.

Il decreto legislativo italiano che recepisce la norma comunitaria contrasta con quest'ultima per precisione e chiarezza, stante il testo attuale, la questione più critica riguarda l'obbligo di differire la diffusione al pubblico della notizia relativa alla procedura di risoluzione, sino al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. E non solo, lo stesso Presidente della Consob riferisce che in un altro passaggio del testo si prevede "in caso di cessione di beni e rapporti giuridici di un intermediario in crisi, non si applichino gli obblighi di comunicazione riguardanti le partecipazioni rilevanti in società quotate". Potrebbero quindi sorgere situazioni potenzialmente determinanti un danno per gli investitori, correntisti compresi. La scelta di far prevalere la stabilità a scapito della trasparenza potrebbe generare effetti controproducenti rispetto allo stesso obiettivo di mitigare gli effetti sistemici degli shock che colpiscono gli intermediari finanziari.
Inoltre, da più parti vengono sollevate critiche al sistema creditizio italiano che vede almeno 5 istituti in grave crisi e, soltanto due nella serie "A" dell'eurozona, (a tal proposito si legga il ventesimo rapporto della Fondazione Rosselli). Anche l'"ABI Monthly Outlook", ovvero il bollettino statistico a cura dell'Associazione Bancaria Italiana, conferma la situazione precaria del sistema: bisognoso di pesantissime ricapitalizzazioni e/o di un intervento statale attraverso la costituzione di una Bad Bank.

A chiudere il cerchio ci pensa poi Massimo Proverbio - Senior Manager di Accenture - secondo il quale le sinergie collegate al consolidamento del settore bancario, non saranno sufficienti a compensare la perdita di redditività a cui sono esposti gli istituti di credito italiani.
Anche per un semplice risparmiatore, scegliere la propria banca diviene fondamentale. Allora che fare?
Cipro o non Cipro, questo è il problema; perché quello che è capitato a pochi può capitare a molti.
Torna allora alla memoria la storica silenziosa affidabilità degli istituti Svizzeri – i piccoli in particolare. In secoli di storia sono stati e sono tutt'ora, la cassaforte del mondo. Non tralasciando che, grazie ad oculati investimenti nei mercati mondiali, molti di essi riescono a garantire performance sugli investimenti molto superiori a quanto è ottenibile presso i classici istituti italiani.

E allora non si cada nell'errore dell'eccesso di prudenza. Aprirsi un conto in Svizzera non è del tutto azzardato. Tutti i cittadini di uno stato appartenente alla Comunità Europea hanno diritto ad aprire un conto corrente in qualsiasi stato membro anche se non aderisce all'unione monetaria. Il trasferimento di somme di denaro su un conto estero è un atto perfettamente legale purché, chiaramente, le cifre trasferite vengano versate tramite canali in chiaro e siano di provenienza lecita. È opportuno ricordare che la corretta esistenza e la gestione di un conto corrente all'estero, a prescindere dalla sua consistenza, prevede in ogni caso l'obbligo della compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi.

Mario Vacca Alessandro Bartoli

Domenica, 25 Ottobre 2015 11:18

Bonus Bebé, come ottenerlo.

Il 10 aprile 2015 è stato approvato il DPCM che regolamenta l'operatività relativa al cosiddetto "bonus bebè" introdotto dalla Legge di Stabilità 2015. Si tratta di un beneficio consistente in un aiuto economico rivolto ai neo genitori, che in presenza di determinate condizioni, possono ottenere l'erogazione dall'INPS di un assegno mensile di € 80,00 che in alcuni casi può anche raddoppiare.

Di CafParma 25 ottobre 2015 -

Chi ne può beneficiare
L'assegno, corrisposto dall'INPS per un totale massimo di 36 mensilità, viene riconosciuto per ogni figlio nato/adottato/in affido preadottivo avvenuto tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e può essere richiesto dai genitori italiani, da quelli con cittadinanza europea o extracomunitaria. In questi due ultimi casi è necessaria la residenza in Italia e, ove previsto, il possesso del permesso di soggiorno.

L'assegno annuo è pari a:
- 960 euro (ovvero 80 euro al mese per 12 mesi) nel caso in cui l'indicatore ISEE non sia superiore a 25.000 euro annui;
- 1.920 euro (ovvero 160 euro al mese per 12 mesi) nel caso di indicatore ISEE non superiore a 7.000,00 euro annui.

Durata del contributo
Il "bonus bebè" può essere riconosciuto per un massimo di 3 anni, ovvero fino al compimento del terzo compleanno ( nei casi di adozione o di affido fino al terzo anno a partire da quando il bambino è entrato a far parte della famiglia). Per fare un esempio, per i nati/adottati/in affido del 31 dicembre 2017, si può arrivare ad ottenere l'assegno mensile fino al termine dell'anno 31 dicembre 2020 (36 mesi).

ATTENZIONE: le somme destinate al finanziamento del bonus bebè sono ad esaurimento. Quindi qualora l'INPS riscontri più richieste rispetto alle somme disponibili, le domande non verranno più accettate fino a quando non saranno rideterminati gli importi annui dell'assegno e i valori ISEE per l'accesso al beneficio.
Modalità operative

I soggetti interessati devono prestare particolare attenzione agli adempimenti procedurali, in quanto questi non si esauriscono con la mera presentazione della domanda in forma telematica all'INPS.

Nello specifico prima di fare richiesta del bonus, i neo genitori devono provvedere a richiedere una Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) direttamente all'INPS o tramite un CAF, le cui finalità sono riportate nella Circolare n. 93 dell'8 maggio 2015 emessa dall'istituto di previdenza.

La DSU è la dichiarazione necessaria per calcolare l'ISEE (indicatore della Situazione Economica Equivalente) ai fini dell'accesso alle prestazioni sociali agevolate. L'ISEE raccoglie, quindi, le informazioni reddituali, del patrimonio mobiliare e immobiliare riferite al nucleo familiare del neonato, conseguentemente, lo stato di famiglia da prendere a base per il calcolo ISEE è quello riferito alla data di ingresso del nuovo componente nel nucleo familiare.
Dopo aver ottenuto la DSU, i genitori possono provvedere a richiedere l'assegno previa presentazione di domanda telematica all'INPS.

La domanda deve essere presentata personalmente dal genitore all'INPS entro 90 giorni dalla nascita del bambino o dall'ingresso in famiglia a seguito di adozione o di affidamento preadottivo esclusivamente tramite:
- patronato
- sito dell'Inps (attraverso il seguente percorso: Servizi per il cittadino - autenticazione con PIN (Dispositivo fornito dalla stessa INPS) - invio domande di prestazione a sostegno del reddito - assegno di natalità - bonus bebè.

ATTENZIONE: La richiamata circolare n. 93 dell'INPS, precisa che in base alla vigente normativa dell'ISEE, quest'ultima ha un termine di validità "fissa", ovvero tutte le dichiarazioni ISEE presentate nel corso del 2015 scadono il giorno 15 gennaio di ogni anno successivo, pertanto, al fine di poter continuare a beneficiare del bonus ed assicurarsi così la continuazione dell'erogazione dell'assegno, sarà necessario presentare una nuova DSU. Una volta ottenuta la DSU aggiornata, e, rinviata la domanda all'INPS, l'erogazione dell'assegno mensile, riprenderà con il pagamento anche degli eventuali arretrati dovuti a condizione, ovviamente, che la nuova DSU rispetti i limiti ISEE sopra menzionati.

Decadenza dal diritto
Oltre alla condizione legata al requisito ISEE, il bonus bebè può essere "revocato" nei seguenti casi:
- Decesso del figlio;
- Revoca dell'adozione;
- Decadenza dall'esercizio della responsabilità genitoriale;
- Affidamento del figlio a terzi;
- Affidamento esclusivo del figlio al genitore che non ha presentato la domanda.

I genitori hanno pertanto l'obbligo di comunicare immediatamente all'INPS le cause di decadenza, pena la restituzione delle somme indebitamente corrisposte e percepite.
Al fine di una più immediata comprensione del procedimento di richiesta del bonus è la stessa circolare INPS, n. 93 che riporta a titolo esemplificativo il caso di: un figlio nato nel mese di ottobre 2015. Come detto sopra, il richiedente l'erogazione dell'assegno deve provvedere a farsi rilasciare preventivamente la DSU e successivamente effettuare la richiesta all'INPS entro i 90 giorni dalla nascita Come già specificato, la DSU ha una scadenza fissa valida fino al 15 gennaio 2016. Se la nuova DSU viene presentata il giorno 20 marzo 2016, il pagamento mensile dell'assegno è sospeso per i mesi di febbraio/marzo 2016. Ad aprile del 2016, se il valore dell'indicatore ISEE non è superiore ad euro 25.000 e non sono intervenute cause di decadenza (in quest'ultimo caso devono essere immediatamente comunicate all'INPS), l'assegno riprende ad essere corrisposto anche per le mensilità sospese di febbraio e marzo 2016.

Mercati agricoli e le dichiarazioni di Draghi. Burro in recupero, il latte-bio in controtendenza. I dati previsionali di mais e soia. Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli. Eventi a Expo e promozioni.

(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO
Anno 14 - n° 43 25 ottobre 2015
1.1 editoriale Ci manca solo la roulette russa
3.1 agro-mercati Le borse volano sulle ali di Draghi e gli effetti si sono notati anche sui cereali.
4.1 Lattiero caseario 10 centesimi guadagnati dal burro CEE.
5.1 Bio Il latte Bio viaggia in controtendenza
5.2 prezzi agricoli Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli
6.1 pomodoro e ambiente Pomodoro e ambiente: cinque temi sottoposti al ministro Galletti
7.1 fiscalità agricola Imu agricola non si paga, oppure sì?
7.2 ambiente e innovazione Consorzio di Bonifica di Piacenza e l'innovazione lunedì prossimo ad EXPO
8.1 eventi expo 2015 Parmigiano Reggiano, a Expo apertura della forma Kosher
8.2 giovani agricoltori Nuova linfa ai giovani agricoltori dell'Emilia Romagna
9.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 43 2015 COP

Domenica, 25 Ottobre 2015 09:45

Il latte Bio viaggia in controtendenza

Il comparto lattiero-caseario "bio" si colloca al terzo posto, dopo ortofrutta e derivati dei cereali, per apprezzamento del consumatore. Dalla ricerca Ismea che verrà presentata a Cremona (28-31 ottobre 2015) emergono prospettive di crescita sensibili in ragione di una positiva dinamica dei consumi.

Roma, ottobre 2015
Un settore in espansione, quello del lattiero caseario bio, che nonostante la delicata situazione degli allevamenti in tutta Europa può contare su prospettive di crescita anche grazie a una dinamica dei consumi positiva.

Questa la sintesi dell'analisi condotta da Ismea e che verrà presentata alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (CremonaFiere, 28-31 ottobre 2015) durante il convegno organizzato in collaborazione con l'ente fieristico cremonese e in programma per il 28 ottobre alle ore 14.30 presso la Sala Guarneri.
Per la prima volta l'Ismea focalizza i numeri e le dimensioni dell'allevamento biologico italiano, proponendo anche una stima del valore alla produzione e analizzando il gap dei prezzi alla stalla tra latte bio e convenzionale.

In base ai dati Sinab (Sistema nazionale di informazione sull'agricoltura biologica del Ministero per le Politiche agricole) il patrimonio nazionale dei bovini da latte bio, raggiunge oggi circa le 45mila unità, pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. Riguardo alla produzione di latte, la stima elaborata da Ismea parla, per il 2014, di un quantitativo totale superiore ai 300 milioni di litri per un valore alla produzione di 158milioni di euro, con un premium price riconosciuto alla stalla del 28% superiore a quello destinato al latte convenzionale.

"Un segnale incoraggiante - sottolinea Ezio Castiglione Presidente di Ismea - che marca una netta controtendenza rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui versa il settore lattiero caseario convenzionale. L'effetto sinergico della fine delle quote latte, embargo russo e la frenata delle domanda cinese ha compromesso pesantemente le remunerazione alla stalla, richiedendo misure di urgenza a sostegno del settore, come il Piano latte promosso dal ministro Martina. Anche sul fronte dei consumi - ha precisato Castiglione - il latte e derivati bio hanno chiuso il primo semestre del 2015 con una crescita della spesa di oltre il 4% a fronte dell'andamento negativo delle vendite del lattiero caseario nel suo complesso."

Complessivamente, si evince dall'analisi, gli italiani hanno speso per latte e derivati bio 100 milioni di euro nel 2014. Una cifra destinata a crescere visto il trend positivo degli acquisti anche nei primi sei mesi del 2015. Più nel dettaglio avanza a ritmo particolarmente sostenuto lo yogurt (+10,4%) accanto a variazioni positive ma meno importanti per formaggi e latticini (+2,1%) e latte fresco (+0,7% ). L'unico dato negativo riguarda il latte Uht, che risulta il flessione del 4,4%.
Dall'indagine Ismea è infine emerso non solo che il consumatore italiano riconosce in media un premium price a yogurt e latte fresco bio, rispetto al convenzionale, rispettivamente del +30% e del +20%, ma che il comparto lattiero-caseario rappresenta la terza categoria bio dietro quella dell'ortofrutta e dei derivati dei cereali, coprendo una quota pari al 10-11% del totale delle referenze biologiche.

(Fonte Ismea 16 ottobre 2015)

Prezzi - Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli. Più 10,1% su base annua. Resta l'ortofrutta il fronte caldo. Deflativa la tendenza di fondo: indice "core" al -0,5% annuo.

Roma, 21 ottobre 2015

Settembre conferma sui mercati agricoli la svolta positiva già rilevata in agosto. Con un valore pari a 122,1 l'Indice dei prezzi all'origine elaborato dall'Ismea (base 2010=100) registra, per l'insieme dei prodotti agricoli, un aumento sia rispetto ad agosto (+8,6%) sia sul settembre del 2014 (+10,1%).

I prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano - dalle indicazioni dell'Istat sempre riferite al mese di settembre - in crescita dello 0,7% su base mensile e dell'1,5% se rapportati ai livelli dell'anno scorso, in forte accelerazione rispetto al più 0,9% di agosto.

L'Indice "core" dell'Ismea - che coglie la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dal calcolo dell'indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali - si posiziona a settembre a 116,1 (2010=100) e conferma una dinamica mensile in ascesa (+0,5%). La comparazione con il dato corrispondente del settembre 2014 rimane invece negativa, segnalando un meno 0,5%, seppure in forte attenuazione rispetto al -3,3% di agosto.

Nel comparto dei prodotti vegetali l'incremento mensile dei prezzi (+16,3%, dopo il 6,8% registrato ad agosto), riflette principalmente il forte aumento delle quotazioni degli ortaggi di stagione (+49,9%). Positiva, nel mese di analisi, anche la dinamica dei prezzi della frutta (+9,1%) e, seppure marginalmente, quella dei vini (+0,3%). Segnano invece una variazione negativa i prezzi di cereali (-5,5%), semi di soia (-13,6%) e oli di oliva (-0,8%).

Per i prodotti zootecnici, la dinamica mensile osservata nel mese di settembre rivela un'accelerazione al più 2,2%, per effetto di aumenti su tutta la linea del bestiame vivo (+4,3% in media) riassorbiti parzialmente da un'ulteriore contrazione dello 0,3% dei prezzi dei lattiero-caseari.

Su base annua, come evidenziato, la tendenza complessiva si conferma al rialzo (+10,1%), per l'effetto combinato dell'ascesa dei listini del comparto vegetale (+25,1% rispetto a settembre 2014) e del deprezzamento dei prodotti zootecnici (-3%). Al pari di quanto rilevato ad agosto, i forti rincari degli ortaggi (+74,2%), degli oli di oliva (+43,8%) e della frutta (+14,8%) spiegano, ancora una volta, l'inflazione dell'intero aggregato delle coltivazioni, nell'ambito del quale, di converso, viene confermata la tendenza negativa dei vini (-3%) e delle colture industriali (-9,8%). Su base annua spunta invece un più 1,5% l'indice dei prezzi del comparto cerealicolo.

Nell'ambito zootecnico, al 3,6% di aumento tendenziale del bestiame vivo si contrappone la flessione dell'8,7% dei lattiero-caseari.

Nel mese di settembre - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 è pari al 3,2%, rafforzando il dato già positivo di agosto. La variazione calcolata a partire dall'Indice core, resta invece negativa segnalando un meno 3% a settembre.

(Ismea 21 ottobre 2015)

L'OI Nord Italia prima filiera agroalimentare a misurare l'impronta ambientale dei propri prodotti. il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti risponde su cinque temi ambientali. Come superare le diverse interpretazione delle norme applicate nelle varie regioni di pertinenza dell'Organizzazione interprofessionale.

Parma 22 ottobre 2015 -
Sono cinque i temi ambientali che l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha sottoposto al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti incontrato dai rappresentanti dell'intera filiera alla Camera di Commercio di Parma.

Prima richiesta avanzata al ministro, dal segretario dell'Oi Maria Chiara Cavallo, quella di avere chiarimenti dal Ministero, entro il 31 dicembre 2015, sull'esclusione degli impianti conservieri dalla dicitura di "grandi impianti di combustione".
"Al momento attuale – spiega l'OI – la norma vigente dà adito a dubbi interpretativi, lasciando spazio all'equiparazione dei nostri impianti stagionali per la trasformazione del pomodoro in concentrati e passata addirittura agli impianti di combustione per la produzione e vendita dell'energia".

Tra i temi al centro del dialogo con il ministro – come sottolineato dall'intervento del rappresentante Aiipa Guido Conforti – anche la revisione del sistema di Emission Trading affinché la produzione dei concentrati rimanga ammissibile nell'elenco dei settori a rischio di rilocalizzazione (carbon leakage) con relative quote gratuite correlate, come prevede l'attuale sistema in vigore.
L'Oi, rappresentando una filiera che opera su più regioni, ha poi chiesto anche una maggiore omogeneità nelle normative ambientali e nella loro applicazione tra territori regionali, al fine di non creare difformità di competitività non giustificate sullo stesso territorio nazionale ed ha evidenziato la necessità di tener presente che i fanghi di depurazione conservieri agroalimentari hanno caratteristiche poco o nulla impattanti sull'ambiente perché sono costituiti per 2/3 da terra e per 1/3 da scarto vegetale.

Infine ultimo tema – ripreso anche dal presidente di Ainpo Filippo Arata - quello della gestione della risorsa idrica con la richiesta di interventi non solo per scongiurare calamità naturali, ma anche per garantire l'approvvigionamento idrico a scopo irriguo nella stagione siccitosa, aspetto che mette sempre più in difficoltà la produzione di pomodoro.

"Sui grandi impianti di combustione – le risposte fornite da Galletti – abbiamo già predisposto come Ministero un emendamento, siamo disponibili a verificarne la completa efficacia sul settore della trasformazione del pomodoro e cercheremo di inserirlo subito nel Collegato ambientale. Sono molto preoccupato per la variazione del sistema dell'Emission trading: è una partita europea nella quale facciamo molta fatica ad affermare le ragioni italiane, ma cercheremo di intervenire con urgenza in questi mesi. Il vero grande problema è quello della gestione della risorsa idrica. Questo Governo sta facendo moltissimo sul dissesto idrogeologico. Il lavoro è iniziato, ma servirà molto tempo prima che si possano vedere i risultati di questo impegno". Infine sul tema dell'omogeneità di applicazione delle normative: "stiamo lavorando, predisponendo delle direttive, in modo che le norme siano applicate in modo uniforme nelle diverse regioni e province. Con la definitiva approvazione della riforma costituzionale questo problema verrà meno nel senso che molte funzioni ambientali saranno riaccentrate allo Stato con conseguente maggiore chiarezza nell'applicazione".

L'incontro si è aperto con gli interventi del presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari, "la nostra è una realtà forte in cui si cerca di dialogare, tra produttori e trasformatori, per la qualità e la competitività del prodotto, nel rispetto dell'ambiente", e del presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari: "riconosco l'impegno dell'OI per la produzione di cibo di qualità e sano".

L'impegno dell'Oi in campo ambientale:
L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia si contraddistingue per essere la prima filiera ad aver completato uno studio Pef (Product Environmental Footprint), ossia una vera e propria "carta d'identità" di filiera che permette di determinare l'impronta ambientale della produzione di 1kg di concentrato, di polpa e di passata valutando 14 parametri ambientali in tutti i passaggi della filiera: dalla coltivazione del seme sino all'arrivo sulla tavola del consumatore del prodotto finito. I risultati dello studio ambientale sono di facile comprensione visto che traducono gli impatti della filiera in esempi del vivere quotidiano.

L'impegno ambientale è poi testimoniato dal fatto che la produzione del pomodoro del Nord Italia è per il 96% di tipo integrato (ossia viene impiegata una ristrettissima lista di agrofarmaci, aggiornata ogni anno dalle regioni con i prodotti meno impattanti su ambiente e colture) e per il 4% a produzione biologica. Sempre sul fronte ambientale l'OI collabora al progetto Life Climate ChangE-R, condotto dalla Regione Emilia-Romagna, per attuare pratiche con cui ridurre i gas effetto serra.

Non mancano poi una serie di azioni messe in atto dai singoli soggetti della filiera come risparmio idrico nella coltura (irrigazione a goccia, utilizzo droni), ottimizzazione della fertilizzazione (fertirrigazione a goccia, bollettini informativi via sms), diminuzione dell'impiego degli agrofarmaci, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), risparmio idrico nella trasformazione (l'acqua fa più cicli nel lavaggio e nella lavorazione), innovazione tecnologica degli impianti (continui investimenti impiantistici) e ottimizzazione dell'efficientamento energetico con analisi di ogni processo industriale.

In copertina la foto del ministro Galletti con il presidente OI Pier Luigi Ferrari.

Domenica, 25 Ottobre 2015 10:00

Imu agricola non si paga, oppure Sì?

Castelli, ville e dimore di lusso continueranno a pagare l'imposta mentre saranno esenti Tasi le pertinenze, come i box auto (categoria catastale c-6), le tettoie e i magazzini (c-7), locali di sgombero e cantine 8C/2), ma solo una pertinenza per ciascuna categoria catastale. Non saranno invece esentati, ad esempio, i pensionati agricoli.

di Virgilio, 22 ottobre 2015 –
Sembrano lontani i giorni della promessa, celebrata nel catino Coldiretti predisposto a Expo, che l'IMU sarebbe stata abolita e che il 16 dicembre sarebbe stato ricordato come ultimo giorno dedicato a quest'imposta.

Nel testo definitivo, oltre ai castelli e alle ville di lusso, sono stati stralciati dal beneficio dell'esenzione anche i terreni posseduti dai pensionati dell'agricoltura.
Attraverso la semplice sostituzione della classificazione ISTAT, peraltro introdotta solo un anno fa, l'esenzione dell'Imu agricola sarà riservata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP), escludendo di fatto i possessori di terreni agricoli non più in attività.

Ne consegue quindi che tutti i proprietari di terreni agricoli, come i pensionati, che hanno affittato con regolare contratto, secondo disposizioni precedenti, magari dei figli o parenti, dovranno rassegnarsi e pagare l'IMU.

Un refuso, o una dimenticanza, comunque sfuggito alla potente organizzazione sindacale ospitata a Palazzo Rospigliosi (Coldiretti).
Sarà l'euforia o l'impegno presso Expo, fatto sta che una buona parte degli associati potrebbero trovarsi una sorpresina di "lusso".

Agricoltura di precisione, innovazione tecnologica e impresa: opportunità per il settore agroalimentare. Nel corso dell'evento del 26 Ottobre sarà presentato anche il filmato sui lavori di ammodernamento della Diga di Mignano a beneficio di tutta l'agricoltura della Val d'Arda.

Piacenza 22-10-2015– Lunedi prossimo 26 Ottobre alle 15, nella Piazzetta di Piacenza ad Expo, arriverà l'esperienza maturata dal Consorzio di Bonifica di Piacenza nel corso degli ultimi anni sul tema dell'innovazione tecnologica direttamente applicata alle più aggiornate informazioni di sistema. Ovvero un avanzato contenitore WEB GIS di ultima generazione in grado di rendere fruibili banche dati territoriali di contesto estese ed approfondite, di stampo idrico, geografico, morfologico, cartografico e agricolo.

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Un'innovazione introdotta dal Consorzio di Bonifica ad ulteriore beneficio della comunità e del settore agricolo che porta con sé l'obiettivo di incrementare e ottimizzare una gestione virtuosa, oculata e attenta di un particolare territorio con le sue caratteristiche peculiari all'interno dell' ambiente in cui lo stesso è inserito. Un sistema informativo rapido e facilmente consultabile che nasce e sviluppa l'esigenza di elaborare, gestire, raccogliere ed archiviare una ingentissima quantità di dati provenienti dal territorio piacentino in grado di offrire, in tempo reale, una istantanea il più fedele possibile alla realtà.

L'occasione sarà propizia per presentare le numerose novità del nuovo sistema informativo e le integrazioni con i nuovi strumenti tecnologici che la rete di bonifica regionale e nazionale offre oggi attraverso l'esperienza nel campo della ricerca applicata fatta dai laboratori scientifici del Canale Emiliano Romagnolo all'insegna di risparmio idrico ed energetico a sostegno delle imprese agricole.

Questa importante novità rappresentata dal sistema WEB GIS amplierà notevolmente l'azione del Consorzio sul territorio attraverso i partners di rilievo strategico e di ricerca Citymap (società della Regione Emilia Romagna di alta tecnologia per l'innovazione e il trasferimento tecnologico regionale), CRAST (Centro Ricerche Analisi Spaziale e Telerilevamento), CRPV(Centro Ricerche Produzioni Vegetali). Inoltre favorirà attraverso Urban Lab, Università Cattolica e Aster l'attività legata alla formazione e le start up incubatrici di nuove idee e progetti su risparmio idrico, energetico e altre specificità di settore da parte di giovani ricercatori.

Nel corso della presentazione sarà proiettato un video sulla Diga di Mignano e la Val d'Arda ideato dal giornalista Andrea Gavazzoli e realizzato con il regista Marco Epifani con l'ausilio di Mora Drone di Fiorenzuola. Il filmato, introdotto dalla relazione tecnica dell'ingegner Filippo Volpe del Consorzio -responsabile della diga-, consentirà ai presenti di apprezzare tutte le diverse fasi di ammodernamento e adeguamento dell'invaso di Mignano, infrastruttura fondamentale per l'irrigazione in tutta la valle piacentina.

Parte il progetto formativo voluto da CIA e Confagricoltura dell'Emilia Romagna. Approvato da Ismea e finanziato dal Mipaaf. Open day e presentazione martedi 27 a Bologna.

Bologna, 23 ottobre 2015 – Sostenere la formazione di giovani agricoltori per favorire la crescita professionale di nuovi imprenditori e il ricambio generazionale.
Confagricoltura e Cia dell'Emilia Romagna presentano il progetto "Imprenditoria giovanile: strumenti per crescere", approvato da Ismea e finanziato dal Mipaaf (in base alla legge 296/2006; misura "Promozione dello spirito e della cultura d'impresa" in un lotto comprendente Emilia Romagna e Liguria).

L'Open Day sarà martedì 27 ottobre a Bologna, alle ore 9.30 in via Bigari 3 presso Dinamica, l'ente titolare dell'intero iter formativo: una serie di moduli rivolti agli under 40 - anche a coloro che non si sono mai avvicinati all'agricoltura - e atti a fornire le competenze tecniche e manageriali necessarie a creare nuovi segmenti di business. 
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Tra gli obiettivi: ideare e rendere operativi progetti di innovazione aziendale per attivare servizi multifunzionali in agricoltura, al fine di rendere concreto e fattibile il ricambio generazionale e la permanenza nelle aree rurali; preparare a nuova dimensione d'impresa, inclusa la promozione di valori quali la sostenibilità ambientale, la tutela del paesaggio, la sicurezza alimentare, la salvaguardia della biodiversità, il miglioramento della qualità di vita delle popolazioni rurali; favorire la nascita, presso aziende agricole esistenti o nuove realtà imprenditoriali, di spazi di business rispondenti alle esigenze di fasce sempre più estese di cittadini, di turisti, di giovani motivati ad intraprendere percorsi lavorativi, nei nuovi bacini d'impiego che ne deriveranno.

I corsi, completamente gratuiti, partiranno a novembre e coinvolgeranno 200 partecipanti. Verranno svolti in tutte le province da Rimini a Piacenza (per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Mais e Soia. Produzione globale del mais prevista al ribasso rispetto a settembre. In arretramento anche gli stock finali. In aumento invece la produzione di seme di soia. Invariati gli stock di semi di soia.

Modena, 21 ottobre 2015
Mais dati previsionali
 La produzione globale di Mais per la stagione 2015-16 è stata rivista al ribasso a 972.60 Mio t, - 5.5 Mio t rispetto alle previsioni di Settembre, con riduzioni previste in USA, Ucraina, Argentina, India, Filippine e molti Paesi dell'Africa subsahariana.
 Negli Stati Uniti la produzione è stimata leggermente inferiore ad un mese fa (- 0.2%), ma la resa dei terreni è prevista in aumento di 0.5 bushel/acro a 168 bushel/acro (equivalente a 10.67 tons/ettaro).
 In Brasile si prevede un aumento della produzione (da 79 a 80 Mio t) e dell'export (da 24 a 25 Mio t).
 Gli stock iniziali globali per la stagione 2015-16 sono in diminuzione, riflettendo l'aumento dell'export di Europa ed Ucraina della stagione 2014-15 e dell'impiego nell'alimentazione animale in Europa.
 Gli stock finali sono previsti a 187.83 Mio t, -1% rispetto le stime di Settembre.

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Soia dati previsionali
 La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2015-16 è prevista in aumento al livello record di 320.49 Mio t, +0.9 Mio t rispetto alle stime di Settembre.
 In Brasile si prevede una produzione record di 100 Mio t per le maggiori aree coltivate. Un forte declino del valore del real brasiliano dovrebbe portare ad un aumento dell'area nonostante i prezzi internazionali bassi di quest'anno.
 Sono previste riduzioni negli USA, India ed Ucraina.
 La resa dei terreni statunitensi è stimata in aumento (47.2 bushel/acro) ma le 
aree coltivate a Soia dovrebbero diminuire.
 Le esportazioni statunitensi sono previste inferiori rispetto alle stime del mese scorso, per il ritmo lento delle vendite e l'aumento della concorrenza.
 Gli stock finali globali di semi di Soia sono pressochè invariati, con l'aumento per il Brasile bilanciato dalle riduzioni di USA, India ed Ucraina.

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