Dal primo ottobre è possibile presentare domanda per l'insediamento in azienda come titolare di giovani agricoltori (a condizione che abbiano meno di 40 anni). Il termine è stabilito al 1 dicembre.

Bologna - 15 settembre 2015

Il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) prevede un premio a fondo perduto di 50.000 euro per le operazione di primo insediamento in territorio montano ed in aree svantaggiate, e di 30.000 euro nelle altre zone. Naturalmente, il cosiddetto premio vale per i nuovi insediamenti dei giovani quali titolari d'impresa agricola.
A supporto della domanda Giovani interviene in maniera complementare l'operazione ammodernamento aziende agricole Giovani agricoltori, dove è previsto un contributo del 50% a fondo perduto sugli investimenti produttivi e del 40% su attrezzature per lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali.

Con provvedimento dirigenziale in data 14 settembre, la Regione Emilia Romagna, solo per l'anno in corso, in considerazione delle difficoltà di Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) ad attivare la procedura informatica relativa al Premio 'Insediamento dei giovani agricoltori' ed al collegato contributo 'Ammodernamento di aziende agricole dei giovani agricoltori', ha prorogato le date di inizio e fine procedura che diventano rispettivamente 1° ottobre e 1° dicembre.

Studio statistico dell'Arpa sulle precipitazioni nelle zone colpite: "Un evento assolutamente eccezionale". Notevoli i danni anche nel parmense. Le piogge hanno avuto tempi di ritorno stimati anche superiori a 500 anni (nel parmense 20 anni).

Bologna 17 settembre 2015

Un evento climatico assolutamente eccezionale, quello manifestatosi nel piacentino, con tempi di ritorno anche superiori ai 500 anni in termini di intensità delle precipitazioni.
Un'analisi statistica del servizio IdroMeteoClima dell'Arpa Emilia-Romagna ha prodotto un resoconto di severità delle precipitazioni, effettuato mettendo a confronto le piogge osservate e i riferimenti storici disponibili.

Dall'analisi dei risultati si evince come l'evento di pioggia abbia interessato principalmente i bacini del Trebbia, Nure, Chiavenna, Arda e Taro, facendo registrare valori di precipitazione rilevanti per tutte le durate, con tempi medi di ritorno superiori a 50 anni.

Le piogge hanno avuto tempi di ritorno stimati anche superiori a 500 anni in diverse località e sui diversi bacini, su diverse tempistiche di cumulazione delle piogge.
Alcuni esempi: sul Trebbia a Cabanne i tempi di ritorno sono stimati superiori a 500 anni per piogge cumulate a 1 e 3 ore, comunque superiori a 200 anni su un tempo di accumulo di 6 ore. Sul Nure, per esempio a Farini, i tempi di ritorno sono stati superiori a 500 anni per tutti i tempi di cumulazione, da 1 ora a 24 ore.
Per quanto riguarda il bacino del fiume Parma, le intensità delle precipitazioni non hanno superato i 20 anni di tempo di ritorno, ma sono state comunque significative.

Bignami (FI): Danni non solo a Piacenza, intervenire urgentemente anche nel parmense.
Le piogge torrenziali cadute nella notte del 13 settembre e che hanno causato l'emergenza alluvionale nelle zone del piacentino, avrebbero generato "criticità" anche "nell'Alta Val Ceno, nel parmense, nei comuni montani di Bardi, Varsi, Varano de' Melegari e Bore". E' quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta.
"Allagamenti, esondazioni di canali e smottamenti- precisa il consigliere tratteggiando la situazione nel parmense- avrebbero provocato rilevanti disagi alla viabilità, con conseguenze di isolamento per alcune frazioni. La scuola materna di Bardi sarebbe stata evacuata dai vigili del fuoco a scopo precauzionale e numerose utenze avrebbero interrotto i servizi".

L'agricoltura italiana è diventata la piu' green d'Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la piu' vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati come avviene in 23 Paesi sui 28 dell'Unione Europea.

E' quanto è emerso alla Giornata dell'Agricoltura italiana organizzata da Coldiretti ad Expo con la partecipazione di decine di migliaia di agricoltori provenienti da tutte le regioni guidati dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

L'Italia è l'unico Paese - sottolinea la Coldiretti - che può vantare 272 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) superiori a quelle registrate dalla Francia, oltre ventimila agriturismi ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%). Ma l'Italia è anche il Paese con le regole produttive piu' rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che non valgono in altri Paesi dell'Unione Europea, dove si assiste ad un crescendo di diktat alimentari finalizzati a surrogati, sottoprodotti e aromi vari che snaturano l'identità degli alimenti.

E sul territorio nazionale c'è anche il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all'anno precedente, mentre cresce anche la superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5%). Le aziende bio italiane sono il 17% di quelle europee, una percentuale che ci rende campioni continentali del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell'Ue) e Polonia (25.944, 10% di quelle europee).

Il modello produttivo dell'agricoltura italiana è campione anche nella produzione di valore aggiunto.

Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è – sottolinea la Coldiretti - più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea).

La rete di vendita diretta degli agricoltori di Campagna Amica ha quasi diecimila riferimenti dove acquistare lungo tutta la Penisola prodotti alimentari a chilometri zero con una azione di sostegno alle realtà territoriali e un impegno contro l'inquinamento ambientale per i trasporti che non ha eguali negli altri Paesi dell'Unione e nel mondo. Un percorso reso possibile – sottolinea la Coldiretti - dal grande sforzo di rinnovamento dell'agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo ma anche le attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

"Il successo dell'agricoltura italiana sta nella sua sostenibilità e nella sua bellezza che derivano da straordinarie qualità, varietà, distintività e articolazione sul territorio che non hanno uguali al mondo", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "si tratta di un risultato che è figlio di cura, di equilibrio, di tradizione e di innovazione, di buon lavoro, di rispetto, i quali rendono il Made in Italy a tavola esclusivo, quindi 'prezioso' e quindi vendibile su tutti i mercati della terra". "Se siamo ai vertici mondiali per la produzione biologica – ha continuato Moncalvo - se progressivamente abbiamo scalato addirittura il ranking nella produzione di "caviale", se la nostra rete di mercati in vendita diretta è la più estesa in Europa, se l'agricoltura giovane italiana è la più numerosa e più innovativa d'Europa, se i nostri formaggi e i nostri vini sono i più ricercati (e imitati) è perchè in questi anni abbiamo costantemente 'mantenuto' e 'innovato'" per garantire competitività al settore agroalimentare che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro di fatturato alimentato da 1,6 milioni di aziende agricole.

I PRIMATI DELL'AGRICOLTURA ITALIANA - FONTE COLDIRETTI
Il settore agroalimentare rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro di fatturato, alimentato da 1,6 milioni di aziende agricole.
Il modello produttivo dell'agricoltura italiana è campione nella produzione di valore aggiunto. Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è – sottolinea la Coldiretti - più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea).
L'Italia è il Paese più forte al mondo per prodotti 'distintivi' con 272 prodotti Dop e Igp e 4886 specialità tradizionali regionali che salvaguardano la biodiversità e difendono la tradizione.

L'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Siamo il paese – rileva la Coldiretti - con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1.4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7.5%).
L'agricoltura italiana è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l'agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno).

L'Italia è il primo paese europeo per numero di agricoltori biologici. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12 per cento rispetto all'anno precedente, mentre cresce anche la superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5 per cento). Le aziende bio italiane sono il 17% di quelle europee, una percentuale che ci rende campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell'Ue) e Polonia (25.944, 10% di quelle europee).
L'Italia dispone della più ampia rete di fattorie e mercati degli agricoltori in vendita diretta a chilometri zero che abbatte l'inquinamento determinato dai trasporti con quasi diecimila riferimenti della rete di Campagna Amica (scarica la App farmersforyou).

La terra promessa. All'assemblea Coldiretti Renzi interviene promettendo il taglio dell'IMU e dell'IRAP agricola a partire dal 2016. Martina: un impegno senza precedenti per il sostegno al reddito agricolo.

d Virgilio. Parma,  settembre 2015 -

Entusiasmo alle stelle dopo l'annuncio del premier Matteo Renzi che dal prossimo anno anche l'agricoltura italiana verrà premiata dal programma di riduzione delle imposte. IMU e IRAP agricola verranno cancellate dalle lavagnette degli agricoltori.

Un'operazione di tagli, per il solo comparto agricolo, della portata di un miliardo di euro che dovrebbero, almeno secondo il Renzi pensiero, ridare fiducia agli italiani e mettere a tacere i "rosiconi" che ancora non credono alla ripresa economica.

Il "giallo" ha portato buoni consiglio a Renzi che, da Milano, si è lanciato nelle nuove promesse di fronte ai 30.000 della Coldiretti intervenuti a Expo2015 per celebrare la loro assemblea annuale.

Expo alto media center

"Il prossimo anno l'Imu agricola sarà cancellata: dal primo gennaio 2016 non si pagherà più. E anche sull'Irap agricola avete ragione: dal prossimo anno non si pagherà più. Abbiamo trovato le coperture ieri, sarà in legge di stabilità".
Perché non si corresse il rischio di male interpretazioni il Premier ha confermato che saranno abolite l'IMU sulla prima casa e la Tasi sottolineando anche che i Comuni (beneficiari di tali ricavi) riceveranno compensazioni di pari importo da parte statale.

Insomma un Matteo Renzi ancor più galvanizzato di quando, in fretta e furia, non si fece sfuggire l'occasione di portare i saluti e l'affetto di tutti alle regine degli USA Open di tennis - Flavia Pennetta e Roberta Vinci.

Tanto a cuore gli sta l'agricoltura che ha accettato di prendere in affido i formaggi italiani, per difenderli, s'intende, dal rischio che debbano confrontarsi con i formaggi realizzati senza latte come invece pretenderebbe l'Unione Europea.

Il Ministro Maurizio Martina, che accompagnava il premier nella fossa dei leoni gialli della Coldiretti, ha confermato che "Si va verso il taglio di 1 miliardo di euro di tasse per il mondo agricolo tra eliminazione di Imu e Irap agricola. Un impegno senza precedenti per il sostegno al reddito degli agricoltori italiani, per favorire gli investimenti e l'occupazione".

E parlando di occupazione non ci si poteva non soffermare sulla piaga del caporalato che tante vittime ha mietuto in questa calda estate giungendo a intimare che "non possiamo stare a guardare - ha detto il premier - vorremmo evitare un decreto legge, ma se sarà necessario lo faremo".

Presentato al Sana il Rapporto Ismea BIO - RETAIL sul mercato al consumo dei prodotti biologici nel 2014. In GDO, nei primi sei mesi del 2015, è quasi raddoppiato il tasso di incremento rispetto l'anno precedente.

Bologna, settembre 2015

Un giro d'affari al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. E' quanto vale il biologico in Italia (alimentare e non) secondo una recente stima di Ismea presentata al Sana di Bologna, lo scorso 12 settembre,  nell'ambito del convegno "Tutti i numeri del biologico italiano" a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.

A fare la parte da leoni sono la Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) con un fatturato nel segmento di circa 855 milioni (il 40% del valore del bio-retail) e le superfici specializzate nella vendita di prodotti biologici che muovono più di 760 milioni di euro (equivalenti al 35% del totale).
Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un'incidenza complessiva di quasi il 25%, rappresentata per il 10% da mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) e e-commerce, per l'8,9% dai negozi tradizionali e per il 5,1% dalle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota complessiva riconducibile ad erboristerie e parafarmacie.

I consumi di alimenti biologici presso la Gdo, spiega l'Ismea nel Rapporto BIO-RETAIL, esprimono tassi di crescita molto sostenuti, in evidente controtendenza rispetto alle vendite di prodotti alimentari convenzionali. Dopo aver chiuso il 2014 con un incremento dell'11%, gli acquisti di food bio hanno spiccato letteralmente il volo nei primi sei mesi dell'anno in corso facendo registrare un aumento in valore vicino al 20%, che allarga ulteriormente il gap con il trend dell'agroalimentare nel complesso, fermo nello stesso periodo a un +0,1%. I dati del panel Ismea Nielsen evidenziano poi un aumento diffuso in tutte le categorie di prodotto, le aree geografiche e canali della distruzione moderna. I comparti più dinamici si confermano i derivati dei cereali (+19% nel 2014 e +28% nella prima metà del 2015) e gli ortaggi freschi e trasformati (rispettivamente +14% e +21,8%).
Tra le aree geografiche spicca il ruolo del Nord (che concentra i 2/3 degli acquisti). Segue il Centro e, a distanza, il Sud, ancora residuale ma in forte crescita nel biennio in esame. Tra i diversi format della Gdo schiacciante è il peso dei super e degli Iper, che esprimono anche i tassi di crescita più elevati.

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Spostandoci nello specializzato, Ismea stima una crescita delle vendite di prodotti bio (anche non alimentari) a un tasso medio annuo compreso tra un +12% e un +15% nell'ultimo quinquennio, che si rivela addirittura superiore di qualche punto percentuale alla pur brillante performance delle vendite nel modern trade. Presso il canale specializzato le vendite sono costituite per circa l'88% da prodotti alimentari e per il restante 12% da merceologie non food. Tra queste ultime, preponderante è il peso dei prodotti per la cura della persona (10%), mentre risulta ancora limitato il contributo dei prodotti per l'igiene della casa (1,4%) e il pet-care (0,3%).

Tra specializzato e Gdo, conclude Ismea, lo spread dei prezzi è del 10%-20%, a fonte di un plus di servizio offerto dai punti vendita specializzati come l'assortimento, l'informazione e la capacità di creare engagement anche attraverso i social network.

Senza Glutine SANA 2015 96

(Fonte ismea 12 settembre 2015)

Foto da Gallery SANA Bologna

Il direttore Deserti: "Dalla naturalità dei foraggi l'eccellenza in qualità". Si consolida il rapporto con la Whole Foods Markets. Obiettivo: battere i falsi Usa. Focus sul Parmigiano Reggiano di montagna, che vale 3,5 milioni di q.li di latte trasformato. -

Reggio Emilia, 17 settembre 2015 -

Occhi puntati sulla qualità, ma anche sul rafforzamento degli scambi con il mercato statunitense, che continua ad aumentare l'import: il Consorzio del Parmigiano Reggiano si presenta così a Cheese di Bra, la manifestazione che Slow Food dedica alle eccellenze del mondo dei prodotti lattiero caseari e che quest'anno si tiene dal 18 al 21 settembre.

"Abbiamo calendarizzato tante iniziative - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, finalizzate a valorizzare la completa naturalità del prodotto e l'attenzione che viene riservata alle materie prime, partendo direttamente dalla scelta e dalla cura dell'alimentazione delle bovine che producono il latte per il Parmigiano Reggiano".
Proprio in questo senso, tra gli eventi del Consorzio assume una particolare rilevanza il convegno "Good feed for good cheeses", che vedrà fianco a fianco il Parmigiano Reggiano e il Comté AOP: "due eccellenze - spiega Deserti - che in comune hanno proprio l'assoluta naturalità e una particolare cura dell'alimentazione delle bovine da latte, nella quale è assolutamente proibito l'uso di materie prime fermentate o insilate".

E' proprio a questo appuntamento (domenica 20 settembre alle ore 11,00 nella sala stampa di Slow Food) che interverrà Cathy Strange, la selezionatrice di formaggi della famosa catena distributiva americana Whole Foods Markets, il colosso della distribuzione Usa che nel luglio scorso ha scelto il Parmigiano Reggiano come prodotto di punta per qualificare l'intera offerta di formaggi della catena, orientandosi su un prodotto selezionato di almeno 24 mesi che viene porzionato nel punto vendita.
"Quell'accordo e questa presenza di Cathy Strange - sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - rappresentano una delle migliori risposte possibili - in assenza di tutele anche legislative che stiamo sollecitando nell'ambito dei negoziati TTIP in corso tra Unione Europea e Stati Uniti - al fenomeno delle frodi, che negli Usa si traducono in circa 100.000 tonnellate all'anno di consumi di "parmesan" immesso sul mercato e venduto facendo presumere (con il ricorso a marchi, bollini, simboli che richiamano il tricolore) che abbia un'origine italiana".

Al convegno, insieme al presidente del Consorzio, Giuseppe Alai, al direttore Riccardo Deserti e a Cathy Strange, interverranno il direttore Comité Interprofessionnel du Gruyére de Comté, Valéry Elisseeff, e il prof. Silvio Greco, docente di Produzioni agroalimentari all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Molto spazio, nell'ambito dell'edizione 2015 del Cheese di Bra, sarà riservata ai caseifici del Parmigiano Reggiano (impegnati in degustazioni anche con abbinamento con vini, aceto balsamico tradizionale di Modena e birre di qualità) e, soprattutto, al formaggio di montagna delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna (sinistra Reno).
Con 3,5 milioni di latte trasformato annualmente, il Parmigiano Reggiano rappresenta, infatti, la più importante Dop per la montagna italiana ed europea.

(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Giovedì, 17 Settembre 2015 11:04

Edizione record la 32a di Macfrut

A inaugurarla il Ministro Maurizio Martina. Sei padiglioni per 33mila metri quadrati, oltre 1000 espositori, presenze da cinque Continenti (1 su 5 arriva dall'estero in rappresentanza di 30 Stati), oltre 350 buyer mondiali, 53 eventi tra workshop e meeting, i grandi cuochi del Gambero Rosso, 6000 pernottamenti gestiti dalla fiera. -

Parma, 17 settembre 2015 –

Edizione di grandi numeri la 32a di Macfrut (23-25 settembre) per la prima volta ospitata alla Fiera di Rimini. Ad inaugurarla sarà il Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, a testimonianza del sostegno del governo alla fiera dell'ortofrutta, l'unica ad essere finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Grandi numeri, dunque, di questo appuntamento organizzato sempre da Cesena Fiera. Eccoli nel dettaglio: l'area fieristica è passata dai 20mila metri quadrati dell'edizione precedente ai 33mila nella Fiera di Rimini; la crescita degli espositori da 800 del 2014 agli oltre 1000 di quest'anno; una decisa svolta all'insegna dell'internazionalizzazione con un espositore su cinque che arriva oltreconfine in rappresentanza di 30 stati; la presenza di undici settori espositivi rappresentativi dell'intera filiera ortofrutticola (Sementi, Novità vegetali & Vivaismo, Tecnologie produttive, Produzione, Commercio & Distribuzione, Macchinari & Tecnologie, Materiali & Imballaggi, IV gamma, Frutta secca, Logistica, Servizi), 'spalmati' su 6 padiglioni (4 post-raccolta, 2 pre-raccolta).
Tutto questo in un settore cardine dell'economia italiana, con l'ortofrutta che rappresenta la seconda voce dell'export agroalimentare con 4,1 miliardi di euro (meglio fa solo il settore enologico).

Tante le novità di quella che è stata chiamata l'edizione 3.2 di Macfrut, che oltre ad ospitare convegni e workshop tecnici sui temi cardine del settore, da sempre pezzo forte della rassegna, quest'anno accoglie meeting e convention delle principali aziende espositrici chiamando a raccolta operatori da tutto il mondo (per citarne alcune di valenza internazionale: la neozelandese Zespri, l'americana Sun World, Coop Italia, Jingold, Terremerse, Apofruit, Besana –Vitroplant). Complessivamente nei tre giorni di fiera saranno ben 53 gli eventi, ospitati nelle 6 sale riunioni e 3 meeting area.

Un Macfrut Internazionale

È un Macfrut che parla le lingue del mondo quello di quest'anno, che ospiterà delegazioni e operatori da cinque Continenti. A cui si aggiungono oltre 350 buyer mondiali che già si sono registrati sulla piattaforma informatica in collaborazione con l'ICE (Istituto per il Commercio con l'Estero).
Riguardo gli espositori, uno su cinque arriva dall'estero con importanti new entry come Messico ed Ecuador (primo esportatore al mondo di banane, che sarà rappresentato da 9 tra le più importanti realtà produttive).
Nei giorni della Fiera sarà presente anche una delegazione iraniana, prima volta assoluta in una fiera Italiana, a poche settimane dalla possibile cancellazione delle sanzioni al Paese asiatico. Il mercato iraniano assorbe già volumi importanti di ortofrutta italiana, che potrebbero aumentare fortemente in caso di revoca dell'embargo. Inoltre l'Iran deve ricostruire la propria filiera e necessita di materiale vivaistico, nuove tecnologie e materiali di confezionamento.
La Repubblica Dominicana sarà il Paese d'onore rappresentata dal Ministro dell'Agricoltura (Angel Estevez), accompagnato da una delegazione di 40 imprenditori alla ricerca delle tecnologie per migliorare le loro filiere tropicali.
Partner fondamentale nella scommessa dell'internazionalizzazione è UniCredit, forte della sua capillare presenza nei paesi del Centro Est Europa, concretizzatasi nei mesi scorsi in sei road show (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia). L'istituto bancario, business partner di Macfrut, nei giorni della kermesse riminese realizzerà anche un convegno sul tema dell'export dell'ortofrutta alla conquista dei nuovi mercati, insieme ai massimi esperti del settore (giovedì 24 settembre).

Macfrut capitale dell'innovazione

Se c'è un settore di cui l'Italia è leader mondiale assoluto è quello delle tecnologie meccaniche per le aziende ortofrutticole, sia ad indirizzo orticolo sia quelle ad indirizzo frutticolo. A Macfrut la meccanica ortofrutticola specializzata avrà grande spazio e visibilità nel maxi padiglione riservato al pre-raccolta grazie alla partnership siglata con la federazione dei costruttori italiani di macchine agricole FederUnacoma. Grande spazio anche alle macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio, grazie all'accordo con Ucima, Unione dei costruttori italiani di machine agricole.
Per valorizzare l'innovazione nella produzione e nelle tecnologie della filiera ortofrutticola, insieme all'Informatore Agrario è stata ideata la prima edizione del Macfrut Innovation Award. Valutate da una qualificata giuria di esperti, sono state premiate le innovazioni tecniche più significative in termini di sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti.

I grandi chef del Gambero Rosso

Dopo il positivo esordio a Rimini Wellness, il format 'Fruit veg fantasy show' viene riproposto in versione trade. La grande hall di ingresso di Rimini Fiera ospiterà show cooking e lezioni di cucina con frutta e verdura di qualità, insieme ai grandi chef del Gambero Rosso, Giorgione e Hiro su tutti. Non mancheranno suggerimenti di food art con l'educational del Gambero Rosso. Tutto questo trasmesso in diretta su Gambero Channel sulla piattaforma Sky e su Gambero Rosso web.
Collaborano al progetto 8 aziende protagoniste con i loro prodotti: Dole, Consorzio Jingold, Solarelli di Apofruit, Valfrutta, Almaverde Bio, Opo Veneto-Geofur, Nucis, e S.Lidano.
E' la prima volta che una fiera professionale dell'ortofrutta nel mondo presenta i prodotti nella loro valenza finale che è la tavola.

Pacchetto Ospitalità a 6000

A dimostrazione del grande interesse per la rassegna, sono oltre 6000 i pernottamenti gestiti dalla fiera di Cesena, attraverso l'Hospitality partner Viaggi Manuzzi, nelle strutture ricettive di Cesena, Rimini e la riviera romagnola.

Il Forum a Cesena 22 settembre

Un'altra delle grandi novità di Macfrut è in programma martedì 22 settembre al Cesena Expo Centre che ospiterà il primo Forum sulla filiera ortofrutticola, un appuntamento unico a livello europeo che, per la prima volta, mette in luce le valenze innovative dell'intera filiera ortofrutta dalla produzione alle tecnologie, al packaging, alla logistica, alla distribuzione, per ricavarne importanti indicazioni finalizzate alla crescita e alla razionalizzazione del settore.
Tre le sessioni in programma, che vedranno grandi nomi del panorama ortofrutticolo mondiale, realizzate in collaborazione con Agroter e Cso: Frutta e verdura nel supermercato del futuro; Presente e futuro delle promozioni in punto vendita, esperienze a confronto; L'innovazione tecnologica strumento strategico per conquistare i mercati.
Per prendere parte ai Forum è necessario iscriversi al sito: www.macfrut.com 

Macfrut 3.2 – Professional tour

Nei giorni del Macfrut verranno organizzate in collaborazione con il Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali), sei visite specializzate alle aziende della filiera ortofrutticola del territorio, indirizzate ad operatori specializzati e buyer di Paesi esteri, con lo scopo di ampliare il confronto con le eccellenze, al di là delle possibilità offerte dalla Fiera per presentare nel migliore dei modi le più significative realtà produttive ed organizzative.
La partecipazione delle delegazioni permetterà di fare emergere in modo strutturato i migliori contenuti del territorio in tema di ortofrutta: vocazione ambientale, organizzazione di filiera, virtuosità dei processi produttivi, ecc. da sempre elementi di eccellenza delle produzioni emiliano romagnole.
In particolare in ciascuna realtà che si andrà a visitare, grazie al coinvolgimento diretto di esperti (tecnici e ricercatori) che accompagneranno e si confronteranno con i visitatori. Quattro i comparti che i visitatori potranno 'toccare con mano' prendendo parte alle visite specialistiche in programma nei giorni di Macfrut: produzione in campo; magazzini di lavorazione; mercati ortofrutticoli; supermercati.

Ciliegio e Albicocco: Mercoledì 23 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Lavorazione e stoccaggio ortofrutta estiva: Mercoledì 23 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Centro Agroalimentare di Cesena: Giovedì 24 Settembre dalle 7.00 alle 9.30
Vendita al dettaglio: Giovedì 24 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Centro Agroalimentare di Rimini: Venerdì 25 Settembre dalle 07.00 alle 09.30
Orticole da Mercato: Venerdì 25 Settembre dalle 9.30 alle 12.00

(fonte: ufficio stampa Macfrut)

Il concerto di Ligabue, previsto per il 19 settembre a Campovolo, sarà anche un ECoConcerto: in azione i veicoli fotovoltaici T-Riciclo per la raccolta dei rifiuti. Lo scopo è sensibilizzare il pubblico sul valore della raccolta differenziata

Reggio Emilia – 16 Settembre 2015

Mancano pochi giorni, ormai tutto!

Non sarà solo un grande concerto quello che sabato 19 settembre vedrà 200.000 fan animare il Campovolo di  Reggio Emilia pronti a cantare sulle note di Ligabue, ma anche un EcoConcerto, ovvero la sfida lanciata dalla  Multiutility  Iren  Spa  con  un  obiettivo  ambizioso:  lasciare  il  Campovolo  pulito  e  sensibilizzare il pubblico sull’importanza ed il valore della raccolta differenziata.

Per farlo Iren ha scelto di affiancarsi a Ecologia Soluzione Ambiente  Spa, azienda reggiana che opera  da  oltre  40  anni  nel  settore  dell’ambiente,  che  sarà  protagonista  del  progetto  grazie  a  T-Riciclo,  un rivoluzionario veicolo per la raccolta dei rifiuti. 

T-Riciclo1-SMALL1

Ecologia Soluzione Ambiente fornirà n.5 veicoli T-Riciclo a impatto ambientale zero che a partire dall’alba del  18  settembre, giorno  prima  dell’evento,  saranno  impegnati  al  Campovolo  nella  raccolta  e differenziazione dei rifiuti fino e oltre la fine del concerto di Ligabue.

L’innovazione  di  TRiciclo  è  quella  di  essere  il  primo  veicolo  fotovoltaico  integrato  a  pedalata  assistita concepito per la raccolta dei rifiuti in ambienti con spazi ridotti e problematici come concerti, parchi gioco, fiere,  impianti  sportivi,  centri  storici.  Un’intuizione  ed  un  progetto  interamente  sviluppato da  Ecologia Soluzione Ambiente, T-Riciclo è realizzato con materiali riciclati e riciclabili e caratterizzato da un design accattivante. 

“Sogna  pulito  con  il  fotovoltaico”  è  il  messaggio  che Ecologia Soluzione Ambiente vuole trasmettere nel perseguire l’obiettivo di un ambiente più sano e pulito e di una mobilità davvero sostenibile che coinvolga anche la raccolta dei rifiuti.

Lo scopo è quello di fornire tecnologia ecosostenibile per garantire sempre il miglior rapporto tra efficienza ed efficacia nei servizi alla collettività. 

Saperi, sapori e capolavori: inaugurazioni oggi della due giorni di iniziative della Confesercenti E.R. a Expo, in Piazzetta Emilia-Romagna. -

Parma, 15 settembre 2015 -

Inaugurazione stamattina, della prima delle due giornate che hanno portato sul palcoscenico mondiale dell'Expo 2015 a Milano, gli imprenditori della Confesercenti E.R. aderenti alla rete del Tipico a tavola www.tipicoatavola.it, Biogourmet www.gourmetbio.it.

Sono saliti sul palco della Piazzetta della Regione Emilia Romagna (Cardo Nord Ovest, vicino al Padiglione Italia), il ristorante L'Incontro di Modena con il Tortellino, la Trattoria la Romantica di Ferrara con il gustosissimo Capellaccio di Zucca; l'Uva Grasparossa dell'Hotel Terme di Salvarola di Modena; il Tortello di Erbetta del ristorante Parma Rotta ovviamente di Parma. La formula utilizzata è stata quella del cooking show, ovvero della diretta dimostrazione dei piatti, che coinvolge direttamente i presenti che per l'occasione sono arrivati numerosi: scoprire i segreti di una delle cucine più famose del mondo è stato una vera ghiotta opportunità. Ma non è tutto: durante le dimostrazioni si sono svolti quiz e giochi con premi e gadget a tema.
Domani si replica con le numerose e spettacolari forme che possono prendere la frutta e la verdura della Scuola Intagliatori Frutta Verdura di Modena; il pane ferrarese dell'Orsatti Group; i Cappelletti di Romagna e la mitica "piadina da mare" del Consorzio Ristobar Spiaggia di Rimini. Infine, i tortelli con le code del Ristorante Lo Zingaro di Piacenza.
Le dimostrazioni si svolgeranno tutte nella Piazzetta Emilia-Romagna, Cardo Nord Ovest, vicino al Padiglione Italia.

(fonte: Ufficio stampa Confesercenti ER)


Derivati del latte stazionari salvo le creme e la panna a uso alimentare che segnano un sensibile recupero. Parmigiano Reggiano e Grana Padano rimangono ancora fermi alle quotazioni delle ultime 5 settimane.

di Virgilio, Parma 16 settembre 2015

LATTE SPOT Compensata la perdita della scorsa settimana. Rimbalzo per il latte spot nazionale sufficiente a recuperare totalmente la perdita registrata la scorsa settimana. Identico comportamento anche per il latte pastorizzato spot di provenienza estera. Nello specifico, alla borsa di Verona, il latte crudo spot nazionale torna nel range 36,09 - 37,12€/100 litri mentre l'estero tra 34,02 e 34,54€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nessuna variazione di listino invece è stata registrata a Milano relativamente al Burro. Stazionari i listini dello zangolato alle borse di Parma e di Reggio Emilia mentre in sensibile recupero la Crema di latte a uso alimentare quotata a Milano e della panna di centrifuga veronese.

Borsa di Milano 13 settembre:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,50€/Kg. (+)

Borsa Verona 13 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,42-1,47 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 11 settembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 14 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,15 1,15€/kg.

Crema MI 13set15

GRANA PADANO Nessuna variazione di prezzo è stata riscontrata alla borsa milanese riguardo al Grana Padano. Nello specifico i listini milanesi hanno registrato ancora una forbice compresa tra 6,30 e 6,40 €/kg per la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 è l'intervallo di prezzo per il 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Re dei formaggi non è stato intaccato da variazioni di listini.
Confermati quindi i prezzi alla piazza di Parma che lo lo scorso 11 settembre ha registrato l'intervallo 7,40-7,75€/kg relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi d'invecchiamento.

(In allegato, nella galleria immagini, i grafici CLAL)

Un convegno con i "guru" di immunologia, pediatria, scienze dell'alimentazione, endocrinologia. -

Reggio Emilia, 15 settembre 2015 -

Entra più che mai nel vivo il programma di lavoro lanciato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano ad Expo, connotato, in particolare, dalla continuativa presenza nel "supermercato del futuro" allestito da Coop Italia.
Dopo che il Parmigiano Reggiano è stato dal 9 ad oggi 14 settembre al centro delle iniziative alla "piazzetta" allestita dalla Regione Emilia-Romagna, per la realizzazione di progetto curato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, le attività del Consorzio culmineranno con un convegno scientifico giovedì 17 settembre.

L'appuntamento del convegno sugli aspetti nutrizionali e metabolici del Parmigiano Reggiano è in programma il 17 settembre - dalle 15,00 alle 18,30, ad EXPO, Sala Eventi Coop Forum, e sotto la guida scientifica del prof. Sergio Bernasconi, Ordinario di Pediatria all'Università di Parma, farà il punto sulle caratteristiche nutritive e dieto-terapiche del prodotto, con particolare riferimento al rapporto tra assunzione e patologie cardiovascolari e dismetaboliche, unitamente al tema del paziente pediatrico affetto da allergie e/o disbiosi intestinali e alle correlazioni tra consumo di Parmigiano Reggiano e metabolismo osseo (dietoterapia dell'osteoporosi).
A parlarne saranno Leone Arsenio (specialista in malattie del ricambio, diabetologia, geriatria), Roberto Berni (specialista nutrizione pediatrica e patologie allergiche), Maria Luisa Brandi (docente di endocrinologia all'Università di Firenze), Federico Cioni (medico specialista in scienze dell'alimentazione, medicina interna e diabetologia) e Lorenzo Lughetti (docente di pediatria generale e specialistica all'Università di Modena-Reggio Emilia).

"Con questo insieme di iniziative - osserva il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - proponiamo un viaggio a tutto campo nel mondo del Parmigiano Reggiano, con il quale accendiamo nuove luci di conoscenza sul nostro prodotto, partendo dagli aspetti legati alla produzione, alla tradizione, ai diversi gusti in funzione della stagionatura, al legame con il territorio, per arrivare ad approfondimenti scientifici che riguardano anche la sua utilità per il benessere fisico ai fini della prevenzione e della cura, come integratore, di patologie piuttosto frequenti".

Il convegno del Consorzio del 17 settembre è stato accreditato per la professione di medico chirurgo (tutte le specialità), biologo, nutrizionista, dietista e vale due crediti ECM.

parmigiano a expo locandina rid

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Pamigiano)

Martedì, 15 Settembre 2015 08:30

Cereali, ondata di rialzi nonostante i dati USDA

 

Dopo una settimana di assestamento che seguiva l'ondata ribassista di agosto, segnali di nuovi rialzi provengono dai mercati internazionali nonostante i dati USDA abbiano confermato consistenze importanti.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 settembre 2015 -
Con la pubblicazione dei dati USDA gli operatori ipotizzavano un mercato tendenzialmente neutro mentre al contrario si è assistito a un generale incremento dei prezzi.
DATI USDA

USDA sett 2015 rid

Venerdì 11 settembre 2015
SEMI settembre 887,60 (+3,2) novembre 874,20 (+0,2) gennaio 877,40 (0)

FARINA settembre 314,10 (+2,7) ottobre 310,90 (+2,9) dicembre 309,30 (+2,6)

CORN settembre 374,40 (+12,6) dicembre 387,00 (+12,6) marzo 398,20 (+12,6)


Con gli incrementi registrati sui contratti a termine internazionali tutto lascia ben sperare che nei prossimi mesi vi possano essere degli incrementi anche in Italia.


Indicatori internazionali 11 settembre 2015
l'Indice dei noli è intanto sceso a 855 punti, il petrolio quota circa 44 dollari al barile e il cambio ruota attorno a 1,1196.

 MP 11 set 15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 37 13 settembre 2015
Cereali, una sorprendente stabilità. Crisi del latte prevedibile. Qualcuno già rimpiange le Quote Latte? Grandinate e danni nel modenese. Vino, l'Italia torna leader?

(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 37 13 settembre 2015

1.1 editoriale La ripresa per i fondelli
3.1 cereali Commodities: sorprendente stabilità
4.1 Lattiero caseario Tutto fermo, tranne il latte
5.1 vendemmia Vino: Italia verso riconquista leadership mondiale
6.1 latte Crisi del latte: noi l'avevamo detto.
6.2 Olio extravergine Gli extravergine si sfideranno a Cape Town
6.3 maltempo Grandinata Modenese: i sindacati sollecitano aiuti per gli stagionali
7.1 protesta Agrinsieme: difendiamo la nostra zootecnia
7.2 grassi combustibili Uso dei grassi animali come combustibile: la Provincia di Parma chiarisce
8.1 zootecnia Trattori contro blindati. Gli effetti del libero mercato
9.1 promozioni "vino" e partners

cibus 37 13set15 COP

Domenica, 13 Settembre 2015 10:30

Commodities: sorprendente stabilità

Il mercato sta conservando una fase di stabilità alla quale da tempo gli operatori non erano abituati. Le variazioni e le attenzioni si concentrano prevalentemente sugli scostamenti valutari.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 settembre 2015 -
Le notizie diffuse dai vari istituti di analisi statistica confermano la consistenza di merce seppure ci si attendano valori di stock leggermente diversi da quelli dell'ultimo bollettino Usda di Agosto. Corn 40,90 milioni contro 43,51 e per quanto riguarda i semi di Soya 11,53 milioni contro i 12,79. Numeri che dovrebbero generare un effetto rialzista. Diverso il caso del Grano che invece dovrebbe rimanere nella zona neutrale se non addirittura con una leggera flessione negativa (23,62 contro 23,13).

In Europa, France Agrimer, nella giornata di giovedi scorso ha confermato i dati di produzione del Ministero dell'Agricoltura sui raccolti Francesi: produzione di grano a 40,7 contro 37,5 dello scorso anno, produzione di orzo a 12,4 contro 11,7 e la produzione di corn è stimata a 13,26 contro 17,95.

Confermate le perplessità relativamente al mercato del mais condizionato come è dalle potenziali turbative connesse alla qualità e alla quantità. Tale incertezza ha generato una forbice di prezzi molto elevata con un delta che nei casi estremi ha raggiunto i 30-35€ di differenziale tra prezzo minimo e prezzo massimo. Sulle piazze estere si assiste a prezzi significativamente superiori per il mais e per l'orzo. Nella giornata di giovedi scorso è stato trattato del mais a 188€ arrivo Lombardia (Ottobre - Marzo).

Segnali rialzisti per l'orzo, mentre il grano in questo momento pare essere il cereale a livello mondiale più frenato.

Calma piatta anche per le proteine con la farina di soya che ha replicato sostanzialmente i medesimi valori. 357 € partenza Ravenna sino al 31/12/15 mentre cala il primo semestre a 352 € sempre partenza Ravenna. L'unico prodotto proteico in tensione riguarda la farina di girasole proteico che quota 275€ base Ravenna.

Il mercato delle bioenergie si sta muovendo su Cruscami e su Mais dove però i venditori stanno assumendo un atteggiamento molto più rialzista.


Indicatori internazionali 11 settembre 2015
l'Indice dei noli è intanto sceso a 855 punti, il petrolio quota circa 44 dollari al barile e il cambio ruota attorno a 1,1196.

 MP 11 set 15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Vendemmia di qualità: 47 milioni di ettolitri, +12% sul 2014 a livello nazionale. Domenico Zonin: l'annata metereologica ci consegna un'uva sana e abbondante, almeno rispetto alla media degli ultimi anni, e di qualità tra il buono e l'eccellente.

Erbusco (Franciacorta, BS), 11 settembre 2015
Una produzione di vino a livello nazionale stimata attorno a 47 milioni di ettolitri, il 12% in più rispetto ai 42 milioni diffusi dall'Istat per il 2014 (lo scorso anno si è avuta una produzione particolarmente scarsa). La cautela è sempre d'obbligo quando si parla di previsioni, tanto più se si considera che il clima del mese di settembre sarà decisivo nel determinare una buona o un'ottima vendemmia soprattutto per la qualità dei grandi rossi. Se tali dati fossero confermati, l'Italia riguadagnerebbe la leadership mondiale tra i paesi produttori, visto che la Francia prevede 46,5 milioni di ettolitri (-1% su base annua) e la Spagna circa 43 milioni (-3%)".

Questi i risultati principali della ricognizione operata tra la fine di agosto e la prima decade di settembre sul territorio nazionale da Ismea e Unione Italiana Vini con la collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, presentati oggi in una conferenza stampa organizzata in Franciacorta presso l'Azienda Agricola Cà del Bosco.

"Anche quest'anno - spiega Ezio Castiglione, Presidente ISMEA - Unione Italiana Vini e Ismea consolidano il proprio impegno al servizio del mondo vitivinicolo proponendo queste elaborazioni come momento di sintesi e confronto istituzionale in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori nelle scelte aziendali cui sono chiamati con dati puntuali e interpretazioni oggettive".

"In sintesi possiamo dire che l'annata metereologica ci consegna un'uva sana e abbondante, almeno rispetto alla media degli ultimi anni, e di qualità tra il buono e l'eccellente - prosegue Domenico Zonin. Pur con tutte le cautele del caso perché siamo al 30% circa della raccolta e al termine della vendemmia manca ancora un mese, e consapevoli della variabilità tra zona e zona, la previsione di crescita del 12% rispetto al 2014 ed una ottima qualità media, motivano un nostro moderato ottimismo".

A livello territoriale si è assistito ad incrementi generalizzati in quasi tutte le regioni. Fanno eccezione Lombardia (-3%) e Toscana (0%), regioni che anche lo scorso anno sono risultate in controtendenza rispetto al resto d'Italia. Fuori dal coro anche la Calabria (-10%). Elemento che emerge con chiarezza è il ritorno a gradazioni considerate nella norma, dopo il calo dello scorso anno, ed un livello delle qualità che va dal buono all'ottimo, con punte di eccellenza in tutta la Penisola.

"Le stime formulate da ISMEA e UIV - ha spiegato Ezio Castiglione, Presidente ISMEA - sono frutto di un'accurata attività di ricognizione svolta nella prima decade di settembre attraverso una rete di rilevazione distribuita su tutto il territorio nazionale. Con gran parte delle uve precoci e delle basi spumante già in cantina e le indicazioni continuative su rese e raccolti, riteniamo di poter fornire un affidabile quadro predittivo sugli sviluppi quantitativi e qualitativi della campagna in corso. Se da un punto di vista strettamente produttivo le premesse per un'annata positiva ci sono tutte - ha aggiunto Castiglione - l'osservazione delle dinamiche del mercato invita alla prudenza. Il risultato vendemmiale di quest'anno si inserisce in una situazione piuttosto complessa, specie nel circuito dei vini comuni, soggetto alle forti pressioni della concorrenza spagnola. Lo scenario che si delinea è di un mercato a due velocità, con il segmento dei vini a denominazione capace di mantenere una buona remunerazione e di crescere sui mercati esteri e la fascia dei vini comuni in una condizione più critica, già penalizzata da importanti flessioni dei prezzi".

"La buona annata - conclude il Presidente Zonin - potrà avere ripercussioni positive anche sul mercato interno che soffre, ormai, da diversi anni. Siamo convinti che una rinnovata qualità dei vini sostenuta da politiche di prezzo adeguate, in un contesto economico che sta offrendo segnali ripetuti di lieve ripresa, contribuirà a riavvicinare il consumatore italiano ad un consumo più costante del nostro prodotto. Per raggiungere questi risultati è però necessario che la filiera condivida strategie sui prezzi capaci di garantire stabilità e prospettiva di medio-lungo periodo a chi opera sul mercato. Sono fiducioso sulla maturità raggiunta dalle filiere di territorio e sulla consapevolezza conquistata da un settore produttivo che sta mietendo da anni successi sui mercati internazionali".
(Fonte Ismea 11 novembre 2015)

Vincitori della medaglia d'oro nelle tre categorie previste, i Paesi del Sudamerica hanno dovuto tributare gli onori al Sudafrica: la nazione ospite di quest'anno della più importante competizione dedicata agli oli extravergine di oliva ha messo nel suo medagliere 5 delle 9 medaglie in palio e 9 Gran Menzioni su 12

Cape Town - Sudafrica, 11 settembre 2015. A vincere le medaglie d'oro messe in palio da Sol d'Oro Emisfero Sud svoltosi quest'anno in Sudafrica sono stati il Cile nella categoria fruttato leggero, l'Argentina per il fruttato medio e l'Uruguray per l'olio extravergine di oliva fruttato intenso.

Alle loro spalle, però, tra secondi e terzi posti i produttori oleicoli sudafricani hanno conquistato ben 5 medaglie su 9: una medaglia di bronzo nella categoria fruttato leggero, una medaglia d'argento e una di bronzo per il fruttato medio e un argento e un bronzo per l'olio fruttato intenso. A completare il risultato del Sudafrica, le Gran Menzioni di tre oli fruttati leggeri e di sei oli fruttati medi.
Segue nel medagliere il Cile, con anche una medaglia d'argento e due Gran Menzioni nella categoria fruttato leggero e una Gran Menzione per il fruttato medio.
Buona, secondo i giudici internazionali, la qualità espressa da tutti i produttori in concorso, che hanno saputo fronteggiare un'annata non facile a causa della prolungata siccità.

Si conclude con questi risultati la seconda edizione di Sol d'Oro Emisfero Sud, il concorso nato nel 2014 dallo sdoppiamento di Sol d'Oro per dare agli oli extravergine di oliva prodotti al di sotto dell'equatore e in contro stagione rispetto a quelli dei tradizionali Paesi produttori dell'emisfero nord la possibilità di essere valutati nel loro momento ottimale di freschezza.

Competizione itinerante nei Paesi produttori, Sol d'Oro Emisfero Sud organizzato da Veronafiere ha potuto contare in Sudafrica sulla collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico del turismo e agricoltura del Sudafrica, della Provincia di Western Cape e di Wesgro, l'ente ufficiale di promozione di turismo commercio e investimenti di Cape Town e Western Cape.

Alla cena di gala per la proclamazione dei vincitori, svoltasi ieri sera (10/9/2015 ndr) presso Casa Labia a Cape Town alla presenza del primo ministro della Provincia di Western Cape, Helen Zille, del ministro dello Sviluppo economico, turismo e agricoltura di Western Cape, Alan Winde, dell'amministratore delegato di Wesgro, Tim Harris, e del console italiano a Cape Town, Alfonso Tagliaferri, il vicepresidente vicario di Veronafiere Damiano Berzacola ha ricordato che «Veronafiere ha ideato Sol d'Oro come momento di confronto e miglioramento delle produzioni oleicole di tutto il mondo, che guardano da sempre all'Italia come esempio di qualità tecnologica e produttiva».
«Sono certo – ha concluso Berzacola - che questa edizione di Sol d'Oro Emisfero Sud abbia anche rappresentato un momento molto importante di conoscenza ed incontro, utile a rinsaldare e rinnovare i buoni rapporti di partnership esistenti tra Repubblica Sudafricana e Italia, tra i produttori di olio e vino locali e Veronafiere, Sol&Agrifood, Vinitaly ed Enolitech».
«Veronafiere – ha sottolineato Helen Zille, primo ministro di Western Cape – ha dimostrato di avere fiducia nello sviluppo dei nostri produttori di olio e di vino, dando loro aiuto e assistenza, permettendo loro di migliorare al punto da superare anche le produzioni dei Paesi dell'emisfero nord. Quello di Veronafiere – ha concluso – è un modo incoraggiante di promuovere la produzione agroalimentare, che si adatta perfettamente alla politica e ai progetti di Western Cape».

Elenco dei vincitori e delle Gran Menzioni per categoria

Categoria fruttato leggero
1 Terramater S.A., Petralia, Cile
2 Agricola Pobena S.A., Alonso olive oil ultra premium Frantoio, Cile
3 Rio Largo Olive Estate, Rio Largo, Sudafrica
Gran Menzioni
Agr. Y For. Don Rafael Lida, 8 Olivos Blend, Cile
Oakhurst Olives, Oakhurst Delicate, Sudafrica
Empresas Carozzi S.A., Carozzi Intense, Cile
Willow Creek Olive Estate, Willow Creek Director's Reserve, Sudafrica
Babylonstoren, Babylonstoren, Sudafrica

Categoria fruttato medio
1 Miditerra S.A., Miditerra Grand, Argentina
2 Baleia Wines, Baleia Olives & Oil, Sudafrica
3 Adamskloof, Adamskloof, Sudafrica
Gran Menzioni
Morgenster, Morgenster Extra Virgin Olive Oil, Sudafrica
Porterville Olives (Pty) Ltd, Andante Intenso, Sudafrica
Tokara, Tokara Premium, Sudafrica
Chaloner SACC, Chaloner Mountain Extra Virgin Olive Oil, Sudafrica
Olivares de Quepu SA, 1492 Picual, Cile
Homegrown Farms Cc, Prince Albert EVOO - Karoo Blend, Sudafrica
P.C. Coetsee t/a Marbrin Farms, Marbrin Olive Growers Directors Reserve, Sudafrica

Categoria fruttato intenso
1 Agroland SA, Colina de Garzón Trivarietal, Uruguay
2 Wildekrans, Wildekrans Keerweer Extra Virgin Olive Oil, Sudafrica
3 Gabriëlskloof, Gabriëlskloof, Sudafrica

Legenda: Azienda, nome dell'etichetta del prodotto, Paese di provenienza.

Un provvedimento legislativo e un intervento della Regione Emilia-Romagna per difendere il reddito dei lavoratori delle aziende danneggiate dalla grandinata che sabato scorso 5 settembre ha devastato le produzioni agricole nelle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia.

Lo chiedono i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, sottolineando che molti lavoratori stagionali nella Bassa Modenese che si apprestavano alla raccolta di pere e uva non potranno godere né di un ammortizzatore sociale di compensazione (in quanto non esiste per loro una cassa integrazione), né di sussidi straordinari stanziati dal governo, come accaduto per altri eventi calamitosi.

Il problema non riguarda solo le attività agricole nelle campagne, ma anche i magazzini ortofrutticoli dove viene selezionato il prodotto, come è il caso della cooperativa Cipof di San Possidonio. «L'unica integrazione al reddito è la disoccupazione agricola, – affermano Piersecondo Mediani (Fai-Cisl), Marco Bottura (Flai-Cgil) ed Ennio Rovatti (Uila-Uil) - erogata nell'estate dell'anno successivo, che prevede una riduzione dell'indennità in caso di diminuzione delle giornate lavorate. In questo il reddito degli stagionali si abbasserà sia a causa delle giornate di lavoro perse che a causa della riduzione dell'indennità di disoccupazione».

I sindacalisti ricordano che il meccanismo della "calamità", attivo fino al 2007, garantiva in questi casi una disoccupazione agricola legata almeno alle giornate dell'anno precedente l'evento calamitoso, attenuando così l'impatto sulla riduzione delle giornate di lavoro. Dal 2008 non è più così, a seguito alla riforma della disoccupazione agricola (legge 247/07): il beneficio del riconoscimento delle giornate lavorate l'anno precedente è garantito solo nel caso in cui l'azienda agricola presso cui ha lavorato il dipendente abbia beneficiato degli interventi del fondo di solidarietà nazionale finalizzati alla stipula di contratti assicurativi contro i danni alle colture. «Questo significa che se non c'è l'assicurazione sulle colture, non ci sono benefici neppure per i lavoratori. Il meccanismo, inoltre, è aggravato da un iter burocratico che rende complicato l'ottenimento dei benefici anche in caso di stipula del contratto assicurativo. Per questo – concludono Mediani (Fai-Cisl), Bottura (Flai-Cgil) e Rovatti (Uila-Uil) – sollecitiamo un provvedimento legislativo e un intervento della Regione Emilia-Romagna a difesa del reddito dei lavoratori delle aziende agricole danneggiate dalla grandinata del 5 settembre».

(Modena 8 settembre 2015)

Il mercato detta legge. Agricoltori e allevatori europei manifestano, anche con violenza, a Bruxelles. Gli effetti negativi della fine del regime delle quote latte si sono manifestati molto prima dell'immaginabile. Ma era un destino segnato e qualcuno dovrà pagarne le conseguenze. Gli allevatori hanno già dato.

di Lamberto Colla 13 settembre 2015 -
Non poteva che finire così: trattori che sfidano i blindati davanti alla Commissione dell'UE a Bruxelles.

A pochi mesi dalla tanto auspicata liberazione dal regime delle quote latte ecco che ci si rende conto della voracità del mercato libero e competitivo. Ed allora gli animi si infiammano e la protesta si trasforma in scontro come documenta il servizio della Tv Belga RTBF.

A nemmeno 4 mesi di distanza dalla liberalizzazione del mercato del latte il prezzo alla stalla crolla per effetto, prevalentemente, dell'eccesso di offerta rispetto alla domanda e, per di più, si allarga ancor più la forbice tra prezzo alla stalla (0,35€/litro) e prezzo al consumo (1,45€/litro) a confermare, se mai ce ne fosse stato ancora bisogna, della stragrande forza dell'industria di trasformazione e della distribuzione rispetto al settore primario.

La cosa era ben più che prevedibile, era una certezza ma nessuno di coloro che avrebbero avuto il compito di governare e di quelli invece che avrebbero avuto il compito di negoziare le politiche agricole (Organizzazioni professionali Agricole) hanno fatto qualcosa nella speranza, forse, di liberarsi una volta per tutte del peso delle quote latte.

Le regole del mercato sono ferree, se i consumi stagnano e l'offerta cresce è inevitabile che il prezzo scenda.

Ma si sa i furbetti ci sono da tutte le parti e in tutti i paesi dell'UE.

Così, se l'Italia è riuscita a ingarbugliarsi sin dalle origini con la gestione delle quote latte (dal bacino unico alla prima supermulta dell'equivalente di 2 miliardi di euro (1994) pagata dai contribuenti e non dai singoli splafonatori, come avrebbe dovuto essere, alla rivolta dei Cobas latte che inneggiavano alla libertà sacrosanta di produrre, in barba a ogni regola scorrazzando liberamente, a suon di ricorsi ai TAR, nelle praterie del latte infischiandosene delle maggiori produzioni e del prelievo supplementare orientandosi invece a investire, in tecnologie e nuove mandrie, quelle risorse che invece gli altri (95% degli allevatori) dovevano investire nell'acquisto o affitto delle "quote" (di fatto una licenza a produrre latte) o per pagare le multe annualmente conteggiate (più male che bene) dall'Aima e dall'Agea relativamente ai quantitativi prodotti oltre il limite assegnato annualmente a ciascuna stalla.

Per l'Italia, a dire il vero, il problema nacque molti anni prima delle quote latte, sin dagli anni settanta quando la CEE sanzionò il Bel Paese applicando i "Montanti Compensativi", obbligandoci perciò a importare latte dalla Germania (sempre loro) compensando gli effetti dovuti all'alto differenziale di svalutazione tra le due monete sovrane. Una concessione che ha condotto a ridurre la produzione nazionale, a favore di quella tedesca, ben al di sotto della soglia di autoapprovvigionamento lattiero italiano (attualmente intorno al 70%). Così, nel 1983, anno nel quale si congelarono le produzioni per dare vita al regime delle quote latte l'Italia si è trovata a poter produrre molto meno di quanto fosse la domanda interna. 

E poi si arrivò all'allargamento dei confini Ue con l'ingresso dei forti produttori di latte dell'Est che non vedevano l'ora di esportare in Europa, per di più in mercato protetto.

Infine, ma non da ultimo, con l'approssimarsi della fine del regime ecco che quasi tutti, tranne l'Italia che invece doveva fare i conti con le multe e di tutta quella quota di latte destinata ai formaggi DOP già contingentata per la difficoltà di trovare nuovi canali distributivi, hanno cominciato a aumentare le produzioni nella speranza di avvantaggiarsene una volta liberi dal vincolo delle quote. Un'euforia che si è scatenata poi dal primo maggio 2015 quando "finalmente" sono state abbattute le barriere.

Poco più di 90 giorni e la rabbia è già salita dalle stalle alle stelle almeno osservando la protesta di lunedi 7 settembre. Trattori contro blindati. Avrebbero dovuto fare a testate contro i blindati e allora sì che l'avrebbero avuta vinta.

O si torna a un regime protetto o la china sarà dura da risalire come avevamo anticipato i giorni scorsi.

A dire il vero avevamo anche anticipato le furberie dei francesi , tedeschi e irlandesi, eccetera, e che sarebbero stati sufficienti pochi mesi perché il bubbone esplodesse. Ma mai avremmo pensato, così pochi mesi.

Il 5 aprile scorso scrivevamo che "Ancora pochi mesi e la fragilità del nostro sistema lattiero caseario si manifesterà con violenza a meno di un miracolo o che si faccia finalmente squadra coinvolgendo tutti, nessuno escluso, industriali compresi ovviamente.
Sarà invece più facile trovare da leggere nostalgiche poesie sui bei tempi delle vituperate quote latte."

Una questione che era nota da tempo tant'è che venne aperto un dossier sul latte, chiuso solo il 14 luglio 2014 nel quale si respingevano specifiche richieste dei paesi germanocentrici (oltre a Germania quindi Olanda, Polonia, Austria, Danimarca e Belgio) i quali chiedevano di modificare il tenore in grasso per eludere il pagamento delle multe latte avendo essi stessi "notevolmente aumentato le proprie produzioni di latte proprio allo scopo di godere di un "vantaggio competitivo" in occasione delle nuove misure di intervento sul latte che verranno adottate a partire dalla campagna lattiera 2015-2016".

Ogni Paese perciò ha messo del proprio per arrivare a questa ulteriore crisi del latte.

Ma quello che più sconcerta è l'atteggiamento delle Organizzazioni Sindacali Agricole che, sulla questione "latte", hanno sempre assunto una posizione ambigua forse per timore di qualche ritorsione da parte governativa o industriale.

Che non ci sia qualche scheletro nell'armadio!

Bovino Musone Moreni Lorenzo ago15 1

Il direttore del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli sottolinea la fondamentale importanza di questo canale:"Serve un impegno maggiore per aumentare al più presto la tutela di acque e alveo lungo tutto il suo corso". -

Parma, 11 settembre 2015 -

"Per il canale Naviglio, un'opera che svolge una funzione idraulica e irrigua così preziosa per il nostro territorio, serve un impegno maggiore per aumentare al più presto la tutela di acque e alveo lungo tutto il suo corso". Con queste parole il direttore del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli sottolinea la fondamentale importanza di questo canale che attraversando la città si snoda per 14km fino a Colorno. Gli ultimi episodi segnalati dai cittadini che denunciano la presenza di possibili inquinanti - su cui Arpa sta svolgendo opportune verifiche - fanno parte di un elenco già troppo lungo nell'ultimo decennio.

Le Competenze
Il canale Naviglio giunge a Parma nei pressi di via Montebello con il nome di Canale Maggiore ( non consorziale) da li prosegue il suo corso intubato attraversando l'intero centro storico cittadino (zona Duomo) e uscendo poi a cielo aperto in Via Venezia.
Il tratto di competenza del Consorzio di Bonifica è quello che da via Venezia arriva alla foce all'impianto idrovoro Travacone a Colorno. Passando nel tratto cittadino il canale riceve molti scarichi e liquami non ancora collettati alla rete fognaria che causano periodicamente anche cattivi odori. Da Via Venezia a valle poi subentrano alcuni scarichi civili ed industriali che andrebbero depurati sempre correttamente. E' da rimarcare che il Consorzio è esclusivamente un vettore delle acque e non ha competenza alcuna sulla qualità delle stesse anche se l'utilizzo irriguo spinge l'ente ad effettuare con continuità analisi microbiologiche con la collaborazione di enti accreditati: analisi che negli ultimi anni sono comunque risultate complessivamente compatibili con l'utilizzo specifico.

La manutenzione
Un compito di grande rilevanza che fa capo al Consorzio di Bonifica è quello della gestione manutentiva dell'alveo (Regio decreto 25 luglio 1904 n.523 ). Il canale, secondo il decreto, deve essere lasciato libero da qualsiasi impedimento per una larghezza non inferiore a 5metri ( misurata dal ciglio del corso d'acqua) e con una fascia "franca" di 10 metri - priva di costruzioni - per consentire l'esecuzione dei lavori necessari per una manutenzione qualificata ( passaggio delle maestranze e mezzi, deposito temporaneo delle materie provenienti dagli espurghi, sfalci adeguati ecc.). (così come prescritto dall'art.140 lett e dal regolamento di cui al R.D. 1904 – n°368 modificato dal PAI nel 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°183 -2001-.

La situazione oggi
Nel corso degli anni - come già evidenziato dal Consorzio in più occasioni pubbliche- una urbanizzazione fuorimisura (senza alcuna autorizzazione consortile) ha visto la costruzione di case, muretti, baracche e recinzioni, all'interno della cosiddetta zona di rispetto dei 10metri stabiliti dal decreto e proprio per questo, progressivamente, le difficoltà di eseguire una manutenzione corretta e puntuale - a cui l'ente tiene molto - sono state continue e crescenti e permangono tutt'ora. Per ovviare a questa situazione, in accordo con il Comune di Parma, si è già provveduto al censimento delle opere non autorizzate e contestualmente si sono allertati i frontisti al fine di ripristinare una condizione di legalità e una agibilità dei luoghi per effettuare costantemente i lavori di corretta manutenzione.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

Primo dei sei giorni per le imprese protagoniste nello spazio "Piazzetta" per il progetto di Unioncamere Emilia-Romagna e Consorzio del Parmigiano Reggiano. Momenti informativi e di spettacolo per divulgare i valori dell'eccellenza produttiva e della tradizione enogastronomica. -

Parma, 10 settembre 2015 -

E' partito bene nel cuore di Expo 2015 a Milano, il progetto "Saperi e sapori della via Aemilia", promosso e coordinato da Unioncamere e Sistema camerale dell'Emilia-Romagna nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione, lungo il Cardo, a pochi metri dal Padiglione Italia.

E' un'occasione straordinaria per far conoscere l'eccellenza produttiva e la tradizione insieme al legame con il luogo di origine, l'Emilia-Romagna, "terra con l'anima" che vive ogni giorno grazie alle imprese protagoniste di specifici momenti informativi dedicati che, grazie al brillante supporto dell'animatore Daniele De Leo agronomo esperto di tematiche agroambientali, coinvolgono il pubblico in un'esperienza emozionale alla scoperta delle eccellenze agro-alimentari.
Le prime performance sono state delle imprese reggiane Cooperativa San Gaetano (condimento balsamico), Azienda Agricola Pignagnoli Paola (apilcoltura) e le ferraresi MLB Home Gallery performance artistiche enogastronomiche, Consorzio Pescatori di Goro vongole veraci fresche e Gia che in occasione del suo 35esimo anniversario ha presentato sughi ed aromi in tubetto realizzati con i prodotti ortofrutticoli ferraresi attraverso giochi e indovinelli che hanno coinvolto il pubblico.
Le imprese si avvalgono della collaborazione di Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana "resuscitato" per l'evento e interpretato da un attore che dialoga con l'animatore.

IL PROGRAMMA DEL 10 SETTEMBRE

Ad animare lo spazio in "Piazzetta" a Expo saranno le imprese modenesi Molino Ariani di San Felice sul Panaro (farine), Azienda agricola Pedroni e Acetaia Malpighi aceto balsamico tradizionale di Modena DOP, Fargef Trade Profumalchemici di Modena e la ferrarese la "Fattoria degli animali" La Collinara di Comacchio con il Miele del Delta del Po.
Sarà presente il presidente della Camera di commercio di Modena e di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani, assieme al segretario dell'Unione regionale, Claudio Pasini.
Durante i sei giorni, tutte le imprese sono sempre presenti con video e informazioni disponibili con punti dedicati inseriti nel touch wall della Regione, e trasferibili nei dispositivi mobili - smartphone e tablet - del visitatore.
A cura di Casa Artusi, il programma "Il bello e il buono" coinvolge il pubblico in un momento di conoscenza del patrimonio culturale ed enogastronomico dell'Emilia-Romagna attratto dai gesti sapienti che caratterizzano la preparazione della pasta fresca e della piadina fatta a mano e di dolci tipi del territorio, in collaborazione con l'Associazione delle Mariette, le maestre sfogline.
Domani saranno sotto i riflettori la sfoglia (ore 10.30), la piadina romagnola IGP (ore 13) e la ciambella (ore 15) quindi i prodotti tipici romagnoli (ore 18 e 20).
Due gli appuntamenti (ore17 e 21) con "Artusi Remix": il dj e scrittore Daniele De Michele, in arte Don Pasta, accompagnato da un chitarrista, coinvolge attraverso parole e suoni in un viaggio attraverso la cultura del cibo.
Il Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola IGP con il "Piadina Romagnola flash mob" crea tre momenti ludici musicale sulle note di Romagna Mia nella versione classica e in quella rock, con il coordinamento del direttore artistico Daniele De Leo (ore 13, 19 e 21).
L'Ufficio Turistico del Comune di Cesena, "Cesena città malatestiana fra musica e cultura": in collaborazione con AMMI Associazione Italiana Musica Meccanica propone (alle ore 15) musica meccanica con l'organetto di strada, e con lo Studio Culturale Artemisia momenti didattici sulla Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Il progetto è condiviso con il Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano che cura una serie di eventi divulgativi: "Qui la meraviglia prende forma. Viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano" che ribadisce il grande legame tra la DOP e il suo territorio di produzione; "Pianeta Parmigiano Reggiano – il racconto della distintività" sulle caratteristiche di questo formaggio; "Spakka il kilo", gioco di animazione (ore 19).

La moneta complementare sbarca a Bologna, quale strumento di rilancio dell'economia del territorio. Si chiama Liberex, una "unità di conto" già utilizzata da più di cento aziende bolognesi che hanno aderito al circuito di credito commerciale delle imprese gestito dalla società bolognese Liberlab s.r.l.. Ne parliamo con il Dott. Davide Marani, Ceo di Liberlab. -

Parma, 10 settembre 2015 - di Laura Corallo -

Dott. Marani, negli ultimi anni è cresciuto il dibattito e le sperimentazioni in tutta Italia intorno alle cosiddette monete complementari o alternative. Qual è la definizione di questa moneta e la sua funzione?

Per moneta complementare oggi si intendono tutti quei mezzi di pagamento e di credito paralleli, integrativi e aggiuntivi all'Euro. Queste valute non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria all'interno di un gruppo chiuso, nel nostro caso specifico una rete di aziende che decidono di aderire al Circuito Liberex.
Il Credito Commerciale Liberex – la nostra valuta interna - è un'unità di conto digitale, equivalente all'euro come misura del valore (1 Liberex = 1 Euro), utile a misurare crediti e debiti tra gli iscritti. Possiamo dire che il Liberex svolge una funzione anticiclica, andando a compensare la carenza di liquidità e svolgendo alcune funzioni che al momento la valuta ufficiale, l'euro, non riesce a svolgere al meglio.
Nei momenti di congiuntura negativa, quando il livello della valuta ufficiale scende, quello della valuta interna sale, continuando a supportare gli scambi interni, sostenendo la domanda e gli investimenti locali e fornendo alle imprese uno strumento finanziario ed un canale commerciale aggiuntivo che va ad affiancarsi a quelli tradizionali.

Un anno fa, a Bologna, è nato Liberex, un circuito di credito commerciale nato dall'esperienza di Sardex di cui è diretta emanazione. Come è nato il progetto e chi sono i fondatori?

I fondatori del Circuito Liberex sono imprenditori del territorio che hanno deciso di affiancare Sardex – che compartecipa nella società di gestione – nella declinazione in Emilia Romagna del progetto.
In realtà sono un gruppo di amici, imprenditori e professionisti, rimasti folgorati dalla estrema attualità dei servizi erogati alla collettività e dalla lungimiranza del progetto Sardex. Già nel 2009 – al momento della nascita di Sardex - rapporti di amicizia univano i fondatori Liberex con i fondatori del progetto in Sardegna, progetto che è stato seguito fino al suo attuale sviluppo ed i cui risultati hanno portato alla fondazione della società Liberlab Srl, gestore del Circuito Liberex.

Quali sono i criteri di accesso al circuito Liberex?

Far parte del Circuito Liberex significa aderire ad una comunità che rappresenta un sistema composto da imprese, dipendenti, cittadini, istituzioni pubbliche e terzo settore.
Ogni singola azienda che chiede di partecipare a questo mercato viene precedentemente valutata in base a criteri di idoneità e disponibilità del settore merceologico, e di spendibilità del proprio credito. Al momento dell'adesione riceve un'analisi da parte del consulente Liberex tesa a determinare la sua effettiva capacità all'interno del mercato rispetto alle potenzialità espresse dalla prevalutazione.
Oltre ad una valutazione oggettiva è poi estremamente importante verificare la reale motivazione dell'azienda richiedente. È richiesto pertanto una sincera e motivata scelta di partecipazione, il che significa rendersi consapevole che la diffusione del credito reciproco e la conseguente generazione di affari e transazioni è direttamente proporzionale alla fiducia che ogni singolo aderente mette nei confronti del Circuito. Per ciascuno degli aderenti, il Circuito Liberex rappresenta un obiettivo e una visione comune: l'impegno di migliaia di individui ad essere parte di una comunità in cui le relazioni e la fiducia reciproca sono i veri capitali su cui costruire l'economia di domani.

Come funziona nella realtà concreta un circuito di questo tipo?

La creazione della comunità avviene attraverso un processo di progressiva evoluzione che, partendo dall'analisi di un paniere di beni e servizi tra loro complementari e utili alla generazione immediata di scambi e transazioni, inserisce nel Circuito inizialmente le aziende – la fase B2B – per poi consentire la partecipazione dei dipendenti delle stesse imprese – la fase B2E – e concludersi con l'ingresso nel circuito dei semplici cittadini – la fase B2C, ancora non implementata in Emilia Romagna – e delle istituzioni pubbliche e del terzo settore.
All'interno del Circuito, tutti i soggetti partecipanti sono sia fornitori che acquirenti e di conseguenza, a seconda delle operazioni, debitori o creditori. I Crediti Liberex sono emessi dalle stesse imprese all'atto dell'incontro tra domanda e offerta. Nel momento in cui un'azienda acquista "andando in rosso" sul proprio conto, i Crediti Liberex vengono trasferiti sul conto del venditore in pagamento della fornitura: è in quel momento che avviene l'emissione. A questo punto da una parte il venditore potrà vantare un "credito" nei confronti dell'intero Circuito, dall'altra l'acquirente avrà un debito che potrà saldare vendendo i propri beni/servizi ad altri iscritti. Il "credito" quindi non viene erogato da un'autorità centrale, ma sono le stesse imprese a farsi credito tra loro in quanto tutte le posizioni di debito e credito sono riferite al Circuito nel suo complesso, ossia all'insieme di tutte le imprese iscritte, e avendo come somma finale sempre e inequivocabilmente, zero. Insomma, Liberex è un gruppo di imprese che condividono strumenti e valori comuni, che compartecipano al rischio e si sostengono l'un l'altra.

Quante aziende hanno già aderito e quali sono i vantaggi?

Ad oggi sono oltre 100 i conti Liberex attivi che hanno prodotto centinaia di transazioni per un totale in controvalore euro di oltre 360.000 crediti. Ogni singola transazione rappresenta una vendita aggiuntiva e quindi fatturato nuovo, nuovi clienti, maggiore liquidità, maggior competitività, migliori relazioni ed aumento di visibilità.
Aderire a Liberex significa avere a disposizione un team di consulenti per l'individuazione di fornitori i clienti ideali; pianificare le spese e gli investimenti in base alle vendite fatte in Crediti; spendere i crediti incassati da nuove vendite al posto degli Euro per sviluppare strategie volte a migliorare i flussi di cassa; fare networking attraverso meeting, fiere, incontri di filiera e generare nuovi incontri e collaborazioni di lunga durata; farsi conoscere e formulare offerte attraverso newsletter ed inserzioni sul portale; e non ultimo risparmiare Euro ed aumentare la propria liquidità potendo pagare le proprie forniture con i propri beni e servizi e quindi la possibilità di effettuare i propri acquisti al solo costo marginale. In fondo lo sanno tutti: pagare in merce conviene sempre.

La crisi economico-finanziaria e la conseguente mancanza di liquidità ha spinto molte persone a forme di contrattazione diverse, non solo il baratto ma anche l'utilizzo alle decine di monete complementari diffuse in tutta Italia. A suo parere, se un giorno l'economia risorgerà ci sarà ancora spazio per questi circuiti alternativi alla moneta tradizionale?

Costituire riserve di liquidità serve evidentemente durante i periodi di crisi ma altrettanto a sostenere lo sviluppo dell'economia nelle fasi di ripresa aumentando in quota gli investimenti.
Emblematico è Il caso Wir in Svizzera, modello consolidato di camera di compensazione da oltre 80 anni sviluppatosi in seguito alla grande crisi del 1929 e attuale riferimento principale del modello Sardex, che nel 1998 cambia il suo nome in Wir Bank e accanto alla normale attività bancaria supporta le piccole e medie imprese attraverso la messa in circolazione di crediti WIR equivalenti a 1,46 miliardi di franchi.
Ma al di là del dato puramente economico c'è l'elemento di comunità e di partecipazione che esula dallo stato di crisi o di ripresa dell'economia. Il credito reciproco che si genera tra gli aderenti al Circuito Liberex crea fiducia, rinsalda i rapporti di comunità stimolando un networking creativo in grado di sviluppare nuove forme di collaborazione e la partenza di progetti innovativi all'interno della comunità stessa. Nel momento in cui un'intera Regione si mette in rete si costruiscono centinaia di migliaia di relazioni personali che rappresentano i presupposti su cui costruire economie territoriali a garanzia del futuro delle persone.

In Liberex non hanno accesso i privati cittadini, ma solo aziende. In che modo può offrire vantaggi anche i lavoratori dipendenti e cittadini?

I cittadini innanzitutto sono lavoratori ed in quanto tali prestano il proprio potenziale economico sotto forma di lavoro alle aziende.
Spesso per l'azienda non è possibile pagare quel lavoro per il suo effettivo valore, perché la carenza di liquidità non lo permette. Ma allora perché non riconoscere quella parte di valore mancante in Liberex? Premialità, anticipi TFR, rimborsi ed altro, possono essere dall'impresa pagati in crediti esattamente come una qualunque altra voce costo aziendale. È in questa prima forma che il credito reciproco arriva alle persone attraverso un riconoscimento in busta paga che diventa maggior liquidità in tasca alle famiglie da spendere all'interno del circuito per fare la spesa, iscrivere i figli in piscina, andare al cinema o altro. Sono inoltre al vaglio dei progetti di welfare aziendale in Crediti Liberex, in particolare per tutte quelle aziende che hanno già o che vogliono dotarsi di forme di sostegno interno verso i propri dipendenti.
In una fase successiva di piena maturità del circuito è possibile aprire il credito anche ai privati cittadini in genere attraverso forme di circuiti di spesa in crediti al retail.
Siamo ormai abituati a termini tipo Spendig Review quando pensiamo alla Pubblica Amministrazione ed alla sua atavica incapacità di far quadrare i propri bilanci. Sardex ha invece coniato un nuovo termine per esprimere l'impatto positivo dell'applicazione delle pratiche di moneta comunitaria complementare sulla Pubblica Amministrazione e cioè Potential Review.
Se immaginiamo quanta potenzialità inespressa alberga nei "patrimoni" pubblici e che potrebbero essere messi in circolazione attraverso la loro trasformazione in servizi in crediti a favore della comunità di cittadini allora possiamo avere un'idea di quanto vasto potrebbe essere l'ambito applicativo dell'esperienza dei Circuiti di Credito Commerciale.

Interrogazione del consigliere e risposta in Aula della Giunta: "L''intervento è stato inserito nella parte programmatica del Piano stralcio che ammonta complessivamente ai 650 milioni da reperire con la legge di stabilità". La replica: "Opera non finanziata, così si prendono in giro i cittadini". -

Parma, 9 settembre 2015 -

"La cassa di espansione sul torrente Baganza è stata unanimemente riconosciuta come prioritaria da tutti gli enti competenti in materia di difesa del suolo e a tutti i livelli istituzionali, e la Regione ha voluto inserirla da subito nell'ambito del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020 e, successivamente, l'ha riproposta con decisione per lo stralcio relativo alle Aree metropolitane, proprio in ragione della sua valenza strategica per la difesa della città di Parma e dell'abitato di Colorno". L'assessore alla Difesa del suolo e della costa e protezione civile, Paola Gazzolo, ha risposto in Assemblea legislativa all'interrogazione presentata da Fabio Rainieri (Ln), attraverso la quale si chiedeva di "rendere cantierabile la cassa di espansione sul fiume Baganza", nel parmense.

L'intervento, ha riferito l'assessore, è stato inserito "nella parte programmatica del Piano stralcio che ammonta complessivamente ai 650 milioni di euro, da reperire con la legge di stabilità". Sui tempi di realizzazione dell'infrastruttura, Gazzolo ha parlato di "due anni dalla messa a disposizione del finanziamento".
Rainieri, dichiarandosi "insoddisfatto della risposta", ha ricordato che "la progettazione della cassa di espansione era partita nel 2011" e che "tale opera non rientra nelle 33 che saranno finanziate con 800 milioni di fondi pubblici già stanziati per la prima parte del Piano stralcio presentato dal Governo". Per l'esponente Ln, "in questo modo si prendono in giro i cittadini", la Regione, ha aggiunto, "deve attivarsi coinvolgendo i responsabili del progetto al fine di arrivare a una soluzione, mettendo fine, con la realizzazione della cassa di espansione, a questa storia infinita".
(cr)

Mercoledì, 09 Settembre 2015 09:04

Crisi del latte: noi l'avevamo detto.

Quote latte, fu liberalizzazione o liberazione? La dura legge del mercato libero esplode con violenza molto tempo prima della conclusione della prima campagna lattiera 2015-2016. Multe non se ne pagheranno all'UE ma la sanzione è arrivata dal mercato e dalla presunzione degli allevatori europei.

di Virgilio, Parma 9 settembre 2015 -
A poco più di 90 giorni dalla cessazione del regime delle quote latte la rabbia delle stalle è salita alle stelle sfociando nella protesta degli agricoltori radunati a Bruxelles a fronteggiare con i trattori i blindati della polizia.

Le speranze di vivere agiatamente nel mercato "finalmente" libero si sono rapidamente infrantae contro la dura legge della domanda e dell'offerta.
Una situazione prevedibile che avevamo in più circostanze sottolineato anche dalle colonne di questa testata digitale.
I segnali erano evidenti perché evidente era che molti paesi del nord, proprio in previsione della liberalizzazione, si stavano attrezzando sia concentrando l'offerta, sia aumentando la produzione lattiera allo scopo di di godere di un "vantaggio competitivo" in occasione delle nuove misure di intervento sul latte che sarebbero state adottate a partire dalla campagna lattiera 2015-2016.

Ed avevamo anche anticipato che avremmo avuto nostalgia delle tanto vituperate quote latte, non della mala gestio nazionale, ovviamente.

Stupisce invece che nessuno dei titolati a mettere in stato di allarme e a promuovere azioni di prevenzione dai rischi del mercato globale non avesse fatto nulla.

Qualcosa hanno invece fatto le industrie e le più grandi cooperative del mondo (la neozelandese Fonterra ad esempio) creando accordi e realizzando impianti sul vecchio continente.

E così, mentre il settore primario litiga, gli altri agiscono e in men che non si dica, in meno di un anno e mezzo, il prezzo del latte è passato da oltre 41 centesimi al litro (gennaio 2014) a 35 centesimi al litro mentre il prezzo al consumo è passato da 1,37 a 1,49€/litro per il latte fresco intero. Una forbice di prezzo sempre più a favore della distribuzione e trasformazione e sempre meno del segmento allevatoriale.

Ora il vaso non solo è colmo ma anche rotto e ricomporlo sarà oneroso, se non impossibile.

Mercoledì, 09 Settembre 2015 08:35

Lattiero Caseario. Tutto fermo, tranne il latte

Prosegue la discesa del latte spot nazionale e di provenienza estera (Germania e Austria). Fermi tutti i listini del burro, della crema e della panna a uso alimentare. Al palo anche le due principali dop che vedono confermati i prezzi di 5 settimane fa.

di Virgilio 9 settembre 2015

LATTE SPOT Nel giorno della protesta degli allevatori europei (7 settembre 2015) davanti alla sede della Commissione a Bruxelles il latte spot prosegue la sua discesa. -1,41% è la flessione registrata a Verona relativamente al latte crudo spot nazionale corrispondente a una fascia di prezzo compresa tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte. Analogamente il latte pastorizzato spot di provenienza estera cede il 1,50% (33,51 - 34,02€/100 litri di latte)

BURRO E PANNA Nessuna variazione è intervenuta sui listini del burro e delle panne a uso alimentare.
Borsa di Milano 07 settembre:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,46€/Kg.

Borsa Verona 07 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,39-1,44 €/Kg.

Borsa di Parma 04 settembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 07 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,15 1,15€/kg.

GRANA PADANO Rimangono stazionari i listini del Grana Padano e prezzi confermati nelle ultime 5 settimane. Tra 6,30 e 6,40 €/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 è l'intervallo di prezzo per il 15 mesi d'invecchiamento registrato a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Nessuna variazione è stata registrata relativamente ai listini del Parmigiano Reggiano. Confermati quindi i prezzi sia alla piazza di Parma lo scorso 4 settembre sia a quella reggiana nella seduta di ieri 8 settembre.

(Scorrere la pagina per la galleria immagini con i grafici aggiornati)

Latte spot 37 15

Dopo i recenti incontri con gli operatori commerciali di Canada e Stati Uniti, l'agroalimentare reggiano guarda verso l'Asia per incrementare il flusso di esportazioni. -

Reggio Emilia, 8 settembre 2015 -

Il 9 e il 10 settembre per iniziativa della Camera di Commercio di Reggio Emilia saranno nella nostra città due delegazioni di operatori economici provenienti da Cina e Giappone, Paesi che, insieme, valgono quasi 325 milioni di esportazioni per il tessuto imprenditoriale della nostra provincia.
Al centro dei confronti (che coinvolgono 13 aziende reggiane) saranno, anche in questo caso, i prodotti agroalimentari, che puntano a cogliere la nuova attenzione che Cina e Giappone stanno riservando alle eccellenze italiane e locali (Parmigiano Reggiano, Lambrusco e Aceto Balsamico in testa).
"Stiamo parlando di due Paesi - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - ai quali le nostre imprese e il nostro territorio sono legati da consolidati rapporti commerciali, ma anche da quella vita quotidiana che nella nostra città e nella nostra provincia vede camminare fianco a fianco i reggiani e migliaia persone provenienti da queste nazioni, e in special modo dalla Cina".
"Basti pensare, a questo proposito - spiega Landi - che le imprese che operano nel nostro territorio e che sono state create da cittadini provenienti dalla Cina sono ben 1.440, e se a questo dato aggiungiamo il fatto che nella nostra provincia sono presenti imprenditori di ben 128 etnie diverse, diventa molto evidente quanto il nostro territorio sia non solo ospitale, ma aperto a quegli scambi internazionali che sostengono fortemente la sua economia".
"Di fronte a questi dati e a queste relazioni - conclude il Presidente della Camera di Commercio - siamo a maggior ragione soddisfatti di avere con noi gli operatori economici provenienti da Cina e Giappone, il cui interesse si concentra su prodotti che ci stanno particolarmente a cuore, perché esplicitamente parlano delle tante eccellenze che questo territorio sa generare".

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Agrinsieme con le migliaia di agricoltori, provenienti da tutt'Europa, che ieri sono scesi in piazza a Bruxelles. Il responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari Dino Scanavino: "C'è bisogno di un cambio di passo. I prezzi pagati agli allevatori per carne e latte quasi non coprono i costi produttivi e mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende. Servono interventi urgenti per affrontare l'emergenza, come ritiri dal mercato di prodotti caseari e un piano di ristrutturazione dei debiti" -

Reggio Emlia, 8 settembre 2015 -

C'era anche Agrinsieme con le migliaia di agricoltori, provenienti da tutt'Europa, che ieri sono scesi in piazza a Bruxelles per sollecitare le istituzioni comunitarie a intervenire tempestivamente sulla crisi della zootecnia, nel giorno del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell'Agricoltura.

"Con questa manifestazione vogliamo sostenere le istanze dei produttori italiani in Ue -ha detto dalla capitale belga Dino Scanavino, responsabile del coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari-. La situazione della zootecnia sta diventando sempre più insostenibile e gli agricoltori, nonostante i loro sacrifici, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della crisi. Da un lato il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall'estero dei ristalli e con i prezzi fermi da troppo tempo a livelli non remunerativi; dall'altro lato il settore lattiero-caseario, con quotazioni all'origine in caduta libera negli ultimi mesi. Un comparto che, dopo trent'anni di sistema delle quote, necessita di certezze per il futuro e le cui prospettive reddituali sono tutte da valutare."

"La zootecnia perde redditività ogni giorno di più e i prezzi pagati agli allevatori spesso insufficienti anche a coprire i costi produttivi mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende -ha osservato Scanavino-. Per questo oggi manifestiamo insieme agli altri agricoltori europei, per sollecitare i Governi dell'Unione ad avviare un'irrinunciabile cambio di passo, prima di tutto in materia di gestione delle crisi. Il quadro di interventi e strumenti di cui dispone la Pac ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti di efficacia e la crisi russa ha acuito le difficoltà ed è ricaduta sulle spalle degli agricoltori. La riunione dei ministri agricoli di oggi rappresenta quindi un crocevia per il futuro. Soltanto con decisioni coraggiose, infatti, è possibile ridare slancio a un settore centrale dell'economia dei territori dell'Ue. Un'attività economica che, attraverso 14 milioni circa di aziende che gestiscono il 45% della superficie complessiva, continua a fornire un importante contributo in termini di Pil e posti di lavoro diretti e indiretti. Salvaguardare e valorizzare questi importanti valori deve essere una prerogativa nelle decisioni delle politiche europee."

"Intanto, però, servono provvedimenti a breve termine da attuarsi subito per ridare fiato agli allevatori e "tamponare" l'emergenza. Al ministro Maurizio Martina, che abbiamo incontrato con la delegazione di Agrinsieme prima dell'inizio del Consiglio Ue -ha spiegato Scanavino- abbiamo chiesto: di attivare un intervento di ritiro dal mercato dei formaggi Dop (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Montasio) per un equivalente di circa 15 milioni di euro da assegnare agli aiuti agli indigenti; di ristrutturare il debito delle aziende zootecniche colpite dalla crisi; di restituire agli allevatori le quote versate e oggetto di compensazione nel periodo 2014/2015, che stimiamo siano circa 75 milioni di euro; di avviare un piano di promozione istituzionale per il consumo di carne e latte italiane.

(fonte: Ufficio stampa Agrinsieme)

Da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre 2015, dieci imprese reggiane saranno protagoniste delle animazioni nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione Emilia-Romagna. -

Reggio Emilia, 7 settembre 2015 -

Sono dieci le imprese reggiane che, nell'ambito del progetto "Saperi e Sapori della Via AEmilia" promosso da Unioncamere Emilia Romagna e con il sostegno della Camera di Commercio di Reggio Emilia, da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre 2015, saranno protagoniste delle animazioni nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione Emilia-Romagna, collocato a circa 50 metri di distanza dal Padiglione Italia.

Le imprese reggiane saranno inserite in un palinsesto di eventi promozionali ed attrattivi che consentiranno di sottolineare in modo particolare il legame tra prodotti, territorio emiliano romagnolo e turismo, valorizzando il marketing territoriale quale brand attrattivo per identificare le produzioni di qualità: sarà infatti la Via AEmilia l'ideale filo conduttore nella promozione dei prodotti e degli elementi culturali e sociali.

Le imprese, protagoniste assolute e parte integrante del proprio territorio, avranno modo di presentare i propri prodotti e raccontarsi al pubblico attraverso un approccio narrativo e con l'ausilio di un esperto animatore "cantore".
La presenza del sistema camerale nella Piazzetta viene condivisa con il Consorzio del Parmigiano-Reggiano.
Sul palcoscenico della Piazzetta ad Expo si alterneranno, nel corso dei 6 giorni, aziende agro-alimentari di qualità, Consorzi di tutela e Valorizzazione, APT Servizi e altri soggetti in grado di stimolare curiosità ed interesse verso il territorio emiliano-romagnolo, che grazie alle sue imprese propone anche 83 pacchetti turistici sull'enogastronomia di qualità, frutto del progetto cui nel 2014 hanno aderito anche tante imprese reggiane.

Il nutrito programma di eventi dal 9 al 14 settembre, comprende momenti informativi dedicati alle imprese emiliano-romagnole partecipanti e momenti di spettacolarizzazioni-animazioni.
E' in quest'ambito che il Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, con il quale il Progetto è condiviso, presenterà "Qui la meraviglia prende forma. Viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano", unitamente alla nuova audioguida (un'App facilmente scaricabile) "Pianeta Parmigiano Reggiano – il racconto della distintività", con la quale si raccontano i piaceri del Parmigiano Reggiano, immagini, profumi e sapori che rivelano la ricchezza e le caratteristiche di questo formaggio.
In programma, sempre a cura del Consorzio del Parmigiano Reggiano, anche il gioco "Spakka il kilo", che consiste nell'indovinare il peso dello spicchio di parmigiano reggiano messo in palio.
Le imprese reggiane che parteciperanno agli eventi sono: Armonie Alimentari Srl, Azienda Agricola Pignagnoli Paola, B&P Group Srl, Cooperativa Sociale San Gaetano, Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, Il Borgo del Balsamico Sas, Industria Molitoria Denti Srl, La Dispensa di Matilde (Rete di Imprese), Reggiana Gourmet Srl, Solimè srl.

UNO SPAZIO SPECIFICO PER IL "MATILDE DI CANOSSA – TERRE DI LAMBRUSCO"

E nella passerella mondiale rappresentata da Expo non mancherà, tra i prodotti di eccellenza del territorio emiliano, il Lambrusco: anche il Concorso Enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", promosso dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, sarà infatti presente nello spazio "Piazzetta" con momenti promozionali dedicati ai vini selezionati dalla sesta edizione della manifestazione e con la divulgazione della Guida Terre di Lambrusco 2015.

(Fonte: dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

L'evoluzione del portafoglio elettronico, ovvero la possibilità di pagare o comunque trasferire fondi attraverso il telefonino, sta diventando realtà. Con i pagamenti P2P (Person to Person) sempre a disposizione aumenteranno comodità, vantaggi e si ridurranno sensibilmente i costi.

di Lamberto Colla, Parma 7 settembre 2015 -

L'esigenza di trasferire i soldi in "remoto", ovvero senza la necessità di andare allo sportello bancario per prelevare i soldi contanti, ha origini antiche risalenti addirittura al medioevo. Sembra, infatti, che il primo assegno fosse stato compilato nel 1365 da due fiorentini per il pagamento di un tessuto nero acquistato in occasione di un funerale di famiglia.
Poi fu la volta dei bonifici bancari, fino ai bonifici elettronici per giungere ai più recenti "borsellini elettronici", ad esempio Paypal, nati per assicurare e garantire il trasferimento e molte volte anche il buon fine della transazione stornando l'accredito in caso di reclami del compratore.

Utilizzando il "borsellino elettronico" come metodo di pagamento non c'è più la necessità di inserire in internet i propri dati di carta credito sul sito del venditore ma sarà l'intermediario a farlo con grande vantaggi in termini di sicurezza e protezione dalle truffe "On Line".

L'autostrada del micro-commercio internazionale è stata perciò tracciata e la sua ultimazione è prevista con la messa a disposizione dei consumatori dal borsellino elettronico connesso al proprio "telefonino".

Smart phone

A questa nuova e imminente frontiera si sono già orientati gli istituti di credito, gli operatori telefonici e i costruttori di smart phone al fine di accaparrarsi un quota di mercato che si suppone sarà di proporzioni incommensurabili.

Sarà quindi possibile dare sfogo ai sogni d'acquisto di prodotti realizzati nell'altro emisfero terrestre. Quell'ultimo modello di scarpe da running non ancora nei negozi, piuttosto che l'ultima generazione di un telefonino o di una canna da pesca saranno alla portata di tutti gli appassionati. Ma sarà possibile anche trasferire la paghetta al figliolo all'estero o in altra città universitaria per studi o stage, ma anche pagare il ristorante o piuttosto tutti quegli adempimenti amministrativi direttamente al detentore del credito, in poco tempo e senza passare attraverso a tutta una serie di costosi operatori necessari al trasferimento di soli e semplici "bit". Dagli istituti di credito interessati alla trasmissione e ricezione del denaro agli uffici di tesoreria per conto di quello o quell'altro ente pubblico per concludersi con il detentore della piattaforma elettronica necessaria e indispensabile a eseguire il trasferimento dei fondi.

Una filiera che grava mediamente sul consumatore tra 0,85 e 1,5€ per transazione e che, tra un cosa e l'altra realizza l'operazione fisica non prima di una decina di giorni quando addirittura venti come spesso accade quando l'utente finale è rappresentato da una amministrazione pubblica.
Un periodo di tempo in cui quella quota, piccola o grande che sia, non è più nella disponibilità dell'acquirente del servizio ma nemmeno nella disponibilità della amministrazione beneficiaria ma senz'altro a disposizione di qualcun altro che ne beneficia immeritatamente.

Attraverso il pagamento di prodotti e servizi direttamente "dal produttore al consumatore" attraverso il sistema person to person connesso al proprio telefonino alla garanzia di sicurezza bancaria si assocerà la rapidità di trasferimento e l'abbattimento dei costi di intermediazione, quei costi di commissione così elevati, specialmente nella nostra bella penisola, da essere la più importante causa di mancata diffusione degli acquisti in rete o nei negozi convenzionali attraverso le carte di credito.

Ben venga quindi l'innovazione specie se, come si presume sarà, genererà una elevatissima e sana competizione tra tutti coloro che saranno interessati a gestire un quota dei miliardi di transazioni elettroniche quotidianamente andate a buon fine, a tutto vantaggio dei consumatori ma anche dei commercianti che avranno una maggiore probabilità di vendita anche oltre i confini nazionali, sempre che lo vogliano, e che si impegnino in specifiche campagne promozionali calibrate per i nuovi mercati.

Attendiamo quindi il definitivo licenziamento delle norme che regoleranno questo enorme e appetitoso mercato perché, al contrario, le tecnologie sono già pronte, collaudate e scalpitanti per dimostrare la loro efficacia.

Lunedì, 07 Settembre 2015 09:14

Rifiuti: Parma e Mantova, gemelli diversi


Uguale il metodo ma risultati molto differenti. Incursione a Mantova per verificare il sistema di raccolta differenziata porta a porta che Parma ha copiato senza però conseguire un risultato paragonabile.

di Lamberto Colla, Parma 7 settembre 2015 -
Parma come Mantova? Un interrogativo che vorremmo trasformare in esclamativo almeno stando a quanto osservato direttamente le scorsa settimana.

La polemica sui rifiuti non si stempera e il confronto diretto con Federico Pizzarotti, tanto auspicato da Pino Agnetti, promotore delle petizione "Parma non è una discarica, Rifiutiamoci" che dal 19 di agosto ha raccolto quasi 1.800 aderenti, non sembra venire preso in considerazione dal Sindaco di Parma.

A dire il vero il primo cittadino non sembra nemmeno accorgersi della polemica confinandola a "contrapposizioni alimentate per fare qualche copia in più". Secondo il Pizzarotti pensiero, infatti, espresso a margine della conferenza stampa che ha siglato il protocollo d'intesa con la Chiesi farmaceutici, oltre a imputare alla stampa la colpa di dare risalto a una polemica inesistente, ha difeso i risultati conseguiti e sottolineato come la metodologia utilizzata a Parma sia la medesima adottata a Mantova con risultati superiori al 70% (da RepTV).

Un'affermazione che, neanche da dirlo, ci ha incuriositi al punto da spingerci nella vicina città lombarda a verificare di persona.

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La prima impressione, entrando nel centro storico di Mantova, è stato di ordine, pulizia e per di più, quasi sapessero della nostra incursione, il servizio ambientale stava diligentemente acconciando le chiome del verde pubblico.
Turisti sparsi qua e là per il centro a immortalare gli angoli più pittoreschi della città storica, giovani e meno giovani che passeggiano tra i tavolini dei ristoranti all'ombra degli ombrelloni e sul lungolago alcuni singoli e famiglie che si godono queste ultime ore d'estate facendo picnic o semplicemente osservando alcuni pescatori al centro del bacino d'acqua di fronte al castello.

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Mi sembrava di essere su "Scherzi a Parte". In trasferta a Mantova per registrare il disordine trovo lindo come mai avrei immaginato.
Guardo a terra ma non trovo manco una carta e allora, poco prima delle 10,00, inizio la ricerca dei rifiuti a terra e nei cestini.

Niente, i cestini sono sgombri, seppure dotati di sacchetto nero e solo in prossimità di due esercizi commerciali registro alcuni cartoni.
Mi sorge il dubbio di essere arrivato nel momento sbagliato, di essere giunto proprio subito dopo le pulizie di Pasqua tanto era pulita la città.

Non rimane che confrontarsi con i residenti e i commercianti e finalmente qualche bega si riesce a scovare.

Il comune denominatore è però la puntualità e efficienza del servizio. Gli esercenti intervistati hanno tutti confermato non solo l'efficienza ma anche la puntualità e la gentilezza degli operatori ecologici. Mi informano che alle 10 raccolgono i cartoni e a mezzogiorno, fino al massimo alle 13,00 i rifiuti e alla sera l'organico e il vetro mentre al venerdi è solo il secco a venire raccolto. "Se dovessi dimenticare di esporre i rifiuti, sottolinea una panettiera, gli operatori vengono a chiedermi se non ne ho prodotti". Unico neo, evidenzia un altra addetta a un esercizio di gastronomia, "la Domenica non raccolgono ma passano al lunedi mattino presto".

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Alcuni residenti invece osservano che, effettivamente, in centro si sia raggiunto un buon livello di efficienza mentre molti problemi sono ancora riscontrabili nella periferia. "Vada a vedere sul lungolago, i cumuli di rifiuti emettono odori insopportabili e attirano i topi". Un altro residente conferma che c'è stato un sensibile miglioramento con il nuovo Sindaco (Mattia Palazzi del PD eletto nello scorso giugno) mentre poco apprezzate sono le stazioni ecologiche (tre ecoisole collocate in Piazza Virgiliana, Lungolago Gonzaga e piazzale Gramsci) soprattutto per la necessità di utilizzare le card, scomode in particolar modo per gli anziani. Quasi tutti, invece lamentano la totale assenza dei tradizionali bidoni della raccolta dei rifiuti.

L'invito a fare un sopralluogo sul lungolago Gonzaga è stato accolto ma non abbiamo riscontrato i problemi così gravi come esposti anzi abbiamo dovuto constatare che i prati verdi e rigogliosi erano anch'essi immuni da sporcizia o carte abbandonate. Non è da escludere che, in certe circostanze, possano manifestarsi condizioni di maggior degrado ma, stando le cose come osservate, a occhio e croce non credo possano essere particolarmente persistenti.

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Più che un'indagine la nostra è stata una critica osservazione del servizio senza alcuna pretesa del rigore scientifico ma che ha comunque confermato i risultati della ricerca condotta dal gestore Mantova Ambiente, su richiesta dell'Amministrazione comunale, quasi un anno fa (Ottobre 2014, quindi ancor prima delle azioni correttive introdotte dalla nuova amministrazione) e che evidenzia come la maggioranza dei cittadini intervistati sia soddisfatta del servizio:
il 65 % delle persone dichiara che il servizio corrisponde alle aspettative,
il 71 % ritiene che la raccolta funzioni e sia ben organizzata,
il 65 % ritiene la raccolta comoda e puntuale.

La nostra impressione, quindi, è stata assolutamente positiva e, all'apparenza, ben diverso è il risultato se confrontato con Parma dove la pulizia e l'ordine è solo un ricordo.

In conclusione se il metodo utilizzato nei due capoluoghi è analogo la differenza abissale rilevata, a tutto vantaggio di Mantova, va allora ricercata nell'organizzazione, nella vigilanza e nel controllo dell'erogazione del servizio di raccolta e, probabilmente, anche nell'educazione di alcuni nostri concittadini.

Vedere per credere! Tra l'altro Mantova è una città che val la pena, ogni tanto, di tornare a visitare.

(scorrere la pagina per guardare la galleria fotografica)

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Appendice: la novità introdotte nel 2015 dal Comune di Mantova:
Per le utenze non domestiche è già attivo dal 10/02/2015 un servizio dedicato di raccolta differenziata integrativo, a supporto di esercenti ed artigiani che necessitano di conferire i propri rifiuti differenziati in fascia oraria differente da quella prevista dal calendario di raccolta.
Due mezzi attrezzati con doppia vasca di raccolta, ECOMOBILI, passano per alcune vie del centro storico, seguendo un percorso che prevede la sosta di 10 minuti per ognuna delle 17 postazioni individuate in accordo con la Polizia Locale e i rappresentanti delle categorie commerciali (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, UPA) per il ritiro delle principali tipologie di rifiuti differenziati (carta e cartone, vetro e lattine, imballaggi in plastica, organico) prodotti in eccesso rispetto alle quantità o in orari diversi da quelli del calendario di raccolta.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 36 06 settembre 2015 - Cereali potenzialmente verso la stabilità. Previsioni non confortanti per il settore lattiero caseario. Rischio maltempo per le ultime vendemmie e per il mais. Nasce il colosso del pomodoro.
(in allegato il formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale Apocalisse
3.1 cereali Commodities: verso la stabilità ma alcune nubi potrebbero oscurare nuovamente il cielo
4.1 cereali Materie prime. La tempesta sta passando
5.1 Lattiero caseario Latte spot in altalena. Cede un euro.
6.1 eventi Prosciutto in vigna 2015
7.1 frodi latte NAS Cremona, bloccato un vasto traffico di farmaci utili a aumentare la produzione lattiera.
7.2 mercato del latte Latte, prezzi in depressione. Le previsioni non sono confortanti per i prossimi mesi
7.3 meteo e raccolti Rischio maltempo
8.1 lavoro Caporalato, misure severe per gli sfruttatori e premi per le imprese virtuose
8.2 raccolti Caldo, le due facce della medaglia
9.1 pomodoro e concentrazione Il colosso del pomodoro nasce dalla fusione Casalasco - ARP
10.1 maltempo Danni da maltempo a Reggio Emilia
11.1 promozioni "vino" e partners

cibus 36 2015 COP

Domenica, 06 Settembre 2015 10:53

Prosciutto in vigna 2015

Dal 5 al 20 settembre molte cantine appartenenti al Consorzio dei Vini dei Colli di Parma apriranno le porte al pubblico per celebrare il felice matrimonio tra i loro Vini e il Prosciutto di Parma.

Langhirano (Parma), 1 settembre 2015 ,
Giornate tra vino e prosciutto per i fortunati che decideranno di partecipare a uno degli appuntamenti di Prosciutto in Vigna, iniziativa che torna per il secondo anno consecutivo nel territorio di Langhirano - dal 5 al 20 settembre prossimi - in concomitanza con il Festival del Prosciutto di Parma.
Langhirano e ancor prima il castello di Torrechiara, sono la porta di ingresso di una grande area dell'Appennino Tosco Emiliano che, il 9 giugno scorso a Parigi, è stata dichiarata Riserva UNESCO Man&Biosphere. Un sogno che si è avverato e che ha premiato la sostenibilità del rapporto tra natura e società umana che caratterizzano queste zone.

Legare sempre più i prodotti al territorio di produzione e alla conoscenza della cultura che nei secoli ne ha consentito attuali gusto e qualità. È questo l'obiettivo che si propone l'amministrazione del Comune di Langhirano che, con il supporto operativo di Assapora@ppennino e la collaborazione delle Cantine aderenti al Consorzio dei Vini dei Colli di Parma, ripropone per il secondo anno l'iniziativa Prosciutto In Vigna.
"Proporre alla gente di gustare Vino e Prosciutto proprio nei luoghi in cui l'uva si trasforma in vino dei Colli e festeggiare il matrimonio perfetto con il re dei salumi, sapori predestinati dalla stessa sapienza e storia comune. – ha dichiarato Giordano Bricoli, Sindaco di Langhirano – Vogliamo raccontare una storia antica, già dipinta nel soffitto della Camera d'Oro del Castello di Torrechiara, dove insieme all'amore per Bianca Pellegrini, Pier Maria Rossi volle raffigurato anche quello per le proprie terre e i buoni frutti del lavoro dei contadini."
Amore è dunque filo conduttore anche per i visitatori, che saranno invitati a scoprire i profondi legami tra sapori, forme ed elementi anche vivendo il dietro le quinte, passeggiando tra i vigneti.

Sul tema dell'amore per il territorio, la seconda edizione del Palio Fotografico #TorrechiaraScattiInnamorati, un concorso che premierà chi saprà realizzare una foto fatta con il cuore prima che con gli strumenti. Tutti i dettagli del concorso si possono trovare sul sito AssaporAppennino.
Dal 5 al 20 Settembre ci sarà sempre qualche Cantina con le porte aperte nei Colli di Parma, pronta ad accogliere i visitatori e soddisfare le loro curiosità.

Durante i tre fine settimana del Festival del Prosciutto (5-6) e del Salone del Camper (12-13 e 19-20 settembre), da Torrechiara sarà disponibile il BUS Cantine dedicato alla visita dei luoghi di produzione. Ogni sabato e domenica sono in programma 3 partenze la mattina e 3 al pomeriggio per le visite alle cantine. L'offerta complessiva sarà molto variegata tra musica, merende, pranzi e cene... tutto rigorosamente locale e tipico.
Partecipare è facile: si sceglie il giorno e l'ora e si prenota il Bus Cantine al 328.2250714 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Alla partenza si riceverà il proprio bicchiere nella tracolla-ricordo, all'arrivo si potrà visitare la Cantina e degustare il vino con le delizie che ogni Cantina avrà preparato "alla carta" nella propria offerta personalizzata. Costo Bus andata/ritorno e sacca+bicchiere per un costo di € 8 (bambini €4). Degustazioni in Cantina, pagamento secondo consumazioni.

Nei giorni 19 e 20 Settembre verrà proposto il gioco Degustazione al buio: si degusteranno e voteranno 3 diverse Malvasie per incoronare la più gradita che verrà premiata il 4 Ottobre in Castello a Torrechiara insieme ai vincitori del Palio fotografico, durante la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo.
Prosciutto in Vigna è un evento che fa parte del progetto co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna per l'internazionalizzazione delle Imprese e dei territori.

INFORMAZIONI
Facebook: /prosciuttoinvigna

Twitter: @InVigna

Programma completo degli eventi: http://www.assaporaparma.it/it/eventi/prosciutto-in-vigna-2015

Assapor@ppennino Agenzia per il Turismo di Comunità 
Piazza Leoni 2 Torrechiara LANGHIRANO PR
328.2250714 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Carabinieri NAS Cremona: arrestato, nel Bresciano, ex agente di commercio nel settore zootecnico. Posti sotto sequestro 16 allevamenti per un totale di circa 4.000 capi di bestiame e 80.000 litri di latte sottoposti a vincolo sanitario.

Cremona 3 settembre 2015 - Nelle prime ore del 03 settembre 2015, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP della Procura di Brescia, su richiesta del P.M. Dott. Ambrogio Cassiani, titolare dell'indagine denominata "VIA LATTEA", personale del Nas di Cremona ha tratto in arresto un ex agente di commercio che operava nel settore zootecnico.

La misura coercitiva fa seguito alle operazioni di perquisizioni eseguite il 24 ottobre 2014 e il 17 marzo 2015 dai Carabinieri dei NAS e dall'Arma territoriale all'interno di aziende commerciali ed agricole del Nord Italia, che hanno portato alla denuncia di un veterinario e di due agenti di commercio, al sequestro di 16 allevamenti, oltre 4000 capi di bestiame, 80.000 litri di latte sottoposti a vincolo sanitario, 1700 confezioni di farmaci veterinari per bovini e suini, 10 fusti per un totale di 130 litri di prodotto medicamentoso per uso veterinario, 15 fiale di somatotropina, 55 Kg di farmaci illegali, nonché di 15 ricettari per prescrizioni medico-veterinarie e timbri di medici veterinari ed aziende, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.
In particolare la somatropina è somministrata, mediante iniezione, nella parte posteriore dei bovini, vicino alla coda, ad intervalli regolari di circa quindici giorni, al fine di incrementare anche fino al 20% la produzione di latte che rimane contaminato dall'ormone nocivo per la salute del consumatore, con conseguente potenziale sviluppo di malattie endocrine e di patologie tumorali.

L'ingente quantitativo di farmaci veterinari sequestrati, nonché i timbri ed ricettari dei medici rinvenuti all'esito di perquisizione domiciliare, dimostrano l'esistenza di un mercato clandestino di farmaci illegali per animali destinati all'alimentazione umana, somministrati senza alcun controllo veterinario.
Tali pratiche illegali sono pericolose per la salute dei consumatori anche perché possono comportare la presenza di residui medicinali nel latte e nelle carni, determinando il cosiddetto fenomeno della "antibiotico resistenza".

(Fonte Ministero della Salute 03 Settembre 2015)

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