I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria stanno eseguendo in data odierna la notifica presso le Conservatorie dei Registri Immobiliari di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale Ordinario di Venezia - Sezione Distrettuale del Riesame e delle Misure di Prevenzione, di n. 3 immobili di pregio situati nelle province di Lucca, Pisa e Firenze, facenti capo al pregiudicato Felice Maniero.
Il provvedimento in questione conferma il sequestro di prevenzione degli stessi beni già eseguito il 17 gennaio 2017, quando era stata data esecuzione anche ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti (un prestanome e un promotore finanziario) e ad un sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie per oltre 17 milioni di euro.
I 2 destinatari della predetta ordinanza sono attualmente detenuti e imputati nel processo - in fase dibattimentale - per reati di riciclaggio di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni, aggravati dalla finalità di agevolare Felice Maniero, ex vertice dell'associazione criminale di stampo mafioso, denominata "Mala del Brenta".
Gli stessi avrebbero gestito circa 33 miliardi delle vecchie lire (fine anni Novanta) del patrimonio illecito di Maniero, acquistando le predette unità immobiliari e operando attraverso una pluralità di rapporti finanziari, anche in Svizzera, dove il denaro veniva trasportato ricorrendo ai c.d. "spalloni" nonché accendendo conti cifrati, su uno dei quali denominato "Monastero" furono depositati nel 2003 circa 4,3 milioni di euro, provenienti tra l'altro da un altro conto svizzero aperto nel 1994/95.
Con il provvedimento di confisca, il Tribunale ha ritenuto sussistente il presupposto di pericolosità sociale in capo a Felice Maniero sulla base dell'accertata e costante dedizione alla consumazione di reati in forma continuata ed organizzata, sia nell'ambito del settore degli stupefacenti che nel campo dei reati contro il patrimonio. Solo nel suo periodo criminale più florido, ricompreso tra il 1982 e il 1993, risultano accertati in via definitiva ben 166 reati.
I 3 beni immobili oggetto di confisca - sulla base anche degli ulteriori accertamenti e approfondimenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri successivamente al sequestro - sono stati ritenuti di valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dai soggetti interposti che ne hanno avuto la proprietà e/o la disponibilità, alcuni dei quali non avendo mai svolto alcuna attività lavorativa.
Si tratta di unità immobiliari di notevole valore e, in particolare, una villa di pregio con annessa piscina situata nel comune di Santa Croce sull'Arno, oggetto nel corso del tempo di importanti lavori di ristrutturazione, di una casa al mare ubicata nel comune di Marina di Pietrasanta, nonché di una villetta sita nel Comune di Fucecchio.