Gli agenti della Digos hanno perquisito un appartamento in viale Gramsci e sequestrato i device a scopo precauzionale. Al vaglio i rapporti tra la ventenne e il sostenitore dell'Isis arrestato a Torino.
MODENA – Un' "amicizia" nata su Facebook e un contatto in chat con Elmahd Halili, il 23 enne marocchino naturalizzato italiano arrestato nei giorni scorsi a Torino perché sostenitore dell'Isis e accusato diffondere materiale propagandistico del Califfato e di "reclutare" adepti per atti di terrorismo, hanno fatto scattare un blitz in un appartamento di viale Gramsci a Modena, dove vive una famiglia marocchina.
Gli agenti della Digos hanno sequestrato, in via del tutto precauzionale, il cellulare e il tablet di una delle figlie ventenni della famiglia nordafricana, da cui sarebbero partiti i contatti con il militante del sedicente Stato Islamico.
Ora, le indagini dovranno appurare, analizzando i contenuti della chat e la natura dei contatti, se i rapporti tra la giovane straniera residente a Modena e l'italo marocchino arrestato siano stati del tutto casuali e privi di ogni finalità criminale o se centri l'attività di proselitismo, la campagna d'odio e il reclutamento che Halili stava portando avanti al fine di mettere in atto azioni terroristiche.