Giovedì, 26 Aprile 2018 16:27

Rissa "medievale" - Clandestino con un'alabarda minaccia quattro connazionali. In evidenza

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La segnalazione alla Polizia è arrivata da parte di un passante che si era chiuso in auto dopo aver avvistato l'uomo aggirarsi in bicicletta con l'insolita arma medievale. All'arrivo degli agenti, il magrebino si stava scagliando contro quattro connazionali

di Manuela Fiorini Modena 26 aprile 2018  – Chissà che cosa hanno pensato gli agenti della Polizia di Modena quando, ieri pomeriggio verso le 14, hanno ricevuto la telefonata concitata di un passante, che riferiva di essersi chiuso in macchina dopo aver avvistato un uomo che, in sella alla sua bicicletta, brandiva un'alabarda, una pericolosa arma medievale dotata di un'ascia, una punta di lancia e, dalla parte opposta un'altra lama non meno tagliente.

Poco dopo, sono arrivate altre telefonate che segnalavano una rissa tra stranieri nella zona di via Amundsen, nel quartiere Madonnina, la stessa dove era stato segnalato l'uomo con l'alabarda. Una volante si è quindi recata sul posto, una delle aree tristemente famose in città per la presenza di sbandati, clandestini dediti allo spaccio e ai furti che vivono e bivaccano tra capannoni abbandonati, ex officine e locali commerciali lasciati nel più completo abbandono.

Qui, alcuni passanti e residenti hanno riportato agli agenti di una rissa scoppiata tra alcuni magrebini, uno dei quali, probabilmente sotto l'effetto di alcol e droga, si era scagliato contro i connazionali con l'insolita, quanto pericolosa, arma medievale.

Mentre gli altri "contendenti" si erano dileguati alla vista delle Forze dell'Ordine, l'uomo con l'alabarda era rimasto invece nei paraggi. Gli agenti hanno prima trovato l'arma e la bicicletta abbandonate nella zona di via Alvarado e di via Marco Polo, poi hanno bloccato un giovane magrebino, clandestino e con precedenti penali per furto. L'uomo è stato condotto in Questura per accertamenti ed eventuali denunce. Resta per ora il mistero di come si sia procurato l'alabarda, frutto, probabilmente, di un furto.

L'arma è stata sequestrata ed è finita nell'armeria di via Palatucci, tra altri strumenti atti ad offendere oggetto di sequestri, tra cui figura anche qualche machete e qualche katana.

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