Sabato, 18 Agosto 2018 15:30

Parma abbraccia Charlie Alpha - foto

Parma abbraccia Charlie Alpha, un equipaggio di soccorso sempre pronto ad alzarsi in volo. Le foto di Francesca Bocchia.

Il ricordo di Claudio Marchini, Annamaria Giorgio, Corrado Dondi e Angelo Maffei, scomparsi 28 anni fa con lo schianto dell'elicottero sul Ventasso,

All'indomani dell'avvio dei voli notturni nella nostra regione, dopo 28 anni, ancora una volta, le Aziende sanitarie di parma e provincia si fermano per ricordare i colleghi dell'equipaggio Charlie Alfa scomparsi durante una missione di soccorso: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.

L'incidente avvenne alle 8.20 del 18 agosto 1990 quando l'elicottero EHCA Charlie Alpha precipitò sul monte Ventasso, a causa della nebbia fitta, dopo essersi alzato in volo dalla base dell'Ospedale Maggiore di Parma per soccorrere un ferito nell'Appennino reggiano.

A ricordare le vittime dell'incidente i parenti, le Associazioni di volontariato del sistema emergenza-urgenza, le autorità cittadine, i rappresentanti delle forze dell'ordine. Tra loro, Marco Boselli, collega del 118 dell'equipaggio che ha rimarcato "l'intento dei professionisti di migliorare sempre di più il servizio con il supporto delle Aziende sanitarie, della città, delle Associazioni i volontariato - elemento di grande rilevanza- e il mondo politico"; Nadia Buetto, consigliera comunale, che ha ricordato "la presenza di una parte buona della società, rappresentata dai soccorritori che, anche in questi giorni di emergenza, dimostrano la loro continua presenza"; la consigliera regionale Barbara Lori, la cui attenzione è andata "ai volontari, agli operatori, ai professionisti che, insieme, costituiscono una grande comunità"; Maurizio Falzoi, rappresentante dell'Ordine dei medici, che ha testimoniato la vicinanza a tutti coloro che danno la vita per il bene dei soccorsi. Leonardo Marchesi, in rappresentanza della direzione dell'Azienda Usl, ha portato alla luce il frutto della riflessione propositiva sugli eventi che spinge il sistema alla crescita continua". "Tocchiamo con mano una comunità intera – ha infine ripreso Pietro Manotti, in rappresentanza della direzione della Azienda Ospedaliero-Universitaria – che ci fa dono di una eredità che segna la linea di sviluppo verso il futuro".
Antonio Pastori, presente alla cerimonia anche nella veste di coordinatore regionale della rete 118 presso l'assessorato sanità alla regione Emilia-Romagna, segno di come Parma stia continuando a contribuire in modo incisivo alla evoluzione della rete regionale ha evidenziato: "la soddisfazione per i primi tre voli notturni ci spinge a proseguire sulla strada della estensione a 120 delle piazzole idonee per il soccorso in elicottero la notte". Adriano Furlan, direttore della Centrale operativa 118 del Maggiore e membro della commissione regionale per il servizio di elisoccorso ha sottolineato da parte sua l'impulso che Parma ha dato ai servizi: "Ora cominciamo a guardare oltre il confine della nostra regione, verso il nord Italia, in una prospettiva integrata di soccorso, mettendo in comune i mezzi su gomma e in volo".

 

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La descrizione dell'attività


Il soccorso con elicottero
Attivo a Parma da 30 anni con il suo primo intervento il 19 luglio 1988 a Varsi, oggi il soccorso con elicottero dei servizi d'emergenza 118 (HEMS) è esteso a tutto il Paese grazie all'utilizzo di elicotteri attrezzati per le emergenze sanitarie che consentono interventi in tempi rapidi e tempestività dell'ospedalizzazione.
L'attività prevalente dell'elicottero è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell'evento, ma ugualmente importante è l'attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma centro di riferimento regionale - secondo il modello Hub & Spoke - per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, trapianti d'organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.
Nel corso del 2017 gli interventi "dall'alto" sono stati 860 (301 a Parma, 291 a Reggio Emilia, 242 a Piacenza e 26 su altre province), con un andamento in lieve crescita rispetto agli anni precedenti. Analizzando i dati per codice di gravità, nel 2017 sono state soccorse e ospedalizzate 402 persone con codice 3 (paziente con immediate minacce alla sopravvivenza), mentre nel 8% circa dei casi non si è reso necessario il ricovero. Quest'ultimo dato indica una "sovrastima" della Centrale Operativa 118 al momento della chiamata di soccorso, giustificato dalla necessità di intercettare tutti i casi più gravi.

Pronti, via. Decollo in 3 minuti.
I mesi di maggiore attività dell'elisoccorso sono solitamente quelli tra maggio e settembre. L'elicottero può alzarsi in volo in condizioni metereologiche che consentano una visibilità pari a 1 chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale. Dal momento della richiesta di soccorso, l'elicottero è pronto per decollare entro tre minuti dall'attivazione. Questo lasso di tempo è incomprimibile in quanto legato a procedure aeronautiche, mentre il tempo medio di volo sulle tre province di competenza è di circa 12/13 minuti, fino a un massimo di 20 minuti per le zone più lontane delle tre province.
L'equipaggio dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest è composto da un medico anestesista-rianimatore (proveniente a turno dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), due infermieri dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui uno con compiti di coordinamento della missione e gestione della sicurezza in volo e uno con funzione in prevalenza assistenziale.
Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e si avvale di 4 mezzi, di cui 3 dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L'elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa.
Nel caso dell'elisoccorso di Parma si registra un progressivo aumento degli interventi verso le zone di confine della bassa Lombardia.

Elisoccorso notturno
Dal 15 agosto, sono operativi i voli notturni, a partire dalla base di Bologna. Grazie all'uso di una speciale tecnologia, Night Vision Goggles, NVG, particolari visori ad intensificatore di luce installate sui caschi dei piloti, le basi di atterraggio non illuminate sono utilizzate con modalità operative analoghe a quelle del giorno (diurne), moltiplicando la possibilità di intervento e rendendo possibile anche in condizioni di oscurità il volo per salvare una vita o rendere meno negativa una prognosi. Nei prossimi mesi il numero delle basi di atterraggio/decollo aumenteranno ulteriormente, con possibilità di "centralizzare" i pazienti più gravi sugli Ospedali di più alta valenza specialistica/specializzazione. Il periodo sperimentale era iniziato il 1° giugno 2017 su un numero di siti di atterraggio e decollo limitati. Dopo solo due giorni dall'entrata in funzione del servizio, nella notte tra il 16 e il 17 agosto, sono stati effettuati i primi voli notturni di pazienti trasportati al Maggiore di Parma: uno dalla provincia di Piacenza e uno dalla provincia di Parma.

Centrale operativa 118 Emilia Ovest

La Centrale Operativa 118 Emilia Ovest dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma gestisce tutte le chiamate di soccorso sanitario per le province di Parma, Piacenza e Reggio.
Nel 2017 gli interventi complessivi gestiti dalla Centrale operativa 118 Emilia Ovest per le tre province di competenza (Piacenza, Parma Reggio Emilia) sono stati 114.359.
Il sistema copre complessivamente su 140 Comuni, su una superficie di 8.541 Km quadrati, assicurando una copertura capillare del territorio e un soccorso tempestivo anche nelle zone più disagiate, grazie all'indispensabile fitta rete del volontariato di Pubbliche Assistenze e Croce Rossa.
Nelle varie postazioni dislocate in modo capillare nel territorio delle tre province sono presenti 109 ambulanze di base, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce (BLSD), 9 automediche con medico, 6 automediche con medico e infermiere, un'ambulanza con medico e infermiere, un'ambulanza con medico, tre auto con infermiere, dieci ambulanze con infermiere, oltre all'Elisoccorso.
Il Sistema è inserito all'interno della rete regionale ed è proiettato in una logica sovra-provinciale per fronteggiare i grandi eventi avversi, le calamità naturali, le alluvioni e i terremoti. In questo contesto operano gli infermieri della Centrale Operativa 118, attivando e gestendo tutte le fasi dei soccorsi alla persona, compresa la scelta dell'ospedale di destinazione.

 

(Foto di Francesca Bocchia)

"OPERAZIONE BARQUEIRO": patteggiamenti e confische a carico dell'associazione a delinquere con base in italia ed all'estero responsabile di riciclaggio internazionale e frodi fiscali.
Applicazione della pena su richiesta delle parti e prime confische definitive di beni immobili e denaro riconducibili al promotore dell'associazione ed ai componenti del gruppo criminale già oggetto di misure cautelari.

A questa conclusione è recentemente giunto il principale filone processuale dell' "Operazione Barqueiro", condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Modena nel 2016 e coordinata dal Procuratore Capo di Modena Dott.ssa Lucia Musti e dal P.M. Dott. Marco Imperato, all'esito della quale furono eseguite 6 misure cautelari in carcere, denunciati 33 responsabili e disposti sequestri per equivalente per diversi milioni di euro che riguardarono 2 locali di ristorazione, 1 bar ed un complesso alberghiero con annesso ristorante oltre che 8 società, svariati conti correnti ed immobili riconducibili all'associazione.

Nel corso di quelle indagini, le Fiamme Gialle modenesi individuarono un'associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio internazionale ed a plurimi reati tributari di varia natura, con basi a Parma, Reggio Emilia ed in Portogallo: in ragione dell'articolata struttura transnazionale dell'associazione criminale le investigazioni dei Finanzieri di Modena si svilupparono anche grazie all'attivazione degli strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale, con interessamento dei collaterali organi inquirenti esteri, per il tramite del Comando Generale/II Reparto del Corpo e di Eurojust.

L'analisi delle vicende societarie delle aziende sottoposte a procedure concorsuali permise di individuare una complessa struttura, promossa e diretta da un professionista emiliano formalmente residente all'estero e "specializzato" nella gestione "spregiudicata" di fallimenti societari, composta da decine di soggetti giuridici che, ricorrendo a prestanome, venivano fittiziamente delocalizzati all'estero per evitare conseguenze penali agli imprenditori coinvolti e per drenarne le disponibilità patrimoniali dalle pretese dei creditori. Disponibilità di cui il promotore dell'associazione a delinquere curava il rientro in Italia, riconsegnandole in contanti agli imprenditori coinvolti, attraverso svariate movimentazioni bancarie, anche estero su estero e tra società diverse, al fine di ostacolarne la tracciabilità, divenendo un vero e proprio "traghettatore" e ispirando il nome dell'operazione, ossia "Barqueiro".

L'operazione ha recentemente ottenuto importanti risultati processuali a seguito della scelta del principale indagato e dei suoi più stretti sodali di accedere all'istituto dell'applicazione della pena su richiesta (cd. "patteggiamento") per complessivi 9 anni di reclusione, cui ha fatto seguito, al momento, la confisca di un patrimonio costituito da 7 società, 4 terreni e ben 634 diritti immobiliari (quote di multiproprietà) intestati alle società riconducibili al sodalizio e valutato, al netto delle passività, in circa 500.000,00 euro. Le operazioni di confisca sono state eseguite anche con la collaborazione di 29 Reparti del Corpo sub-delegati al riguardo.

Tali risultati, oltre a confermare la qualità e l'efficacia dell'azione investigativa delle Fiamme Gialle modenesi, costituiscono ulteriore e concreta testimonianza del ruolo della Guardia di Finanza quale polizia economico-finanziaria a forte connotazione specialistica, in grado di contrastare, in forma integrata tramite le sue proiezioni operative nazionali ed internazionali, tutti quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale, anche attraverso la piena tutela patrimoniale dei creditori delle società fallite, su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta ai bisogni dei cittadini.

Nei giorni scorsi, personale del Commissariato di Mirandola ha deferito all'Autorità Giudiziaria un cittadino moldavo per guida in stato di ebrezza alcolica e falsità materiale. Gli è stata altresì comminata la sanzione amministrativa della guida senza patente ed il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo.

Durante l'attività di controllo del territorio, gli agenti della Volante hanno sottoposto a verifiche un'autovettura in transito nei pressi di via Favorita. Subito insospettiti dalle condizioni psico-fisiche del conducente, con il supporto degli operatori del Distaccamento di Polizia Stradale di Mirandola, lo hanno sottoposto all'esame dell'alcool test che ha evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,33 grammi/litro.

Gli agenti, nonostante la buona fattura del documento di guida esibito, avendo comunque delle perplessità riguardanti la genuinità dello stesso, ha espletato approfondite verifiche mediante l'utilizzo della banca dati internazionale, riscontrandone la falsità. Il numero di patente era infatti attribuito ad una donna di nazionalità rumena.

Cerca l'anima gemella e non la trova, tribunale condanna agenzia matrimoniale in Gran Bretagna. Troppi pochi uomini negli elenchi: l'impresa dovrà risarcire una manager per 13mila sterline. Lo "Sportello dei Diritti": prestare sempre attenzione perché in questo settore la truffa o l'inadempimento contrattuale sono dietro l'angolo

Cercare l'anima gemella non è mai facile, e ai tempi di internet c'è chi ancora ricorre alle agenzie matrimoniali per trovare il partner della propria vita. Un'attività che dovrebbe richiedere professionalità e correttezza secondo quanto anche stabilito da un tribunale inglese che con una sentenza esemplare ha deciso di condannare un'impresa britannica a risarcire una donna manager di Londra per ben 13.100 sterline, oltre 14.600 euro, a titolo di rimborso per quanto corrisposto e per i danni subiti per essere stata ingannata. L'agenzia, secondo quanto stabilito il giudice, le avrebbe infatti erroneamente promesso di disporre di un numero «considerevole» di uomini che potessero corrispondere ai suoi desideri, un'affermazione rivelatasi poi non veritiera. Tereza Burki, questo il nome della donna d'affari, 47 anni e madre di tre figli, aveva deciso di fare ricorso ai servizi della "Seventy Thirty" nel 2013, dopo il divorzio dal marito.

Cercava «un uomo sofisticato», possibilmente attivo nel settore finanziario, con uno «stile di vita agiato», che fosse «disponibile a viaggiare all'estero» e, soprattutto, desiderasse avere dei figli perché lei ne voleva un quarto.

Richieste «per niente modeste», ha sottolineato il giudice Richard Parkes dell'Alta Corte di Londra, per le quali però la donna si era rivolta appositamente a un'agenzia «esclusiva»: prometteva «la crème de la crème» dei single disponibili. E aveva tariffe... importanti. Per i suoi servizi Burki aveva infatti sborsato ben 12.600 sterline (circa 14mila euro al cambio di allora). Senza riuscire a trovare un marito. Come riporta il Guardian, ora il giudice ha stabilito che Seventy Thirty ha ingannato la 47enne quando le ha assicurato di avere un numero «considerevole» di uomini facoltosi iscritti. Il numero reale dei suoi membri di sesso maschile si è infatti rivelato di 100 in totale: «In nessun modo» definibile come «considerevole», ha sottolineato il giudice. I criteri di individuati dalla donna, ha aggiunto, avrebbero del resto ridotto ulteriormente questo numero. Il tribunale ha accordato alla 47enne il rimborso del prezzo versato di 12.600 sterline oltre a 500 sterline per danni.

Tuttavia, la signora Burki, ha dovuto subire la beffa di dover pagare a sua volta 5mila sterline all'agenzia: il giudice ha riconosciuto infatti che la donna ha diffamato la Seventy Thirty in una sua recensione su Google del 2016.

Al di là del caso che è diventato di pubblico dominio in Gran Bretagna e non solo, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", lo stesso costituisce l'occasione per invitare coloro che ricercano il proprio partner a prestare la massima attenzione ai soggetti cui ci si rivolge. Occorre, infatti, adottare tutte le cautele a partire dall'individuazione delle imprese cui ci si affida e cui si mettono in mano dati sensibili assai importanti e spesso molto delicati oltreché il nostro denaro, specialmente adesso che la gran parte di queste aziende operano in rete ed è difficile interloquire fisicamente coi loro addetti. In questo settore, è noto, la truffa o quantomeno l'inadempimento contrattuale o ancora la possibilità di rimanere completamente delusi o con un pugno di mosche in mano sono dietro l'angolo.

(16 agosto 2018)

Società Autostrade comunica che "Sulla base della sollecitazione pubblica del Sottosegretario Rixi, e per favorire lo svolgimento delle preziose attività di soccorso, Autostrade per l'Italia annuncia che le ambulanze non pagheranno più il pedaggio sulla propria rete. La decisione ha effetto immediato" (16 agosto 2018 ndr).

Infine, in un altro comunicato, la Società dichiara di essere impegnata nella ricerca della verità collaborando con le istituzioni.

Autostrade per l'italia impegnata nella ricerca della verita' collabora con le istituzioni

Roma, 16 Agosto 2018 - In relazione alle dichiarazioni del Vice Presidente del Consiglio Salvini, Autostrade per l'Italia dichiara che "i manager e tutti gli uomini e le donne del gruppo sono i primi interessati alla ricerca della verità sulla tragedia del viadotto Polcevera di Genova e con questo obiettivo stanno collaborando attivamente con le autorità competenti. Se dagli approfondimenti interni già avviati o dalle inchieste delle autorità competenti, anche a prescindere da profili penali, dovessero emergere responsabilità di manager, funzionari o tecnici dell'azienda, Autostrade per l'Italia adotterà in modo rigoroso i provvedimenti conseguenti.
Con il dolore nel cuore e dopo aver espresso la più profonda vicinanza ai familiari delle vittime e ai feriti, il team di Autostrade per l'Italia guidato dal suo Amministratore Delegato, dal Direttore Operations e dal Direttore di Tronco si è messo immediatamente al lavoro per agevolare le attività di soccorso, per ripristinare più rapidamente possibile condizioni accettabili di viabilità, per supportare in ogni necessità le istituzioni e la comunità locale e per definire un progetto di ricostruzione del viadotto in tempi-record, rispondendo ai bisogni di mobilità di una città gravemente ferita. Le nostre scuse sono nelle parole e nei fatti. Ma non ci sollevano dalla consapevolezza di dover e poter dare molto a Genova per il superamento dell'emergenza"

Banda di topi d'appartamento segnalata da un vicino di casa: la Polizia di Stato ne arresta uno. Rissa in via Emilia Ovest: la Polizia di Stato denuncia 9 persone.

Banda di topi d'appartamento segnalata da un vicino di casa: la Polizia di Stato ne arresta uno. 

Modena 16 agoesto 2018 - Nella serata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino albanese, di 26 anni, per tentato furto aggravato in abitazione in concorso con due soggetti, al momento ignoti.

Intorno le ore 22, è pervenuta una segnalazione al numero d'emergenza 112NUE, effettuata da un uomo fortemente insospettito da strani rumori metallici provenienti dall'abitazione adiacente alla sua, poiché sapeva che i suoi vicini non si trovavano al momento in città.

Gli agenti hanno notato, in prossimità del punto segnalato, un individuo intento a correre, interamente vestito di nero ed indossante un paio di guanti. Ritenendo plausibile che fosse il presunto responsabile del furto, lo hanno bloccato, rinvenendo sulla sua persona due cacciaviti della lunghezza di 16 cm e la sua carta d'identità, all'interno di un pacchetto di fazzolettini occultato dentro gli slip.

Gli operatori hanno inoltre recuperato dall'abitazione segnalata, una chiave inglese e un crick da auto, utilizzati per rompere la sbarra dell'inferriata e gettati nel giardino prima della fuga, e due cacciaviti, incastonati ancora nella finestra che hanno provato a forzare.

Accompagnato presso gli Uffici di Polizia per ulteriori accertamenti, il 26enne, risultato essere irregolare sul territorio nazionale ed incensurato, è stato altresì deferito all'Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme sull'immigrazione e per porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere. Fissato per oggi il processo con rito direttissimo.

Rissa in via Emilia Ovest: la Polizia di Stato denuncia 9 persone
Alle prime luci dell'alba di ieri, personale della Squadra Volante ha deferito all'Autorità Giudiziaria 9 persone, 6 donne e 3 uomini, fra cui un'italiana classe '67, tre peruviani, tre colombiani e due dominicani, per rissa.

Intorno le ore 6, la Sala Operativa della Questura informata, tramite numero d'emergenza 112NUE, di una rissa in atto in un bar sito in via Emilia Ovest, ha inviato una Volante sul posto e richiesto l'ausilio di altre pattuglie in zona, raccolto da un equipaggio del Nucleo radiomobile dei Carabinieri e due dei Virgili Urbani di Modena.

Il tempestivo arrivo degli agenti ha evitato che la situazione già degenerata, potesse portare a conseguenze ulteriori. Dieci persone sono state accompagnate presso gli Uffici della Questura per procedere alla ricostruzione degli eventi e alla stesura degli atti di rito.

La lite sarebbe scaturita da alcuni apprezzamenti non graditi rivolti ad una giovane colombiana ed ha avuto risvolti violenti.

Due donne, una colombiana di 28 anni ed una peruviana di 26 anni, sono state altresì deferite all'Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme sull'immigrazione.

Roma 15 agosto 2018 - In relazione alle notizie diffuse dalla stampa sulle attività di prevenzione messe in atto sul viadotto Polcevera, Autostrade per l'Italia precisa che l'infrastruttura era monitorata dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche. Inoltre le strutture tecniche preposte si sono avvalse, per valutare lo stato di manutenzione del viadotto e l'efficacia dei sistemi di controllo adottati, di società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni sulla base delle migliori best practices internazionali.

Gli esiti delle attività di monitoraggio e delle attività di verifica svolte dagli autorevoli soggetti esterni hanno sempre fornito alle strutture tecniche della società adeguate rassicurazioni sullo stato dell'infrastruttura. Questi stessi esiti sono stati utilizzati come base per la progettazione degli interventi di manutenzione sul viadotto approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti secondo le norme di legge e le previsioni della Convenzione.

Le strutture tecniche di Autostrade per l'Italia stanno fornendo alle istituzioni competenti tutto il supporto necessario per l'accertamento delle cause del tragico evento e per il ripristino dell'autostrada nei tempi più rapidi possibili.

La società rinnova il cordoglio più sentito per le vittime e la profonda vicinanza ai loro familiari.

(Comunicato stampa autostrade.it)

Roma, 15 agosto 2018 - Alle 4:30, circa sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto tra Modena sud e Valsamoggia in direzione di Bologna, è avvenuto un incidente che ha visto il coinvolgimento di una moto. A seguito del sinistro il motociclista ha perso la vita.

Sul luogo dell'evento, oltre al Personale della Direzione 3° Tronco di Bologna, sono intervenute le pattuglie della Polizia Stradale ed i soccorsi sanitari.

Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità e sui percorsi alternativi sono diramati tramite: i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24; sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD (canali 100 e 500 di Sky), su Sky TG24 disponibile al canale 50 del digitale terrestre e su La7.

Mercoledì, 15 Agosto 2018 08:27

La Gazzetta dell'Emilia approda in Senato

La Gazzetta dell'Emilia approda in senato della Repubblica. E' grazie a una interrogazione del senatore Paroli che la nostra testata viene citata come fonte di informazione.

di LGC, Parma 15 agosto 2018 - La Gazzetta dell'Emilia è "chiamata" in Parlamento attraverso l'interrogazione del senatore lombardo Avvocato Adriano Paroli riguardo una sentenza del Tribunale di Parma. "...se la notizia apparsa su "la Gazzetta dell'Emilia" risponda al vero e, in caso affermativo, se gli agenti che hanno operato il sequestro penale fossero provvisti del decreto da parte della Prefettura competente;..." , recita l'interrogazione.

L'articolo in esame, citato dal senatore Paroli, riferisce di una sentenza di "assoluzione, perché il fatto non sussiste" relativamente a un processo promosso dinnanzi al Tribunale di Parma sulla base di un verbale degli agenti zoofili della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) nei confronti del titolare di una azienda faunistica venatoria situata nel zona pedemontana, trovato in possesso di una "trappola Corbeau" per la quale era scattato anche il sequestro e denuncia penale per un ottantenne parmense, titolare della azienda faunistico venatoria.

Piccole testate crescono...

E' in stato di fermo il marito di Rita Pissarotti, la donna sessantenne parmigiana trovata accoltellata nella sua stanza d'albergo di Santa Cristina in Val Gardena. Era stata la donna delle pulizie a trovare, ieri mattina, il cadavere nella stanza occupata col marito dal 6 di agosto. 

Paolo Zoni, il 74enne marito della vittima, secondo fonti giornalistiche, si sarebbe allontanato in prima mattinata e sarebbe poi stato intercettato da una pattuglia in prossimità di Bolzano, poco prima dell'autostrada, e accompagnato nella caserma dei Carabinieri. 

La coppia era giunta nella nota località alpina il 6 agosto scorso. Sul posto a Santa Cristina è giunto il magistrato di Bolzano Axel Bisignano e la polizia scientifica.

Ferisce un cittadino pakistano al parco e fugge: italiano denunciato dalla Polizia di Stato
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha deferito all'Autorità Giudiziaria un cittadino italiano, cinquantenne, per lesioni personali aggravate.

Tramite segnalazione al numero d'emergenza 112NUE, gli agenti sono stati informati di un'aggressione avvenuta nel parco di via dei Cipressi ai danni di un cittadino pakistano, al momento presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Ramazzini, che ha riportato ferite da arma da taglio ad un braccio, alla coscia e dietro all'orecchio, provocate da un tagliagrana.

La lite, hanno ricostruito gli operatori, è scaturita per futili motivi riconducibili all'ubriachezza dell'italiano che si aggirava per il parco importunando i presenti. Dalla descrizione fornita dal pakistano ferito, gli agenti del Settore Anticrimine sono riusciti a risalire all'identità del soggetto che si era dileguato subito dopo l'aggressione.

Il malfattore è stato altresì sanzionato per l'ubriachezza risultata particolarmente molesta.

Mercoledì, 15 Agosto 2018 05:43

Terremoto, forte scossa avvertita in Molise

Forte scossa di terremoto è stata avvertita questa sera prima della mezzanotte (23,45) in quasi tutto il Molise. L'epicentro Palata, magnitudo 5,2 profondità 10 km.

Il sisma è stato avvertito a Campobasso, Isernia e Termoli, dal Matese fino alla costa. Succedutesi già scosse di assestamento. Molte le persone che si sono riversate per strada, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti".

Sembrerebbe, secondo le testimonianze delle persone, una scossa di tipo sussultorio.

(14 agosto 2018)

Incendio nella notte, gravi danni al mulino storico di Gombola. Un rogo ha danneggiato pesantemente l'antico mulino ad acqua della frazione di Polinago. Ricoverato per precauzione il titolare, leggermente intossicato

Di Manuela Fiorini Modena 14 agosto 2018 - Nel cuore della notte i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire a Gombola di Polinago, a causa di un incendio che si è sprigionato nei locali del mulino Veratti. Si tratta dell'antico mulino ad acqua del XIX secolo, l'unico della zona, ancora in funzione con metodi tradizionali e divenuto nel tempo un simbolo dell'Appennino e meta di molti visitatori.

L'incendio - sulle cui cause si stanno ancora svolgendo accertamenti - ha arrecato danni considerevoli alla struttura, che al momento non potrà riprendere l'attività.
I fumi tossici hanno colto di sorpresa anche il titolare dell'attività, che è stato soccorso dal 118 e accompagnato in ospedale per ulteriori esami, ma che pare non aver subito gravi conseguenze per la salute.

«Un incendio che ha colpito un simbolo storico e culturale del nostro territorio. Per fortuna nessuno degli abitanti ha subito danni fisici gravi, ma siamo tutti veramente dispiaciuti». Gian Domenico Tomei, sindaco di Polinago, commenta così l'accaduto. «Dalle prime verifiche - aggiunge Tomei - è emerso che i danni strutturali sono confinati a una parte limitata dell'edificio, mentre per la parte restante, compresa la residenza, saranno necessari lavori di ripristino importanti ma potrà essere ripristinata. Insomma, nello sconcerto proviamo a essere fiduciosi e ci auguriamo che il mulino in futuro possa riaprire e riprendere l'attività, anche perché tre delle cinque macine si sono salvate così come la ruota esterna».
Tomei conclude impegnandosi a «verificare anche la possibilità di organizzare iniziative di solidarietà a sostegno del recupero degli spazi e della ripresa dell'attività il più presto possibile».

Genova, crollo del ponte Morandi. Già 35 le vittime accertate. La Regione Emilia Romagna si mette a disposizione. Già sul luogo alcune unità dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia e Modena

Appena otto giorni fa l'esplosione dell'autocisterna che ha fatto crollare il ponte del raccordo A1-A14 a Borgo Panigale. Il bilancio delle vittime sembra purtroppo destinato a salire.

BOLOGNA – "Il cuore in gola vedendo immagini. Il pensiero alle persone e alle famiglie colpite. La gratitudine a chi sta prestando soccorsi. La Regione Emilia Romagna è a disposizione per qualsiasi necessità". Così Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e Governatore dell'Emilia Romagna sul tragico crollo del viadotto Morandi sull'A10 a Genova.

Da Reggio Emilia è già partito il primo elicottero dei Vigili del Fuoco, mentre da Modena sono giunti sul luogo della tragedia altre due unità con cani molecolari specializzati nella ricerca di persone sotto le macerie. Ancora in attesa di istruzioni, ma pronta a partire, anche una squadra della sezione speleo-disostruttori del Soccorso Alpino e Speleologico dell'Emilia Romagna.

Intanto, si aggrava il bilancio delle vittime, che salgono a 35. Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha riferito anche di 13 feriti, di cui cinque in codice rosso, con traumi cranici, lombari e fratture. A questi si aggiungono almeno 3-4 persone, soprattutto donne e bambini, con importanti traumi psichici, come dichiarato dal direttore generale dell'Asl 3 Liguria Luigi Carlo Bottaro. Le persone estratte vive dalle macerie sarebbero per ora 12.

Mentre scriviamo, si continua a cercare sotto ai resti del viadotto, alto quasi 50 metri, crollato intorno alle 12 di questa mattina, mentre era in corso un forte temporale. Secondo un testimone un fulmine avrebbe colpito la base di uno dei piloni poco prima del crollo, ma non ci sono certezze che ci sia una relazione tra il maltempo e quanto accaduto. Uno dei piloni ha ceduto, trascinando con sé due campate e una trentina di mezzi, che sono precipitati nel torrente Polcevera. Immediato l'intervento sul posto dei mezzi di soccorso, vigili del fuoco, polizia e carabinieri.

Il viadotto, che risale al 1967 aveva bisogno di manutenzione e, secondo quanto dichiarato dalla Società Autostrade, erano in corso lavori di consolidamento. Il ponte attraversa il popoloso quartiere di Certosa e proprio la presenza del corso d'acqua sottostante, anziché di abitazioni, ha fatto sì che il bilancio non fosse molto più tragico. Nel primo pomeriggio, i soccorritori hanno poi fatto allontanare in via precauzionale tutti i cittadini presenti in zona a causa di una fuga di gas segnalata dei dintorni di via Perlasca. Si teme, inoltre, che la parte rimanente del viadotto possa cedere.

 

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È stato attivato il cosiddetto "protocollo terremoto" per facilitare i soccorsi. Per i familiari dei dispersi e dei feriti sono stati attivati i numeri di emergenza 010/5360367 e 010/5360654

Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante ha effettuato un servizio straordinario, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni dello spaccio di sostanze stupefacenti e dei reati predatori in genere.

L'attività si è concentrata all'interno dei parchi Novi Sad e XXII Aprile, in via Canaletto Sud e viale Gramsci.
Gli agenti hanno identificato complessivamente 113 persone di cui 42 straniere, controllato 42 veicoli ed effettuato verifiche, estese agli avventori, in due bar.

In serata, gli operatori hanno rintracciato in via Emilia Est un cittadino italiano di 48 anni, sul qual pendeva un ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Modena. L'uomo, che deve scontare una pena di 6 mesi e 19 giorni di reclusione per reati contro il patrimonio, è stato associato alla locale Casa Circondariale.

Un italiano, di cinquant'anni, è stato denunciato in stato di libertà per tentato furto aggravato, mentre altri due soggetti sono stati segnalati alla Prefettura per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale. Durante le verifiche sono stati sequestrati 11,7 grammi di hashish.

 

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E' stato completato in questi giorni, il rinnovo dell'impianto semaforico di Sant'Antonio che regola l'attraversamento pedonale in via Emilia Pavese, nelle adiacenze della chiesa parrocchiale.

"Oltre alla sostituzione delle luci con un sistema a led che garantisce maggiore visibilità – sottolinea l'assessore alla Mobilità Paolo Mancioppi – il semaforo è stato dotato di due pulsanti che renderanno più sicuro l'attraversamento per le persone con disabilità: il tasto superiore accende un indicatore luminoso per i non udenti, con una scritta che conferma la necessità di attendere o la possibilità di procedere; quello inferiore, invece, avvia un segnale acustico che allerta già allo scattare del giallo".

"Se, come credo, la sperimentazione del nuovo sistema sarà positiva – aggiunge l'assessore – l'Amministrazione comunale potrà procedere all'installazione anche in altri punti della città, che richiedono particolare attenzione a tutela dei pedoni".

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Nel tardo pomeriggio la provincia di Parma è stata colpita da venti fortissimi, temporali e grandinata in zona Madregolo.

In ValBaganza il forte maltempo, come riportato da Nicola Comparato segretario della consulta di Poggio Cevola Sant Ilario Baganza, il maltempo ha fatto cadere una pianta a Casale di Felino. "I vigili del fuoco si sono immediatamente presentati a fare il sopralluogo. Come sempre, il "Pompiere" , paura non ha" ha chiosato Comparato.

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SVERSAMENTO DI LIQUIDI NEL CANALE MILANINO A COLTARO: LA CONDANNA DEL CONSORZIO DI BONIFICA - Spinazzi (Bonifica Parmense): "Atto riprovevole e incivile da approfondire e condannare duramente che tocca colture e biodiversità"

Coltaro (Sissa-Trecasali, PR), 9 Agosto 2018 – Il Consorzio della Bonifica Parmense, attraverso il costante monitoraggio del reticolo di canalizzazioni che si estendono in tutto il comprensorio idraulico locale gestito, ha rilevato, di concerto con il Comune di Sissa Trecasali, Arpaer e Carabinieri Forestali – a partire dalla serata di ieri (Mercoledì 8 Agosto 2018) – uno sversamento di alcuni liquidi (che presentavano evidenti chiazze oleose) che ha causato – tra gli effetti più evidenti – una morìa di pesci in un tratto del Canale Milanino nei pressi dell'abitato di Coltaro.

La Bonifica Parmense, per quanto di competenza, ha immediatamente attivato tutte le possibili azioni per mitigare le ripercussioni più negative: consentendo un deflusso progressivo delle acque a valle e rimpinguando l'invaso del canale a monte attraverso la apertura delle paratoie.

"Un fatto incivile e riprovevole da approfondire ulteriormente e condannare – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Parmense Luigi Spinazzi –. Le ripercussioni negative possono intaccare l'irrigazione gestita dall'ente – che è tutt'ora in corso ed è vitale per le colture e l'economia del territorio – e la biodiversità che la Bonifica crea come elemento positivo dell'ambiente in cui opera".

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Particolarmente intensa è stata l'attività di contrasto al crimine svolta dalla Polizia di Stato in questo primo periodo estivo. Controlli capillari, finalizzati in particolar modo alla prevenzione e alla repressione dei reati predatori, hanno interessato tutta la provincia modenese.

Modena 9 agosto 2018 - È stata intensificata la vigilanza da parte delle pattuglie sul territorio sia per salvaguardare i beni dei modenesi fuori città per le vacanze sia per garantire maggiore sicurezza a tutti coloro che hanno scelto Modena e la sua provincia quale metà turistica.

Uguale impegno è stato garantito dai Commissariati di P.S. di Sassuolo, Carpi e Mirandola sul territorio di propria competenza.

Dalla metà del mese di luglio, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia sono stati predisposti ben 8 servizi straordinari, con una media di 2 a settimana, finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, dell'immigrazione clandestina e dei reati predatori in genere.
Detti servizi hanno interessato le cosiddette zone "a rischio" della città, senza comunque trascurare gli altri quartieri, dal centro storico a quelli prevalentemente residenziali. Così, Squadra Volante e Squadra Mobile, per quanto riguarda il capoluogo, hanno concentrato la propria azione nelle zone Crocetta, Gramsci, Canaletto sud, Stazione Ferroviaria e nei parchi cittadini, dove sono state effettuate anche verifiche in alcuni esercizi commerciali (bar e negozi etnici), estese agli avventori, con esito positivo per alcuni locali essendo stati rintracciati al loro interno soggetti pregiudicati.
Fondamentale il contributo della Polizia Stradale, in questo periodo di esodo estivo, per garantire le migliori condizioni di sicurezza e fluidità della circolazione sulle grandi arterie autostradali e della Polfer per prevenire furti e raggiri nei luoghi più affollati e permettere agli utenti del servizio ferroviario di viaggiare in sicurezza e tranquillità.

Dal 16 luglio ad oggi, sono state identificate complessivamente 5.000 persone, tra queste più del 25% di nazionalità straniera, controllati oltre 2.600 veicoli ed effettuati 137 posti di controllo.

15 sono state le persone tratte in arresto, di cui 3 per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e 7 per reati predatori, e 119 i soggetti deferiti alla Autorità Giudiziaria, di cui 19 per reati contro il patrimonio e 4 in materia di stupefacenti.

 

Ruba su veicoli in sosta, italiano arrestato dalla Polizia di Stato

Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano di 24 anni per furto aggravato.
Intorno le ore 13:30, a seguito di segnalazione alla linea di emergenza 112NUE, la Centrale Operativa ha inviato una pattuglia nei pressi di via Paolo Ferrari, dove un uomo, intento a passeggiare con il proprio cane, asseriva di aver notato un giovane aggirarsi con fare sospetto fra le auto in sosta, per poi darsi alla fuga a bordo di una Fiat Punto, di colore grigio, risultata poi rubata il 7 agosto scorso.
La Volante è riuscita ad incrociare e fermare il veicolo segnalato, bloccando il conducente che stava per darsi alla fuga a piedi. L'italiano è stato trovato in possesso di uno zaino di colore grigio, contenente un navigatore satellitare e dei documenti di un altro individuo, e di una borsa da donna di colore nero, contenente indumenti personali.
Il ragazzo è stato accompagnato presso gli uffici di Polizia per gli accertamenti del caso, a suo carico sono emersi numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Con l'ausilio di un secondo equipaggio, recatosi sul luogo della segnalazione, gli agenti sono riusciti a ricostruire la dinamica degli eventi.
Il giovane ha dapprima scassinato la portiera di un minibus di colore bianco, asportando lo zaino, disturbato dal passaggio del richiedente, ha fatto finta di allontanarsi per far subito ritorno a infrangere il deflettore anteriore sinistro di un'autovettura con targa francese, prelevando la borsetta, per poi darsi alla fuga a bordo della Fiat Punto.
Il 24enne è stato inoltre deferito all'Autorità Giudiziaria per ricettazione, ed altresì sanzionato per guida senza patente poiché mai conseguita. Su disposizione del Magistrato di turno, è stato trattenuto nelle celle di sicurezza della Questura, in attesa di giudizio direttissimo in programma per oggi.

Tutti i beni recuperati sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

 

Corsi di formazione fantasma e falsi bilanci: scoperta truffa ai danni dell'unione europea e del fondo regionale per i disabili per oltre 3 milioni e mezzo di euro. denunciati 2 imprenditori piacentini.

Piacenza 9 agosto 2018 - Nell'ambito di una complessa attivita' di polizia giudiziaria svolta in materia di reati fallimentari, i finanzieri del comando provinciale hanno denunciato 2 imprenditori piacentini – rispettivamente legale rappresentante e amministratore di fatto di una cooperativa operante nel settore della formazione professionale – per aver indebitamente percepito fondi comunitari e nazionali per oltre 3 milioni e mezzo di euro.

I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinati dalla procura della repubblica di piacenza, hanno compiuto diversi accertamenti, anche di natura tecnica, tesi a verificare le cause del dissesto finanziario di alcune societa' e cooperative emiliane, collegate tra loro, impegnate nella gestione di corsi di formazione e di aggiornamento professionale finanziati con fondi europei e nazionali.

Nel corso delle indagini e' stato accertato che una cooperativa piacentina, in critiche condizioni economiche:
• - nel corso degli anni iscriveva sistematicamente in bilancio attivita' fittizie riconducibili a corsi di formazione mai svolti;
• - nel 2013, in particolare, aveva ceduto un inesistente ramo d'azienda dal valore complessivo di 5,9 milioni di euro a favore della propria societa' controllante. quest'ultima, tuttavia, dopo una sola settimana, procedeva alla totale svalutazione del ramo d'azienda appena acquistato.
Attraverso tali condotte fraudolente, la cooperativa poteva iscrivere in bilancio ricavi mai conseguiti per coprire le perdite d'esercizio ed evitare cosi' di veder azzerare o ridurre il proprio capitale sociale.

Le normative comunitarie e nazionali prevedono infatti che i finanziamenti erogati nell'ambito della formazione professionale vengano concessi in esito a procedure pubbliche per le quali un soggetto, per poter partecipare a una gara d'appalto, deve dimostrare solidità patrimoniale e affidabilita' economico-finanziaria.

Con l'iscrizione in bilancio di ricavi inesistenti, avvalorati ancor piu' dall'operazione straordinaria sopra descritta, la cooperativa piacentina, sull'orlo del fallimento, non solo conservava la propria operativita', ma documentava una situazione patrimoniale assolutamente falsa, simulando il possesso di requisiti economici e finanziari tali da farle ottenere, da una parte, l'indebito accreditamento presso la Regione Emilia Romagna per accedere ai fondi pubblici relativi alla formazione e, dall'altra, di beneficiare illecitamente di cospicui finanziamenti per la realizzazione dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale.

Al termine dell'attivita', l'ammontare complessivo dei finanziamenti erogati dalla regione e incassati illecitamente dalla cooperativa dal 2012 al 2016, è risultato essere di oltre 3,5 milioni di euro, a carico del fondo sociale europeo (fse), del fondo regionale disabili (frd) e degli incentivi messi a disposizione dalla legge n. 236/93 per i lavoratori dipendenti delle imprese.

I due imprenditori sono stati denunciati all'autorita' giudiziaria per i reati di concorso in truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e, nei loro confronti, e' stata avanzata proposta di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei beni per un valore equivalente all'importo delle provvidenze pubbliche indebitamente percepite, ovvero per 3,5 milioni di euro.

Le irregolarità constatate sono state inoltre comunicate alla regione emilia romagna, ente gestore della spesa, al fine di consentire alla stessa – sin dalle prime battute dell'indagine fattivamente collaborativa con i militari delle fiamme gialle – di avviare l'azione di recupero delle somme indebitamente erogate.
dei fatti sopra descritti e' stata notiziata, infine, la procura regionale della Corte dei Conti.

Quest'ultima operazione conferma il costante impegno del corpo nella lotta agli sprechi e alla tutela degli interessi economico-finanziari dello stato e dell'unione europea, al fine di evitare la sottrazione di risorse pubbliche al sostegno del tessuto produttivo nazionale e contribuire ad assicurare il corretto funzionamento dei comparti economici del paese.

 

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del Gruppo Aeronavale di Messina e la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno portato a conclusione, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica – DDA di Palermo, una articolata operazione a contrasto al traffico internazionale di stupefacenti che si è conclusa con il sequestro di oltre 20 tonnellate di hashish (20.140 kg) probabilmente destinati al mercato europeo, di circa 400.000 litri di gasolio, di una motonave oceanica battente bandiera panamense, denominata "REMUS", e l'arresto delle 11 persone di equipaggio, tutti cittadini montenegrini.

I risultati conseguiti dall'operazione sono il frutto di una attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall'imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto).

L'attività di ombreggiamento dell'imbarcazione, svolta con l'impiego di aeromobili e pattugliatori d'altura della Guardia di Finanza, ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS (Automatic Identification System), per occultare la propria posizione ed i propri movimenti. Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave "REMUS" nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa.

Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell'equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti in questione.

Sulla base dei preliminari elementi di riscontro raccolti, è stata richiesta – attraverso la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno – l'autorizzazione all'abbordaggio, in acque internazionali, alle Autorità panamensi (in virtù dell'articolo 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope).

All'atto dell'abbordaggio, il comportamento sospetto del Comandante della nave e dell'equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare ed alla propria destinazione, spingevano i militari a scortare il natante presso il porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, i quali non potevano essere ispezionati adeguatamente in mare.
Lo svolgimento delle complesse operazioni di ricerca a bordo, da parte del personale operante, avvenute in un contesto particolarmente critico, stante il notevole quantitativo di carburante stivato, è stato reso possibile grazie al pronto intervento e alla perizia tecnica dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Palermo che assicuravano, con un lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, la giusta cornice di sicurezza per la prevenzione di ogni incidente.

Anche l'intervento di una unità medica dell'ASP di Palermo, consentiva l'accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieri impegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni del combustibile.

Le complesse manovre per lo svuotamento di due serbatoi di prua, contenenti 20.000 litri di gasolio, permettevano di rinvenire, completamente sommersi nel carburante, oltre 650 sacchi di iuta contenenti, complessivamente, oltre 20 tonnellate di hashish, di 13 diverse qualità, per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro.

Nella complessa operazione, tutt'ora in corso, hanno fornito un indispensabile contributo operativo anche il Reparto Aeronavale ed il Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, oltre che Europol, il MAOC (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la DEA statunitense e la Polizia Criminale del Montenegro, nell'ambito del progetto di collaborazione per garantire la sicurezza nei Balcani IPA (Instrument for pre-accession assistance).

Nell'ambito della più ampia cornice dell'operazione denominata "Libeccio International", sono stati operati dalle Fiamme Gialle di Palermo, negli ultimi 4 anni, sequestri per oltre 139 tonnellate di stupefacenti, per un controvalore complessivo stimato in oltre 1,4 miliardi di euro.

Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, essere uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti. In questo scenario la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di "polizia del mare", integrando il dispositivo aeronavale costiero con quello di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne con le attività di esplorazione aeromarittima condotte in acque internazionali, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell'Unione Europea.

 

 

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Teatro della colluttazione lo skate park di Pozza di Maranello (MO), dove, attorno alle 23, le attenzioni indesiderate di un 21 enne a una ragazza hanno scatenato la reazione del fidanzato e degli amici di lei. Ma l'uomo era armato. Per il ferito 30 giorni di prognosi.

di Manuela Fiorini Pozza di Maranello (MO) 8 agosto 2018 – Mentre sul web continua a suscitare indignazione il video della ragazza francese che reagisce a un apprezzamento non gradito e viene presa a schiaffi dal molestatore, i "complimenti" indesiderati nei confronti delle donne continuano a essere la causa di liti e violenze. Come ieri sera a Pozza di Maranello, nel modenese, quando, nella zona dello skate park, si è scatenata una rissa tra quattro giovani, finita con denunce e feriti.

Erano circa le 23 quando un 21 enne ha rivolto le sue attenzioni verbali a una ragazza che era in compagnia del fidanzato e degli amici. Immediata la reazione di questi ultimi che  hanno immediatamente affrontato il "molestatore". Il giovane, vistosi in minoranza, si è poi diretto alla propria auto, dove, però, teneva una spranga, armato della quale è tornato per affrontare di nuovo il terzetto.

Ne è nata una colluttazione, durante la quale il fidanzato della ragazza importunata è stato colpito violentemente al torace con la sbarra di ferro. A quel punto, qualcuno ha chiamato il 118 e i Carabinieri. I primi si sono occupati di portare il ferito al Pronto Soccorso, dove è stato medicato e dichiarato guaribile in 30 giorni.

I Carabinieri del Comando di Maranello, intervenuti sul posto, hanno invece ricostruito la vicenda e ispezionato l'auto del 21 enne, dove hanno trovato anche due coltelli e dei proiettili da softair. Il giovane è stato quindi denunciato per lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere. Per tutti e quattro i contendenti è scattata invece la denuncia per rissa. E tutto per una parola non gradita rivolta a una ragazza.

La pattuglia era intervenuta in viale Tassoni in seguito alla chiamata del titolare di un supermercato che aveva denunciato un furto da parte di un clochard 55 enne. Ma l'uomo, fermato e denunciato, si è presentato scalzo e in condizioni precarie. Così il militare ha deciso di acquistare le calzature e di fargliene dono.

di Manuela Fiorini Modena 8 agosto 2018 -  – Una storia che sembra uscita dal libro Cuore quella accaduta ieri mattina a Modena, quando una pattuglia dei Carabinieri è stata chiamata a intervenire in viale Tassoni, nei pressi della stazione ferroviaria, dove il titolare di un supermercato aveva denunciato il furto di merce.

I titolari avevano infatti colto sul fatto un uomo mentre tentava di appropriarsi di alcuni generi alimentari e di una crema callifuga, senza intenzione di pagare i 25 euro del controvalore.

I militari hanno così identificato un 55 enne di origini venete, senza fissa dimora, noto per spostarsi in tutto il Nord Italia e non nuovo a piccoli furti. Le condizioni del clochard, tuttavia, erano evidentemente precarie. Era senza scarpe e con piaghe e ferite ai piedi.

L'uomo è stato quindi accompagnato in caserma per le formalità di rito, ma uno dei Carabinieri, una volta svolto diligentemente il suo ruolo pubblico, ha pensato bene di acquistare presso lo stesso supermercato da dove era partita la segnalazione, un paio di sandali e di donarle al senzatetto, che è potuto così uscire dalla caserma con una denuncia...e con un paio di scarpe nuove.

Fondi dei comuni: una polemica in malafede - Questa storia dei fondi tagliati ai Comuni sembra quella del lancio delle uova a Moncalieri: i responsabili sono del PD ma vanno in piazza ad accusare gli altri.

Insieme agli amici ex civici Pizzarotti e Alinovi, che hanno evidentemente un problema di astinenza da esposizione mediatica, si inventano delle fake news. Tranquillizziamo anche loro: la loro sindrome è curabile ma devono rivolgersi a uno bravo e "perdere" anche mezzora a rileggere la Costituzione e magari i nostri comunicati.

Ricordiamo che il bando periferie premiava 24 progetti, poi il PD ha pensato di premiarne 120, forse in vista dell'imminente scadenza elettorale o forse per aiutare i comuni più amici.

Il Milleproroghe è stato approvato ieri al Senato (ricordiamo a Sindaco e Giunta che il Parlamento ha due rami e che la Cavandoli siede alla Camera) e ha sbloccato 140 milioni di euro per TUTTI i Comuni per il 2018, 320 milioni per il 2019, 350 per il 2020 e 220 milioni per il 2021. Adesso i Comuni virtuosi possono realizzare da soli i progetti in cui più credono!

Il bando periferie verrà riprogrammato, senza rischiare di incorrere in una pronuncia di incostituzionalità (ricordiamo che fu la Consulta a bloccare il fondo per le scuole - che poi è stato sbloccato - e conseguentemente il MEF ha bloccato i fondi delle regalie PD per verificarne la legittimità) con rinnovo delle convenzioni e completamento dei progetti se effettivamente realizzabili.

Ovviamente l'attacco del gruppo di maggioranza in consiglio comunale – che comprende anche il PD – è pretestuoso e inconsistente, anche perché l'emendamento contro cui si scagliano è stato approvato dal Senato all'unanimità, quindi se Lavagetto non va d'accordo con il suo PD potrà formare una nuova corrente, tanto una più o una meno...

La Lega non boicotta nulla e lavora per il bene di Parma e del Paese. Pizzarotti invece, che si vanta di avere risanato i conti del Comune, dovrebbe essere contento di potere utilizzare l'avanzo di bilancio perché non più congelato in cassa e può finalmente investire in sicurezza e nei servizi per i disabili, ad esempio. Oppure si inventerà un'altra scusa?

 

Milleproroghe, i fondi per il Piano Periferie slittano al 2020. L'assessore Alinovi: "Per Parma bloccati cantieri per 18 milioni e possibili danni erariali"

Parma, 8 agosto 2018. "La proposta del Governo, avvallata dal Senato, fa slittare al 2020 i fondi previsti per la riqualificazione delle zone periferiche cittadine, non tenendo nemmeno conto degli accordi già sottoscritti con il Ministero e degli investimenti già anticipati, che dovranno essere portati comunque a termine per i progetti esecutivi delle opere, per le quali, in alcuni casi, siamo addirittura già in gara d'appalto e che saremo costretti a revocare bloccando di fatto l'apertura dei cantieri. Per Parma si tratta di perdere 18 milioni che avrebbero rappresentato la possibilità di migliorare qualità e vivibilità di tanti luoghi della periferia della nostra città": così commenta l'assessore alle Politiche di pianificazione e sviluppo del territorio e delle opere pubbliche Michele Alinovi, dopo la notizia odierna riguardante il decreto.

Gli interventi previsti dal Piano Periferie a Parma riguardano infatti sei progetti di "rigenerazione urbana", in sei zone della città: quella per il complesso dell'Ospedale Vecchio nel quartiere Oltretorrente; per il Centro Sportivo ex Cral Bormioli nel quartiere Cortile San Martino; per il Workout Pasubio nel quartiere San Leonardo; per la riqualificazione di piazzale Pablo nel quartiere Pablo; per la biblioteca Montanara nel quartiere Montanara e per la Casa nel Parco del Cinghio nel quartiere Montanara.

"Da questo provvedimento, lesivo del principio di correttezza istituzionale tra Governo centrale ed Enti locali – continua l'assessore Alinovi - il Comune di Parma, così come altri 120 comuni italiani, si vede non solo sottratto un investimento fondamentale per realizzare gli interventi promessi ai cittadini, ma una esposizione a possibili danni erariali. Ci auguriamo che il passaggio alla Camera possa bloccare questa proposta intollerabile contro la quale faremo fronte comune con le altre realtà territoriali nazionali".

Crea un profilo falso su un social per incontri: denunciato dalla Polizia di Stato. Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano di 26 anni, responsabile del reato di diffamazione e sostituzione di persona.

L'indagine è scaturita dalla querela da parte di una donna carpigiana nei confronti di un sedicente soggetto che aveva creato un falso profilo utilizzando il suo nome e una sua fotografia su un noto social network per incontri sentimentali e sessuali.

La donna, scoperto il fatto in quanto un utente della rete l'aveva contattata per fare conoscenza, si è immediatamente rivolta alla Polizia di Stato.
Mirati accertamenti hanno permesso agli agenti di risalire all'identità dell'autore di tale reato e di deferirlo all'Autorità Giudiziaria.

Mercoledì, 08 Agosto 2018 15:01

Furto alla SDA Express Courier in via Veroni

FURTO PRESSO LA DITTA "SDA EXPRESS COURIER" SITA IN VIA VERONI 27/A

Alle ore 03:30 circa di ieri, personale della Squadra Volante veniva inviato in via Veroni 27/A presso la ditta "Sda Express Courier" per sopralluogo di furto.
Giunti sul posto, gli operatori accertavano che ignoti, dopo aver divelto la recinzione che delimita la predetta ditta e aver forzato una porta antipanico, erano penetrati  all'interno attaccando una delle casseforti presenti.

I malviventi, mediante l'utilizzo di più flessibili e vari arnesi da scasso, creavano un'apertura in uno dei forzierii, riuscendo così ad asportarne il contenuto, quantificato in circa 5.000/6.000 €.

Tutti gli attrezzi da scasso abbandonati in loco sono stati recuperati e sequestrati da personale della Questura e della Polizia Scientifica intervenuta per i rilievi del caso.

Un volo Jet Airways sbaglia pista di decollo. Strage sfiorata a Riad. Aereo tenta di decollare dalla via di rullaggio. Illesi i 148 occupanti del Boeing 737. L'inchiesta federale saudita

"Sta decollando sulla via di rullaggio": ancora pochi secondi e sarebbe stata una strage. Con un velivolo che sbaglia pista e cerca di decollare dalla pista di rullaggio, pieno di passeggeri e carburante. Forse fretta di partire o un pericoloso disorientamento? Cosa sia successo e soprattutto chi abbia sbagliato, lo chiarirà l'inchiesta avviata su un incidente avvenuto all'aeroporto di Riad Succede tutto quando un Boeing 737, finito su un'area sterrata dello scalo, stava tentando di alzarsi in volo da una via di rullaggio anziché dalla pista di decollo.

L'incidente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è avvenuto venerdì alle 00.30 locali al King Khalid International Airport, nella capitale saudita. Il volo JAI 523 dell'indiana Jet Airways, diretto a Mumbai, è uscito improvvisamente da una via di rullaggio e uno dei suoi motori è andato a fuoco. I 141 passeggeri e i 7 membri dell'equipaggio sono stati fatti evacuare senza riportare ferite. Ora l'Aviation Investigation Bureau (AIB), l'autorità d'inchiesta sull'aviazione saudita, fa sapere che, nel momento in cui è uscito di pista, il velivolo stava addirittura tentando di decollare dalla via di rullaggio, che corre parallela alla pista di decollo.

Su quella striscia di asfalto, normalmente destinata solo a collegare l'area di stazionamento alla pista, il Boeing «ha accelerato a tutta velocità di decollo» finendo poi sullo sterrato. In quel momento, precisa l'AIB, sulla via di rullaggio c'era «un'elevata visibilità e non c'erano ostacoli». Le autorità saudite stanno indagando le cause dell'errore con la collaborazione dell'Aircraft Accident Investigation Bureau of India.

(7 agosto 2018)

Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile ha effettuato un servizio straordinario finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Modena 7 agosto 2018 - L'attività si è concentrata nella zona della stazione ferroviaria, di via Crispi, di viale Gramsci e nei parchi cittadini.
In particolare, gli agenti appostatisi all'interno dei "Giardini Ducali" hanno individuato un soggetto nigeriano dall'atteggiamento particolarmente sospetto; poco dopo, infatti, lo straniero è stato avvicinato da un giovane in scooter al quale ha ceduto un pacchetto, contenente presumibilmente della droga, in cambio di una banconota da 20 euro, per poi entrare in un palazzo di corso Vittorio Emanuele.

Gli operatori lo hanno seguito fino all'interno dell'appartamento, ove è stato sottoposto a perquisizione con esito positivo. Sono state rinvenute sulla sua persona e sottoposte a sequestro 17 confezioni di cocaina, sigillate a fuoco, per un peso complessivo di 9,20 grammi e numerose banconote di piccolo taglio, nonché due telefoni cellulari.

Lo straniero, un nigeriano di 24 anni, in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

La cerimonia delle lanterne sull'acqua, lunedì 6 agosto, ore 21, vasche del parco ex Eridania - Un pensiero collettivo è andato anche alle vittime di Bologna. Foto di Gianmario Boscolo

Parma, 6 agosto 2018. Anche questa estate, per il decimo anno consecutivo, la Biblioteca Internazionale "Ilaria Alpi" del Comune di Parma, in collaborazione con la Comunità Giapponese di Parma, organizza la commemorazione della festività di Toro Nagashi che si è svolta  lunedì 6 agosto, a partire dalle 21, presso le vasche del parco ex-Eridania (parco 1 Maggio).

Nell'occasione si sono commemorate le vittime pomeridiane di Bologna a causa dell'esplosione del camion che trasportava prodotti altamente infiammabili e si è schiantato in tangenziale a Borgo Panigale.

Negli scorsi anni la città si è dimostrata molto sensibile a questa manifestazione con la quale si commemorano le vittime delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki che tanto profondamente hanno segnato la storia moderna.
La serata siè aperta alle 21 con l'esibizione dei tamburi giapponesi TAIKO Fuden Daiko del Tempio di Fudenji. A seguire avrà luogo la vera e propria cerimonia di Toro Nagashi in cui verranno distribuite al pubblico le lanterne per poi essere affidate all'acqua delle vasche del parco oggi convertite in laghetti.

Il Toro Nagashi è una cerimonia che viene celebrata ogni anno in Giappone con la quale, rifacendosi ad una tradizione antichissima, si commemorano anche le esplosioni atomiche di Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945).

Di origine buddhista il Toro Nagashi conclude la festività dedicata agli antenati, lo Obon, durante la quale particolari lanterne di carta vengono affidate alla corrente dei fiumi o alle maree dell'oceano per guidare gli spiriti dei defunti.

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