Roma, 27 agosto 2018 - Autostrade per l'Italia comunica che si farà carico anche delle esigenze economiche di commercianti, artigiani e imprenditori colpiti dalla tragedia di Genova che hanno le loro attività all'interno della Zona Rossa, in parallelo rispetto agli interventi a favore delle famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione in seguito al crollo del viadotto Polcevera e che si sono concretizzati finora nell'erogazione di contributi per le prime urgenti necessità per 165 nuclei familiari.

La società invita quindi artigiani, commercianti e imprenditori che hanno le loro attività all'interno della zona rossa a rivolgersi ai due Punti di contatto allestiti a Genova presso il Centro Civico del Buranello e presso la Scuola Caffaro - in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria - per rappresentare le loro prime urgenti necessità, presentando richieste dettagliate che certifichino i danni che stanno subendo a causa delle conseguenze del crollo del viadotto Polcevera e le caratteristiche economiche delle attività impattate. Le richieste potranno essere inviate anche via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Lunedì, 27 Agosto 2018 15:31

Furto di bici sventato grazie al GPS

La Polizia municipale ha già restituito alla start up che ha lanciato a Modena il nuovo servizio di bike sharing il mezzo rintracciato dal satellitare.

 

Speravano di averla fatta franca e il bottino questa volta era anche più appetibile del solito, trattandosi, non di una normale bicicletta, ma di uno dei moderni mezzi del nuovo servizio di bike sharing a flusso libero attivato a Modena dalla start up Moovas Tribe.

Invece, grazie alla visualizzazione Real time satellitare in dotazione a tutti i mezzi della flotta Moovas Tribe, il tentativo di furto è stato sventato: la bicicletta rintracciata in pochi minuti dal personale della sturt up, è stata recuperata della Polizia municipale che, nei pressi dello stesso luogo, ha rinvenuto anche un'altra bici, non del servizio di bike sharing, ma con buone probabilità ugualmente oggetto di furto.

A far scattare l'allarme, nel pomeriggio di ieri, domenica 26 agosto, è stata la collocazione anomala, un'area di cantiere in via Calle Bondesano, in cui risultava essere la bici Moovas Tribe che diverse ore prima era stata regolarmente noleggiata presso la Stazione dei treni (al servizio si accede tramite un'app che consente di sbloccare il mezzo elettronicamente dopo aver inserito i riferimenti della carta di credito).

Il personale della start up, che può controllare in tempo reale la posizione dei mezzi, si è recato sul posto e ha visto due individui armeggiare sulla bicicletta portata all'interno di un'area di cantiere chiusa, nel tentativo di rimuovere il lucchetto elettronico, forse credendo erroneamente che vi fosse collocato il Gps.

Allertata la Polizia municipale, la pattuglia in servizio in centro storico è arrivata in pochi minuti e ha recuperato il mezzo che già questa mattina è stato restituito ai legittimi proprietari. La denuncia di furto consentirà di svolgere i necessari accertamenti sulla carta di credito utilizzata per prendere a noleggio la bici protetta da un sistema Gps continuamente attivo, che è praticamente impossibile da rimuovere e che in questo caso ha consentito di recuperare anche un'altra bicicletta. Purtroppo questo secondo mezzo non è in alcun modo tracciato, pertanto nei giro di alcuni giorni sarà portato all'ufficio oggetto smarriti. Presentare denunce più circostanziate possibile (indicando per esempio anche il numero di telaio o particolari modifiche fatte) consente di accertare la proprietà della bicicletta e aumenta le possibilità di vedersi restituire un mezzo oggetto di furto.

 

Fonte: Comune di Modena

Domenica, 26 Agosto 2018 09:34

Carpi, controlli straordinari

Carpi, controlli straordinari della Polizia di Stato. Personale del Commissariato di P.S. di Carpi, coadiuvato da quattro equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e da operatori del locale Comando di Polizia Municipale, ha effettuato, nella giornata di ieri, dei controlli straordinari volti al contrasto del fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Nel corso del servizio sono state identificate 53 persone, controllati 7 veicoli ed effettuate 2 verifiche all'interno di due condomini.

 

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Quarantenne trova una bomba a mano e la porta in caserma. Attivati gli Artificieri dei Carabinieri. Cosa fare in caso di ritrovamenti bellici.
Ieri mattina, un quarantenne italiano si è presentato dai Carabinieri di Minerbio con una bomba a mano che aveva trovato nei pressi dell'abitazione. Alla vista dell'ordigno, modello "SRCM anno di produzione 1972", che il soggetto custodiva all'interno della sua automobile, i militari hanno attivato le procedure di sicurezza informando subito gli Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna. L'episodio offre l'opportunità per ricordare quello che era già stato detto ad ottobre in merito al ritrovamento di un altro ordigno. 

L'Arma, lancia un appello  a coloro che casualmente o a seguito delle ricerche che conducono abitualmente gli appassionati di reperti storici, trovano ordigni bellici simili a rischio di deflagrazione: bisogna immediatamente avvisare le Forze dell'Ordine, chiamando il 112 o i Carabinieri del luogo, senza prendere altre iniziative, quali il maneggio, lo spostamento o perfino il trasporto e la detenzione presso le proprie abitazioni.

Queste azioni oltre ad essere molto pericolose per la propria e altrui incolumità, possono configurare reati e comportare l'arresto o la denuncia dei responsabili.

All: Foto – Stazione Carabinieri San Giovanni in Persiceto.

 

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Genova: Autostrade per l'Italia, versati i primi contributi alle famiglie. Cordoglio per le famiglie delle vittime e illustrazione del piano per Genova.

Roma, agosto 2018 - Autostrade per l'Italia comunica che questa mattina (23 agosto 2018 ndr) sono stati versati dalla società i contributi economici alle prime 25 famiglie coinvolte nell'emergenza causata dal crollo del viadotto Polcevera. A beneficio di queste famiglie, che si erano rivolte nelle giornate di ieri e dell'altro ieri ai due Punti di contatto allestiti da Autostrade per l'Italia presso il Centro Civico Buranello e la Scuola Caffaro, sono stati disposti stamane dalla società bonifici con valuta 24 agosto. Nelle due giornate di ieri e l'altro ieri, sono state in totale 59 le richieste pervenute ai Punti di Contatto: se per 25 famiglie è stato già versato il contributo, per le altre 34 famiglie sono in corso accertamenti per poter procedere al pagamento da parte di Autostrade per l'Italia tra stasera e domattina. Nella giornata di oggi, fino alle ore 13, si sono presentate ai Punti contatto altre 41 famiglie, per le quali sono in corso accertamenti per poter disporre il pagamento.
Autostrade per l'Italia prosegue - in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria - a raccogliere le dichiarazioni dei nuclei famigliari nei due Punti di contatto, per soddisfare le prime necessità dei familiari delle vittime della tragedia di Genova e delle famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Fino alle ore 13 di oggi, in due giornate e mezzo di attività si sono rivolti ai due Punti di contatto circa 100 famiglie colpite dalla tragedia.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: CORDOGLIO DEI CONSIGLIERI PER LE FAMIGLIE DELLE VITTIME E ILLUSTRAZIONE DEL PIANO PER GENOVA

Roma, 21 agosto 2018 – Nella consapevolezza della immane tragedia, del dolore delle famiglie delle vittime e dei feriti e dell'intera comunità genovese e italiana, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Fabio Cerchiai, in seduta straordinaria per un aggiornamento sul drammatico evento del 14 agosto.

Il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime e ha espresso sentito cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, alle istituzioni e all'intera comunità di Genova.

Il CdA ha ascoltato i responsabili tecnici in merito alle attività svolte dalla concessionaria relativamente all'opera e alle azioni messe in atto sin dai primi minuti, con i mezzi e il personale disponibile.
Più di 150 uomini e mezzi della società Autostrade per l'Italia hanno collaborato con le Istituzioni locali, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, le Forze di Polizia nei drammatici momenti.
L'ing. Giovanni Castellucci ha informato il Consiglio sul piano immediato di supporto alla città di Genova, già operativo, nelle more dell'accertamento delle cause che hanno determinato l'evento, e sui numerosi incontri con le istituzioni avvenuti fin dalle prime ore ed ha illustrato il piano di interventi a favore delle famiglie delle vittime e delle famiglie costrette a trasferirsi dalle loro abitazioni, il piano di ricostruzione del ponte crollato e un piano di viabilità alternativa nella città di Genova.
Il CdA è stato informato dell'attività svolta dall'Amministratore Delegato, e del suo personale coinvolgimento fin dai primi minuti nella collaborazione con le istituzioni locali e nella gestione di tutte le attività che consentiranno di affrontare l'emergenza.

In tale contesto, in attesa degli esiti degli accertamenti in corso, il Consiglio ha condiviso una prima lista di iniziative (per una stima preliminare di 500 milioni di euro – finanziati con mezzi propri) già annunciata nel corso della conferenza stampa di sabato a Genova. In particolare:

-Supporto alle famiglie colpite dalla tragedia: Per quanto riguarda le famiglie delle vittime e tutti coloro i quali sono stati costretti a lasciare la propria casa, Autostrade per l'Italia ha risposto all'appello lanciato sulla piattaforma social Change.org, istituendo un nuovo fondo per soddisfare le prime esigenze delle famiglie colpite dalla tragedia ed i bisogni degli sfollati. Le richieste sono raccolte presso i due Point istituiti insieme al Comune all'interno del centro civico Buranello e presso la scuola Caffaro, nonché attraverso una mail dedicata (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
La società ha proposto, inoltre, al Comune di Genova l'istituzione di un Fondo sociale di alcuni milioni di euro – che sarebbe gestito dal Comune stesso - da destinare in aiuto alle famiglie delle vittime, indipendentemente da eve tuali indennizzi o risarcimenti futuri.

-Ricostruzione del ponte: Autostrade per l'Italia sta proseguendo le attività di progettazione per la ricostruzione del ponte Morandi. Il progetto – per il quale Autostrade sta coordinando a Genova un gruppo di imprese, esecutori e progettisti anche di livello internazionale - prevede la demolizione delle attuali strutture rimaste del ponte sul Polcevera e la ricostruzione del ponte in acciaio secondo le più moderne tecnologie ad oggi disponibili in un periodo stimato di 8 mesi, a decorrere dall'ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

-Viabilità di Genova: La società ha studiato insieme al Comune di Genova e con la collaborazione tecnica di Sviluppo Genova, società partecipata dal Comune, interventi urgenti per il ripristino della viabilità e l'attivazione di viabilità alternative. In particolare un asse viario sul lato destro del torrente Polcevera, una rotonda per facilitare l'ingresso al porto, la messa in sicurezza di un viadotto di proprietà demaniale di accesso al casello di Genova Aeroporto, un percorso riservato ai mezzi pesanti sulle aree Ilva. Per quest'ultimo intervento sono già iniziate le operazioni.
Sempre in tema di viabilità cittadina, Autostrade per l'Italia ha manifestato la disponibilità a supportare altre iniziative utili ad agevolare la mobilità dei cittadini genovesi.

-Sospensione del pedaggio: Per tutti gli utenti è stato sospeso il pagamento del pedaggio autostradale sulla rete genovese, con effetto retroattivo a partire dal 14 agosto e fino alla completa ricostruzione del ponte sul Polcevera. Il transito in autostrada diventa gratuito per chi viaggia sulle seguenti tratte: Genova Bolzaneto-Genova Ovest-Genova Est e Genova Pra'-Genova Pegli-Genova Aeroporto.

Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, preso atto della lettera di contestazioni ricevuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e verrà riconvocato in tempo utile per fornire e deliberare un adeguato riscontro alle stesse.

da Felino (PR) Nicola Comparato - Strada Tordenaso è quella brutta strada al confine tra i comuni di Felino e Langhirano, il cui stato  di degrado mi era stato  è stato segnalato da un cittadino nei giorni scorsi.  Ho perciò deciso di fare una breve ricognizione, concentrandomi sulla parte felinese di Sant'Ilario Baganza, cercando di intercettare anche altri dettagli diversi dal solo manto stradale. 

Quando si è ancora nel comune di Felino la strada è in condizioni deplorevoli. Dal cartello stradale di Langhirano in poi la strada è in via di sistemazione. Nelle settimane passate sui social sono state pubblicate diverse richieste di veder finalmente sistemata questa strada che collega la ValParma con la ValBaganza.

Finora Langhirano ha mostrato di aver ascoltato. Adesso toccherebbe anche a Felino. I cittadini felinesi saranno ascoltati?

(segue galleria fotografica)

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Venerdì, 24 Agosto 2018 16:13

Ryanair: stop al trolley a mano gratuito

Sicuramente una notizia che gli amanti dei viaggi low cost non accetteranno di buon grado. La nota compagnia aerea cambia la politica sui bagagli. Niente più viaggi gratis su Ryanar per i trolley di dimensioni ridotte. Dal primo novembre, anche imbarcandolo in stiva, si dovrà comunque pagare.

Acquistando il biglietto con il supplemento priority da 6 euro si potranno portare a bordo una borsa o uno zaino e il trolley, senza la priorità invece si potranno portare con sé solo borse e zaini e si dovrà comunque pagare l'imbarco del secondo bagaglio, anche se di dimensioni e peso ridotti (massimo 10 chili).

Se il trolley verrà registrato al momento dell'acquisto del biglietto il costo sarà di 8 euro, successivamente sarà di 10 euro. Oggi si pagano 25 euro per imbarcare valigie di massimo 20 chili. L'obiettivo è quello di convincere i passeggeri a spedire il bagaglio per ridurre il più possibile i tempi di imbarco ed evitare ritardi nella partenza dei voli. Secondo quanto afferma la compagnia in una nota, il 60% dei viaggiatori non sarà interessato dai cambiamenti.

Questa mattina, intorno alle 9:30, si è verificato un terribile incidente sul cavalcavia di viale Europa, nei pressi del casello autostradale. Due le auto coinvolte nello spaventoso frontale.

Per la ragazza di 26 anni a bordo di una Panda grigia sono stati inutili i soccorsi, purtroppo lo scontro è stato fatale. Ricoverata d'urgenza, invece, nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Parma la conducente della seconda auto.

Sul posto sono accorsi gli operatori del 118 e i Vigili del Fuoco. Sono in corso gli accertamenti della polizia municipale per ricostruire la dinamica dell'incidente.

Aveva costituito una ditta individuale per il commercio all'ingrosso di materie plastiche con sede a Guastalla (RE) e la Tenenza della Guardia di Finanza di Guastalla aveva accertato nei suoi confronti l'emissione di fatture per operazioni inesistenti ed una frode fiscale di oltre 3 milioni di euro; ora i suoi beni finiscono sotto sequestro.

E' la decisione adottata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Emilia, in accoglimento di analoga richiesta cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica reggiana, in relazione alle indagini della Guardia di Finanza di Guastalla che avevano denunciato per frode fiscale un 45enne di origini mantovane, residente da tempo nella bassa reggiana, rivelatosi evasore totale.

Il provvedimento di sequestro preventivo è finalizzato alla successiva confisca di beni per valore equivalente al profitto del reato, cioè alle imposte evase per effetto dell'emissione delle fatture fittizie e dell'omessa dichiarazione dei propri proventi, oltre all'IVA dovuta, stimate in circa 700.000 euro. Pertanto nella giornata di ieri i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Guastalla hanno proceduto al sequestro di 18 autovetture, 1 motoveicolo ed il saldo attivo di n. 1 libretto di deposito a risparmio postale, fino alla concorrenza del valore del profitto del reato di frode fiscale.

L'attività di servizio portata a termine testimonia la costante attenzione della Guardia di Finanza nella lotta all'evasione fiscale a tutela delle entrate dello Stato, nonché il fortissimo impegno profuso dai militari del Corpo affinché i risultati conseguiti in sede investigativa possano tradursi in un concreto ed effettivo recupero erariale.

Il museo parigino ha chiesto in prestito il capolavoro dell’artista modenese, attualmente ospitato nella chiesa di San Giovanni Battista, per un’importante mostra che aprirà nel 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò Leonardo da Vinci. Si attende l’ok dell’Arcidiocesi e, soprattutto, della Soprintendenza

MODENA –

Uno dei capolavori modenesi, il Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, vissuto tra il 1450 e il 1518, potrebbe essere uno dei pezzi forti della grande mostra che il Louvre di Parigi sta allestendo per il 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò il genio di Leonardo da Vinci. 

Il gruppo scultoreo, in terracotta policroma, è attualmente ospitato presso la Chiesa di San Giovanni Battista che è quasi sempre chiusa e la visione dell’importante opera d’arte viene segnalata “solo su prenotazione”. Paradossalmente, quindi, un capolavoro poco visibile ai modenesi potrebbe essere visto dalle migliaia di visitatori del museo parigino.

Tuttavia, è ancora presto per dire se il Compianto prenderà la via della capitale francese. L’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, proprietaria del gruppo scultoreo, realizzato negli anni settanta del Quattrocento, sembra ben propensa al “prestito”, tuttavia, deve ancora partire l’iter da parte della Soprintendenza. Gli esperti dovranno infatti valutare se, nonostante l’altissimo livello di sicurezza garantito dal Louvre in materia di assicurazione, trasporto, tutela ed esposizione al pubblico, è in grado di lasciare la sua sede modenese.

L’opera del Mazzoni, infatti, si presenta come particolarmente delicata, anche in seguito a un restauro “selvaggio”, avvenuto negli anni Novanta, che di fatto ha privato le otto figure che la compongono del rivestimento policromo ottocentesco. 

Guido Mazzoni deve proprio la sua fortuna artistica ai gruppi in terracotta policroma con figure a grandezza naturale, nelle quali è riuscito a trasfondere emozioni e moti dell’animo attinti dall’osservazione del quotidiano. 

A Modena, oltre al Compianto, si trovano anche la celebra “Madonna della Pappa”, conservata nella cripta della Cattedrale, e la “Testa di Vecchio”, conservata presso la Galleria Estense.

La vittima, Filomena Cataldi, in seguito a un diverbio, è stata raggiunta nel suo appartamento di San Polo di Torrile (PR), è stata prima picchiata, poi strangolata e accoltellata. È stato lo stesso omicida a chiamare il 112

SAN POLO DI TORRILE (PR) –

Una donna di 44 anni, Filomena Cataldi, impiegata presso un'azienda di prodotti gastronomici, è stata brutalmente uccisa del vicino, un 36 enne cinese, nel tardo pomeriggio di ieri.

Erano circa le 17.30 quando l'uomo, in seguito a un diverbio con la condomina, l'ha inseguita fino al suo appartamento. Qui ha infierito su di lei con una furia cieca. Prima, infatti, l'avrebbe picchiata più volte al volto e al corpo, fino a tramortirla, per poi strangolarla e sferrarle una coltellata alla gola.

Dopo il delitto, è stato lo stesso omicida a telefonare al 112, confessando quello che aveva appena fatto. I Carabinieri hanno quindi provveduto al fermo del reo confesso che, secondo le testimonianze dei vicini, era di indole violenta e si sarebbe scagliato più volte contro la moglie e altri condomini.

Nei confronti della donna uccisa, invece, non c'erano stati precedenti.

La Capitaneria di Porto di Livorno sta indagando sulle ultime telefonate e sui contatti avuti via WhatApp da Pietro Fogliani, la cui imbarcazione, la Lalabelle, è stata trovata arenata sulla riva di Vada, nel livornese. Di lui ancora nessuna traccia.

SASSUOLO –

L'ultimo pagamento con la carta di credito, per saldare l'ormeggio, è stato registrato a Porto Lotti, a La Spezia, sabato scorso alle 13.30. E sempre a sabato, alle 13.53, è risale l'ultimo accesso a WhatsApp di Pietro Fogliani, l'imprenditore sassolese 56 enne di cui, da quasi una settimana, non si hanno notizie.

La sua barca a vela, la Lallabelle, è stata trovata incagliata vicino alla riva di Vada, in provincia di Livorno, senza che del suo proprietario vi fosse alcuna traccia. Proprio sull'imbarcazione è stato trovato il cellulare dell'imprenditore, mentre tutto il resto, dalle provviste agli indumenti agli effetti personali, è stato rinvenuto in ordine. Non ci sarebbero, infatti, i presupposti per far pensare a una colluttazione o a un tentativo di furto.

Le ricerche per ritrovarlo, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Livorno, si sono intensificate, anche attraverso l'impiego di mezzi navali, aerei e subacquei, che stanno pattugliando un raggio di 55 miglia, nel tratto di mare compreso tra la zona sud di Porto Lotti, da dove è partita la barca a vela di Fogliani, al litorale di Piombino. Sono state allertate anche le Capitanerie di Porto di Genova e Civitavecchia per estendere le ricerche anche nelle loro aree di competenza. La Lallabelle, infatti, era sprovvista della strumentalizzazione di radiolocalizzazione satellitare a bordo e non è stato possibile ricostruire i suoi spostamenti.

Nel frattempo, i militari della Guardia Costiera stanno effettuando verifiche anche sulle ultime telefonate fatte e ricevute dal cellulare del sassolese nei giorni precedenti la sua scomparsa, e anche sulla movimentazione dei conti correnti, per escludere un allontanamento volontario.

Sono stati contattati anche il figlio di Fogliani, Alessandro, e l'ex moglie, per approfondire quali siano le abitudini del 56 enne, appassionato di rally e di barca a vela, attività che svolgeva spesso in solitaria. Si cerca di capire se era solito frequentare luoghi particolari o fermarsi durante la navigazione per andare a trovare degli amici. Insomma, tutto quanto possa essere utile per ritrovare il disperso.

Finora, l'unico particolare anomalo è risultata essere la posizione del salvagente di bordo, ritrovato in mare e non a bordo, e con la cima attorcigliata a una delle eliche.

Violenza domestica: agenti della Polizia Municipale sono intervenuti in aiuto di una donna nella tarda mattinata di oggi.

Erano circa le 12.30, quando una pattuglia del Servizio Territoriale, in transito lungo una delle vie cittadine, ha notato una donna in mezzo alla strada che gesticolava: era scalza e in stato di choc. Si è subito confidata con gli agenti, e, in lacrime, ha raccontato di essere appena stata picchiata, per l'ennesima volta, dal marito convivente.

Dopo aver raccolto la testimonianza della donna, gli agenti hanno chiesto l'intervento degli operatori del 118 che l'hanno trasportata al pronto soccorso del Maggiore. Contestualmente è stata richiesta l'attivazione del Reparto NAV – Nucleo Antiviolenza - della Polizia Municipale.
Raggiunta in Ospedale, dopo essere stata visitata e tranquillizzata, la donna, in una sala riservata, ha raccontato agli agenti del NAV degli anni di soprusi e di violenze patite da parte del marito ed ha sporto denuncia contro di lui. Alle sue percosse – ha raccontato – ha assistito anche la figlia minorenne, come nel caso dell'ultima aggressione subita.

Madre e figlia sono state, quindi, inserite nel sistema di protezione per le vittime di violenza che il Comune di Parma ha implementato, mentre l'aggressore si assumerà le proprie responsabilità di fronte alla Giustizia.

Quanto accaduto oggi è l'ennesimo episodio di prevaricazione ed abuso a danno di soggetti più deboli, perpetrato da chi pensa sia lecito imporsi con la violenza. Questo genere di accadimenti ha fatto registrare un incremento negli ultimi anni, non solo a Parma, ma anche in Italia, un dato, quindi, che fa riflettere. Il solo reparto NAV – Nucleo Antiviolenza - della Polizia Municipale, allo stato attuale, ha registrato un aumento dei casi riferibili alle situazioni di violenza in esame, pari al +10% rispetto ai dati complessivi relativi al 2017. Solo alla fine di quest'anno sarà possibile tracciare un bilancio definitivo con i dati completi; anche se il fenomeno della violenza di genere, domestica, e a danno di minori è oggi molto più discusso e portato a conoscenza delle Istituzioni da parte delle vittime, tuttavia si tratta di un fenomeno che, purtroppo, non accenna a diminuire.

"Anche in questa occasione - afferma l' Assessore alla Sicurezza Cristiano Casa - la Polizia Municipale ha dimostrato efficienza e efficacia, intervenendo tempestivamente a tutela di una donna soggetta a violenza domestica, in presenza della figlia minorenne. Esprimo, pertanto, il mio plauso agli agenti anche a fronte di un tipo di servizio, quello del Nucleo Antiviolenza, che, pur non essendo conosciuto dalla maggior parte della popolazione, è attivo e produce risultati significativi grazie ad una maggiore presenza qualificata sul territorio, facendo perno sulla capacità di ascolto ed intercettazione delle problematiche che possono affliggere la comunità".

L'animale, che aveva eletto a dimora l'area di viale Gramsci, a ridosso del centro storico, tra la tangenziale e un terrapieno, è stato catturato grazie all'azione congiunta della Polizia e dei volontari del Centro Fauna Selvatica "Il Pettirosso" di Modena. Ora lo aspetta un periodo di rieducazione per poi essere reinserito in natura.

MODENA –

Gli avvistamenti di animali selvatici in un contesto urbano non sono poi così rari. Spinti dalla curiosità o dalla fame, cinghiali, caprioli, cervi, volpi e persino lupi a volte si spingono fino ai confini dei centri abitati. Di solito, si tratta di brevi incursioni. Invece, il capriolo aveva "preso casa" stabilmente in viale Gramsci, a ridosso del centro storico di Modena, in città sembrava trovarsi a proprio agio. Da ben quattro anni la sua presenza era infatti segnalata dai residenti e dagli automobilisti di passaggio nella zona compresa tra la tangenziale e un terrapieno situato a ridosso dei condomini di via Buozzi, reso inaccessibile dalla la folta vegetazione e, proprio per questo, eletto a dimora dall'animale, che qui si sentiva sicuro.

I rischi per la sua incolumità e per quella degli automobilisti, tuttavia, erano concreti e da tempo i volontari del Centro Fauna il Pettirosso lo tenevano d'occhio, con il proposito di spostarlo in un luogo più consono alla sua natura. Il capriolo, tuttavia, si è dimostrato una vera e propria "primula rossa", sfuggendo a ogni tentativo di cattura.

Durante l'ultima settimana, tuttavia, le segnalazioni giunte al 113 e al Centro Fauna Selvatica si sono moltiplicate, probabilmente un segnale che l'animale stava cambiando le sue abitudini.
Il responsabile del "Pettirosso" Piero Milani e una pattuglia della Volante, dopo vari tentativi andati a vuoto, hanno individuato l'animale in una zona abbandonata di via Nonantolana, dove è stata posizionata una rete a scatto.

Qui i volontari sono riusciti a condurre l'animale in fuga, che è stato poi immobilizzato e trasferito presso il Centro Fauna Selvatica, dove sarà sottoposto a una terapia antistress e un periodo di osservazione e rieducazione, in attesa del suo trasferimento nel Parco dell'Adamello-Brenta, già nuova dimora di altri caprioli recuperati nella provincia di Modena. E, siamo sicuri che non rimpiangerà il traffico cittadino.

Nella notte tra il 16 e 17 agosto aveva dato alle fiamme quattro auto e un bus Seta. L'uomo, che si muoveva in sella a una bicicletta, è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Nel 2009 aveva dato alle fiamme alcuni SUV a Modena

CASTELFRANCO EMILIA (MO) –

Nella notte tra il 16 e il 17 agosto aveva dato alle fiamme ben quattro auto e un bus di linea di Seta, ma il suo gesto aveva anche danneggiato un appartamento e un esercizio commerciale, provocando 500 mila euro di danni.

Tuttavia, nei mesi scorsi, si erano verificati, sempre nella zona di Castelfranco, altri roghi dolosi, riconducibili alla stessa mano. Per questo le indagini per individuare e fermare il piromane hanno assunto un ritmo serrato. Avvalendosi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, tra cui quelle di un privato, i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno stretto il cerchio attorno a Giuseppe Purpura, 53 enne senza fissa dimora, a cui, nel 2009, erano già stati attribuiti diversi roghi di SUV nel modenese.

L'uomo, che era solito spostarsi in bicicletta, nel pomeriggio di sabato scorso è stato individuato in un quartiere periferico e fermato proprio mentre era in sella al mezzo. Alla vista degli agenti, tuttavia, il piromane ha reagito con violenza, tentando di guadagnarsi la fuga scagliando la sua "due ruote" addosso ai militari, uno dei quali è stato leggermente ferito.

Non senza fatica, Purpura è stato neutralizzato e trasferito in cella. Il fermo a suo carico è stato convalidato questa mattina dal Gip presso il Tribunale di Modena e ne è stata disposta la custodia cautelare in carcere per la pericolosità del soggetto e il rischio di reiterazione di reato.

La prima alle 2.33, la seconda alle 3.07. Tanta la paura, ma nessun danno a cose o persone.

MODENA – Un forte boato, seguito da un movimento sussultorio. Così l'Emilia si è svegliata "col botto". Due le scosse di terremoto che hanno rievocato la grande paura del sisma del 20 e 29 maggio 2012, che fece 27 vittime.

La prima, alle ore 2.33, ha avuto come epicentro Bagnolo in Piano, nel reggiano. I sismografi del Ingv, il centro nazionale terremoti, hanno registrato una magnitudo di 3.9 della Scala Richter con una profondità di 9 km. La scossa si è sentita chiaramente, oltre che nel reggiano, anche a Modena città e in provincia. In particolare, sono Campogalliano e Carpi, i comuni più vicini al territorio reggiano, le zone dove la scossa è stata avvertita con maggiore intensità. A Carpi, le persone sono scese in strada, spaventati dal forte boato che ha preceduto la scossa.

Alle 3.07, una nuova scossa di assestamento, con epicentro sempre a Bagnolo, ha fatto di nuovo tremare la terra. Questa volta la magnitudo registrata è stata di 2.2 e la profondità ad appena 3 km. Non si registrano fortunatamente danni a persone o cose.

L'Università di Parma tra le prime 15 in Italia nell'Academic Ranking of World Universities. L'Ateneo nella prestigiosa classifica di Shanghai guidata da Harvard.

Parma –

L'Università di Parma è tra le prime 15 in Italia: lo afferma l'Academic Ranking of World Universities (Arwu) di Shanghai, la prestigiosa classifica che ogni anno mette in fila circa 1300 università su 17 mila in tutto il mondo e pubblica i risultati delle migliori 500.

L'Ateneo di Parma centra quest'anno l'obiettivo di entrare nella top 500, nella fascia dal 401° al 500° posto: un risultato da sottolineare, in quanto sono solo 15 le Università italiane presenti in questa sezione del ranking. La prima italiana è la statale di Milano, nella fascia 151-200; in classifica anche il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Bologna, Napoli Federico II, Padova, Pisa e Torino nella fascia 201-300, Firenze e Pavia nella fascia 301-400 e, insieme a Parma, Ferrara, Milano Bicocca, Palermo, Vita-Salute San Raffaele nella fascia 401-500.

"Si tratta di un piazzamento incoraggiante – commenta il Rettore Paolo Andrei – che non dobbiamo naturalmente considerare un traguardo ma che non può che farci piacere, anche perché lo scorso anno non eravamo nei primi 500. Esserci tornati è un buon segno: significa che tutte le persone che compongono la nostra comunità accademica stanno lavorando nella giusta direzione, e questo deve darci ulteriore forza per proseguire sulla strada del miglioramento continuo. È chiaro che le classifiche vanno sempre lette con la giusta cautela, ma non si può non notare che il risultato dell'Arwu si aggiunge ad altri ottimi piazzamenti registrati dall'Università di Parma negli ultimi mesi: anche questo è un segnale confortante".

Il ranking di Shanghai prende in esame diversi indicatori, con particolare attenzione a premi, pubblicazioni, "Highly cited researchers" (cioè gli studiosi più citati), articoli indicizzati in Scienze Citation Index e così via.

Il risultato migliore l'Università di Parma lo ottiene alla voce HiCi, corrispondente agli "Highly cited researchers", dove condivide il punteggio di 13.5 con l'Università di Milano e ha solo 3 Atenei italiani che la precedono.

Recentemente l'Ateneo di Parma ha collezionato diversi piazzamenti di rilievo in ranking nazionali e internazionali: è terzo a livello nazionale tra i grandi Atenei nella classifica Censis; è quarto in Italia (e primo tra gli statali) per la retribuzione media dei laureati nel primo decennio dal conseguimento del titolo secondo l' "University Report 2018" dell'Osservatorio JobPricing; condivide con Ferrara e Firenze la sesta fascia italiana nel The Times Higher Education - Europe Teaching Rankings 2018", prestigiosa graduatoria sulle Università di tutto il mondo pubblicata sul sito web del periodico britannico con particolare attenzione alla qualità delle attività didattiche.

La Questura di Parma avvisa che sono depositate 4 biciclette sequestrate ritenute di provenienza furtiva, trovate in possesso di cittadini nordafricani che avevano occupato uno stabile in procinto d'essere ristrutturato.
Di seguito le foto delle bici in questione.

 

I legittimi proprietari interessati alla restituzione potranno presentarsi presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico muniti della relativa denuncia o contattarlo telefonicamente.

QUESTURA DI PARMA
Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico
Tel. 0521/219546

 

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La pertosse è una malattia infettiva diffusa in questo periodo nella popolazione e che, quindi, può colpire anche gli operatori sanitari. Di solito per prevenire la diffusione è sufficiente una profilassi mirata e l'utilizzo di mascherine chirurgiche, durante il periodo della profilassi per gli operatori in contatto con i pazienti. La diagnosi della pertosse non è sempre immediata visto che il sintomo principale, la tosse, è diffuso in una stagione caratterizzata da forti gli sbalzi termici e dal massiccio utilizzo dell'aria condizionata. Per questo motivo i primi sintomi della pertosse possono essere confusi con quelli di un semplice raffreddamento.

Nei giorni scorsi al Servizio Igiene Ospedaliera dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è stato notificato un caso di pertosse in un operatore sanitario degli ambulatori del Padiglione Oncologico Beccaria del Policlinico di Modena. Come sempre avviene in casi del genere, la Direzione Sanitaria, in accordo con il Servizio di Igiene Pubblica dell'Azienda USL di Modena e con il Medico Infettivologo, ha avviato le misure di prevenzione della diffusione (profilassi) su tutti i pazienti e gli operatori che hanno avuto un contatto diretto con il caso segnalato.

"La pertosse – spiega la prof.ssa Cristina Mussini, Direttore delle Malattie Infettive - è una malattia infettiva batterica contagiosa, i cui sintomi sono solitamente simili a quelli del raffreddore comune, presentandosi con un naso che cola, febbre e tosse lieve a cui seguono settimane caratterizzate da attacchi più forti. La malattia, nell'adulto, solitamente, non ha un decorso grave, mentre nel bambino può portare a complicanze anche severe. Per la pertosse esiste un vaccino che, però, non è obbligatorio."

Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena

Superquark, nella puntata del 22 agosto su Rai1, intervisterà Sergio Ghidini e Benedetta Bottari, docenti del Dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco dell'Università di Parma. Servizio sulle intossicazioni alimentari determinate dalle cattive abitudini casalinghe: scarse condizioni igieniche durante la preparazione e la conservazione domestica dei cibi. 

Parma, 20 agosto 2018 

Le nostre abitudini, casalinghe e non, sono la maggiore fonte di tossinfezioni alimentari. Circa il 60% delle malattie di origine alimentare è provocato dalle scarse condizioni igieniche durante la preparazione e la conservazione domestica dei cibi.

Di questo si occuperà Superquark, che nella puntata del 22 agosto (alle 21.25 su Rai1) intervisterà in proposito Sergio Ghidini e Benedetta Bottari, docenti del Dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco dell'Università di Parma, in un servizio che ha tratto spunto da uno studio del prof. Ghidini e dal progetto di tesi di una studentessa dell'Ateneo, Maria Teresa di Fraia, con il prof. Ghidini come tutor.

Frigorifero, piani di lavoro, taglieri, mestoli e naturalmente il pavimento...Tutto può essere altamente contaminato. Lo conferma un recente studio condotto proprio dal prof. Ghidini, che ha osservato le abitudini di acquisto e le cucine degli studenti universitari che non vivono in famiglia e che quindi provvedono autonomamente ai propri pasti: gli studenti hanno compilato un test e sono stati intervistati sulle loro abitudini di spesa, preparazione e consumo degli alimenti e sulla loro percezione del rischio in cucina.

 

Fonte: U.O. Comunicazione Istituzionale Università degli Studi di Parma

Sabato scorso, 18 agosto, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena ha notificato il provvedimento del Questore Agricola, adottato ai sensi dell'art. 100 del TULPS, alla titolare della licenza del ristorante, caffetteria, denominato "LIVE S.R.L.", in via Emilia Ovest n.840 a Modena.

La sospensione delle licenze e la chiusura del negozio pari a giorni 10 dalla data di notifica del provvedimento si è resa necessaria a seguito di reiterati episodi che hanno comportato seri problemi di ordine e sicurezza pubblica.

Il locale è stato oggetto di una violenta rissa il 15 agosto, sedata solo grazie all'intervento delle Volanti, avvenuta dentro e fuori al locale tra due gruppi di cittadini stranieri, gran parte dei quali con numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio.
La scorsa notte invece, la Polizia ha effettuato un'ulteriore controllo identificando 11 persone con numerosi precedenti, tanto da costituire un serio pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Il Questore di Modena ha quindi disposto ai sensi dell'Art.100 la chiusura del Ristorante "LIVE S.R.L".

Lunedì, 20 Agosto 2018 10:35

Incidente mortale in zona via emilio lepido

Parma 19 agosto 2018 - Un incidente frontale, verificatosi intorno alla mezzanotte di sabato, è stato fatale per una giovane alla guida di una autovettura che, per cause ancora da accertare, si è scontrata con un altro mezzo che procedeva in senzo opposto.

Il 118 e la Polizia Locale intervenivano quindi per un incidente stradale in Strada San Cosimo (S.P. 52), a circa 200 metri da Strada Emilio Lepido e all'arrivo sul posto il personale medico constatava il decesso della giovane conducente di uno dei veicoli coinvolti.

Il conducente dell'altro veicolo è stato trasportato al Pronto Soccorso ma le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione.

Evasione, intorno alle 14,30 di ieri, dal carcere dei 'Cappuccini' della Repubblica di San Marino.

I fuggitivi, dei quali la Gendarmeria sammarinese ha diffuso le foto segnaletiche, sono Achille Lia (1968), cittadino italiano di 50 anni e Albano Hametovic (1986) di 32 anni originario della Bosnia Erzegovina: erano in carcere per l'espiazione di pene definitive rispettivamente per 12 mesi (di cui sei mesi già espiati) e 18, entrambi per reati di furto.

Le modalità della fuga sono ancora in parte da ricostruire, ma sembra che abbiano aggredito un custode e l'ausiliaria ma ancora non si consce come abbiano fatto a aprire le porte per uscire.

Al momento non sembra che abbiano lasciato il territorio di San Marino poiché non sono stati denunciati furti di mezzi.

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Attività Polizia Ferroviaria di Parma periodo di Ferragosto. Sono le 09,30 circa della vigilia di ferragosto, la stazione ferroviaria di Parma è frequentata da numerosi viaggiatori diretti in varie località turistiche. Uno di loro, un anziano è invece alla ricerca di una bottiglietta di acqua fresca nell'apposita macchinetta situata nel piano mezzanino della stazione.

L'intento del signore risulta complicato dalla difficoltà della macchinetta ad accettare la sua moneta.

Due giovani notano la situazione e si avvicinano allo stesso apparentemente per aiutarlo, in realtà hanno notato il borsello a tracolla che egli indossa. L'azione dei due è fulminea, uno distrae il signore, l'altro gli apre la cerniera del borsello e sottrae il portafogli, per poi allontanarsi con disinvoltura raggiunti poco dopo da un terzo complice che aveva le funzioni di copertura. I tre si ritrovano fuori dalla stazione, nel frattempo hanno aperto il portafogli impossessandosi del denaro presente al suo interno e gettando il resto in un intercapedine di un muro adiacente il perimetro ferroviario.

L'anziano accortosi del furto immediatamente avvisa una pattuglia della Polizia Ferroviaria presente nelle vicinanze. Avuta la notizia gli agenti, con particolare piglio e intuito, riescono ad individuare i tre soggetti che nel frattempo si sono rifugiati su un treno in sosta in stazione. Accompagnati nei loro Uffici i poliziotti provvedono al recupero sia del denaro sottratto che del portafogli, restituendoli nell'arco di poco tempo all'incredule signore, che nel frattempo aveva presentato denuncia di furto con rassegnazione, ritendendo di aver perso il denaro e documenti importanti custoditi all'interno dello stesso.

I tre stranieri, di origine nord africana, già destinatari di espulsione dal territorio Italiano , emesso il giorno 13 Agosto dalla Questura di Rimini, venivano deferiti alla locale Procura della Repubblica per furto aggravato in concorso.

Dimenticare la Ponticella equivale a dimenticarsi dei cittadini della Val Baganza. Ho seguito attentamente la vicenda e non posso credere che una struttura possa essere lasciata in simili condizioni. Ai sindaci non capita mai di percorrerla? Non hanno notato le crepe, le ringhiere arrugginite, il cemento in crisi?!

La cosa interessa più a me che non vivo li?!
La Ponticella è da chiudere immediatamente e io come Segretario Provinciale del PSI parlerò con i socialisti del luogo per riuscire ad entrare in contatto con i sindaci Aldo Spina di Sala Baganza ed Elisa Leoni di Felino, affinché il problema Ponticella non venga lasciato nel dimenticatoio. La questione va affrontata e risolta al più presto. Anche se sulla struttura non circolano automobili, ma solo pedoni, ciclisti e scooteristi, abbiamo comunque a che fare con la vita di tante persone che ogni giorno la percorrono. È una cosa da non sottovalutare. La Ponticella non è sicura!

Cristiano Manuele Segretario Provinciale del PSI

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Danneggiati anche un appartamento e un esercizio commerciale. Nessun legame tra i proprietari dei mezzi colpiti. Si pensa al gesto di un folle. Al setaccio le immagini delle telecamere.

di Manuela Fiorini Castelfranco Emilia (MO) – Una "notte di fuoco" quella di giovedì a Castelfranco, quando, nel giro di 90 minuti, si sono sviluppati tre diversi roghi che hanno completamente distrutto quattro vetture e un bus, danneggiato un appartamento e un esercizio commerciale e mandato nel panico gli abitanti di una palazzina di quattro piani.
Un vero e proprio "attacco incendiario" che ha visto il primo rogo svilupparsi intorno alle 2 di notte in via Costa. Ad andare a fuoco sono due auto parcheggiate nel piazzale del Circolo "La Stalla", una Fiat Qubo e una Renault di proprietà di due amici che avevano parcheggiato vicino per andare a suonare in un locale. I Vigili del Fuoco di Modena riescono a spegnere l'incendio, ma le auto sono ormai distrutte. Una di essa ha il bagagliaio forzato.

Mentre si stanno ancora spegnendo i fumi in via Costa, arriva però un'altra chiamata da via Ripa Superiore, in pieno centro storico. Altre due auto, una Opel Corsa di una giovane che vive in un palazzo vicino, e una Fiat Panda di un ragazzo in vacanza sono avvolte dalle fiamme.

Questa volta, tuttavia, la situazione è più rischiosa, perché la Panda è alimentata a GPL e la vicinanza con i tubi del gas di una palazzina di quattro piani, abitata da una ventina di famiglie, fa temere che possano verificarsi delle esplosioni. Inoltre, il calore generato dall'incendio ha praticamente sciolto le tapparelle di un appartamento al primo piano, che è stato anche invaso dal fumo. Stessa sorte per il lavasecco "Le Magnolie 2", che in via Ripa Superiore ha un magazzino dove sono detenuti i macchinari e gli abiti.

Sul posto arrivano i Vigili del Fuoco di Vignola. I residenti vengono invitati a lasciare le abitazioni e a spostare le loro auto per impedire al fuoco di propagarsi.
Tuttavia, la lunga notte non è ancora finita. Alle 3.40 arriva infatti una chiamata al 115 dal vicino piazzale Braglia. Questa volta ad essere avvolto dalle fiamme è un bus della Tper. Nonostante l'arrivo tempestivo dei pompieri, il mezzo è ormai ridotto a uno scheletro incenerito. Le fiamme hanno aderito in parte anche al mezzo parcheggiato vicino al primo.

Dopo aver spento tutti i roghi, ora toccherà ai Carabinieri stabilire l'origine degli incendi e trovare il colpevole. Si tratta senza dubbio di roghi dolosi, ma il fatto che i proprietari dei mezzi dati alle fiamme non abbiano legami tra loro fa supporre al gesto di un piromane più che a una vendetta "mirata".

Al vaglio anche le immagini delle telecamere posizionate in vari punti della città e quelle di un impianto di vigilanza privato, che gli uomini dell'Arma, insieme alla Polizia Municipale di Castelfranco, stanno passando al setaccio, nella speranza che qualcuna abbia ripreso il piromane.
La stima totale dei danni si attesta attorno ai 500 mila euro, considerato il bus, che da solo nel vale 250 mila, le quattro auto da demolire e i lavori di ripristino dell'appartamento e dell'esercizio commerciale.

I giovani, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, appartengono a famiglie magrebine di Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Milano e Vicenza e sono tutti nati in Italia. La droga trovata grazie al fiuto del cane Barack.

di Manuela Fiorini Rimini 18 agosto 2018 -  – Tra i molti giovani che si dividono tra il lavoro estivo e una vacanza con gli amici, c'è anche chi ha pensato di unire l'utile al dilettevole, istituendo, però, un vero e proprio business basato sullo spaccio di sostanze stupefacenti, da destinare ai frequentatori dei locali della Riviera romagnola.

La Squadra Mobile della Questura di Rimini ha infatti sgominato una "banda" di 17 giovanissimi, appartenenti a famiglie magrebine, ma nati in Italia, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, che avevano preso in affitto un appartamento a Bellaria, con l'intento di farne il "magazzino" del loro supermarket della droga e base della loro attività di spaccio.

Tutto è iniziato quando gli agenti del posto estivo di Polizia di Riccione, all'alba di venerdì, hanno fermato due ragazze, di cui una minorenne, all'uscita della discoteca Perla Verde. Le giovani sono state trovate in possesso di ben 70 dosi di ketamina, 35 dosi di Mdma, 7 pasticche di extasy e 63 grammi di hashish. Il quantitativo ingente e la varietà di sostanze hanno insospettito gli agenti, che hanno deciso di andarci a fondo.

Le indagini hanno così permesso di scoprire dove alloggiavano le due giovani, facendo scattare il blitz in un appartamento di Bellaria. Qui gli agenti hanno trovato ben 17 giovanissimi, che al momento dell'incursione stavano dormendo. Gli agenti hanno perquisito l'abitazione, avvalendosi dell'infallibile fiuto del cane antidroga Barack, che non ci ha messo molto a "scovare" un vero e proprio supermarket della droga. Il bilancio parta di 22 dosi di eroina, per un totale di 20 gr, 40 gr di marijuana, diverse dosi di ketamina, tre dosi di cocaina e due di hashish.

Ulteriori accertamenti sull'attività e sulle responsabilità hanno fatto scattare l'arresto per due giovani, mentre un terzo è stato denunciato a piede libero. Un quarto ragazzo è stato segnalato come assuntore alla Prefettura.

Guai anche per il proprietario dell'appartamento: la Polizia Municipale di Bellaria, in concerto con la Asl, sta procedendo alle verifiche, dal momento che all'interno dell'abitazione si trovano ben 17 persone.

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Carpi, sequestrati 300 kg di materiale pirotecnico. L'autocarro non poteva trasportare materiale pericoloso
Il mezzo è stato fermato per un controllo all'uscita del casello autostradale ed è risultato inidoneo al trasporto del quantitativo, destinato a una ditta cittadina. Denunciato il conducente

di Manuela Fiorini Carpi (MO) 18 agosto 2018  – Si parla tanto di sicurezza stradale, soprattutto alla luce dei tragici fatti di Bologna e Genova che hanno colpito al cuore il paese. Eppure, c'è sempre qualcuno che prova "a fare il furbo", mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri.

Nel corso di controlli sui mezzi uscenti dal casello autostradale di Carpi, gli agenti del Commissariato cittadino, in ausilio con una pattuglia della Stradale della Sottosezione di Modena Nord hanno sequestrato 300 kg di materiale pirotecnico destinato a una ditta cittadina.

Dopo aver fermato un autocarro, infatti, gli agenti hanno trovato nel cassone il materiale pericoloso, dal peso lordo di 300 kg e una massa attiva di 63. È emerso, tuttavia, che il mezzo non poteva trasportarne una tale quantitativo poiché sprovvisto sia dei sistemi di sicurezza previsti dal Codice della Strada, sia delle necessarie autorizzazioni.

È quindi scattato il sequestro amministrativo immediato della merce, mentre il conducente è stato denunciato per mancanza della licenza per il trasporto di materiale pericoloso, ai sensi dell'art. 678 del Codice Penale.

 

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A seguito di una disposizione della Prefettura, in concomitanza con il lutto nazionale per le vittime della tragedia del Ponte Morandi di Genova, stamani tutti gli edifici pubblici cittadini, a cominciare dal Municipio, hanno esposto le bandiere a mezz'asta in concomitanza con lo svolgimento dei funerali i Stato e per sottolineare un dramma che non ha eguali nella storia recente.

Lutto Nazionale per le vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova: a Parma bandiere listate a lutto e un minuto di silenzio in piazza Garibaldi alle 11.30.

Parma, 18 agosto 2018 – In occasione dei Funerali di Stato previsti nella gioranta di oggi, sabato 18 agosto 2018 a Genova, per le vittime del crollo del Ponte Morandi, è stato proclamato il Lutto Nazionale. Parma ha vissuto questo triste momento osservando un minuto di silenzio in piazza Garibaldi, alle 11.30, nel lato della piazza verso i Portici del Grano dove il Comune di Parma ha eposto le bandiere listate a lutto.

Al momento, per il Comune di Parma, ha partecipato il vicesindaco, Marco Bosi, che ha ringraziato le tante persone presenti "per aver partecipato ad un momento di cordoglio che tocca tutti noi". Alla cerimonia hanno preseziato le massime autorità civili e religiose a cominciare dal vescovo, monsignor Enrico Solmi, gli assessori comunali Michele Guerra e Ines Seletti, il rappresentante della Prefettura di Parma dottor Alessandro Baroni, la consigliera regionale Barbara Lori, i rappresentati dia ssociazioni e gruppi di volontariato tra cui Assistenza Pubblica Parma con il presidente Luca Bellingeri, diversi consiglieri comunali e tanti cittadini.

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