L’episodio è accaduto sabato sera, quando il 27 enne era stato colpito a un braccio da alcuni proiettili da softair partiti da un’auto che si era subito dileguata. I carabinieri sono risaliti ai colpevoli grazie alle telecamere e ad alcuni testimoni.

CASTELFRANCO EMILIA (MO) – 

Sabato sera stava camminando in Corso Martiri, nel centro di Castelfranco, in compagnia di due amici quando, da un’auto in corsa, sono partiti due proiettili da softair, sparati con una pistola ad aria compressa, che lo hanno raggiunto al un braccio.

Il ferito, un 27 enne originario del Pakistan, è stato subito soccorso e trasportato al Policlinico dove è stato medicato per le lesioni al gomito e dimesso con una prognosi di 14 giorni

È intanto partita la caccia ai colpevoli. I Carabinieri del comando di Castelfranco e la Polizia Municipale, intervenuti sul posto, non hanno scartato nessuna ipotesi, dal regolamento di conti a un raid a sfondo razzista. Hanno acquisito alcune testimonianze di chi ha assistito al fatto, tra cui gli amici del ragazzo ferito e alcuni negozianti di Corso Martiri, ma fondamentali per risalire agli autori del gesto sono state le immagini di una telecamera di videosorveglianza piazzata nella zona. 

Prima è stata identificata una giovane, che era scesa dall’auto poco dopo l’agguato, e che ha ammesso di trovarsi sull’auto da cui sono partiti gli spari in compagnia di due ragazzi di 21 e 23 anni di nazionalità italiana e residenti a Castelfranco.

Identificati qualche ora più tardi, i due hanno ammesso di “aver fatto una bravata”. A loro carico, era nel frattempo arrivata anche un’altra segnalazione, poiché, insieme ad altri ragazzi, avevano preso a sassate le finestre di chi aveva “osato” protestare perché il gruppetto teneva lo stereo dell’auto troppo alto, disturbando la quiete pubblica. 

La macchina è stata quindi perquisita. Non è stata trovata la pistola da softair da cui sarebbero partiti i colpi, ma alcuni proiettili di metallo compatibili con le ferite riportate dal giovane pakistano.

I due sono stati denunciati per lesioni, ma potrebbero essere incriminati per istigazione all’odio razziale poiché, dopo aver compiuto il folle gesto, avrebbero esultato per aver colpito uno straniero.

Il corpo in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato recuperato e consegnato ai medici legali per l’esame autoptico. Per ora si sa solo che appartiene a un uomo. Potrebbe essere l’imprenditore di Sassuolo scomparso lo scorso 18 agosto a bordo della sua barca a vela.

SASSUOLO (MO) –

Un cadavere in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato ritrovato al largo di Deiva Marina, in provincia de La Spezia, da due pescatori. Sulle prime, i due hanno pensato che potesse trattarsi dei resti di un animale, ma quando, avvicinandosi, è parso loro sempre più chiaro che si trattava invece di un corpo umano, privo degli arti inferiori, hanno allertato la Capitaneria di Porto. 

Sul posto sono quindi giunti i Vigili del Fuoco con la squadra di subacquei, una motovedetta della Guardia Costiera e i Carabinieri del Comando Provinciale. Il corpo è stato recuperato, issato sulla motovedetta e trasportato fino alla Calata Malaspina, dove è stato ispezionato dal medico legale. Da una prima ricognizione, è stato possibile stabilire che si tratta di un uomo. Indosso aveva un costume da bagno e una maglietta, in vita aveva un marsupio. Al suo interno non sono stati trovati documenti, ma un coltello da cucina e un proiettile di fabbricazione francese. 

La lunga permanenza in mare ha reso impossibile risalire alla sua identità. I resti sono quindi stati portati all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea, in attesa dell’esame autoptico che sarà probabilmente disposto dal magistrato di turno per cercare di risalire alle cause della morte e alle generalità del soggetto.

Una delle ipotesi è che si tratti dell’imprenditore sassolese 56 enne Pietro Fogliani, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 18 agosto, quando la sua barca a vela, “Lalabelle” è stata trovata arenata su una spiaggia di Vada, nel livornese. Si attendono quindi i risultati dell’autopsia e delle indagini che i Carabinieri stanno facendo in queste ore per confrontare le caratteristiche dei resti con le segnalazioni di persone scomparse nell’arco temporale compatibile con lo stato del corpo.

Concorda finto appuntamento hard e rapina il cliente: la Polizia di Stato incastra un giovane rumeno.

Personale della Squadra Volante ha proceduto al fermo di P.G., cittadino rumeno di anni 24, indiziato del delitto di rapina aggravata in concorso.
Intorno alle 20.00 di ieri sera, gli agenti sono intervenuti in zona buon Pastore a Modena in quanto all'interno di un condominio erano state segnalate, tramite numero di emergenza 112, delle persone che si stavano picchiando.

All'arrivo della Polizia, i due presunti aggressori erano scappati, mentre la vittima, un cittadino italiano residente in provincia di Como, è stata soccorsa dagli agenti in quanto a seguito dell'aggressione aveva riportato una ferita sanguinante sul braccio destro, il collo arrossato e una tumefazione sulla fronte.

La vittima ha poi spiegato di essere stato aggredito da un giovane che lo aveva accompagnato nel locale adibito a stenditoio di un palazzo, spacciandosi per amico di una donna, che aveva conosciuto attraverso un sito on line di incontri, con la quale aveva concordato una prestazione sessuale e che - a detta del rumeno - lo stava aspettando. Una volta arrivati nel locale all'ultimo piano del condominio, ove si trovava un complice, l'italiano è stato aggredito, intimandogli di consegnare il portafoglio. Ne è nata una colluttazione, nel corso della quale i due sono riusciti a sfilargli dalla tasca un I-Phone, per poi darsi alla fuga.

Grazie alla descrizione della vittima e di alcuni condomini, gli operatori sono riusciti a risalire all'identità del rumeno, rintracciandolo presso il Pronto Soccorso del locale Policlinico, dove si era recato per farsi medicare, riferendo ai sanitari di essere caduto in bici.

Gli agenti hanno potuto accertare attraverso l'analisi dei messaggi via whatsapp recuperati sul telefono del rumeno, che era stato quest'ultimo, spacciandosi per una donna, ad intrattenere la conversazione con la vittima per concordare luogo e ora dell'appuntamento.

Il cellulare rubato è stato recuperato in un luogo indicato dallo stesso rapinatore, insieme alla chiave di un'autovettura Renault Clio, risultata essere oggetto di un furto denunciato i primi di settembre. L'autovettura, all'interno della quale vi erano effetti personali del rumeno e che lo stesso utilizzava quale rifugio per dormire o passare la notte, è stata ritrovata nelle immediate vicinanze del luogo ove è stata perpetrata la rapina. Per tale motivo il 24enne è stato anche deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

Il rumeno, gravato da numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti, è stato associato alla locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno.
Sono in corso indagini per risalire all'identità del complice.

La manifestazione svoltasi ieri pomeriggio a Parma, alla sua prima edizione, ha promosso le attività di volontariato dell'Associazione City Angels condividendo con l'intera cittadinanza un pomeriggio domenicale all'insegna del benessere, della solidarietà e della presenza.

Una camminata benefica non competitiva, aperta a tutti, di 5 km, in quartiere San Leonardo a testimonianza della presenza costante degli "angeli" con la giubba rossa e il basco blu su un quartiere spesso "difficile".

Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia

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Personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà tre giovani italiani, tra i 18 e i 19 anni, incensurati, responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso della notte appena trascorsa, precisamente alle ore due di ieri mattina, nel corso del servizio di controllo del territorio, transitando in via Beethoven, gli agenti hanno notato all'interno di un parchetto pubblico i tre giovani seduti su una panchina intenti a rovistare dentro uno zainetto di colore marrone.

Quando gli operatori si sono avvicinati, i tre ragazzi da subito hanno manifestato agitazione e nervosismo. Il controllo ha dato esito positivo in quanto all'interno dello zaino sono stati rinvenuti due barattoli in vetro contenenti rispettivamente 32,13 e 85,36 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, già suddivisa in "mazzetti" di infiorescenze, oltre ad un bilancino elettronico di precisione.

I tre giovani sono stati, pertanto, accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito, al termine dei quali deferiti all'Autorità Giudiziaria. La droga recuperata è stata sottoposta a sequestro, unitamente al bilancino elettronico.

Nella tarda mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile ha effettuato un servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in zona centro a Modena, con particolare attenzione ai parchi cittadini, nel corso del quale ha tratto in arresto un cittadino tunisino di anni 33.

All'interno del Parco delle Rimembranze, gli agenti hanno notato il tunisino in sella ad una bicicletta, avvicinarsi ad un altro uomo ed estrarre dalla biancheria intima un grosso involucro di colore nero. Una volta aperto il pacchetto, lo straniero ha prelevato una parte del contenuto per poi pesarla e cederla all'acquirente, che in cambio gli ha consegnato alcune banconote.

Gli agenti sono intervenuti nell'immediatezza, bloccando i due uomini. La perquisizione sulla persona del tunisino ha dato esito positivo in quanto è stato trovato in possesso di grammi 115,00 di eroina in polvere di colore bruno, identica a quella precedentemente ceduta.

Lo straniero, con numerosi precedenti di Polizia, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Una altissima colonna di fumo scuro, visibile da molto distante, si è alzata nel pomeriggio in via Trento a Parma.

Per cause ancora in via di accertamento, un furgone e un'auto sono andate distrutte. Il forte botto, dovuto all'esplosione delle gomme, ha messo in apprensione le persone che si trovavano nelle vicinanza.

 

Assunzione dell'incarico di Comandante provinciale di Bologna del Colonnello Pierluigi Solazzo.

"Sono molto lieto, assumendo l'incarico di Comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna, di entrare a far parte di una comunità operosa e ricca di tradizioni. Nel rivolgere il mio saluto e la mia stima a tutti i cittadini e ai rappre-sentanti civici, rinnovo il forte impegno dell'Arma nel solco dei posi-tivi risultati sinora conseguiti. Lo sviluppo di ogni società è strettamente connesso con la realizza-zione di concrete condizioni di sicurezza che consentano il sereno svolgimento di tutte le legittime attività. Spero, pertanto, di poter con-tribuire alla crescita della provincia operando, in sinergia con le altre forze dell'ordine, ogni possibile sforzo per offrire un servizio sempre più incisivo sulla criminalità e indirizzare un'azione di prevenzione aderente alle esigenze del territorio. Sono certo di poter trovare in questo il sostegno di tutte le componen-ti sociali: dagli organi di polizia locale, alle istituzioni civiche, alle as-sociazioni cui sin d'ora esprimo la piena disponibilità ad una aperta collaborazione.
L'orgoglio e la gratificazione che provo oggi sono garanzia del mio impegno per consolidare quel credito di fiducia che, da sempre, la cit-tà e la provincia di Bologna accordano all'Arma dei Carabinieri".

 

CURRICULUM - Nato a Carmiano (LE) l'8 febbraio 1969, coniugato e con due figli, ha intrapreso la carriera militare nel 1989, frequentando i corsi dell'Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma.
Dopo aver ottenuto la maturità scientifica, si è laureato in Giurisprudenza, Scienze Internazionali/Diplomatiche e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna. Si è poi abilitato all'esercizio della professione forense e ha conseguito i Masters universitari in Studi Internazionali Strategico-militari e di II livello per Esperti in Scienze della Sicurezza e dell'Organizzazione, nonchè ha frequentato, da Tenente Colonnello, il 12° Corso Superiore di Stato Maggiore e l'11° Corso per Consigliere Giuridico in diritto internazionale umanitario e diritto delle operazioni militari nelle Forze Armate, presso il Centro Alti Studi della Difesa.
E' conoscitore delle lingue inglese e spagnola.
Nel grado di Tenente, è stato Comandante di Plotone dapprima presso la Scuola Marescialli di Firenze (settembre 1993 - settembre 1995) e successivamente all'Accademia Militare di Modena (settembre 1995 - settembre 1997).
Da Capitano, ha retto dal 1997 al 2000 il Comando della Compagnia di Imola (BO), negli anni di piena operatività dell'Autodromo, e dal 2000 al 2003 quella di Fasano (BR), durante l'Operazione Primavera condotta contro il dilagante fenomeno del contrabbando di TLE, di armi e di droghe sulle coste adriatiche pugliesi.
Da Ufficiale Superiore, nei gradi di Maggiore e Tenente Colonnello, ha ricoperto, presso il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, gli incarichi di Addetto e Capo della 1^ Sezione dell'Ufficio Operazioni (2003 - 2012), tra l'altro occupandosi della pianificazione - sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica - di grandi eventi, partecipando a numerosi gruppi di lavoro (112 NUE, Banca dati DNA, ecc.), collaborando alla redazione di documentazione sulla pianificazione operativa, sulla materia dell'anti-terrorismo, sul coordinamento delle Forze di polizia, sull'analisi di fenomeni criminali e sull'emanazione di direttive operative.
Inoltre, da Tenente Colonnello, ha retto l'incarico di Comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale (PA; settembre 2012 - luglio 2015), con competenza sulle storiche roccaforti della mafia della provincia palermitana e conducendo indagini sui mandamenti di Corleone, San Giuseppe Jato, Partinico e quelli delle Madonie.
Promosso Colonnello, è rientrato al Comando Generale di Roma, dove ha diretto per oltre due anni la Sala Operativa (luglio 2015 - ottobre 2017), organo di coordinamento delle operazioni dell'Arma in Patria e all'estero e di informazione verso le Autorità di Vertice, dirigendo anche - nell'ambito delle attività di Protezione Civile - gli interventi dell'Arma in occasione delle calamità nel Centro Italia e, nel contesto del sistema di prevenzione generale, l'azione delle unità antiterrorismo Carabinieri (API e SOS).
Successivamente, ha retto l'Ufficio del Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, quale collaboratore dei Gen. C.A. Vincenzo Coppola e Riccardo Amato.
Dal 10 settembre 2018, è Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna.

Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano, di anni 52, per il reato di atti persecutori.

Gli agenti sono intervenuti, nel cuore della notte, in zona Ganaceto, a seguito di una chiamata alla linea di emergenza 112NUE da parte di una anziana residente che stava subendo minacce di morte da un vicino di casa, il quale nonostante l'arrivo della Polizia ha continuato nel suo atteggiamento minatorio.

Nel corso dell'intervento gli agenti sono stati avvicinati da molti residenti, in forte stato di agitazione, esasperati e spaventati dai reiterati comportamenti minacciosi e dalle aggressioni messe in atto dal vicino, che con il tempo hanno cagionato loro perduranti e gravi stati d'ansia e paura, fondato timore per la propria incolumità e per quella dei loro famigliari, fino al punto di costringerli a modificare le proprie abitudini di vita.

L'uomo è già noto alle Forze dell'Ordine in quanto in passato sono stati numerosi gli interventi della Volante a seguito delle ripetute aggressioni, minacce, molestie e danneggiamenti a cose, perpetrate dal 52enne nei confronti dei propri vicini di casa.

L'uomo, gravato da numerosi precedenti di Polizia per violenza privata, lesioni personali, resistenza a P.U., reati contro il patrimonio, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, guida sotto l'influenza dell'alcool, è stato pertanto accompagnato in Questura per più approfonditi accertamenti, al termine dei quali è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.

Giovedì, 20 Settembre 2018 14:33

Donna uccisa e bruciata, c'è un sospettato

I Ris hanno effettuato un sopralluogo nell'abitazione di un modenese residente a Savignano. L'uomo sarebbe stato sottoposto a interrogatorio da parte dei Carabinieri. Ma la Procura mantiene ancora il massimo riserbo sull'identità della vittima, che potrebbe essere stata identificata grazie a un piercing sul labbro

di Manuela Fiorini Modena 20 settembre 2018 -  – Le indagini sull'omicidio di San Donnino sarebbero a una svolta. I Ris di Parma sono infatti stati visti fare un sopralluogo in un appartamento di Savignano sul Panaro, residenza di un modenese con famiglia e lavoro regolare che, in qualche modo, avrebbe a che fare con la vittima.

Il sospettato sarebbe anche stato sottoposto a diversi interrogatori da parte dei Carabinieri, ma finché non ci saranno prove certe, la Procura non lascia trapelare né i capi di accusa nei confronti dell'uomo né le sue dichiarazioni o i risultati delle indagini.

A condurre gli investigatori sulle tracce dell'indagato ci sarebbe anche l'identità della vittima, una giovane donna, che sarebbe stata uccisa e poi trasportata nello spiazzo tra il fiume Panaro e i laghetti Vivinatura, a San Donnino, luogo notoriamente frequentato da prostitute e clienti, oltre che da scambisti. Qui il suo assassino avrebbe dato fuoco al cadavere per cancellare le tracce dell'omicidio o ritardarne l'identificazione.

Un particolare, un piccolo piercing sul labbro superiore della ragazza, avrebbe prima ristretto il campo delle ricerche nel database delle persone scomparse, poi ci sarebbe stata l'identificazione effettiva. A quanto si apprende dalle prime indiscrezioni sull'esame autoptico, il corpo non presenterebbe segni evidenti di violenza, come fratture o tagli.

Le indagini si sono svolte con molta discrezione e lontano dai riflettori per consentire a Carabinieri e Ris di muoversi all'interno dell'ambiente della prostituzione, anche se non è detto che la vittima ne fosse collegata direttamente, e impedire che una fuga di notizie potesse comportare uno spostamento di eventuali testimoni o la cancellazione di prove.

Quello che si sa finora è che è stato trovato un legame tra la vittima e il sospettato, di cui si sta approfondendo la natura. In caso di conferme, potrebbe essere formulata l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante di futili motivi, crudeltà e distruzione di cadavere. Si attendono ulteriori sviluppi.

Giovedì, 20 Settembre 2018 14:28

Sassuolo, uccide la madre e si suicida

Il corpo dell'uomo, identificato come il 53 enne Paolo Fontana, è stato rinvenuto a Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano. I carabinieri si sono poi recati presso la sua abitazione a Sassuolo, dove hanno trovato il corpo senza vita della madre, Elide Valentini, 85 anni.

SASSUOLO – Quell'auto con il motore acceso vicino al Ponte Secchia di Baiso, nel reggiano, ha attirato l'attenzione di un automobilista che, stamattina, attorno alle 7.30, ha allertato i Carabinieri di Baiso e Castelnuovo Monti. I militari, giunti sul posto, hanno rinvenuto il corpo senza vita di un uomo, morto suicida dopo essersi gettato dal viadotto.

Si tratta di Paolo Fontana, 53 anni, residente a Sassuolo, nel quartiere Rometta. Alcuni elementi hanno fatto scattare ulteriori controlli presso la sua abitazione in via Vivaldi. Qui i militari hanno fatto una macabra scoperta: in casa c'era il corpo ormai senza vita della madre di Fontana, Elide Valentini, 85 anni. Le cause della morte sono riconducibili a strangolamento.

Un caso di omicidio-suicidio, quindi. Paolo Fontana viveva con la madre e lavorava in una ceramica del distretto. Secondo le prime informazioni, l'uomo aveva qualche problema di salute e aveva difficoltà a prendersi cura dell'anziana, che veniva comunque assistita anche da una badante. Elide Valentini aveva anche un altro figlio, in cura al Sert. Sono in corso ulteriori verifiche per ricostruire la dinamica dei fatti.

É proprio l'Italia (62%) a guidare la classifica delle donne Cougar, quarantenni che vogliono un uomo giovane, alla ricerca un partner con queste caratteristiche, seguono Spagna (58%), Francia (53%), Regno Unito (40%) e Germania (37%).

Secondo CougarItalia.com, il portale che promuove incontri tra donne Cougar e uomini più giovani, il nostro Paese è quello con la maggiore propensione verso la ricerca dell'anima gemella da parte delle donne quarantenni che vogliono un uomo giovane e ancora inesperto.

É proprio l'Italia a guidare la classifica con il 62% delle Cougar che cerca attivamente un partner con queste caratteristiche, seguita dalla Spagna (58%), Francia (53%), Regno Unito (40%) e Germania (37%).

Il primo portale in Italia a specializzarsi nel promuovere incontri tra donne più grandi e uomini più giovani ha inoltre osservato come questo tipo di relazione sia in crescita in tutti i Paesi europei: le previsioni di CougarItalia.com indicano un giro d'affari che salirà a 200 milioni di euro nel 2018.

In quanto ad intensità dell'impegno, secondo quanto ha rilevato CougarItalia.com, più che le quarantenni degli altri Paesi sono le Cougar italiane ad essere all'assidua ricerca della loro anima gemella: nel 2017 ognuna di loro ha mediamente avuto 38 appuntamenti.

«Così nel 2017, considerando che in Italia le donne Cougar disposte a rimettersi in gioco alla ricerca di qualcosa di speciale sono ben 2 milioni, si è avuto un totale di 76 milioni di incontri Cougar» puntualizza Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com e quindi portavoce del primo e più importante sito di incontri Cougar in Italia.

Come incontrarsi? Per cercare con discrezione un uomo più giovane o una donna più grande, sia per un'amicizia che per la ricerca di un amore o di un'avventura, il canale preferito rimane il web e CougarItalia.com si conferma anche nel 2018 il principale punto di riferimento per conoscere ed incontrare gente nuova.

La Polizia di Stato arresta tre spacciatori tunisini e sequestra 1 kg e mezzo di hashish in una abitazione dell’Oltretorrente. Le indagini sono partite grazie alla segnalazione dei residenti. 

Parma -

Nei giorni scorsi, alcuni residenti dell’Oltretorrente hanno segnalato un sospetto “via vai” presso un immobile di via Bixio. I primi appostamenti operati dal personale della sezione antidroga hanno consentito di accertare quanto segnalato e di identificare alcuni degli avventori di questo appartamento tutti già noti alle forze di Polizia come consumatori di stupefacente

Nella mattinata di sabato è quindi scattato il blitz degli agenti dell’antidroga che, con l’ausilio di Jago, il formidabile cane dell’unità antidroga di Bologna, hanno proceduto alla perquisizione dell’immobile. Nonostante la struttura si presentasse fatiscente, la porta di ingresso era nuova e solida. Una volta dentro l’abitazione, gli agenti dell’antidroga hanno identificato 4 uomini, tutti di nazionalità tunisina: B.K.A., in Italia senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale, N.H., anch’esso in Italia senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale ed un minorenne che dormivano al pian terreno; al piano rialzato a cui si accedeva dall’interno dell’immobile, vi era, invece, T. A., cittadino tunisino.

Al pian terreno, ove erano alloggiati i primi tre indagati, venivano rinvenuti, occultati all’interno di un frigorifero non funzionante, 4 panetti di hashish del peso complessivo di gr. 386; dietro alla “colonna piede” del lavabo, 10 panetti della medesima sostanza per un peso complessivo di 1 kg circa; all’interno di un mobile bagno, 2 pezzi di hashish del peso, rispettivamente, di gr. 25 e 3 e 4 bustine termosaldate contenenti gr. 2 di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Nel medesimo alloggio, venivano rinvenuti anche1 bilancino di precisione e 100,00 € in contanti.

Al secondo piano, dove trovava alloggio T. A., sono state rinvenute 14 bustine termosaldate contenenti 6 grammi di cocaina ed un pezzo di hashish del peso di 2 gr., nonché due bilancini di precisione ed 800 €. Queste 14 bustine erano occultate nel letto dell’uomo e cucite nelle lenzuola e solo grazie allo straordinario fiuto di JAGO è stato possibile rinvenirle e sequestrarle.

Al termine dell’attività, B.K.A, N.H. ed il minore sono stati tratti in arresto e su disposizione del PM di turno dr. Fabrizio Pensa, i primi due sono stati condotti in via Burla, mentre, il minore, su disposizione del PM presso il Tribunale per i minorenni di Bologna dr.ssa Cristina Sallusti, è stato accompagnato presso l’Istituto minorile di Bologna.

Il quarto uomo, invece, è stato indagato in stato di libertà per i medesimi reati.

I Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, hanno denunciato F.M., 47enne, per ricettazione. La denuncia è scaturita nel corso di un'indagine che i Carabinieri avevano avviato dopo che la vittima di un furto, quarantaquattrenne bolognese, si era accorto che la sua bicicletta rubata ad agosto e denunciata presso la Stazione Carabinieri Bologna Navile, era stata messa in vendita all'interno di un sito internet dedicato all'acquisto e alla vendita di oggetti tra privati.

Appresa la notizia, i Carabinieri si sono messi alla ricerca del venditore e dopo averlo trovato, sono andati a perquisire la sua abitazione di Castel San Pietro Terme. L'operazione è terminata col ritrovamento di tre biciclette, quella rubata al bolognese e altre due di provenienza furtiva che sono state sequestrate e custodite presso la Stazione Carabinieri di Castel San Pietro Terme, raggiungibile al numero di telefono 051/941227.

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Casalfiumanese, in provincia di Bologna, sono intervenuti in un terreno incolto per verificare la segnalazione di un trentaquattrenne italiano che riferiva di aver trovato alcune ossa, verosimilmente umane. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno constatato la veridicità della segnalazione, appurando peraltro trattarsi di un cospicuo numero di ossa, la maggior parte trovate sotto qualche centimetro di terra, che le recenti piogge possono aver fatto affiorare.

Il successivo esame fatto dal medico legale ha accertato l'appartenenza delle ossa a persone di differenti fasce di età e di sesso, decedute non meno di cinquant'anni fa. I primi accertamenti non fanno escludere che l'area di ritrovamento fosse un vecchio cimitero rurale, andato nel tempo distrutto.

Le spoglie rinvenute sono state depositate presso la camera mortuaria dell'AUSL di Imola. L'Autorità Giudiziaria è stata informata dai Carabinieri della Stazione di Casalfiumanese e del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola che proseguiranno gli accertamenti.

L’episodio è accaduto nelle campagne attorno a Bomporto, dove i giovani e gli educatori stavano facendo la vendemmia per produrre vino e aceto balsamico. Lo sfogo di una mamma su Facebook “Caro ladro, dovresti imparare da loro a dare un senso alla tua vita perché, a occhio e croce, la loro è complicata, ma la tua fa schifo”.

BOMPORTO (MO) –

Ci sono furti più vili e vigliacchi di altri. Come quello compiuto da chi, nella giornata di ieri, ha tenuto d’occhio il pulmino e le due auto delle educatrici della cooperativa sociale di Solara “La Lanterna di Diogene” che si occupa di ragazzi disabili, per derubarli dei loro zainetti e di tutto quello che c’era dentro. 

I ragazzi si erano recati nelle campagne vicine a Bomporto per fare la vendemmia per poi destinare il loro raccolto alla produzione di vino e di aceto balsamico, lasciando nei mezzi borse e zaini. I mezzi sono rimasti aperti, perché nessuno, vista la situazione, si aspettava un furto. Invece, l’impensabile è accaduto e qualcuno ha portato via le borse delle educatrici, con soldi, documenti e carte di credito, e gli zainetti dei ragazzi

In uno di questi, appartenente a un diciottenne disabile, c’era il tablet tanto caro al ragazzo, che utilizzava per guardare le foto delle vacanze, i tutorial per aggiustare le cose rotte e per giocare ai giochi che gli piacciono. Inoltre, c’era anche l’abbonamento disabili di TPR, faticosamente ottenuto, che il giovane utilizza tutti i giorni per spostarsi da Modena a Bologna in corriera.

La mamma di uno dei ragazzi che frequentano la Lanterna di Diogene, ha affidato il suo sfogo a Facebook, rivolgendosi direttamente a chi ha compiuto un gesto tanto vile.

“Caro ladro (o cari ladri), vorrei farti sapere che oggi hai compiuto un atto veramente vigliacco. Oggi hai derubato mio figlio disabile, i suoi amici della Lanterna di Diogene nella medesima condizione e i loro educatori. Vorrei dirti che stavano facendo la vendemmia per fare l'aceto balsamico e il vino perché loro, nonostante abbiano problemi seri, lavorano tutti i giorni. Lavorano per dare un senso alle loro esistenze e, per dimostrare, che qualsiasi siano i problemi si può sempre essere utili e indispensabili. Sai, tutti i documenti, gli abbonamenti, i cellulari...verranno rifatti o ricomprati, ma la loro serenità noLa fiducia è una cosa preziosa e tu, a persone così delicate, l'hai portata via. Hanno pianto e ci sono rimasti male per un torto ingiusto causato da te. Mio figlio sul suo tablet guarda i tutorial per costruire o rimettere a posto le cose rotte, aveva le foto delle vacanze e i giochi che gli piacciono. Caro ladro...dovresti imparare da loro a dare un senso anche alla tua vita perché, a occhio e croce, la loro è complicata ma la tua fa proprio schifo”.

Considerato il potere di diffusione delle notizie del popolare social network, si auspica che queste parole arrivino anche all’autore, o agli autori del furto e che decidano in qualche modo di fare riavere ai ragazzi derubati gli oggetti a loro cari e utili nella vita di tutti i giorni, come i documenti, l’abbonamento ai mezzi pubblici e i tablet con i loro ricordi.

Si susseguono con troppa frequenza piccoli o mediamente gravi incidenti sui voli di linea. Dopo la figuraccia dell'aereo della compagnia Horizont che non ha potuto decollare da Fiumicino con il suo carico di migranti da rimpatriare, giusto nella giornata di ieri, rimanendo all'interno dell'Unione Europea, ben due voli hanno dovuto affrontare e risolvere dei problemi modificando i loro piani di volo.

Dapprima un Aereo Brittish Airways è stato costretto torna indietro dopo il decollo. L'allarme è scattato per un problema idraulico. Brittish Airways ha programmato un nuovo volo che è poi partito alle ore 23:10 con i passeggeri interessati.

Disavventura per 150 passeggeri a bordo di un aereo della Brittish Airways diretto a Londra. È successo oggi: era partito dall'aeroporto di Alicante-Elche in direzione di Londra, ma quattro minuti dopo, ha fatto dietrofront, ritrovandosi di nuovo a Alicante, scortato da alcuni mezzi di soccorso. Secondo quanto si appreso, l'accensione di una spia, ha segnalato un possibile malfunzionamento al sistema idraulico, e il pilota ha scelto di virare e rientrare per sicurezza, dove l'aeromobile, dopo avere effettuato diversi giri per scaricare carburante, è atterrato senza alcun problema. La vita dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio non è mai stata a rischio. I passeggeri sono stati riprotetti, su un volo della stessa compagnia in partenza nel corso della notte da Alicante.

L'allarme, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" è scattato a causa di problema tecnico all'impianto idraulico, collegato ai sistemi che guidano gli ordini, ad esempio, per manovrare il carrello di atterraggio o i flaps. Ma si è trattato solo in un guasto tecnico. Il team della manutenzione è al lavoro per la revisione del dispositivo. Intanto lo "Sportello dei Diritti" chiede maggiori garanzie all'Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA) circa il livello di sicurezza dei voli e spiegazioni sulle cause che hanno prodotto il "problema tecnico" e determinato un nuovo atterraggio d'emergenza.

E' stata quindi la volta di una passeggera ubriaca che ha seminato il panico su un aereo Ryanair, arrestata dopo l'atterraggio d'emergenza. Coinvolto un volo diretto a Ibiza  da Manchester 

L'ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo "Sportello dei Diritti" fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l'ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo Ryanair, Manchester - Ibiza, decollato verso le 15.40 di lunedì pomeriggio, che ha costretto i piloti a tornare indietro poco dopo e ha portato una passeggera ubriaca ad essere arrestata dopo l'atterraggio. La compagnia aerea ha riferito che i problemi sono iniziati subito dopo il decollo, con il radar che mostrava l'aereo che girava sopra le Midlands e si dirigeva verso nord-ovest. I testimoni, hanno riferito alla stampa che la donna aveva agito in modo strano. Ryanair ha confermato l'accaduto, evidenziando che la donna si è comportata "in modo distruttivo" a bordo del volo dopo aver bevuto dell'alcol acquistato all'aeroporto di Manchester. La polizia di Greater Manchester ha confermato che una donna è stata arrestata con l'accusa di essere ubriaca a bordo di un aereo. Sarà interrogata il prossimo lunedì. Il volo verso l'isola spagnola è ripartito più tardi lunedì pomeriggio. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", una situazione non certamente ottimale che a diecimila metri d'altezza, ha fatto vivere attimi di panico ai passeggeri, mettendo a repentaglio l'incolumità dei passeggeri e la sicurezza del volo.

 

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(18 settembre 2018)

  

Poche ore sono trascorse dall'appello della Signora Emma, lanciato attraverso il nostro giornale, e il problema della pianta pericolosa di Cevola è stato neutralizzato. 

A racogliere la richiesta d'aiuto e a intervenire con una prontezza encomiabile sono stati, manco a dirlo, i Vigili del Fuoco

Pronti a intervenire in gni circostanza, il Corpo dei Vigili del Fuoco, possono considerarsi gli eroi del nostro tempo e gli "Angeli Custodi". Non esiste problema che non siano in grado di affrontare con una professionalità rarissima.

L'ultima immagine "eroica" è di quel "pompiere", sospeso a 90 metri d'altezza,  che operava per portare in salvo il conducente di un veicolo coinvolto nel crollo del ponte di Genova e sorprendentemente sopravvissuto.

Un Grazie a tutto il Corpo dei Vigili del Fuoco! 

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17 decessi in Emilia Romagna, di cui 3 a nel modenese, 32 casi di cui 15 persone ancora ricoverate e una comunicazione che latita hanno creato preoccupazione. Ma il direttore dell’ASL di Modena Massimo Anncchiarico in un post su Facebook, poi rimosso, l’ha presa con ironia. E in Regione la pentestellata Gibertoni chiede la rimozione dall’incarico.

MODENA –

17 decessi in tutta la regione, di cui tre nel modeneseRenzo Farri (76 anni) titolari di una delle più conosciute agenzie di onoranze funebri, Graziano Gazzotti (82 anni) e Marco Gibellini (63 anni), camionista di Montale, 32 casi diagnosticati, di cui 7 scoperti in quanto le persone colpite erano donatori AVIS e 15 persone ancora ricoverate. 

Sono questi i numeri della West Nile, il virus trasmesso dalle zanzare che sta mettendo in apprensione i modenesi, e non solo. Ad esso si associa il virus “Toscana”, così chiamato perché isolato per la prima volta dalla virologa Paola Virani nel 1971 all’Argentario. A differenza del West Nile, che viene trasmesso dalla zanzara comune (culex pipiens), che punge dal tramonto all’alba, il “Toscana” ha come veicolo del virus il pappatacio, un flebotomo più piccolo e più attivo al crepuscolo. 

Entrambi possono manifestarsi con sintomi simili all’influenza, anche se nella maggior parte dei casi il virus è asintomatico, ma in un caso su 100, possono sorgere complicazioni, come encefaliti e meningoencefaliti, che soprattutto in soggetti anziani, immunodepressi o con patologie preesistenti, possono risultare fatali. Si tratta, comunque, di casi rari.

 

I CASI E LE POLEMICHE

Nei giorni scorsi, una paziente 36 enne di Spilamberto, Vianne Ascari, ricoverata nel reparto di malattie infettive del Policlinico perché risultata positiva al virus Toscana, ha fatto sentire la sua voce sui social, e poi sui media.

“Avevo un mal di testa lancinante, come se avessi un’accetta a sezionarmi il capo. La febbre a una temperatura altissima con gravi tremori e stati d’incoscienza. A questo bisogna aggiungere il male ai polmoni e alla spina dorsale. In ospedale dopo tutti gli accertamenti hanno riconosciuto il virus Toscana. Voglio fare conoscere la mia situazione per evitare che si manifestino altri casi e per far sì che l’anno prossimo, quando si risveglieranno le larve, ritorniamo daccapo nell’affrontare il problema”, ha detto Vianne al telefono a Radio Bruno. Aggiungendo che, nel suo reparto, “ci sono altre persone ricoverate per lo stesso motivo”.

Alla testimonianza si è aggiunta anche la polemica sorta nelle scorse settimane, quando la famiglia di uno dei pazienti deceduti, Graziano Gazzotti, che non soffriva di patologie particolari, ha accusato il Policlinico e l’Azienda Usl di non avere riferito le cause del decesso del loro congiunto agli organi competenti in tema di sanità pubblica, in questo caso, Comune e Regione. Il caso non era stato comunicato nemmeno al Servizio di Epidemiologia della Sanità Pubblica che si occupa del monitoraggio della diffusione del virus West Nile. 

In un comunicato successivo, Policlinico e ASL hanno giustificato così la mancata comunicazione: “… a differenza di altre patologie infettive, poiché la trasmissione del virus da West Nile non avviene da persona a persona, non è prevista una sorveglianza della Sanità Pubblica sui contatti del paziente, o azioni anche comunicative volte a ridurre il rischio di contagio da persona a persona, in quanto tale contagio non è possibile. Esistono invece misure preventive e di protezione individuale dalle punture di zanzara che sono state comunicate più volte e che sono l’unica misura efficace per evitare i rischi connessi all’infezione".

Insomma, se non volete essere punti e correre il rischio di conseguenze…arrangiatevi…Deve essere suonato così il “consiglio” alle orecchie dei modenesi. Tuttavia, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un post pubblicato su Facebook, e poi rimosso, del direttore generale dell’ASL di Modena Massimo Annicchiarico, che in pratica ironizzava, citando Jannacci, su un emergenza sanitaria che, a suo dire, non ci sarebbe, quasi prendendosi gioco di chi, magari, a fronte delle notizie dei morti a causa di complicazioni da virus West Nile, avrebbe invece avuto bisogno di rassicurazioni sotto forma di informazioni chiare e precise, soprattutto da parte di chi ricopre un ruolo importante all’interno della sanità pubblica. 

Giulia Gibertoni, consigliera del Movimento 5 Stelle, ha considerato il post rispettoso nei confronti dei familiari dei deceduti a causa del virus, e in un’interrogazione presentata alla giunta regionale, ha chiesto di valutare la posizione di Annicchiarico.

“È inaccettabile che il direttore generale della Asl faccia ironia su una questione del genere, che ha comportato il decesso di numerose persone sul territorio modenese.”, ha scritto Gibertoni, che ha aggiunto "La pubblicazione di questo post denota l'inadeguatezza della persona a rivestire il ruolo istituzionale per il quale è vantaggiosamente retribuito, anche con premialità, arrivando a incassare annualmente un importo superiore a quello del presidente della Regione Emilia-Romagna, ente da cui dipende l’Ausl di Modena".

La pentestellata ha inoltre chiesto alla giunta se non ritenga opportuno "cancellare ogni forma di premialità al direttore generale in oggetto e valutare la rimozione dall'incarico per inadeguatezza", oltre che "emanare linee guida sulla comunicazione istituzionale a cui devono attenersi tutti i soggetti che svolgono attività per il servizio sanitario regionale, in particolare modo i vertici delle Aziende sanitarie, fornendo anche raccomandazioni restrittive per l’attività comunicativa non istituzionale che riguarda materie oggetto del loro incarico istituzionale".

In attesa di una risposta ufficiale, ci azzardiamo a dire la nostra. Vogliamo pensare che il direttore dell’Asl abbia peccato d’ingenuità e, in un momento di particolare stress, abbia fatto prevalere il proprio sfogo personale sul ruolo pubblico che ricopre. Non bisogna mai dimenticare, tuttavia, che in un ambito così delicato come la salute pubblica, sarebbe invece necessario e opportuno utilizzare le competenze di cui si dispone per rassicurare e informare adeguatamente i cittadini, che possono amplificare i propri timori proprio a causa di una comunicazione carente o latitante.

Dal 18 settembre al 21 settembre 2018, il Comando di Polizia Municipale di Parma, proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti  volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell’intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo a titolo esemplificativo, le strade dove potrebbero essere posizionate le postazioni di accertamenti strumentali di velocità.

Viale Mentana, Viale Fratti, Viale Tanara, Viale Martiri della Libertà,  Viale Rustici, Viale Vittoria, Viale dei Mille, Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro,Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto, GAIONE in postazione SPEEDCHECK, Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta, BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECKVia Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno, VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK, VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l’opera di contrasto alla circolazione di quei  veicoli privi dell’obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Martedì 18 - San Lazzaro-Centro 

Mercoledì 19 - San Lazzaro-Oltretorrente

Giovedì 20 - Pablo- Centro

Venerdì 21 - San Leonardo-Pablo

Di Redazione Cevola 18 settembre 2018 - Dopo la curva pericolosa di Cevola, piccola località della Val Baganza, frazione del comune di Felino in provincia di Parma, è il turno di una pianta pericolosa a essere segnalata alla quale viene allegata una richiesta di aiuto.

E' una pianta essiccata che si trova nel cortile di un'abitazione e la sua pericolosità sta nel fatto che, trovandosi sul confine della proprietà proprio a ridosso della strada, nel caso di una caduta accidentale, a causa agenti atmosferici ad esempio, potrebbe riversarsi sulla strada antistante e generare un pericolo rilevante per le auto in transito.

Abbiamo incontrato la signora Emma, proprietaria dell'area, che molto gentilmente ci ha spiegato come nel suo giardino ci siano altre piante e abbattere la "Pianta Pericolosa di Cevola" non è un'impresa semplice. Non è sufficiente una motosega, insomma, la pianta va tagliata dall'alto verso il basso. La signora Emma si rende perfettamente conto del problema, ma per la soluzione occorrono mezzi adeguati e conseguentemente i costi, per un intervento professionale considerati anche gli spazi ristretti nei quali operare, sono elevati.

La signora Emma chiede un consiglio e un aiuto a chi possa contribuire a risolvere il suo problema. In cambio, a chi si assumerà l'incarico di taglierà la pianta, sarà garantita la disponibilità della legna.

Per informazioni contattare la Signora Emma Orlandi al numero 0521-830522

 

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Di Redazione Felino 17 settembre 2018 - Una nuova segnalazione di incuria e degrado recapitata alla redazione della Gazzetta dell'Emilia. Direttamente dal Poggio di Sant'Ilario Baganza, un piccolo paese del comune di Felino in provincia di Parma, alcuni residenti, attraverso prove fotografiche, documentano l'orribile stato di abbandono in cui versa il piccolo parco del nuovo quartiere residenziale.

Panchine distrutte, cartelli sradicati, cestini rotti e buttati sul prato.

Ci auguriamo che, chi di dovere, dopo il nostro servizio, si accorga della situazione, e faccia il possibile per sistemare questo polmone di verde pubblico del Poggio di Sant'Ilario Baganza in tempi brevi. E' una questione di decoro ma anche di rispetto per i cittadini che così potranno tornare a appropriarsi e, auguriamocelo, "custodire" la preziosa area.

Continuate a inviarci le vostre segnalazioni con le foto.

Per le segnalazioni contattare via mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo nome e cognome e un recapito telefonico, che comunque non verranno pubblicati per rispetto della privacy, salvo eplicita richiesta con autorizzazione scritta.

 

 

 

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Di Redazione Parma 17/9/2018 - Questa sera, la trasmissione PresaDiretta, in onda su Rai3 alle 21.15, parlerà dell'emergenza sicurezza a Parma. Si farà il punto della situazione riguardo l'Oltretorrente parmigiano e del grave problema che lo affligge, lo spaccio di droga!

Ospite in studio anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che di recente ha chiesto aiuto al Ministro Salvini, per garantire alla città maggiore sicurezza. Il sindaco, domani martedì 18 settembre, incontrerà il sottosegretario al Ministero dell'Interno, Nicola Molteni.

Nel frattempo, l'assessore Cristiano Casa, comunica che in concomitanza con il Festival Verdi sta valutando, insieme al Prefetto, l'idea di far arrivare a Parma pattuglie dell'esercito, per poter svolgere un'attività di presidio presso la stazione ferroviaria.

A Parma è emergenza sicurezza? Almeno così è percepito dai cittadini e una risposta, tangibile e apprezzabile, occorre dargliela.  

Parma tornerà ad essere la bella città di un tempo? Cesseranno le aggressioni, i furti e gli stupri? 

E' quello che si augurano i nostri concittadini.

Code fino al tardo pomeriggio di domenica per la kermesse che nel weekend ha portato a Modena i protagonisti della cultura nerd. Successo del wrestling e della fenomenale Cristina D'Avena, accolta con cori da stadio. Due giorni di divertimento tra sfide ai videogames, fumettisti internazionali e youtuber del momento.

La terza edizione di Modena Nerd ha sfondato quota ventunomila accessi, accreditandosi come uno degli eventi modenesi più attrattivi. Un vero e proprio boom decretato non soltanto dai numeri ma anche dai sorrisi delle migliaia di visitatori di tutte le età che hanno pacificamente invaso i padiglioni della Fiera di Modena.

Ringraziamo per le foto il nostro lettore Ettore di Gennaro

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"Perchè era ancora a Parma il clandestino che ha stuprato una ragazza, originaria tra l'altro di Fidenza, l'altra sera? Perchè era libero di spacciare e violentare? Il sistema di gestione delle espulsioni fa acqua da tutte le parti: i governi del Pd hanno fallito su tutti i fronti e i cittadini ne pagano le conseguenze".

Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia, al Consiglio comunale di Fidenza, dopo l'ennesima storia di droga e violenza, accaduta a Parma.

"Di nuovo - prosegue Gambarini - , siamo di fronte ad una brutta storia di droga e violenza a Parma. Ormai, non è più possibile chiudere gli occhi: a giorni il sindaco Pizzarotti incontrerà rappresentanti del ministero. Ecco, faccia presente la situazione e speri che questa volta il Governo tenga in considerazione la nostra città e mandi finalmente più carabinieri. Per anni l'amministrazione comunale e il Governo del Pd hanno trascurato l'emergenza sicurezza nella nostra città ed ora il problema dello spaccio e della violenza non sono più contenibili. E se siamo a questo punto è anche colpa dei sorrisini del sindaco con il suo continuo minimizzare le cose. Mi auguro che la ragazza si riesca a riprendere da questa brutta faccenda. Un grazie ai carabinieri e ai cittadini prontamente intervenuti".

La Direzione sanitaria dell'Azienda Usl di Piacenza conferma che la paziente di 78 anni residente a Piacenza, ricoverata nell'ospedale cittadino lo scorso 15 agosto per febbre elevata resistente alla terapia, cui era stata confermata un'infezione da West Nile (confermata poi da esami di laboratorio il giorno 24 agosto), è deceduta nel reparto di Rianimazione nella notte tra il 14 e il 15 settembre.

La signora, a causa di una importante e progressiva compromissione neurologica, era in stato di coma dal quale non si è più ripresa.

 

NUOVO CASO DI WEST NILE

Nella giornata di sabato 15 settembre sono stati completati gli accertamenti che hanno confermato la malattia in un altro paziente. L'uomo, di circa 80 anni e residente a Caorso, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Piacenza.

L'Azienda precisa che gli aggiornamenti sull'andamento epidemiologico della malattia di West Nile saranno d'ora in avanti oggetto di informative a cura dell'Assessorato regionale.

E' piena intesa quella che sembra essere scaturita dal confronto tra Federico Pizzarotti e Stefano Bonaccini. Organizzato agli "Amici della Colombofola" in strada dei mercati,, nel tardo pomeriggio di ieri, il confronto tra il Presidente in carica della Regione, Stefano Bonaccini e il Sindaco della città ducale, Federco Pizzarotti, si è concluso con la senzìsazione di una perfetta intesa tra i due esponenti della politica locale.

Alla fine, rivolgendosi a Pizzarotti, il governatore chiosa: "Se alle prossime Regionali saremo insieme? Non parliamo di noi due ma spero di sì, penso di sì. Il Pd, da solo, non basta. Senza alleanze, il meccanismo elettorale a doppio turno condanna alla sconfitta".

E' perciò evidente che il timore di una sconfitta alle regionali è tangibile all'interno del PD. In tutta risposta Pizzarotti, forse per non sbilanciarsi troppo da subito sul futuro e sulle alleanze, ha commentato che non decide lui per tutti. "Dipende dal Pd - aggiunge - e dal percorso che farà. Siamo aperti al dialogo in generale. Rispetto alla nostra carta dei valori - ammette - non penso ci siano altri interlocutori."

Pizzarotti ha quindi manifestato piena solidarietà con gli operai della Ferrarini e incontrando Nicola Comparato della Val Baganza. "In questi anni abbiamo avuto molte aziende in crisi ma bisogna tenere duro" e rivoltogendosi direttamente ai dipendenti: "Tenete duro e tutto andrà per il meglio".

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Federico Pizzarotti e Nicola Comparato

 

Video Pizzarotti - https://youtu.be/NbehK-k1D1Q

 

Continuano I Servizi Straordinari Di Controllo Del Territorio - Espulse sette persone non regolari sul territorio nazionale e sequestrati 230 grammi di sostanza stupefacente.

Parma 16 settembre 2018 - La Questura di Parma ha intensificato i servizi straordinari di controllo del territorio in tutta la Provincia ed in particolare nel capoluogo con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, il Reparto Cinofili di Bologna, il Reparto Mobile di Bologna ed il contributo della Polizia Locale.

L'attività posta in essere nel corso dell'ultima settimana ha visto l'impiego di numerose pattuglie con l'obiettivo di prevenire la commissione di qualsiasi reato e contrastare i fenomeni che maggiormente destano allarme sociale, come lo spaccio di sostanze stupefacenti ed i reati predatori in particolare furti e borseggi.

Tali attività hanno permesso di raggiungere importanti risultati sia sotto il profilo della prevenzione sia sotto il profilo della repressione. Complessivamente, sono stati messi in campo 50 equipaggi. I veicoli controllati sono stati 100, le persone identificate 253, di cui 94 straniere, le persone denunciate 9, gli stupefacenti sequestrati (in grammi) 230.1.

Per quanto attiene alle attività inerenti alla materia dell'immigrazione, nel corso della settimana, sono stati eseguiti due accompagnamenti alla frontiera, quattro accompagnamenti presso i Centri Temporanei per i Rimpatri, un ordine di allontanamento dal territorio nazionale e un foglio di via obbligatorio dalla città di Parma.
In particolare, un cittadino marocchino del 1995, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, identificato come probabile autore di alcuni borseggi avvenuti nella locale stazione ferroviaria, è stato espulso con accompagnamento coatto presso la frontiera aerea di Bologna e definitivo rientro nel paese di provenienza, in esecuzione di espulsione amministrativa convalidata dall'autorità giudiziaria.
Un cittadino ivoriano, classe 1969, pluripregiudicato e con diverse espulsioni da eseguire a suo carico, irregolare dal 2011, è stato rintracciato in città da personale dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per una segnalazione relativa ad una lite in strada, e nei suoi confronti, l'Ufficio Immigrazione, ha provveduto ad effettuare un accompagnamento presso il C.P.R. di Brindisi.
Un cittadino Siriano, classe 1995, sedicente, sconosciuto in banca dati, entrato sul territorio nazionale eludendo i controlli di frontiera è stato espulso con ordine del Questore.
Un cittadino Nigeriano, classe 94 è stato colpito da una espulsione amministrativa e accompagnato presso il CPR di Bari.
Un cittadino marocchino, classe 76, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio e inerenti alle sostanze stupefacenti, è stato colpito da espulsione amministrativa e accompagnato presso la frontiera di Bologna per il definitivo rimpatrio.
Un cittadino Nigeriano, con precedenti di polizia inerenti alle sostanze stupefacenti, residente in altro centro cittadino è stato allontanato da Parma con foglio di via obbligatorio del Questore.
Da ultimo, due cittadini Nigeriani, classe 88 e 92, di cui uno con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e l'altro gravato da un precedente ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale e da precedenti di polizia e condanne per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati accompagnati presso il CPR di Torino.

I servizi saranno ripetuti nel corso delle prossime settimane supportati da una preventiva attività di analisi che consenta di orientare l'azione di prevenzione e contrasto nelle porzioni di territorio ove si manifestano con maggiore frequenza condotte criminali e di utilizzare allo scopo anche gli strumenti dell'espulsione e misure di prevenzione personali.

Modena 14 settembre 2018 - Ieri sera, personale della Squadra Volante è intervenuto presso un Ufficio Postale del centro storico su richiesta da uno dei dipendenti tramite il numero d'emergenza 112NUE, che lamentavano l'intrusione di una signora, all'interno della sede dopo l'orario di chiusura, che stava importunando i presenti.

La donna, di 58 anni, cittadina moldava, dopo aver forzato la porta di ingresso, pretendeva di ritirare la carta bancomat che le era stata trattenuta dallo sportello automatico ed all'invito di presentarsi il mattino seguente visto che non era possibile a quell'ora aprire l'ATM, ha iniziato ad inveire e ad offendere tutti i dipendenti.

La 58enne, in vistoso stato di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di sostanze alcoliche, ha continuato ad avere un atteggiamento minaccioso ed offensivo anche dopo l'arrivo degli operatori della Volante, rifiutandosi di uscire dall'edificio e di declinare le proprie generalità. La signora è stata accompagnata in Questura con non poche difficoltà, vista la resistenza posta in essere dalla stessa, per gli accertamenti del caso.

La cittadina moldava è stata deferita all'Autorità Giudiziaria per ubriachezza molesta, resistenza a Pubblico Ufficiale, rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità personale ed anche per inosservanza delle norme sugli stranieri in quanto all'atto del controllo era sprovvista del permesso di soggiorno di cui è titolare.

Giovedì 13 settembre 2018 presso lo Spazio BDC in Borgo delle Colonne si è tenuta l'asta di beneficenza K'ELEMI: GLI ARTISTI PARMIGIANI INCONTRANO I COLORI DELL'ETIOPIA.

Giovedì 13 settembre 2018 presso lo Spazio BDC in Borgo delle Colonne si è tenuta l’asta di beneficenza K’ELEMI: GLI ARTISTI PARMIGIANI INCONTRANO I COLORI DELL’ETIOPIA. 

Protagoniste della manifestazione sono state le opere dei numerosi artisti parmigiani che hanno contribuito al successo della serata esponendo dei lavori ispirati alle terre d’Africa. Un posto d’eccezione è stato poi riservato ai meravigliosi dipinti realizzati dai bambini etiopi ospiti del distretto scolastico di Shelallà in Etiopia, sempre reinterpretati dagli artisti 

parmigiani intervenuti: Andrea Terenziani, Giovanni Mainardi, Natashia Yalysheva, Arturo Sereni, Lufer, Paolo Vescovini, Alfonso Borghi, Rita Francica, Stefano Spagnoli, Vittorio Ferrarini, Claudio Tedoldi, Romana Zambon Photo, Laura Nocco, Umberto Alinovi, Elisabetta Calestani, Angeli Cornici, Marcella Caselli, Michelangelo Battilocchi, Anna Vettori, Adriano Orlandi. 

«È una grandissima soddisfazione aver contribuito a questo progetto – spiega l’artista Vittorio Ferrarini – è un piacere oltre che un obbligo sociale e artistico mettere a disposizione il mio talento per poter aiutare qualcun’altro, soprattutto quando si tratta di bambini che hanno delle necessità primarie». 

Il ricavato dell’asta di beneficenza verrà interamente devoluto al progetto Scuole di Parma per Gli Altri ONG che da oltre 20 anni lavora a Shelallà per contrastare l’analfabetismo e migliorare l’educazione, creando luoghi adeguati all’insegnamento.

La serata è stata realizzata con il patrocinio di Comune di Parma e Parma 2020 ed il contributo di BDC - Bonanni Del Rio Catalog, The Ad Store, Cerve, Cambio Casa, Branchi Prosciutti, Monte delle Vigne, Cristina Ugolotti Serventi, Salumificio Ravanetti, l’azienda agricola Val Serena e il ristorante Pane e Salame.

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«Quando abbiamo visitato per la prima volta il comprensorio scolastico di Shelallà in Etiopia ci siamo accorti di quanto i luoghi adibiti all’insegnamento fossero insalubri e dannosi per la salute dei bambini – interviene Barbara Ferretti, tesoriere di Parma per Gli Altri – l’Associazione è intervenuta ristrutturando le quattro scuole presenti nel distretto etiope, un progetto importantissimo che ha bisogno di continui finanziamenti. Nasce così K’ELEMI, l’iniziativa di beneficenza organizzata questa sera che ha l'obiettivo di raccogliere fondi destinati alla creazione di nuove strutture per la scolarizzazione. Particolari ringraziamenti vanno alle volontarie Roberta Bovaia e Amalia Nocco che da mesi seguono con passione ed impegno questo progetto.

Vorrei inoltre ricordare che tutte le opere rimaste invendute saranno esposte fino al 22 settembre presso la galleria d’arte Art&Co di Viola Simone in Borgo Palmia».

«Siamo felici che la comunità parmigiana abbia risposto con entusiasmo al nostro invito e ringrazio tutte le volontarie, in special modo Barbara Ferretti, per aver contribuito alla realizzazione di questa meravigliosa serata. Con il Progetto Scuole, Parma Per Gli Altri si impegna da oltre venti anni per garantire agli oltre ottomila bambini della regione un’istruzione di base in un ambiente sano e adeguato alle loro necessità. Oggi siamo qui per poter raccogliere nuovi fondi e permettere a progetto di continuare a crescere» – aggiunge Paola Salvini, Presidente di Parma per Gli Altri.

«Ringrazio l’associazione Parma per Gli Altri per questa importante iniziativa - spiega Nadia Buetto, Consigliera Comunale del Comune di Parma - in questo progetto ci sono sicuramente degli ingredienti che per il comune di Parma sono fondamentali, prima di tutto la solidarietà. Parma è sempre stata una città solidale e lo dimostra in ogni occasione e questa è una di quelle. Ciò che per noi è fondamentale e dove investiamo tantissimo sono i bambini e la loro istruzione. Penso che sia il momento di dimostrare e riconoscergli tutto l’impegno che hanno messo nel realizzare queste opere stupende».

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L’asta è stata ospitata nell’innovativo Spazio BDC – Borgo delle Colonne allestito per l’occasione da Amalia Nocco con l’aiuto della garden designer Sandra Migliavacca de Il Giardino Ritrovato e Tecnoverde di Sassi Paolo&C. 

«Ho partecipato con grande entusiasmo a questo evento donando il mio tempo e il mio sapere in collaborazione con Parma per Gli Altri, curando gli allestimenti in questo luogo magico e speciale che è lo Spazio Bonanni Del Rio – interviene Amalia Nocco – Quando si tratta di bambini è veramente una cosa unica e finalmente lasciamo che sia la loro voce a parlare. Abbiamo raccolto opere dei pittori ed artisti parmigiani e soprattutto abbiamo cercato di dare un valore aggiunto alle opere dei bambini grazie alla maestria degli artigiani».

«Siamo molto felici io e mio marito di aver messo a disposizione il nostro spazio per contribuire a questa raccolta fondi di Parma Per Gli Altri che riteniamo molto importante – continua Lucia Bonnani Del Rio proprietaria dello Spazio BDC – Conosciamo e seguiamo da diverso tempo questi progetti e ci piace la serietà, l’impegno e la dedizione che tutte le volontarie mettono per supportare queste iniziative». 

Lucio Rossi ha vestito i panni del battitore d’asta/padrone di casa ed ha condotto l’intero appuntamento all’insegna del divertimento: «La mostra si intitola K’ELEMI che in amarico significa “colori” e per un fotografo come me è impossibile rinunciare a questa iniziativa. Un meraviglioso progetto al quale partecipo molto volentieri, organizzato da questa associazione che sta facendo cose molto belle e importanti in Etiopia» 

 

La serata si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici parmigiani e il DJ set di Lufer.

FOTO A CURA DI FRANCESCA BOCCHIA

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