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Giovedì, 10 Luglio 2014 16:36

Reggio Emilia, DL semplificazioni piace a CNA

Nunzio Dallari, Presidente CNA: "Alcuni passi positivi contro la burocrazia. 
No allo smantellamento delle Camere di Commercio"

Reggio Emilia, 10 luglio 2014. "Il decreto legge sulla semplificazione amministrativa ha aperto la strada verso lo smantellamento degli inutili balzelli economici che gravano sulle nostre imprese già in difficoltà a causa della crisi. Come CNA Reggio Emilia ha denunciato a più riprese il costo della burocrazia è uno degli ostacoli principali per la crescita del mercato interno e per gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Condividiamo il giudizio positivo espresso dai rappresentanti di Rete Imprese Italia su questi primi segnali di sburocratizzazione".
Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA Reggio Emilia, concorda con quanto emerso durante un'Audizione di Rete Imprese Italia alla Camera.

L'Associazione approva la previsione di adottare moduli standard per gli adempimenti amministrativi, le semplificazioni degli oneri formali imposti alle imprese per partecipare ad appalti pubblici, le misure per accelerare i giudizi amministrativi in materia di appalti pubblici e per contrastare l'abuso di processo e gli interventi per rendere più veloci e deflazionare i procedimenti di giustizia civile, attraverso l'obbligo del deposito telematico degli atti processuali e l'istituzione dell'Ufficio per il processo.
"Misure che dovranno essere monitorate – continua il Presidente Dallari - per verificarne l'effettiva attuazione e non lasciare, come purtroppo spesso accade, che alle parole non seguano i fatti".

Restano forti perplessità, invece, sull'annunciata riduzione, a partire dal 1 gennaio 2015, del 50 per cento del diritto camerale. Questo equivale a dichiarare l'impossibilità delle camere di continuare a garantire il sostegno fondamentale in ambiti strategici per l'impresa diffusa, quali ad esempio l'accesso al credito e l'internazionalizzazione.
"I diritti camerali che si vogliono tagliare – ricorda Dallari – non incidono direttamente sulla spesa pubblica, poiché sono sostenuti interamente dalle imprese. Siamo favorevoli alle politiche di efficientamento e razionalizzazione del sistema camerale, che riteniamo necessarie. Deve essere però prima definita la funzione che dovranno svolgere le Camere di commercio, che hanno finora rappresentato uno strumento fondamentale per il sostegno e lo sviluppo delle economie

Mercoledì, 09 Luglio 2014 11:03

Saldi, timidi segnali di ripresa nel primo weekend

Nel primo fine settimana dei saldi, la Notte Rosa ha influito positivamente nelle zone turistiche della costa. Confcommercio stima circa 100 euro per la spesa media pro capite -

Parma, 9 luglio 2014 -

Sicuramente per i saldi estivi di quest'anno, iniziati sabato 5 luglio, non si può parlare di corsa agli acquisti. La Confesercenti regionale rileva, però, timidi segnali di ripresa nel primo weekend dei saldi. Lo studio condotto presso un campione di negozi di abbigliamento e calzature della nostra regione per conoscere l'andamento delle vendite ha evidenziato dati diversificati. Nel primo fine settimana di luglio, la Notte Rosa della nostra costiera ha influito positivamente nelle zone turistiche, mentre ciò non è accaduto nelle città dell'entroterra.
La maggior parte degli operatori interpellati ha dichiarato una stabilità o un lieve aumento delle vendite. Secondo l'indagine svolta, in questa prima fase di saldi la percentuale di sconti è stata tra il 20 e il 50%.

Le stime di Confcommercio

Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio Nazionale, ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 237 euro per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro. Circa 100 euro la spesa media pro capite.

«I saldi - dichiara Luca Tamagnini, presidente di Federmoda Confcommercio Reggio Emilia– continuano a conservare un appeal sempre forte per i consumatori, e ci auguriamo che una spinta ai consumi delle famiglie possa arrivare anche dal bonus di 80 euro del Governo. I nostri negozi offrono proposte di acquisto interessanti per qualità, convenienza, e varietà dell'offerta. Il valore aggiunto degli esercizi commerciali tradizionali è proprio la qualità del servizio e l'attenzione alla clientela».

I principi per il corretto acquisto degli articoli in saldo

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

saldi tabella

 

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Sabato, 05 Luglio 2014 09:33

Parma - 391 imprese in meno nel primo semestre

Il tessuto aziendale nella nostra provincia continua a contrarsi. A soffrirne sono in prevalenza le imprese individuali. Crescono invece esportazioni (+3,9%), soprattutto nella meccanica, nell'alimentare e nel farmaceutico. I dati sono raccolti nei Rapporti sul sistema imprenditoriale e sull'export elaborati dalla Camera di commercio.

Parma, 5 luglio 2014 -

Durante il primo trimestre di quest'anno nella nostra provincia sono nate 839 imprese a fronte di 1.230 cessate. Si sono perse quindi 391 aziende, per la grandissima parte ditte individuali (-389), ma anche società di persone (-49); crescono invece le società di capitale (+55). Nello stesso periodo, il valore dell'export parmense, secondo i dati Istat, è cresciuto del 3,9% rispetto all'anno precedente.
Sono cifre messe in luce dalla Camera di commercio di Parma nell'ambito dei due elaborati periodici prodotti dall'Ufficio studi camerale, il Rapporto sistema imprenditoriale parmense e il Rapporto sull'export.

«Assistiamo da un lato all'affermazione nei mercati esteri di importanti produzioni parmensi che portano valore aggiunto sul territorio – commenta Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio – tuttavia questa dinamica non ha ancora innescato un ritorno immediato nel mercato interno, dove continuano a soffrire soprattutto le piccole e le microimprese. Attraverso forme innovative come i contratti di rete il sistema camerale è impegnato da anni nel favorire l'aggregazione tra le aziende di dimensioni più contenute al fine di permettere anche ad esse di cogliere le opportunità che richiedono una maggiore strutturazione».

Rapporto sistema imprenditoriale

In totale le imprese registrate alla Camera di Commercio di Parma, al 31 marzo, sono 46.306, di cui 41.619 attive. Il tasso di sviluppo imprenditoriale si è attestato a -0,8%, un po' più pesante del dato regionale (-0,5%) e di quello italiano (-0,4%). Ciò è dovuto all'alto numero di cessazioni registrate nel parmense, il terzo dato più alto degli ultimi 10 anni, a fronte di una debole dinamica di iscrizioni: nel corso del primo trimestre di quest'anno si sono iscritte nel Registro Imprese 212 società di capitale, 84 società di persone, 529 imprese individuali, 14 imprese costituite in "altre forme". Le cessazioni si sono invece distribuite in prevalenza tra le imprese individuali (918), ma hanno riguardato in modo consistente anche le società di capitale (157) e le società di persone (133). 22 le imprese costituite in "altre forme" scomparse nei primi 90 giorni dell'anno.
Commercio (-172), costruzioni (-134 unità), agricoltura (-139) e attività manifatturiere (-44) sono i settori che accusano le riduzioni più consistenti dello stock di imprese in termini assoluti. Hanno registrato piccoli segnali positivi solo, nei servizi, i settori della informazione e comunicazione e sanità e assistenza sociale.

Rapporto export

Nei primi tre mesi del 2014 il valore dell'export parmense, secondo i dati Istat, è cresciuto del 3,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. In valore assoluto, supera di quasi il 20% il dato del 2008, che è l'importo più alto dal 2004 alla crisi, manifestatasi pienamente nel 2009.

Migliori sono stati i risultati dell'Emiliia-Romagna (+5,9%) e della complessiva area Nord-Est del Paese (+4,5%) nell'ambito delle vendite verso l'estero. Gli oltre 1,4 miliardi di euro di merci esportate nel periodo da Parma sono in gran parte provenienti dai settori di macchinari ed apparecchiature (29,7%), prodotti alimentari (23,4%) e prodotti e preparati farmaceutici (11,3%). A migliorare in modo significativo le performance commerciali con l'estero sono stati proprio i prodotti farmaceutici (+11,4%), i prodotti alimentari (+8,1%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+18,4%), prodotti in metallo (+13,8%) e un incremento più contenuto (+1,3%) per l'importate settore di macchinari ed apparecchiature.

Dal punto di vista dei mercati di sbocco, spicca l'incremento dell'importanza dell'Asia (+18,9%), che ha assorbito il 15% dell'export parmense. Le vendite in Cina sono balzate in avanti del 56,8%, mentre sono calate del 9,8% quelle in India e del 6,7% qulle in Giappone.

L'Europa con il suo 67,9% resta in modo netto il mercato più importante per Parma; la crescita del 2,7% dell'export verso i paesi europei assume pertanto un valore doppiamente positivo. Il risultato verso i paesi UE è stato ancora migliore (+3,5%). Aumentano le vendite soprattutto in Germania (+12,1%) e Spagna (+6,9%), mentre diminuiscono in Francia (-0,6%) e Regno Unito (-1,1%). Al di fuori dell'UE, il mercato russo cede un preoccupante 20,9%.

Va bene l'export verso l'America che, in crescita del 3,3%, raggiunge una quota dell'11%. In particolare gli Stati Uniti segnano un +2,6%. In diminuzione invece le vendite verso l'Africa (-4,6%), l'Oceania e altri territori (-24,3) che rappresentano tuttavia quote molto piccole del totale delle esportazioni.

(Fonte: Ufficio stampa Camera di commercio Parma)

L'incontro, tra il presidente della Regione Vasco Errani e l'ambasciatrice sudafricana Nomatemba Tambo, rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna e Sudafrica per quanto riguarda i settori della meccanica, dell' energie rinnovabili e della formazione.

Parma, 4 luglio 2014 –

Meccanica, energie rinnovabili, formazione. Sono i tre grandi settori in cui verrà rafforzata la collaborazione tra Emilia-Romagna e Sudafrica. E' quanto deciso oggi nel corso dell'incontro tra il presidente della Regione Vasco Errani e l'ambasciatrice sudafricana Nomatemba Tambo, giunta a Bologna accompagnata dal console onorario Luigi Belvederi.

Il presidente Errani ha sottolineato "l'interesse strategico della Regione Emilia-Romagna nel percorso di accompagnamento per l'internazionalizzazione delle imprese e per rafforzare i progetti già avviati con il Sud africa". In particolare, i settori portanti su cui si concentreranno le relazioni saranno la meccanica (agricola, impiantistica, alimentare e utensile), le energie rinnovabili (solare e fotovoltaico), la gestione delle acque, le bonifiche e lo smaltimento rifiuti. La formazione su questi temi avrà un ruolo centrale. La collaborazione e i progetti, che saranno avviati partendo da quelli già in corso (come Rew-SA realizzato in collaborazione con l'Università di Bologna, Green action South Africa con l'Università di Ferrara e SA-Mech con la Cna), saranno sanciti ufficialmente il prossimo settembre in occasione dell'annunciata visita di una delegazione economica in Regione.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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Quarto appuntamento alla Camera di commercio di Parma per il ciclo di seminari territoriali dedicati alla conoscenza e promozione dei contratti di rete. L'intervento di Francesco Maria Olivieri, docente di Universitas Mercatorum, si è focalizzato sul settore agricolo. 

Parma, 4 luglio 2014 -

Si è svolto ieri mattina, il quarto appuntamento presso la Camera di commercio di Parma per il ciclo di seminari territoriali dedicati alla conoscenza e promozione dei contratti di rete. L'iniziativa è promossa da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con le Camere di commercio della regione e con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum. Durante l'incontro, sono stati illustrati vantaggi e opportunità che offre la collaborazione tra PMI fondata sui contratti di rete.

Anche nel settore agricolo si è avviato l'uso di questi strumenti, circa 100 i contratti attivi in Italia. A più di quattro anni dalla costituzione della prima rete, oggi sono 7.900 le imprese italiane coinvolte, dall'edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie, per un numero totale di contratti che al 1 giugno ha toccato quota 1.590. A Parma le imprese che hanno adottato questo modello di aggregazione sono 73; in Emilia-Romagna si arriva a 1.038, seconda regione italiana dopo la Lombardia. Circa 100 contratti di rete sono stati stipulati nel mondo dell'agricoltura, settore sul quale si è focalizzato l'intervento di Francesco Maria Olivieri, docente di Universitas Mercatorum.

In tale contesto, l'organizzazione di reti di imprese, secondo il docente, può favorire il passaggio dall'agricoltura tradizionale a quella multi-specializzata, adottando una vera logica merceologica di prodotto e investendo in innovazione: "Tutto ruota intorno a un vero piano industriale; anche dal punto di vista giuridico è essenziale che le imprese aderenti definiscano il contenuto del programma di rete in modo che emergano chiaramente le finalità dell'accordo e le modalità di realizzazione degli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti", uno sforzo strategico che può ammodernare la cultura imprenditoriale su cui si fonda l'azienda agricola. La sinergia tra imprese in rete consente di affrontare meglio il mercato anche estero, di ampliare l'offerta e di dividere i costi. Si può partecipare alle gare per l'affidamento dei contratti pubblici, impiegare personale distaccato dalle imprese partner, assumere in regime di codatorialità il personale dipendente secondo le regole di ingaggio stabilite nel contratto di rete.

Il contratto di rete può anche prevedere la costituzione di un fondo di mutualità che partecipa al fondo mutualistico nazionale per la stabilizzazione del redditi agricoli (legge 134/2012 e legge 221/2012). D'altra parte i contraenti assumono anche alcuni obblighi, in campo ambientale (Attività ecocompatibili in grado di produrre lo sviluppo del territorio Legge Quadro n.394/91, tutela dei beni ambientali L.352/1997, smaltimento rifiuti D.Lgs. 22/97), nella tutela dei beni culturali e paesaggistici (Legge n. 137/2002) e nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Maggiori informazioni sui contratti di rete e sulle attuali esperienze italiane sono disponibili on line sul recente portale contrattidirete.registroimprese.it, piattaforma realizzata da InfoCamere che offre a imprese, associazioni, professionisti e istituzioni gli strumenti utili e i suggerimenti per valutare la costituzione di una nuova rete ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto.

(Fonte: Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl)

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La data ufficiale che segna l'inizio dei saldi è sabato 5 luglio. Il Codacons prevede un avvio dei saldi migliore di quello degli ultimi anni, ma a fine periodo le vendite saranno ancora con segno negativo. Stimata una spesa procapite che non supererà quota 90 euro.

Parma, 3 luglio 2014 -

Dal 5 luglio, per i successivi sessanta giorni, in Emilia Romagna i saldi estivi saranno un'ottima occasione per acquistare capi d'abbigliamento, calzature e altri numerosi articoli a prezzi scontati. Molti consumatori, gravati da una crisi che non sembra trovare una soluzione a breve termine, attendono questa occasione per acquistare prodotti di qualità a prezzi accessibili. 

In Emilia Romagna - si legge nella nota del Codacons - la contrazione degli acquisti sarà più contenuta rispetto agli anni passati, grazie al bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal Governo Renzi. Il bonus aiuterà il commercio, contribuendo a contenere la riduzione delle vendite, ma non potrà fare miracoli, perché le famiglie della regione preferiranno dirottare i soldi su consumi primari. In ogni caso - continua il Codacons nella figura del presidente Carlo Rienzi –  si prevede un avvio dei saldi migliore di quello degli ultimi anni, ma a fine periodo le vendite saranno ancora con segno negativo, attestandosi tra il -6% e il -8% rispetto al 2013, con una spesa procapite che non supererà quota 90 euro".

Per il presidente di Confesercenti E.R. Roberto Manzoni "i dati sull'inflazione in questi giorni forniti dall'Istat significano indebolimento dell'economia, per cui l'opportunità dei saldi rappresenta sempre un momento per cogliere buone occasioni. In molti casi, purtroppo, i saldi diventano l'unica possibilità per molti di acquistare prodotti indispensabili per la famiglia. Speriamo che gli 80 euro in più in busta paga contribuiscano a ridare fiato ai consumi. Anche per i commercianti questa è un'occasione per recuperare le perdite causate dal calo dei consumi, dall'aumento delle tasse e dei costi di gestione. L'emorragia di imprese del settore è però un campanello d'allarme che speriamo venga ascoltato".

 

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Domenica, 29 Giugno 2014 11:49

Italia da riformare

A partire dal calcio l'Italia è tutta da riformare. La nota positiva è che esistono ampi margini di miglioramento. Palla al centro e via.

di Lamberto Colla -
Parma, 29 giugno 2014 -
Non poteva che essere altrimenti. L'Italia nazionale di calcio è stata anch'essa, come gli spagnoli, rimandata a casa, alla fine del primo turno mondiale, incapace di sostenere la competitività agonistica delle due squadre sudamericane. Affrontare le sfide con l'idea di portare a casa il minimo risultato è , come insegna l'esperienza, una sconfitta certa.
L'avventura della nazionale di calcio ha rappresentato la metafora dell'intero nostro Paese tranne che per una circostanza: la solidità etica di chi ha guidato, seppur fallendo, la compagine italiana. E non è stato necessario nessun tipo di pressione mediatica o giudiziaria per indurre il CT Prandelli a rassegnare le sue dimissioni. Un gesto che fa onore prima all'uomo e poi al tecnico.
Forse sono state errate le scelte degli atleti che hanno composto la rosa dei partecipanti, forse anche i cambi in corso di gara, fatto sta che mentre lui, Prandelli, recita il mea culpa, gli uomini che in campo non hanno saputo guadagnarsi nemmeno gli onori che si riservano agli sconfitti, tacciono o ancor peggio si giustificano ritenendo i 16 milioni di telespettatori tutti ottenebrati dall'alcool quindi incapaci id interpretare un misera e semplice partita di pallone.
Tutto questo, esclusi i comportamenti di Prandelli e di Abete, sono la fotocopia del nostro Paese. Responsabilità da scaricare sugli altri e gli immensi guadagni invece privati e, come è ovvio, ben meritati.
Così come l'Italia economica e politica anche quella del calcio ha vissuto questi anni di crisi nella sopravvalutazione delle proprie risorse, nella presunzione di possedere skills rilevanti e capaci di fare la differenza, di contare troppo sulla creatività dell'ultimo minuto, la stessa che tante volte ha contribuito a riportaci ai vertici mondiali sia che fossero le pennellate di Pablito Rossi o le performance di qualche illuminato imprenditore.
Troppo poco per emergere e poi restare a galla in sistemi sempre più competitivi. Sistemi nei quali ogni giorno entrano nuovi attori capaci, preparati, affamati di gloria e motivati dalla determinazione a emergere. E noi, piccola nazione cullata sul mediterraneo, abbiamo la presunzione di mantenere un posto al sole senza nulla fare e nulla cambiare.
In assenza di organizzazione, di senso di compartecipazione e di sacrificio, di rispetto delle regole e della consapevolezza che la vera forza propulsiva deriva dal gruppo, continueremo ad assistere a tanti e frequenti fallimenti e a pochi e sporadici casi di successo.
L'orizzonte è arrivare a sera, poi domani, sarà un altro giorno e chissà che qualcosa di buono accada. La pratica attendista è diffusa in tutti i settori e è entrata nella mentalità di molti. Non fare niente, cercare qualche scappatoia, cercare di creare delle piccole "lobby di villaggio" in grado di garantire qualche piccolo privilegio e intanto le grandi e potenti lobby, quelle vere, modificano le norme, penetrano silenziosamente nei nostri tessuti vitali, indeboliscono il nostro organismo e infine ci impongono una cura costosissima con l'unica medicina esistente per quel male. E allora giù a piangere a dare la colpa agli arbitri (leggi UE) o alle scorrettezze altrui.
Vivere costantemente sul filo del rasoio prima o poi ci si taglia. E' successo alla nazionale di calcio sta accadendo all'intero Paese.
Che si apprenda quindi dalla metafora calcistica un insegnamento: risvegliare l'orgoglio e mettersi a disposizione della nazione e del suo CT di turno Non possiamo più essere in balia di un arbitro o di una "troika".
Riprogettare il futuro!

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Domenica, 29 Giugno 2014 10:50

Consorzio Agrario di Parma, bilancio in utile


Tra investimenti e prospettive. Il Consorzio Agrario di Parma è ormai ritornato ad essere il partner più qualificato per alcune delle filiere agricole più importanti del Paese

Parma - 26 giugno 2014
Si consolida significativamente il giro d'affari con un fatturato di circa 60 milioni di euro complessivi, si incrementano i volumi di vendita in una fase generale di prezzi decrescenti e l'utile cresce raggiungendo 1,8 milioni di euro. Un utile per lo più generato da quelle attività (vendita prodotti per l'agricoltura e produzione di mangimi) che intendono essere elemento di forza propulsiva e core business del Consorzio Agrario di Parma: sono questi, in estrema sintesi, i dati più rilevanti del bilancio 2013 del Cap votato stamattina all'unanimità dall'Assemblea dei Soci. Dati veramente positivi che rafforzano il presente facendo ragionevolmente ben sperare per il futuro del Consorzio Agrario che, grazie alle misure prese in tempo utile durante il periodo di commissariamento, si ripropone con slancio rinnovato come player di riferimento di un comparto agro-alimentare locale e regionale che vuole ulteriormente migliorare in volumi e rendimenti, pur in un quadro di evidente difficoltà dell'economia, tenuto conto di un'annata meteorologicamente sfavorevole.
Il Consorzio Agrario di Parma è ormai ritornato ad essere il partner più qualificato per alcune delle filiere agricole più importanti del Paese (pomodoro e Parmigiano Reggiano) e, più in generale, di un'agricoltura moderna che vuole crescere. E l'ottimo risultato economico dello scorso anno ne è la testimonianza più concreta. Il tutto in una cornice di trasparenza e tracciabilità dei dati e delle informazioni economico-patrimoniali e finanziarie, finalizzata ad una piena e necessaria ricostituzione del rapporto di fiducia con gli stakeholder esterni ed interni. Alle ottime performances economiche del Cap nel 2013 hanno contribuito in maniera determinante diversi fattori.In primo luogo la significativa riduzione dei costi operativi ottenuta attraverso quella gestione attenta ed oculata, di prospettiva e, quindi, strategicamente produttiva, indicata dal nuovo board guidato dal manager Marco Bellora nel ruolo di presidente e dal direttore generale Ivan Cremonini, unitamente a Enrico Francia (Responsabile Operation) e Tiziana Anziloro (Responsabile Amministrazione e Finanza) sostenuta dai Soci di riferimento del mondo agricolo e produttivo. Ne è un esempio il rilancio del mangimificio EMILCAP, che in virtù del scelte gestionali e di posizionamento prese già nella fase del commissariamento, rappresenta un punto di riferimento stabile per la qualità e la conservazione del prodotto a livello regionale per tutti gli imprenditori zootecnici padani.
Particolare rilevanza, poi, sul buono stato di salute del Cap ha avuto anche la rete vendita consortile che garantisce le basi logistiche qualificate alle diverse attività diffuse sul territorio del Consorzio Agrario. Non a caso le Agenzie del Cap sul territorio – accanto, naturalmente alla sede di Parma - si sono confermate, anche nel 2013, presidi attivi ed insostituibili per la vendita dei prodotti maggiormente utilizzati in agricoltura e in zootecnia (fitofarmaci, concimi, sementi per grandi colture, mangimi) e per la divulgazione capillare delle novità tecnico-scientifiche in agricoltura; per la promozione delle tipicità e per la diffusione di tutte le informazioni utili agli imprenditori agricoli (scadenze, normative, autorizzazione); oltre che per il disbrigo rapido delle pratiche che gravano la moderna azienda agricola.
Va ricordato, inoltre, che il 2013 è stato anche l'anno in cui si è avviata la chiusura della procedura concorsuale della controllata Produttori Riuniti (conclusasi nello scorso mese di marzo con un anno d'anticipo) che ha portato al pagamento del 100% dei creditori
privilegiati e del 90% di quelli chirografari, ben oltre ogni più rosea previsione del piano concorsuale che ne prevedeva la soddisfazione al massimo del 60%.
Una nuova vision di innovazione nella continuità di cui si è resa garante Coldiretti, la principale associazione di categoria, che dimostrando senso di responsabilità e lungimiranza ha sostenuto da subito le scelte del nuovi vertici del Cap puntando a mantenere nella nostra provincia quel presidio di innovazione, qualità e affidabilità che il Consorzio Agrario è dal 1893.
Ufficio Stampa Consorzio Agrario di 

 

Sabato, 28 Giugno 2014 06:11

I nuovi "Magazine" e i nuovi "Servizi"


EE Economia Emilia, l'almanacco mensile dedicato all'economia è il primo di una serie di periodici settoriali di prossima pubblicazione.

di Lamberto Colla

28 Giugno 2014 ----
E' trascorso poco più di un anno dall'inizio delle pubblicazioni della “Gazzetta dell’Emilia & Dintorni” e già sono pronti i nuovi strumenti che saranno al servizio dell'informazione delle imprese. Un nuovo step, a suo tempo programmato, è stato realizzato.

Dapprima fu la realizzazione della piattaforma ingegneristica, condivisa con "Gazzetta della Spezia.it", quindi il varo del giornale elettronico e infine il primo pacchetto di servizi tecnici a supporto delle imprese e degli uffici stampa dalla quale prende origine questo primo prodotto l'"Almanacco Economico".
Dal punto di vista tecnico, questo supplemento editoriale alla Gazzetta dell'Emilia & Dintorni, altro non è, si fa per dire, che la produzione di un periodico, in formato pdf, delle notizie economiche che hanno interessato le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena ma non solo. Dall'agroalimentare alla logistica i più rilevanti fatti degli ultimi trenta giorni sono raccolti in un unico prodotto, facilmente consultabile, archiviabile e semplicemente distribuibile via mail.
La piattaforma di Gazzetta del'Emilia & Dintorni si è quindi evoluta trasformandosi anche in un "service" per la realizzazione di nuovi prodotti editoriali tra i quali possono essere ricompresi gli House Horgan aziendali e i periodici di informazione ai soci di Associazioni, enti di diritto pubblico e privato, organizzazioni di categoria ecc...
Una piattaforma, o meglio, un servizio che Nuova Editoriale soc. coop., editrice di Gazzetta dell'Emilia e Dintorni, mette a disposizione  degli enti e imprese per la produzione del loro periodico digitalizzato in formato pdf e così immediatamente divulgato ai propri stakeholder senza nemmeno bisogno di un click.
E' sufficiente quindi concentrarsi sulla manutenzione e aggiornamento della propria banca dati mail, sulla qualità dei testi e il lavoro è già fatto. La nostra piattaforma distribuirà agli indirizzi e alla periodicità da voi programmata il vostro giornale.
Un mezzo per comunicare al momento giusto i migliori contenuti con la minor spesa in termini di tempo, di risorse umane e economiche.
Non è fantascienza ma solo l'evoluzione tecnica di una idea trasformata in progetto che si è realizzata pensando alle nuove esigenze delle imprese in tempo di crisi.
Tagliare i costi non vuol dire necessariamente interrompere il flusso della comunicazione. Con i nostri servizi si può sia l'uno che l'altro; abbattere i costi e aumentare la visibilità.
Come diceva un'imbonitore televisivo nei primi anni '80: "provare per credere"
Buona lettura e ricordate presto avrete altre sorprese. Noi non ci fermiamo. L'innovazione è l'unico mezzo per costruire il futuro.
Infine un grazie sincero ai lettori che stanno aumentando sensibilmente, agli inserzionisti che per primi ci hanno dato fiducia e a tutti coloro , familiari compresi, che ci hanno sopportati e supportati in questa impegnativa avventura ancora in fase di start up.
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Venerdì, 27 Giugno 2014 11:03

Unioncamere Emilia-Romagna vola a Bruxelles

A Bruxelles lancio dei network business EU-ASEAN. L'associazione delle Camere di commercio è partner dell'Evbn il consorzio che facilita le relazioni commerciali e produttive con il Vietnam -

Parma, 27 giugno 2014 -

Promuovere e supportare le attività e il business delle piccole e medie imprese europee alla scoperta di nuovi mercati. E' uno dei cardini della politica europea creare opportunità di crescita per le PMI e favorire la penetrazione commerciale. A questa strategia si collega la nascita di nuove strutture, specifici "business network" per l'area ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima zona di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali.

A Bruxelles, nel corso di due giornate di lavori sono stati presentati i Network Business EU-ASEAN, i Consorzi costituiti per supportare le Pmi europee a intraprendere i percorsi di internazionalizzazione verso Indonesia, Filippine e Vietnam.
Al consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), partecipano, in qualità di partner Unioncamere Emilia-Romagna, unico per l'Italia, e la Camera di Commercio italiana in Vietnam ( ICHAM).
Questi network forniscono informazioni e servizi per l'accesso ai mercati, e contribuiscono anche a una politica di dialogo, sviluppo di affari e relazioni commerciali.
L'EVBN, co-finanziato dall'Unione Europea e dai partner del Consorzio, svolge un'azione mirata e concreta per far conoscere alle Pmi europee le opportunità di business in Vietnam, Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, e porta di accesso per il mercato ASEAN che è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi UE-ASEAN potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.

A Bruxelles, negli uffici di Eurochambres, l'associazione delle Camere di commercio e industria europee di rappresentanza imprenditoriale presso le istituzioni comunitarie, si sono svolti incontri b2b tra imprenditori europei e i rappresentanti dei tre Consorzi dopo l'evento pubblico a cui, davanti a 80 partecipanti, sono intervenuti come relatori il Segretario generale di Eurochambres Arnaldo Abruzzini, il chairman di EBO Jason Collins, esperti della Commissione Europea, e Michele D'Ercole, presidente della Camera di Commercio italiana in Vietnam (ICHAM) in rappresentanza del Consorzio EVBN assieme ai rappresentanti dei Consorzi di Indonesia e Filippine.Per le caratteristiche del tessuto imprenditoriale, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese competitivo e partner ideale per investire e commercializzare.
Meccanica, infrastrutture e turismo ecosostenibile sono i principali settori dove le aziende italiane possono trovare opportunità di affari. Negli ultimi anni, il valore dell'interscambio commerciale tra Emilia-Romagna e Vietnam, ha registrato un notevole balzo in avanti: lo scorso anno, l'import ha superato i 143 milioni di euro e l'export i 121 milioni (+27% rispetto al 2012). Ad oggi, il desk Vietnam attivato a fine marzo 2013 ha incontrato oltre 200 imprese emiliano-romagnole.

L'evento in terra belga è stato organizzato da Eurochambres, da Business Networks della UE e dall'Associazione Friends of Europe con la partecipazione dei tre Consorzi.
Per EVBN, è stata la seconda presentazione dopo la prima tappa europea che si è svolta a Parma organizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Parma, Regione Emilia-Romagna, MiSE, ICE Agenzia, ICHAM, UCIMA e Fiere di Parma.
Per favorire occasioni di collaborazione tra imprese, è stato messo in campo da Unioncamere Emilia-Romagna e Ambasciata d'Italia ad Hanoi in collaborazione con ICHAM, Regione Emilia-Romagna e Associazioni di categoria il progetto "L'impresa comunica con un ciak" che consiste nella realizzazione di un videotutorial e di specifiche linee guida utili a creare video aziendali per promuovere la propria azienda in Vietnam.

(Fonte: Unioncamere Emilia Romagna)

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