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Mercoledì, 14 Maggio 2014 12:37

Forum Russia con UniCredit e Confartigianato Imola

 

Gli esperti del Gruppo bancario hanno incontrato i rappresentanti di numerose aziende locali nell’ambito di un appuntamento volto a fornire strumenti e conoscenze necessari per aprire la propria attività imprenditoriale a nuovi mercati. Un’opportunità in più per il rilancio del sistema produttivo locale. 

 

 

Parma, 14 maggio 2014 –

La Russia rappresenta un “trampolino di lancio” ideale per avviare o intensificare l’export in mercati ad elevato tasso di crescita e UniCredit, grazie alla propria estesa rete di filiali, intende proporsi come partner privilegiato nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane all’estero. Con questa finalità è stato pensato e sviluppato il “Forum Russia” che si è svolto oggi a Imola presso la sede di Confartigianato Assimprese di Imola e del Territorio Bolognese. Un appuntamento realizzato grazie all’unione delle competenze degli esperti dei mercati esteri di UniCredit, che insieme hanno permesso la realizzazione degli incontri ai quali hanno preso parte numerosi imprenditori dell’area imolese.

 

Dopo i saluti iniziali di Amilcare Renzi, Segretario e direttore Confartigianato Assimprese; Marco Vinicio Zanella, Area Manager Provincia di Bologna UniCredit; sono seguiti gli interventi di Pietro Pasqualucci, Responsabile International Center - ZAO UniCredit Bank sul tema “Investire in Russia: lo scenario di business e il supporto di UniCredit alle imprese”; e di Raffaele Caldarone, Responsabile Desk Russia - NCTM Studio legale Associato, che ha illustrato le  principali tematiche legali nelle strategie di internazionalizzazione in Russia.

Al termine degli interventi, le aziende partecipanti hanno potuto approfondire i dettagli di loro interesse incontrando individualmente i relatori.


“Portiamo avanti con entusiasmo la realizzazione di eventi come questo Forum Russia – ha detto Marco Vinicio Zanella, Area Manager Provincia di Bologna UniCredit – per fornire un sostegno concreto e operativo agli imprenditori che già operano su mercati oltre confine o che vogliono ampliare il proprio business all’estero. La Russia in tal senso rappresenta un “trampolino di lancio” ideale e UniCredit, con la propria estesa rete di filiali, la professionalità e l’esperienza del proprio team, si pone come partner nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane. Per le realtà produttive del territorio, in particolare, vogliamo aprire una porta d’accesso privilegiata per entrare in contatto con un mercato caratterizzato da un’economia dalle notevoli potenzialità. UniCredit ha nel suo DNA il supporto alle imprese interessate al business oltre confine che fa leva sugli International Centers, uffici specializzati nel business crossborder; con colleghi in grado di parlare molteplici lingue e con una conoscenza approfondita del mercato locale. Uno degli  International Center di UniCredit è attivo a Mosca e negli ultimi quattro anni ha visto crescere circa del 25% annuo i ricavi legati alla clientela corporate “italiana””. 


“Confartigianato Assimprese è un’organizzazione radicata nel territorio di tutta la provincia di Bologna – ha continuato Amilcare Renzi -. La dimensione metropolitana bolognese, ne siamo convinti da sempre, costituisce una grande opportunità per le relazioni internazionali. Il nostro scopo è proprio quello di essere un punto di riferimento nel creare relazioni importanti, nel dare cioè agli imprenditori la possibilità di espandere la loro attività attraverso contatti di qualità e, nel contempo, intendiamo accompagnarli in questa loro crescita con gli strumenti migliori per aumentare il loro business. In questa nostra visione abbiamo trovato in UniCredit un partner di grandissimo valore e di grandi potenzialità. Il mercato russo è interessante sia per le imprese già orientate all’export sia per le imprese in grado di fornire servizi di alta qualità a chi, dalla Russia, guarda al nostro territorio per fiere, investimenti, turismo”. 

 

La Russia è una delle dieci maggiori economie al mondo in termini dimensionali. In termini di PIL è oggi il terzo mercato emergente dopo Cina e Brasile. Costituisce oggi il crocevia di importanti processi di integrazione e una forte concentrazione di risorse finanziarie internazionali volte anche a favorire e supportare una nuova stagione industriale per gli attori locali, attraverso il trasferimento di know-how imprenditoriale italiano che da sempre ha caratterizzato l’evoluzione dei distretti industriali nella nostra regione. Quello russo si configura come un mercato con interessanti prospettive di crescita e una piattaforma strategica per l’area dell’est europeo.

L’export verso i mercati emergenti è diventata l’ancora di salvezza per molte aziende italiane, specie per quelle più dinamiche ed innovative. Già da qualche anno le note positive per l’economia italiana vengono proprio dalla performance delle nostre imprese sui mercati esteri 

L’export italiano in Russia ha ormai superato i 10 miliardi di euro e  rappresenta circa il 4-4.5% del totale importato dalla Russia e circa il 3% dell’export totale dell’Italia. Il segnale che ci giunge dai primi dati del 2013 è positivo trainato dai settori della meccanica strumentale (24% dell’export italiano) e dalla Moda (20%) 

 

Russia – Imola, qualche numero sui rapporti economici in essere

 

Per l’area di Imola e per il restante territorio della provincia di Bologna, la Russia rappresenta il quinto mercato di sbocco, con oltre 485 milioni di euro di esportazioni nel 2013. L’importanza della Federazione russa per le vendite estere delle imprese della provincia bolognese è aumentata rispetto al 2012: la crescita dell’export verso questa destinazione è stata infatti decisa (+17,1%) e superiore a quella registrata complessivamente per l’Emilia Romagna (+5,7%). I settori trainanti più rilevanti per il mercato russo sono quelli di elezione del territorio (meccanica e moda), ma anche il comparto della chimica (soprattutto pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici) e i prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (specie materiali da costruzione in terracotta). Si stima che per l’anno in corso le esportazioni di Imola e della provincia di Bologna cresceranno del +3,1%, con un ulteriore incremento rispetto all’aumento del +2,2% osservato tra il 2012 e il 2013. A differenza di quanto accade a livello regionale, la Russia non rientra tra i principali paesi di provenienza dei beni e servizi importati nella provincia di Bologna, Imola compresa, e infatti la bilancia commerciale risulta in attivo nel 2013, con un surplus stimato in crescita nell’anno corrente (+4,8%). [Fonte. Elaborazioni Territorial & Sectorial Intelligence UniCredit su dati ISTAT e Prometeia]

 

 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

 

Presentato oggi dalla Camera di Commercio e Unioncamere Emilia-Romagna lo studio di riferimento che illustra lo scenario economico provinciale. Valori congiunturali in contrazione, ma in modo meno intenso del 2012. Si inasprisce il credito, bene invece l’export. 

 

Parma, 13 maggio 2014 -

Nel 2014 l’economia parmense dovrebbe tornare a crescere, anche se debolmente. Secondo le previsioni di fine febbraio 2014 redatte da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna, per il valore aggiunto della provincia di Parma si prospetta una crescita reale dell’1 per cento, leggermente più contenuta rispetto a quella prevista per la regione (+1,2 per cento). A trainare l’aumento saranno soprattutto le attività dell’industria in senso stretto (+1,4 per cento), mentre più sfumato appare il contributo dei servizi (+0,9 per cento). Per l’edilizia è atteso un timido aumento (+0,2 per cento), dopo sei anni caratterizzati da cali.

 

E’ con questa previsione di deboli segnali di ripresa che si apre il Rapporto annuale sull’economia parmense nel 2013, il più articolato lavoro di analisi economica dedicato a Parma e al suo territorio realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e presentato oggi in via Verdi dal Presidente dell’ente camerale Andrea Zanlari, da Giordana Olivieri dell’Ufficio studi, insieme a Guido Caselli e Matteo Beghelli, del Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica di Unioncamere Emilia-Romagna.

 

Con il titolo di questa giornata, “Conoscere il presente per progettare il futuro”, abbiamo voluto sottolineare il valore di un’informazione economica che diventa vero strumento di orientamento e di azione per l’imprenditore – ha spiegato Zanlari -. Disegnare la mappa su cui le aziende si devono muovere è fondamentale e solo con uno sguardo di sistema è possibile farlo. La Camera di Commercio di Parma in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna mette a disposizione un cruscotto informativo insostituibile per poter operare nel parmense con cognizione di causa. Entrando nel merito dei dati, appaiono alcuni segnali che lasciano sperare che siamo forse alla vigilia di una svolta. Anche nel 2013 l’export ha dato buoni risultati e forse nel 2014 queste risorse potranno dare una mano anche al mercato interno”.

 

Lo studio, raccolto in un volume distribuito durante la presentazione e disponibile in forma elettronica sul sito web della Camera di Commercio, è suddiviso in tre parti: nella prima, Guido Caselli propone un’analisi trasversale sul territorio parmense, individuando una proposta di priorità da sostenere per il rilancio economico; nella seconda, Matteo Beghelli si concentra sulle opportunità da cogliere nei mercati internazionali, tracciando uno scenario a livello generale e studiandone connessioni e implicazioni a livello locale; la terza, infine, entra nella parte statistico-descrittiva con le analisi che espongono la vera e propria fotografia dell’economia parmense nel 2013 e le previsioni 2014.

 

Ci sono alcuni filoni che abbiamo individuato e che Parma non dovrebbe lasciarsi scappare per accelerare l’uscita dalla recessione – ha detto Caselli – si tratta della propensione all’export, della valorizzazione delle filiere distintive, come l’agroalimentare, in chiave di marketing del territorio; infine dell’adozione di un approccio quasi scientifico al business, da ottenersi incrociando dati di più fonti e individuando in tal modo le migliori opportunità per evitare le inefficienze del metodo tentativo-errore”.

 

I SETTORI ECONOMICI, IN SINTESI

 

Nel 2013 l’economia parmense ha continuato a risentire di un quadro congiunturale recessivo, tuttavia la frenata è stata meno intensa rispetto al 2012. Il calo del valore aggiunto, in termini reali, dovrebbe attestarsi all’1,5 per cento (dato regionale: -1,1 per cento). Dal 2007 l’economia parmense è entrata in una fase caratterizzata da un mix di crescita più lenta e flessioni che hanno il loro culmine nel 2009 (-6,5 per cento), il più negativo degli ultimi vent’anni, assieme al 2002 (-6,2 per cento). La conclusione è che dopo l’attentato alle torri gemelle l’economia parmense ha sofferto maggiormente rispetto alla media regionale, con una capacità di generare reddito via via meno rilevante. Parma e il suo territorio rappresentano comunque ancora una delle economie tra le più solide del Paese in termini di ricchezza per abitante (è all’ottava posizione tra le 110 province italiane). A fronte di un calo, meno cospicuo del 2012, di tutti gli indicatori congiunturali in tutti i settori di riferimento, nel 2013 l’occupazione grazie alla CIG tiene e l’export continua a crescere, seppure un po’ meno che nell’anno precedente. Le imprese attive nel parmense diminuiscono invece, complessivamente, di oltre 350 unità e fanno sempre più fatica a ottenere credito. Il 2014 dovrebbe però vedere una leggera accelerazione degli affari che però non implicherà un immediato aumento dell’occupazione.

 

Agricoltura

L’agricoltura parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio moderatamente negativo. Secondo le stime divulgate dall’Assessorato regionale all’agricoltura, nel 2013 il valore della produzione lorda vendibile valutato a prezzi correnti ha sfiorato i 503 milioni e mezzo di euro, con un calo dell’1,6 per cento nei confronti dell’importo dell’anno precedente. 

A causare il calo sono stati in particolare i risultati negativi nella produzione dei cereali (-27,3 per cento), soprattutto frumento tenero e granoturco. Nel comparto zootecnico, il latte vaccino (64 per cento della plv), ha replicato l’andamento del 2012 (+0,2 per cento) e lo stesso è avvenuto sostanzialmente per le carni suine (+1,0 per cento), mentre un po’ più ampio è apparso l’incremento di quelle bovine (+1,8 per cento). 

 

Industria

Nel 2013 la produzione delle piccole e medie imprese parmensi è diminuita mediamente del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente, in misura meno accentuata rispetto alla flessione del 5,3 per cento rilevata nel 2012. Stessa sorte per il fatturato, che è apparso in calo del 2,4 per cento, anch’esso in termini più contenuti rispetto al 2012 (-4,4 per cento). Anche gli ordini sono diminuiti del 2 per cento, in modo meno accentuato rispetto al 2012 (-5,3 per cento).  

 

Edilizia

L’industria delle costruzioni parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio pesantemente negativo. Il volume d’affari è diminuito del 9,9 per cento rispetto al 2012, in misura superiore rispetto a quanto avvenuto in regione (-5,6 per cento). Il perdurare della crisi si è riflesso sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni che ha registrato un aumento delle ore autorizzate del 67,4 per cento. 

Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, nel 2013 le compravendite di immobili residenziali sono diminuite del 2,7 per cento rispetto al 2012, toccando il minimo degli ultimi dieci anni. Stessa tendenza, ma più accentuata, in regione (-7,0 per cento) e in Italia (-9,2 per cento).

 

Commercio

Nel 2013 il commercio interno parmense ha registrato una diminuzione media del valore delle vendite al dettaglio pari al 6,8 per cento (-5,7 per cento in regione), la più alta degli ultimi dieci anni. 

Le imprese del settore commerciale sono tuttavia cresciute leggermente (+0,6 per cento, +0,2 per cento in regione). Crescono i dettaglianti (+0,7 per cento), in particolare quelli specializzati in prodotti alimentari e tabacco (+4,1 per cento). Aumentano anche gli intermediari commerciali (+1,9 per cento). E’ continuata l’espansione delle forme meno tradizionali del commercio al dettaglio (commercio su internet, vendite a domicilio, distributori automatici, ecc.), i cui esercizi sono progressivamente saliti dai 147 di fine 2009 ai 204 di fine 2013. 

 

Artigianato manifatturiero

L’artigianato manifatturiero ha chiuso il 2013 nuovamente in recessione, ma in misura meno pesante rispetto all’anno precedente.  La produzione è diminuita del 3,9 per cento, consolidando la fase negativa in atto dal 2008, e un analogo andamento ha riguardato il fatturato, che ha accusato una flessione del 4 per cento. Cala in modo simile la domanda (-3,8 per cento). Le imprese attive sono diminuite del -4,1 per cento. 

 

Cooperazione

Le società cooperative passano da 591 unità nel 2012 a 576 unità l’anno successivo. La diminuzione non ha avuto riflessi negativi sull’occupazione, cresciuta anzi di oltre 200 unità.

 

OCCUPAZIONE

Le unità di lavoro totali calano dell’1,6 per cento rispetto al 2012. Questo indicatore misura il volume di lavoro effettivamente svolto, al di là del numero di occupati, Tutti i settori di attività, con l’unica eccezione dei servizi alla persona, hanno evidenziato diminuzioni. Nelle costruzioni il valore si contrae di un preoccupante 18,2 per cento. Non vi è stato tuttavia un corrispondente andamento dell’occupazione intesa come “teste”, che ha fatto registrare una sostanziale stabilità, -0,1 per cento (valore regionale: -1,6 per cento) grazie a un ricorso crescente alla Cassa integrazione guadagni. Aumenta di poco la “quota rosa” di lavoratori: nel 2013 nel parmense le donne impiegate crescono dello 0,2 per cento, a fronte di un dato regionale che è invece di -2,3%. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,5 per cento, in aumento.

Lo scenario di moderata ripresa atteso per il 2014 non avrà effetti rilevanti sul mercato del lavoro.  Il numero di occupati dovrebbe diminuire dello 0,3 per cento, in piena sintonia con quanto previsto per la regione (-0,4 per cento), mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare ai massimi degli ultimi vent’anni (7,8 per cento), mantenendosi tuttavia al di sotto del livello prospettato per l’Emilia-Romagna (8,8 per cento).  Qualche timido miglioramento è invece atteso per le unità di lavoro (+0,4 per cento), poiché la ripresa produttiva, seppure debole, dovrebbe consentire un minore utilizzo della Cassa integrazione.

La CIG è cresciuta, secondo i dati Inps, del 29,5 per cento. Le ore autorizzate sono aumentate del 13,3 per cento, la CIG straordinaria del 6,7%, gli interventi in deroga superano i 2,7 milioni di ore (erano 1,7 milioni nel 2012).

 

EXPORT

Nel 2013 il valore delle esportazioni di merci della provincia di Parma è stato di circa 5 miliardi e 671 milioni di euro, vale a dire il 2,6 per cento in più rispetto all’anno precedente (stessa variazione in Emilia-Romagna), in rallentamento rispetto alla crescita del 3,4 per cento del 2012. 

Contribuisce alla frenata il basso risultato dei prodotti metalmeccanici (+1,6 per cento), mentre l’agroalimentare arriva a un ottimo +6,9 per cento (era +8,6 per cento nel 2012). I prodotti della moda hanno beneficiato di un mercato vivace (+11,5 per cento), mentre per la prima volta dal 2008 si è contratto l’export dell’industria farmaceutica (-4,8 per cento). 

Tra i mercati continentali di sbocco, l’Europa si è confermata al primo posto, con un’incidenza sul totale dell’export pari al 65,3 per cento (55,7 per cento verso UE). La Francia si è confermata il principale cliente (16,2 per cento del totale dell’export parmense). Seguono Asia e America con quote rispettivamente pari al 14,5 e 12,6 per cento, davanti ad Africa (5,9 per cento) e Oceania e altri territori (1,7 per cento). 

 

CREDITO

Il sistema bancario parmense nel 2013 ha ridotto ulteriormente la consistenza dei prestiti concessi, in linea con quanto avvenuto in regione e nel Paese. Gli impieghi “vivi” sono diminuiti dell’8,9 per cento, in peggioramento rispetto ai dodici mesi precedenti (-8,0 per cento).  Le sofferenze, pari a 1 miliardo e 155 milioni di euro, sono cresciute del 43,1 per cento rispetto a un anno prima, in forte accelerazione rispetto al trend riscontrato nei quattro trimestri precedenti (+24,6 per cento). 

I depositi sono ammontati a quasi 13 miliardi di euro, in crescita dell’11,8 per cento, più sostenuta rispetto a quanto registrato in Emilia-Romagna (+5,9 per cento) e Italia (+2,8 per cento). Stessa tendenza per la raccolta indiretta che è invece aumentata tendenzialmente a settembre del 7,6 per cento. 

 

SISTEMA IMPRESE

Nel Registro delle imprese figuravano a fine 2013 42mila 163 imprese attive, l’1,6 per cento in meno rispetto a un anno prima. Il saldo fra imprese iscritte e cessate, al netto delle cancellazioni d’ufficio, è apparso di -353 unità, in aumento rispetto al passivo di 125 imprese del 2012. I cali si sono concentrati nell’agricoltura e nell’industria, a fronte della moderata crescita evidenziata dal terziario. Le società di persone e le imprese individuali hanno perso ulteriore terreno, mentre è proseguito il cammino espansivo delle società di capitale (+0,8 per cento), soprattutto srl con unico socio, e del piccolo gruppo delle “altre forme societarie” (+7,5 per cento). 

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

 

È in programma, per domani, a partire dalle 9,30 presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola, il Forum Russia, organizzato da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola -


 

Parma, 13 maggio 2014 -

 

Domani, mercoledì 14 maggio, presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola (viale Amendola 56/d – Imola),  a partire dalle 9,30, si terrà il Forum Russia.

Si tratta di un’iniziativa organizzata da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola e dedicato agli imprenditori del territorio.

In allegato il programma scaricabile

 

 

(Fonte: ufficio stampa Territorial Media Relation UniCredit)

 

Mentre Confcommercio registra e divulga gli ultimi pesanti dati della nostra economia, l’agenzia di rating Moody’s prevede per l’Italia  un prossimo futuro roseo. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 11 maggio 2014 -

Viene da diffidare sulle previsioni che l’agenzia di rating Moody’s ha divulgato nelle scorse ore riguardo l’eurozona e perciò anche l’Italia. 

Il PIL può crescere del 2% entro il 2015, raccontano gli analisti dell’agenzia americana, addirittura in controtendenza rispetto  i rilievi scettici della stessa Commissione Europea che intravedeva per l’Italia una stima di crescita inferiore a quella annunciata dal Governo. Unico dato rivisto in positivo tra quelli europei.

Vero che la fiducia degli italiani si è leggermente ripresa per effetto delle cure palliative di Renzi ma la stagnazione dell’economia, sta mortificando i consumi e cambiando le abitudini di vita degli italiani. 

Confcommercio, a tal riguardo, appena 24 ore prima l’exploit di Moody’s, aveva annunciato, attraverso il presidente Sangalli,  che ''Per i consumi non è ancora arrivata la primavera''. ''Il dato di oggi, peggiore del previsto, conferma un'Italia in bilico tra due stagioni molto diverse: la prima - ha affermato nel corso del suo intervento di saluto all'Assemblea pubblica di Confcommercio Lazio - è quella di un'Italia in cui i segnali di ripresa, per quanto deboli, autorizzano un po'  di ottimismo, l'altra, quella del mercato interno, invece, continua a soffrire ed è ferma al palo perché le famiglie ancora scontano gli effetti della crisi, e di conseguenza sono costrette a ridurre i consumi''. In conclusione ''c'è una grande voglia di ripartire - ha osservato Sangalli - che va immediatamente sostenuta. Il governo Renzi dispone di un importante capitale di fiducia che deve essere sostenuto e valorizzato realizzando quella ricetta che da tempo portiamo avanti: piu' riforme, più lavoro, meno tasse e meno spesa pubblica''. 

L’Indicatore dei Consumi di Confcommercio (ICC) è stato, suo malgrado, impietoso nel diffondere i dati di marzo che hanno segnato l’ ennesimo segno meno per i consumi delle famiglie: -2,1% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (-2,3% la domanda per i beni e -1,6 quella per i servizi) e -0,1% rispetto a febbraio (stessa percentuale negativa per beni e servizi).

E se per un nonnulla siamo tecnicamente fuori dalla recessione, la crisi economica (-9 punti di Pil perduti in 6 anni) sta falcidiando il tessuto economico e conseguentemente quello sociale del nostro bel Paese. Secondo il Rapporto di Confartigianato 3.247.700 italiani sono disoccupati, ai quali si aggiungono 1.703.500 inattivi ‘scoraggiati’ (vale a dire che non cercano lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo) e 330.900 cassintegrati, per un totale di 5.282.100 persone che vivono gravi difficoltà nel mercato del lavoro. 

Conclusioni

E’ un cane che si morde la coda. Le imprese chiudono, i disoccupati aumentano andando a infoltire la fascia di povertà, ne consegue che i consumi legati al mercato interno possono solo “infelicemente decrescere”. Non si vede come potrebbe l’economia riprendere entro il breve periodo di 12 mesi.

Non vorrei perciò prendere in considerazione l’eventualità che Moody’s sia ancora una volta intervenuta nel contesto politico italiano questa volta a contrastare l’euroscetticismo dilagante in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio.

A pensare male si fa peccato ma, come sosteneva Andreotti, spesso si indovina.

 

 

 

 

 

Pubblicato in Politica Emilia

Gli imprenditori dell’area coinvolti nell’iniziativa organizzata da UniCredit e Unindustria Forlì-Cesena, con la collaborazione di Diacron e P&ALegal, per avviare proficui processi di internazionalizzazione -

 Parma, 9 maggio 2014 –

Anticipare e intercettare le dinamiche di crescita di mercati geograficamente strategici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico: con questo duplice obiettivo UniCredit e Unindustria Forlì-Cesena hanno organizzato oggi a Forlì, in collaborazione con Diacron e P&A Legal, il Forum Nord Africa e Emirati Arabi.

 L’evento, realizzato questa mattina presso la sede forlivese di Unindustria (via Punta di Ferro 2/A) è stato introdotto dai saluti di Mauro Gorini, Consigliere ANCE (Collegio Costruttori Edili Forlì-Cesena) con Delega all’Internazionalizzazione e membro della Commissione Internazionalizzazione di Unindustria, e di Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit. Sono quindi seguiti gli interventi di Nigel Marco Zanenga, Delegato UniCredit per Tunisia e Marocco, che ha illustrato il contesto operativo e il supporto di UniCredit alle imprese per le due aree nord africane; “Fare business in Libia” è stato invece il tema affrontato da Giovanni Giacomazzi, Responsabile Ufficio di Rappresentanza UniCredit Tripoli. Lorenzo Ascanio,  Partner di P&A Legal, ha parlato quindi delle principali tematiche legali nelle strategie di internazionalizzazione in Nord Africa.  Lorenzo Bagnoli, General Manager Diacron Consultants JLT – Dubai, ha concluso l’incontro offrendo una panoramica delle opportunità e strategie di internazionalizzazione negli Emirati Arabi. 

Al termine dell’incontro gli imprenditori hanno potuto confrontarsi in incontri individuali con i relatori per approfondire le tematiche di maggior interesse.

 

In particolare i relatori si sono soffermati sulle potenzialità di un mercato che conta una popolazione composta da oltre 160 milioni di persone, e che è caratterizzato, dopo i recenti radicali mutamenti politici, da numerose opportunità di business (un trend di crescita economica importante, che si è attestata per il 2012 intorno al 3%), e da una posizione strategica, sia in conseguenza dello sbocco sul Mar Mediterraneo che dell’appartenenza alla più vasta area del “Grande Medio Oriente”. 

 

L’Italia, già primo partner commerciale dell’area nordafricana (1° importatore, 2° esportatore), può agganciare i trend di ripresa che caratterizzeranno nel futuro prossimo l’area. Gli analisti hanno infatti registrato come l’effetto negativo sugli scambi commerciali della Primavera araba sia complessivamente limitato e come, parallelamente, i principali investimenti nell’area, di natura energetica, abbiano per loro natura un orizzonte quantomeno decennale, e siano dunque considerare relativamente stabili.

“Il mercato del Nord Africa e degli Emirati Arabi – ha detto Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit - offre ampi spazi per le imprese italiane ed evidentemente anche per quelle romagnole. Dal settore delle costruzioni, che può beneficiare degli investimenti per opere di edificazione e riqualificazione che i governi dei Paesi stanno affrontando, a quello energetico, col fabbisogno manifestato da imprese locali che necessitano di competenze ed esperienze sulle tecnologie più avanzate, sono numerosi gli ambiti in cui il sistema produttivo dei nostri territori può trovare spazi di crescita”. 

 

“Nord Africa e Emirati Arabi – ha dichiarato Mauro Gorini, Consigliere ANCE con Delega all’Internazionalizzazione e membro della Commissione Internazionalizzazione di Unindustria – sono stati scelti perché, ciascuno con le proprie caratteristiche, indicatori macroeconomici e settori trainanti, possono rappresentare mercati di sviluppo per le PMI che sono chiamate, in particolar modo in questo momento, a mettere al centro delle proprie strategie di crescita, percorsi strutturati di internazionalizzazione. Le aziende non sono da sole in questo difficile compito perché possono contare su una serie d’iniziative messe in capo dalla Commissione Internazionalizzazione di Unindustria, che possono fornire supporto personalizzato e consulenza qualificata per affrontare nel modo migliore le sfide dei mercati esteri”.

 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

 

È in programma, venerdì 9 maggio, a partire dalle 9,30 presso la sala riunioni di Unindustria Forlì-Cesena (via Punta di Ferro 2/A – Forlì), il “Forum Nord Africa e Emirati Arabi”, organizzato da UniCredit con Unindustria Forlì-Cesena.

 

Parma, 6 maggio 2014 -

Anticipare e intercettare le dinamiche di crescita di mercati geograficamente strategici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico, è il duplice obiettivo dell’iniziativa dedicata agli imprenditori dell’area romagnola.

 

Interverranno:

Mauro Gorini, Consigliere ANCE (Collegio Costruttori Edili Forlì-Cesena) con Delega all’Internazionalizzazione e membro della Commissione Internazionalizzazione di Unindustria

Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit

Nigel Marco Zanenga, Delegato UniCredit per Tunisia e Marocco

Giovanni Giacomazzi, Responsabile Ufficio di Rappresentanza UniCredit Tripoli Lorenzo Ascanio,  Partner di P&A Legal, ha parlato quindi delle principali tematiche legali nelle strategie di internazionalizzazione in Nord Africa

Lorenzo Bagnoli, General Manager Diacron Consultants JLT – Dubai

 

(Fonte: ufficio stampa Territorial Media Relation UniCredit)

 

Domenica, 04 Maggio 2014 08:16

Emak S.p.A.: approvato il bilancio 2013

 

 

L’assemblea ha deliberato il dividendo unitario pari a 0,025 euro

  

Bagnolo in Piano (RE), 24 aprile 2014 - L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Emak S.p.A. (MTA, STAR), uno dei maggiori player a livello globale nella produzione e nella distribuzione di macchine, componenti e accessori per il giardinaggio, l’agricoltura, l’attività forestale e l’industria, ha approvato in data odierna il bilancio al 31 dicembre 2013.

A livello consolidato il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2013 con ricavi a 355 milioni di euro. L’EBITDA dell’esercizio ammonta a 34,2 milioni di euro. L’utile operativo dell’esercizio è pari a 22,4 milioni di euro. L’utile netto dell’esercizio è di 10,5 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2013 ammonta a 150,8 milioni di euro e la posizione finanziaria netta passiva si attesta a 76,4 milioni di euro.

 L’Assemblea degli Azionisti ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,025 euro per azione (cedola n. 17), in pagamento il prossimo 5 giugno 2014, con data stacco 2 giugno 2014 e record date il 4 giugno 2014.

L’Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole con riguardo alla politica della remunerazione adottata dalla società, illustrata nella sezione prima della Relazione sulla remunerazione, predisposta ai sensi dell’art. 123-ter, D.Lgs 58/98, nonché dell’art. 84-quater del Regolamento Emittenti, per delibera Consob n. 11971/1999.

L’Assemblea ha infine rinnovato l’autorizzazione, per 18 mesi a partire da oggi, all’acquisto e alla vendita di azioni proprie, fino a un massimo di n. 9.000.000 azioni, pari a circa il 5,490% dell’attuale capitale sociale, tenendo conto delle azioni proprie già in portafoglio, attualmente in numero di 397.233. Per le finalità e le modalità delle operazioni di acquisto e vendita di azioni proprie si rimanda alla proposta del Consiglio di

Amministrazione all’Assemblea dei soci approvata integralmente in data odierna, depositata presso la sede sociale e sul sito www.emak.it.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Lunedì 5 Maggio dalle ore 9,30 in sala Nelson Mandela c/o Camera del Lavoro di Piacenza (via XXIV Maggio, 18) verranno resi noti e discussi due documenti importanti

 

Piacenza, 3 maggio 2014 -

Il dott. Valerio Vanelli dell'Università di Bologna presenterà i dati del Quinto osservatorio sull'economia e sul lavoro a Piacenza a cura dell'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali IRES Emilia-Romagna. 

 

Subito dopo, si confronteranno sul documento programmatico PER UN NUOVO SVILUPPO DEL TERRITORIO PIACENTINO costruito nelle sue proposte dalla Cgil piacentina nei mesi scorsi, il sindaco Paolo Dosi, l'onorevole Paola De Micheli, il vicepresidente di Confindustria Marco Livelli, l'assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli e il segretario generale Cgil Emilia-Romagna Vincenzo Colla. 

 

sul sito www.cgilpiacenza.it è possibile scaricare il documento PER UN NUOVO SVILUPPO DEL TERRITORIO PIACENTINO;

 

Programma dei lavori

 

ore 9,30 

Introduce Gianluca Zilocchi, segretario generale Cgil Piacenza

 

ore 10,00 

Dott. Valerio Vanelli, Università Bologna 

Presentazione dei dati del Quinto Osservatorio sull’economia e sul lavoro a Piacenza, a cura dell’istituto di ricerche economiche e sociali IRES Emilia-Romagna

 

 

ore 11,00 TAVOLA ROTONDA "UNO SVILUPPO POSSIBILE PER PIACENZA"

 

 

Ne discutono:

 

Paolo Dosi, sindaco Piacenza;

 

on. Paola De Micheli

 

Gian Carlo Muzzarelli, assessore Attività Produttive Emilia-romagna

 

Marco Livelli, vicepresidente Confindustria Piacenza

 

Vincenzo Colla, segretario generale Cgil Emilia Romagna

 

 

 

(Fonte: ufficio Stampa CGIL Piacenza)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

 

L'incontro "Work in progress. Economia e lavoro tra Italia ed Europa" si è svolto al TPalazzo e che ha ospitato Filippo Taddei, responsabile economico della Segreteria Nazionale del Partito Democratico -

 

Parma, 2 maggio 2014 -

Coraggio ed equità: questi i tratti distintivi dell’azione del governo Renzi per Filippo Taddei, responsabile economico della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, ospite martedì al TPalazzo, in una sala gremita di pubblico, dell’incontro “Work in progress. Economia e lavoro tra Italia ed Europa” moderato da Elena Antonetti e promosso dall’Unione Comunale del Pd di Parma. 

Dopo l’introduzione del segretario del PD di Parma Lorenzo Lavagetto, Taddei, docente di economia alla Johns Hopkins University SAIS e ricercatore del Collegio Carlo Alberto, si è confrontato con Francesco Daveri, professore ordinario di Politica Economica presso l'Università di Parma, sulla situazione attuale di crisi e le misure messe in campo dal Governo per la crescita dal taglio dell’IRPEF - i famosi 80 Euro in busta paga - fino a quello dell’IRAP, passando per il pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione. Taddei ha sottolineato come il governo sia impegnato in una grande operazione di redistribuzione della ricchezza che coinvolgerà circa dieci milioni di persone con redditi fino a 26.000€ e, quando andrà a regime nel 2015, sarà totalmente finanziata da risparmi sulla spesa pubblica senza toccare la pressione fiscale. Una scelta politica, quella di premiare il lavoro che fa il paio con il taglio dell’IRAP, finanziato dall’adeguamento della tassazione sulle rendite a livelli europei. 

Daveri nel suo intervento ha dimostrato, dati alla mano, come l’emergenza disoccupazione non riguardi soltanto i giovani ma soprattutto gli over 30 che hanno sempre più difficoltà a stabilizzarsi e trovare nuove opportunità di lavoro, insieme alla difficoltà ed il costo dell’accesso al credito da parte delle imprese italiane, temi che per Taddei rappresentano la vera sfida del governo Renzi e che verranno affrontati con coraggio a partire dalla legge delega sul lavoro. 

L’obiettivo, ha concluso il responsabile economico del Partito Democratico, è quello di combattere la precarietà premiando la stabilità del lavoro e di non arrendersi al declino ma avere il coraggio di essere esigenti con il nostro futuro.

 

(Fonte: ufficio stampa PD Parma)

 

 

Questa sera alle ore 18, al TPalazzo (strada al Duomo 7, Parma) l'incontro promosso dall'Unione Comunale del Partito Democratico -

 

Parma, 29 aprile 2014 -

Sarà Filippo Taddei, responsabile economico della segreteria nazionale Pd, docente di economia alla Johns Hopkins University SAIS e ricercatore del Collegio Carlo Alberto, ospite dell’incontro "Work in progress. Economia e lavoro tra Italia ed Europa" che si svolgerà oggi, martedì 29 aprile, dalle ore 18, al TPalazzo (strada al Duomo 7, Parma) promosso dall'Unione Comunale del Partito Democratico, a pochi giorni dal 1 Maggio, Festa del Lavoro.

Macroeconomista, studioso del mercato del credito, del debito pubblico e della relazione tra mercato del lavoro e sistema pensionistico, ora al suo primo incarico politico esecutivo, Filippo Taddei converserà di  Jobs Act, ripresa economica, 80 Euro in busta paga, insieme a  Lorenzo Lavagetto, segretario PD di Parma, e a Francesco Daveri, professore ordinario di Politica Economica presso l'Università di Parma. 

Daveri, che ha insegnato nel programma MBA (Master in Business Administration) della Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi e ha collaborato con diverse istituzioni nazionali e internazionali (Banca Mondiale, Ministero dell'Economia e Commissione Europea), scrive per il quotidiano ‘Corriere della Sera’ ed è fra i membri de LaVoce.info. Come ricercatore ha indagato soprattutto la relazioni esistenti tra innovazione, produttività e crescita economica.

 

L’incontro, ad ingresso libero, sarà moderato da Elena Antonetti. 

 

(Fonte: Ufficio Stampa - Unione Comunale di Parma Partito Democratico)

 

 

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