Quarto appuntamento alla Camera di commercio di Parma per il ciclo di seminari territoriali dedicati alla conoscenza e promozione dei contratti di rete. L'intervento di Francesco Maria Olivieri, docente di Universitas Mercatorum, si è focalizzato sul settore agricolo.
Parma, 4 luglio 2014 -
Si è svolto ieri mattina, il quarto appuntamento presso la Camera di commercio di Parma per il ciclo di seminari territoriali dedicati alla conoscenza e promozione dei contratti di rete. L'iniziativa è promossa da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con le Camere di commercio della regione e con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum. Durante l'incontro, sono stati illustrati vantaggi e opportunità che offre la collaborazione tra PMI fondata sui contratti di rete.
Anche nel settore agricolo si è avviato l'uso di questi strumenti, circa 100 i contratti attivi in Italia. A più di quattro anni dalla costituzione della prima rete, oggi sono 7.900 le imprese italiane coinvolte, dall'edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie, per un numero totale di contratti che al 1 giugno ha toccato quota 1.590. A Parma le imprese che hanno adottato questo modello di aggregazione sono 73; in Emilia-Romagna si arriva a 1.038, seconda regione italiana dopo la Lombardia. Circa 100 contratti di rete sono stati stipulati nel mondo dell'agricoltura, settore sul quale si è focalizzato l'intervento di Francesco Maria Olivieri, docente di Universitas Mercatorum.
In tale contesto, l'organizzazione di reti di imprese, secondo il docente, può favorire il passaggio dall'agricoltura tradizionale a quella multi-specializzata, adottando una vera logica merceologica di prodotto e investendo in innovazione: "Tutto ruota intorno a un vero piano industriale; anche dal punto di vista giuridico è essenziale che le imprese aderenti definiscano il contenuto del programma di rete in modo che emergano chiaramente le finalità dell'accordo e le modalità di realizzazione degli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti", uno sforzo strategico che può ammodernare la cultura imprenditoriale su cui si fonda l'azienda agricola. La sinergia tra imprese in rete consente di affrontare meglio il mercato anche estero, di ampliare l'offerta e di dividere i costi. Si può partecipare alle gare per l'affidamento dei contratti pubblici, impiegare personale distaccato dalle imprese partner, assumere in regime di codatorialità il personale dipendente secondo le regole di ingaggio stabilite nel contratto di rete.
Il contratto di rete può anche prevedere la costituzione di un fondo di mutualità che partecipa al fondo mutualistico nazionale per la stabilizzazione del redditi agricoli (legge 134/2012 e legge 221/2012). D'altra parte i contraenti assumono anche alcuni obblighi, in campo ambientale (Attività ecocompatibili in grado di produrre lo sviluppo del territorio Legge Quadro n.394/91, tutela dei beni ambientali L.352/1997, smaltimento rifiuti D.Lgs. 22/97), nella tutela dei beni culturali e paesaggistici (Legge n. 137/2002) e nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Maggiori informazioni sui contratti di rete e sulle attuali esperienze italiane sono disponibili on line sul recente portale contrattidirete.registroimprese.it, piattaforma realizzata da InfoCamere che offre a imprese, associazioni, professionisti e istituzioni gli strumenti utili e i suggerimenti per valutare la costituzione di una nuova rete ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto.
(Fonte: Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl)