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Confesercenti: "Sforzi e sacrifici che indicano, malgrado le difficoltà, la voglia di andare avanti". Consumi fortemente in calo: - 13% nel 2013. "Le imprese chiedono meno burocrazia e fiscalità di vantaggio, ma anche chiarezza sugli adempimenti" -

Modena, 23 maggio 2014 -

A due anni da quel terremoto che ha cambiato il volto dell'Area nord della provincia la normalità che appare ancora lontana. Ma l'impegno – che continua incessantemente ogni giorno - di istituzioni ed imprese, ha portato risultati difficilmente immaginabili. Oggi l'82% delle piccole attività imprenditoriali di commercio, servizi, pubblici esercizi, ha trovato una sede fissa in cui operare. "Chi è riuscito a riaprire, nella sede d'origine ha dovuto compiere sforzi enormi e in primo luogo economici", dichiara Mauro Bega Direttore sindacale per Confesercenti nell'Area Nord che recentemente ha tracciato un bilancio relativo all'attuale situazione delle PMI del terziario. "Gli imprenditori, costretti al trasferimento delle attività a causa delle conseguenze del sisma, non hanno esitato nemmeno di fronte alle incertezze, a fare il possibile pur di tornare alle loro sedi originarie. Nonostante l'ubicazione di molte nei centri storici dei paesi e le condizioni in cui continuano a versare molti centri stessi dei Comuni del cratere".

Un risultato importante che si scontra però con la situazione dei consumi di tutta l'area, in forte sofferenza. "Dai dati dell'Osservatorio Economico di Confesercenti – continua Bega -emerge che le imprese della zona, risultano essere quelle che segnano cali di volumi di vendite più pesanti: -13% la media dei settori del commercio e dei pubblici esercizi nell'anno 2013 rispetto al 2012, a fronte di una media provinciale del -3.6%. Uno sforzo impensabile quello compiuto da queste imprese, anche solo per resistere in condizioni tanto difficili. E' quindi di assoluta importanza sostenere l'impegno profuso da queste attività determinate a reagire alle conseguenze del sisma ed a rivitalizzare i centri storici. Per il quale chiediamo ai Comuni di dare pronta attuazione alle recenti ordinanze 32 e 33 del Commissario Vasco Errani, volte a deliberare i Piani Organici. Così da accelerare gli interventi previsti dai Piani della Ricostruzione, e di conseguenza sbloccare quelle situazioni di stallo che ancora frenano la ricostruzione di importanti pezzi di centri storici".

"Il Sostegno alle imprese deve poi arrivare anche da un''accelerazione nella evasione delle pratiche per i contributi di ricostruzione. Auspichiamo pertanto che le assunzioni temporanee presenti negli uffici tecnici comunali vengano confermate anche oltre le prime scadenze, per affrontare la mole di lavoro relativo alle pratiche edilizie legate alla ricostruzione. Ribadiamo inoltre la fondamentale necessità di istituire una fiscalità di vantaggio volta alle imprese più piccole attive nei comuni colpiti dal sisma: richiesta che rinnoviamo al Governo e che vorremmo maggiormente sostenuta dalla Regione. Le imprese chiedono infine maggior chiarezza riguardo agli adempimenti fiscali da sostenere", conclude Mauro Bega.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

In calo anche i derivati del latte. Nota positiva il rimbalzo del latte spot che guadagna 50 centesimi nella 21esima settimana.

di Virgilio - Parma - 21 maggio 2014

Ancora tonalità tendenti allo scuro per il settore lattiero caseario. La ventesima settimana dell'anno non ha espresso un dato tendenziale omogeneo. Da un lato si assiste al calo dei listini del Burro, della Panna e del Latte spot mentre dal fronte caseario alla stazionarietà del Padano si contrappone la tendenza ribassista del Parmigiano Reggiano. Alcune note positive si sono evidenziate all'apertura delle trattative di lunedi scorso, 19 maggio, dove si è assistito a un rimbalzo delle quotazioni del latte spot a Verona. Un recupero di 50 centesimi (+1,37%) che si è accompagnato, sempre sulla medesima piazza, all'1,82% della panna a uso alimentare.
Nello specifico il Parmigiano Reggiano prosegue la sua tendenza al ribasso. Alla borsa di riferimento di Parma sono stati lasciati sul campo perduti 5 centesimi dalla stagionatura 24 mesi e 10 dal12 mesi. Perdite di 10 centesimi rilevate anche a Milano (12 e 24 mesi) e Reggio Emilia (24 mesi). Inerzia invece dal Grana Padano. Le quotazioni dell'ottava precedente sono state confermate sia a Mantova sia a Milano. La 21esima settimana però si apre in calo a Milano con un calo di 5 centesimi registrato su entrambe le stagionature ammesse a listino (9 e 15 mesi).

- I produttori svizzeri contrari alla liberalizzazione del mercato del latte con l'UE -
Si tratterebbe della condanna a morte per numerose aziende, sostiene il consigliere nazionale Jacques Bourgeois (PLR/FR), direttore dell'Unione svizzera dei contadini (USC). A riportarlo il 14 maggio scorso swissinfo.ch riportando l'intervista in esclusiva concessa a Newsnet. La nuova intesa non porterebbe, secondo il direttore dell'unione degli agricoltori, nessun vantaggio al consumo. Un'opinione che si è concretizzata sulla base delle esperienze e dell'evoluzione dei prezzi alla produzione e al consumo. Infatti, i prezzi alla produzione dal 1990, "si sono abbassati del 25% quando i prezzi al consumo sono saliti del 15%. Lo scarto fra produzione e consumo è sempre più alto". Una liberalizzazione, secondo il rappresentane del mondo allevatoriale elvetico, non invertirebbe questa tendenza.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La difficile situazione economica e il cambio di abitudini di consumo incidono sulla vendita al dettaglio. "Imprenditori in forte sofferenza. Servono regole e sostegno" -

Modena, 20 maggio 2014 -

E' un amaro primato quello che vanta il territorio modenese tra le PMI del settore tessile, moda e abbigliamento. Il saldo tra le nuove imprese iscritte e le attività cessate nel primo bimestre dell'anno ha fatto registrare il dato peggiore in regione: -34. È FISMO-Confesercenti Modena a rilevarlo, l'organizzazione sindacale che rappresenta le piccole e medie aziende che si occupano della distribuzione al dettaglio di articoli di abbigliamento, tessile, calzature, pelletteria e accessori moda. "La difficile situazione economica, le abitudini cambiate, il proliferare degli outlet, incidono pesantemente sul settore – evidenzia l'Associazione – ma pure catastrofi naturali e bizzarrie del clima, cui la nostra provincia in modo particolare si è trovata costretta a misurarsi".

Il dato modenese che supera anche quello del capoluogo regionale si inserisce nel cupo andamento nazionale del settore. Nel primo bimestre 2014 si contavano 131.682 imprese nel comparto tessile, dell'abbigliamento e delle calzature, contro le 158 mila del 2011, con una riduzione quasi del 17%. Da gennaio 2013 ad oggi le cessazioni sono state 14 mila e 500, più di 34 al giorno. I dati sui consumi delle famiglie italiane, infatti indicano che negli ultimi 2 anni c'è stato un vero tracollo, pari al 15% in meno; il totale dei consumi è diminuito nello stesso periodo di 6,6 punti percentuali. Da prima della crisi ad oggi ciascun italiano ha ridotto la propria spesa in abbigliamento e calzature di circa 150 euro.

Relativamente invece all'Emilia Romagna, nel primo bimestre 2014, le imprese registrate sono in totale 8.437; 46 le nuove aperture e 223 le chiusure, per un saldo di -177 attività, con una variazione percentuale delle imprese registrate tra dicembre 2013 e febbraio 2014 del -1,7% e febbraio 2013 e 2014 di – 2,5%. Quanto a Modena e il suo territorio il saldo risulta essere il peggiore in regione. A fronte di 9 nuove aziende del settore sono 43 le cessate nei primi due mesi dell'anno con un saldo negativo di -34 attività. Dietro, il capoluogo Bologna, Rimini e tutte le altre realtà emiliano romagnole.

"Il settore dell'abbigliamento nella nostra provincia, purtroppo, sta scontando in modo pesante la crisi che ha investito l'intero Paese – spiega FISMO Modena - Le abitudini dei modenesi in fatto di consumi, paiono essere cambiate profondamente. L'abbigliamento non è più tra le priorità d'acquisto ed anche il modo di acquistare si è modificato con l'affermarsi dell'e-commerce, dei siti specializzati ed il proliferare degli outlet. Il settore ha bisogno di sostegno adeguato, a partire dalle normative che dovrebbero regolamentarlo al fine di evitare forme di concorrenza a tutti gli effetti sleale, come pure la necessità di rivedere le politiche fiscali e del lavoro. I margini ormai sono ridottissimi per gli esercenti e il rischio è quello di vedere scomparire giorno dopo giorno uno degli ambiti principali del commercio al dettaglio".

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(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Si è svolto oggi a Barcellona, nel centro di Cultura Contemporanea, il XII incontro delle Giornate Europee del Commercio Urbano, organizzato da "VITRINES D'EUROPE", una rete di Associazioni di Commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo, di cui ANCESTOR Confesercenti è socio fondatore, che ha come scopo principale lo sviluppo del commercio nei centri urbani e il rilancio delle città come centri di crescita economica e sociale -

Parma, 19 maggio 2014 -

Ad aprire il ricco programma di incontri il presidente di Vitrines D'Europe e direttore di Confesercenti Emilia Romagna Stefano Bollettinari, accompagnato dal presidente di Confesercenti E.R. Roberto Manzoni intervenuto nella sessione dedicata al tema "Consumatori e commercianti, relazioni nell'ambito della prossimità". Presenti numerose delegazioni dai diversi Paesi e i rappresentanti delle istituzioni spagnole.
Bollettinari, nel suo intervento inaugurale, ha spiegato come: "sia particolarmente importante in questo periodo di difficoltà in cui versa il vecchio continente, l'incontro tra i numerosi centri storici europei per confrontare modelli di sviluppo diversi, per mettere in rete strategie comuni per il rilancio dei consumi e per la promozione delle città che rimangono, ad oggi, il polo fondamentale delle attività commerciali, economiche e turistiche dei paesi europei".
Nell'occasione, Bollettinari ha inoltre annunciato la firma dell'accordo di collaborazione tra Emporion (che raccoglie i più importanti mercati d'Europa), l'Associazione Europea dei mercati e Vitrines d'Europe, con lo scopo di valorizzare sempre più le attività commerciali di prossimità e i mercati, che sono parte della storia delle nostre città e sono ancora così importanti per il servizio diffuso che forniscono al consumatore.

(fonte: Ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)

Sono numerose le difficoltà per determinare l'acconto TASI per il 2014 e pochissimi i giorni a disposizione per l'adempimento. Confartigianato Imprese Apla chiede una proroga -

Parma, 19 maggio 2014 -

Le nuove regole introdotte in sede di conversione del decreto legge n. 16 del 6 marzo 2014 per il calcolo dell'acconto della TASI, in scadenza il 16 giugno 2014, impongono ai contribuenti di dover necessariamente attendere il 31 maggio 2014 per poter conoscere se e come i Comuni hanno deliberato in ordine alle aliquote e detrazioni, con soli 10 giorni di tempo per l'effettuazione dell'adempimento.

Come è noto, la Tasi è la tassa nuova "tassa sui servizi indivisibili" che si applica sugli immobili in aggiunta all'Imu. Oltre alla misura, ciascun comune può adottare anche un proprio regolamento. Tenuto conto che i tempi di delibera scadono a ridosso della scadenza, le difficoltà dei cittadini e di coloro che li assisteranno nell'assolvimento dell'adempimento sono tali da rendere insostenibile il rispetto della scadenza. Questo disagio è stato già espresso da Confartigianato nazionale, unitamente a R.E.TE. Imprese Italia, in una nota del 14 maggio, al ministero dell'Economia e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A livello locale Confartigianato Imprese Apla, assieme alle altre associazioni di categoria, ha chiesto di mantenere le aliquote al livello più basso e di esentare i bene strumentali (capannoni) dal pagamento.

L'obiettivo è di sollecitare un intervento d'urgenza per differire il termine di pagamento del primo acconto, unificandolo con il saldo dell'imposta da versare entro il 16 dicembre.

Nella lettera al ministero dell'Economia e al sottosegretario alla Presidenza del CDM, è stata inoltre espressa la necessità di esentare, ai fini TASI, i fabbricati 'merce', in analogia di quanto già previsto ai fini IMU.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Parma)

Domenica, 18 Maggio 2014 16:41

Prestito a imprese e famiglia, in lieve ripresa.


Sembra allentare la stretta creditizia delle banche (Credit Crunch) stando ai dati diffusi dall'ABI (Associazione Bancaria Italiana). Le famiglie orientate alla cessione del Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Al BcParma si può trovare la soluzione ideale per tutti.

di LGC - Parma 18 maggio 2014 ----

Il clima recessivo che sta attraversando l'Italia sulla spinta di una crisi economica lunga e dagli orizzonti ancora lontani ha portato sempre più famiglie e imprese a rivolgersi alle banche anche per finanziare i pagamenti delle tasse, nel caso delle imprese, e degli acquisti ordinari per le famiglie.
Il calo dei prestiti è stato determinato principalmente dalla stretta creditizia delle banche oppresse a loro volta dall'elevato tasso di sofferenze che hanno obbligato gli istituti a chiudere i rubinetti per non compromettere in modo irrevocabile la loro solidità.
Piccoli segnali di ripresa, anche in tal senso, si stanno registrando. A dichiararlo la stessa ABI (Associazione bancaria Italiana) che nell'ultimo rapporto trimestrale relativo a marzo 2014 ha registrato un miglioramento nel volume delle erogazioni. Nel solo mese di marzo, infatti, secondo le stime dell'Abi, la raccolta complessiva della clientela pari a 1.724 miliardi è stato superato dalla erogazione di credito per un importo pari a 1.850 miliardi. Un piccolo segnale positivo che ha riguardato anche le famiglie. E in quest'ultimo caso sempre maggiore è il ricorso alla "riduzione" dello stipendio per fare fronte alla crisi di liquidità. Stando a uno studio risalente a metà 2012 ben il 16,4% dei prestiti erogati erano sotto la formula della cessione del quinto.
E' sempre più frequente, infatti, che la rottura di un elettrodomestico o qualche altra spesa imprevista rischia di compromettere la liquidità circolante destinata alle spese correnti (luce, affitto, telefoni, abbigliamento e alimentazione) con grave disagio, anche emotivo, dei componenti il nucleo familiare. In questi casi, ma non solo, tra le varie tipologie di prestito in uso sta tornando di moda quella particolare specialità creditizia nota come la cessione del quinto. Una particolare formula di erogazione di prestiti che, attraverso un semplice meccanismo di prelievo e versamento della rata autorizzata da parte del datore di lavoro, il debitore può dilazionare da un minimo di 24 mesi e sino a 10 anni il capitale preso a prestito dalla banca o da altro istituto finanziario autorizzato.
Una formula semplice e sicura sia per il debitore sia per l'erogatore del prestito.
In conclusione, la cessione del quinto, proprio per la modalità di rimborso adottata, risulta un ottimo strumento di finanziamento. Le modalità adottate limitano il rischio di insolvenza volontaria del debitore e la irrevocabilità del pagamento consente di poter finanziare anche quei soggetti che hanno subito protesti o segnalazioni in centrale rischi bancari.

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Cessione di "un quinto" - Cos'è?
La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento (prestito) personale destinata a lavorati dipendenti e pensionati. La cessione di 1/5 dello stipendio o del salario o della pensione prevede che la rata di restituzione non superi il 20% dell'importo in busta paga al netto delle ritenute.

Chi può fruirne?
Tutti coloro i quali abbiano instaurato un rapporto di dipendenza a tempo indeterminato da almeno 3 mesi. In alcune circostanze possono essere finanziate anche collaborazioni a progetto o a tempo determinato ma , in questo caso, la durata del prestito non può essere superiore alla durata del contratto. Come si diceva tutti possono accedere a questa formula, dipendenti privati, pubblici, parasubordinati, pensionati e anche soggetti protestati.

Durata del prestito 

La durata è compresa tra 24 mesi minimo e un massimo di 10 anni e nel caso di pensionati, occorre rientrare dal prestito entro l'ottancinquesimo atto d'età (alcuni istituti hanno derogato sino al novantesimo anno).

Come funziona?
Conditio sine qua non è il coinvolgimento del datore di lavoro. E' infatti questo soggetto che non può rifiutarsi dall'accettazione della richiesta di cessione del quinto da parte dell'avente diritto. Il datore quindi dovrà trattenere la quota relativa alla rata del dipendente e versarla all'istituto finanziario. In caso di cessazione del rapporto di lavoro il datore è esonerato dal versamento delle rate di prestito. In caso di dimissioni o licenziamento del dipendente, il datore di lavoro dovrà trattenere ogni somma maturata dal dipendente presso l'azienda e versare tale somma alla banca erogante, che la utilizzerà per estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo.
Se l'avente diritto è un pensionato, spetterà all'ente di previdenza versare mensilmente la rata concordata.

Assicurazioni e garanzie
La legge prevede l'obbligatorietà di un'assicurazione sui rischi vita ed impiego. Nel caso di "rischio impiego" l'assicurazione interviene, ma ha diritto di rivalsa nei confronti del debitore, nei limiti del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) fino a quel momento maturato. Nel caso di "rischio vita", invece, l'assicurazione interviene senza vantare diritto di rivalsa nei confronti degli eredi.
Per Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. su questa tipologia di prestito è possibile contattare il proprio istituto di credito o altri istituti autorizzati. A Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena l'agenzia di Syntesis Spa, localizzata presso il Business center di Parma, può fornire maggiori e qualificate informazioni e, in caso di accertati requisiti, procedere con l'erogazione del prestito in poche ore.

Pubblicato in Economia Emilia

 

In rialzo a fine 2013, in flessione nei primi 3 mesi 2014. Produzione stabile. L'influenza delle tensioni fortemente ribassiste sul mercato mondiale del latte.

Reggio Emilia, 15 maggio 2014 - La forte tensione che caratterizza il mercato internazionale del latte ha ripercussioni evidenti anche sul Parmigiano Reggiano, ma a differenza del latte spot (segnato da un crollo delle quotazioni, scese di quasi il 50%, anche a seguito del fortissimo aumento della produzione di latte negli ultimi mesi nel centro e nord Europa) e di altri formaggi, per il Parmigiano Reggiano la flessione delle quotazioni (-8% dall'inizio dell'anno ad oggi) dovrebbe ora arrestarsi e, a breve, se non interverranno fenomeni speculativi, è prevedibile una ripresa.
Sono queste le valutazioni emerse dal Comitato Esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano a fronte del drastico calo del prezzo del latte a livello mondiale e della tendenza ad un ulteriore e pesante ribasso.
Dal Consorzio, dunque, preoccupazioni per questa spinta ribassista che ha determinato anche una flessione evidente delle quotazioni del Parmigiano Reggiano (oltre 50 centesimi da febbraio ad oggi dopo il buon rialzo di fine 2013), ma anche una serie di considerazioni specifiche sulle condizioni del settore che lasciano intravvedere la fine di questo negativo ciclo.
"Dall'inizio dell'anno – sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai – la produzione è stabile (-0,03%), e anche nel mese di aprile si è attestata allo stesso livello del 2013".
"La tendenza alla riduzione dei quantitativi, peraltro, si è avviata nell'estate 2013 (-0,83% il saldo dell'anno), e si va così gradualmente compensando quella forte crescita avvenuta nel 2011 (+7,1%) e nel 2012 (+2,3%) che – per un formaggio a lunga stagionatura – genera effetti pesanti che si scontano da 12 a 30 mesi dopo il momento della produzione".
"Grazie all'adozione del piano che regolamenta proprio i quantitativi – prosegue il presidente del Consorzio – la produzione si è così stabilizzata da quasi un anno su livelli compatibili con una domanda che sul mercato interno sconta gli effetti della crisi economica sull'acquisto di formaggi duri nella Gdo (compensato in parte, per il Parmigiano Reggiano, dall'aumento delle vendite dirette in caseificio), mentre su quelli esteri continua a registrare sensibili incrementi anche nei primi quattro mesi del 2014".
Da qui, dunque, le valutazioni che spingono il Consorzio a prevedere il raggiungimento di condizioni di equilibrio, dapprima in grado di stabilizzare subito le quotazioni e, poi, favorevoli ad un possibile rialzo.
"Le condizioni oggettive del mercato – conclude Alai – spingono in questa direzione, ed occorrerà vigilare affinché non si insinuino tendenze che rivelerebbero la presenza di fenomeni puramente speculativi lungo la filiera di una Dop che non ha nulla a che vedere con il latte spot".
(Ufficio stampa CFPR)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 18 Maggio 2014 09:05

Mais & Soia: maggio 2014

Mais & Soia: maggio 2014 Mais mond e usa cibus

MAIS: Dati previsionali per 2014-15
La produzione di Mais per la nuova stagione 2014-15 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 979.08 Mio t (stabile rispetto alla stagione 2013-14; +13% rispetto alla stagione 2012-13).
Si prevedono maggiori raccolti in Cina, Argentina, Russia e Messico, mentre in Brasile, Sud Africa, India ed Ucraina la produzione è stimata inferiore rispetto alla stagione 2013-14. In Ucraina si prevede un calo di 4.9 Mio t (-16%) rispetto alla produzione record della stagione in corso: la riduzione della valuta locale mantiene elevati i prezzi degli input e riduce l'utilizzo atteso di fertilizzanti.
Negli Stati Uniti la produzione di Mais per la stagione 2014-15 è attesa in leggero aumento: la minor superficie dedicata alla coltivazione è bilanciata da una maggiore (+6.5 bushels/acro) resa dei terreni a 165.3 bushels/acro (equivalenti a 10.50 tons/ettaro).
L'impiego di Mais per la produzione di etanolo è previsto invariato rispetto alla stagione 2013-14, mentre gli Stock Finali sono stimati in aumento sia a livello USA (+51%), sia a livello mondiale (+8%).

SOJA: Dati previsionali per 2014-15 Soia mond e usa cibus

La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2014-15 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è prevista di 299.82 Mio t, in aumento del +6% rispetto alla stagione 2013-14.
Nei principali Paesi Produttori di Soia, Stati Uniti e Brasile, si attendono raccolti record (rispettivamente 98.93 Mio t e 91 Mio t), grazie ad una maggiore resa dei terreni ed all'espansione delle aree coltivabili.
In Argentina, terzo Produttore mondiale di Soia, si stima una produzione invariata, con minori aree ma maggiori rese dei terreni.
In Cina, principale Importatore di semi di Soia, la produzione è prevista in leggera diminuzione, in quanto i Produttori modificano la destinazione delle aree, scegliendo colture più redditizie.
Le Importazioni cinesi sono attese a 72 Mio t, in aumento del +4% rispetto alla stagione 2013-14 e del +20% rispetto alla stagione 2012-13.
Fonte: USDA – FAS Foreign Agricultural Service, May 2014 - WASD

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 18 Maggio 2014 08:33

Non si arresta la corsa alle frodi alimentari

Nonostante il serrato contrasto alle contraffazioni le frodi alimentari sono in aumento con grave danno all'economia, all'immagine nazionale e a volte è a rischio anche la salute. 

- di Virgilio

Parma 12 Maggio 2014 ---- 

Un tema dominante di CIBUS 2014, la manifestazione alimentare di Parma appena conclusa, è stato la necessità di valorizzare l'immenso patrimonio di produzioni tipiche nazionali rafforzando il controllo e il contrasto a livello internazionale delle nostre produzioni. L'Italia Sounding, ovvero prodotti esteri che richiamano nel nome e nella etichettatura tipicità nostrane, è un fenomeno che in termini di valore è stimato oltre il doppio del valore di export nazionale. E se all'interno della UE finalmente si stanno attivando delle protezioni efficaci, non altrettanto si è riusciti a perseguire sull'extra UE. Il recente accordo bilaterale di libero scambio con il Canada prevede uno specifico capitolo al riguardo che verrà preso a riferimento per futuri accordi che si andranno a sottoscrivere con altri paesi. E' stato lo stesso Viceministro all'Economia Carlo Calenda, durante l'inaugurazione di Cibus 2014, a sottolineare l'importanza strategica di questo tipologia di collaborazione internazionale e di accordi. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che "giorno dopo giorno, ha dichiarato il rappresentante del Governo, ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l'India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell'America meridionale ndr)."
Ma il peggio viene dall'interno. Non passa giorno che vengano portate alla luce frodi alimentari anche di notevole entità. L'ultima in ordine di tempo riguarda la Mozzarella di bufala campana che ha seguito di poche settimane lo scoop giornalistico di "Report" riguardo la "patata" bolognese.
Da Nord a Sud è tutta la nostra penisola, in perfetta par condicio, a minare il grande comparto agroalimentare italiano. Un danno diretto ai produttori di qualità che con grandi sacrifici affrontano una crisi economica pesantissima e un danno di immagine internazionale che non può che gravare sulla fiducia dei consumatori esteri, unico approdo per bilanciare la caduta dei consumi interni.
Secondo la Coldiretti è l'Emilia Romagna il territorio maggiorente colpito dalle frodi alimentari. Negli ultimi cinque anni, le frodi sui prodotti emiliano-romagnoli, sono più che triplicate, con un incremento record del 248 per cento del valore di cibi e bevande sequestrati perché adulterati, contraffatti o falsificati.
Nel 2012 furono ben 20 milioni i chili di prodotti alimentari e bevande sequestrati corrispondenti a un valore economico di 468 milioni di euro. Una cifra notevole che potrebbe essere solo la punta di un iceberg.
Bene stanno facendo le nostre forze dell'ordine e altrettanto bene faranno gli accordi bilaterali di libero scambio ma se non muterà la mentalità di certi "imprenditori" l'intero comparto agroalimentare verrà schiacciato dalla crisi da un lato e dalla spregiudicatezza di pochi a danno di molti operatori onesti e appassionati. Un giacimento che rischia di esaurirsi rapidamente.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Sassuolo ed imprese: un binomio inscindibile, cresciuto e consolidatosi nel corso dei decenni, che però ora risente della pesante crisi economica che ha investito anche il comprensorio.

 

Modena, 15 maggio 2014 -

 "Gli imprenditori con impegno, sacrificio e soprattutto col loro lavoro, cercano ogni giorno di mantenere aperta la finestra sul futuro, consapevoli del ruolo che rivestono per il territorio. Ci rivolgiamo pertanto, in vista dell'ormai imminente tornata elettorale ai candidati a Sindaco per il Comune di Sassuolo, perché c'è necessità di ridare slancio e nuova competitività. Per questo risulta importante a tal senso anche l'impegno concreto della politica nel sostegno al mondo delle imprese". È chiaro il messaggio che le Associazioni imprenditoriali Sassolesi aderenti a Rete imprese Italia – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, CNA, e Lapam-Confartigianato – lanciano ai candidati a Sindaco in occasione delle Amministrative 2014. Un messaggio che verte sì su problemi e criticità vissute da tutti settori produttivi, ma che vuol essere un contributo costruttivo, in termini di valutazioni e proposte ai futuri amministratori.

Molte i temi e quindi i quesiti posti sotto la lente dai rappresentanti sassolesi delle imprese, per i quali non solo chiedono risposte quanto piuttosto indicazioni concrete riguardo le modalità per superare le criticità creatisi. Ci sono la viabilità, la sicurezza, la burocrazia, il turismo, il centro storico, l'occupazione, il commercio, il sostegno alle imprese... e la gravosa imposizione fiscale. Argomento quest'ultimo da cui parte Carlo Alberto Valentini Direttore di Confesercenti per l'area di Sassuolo e attuale portavoce di Rete Imprese. "L'introduzione di TASI, TARI e IMU sugli immobili strumentali, corrispondono ad una serie di leve tributarie che se gestite tramite le aliquote massime possono significare la fine dell'attività (e tutto quello che ne potrebbe conseguire) per moltissime imprese sassolesi. Per questo siamo determinati a chiedere al futuro sindaco di non applicare la TASI, oltre che l'IMU medesima, sugli immobili strumentali d'impresa. Riguardo alla TARI invece riteniamo importante un confronto sui meccanismi di calcolo che portano alla determinazione della tariffa che - per alcune categorie - è oltremodo gravosa, in particolare se si è in presenza di aree o immobili di grandi dimensioni, dove però si producono rifiuti in quantità molto limitata. Qual è la posizione dei candidati a Sindaco – chiede Bigi - e come pensano di agire riguardo questo importante tema?"

Altro argomento in esame e su cui sono richieste risposte è quello inerente all'urbanistica commerciale e alla viabilità. "Considerata la crisi dei consumi – dichiara Marco Casolari Direttore di Ascom-Confcommercio-Fam area di Sassuolo – riteniamo siano da rivedere, in senso restrittivo, le scelte di programmazione commerciale elaborate negli anni 2000. Tra le quali anche il recupero commerciale del comparto Cisa-Cerdisa che allo stato attuale, il progetto non prevede insediamenti di esercizi di vicinato (negozi), ma solo medie superfici di vendita. Nel cercare di capire quel'è la posizione dei candidati a sindaco in proposito, sarebbe anche opportuno sapere quali saranno sempre in tema di urbanistica commerciale le intenzioni dei futuri amministratori riguardo la salvaguardia del centro storico e delle zone limitrofe al fine di evitare lo spostamento del baricentro commerciale verso strutture periferiche, come già accaduto in passato. E sempre in tema di centro storico con riferimento a piazza martiri Partigiani, considerata l'urgente necessità della sua messa in sicurezza per il transito pedonale, vorremmo sapere se saranno programmati a breve interventi a tal senso. Interventi che dovranno limitare al massimo i disagi per i frequentatori oltre che garantire parcheggi a sufficienza al suo accesso".

Il centro storico è l'argomento scelto anche da Matteo Spaggiari, presidente di Lapam-Confartigianato per l'area di Sassuolo, declinato però anche in termini di attrattività e turismo. "La crisi ha colpito duramente il commercio e di conseguenza l'attrattività del cuore di Sassuolo, dove la chiusura di negozi storici è progressiva e sempre più evidente. Anche il comparto più strettamente turistico e il commercio ambulante non sono rimasti indenni. In che modo dunque chi si accinge ad amministrare la città, intende reagire di fronte a questo declino, come mantenere e rafforzare l'indispensabile ed insostituibile ruolo di commercio sassolese e di quelle aziende a vocazione turistica? "L'incoming" o la creazione di percorsi culturali di grande richiamo possono essere realizzabili in modo concreto?"

Il tema su cui concentra l'attenzione Francesco Stagi, presidente CNA per Sassuolo è quello invece dell'Unione dei Comuni. "Riteniamo che, l'allargamento dell'Unione a otto, con l'entrata dei tre comuni montani debba essere un nuovo stimolo per dare un'accelerazione concreta a questo processo di unificazione. Visto e considerato che, per noi, la razionalizzazione delle risorse fino ad oggi impiegate in un'ottica di efficienza e di efficacia, da perseguire con la riduzione della burocrazia per i cittadini e per le imprese, non solo è importante ma indispensabile. Chiediamo pertanto se da parte della prossima amministrazione comunale ci sarà l'impegno concreto a lavorare anzitutto sull'armonizzazione dei regolamenti comunali. Esigiamo non ci siano più differenze – in taluni casi anche macroscopiche - tra comuni limitrofi nell'applicazione di norme o di tributi (pensiamo ai regolamenti edilizi o di applicazione delle imposte locali). Inoltre vorremmo sapere se possiamo attenderci finalmente la gestione da parte dell'Unione fondamentali come i Servizi Sociali, la Polizia Municipale (rimuovendo l'eccezione di Sassuolo) e lo Sportello Unico per le Attività Produttive".

"Invitiamo i candidati a Sindaco per il comune di Sassuolo a rispondere a questi quesiti. Come abbiamo già saputo fare in passato, occorre unire le forze per ridare competitività alla nostra realtà – ha concluso Valentini – e in questo il ruolo della politica è fondamentale. Le prossime elezioni amministrative sono una tappa importante per Sassuolo sia nel processo di rinnovamento degli organi elettivi, che nella programmazione delle scelte politiche future. Chi andrà a rappresentare i cittadini e le imprese, dovrà assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo. Rete Imprese Italia vuole continuare ad essere interlocutore attivo e propositivo con le Istituzioni comunali e con chi sarà chiamato a rappresentarle, portando all'attenzione del dibattito pubblico tutto il valore della propria rappresentanza e delle proprie idee".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)

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