Operazione "Mister James": in corso di esecuzione 8 custodie cautelari nei confronti di un'associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo finanziario, alla commissione di bancarotte, truffe, ricettazione e appropriazione indebita. Identificate false fidejussioni per oltre 200 milioni di euro.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo n. 8 ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere e 6 nella misura degli arresti domiciliari) nell'ambito di un'indagine condotta nei confronti di un'associazione a delinquere, operante in Italia ed all'estero, dedita alla commissione di una pluralità di reati quali: l'abusivismo finanziario, la bancarotta fraudolenta, truffe, anche aggravate, realizzate mediante emissioni di garanzie fideiussorie false, ricettazione ed appropriazione indebita.

Gli accertamenti esperiti, avviati nel decorso 2016, hanno consentito di poter deferire all'A.G. inquirente n. 34 soggetti, delineando – al contempo – le ramificazioni e la struttura dell'associazione a delinquere che, pur avendo sede nel territorio forlivese operava anche in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia attraverso più società.

Importante, al fine della ricostruzione delle movimentazioni finanziarie, l'apporto fornito dalle segnalazioni per operazioni sospette generate dai presidi antiriciclaggio che hanno consentito d'individuare ingenti flussi finanziari dirottati anche su banche estere site nel Principato di Monaco e Malta.

Nello specifico, il modus operandi dell'associazione prevedeva di:
- emettere false polizze fideiussorie a favore di terzi soggetti procurandosi illeciti guadagni;
- individuare società che versavano in grave crisi finanziaria, acquisendole attraverso società di comodo create ad hoc ed intestate a "teste di legno" prive di fonti reddito;
- stipulare contratti d'affitto d'azienda attraverso i quali garantirsi la gestione dell'azienda acquisita in ogni suo aspetto e quindi procedere alla definitiva "spoliazione" di tutti i beni finanziari e strumentali, anche mediante la contestuale rivendita a terzi soggetti;
- fornire alla platea dei creditori delle aziende acquisite, false garanzie fideiussorie, per altro dietro il pagamento di lauti corrispettivi, al fine di procrastinare nel tempo ogni attività volta al soddisfacimento dei propri crediti.

Con riferimento alle false garanzie fideiussorie, le stesse venivano immesse sul mercato a nome di uno "pseudo" istituto di credito con sede a Londra, di altro istituto di credito realmente operante ma totalmente all'oscuro di tali operazioni, con sede a Stoccolma, nonché attraverso società finanziarie italiane non abilitate e prive di qualsiasi copertura finanziaria atta a soddisfare i creditori.

Nel corso dell'articolata attività investigativa è stato già accertato il pagamento di premi per un capitale garantito pari a circa 50 milioni di euro mentre sono in corso ulteriori accertamenti su polizze che si ritiene possano essere state proposte / stipulate per ulteriori 150 milioni.

Tra i beneficiari delle false polizze fideiussorie, oltre a privati ed imprenditori, figurano anche istituti di credito ed enti pubblici; allo stato 150 risultano gli episodi di truffa ricostruiti.

Tra questi si segnala il tentato acquisto della OLIDATA Spa, storica azienda romagnola leader nazionale nel settore dell'ICT e primo produttore di PC in Europa. L'acquisizione, tentata attraverso il coinvolgimento di un investitore – già noto alle cronache giudiziarie per aver tentato la scalata della Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio – che utilizzando un fondo del Qatar avrebbe acquisito quote della società cesenate, veniva bloccata dallo stesso management OLIDATA a seguito di riscontri effettuati sulla "consistenza" del fondo.

 

In occasione della fiera di Sant'Antonio, in programma mercoledì 17 gennaio, sono 520 gli ambulanti che allestiranno i loro banchi nel centro storico di Modena proponendo davvero di tutto.

Le vie e le piazze della manifestazione dedicata al santo protettore degli animali sono piazza Sant'Agostino, piazzale degli Erri, piazza Grande, via Emilia centro, piazza Muratori, piazza Matteotti, piazza Mazzini, corso Canalchiaro, corso Duomo, corso Canalgrande, via Università, via Castellaro, via Scudari, via Canalino, piazzale San Francesco e calle di Luca.

 

Informazioni su parcheggi e autobus

Chi si recherà mercoledì 17 gennaio nel centro storico di Modena per partecipare alla fiera di Sant'Antonio, potrà scegliere di parcheggiare utilizzando i posti macchina a disposizione al Novi Park o nei parcheggi scambiatori che consentono di lasciare l'auto e arrivare alle porte del centro con l'autobus. Al Novi Park sono disponibili 1.700 posti coperti. Nella giornata del 17 è sospeso il servizio navetta.

Tra le altre aree in cui si può lasciare la vettura ci sono il parcheggio del parco Ferrari in via Emilia Ovest (per il centro bus linee 4, 5, 9 e 762 per la stazione delle corriere); parcheggio antistante l'ex Mercato bestiame in via Canaletto e via Parenti (per il centro bus 7, o 11 e); parcheggio Darsena del Naviglio (per il centro bus 3 e 10; parcheggio Cnh in via Pico della Mirandola (per il centro bus 12 e 13); parcheggio Palasport in via Divisione Acqui (da cui è possibile raggiungere le zone più vicine alla fiera con l'autobus della linea 8 che transita e ferma in Via D. Acqui alla fermata davanti al centro commerciale I Portali; parcheggio del centro commerciale La Rotonda di via Morane (linea 5 che arriva in autostazione o linea 3 che arriva in largo Garibaldi o alla stazione ferroviaria); parcheggio via Gottardi, zona universitaria (bus 2, 7 e 9).

Nel giorno della fiera gli autobus che abitualmente percorrono via Emilia centro modificheranno l'itinerario e transiteranno sui viali cittadini.

 

Informazioni per gli ambulanti

L'accesso ai luoghi della fiera e il montaggio dei banchi potrà iniziare alle 22.30 di martedì 16 gennaio, dopo che gli ambulanti avranno mostrato l'autorizzazione agli agenti della Polizia municipale che presidieranno gli accessi al centro città. La verifica che tutti gli aventi diritto abbiano ottenuto un posteggio, e l'assegnazione attraverso la "spunta" di quelli eventualmente non occupati dai titolari, avverrà alle 8 nell'ufficio allestito sotto le tribune del parco Novi Sad.

I mezzi degli operatori in attesa di assegnazione potranno essere parcheggiati nel vicino piazzale Tien An Men.

L'attività di vendita si potrà svolgere dalle 8 alle 20, con facoltà di anticipare la chiusura alle 19. L'area dovrà essere liberata entro le ore 22.

 

 

Benji e Fede ieri pomeriggio in Oncoematologia Pediatrica: il ringraziamento del personale e di tutti i bambini ricoverati "Sono stati davvero gentili e simpatici": ha commentato il prof. Lorenzo Iughetti. Il duo modenese ha trascorso due ore con i piccoli pazienti del Policlinico.

Modena, 15 gennaio 2018

Sono arrivati verso le 15,30 di ieri domenica 14 gennaio, nel salottino dell'Oncoematologia Pediatria al settimo piano del Policlinico di Modena. Seduti in mezzo a dodici pazienti della struttura e ai loro famigliari, dopo aver risposto alle richieste dei bambini, firmato autografi e portato simpatici regali a tutti, hanno intonato le loro canzoni insieme ai bambini presenti.

Ad accoglierli hanno trovato, tra gli altri, il prof. Lorenzo Iughetti, direttore della struttura, la dottoressa Monica Cellini, referente dell'Oncoematologia Pediatrica, il coordinatore infermieristico Francesco Allegretti. Un pomeriggio diverso che i due artisti hanno immortalato con un video postato su Facebook e Twitter scrivendo "Grazie di cuore al Policlinico di Modena per questa bellissima opportunità. Ci siamo divertiti tantissimo e non vediamo l'ora di tornare a trovarvi e suonare per voi".

"Vogliamo ringraziare Benji e Fede – ha commentato il prof. Lorenzo Iughetti – che sono stati davvero gentili e simpatici. Ieri avevamo il reparto pieno, 12 pazienti tra i 3 e i 15 anni ed è stato davvero bello vederli tutti insieme a cantare e a trascorrere un pomeriggio diverso dal solito. Sul loro profilo Facebook, i ragazzi hanno detto di voler tornare. Noi li aspettiamo a braccia aperta! Non capita tutti i giorni di vedere due personaggi famosi interagire con i nostri pazienti con questa semplicità e spontaneità. Grazie davvero".

A Benji e Fede vanno i meritati ringraziamenti dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.

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Da martedì 16 a venerdì 19 gennaio 2018, il Comando di Polizia Municipale di Parma, proseguirà la sua opera di contrasto al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo il calendario delle postazioni di accertamenti strumentali di velocità con postazioni mobili, ove le pattuglie potrebbero essere impiegate, con particolare attenzione.

Martedì 16 – Zona NORD (Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta ); BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK

Mercoledì 17 zona OVEST (Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno); VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK; VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Giovedì 18 – Zona SUD (Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto); GAIONE in postazione SPEEDCHECK

Venerdì 19 zona EST (Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro)

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Martedì 16 - Cittadella - Oltretorrente

Mercoledì 17 -Montanara -Pablo

Giovedì 18- San Leonardo- San Lazzaro

Venerdì 19- Centro - Pablo

Truffa ai danni dell'INPS di circa 300.000 euro. Denunciate 12 persone che riscuotevano le pensioni di parenti deceduti. 

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Bologna, in collaborazione con la Direzione Centrale Audit dell'INPS, la sede provinciale di Bologna del medesimo Istituto di previdenza e il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica 12 persone per aver riscosso indebitamente le pensioni di loro parenti deceduti per un importo di oltre 272 mila euro.

Nei confronti di 9 di essi, il GIP del Tribunale di Bologna, dott.sa Rossella Materia, su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, nella persona del Sostituto Procuratore dott. Luca Alfredo Davide Venturi, che ha coordinato le indagini, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente delle somme di denaro illegittimamente incassate – quantificate in circa euro 160.000 - al fine di sottrarre alla disponibilità degli indagati il corrispondente illecito profitto. Il risultato odierno costituisce la seconda tranche di una indagine partita nel 2016 che inizialmente aveva interessato il solo comune di Bologna permettendo di individuare 4 persone che avevano percepito le pensioni di defunti per un importo complessivo di oltre 190 mila euro. In questa seconda fase, invece, gli accertamenti sono stati estesi all'intero ambito provinciale.

In particolare, i finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna nel corso di questa nuova attività, attraverso l'approfondimento di 25.000 posizioni di soggetti deceduti nel triennio 2013/2015 hanno scovato ulteriori 12 persone, tutte residenti nella provincia di Bologna (ad eccezione di una residente nella provincia di Ravenna), che, nascondendo all'INPS il decesso di loro congiunti, hanno usufruito illegalmente delle loro pensioni favoriti anche dal fatto che la maggior parte di loro era delegata ad operare sui conti correnti bancari dei parenti estinti. In un caso è stato riscontrato che uno dei soggetti smascherati ha riscosso la pensione di un familiare morto più di tre anni prima, intascando quasi 62.000 euro attraverso ripetuti prelievi bancomat. Le persone denunciate – 3 delle quali saranno perseguibili solo in via amministrativa in ragione della lieve entità dell'illecito profitto conseguito – sono state segnalate anche all'INPS, in virtù dell'apposito protocollo d'intesa stipulato tra la Guardia di Finanza e l'ente previdenziale, che peraltro, nella quasi totalità dei casi aveva già avviato autonome procedure di recupero delle rate pensionistiche indebite.

L'attività di contrasto alle frodi nel settore previdenziale condotta dalla Guardia di Finanza mira a garantire l'effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.

In linea con quanto convenuto nell'ultimo Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica sono state rafforzate le misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità attraverso un'azione programmata e coordinata tra le Forze di polizia.

Nel corso 20180113-WA0028 1di un tavolo tecnico congiunto, presieduto dal Vicario del Questore, sono state definite le modalità operative e di intervento in un'ottica di ottimizzazione di tutte le forze a disposizione.

Così nel pomeriggio di sabato, personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile, affiancato dal Reparto Prevenzione e Crimine di Reggio Emilia e da una unità cinofila antidroga di Bologna, ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio interessando le zone della città soggette a maggiori criticità con particolare attenzione a Parco Novi Sad.

65 persone identificate, di cui 48 di nazionalità straniera. Due soggetti sono stati accompagnati in Questura per identificazione. Sono stati rivenuti, all'interno del Parco Novi Sad, 5,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo marjuana, sequestrata a carico di ignoti. Sette complessivamente gli esercizi commerciali controllati.

Nei prossimi giorni Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale si alterneranno con la Polizia di Stato con servizi continuativi sull'area al fine di debellare le criticità.

Nel corso dello scorso fine settimana anche i telegiornali nazionali hanno riferito del del latte in polvere per neonati contaminato da Salmonella e distribuito dal colosso francese Lactalis.

di Virgilio, Parma 15 gennaio 2018 - La notizia dell'epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia l'avevamo diffusa lo scorso 28 dicembre dopo che il Ministero della Salute aveva raccolto la segnalazione del 3 dicembre diffusa dallo "Sportello dei Diritti".

I grandi media però erano assenti sul fronte di questa informazione, forse troppo impegnati a raccontare di pandori, vacanze e botti di capodanno.

Finalmente, nel corso del fine settimana anche i telegiornali nazionali hanno riportato della notizia, dopo che sono state rinvenute contaminazioni in 83 nazioni e che l'AD del gruppo, Emmanuel Besnier: ha dichiarato il risarcimento delle vittime. "Dobbiamo prendere atto - ha dichiarato Besnier - della portata di questa operazione, risarciremo le famiglie colpite".

Lo Sportello dei diritti, l'associazione in difesa dei diritti dei consumatori che per prima aveva segnalato i casi sin dal giugno scorso, è pronta a difendere le eventuali piccole vittime italiane, come si legge nella nota diffusa nelle scorse ore.

Il Comunicato diffuso dallo Sportello dei diritti
Latte in polvere per neonati con salmonella. Lo "Sportello dei Diritti l'aveva annunciato lo scorso 2 giugno nel silenzio delle autorità sanitarie nazionali. Lactalis ritira 12 milioni di confezioni in 83 Paesi. Almeno 37 i bambini colpiti finora. Nel mirino anche i gruppi della grande distribuzione alimentare che avrebbero lasciato i prodotti su molti scaffali dei supermercati. L'associazione: pronti a difendere eventuali piccole vittime in Italia.

Lo scorso 2 giugno in anteprima nazionale lo "Sportello dei Diritti" segnalò un potenziale scandalo che riguardava il latte artificiale per neonati e che avrebbe potuto coinvolgere uno dei gruppi leader mondiali dell'alimentazione infantile. Man mano che la vicenda montava sulle cronache europee, abbiamo avuto la conferma di quanto tempestivamente denunciato, mentre come accade di sovente le autorità sanitarie nazionali rimanevano per mesi in silenzio.

Oggi è notizia mondiale che la stessa Lactalis abbia ammesso l'enormità della vicenda ritirando dal commercio 12 milioni di scatole di latte in polvere per bebè in 83 Paesi a causa del rischio salmonella. Il ceo dell'azienda, Emmanuel Besnier, ha assicurato che «tutte le famiglie che hanno subito un danno» riceveranno un risarcimento. In Francia sono stati confermati 35 casi di bambini colpiti dalla salmonellosi dopo aver bevuto del latte prodotto nella fabbrica di Craon.Un caso è inoltre emerso in Spagna e uno in Grecia. Si tratta di bebè di meno di sei mesi. L'amministratore delegato del colosso francese, ha evidenziato «l'ampiezza» dell'operazione attivata da Lactalis: ritirare tutte le confezioni prodotte a Craon. La scoperta a dicembre di alcuni casi di salmonellosi.

E' ormai uno scandalo sanitario quello del latte per neonati contaminato prodotto dal gigante Lactalis, che controlla anche l'italiana Parmalat, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti".

I prodotti di Lactalis a rischio interessati dal ritiro dalla vendita sono stati esportati anche all'estero in diversi Paesi, dal Marocco a Taiwan. Nel mirino anche Carrefour, Leclerc, Auchan che avrebbero lasciato i prodotti rimasti su molti scaffali dei supermercati.

Alla luce delle nuove conferme, lo "Sportello dei Diritti" si prepara pertanto a dare battaglia legale ove ricevessimo segnalazioni da parte di cittadini su possibili casi di infezione su neonati e bambini in Italia.
Lecce, 14 gennaio 2018

Sant'Ilario 2018 - Federico Pizzarotti: "Parma, una città in marcia che non intende fermarsi".  Il discorso del sindaco Federico Pizzarotti per la cerimonia di Sant'Ilario 2018.

(I premiati 2018)

Concittadini e autorità, buongiorno a tutti.

20180113-DSC 2404-1Benvenuti alla cerimonia di Sant'Ilario patrono di Parma e dei parmigiani, giunta alla sua 31esima edizione, a testimonianza di quanto sia per tutti noi una sentita tradizione.

Ringrazio per la presenza le istituzioni, e assieme a loro le forze imprenditoriali e della società civile.

Ringrazio chi ha ricevuto la civica benemerenza e il premio Sant'Ilario, perché con la propria attività unita al sapere, all'esperienza e al grande impegno, ha contribuito a rendere Parma una città ambiziosa e vitale.

Impegno ed esperienza sono i fondamenti su cui è stata edificata la città, unite da un'ideale: fare sempre un passo oltre.

Chi possiede un'idea che nel mondo non è ancora nata; chi mette la propria scienza a disposizione di tutti; chi destina parte del proprio tempo al servizio degli altri; chi non è mai sazio di entusiasmo; chi è capace di trasformare una sconfitta nell'inizio di un nuovo cammino:

il Sant'Ilario è dedicato soprattutto a voi!

Anche oggi il tempo e la storia esigono da parte di tutti noi un passo oltre.

Oggi si apre una nuova stagione della vita e della politica di Parma.

20180113-DSC 2456-1Una stagione il cui bilancio vanta un attivo di successi, ma che registra al passivo criticità sulle quali dobbiamo intervenire.

D'altra parte, la vita di una città è un continuo progredire: come istituzioni puntiamo al progresso facendo del nostro meglio, attenti a non trascurare le aspettative delle persone che bussano alla porta del Comune.

Oggi, in ogni caso, si dà inizio al secondo tempo di una sfida aperta cinque anni fa.

Nel 2012 abbiamo preso il timone di una città in grande difficoltà: rispetto ad oggi, altre erano le sfide che ci attendevano, mentre l'epoca in cui viviamo era appena agli inizi.

Quando dico "un'altra Parma", intendo una città che guardandosi allo specchio si era rivelata a se stessa. Certo, bella come sempre, vitale senza ombra di dubbio, ribelle e battagliera come è stata nella sua storia. Ma vulnerabile e fragile:

si era riscoperta debole e piegata dai suoi stessi errori.

Per un sindaco non è facile fare ad alta voce queste riflessioni, tanto più in un giorno di festa, ma è doveroso e necessario.

Come in ogni fase della vita avere coscienza delle proprie debolezze, delle occasioni perse, degli errori fatali, è il primo passo per rifiorire.

Molti di noi hanno vissuto il tempo in cui si cade, seguito dal tempo in cui ci si rialza.

Ecco, il primo tempo di questa sfida è stato esattamente quel momento: la caduta, seguita da una forte volontà di rialzarsi.

È stato un impatto forte, e sono stati anni davvero intensi quelli che ci hanno portato sin qui.

20180113-DSC 2500-1Se mi chiedete, se ci chiediamo, "Che cosa ci hanno lasciato?", rispondo senza alcun dubbio: una maggiore maturità.

Non lo dico con spirito personale, non parlo solo di me in quanto sindaco.

Parlo di tutti noi, parlo di Parma: oggi viviamo in una città più matura, consapevole delle energie individuali, collettive e culturali che è in grado di esprimere.

Parma si è fatta spazio in un mondo fatto di città competitive e in corsa per diventare centri vitali e di progresso.

Il periodo che viviamo, marchiato dalla globalizzazione, è caratterizzato dall'emergere delle città come motore di sviluppo dei popoli e delle Nazioni.

Per quanto possa sembrare paradossale è proprio così: la crisi degli Stati nazionali coincide con la fioritura e la crescita delle più competitive città del mondo.

Consapevoli di questa rapida evoluzione, abbiamo messo in fila i fantasmi di Parma. Affrontandoli uno per uno.

Rapidamente, diamo loro un nome: debito pubblico; divario strutturale e arretratezza tecnologica delle scuole; cementificazione selvaggia; crisi del Teatro Regio; lenta dispersione del prestigio di Parma in Italia e in Europa; isolamento politico e istituzionale della città.

Sono stati i fantasmi maggiori, che a cascata ne hanno alimentati altri.

Affrontandoli la città ha vinto una prova difficile che i più davano per persa: superare le difficoltà e tornare protagonista nel Paese.

Dal palco del Paganini ci siamo lasciati nel 2017 con queste parole:

Per quanto grande e complicato sia questo mondo, nessuno potrà toglierci la soddisfazione di dire: c'è ancora tanto da fare, ma questa è la strada giusta.

Ed è da quelle parole che oggi inizia il secondo di tempo di Parma, che racconta di un progetto ambizioso.

Recuperato il divario che ci separava dalle città leader nel cammino del progresso, iniziamo il 2018 avendo davanti a noi un preciso obiettivo:

Fare di Parma una città compiutamente internazionale, laboratorio di modelli all'altezza delle più importanti città d'Europa.

Portare le qualità di Parma nel mondo, e le qualità del mondo a Parma, sarà l'ultimo atto di un percorso politico decennale.

20180113-DSC 2488-1Sarà una sfida faticosa e difficile, che giocheremo oltre i confini regionali e nazionali.

Una sfida già iniziata, che impegnerà Parma nella sua totalità. Impegnerà tutti: la Giunta, il Consiglio Comunale, imprenditori, lavoratori, commercianti, mondo universitario e sistema sanitario, che deve mantenere alto il suo livello di eccellenza, e assieme alle istituzioni puntare a nuovi percorsi di crescita e sviluppo della ricerca e della tecnologia.

Ogni centro di vita, di cultura e di sapere;

ogni singolo atomo di questa grande e ambiziosa città sarà chiamato a esserci: è il tempo di prepararsi.

È comunque una sfida alla nostra portata: siamo nati e viviamo nella città dei duchi e delle duchesse, coi loro palazzi eleganti e sfarzosi; siamo quelli della città di Giuseppe Verdi, di Arturo Toscanini, di Pietro Barilla; ma la nostra è anche la città di Padre Lino, di Guido Picelli, di Mario Tommasini, dei borghi e delle barricate; città nobile e al tempo stesso umile e solidale: una città che ha saputo essere sempre un passo oltre.

Il primo atto è stato compiuto nel settembre scorso, quando ci siamo candidati al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020.

Presto si conoscerà il nome del vincitore. Se non dovesse essere Parma, abbiamo progetti su cui continueremo a lavorare, presentandoci agli occhi dell'Italia e dell'Europa: 32 ambiziose idee che abbracciano arte, cultura, letteratura, musica e storia, e che troveranno vita in ogni edificio storico della città.

Il succo del discorso, però, è un altro:

ancora una volta, forse la più importante, la città intera si è stretta attorno a un'unica idea mostrando coesione e maturità.

È vero: in una città ognuno vive la propria vita, ma per quanto le strade di ognuno di noi siano differenti e lontane, unite formano un percorso.

Così deve essere, soprattutto nell'epoca della "confusione globale": la città è la somma di tante storie.

Perciò invito tutti a dimenticare i litigi della politica, le contrapposizioni a prescindere, ogni sentimento di divisione:

parliamo di Parma e facciamolo bene, perché tutti siamo chiamati a essere interpreti e protagonisti della nuova sfida:

il bottegaio che alla mattina alza la saracinesca; l'assessore che al pomeriggio studia come migliorare la vita di un quartiere; l'imprenditore che la sera rincasa dopo aver salutato i suoi dipendenti; l'operatore che la notte pulisce le strade.

Anche il Comune di Parma è chiamato a fare la sua parte, e sul piatto del cambiamento propone nuove importanti riforme:

a cominciare dal turismo e dalla promozione internazionale, porte d'accesso alla parte di mondo vivo e produttivo.

20180113-DSC 2404-1Investire sulla promozione internazionale significa dare una seconda vita a Parma: la prima è quella della quotidianità, scandita dai ritmi della vita e del lavoro della sua gente; la seconda è la vivacità e l'energia di una città con zaino in spalla, che viaggia, inventa, investe e crea, e che nulla ha da invidiare alle grandi d'Europa.

C'è poi una cosa che noi parmigiani, uniti, sappiamo fare bene:

offrire e promuovere la nostra tradizione.

Si può scegliere di rimanere piccoli vivendo della propria luce e subendo il progresso delle altre città, oppure farsi spazio governando il cambiamento in atto.

Gli ultimi passi di questo cammino sono stati importanti: a fine dicembre è stata presentata alla città la Fondazione Unesco, con il compito di promuovere attività e iniziative legate all'immagine di città della Gastronomia; si è poi dato vita a una cabina di regia legata al turismo, composta dal Comune, da nomi illustri del tessuto economico e dalle istituzioni, finalizzata a promuovere iniziative enogastronomiche di respiro nazionale e internazionale su tutto il territorio.

Siamo in marcia e non ci fermiamo, anche se c'è una questione che va precisata.

Churchill infatti diceva:

"Senza tradizione, l'arte è un gregge di pecore senza pastore. Ma senza innovazione, è un cadavere".

Decliniamo le sue parole su Parma: la tradizione è dentro di noi, va colta ed espressa in tutta la sua potenza.

L'innovazione invece è tutta da inventare.

Per essere competitivi all'esterno dobbiamo esserlo anche all'interno, recuperando il gusto e il coraggio di provare a fare cose sempre più grandi. E il cambiamento non può avere luogo senza la garanzia di una città sostenibile e di qualità, sotto ogni aspetto.

Avere servizi più efficienti; risparmiare sull'illuminazione pubblica; riportare in vita un edificio storico, aprire una nuova scuola o creare nuovi spazi per i giovani:

sono tutti segnali di una città sostenibile, attrattiva, dinamica e inclusiva.

Se la società corre, noi non freniamo ma ci mettiamo al passo. Le nostre politiche avranno successo solo quando all'idea assoceremo la concretezza del saper fare, non avendo paura di compiere vere rivoluzioni in alcuni settori chiave.

Per questo da oggi e per i prossimi anni saranno almeno due i cambiamenti di Parma:

la rigenerazione urbana, 2) e la riforma dei servizi e della qualità di vita della città, che da provincia emiliana ambisce a essere città europea.

La rigenerazione urbana sarà visibile soprattutto nelle periferie di Parma, che nei prossimi 10 anni cambieranno volto: ben quattro milioni di metri quadrati continueranno a essere suolo agricolo, mentre aree di profondo degrado diventeranno luoghi di cultura, vita e socialità, come ad esempio l'ex Star a Corcagnano, l'ex Bormioli e l'ex Manzini-Pasubio al San Leonardo. Ma come questi ultimi, tutti i quartieri avranno i loro piccoli e grandi interventi.

Al risveglio di queste strutture, infine, legheremo il ritorno alla vita degli edifici monumentali e dei luoghi di tradizione, come l'Ospedale Vecchio, il Parco Ducale, i Chiostri del Correggio, la Cittadella, e come noterete quando transitate da via Mazzini, il ponte Romano.

Rigenerare significa ridare battito e cuore a scheletri di cemento. Per noi, in più, significherà unire la vita del centro storico con le anime della periferia, ridando valore e benessere a luoghi che rappresentano il nostro passato.

E poi il grande cammino che in parte abbiamo già intrapreso, e che in parte proseguirà dopo di noi: migliorare la qualità della vita dei parmigiani, sfruttando la carta dell'innovazione e dell'evoluzione tecnologica.

Le cosiddette smart cities, le città intelligenti, costituiscono la vera sfida che i Governi di tutto il Mondo stanno affrontando. Fino a vent'anni fa sembrava assurdo anche solo pensare di migliorare la qualità dell'aria, ridurre il cemento aumentando gli spazi verdi, utilizzare telecamere in ogni angolo delle strade, monitorare il flusso delle automobili, autoprodurre energia limitando l'utilizzo delle materie prime, connettere le periferie al centro, e le città tra loro nel più breve tempo possibile.

Non sarà una sfida semplice né breve, ma è una sfida che dobbiamo vincere.

Il primo salto avverrà a partire da quest'anno, con lo sviluppo di una nuova mobilità.

Non significa cambiare senso di marcia alle strade, o realizzare nuove rotonde, ma compiere una vera e propria rivoluzione copernicana: da provincia italiana ambiamo a essere una città europea della mobilità.

Avremo il centro più pedonalizzato, agevolazioni per l'utilizzo delle auto elettriche, limitazioni al traffico più stringenti; daremo priorità assoluta alla qualità dell'aria, alle linee di trasporto urbano elettriche; incrementeremo le piste ciclabili intelligenti, il bike sharing e il car sharing.

Una città immobile è destinata al crepuscolo: pensate, ad esempio, alla crescita di Milano e al declino di Roma. Al contrario, una città che evolve mostrando un pizzico di impopolarità per scelte coraggiose, richiama a sé interesse, attenzione e investimenti.

Nelle scelte politiche si può agire da timidi o insicuri, in modo da non scontentare nessuno. Oppure si può decidere di essere audaci e determinati: noi scegliamo questa seconda via, perché in gioco c'è il futuro di Parma.

Riassumendo, ricordo a tutti noi le tre sfide che ci attendono a partire da oggi:

Essere competitivi all'esterno, mediante la promozione internazionale del turismo, della cultura, delle eccellenze del territorio;

Essere competitivi all'interno, con la rigenerazione del contesto urbano, con la rivitalizzazione delle grandi testimonianze architettoniche del passato;

Infine, il miglioramento della qualità della vita e dei servizi, per ambire a essere sempre più una città europea.

Ecco, finora abbiamo parlato di cosa vuole fare Parma da grande, e penso che siamo stati abbastanza chiari e netti.

Ora vorrei parlare dei parmigiani, perché una città non è plasmata solo da progetti, palazzi, strade o piazze, ma dalle sue mille vite. E parlarne è la cosa più difficile.

È difficile, perché quando la politica incontra la vita delle persone sembra sempre non arrivare alla méta. Sul piano della fiducia, per ogni passo avanti compiuto si rischia di farne tre indietro.

D'altra parte le ultime elezioni comunali hanno rappresentato un segnale forte in tutta Italia: l'affluenza ha registrato un livello basso.

Le cause superano i confini delle città, ma noi non vogliamo né dobbiamo ignorarle. Perciò liberiamo il campo dai fraintendimenti: se la politica che parla e non fa cerca sempre alibi, noi a Parma puntiamo alle soluzioni.

Le infiltrazioni mafiose nel territorio, contro cui le istituzioni si mostreranno ancora più risolute e robuste; il fenomeno migratorio non pienamente controllato; la microcriminalità negli angoli di alcuni quartieri; l'impotenza e arretratezza delle leggi italiane di fronte ai problemi del periodo storico; il grande conflitto tra occupazione e disoccupazione; la mancanza di un tetto per ogni famiglia.

Alla fine i sindaci si trovano sul tavolo più domande che risposte; più dubbi che certezze; più rabbia che serenità.

È vero, fornire soluzioni ai problemi è il compito di chi fa politica. Ma questa volta in Italia e in Europa c'è di più: una mancanza di fiducia, la convinzione che la politica non sappia più indicare soluzioni, né dire apertamente da che parte stare.

La fiducia è essenziale per fare di Parma un luogo migliore. Allora dobbiamo essere chiari. È vitale riaffermare che la politica, come il Consiglio Comunale, devono continuare a essere il terreno fertile in cui seminare il domani di ogni parmigiano: donna o uomo di ogni età, condizione sociale, cultura e orientamento politico.

A chi pensa di non avere più nulla da raccontare al mondo, a chi scappa dall'Italia perché ritiene che il Paese non abbia più niente da offrire, a chi si rifugia nel ricordo dei fasti del passato, a chi rinuncia a progettare il futuro perché tanto "la situazione non cambia": a queste persone dobbiamo dire, insieme, che per tutti c'è sempre un domani.

Poco tempo fa mi aveva scritto una signora, che chiamerò Laura:

"Carissimo sindaco della città in cui sono nata e vissuta – scrive – io sono una tra quelle persone che a dicembre si troverà senza lavoro. Ho 60 anni, conto solo sul mio stipendio perché vivo sola, con soli 29 anni di contributi perché per 17 anni mi hanno tenuta stagionale. Ora mi troverò senza lavoro e nell'impossibilità di raggiungere la pensione. Mi trovo a piangere e a perdere il sonno. Credo non sia facile, alla mia età, poter trovare una nuova occupazione".

Ho dovuto rispondere dicendo la verità: ci batteremo per i tuoi diritti, ma sarà dura.

Ci batteremo, avevo pensato, perché è lì che la politica deve essere: con le mani immerse nel fango, ma con lo sguardo rivolto verso gli ideali per i quali ci battiamo ogni santo giorno.

La politica, infatti, non è "privilegi, promesse e utopie", ma "cultura del realizzabile" al servizio della gente.

Se Parma non lo comprenderà, sarà anche responsabilità nostra. Se Parma continuerà a ritenere inutile e immobile il suo agire politico, sarà anche responsabilità nostra.

Ma certo, ancora non basta: la cultura del realizzare, unita alle speranze di un futuro migliore, non è più sufficiente.

La politica deve tornare ad avere il coraggio di assumere posizioni nette, dichiarando da che parte stare: non si può pretendere la fiducia dei cittadini quando si agisce timidamente, o quando si spendono mezze parole. Viviamo un momento della storia su cui è scesa l'ombra di un inquietante passato, mosso da rabbia ed esasperazione, perciò non c'è più tempo per essere indifferenti o restare a guardare, è il tempo di fare la propria scelta:

se dall'oggi al domani un'azienda licenzia madri e padri di famiglia, guardate in direzione dei suoi cancelli perché è lì, assieme ai lavoratori, che ci troverete;

se c'è chi si arroga il diritto di dividere le persone tra italiani e stranieri, io sento il dovere di dire loro che l'errore è esattamente nel concetto: dividere le persone;

se ancora oggi vi sono ostilità nei confronti dei diritti civili, ciò avviene perché ci si scorda che i diritti non sono concessi, ma sono qualcosa che nessuno ci può togliere;

Infine, a chi vorrebbe erigere nuove cortine di ferro ai confini esterni e interni d'Europa, rispondo che continuo a sentirmi un italiano europeo, e un europeo italiano.

La fiducia dei cittadini non è cosa scontata: si guadagna goccia a goccia dicendo sempre le cose come stanno, non avendo mai timore di sostenere le proprie idee;

si conquista facendo il massimo possibile per realizzare i sogni dei parmigiani, contrastando le loro ansie e paure, pur nei limiti dei potere di un sindaco.

Perciò, l'appello che rivolgo è diretto a tutte le forze politiche: si ritorni a parlare alle persone come cittadini e non come fossero elettori, e si lasci il populismo in soffitta: il populismo è l'arma di chi inchioda i cittadini alle proprie paure.

Sentiamoci invece chiamati, tutti noi, a questo dovere: ridare fiducia, valore e impegno alla politica. Se non lo facciamo, se falliremo, accadrà ciò che temeva Piero Gobetti: assisteremo impotenti alla "tomba delle coscienze civili".

Da ultimo, mi sia consentito di uscire per un attimo dal ruolo istituzionale per parlare da parmigiano: la politica è importante, ma non è tutto. Come ho affermato il giorno del mio secondo insediamento, prima della politica c'è la vita, e la politica ha un senso se è al servizio della qualità della vita.

Prima della politica ci siete voi che siete figlie e figli, madri e padri di Parma. Il futuro della città non è monopolio delle sue istituzioni. Giunta, Consiglio Comunale, il sindaco stesso, sono solo strumenti.

Il futuro della città, come il vostro futuro, è nelle vostre mani: di voi che vi alzate presto la mattina, che portate i figli a scuola, che con fatica e passione cogliete ogni giorno il frutto del vostro lavoro; di voi, che scegliete chi ci governa.

A noi spetta il compito di rappresentare Parma in Italia e nel mondo, e cerchiamo di farlo ogni giorno con onestà e dignità. A voi il dovere di essere buoni cittadini.

Abbiamo certamente bisogno di ambiziosi progetti e nuove idee, ma anche di buoni esempi contro l'analfabetismo civico.

Non abbiamo bisogno di eroi né di salvatori. È sufficiente che ci sia chi raccoglie una cartaccia per strada; abbiamo bisogno di chi sull'autobus si alza per far posto a una signora, a un anziano, a un disabile; di chi ci dà una mano a ripulire le pareti imbrattate della città; di chi paga le tasse, di chi non parcheggia la macchina in doppia fila.

Abbiamo bisogno del buon esempio, perché la civiltà è la misura di tutte le cose.

A tal proposito ci tengo a citare una persona: ringrazio qui e ora, a nome della città intera, Gianluca, il ragazzo che alla fermata dell'autobus ha raccolto una cartaccia per strada, e che a causa di questo è stato picchiato da un vigliacco prepotente.

Ho profonda stima di Gianluca, del gesto semplice che ha compiuto: lui rappresenta l'essere pienamente cittadino, rappresenta la civiltà; chi lo ha picchiato rappresenta l'ignoranza profonda del bullismo e dell'inciviltà.

Parma stia dalla parte della civiltà e mai la dimentichi. Bastano piccoli gesti per fare di Parma una città civile.

Da qui, infine, si riparte. Inizia oggi l'ultimo mandato di un percorso politico e di vita complesso. Difficile ma entusiasmante; la chiusura del cerchio di 10 anni di riforme progettuali e sostanziali, caratterizzati dalla voglia sincera di riconsegnare ai parmigiani una città migliore di come l'abbiamo trovata.

Un cammino che faremo insieme, come i passati cinque anni e in misura maggiore nei cinque che ci restano. Ne sono convinto.

Non c'è una città che guarda solo al progresso e una città che guarda solo alla tradizione. C'è Parma. Non c'è una città di italiani e una città di stranieri, o una città di anziani e una città di giovani, o una città di operai e una città di imprenditori. C'è Parma.

È un cammino che faremo passo dopo passo.

E credetemi: ogni nostro passo sarà sempre un passo oltre.

Grazie.

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SEGUE GALLERIA IMMAGINI a cura di Francesca Bocchia

Tutela dei consumatori e lotta alla contraffazione e all'abusivismo commerciale. Sequestrati oltre 47.000 prodotti (di cui 103 pistole a gas).

Nell'ambito del costante dispositivo di "controllo economico del territorio e contrasto ai traffici illeciti", coordinato dal Comando Provinciale di Rimini, i militari del Gruppo, a pochi giorni di distanza dalla recente operazione "Befana Sicura" (che nell'ultimo week end delle feste ha registrato il sequestro di oltre 10.000 prodotti), hanno portato a termine questa settimana un'altra importante attività di servizio nei settori del contrasto alla contraffazione e della tutela del consumatore in particolare, individuando e togliendo dal mercato, in un centro di stoccaggio e vendita all'ingrosso di Rimini, oltre 47.000 articoli.

Nel corso dell'intervento di polizia economico - finanziaria, le Fiamme Gialle riminesi hanno posto sotto sequestro circa 42.000 prodotti falsamente "griffati", costituiti principalmente da capi di abbigliamento sportivo e gadget vari, riproducenti il logo delle più famose squadre di calcio e dei brand dell'alta moda. Nello stesso esercizio commerciale sono stati sequestrati più di 5000 articoli, poiché risultati privi del prescritto marchio CE, delle etichettature e dei documenti illustrativi di origine, fabbricazione e funzionamento sicuro.

Tra questi emergono 103 pistole a gas, sprovviste dei segni identificativi, dello specifico punzone, che ne certifica l'energia cinetica entro il limite consentito, e del numero della verifica di conformità attribuito dalle competenti autorità. Questo tipo di pistole, anche se considerate di modesta capacità offensiva, possono essere comunque pericolose e pertanto non possono essere detenute e usate da minorenni. Per tale motivo le pistole sono state cautelate anche per chiederne la perizia tecnica al fine di accertare le effettive caratteristiche tecnico-funzionali.

I responsabili del magazzino controllato, intanto, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di ricettazione e contraffazione e segnalati alla Camera di Commercio per le violazioni alla normativa in materia di sicurezza prodotti e di quelle previste dal Codice del Consumo, che prevedono l'irrogazione di sanzioni pecuniarie che vanno da 516 a 25.000 euro. L'attenzione della Guardia di Finanza nello specifico settore è massima in quanto la contraffazione ed il commercio di prodotti non genuini ed insicuri non solo danneggiano il mercato sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che agiscono nel rispetto delle regole, ma possono mettere anche in pericolo la salute dei consumatori. Per questo motivo il Comando Provinciale di Rimini, da tempo, sta dando concreto forte impulso alle attività di contrasto a tali fenomeni, tanto da pervenire, solo con gli interventi sul campo di questi primi pochi giorni del nuovo anno, al sequestro di oltre 57.000 prodotti.

Il 10 gennaio scorso  personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all'Ordinanza di Applicazione della Misura Personale Coercitiva del Divieto di Avvicinamento alla parte offesa, emessa nella medesima giornata dal G.I.P. del Tribunale di Modena, nei confronti di una donna indagata per il reato di stalking, già ammonita dal Questore di Modena nel 2016.

L'indagata, una donna italiana di 48 anni, che aveva da alcuni anni una relazione extraconiugale con il marito della vittima, dopo che quest'ultima era venuta a conoscenza della situazione, aveva iniziato a perseguitarla con messaggi, foto e video che la ritraevano insieme all'amante, seguendola e facendosi trovare nei luoghi frequentati dai due coniugi.

Una volta terminata la relazione extraconiugale, l'atteggiamento persecutorio, offensivo e minaccioso è continuato anche nei confronti dell'ex amante.

Operazione "Parola d'ordine" della Guardia di Finanza di Parma. Sequestrate ingenti somme di denaro all'estero.

Parma, 12 gennaio 2018

Nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza di Parma - coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma - ha realizzato un'importante operazione di servizio protrattasi per oltre due anni, denominata "Parola d'Ordine", in virtù della quale è stata smantellata una pericolosa associazione a delinquere, costituita da 9 individui, finalizzata all'illecito occultamento all'estero di ingenti capitali.

Le indagini rivelarono che, dietro la parvenza apparentemente "pulita" di un'associazione antiracket con sede a Parma, si celava in realtà un articolato consorzio criminale a carattere transnazionale, capeggiato da tale W.B., il quale, trasferendo illecitamente all'estero (prevalentemente in Slovenia, Senegal e Croazia) gli asset patrimoniali dei propri "clienti", era in grado di impedire od ostacolare procedure esecutive azionate nei loro confronti da soggetti privati (ad esempio, intermediari finanziari) o pubblici (Equitalia o altri enti di riscossione).

Nonostante i numerosi arresti operati nello scorso mese di settembre, le indagini non si sono fermate: i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma hanno rivolto la loro attenzione oltre confine, in particolare in Slovenia e Croazia. In virtù dei vigenti strumenti di cooperazione internazionale di polizia e di alcune rogatorie inoltrate dalla Procura della Repubblica di Parma, i militari hanno così potuto individuare e porre sotto sequestro circa 85 mila euro depositati su conti correnti aperti nei due Paesi della ex Jugoslavia ed intestati alla menzionata W.B..

Stessa sorte per alcuni rapporti finanziari riconducibili ad altri componenti del sodalizio criminale. In definitiva, i 100 mila euro nel complesso rinvenuti in territorio estero si aggiungono ai cospicui patrimoni mobiliari ed immobiliari, per un valore di circa 7 milioni di euro, precedentemente sequestrati in Italia, tra i quali spiccano gli oltre 95 mila euro giacenti presso istituti di credito nazionali.

La rilevanza dei sequestri operati costituisce un'ulteriore importante riprova del fatto che i servizi forniti dall'associazione antiusura erano tutt'altro che gratuiti. Gli sviluppi dell'operazione "Parola d'Ordine" dimostrano il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto a fenomeni gravi e lesivi per l'Erario, quali l'illecito trasferimento di capitali all'estero, l'esterovestizione della residenza di persone fisiche e giuridiche, la costituzione in Italia di stabili organizzazioni occulte di imprese estere, nonché l'utilizzo strumentale di trust ed altri schermi societari per finalità evasive.

Venerdì, 12 Gennaio 2018 13:09

Arrestati due funzionari di HERA S.p.A

"Operazione barabba": concussione e induzione indebita. Arrestati due funzionari di HERA S.p.A che pretendevano denaro e utilità di ogni genere dalle imprese sulle quali avrebbero dovuto vigilare nell'esecuzione di opere destinate a fornire servizi pubblici ai cittadini.

12 gennaio 2018

Alle prime luci dell'alba i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ravenna, nei confronti di due funzionari di HERA S.p.A. indagati per concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Il provvedimento cautelare è stato adottato sulla scorta delle risultanze delle investigazioni svolte dai Finanzieri della Compagnia di Faenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna. In particolare, le attività di indagine hanno permesso di accertare gravi e ripetuti episodi illeciti commessi da un ingegnere dell'ufficio Direzione Lavori e da un assistente di cantiere di HERA, i quali, abusando dei poteri derivanti dai ruoli ricoperti all'interno dell'azienda multiutilty, si procuravano somme di denaro, beni ed altre utilità per fini strettamente personali dagli imprenditori incaricati dell'esecuzione di opere pubbliche destinate a fornire servizi primari alla collettività.

 

L'indagine della Guardia di Finanza

L'indagine, avviata oltre due anni fa, è scaturita dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Faenza da un imprenditore, stanco di sottostare alle molteplici ed incalzanti richieste provenienti dai due funzionari pubblici oggi arrestati, i quali pretendevano utilità economiche personali prospettando, in caso contrario, di ostacolare il pagamento dei corrispettivi dovuti per i lavori svolti ovvero di poter favorire altre imprese concorrenti nell'assegnazione di future commesse.

Le investigazioni sviluppate dalla Guardia di Finanza di Faenza hanno fatto emergere a carico dei due funzionari di HERA la commissione di molteplici reati contro la Pubblica Amministrazione, caratterizzati da serialità ed ampia diffusione, mettendo in evidenza la spiccata propensione degli arrestati a servirsi delle funzioni pubbliche loro attribuite per scopi di personale arricchimento. Gli stessi, sebbene deputati a controllare la regolare realizzazione di opere destinate a finalità collettive, anche attraverso la rendicontazione e l'asseveramento dei lavori svolti, sono risultati intrattenere continui e stretti rapporti di favore con i soggetti economici esecutori delle opere da vigilare, in evidente conflitto di interesse con i delicati incarichi ricoperti e con le mansioni loro affidate, dirette al conseguimento del pubblico interesse. Infatti, dal tenore dei colloqui telefonici intercettati, corroborati dall'esame della copiosa documentazione acquisita nonché da estese indagini finanziarie e da mirati servizi di osservazione e pedinamento effettuati dalle Fiamme Gialle, è emersa la scorretta e consolidata prassi dei due funzionari di lucrare i più disparati profitti personali dalle ditte incaricate dello svolgimento di opere commissionate da HERA: denaro contante, apparati tecnologici, elettrodomestici, oltre all'esecuzione di molteplici lavori edili presso immobili privati dei due indagati.

Contestualmente all'esecuzione della misura restrittiva nei confronti dei due dipendenti di HERA, la Guardia di Finanza ha proceduto ad effettuare anche 4 perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Ravenna, che hanno interessato le abitazioni nella disponibilità dei due arrestati.

Due denunce per fatti troppo simili hanno portato all'arresto dell'uomo, che tra l'altro doveva ancora scontare un periodo agli arresti domiciliari.

MODENA – "Non si accettano e, soprattutto, non si danno passaggi agli sconosciuti!". Chissà quante volte questo "mantra" è risuonato nelle orecchie dei due giovani modenesi che, alla fine di novembre e all'inizio di dicembre, hanno dato un passaggio a un 38 enne modenese che, anziché ringraziarli per la gentilezza, li ha rapinati.

La prima vittima di quello che rischiava di diventare un rapinatore seriale con la tecnica dell'autostop è stato un 35 enne modenese, che a San Donnino, a fine novembre, si è fermato per dare un passaggio all'uomo, dall'aspetto trasandato. Dopo le consuete due chiacchiere, tuttavia, l'autostoppista annuncia di avere in tasca un coltello e intima al conducente di consegnargli tutto il denaro che ha. Gli va male. Perché il giovane alla guida accosta e gli mostra il portafoglio vuoto. Il rapinatore, allora, scende dalla vettura imprecando.

Ci riprova qualche giorno dopo, il 10 dicembre, quando, con la stessa tecnica del passaggio, viene caricato in viale Buon Pastore, nei pressi del centro di Modena, da un 28 enne. Questa volta, il malfattore estrae un coltello e lo punta alla gola del conducente. Ma il bottino è magro: appena 20 euro.

La sua carriera, tuttavia, è agli sgoccioli, perché entrambi gli automobilisti rapinati sporgono denuncia ai Carabinieri. Proprio le circostanze molto simili e la descrizione dell'uomo, fa sì che, chiamati in caserma per identificarlo dalle foto segnaletiche, il rapinatore venga identificato in un modenese 38 enne con diversi precedenti per reati contro il patrimonio. Non solo, l'uomo doveva anche scontare un residuo di pena ai domiciliari. Ed è proprio a casa sua che gli uomini dell'Arma sono andati a prelevarlo per trarlo in arresto.

La Guardia di Finanza ha sequestrato magliette e felpe contraffatte per un valore di oltre 10.000 euro a Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 12 gennaio 2018

La Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha predisposto una serie di attività operative di controllo economico del territorio volte ad individuare e sequestrare forniture di merci illegali, con particolare riguardo a quelle recanti marchi contraffatti.

La capillare attività info-investigativa svolta dalle pattuglie del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha condotto ad individuare e sequestrare, a Reggio Emilia, una partita di oltre 400 prodotti contraffatti costituiti da articoli per l'abbigliamento (in particolare "t-shirt" e felpe) recante marchi di note griffe, quali "THRASHER" e "SUPREME".

I prodotti erano stoccati nel magazzino di un esercizio commerciale gestito da un 69enne, reggiano, che è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per i reati di detenzione e vendita di prodotti recanti marchio contraffatto. Si stima che il materiale sequestrato, una volta immesso sul mercato, avrebbe garantito incassi per oltre 10.000 euro. La tutela dei consumatori e dell'economia legale costituisce obiettivo prioritario della Guardia di Finanza, che continuerà ad operare un continuo, costante e capillare controllo economico del territorio.

Venerdì, 12 Gennaio 2018 09:50

Spaccio fra i campi in provincia di Piacenza

La Guardia di Finanza di Piacenza ha arrestato uno spacciatore in flagranza di reato. Inutile la tentata fuga tra i campi. Identificato anche l'acquirente, di nazionalità italiana.

Piacenza, 12 gennaio 2018

La Tenenza Guardia di Finanza di Fiorenzuola d'Arda, nell'ambito del quotidiano controllo del territorio, in occasione delle festività natalizie, con la collaborazione di una unità cinofila della Guardia di Finanza di Piacenza, ha tratto in arresto, in flagranza di reato - nei pressi di Caorso - lo spacciatore A.A., cittadino maghrebino irregolare in Italia e già con precedenti specifici.

Gli appostamenti e i pedinamenti precedentemente effettuati, hanno consentito alle fiamme gialle la cattura dell'uomo ed il sequestro di 62 grammi di eroina, 27 grammi di cocaina, 8 grammi di hashish ed un bilancino di precisione.

Lo spaccio, con modalità ormai consolidata, avveniva in aperta campagna dove i consumatori, previo contatto telefonico con il venditore che indicava il luogo preciso d'incontro, si recavano per acquistare lo stupefacente. Alla vista dei militari lo spacciatore ha tentato di darsi alla fuga nei campi circostanti ma è stato immediatamente bloccato e arrestato.

È stato inoltre identificato l'acquirente, di nazionalità italiana. Considerata la consistente quantità di stupefacenti sequestrata, il magistrato di turno ha disposto l'arresto del maghrebino e l'accompagnamento presso il penitenziario delle Novate dov'è tuttora recluso. Frutto del costante controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Piacenza, l'attività si inquadra nel più vasto ambito dei servizi di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, fortemente intensificati nei periodi delle Festività.

Sono 11, dall'inizio dell'anno, i mezzi sequestrati dalla Polizia Municipale di Piacenza, perché privi di assicurazione o revisione, di cui diversi veicoli individuati nella zona compresa tra il Quartiere Roma e via Colombo.

"Controlli mirati in tal senso – sottolinea l'assessore alla Sicurezza Luca Zandonella – proseguiranno anche nelle prossime settimane, accanto alla consueta attività riguardante la sicurezza stradale".

In quest'ambito, negli ultimi dieci giorni sono stati effettuati 14 posti di controllo, cui se ne aggiungono 3 per il rilevamento della velocità con telelaser, altrettanti per il contrasto alla prostituzione su strada e 4 servizi antidegrado, inerenti alle attività di accattonaggio e parcheggiatori abusivi. Cinque i pattugliamenti nelle frazioni cittadine. In totale, sono 97 i veicoli controllati, 36 le sanzioni per violazioni al Codice della Strada e 6 per il mancato rispetto del Regolamento di Polizia urbana, oltre a due sequestri di mezzi.

"Il 2018 – prosegue l'assessore Zandonella – ha registrato sinora un'intensa attività dei diversi nuclei della Polizia Municipale. Grazie al lavoro degli agenti abbiamo potuto garantire un pattugliamento capillare della città, sia nel centro storico (sempre presidiato, non solo durante i giorni di mercato), ma anche nelle frazioni. Senza dimenticare il servizio giornaliero, dalle 16 in poi, nel Quartiere Roma: un impegno che ci siamo assunti e che stiamo portando avanti in modo costante nel tempo".

Anche il Nucleo operativo Nost ha effettuato controlli su 219 veicoli (rilevando 57 violazioni al Codice della Strada e sequestrando 9 mezzi), 12 accertamenti su persone nell'ambito dell'attività antidegrado e antiabusivismo, un'indagine riguardante una presunta occupazione abusiva. Due i reati denunciati. La Sezione di Polizia Giudiziaria, oltre ai controlli antiprostituzione condotti con i colleghi della Sicurezza Stradale, che hanno portato all'identificazione di sei persone e alla notifica di 3 violazioni al Regolamento di Polizia Urbana, hanno effettuato verifiche sul permanere dei requisiti per l'assegnazione di alloggi popolari e raccolto 5 denunce per diverse tipologie di reati. Tre, infine, le ispezioni congiunte con il personale Ausl (in una tintoria-lavanderia e in due abitazioni) per la Sezione Ambientale, chiamata a riscontrare segnalazioni di esalazioni moleste. Otto gli esercizi di vicinato oggetto di ispezione nel periodo dei saldi insieme agli agenti della Sezione Commercio, che hanno garantito la presenza nei mercati.

Sport e solidarietà per l'Ospedale dei Bambini di Parma. Il gruppo Oltretorrente e Cral Amps in visita ai piccoli ricoverati.

Parma, 11 gennaio 2018

Nuovi tiralatte elettrici per supportare le mamme nel percorso post parto e bilance digitali di precisione per il controllo del peso dei neonati e dei pazienti più grandi ricoverati all'ospedale dei bambini: queste le tecnologie per agevolare il lavoro del personale in dono da Oltretorrente Baseball e Softball, con il circolo sportivo Cral Amps, che rinnovano così la vicinanza ai bambini ricoverati.

"Con gli strumenti donati arricchiremo la dotazione del reparto – ha sottolineato Patrizia Bertolini, direttore di Pediatria e Oncoematologia – vi porto un sentito ringraziamento in rappresentanza del personale medico che ogni giorno lavora per migliorare la vita dei bambini ricoverati".

Lotterie e riffe benefiche hanno permesso di raccogliere i fondi necessari all'acquisto delle strumentazioni. "Abbiamo coinvolto nell'organizzazione i componenti del Gruppo e in particolare i ragazzi e le famiglie delle squadre seniores di baseball e softball - ha sottolineato Andrea Paini, presidente Gruppo Oltretorrente Baseball e Softball – che hanno dimostrato un sentito entusiasmo per le iniziative."

Marco Galli, presidente di Cral Amps, ha salutato l'iniziativa: "Aderiamo da diversi anni al progetto perché crediamo nella beneficenza; è uno degli importanti obiettivi che l'associazione persegue sul territorio. Il connubio solidarietà e sport rappresenta un appuntamento fisso nel periodo successivo al Natale, per contribuire a rendere la struttura all'avanguardia".

I fatti risalgono al giugno 2016 quando la madre del piccolo, alla 38° settimana di gravidanza, si presentò al nosocomio in seguito alla rottura delle acque. Nonostante il cesareo d'urgenza, il bimbo morì a causa del distacco della placenta.

SASSUOLO (MO) –

"Imprudenza, negligenza e imperizia", sono queste i capi di imputazione con cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per due ginecologhe dell'Ospedale di Sassuolo in seguito alla morte di un neonato dopo un parto cesareo d'urgenza.

I fatti risalgono al giugno del 2016, quando una trentottenne alla 38° settimana di gravidanza si presentò al Pronto Soccorso del nosocomio sassolese in seguito alla "rottura delle acque". Si decise di intervenire con un taglio cesareo, ma, secondo le indagini della Procura, coordinate dal PM Lucia De Santis, passò più di un'ora tra la constatazione dell'emergenza e l'intervento chirurgico.

Il distacco della placenta, tuttavia, creò una condizione di ipossia ischemica nel neonato, che non sopravvisse. Il piccolo soffriva anche di bradicardia fetale e alle due dottoresse è stata contestata anche la terapia somministratagli, oltre alle scelte e ai tempi di intervento adottate durante il travaglio e il parto della madre.

Una delle due ginecologhe è stata quindi indagata per il reato di omicidio colposo. Inoltre, insieme alla collega, è indagata anche per lesioni personali colpose nei confronti della 38 enne, che venne sottoposta a una errata profilassi antibiotica che la costrinse a tornare in ospedale altre due volte dopo il tragico parto per essere sottoposta a un drenaggio pelvico con un nuovo intervento chirurgico.

È stato quindi richiesto il rinvio a giudizio per le due ginecologhe, mentre per le altre nove persone, tra medici e ostetriche, coinvolte nell'inchiesta, è stata chiesta l'archiviazione.

La Guardia di Finanza ha individuato la frode fiscale di una società di Reggio Emilia da 6 milioni di euro e denunciato 3 persone per reati tributari, fra cui un modenese.

Reggio Emilia, 11 gennaio 2018

Società di Reggio Emilia dapprima froda il fisco facendo uso di fatture false, poi diventa evasore totale, Società di Reggio Emilia dapprima froda il fisco facendo uso di fatture false, poi diventa evasore totale La Guardia di Finanza reggiana ha individuato una frode fiscale da 6 milioni di euro e denunciato 3 persone per reati tributari.

Nell'ambito di indagini di polizia economico-finanziaria svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, è stata individuata e sottoposta a verifica fiscale una società di Reggio Emilia, operante nel settore dell'installazione di impianti elettrici, che nel periodo dal 2012 al 2016 ha posto in essere gravi forme di frode ed evasione fiscale. La società ha fatto uso di  fatture per operazioni inesistenti emesse da altri soggetti economici compiacenti, al fine di frodare l'IVA e ridurre artificiosamente la base imponibile da sottoporre a tassazione, quindi, negli anni 2015 e 2016, ha omesso di presentare le dichiarazioni obbligatorie ai fini fiscali e successivamente ha occultato le scritture contabili, frapponendo così concreto ostacolo alla ricostruzione della sua posizione fiscale a cura della Guardia di Finanza.

Complessivamente la base imponibile sottratta a tassazione è risultata pari a 5 milioni di euro, oltre a 1 milione di euro di violazioni in materia IVA, cui si aggiungono le connesse violazioni penal-tributarie, che hanno portato alla denuncia degli amministratori della società che si sono succeduti in questi anni.

Il Gruppo Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha pertanto denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, in stato di libertà, tre persone di 32, 44 e 65 anni, rispettivamente di origini calabresi, modenesi e venezuelane, ma tutti residenti nella provincia di Reggio Emilia, per i reati di "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti", "omessa dichiarazione" e "occultamento o distruzione di documenti contabili".

Dopo le dimissioni del giovane studente di Calerno di S'Ilario, Raidue ripercorre le tappe di soccorso, terapia e intervento cardiochirurgico con una diretta dal Maggiore di Parma.

Parma, 10 gennaio 2018

I soccorsi, il massaggio cardiaco, le prime cure, i quindici giorni di circolazione extra corporea e i 57 di terapia intensiva, insieme all'intervento di riparazione di una malformazione congenita eseguito dalla Cardiochirurgia del Maggiore, dopo il grave malore che lo ha sorpreso lo scorso 16 ottobre durante l'ora di educazione fisica sulla pista di atletica di scuola, a Montecchio.

A farlo sarà la trasmissione di Rai due I fatti vostri in programma per domani - giovedì 11 gennaio - a partire dalle ore 11 con una diretta dalla Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Presenti presso gli studi Rai, per la diretta, la responsabile della terapia intensiva cardiochirurgica Antonella Vezzani, affiancata da Amelia, mamma di Lorenzo e seguite, con una troupe in collegamento diretto dalla Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, con Tiziano Gherli, direttore della struttura e Gianni, il papà di Lorenzo.

 

(Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma)

La Guardia di Finanza di Parma hanno rinvenuto e sequestrato 400 capi di abbigliamento irregolari (felpe, magliette e pantaloni) in vendita presso un esercizio commerciale del centro città.

Un noto marchio di streetstyle, molto popolare tra i giovani, è stato indebitamente apposto su numerosi articoli similari a quelli effettivamente prodotti dalla società autorizzata, tanto da poter, a tutti gli effetti, confondere gli acquirenti, ignari di trovarsi di fronte a capi non originali.

Il titolare del pubblico esercizio è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria di Parma per il reato di frode in commercio, per avere posto in vendita prodotti con marchi esteri che ingannavano il compratore sull'origine del prodotto. L'operazione si inserisce nell'ambito del costante impegno del Corpo ai fini della tutela del mercato, a garanzia sia dei consumatori, per la salvaguardia della genuinità, della sicurezza e dell'affidabilità degli articoli acquistati, sia dei produttori e dei commercianti, per il leale e corretto svolgimento di tali attività, nel pieno rispetto delle norme sulla libera concorrenza.

Controlli straordinari della Polizia di Stato a Carpi. Denunciato un tunisino per detenzione abusiva di armi e di munizioni.

La scorsa settimana a Carpi, personale del Commissariato di P.S. cittadino e della Squadra Mobile, nel corso di una perquisizione presso il domicilio di un noto pregiudicato tunisino 31enne, ha rinvenuto modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish ed alcune cartucce per fucile. Denunciato in stato di libertà per detenzione abusiva di munizioni d'arma da fuoco e segnalato alla Prefettura per detenzione di sostanza stupefacente ad uso personale, gli uomini del Commissariato hanno continuato a monitorare il tunisino, ritendo plausibile che detenesse un fucile. Così, ieri mattina durante una perquisizione domiciliare gli agenti hanno rinvenuto all'interno della abitazione, opportunamente occultato, un fucile da caccia. L'arma, sottoposta a sequestro, è risultata oggetto di furto. L'uomo è stato deferito alla A.G. per detenzione abusiva di armi.

Controlli straordinari

Nella mattinata di oggi, personale del Commissariato di P.S. di Carpi unitamente al Reparto Prevenzione e Crimine di Reggio Emilia ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati.
Il servizio ha interessato in particolare la zona centrale e sud della città, i parchi e le aree verdi.
Sono stati effettuati anche dei posti di controllo su strada, nel corso dei quali sono state effettuate verifiche su 19 veicoli in transito e identificate 57 persone, di cui 20 straniere. Grazie all'utilizzo del sistema di videosorveglianza in mobilità, denominato "Mercurio", sono state controllate le targhe di altri 50 veicoli.
Sempre nel corso del servizio gli agenti hanno identificato gli avventori di alcune sale scommesse e di altri esercizi pubblici, nonché i clienti dei bar nella zona della Stazione Ferroviaria e delle Autocorriere.
Particolare attenzione è stata riservata al campo nomadi ubicato nella zona delle piscine, all'interno del quale sono stati identificati i componenti delle famiglie residenti e controllati i veicoli presenti.

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: Scoperti 4 laboratori di pelletteria e sequestrate oltre 1.000 borse con marchio contraffatto.

La Guardia di Finanza di Bologna nei giorni scorsi ha sequestrato oltre un migliaio di borse e accessori in pelle riportanti marchi contraffatti o segni distintivi di noti brand della moda oltre a individuarne i centri di produzione situati in Emilia Romagna e Toscana.

In particolare nel corso dello svolgimento di una serie di controlli per il contrasto alla contraffazione, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono intervenuti presso la sede di una società dedita al commercio all'ingrosso di articoli di pelletteria situata in Funo di Argelato ove venivano individuate, esposte per la vendita, borse riproducenti i noti "brand" Gucci, Zanellato, Pinko e Chloé.

Già durante questa prima ispezione veniva da subito esaminata la documentazione contabile che consentiva di individuare quelli che potevano essere considerati i centri di produzione situati in Sesto Fiorentino – Osmannoro presso i quali venivano, nell'immediatezza, svolte ulteriori perquisizioni.

Queste attività, complessivamente, hanno consentito il sequestro di 463 borse contraffatte, 155 prodotti semilavorati, 747 gioielli e applicazioni metalliche riconducibili al marchio Gucci nonché, soprattutto, di 8 macchinari per il confezionamento delle borse presso i laboratori.

I titolari delle imprese, tutti cittadini di origine cinese, sono stati denunciati alle Procure competenti per i reati di produzione e vendita di merci riportanti marchi contraffatti.

Il valore commerciale della merce sequestrata, la cui falsità è stata riconosciuta anche dai periti delle società titolari dei marchi, ammonta ad oltre cinquanta mila euro.
L'operazione di servizio svolta dalle Fiamme Gialle felsinee testimonia, ancora una volta, l'impegno del Corpo nel contrasto al traffico di prodotti con marchi contraffatti, a tutela del commercio e dei consumatori.

Quante persone giocano d'azzardo in Italia e quanto spendono? La risposta a questi quesiti arriva da alcune ricerche effettuate dal Politecnico di Milano in tutto il nostro Paese. I risultati sono inquietanti, non solo per quanto riguarda la diffusione dei casino in Italia, ma anche riguardo alla diffusione delle problematiche correlate al gioco d'azzardo.

Quanti casino ci sono nel nostro Paese
In Italia, sul territorio nazionale, sono presenti solo 4 casinò tradizionali, nel senso che ci sono solo 4 case da gioco con i croupier e i classici tavoli verdi, dove è possibile giocare d'azzardo. Ecco, queste realtà sono in crisi e ni molti di essi lo Stato è dovuto intervenire con prestiti e finanziamenti, perché l'italiano medio non ama più andare al casinò. Il controsenso è reale ma non del tutto: ci sono sempre più persone che spendono sempre di più per il gioco d'azzardo ma i casinò sono in crisi. La motivazione è sotto gli occhi di tutti: il gioco d'azzardo oggi non si pratica più nelle tradizionali sale del casinò. Sul territorio sono infatti presenti altri tipi di sale da gioco, dove sono disponibili dei videoterminali, dai quali si accede a uno o più tavoli da gioco, o anche a giochi come le slot machine. Questo tipo di realtà sono molto diffuse in tutto il Paese, sia come vere e proprie sale da gioco, sia con alcuni videoterminali posizionati in bar, tabaccai, stazioni di benzina e così via. Del resto stiamo parlando di terminali del tutto legali e autorizzati dallo Stato.

Altri tipi di gioco d'azzardo
Dalle ricerche sull'argomento circa il 50% degli italiani giocano d'azzardo almeno una volta all'anno, spendendo in totale più di 90 miliardi di euro. Ma questi soggetti vanno tutti al casinò, o si divertono tutte con le slot machine? La risposta è no, perché una buona fetta di mercato è rappresentata dalle lotterie istantanee, da quelle meno istantanee, dal lotto, dal totocalcio e così via. Molti giocatori prediligono giochi meno complicati, come ad esempio i gratta e vinci o l'ormai classico superenalotto. Stiamo quindi parlando di un gioco d'azzardo che ha dei contorni ben diversi rispetto a quello tradizionale, anche dal punto di vista del controllo sociale. Nessuno guarda con atteggiamento ostile una persona cha acquista un gratta e vinci, anche se questo costa più di 10 euro. Mentre in molte realtà chi gioca alle macchinette tipo slot machine viene ancora stigmatizzato come un appassionato di un passatempo poco chiaro e poco "pulito".

L'avvento di internet
I casinò fisici, quelli tradizionali, sono in crisi, ma nonostante questo gli italiani spendono tantissimo in questo tipo di mercato. Lo fanno solo con le lotterie istantanee? Certo che no, un'altra voce che contribuisce a rendere positivo il bilancio del gioco d'azzardo riguarda l'offerta della rete. Dal 2009 infatti anche nel nostro Paese è possibile consentire ai cittadini di giocare d'azzardo in internet, su appositi siti, autorizzati e controllati dall'AAMS, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo ente non solo controlla le società che gestiscono i casinò, ma anche i software utilizzati, per dare la certezza ai giocatori di avere le corrette probabilità di vincita, senza essere truffati. Internet sta soppiantando altri metodi per giocare d'azzardo grazie alla sua ampia versatilità. Per giocare in rete basta avere qualche euro e una connessione, anche da smartphone poco importa. Molti siti infatti permettono di puntare anche meno di un euro, portando così anche i soggetti che un tempo non avrebbero potuto avvicinarsi alt avolo verde a riuscire a dedicare del tempo a questo passatempo, senza dovrà spendere una fortuna. Il tutto senza uscire di casa.

Il Paese degli orrori si scopre innocente. Almeno 16 bambini furono sottratti alle famiglie di origine il parroco, accusato di essere il capo della setta, morì di crepacuore. 20 anni dopo la giustizia restituisce l'onore ma nel frattempo decine di vite sono state distrutte.

di LGC - Finale Emilia 8 gennaio 2018 - Dopo 20anni sono stati tutti assolti. Ma nel frattempo almeno 16 bambini - dell'epoca - sono stati sottratti alle famiglie di origine e mai più rientrati, l'irreprensibile parroco - Don Giorgio Govoni -, amato da tutti, accusato di essere il capo della setta satanica, che con la complicità degli stessi genitori e dei figli, celebrava i riti all'interno del cimitero per poi scaricare i corpi delle piccole vittime nel fiume Panaro, morì di crepacuore.

20180108-Da-Avvenire 8gen2018Non una prova venne raccolta contro gli accusati, non un video fu rintracciato (si raccontava che i riti venissero filmati) ma quanto raccolto, soprattutto testimonianze dei bambini, fu sufficiente per disporre l'allontanamento dei figli dalle loro famiglie, anche dei nascituri e di quelli nati successivamente ai fatti, nelle quali non fecero più ritorno.

Oggi invece, a venti anni di distanza, sono stati tutti assolti e il "Paese degli orrori si scopre innocente" come ha titolato Avvenire.it, di cui consigliamo la lettura per la precisa ricostruzione storica dei fatti e le testimonianze delle famiglie che hanno, e stanno ancora vivendo, un incubo dal quale sarà molto difficile risvegliarsi.

Una vicenda allucinante che nessuno vorrebbe leggere e tantomeno essere protagonista ma che invece è tragica attualità.

E ora chi paga? E quale potrà mai essere il risarcimento per ciascuna famiglia coinvolta, premesso che non esiste cifra in grado di soddisfare i danni morali delle decine di persone coinvolte?

 

La realtà, in questo caso, ha superato la fantasia dei migliori romanzieri noir.
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Sul posto è intervenuta la Polizia per gli accertamenti. 
Non risulta nessun furto né danno alle apparecchiature.

Parma, 8 gennaio 2018

Questa mattina, con la ripresa delle attività mediche ambulatoriali, è stato scoperto che nel corso del fine settimana, qualcuno ha cercato di introdursi nei locali del direzionale di Oculistica dell'Ospedale Maggiore e in due studi universitari di Otorinolaringoiatria forzando le serrature e danneggiando le porte di accesso.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia per i rilievi del caso e comunque non risulta alcuna sottrazione né di beni né di apparecchiature. La direzione aziendale ha sporto denuncia alle autorità competenti.

Per Erika Aloe tirocinio di tre mesi alle Nazioni Unite nella sede di New York.

Parma, 8 gennaio 2018

Una studentessa dell'Università di Parma, Erika Aloe, è risultata vincitrice di un tirocinio di tre mesi alle Nazioni Unite, a New York. La partenza è prevista per l'11 gennaio.

Durante l'esperienza di tirocinio la studentessa, iscritta alla Laurea Magistrale in Amministrazione e Direzione Aziendale, si occuperà delle tematiche legate al settore socio economico, in particolare lavorerà a stretto contatto con il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli affari economici e sociali (Un/desa), e si occuperà di ambiente, G8, G20, finanziamento allo sviluppo, fondi e programmi ONU, Global Compact e settore macroeconomico dello sviluppo.

"Credo sia un'esperienza che potrà farmi crescere sia a livello professionale sia a livello umano – commenta Erika Aloe -. Entrando in un contesto diplomatico avrò l'occasione di assistere a molteplici riunioni riguardanti tematiche importanti e attuali".

Il tirocinio si concluderà ad aprile 2018.

(Fonte: Ufficio Stampa UO Comunicazione Istituzionale Università di Parma)

Si sono svolti nella mattinata di venerdi scorso, controlli straordinari del territorio nel comune di Sassuolo, i servizi sono stati svolti anche con l'ausilio di 3 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.

Diversi posti di controllo hanno interessato l'area cittadina e una Sala Slot, sita in via Regina Pacis è stata oggetto delle attività di verifica. Al termine della giornata sono state controllate 57 persone ed è stata impiegata una nuova tecnologia di controllo degli autoveicoli su strada, denominata "Sistema Mercurio", che riesce a verificare la provenienza furtiva di un autoveicolo durante la marcia.

La nuova piattaforma tecnologica della Polizia di Stato. E' un sistema che in maniera innovativa consente una interazione avanzata tra pattuglie e Sala Operativa. Attraverso flussi audio e video la centrale di coordinamento delle unità fruisce di tutte le informazioni riguardanti l'evento in corso: posizione della vettura, videoripresa in diretta ed ascolto delle comunicazioni audio della volante. La sala operativa riesce così ad interagire autonomamente con la pattuglia, accedendo da remoto, tanto alle funzioni di patrolling (videosorveglianza in diretta), quanto a quelle di downloading delle immagini e dei dati raccolti nel corso della vigilanza.

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Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha deferito all'autorità giudiziaria un cittadino italiano D.P. cl. 72 responsabile di furto di un cellulare, fatto avvenuto a seguito di un diverbio con un conoscente per motivi ancora da accertare

(Modena 6 gennaio 2018)

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Bancarotta e omesso versamento IVA. La Guardia di Finanza sequestra beni per il valore di circa 1 milione di euro. Al termine di articolate attività investigative, i Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore stimato di circa un milione di euro nei confronti di un settantaduenne B.V., imprenditore del settore della vendita di automobili e ricambi, la cui società era stata dichiarata fallita nel 2015.

Le indagini di polizia economico-finanziaria svolte dai finanzieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno consentito di accertare che i 4 indagati avevano posto in essere tra il 2014 e il 2015 una serie di condotte delittuose in danno dei creditori, ed in particolare anche dell'Erario, consistenti, in sostanza, nella falsificazione dei bilanci societari e nella dissimulazione dello stato di insolvenza della società, cosa che consentiva, nonostante lo stato di decozione della medesima, il ricorso abusivo al credito e quindi l'aggravamento di oltre 2 milioni del passivo della società, con una sopravvalutazione dell'attivo per circa 6 milioni di euro.

Dagli accertamenti contabili effettuati, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2013, emergeva che la società non aveva provveduto al previsto versamento dell'Iva dovuta per circa 900.000 euro, in violazione dell'art. 10 ter del Decreto Legislativo 74/2000, che per l'omesso versamento dell'imposta, superata la soglia dei 250.000 euro, prevede la reclusione da 6 mesi a 2 anni.

Pertanto, in presenza di tale ipotesi di reato tributario, condividendo le argomentazioni e sulla base delle relative risultanze investigative rappresentate dalle fiamme gialle la Procura della Repubblica di Rimini avanzava richiesta di sequestro preventivo "per equivalente" su disponibilità e beni di pari valore dell'imposta evasa.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Rimini, ritenendo sussistere i presupposti che avevano portato ad avanzare la richiesta, ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente che è stato operato dai Finanzieri riminesi apponendo il vincolo giudiziario su 3 immobili e 10 terreni, per un valore complessivo stimato pari a circa 1 milione di euro, riconducibili a B.V., nella sua qualità di liquidatore della fallita.

A margine si coglie l'opportunità di segnalare che il Reparto operante, denominato Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, dal primo gennaio 2018 – in attuazione del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 - ha assunto la nuova denominazione di "Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria", al fine di meglio allineare la denominazione del Reparto con le funzioni di polizia economico – finanziaria a competenza generale attribuite alla Guardia di Finanza, restando tuttavia sul piano sostanziale ed ordinativo immutate le competenze e le attribuzioni.

(Rimini 6 gennaio 2018)

Ancora una volta la "motobefana" torna a rallegrare l'ospedale dei bambini e tutta la città. Il club Moto Guzzi di Parma assieme alla concessionaria Guareschi Moto hanno organizzato anche quest'anno la "Motobefana", moto-raduno all'insegna della solidarietà, giunto alla 20ª edizione.

La Motobefana è un impegno che si rinnova con gioia ogni anno. Attraverso questa manifestazione la passione motociclistica diventa un simbolo buono e positivo di persone che vogliono fare del bene, con gesti piccoli e grandi. Un'incontro che è entrato nel cuore dei parmigiani diventando, anno dopo anno, un appuntamento fisso non solo per gli amanti della motocicletta ma anche per le famiglie e i bambini che si ritrovano in piazza Garibaldi per festeggiare e scambiarsi dolcetti.

"Difronte alle luci della festa - commentano gli organizzatori - non bisogna dimenticarsi di coloro che sono in difficoltà. Parliamo dei bambini del Reparto di Oncoematologia, Oncologia pediatrica, Astanteria, Chirurgia Infantile, Neonatologia e Degenza Comune dell'Ospedale di Parma e di altri due istituti di accoglienza cittadini."

(immagini e galleria foto di Francesca Bocchia)

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