Sabato, 09 Dicembre 2017 14:48

Azzardo: un business pulito?

Scommesse e gioco d'azzardo. Se ne parla sempre più negli ultimi tempi perché, è sotto gli occhi di tutti gli italiani, il fenomeno è in costante crescita e lo dicono anche le statistiche: negli ultimi tre anni, l'industria del "gambling" è costantemente cresciuta in tutte le regioni del nostro paese con la tipica eccezione che conferma la regola rappresentata dal virtuoso Piemonte.

Il dibattito sulle possibili forme di regolamentazione è di strettissima attualità visto che Governo ed enti locali stanno varando delle misure restrittive in fatto di orari di apertura, numeri di postazioni da gioco e divieti di apertura in prossimità di vari luoghi sensibili.
E non mancano mai neppure le polemiche sulle presunte mani della criminalità organizzata sul business.

I fatti di cronaca nel corso degli anni hanno evidentemente accertato tali infiltrazioni ma al tempo stesso, non si può certo dire che anche gli altri settori industriali e commerciali del nostro paese (e non solo...) siano purtroppo immuni dal virus delle mafie.

Il gioco, soprattutto quando diventa patologico, purtroppo spesso porta anche a problemi di usura e questo è un altro aspetto su cui le istituzioni stanno cercando di intervenire per aiutare le vittime con strumenti sempre più incisivi nello sradicare questo malcostume.
Spesso comunque si fa anche confusione e si mette nello stesso calderone ogni tipo di gioco e si considera azzardo erroneamente ogni attività ludica in cui sia in palio una posta in denaro.

In realtà un gioco per essere veramente d'azzardo non dovrebbe dipendere dalle decisioni prese dal giocatore ma esclusivamente dalla sorte. Se giocassimo a soldi ad esempio tirando una moneta e puntando su testa o croce staremmo parlando di gioco d'azzardo puro. Tale definizione è stata data anche in ambito legislativo con l'articolo 721 del Codice Penale che recita "sono giuochi di azzardo quelli nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria".

Diventano così di più difficile definizioni giochi come il poker, soprattutto quello hold'em ed organizzato a tornei oppure chi gioca a BlackJack Online con le tante statistiche capaci di indirizzare l'esito vincente di una o più mani.

In realtà però la normativa vigente non fa molte differenze da questo punto di vista e non fa distinzione quando comunque una componente di fortuna, più o meno maggioritaria, è presente dove al tempo stesso, c'è una somma di denaro da vincere.

Quello che comunque più sorprende è che, nonostante le possibilità di giocare d'azzardo e scommettere siano di facile accesso sia nel mondo reale che in quello virtuale di Internet tramite qualsiasi dispositivo portatile e fisso, abbia ancora una certa diffusione il gioco clandestino controllato completamente da organizzazioni criminali.

Scommesse su corse ugualmente illegali di cavalli o cani, combattimenti non regolamentati e vari altri tipi di attività tutt'altro che lecite, sembrano ancora convivere con il gioco legalizzato.

Di certo i numeri sono drasticamente diminuiti del giro d'affari ma ci si augurava che la possibilità di giocare "pulito" facesse scomparire un fenomeno ancor più grave.

Sabato, 09 Dicembre 2017 08:02

L'accensione dell'Albero di Natale

Come da tradizione moltissimi sono stati coloro che si sono radunati in Piazza Garibaldi per assistere all'accensione delle luci dell'albero di Natale.

ACCENSIONE ALBERO DI NATALE PIAZZA 2017 007-1

L'esibizione del Coro Voci Bianche Corale Verdi ha creato un'atmosfera natalizia speciale che ha accompagnato la cerimonia ufficiale.

Un breve augurio da parte del Sindaco Federico Pizzarotti ha preceduto l'accensione: "Stiamo attraversando un periodo storico critico su molti aspetti che ci costringe ogni giorno a riflettere. Non voglio dimenticare nemmeno coloro che nella nostra città stanno vivendo difficoltà legate al lavoro. Vi lascio con un messaggio di buon auspicio per l'anno che ci aspetta" .

E' stato cosi illuminato ufficialmente l'albero di Natale tra gli applausi del pubblico.

Molti i componenti della Giunta ed i rappresentanti dell'Amministrazione Comunale presenti.

L'abete è stato donato dal Comune di Asiago e trasportato ed innalzato gratuitamente dalla ditta "Il Parmense Trasporti", in collaborazione con i tecnici del Comune di Parma.

(Foto di Francesca Bocchia) - Segue galleria immagini -

ACCENSIONE ALBERO DI NATALE PIAZZA 2017 049-1

Prima ha soffocato la figlia di 2 anni, poi ha caricato in auto il maschietto di 5 anni e si è diretta verso un'area golenale del Po e ha ucciso con un coltello anche il primogenito. Ha poi rivolto l'arma su di sé, ma non è riuscita nel suo intento. Ad accorgersi dell'auto un pastore che pascolava le sue pecore nella zona.

REGGIO EMILIA – Non si sa che cosa sia scattato nella mente di Antonella Barbieri, 39 anni, originaria di Carpi (Modena) e residente a Suzzara, nel mantovano, che ieri ha ucciso i suoi due bambini, Kim di 2 anni, e Lorenzo Zeus, di 5, per poi tentare il suicidio, ma senza riuscirci.
Casalinga, bionda e bella, Antonella era la moglie dell'ex rugbista Andrea Benatti, 38 anni, di Viadana, con all'attivo due Coppe Italia e una Supercoppa, giocatore prima nel Viadana e, dal 2010, con gli Aironi in Celtic League.

Dal 2011, per problemi di salute, si era ritirato e aveva iniziato a lavorare nell'officina di famiglia. L'uomo era appunto al lavoro quando gli è stata data la più terribile delle notizie. Da tempo la donna era in cura per problemi psichici e si pensa che siano stati proprio questi all'origine della tragedia.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nella tarda mattinata di ieri, Antonella era da sola nella casa di Suzzara insieme ai due figli. Avrebbe prima soffocato con un cuscino la piccola Kim, di due anni, e avrebbe lasciato il corpicino sotto a una coperta nel letto matrimoniale. Poi ha preso con sé il primogenito Lorenzo Zeus, di cinque anni, e lo ha caricato in auto. Ha poi raggiunto un'area golenale del Po isolata, in località Fogarino, nei pressi di Luzzara, nel reggiano e ha accoltellato anche il bambino. Poi ha rivolto l'arma contro di sé, con il proposito di farla finita.

Tuttavia, quell'auto ferma in un luogo tanto insolito ha insospettito un pastore, che stava pascolando il suo gregge. L'uomo si è avvicinato e si è trovato davanti a una scena terribile: la donna aveva il coltello piantato nella pancia, mentre il corpo senza vita del piccolo era nascosto sotto a una coperta, sul sedile posteriore. Immediata la richiesta di soccorso.

All'arrivo del 118, della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, Antonella Barbieri avrebbe confessato di avere ucciso i figli, accompagnando la confessione con altre frasi sconnesse. Nel frattempo, i Carabinieri di Luzzara hanno iniziato le ricerche della piccola Kim nella zona. Non trovandola, hanno allertato i colleghi di Suzzara, che si sono recati nell'abitazione della famiglia e hanno trovato il corpo della bambina. I militari hanno poi avuto il compito di avvertire il padre delle vittime.

La Barbieri è invece stata portata nel Reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove i medici le hanno prestato le prime cure e appurato che la donna non è in pericolo di vita.

In serata, è arrivata per lei la disposizione di arresto, emessa dal Pm di Reggio Emilia Maria Rita Pantani.

Piantonata dai Carabinieri, Antonella Barbieri ha rifiutato le cure e non è quindi stato possibile operarla per la ferita procuratasi. Proseguono intanto le indagini da parte del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Guastalla, in coordinamento con i colleghi dell'Arma mantovana per capire che cosa ha portato la donna a compiere un gesto tanto terribile.

(Foto credit ANSA)

Stevenson scrisse l'ultimo dei Moicani, io vi segnalo l'ultimo dei "librai" C'erano una volta... Carlo Tonini, Barbieri Renzo... i suoi predecessori e antenati.

Carlo Tonini libraio editore con la sigla CARROCCIO, Renzo barbieri, contitolare alla libreria estense, ecc. era il libraio.
Giancarlo Barbieri è da oltre un anno il "libraio" di Corso Duomo, "Libreria Sagittario" ti assiste nelle richieste impossibili, con la memoria o con il suo strumento, IL COMPUTER, Ma il grande pregio di Giancarlo è che sa dove trovare i libri d'occasione, viaggia si reca sul posto da vari "distributori" alla ricerca del libro perduto, e trova per noi innumerevoli occasioni di libri recenti o del recente passato, libri fuori catalogo, esauriti dallo stesso editore e presente in Corso Duomo.

E' un conoscitore e un coraggioso quando trova dallo stesso editore titoli di "suo" interesse cerca di acquistare le ultime copie, che siano poche unità o alcune centinaia. LIBRAI CORAGGIOSI!

La figlia è la sua spalla, esperta di libri per i più piccoli e ottima conduttrice quando Giancarlo è assente. Per fortuna che Giulia c'è!
Negli ultimi anni molte librerie storiche hanno chiuso la saracinesca. Ultima, per ordine di tempo, la chiusura, nel giugno scorso e dopo quasi sessant'anni di attività, della storica libreria "Muratori" capitanata da Franco Rossi. Qualche anno prima l'antica Libreria Vincenzi 1796 sotto il portico del collegio, Borelli, Panini.

Ci dice Barbieri: "Sono stato contagiato da piccolo dalla passione per i libri. Le stanze della mia casa natale in via Torre a Modena erano piene di libri, così l'amore per la lettura e le storie si è sviluppata naturalmente e ben presto ho deciso di fare dei libri la mia professione".
"Quello dei libri a Modena è un mondo ricco e articolato che ha subito, negli ultimi anni, un drastico mutamento. La crisi ha sicuramente colpito il mondo editoria e spesso si dice che nel nostro Paese i lettori sono pochi e in fase calante. La mia testimonianza, tuttavia, non corrisponde però ai soliti luoghi comuni. Sono sempre a contatto con persone che amano leggere. Nella SAGITTARIO, e credo sia questo il segreto, punto sull'unicità e su una forte identità del libro che non è solo quella commerciale. Investo soprattutto su libri particolari, rari e introvabili, stampe e libri antichi che scovo nei magazzini editoriali".
"Cosa cerca la gente quando entra in una libreria? ci fai un ritratto delle "categorie", se così possiamo chiamarle, di clienti/lettori?"

I modenesi amano leggere saggi e romanzi, sia classici che contemporanei. Vanno per la maggiore i libri di Oriana Fallaci, Vittorio Sgarbi e Philip Daverio. Se parliamo di under 30, funzionano molto i romanzi fantasy moderni.

Le signore meno giovani amano leggere i romanzi in genere o preziosi libri d'arte, mentre numerosi sono gli intenditori d'arte alla ricerca di libri in edizioni rare e di pregio.

La Guardia di Finanza di Parma, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un noto faccendiere parmigiano - A.P.F. le sue iniziali - il quale, terminata di scontare una precedente misura restrittiva che lo aveva bloccato per oltre un anno, aveva immediatamente ripreso - in grande stile - la sua attività truffaldina.

In effetti, nell'ottobre del 2016 il pluripregiudicato era stato tratto in arresto a seguito di una complessa indagine del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Parma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, che aveva consentito di sgominare un'associazione a delinquere, da lui capeggiata, finalizzata alla truffa a danno di decine di imprenditori italiani ed esteri, spesso in stato di difficoltà.

Il sodalizio criminale, proponendo contratti di finanziamento a tassi agevolati tramite una presunta società neozelandese in realtà inesistente, sebbene - come emerso dalla documentazione sequestrata e dalla pubblicità in rete - vantasse sedi in Nuova Zelanda, Delaware (USA), Israele, Giappone, Singapore e Grecia, era riuscito ad ottenere dagli ignari clienti, a titolo di spese per l'istruzione delle relative pratiche, consistenti somme quantificate in alcuni milioni di euro.

Nel corso dell'operazione, denominata "Re Mida", le Fiamme Gialle avevano eseguito numerosi arresti e decine di perquisizioni in tutta Italia.

L'attività di monitoraggio e le indagini, tuttavia, non si sono mai fermate, considerata la pericolosità del principale responsabile coinvolto e la perdurante necessità di individuare liquidità o beni a lui riconducibili, così da poter risarcire, anche se in parte, i numerosi soggetti truffati.

Mediante pedinamenti, appostamenti e la raccolta di numerose testimonianze, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, diretti ancora dalla Procura della Repubblica della città ducale, sono così riusciti ad accertare che A.P.F. ha continuato a contattare gli imprenditori ed a fissare gli appuntamenti presso la propria abitazione di Parma, al fine di stipulare nuovi contratti di finanziamento o riproporre quelli già in essere.

L'illecito modus operandi è risultato il medesimo già accertato nella precedente indagine, aggravato da condotte ancor più insidiose.

In effetti, negli ultimi giorni A.P.F. ha addirittura esibito alle proprie vittime un decreto falso, con l'intestazione della Procura della Repubblica di Parma e la firma di un Magistrato, attestante il disposto dissequestro e la restituzione dei conti correnti (per oltre un milione di euro) e di altri beni effettivamente sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza nel corso della precedente indagine.

Il falso provvedimento, sequestrato dalle Fiamme Gialle e nella realtà mai emesso, è stato utilizzato dal truffatore per millantare l'imminente disponibilità dell'ingente somma di denaro, così da raggirare i nuovi "clienti" ed i vari creditori in merito alla consistenza del proprio patrimonio ed all'immutata capacità finanziaria.

In ragione di ciò, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto - nei confronti di A.P.F. - la misura cautelare degli arresti domiciliari, con divieto di comunicare personalmente, o con qualsiasi altro mezzo, con persone diverse dai conviventi.

Nel corso della perquisizione all'interno dell'elegante villa - in affitto - di Parma, eseguita anche con l'ausilio di unità cinofile addestrate per la ricerca di contanti (Cash dog), è stata rinvenuta e sottoposta a sequestro valuta per circa 20.000 euro.

Nella circostanza, inoltre, i curatori delle fallite società a lui riconducibili hanno direttamente provveduto a pignorare tutti i beni di valore nella sua disponibilità ed a prendere possesso dell'autovettura di lusso utilizzata, una costosa Bentley.

Alla predetta somma in contanti si aggiunge, inoltre, il sequestro – in fase di esecuzione nella mattinata odierna – di una polizza vita intestata a A.P.F., del valore di € 47.000,00, che è stato possibile individuare solo a seguito degli ulteriori accertamenti.

Un'azione decisa, necessaria per interrompere la reiterazione dell'attività truffaldina che ha portato sul lastrico numerosi imprenditori già in stato difficoltà.

In proposito, la Guardia di Finanza - al fine di scongiurare la possibile perdita dei capitali investiti ed incorrere in possibili truffe - ricorda che è dovere di ogni cittadino rivolgersi ad operatori finanziari che siano provvisti delle prescritte autorizzazioni dell'Autorità di Vigilanza e che siano in possesso dei previsti requisiti di onorabilità e professionalità.

Verso le 10 di ieri mattina, 6 Dicembre, una Volante della Polizia è intervenuta in Via Sanremo, dove è presente la scuola dell'infanzia "Il Gelsomino". Un uomo a bordo di un'auto, affiancandosi ad una donna di 34 anni che stava camminando, ha mostrato gli organi genitali per poi masturbandosi prima di allontanarsi.

Mentre la Polizia acquisiva notizie sull'accaduto, un'altra ragazza di 22 anni ha raccontato agli agenti che circa mezz'ora prima, aveva subito un fatto analogo lungo la Via Portofino. Grazie alle descrizioni fisiche e alla targa dell'auto fornite da entrambe le testimoni, il soggetto è stato identificato. Si tratta di un 26enne parmigiano, S.D. le sue iniziali.

L'uomo aveva già compiuto lo stesso atto con le stesse modalità, a bordo però di un'altra auto, lungo Via Giovenale il 2 Dicembre, suonando il clacson e richiamando l'attenzione di una 32 enne.

L'uomo è stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico commessi nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori.

La Polizia di Stato ha sgominato la banda di rapinatori specializzata in rapine in abitazione in danno di anziani. 

Modena, 6 dicembre 2017

Sono state eseguite questa mattina dalla Polizia di Stato quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti dei quattro autori della rapina a una donna novantenne. Il 28 settembre scorso, quattro giovani di origine campana hanno approfittando della buona fede della signora e con l'espediente di dover effettuare dei lavori di idraulica nel palazzo, l'avevano dapprima immobilizzata e successivamente derubata della somma contanti di 5000,00 euro e numerosi gioielli causandole, nella circostanza, ferite refertate con 7 giorni di prognosi.

I fatti, che hanno condotto all'arresto di A.B. di anni 38; S.F. di anni 25; G.D.R. di anni 51 e P.A. di anni 47 tutti dimoranti a Modena e con precedenti di polizia, si sono verificati in viale Gramsci zona che da tempo è oggetto di un'attenzione investigativa da parte della Polizia di Stato e che ha registrato negli ultimi mesi importanti attività di controllo straordinario del territorio al fine di ristabilire la legalità e contrastare soprattutto le attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso dell'esecuzione delle misure sono stati sottoposti a sequestro oggetti riconducibili alla rapina ed una casacca fluorescente riportante la scritta Polizia Municipale.

1,98 il valore rilevato dall'alcotest all'uscita del Frozen, lo stesso locale uscendo dal quale, nel 2015, il giocatore aveva involontariamente investito tre giovani. Il giocatore e quattro amici erano a bordo di una Toyota ibrida della società e sono incappati in un controllo della Polizia Stradale per contrastare la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto degli stupefacenti.

MODENA – Campione nello sport, ma non altrettanto sulla strada. È finito nuovamente nei guai Earvein Ngapeth, il fuoriclasse del Modena Volley Azimut che nella notte tra mercoledì e giovedì scorso è stato "pizzicato" al volante con un tasso alcolemico, rilevato dall'alcoltest, di 1,98 a fronte di una "tolleranza" di 0,50.

Per il giocatore, che era al volante di una Toyota Ibrida di proprietà della società, è scattato il ritiro immediato della patente e la denuncia per violazione del Codice della Strada. Teatro dell'episodio, le immediate vicinanze del Frozen, il noto locale di via Argiolas dove Ngapeth aveva appena trascorso una serata insieme ai compagni di squadra. Dopo un breve tratto di strada, l'alt degli agenti della Polizia Stradale, impegnati nei controlli notturni proprio per arginare il fenomeno di chi si mette alla guida sotto l'effetto dell'alcool o di sostanze stupefacenti.

Non è la prima volta che il 26 enne campione francese finisce nei guai. Nel novembre 2015, sempre davanti al Frozen, aveva accidentalmente investito tre giovani, Enrico Lusetti, Davide Maccagnani e Riccardo Ferrarini, dandosi poi alla fuga senza prestare soccorso. Due dei ragazzi investiti riportano ferite guaribili in pochi giorni, ma il terzo, Riccardo Ferrarini, rimane per parecchio tempo ricoverato in Terapia Intensiva con Prognosi Riservata. Imputato per lesioni colpose e omissione di soccorso, Ngapeth, in questi mesi ha trattato con le parti in causa. Tuttavia, se Lusetti e Maccagnani hanno accettato il risarcimento e rimetteranno la querela nei suoi confronti per lesioni colpose gravi, il ferito più grave, Ferrarini, non si è ancora pronunciato sul risarcimento.

Tre mesi prima di questo fatto, un altro precedente: alla stazione parigina di Montparnasse, Ngapeth aveva cercato di ritardare la partenza di un treno per consentire ad alcuni compagni di squadra arrivati in ritardo di salire. Alla risposta negativa di un controllore, il giocatore lo aveva aggredito. L'uomo, dopo essere ricorso alle cure dei sanitari, aveva denunciato il campione.

A fronte di questo nuovo episodio, la società risponde con un "no comment" e il fuoriclasse del volley canarino ha regolarmente giocato nella partita di campionato della scorsa domenica, tre giorni dopo l'episodio contestato.

(Foto: Carlo Foschi Modena Volley)

Martedì, 05 Dicembre 2017 18:47

Due casi di Meningite a Busseto

Due casi di Meningite a liquor limpido di origine virale si sono verificati a Busseto nei giorni scorsi, con due pazienti ricoverati nel reparto di Neurologia dell'Ospedale di Fidenza.

In questi giorni l'Amministrazione di Busseto ha mantenuto contatti diretti e costanti con la direzione dell'Ospedale per monitorare la situazione. "La situazione – hanno spiegato il sindaco Giancarlo Contini e l'assessore ai Servizi Sociali e Sanità Elisa Guareschi – è sotto controllo e costantemente monitorata dai medici, che ringraziamo per il loro impegno e per il lavoro svolto a favore della Comunità".

Il direttore del Reparto di Neurologia Stefano Jann ha precisato che la meningite da cui sono affetti i due adulti è benigna e non trasmissibile e legata al periodo delle infezioni virali. "Non è necessaria – ha aggiunto il medico – nessuna profilassi specifica e nessuna precauzione".

L'Amministrazione desidera pertanto rassicurare i cittadini, ribadendo che la situazione è monitorata e che la cittadinanza sarà immediatamente informata in caso di evoluzioni sui casi.

Pubblicità Pandora - Roberta Mori, presidente della commissione Parità dell'Assemblea dell'Emilia Romagna, fa denuncia all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria: "Non bastano le scuse, occorrono denunce formali e sanzioni alle aziende che diffondono stereotipi di genere".

 

"Quando un'azienda viene attaccata sui social o dai media per aver diffuso una campagna pubblicitaria sessista si trincera immancabilmente dietro l'intento ironico e scherzoso. Peccato che ci sia ben poco da scherzare sul fatto che nel 2017 la donna venga dipinta come aspirante casalinga perfetta, cresciuta a economia domestica come sessant'anni fa". 

Non nasconde la sua irritazione Roberta Mori, presidente della commissione Parità dell'Assemblea dell'Emilia Romagna e coordinatrice nazionale degli organismi regionali, di fronte alla pubblicità del marchio di gioielli uscita sui cartelloni in tutta Italia che ha suscitato eco sui media per essere considerata discriminante nei confronti delle donne.

"Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?", la campagna pubblicitaria del marchio di gioielli Pandora, è stata ripresa in tutti i social network, suscitando grandi polemiche. 'Da sempre Pandora ha a cuore le donne e quest'anno vuole aiutarle a trovare sotto l'albero il regalo perfetto', recita il claim.

E' scattata quindi la denuncia della presidente all'Istituto nazionale di autodisciplina pubblicitaria (IAP), l'unica autorità che in Italia è preposta a censurare e imporre alle aziende il ritiro di pubblicità scorrette e offensive.

"Le cittadine e i cittadini che si sentono discriminati da messaggi come questi possono denunciarli sul sito web dell'Istituto www.iap.it  e, se l'azienda ha aderito al Codice di autodisciplina, potranno contare sulla giusta sanzione", ricorda Mori. La presidente invita inoltre a non sottovalutare mai questi comportamenti, anche se possono sembrare innocui: "Si tratta di messaggi che nutrono l'inciviltà della prevaricazione e violenza di genere, che ci fanno tornare indietro di decenni e frenano, oltre all'emancipazione femminile, il progresso dell'intera società". - conclude Mori.

Pronta la replica sulla pagina Facebook di Pandora per chiarire la campagna pubblicitaria: 

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Nonostante la spiegazione e le scuse della nota, la pubblicità rischia la censura. Se lo scopo era quello di suscitare scalpore e far parlare di sé, nel bene o nel male, l'azienda ha fatto centro.

Truffe agli anziani: oltre 150.000 euro il provento dei raggiri. Le indagini sono state avviate dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma, quando un'attenta signora parmigiana ha avvertito il 112 di una telefonata sospetta.

5 dicembre 2017

Telefonavano a casa delle vittime spacciandosi per avvocati, funzionari in servizio presso le cancellerie o gli uffici contenziosi - recupero crediti di vari Tribunali o presso la Corte dei Conti; segnalavano il mancato pagamento di abbonamenti a riviste riconducibili alle Forze di polizia e l'esistenza di una conseguente consistente esposizione debitoria; proponevano una transazione bonaria per estinguere il debito a mezzo di bonifico bancario di cui fornivano il codice iban per scongiurare l'attivazione del recupero forzoso del credito attraverso atti di pignoramento. Era questa la tecnica adottata da una banda che ha compiuto decine di truffe in tutta Italia, sgominata, questa mattina, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma.

Arrestati 8 indagati, tutti italiani: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di truffe e riciclaggio i reati contestati.

 

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, sono state avviate dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma nel mese di febbraio 2016, quando un' attenta signora parmigiana di 75 anni riferiva al 112 di essere stata appena contattata da tale dottor Peruzzi che le imputava uno stato di insolvenza, pari a circa 4 mila euro, derivante dal mancato pagamento di alcune rate di un abbonamento ad una rivista inerente le Forze di polizia. Il dottor Peruzzi, che affermava trovarsi nella stanza di un magistrato presso il Tribunale di Milano, la sollecitava –a suoi dire in accordo con il magistrato – a liquidare l'importo, comprensivo di iva all'11%, entro il mattino successivo in modo da evitare il pignoramento dei suoi beni a mezzo di ufficiale giudiziario. Forniva anche il codice iban, l'indicazione della ditta beneficiaria e la causale del bonifico bancario: "chiusura rapporti in essere".
Le prime verifiche condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Parma hanno ricondotto il codice iban ad un conto corrente acceso presso la United Bulgarian Bank di Sofia e che le utenze telefoniche utilizzate dal dottor Peruzzi erano intestate a persone inesistenti e peraltro mai più utilizzate dalla banda.

 

Come avveniva la truffa: la scelta delle vittime

L'indagine che ha consentito di documentare 16 casi di truffe (ma si ritiene siano molti più numerosi) e di impedire che fossero portati a consumazione numerosi altri tentativi ha dimostrato che il modus operandi era consolidato e si fondava su un'organizzazione strutturale perfettamente aderente alla realizzazione del programma criminoso. Dagli sviluppi investigativi è emerso infatti che nella quasi totalità dei casi le vittime avevano effettivamente sottoscritto in precedenza abbonamenti a riviste e che i loro nominativi erano confluiti in un archivio in possesso di uno dei componenti dell'organizzazione criminale A.D. (classe 1973) operante nel settore dell'editoria.
A fronte della prospettazione della omessa tempestiva disdetta degli abbonamenti, gli indagati richiedevano alle vittime il pagamento di somme rilevanti, variabili tra 2mila e 6 mila euro, minacciando conseguenze legali in caso di inottemperanza alle richieste formulate. Nell'ipotesi di pagamento immediato la vittima beneficiava invece di uno sconto anche fino al 50%. Gli approfondimenti dei militari del Nucleo Investigativo hanno definito il ruolo di tutti i componenti l'associazione criminale: V.F. (classe 1981), operante nel settore immobiliare, abile organizzatore del gruppo, era preposto alla ricerca delle basi logistiche, fornendo gli arredi, i telefoni cellulari e le relative schede; M. G. (classe 1977), S.A. (classe 1984), N.B (classe 1989) e P.F. (classe 1992) erano i telefonisti del sodalizio che si presentavano rispettivamente come il dottor Peruzzi e il dottor Paganella i primi due e la dottoressa Perego e la dottoressa Nava le ultime, ovviamente tutti nomi di fantasia.

In caso di esito favorevole del meccanismo fraudolento messo in piedi, il maltolto veniva suddiviso al 50% tra il telefonista e i primi due indagati (A.D. e V.F.); M.F (classe 1974) era intestataria di 4 conti correnti postali tra cui quello indicato alle vittime per l'effettuazione dei bonifici; M.S. (classe 1961) era intestatario di una carta postepay sulla quale il sodalizio criminoso faceva transitare i profitti del reato. Agli ultimi due indagati il Pubblico Ministero di Monza, dottoressa Michela Versini, ha contestato anche il reato di riciclaggio per avere ricevuto sulle rispettive posizioni bancarie i bonifici provento delle truffe commesse dal sodalizio e compiuto o fatto compiere operazioni tali da occultare la provenienza delittuosa del denaro.

In quattro dei casi documentati e compendiati nell'ordinanza del Giudice per le Indagini preliminari di Monza, dottoressa Pierangela Renda, agli indagati è stata contestata l'aggravante di aver profittato dell'avanzata età delle vittime.
Oltre 150.000 euro il provento dei raggiri.

L'ingente quantitativo di carne scaduta e senza etichettatura e tracciabilità è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza Piacenza.

Piacenza, 5 dicembre 2017

La Guardia di Finanza di Piacenza ha sequestrato quasi 140 tonnellate di carne potenzialmente dannosa per la salute dei consumatori.
L'attività, svolta nell'imminenza delle prossime festività natalizie, scaturisce da un accurato monitoraggio effettuato nell'intera provincia, su soggetti operanti nel settore del commercio alimentare.

Il tempestivo intervento delle fiamme gialle ha scongiurato il rischio concreto che il prodotto venisse illecitamente lavorato, e rietichettato per la reimmissione in commercio di carne che, data l'ingente quantità, avrebbe potuto raggiungere migliaia di ignari consumatori. 
I militari, con l'ausilio di personale dell'azienda sanitaria locale, hanno rilevato che gran parte della carne recava una data di scadenza superata (a volte di oltre quattro anni) e sprovvista di etichettatura utile a tracciarne provenienza e destinazione.

All'accesso nelle celle congelanti dello stabilimento di stoccaggio e trasformazione delle carni situato nella Bassa piacentina, le fiamme gialle si sono trovate di fronte ad una situazione che avrebbe potuto provocare gravi ripercussioni sulla salute e sul mercato alimentare se non fosse stata stroncata prima dell'immissione in consumo del prodotto. Carenze igieniche, mancato rispetto delle procedure di autocontrollo e di un corretto mantenimento della catena del freddo (la carne era stata ricongelata dopo aver subito un fortuito decongelamento), hanno determinato il sequestro di tutto il prodotto e sanzioni di carattere pecuniario.
L'operazione ha consentito al servizio veterinario della Ausl, l'emanazione di un provvedimento di sospensione temporanea dell'attivita' di stoccaggio e deposito del prodotto congelato, che verra' in seguito interamente distrutto.
Parte della carne, pur correttamente conservata, era posizionata all'interno delle celle in modo da occultare a prima vista i bancali di prodotto non in regola con la vigente normativa sanitaria.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti finalizzati a ricostruire la reale provenienza della carne ed a verificare il rispetto della normativa fiscale nell'ambito dell'attivita' commerciale esercitata.

E' scattata all'alba l'operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Parma che ha condotto all'arresto di 8 componenti di un'organizzazione per delinquere specializzata nelle truffe agli anziani.

Una ventina le vittime cadute nella rete dei malviventi.

Il tutto ha preso avvio dalla segnalazione al 112 di una signora di Parma che ha consentito di dare origine alle indagini.

 

Il 4 dicembre ricorre Santa Barbara, protettrice dei Vigili del Fuoco. Come da tradizione, presso la sede centrale del comando di via Chiavari a Parma, si sono tenute esercitazioni e prove dimostrative dedicate ai bambini. Ospiti dei corpo, i piccoli alunni delle quinte elementari dell'Istituto Maria Luigia.

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Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco

Rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c'è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano "in pericolo di morte improvvisa".

 

Scorrete tutte le foto nella galleria qui sotto: basta un clic laterale per passare alla successiva - ph. Francesca Bocchia

Ha percosso la compagna trentenne, al quinto mese di gravidanza, per poi portarle via il cellulare e spiarne i contenuti. Il grave episodio di violenza si è verificato ieri mattina verso le 10.00 nella loro abitazione di via Toscana. Il 34enne modenese, censurato, si è poi dileguato, ma è stato rintracciato e bloccato dalla Polizia nei pressi della stazione ferroviaria. Condotto in questura e tratto in arresto, questa mattina è stato processato con rito direttissimo presso il Tribunale di Modena.

Modena, 4 dicembre 2017

Il Comando di Polizia Municipale di Parma comunica che dal 4 al 7 dicembre 2017,  proseguirà la sua opera di contrasto verso quei comportamenti volti al superamento dei limiti di velocità sulle strade dell'intero comprensorio comunale, con particolare attenzione alle segnalazioni dei cittadini; di seguito riportiamo il calendario delle postazioni di accertamenti strumentali di velocità con postazioni mobili, ove le nostre pattuglie potrebbero essere impiegate, con particolare attenzione.

Lunedì 04 zona EST (Via Emilia est, via Emilio Lepido, via Sidoli, via Casa Bianca, Via Budellungo, Martorano, San Prospero, Il Moro)

Martedì 05 – Zona NORD (Via Mantova, Via Burla, Via Colorno, Via San Leonardo, via Baganzola, Vicomero, Baganzola, via Cremonese, Fognano, Viarolo, Strada Vallazza, Via Benedetta ); BAGANZOLA in postazione SPEEDCHECK

Mercoledì 06 zona OVEST (Via Emilia Ovest, San Pancrazio, Vigolante, Vicofertile, Tangenziale del Ducato, via Fleming, via Volturno); VIGOLANTE in postazione SPEEDCHECK; VICOFERTILE in postazione SPEEDCHECK

Giovedì 07 – Zona SUD (Via Spezia, via Traversetolo, Botteghino, Pilastrello, Marano, Porporano, Str. Vigheffio, Str, Bassa dei Folli, Str. Argini Parma, via Pastrengo, Via Montanara, Gaione, San Ruffino, Carignano, Via Langhirano, Fontanini, Corcagnano, Panocchia, Vigatto, Via Martinella, Vigatto); GAIONE in postazione SPEEDCHECK

Prosegue anche l'opera di contrasto alla circolazione di quei veicoli privi dell'obbligatoria copertura assicurativa, della prescritta revisione e mezzi soggetti a fermo amministrativo o pignoramento.

Di seguito se ne riporta la programmazione:

Lunedì 04- Centro - Pablo

Martedì 05 - Cittadella - Oltretorrente

Mercoledì 06 -Montanara -Pablo

Giovedì 07- San Leonardo- San Lazzaro

"Il Questore chiude per 15 gg, ai sensi dell'art. 100 del TULPS, la sala giochi Las Vegas". Prosegue l'attività della Polizia di Stato finalizzata a seguire attentamente sul territorio provinciale le problematiche di ordine e sicurezza pubblica che evidenziano le attività titolari di licenza.

Ieri mattina, infatti, è stato eseguito il quindicesimo provvedimento, adottato ai sensi dell'art. 100 TULPS, nei confronti del titolare delle licenze della sala giochi LAS VEGAS sita in via Emilia Est 151.

L'adozione dell'atto è il frutto di una serie di controlli effettuati dalla Polizia di Stato nella sala scommesse, atti che hanno evidenziato una abituale presenza di persone gravate da precedenti di polizia di vario genere.

Infatti, le prime attività di verifica dell'anno risalgono al 19 marzo; poi 14 aprile; 2 settembre; 12 ottobre; 14-20 e 28 novembre: in tale ultimo episodio l'intervento di un equipaggi in servizio di controllo del territorio era stato richiesto a seguito di una lite tra un abituale avventore con precedenti di polizia e personale addetto all'esercizio commerciale; non ultimo il controllo del 1° dicembre che ha, ancora una volta, evidenziato la presenza di persone gravate da precedenti di polizia.

Dichiarazione del Questore: "seguiamo con particolare attenzione le problematiche di ordine e sicurezza pubblica che possono essere legate ad attività oggetto di licenza, in particolare vagliamo tutte quelle segnalazioni che i cittadini rappresentano con presunte criticità e con impatto sul degrado urbano. Ne sia conferma che l'attività della Divisione P.A.S. si sia conclusa con l'adozione del quindicesimo provvedimento ai sensi dell'art. 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza".

Si è svolta ieri mattina presso l'aula Magna del Liceo Classico e Linguistico Muratori il convegno/dibattito, con la proiezione di due docufilm del regista, giornalista e scrittore Luca Pagliari, sul tema del cyberbullismo.

Scopo della campagna itinerante "#cuoriconnessi", promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con Unieuro, è quello di sensibilizzare i giovani sul fenomeno del cyberbullismo e di prevenirlo.

Gli oltre 220 studenti delle scuole secondarie di 2° grado, che hanno partecipato attivamente all'iniziativa, sono rimasti coinvolti dai racconti di vita di Luca Pagliari, che con un linguaggio semplice, giovane e diretto ha cercato, soprattutto, di responsabilizzare i giovani sulle conseguenze di azioni e parole.

Il messaggio è rivolto non solo ai cyberbulli e alle loro vittime, ma anche a tutti coloro che "fanno finta di non vedere" e che "non tendono una mano verso i più deboli".

Personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha poi fornito utili consigli per un uso consapevole e responsabile delle tecnologie e importanti informazioni sui rischi che nasconde il web: messaggi, immagini e video, infatti, una volta caricati in Rete si diffondono senza nessun controllo con il rischio di drammatiche conseguenze.

Presenti all'iniziativa anche una rappresentanza di Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), una organizzazione di motociclisti che portano sostegno ai minori vittime di abusi, di cui fa parte lo stesso Luca Pagliari.

 

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Arriva a Modena il progetto educativo itinerante contro il cyberbullismo promosso da Polizia di Stato e Unieuro

Il docufilm #cuoriconnessi a sostegno della campagna di sensibilizzazione fa tappa all'Aula Magna del Liceo "Muratori" di Modena

Approda a Modena il 1 ° dicembre 2017 la campagna teatrale di sensibilizzazione sul delicato tema del cyberbullismo. La Polizia di Stato scende in campo insieme a Unieuro, con l'obiettivo di sensibilizzare bambini, adolescenti, ragazzi e famiglie, sui rischi e pericoli di un uso distorto della rete internet.
all'Aula Magna del Liceo "Muratori"

Sarano presenti presso l'Aula Magna del Liceo Classico e Linguistico Muratori circa 250 studenti degli Istituti scolastici di Modena ai quali l'autore, Luca Pagliari, farà capire l'importanza delle parole in tutte le sue sfumature attraverso filmati e testimonianze dirette.

L'iniziativa vuole fornire ai giovani internauti consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone, ai pc, ai tablet, per far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche.

Il progetto vuole infatti sia informare, sia dare gli strumenti per prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della "parola".

La campagna, che prevede la proiezione del docufilm #cuoriconnessi e le testimonianze di persone direttamente toccate da azioni di cyberbullismo, farà tappa, dopo Milano e Genova, Reggio Calabria, Scalea, Brescia, Torino, Collegno, Cremona, anche nei teatri e nelle scuole di Mestre, Padova, Modena, Senigallia, Parma, Rovigo e Roma.

L'iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.

"Felicissimo e onorato di ospitare una delle tappe della campagna itinerante #cuoriconnessi - dichiara il Questore di Modena Filippo Santarelli - una iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione che vede la Polizia di Stato sempre più vicina alla gente e, soprattutto, alle esigenze delle giovani generazioni. Una campagna che toccando la sensibilità di ciascuno stimola ad una riflessione profonda sul tema del cyber-bullismo e sulle sue tragiche conseguenze, promuovendo nel contempo lo sviluppo della cultura della legalità in Rete".

"L'iniziativa rappresenta per la Polizia di Stato un ulteriore spunto di osservazione ed analisi per svolgere al meglio la fondamentale attività di prevenzione a cui è deputata."- segnala Geo Ceccaroli, Primo Dirigente della Polizia di Stato "Infatti, il dialogo con i giovani consente di comprendere le origini dei loro disagi e delle loro preoccupazioni per adottare gli accorgimenti volti ad educarli ad un approccio più responsabile e consapevole verso gli strumenti informatici, dal cui uso distorto scaturiscono gravi comportamenti antisociali ed in particolare il fenomeno del cyberbullismo."

"Si tratta di un fenomeno terribile" afferma Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro. "È inaccettabile che il web, utilizzato con superficialità, possa provocare traumi. Per noi era impossibile rimanere indifferenti: siamo un'azienda che vende tecnologia e ci siamo sentiti in dovere di sostenere una campagna che sensibilizza i ragazzi a un utilizzo responsabile dei dispositivi elettronici quali computer, smartphone e tablet. Il progetto, partito nel 2016, ha già incontrato migliaia di studenti in moltissime città d'Italia e riprende con questa importante tappa milanese, con l'intento di incontrarne altrettanti nel corso del nuovo anno scolastico".

"La campagna di sensibilizzazione di Unieuro, oltre al tour #cuoriconnessi, prevede una formazione specifica rivolta al personale sul punto vendita. Un'azienda è fatta innanzitutto di persone – dichiara Marco Titi, Direttore marketing di Unieuro – per questo anche i nostri 480 negozi sono stati coinvolti grazie a una campagna informativa rivolta ai nostri clienti. Il progetto rispecchia perfettamente il cuore pulsante, simbolo distintivo non solo del nostro logo ma anche dei valori della nostra azienda, primo fra tutti la vicinanza al cliente. Nei nostri punti vendita presenti in tutta Italia vendiamo quotidianamente quei device che fanno sempre più parte del quotidiano dei ragazzi e che possono "abilitare" i comportamenti di cyberbullismo che vogliamo contrastare: vogliamo coinvolgere più piazze possibile, sempre con il supporto prezioso della Polizia di Stato che ci sta affiancando in ogni passaggio."

Di seguito un prospetto riassuntivo dei dati dal 1° gennaio al 30 settembre 2017

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Per vedere il trailer di #cuoriconnessi:

https://www.youtube.com/watch?v=Yo4GmZIYjWE 

Cittadino romeno fermato dalla Polizia Stradale sulla A/22: trasportava un motore fuoribordo. Denunciato per ricettazione.

Intorno alla mezzanotte di ieri, personale della Sottosezione di Modena Nord, in servizio sulla A/22 del Brennero, poco prima degli svincoli con la A/1 in carreggiata sud, ha intercettato una Mercedes classe B con targa bulgara che si stava dirigendo a forte velocità verso Modena.

Il conducente alla vista della Polizia ha repentinamente rallentato la velocità, per cui gli operatori, insospettiti dalla manovra, gli hanno immediatamente intimato l'alt.

Una volta fermatosi, il conducente ha cercato invano di guadagnarsi la fuga lanciandosi nella adiacente scarpata. Una volta bloccato, è stato identificato per M. B., romeno trentenne, residente in provincia di Modena, incensurato.

All'interno del bagagliaio dell'autovettura è stato rivenuto un motore fuoribordo da 15 cv, marca Suzuki, del quale il fermato non è stato in grado di indicare la provenienza.

Alle prime luci dell'alba è stata eseguita anche una perquisizione presso l'abitazione del romeno, nel corso della quale, pur non essendo stata rinvenuta altra refurtiva, è stata riscontrata la presenza di canne e altra attrezzatura professionale per la pesca al siluro, per cui si può ragionevolmente ritenere che il motore sequestrato sarebbe poi stato utilizzato per svolgere quel tipo di attività.

M.B. è stato deferito all'A.G. per i reati di ricettazione in concorso con ignoti.

Sono in corso indagini per risalire al legittimo proprietario del motore sequestrato.

Intorno alle ore 2.00 di ieri mattina, ignoti malviventi si sono introdotti all'interno dell'impianto della Granulati Donnini S.p.a. di San Cesario (MO), asportando due Autobetoniere Iveco Trakker della Litaltrasporti Societa' Cooperativa Coop di San Prospero (MO).

Il titolare dei mezzi, avvisato del furto dalla centrale che gestisce l'allarme satellitare, ne ha dato tempestiva notizia alle forze dell'ordine; la segnalazione è stata girata anche alle pattuglie impiegate nella vigilanza delle arterie autostradali di questa provincia.

Intorno alle ore 5.00, una pattuglia della Sottosezione Modena Nord della Polizia Stradale, ha intercettato i due veicoli sulla Autostrada A/1 direzione Milano, poco prima di Parma.

Eseguendo un intervento in regime di safety-car, ovvero facendo rallentare gradatamente la velocità di marcia dei veicoli in transito, con l'ausilio di due mezzi pesanti, gli agenti hanno poi bloccato del tutto la circolazione nei pressi dell'area di servizio San Martino est, mettendo in scacco i ladri che si sono vista preclusa qualsiasi via di fuga.

A quel punto, i malviventi hanno abbandonato i mezzi rubati e, favoriti dalle tenebre e dalla fitta foschia, si sono dati alla fuga nella campagna adiacente facendo perdere le loro tracce.

Gli operatori, dando preminenza alla sicurezza della circolazione e degli utenti in transito, hanno fatto spostare i mezzi pesanti dalla carreggiata, facendo riprendere nel minor tempo possibile la circolazione.

Sul posto è successivamente giunto il titolare della cooperativa che, con l'ausilio di un dipendente, ha provveduto a condurre i mezzi rubati presso la Sottosezione di Modena Nord.

Ultimate le incombenze burocratiche, alle prime ore della mattinata i due autocarri, del valore complessivo di oltre 250.000 €, sono stati riconsegnati agli aventi diritto.

GUARDIA DI FINANZA, operazione "UNDERLI©ENSING 3" contro il software pirata: denunciati 62 responsabili e sequestrati prodotti software o hardware illecitamente utilizzati, per oltre 7 milioni di euro.

Roma, 01 dicembre 2017. Si è conclusa in questi giorni l'operazione di contrasto alla pirateria del software denominata UNDERLI©ENSING 3, coordinata dal Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza.

Le Fiamme Gialle hanno eseguito in contemporanea 121 ispezioni, presso le sedi di altrettante società dislocate sull'intero territorio nazionale, finalizzate al riscontro della regolare detenzione e utilizzo dei software impiegati nell'ambito delle varie attività economiche.

In ogni team operativo messo in campo dai Reparti territoriali, erano presenti gli "specialisti" della Guardia di Finanza, qualificati "C.F.D.A. - Computer Forensics Data Analysis", esperti nell'esaminare e rilevare anche i contenuti più remoti e nascosti nelle memorie virtuali dei supporti informatici.

Al termine delle ispezioni, sono state riscontrate diverse modalità di commissione delle violazioni: dalla più comune forma di pirateria informatica - l'underlicensing, ossia l'installazione di un software su un numero maggiore di "macchine" rispetto a quello previsto dalla licenza - al crack, cioè l'utilizzo di programmi illegali che, generando una chiave o codice di attivazione, permettono la conversione di una versione "trial/home" ad una versione "completa/professional", fino a casi di mislicensing, ossia l'uso inappropriato della licenza o del contratto acquistati, come ad esempio l'impiego imprenditoriale di un software in versione "education".

Nel complesso sono stati denunciati 62 responsabili. In alcuni casi, inoltre, in aderenza alle prescrizioni contenute nel decreto legislativo n. 231 del 2001, è stata contestata anche la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per i reati commessi nel loro interesse dagli amministratori aziendali.

Nonostante i frequenti (e spesso anche maldestri) tentativi di cancellare i programmi illegali dai computer, anche a pochi istanti dall'avvio dell'ispezione, nella vana speranza di nascondere le responsabilità, grazie alle tecniche investigative e di controllo forense sviluppate dai militari è stato possibile sequestrare oltre 900 programmi per elaboratore privi di regolare licenza e più di 350 apparati hardware, tra computer e hard-disk.

Il valore di mercato delle licenze relative ai software sequestrati si aggira intorno ai 7,5 milioni di euro.

In proposito si rileva come uno studio, diffuso lo scorso anno a livello mondiale dalla Global Software Survey di BSA, abbia assegnato all'Italia un tasso di pirateria in calo intorno al 45%, ma ancora fra i più elevati dell'Europa Occidentale (in cui ad es. la Francia si situa al 34%, Germania e Regno Unito al 22%, a fronte una media dell'intera area pari al 28%).

Per il reato di violazione della proprietà intellettuale la normativa vigente nel nostro Paese (la legge n. 633 del 1941) prevede, in aggiunta alla violazione penale, anche una contestazione di natura amministrativa pari al doppio del valore di mercato del software illecitamente utilizzato.
Pertanto, sono state contestate ai titolari delle imprese utilizzatrici dei software piratati, sanzioni amministrative pari a circa 15 milioni di euro.

L'operazione UNDERLI©ENSING 3 sottolinea l'attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza alla tutela del diritto d'autore connesso ai prodotti informatici. I risultati dell'ultimo triennio vanno dai circa 300 software illegali sequestrati nel 2015, agli oltre 1600 programmi nel 2016.

Nei primi 10 mesi di quest'anno sono stati oltre 1000 i software illecitamente installati o utilizzati riscontratati nel corso delle attività di servizio.

L'operazione "UNDERLI©ENSING 3" ha preso forma nell'ambito della mission della Guardia di Finanza in tema di tutela degli IP rights, identificata con l'espressione "sicurezza partecipata", consistente nella collaborazione sinergica tra Istituzioni, Forze di Polizia e titolari dei diritti che trovano nel S.I.A.C. – il Sistema Informativo Anti-Contraffazione (https://siac.gdf.it), gestito dal Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale, il punto di raccordo fra queste realtà.

La Squadra Mobile nel corso di specifici servizi finalizzati al contrasto di sostanze stupefacenti ha tratto in arresto un cittadino tunisino B.H- di anni 27 trovato in possesso di alcune dosi, pari a 4 gr., di cocaina suddivisa in dosi.

L'uomo rintracciato in via Paganini è stato tratto in arresto anche perché rientrato illegalmente nel territorio nazionale a seguito di espulsione.

Venerdì, 01 Dicembre 2017 14:56

I 70 anni di Confcooperative Parma.

di LGC - Parma, 1 dicembre 2017 – L'assemblea annuale di Confcooperative di Parma, nel 70esimo della sua fondazione, ha preso il via con la solennità dell'inno nazionale. Tutti in piedi, giovani e anziani del movimento cooperativo di Parma, a cantare "Fratelli d'Italia", finalmente riconosciuto ufficialmente come Inno Nazionale.

Lori - Cardinali - MaestriE' poi stata la volta della storia di Confcooperative di Parma a emozionare gli animi dei presenti. Un video, montato con le immagini, le prime seppiate, quindi è stato il turno delle bianche e nere e infine a colori, che hanno segnato il glorioso percorso di Confcooperative di Parma, sin dalla fondazione nel 1947 per giungere ai giorni nostri e concluso con celebrazione dei Presidenti che si sono avvicendati. Da Enrico Allodi, fondatore e primo Presidente al quale sono succeduti, in ordine temporale, Giampaolo Mora, Antonio Minardi, Angelo Dotti, Giorgio Battaglia, Gianni Mozzoni, Giorgio Mortali, Paolo Bandini e infine Andrea Bonati che regge l'organizzazione dal 2012.

Un excursus dal sapore romantico, che ha toccato il cuore dei cooperatori presenti, salutato con un lungo e caloroso applauso.

Andrea Bonati ha quindi preso la parola per salutare i convenuti e le autorità presenti in sala, prima di cedere la parola a Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, al quale hanno fatto seguito gli inteventi della Onorevole Patrizia Maestri, dei consiglieri regionali Barbara Lori e Alessandro Cardinali e infine di Francesco Milza presidente regionale di Confcooperatve.

Antonio Minardi e dietro il rag. CeresiniMaurizio Gardini, Presidente di Alleanza delle Cooperative, intervenendo subito dopo l'onorevole Maestri, ha voluto informare che verrà presentato un emendamento, alla Camera dei Deputati allo scopo di lasciare aperto il "cantiere" del disegno di legge d'iniziativa popolare contro le false cooperative. Imprese, queste, che utilizzando in modo improprio la forma cooperativa "inquinano il mercato" offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente e per il quale Alleanza delle Cooperative aveva raccolto ben 100.000 firme. Gardini, rivolgendosi a Patrizia Maestri, si auspica che possa anch'ella essere tra i firmatari.

Andrea Bonati, a conclusione dei saluti delle autorità,  prima di esporre la relazione che racconterà di Confcooperative sin da quel giorno del 1947 in cui venne posto il primo mattone della casa dei cooperatori davanti al Notaio Micheli, ha informato delle assenze del Vescovo e dell'ex presidente Dotti, entrambi obbligati dall'influenza a declinare l'invito a partecipare, del ritardo del Senatore Giorgio Pagliari, poi arrivato in tarda mattinata, impegnato a Roma, mentre il  Prefetto era obbligato in una occasione istituzionale inderogabile.

Infine è stata la volta dei settori economici a presentarsi prima di arrivare ai festeggiamenti più laici e gustosi.

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(Video inno nazionale: https://youtu.be/FAnOzmttO58 )

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A seguito di un'attività investigativa durata alcuni mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, nella giornata di ieri, ha tratto in arresto un giovane italiano, J. B. di 28 anni, responsabile del reato di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio.

Alle prime ore del mattino, personale del Commissariato di P.S. coadiuvato da un'unità cinofila della Polizia di Stato di Bologna ha effettuato una perquisizione domiciliare presso l'abitazione in Mortizzuolo di Mirandola rinvenendo complessivamente 120 gr di marijuana, 80 gr di hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.

E' stato proprio il cane della Polizia di Stato Jago a segnalare in due distinti punti dell'abitazione i due involucri ben occultati che contenevano le sostanze.

Sequestrati, nel corso della perquisizione, anche 150,00 euro probabile provento dell'attività delittuosa.

Quarantenne del Burkina Faso blocca due ladri e viene picchiato: arrestati dalla Polizia di Stato due ventenni marocchini.

Il tempestivo intervento della Volante ha permesso di assicurare alla giustizia due rapinatori marocchini S.I. e E.K. entrambi ventenni.
Nella tarda mattinata, all'interno del Parco Novi Sad, con la scusa di soccorrere una donna accidentalmente caduta dalla bicicletta, i due marocchini si sono impossessati del portafoglio contenuto nella sua borsa riposta nel cestino.

Il furto non è passato inosservato: un altro straniero originario del Burkina Faso, mentre aiutava la donna ad alzarsi, accortosi di quanto accaduto, ha cercato di recuperare il portafoglio.

I due marocchini, vistosi scoperti, hanno innescato una violenta lite, colpendo con calci e pugni il soccorritore e minacciandolo con una bottiglia, lite interrotta provvidenzialmente, prima che potesse degenerare, dall'intervento di una pattuglia della Squadra Volante.

Bloccati con non poca fatica dagli agenti, i due marocchini entrambi con numerosi precedenti di Polizia, S.I. per reati contro la persona e il patrimonio e E.K. in materia di stupefacenti, quest'ultimo irregolare sul territorio nazionale, sono stati accompagni in Questura e ivi trattenuti in stato di arresto, come disposto dal Magistrato di turno.

Lo straniero, che aveva soccorso e aiutato la donna a recuperare il portafoglio, ha riportato un trauma ad una mano, escoriazioni e contusioni a seguito dei colpi inferti dai due marocchini.

Giovedì, 30 Novembre 2017 16:22

Allerta Neve anche in pianura

Allerta Neve anche in pianura, venerdì 1 dicembre: i fenomeni più intensi sui settori occidentali della regione.

30 novembre 2017 

Arriva aria fredda da ovest, domani, con associate precipitazioni piovose o nevose su gran parte della regione, in particolare sul settore emiliano.

Deboli precipitazioni nevose sono previste nelle Sottozone montane fra il bolognese e il piacentino, e collinari tra bolognese e reggiano. Allerta Gialla, invece, per le nevicate che interesseranno le aree di pianura tra piacentino e reggiano, con acqua mista a neve sulla pianura modenese.

L'Allerta, diffusa dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae E-R., deriva da una situazione caratterizzata dal transito, per tutta la giornata di venerdì 1 dicembre, di un forte impulso di aria fredda che interesserà l'intero territorio regionale.

Il documento di Allerta contiene specifiche previsioni sui quantitativi di neve nelle 24 ore: nella collina piacentina e parmense tra 10 e 20 centimetri; nella pianura piacentina e parmense accumuli tra 5 e 10 cm; fra Parma e Bologna circa 5 cm, con quantitativi inferiori tanto più ci si sposta verso est.

Il fenomeno è definito stazionario nelle successive 24 ore, anche nella mattinata di sabato sono probabili deboli nevicate. In seguito, la situazione appare in sensibile miglioramento.

 

Purses&I è attualmente uno dei 10 personal style blog più seguiti in Italia, molto apprezzato per la qualità delle immagini e la cura dei contenuti. La sua autrice è Laura Comolli, fra le tre importanti influencer scelte dal marchio Coccinelle come icona di stile.

Una blogger fuori dagli schemi e dagli stereotipi che ieri sera è stata ospite d'eccezione presso lo store di Parma. Fra scatti e dirette live sui social ha condiviso con tutti i suoi followers - oltre 320 mila solo su instagram - l'evento esclusivo #CoccinelleLovesParma.

Numerosi gli invitati al restyling dello store che hanno potuto ammirare borse e accessori del noto brand, ma anche scattarsi selfie ricordo con foto stampata sul momento e avere in omaggio deliziosi portachiavi in pelle personalizzati a mano per l'occasione.

Durante la giornata Laura è stata inoltre protagonista di uno shooting fotografico in giro per la nostra città. 

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Qui sotto le foto della serata!

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Mercoledì, 29 Novembre 2017 14:26

WhatsApp: ecco cosa cambia col nuovo aggiornamento

WhatsApp: il nuovo aggiornamento consente di registrare messaggi vocali senza il dito. Basta un tocco verso l'alto e si potrà parlare senza tenere premuta l'icona del microfono.

29 novembre 2017

Gli sviluppatori di WhatsApp, la celebre e diffusissima applicazione di messaggeria istantanea, lanciano una novità per gli amanti dei messaggi vocali. Con il nuovo aggiornamento basterà tenere premuto qualche secondo all'inizio e poi con un tocco verso l'alto si bloccherà la registrazione.

Sarà così possibile registrare messaggi audio senza tenere premuto il dito sull'icona del microfono.

In molti gioiranno per questa vera e propria rivoluzione dell'App di messaggistica, altri si staranno già mettendo le mani nei capelli. Anche su Twitter gli utenti si sono divisi. C'è chi esulta perché, grazie all'aggiornamento, "finisce l'era dei mille messaggi di 9 secondi", ma c'è anche chi commenta ironicamente: "È un piccolo passo per l'uomo e un grande passo per la logorrea". La novità non ha alcuni paletti, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti": per avere ripensamenti si avranno, anche per i messaggi vocali, a disposizione i 7 minuti per cancellarli. La procedura per rimuoverli è sempre la stessa, si selezionano e si cancellano tramite l'icona del cestino.

E' stato tratto in arresto anche l'ultimo dei responsabili dell'omicidio del giovane HU che, nella giornata di lunedì, si era costituito in Questura a Prato assistito dai propri legali. Il giovane sedicenne è stato tratto in arresto, dagli uomini della Squadra Mobile di Modena in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'Ufficio GIP del Tribunale per i Minorenni di Bologna su richiesta della Procura dei Minori di Bologna.

MODENA - Sono stati tutti identificati e assicurati alla giustizia i cinque minorenni di nazionalità cinese che domenica pomeriggio hanno prima soffocato il connazionale ventenne Hu Congliang, conosciuto come Leo, residente con la madre e il padre adottivo in un appartamento di Piazza Dante, nei pressi della stazione ferroviaria di Modena, poi ne hanno occultato il corpo chiudendolo in un trolley.
Per i cinque, di età compresa fra i 16 e i 17 anni, si sono aperte le porte del carcere minorile di Bologna e di quello di Firenze, dopo la convalida del fermo per i reati di omicidio in concorso, occultamento di cadavere e rapina, poiché durante la spedizione punitiva si sono appropriati del cellulare e della console dei videogiochi della vittima.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, vittima e assassini si conoscevano tutti per essere cresciuti nella comunità cinese di Prato, dove ancora risiede il padre naturale di Hu. Il movente sarebbe invece da ricercare nel rapporto tra la vittima e uno dei ragazzi del gruppo. In particolare, sarebbero state alcune fotografie compromettenti a fare scattare il blitz punitivo e non è chiaro se il ventenne stesse ricattando o minacciando il soggetto ritratto. I due avevano appuntamento presso l'abitazione di Hu domenica pomeriggio, ma il minorenne è arrivato in treno nella tarda mattinata con quattro amici. Il gruppo è salito fino al sesto piano dello stabile ed è stato fatto accomodare nella camera da letto del giovane. Dopo circa un'ora, la discussione, sorta presumibilmente proprio a causa di quelle foto, come dimostra il furto del cellulare e della console Nintendo della vittima, è degenerata e Hu Congliang è stato prima immobilizzato, poi spinto con il viso contro il cuscino di un divano, che lo ha ucciso per soffocamento.

Non è chiaro se le intenzioni fossero quelle di spaventarlo o di eliminarlo fisicamente. Fatto sta che, di fronte al corpo senza vita del connazionale, i cinque hanno deciso di occultarlo in un trolley e di portare via il cadavere dall'appartamento. La presenza in casa, in un'altra stanza, del padre adottivo di Hu, un noto avvocato modenese, ha reso le operazioni più difficili, così la valigia è stata lasciata nella stanza e il gruppo è uscito dall'appartamento ed è risalito sul primo treno per Prato.

Il cadavere del giovane cinese è stato poi ritrovato poco dopo dalla madre e dal padre adottivo, che hanno allertato le Forze dell'Ordine. Proprio la rapidità delle indagini, partite esaminando le telecamere interne del condominio, delle vie vicine e della stazione ferroviaria, ha consentito di identificare i cinque minorenni cinesi, che il padre di Hu aveva visto uscire di casa, anche grazie agli abiti sgargianti e alle pettinature singolari. Tracciando le schede dei loro cellulari, gli agenti della Squadra Mobile di Modena hanno individuato e raggiunto i minorenni a Prato. I primi tre sono stati fermati già nella notte di domenica, un quarto soggetto è stato sottoposto a fermo la notte di lunedì, mentre il quinto e ultimo componente della banda si è costituito spontaneamente presso la Questura di Prato.

Soddisfatto per la celere risoluzione del caso il Capo della Squadra Mobile di Modena Marcello Castello, che ha tuttavia sottolineato la scarsa collaborazione e la chiusura della comunità cinese, incluse le famiglie dei giovani assassini, che si sono rifiutati persino di parlare italiano, e degli stessi rei, che sono apparsi tutti distaccati, disinteressati alla vicenda e non curanti di quello che era successo.

 

^^^^^^ ALTRI FATTI A MODENA

20171129-Mo-questuraTre arresti effettuati, nella giornata di ieri, dalla Squadra Volante si tratta di due georgiani tratti in arresto in via Casella in quanto sorpresi dal proprietario di un appartamento -mentre tentavano l'effrazione di una porta per consumare un furto in abitazione- che ha chiamato il 112 NUE facendo intervenire la Volante i due, G.A. di anni 42 e N.I. di anni 54 irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, sono stati trovati in possesso di cacciaviti, grimaldelli e passe-partout per porte blindate. Questa mattina i due saranno processati con rito direttissimo.
L'arresto dei due è, sicuramente, un importante risultato nell'attività di contrasto ai furti in abitazione. Si allega file foto arnesi atti allo scasso.

Un nigeriano di 20 anni, sempre nella giornata di ieri, è stato tratto in arresto dagli uomini del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e della Squadra Volante in via Carteria in quanto responsabile di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L'uomo, irregolare sul t.n., è stato trovato in possesso di circa 600 gr. di marijuana, di 650 grammi di sostanza da taglio del tipo mannitolo.

Una sala scommesse perfettamente attrezzata con 7 personal computer è stata sottoposta a sequestro dai militari della Guardia di Finanza di Bologna durante un mirato intervento svolto nei giorni scorsi presso un esercizio commerciale ubicato in città, in zona Barca.

Bologna 29 novembre 2017 - I militari del II Gruppo di Bologna nel corso del controllo teso al contrasto ed alla repressione degli illeciti posti in essere nel settore giochi e scommesse hanno, infatti, scoperto che all'interno del locale commerciale anziché la semplice ricarica del conto di gioco e l'assistenza ai clienti, veniva effettuata la raccolta abusiva di scommesse. Specificamente, i titolari dell'attività consentivano agli avventori privi del prescritto conto di gioco presso un bookmaker italiano, di effettuare comunque le giocate a pronostico previste dal palinsesto nazionale, utilizzando i propri profili – account.

In effetti, è stato accertato che l'attività di raccolta abusiva di scommesse veniva svolta in assenza della necessaria autorizzazione e sulla base di una concessione per il solo gioco on-line rilasciata dall'Autorità dei Monopoli di Stato.

Il controllo si concludeva con il deferimento alla locale Procura della Repubblica di due soggetti, di cui uno titolare dell'impresa, per il reato previsto dall'art. 4 della Legge 401/89 "Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa", e con il sequestro di computer e stampanti, utilizzati nello svolgimento dell'attività illecita oltre che del locale stesso.

Nello specifico comparto operativo, la Guardia di Finanza, non mira solo a contrastare le pratiche abusive di offerta di giochi in generale, aggredendo qualsiasi forma di illegalità ad esso connessa, ma di garantire la sicurezza dei giocatori in generale ed in particolare di quelli più giovani, spesso minorenni, che vengono attratti nel vortice del gioco.

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