Lunedì, 14 Maggio 2018 10:53

Sette "prestanome" per eludere i provvedimenti di sequestro

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Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Forlì-Cesena hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e ad un decreto di sequestro anticipato di beni disposto ai sensi della normativa antimafia emessi nei confronti di un imprenditore cesenate.

La misura cautelare personale disposta dal Gip del Tribunale di Forlì (Dott.ssa Monica Galassi) su richiesta della Procura della Repubblica di Forlì, nella persona del Sostituito dott.ssa Sara Posa, ha interessato un pregiudicato ritenuto responsabile dei reati di intestazione fittizia di beni – autoriciclaggio – appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta.

Contestualmente i militari del Gruppo di Cesena hanno eseguito il provvedimento di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Forlì, nella persona del Dott. Giovanni Trerè, che ha riguardato l'intero capitale di 3 società ed il relativo compendio aziendale composto da 12 immobili, 2 attività di macelleria, 5 autovetture e n. 1 motociclo.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a vincolo cautelare è stato prudenzialmente stimato in oltre € 2,5 milioni.

L'attività portata a termine dal Gruppo di Cesena rappresenta l'ulteriore importante sviluppo dell'indagine denominata "Vortice 2017" che nello scorso mese di aprile aveva già portato all'esecuzione una misura interdittiva di divieto di esercizio ed amministrazione di imprese a carico di altri 2 soggetti ritenuti prestanome dell'odierno arrestato.

Inoltre nel tempo erano già stati sottoposti a sequestro - sia in ambito penale che in quello amministrativo (cd. doppio binario) - beni per complessivi 5,4 milioni di euro ai quali si aggiungono quelli bloccati nei giorni scorsi (tra i quali risulta esservi un'abitazione di 6 vani ubicata a Civitella di Romagna (FC) e n. 3 autovetture Mercedes).

L'indagine ha permesso di rilevare che il pregiudicato cesenate tratto in arresto aveva costituito numerose società, operanti nel commercio di carni all'interno di supermercati, che poi aveva iniziato a dismettere a favore di soggetti di nazionalità straniera poco prima delle sentenze con cui è stato condanno in via definitiva (per fatti di bancarotta fraudolenta e ricettazione).

Attraverso l'interposizione delle società intestate a prestanome nullatenenti il pregiudicato disponeva di un patrimonio immobiliare ingentissimo costituito da 46 immobili e 22 appezzamenti di terreno ubicati in Cesena, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli e Civitella di Romagna.

Le stessa società sono state sottoposte a verifica fiscale da parte del Gruppo di Cesena e sono risultate essere evasori totali che hanno omesso di dichiarare redditi ai fini delle imposte per oltre 18 milioni di euro.

 

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