Due rapine e un accoltellamento in poche ore. Una rumena di 26 anni arrestata per rapina  a un anziano, un 36enne italiano rapina un esercizio commerciale e un cittadino ucraino di 53 anni accoltella il coinquilino a Sassuolo.

Rapina un anziano: 26enne rumena arrestata dalla Polizia di Stato

Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Volante della Questura, ha tratto in arresto una ragazza romena di anni 26, resasi responsabile dei reati di rapina e di estorsione ai danni di una persona anziana.
Gli agenti su segnalazione di una lite in corso, sono intervenuti in via Corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Parco Ducale, dove un uomo e la 26enne stavano litigando tra loro.
Gli operatori dopo aver placato gli animi, hanno ascoltato il racconto delle parti e di alcuni testimoni presenti durante le fasi della lite.
Nello specifico, l’anziano uomo, ha riferito che nella mattinata, transitando in auto in zona stazione, aveva notato una ragazza che gli aveva chiesto un passaggio per andare al centro stranieri, indicandogli invece la direzione per lo scalo merci della stazione, dove lo aveva fatto fermare sfilando le chiavi dal blocco accensione e pretendendo una somma di denaro in cambio della loro restituzione.
Non volendo assecondare la richiesta della ragazza, quest’ultima gli aveva sferrato un pugno al volto e dopo averlo morso sulla mano aveva preteso di farsi riaccompagnare da dove erano venuti.
L’uomo le aveva, quindi, consegnato prima la somma di 20 euro per riavere le chiavi e poi altri 20 euro per la restituzione del telefono cellulare, con cui lo stesso aveva cercato di chiamare la Polizia e che le era stato prontamente requisito dalla ragazza.
La 26enne è stata effettivamente trovata in possesso delle due banconote.
Accompagnata in Questura per accertamenti più approfonditi, è emerso che la stessa risultava gravata da numerosi precedenti di Polizia.
Su disposizione del Magistrato di turno la ragazza è stata tradotta presso la locale Casa Circondariale.
La vittima è stata refertata presso il locale Pronto Soccorso con prognosi di 10 giorni.

Rapina la titolare di un esercizio commerciale: 36enne italiano arrestato dalla Polizia di Stato
Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha proceduto all’arresto di un cittadino italiano, classe ‘83, resosi responsabile del reato di rapina ai danni della proprietaria di un esercizio commerciale in zona Madonnina.
Su segnalazione di una residente, gli operatori sono intervenuti sul posto e dopo aver raccolto le testimonianze della vittima e di alcuni passanti che avevano prima udito le grida della donna e poi visto scappare l’autore della rapina, sono riusciti ad individuare e bloccare, non lontano dal luogo del delitto, un uomo che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dai testimoni, il quale alla vista degli operatori si è dato invano a precipitosa fuga.
La vittima, sentita in merito all’accaduto, ha riferito che il malfattore, dopo essere entrato nel suo negozio e averle chiesto informazioni su alcuni prodotti, l’aveva afferrata alle spalle e colpita, intimandole di consegnarli i soldi contenuti nel registratore di cassa, per poi rinchiuderla a chiavi in un deposito da cui la stessa era riuscita a scappare e a dare l’allarme.
Il rapinatore aveva asportato il registratore di cassa, contenente la somma di 130 euro circa, il portafoglio con documenti e la somma di 715 euro, oltre all’hard disk del sistema di videosorveglianza.
L’autore della rapina, pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, all’atto dell’arresto è stato trovato in possesso del denaro e dopo aver ammesso la sua colpevolezza ha permesso agli agenti di recuperare anche il registratore di cassa e l’hard disk.
L’uomo, dopo gli accertanti di rito, è stato trattenuto presso le camere si sicurezza della locale Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo

 

Accoltella il coinquilino: arrestato dalla Polizia di Stato per tentato omicidio.

Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sassuolo ha proceduto all’arresto di un cittadino ucraino di 53 anni, per il reato di tentato omicidio ai danni di un suo coinquilino di nazionalità italiana.
Gli operatori su segnalazione al numero di emergenza 112NUE sono intervenuti in un’abitazione sita nel Comune di Sassuolo, riuscendo con grande professionalità ad individuare e bloccare l’autore dell’accoltellamento immediatamente dopo la commissione del fatto.
Dagli accertamenti effettuati nell’appartamento in questione gli agenti sono riusciti altresì a trovare e sequestrare l’arma del delitto, un coltello da cucina riposto sul lavello, che era stato già lavato dall’uomo per eliminare i residui di sangue.
Dalle sommarie informazioni rese da altri coinquilini è emerso che lo straniero forse in preda ai fumi dell’alcool, dopo aver avuto una lite con il ragazzo italiano per motivi legati all’utilizzo del bagno in comune, aveva preso il coltello e dopo aver sfondato la porta del bagno aveva con un fendente il ragazzo.
Lo straniero, in Italia con regolare permesso di soggiorno, privo di precedenti penali o di Polizia, è stato tratto in arresto e su disposizione del Magistrato di turno, associato presso la locale Casa Circondariale.
Il giovane accoltellato è stato trasportato a bordo di un’ambulanza del 118 presso l’Ospedale di Baggiovara per le cure del caso.

 

 

Basilicagoiano: ai 136 all’ora in centro abitato: sanzionato con il velox. Al conducente si prospetta quindi una serie di sanzioni non indifferenti: 3.389 € di multa e -10 punti della patente con sospensione della guida da 6 a 12 mesi.

Un’altra auto fotografata a 103 chilometri orari. Sabato scorso, in due ore di controlli, la Polizia Locale Pedemontana ha sanzionato 25 veicoli
Si sentiva come Lewis Hamilton a Montecarlo. Ma invece di fermare il cronometro sul rettilineo del circuito monegasco ha fatto scattare l’autovelox della Polizia Locale dell’Unione Pedemontana Parmense in pieno centro a Basilicagoiano, più precisamente in via Parma, dove è stato immortalato mentre sfrecciava a 136 chilometri all’ora. Quasi il triplo della velocità consentita.


L’uomo, o la donna visto che ora il titolare dell’auto di grossa cilindrata dovrà comunicare chi era alla guida, proveniva da Montechiarugolo e ha “fatto sventolare la bandiera a scacchi” nel pomeriggio di sabato 23 novembre, dove tra le 14 e le 16 gli agenti della Polizia Locale avevano posizionato il velox, anche a seguito delle segnalazioni arrivate dai residenti della zona che lamentavano numerosi conducenti dal piede pesante in spregio alla sicurezza stradale. E in effetti l’apparecchio per il rilevamento della velocità ne ha pizzicati ben 25 in due ore, più del doppio rispetto alla media, tra i quali un altro “aspirante alla pole position” – anche in questo caso il titolare del veicolo dovrà comunicarne le generalità –, che viaggiava a 103 chilometri all’ora.
Il o la conducente più veloce ha “vinto” una multa da 3.389 euro, la cancellazione di 10 punti dalla patente e la sospensione del titolo di guida da 6 a 12 mesi. Mentre per il secondo arrivato, il “premio” è una sanzione da 2.174 euro, la decurtazione sempre di 10 punti dalla patente che potrà essere sospesa da uno a tre mesi. Vincitori senza onore, perché con le loro imprese hanno rischiato di mettere a repentaglio la vita di altre persone. Un comportamento sconsiderato che ora dovranno pagare molto caro.

Maltempo. Nuova allerta rossa in pianura per il transito della piena del Po: 469 volontari al lavoro per il monitoraggio degli argini. Nel reggiano, scuole chiuse domani a Brescello, evacuate 218 persone a Ghiarole. Sotto controllo Secchia e Panaro nel modenese. Allerta gialla per frane nelle vallate occidentali e per il vento sul crinale fra la Romagna e il bolognese.

Bologna -

Massima attenzione per la piena del Po il cui colmo raggiungerà Casalmaggiore (Cr) stanotte e poi Boretto (Re) nella tarda mattinata di domani e giovedì Pontelagoscuro (Fe), con valori superiori alla soglia 3, di criticità elevata (colore rosso).

Il fiume è costantemente monitorato da Aipo, al lavoro 24 ore su 24, in stretto coordinamento con i sistemi nazionale, regionale e locali della Protezione civile. È raccomandata grande prudenza in prossimità delle aree prospicienti i corsi d’acqua e le golene.

Il livello del fiume, che ha una portata superiore agli 8000 metri cubi al secondo, sarà uguale lungo tutto l'asta del Po fino alla foce nelle prossime 48 ore mentre i livelli stanno decrescendo a monte. 

La situazione sul territorio

Occorreranno almeno altri due giorni per arrivare alla valutazione complessiva dei danni. I suoli sono saturi per le piogge accumulate mentre prosegue il lento scioglimento della neve. 

Nel piacentino si sono attivate numerose frane e dissesti sui versanti che coinvolgono anche la viabilità provinciale e comunale. Anche nel parmense la principale criticità è rappresentata dalle frane riattivate e dalle erosioni nei pressi di corsi d’acqua, anche del reticolo minore. 

Nel reggiano, in relazione ai tempi di passaggio e all’altezza della piena del Po, dopo un incontro questa mattina in Prefettura, è stata decisa la chiusura di due ponti sul fiume, a Guastalla e Boretto, ela chiusura delle scuole domani a Brescello, dove è in corso l’evacuazione della frazione di Ghiarole, in cui risiedono 218 persone che saranno ospitate in una struttura di Luzzara.

Sulle arginature del Po, nel territorio di Boretto, si segnala la riapertura di alcune falde storiche soprattutto lungo un tratto di circa 7 km; al lavoro per la sorveglianza idraulica ci sono il volontariato locale di protezione civile e i tecnici comunali. A Gualtieri e Guastalla è pianificato il taglio controllato delle arginature, con l’allagamento delle aree golenali. Sul fronte delle frane, qualche dissesto viene segnalato a Ventasso

Il lento deflusso delle piene di Secchia e Panaro è sotto controllo nel modenese, mentre nel ferrarese si segnala un allevamento evacuatoa Bondeno. 

Infine, sono state ripristinate le dune di contenimento sulla costa. 

La giornata odierna vede impegnati 469 volontari, soprattutto nel monitoraggio agli argini del Po: la maggioranza è all'opera tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Nel territorio reggiano, in particolare, sono stati mobilitati 60 volontari di protezione civile della colonna mobile regionale sia per interventi urgenti sui fontanazzi che si sono aperti nella zona Brescello sia per il rafforzamento della sorveglianza del fiume Po. 

 

Nuova allerta fino alla mezzanotte di mercoledì 27

Se nella giornata di oggi il territorio regionale non dovrebbe essere interessato da ulteriori piogge, già dalle prime ore di mercoledì 27 si attende una nuova perturbazione, con correnti temperate e umide provenienti da Sud/Ovest, che interesserà il versante appenninico occidentale e si estenderà alle aree di pianura. 

Sul crinale occidentale le precipitazioni risulteranno a carattere di rovescio e più persistenti, con valori puntuali di 50-70 mm stimati e medie areali comprese tra 10 e 25 mm.

Nel pomeriggio, sono previsti sull’Appennino centro-orientale venti forti tra 62 e 74 km/h. 

La nuova allerta emessa dalla Protezione civile prevede, quindi, il codice rosso per il rischio idraulico, per il transito della piena del Po, in tutta la pianura ad eccezione della Romagna (zone D, F e H). Per i fiumi Secchia e Panaro la criticità è arancione per il passaggio delle piene con livelli idrometrici superiori alla soglia 2, che si manterranno stazionari o in lenta diminuzione per la concomitanza della piena del Po. Per i restanti fiumi della pianura e bassa collina emiliana occidentale tra Parma e Piacenza (zona H) la criticità idraulica è gialla. Per il Reno, si segnala un livello superiore alla soglia 1 nella sola sezione di Gandazzolo (Bo). 

E’, invece, codice giallo per il rischio idrogeologico (frane) sul crinale e nelle zone pedecollinari fra Modena e Piacenza e in pianura fra Parma e Piacenza (zone E, G, H) e per il vento in montagna e nella collina romagnola ed emiliana orientale (nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna- sottozone A1 e A2, C1 e C2). 

L'allerta resta valida per tutta la giornata di mercoledì 27 novembre. L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in raccordo con Arpae, segue l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.

Fonte: Regione ER

La premiazione a Budapest. I 44 disegni selezionati in mostra all’Ospedale dei bambini nella mostra curata dalla Scuola in Ospedale che aderisce alla rassegna.

Parma,


Lei si chiama Margherita ed è una giovane paziente dell’Ospedale Maggiore volata a Budapest per ricevere il premio del “Festival di pittura per pazienti pediatrici”, rassegna nata cinque anni fa per merito di un medico oncologo iraniano, Nima Rezaei, alla quale aderisce anche la Scuola in Ospedale di Parma, costola dell’istituto comprensivo Ferrari che garantisce la frequenza scolastica agli alunni ricoverati all’Ospedale dei bambini.
Quest'anno erano più di 30 i paesi coinvolti e, tra tutti i partecipanti, sono stati selezionati 44 finalisti suddivisi nelle diverse categorie in base all'età.
Margherita si è classificata terza con un disegno emblematico dal titolo ancora più emozionante: “Non lasciare che la malattia ostacoli i tuoi sogni” ad abbracciare due ballerine, protagoniste della sua opera, che danzano nonostante un’ingessatura vincoli i loro movimenti. Così come Margherita che vuole liberare la sua creatività attraverso i colori e per coltivare il suo sogno si è iscritta al primo anno del Liceo Artistico Toschi, rafforzata nella sua convinzione da questo premio.
Tornata da Budapest la mamma, che l’ha accompagnata, ha riferito di una bellissima esperienza, dove Margherita ha potuto creare legami di amicizia molto forti. E soprattutto, pur essendo un concorso dedicato ai pazienti pediatrici, nei giorni di permanenza a Budapest non si è mai parlato di malattia e lo stare insieme era legato solo dalla condivisione delle cose “normali” che accomunano tutti i bambini e i ragazzi di quell’età.
Le insegnanti della Scuola In Ospedale, per dare risalto al risultato della loro alunna hanno esposto i disegni dei 44 finalisti nell’atrio dell’Ospedale dei bambini dove rimarranno durante tutto il periodo delle festività natalizie.

Stamattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo.

Agli indagati coinvolti nell’indagine viene ascritta la detenzione illecita e la vendita di sostanze stupefacenti, per taluni in concorso e con la continuazione; ad alcuni, in ragione dei precedenti penali, viene contestata anche la recidiva specifica e/o infra-quinquennale. 

L’esecuzione del provvedimento, oltre che Parma, ha riguardato anche Roma, Sondrio ed altre località. 

 

Le zone dello spaccio 

L’indagine, iniziata nel 2018, ha cristallizzato la filiera dello spaccio in alcune aree del centro città: in particolare il focus investigativo ha riguardato il quartiere Oltretorrente, ad opera prevalentemente di un reticolo di spacciatori di origine nigeriana.

 

Da Roma a Parma

Sviluppando i dati informativi acquisiti nell’attività di controllo del territorio, supportati dall’attività tecnica, le indagini hanno infatti consentito di identificare non solo i venditori sul territorio di Parma, ma anche i fornitori di marijuana.
Sono stati individuati anche i canali di approvvigionamento di secondo livello, ovvero quello dei fornitori all’ingrosso: una coppia di nigeriani residenti a Tor Bella Monaca, frazione di Roma, coniugi “imprenditori” del settore  (il marito già sottoposto agli arresti domiciliari per reati concernenti gli stupefacenti) che, ricevuto il pagamento mediante accrediti degli importi su carte prepagate, provvedevano alla consegna a domicilio della partita di droga.

 

Le spedizioni della droga 

Le spedizioni (ciascuna di solito di 5/7 kg di marijuana celata all’interno di trolley) avvenivano mediante corrieri, in genere giovanissime donne anch’esse nigeriane, che viaggiavano da Roma verso Bologna e Parma, solo in autobus o in treno, ritenuti evidentemente mezzi di trasporto più sicuri per eludere i controlli delle Forze di polizia.

I venditori operativi in città sono risultati dieci, tutti con alle “dipendenze” diversi “cavallini” (pusher in bicicletta, nel linguaggio gergale) preposti alla vendita al dettaglio e riforniti, normalmente, presso il domicilio del grossista.

 

Come avveniva lo spaccio

I Carabinieri hanno inoltre documentato un ulteriore ingegnoso sistema di distribuzione finalizzato anche al cosiddetto controllo del territorio di spaccio: all’interno del Parco Ducale, un incaricato, alle prime luci dell’alba, prima dell’apertura del sito, vi si introduceva nascondendo in più punti, nei cespugli, le dosi per gli spacciatori di riferimento

Dalle indagini è emerso che le persone sottoposte al provvedimento cautelare adoperavano nella comunicazioni un “codice cifrato” che -grazie all’esperienza ed alla operatività sul campo- è stato decriptato dagli investigatori, il che ha consentito di dare significato a dialoghi apparentemente privi di senso logico o nel corso dei quali gli indagati si limitavano a fissare un semplice incontro.

A titolo esemplificativo: 

  • un pantalone ovvero mezzo pantalone è risultato corrispondere rispettivamente ad 1 kg e a ½ kg di marijuana
  • una camicia bella corrispondeva ad 1 kg di marijuana; 
  • porta lo sporco equivaleva a porta lo stupefacente;
  • la toccata significava lo stupefacente tagliato; 
  • una extension equivaleva ad 1 kg di marijuana;
  • col termine cioccolato ci si riferiva all’ hashish;

e così via.

L’arrivo dei corrieri a Parma con mezzi di trasporto pubblico era solitamente preceduto da una staffetta incaricata di verificare l’eventuale presenza delle Forze dell’ordine ai terminal della stazione ferroviaria e dei bus. Solo all’esito della ricognizione, il corriere riceveva il segnale di via libera per la consegna a domicilio. 

 

Le indagini

L’attività è stata sviluppata mediante intercettazioni di conversazioni riscontrate da pedinamenti, riscontri sul terreno, identificazione ed acquisizione di contributi dichiarativi resi da persone informate sui fatti.

Fondamentale anche il contributo del R.I.S. di Parma che ha consentito, mediante l’esaltazione delle impronte papillari rilevate sugli involucri di plastica che avvolgevano lo stupefacente, di identificare con certezza cinque degli odierni indagati, le cui impronte sono rimaste, per l’appunto, impresse nella parte interna degli involucri, a dimostrazione che gli interessati erano entrati direttamente a contatto con la sostanza stupefacente.

 

La droga sequestrata  

Complessivamente, nel corso dell’attività sono stati sequestrati circa 36 kg di marijuana ed arrestate nella flagranza del reato di detenzione di stupefacenti 12 persone

Verosimilmente, però, nel periodo oggetto di monitoraggio (circa 5 mesi), il traffico ha avuto ad oggetto quantitativi ben più consistenti per un volume di affari complessivo di svariate centinaia di migliaia di euro.

Dall’attività è emerso come i ripetuti sequestri ed arresti in flagranza operati dagli inquirenti abbiano determinato significative difficoltà nell’approvvigionamento, essendo divenuta Parma una realtà a rischio forze di Polizia, con conseguenti maggiori oneri per la remunerazione dei corrieri ed aumento di prezzo delle dosi destinate allo spaccio. 

Si stima infatti, che i prezzi all’ingrosso della marijuana siano cresciuti di quasi il 10% nelle piazze cittadine (passando da 900 a quasi 1000 euro al kg). 

Parma è entrata nella nefasta classifica  delle “capitali” dei femminicidi.


"Nessuno di noi  - scrive l'Associazione Maschi che si Immischiano - può e deve pensare di non sentirsi coinvolto in questo dramma, né può e deve pensare di non poter contribuire a cancellarlo.
Soprattutto noi uomini. Ecco perché un gruppo di persone impegnate da tempo nel sociale ha pensato che il 25 novembre, alla manifestazione per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dobbiamo esserci anche noi, al fianco del Centro Antiviolenza e delle donne di Parma. E dobbiamo essere tantissimi. A voi, alle vostre associazioni, chiediamo innanzitutto di diffondere questa iniziativa, e diffondere il più possibile l’invito ad essere presenti."

(Foto di Francesca Bocchia) 

Violenza di genere. Rapporto dell'Osservatorio regionale: sono stabili i dati sulle donne che si rivolgono ai Centri dell'Emilia-Romagna, 4.871 nel 2018. Raddoppiano i casi tra gli accessi al pronto soccorso. Si rafforza la rete delle strutture regionali. Sono 2.454 le nuove accolte nel 2018 e il trend appare stabile nel 2019 secondo le stime dei primi sei mesi. Aumentano i centri per il trattamento di uomini violenti

L'assessora Petitti: "Sono stati raggiunti traguardi importanti, e queste cifre confermano la fiducia sempre maggiore delle donne nel ricorrere alle strutture regionali". Circa 11 milioni destinati a contrastare il fenomeno dal 2016 a oggi: 21 i Centri e 40 le Case rifugio. Tra le potenziali vittime che si sono rivolte agli ospedali, l'8,2% dimesse con diagnosi di maltrattamenti

Bologna 22 novembre 2019 - Aumentano nel 2018 le donne accolte nei Centri antiviolenza e il trend del 2019 appare stabile. Sono stati 4.871 i contatti con le strutture di aiuto dell’Emilia-Romagna, anche tramite semplice e-mail o telefonata, di donne che chiedono sostegno per una violenza ricevuta, 3.486 le donne che seguono un percorso, di cui 2.454 nuove accolte (il 70%). Il 92% delle violenze subite dalle donne è stato di tipo psicologico (64,2%), fisico (40,5%), sessuale (15,4%) e vengono principalmente effettuate dal partner o ex partner (82%). Una tendenza che non si discosta da questa linea anche nelle stime del 2019, con circa 1.750 donne in percorso nei primi sei mesi dell’anno, di cui circa 1.250 nuove accolte.

Si rafforza al contempo la rete di accoglienza, con 21 Centri antiviolenza, 40 Case rifugio (un centro e casa rifugio in più rispetto al 2017) e 2 in corso di apertura nel 2019. A inizio legislatura, nel 2014, erano 14 i Centri antiviolenza e 22 le Case rifugio. Aumentano anche i centri per il trattamento di uomini autori di violenza, passati da 10 a 15 nell’ultimo anno, con una copertura su tutto il territorio regionale.

Sono i principali dati dal 2017 al 2018 tratti dal secondo rapporto dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, che evidenziano la gravità del fenomeno ma anche il potenziamento della rete regionale di accoglienza.

Dal 2016 al 2018 sono stati destinati a questo ambito circa 11 milioni di euro, che comprendono 5,7 milioni di fondi statali, 4 milioni dalla Regione, attraverso il bando Pari opportunità per la prevenzione e 1 milione per il bando donne e lavoro.
Dei 5,7 milioni investiti nel settore da fondi ministeriali, di questi la Regione ne ha destinati 3,2 per il mantenimento delle strutture esistenti,1,1 per l’incremento di nuove strutture e 1,2 milioni per l’innovazione (formazione operatori, sistema informativo, ecc.).

“La violenza non è un fatto privato, ma una sfida da vincere insieme– ha affermato l’assessora regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti, nel corso della presentazione oggi alla stampa-. E la Regione si è impegnata moltissimo in questa legislatura per promuovere una cultura contro la violenza di genere e per supportare e accogliere chi ne abbia avuto necessità. Stiamo compiendo uno sforzo importante per avere in tutto il territorio regionale strutture che possano dare rifugio alle donne che hanno bisogno di allontanarsi dalla famiglia, perché il più delle volte è proprio tra le mura di casa che si svolge la violenza. Il rapporto dell’Osservatorio conferma la fiducia sempre maggiore delle donne che abbiano subito violenza nel ricorrere alle strutture regionali, e anche degli uomini, che vedono crescere i centri a loro dedicati. La Regione ha molto investito anche in prevenzione, finanziando progetti di sensibilizzazione e educazione che solo nel 2018 hanno coinvolto circa 13.400 studenti, 900 insegnanti, circa 1900 operatori (sociali, sanitari, forze dell’ordine, giornalisti, ecc.) e 1500 donne vittime di violenza o a rischio di subirla”.

In allegato i dati e le infografiche del rapporto

Martedì, 26 Novembre 2019 06:56

Sardine a Parma, le foto di Emiliano Zampella

Le Sardine a Parma era un evento atteso e la mobilitazione ha avuto il successo ipotizzato. Le immagini del nostro lettore Emiliano Zampella raccontano la serata di ieri.

Martedì, 26 Novembre 2019 06:48

Le sardine a Parma e anche Berceto non si lega

Di Nicola Comparato  25 novembre 2019 - Che cosa succede quando un mare di sardine invadono la città? Semplice: Le strade si riempiono. Questo è ciò che è successo nella serata di lunedì 25 novembre a Parma. Il movimento apartitico e pacifico, nato a Bologna da un'idea di 4 ragazzi, sta facendo proseliti in tutte le città italiane, riempiendo le piazze. Uomini, donne, bambini accorsi da ogni luogo, nessuna bandiera di partito. Solo la voglia di scendere in strada e fare gruppo, con un unico obbiettivo: la pace. 

A seguire alcune foto della serata di ieri a Parma.

Lunedì, 25 Novembre 2019 17:47

Transito piena del Po: allerta Rossa

L’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna ha diramato l'allerta meteo numero 113/2019 di colore ROSSO per criticità idraulica FIUME POvalida dalle ore 00.00 del 26/11/2019, alle ore 00.00 del 27/11/19. Nella giornata di martedì 26 novembre, il consolidamento di un promontorio anticiclonico determinerà sul territorio regionale condizioni di stabilità atmosferica e assenza di fenomeni meteorologici significativi.  

L'ALLERTA E' ROSSA SOLO NEI COMUNI RIVIERASCHI, PER IL TRANSITO DELLA PIENA DEL FIUME PO 

Per aggiornamenti in tempo reale: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/

 

In occasione di #legalitacipiace, la giornata di mobilitazione nazionale per la legalità organizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia, Confcommercio Reggio Emilia è molto orgogliosa di presentare l'assegnataria del Premio di laurea a sostegno della legalità istituito con l’Università di Modena e Reggio Emilia su argomenti che tendono a valorizzare temi ed esperienze della legalità nei suoi diversi profili e implicazioni per la tutela della concorrenza e dei mercati e per lo sviluppo socio-economico dei territori, allo scopo di promuovere l’economia civile e l’armonia nelle comunità e nei territori, anche attraverso il contributo delle imprese del terziario di mercato.

L’assegnataria del Premio è Lavinia Degrande che si è laureata con 109 punti su 110 con una tesi dal titolo “La criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale dell’Emilia Romagna”.

La tesi presentata dalla Dottoressa Degrande pone l’attenzione sul problema della contaminazione dell’economia legale e sulle misure adottate per reprimere questo fenomeno con riferimento alla realtà dell’Emilia Romagna. Si approfondisce lo strumento della confisca dei beni delle organizzazioni criminali e, in questo ambito, la mission dell’impresa sociale: la restituzione delle imprese alla collettività. Altro tema affrontato è la creazione di una collaborazione e di un coinvolgimento attivo tra i diversi attori sociali pubblici e privati contro le mafie.

«L'appuntamento con “Legalità, ci piace!” – sottolinea il Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia, Davide Massarini - è stata l'occasione per trattare questo tema, fondamentale perché un mercato inquinato dell'illegalità e dell'abusivismo non è realmente libero, meritocratico e democratico. Reggio Emilia è una città sempre più universitaria e, con orgoglio, Confcommercio vuole essere vicina a questa realtà, vicina al futuro in un sodalizio che mi auguro di poter ulteriormente rafforzare nel corso del mio mandato».

 

Gli educatori dei Giochi Tradizionali Uisp ogni settimana fino ad Aprile nelle scuole secondarie di primo grado per insegnare ai ragazzi a giocare “come una volta”. Il progetto gratuito coinvolge quasi 30 scuole e migliaia di alunni delle classi prime in tutta la provincia.

 

Reggio Emilia -

Chi da bambino non si è divertito giocando a ruba bandiera o palla prigioniera?

I giochi di una volta sono stati mandati prematuramente in pensione dalle generazioni attuali a vantaggio di tv, playstation e videogame, ma UISP lavora ostinatamente per riportarli nella vita dei ragazzi con un progetto gratuito attivo nelle scuole secondarie di primo grado da ormai dieci anni, che anche quest’anno coinvolgerà migliaia di ragazzi e ragazze a Reggio Emilia e provincia.

Da Novembre fino ad Aprile, gli educatori dei Giochi Tradizionali Uisp occuperanno alcune delle ore di educazione fisica degli alunni di prima media per far conoscere i giochi di una volta, fatti di ingegno e materiali poveri e artigianali.

Ogni classe delle circa 30 scuole coinvolte dispone di cinque lezioni da due ore ciascuna in cui gli educatori Uisp insegnano dieci diversi giochi: lancio del ferro di cavallo, barattoli, ruba bandiera, corsa nei sacchi, tiro alla fune, palla prigioniera oggi meglio conosciuta come dodgeball, palla rilanciata, carrom (il biliardo indiano), tamburello e giochi di abilità (damigiana, tubo con le noci, gioco dei chiodi).

I giochi di una volta sono uno strumento potentissimo che intreccia ingegno, abilità motorie ed educazione alla vita sociale – racconta Erasmo Lesignoli, il fautore del movimento dei Giochi Tradizionali Uisp e coordinatore del progetto -. I nostri ragazzi sono abituati a giocare spesso da soli, servendosi della tecnologia senza occasioni per misurarsi con il proprio corpo e con i coetanei. Questo – continua Lesignoli - è anche la causa di resistenze e diffidenze iniziali da parte dei ragazzi, che si trasformano un attimo dopo in un entusiasmo contagioso che tocchiamo con mano ogni anno in occasione delle finali dei Giochi a Salvaterra ma anche nelle piazze e nelle feste di paese”.

L’entusiasmo non travolge solo i ragazzi ma anche gli insegnanti, che da interlocutori per la realizzazione del progetto sono diventati, in alcuni casi, animatori volontari nello staff Uisp. È il caso del prof. Donato Nenna oggi in cattedra alla scuola Balletti di Quattro Castellache da sette anni è testimone del progetto dei Giochi Tradizionali e da maggio di quest’anno è subentrato allo staff degli animatori Uisp con un battesimo dei giochi che è avvenuto in occasione dell’inaugurazione del centro sociale di Roncocesi.

Una bellissima esperienza che coinvolge davvero tutti, me compreso – ha raccontato il prof. Nenna - anche i ragazzi meno dotati fisicamente, che in questi giochi possono competere e divertirsi alla pari dei propri compagni valorizzando le proprie abilità. Dopo molti anni passati ad osservare gli educatori in palestra sono stato felice di entrare nel team. In fondo la loro mission è molto simile alla mia: insegnare qualcosa che non può essere dimenticato”.

In perfetto spirito Uisp, la conclusione del progetto sarà una festa sportiva che si terrà sabato 16 Maggio al Parco del Liofante di Salvaterra in occasione del Trofeo dei Giochi Tradizionali.

Questa mattina è partita la staffetta solidale alla sede della Protezione Civile di Parma, di via del taglio. Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, grazie a Parma Facciamo Squadra, nelle piazze Garibaldi di Parma e Fidenza e nella piazza principale di Noceto si potranno acquistare gli anolini solidali. Gli anolini saranno venduti in borse termiche, in confezione da un chilo. 

Fatti da più di 1600 volontari permetteranno di sostenere il Nuovo Centro Oncologico di Parma e l’Oncologia di Vaio.

Foto a cura di Francesca Bocchia per Gazzetta dell'Emilia

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Nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, nella mattinata di oggi 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, verrà allestito in Largo San Giorgio a Modena, un punto d’ascolto ed informazione, ove personale della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Sanitario, coadiuvato dalla locale AUSL e dal Centro Antiviolenza, favorirà un approccio proattivo con l’utenza.


L’obiettivo della campagna di sensibilizzazione è quello di agevolare l’emersione del fenomeno della violenza di genere, garantire supporto ad eventuali vittime e fornire una corretta informazione in materia.
Verrà distribuito dagli operatori un opuscolo informativo, predisposto dalla Direzione Centrale Anticrimine, che analizza il fenomeno della violenza di genere e esplica i metodi di contrasto e prevenzione promossi dalla Polizia di Stato.

 

Sabato, 23 Novembre 2019 18:12

Parma, rischiato un duplice omicidio.

Grazie all'arma che si inceppa, alla prontezza di una vicina che ha allarmato le forze dell'ordine e il pronto intervento dei carabinieri, sono stati i fattori che hanno consentito di scongiurare un duplice omicidio.

Di redazione 23 novembre 2019 - Avrebbe potuto essere un epilogo molto diverso se l'arma del 57enne non si fosse inceppata. La sua ex 43enne e il suo nuovo compagno 80enne erano nel mirino dell'uomo abbandonato nello scorso mese di giugno dopo una relazione di 10 anni.
Il 57enne però non si era rassegnato alla fine della relazione, motivo per il quale si era guadagnato una denuncia per stalking in quanto trovato diverse volte appostato sotto casa della ex.

Secondo quanto ricostruito, dopo che la pistola si era inceppata, al panico è seguita una colluttazione tra i due uomini che sarebbero nel frattempo caduti per le scale mentre la donna , per quanto ferita, sarebbe riuscita a disarmare lo stalker.
Fondamentale il ruolo di una vicina, che avrebbe chiamato i carabinieri i quali sono prontamente intervenuti,  per scongiurare ben peggiori conseguenze.

 

Mirati controlli della Polizia di Stato, in collaborazione con Polizia Locale ed A.u.s.l., all’interno di pubblici esercizi sospetti.

Prosegue l’attività di controllo svolta dalla Polizia di Stato, fortemente voluta dal Questore di Parma, in collaborazione con altri Enti, ed in particolare con la Polizia Locale (settore commercio) e l’A.u.s.l., finalizzata a verificare che all’interno dei locali non vengano poste in essere attività che mettano in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.


In tale ottica, sempre su disposizione del Questore, nella serata di ieri, fino alla scorsa notte, sono stati effettuati controlli coordinati dalla Questura, con personale della Divisione Polizia Amministrativa e del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, ai quali hanno partecipato personale della Polizia Municipale e dell’AUSL,.


I controlli hanno riguardato alcuni pubblici esercizi cittadini, i quali sono stati individuati come sospetti anche grazie a precise ed attente segnalazioni giunte dai cittadini e rispetto alle quali la Questura ha la massima attenzione.
Il primo locale controllato si trova in Via Raffaello, e consiste in un market etnico, al suo interno sono stati rintracciati diversi cittadini stranieri, molti dei quali gravati da diversi precedenti. Uno di questi, particolarmente pericoloso, è stato accompagnato in Questura ed ivi trattenuto per essere sottoposto al provvedimento di espulsione dal territorio nazionale grazie alle competenze specifiche dell’Ufficio Immigrazione.
La Polizia Locale, contestualmente, sanzionava la titolare per la mancata esposizione dei prezzi (Euro 1032,00), mentre il personale dell’ASL sequestrava alcuni alimenti per mancanza di rintracciabilità, con sanzione amministrativa di Euro 1500, e deferiva la titolare anche all’A.G. per lo stato di cattiva conservazione degli alimenti medesimi.


Successivamente, veniva controllato un altro pubblico esercizio, presente in via Milano. Nella circostanza, la Polizia Locale contestava la mancata esposizione degli orari (sanzione da Euro 308). Il personale dell’ASL contestava la mancanza di pulizia dei locali (sanzione amministrativa da Euro 1000) imponendo alcune prescrizioni cui ottemperare entro i prossimi tre giorni.


Infine, veniva controllato anche un altro pubblico esercizio segnalato per schiamazzi, il bar ubicato in via Palermo. In questo caso la Polizia Locale contestava la mancanza dello strumento per la misurazione del tasso alcolemico e delle relative tabelle (Euro 400 + 400).


Controlli di questo genere rientrano in una strategia ben precisa della Questura per contrastare le attività delinquenziali, strategia che vede sul campo l’importantissima collaborazione della Polizia Locale di Parma e di altri enti, in quest’occasione dell’Ausl.
Ovviamente i servizi proseguiranno, con efficacia, nei prossimi giorni.

 

Cavandoli (Lega): “Preoccupata per nuovi arrivi, promuovere istituto a primo livello”


Roma, 22 novembre 2019 - “Il carcere di Parma vive una situazione di sovraffollamento, carenza di personale, di equipaggiamento, di dirigenza stabile, con un centro clinico saturo a causa delle lungodegenze. Frequenti sono gli episodi di violenza nei confronti della polizia penitenziaria e degli operatori. L’apertura del nuovo padiglione con il trasferimento di 200 detenuti da altri carceri non farà altro che acuire il problema”, dice la deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli che ha esposto oggi alla Camera un’interpellanza urgente al Ministro della Giustizia sul tema “Iniziative volte a superare le criticità rilevate presso il carcere di Parma, con particolare riferimento al sovraffollamento e alla carenza di personale”.


“Dal 2011 – ha detto la Cavandoli nel suo intervento in aula – l’istituto non ha una dirigenza stabile. Il motivo è che pur avendone tutti i requisiti, non ha la qualifica di ‘carcere nazionale’ per cui tutti i direttori che arrivano a Parma vi rimangono qualche mese per poi cercare una progressione di carriera in una struttura di livello superiore. Ho chiesto di rivedere il decreto ministeriale per cambiare il livello della casa circondariale di Parma, perché solo con una direzione stabile si può pensare a una riorganizzazione ottimale. Ho chiesto quale tipologia di detenuti saranno ospitati nel nuovo padiglione che dovrebbe essere aperto nei primi mesi del 2020, evidenziando che ci sono già 130 ergastolani”.


“La risposta data dal Governo alla mia interpellanza - ha aggiunto la Cavandoli – non è stata soddisfacente dal momento che non ho avuto nessuna rassicurazione sull'avanzamento di livello della casa circondariale di Parma, sulla soluzione al problema del sovraffollamento e della c.d. "girandola dei detenuti" per cui spesso le aggressioni o violenze dei reclusi sono strumentali per ottenere il trasferimento "per motivi di sicurezza" in un carcere a loro più gradito. Inoltre non è stata chiarita la tipologia di detenuti che arriveranno, se sono previste nuove dotazioni ordinarie e quali equipaggiamenti sperimentali saranno forniti alla polizia penitenziaria e il numero di agenti e sottufficiali che verranno assegnati. Molte questioni, quindi, sono rimaste aperte seppure grazie al Governo precedente a luglio sono arrivati 13 agenti e il decreto sicurezza bis ha previsto norme utili per tutelare anche l’incolumità della Polizia penitenziaria”.


“Apprendo infine dalla stampa – conclude la Cavandoli - che al collega 5 Stelle Zanichelli sta a cuore la situazione del carcere di Parma. Preoccupa tuttavia la sua strana amnesia: da una parte si è ricordato di scrivere tante belle cose sulla (vuota) risposta del Governo all'interpellanza svolta oggi alla Camera sulla Casa circondariale di Parma, ma dall'altra si è curiosamente dimenticato di specificare che l'interpellanza era mia e non sua, fatto facilmente verificabile dagli atti parlamentari”.


Link al resoconto stenografico della Seduta: https://www.camera.it/leg18/410?idSeduta=0264&tipo=stenografico#sed0264.stenografico.tit00030.sub00060

 

Sabato, 23 Novembre 2019 16:47

Carcere di Parma, interpellanza parlamentare

La risposta del Governo all'interpellanza parlamentare di oggi costituisce, a nostro avviso, un primo passo verso la risoluzione delle problematiche che affliggono gli II.PP. di Parma, grazie anche all'impegno dell'on. Davide Zanichelli del M5S che ci sta aiutando a dare voce alle legittime istanze del personale di Polizia Pen. dell’Istituto ducale (https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/04022&ramo=CAMERA&leg=18).

Il SiNAPPe ritiene sia importante che si siano finalmente accesi i riflettori sul Carcere di Parma, che resta tra i più difficili da gestire dell'interno panorama nazionale, per l'estrema eterogeneità e pericolosità dei detenuti presenti.
Riteniamo pertanto apprezzabile l'impegno del Governo (Video della risposta del Sottosegretario Castaldi -> https://www.youtube.com/watch?v=wTSZ5Jaff78), a rinforzare la pianta organica dell'Istituto ducale (si spera anche nei ruoli dei commissari, degli ispettori e degli agenti/assistenti e non solo nel ruolo sovrintendenti), a ridurre le assegnazioni di alcune tipologie di detenuti, a rinviare l'apertura del nuovo padiglione detentivo, inizialmente prevista entro l'anno 2019, al fine di apportare le modifiche strutturali necessarie a rendere più funzionale e sicuro il nuovo padiglione detentivo, a rivedere il modello organizzativo ed i presidi di sicurezza, ad avviare la procedura concorsuale per l'assunzione di dirigenti penitenziari (anche se l'istituto ducale non crediamo possa attendere i tempi necessari alla conclusione di un concorso pubblico per essere affidato ad una guida efficiente e duratura).


Molto altro deve però essere fatto, come, ad esempio, il riconoscimento dovuto di Istituto di primo livello ad incarico superiore (al pari del Carcere Bolognese della Dozza), incredibilmente sottratto all'istituto penitenziario più variegato d'Italia, il congruo aumento di personale per gestire in sicurezza l'apertura del nuovo padiglione, l'assegnazione di fondi per l'adeguamento strutturale del carcere di Parma, per conformare le esigenze di sicurezza al cambio delle modalità custodiali, operato a seguito della cd sentenza Torreggiani, e ricavare nuovi spazi per lo svolgimento di attività lavorative, di studio e rieducative, a cui destinare la popolazione detenuta presente.


Più in generale andrebbero affrontate poi le questioni relative al fenomeno dei suicidi nelle forze di polizia (circa 60 dall'inizio dell'anno) e della conseguente istituzione, non più rinviabile, di punti di ascolto psicologico per le FF.OO., come disposto dalla circolare GDAP 0261439 del Capo del Dipartimento, datata 16/08/2018, al controllo dei detenuti psichiatrici, di cui ultimamente le carceri italiane sono in balia, alla predisposizione di percorsi detentivi alternativi per reclusi tossicodipendenti.
Speriamo che il Governo sappia affrontare tutte le esigenze di cui sopra, ma soprattutto restituire al Carcere di Parma quel ruolo di "fiore all'occhiello" del sistema penitenziario italiano che, anni di disattenzione e sottovalutazione dei problemi, hanno rischiato di sminuire ed avvilire.


Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

F.to Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti

Nel giorno dell’anniversario della scomparso del suo primo presidente l’associazione Portos dona nuovi arredi e due strumenti alla struttura diretta da Edoardo Caleffi.

Parma -

Ad un anno dalla morte di Andrea Corò, socio fondatore e primo presidente dell’associazione culturale e di promozione sociale Portos, amici e volontari lo ricordano con un importante donazione al reparto di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Nell’occasione è stata scoperta anche una targa in ricordo di Andrea.

Foto a cura di Francesca Bocchia per Gazzetta dell'Emilia 

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Senegalese, poco più che ventenne e residente a Colorno, non ha esitato un attimo nel portare ai Carabinieri il prezioso orologio Rolex ritrovato. Il legittimo proprietario ne aveva denunciato lo smarrimento presso la stazione dei carabinieri di Maemjrolo in provincia di Mantova ad inizio mese. 

Il fatto è avvenuto mentre il proprietario si trovava Parma per motivi di lavoro. Il proprietario per ringraziarle il giovane, purtroppo disoccupato, lo ha ricompensato per il gesto e assunto nella propria azienda. Una bella storia a lieto fine che dimostra quanto fare delle buone azioni ripaghi sempre. 

Nuova operazione della Polizia di Stato, con l’impiego di una volante, di 3 pattuglie del Reparto prevenzione Crimine di Reggio Emilia e una pattuglia della Polizia Municipale.

In considerazione anche della presenza del mercato rionale e dell’attenta analisi svolta dalla Questura sulla giornata, è stato approntato un servizio antiborseggio lungo le vie del centro cittadino e nelle vie segnalate dal sistema X-LAW. Grazie alle sempre più precise segnalazioni del sistema, le pattuglie impiegate sul territorio, passano al setaccio i luoghi indicati, dove in una fascia orario piuttosto precisa sarà compiuto un furto in abitazione, un borseggio, o una rapina.

In uno dei luoghi segnalati per la possibile commissione di reati predatori, in zona San Pancrazio, è stata fermata un’autovettura di grossa cilindrata con targa straniera, i cui passeggeri erano stati notati avvicinarsi alle abitazioni con fare sospetto. Il conducente ed il passeggero, due cittadini romeni, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, sono stati sottoposti ad un controllo di Polizia. Uno di questi, già gravato da foglio di via con divieto di ritorno nel comune di Parma è stato denunciato per la sua inottemperanza, la donna, invece, è stata sottoposta al foglio di via con divieto di ritorno.

Durante il servizio sono state identificate oltre 50 persone, controllati 18 veicoli e sanzionato un conducente per guida senza patente.

Muove i primi passi il progetto “La Cittadella dei Ragazzi” che prevede l'utilizzo di parte degli spazi dell'ex ostello della Cittadella per trasformarli in luogo di incontro intergenerazionale, un luogo aperto a famiglie, bambini, giovani e anche un luogo di formazione per disabili.

Lo spazio, di proprietà del Comune, verrà gestito per 10 anni dalla cooperativa Emc2 che è partita oggi aprendo, informalmente, gli spazi, dove al momento è stato avviato un progetto dedicato ai disabili, ma che, nel tempo, saranno arricchiti da tante proposte con laboratori di coworking, spazi gioco per i bambini, spazi di lettura ed espositivi. Insomma un luogo protetto ma aperto a chi frequenta il Parco della Cittadella, alle realtà associative del territorio ed, in generale, al territorio stesso. Lo hanno presentato, questa mattina, l'Assessore al welfare, Laura Rossi, il Presidente di Emc2, Luca Cenci; il Responsabile dei Servizi Socio Educativi di Emc2, Paolo Lommi; con loro anche il Delegato alla Disabilità, Mattia Salati.

“La scelta dell'Amministrazione – ha spiegato l'Assessore Laura Rossi – è stata quella di mettere a disposizione della città questo luogo, come punto di incontro aperto alla comunità, a chi frequenta il parco della Cittadella, alle famiglie, ai bambini, ai giovani, ma anche ai nonni ed alle altre realtà che insistono sul territorio, per farne un luogo di condivisone, di studio, di gioco. Oggi presentiamo uno spazio accogliente ed innovativo, per le progettualità che verranno messe in campo da Emc2 che ha vinto l'appalto per la sua gestione. E' una spazio che si connoterà per progetti partecipati, condivisi con chi lo frequenterà, uno spazio di crescita e di relazioni. A breve verrà allestito il Temporary Shop di Emc2 con i prodotti realizzati dai ragazzi disabili”. La data è fissata per il 30 novembre, con l'apertura del Flagship Store Emc2, con la vendita di oggetti creati da persone inserite nei laboratori di Emc2 a Fotanellato, Vigheffio e Cittadella: con miele ed essenze di lavanda, ottenuti dal progetto di agricoltura sociale in corso alla Fattoria di Vigheffio.

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A dicembre gli spazi inizieranno ad animarsi con una serie di eventi realizzati in collaborazione con associazioni e gruppi del territorio che collaboreranno con Emc2: Cem Lira, Aps Girocla, Aps Slegati, Orso Ludo, Cooperativa Sei da me. Grazie al loro coinvolgimento verranno realizzate attività laboratoriali multidisciplinari anche per persone disabili, progettate e realizzate iniziative ricreative e culturali, sperimentate pratiche innovative per la promozione di progetti di vita per le persone con disabilità, per l’educazione famigliare ed il sostegno e promozione della genitorialità.

Il Presidente di Emc2, Luca Cenci, ha ribadito l'impegno di Emc2 a dare seguito ad un progetto che “è una sfida”. “Lo spazio – ha spiegato – è uno spazio di inclusione che si propone di far tornare a nuova vita l'ex ostello, che si contraddistinguerà come luogo di accoglienza, secondo quella che è la mission di Emc2, ed in cui, accanto al percorso di crescita per disabili, già avviato, potranno trovare accoglienza famiglie, giovani, per una realtà aperta a tutti”.

Paolo Lommi si è soffermato sul progetto educativo che Emc2 intende attuare, per un luogo aperto e inclusivo in cui verranno messe in campo diverse attività. “Siamo partiti – ha precisato – con attività rivolte ai disabili e con percorsi legati all'inserimento lavorativo. Proseguiremo con l'attivazione di laboratori, spazio giochi bimbi, proposte pomeridiane per i bambini, a cui si affiancheranno anche l'attivazione di un punto ristoro, spazi espositivi e servizi Wi – Fi”.

“La Cittadella dei ragazzi” è un progetto promosso dall’assessorato al welfare e attuato dalla cooperativa Emc2 che si è aggiudicata l’appalto di durata decennale per gestione del servizio pubblico che verrà erogato negli spazi dell’ex ostello del parco della Cittadella.

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L'obiettivo è creare un vero e proprio spazio a favore della comunità, luogo di incontro, ma anche di crescita che prevede la realizzazione di uno spazio laboratoriale, di uno spazio gioco e di diverse attività complementari, che si potranno avvalere anche della presenza di un punto ristoro. Gli spazi su cui si articolano le attività che verranno messe in atto da Emc2 contano sul piano terra e su una porzione del primo piano dell’ex ostello, per un totale di circa 600 metri quadrati. Al piano terra si trova lo spazio più ampio, circa 500 metri quadrati, con i servizi igienici, gli spazi per le attività laboratoriali, spazi espositivi, ludici e con la caffetteria. Al primo piano ambienti che potranno essere destinati alla sala lettura, al co-working e ad esposizioni. Emc2, inoltre, potrà contare anche sua una porzione a verde funzionale all’edificio: il giardino che si trova di fronte all’ingresso, in cui sarà possibile dare seguito ad attività specifiche, ma anche la zona a verde collocata tra l’edificio ed i bastioni.

Il progetto de “La Cittadella dei ragazzi” costituisce, quindi, uno spazio di accoglienza intergenerazionale aperto alle famiglie, intese in senso lato, compresi i nonni e gli zii, e, naturalmente, bambini, adolescenti e giovani generazioni in genere, compresi gli studenti. Uno spazio protetto, quindi, ma non chiuso, in cui verranno attuati progetti a favore di soggettidisabili.

Con l’assegnazione del servizio ad Emc2 prende avvio la progettualità promossa dalla cooperativa, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Comune. Emc2 ha una consolidata esperienza in campo sociale: nata nel 2003, come Averla, diventa Emc2 onlus nel 2012, con la fusione di quattro cooperative del territorio: Averla, La Giunchiglia, Garabombo e Eumeo. Oggi conta 130 lavoratori soci, 120 non soci, 2 soci sovventori, 28 volontari. Ha iniziato sviluppando settori dei servizi ambientali e di manutenzione del verde pubblico ampliando, poi, il proprio raggio di azione in tema di servizi sociali in genere, con l’inserimento al lavoro di soggetti con disagio. Nel 2018 ha tenuto 19 tirocini formativi, 12 percorsi educativi e 46 percorsi di monitoraggio rivolti a lavoratori dipendenti.

 

La posizione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia. 

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia il 18 novembre u.s. ha deliberato di fare pervenire agli Organi Competenti – ovvero CNF, Ministro della Giustizia, Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio Giudiziario del distretto di Bologna e Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna dott. Giuseppe Spadaro, Commissione d’inchiesta della Regione Emilia Romagna – e di inoltrare comunicazione agli Organi di Stampa in merito a quanto emerso e deliberato dalla Commissione Famiglia (referente la consigliera avv. Marta Rovacchi) il 14 novembre scorso in ordine alla situazione relativa a disfunzioni e/o disservizi delle cancellerie del Tribunale per i Minorenni di Bologna, segnalate dai Colleghi.

In particolare si lamenta e si evidenzia:

- il sistematico mancato reperimento dei fascicoli in cancelleria e negli uffici dei magistrati;
- il sistematico mancato inserimento nei fascicoli di memorie, documenti e relazioni dei servizi sociali;
- il mancato collegamento al sistema PCT;
- la mancata comunicazione agli avvocati costituiti dei provvedimenti;
- la richiesta di pagamento dei diritti di copia in procedimenti essenzialmente esenti;
- lo smarrimento dei fascicoli e necessaria ricostruzione degli stessi a carico degli avvocati;
- il mancato riscontro rispetto ad istanze rivolte al Presidente del Tribunale ed ai Magistrati, anche in ordine al reperimento fascicoli;
- il mancato riscontro e mancato invio dei fascicoli dal Tribunale per i Minori al Tribunale Ordinario;
- le insostenibili code per l’accesso ad uffici presidiati da volontari a volte impreparati;
- gli inaccettabili ritardi nelle liquidazioni dei patrocini a spese dello stato per malfunzionamento delle cancellerie;
- la pendenza di procedure (di sospensione potestà genitoriale e adottabilità, in particolare) in cui non vengono fissate le udienze istruttorie da oltre un anno, nonostante i solleciti svolti anche su istanza del tutore del minore.

Tutto ciò comporta non soltanto disagi per gli avvocati, ma anche e soprattutto una lesioni dei diritti processuali e sostanziali delle parti e dei minori coinvolti, che debbono essere garantiti anche dai magistrati.

 

Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia
c/o Palazzo di Giustizia
Via Paterlini, 1 - 42124 Reggio Emilia
E:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.ordineforense.re.it
https://www.facebook.com/ordineavvocatireggioemilia 

 

Murelli (Lega) presenta una risoluzione alla Camera: «I pompieri non hanno l’inail e si devono pagare visite e cure. Il loro stipendio è inferiore a quello di agenti e carabinieri così come la pensione. Inoltre, va evitato che i nuovi arrivati vengano subito trasferiti, vanificando così i rinforzi di personale»

 

Piacenza, 20 nov. 2019 «La Lega è vicina ai Vigili del Fuoco, un Corpo indispensabile, e alle loro richieste e proprio ieri (19 novembre) è stata depositata una risoluzione a mia prima firma con le loro richieste». Lo afferma Elena Murelli, deputata della Lega che ha presentato alla Camera la proposta di risoluzione (un atto del Parlamento che impegna politicamente il Governo).

Le richieste avanzate dalla Lega sono: «equiparare il trattamento retributivo e pensionistico spettante al personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco a quello applicato agli appartenenti alle Forze di polizia dei livelli corrispondenti; introdurre nell’ordinamento del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco istituti come il corpo tecnico al quale indirizzare il personale rimasto vittima di infortuni che ne hanno compromesso l’operatività, prevedendone altresì l’inquadramento nell’Inail; assumere le opportune iniziative idonee a potenziare l’organico dei Vigili del Fuoco, al fine di fronteggiare ogni genere di emergenza, anche istituendo un sistema di tracciamento dei trasferimenti che permetta di evitare il rischio di avere sedi periferiche sotto organico (molte persone dopo essere state assegnate a na sede chiedono subito il trasferimento, vanificando così l’arrivo di nuove forze); stanziare le risorse necessarie all’acquisizione dei mezzi indispensabili al funzionamento ed all’efficacia del Soccorso Tecnico Urgente».

Murelli ha ricordato come, in media, i pompieri guadagnino 7mila euro in meno delle altre Forze dell’ordine, un’inferiorità retributiva di circa il 20%, oltre a questo «ciò che manca - spiega Murelli - sono alcuni importanti istituti previdenziali. Ad esempio, manca un ruolo tecnico ben definito: chi subisce un infortunio viene spostato in ufficio perdendo la divisa e le indennità che hanno i colleghi. I vigili del fuoco, poi, non sono inquadrati nell’Inail: devono pagarsi le viste, le cure ed eventuali supporti medici, salvo recuperare parte di quanto speso dono anni e tanta burocrazia. Una situazione caotica e antidiluviana: basti pensare che un pompiere non ha accesso alla ricetta telematica in uso ai medici di famiglia e ogni atto deve essere cartaceo, perfino quello del pronto soccorso».

La problematica degli imballaggi in plastica sta avendo grande risonanza negli ultimi tempi. Da un lato è ormai reale la necessità di limitare l’utilizzo di packaging superfluo, ove possibile. Dall’altro lato esistono una serie di prodotti per i quali la confezione in plastica è necessaria, in quanto ha reso possibile il loro ingresso nella grande distribuzione. Non tutti i prodotti oggi disponibili possono essere venduti sfusi, a volte è anche una questione di igiene. Nascono per questo nuovi modi di confezionare alimenti e prodotti di vario genere, non solo per quanto riguarda il packaging sul punto vendita, ma anche per la conservazione in casa.


Sacchetti in materiali alternativi
Oggi li chiamiamo alternativi, nel senso che li si può utilizzare al posto della plastica, ma non sempre questi materiali sono del tutto nuovi. Ad esempio i sacchetti di juta per packaging proposti dal sacchettificio Sacchetti di Tessuto sono disponibili in varie dimensioni e forme, in modo da rispondere senza problemi a qualsiasi tipo di richiesta. Non solo la juta è un materiale completamente riciclabile, ma anche biocompatibile, visto che si tratta di una materia prima di origine vegetale, con sviluppo ecosostenibile. La juta è poi anche piacevole e igienica, con questo tessuto si confezionano sacchetti per legumi e verdure, così come simpatici accessori per la casa. Durevoli nel tempo, si possono anche riutilizzare; modificando la consistenza del tessuto nascono poi anche imbottiture e contenitori antiurto, oltre agli innovativi sacchetti in juta con isolante termico.


Il bambù
La novità degli ultimi anni è il bambù. Anche in questo caso stiamo parlando di una novità solo per quanto riguarda gli ambiti di utilizzo, in quanto questa pianta è coltivata dall’uomo da millenni, che poi la usa per scopi vari. La praticità e l’eco compatibilità del bambù sta nel fatto che lo sviluppo annuo di una singola pianta è enorme, oltre a non necessitare di pesticidi o concimi. Inoltre il bambù si sviluppa anche in terreni considerati difficili, sopportando la presenza di acqua così come la siccità. Ciò che di rivoluzionario è oggi presente nel bambù è il campo di utilizzo, ampissimo. Con il bambù si produce una fibra adatta a confezionare qualsiasi tipo di tessuto; ma la parte legnosa dei fusti si può anche usare per l’edilizia o per costruire accessori da cucina, dai cucchiai in legno fino alle lastre di parquet.


Perché adottare un packaging innovativo
Oggi sempre più aziende si stanno muovendo verso l’utilizzo di packaging innovativo ed ecocompatibile. Che non sia di mera plastica, quella che impiega centinaia di anni per decomporsi. Si tratta anche di rispondere alle esigenze della clientela, che desidera limitare la produzione di rifiuti, seppur riciclabili come avviene con la plastica. I nuovi materiali permettono di limitare l’utilizzo di confezioni mono uso, infatti i sacchetti in tessuto sono riutilizzabili e lavabili praticamente all’infinito. Sono inoltre versatili, oggi con i nuovi materiali si prepara anche packaging ecologico per cosmetici, come ad esempio quello che ci propone il sacchettificio Sacchetti in Tessuto. Poter proporre alla clientela un’alternativa ecocompatibile alla plastica diviene in certi casi anche una mossa adatta a favorire lo sviluppo di una migliore reputazione nei confronti dei consumatori.


Il problema plastica
In molte città italiane oggi la plastica viene raccolta in modo differenziato. Il passaggio però dalle abitazioni al riciclo non è così sicuro, anzi sono molti i materiali plastici che purtroppo ancora oggi finiscono nell’ambiente. Oltre agli imballaggi, alle bottiglie, ai film plastici ci sono anche microplastiche invisibili a occhio nudo. Stiamo parlando di una vera e propria emergenza, che potrebbe portare gli oceani a contenere più plastica che pesci. Solo un nuovo modo di concepire il packaging, che lo renda riutilizzabile, può fermare l’inquinamento dilagante da plastiche.

 

Michele Belmessieri, dopo aver realizzato l'anno scorso il primo stradario parmigiano a vignette è ora pronto a presentare il secondo volume. Per la realizzazione sta effettuando una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Kickstarted, che finirà il 30 novembre 2019 e che per ora ha raggiunto il budget per la stampa di 250 copie. Tutte le persone che vogliono partecipare possono visitare la pagina Facebook stradarioparmigiano con le informazioni. 
 
L'iniziativa editoriale che lo vede impegnato in prima persona e che è composto da una serie totale di tre volumi racconta tramite la toponomastica la biografia dei personaggi a cui sono state intitolate le vie, spesso poco conosciute. Un piccolo manuale suddiviso in base ai quartieri cittadini con le caricature divertenti e una breve biografia di ciascuno. In questo volume ci sarà anche una particolare appendice di approfondimento sui monumenti scomparsi della città. 
 
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Il progetto fin dalla sua prima edizione ha avuto il patrocinio del Comune di Parma e per questo nuovo volume l'introduzione sarà scritta dall'assessore alla cultura Michele Guerra. La vendita delle nuove copie dovrebbe iniziare a metà dicembre al costo di euro 10 e tutto il ricavato, come lo scorso anno, sarà devoluto alla Fondazione Matteo Bagnaresi Onlus. 
 
Per il 2020 in concomitanza con Parma Capitale della Cultura, a conclusione del progetto, vi sarà il terzo volume dello stradario con il 365esimo personaggio (uno per ogni giorno dell'anno). 
 
 
Foto e intervista a cura di Francesca Bocchia 
 
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In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza i Giocamici, i volontari di Noi per Loro, le insegnanti, i genitori e soprattutto loro, i giovani ricoverati, scendono in pista

Alle 11 in punto la colonna sonora di Friends, la serie americana che ha spopolato in tv, ha invaso i locali dell’Ospedale dei bambini per coinvolgere personale, genitori e giovani pazienti in un balletto che si è snodato tra atrio e corridoi dell’Oncoematologia pediatrica portando una ventata di novità e di sana follia in reparto.

A lanciare questa improvvisa performance la coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou insieme al personale dell’Onco, le insegnanti della Scuola in Ospedale, i volontari di Giocamico, con l’intento di regalare un momento di spensieratezza a chi, per professione o per cura, passa le giornate in un reparto dove le emozioni sono sempre a tinte forti. A sostenere l’iniziativa l’immancabile associazione Noi per Loro.

Il flash mob è stata l’occasione per celebrare la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il 20 novembre, e la scelta della sigla di Friends - I'll be there for you - un omaggio all’amicizia. 

“Sono momenti di leggerezza in cui vogliamo coinvolgere i nostri pazienti – spiega Maria Luisa Zou – ma credo siano momenti importanti anche per il personale, perché sorridere insieme ci aiuta ad affrontare meglio anche il nostro lavoro che ci mette a contatto ogni giorno con la sofferenza di bambini e ragazzi. E inevitabilmente ne siamo sempre profondamente coinvolte”.

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Personale del Commissariato di Polizia di Sassuolo ha tratto in arresto un uomo di 41 anni e una donna di 32, responsabili in concorso del reato di rapina aggravata.

Intorno alle ore 5.00 di ieri mattina, è giunta una segnalazione sulla linea di emergenza 112NUE da parte della vittima, il titolare di un panificio, che poco prima era stato derubato della somma di circa 1.000 euro, che la donna aveva sottratto dal registratore di cassa, mentre il 41enne lo minacciava con una bottiglia di birra in mano e una spatola tagliente utilizzata per la lavorazione del pane afferrata al momento. La coppia era poi scappata a bordo di una autovettura.

Grazie alla minuziosa descrizione dei due soggetti, gli agenti, esperti conoscitori del territorio, hanno immediatamente capito chi potesse essere l’autore della rapina, indirizzando le indagini nei confronti del 41enne, noto pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, e dopo alcune ricerche sono riusciti ad intercettare la coppia in via Regina Pacis e a bloccarla.

Il malfattore ha restituito solo una parte del denaro rubato perché il resto era già riuscito a spenderlo.

La vittima, che nel corso della rapina era stata afferrata al collo, è stata refertata presso il locale pronto soccorso con prognosi di cinque giorni.

I due malviventi sono stati associati presso la Casa Circondariale Sant’Anna, come disposto dal Magistrato di Turno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Fioriscono nuovi giochi nel giardino del CAV (Centro di Aiuto alla Vita) e il prato di via Cima Palone si trasforma in un luogo sempre più a misura di bambino, grazie alle attrezzature donate da Parma Facciamo Squadra. 

La pioggia di sabato scorso, 16 novembre, non è riuscita a rovinare la festa di inaugurazione dove, oltre agli amici, ai volontari e alle mamme con i loro bambini erano presenti i pagliacci della Croce Rossa di Parma e di Fontanellato a scacciare il grigio delle nuvole. 

Ora il CAV ha un luogo dove i piccoli seguiti dall’associazione ma anche i bimbi del quartiere potranno giocare insieme senza correre alcun pericolo. Un giardino per tutti i bambini che potranno trovare qui un luogo aperto e pronto ad accoglierli con le loro mamme. 

Il Centro di Aiuto alla Vita di Parma attualmente segue circa un migliaio di donne e ne ospita ventisei in diverse case di accoglienza.

La donazione è frutto della raccolta fondi di Parma Facciamo Squadra 2018, coordinata da Forum Solidarietà, è sostenuta da Fondazione Cariparma con Barilla e Chiesi Farmaceutici hanno moltiplicato per quattro le donazioni dei cittadini. 

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Giocare alla play station o vestire le bambole non è proprio la stessa cosa, un adolescente ha esigenze diverse rispetto ad un bambino o una bambina. Che vanno rispettate perché il gioco è una cosa seria, anche in un reparto ospedaliero. E così le due associazioni, presenze assidue all’Ospedale dei bambini di Parma come Noi per Loro e Giocamico, hanno deciso di completare il salottino del primo piano dell’Oncoematologia pediatrica per consentire ad ogni paziente ricoverato di ricavarsi uno spazio adeguato dove dedicarsi alle sue attività preferite, contenendo le interferenze dei grandi o dei piccoli, a seconda dei casi.

Se l’investimento iniziale per creare “l’angolo adolescenti” era stato sostenuto dall’EuropeanClubEuropeo (studenti, famiglie e personale del liceo Giacomo Ulivi di Parma), il completamento dell’ “angolo bambini” è stato donato da Noi per Loro e Giocamico grazie al sostegno ricevuto dalla famiglia di Cecilia Antognozzi ( Noi per Loro) e dai figli e dalla sorella di Raffaela Varalla che grazie alle offerte raccolte tra gli amici di Raffaela hanno integrato la cifra necessaria per l’intervento.

Ed ora il salottino, funzionale e colorato, è a disposizione dei pazienti degenti dell’Oncoematologia pediatrica, che possono così trovare uno spazio di svago durante i loro periodi di ricovero che possono essere anche molto lunghi, ma anche dedicarsi ai laboratori per gli adolescenti e alle lezioni della Scuola in Ospedale.

Al ringraziamento erano presenti figli e sorella di Raffaela Varalla, Cristina Premoli e Corrado Vecchi di Giocamico, Nella Capretti di Noi per Loro oltre al personale del reparto rappresentato dalla coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou e dalla direttrice del reparto Patrizia Bertolini.

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