Venerdì, 25 Ottobre 2019 14:22

70 anni di PoliziaModerna

Si svolgerà oggi a Roma presso il Tempio di Adriano a piazza di Pietra il 70° anniversario di Poliziamoderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato. 

A partecipare oltre al capo della Polizia Franco Gabrielli, giornalisti ed esperti di storia, comunicazione, fotografia e grafica.
Poliziamoderna, fondata nel gennaio 1949, racconta da 70 anni i cambiamenti della Polizia di Stato dal primo Dopoguerra agli anni della contestazione, dalla riforma del 1981 ai giorni nostri attraverso un linguaggio e una comunicazione grafica che si è evoluta nel tempo.


La rivista promuove anche iniziative editoriali come il graphic novel Il Commissario Mascherpa e i libri dei racconti vincitori dei concorsi Narratori in divisa, aperti al personale della Polizia di Stato e, da alcune edizioni, anche agli studenti delle scuole superiori.
I proventi delle pubblicazioni mensili e dei prodotti editoriali vengono sistematicamente devoluti al Piano Marco Valerio rivolto ai figli dei poliziotti affetti da gravi malattie arrivando a raccogliere nell’ultimo anno la cifra di 500mila euro.
Abbonarsi è facile: tutte le informazioni nella sezione “abbonamenti” del sito www.poliziamoderna.it per ricevere la rivista in formato cartaceo o leggerla on line grazie a specifiche credenziali di accesso.

Link numero celebrativo per i 70 anni:http://www.poliziadistato.tv/c_iRTJHrDNqd

 

Ci si prepari al cambio dell'orario. Sabato notte si torna all'ora solare e perciò lancette indietro di un'ora per la gioia dei più dormiglioni che potranno godere di un'ora in più di sonno.

Con il passaggio all'ora solare si entrerà nel clima invernale dove il buio la farà da padrone anche se, a breve, le temperature resteranno miti.

Tra sabato 26 e domenica 27 ottobre esattamente alle 3:00 lancette indietro di un'ora, non dimenticate!

Terremoto e alluvione: Adiconsum assiste aventi diritto contributo Regione per maggiori interessi maturati a seguito sospensione mutui. Alcuni esempi

A una coppia di San Martino in Rio la Banca Credem ha richiesto 522 euro per un periodo di sospensione di 6 mesi; a un pensionato di Guastalla, Emilbanca - credito cooperativo, ha richiesto 1313 euro per 6 mesi di sospensione; a una coppia di Boretto, sempre il Credito Cooperativo ha richiesto 4.110 euro per 6 mesi di sospensione.

Sono alcuni casi di cittadini aventi diritto alla concessione dei contributi della Regione Emilia-Romagna per il pagamento dei maggiori interessi maturati entro il 31 dicembre 2018 in conseguenza della sospensione delle rate dei mutui e finanziamenti a seguito dei terremoti del 20 e 29 maggio 2012, delle alluvioni e altri eventi atmosferici del 2014.

La Regione rimborsa l'85% entro 60 giorni dalla presentazione della domanda e il residuo 15% entro il 31 maggio 2020. Per ottenere il contributo occorre presentare una domanda e allegare il conteggio degli interessi effettuato dalla propria banca. In collaborazione con Adiconsum (associazione consumatori della Cisl), la Cisl Emilia Centrale ha attivato un servizio per gestire le domande di contributo, che vanno inviate entro il 31 ottobre 2019.

«In questi giorni numerosi cittadini si rivolgono ai nostri uffici per chiederci assistenza nella compilazione e trasmissione della domanda di contributo alla Regione Emilia-Romagna – spiega Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Cisl Emilia Centrale - Per poter inoltrare la domanda, gli aventi diritto devono presentarsi nei nostri uffici con la dichiarazione della banca presso la quale hanno acceso il mutuo che certifica l’ammontare dei contributi pagati. La nostra assistenza consiste nel compilare il modulo telematico e inviarlo all’indirizzo Pec della Regione unitamente alla certificazione bancaria».

A Reggio Emilia il servizio è curato da Massimo Rancati, operatore Adiconsum. Per Guastalla, Poviglio, Bassa Reggiana, se ne occupa Aziz Sadid, responsabile Cisl di zona. Il servizio è gratuito per gli iscritti alla Cisl.

Adiconsum conclude spiegando che al momento si stanno presentando le richieste di contributo per gli interessi maturati al 31 dicembre 2018, ma analoga domanda potrà essere presentata entro il 30 marzo 2020 per gli interessi maturati al 31 dicembre 2019.

«Sulle Fonderie Cooperative Modena non serve prendersela con le istituzioni, ma occorre sedersi a un tavolo e cercare la soluzione migliore per i lavoratori e la città». Lo affermano la Cisl e la Fim Cisl Emilia Centrale. 

«Fare dell’inutile polemica può forse regalare visibilità, ma rischia di essere controproducente – dicono Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, e Alessandro Gamba, segretario generale aggiunto Fim Cisl - Il piano industriale prevede la chiusura dello stabilimento della Madonnina a inizio 2022 e il trasferimento di alcune attività accessorie in un’altra zona della città. Al momento non ci sono elementi per ipotizzare scenari diversi, ma questo non significa che non siamo attenti all’evoluzione del quadro – sottolineano Sirianni e Gamba - Siamo impegnati a tutelare i lavoratori e incalzeremo il presidente della cooperativa affinché mantenga l’impegno a non licenziare nessuno. 
Nel frattempo bisogna aprire una trattativa finalizzata a mantenere sul territorio occupazione e patrimonio industriale. A maggior ragione visto che i dipendenti sono quasi tutti soci della cooperativa e hanno, perciò, diritto – ricordano i due sindacalisti Cisl - a ulteriori garanzie e tutele sul loro futuro lavorativo. 

Ben venga quindi la disponibilità del Comune di Modena a riprendere la discussione su questo tema. Chiediamo, pertanto, un tavolo istituzionale anche a livello regionale con tutti i soggetti coinvolti. Anche in questa vicenda vogliamo mettere al centro il lavoro e affermare – concludono Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, e Alessandro Gamba, segretario generale aggiunto Fim Cisl - che si possono e si devono conciliare attività produttive e sostenibilità economica, sociale e ambientale».

Si erano resi latitanti dopo la sentenza definitiva per i furti commessi nel 2017. Arrestati 2 componenti del gruppo.

Parma 24 ottobre 2019 - nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Parma, ha tratto in arresto CIOBANU Constantin e COCIORVA Vladimir destinatari di un Ordine di carcerazione per l’espiazione, rispettivamente, di 1 anno e 9 mesi e 3 anni e 5 mesi di reclusione.
COCIORVA Vladimir e CIOBANU Constantin, nel novembre 2017, nell’ambito del Proc. Pen. 1182/2017 RGNR, erano stati tratti in arresto, da parte della Squadra Mobile di Parma, in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma unitamente a VIERU Vitale, nato in Moldavia il 20/12/1984; POCLIT Vladimir, nato in Moldavia il 15/11/1991; VARGUTA Mihail, nato in Moldavia il 12/09/1993; CIOBANU Mihail, nato in Moldavia il 25/10/1995 e LUCA Vitalie, nato in Moldavia il 15/01/1980, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di 19 furti pluri-aggravati commessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Cremona, Piacenza e Padova nel periodo marzo/ottobre 2017 e di vari episodi di ricettazione.


I due soggetti, successivamente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliare, erano evasi, rendendosi di fatto irreperibili e, pertanto, fino alla giornata di ieri, i tentativi di rintraccio per dare esecuzione alla pena applicata in via definitiva per i fatti di cui al citato procedimento penale 1182/17 erano risultati vani.


I dedicati servizi di monitoraggio, effettuati dal personale della Sezione Antirapine, hanno consentito di individuare in un casolare sito in località Madregolo, un loro possibile rifugio e pertanto, nella mattinata di ieri, si è proceduto alla perquisizione dell’immobile, sorprendendo all’interno i due latitanti che hanno cercato la fuga attraverso il tetto dove, però, sono stati bloccati.
Nel corso della perquisizione dell’immobile, è stato rinvenuto denaro contante ed altri oggetti certamente provento di ulteriori furti, radioline ricetrasmittenti e strumenti da effrazione, nonché la chiave di un’autovettura rubata, rinvenuta poco distante dal casolare, su cui erano state apposte targhe di altro veicolo per occultarne la provenienza illecita.

Video operazione al link:  https://youtu.be/H8JOQ3HAurw

Nel pomeriggio del 22/10/2019, presso gli II.PP. di Reggio Emilia, si sarebbe verificata una rissa tra più detenuti, uno dei quali risulterebbe essere il solito recluso con problemi psichiatrici che ha aggredito una serie impressionante di Poliziotti Penitenziari, anche di recente, che fortunatamente, dopo le nostre svariate segnalazioni e richieste, è stato, in data odierna (23/10/2019), trasferito ad altro carcere. 

Tornando alla rissa, ci è stato riferito che l’agente di sezione, una volta accortosi di quanto stava accadendo, avrebbe immediatamente azionato l'allarme, anche in considerazione del fatto che la rissa sarebbe continuata all’interno dell’infermeria di sezione ed avrebbe coinvolto anche il medico di reparto e la terapista della riabilitazione psichiatrica, aggrediti dai detenuti, nonché alla devastazione del locale infermeria, degli arredi, dei farmaci, degli estintori e di quant’altro ivi presente.
L’intervento di ulteriore personale di Polizia Penitenziaria avrebbe, quindi, evitato che l’episodio potesse avere conseguenze ancora più gravi per l’ordine e la sicurezza dell’Istituto, oltre che per l’incolumità dei detenuti coinvolti e degli operatori del comparto sanitario.


L’agente di reparto (10 giorni di prognosi per contusioni multiple) e la suddetta terapista sarebbero stati quindi costretti a recarsi al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino, per le cure del caso.
La Dirigenza dell’Istituto ed il Provveditorato Regionale devono farsi carico delle problematiche sottese all’esponenziale aumento di tali eventi critici ed apportare, con urgenza, i dovuti correttivi al fine di ripristinare la serenità lavorativa, soprattutto all’interno delle sezioni detentive, affinché il personale in divisa sia messo in condizione di adempiere i propri compiti istituzionali in maniera sicura ed ineccepibile.


Sarebbe, inoltre, necessario fissare un incontro con i rappresentanti dei lavoratori al fine di riferire quali modifiche sarebbe utile apportare all’organizzazione del lavoro per evitare il ripetersi di tali episodi.
Riteniamo, infine, sia urgente disporre il trasferimento di tutti i detenuti responsabili dei fatti descritti, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

Distrugge le vetrate del Polo Sanitario di Via Verona, Arrestato in flagranza di reato per il reato di danneggiamento aggravato e resistenza a p.u.

Parma 23 ottobre 2019 - Nel corso della mattinata di ieri intorno a mezzogiorno le volanti della Questura di Parma sono state contattate al 113 per la segnalazione di un cittadino italiano in stato di agitazione nei pressi del predetto polo sanitario in quanto pretendeva di ricevere in assegnazione una casa.

Dopo essere intervenuti prontamente veniva chiarita la situazione ovvero che il ragazzo classe '80 non poteva essere preso in carico dalla servizio sociale in quanto residente in un'altra città. A quel punto gli agenti hanno preso direttamente in carico la situazione di disagio dell'uomo contattando la Caritas per essere accolto temporaneamente.

L'uomo, dopo aver ringraziato, lasciava il polo sanitario in modo tranquillo.

Circa un'ora dopo il 113  riceveva una chiamata da parte di alcuni dipendenti terrorizzati, in quanto, lo stesso uomo, stava spaccando letteralmente le vetrate del polo sanitario con una grossa pietra.

Giunti sul posto si poteva constatare che l'uomo, ancora in possesso dell'arma, era ancora intento a distruggere i vetri, cosa che aveva determinato la fuga da parte di tutti gli addetti al Polo, che si sono  rifugiati all'interno dei loro uffici, e i cittadini presenti  si sono dati alla fuga.

L’uomo particolarmente agitato veniva con difficoltà bloccato dagli agenti. Per questi motivi l'uomo è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per danneggiamento aggravato ai danni di un ente pubblico. Contemporaneamente lo stesso è anche  stato denunciato a piede libero per i reati di violenza privata, interruzione di pubblico servizio (anche in considerazione del fatto che il polo è dovuto rimanere chiuso, a causa dei danni, per tutto il resto della giornata) e porto di oggetti atti ad offendere, nonché, per gli insulti proferiti agli agenti, per oltraggio a pubblico ufficiale.


Oggi, a seguito del rito per direttissima, il Giudice ha applicato al soggetto la misura cautelare in carcere.

 

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Mercoledì, 23 Ottobre 2019 18:24

Prevenzione del fenomeno dello spaccio.

Prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e del consumo di droga da parte dei giovani studenti

Parma 23 ottobre 2019 - Nella mattinata odierna la Questura di Parma ha organizzato dei controlli finalizzati alla prevenzione dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole e nelle zone limitrofe alle scuole.
Il servizio svolto si inserisce all’interno di una più ampia progettualità della Questura rispetto alla prevenzione del fenomeno “droga”, costituisce un solo tassello delle attività che svolgiamo. Infatti riteniamo importante, oltre che sul piano della repressione, operare su quello della prevenzione, incontrando gli alunni delle scuole medie e superiori di Parma e Provincia, per spiegare le finalità degli interventi operativi, nonché per spiegare le conseguenze giuridiche di condotte gravi come lo spaccio o l’assunzione di sostanze stupefacenti. Questa progettualità è già ricominciata con il riprendere delle lezioni da parte degli studenti.


"Oggi - comunica la Questura di Parma - siamo stati presenti con due unità cinofile di Bologna, 3 pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e due Volanti della Questura. I controlli si sono sviluppati all’interno di due enti professionali e all’uscita delle classi nella zona di Viale Maria Luigia e più in generale nel Quartiere Oltretorrente. Durante le predette attività abbiamo segnalato alla Prefettura un giovane appena maggiorenne perché trovato in possesso di hashish per uso personale, nonché denunciato a piede libero poichè in possesso di un coltello a serramanico. Crediamo molto nel servizio svolto nella mattinata odierna, tant’è che verrà riproposto nell’arco dei prossimi giorni."

Mercoledì, 23 Ottobre 2019 09:51

Cibus Tec nelle foto di Francesca Bocchia

 Si è aperta questa mattina l’edizione 2019 di Cibus Tec, alle Fiere di Parma, in scena fino al 25 ottobre. 

 

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“Non c’è futuro senza fratellanza e solidarietà”: è il titolo dell’appello emanato per la XVIII Giornata del dialogo cristiano-islamico, iniziativa ecumenica nata dal basso dopo l’11 settembre 2001 per evitare che da una catastrofe come quella di New York nascessero altre catastrofi.

Attraverso reti di amicizia e di prossimità con il passare del tempo l’iniziativa si è sviluppata e allargata, ogni anno alla luce di un nuovo appello rivolto agli uomini e alle donne di buona volontà sui temi della pace, della giustizia, della condivisione e dell’interazione. Anche quest’anno attorno al 27 ottobre, data canonica della Giornata, sono centinaia gli eventi organizzati in tutta la penisola con diverse modalità: conferenze, tavole rotonde, camminate, incontri in carcere, cene, concerti. Una spirale di guerra senza fine, la criminalizzazione della solidarietà ai migranti che rischiano la morte, un razzismo sempre più violento, il disprezzo dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalla dichiarazione dei diritti umani. Su questi fenomeni fa luce l’appello che invita le amiche  egli amici della pace, le comunità cristiane e musulmane in Italia e le istituzioni a mobilitarsi per costruire occasioni di dialogo.

A Parma, per iniziativa della Comunità islamica di Parma e provincia e del Consiglio delle Chiese cristiane (Chiese cristiana avventista del settimo giorno, cattolica, metodista, ortodossa di San Nectario, ortodossa romena), si celebrerà la Giornata venerdì 25 ottobre alle 20.30 presso il Centro islamico di via Campanini 6 (zona artigianale di via Mantova). Interverranno sul tema “Non c’è futuro senza fratellanza e solidarietà” Mohamed Amin Attarki, referente del Centro islamico di Parma, e Antonio Cuciniello, arabista e islamologo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo gli interventi seguirà un dibattito che terminerà con un momento conviviale offerto dalle due organizzazioni promotrici. 

Aderiscono all’iniziativa il gruppo Sae (Segretariato attività ecumeniche) di Parma e l’associazione Viandanti.

 
Aggiornamento livelli idrici in relazione alla piena del Po. 30 tecnici operativi h24: la Bonifica Parmense chiude le paratoie per proteggere i territori della Bassa.
 

In attesa della piena del Po, il cui passaggio è previsto nel territorio parmense questa notte, i tecnici del Consorzio della Bonifica Parmense sono al lavoro per chiudere le paratoie degli impianti idrovori sull’asta del fiume Po: un’azione a tutela e protezione di tutti i territori sottesi della Bassa parmense attraverso il controllo del livello dei canali. Grazie a questo intervento delle squadre consortili – una trentina di tecnici che opereranno full-time h24 – quando la piena transiterà nella Bassa il rigurgito del Grande Fiume non si estenderà ai canali, evitando il potenziale allagamento dei comprensori nel territorio da Polesine Parmense a Colorno. 

Entro la giornata di domani è prevista la chiusura di cinquanta paratoie: quelle che si trovano ad un livello più basso sono già state chiuse. Le altre verranno chiuse, man mano che il livello del Po aumenterà. Il primo sensore di livello è quello di Ongina è a quota 32 metri s.l.m., in aumento. A causa delle forti precipitazioni registrate in questi giorni sull’Italia nord-occidentale la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, in stretto raccordo con Arpa Emilia-Romagna ed AIPo infatti ha diramato un’allerta meteo Gialla per Rischio idraulico sulla macroarea, corrispondente alla Pianura e bassa collina emiliana occidentale tra le province di Parma e di Piacenza. Nel corso della giornata di domani, mercoledì 23 ottobre, il transito della piena nel Piacentino potrà arrivare a lambire la soglia 2, corrispondente al Codice colore Arancione. 

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Con provvedimento adottato ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Questore di Parma ha disposto, su proposta del Comando Stazione Carabinieri di Parma Oltretorrente nell’ambito di una operazione di polizia giudiziaria inerente lo spaccio di sostanze stupefacenti, la sospensione della licenza della sala giochi ad insegna “ROYAL SLOT CAFE’”, di via Bocchi 2, per un periodo di 15 giorni. 

Nei giorni scorsi il proprietario della sala giochi ed un avventore della stessa sono stati denunciati per reati in materia di stupefacenti, avendo, tra l’altro, rinvenuto all’interno della sala vari quantitativi di sostanza stupefacente.

La vicenda, anche in considerazione del fatto che la sala giochi ospita non solo una sezione dedicata alle cosiddette “VLT”, riservata ai maggiorenni, ma anche altre tipologie di giochi che possono essere utilizzati da minori ed un bar, è stata considerata di particolare gravità per l’accertata attività di spaccio all’interno dei locali, anche di eroina e la presenza di arnesi utilizzati per il taglio. 

La chiusura si è resa necessaria anche per la tutela dei minori potenziali avventori e fruitori della sala giochi attesa la presenza, oltre che del bar, di giochi senza vincita in danaro.

Ieri a Parma è stata condotta un’altra attività di controllo straordinario del territorio volto al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti e all’immigrazione clandestina. Sono state messe in campo diverse pattuglie in più sul territorio rispetto all’ordinario: 6 della Polizia di Stato e 1 della Polizia Municipale. Il Dipartimento della Polizia di Stato ha messo altresì a disposizione una squadra del Reparto Mobile di Bologna.

Gli attenti e mirati controlli si sono svolti nel Quartiere San Leonardo, predisponendo chiusure all’interno del Parco del Naviglio Alto, così come in Via Venezia, dove i cittadini segnalano la presenza di attività di spaccio. Parallelamente, grazie ai continui servizi massivi di controllo, l’Ufficio Immigrazione, nelle ultime due settimane ha provveduto all’espulsione di 12 cittadini stranieri irregolari e particolarmente pericolosi. 

Sarà attivo da lunedì 28 ottobre il nuovo servizio di navetta che collegherà il quartiere San Lazzaro al Campus universitario.

La nuova linea fa parte del pacchetto di iniziative previste all’interno del progetto “Se studi viaggi” realizzato in collaborazione con il Comune e l’Università di Parma per agevolare l’accesso ai poli didattici e alle risorse della città e renderle sempre più a misura di studente. 

Questa navetta, in particolare, è stata progettata mediante uno studio sperimentale che ha analizzato lo spostamento delle persone attraverso il segnale dei telefonini. La ricerca ha evidenziato un flusso di mobilità tra la zona est della città e il Campus, non ancora servito per via diretta e senza interscambi dal trasporto pubblico.

La navetta sarà attiva dal lunedì al venerdì (nei soli giorni scolastici). Sono previste 3 corse al giorno in andata (alle 7.50, alle 9.35 e alle 13.40 con partenza da via Emilio Lepido, al capolinea della linea 3) e altre 3 di ritorno verso la città (alle 12.40, 16.50 e alle 18.40). Il tempo di percorrenza tra il quartiere San Lazzaro e il Campus è di circa 30 minuti e gli orari sono calibrati in corrispondenza con l’inizio delle attività didattiche del Campus.

Di seguito, orari e le principali fermate. Su percorso verranno effettuate, a richiesta, tutte le fermate presenti:

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In allegato scaricabile il pdf con il tragitto

 

 

La Polizia di Abbiategrasso e quella di Modena hanno lavorato in sinergia per garantire il trasporto in tempi rapidi dalla Lombardia al Policlinico di Modena di alcuni organi, che sono poi stati trapiantati in un paziente che è già stato dimesso.

Modena –

Può essere definito un “traporto eccezionale”, talmente prezioso da essere “scortato” dagli agenti di Polizia locale da Abbiategrasso a Modena. Oggetto della “staffetta” un organo, nello specifico fegato e tessuti, che doveva essere trapiantato a un paziente in attesa al Policlinico di Modena e che doveva quindi arrivare in tempi rapidi all’equipe medica in attesa di eseguire il delicato intervento salvavita.

Alcuni giorni fa, attorno alle 18, una pattuglia della Polizia di Abbiategrasso proveniente dal presidio ospedaliero meneghino, in supporto all’Agenzia Regionale Lombarda di Emergenza e Urgenza Areu -118, ha avvisato i colleghi del Comando di Modena che in un’ora sarebbero arrivati per un trasporto di organi destinati al Policlinico di via del Pozzo.

Alle 19, è avvenuto il “passaggio di testimone” al casello di Modena Nord, da dove la squadra modenese è partita a sirene spiegate per scortare la pattuglia lombarda fino al Pronto Soccorso del Policlinico. Da qui, gli organi sono stati finalmente consegnati nelle mani dell’equipe medica, già pronta in sala operatoria per eseguire l’intervento chirurgico, perfettamente riuscito. Per la cronaca, il paziente che ha ricevuto l’organo sta bene ed è stato già dimesso dall’ospedale. Missione compiuta!

L’auto completamente distrutta dalle fiamme è stata trovata in via Caruso, la strada che conduce alla discarica di Hera. Sul posto Vigili del Fuoco e Carabinieri che cercheranno ora di dare un’identità alla vittima. Le sue condizioni sono tali da non riuscire nemmeno a stabilire se si tratta di un uomo o di una donna.

Modena –

Un cadavere carbonizzato è stato trovato questa notte, attorno alle 3, in via Caruso, la laterale di via Nonantolana, nella periferia Nord di Modena, che conduce alla discarica di Hera. La segnalazione di un’auto in fiamme ai Vigili del Fuoco è arrivata nel cuore della notte.

Giunti sul posto, i pompieri hanno spento subito le fiamme che avevano già completamente distrutto una Fiat Panda. Al suo interno, la macabra scoperta: il corpo completamente carbonizzato di una persona, non si sa ancora se di un uomo o di una donna, date le condizioni in cui versava.

Sono quindi stati informati i Carabinieri, che si sono recati sul posto per i primi rilievi e accertamenti, alla ricerca di un particolare, un indizio, anche sulla vettura, che possano fare risalire all’identità della vittima e stabilire le cause della morte. Nessuna ipotesi, infatti, è esclusa, dall’omicidio al suicidio. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza. L’auto, nel frattempo, è stata rimossa dalla sede stradale. 

A rendere ancora più inquietante il giallo è la zona in cui il corpo carbonizzato è stato ritrovato: sempre nei dintorni della discarica Hera, dove, lo scorso mese di febbraio, è stato ritrovato il corpo di Ghizlan El Hadraoui, la giovane mamma di 37 anni, uccisa a coltellate dal marito, che poi ha dato fuoco all’auto con dentro il cadavere.

Un uomo, di nazionalità nigeriana classe '76, sotto l'effetto dell'alcol e palesemente irritato, ha colito con violenza la moglie, classe '82, con il proprio smartphone causandole una ferita al capo con copiosa fuoriuscita di sangue,

La donna, oltre a essere spaventata era anche preoccupata del fatto che i 3 figli, tutti molto piccoli, avevano assistito alla scena.
Gli agenti, giunti sul luogo, hanno accertato che l'uomo era ancora sporco di sangue e i figli particolarmente spaventati al punto che uno di essi ha preso per mano una delle agenti per farle notare il sangue e la mamma colpita.


Alla luce di quanto emerso, l'uomo, non nuovo a questi comportamenti, è stato arrestato per lesioni aggravate.
Oggi il processo è stato rinviato per richiesta termini a difesa, nelle more il giudice ha applicato la misura dell'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Martedì, 22 Ottobre 2019 06:32

Parma dalla parte del popolo curdo

Ieri sera, 21 ottobre, il Consiglio Comunale di Parma ha discusso la Mozione di solidarietà e sostegno alla popolazione curda della Siria che impegnerà il Sindaco e la Giunta Comunale a condannare fermamente quanto avvenuto, ad intervenire presso il Governo perché promuova in tutte le sedi istituzionali, con particolare riferimento all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa, alla Nato e all'ONU, una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che contempli l'invio di una forza di interposizione dei caschi blu e affinché vengano attivati tutti i canali diplomatici per spingere il Governo turco a cessare gli attacchi contro i curdi nel Nord della Siria e ad evitare l'ennesima tragedia ai danni del popolo curdo.

La Mozione, sostenuta dalle sezioni locali di +Europa, Siamo Europei, Italia in Comune, Volt, Italia Viva, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Verdi, Effetto Parma, Possibile , è firmata da 24 Consiglieri Comunali, di maggioranza e opposizione, e dagli Assessori Michele Alinovi, Marco Bosi, Nicoletta Paci, Laura Rossi, Ines Seletti .

I promotori auspicano che l’impegno e l’attenzione della comunità internazionale non si spenga con il semplice passare del tempo e prima di aver ottenuto risultati concreti e che venga esteso a tutte le altre guerre e aggressioni a minoranze etniche spesso dimenticate dai media e dall’opinione pubblica.

 

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4.500 nuovi casi all'anno, ma la sopravvivenza qui è all'89%, la più alta in Italia. Al via la campagna di comunicazione di Regione e Europa Donna Italia per far conoscere la rete regionale dei Centri di senologia, 12 quelli attivi da Piacenza a Rimini. 

Bologna -

Prendere per mano la donna, accompagnandola passo passo lungo tutto il percorso diagnostico e terapeutico, senza lasciarla mai sola. Offrirle una diagnosi precoce, cure innovative e sostegno grazie a strutture all’avanguardia e ad equipe multidisciplinari altamente specializzate. Darle, quindi, maggiori probabilità di sconfiggere la malattia rispetto alle strutture sanitarie non dedicate.

È quello che fanno i Centri di senologia per la prevenzione e la cura del carcinoma mammario, una rete che in Emilia-Romagna è attiva dal 2018 e può contare su 12 strutture localizzate su tutto il territorio da Piacenza a Rimini. Per farle conoscere sempre di più e meglio, parte in questi giorni una campagna di comunicazione realizzata dalla Regione in collaborazione con Europa Donna Italia e presentata oggi alla stampa in viale Aldo Moro, a Bologna. 

Parliamo di una patologia che in Emilia-Romagna è responsabile del 29% dell’incidenza dei tumori maligni tra le donne e del 15% della relativa mortalità, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno. Ma che al contempo colloca la regione al vertice in Italia in termini di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi: 62,4% per tutti i tumori e 89% per quello alla mammella. (Dati IX Rapporto nazionale “I numeri del cancro in Italia” curato da Associazione Italiana di Oncologia Medica e Associazione Italiana dei Registri Tumori). 

 

L’impegno della Regione, dallo screening gratuito alla Rete dei Centri di senologia

Vicini alla donna dalla prevenzione alla cura. Dalla metà degli anni ’90 in Emilia-Romagna è attivo il programma di screening mammografico, attualmente rivolto a tutte le donne (residenti/domiciliate) dai 45 ai 74 anni: oltre 900.000 in regione; viene coinvolto il 100% delle donne ‘bersaglio’, con un’adesione del 75%, a cui si aggiunge un ulteriore 10% che effettua la mammografia al di fuori del programma. Un servizio che ha visto via via aumentare in intensità e accuratezza la sua azione: negli anni sono state allargate le fasce di età invitate e nel 2012 è stato introdotto un percorso, primo in Italia e completamente gratuito, per l’individuazione e la sorveglianza delle donne a rischio ereditario di tumore alla mammella/ovaio. 

Per migliore ulteriormente il percorso di screening, diagnosi tempestiva, terapia e controllo che già collocava l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia per il tumore al seno, nel 2018 la Regione, in attuazione alla normativa nazionale, ha attivato 12 Centri di senologia(uno per provincia, due a Modena e tre per l’area Metropolitana di Bologna)Strutture di riferimento che lavorano con standard di qualità, modalità organizzative e di funzionamento uniformi, garantendo  un modello altamente specializzato in tutte le fasi del percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale, dalla prevenzione al follow-up post-trattamento del tumore alla mammella. Tutti i Centri di senologia garantiscono alti volumi di interventi chirurgici e nel 2018 hanno trattato il 96% delle donne operate per tumore della mammella in Emilia-Romagna. /EC

In attesa dell’autopsia, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati dodici medici dell’Ospedale di Sassuolo che hanno operato a giovane per una sospetta peritonite. L’accusa è di omicidio colposo. La morte forse causata dalla rottura di un vaso sanguigno che avrebbe provocato uno choc emorragico.

Modena –

Sono dodici i medici dell’Ospedale di Sassuolo iscritti nel registro degli indagati per la morte di Maura di Puoti, la 22 enne originaria di Caserta, ma da tempo residente a Ca’ di Sola, morta tra nella notte tra il 17 e il 18 febbraio all’ospedale di Baggiovara, dopo essere stata operata dieci giorni prima nel nosocomio sassolese.

L’ipotesi di reato è di omicidio colposo, un atto dovuto per dare inizio alle indagini e consentire la nomina di legali e periti. È prevista per domani, intanto, la Procura della Repubblica conferirà l’incarico per lo svolgimento dell’autopsia sul corpo della ragazza per ricostruire le cause esatte del decesso e indirizzare l’inchiesta dei pm su eventuali responsabilità del personale medico e sanitario che ha seguito la giovane dal primo ricovero fino alle tragiche conseguenze. 

Maura di Puoti si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Vignola lo scorso 7 ottobre lamentando forti dolori addominali. I medici hanno capito subito che si trattava di un attacco di appendicite ormai degenerato in peritonite e ha trasferito la 22 enne all’ospedale di Sassuolo, dove è stata operata d’urgenza. 

Il decorso post operatorio si è svolto in maniera regolare, ma il 17 ottobre la giovane ha cominciato a lamentare un dolore alla spalla. È stata così trasferita all’ospedale di Baggiovara per essere sottoposta a un angio TAC. A parte quel dolore per il quale era stato predisposto l’accertamento diagnostico, Maura di Puoti stava bene, scherzava e rideva con i familiari, ma subito dopo l’esame le cose sono improvvisamente precipitate e dopo un breve ricovero in Rianimazione, la ragazza è deceduta. Una morte improvvisa e inaspettata, forse provocata dalla rottura di un vaso sanguigno che ha causato uno choc emorragico fatale e sulle cui responsabilità si sta indagando.

Secondo la denuncia della ragazza, di nazionalità marocchina, l’autore della violenza sarebbe un connazionale di 19 anni che avrebbe abusato di lei ne presso un cantiere di via Divisione Aqui. Il racconto è al vaglio degli inquirenti.

Modena –

Sequestrata e costretta a subire un rapporto sessuale da parte di un connazionale. Una 26 enne marocchina, senza fissa dimora, ha denunciato alla Polizia la violenza sessuale che sarebbe avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorsi, in un container del cantiere del cohousing in via Divisione Aqui, in stato di abbandono da tempo e recentemente bonificato.

Secondo il racconto della giovane, un connazionale di 19 anni, anch’egli senza fissa dimora e di sua conoscenza, dal momento che entrambi frequentavano il cantiere per passarvi la notte, l’avrebbe prima minacciata con un cutter, poi l’avrebbe trascinata all’interno del container e, dopo averla rinchiusa, l’avrebbe costretta a subire un abuso sessuale.

 La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura, sta attualmente verificando la veridicità del racconto della giovane e sta cercando di rintracciare il presunto colpevole.

 

Spaventa i passanti con una pistola giocattolo: bloccato da Polizia di Stato e Carabinieri - 

Carpi 19 ottobre 2019 - Nella serata di ieri, una Volante del Commissariato di P.S. di Carpi è intervenuta in via Ugo da Carpi, all’angolo con via Abetone, dove era stata segnalata la presenza di un uomo, che girava armato di pistola, puntandola all’indirizzo dei passanti. Gli agenti utilizzando tutte le cautele del caso hanno bloccato, con l’ausilio di una pattuglia del Comando Compagnia Carabinieri di Carpi, l’uomo, identificato successivamente per un cittadino ucraino di 41anni, al quale hanno sequestrato una pistola giocattolo. Accompagnato presso gli Uffici del Commissariato per accertamenti più approfonditi, è stato denunciato in stato libertà per il reato di minacce aggravate.

Reato di stalking e maltrattamenti in famiglia: scatta il “divieto di avvicinamento” alla ex compagna per un cittadino peruviano
La Polizia di Stato ha eseguito ieri la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla persona offesa”, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 17 ottobre scorso a carico di un cittadino peruviano, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti della ex compagna.
L’uomo, nel corso della relazione durata all’incirca sei anni e anche dopo la fine della loro convivenza, ha mantenuto una condotta di costante sopraffazione e volontà di intimidazione, caratterizzata da ripetute aggressioni fisiche e verbali e da condotte vessatorie e persecutorie nei confronti della donna, anche in presenza della loro figlia minorenne, acuite dall’abuso di sostanze alcoliche e droganti.
Tali atteggiamenti avevano portato la donna a vivere in un profondo stato di prostrazione e angoscia, esasperato dalla paura per la propria incolumità e per quella della figlia. Sfinita dalle continue vessazioni si è rivolta alla Polizia di Stato.
La scrupolosa attività di indagine, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, specializzati nei reati contro la persona, ha consentito di raccogliere una serie di fonti di prova che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Modena, nella persona della dott.ssa Natalini, di richiedere in via d’urgenza al G.I.P., in attesa degli sviluppi processuali, l’emissione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, quantificato in 100 metri, a cui si aggiunge il divieto di comunicare con la vittima attraverso qualsiasi mezzo.

Fermato con documenti falsi sull’A1: 36enne moldavo arrestato dalla Polizia di Stato - Giovedì 17 ottobre, intorno alle ore 14.00, nel transitare sulla carreggiata nord della A/1, una pattuglia della Sottosezione Polstrada di Modena Nord ha fermato per un controllo una FIAT Punto con targa italiana che, in entrata al casello di Modena Nord, si era immessa nel flusso veicolare in direzione nord. Il conducente, un cittadino 37enne di nazionalità moldava, residente a Parma, ha esibito una patente di guida rumena, mentre il passeggero era in possesso di una carta di identità rumena.  
Gli agenti hanno accompagnato i due stranieri presso gli Uffici della Sottosezione di Modena Nord, per accertamenti sulla autenticità dei documenti, in quanto vi erano fondati dubbi che fossero falsi. Approfondite verifiche sui due soggetti hanno permesso di accertare che la carta di identità rumena era stata falsificata e che al conducente, da tempo residente sul territorio nazionale, era stata sospesa nel 2011 la patente per guida in stato di ebbrezza alcolica. Quest’ultimo per poter continuare a guidare, aveva deciso di procurarsene una falsa, circostanza emersa dall’accertamento fatto in banca dati sul numero del documento rumeno, che è risultato intestato ad altra persona. Il moldavo è stato, pertanto, denunciato a piede libero e sanzionato ai sensi del Codice della Strada, mentre il passeggero, identificato per un cittadino moldavo di 36 anni, è stato tratto in arresto per il reato di possesso di documento falso valido per l’espatrio.

Ruba una borsetta in discoteca: 20enne denunciato dalla Polizia di Stato
La Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà un cittadino tunisino di 20 anni, regolare sul territorio italiano, per il reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 5.00 di questa mattina, gli agenti sono intervenuti presso il locale Kyi Lounge in via Jacopo da Porto Sud, in quanto gli addetti alla sicurezza avevano individuato l’autore di un furto di una borsetta ai danni di una cliente.
Grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate nel locale, è stato possibile accertare quanto accaduto, ovvero che il tunisino si era impossessato della borsa, lasciata incustodita dalla vittima su un divanetto, occultandola sotto la felpa.
Il 20enne, rintracciato all’interno del locale, ha ammesso la propria responsabilità e ha dato indicazioni per ritrovare la borsa, che lo stesso aveva abbandonato al centro della pista da ballo.
Il tunisino è stato poi accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi precedenti di Polizia a suo carico per rapina, ricettazione, furto con strappo e associazione per delinquere.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Rete Kurdistan in relazione  all'assemblea pubblica di domenica 20 ottobre.

Di Rete Kurdistan Parma - Visto le drammatiche notizie che ci arrivano dal Rojava e la volontà espressa da moltissimi solidali di costruire una campagna di azioni in sostegno alla resistenza curda, propongo un' assemblea della Rete Kurdistan, aperta a singoli e gruppi interessati, domenica 20 ottobre alle 17 presso Art Lab in borgo Tanzi 26.

La guerra non è ancora finita e i curdi non hanno intenzione di arrendersi. La lotta è per la giustizia e per la libertà. Non lasciamo che si compia questo massacro che non risparmia nessuno. Sono tutti sotto attacco... Donne, bambini, anziani, uomini, interi paesi, ospedali.... Questa è strage!
Assemblea pubblica. Tutti possono partecipare. Non mancate!

Per maggiori informazioni visitate la pagina Facebook Rete Kurdistan Emilia Romagna a questo link:

https://www.facebook.com/Rete-Kurdistan-Emilia-Romagna-655510344965603/ 

Riceviamo dal comitato Manifesto san Leonardo e pubblichiamo la lettera trasmessa alcuni giorni fa al Comune di Parma. (in allegato una esplicativa galleria immagini)


ALL’ASSESSORATO ALL’ URBANISTICA
ALL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

DEL COMUNE DI PARMA

e p.c. Consiglieri Comunali
e p.c. CCV San Leonardo e Cortile San Martino
e p.c. COMMISSIONE PAESAGGISTICA
e p.c. Rete Parma Verde
e p.c. Associazioni Ambientaliste

 

Nel corso di questi anni abbiamo costantemente evidenziato come il nostro quartiere sia afflitto da molteplici problematiche: inquinamento ambientale, criminalità organizzata e non, riqualificazioni iniziate, ma ancora incomplete a distanza di più di un decennio, traffico veicolare di passaggio, pesante presenza di centri commerciali di grandi dimensioni ad interesse sovra-comunale, supermercati e non ultima quella della salute dei cittadini (insalubrità da inquinamento).

Con queste premesse ci saremmo aspettati una forte presa di posizione e di salvaguardia anche attraverso il nuovo PSC: IL REALE STOP AL CONSUMO DI SUOLO è una delle più urgenti necessità per la difesa dei beni comuni e della qualità di vita attuale e delle generazioni future.

Prendiamo positivamente atto della recente Delibera del Comune che recepisce gli indirizzi della Regione, ma dobbiamo evidenziare come nel nuovo PSC ( http://www.comune.parma.it/PianoStrutturaleComunale.aspx), che conferma le gravi carenze ambientali del Quartiere San Leonardo/Cortile San Martino (carenza alberi, rumore, calore, traffico …), siano ancora presenti moltissime aree di trasformazione urbana, cioè nuove aree di edificazione, nonostante la tanto declamata intenzione di ridurre il consumo del suolo.

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale tenutasi il 22/7/2019, in cui è stato approvato il nuovo PSC, abbiamo ascoltato esponenti della maggioranza al governo della città, giudicare la delibera come “percorso virtuoso”, di passaggio “dall’espansione urbanistica alla riqualificazione urbana”, di retrocessione di aree edificabili a terreno agricolo, di creazione di … “polmoni verdi per garantire uno sviluppo armonico e sostenibile della nostra città”.

Abbiamo allora “ripercorso” il nostro quartiere e purtroppo abbiamo verificato che sono ancora tante le aree che in questo momento sono ancora verdi ma su cui compaiono cartelli “area edificabile”, e su quelle dove non ci sono cartelli incombe la pianificazione edilizia, magari con destinazione a nuovi supermercati oppure ad attività di ristorazione o magari centri commerciali? (vedi nostre foto e tavole PSC dal sito del Comune di Parma settore Pianificazione Territoriale).

Leggiamo sugli organi di informazione (Gazzetta di Parma 21/5/2019) che è stato tagliato il “60% delle previsioni di sviluppo urbanistico ereditate dal vecchio Piano Strutturale”, ma per quanto riguarda il Quartiere San Leonardo e Cortile San Martino (se si esclude una zona SPIP oltre l’Autostrada) non ci pare un PSC così futuristico ed ambientalistico: come detto, rimangono ampie previsioni di nuove aree edificabili in un quartiere che si può e si deve rigenerare senza consumo di suolo (riutilizzando tutte quelle aree già e non ancora oggetto di riqualificazione ma anche i diversi quartieri artigianali presenti che spesso presentano capannoni non utilizzati….). I recenti dati ISPRA sulla cementificazione del suolo parlano chiaro.

Da tempo viene promesso al quartiere un “patto per San Leonardo” in cui affrontare con un’attenzione multidisciplinare le problematicità del quartiere, ma analizzando il PSC ci sembra che sia stato predisposto un “Piatto per San Leonardo” al servizio della città.

Avevamo auspicato l’inizio di una vera rivoluzione ambientale che non si limitasse ad essere GREEN solo dirottando le auto dal centro alle periferie, verso i Centri Commerciali, facendo così diventare il nostro quartiere (richiamando l’area C di Milano) la nuova area CC (acronimo di Centri Commerciali).

Lo abbiamo più volte detto ma lo ripetiamo: è davvero IMPOSSIBILE “progettare la città, i quartieri in modo SOSTENIBILE FIN DA OGGI, senza aspettare un DOMANI INDEFINITO quando molto sarà già costruito e l’ambiente distrutto?

Anche per questi motivi chiediamo una ASSEMBLEA PUBBLICA per comprendere il futuro che ci aspetta ed una MORATORIA IMMEDIATA con l’obiettivo di mantenere integre tutte le aree verdi urbane e periurbane rimaste affinché il SUOLO, bene comune limitato e non rinnovabile, sia salvaguardato e con esso tutte le funzioni che ci offre e che sono insostituibili (produzione di cibo, depurazione delle acque di falda, stoccaggio di carbonio, conservazione della biodiversità….), in coerenza anche con la MOZIONE SUL CLIMA approvata dal Consiglio Comunale in data 22/7/2019.

PARMA CAPITALE VERDE EUROPEA è ancora lontana …………..

MANIFESTO PER SAN LEONARDO

 

Dalla segreteria regionale del Sindacato nazionale Agenti di Polizia Penitenziaria:

"Non abbiamo fatto in tempo, questa mattina, a raccontare le drammatiche condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria che, solo grazie ad una sovrannaturale dose di “cazzimma”, nonché infinità umanità e pazienza è riuscita, nella serata di ieri, ad arginare la follia animalesca di un detenuto, ricoverato presso l’Ospedale Civile di Bologna, dopo che costui aveva distrutto la stanza di sicurezza in cui si trovava, che ci è stato riferito di un altro evento critico, verificatosi stavolta presso la Casa Circondariale di Ferrara.

Siamo stufi di raccontare le tantissime sfuriate dei reclusi che, ormai, spadroneggiano nelle carceri italiane, grazie a scelte politiche che hanno reso inermi le Forze di Polizia che, piuttosto di correre il rischio di essere accusate di ogni amenità possibile, spesso per il solo motivo di aver risposto ed arginato un’aggressione fisica, finiscono la giornata lavorativa presso il pronto soccorso delle strutture ospedaliere cittadine.
E’ ORA DI DIRE BASTA!!!! NON E’ POSSIBILE RECARSI A LAVORO CON LA CERTEZZA CHE, PRIMA O POI, OGNUNO DI NOI SI TROVERA’ IN UNA SITUAZIONE DI SERVIZIO POTENZIALMENTE PREGIUDIZIEVOLE PER LA PROPRIA INTEGRITA’ FISICA!!!!
Tornando a quanto accaduto presso la CC di Ferrara, alle ore 17:00 circa di oggi, sembrerebbe che lo stesso carcerato responsabile dell’aggressione del giorno 14 u.s., di rientro dal locale docce, abbia preso ad inveire contro l’istituzione carcere ed il personale della Polizia Penitenziaria, con offese impronunciabili, per poi distruggere un tavolino in legno, con uno dei piedi del quale ed un pezzo di ceramica appuntito, si rivolgeva, minaccioso, al personale nel frattempo accorso dai posti di servizio limitrofi. Due poliziotti, nel tentativo di bloccare il carcerato di cui sopra, sarebbero stati colpiti al volto dallo stesso, finendo in ospedale per le cure necessarie a suturare le ferite.
Al momento non si hanno ancora notizie delle condizioni di salute dei due colleghi né dell’entità della prognosi loro riconosciuta.
Oltre alla sensazione di impotenza e rabbia infinita, questo Segretario Regionale non riesce a comprendere il motivo per cui l’indemoniato detenuto continui a permanere nel carcere di Ferrara, in deroga a quanto previsto dalla circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti"

 

A seguire il comunicato del caso bolognese:

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Proseguono i controlli volti alla prevenzione dei reati predatori e dello spaccio.

Parma, 18 ottobre 2019 -  La Polizia di Stato, nella mattinata odierna, con pattuglie della Questura, del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia e con la Polizia Ferroviaria, ha effettuato diversi controlli.
Durante il servizio sono state identificate 52 persone di cui 13 straniere, nonché controllati 31 veicoli.


In via Savani angolo via Reggio, con l’ausilio della Polizia Ferroviaria, sono stati sorpresi due occupanti abusivi in un terreno di proprietà delle ferrovie e per tale motivo sono stati indagati per invasione di edifici in concorso. I due sono rispettivamente un marocchino del '94 con numerosi precedenti per rapine ed un tunisino dell’83 con altrettanti precedenti per rapine.


I controlli sono proseguiti nel quartiere S.Leonardo e nei punti in cui il sistema predittivo X-Law indicava l’alta probabilità della commissione di reati predatori.
Parallelamente, durante la mattinata, l’Ufficio Immigrazione sottoponeva al provvedimento dell’espulsione un cittadino Marocchino classe '73 particolarmente pericoloso, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti ed uscito da poco dalla locale casa circondariale. Nel dettaglio, è stato accompagnato al C.pr. di Potenza, in attesa della fisica espulsione dal territorio nazionale con accompagnamento in frontiera.


Le attività descritte rispondono alla strategia della Questura, ovvero operare parallelamente attraverso una massiva presenza sul territorio al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati e nel contempo operare attraverso l’espulsione di soggetti pericolosi dal territorio nazionale.

Ferdinando Santi. “ Di lui ci si poteva fidare”: questa era la prima considerazione che esprimeva un bracciante, un operaio della fabbrica un cittadino quando si parlava di Ferdinando Santi.
Con Ferdinando Santi l’operaio si sentiva protetto e difeso in tutti i suoi diritti per trovare quella determinazione necessaria per andare avanti insieme ed uniti sulla difficile strada delle riforme e conquiste sociali: e qui sta il mio orgoglio di familiare, cugino di Ferdinando Santi.
La mia presenza qui, in veste di familiare, ha lo scopo di ricordare che il 15 settembre 1969 (di 50 anni fa) alle ore 22,45 è morto all’ospedale di Parma un uomo buono, giusto, un socialista di profonda fede: un dolore che pervase tutta la mia famiglia.
Sono qui a ricordare Ferdinando Santi come uomo più che come politico o sindacalista: altri personaggi saranno presenti o sono stati presenti per ricordarlo come politico e come sindacalista e ringraziarlo perché sono qui grazie a lui , tutti nessuno escluso!
La storia di Ferdinando Santi è intimamente legata al suo Cornocchio ove nacque al Palazzetto il 13 novembre 1902: figlio di Eugenio, un umile “lampista” delle ferrovie, già all’età adolescenziale assorbì la tensione sociale che si respirava in quel tempo e maturata nel suo costante confronto con i braccianti con i lavoratori nel mondo del Cornocchio che lo circondava: l’esempio del padre, che fu assessore al Comune di Golese, lo portò a toccare con mano le contraddizioni sociali per la soluzione delle quali combatté per tutta la sua vita.
Già dal 1917 finite scuole dell’obbligo si diede anima e corpo ai giovani e alla politica organizzando il primo circolo socialista al Cornocchio: e di qui nacque Ferdinando Santi politico che lo portò nel 25 a Milano ove visse in condizioni disagiate toccando con mano, ancora una volta, la povertà! (Fece il rappresentante di sapone pur di sostenere la famiglia). La fedele Maria condivise con lui questi momenti difficili pur di permettere a Ferdinando di esplicare il proprio impegno politico e sociale.
A chi parlava di difficoltà della vita esprimeva tutta la sua saggezza e sensibilità affermando: “Quella mia povertà per me era una cosa naturale, mio padre l’aveva eredita da suo padre e suo padre dal padre di suo padre….e di mia madre Clementina non dico!”
Questo suo amore per il socialismo per i braccianti e per gli operai nel 34 lo portò esule in Svizzera dopo aver conosciuto il carcere a San Vittore e partecipò con orgoglio alla Resistenza nel battaglione “Matteotti”: ma mai condivise gli scontri e gli omicidi tra i fratelli della guerra di liberazione che sempre ricordò con il grande dolore di uomo libero e di pace.
Infatti lui aveva amici dappertutto anche nell’area del fascismo e guai a chi accennava a fomentare l’odio verso di questi: questi sono i miei amici e gli amici non si toccano, sono la mia storia di bambino ed ora di giovane! Al mondo esistono opinioni e azioni differenti che per me sono il patrimonio degli avversari che combatterò con l’arma della ragione e che mai potrò considerarli nemici! E’ QUESTA LA TESTIMONIANZA FONDAMENTALE CHE MI HA LASCIATO, la differenza tra avversari e nemici !
Resta nella storia di Parma e del Cornocchio anche la lettera accorata alla sua gente del Cornocchio in occasione del bombardamento che portò alla morte di una sessantina di amici, parenti, conoscenti rimasti sotto il rifugio Quaranta morti al mio paese:………………………..

Ferdinando mi ha trasmesso l’esempio di cosa vuol dire essere uomo tutto ad un pezzo e uomo onesto … e oggi lo ringrazio ancora!///
Povero Ferdinando con quale sofferenza vivrebbe oggi il suo psi che ha perduto la propria identità ideologica, la sua libertà politica svendendosi ai cattocomunismi per una poltroncina nel bagno di Montecitorio ove far sedere un corridore sorretto da dei somari e corrotti fuori dalla realtà della storia del partito socialista: noi qui parleremo di tutto meno che di quello che Ferdinando avrebbe voluto: un psi riformista, unico libero da ogni condizionamento e soprattutto unito.
Per non dire del sindacato per il quale sempre ha combattuto per la realizzazione di un sindacato unico ed unito al servizio dei lavoratori e NON dei partiti o della massoneria oggi imperante.
Basta: ora bisogna ripulirsi di tutte le ganghe politiche e dei soggetti opportunisti ed incapaci. Basta, parlare del mondo e di ciò che avviene a Roma: senza occuparsi della realtà di Parma e del suo territorio. Sono cialtronerie di chi non ha e non cerca argomentazioni sulle problematiche esistenti! Basta offendere Ferdinando Santi!
Oggi evidentemente non è così … come si suol dire non ci sono più gli uomini….i politici di una volta!
Grazie Ferdinando……..di te ci si poteva fidare!
Egidio Tibaldi
Parma,18.10.2019

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In occasione dello sciopero generale di 24 ore proclamato da parte di SGB – Sindacato Generale di Base per la giornata di venerdì 25 ottobre 2019, la Tep informa i cittadini di Parma sui servizi urbani ed extraurbani garantiti.

Parma -

Lo sciopero, proclamato tenendo conto del rispetto delle fasce di servizio garantite ex Lege 146/90 sulla tutela dei diritti della persona costituzionalmente assicurati, come integrata dalla L. 83/00, è previsto  per la giornata di VENERDI’ 25 OTTOBRE 2019, pertanto le autolinee in esercizio all’Azienda potrebbero avere soppressione di corse, nell’arco dell’intera giornata, con esclusione delle fasce di servizio garantite.

Secondo gli obblighi di garantire comunque i servizi essenziali, verranno assicurati i seguenti servizi:

  • servizio urbano – HAPPY BUS

Al mattino: tutte le corse in partenza dai capolinea dalle ore 5.30 alle ore 8.30;

A mezzogiorno: tutte le corse in partenza dai capolinea dalle ore 12.10 alle ore 14.40;

Le corse per le quali è prevista la partenza devono essere completate fino ai capolinea; sono peraltro effettuate le sole corse in partenza dai capolinea entro gli orari di termine delle fasce qualora le corse stesse, secondo gli orari pubblicati, completino il loro percorso entro le ore 9.15 e 15.25 rispettivamente per la fascia mattutina e per quella meridiana; l'ultima delle corse garantite nella fascia è comunque limitata al capolinea urbano opposto.

  • servizio EXTRAurbano – PRONTOBUS EXTRAURBANO

Al mattino: tutte le corse in partenza dai capolinea dalle ore 5.30 alle ore 8.45;

A mezzogiorno: tutte le corse in partenza dai capolinea dalle ore 12.10 alle ore 14.55;

Le corse per le quali è prevista la partenza devono essere completate fino ai capolinea; sono peraltro effettuate le sole corse in partenza dai capolinea entro gli orari di termine delle fasce qualora le corse stesse, secondo gli orari pubblicati, completino il loro percorso entro le ore 9.15 e 15.25 rispettivamente per la fascia mattutina e per quella meridiana.

In eccezione al criterio ora indicato, vengono effettuate le corse che, pur non completando il loro percorso entro gli orari precisati sopra hanno un percorso superiore ai 50 km., essendo partite dal capolinea almeno un'ora prima della fine di ciascuna fascia e precisamente entro le ore 7.45 ovvero le ore 13.55.

  • SERVIZI AUSILIARI

Presidi di movimento: apertura completa e continuativa.

Portinerie e centralini: apertura completa e continuativa.

Addetti di movimento e agenti verificatori: impiego del personale negli orari di funzionamento dei servizi.

Uffici: apertura per sole prestazioni impellenti non rinviabili, previa comunicazione alla OO.SS..

Biglietterie ed Uffici abbonamenti: apertura  completa e continuativa

Officine: copertura dei soli turni indispensabili a garantire i servizi di movimento.

Eventuali chiarimenti sugli orari dei servizi di cui sopra possono essere richiesti alle biglietterie ed al n. 840 22 22 22.

Di tanto si dà notizia per ogni opportuna informazione.

La Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà due cittadini italiani, padre e figlio, per il reato di produzione e detenzione illecite di sostanze stupefacenti o psicotrope.

I due, in un appezzamento di terra, delimitato da un telo oscurante verde, all’interno di un cortile condominiale in zona Madonnina a Modena, avevano coltivato diverse piantine di cannabis. Al momento del controllo vi erano 7 arbusti e 14 fori sul terreno, riconducibili ad altrettante piante, con tutta probabilità estirpate da pochi giorni.

Una volta appurato che tale area verde era di proprietà esclusiva dei due, padre e figlio, gli agenti hanno approfondito gli accertamenti. In una stanza, all’interno dell’abitazione, i due avevano creato una struttura di bastoni sorretti da cavalletti di legno per l’essicazione dove erano attaccati 117 rami di cannabis con relativa inflorescenza, per un peso complessivo di circa 16 kg.

Piantine, rami e una busta contenente 172 semi di canapa sativa kompolti sono stati sottoposti a sequestro.

coltivazione-cannabis-modena.jpg

La pagina Facebook "Il bello di essere del San Leonardo" in collaborazione con alcuni residenti del quartiere Montanara, ha pensato di produrre dei cartelli da affiggere nei punti caldi dove vengono abbandonati rifiuti di ogni tipo, specialmente nelle vicinanze delle campane del vetro.

"Abbiamo cercato di inserire anche lingue straniere compresa quella araba (sperando che il traduttore abbia fatto giusto). Nei prossimi giorni per chi volesse aiutarci nella piccola iniziativa saranno disponibili presso AL GIORNALAR di Via Trieste. La speranza è che possa in qualche modo contribuire a ridurre l'abbandono di rifiuti spesso ingombranti. Ci piacerebbe che la nostra iniziativa si spingesse anche in tutti gli altri quartieri di Parma. Qualcuno ci ha detto chiaramente MA TANTO NON SERVE A NIENTE! Noi ci crediamo invece, per noi non serve a niente il non far nulla! Almeno potremo sempre dire: NOI CI ABBIAMO PROVATO" fanno sapere.

 

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